Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento
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Tassazione <strong>del</strong>l’attività estrattiva<br />
La tassazione sull’estrazione dei materiali vergini può indurre a differenziare l’utilizzo <strong>del</strong>le<br />
diverse tipologie di aggregato in funzione <strong>del</strong>la destinazione d’uso, ovvero conservare l’aggregato<br />
naturale solo per gli impieghi più “nobili” (quali ad esempio il calcestruzzo ad alta<br />
resistenza) ed utilizzare l’aggregato riciclato per tutti gli altri impieghi, dalle costruzioni stradali<br />
ai riempimenti.<br />
Obbligo di contributo per il conferimento<br />
in discarica dei rifiuti inerti<br />
L’istituzione di una tassa sul conferimento in discarica dei rifiuti inerti ha invece lo scopo di<br />
rendere tale conferimento più costoso rispetto al conferimento presso gli impianti di recupero,<br />
incentivando così il riciclaggio dei rifiuti inerti.<br />
Ad oggi, nei diversi Paesi europei vi sono sostanziali differenze sui costi di conferimento in<br />
discarica: i prezzi possono variare da 1 - 3 euro (Spagna, Italia, Regno Unito) ai 50 euro<br />
<strong>del</strong>la Danimarca.<br />
Disponibilità e costi degli aggregati<br />
Gli aggregati riciclati devono competere sul mercato con gli aggregati naturali. La disponibilità<br />
e la qualità di entrambi costituiscono i principali fattori che influenzano la loro potenzialità<br />
nel mercato dei materiali da costruzione.<br />
Per quanto riguarda il prezzo degli aggregati naturali, esso non dipende solo dai costi di<br />
produzione, ma anche da quelli di estrazione e varia enormemente da Paese a Paese in funzione<br />
<strong>del</strong>la disponibilità e <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>le risorse naturali di roccia, pietra calcarea, sabbia<br />
e ghiaia. Quindi non è influenzato tanto dal mercato in sé, quanto dal tipo di risorsa presente<br />
nella particolare regione, cosicché, ad esempio, i costi per estrarre roccia dura sono<br />
diversi da quelli per estrarre sabbia e ghiaia.<br />
Pertanto, per fare un confronto tra i Paesi europei, il parametro da considerare è il prezzo di<br />
estrazione di ciascun tipo di risorsa e i costi di trasporto relativi ad ogni specifica regione,<br />
tenendo presente che in generale le attività estrattive si trovano in regioni lontane dalle zone<br />
di utilizzo e richiedono trasporti per lunghe distanze.<br />
Per dare un idea dei costi di estrazione, nel 2007 il prezzo medio per estrarre una tonnellata di<br />
aggregato naturale in Europa variava dai 12 euro <strong>del</strong>la Russia ai 2,5 euro <strong>del</strong>la Macedonia,<br />
mantenendosi nella maggior parte dei Paesi fra i 6 e gli 8 euro (Umweltbundesamt 2008).<br />
Per quanto concerne il prezzo degli aggregati riciclati, sebbene tali materiali garantiscano<br />
(marcatura CE) le medesime caratteristiche prestazionali degli aggregati naturali, e potrebbero<br />
essere venduti al pari di questi ultimi, esso è sempre inferiore almeno <strong>del</strong> 20% <strong>del</strong> prezzo<br />
degli aggregati naturali. Tale differenza è essenzialmente dovuta alle resistenze culturali<br />
derivanti dall’origine da “rifiuto” degli aggregati riciclati che, a parità di prezzo difficilmente<br />
troverebbero allocazione nel mercato.<br />
Il loro prezzo di vendita è legato, non solo ai costi di produzione, ma soprattutto ai prezzi<br />
di vendita dei materiali naturali presenti sul mercato locale.<br />
Va comunque tenuto presente che, a parziale recupero dei costi di produzione, l’operatore<br />
può anche contare sulle tariffe applicate al conferimento dei rifiuti all’impianto. Non bisogna<br />
infine dimenticare che, in alcuni casi, gli aggregati riciclati possono essere generati direttamente<br />
in cantiere e quindi, se opportunamente marcati CE, possono offrire l’ulteriore vantaggio<br />
<strong>del</strong>l’annullamento dei costi di trasporto.<br />
Pregiudizi verso i materiali riciclati<br />
L’origine da “rifiuto” dei prodotti (nel nostro caso gli aggregati riciclati) porta sempre il consumatore<br />
finale a pensare ad un prodotto di scarsa qualità, nonostante sia scientificamente<br />
e tecnicamente dimostrato che, dal punto di vista prestazionale, non ci sia alcuna differenza<br />
tra i prodotti naturali e quelli riciclati.<br />
La marcatura CE e le relative norme armonizzate, come già accennato, hanno introdotto,