Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

aitec.ambiente.org
from aitec.ambiente.org More from this publisher
29.12.2014 Views

204 In prospettiva è interessante vedere se il mercato reggerà il raddoppio del prodotto disponibile da qui a dieci anni (da 1 a 2 milioni di tonnellate/anno); la sensazione del CIC è che la crescente attenzione dei compostatori alla qualità, alla necessità di fornire prodotti confezionati per finalità professionali, l’attenzione alle problematiche ambientali relative all’impoverimento della sostanza organica nel suolo (desertificazione), la crescita dell’agricoltura biologica, la necessità di incrementare gli “acquisti verdi” tra le amministrazioni pubbliche, siano tutti fattori che possono garantire un certo ottimismo. Il settore dovrebbe essere accompagnato da normative che assicurino sia gli obiettivi strategici da raggiungere (target di RD, numero di impianti per Regione/provincia), sia semplificazioni nel sistema autorizzativo e nel regime dei controlli. Si citano, tra le tematiche di carattere normativo sulle quali sarebbe opportuno concentrare l’attenzione, la semplificazione del regime autorizzativo, la presenza di norme omogenee su tutto il territorio nazionale per i controlli e, la scrittura di metodiche analitiche certe, confrontabili ed applicabili.

205 2.13 Rifiuti inerti da costruzione e demolizione Gli obiettivi del settore del riciclaggio sono legati, inevitabilmente, all’uso e alla gestione sostenibili delle risorse naturali e dei rifiuti. A tale scopo si rende necessario, da un lato, assicurare che il consumo di risorse e i conseguenti impatti siano sostenibili per l’ambiente e, dall’altro, dare la priorità al riciclaggio dei rifiuti riducendo, di conseguenza, l’ammontare di rifiuti da destinare allo smaltimento. In Europa da anni si lavora in tale direzione sia per effetto dell’indirizzo di gestione del flusso dei rifiuti inerti della Commissione sia per quelli di numerosi Stati membri. Nel nostro Paese tale indirizzo si è affermato a partire degli anni ‘80 e fino ad oggi il riciclo degli inerti costituisce un vero e proprio comparto industriale (con l’ANPAR che rappresenta le imprese del riciclo dei rifiuti inerti e FINCO quello degli aggregati riciclati). Numerosi sono tuttavia gli ostacoli che il settore ha dovuto superare ed altrettanti quelli che deve ancora affrontare. La maggior parte di essi possono essere riassunti nella scarsa conoscenza dei nuovi prodotti e delle loro caratteristiche tecniche e ambientali. Oggi la situazione sta migliorando. Tra le novità principali si possono citare: • la nuova direttiva rifiuti che fissa un target di recupero dei rifiuti inerti pari al 70% da raggiungere entro il 2020; • la normativa nazionale che ha imposto l’utilizzo di quote minime di materiali riciclati nelle opere pubbliche; • la pubblicazione da parte degli organismi tecnici di standardizzazione di una serie di norme tecniche sugli aggregati. Permangono tuttavia una serie di problemi tra cui in particolare: • impedimenti di carattere burocratico; • mancanza di adeguati strumenti tecnici (elenchi prezzi, capitolati d’appalti, etc.); • resistenza culturale ad utilizzare un materiale proveniente dai “rifiuti”. Si aggiunge alle problematiche sopraelencate il momento congiunturale di crisi economica che sta mettendo a dura prova anche il settore del riciclaggio dei rifiuti inerti. Le difficoltà del settore delle costruzioni e il mancato avvio delle cosiddette grandi opere si riflettono inevitabilmente sul settore. 2.13.1 Valutazione del contesto internazionale ed europeo del settore 2.13.1.1 Gli aggregati Gli aggregati sono materiali granulari e costituiscono uno dei più importanti materiali utilizzati nel settore delle costruzioni. Ogni anno le realizzazioni di opere edilizie ed infrastrutturali richiedono ingenti quantitativi di materiale inerte. A queste esigenze vengono sacrificate sempre nuove porzioni di territorio provocando danni paesaggistici e ambientali, spesso irreversibili, e aggravando ulteriormente il rischio di dissesto idrogeologico. Tradizionalmente nel passato venivano, infatti, utilizzati esclusivamente aggregati “naturali”. Oggi, in alternativa ai materiali naturali, vengono utilizzati con ottimi risultati anche aggregati riciclati ed aggregati artificiali che, prodotti attraverso un adeguato processo, garantiscono le medesime caratteristiche prestazionali dei materiali vergini impiegati, per esempio, nelle costruzioni stradali. È importante precisare che gli aggregati - naturali, riciclati o artificiali - non possiedono del Riciclo 2010 l’Italia RIFIUTI INERTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

205<br />

2.13 Rifiuti inerti da costruzione<br />

e demolizione<br />

Gli obiettivi <strong>del</strong> settore <strong>del</strong> riciclaggio sono legati, inevitabilmente, all’uso e alla gestione<br />

sostenibili <strong>del</strong>le risorse naturali e dei rifiuti.<br />

A tale scopo si rende necessario, da un lato, assicurare che il consumo di risorse e i conseguenti<br />

impatti siano sostenibili per l’ambiente e, dall’altro, dare la priorità al riciclaggio dei rifiuti riducendo,<br />

di conseguenza, l’ammontare di rifiuti da destinare allo smaltimento.<br />

In Europa da anni si lavora in tale direzione sia per effetto <strong>del</strong>l’indirizzo di gestione <strong>del</strong> flusso dei<br />

rifiuti inerti <strong>del</strong>la Commissione sia per quelli di numerosi Stati membri.<br />

Nel nostro Paese tale indirizzo si è affermato a partire degli anni ‘80 e fino ad oggi il riciclo<br />

degli inerti costituisce un vero e proprio comparto industriale (con l’ANPAR che rappresenta le<br />

imprese <strong>del</strong> riciclo dei rifiuti inerti e FINCO quello degli aggregati riciclati).<br />

Numerosi sono tuttavia gli ostacoli che il settore ha dovuto superare ed altrettanti quelli che deve<br />

ancora affrontare. La maggior parte di essi possono essere riassunti nella scarsa conoscenza dei<br />

nuovi prodotti e <strong>del</strong>le loro caratteristiche tecniche e ambientali.<br />

Oggi la situazione sta migliorando. Tra le novità principali si possono citare:<br />

• la nuova direttiva rifiuti che fissa un target di recupero dei rifiuti inerti pari al 70% da raggiungere<br />

entro il 2020;<br />

• la normativa nazionale che ha imposto l’utilizzo di quote minime di materiali riciclati nelle<br />

opere pubbliche;<br />

• la pubblicazione da parte degli organismi tecnici di standardizzazione di una serie di<br />

norme tecniche sugli aggregati.<br />

Permangono tuttavia una serie di problemi tra cui in particolare:<br />

• impedimenti di carattere burocratico;<br />

• mancanza di adeguati strumenti tecnici (elenchi prezzi, capitolati d’appalti, etc.);<br />

• resistenza culturale ad utilizzare un materiale proveniente dai “rifiuti”.<br />

Si aggiunge alle problematiche sopraelencate il momento congiunturale di crisi economica<br />

che sta mettendo a dura prova anche il settore <strong>del</strong> riciclaggio dei rifiuti inerti. Le difficoltà<br />

<strong>del</strong> settore <strong>del</strong>le costruzioni e il mancato avvio <strong>del</strong>le cosiddette grandi opere si riflettono<br />

inevitabilmente sul settore.<br />

2.13.1 Valutazione <strong>del</strong> contesto internazionale<br />

ed europeo <strong>del</strong> settore<br />

2.13.1.1 Gli aggregati<br />

Gli aggregati sono materiali granulari e costituiscono uno dei più importanti materiali<br />

utilizzati nel settore <strong>del</strong>le costruzioni. Ogni anno le realizzazioni di opere edilizie ed<br />

infrastrutturali richiedono ingenti quantitativi di materiale inerte. A queste esigenze vengono<br />

sacrificate sempre nuove porzioni di territorio provocando danni paesaggistici e<br />

ambientali, spesso irreversibili, e aggravando ulteriormente il rischio di dissesto idrogeologico.<br />

Tradizionalmente nel passato venivano, infatti, utilizzati esclusivamente aggregati<br />

“naturali”.<br />

Oggi, in alternativa ai materiali naturali, vengono utilizzati con ottimi risultati anche<br />

aggregati riciclati ed aggregati artificiali che, prodotti attraverso un adeguato processo,<br />

garantiscono le medesime caratteristiche prestazionali dei materiali vergini impiegati,<br />

per esempio, nelle costruzioni stradali.<br />

È importante precisare che gli aggregati - naturali, riciclati o artificiali - non possiedono<br />

<strong>del</strong> Riciclo 2010<br />

l’Italia<br />

RIFIUTI INERTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!