Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

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198 D. Lgs. n.152/06 e nella direttiva 2008/98/CE, in corso di recepimento a livello nazionale, si riconferma come, per raggiungere quote elevate di recupero, si debba far riferimento all’introduzione, anzi all’integrazione della raccolta della quota organica con altre filiere. Figura 2: Quote delle filiere del recupero - Anno 2008 Selettiva 0,32% Metalli 3,56% Tessili 0,81% Ingombranti a recupero 2,23% Legno 6,85% Altro 0,65% Frazione organica (umido e verde) 33,61% RAEE 1,58% Imb. Plastica 5,81% Imb. Vetro 15,06% Carta 29,53% Fonte: Elaborazione CIC su dati 2008, ISPRA 2010 Un secondo elemento che ha seguito di pari passo l’evoluzione delle raccolte differenziate della frazione organica è stato, senza dubbio, la crescita dell’impiantistica dedicata. Dalla Figura 3 si può vedere come parallelamente alla crescita della generazione di scarti organici si sia affiancata la crescita del numero degli impianti di compostaggio. Nel giro di circa 15 anni (dal 1993 al 2008) si può affermare che è nato e si è sviluppato un nuovo sistema industriale dedicato ala trasformazione dello scarto organico. Nel 1993 esistevano circa 10 impianti mentre, nel 2008, si contano 290 impianti d compostaggio (ISPRA 2010). Figura 3: Rifiuto organico trattato e numero di impianti attivi (000/ton) - 1993/2008 4.000 350 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 1993 1997 2001 2008 Rifiuto organico trattato n° impianti attivi Fonte: Dati CIC su elaborazione ISPRA 2008 300 250 200 150 100 50 0 Il recupero delle frazioni organiche (scarto vegetale di giardini e parchi chiamato VERDE e rifiuto biodegradabile da cucine e mese chiamato UMIDO) ha raggiunto 3.340.000 tonnellate nel 2008 rappresentando il 34% di tutte le raccolte differenziate in Italia. Il numero degli impianti è in costante crescita, soprattutto quelli di una dimensione industriale, (oltre 10.000 tonnellate/anno). Il dato complessivo degli impianti (anno 2008) è di 290 ma, se si tolgono le piazzole per il compostaggio del verde nei piccoli impianti comunali con capacità inferiore a 1.000 tonnellate/anno gli impianti attivi sono 230, 175 dei quali effettivamente attivi nel 2008.

199 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 Nel quinquennio 2004 - 2008 si è assistito ad una crescita del settore con tassi di incremento della frazione compostabile che si aggira intorno al 4 - 6% annuo. Ci si aspetta anche per il 2009 - 2010 una simile, rapida crescita rispetto al 2008 in virtù dell’avvio delle raccolte differenziate della FORSU in diverse aree del Paese. Figura 4: Evoluzione scarto organico trattato negli impianti di compostaggio (000/ton) 2004 / 2008 2004 2005 2006 2007 2008 scarto organico trattato umido + verde Lineare (umido + verde) del Riciclo 2010 l’Italia Fonte: Dati CIC su elaborazione ISPRA 2008 È importante aggiungere che lo sviluppo del settore non è omogeneo in tutto il Paese. La Figura 5 mostra l’andamento delle raccolte differenziate della FORSU per Regione: come si vede il Nord ha raggiunto livelli di tutto rispetto con target di raccolta equiparabili alle migliori esperienze europee (Germania, Olanda, Austria), mentre il Sud, in particolare la Sicilia, la Calabria, la Basilicata, Molise, e Puglia ma anche il Lazio soffrono di notevoli ritardi. Da segnalare negli ultimi tre anni i passi avanti della Sardegna, sia per la RD della FORSU che per il numero di impianti realizzati, mentre la Campania ha superato le 160.000 tonnellate di FORSU raccolta, purtroppo per mancanza di impianti quasi tutti destinati a siti extra-regionali. Figura 5: Quantitativi procapite di matrici compostabili raccolte in modo differenziato nelle regioni d’Italia (Kg/abitante/anno) 140 120 100 80 60 40 20 0 Molise Basilicata Puglia Sicilia Calabria Lazio Liguria Campania Fonte: Dati CIC su elaborazione ISPRA 2008 Abruzzo Marche Valle d’Aosta Umbria F. V. Giulia Toscana Piemonte Lombardia Sardegna Trentino A./A. E. Romagna Veneto FRAZIONE ORGANICA

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D. Lgs. n.152/06 e nella direttiva 2008/98/CE, in corso di recepimento a livello nazionale,<br />

si riconferma come, per raggiungere quote elevate di recupero, si debba far riferimento all’introduzione,<br />

anzi all’integrazione <strong>del</strong>la raccolta <strong>del</strong>la quota organica con altre filiere.<br />

Figura 2: Quote <strong>del</strong>le filiere <strong>del</strong> recupero - Anno 2008<br />

Selettiva 0,32%<br />

Metalli 3,56%<br />

Tessili 0,81%<br />

Ingombranti a<br />

recupero 2,23%<br />

Legno 6,85%<br />

Altro 0,65%<br />

Frazione organica<br />

(umido e verde) 33,61%<br />

RAEE 1,58%<br />

Imb. Plastica 5,81%<br />

Imb. Vetro 15,06%<br />

Carta 29,53%<br />

Fonte: Elaborazione CIC su dati 2008, ISPRA 2010<br />

Un secondo elemento che ha seguito di pari passo l’evoluzione <strong>del</strong>le raccolte differenziate <strong>del</strong>la<br />

frazione organica è stato, senza dubbio, la crescita <strong>del</strong>l’impiantistica dedicata. Dalla Figura 3 si<br />

può vedere come parallelamente alla crescita <strong>del</strong>la generazione di scarti organici si sia affiancata<br />

la crescita <strong>del</strong> numero degli impianti di compostaggio.<br />

Nel giro di circa 15 anni (dal 1993 al 2008) si può affermare che è nato e si è sviluppato un<br />

nuovo sistema industriale dedicato ala trasformazione <strong>del</strong>lo scarto organico. Nel 1993 esistevano<br />

circa 10 impianti mentre, nel 2008, si contano 290 impianti d compostaggio (ISPRA 2010).<br />

Figura 3: Rifiuto organico trattato e numero di impianti attivi (000/ton) - 1993/2008<br />

4.000 350<br />

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1993 1997 2001 2008<br />

Rifiuto organico trattato<br />

n° impianti attivi<br />

Fonte: Dati CIC su elaborazione ISPRA 2008<br />

300<br />

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150<br />

100<br />

50<br />

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Il recupero <strong>del</strong>le frazioni organiche (scarto vegetale di giardini e parchi chiamato VERDE e rifiuto<br />

biodegradabile da cucine e mese chiamato UMIDO) ha raggiunto 3.340.000 tonnellate nel<br />

2008 rappresentando il 34% di tutte le raccolte differenziate in Italia. Il numero degli impianti è<br />

in costante crescita, soprattutto quelli di una dimensione industriale, (oltre 10.000<br />

tonnellate/anno). Il dato complessivo degli impianti (anno 2008) è di 290 ma, se si tolgono le<br />

piazzole per il compostaggio <strong>del</strong> verde nei piccoli impianti comunali con capacità inferiore a<br />

1.000 tonnellate/anno gli impianti attivi sono 230, 175 dei quali effettivamente attivi nel 2008.

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