Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento Cap. 1 DEFDEF - Produzione Sostenibile del Cemento

aitec.ambiente.org
from aitec.ambiente.org More from this publisher
29.12.2014 Views

116 2.5.3.4 Obiettivi di recupero totale Quanto descritto nei paragrafi precedenti consente di determinare il risultato atteso di recupero complessivo. Nel 2012 si stima di raggiungere un valore di recupero complessivo pari a 1.465.000 tonnellate. Le percentuali di recupero complessivo, rispetto all'immesso al consumo previste per il prossimo triennio, si incrementano, passando da 62,3% del 2010 al 63,1% nel 2012 con una crescita media di circa 0,5 punti percentuali all’anno. Tabella 19: Previsioni di recupero complessivo (000/ton) - 2010/2012 PREVISIONE 2010 PREVISIONE 2011 PREVISIONE 2012 Fonte: CONAI – RILEGNO 1.345 1.395 1.465 Tabella 20: Percentuali di recupero complessivo sull’immesso al consumo (%) - 2010/2012 PREVISIONE 2010 PREVISIONE 2011 PREVISIONE 2012 Fonte: CONAI – RILEGNO 62,3 62,6 63,1 2.5.3.5 Problematiche e potenzialità RILEGNO interviene economicamente per dare sviluppo, implementare e sostenere diverse iniziative e attività: la raccolta differenziata della matrice legnosa dei rifiuti provenienti dal circuito di igiene urbana, la selezione e riduzione volumetrica garantita dalle piattaforme consortili, il trasporto del materiale raccolto anche nelle zone geograficamente disagiate (lontane dagli stabilimenti di riciclo, purtroppo non dislocati in maniera omogenea sul territorio nazionale ma concentrati nelle regioni settentrionali), il ritrattamento dei pallet usati per un successivo impiego per la loro funzione originaria, le analisi di laboratorio per la caratterizzazione chimica dei rifiuti oggetto di convenzione. Il Consorzio inoltre ha sostenuto e sostiene il maggior onere derivante dall’incremento dell’attività degli ispettori incaricati delle verifiche merceologiche sui rifiuti legnosi consegnati a riciclo, nell’ottica di affinare e consolidare le procedure adottate per l’identificazione delle quota imballaggi di legno. La filiera del legno sconta una disomogenea distribuzione sul territorio nazionale dell’impiantistica di trattamento e riciclo, con la quasi esclusiva presenza nelle regioni settentrionali. A fronte di un aumento della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio nelle Regioni del Sud del Paese, diventa ancora più rilevante trovare una collocazione al materiale da esse derivante. Gli imballaggi di legno post-consumo possono anche essere impiegati come fonte alternativa ai tradizionali combustibili per la produzione di calore e/o energia, ai sensi della norma tecnica UNI EN 13431:2005 - Imballaggi - Requisiti per imballaggi recuperabili sotto forma di recupero energetico compresa la specifica del potere calorico inferiore minimo.

117 In particolare il regime nazionale delle fonti rinnovabili, che fa seguito ad un obiettivo per l’Italia pari al 17% di quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, incentiva (certificati verdi) anche l’energia prodotta da biomasse. Gli impianti a biomassa che hanno diritto ai certificati verdi, sono impianti qualificati dal Gestore del Servizio Elettrico (GSE) ad essere alimentati con la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché con la parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani. Tra questi sono annoverati anche i materiali di imballaggio in legno. Il Consorzio RILEGNO ha attivato in collaborazione con un importante partner industriale un progetto che ha come finalità l’impiego di rifiuti lignei per la produzione di energia elettrica e termica, con particolare attenzione alle regioni meridionali e centrali. Più precisamente il progetto in oggetto ha l’obiettivo di valorizzare ai fini energetici la quota della fonte rinnovabile LEGNO proveniente dal circuito delle piattaforme consortili e maggiormente distante dagli impianti di riciclo. Data la natura della materia prima, che per definizione è utilizzabile per l’ottenimento di energia attraverso la termovalorizzazione, è stato un preciso intento appoggiare un progetto che potesse rispondere a pieno all’esigenza di ottimizzazione della filiera biomassa legnosa - energia. Con tale progetto si potrà risolvere un gravoso problema legato alla logistica, poiché con l’aumento del materiale raccolto nelle Regioni meridionali, si risparmierebbero i costi economico-ambientali di trasporto per raggiungere i riciclatori ubicati nella pianura padana. È un dato di fatto che le regioni centro meridionali hanno ottenuto ottimi risultati di crescita rispetto agli anni precedenti in termini di legno avviato al recupero per effetto, soprattutto, del forte sostegno economico fornito dal Consorzio che consente di ammortizzare il peso degli oneri di trasporto che altrimenti non sarebbero sopportabili se parametrati al valore commerciale del materiale trasportato ai centri di riciclo del Nord Italia. del Riciclo 2010 l’Italia Individuando, nelle Regioni meridionali e centrali, quale sito di installazione dell’impianto una location centrale o comunque limitrofa alle principali piattaforme di raccolta consorziate con RILEGNO, si ottimizzerebbero i trasporti, rendendo quanto più efficace il progetto sia per quanto riguarda l’importanza dei risparmi legati alla logistica che possono essere reinvestiti in iniziative volte alla promozione della raccolta differenziata sia per massimizzare dal punto di vista ambientale i benefici del bilancio di emissioni CO2 legati alla realizzazione del progetto. La parte che non vedrà impiego in loco verrebbe comunque riciclata nell’industria dei pannelli che ha il suo distretto principale nelle pianura padana. Il progetto inoltre mira a creare una alternativa all’attuale impiego esclusivo delle biomasse di risulta aprendo ad altri impieghi e proponendo le nuove iniziative in un mercato attualmente ricondotto alle industrie del pannello truciolare con le evidenti ripercussioni nella gestione delle destinazioni dei flussi quantitativi e relativi valori economici. Per una piena applicabilità della biomassa quale combustibile, tuttavia, ancora oggi è necessario un quadro normativo ambientale coerente con il quadro normativo delle fonti rinnovabili e aggiornato agli sviluppi del mercato e della normativa tecnica di settore. Nello specifico, analizziamo due temi normativi che potrebbero agevolare lo sviluppo del progetto citato. Definizione di biomassa da fonte rinnovabile Il rifiuto legnoso è classificato ex D.Lgs. n.152/2006 (Testo unico ambientale) con i seguenti codici CER (Catalogo Europeo Rifiuti): 03.01.05. segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03.01.04. (non contenenti sostanze pericolose) 15.01.03. imballaggi in legno 17.02.01. legno (proveniente da operazioni di costruzione e demolizione) LEGNO

117<br />

In particolare il regime nazionale <strong>del</strong>le fonti rinnovabili, che fa seguito ad un obiettivo per<br />

l’Italia pari al 17% di quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, incentiva (certificati verdi)<br />

anche l’energia prodotta da biomasse.<br />

Gli impianti a biomassa che hanno diritto ai certificati verdi, sono impianti qualificati dal<br />

Gestore <strong>del</strong> Servizio Elettrico (GSE) ad essere alimentati con la parte biodegradabile dei prodotti,<br />

rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse,<br />

nonché con la parte biodegradabile dei rifiuti industriali ed urbani. Tra questi sono annoverati<br />

anche i materiali di imballaggio in legno.<br />

Il Consorzio RILEGNO ha attivato in collaborazione con un importante partner industriale un<br />

progetto che ha come finalità l’impiego di rifiuti lignei per la produzione di energia elettrica<br />

e termica, con particolare attenzione alle regioni meridionali e centrali. Più precisamente il<br />

progetto in oggetto ha l’obiettivo di valorizzare ai fini energetici la quota <strong>del</strong>la fonte rinnovabile<br />

LEGNO proveniente dal circuito <strong>del</strong>le piattaforme consortili e maggiormente distante<br />

dagli impianti di riciclo. Data la natura <strong>del</strong>la materia prima, che per definizione è utilizzabile<br />

per l’ottenimento di energia attraverso la termovalorizzazione, è stato un preciso intento<br />

appoggiare un progetto che potesse rispondere a pieno all’esigenza di ottimizzazione <strong>del</strong>la<br />

filiera biomassa legnosa - energia.<br />

Con tale progetto si potrà risolvere un gravoso problema legato alla logistica, poiché con<br />

l’aumento <strong>del</strong> materiale raccolto nelle Regioni meridionali, si risparmierebbero i costi economico-ambientali<br />

di trasporto per raggiungere i riciclatori ubicati nella pianura padana. È un<br />

dato di fatto che le regioni centro meridionali hanno ottenuto ottimi risultati di crescita rispetto<br />

agli anni precedenti in termini di legno avviato al recupero per effetto, soprattutto, <strong>del</strong> forte<br />

sostegno economico fornito dal Consorzio che consente di ammortizzare il peso degli oneri<br />

di trasporto che altrimenti non sarebbero sopportabili se parametrati al valore commerciale<br />

<strong>del</strong> materiale trasportato ai centri di riciclo <strong>del</strong> Nord Italia.<br />

<strong>del</strong> Riciclo 2010<br />

l’Italia<br />

Individuando, nelle Regioni meridionali e centrali, quale sito di installazione <strong>del</strong>l’impianto una<br />

location centrale o comunque limitrofa alle principali piattaforme di raccolta consorziate con<br />

RILEGNO, si ottimizzerebbero i trasporti, rendendo quanto più efficace il progetto sia per quanto<br />

riguarda l’importanza dei risparmi legati alla logistica che possono essere reinvestiti in iniziative<br />

volte alla promozione <strong>del</strong>la raccolta differenziata sia per massimizzare dal punto di vista<br />

ambientale i benefici <strong>del</strong> bilancio di emissioni CO2 legati alla realizzazione <strong>del</strong> progetto.<br />

La parte che non vedrà impiego in loco verrebbe comunque riciclata nell’industria dei pannelli<br />

che ha il suo distretto principale nelle pianura padana.<br />

Il progetto inoltre mira a creare una alternativa all’attuale impiego esclusivo <strong>del</strong>le biomasse di risulta<br />

aprendo ad altri impieghi e proponendo le nuove iniziative in un mercato attualmente ricondotto<br />

alle industrie <strong>del</strong> pannello truciolare con le evidenti ripercussioni nella gestione <strong>del</strong>le destinazioni<br />

dei flussi quantitativi e relativi valori economici. Per una piena applicabilità <strong>del</strong>la biomassa<br />

quale combustibile, tuttavia, ancora oggi è necessario un quadro normativo ambientale<br />

coerente con il quadro normativo <strong>del</strong>le fonti rinnovabili e aggiornato agli sviluppi <strong>del</strong><br />

mercato e <strong>del</strong>la normativa tecnica di settore.<br />

Nello specifico, analizziamo due temi normativi che potrebbero agevolare lo sviluppo <strong>del</strong><br />

progetto citato.<br />

Definizione di biomassa da fonte rinnovabile<br />

Il rifiuto legnoso è classificato ex D.Lgs. n.152/2006 (Testo unico ambientale) con i<br />

seguenti codici CER (Catalogo Europeo Rifiuti):<br />

03.01.05. segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi<br />

da quelli di cui alla voce 03.01.04. (non contenenti sostanze pericolose)<br />

15.01.03. imballaggi in legno<br />

17.02.01. legno (proveniente da operazioni di costruzione e demolizione)<br />

LEGNO

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!