Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento
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209<br />
Tabella 2:<br />
2.13.1.4 Fabbisogno di aggregati<br />
La Tabella 2 mostra il consumo medio di aggregati per ogni tipo di applicazione.<br />
TIPO DI UTILIZZO<br />
Consumo medio di aggregati nelle principali destinazioni d’uso (ton)<br />
CONSUMO MEDIO DI AGGREGATI<br />
Stadi sportivi 300.000<br />
Autostrade - 1 Km 30.000<br />
Scuole 3.000<br />
Nuove abitazioni 400<br />
Ferrovie per treni ad alta velocità - 1m 9<br />
Fonte: UEPG 2006; Umweltbundesamt, 2008.<br />
Per fare qualche esempio concreto <strong>del</strong>le ingenti quantità di aggregati necessarie al settore<br />
<strong>del</strong>le costruzioni si consideri che:<br />
• nel 2007 (dato ANCE) sono stati rilasciati 276.702 permessi a costruire relativi a<br />
nuove costruzioni e ampliamenti di edilizia residenziale. Tali lavori necessitano di oltre<br />
110 milioni di tonnellate di aggregato;<br />
• la società RFI S.p.A., <strong>del</strong> Gruppo Ferrovie <strong>del</strong>lo Stato S.p.A., sta facendo costruire<br />
nuovi tronchi di linee Alta Velocità-Alta <strong>Cap</strong>acità (AV-AC) lungo le direttrici Torino-<br />
Trieste, Milano-Salerno e Tortona/Novi Ligure-Genova, per un totale di oltre 1.250<br />
chilometri di binari, vale a dire che saranno necessari, solo per questi interventi, circa<br />
11 milioni di tonnellate di aggregati.<br />
Dalla Tabella 2 emerge che il fabbisogno di aggregati, pur essendo strettamente legato all’andamento<br />
<strong>del</strong> settore <strong>del</strong>le costruzioni di ogni singola nazione, è in generale estremamente elevato.<br />
Pertanto la sostituzione degli aggregati naturali con aggregati riciclati (con medesime caratteristiche<br />
prestazionali) porterebbe un apprezzabile risparmio di risorse naturali.<br />
2.13.1.5 Il mercato degli aggregati<br />
Il mercato degli aggregati è influenzato da diversi fattori.<br />
Tra i più significativi si possono citare:<br />
• la tassazione <strong>del</strong>l’attività estrattiva;<br />
• l’obbligo di contributo per il conferimento in discarica dei rifiuti inerti (ecotassa);<br />
• la disponibilità ed i costi degli aggregati naturali;<br />
• i pregiudizi verso i materiali riciclati.<br />
Nei paragrafi precedenti è emerso che i volumi di produzione di aggregati riciclati variano<br />
anche sensibilmente da Paese a Paese. Le principali ragioni di queste differenze sono da<br />
ricercarsi principalmente nelle diverse politiche di gestione dei rifiuti e/o nelle eventuali restrizioni<br />
imposte all’uso <strong>del</strong>le risorse naturali (ad esempio impiegando strumenti economici quali<br />
la tassazione sul conferimento in discarica o sull’attività di cava).<br />
I Paesi in cui sono presenti forme di tassazione sul conferimento di discarica e/o sull’attività<br />
estrattiva vantano maggiori quote di riciclaggio. Al contrario, invece, nei Paesi dove vengono<br />
praticati bassi prezzi per conferimento dei rifiuti in discarica, il settore <strong>del</strong> riciclaggio dei<br />
rifiuti inerti non riesce a decollare.<br />
Un altro importante fattore da prendere in considerazione è la disponibilità di materie prime<br />
che, insieme alla mancanza di regole sulla produzione degli aggregati riciclati, rende difficoltosa<br />
la sostituzione degli aggregati naturali con quelli riciclati.<br />
<strong>del</strong> Riciclo 2010<br />
l’Italia<br />
RIFIUTI INERTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE