Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento
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tutti le medesime caratteristiche; infatti, in funzione <strong>del</strong>le loro prestazioni, sono più o<br />
meno adatti ad un determinato impiego. È, quindi, di fondamentale importante conoscerne<br />
le loro proprietà ed il loro comportamento nei confronti di diversi fattori quali,<br />
ad esempio, le sollecitazioni meccaniche, l´esposizione ai cicli di gelo e disgelo o<br />
all´acqua, etc. mentre conoscere la loro origine non assume nessuna importanza.<br />
Proprio in quest’ottica l’introduzione <strong>del</strong>la marcatura CE per i materiali da costruzione<br />
e la pubblicazione <strong>del</strong>le norme armonizzate sugli aggregati hanno ufficialmente sancito<br />
il superamento <strong>del</strong>la tradizionale distinzione degli aggregati in funzione <strong>del</strong>la loro<br />
natura, imponendo di valutare il materiale solo per le caratteristiche prestazionali.<br />
Gli aggregati riciclati possono pertanto essere equiparati, e sostituire a tutti gli effetti<br />
(per gli impieghi in cui si dimostrano adeguati), gli aggregati naturali portando ad un<br />
effettivo risparmio di preziose risorse naturali.<br />
2.13.1.2 Le tipologie di aggregati<br />
Gli aggregati vengono generalmente classificati a seconda <strong>del</strong>la loro provenienza:<br />
• aggregati naturali: prodotti da sorgenti minerali. I più comuni aggregati naturali di origine<br />
minerale sono la sabbia, la ghiaia e la roccia. La sabbia e la ghiaia sono provenienti<br />
dall’erosione <strong>del</strong>le rocce tipicamente presenti in siti alluvionali o marini,<br />
mentre la roccia viene estratta dalle cave e dalle miniere;<br />
• aggregati riciclati: prodotti derivati da attività di recupero di materiali precedentemente<br />
usati nel settore <strong>del</strong>le costruzioni, come ad esempio i rifiuti da costruzione<br />
e demolizione e le massicciate ferroviarie;<br />
• aggregati secondari (artificiali): sottoprodotti provenienti da altri processi industriali<br />
come, ad esempio, residui ceramici di argilla o scorie da altoforno.<br />
I campi di applicazione degli aggregati si possono dividere in due principali categorie:<br />
• applicazioni non legate, dove l’aggregato è “non legato” (costruzioni stradale,<br />
massicciate ferroviarie, etc.);<br />
• applicazioni legate, dove la miscela contiene un agente legante, come il bitume<br />
o una sostanza che ha proprietà leganti a contatto con l’acqua, come il cemento<br />
(calcestruzzi, malte, etc.).<br />
2.13.1.3 I quantitativi prodotti<br />
La produzione di aggregati è strettamente legata a due fattori:<br />
• le caratteristiche geologiche locali;<br />
• l’andamento <strong>del</strong> settore <strong>del</strong>le costruzioni.<br />
La Tabella 1 mostra per ogni Paese europeo la produzione totale di aggregati naturali,<br />
secondari (artificiali) e riciclati.<br />
Nel 2006, nei 21 Paesi europei, sono stati prodotti un totale di 3,6 miliardi di tonnellate<br />
(nel 2005 nell’Europa a 18 Paesi ne sono stati prodotti 3 miliardi), la media annuale per cittadino<br />
europeo risulta pertanto di 7 tonnellate/anno (Umweltbundesamt, 2008).