Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

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214 2.13.2 Andamento del settore a livello nazionale Come si sarà potuto notare nelle tabelle relative alle percentuali di riciclaggio dei rifiuti da C&D elaborate da Eurostat non sono presenti i dati Italiani. Secondo le stime effettuate da ANPAR (Rapporto ANPAR 2009), in Italia si ricicla circa il 10% dei rifiuti inerti risultando così in una posizione di forte arretratezza rispetto agli altri Paesi europei. È necessario tuttavia a questo punto fare alcune riflessioni sulla attendibilità dei dati. I dati ufficiali italiani pubblicati “Rapporto rifiuti 2008” da ISPRA (relativo all’anno 2006, ad oggi non è ancora stato pubblicato il rapporto annuale 2009 sui rifiuti speciali) non sono basati su dati oggettivi o censimenti, ma sono frutto di una stima. In tale Rapporto viene indicato come quantitativo di produzione totale di rifiuti speciali non pericolosi da C&D 52.083 milioni di tonnellate. Tuttavia, considerato che: • non esiste un censimento ufficiale degli impianti autorizzati dislocati sul territorio nazionale; • non esistono dati oggettivi che permettono di conoscere la reale entità del flusso di rifiuti da costruzione e demolizione (codice CER 170107+170904+170504) né il suo frazionamento nelle diverse destinazioni finali (discariche per inerti, impianti di riciclaggio e impianti di semplice riduzione volumetrica, etc.); • esiste ancora una notevole quantità di rifiuti che non viene smaltita/riciclata regolarmente, come ad esempio i rifiuti impiegati tal quali in ripristini e rimodellamenti ambientali in difformità a quanto affermato dal DM 5/2/98; • esiste un flusso di materiali che, essendo di natura omogenea, sono assoggettati ad un trattamento di semplice riduzione granulometrica direttamente in cantiere ed al successivo reimpiego sul posto (e non viene quindi mai compresa nelle stime sulla produzione); • è ancora diffuso il fenomeno di abbandono di rifiuti inerti in discariche abusive; si ritiene che il dato ufficiale relativo alla produzione di rifiuti inerti in Italia sia fortemente sottostimato. Per quanto riguarda invece la quantificazione della percentuale di rifiuti effettivamente riciclata in Italia il “Rapporto rifiuti 2008” fornisce solo dati generali sui rifiuti speciali non pericolosi e non specifici sul settore dei rifiuti da C&D. Questo è fondamentalmente dovuto al fatto che il sistema di gestione dei rifiuti speciali e di autorizzazione degli impianti è piuttosto complesso e non permette, ad oggi, una raccolta dati suddivisa per settori. 2.13.2.1 Aspetti qualitativi La composizione dei rifiuti inerti risulta molto variabile, sia per la diversa origine dei rifiuti, sia in funzione di fattori quali le tipologie e le tecniche costruttive locali, il clima, l’attività economica e lo sviluppo tecnologico della zona, nonché le materie prime e i materiali da costruzione localmente disponibili. Le principali tipologie di materiali presenti nei rifiuti da costruzione e demolizione sono costituiti da: calcestruzzo, laterizi, ceramica, legno, vetro, plastica, carta e metallo. La composizione è, inoltre, variabile in funzione della tipologia di demolizione adottata, maggiore è la selezione effettuata prima del trattamento di recupero (separando in flussi omogenei le frazioni di rifiuto riciclabili e indirizzandoli a specifico trattamento), migliore sarà il prodotto ottenuto. Nonostante le difficoltà ad ottenere i dati relativi alle quantità di rifiuti da C&D, alcuni stati membri hanno pubblicato negli ultimi anni alcune analisi relative alla composizione di tali rifiuti che sono riportate in Tabella 5. Tali dati dimostrano che non esiste una “composizione tipo” di rifiuto da C&D, anche se, in generale, circa un terzo è costituito da calcestruzzo e la percentuale di laterizio varia invece tra il 6% ed il 35%.

215 Tabella 5: Composizione dei rifiuti da costruzione e demolizione in alcuni Paesi europei COMPONENTI OLANDA BELGIO DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA REP. CECA IRLANDA (%) (2001) (FIANDRE)(2007) (2003) (2006) (2006) (2006) (1996) CALCESTRUZZO 40 33 25 8 33 33 39 LATERIZIO 25 6 6 - - 35 ASFALTO 26 4 19 4 2 GHIAIA 2 18 22 53 - - 51 LEGNO 1,5 3 - 41 - - METALLO 1 - - 19 14 - 2 VARIE 6,5 36 28 16 12 32 6 Fonte: Umweltbundesamt, 2008. Per quanto concerne la composizione media dei rifiuti da C&D prodotti in Italia non esistono dati ufficiali. ANPAR ogni anno effettua un’indagine sulla composizione media dei rifiuti trattati negli impianti associati. Tale dato non può essere considerato rappresentativo della situazione nazionale poiché all’indagine non aderisce la totalità degli impianti italiani, ma costituisce, comunque, un buon punto di partenza per valutare la composizione dei rifiuti prodotti. I dati ANPAR sono tratti dai MUD e quindi espressi in funzione dei codici CER dei rifiuti in ingresso agli impianti, pertanto sono solo indirettamente confrontabili con quelli presenti in Tabella 5. Dall’analisi dei dati forniti dagli impianti di riciclaggio coinvolti nella ricerca condotta nel 2009 10 , emerge che la maggior parte degli impianti riceve quasi esclusivamente rifiuti appartenenti alla famiglia dei codici CER 17.XX.XX (Rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione - compreso il terreno proveniente da siti contaminati). Il rapporto tra il conferito appartenente alla categoria CER 17.XX.XX (rifiuti da costruzione e demolizione) e il conferito totale risulta superiore all’85% tranne in tre casi. Le ragioni di tale differenza sono da ricercarsi nelle particolari condizioni delle realtà locali in cui sorgono gli impianti. I primi due hanno deciso, per scelta imprenditoriale, di concentrare le proprie attenzioni sul rifiuto industriale, piuttosto che sui rifiuti da costruzione e demolizione, il terzo invece si trova nelle vicinanze di numerose cave di travertino che conferiscono i propri scarti presso l’impianto. I tre dati in questione non sono sufficienti a modificare la tendenza generale, verificabile su tutto il territorio nazionale. Suddividendo, infatti, gli impianti per regioni o per aree geografiche (Nord, Centro, Sud), la percentuale di conferimenti della famiglia 17.XX.XX risulta sempre superiore al 90% del totale. 10) L’indagine è stata condotta su di un campione composto da 49 impianti. I dati elaborati sono stati forniti direttamente dai gestori degli impianti ai quali è stato chiesto di compilare un questionario con i quantitativi di rifiuti conferiti presso il loro impianto nell’anno 2008. La difficoltà di effettuare un censimento completo degli impianti di riciclaggio di rifiuti da C&D attivi in Italia e la conseguente mancanza di dati in merito, non consente di determinare con certezza la rappresentatività del campione analizzato. del Riciclo 2010 l’Italia RIFIUTI INERTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

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Tabella 5:<br />

Composizione dei rifiuti da costruzione e demolizione in alcuni Paesi europei<br />

COMPONENTI OLANDA BELGIO DANIMARCA ESTONIA FINLANDIA REP. CECA IRLANDA<br />

(%) (2001) (FIANDRE)(2007) (2003) (2006) (2006) (2006) (1996)<br />

CALCESTRUZZO 40 33 25 8 33 33 39<br />

LATERIZIO 25 6 6 - - 35<br />

ASFALTO 26 4 19 4 2<br />

GHIAIA 2 18 22 53 - - 51<br />

LEGNO 1,5 3 - 41 - -<br />

METALLO 1 - - 19 14 - 2<br />

VARIE 6,5 36 28 16 12 32 6<br />

Fonte: Umweltbundesamt, 2008.<br />

Per quanto concerne la composizione media dei rifiuti da C&D prodotti in Italia non<br />

esistono dati ufficiali.<br />

ANPAR ogni anno effettua un’indagine sulla composizione media dei rifiuti trattati negli<br />

impianti associati. Tale dato non può essere considerato rappresentativo <strong>del</strong>la situazione<br />

nazionale poiché all’indagine non aderisce la totalità degli impianti italiani, ma costituisce,<br />

comunque, un buon punto di partenza per valutare la composizione dei rifiuti prodotti.<br />

I dati ANPAR sono tratti dai MUD e quindi espressi in funzione dei codici CER dei rifiuti<br />

in ingresso agli impianti, pertanto sono solo indirettamente confrontabili con quelli<br />

presenti in Tabella 5.<br />

Dall’analisi dei dati forniti dagli impianti di riciclaggio coinvolti nella ricerca condotta nel<br />

2009 10 , emerge che la maggior parte degli impianti riceve quasi esclusivamente rifiuti<br />

appartenenti alla famiglia dei codici CER 17.XX.XX (Rifiuti <strong>del</strong>le operazioni di costruzione<br />

e demolizione - compreso il terreno proveniente da siti contaminati).<br />

Il rapporto tra il conferito appartenente alla categoria CER 17.XX.XX (rifiuti da costruzione<br />

e demolizione) e il conferito totale risulta superiore all’85% tranne in tre casi.<br />

Le ragioni di tale differenza sono da ricercarsi nelle particolari condizioni <strong>del</strong>le realtà<br />

locali in cui sorgono gli impianti.<br />

I primi due hanno deciso, per scelta imprenditoriale, di concentrare le proprie attenzioni<br />

sul rifiuto industriale, piuttosto che sui rifiuti da costruzione e demolizione, il terzo invece<br />

si trova nelle vicinanze di numerose cave di travertino che conferiscono i propri scarti<br />

presso l’impianto.<br />

I tre dati in questione non sono sufficienti a modificare la tendenza generale, verificabile<br />

su tutto il territorio nazionale.<br />

Suddividendo, infatti, gli impianti per regioni o per aree geografiche (Nord, Centro,<br />

Sud), la percentuale di conferimenti <strong>del</strong>la famiglia 17.XX.XX risulta sempre superiore al<br />

90% <strong>del</strong> totale.<br />

10) L’indagine è stata condotta su di un campione composto da 49 impianti. I dati elaborati sono stati<br />

forniti direttamente dai gestori degli impianti ai quali è stato chiesto di compilare un questionario con<br />

i quantitativi di rifiuti conferiti presso il loro impianto nell’anno 2008. La difficoltà di effettuare un<br />

censimento completo degli impianti di riciclaggio di rifiuti da C&D attivi in Italia e la conseguente<br />

mancanza di dati in merito, non consente di determinare con certezza la rappresentatività <strong>del</strong> campione<br />

analizzato.<br />

<strong>del</strong> Riciclo 2010<br />

l’Italia<br />

RIFIUTI INERTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

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