Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

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126 Tabella 13: Percentuali di recupero complessivo su immesso al consumo (%) - 2005/2009 2005 2006 2007 2008 2009 Variazione 2009/2008 54,9 55,7 60,4 63,5 56,1 - 11,6 Fonte: CONAI - CIAL Figura 6: Recupero energetico, complessivo e tasso di recupero (000/ton) - 2005/2009 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2005 2006 2007 2008 2009 Rifiuti di imballaggio avviati al recupero energetico Rifiuti di imballaggio avviati al recupero complessivo % 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 Percentuali di recupero complessivo su immesso al consumo 0 Fonte: CONAI - CIAL 2.6.2.5 Avvio al riciclo Le quotazione degli imballaggi in alluminio, provenienti dalla raccolta differenziata, variano in relazione all’andamento della quotazione dei rottami di alluminio e, in ultima analisi, sono connessi al mercato dell’alluminio secondario, nonché alla fluttuazione del cambio euro/dollaro. In Figura 7 si riporta l’andamento della quotazione minima dei rottami da lattine per bevande a qualità UNI EN 13920/10 e dei rottami da imballaggi usati a qualità UNI EN 13920/14, alla Camera di Commercio. Figura 7: Quotazione minima dei rottami di alluminio Camera Commercio di Milano (€/ton) - 2009 600 500 400 300 200 100 0 Gen Fonte: CIAL Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Rottami da lattine Rottami da imballaggi usati

127 L'industria nazionale nel 2009 ha fortemente risentito della crisi globale, attestata anche dalla chiusura, nel corso dell'anno, di 4 dei 25 impianti esistenti nel 2008, tra cui 1 dei 21 che utilizzava rottami di alluminio per la produzione. Inoltre, sempre nel 2009 sono state effettuate numerose sospensioni di attività. Il tutto ha portato a ridurre del 10% la capacità produttiva complessiva di alluminio secondario. Nel complesso, nel 2009, l'industria nazionale ha impiegato circa 683.000 tonnellate di rottami di alluminio di provenienza nazionale (49%) ed estera (51%), di cui 31.200 tonnellate di rifiuti d'imballaggio (il 4,6% del riciclo complessivo di alluminio). La crisi che ha colpito il settore dell'alluminio è ancora più sostanziale se si considera che il comparto dell'alluminio secondario italiano è strategico nel panorama europeo sia dal punto di vista economico, sia per l'occupazione che genera. L'Italia, infatti, in Europa, è seconda solo alla Germania e, Italia e Germania insieme sono, in termini produttivi, primi in Europa e terzi a livello mondiale, dopo Stati Uniti e Giappone. È opportuno sottolineare anche che i rottami utilizzati nel corso del 2009 provengono per il 53% da rottami pre-consumo e per il 47% da post-consumo. I rottami post-consumo sono stati penalizzati a causa del deprezzamento dei rottami e in questa situazione di mercato è prevalsa quindi la ricerca di materie prime seconde di maggiore qualità anche considerando l'elevata disponibilità di rottami sul mercato per la contrazione della domanda. Nel corso dell'anno si è attivato inoltre un sistema di stoccaggi di rottame, tra cui anche per i rifiuti di imballaggio, in attesa di una ripresa dei loro listini. In linea con questa dinamica è l'elevato aumento delle esportazioni di rottami e cascami soprattutto indirizzate verso il Far East a fronte di importazioni in forte calo (da oltre 377.000 tonnellate nel 2008 a 269.000 tonnellate nel 2009). In un solo anno l'export di rottami è aumentato del 46% da 56.000 tonnellate a 82.000 tonnellate; tale incremento lascia anche supporre che quote di rifiuti di imballaggio in alluminio possano aver preso la via dei Paesi orientali, in quanto gli unici a pagare prezzi maggiori rispetto a quelli applicati in Europa. In un contesto così critico, il Consorzio CIAL ha proseguito la propria attività legata alla raccolta degli imballaggi conferiti al Consorzio a seguito di verifica della qualità. I rifiuti di imballaggio in alluminio conferiti, in relazione alla fascia qualitativa accertata, vengono avviati direttamente alle fonderie di alluminio secondario, nel caso di qualità elevata, o sottoposti a una fase di selezione e avviati alle fonderie di alluminio secondario, nel caso di qualità bassa. La selezione avviene presso le piattaforme di conferimento, ossia operatori privati che rientrano nel comparto della selezione e della preparazione per il riciclaggio, tali operatori possono essere convenzionati con CIAL o operare liberamente sul mercato. In quest’ultimo caso il materiale trattato e selezionato è poi negoziato sulla base del prezzo di mercato delle materie prime seconde. Il processo di riciclo consiste nella fusione dei rottami, con l'obiettivo di rimuovere eventuali residui ferrosi ancora presenti, con la formazione di lingotti, pani, placche e billette da utilizzare quali semilavorati per la fabbricazione di laminati, profilati, estrusi o fusioni per trasporti, edilizia e industria in senso lato. Si riporta in Figura 8 la distribuzione delle 20 fonderie che nel 2009 hanno utilizzato anche rottami d'imballaggio. Figura 8: Distribuzione territoriale fonderie che utilizzano alluminio secondario da imballaggio Fonte: Elaborazione CONAI su dati CIAL Impianti di riciclo da 5 a 7 da 3 a 4 2 1 del Riciclo 2010 l’Italia ALLUMINIO E ALTRI METALLI NON FERROSI

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L'industria nazionale nel 2009 ha fortemente risentito <strong>del</strong>la crisi globale, attestata anche dalla<br />

chiusura, nel corso <strong>del</strong>l'anno, di 4 dei 25 impianti esistenti nel 2008, tra cui 1 dei 21 che utilizzava<br />

rottami di alluminio per la produzione. Inoltre, sempre nel 2009 sono state effettuate numerose<br />

sospensioni di attività. Il tutto ha portato a ridurre <strong>del</strong> 10% la capacità produttiva complessiva<br />

di alluminio secondario. Nel complesso, nel 2009, l'industria nazionale ha impiegato circa<br />

683.000 tonnellate di rottami di alluminio di provenienza nazionale (49%) ed estera (51%), di<br />

cui 31.200 tonnellate di rifiuti d'imballaggio (il 4,6% <strong>del</strong> riciclo complessivo di alluminio). La crisi<br />

che ha colpito il settore <strong>del</strong>l'alluminio è ancora più sostanziale se si considera che il comparto<br />

<strong>del</strong>l'alluminio secondario italiano è strategico nel panorama europeo sia dal punto di vista economico,<br />

sia per l'occupazione che genera. L'Italia, infatti, in Europa, è seconda solo alla<br />

Germania e, Italia e Germania insieme sono, in termini produttivi, primi in Europa e terzi a livello<br />

mondiale, dopo Stati Uniti e Giappone. È opportuno sottolineare anche che i rottami utilizzati<br />

nel corso <strong>del</strong> 2009 provengono per il 53% da rottami pre-consumo e per il 47% da post-consumo.<br />

I rottami post-consumo sono stati penalizzati a causa <strong>del</strong> deprezzamento dei rottami e in<br />

questa situazione di mercato è prevalsa quindi la ricerca di materie prime seconde di maggiore<br />

qualità anche considerando l'elevata disponibilità di rottami sul mercato per la contrazione <strong>del</strong>la<br />

domanda. Nel corso <strong>del</strong>l'anno si è attivato inoltre un sistema di stoccaggi di rottame, tra cui<br />

anche per i rifiuti di imballaggio, in attesa di una ripresa dei loro listini. In linea con questa dinamica<br />

è l'elevato aumento <strong>del</strong>le esportazioni di rottami e cascami soprattutto indirizzate verso il<br />

Far East a fronte di importazioni in forte calo (da oltre 377.000 tonnellate nel 2008 a 269.000<br />

tonnellate nel 2009). In un solo anno l'export di rottami è aumentato <strong>del</strong> 46% da 56.000 tonnellate<br />

a 82.000 tonnellate; tale incremento lascia anche supporre che quote di rifiuti di imballaggio<br />

in alluminio possano aver preso la via dei Paesi orientali, in quanto gli unici a pagare<br />

prezzi maggiori rispetto a quelli applicati in Europa. In un contesto così critico, il Consorzio CIAL<br />

ha proseguito la propria attività legata alla raccolta degli imballaggi conferiti al Consorzio a<br />

seguito di verifica <strong>del</strong>la qualità. I rifiuti di imballaggio in alluminio conferiti, in relazione alla fascia<br />

qualitativa accertata, vengono avviati direttamente alle fonderie di alluminio secondario, nel caso<br />

di qualità elevata, o sottoposti a una fase di selezione e avviati alle fonderie di alluminio secondario,<br />

nel caso di qualità bassa. La selezione avviene presso le piattaforme di conferimento, ossia<br />

operatori privati che rientrano nel comparto <strong>del</strong>la selezione e <strong>del</strong>la preparazione per il riciclaggio,<br />

tali operatori possono essere convenzionati con CIAL o operare liberamente sul mercato. In<br />

quest’ultimo caso il materiale trattato e selezionato è poi negoziato sulla base <strong>del</strong> prezzo di mercato<br />

<strong>del</strong>le materie prime seconde. Il processo di riciclo consiste nella fusione dei rottami, con<br />

l'obiettivo di rimuovere eventuali residui ferrosi ancora presenti, con la formazione di lingotti, pani,<br />

placche e billette da utilizzare quali semilavorati per la fabbricazione di laminati, profilati, estrusi<br />

o fusioni per trasporti, edilizia e industria in senso lato. Si riporta in Figura 8 la distribuzione<br />

<strong>del</strong>le 20 fonderie che nel 2009 hanno utilizzato anche rottami d'imballaggio.<br />

Figura 8: Distribuzione territoriale fonderie che utilizzano alluminio secondario da imballaggio<br />

Fonte: Elaborazione CONAI su dati CIAL<br />

Impianti di riciclo<br />

da 5 a 7<br />

da 3 a 4<br />

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<strong>del</strong> Riciclo 2010<br />

l’Italia<br />

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