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Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

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173<br />

2.9 Pile e accumulatori<br />

2.9.1 Valutazione <strong>del</strong> contesto internazionale<br />

ed europeo <strong>del</strong> settore<br />

2.9.1.1 Il mercato internazionale<br />

Tra il mercato <strong>del</strong> piombo e quello degli accumulatori al piombo vi è sempre stato, comprensibilmente,<br />

un legame molto stretto per l’importanza rivestita dal metallo nella produzione di nuove batterie,<br />

all’interno <strong>del</strong>le quali la sua presenza in peso supera il 60%.<br />

Se poi si pensa che oltre il 50% <strong>del</strong>la produzione di piombo a livello mondiale si dirige verso la produzione<br />

di accumulatori al piombo, e che gli stessi, quando a fine vita riciclati, restituiscono nuovamente<br />

il metallo a circa un terzo dei costi necessari alla sua produzione da minerale (in massima<br />

parte poi riutilizzato per la produzione di nuove batterie), si comprende pienamente quale profonda<br />

relazione sussista tra il mercato <strong>del</strong> piombo e quello degli accumulatori al piombo.<br />

In linea generale si può affermare che quando i valori <strong>del</strong>le quotazioni <strong>del</strong> piombo sono bassi, i costi<br />

di approvvigionamento <strong>del</strong> metallo da parte dei produttori di accumulatori sono più contenuti, e quindi<br />

i margini di ricavo sulla vendita di nuovi accumulatori sono superiori; per la stessa ragione, la vendita<br />

<strong>del</strong> piombo secondario da parte degli impianti di riciclo è invece meno remunerativa e la raccolta<br />

<strong>del</strong>le batterie al piombo esauste si disincentiva, in particolare nelle aree geograficamente sfavorevoli<br />

per i costi di ritiro e di trasporto. Al contrario, quando i valori <strong>del</strong>le quotazioni <strong>del</strong> piombo<br />

sono alti, sono soprattutto i produttori di batterie a risentirne negativamente per i costi <strong>del</strong>la materia<br />

prima, a cui si aggiunge, per i fabbricanti <strong>del</strong>l’area occidentale, la concorrenza da parte dei fabbricanti<br />

<strong>del</strong>l’area asiatica che hanno costi di produzione sensibilmente più bassi; per lo stesso motivo,<br />

la vendita <strong>del</strong> piombo secondario da parte degli impianti di riciclo si fa, invece, più remunerativa<br />

e si incentiva la raccolta <strong>del</strong>le batterie esauste più diffusamente sul territorio. Nella Figura 1 è riportato<br />

l’andamento <strong>del</strong>la quotazione <strong>del</strong> piombo al London Metal Exchange (LME) dal 2005 al 2009.<br />

<strong>del</strong> Riciclo 2010<br />

l’Italia<br />

Figura 1: Quotazione <strong>del</strong> piombo al LME - Gennaio 2005/Novembre 2009<br />

4.000<br />

3.500<br />

3.000<br />

2.500<br />

2.000<br />

1.500<br />

1.000<br />

500<br />

Fonte: LME<br />

Gen-05<br />

Mar-05<br />

Mag-05<br />

Lug-05<br />

Set-05<br />

Nov-05<br />

Gen-06<br />

Mar-06<br />

Mag-06<br />

Lug-06<br />

Set-06<br />

$ ton € ton<br />

Nov-06<br />

Gen-07<br />

Mar-07<br />

Mag-07<br />

Lug-07<br />

Set-07<br />

Nov-07<br />

Gen-08<br />

Mar-08<br />

Mag-08<br />

Lug-08<br />

Set-08<br />

Nov-08<br />

Gen-09<br />

Mar-09<br />

Mag-09<br />

Lug-09<br />

Lug-09<br />

Set-09<br />

Nov-09<br />

Dall’andamento <strong>del</strong> grafico in Figura 1 si può osservare come nell’ultimo quadrimestre <strong>del</strong> 2006<br />

si iniziò a registrare un trend in aumento nelle quotazioni <strong>del</strong> piombo, che raggiunsero il loro valore<br />

massimo nel mese di ottobre 2007 (2.614, 55 €/tonnellata, pari a 3.719,72 $/tonnellata).<br />

Tale decorso rappresentò l’effetto di una serie di fattori concomitanti: in particolare una sensibile<br />

diminuzione <strong>del</strong>la produzione di piombo per la momentanea sospensione <strong>del</strong>l’attività estrattiva in<br />

alcune importanti miniere; l’avvio di una bolla speculativa legata ai fondi pensionistici ed assicurativi<br />

USA ed, infine, la crescita record <strong>del</strong>l’economia cinese.<br />

A tale fase di espansione seguì un periodo di forte diminuzione <strong>del</strong>le quotazioni, determinato nel primo<br />

semestre <strong>del</strong> 2008 dall’esaurimento <strong>del</strong>la bolla speculativa <strong>del</strong> 2007 e, nel secondo semestre <strong>del</strong>l’anno,<br />

PILE E ACCUMULATORI

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