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Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

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crisi con cali importanti <strong>del</strong>la domanda e dei prezzi. Il quantitativo totale di rifiuti di legno<br />

riciclati in Italia nella produzione di manufatti lignei (essenzialmente truciolati) viene stimato<br />

in circa 2,6 milioni di tonnellate nel 2009, di cui circa 1 milione di tonnellate da rifiuti d'imballaggio,<br />

pari al 38% <strong>del</strong> totale. Nel 2008, anno dove già era iniziata la crisi, il riciclo<br />

<strong>del</strong> legno era stato di 2,72 milioni di tonnellate (-5% rispetto al 2007), nel 2009 si è registrato<br />

un calo ulteriore <strong>del</strong> 4,4%.<br />

Il legno, a causa <strong>del</strong>l'ampio utilizzo nel settore degli imballaggi secondari, <strong>del</strong>le costruzioni<br />

e <strong>del</strong>l'arredamento, è uno dei comparti che ha risentito maggiormente <strong>del</strong>la crisi poiché forte<br />

è stato il rallentamento nell’industria <strong>del</strong> mobile e <strong>del</strong>le costruzioni e perché il rallentamento<br />

dei consumi ha prodotto anche una riduzione <strong>del</strong>l’utilizzo di pallet e di altri imballaggi industriali<br />

in legno. Anche per il legno è cresciuto il ruolo <strong>del</strong>la Cina, diventato nel 2009 il principale<br />

importatore mondiale, seguita dalla Turchia che, nel 2009, ha aumentato le importazioni<br />

di wood chips <strong>del</strong> 50%. Ma ciò non è bastato a rivitalizzare il mercato mondiale che<br />

nel 2009 ha fatto registrare una riduzione <strong>del</strong>le quantità scambiate poiché tradizionali importanti<br />

importatori hanno ridotto le loro importazioni di wood chips: Australia (-22%), Stati Uniti<br />

(-25%) e Sud Africa (-45%). Pur in condizione di prezzi poco remunerativi e di riduzione dei<br />

fatturati per il settore, poiché l’Italia è un forte importatore di legno (ben il 30% <strong>del</strong>le importazioni<br />

europee <strong>del</strong> settore), il riciclo di materia prima seconda nazionale di legno non ha<br />

avuto problemi di quantità: le importazioni di wood chips (di dimensione notevole anche nel<br />

2009, pari a 525.000 tonnellate) infatti, nonostante la crisi, sono aumentate <strong>del</strong> 14% e<br />

sono aumentate pure le esportazioni che però mantengono un volume relativamente basso<br />

(solo 7.300 tonnellate nel 2009).<br />

A livello europeo, tra ottobre 2008 e marzo 2009, la domanda di prodotti di vetro è crollata<br />

improvvisamente sia per i contenitori, sia per il vetro piano, utilizzato nel settore edile e<br />

automobilistico. Si è generata così anche una crisi nel settore <strong>del</strong> riciclaggio <strong>del</strong> vetro e, in<br />

tutta l’Europa, a causa <strong>del</strong>l’aumento <strong>del</strong>la raccolta <strong>del</strong> vetro, si sono formati degli extra-costi<br />

per lo stoccaggio dei vetri raccolti ma non riciclati. Il settore <strong>del</strong> riciclo, a livello europeo, è<br />

rimasto complessivamente schiacciato da una domanda ridotta, prezzi calanti e costi crescenti,<br />

causati dall’accumulo di materiali presso gli impianti. Ciononostante, nel 2009, in<br />

Italia sono state riciclate 1,77 milioni di tonnellate di vetro (1,36 di imballaggi) con un calo<br />

modesto (quasi nullo per gli imballaggi), <strong>del</strong> 3,2% rispetto alla produzione <strong>del</strong> 2008 che era<br />

stata pari a 1,82 milioni di tonnellate (1,36 di imballaggi). Il riciclo <strong>del</strong> vetro ha una grande<br />

rilevanza nel settore poiché il 65% <strong>del</strong>la produzione nazionale è realizzata con vetro riciclato<br />

(dati <strong>del</strong> 2008). Nel 2009 le quantità di vetro riciclato esportate dall'Italia sono cresciute<br />

<strong>del</strong> 28% ma, nonostante la crisi, sono rimaste basse, pari a sole 5.398 tonnellate.<br />

L'industria vetraria italiana ha continuato a ricorrere, anche nel 2009, all'importazione di<br />

rottami di vetro dall'estero in quantità notevoli, pari a 231.000 tonnellate.<br />

L'industria nazionale <strong>del</strong>l’alluminio nel 2009 ha fortemente risentito <strong>del</strong>la crisi: nel corso <strong>del</strong>l'anno<br />

si è assistito alla chiusura di 4 dei 25 impianti esistenti nel 2008 e sono state effettuate numerose<br />

sospensioni di attività. Nel complesso nel 2009 l'industria nazionale ha impiegato circa<br />

683.000 tonnellate di rottami di alluminio, il 49% di provenienza nazionale e il 51% di provenienza<br />

estera (di cui 31.200 tonnellate di rifiuti d'imballaggio, pari al 4,6% <strong>del</strong> riciclo complessivo<br />

di alluminio). Nel 2008 l’impiego di rottami di alluminio era stato pari a 949.000 tonnellate<br />

(di cui 38.500 quello degli imballaggi riciclati). La crisi che ha colpito il settore <strong>del</strong>l'alluminio<br />

è di particolare rilievo poiché l'Italia, in Europa, è seconda solo alla Germania e Italia e<br />

Germania insieme sono, in termini produttivi, primi in Europa e terzi a livello mondiale dopo Stati<br />

Uniti e Giappone. Nel corso <strong>del</strong> 2009 si è attivato un sistema di stoccaggi di rottame di alluminio<br />

in attesa di una ripresa dei loro listini. Anche nel settore <strong>del</strong> riciclo <strong>del</strong>l’alluminio sono aumentate<br />

notevolmente le esportazioni di rottami e cascami, <strong>del</strong> 46%, da 56.000 tonnellate a 82.000<br />

tonnellate, soprattutto indirizzate verso il Far East (grazie al ruolo <strong>del</strong>la Cina), a fronte di importazioni<br />

in forte calo, <strong>del</strong> 28,6%, da oltre 377.000 nel 2008 a 269.000 nel 2009.<br />

Il mercato <strong>del</strong> piombo e quello degli accumulatori al piombo hanno un legame molto stretto:<br />

oltre il 50% <strong>del</strong>la produzione di piombo a livello mondiale si dirige verso la produzione di<br />

accumulatori al piombo, e gli stessi, quando a fine vita vengono riciclati, restituiscono nuovamente<br />

il metallo a circa un terzo dei costi necessari alla sua produzione da minerale (in

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