Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...
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9<br />
nella sede della Comunità Italiana<br />
per l’Incontro culturale<br />
maggiormente rappresentativo<br />
<strong>di</strong> tutto l’evento, incentrato su<br />
vari argomenti e tematiche. I<br />
relatori sulla storia del Quartiere<br />
Giuliano-Dalmata <strong>di</strong><br />
Roma, della sua gente dai lontani<br />
giorni dell’Esodo ad oggi e<br />
rispetto alle attività, ai progetti<br />
e alla proiezione nel futuro<br />
grazie anche all’opera costante<br />
dell’ANVGD Provinciale e delle<br />
altre associazioni presenti sul<br />
territorio, sono stati Donatella<br />
Schürzel, Marino Micich,<br />
Giorgio Marsan, M. Grazia<br />
Chiappori, Gianclau<strong>di</strong>o de<br />
Angelini e Marco Occhipinti.<br />
<strong>Il</strong> decano dei rovignesi esuli<br />
a Roma, Sergio Schürzel, ha<br />
portato il saluto fraterno e gli<br />
auspici migliori per la riuscita<br />
dell’Incontro da parte <strong>di</strong> Plinio<br />
Martinuzzi, presidente della<br />
Consulta ANVGD del Lazio e<br />
subito dopo ha espresso la sua<br />
commozione, fusa a forte emozione<br />
per trovarsi dopo tanti<br />
anni da fatti tragici ben noti, a<br />
parlare nella sua città natale, ai<br />
suoi concitta<strong>di</strong>ni, senza <strong>di</strong>stinzione<br />
tra chi vive a Rovigno o<br />
altrove: e ricordando che con<br />
questa tenacia e volendo andare<br />
avanti tutti insieme su un’<br />
unica strada che lingua, storia<br />
e cultura ci hanno dato, si potrà<br />
scrivere un altro capitolo<br />
della storia.<br />
La comunità <strong>di</strong> Rovigno,<br />
grazie al suo presidente Gianclau<strong>di</strong>o<br />
Pellizzer, ha illustrato<br />
le proprie attività, mentre la<br />
prof.ssa Medelin ha presentato<br />
i risultati sull’attuazione<br />
del bilinguismo. <strong>Il</strong> ruolo della<br />
Comunità nazionale italiana<br />
nell’ambito istriano è stato illustrato<br />
dalla vicepresidente della<br />
Regione, la prof.ssa Viviana<br />
Benussi. Anche a questo fondamentale<br />
incontro molto significativi<br />
sono stati gli interventi <strong>di</strong><br />
Nino Ivan Jakovcic, Presidente<br />
della Regione Istriana e nuovamente<br />
del Sen.Giovanar<strong>di</strong> e<br />
<strong>di</strong> Pier Ernesto Irmici, per il<br />
Consiglio regionale del Lazio,<br />
il quale è stato latore <strong>di</strong> una<br />
proposta ufficiale per stipulare<br />
un accordo <strong>di</strong> amicizia tra le<br />
due Regioni, che è stato subito<br />
e favorevolmente accolto, tanto<br />
che sono stati imme<strong>di</strong>atamente<br />
avviati contatti ufficiali. Erano<br />
presenti Maurizio Tremul, presidente<br />
della Unione Italiana<br />
che ha portato il suo saluto, e<br />
Rodolfo Ziberna che ha appoggiato<br />
con il solito calore che lo<br />
caratterizza questo importante<br />
avvenimento.<br />
Al termine del denso, ma<br />
fattivo Incontro, la serata ha<br />
offerto un altro momento molto<br />
emozionante della nostra<br />
tre giorni rovignese. Al teatro<br />
citta<strong>di</strong>no "Gandusio", gremito<br />
<strong>di</strong> pubblico, si è svolto uno<br />
spettacolo con i più giovani<br />
rovignesi, a partire dai bambini<br />
dell’asilo, fino ad arrivare<br />
agli studenti universitari. Magistralmente<br />
<strong>di</strong>retti da Biba<br />
e Vlado Benussi, da Giuliana<br />
Malusà e da Oriana Matošević,<br />
le promesse hanno rivelato capacità,<br />
bravura ed impegno che<br />
ben lasciano sperare per la continuazione<br />
della nostra storia e<br />
delle nostre tra<strong>di</strong>zioni.<br />
Le visite a Pola, Gimino<br />
e Albona<br />
a domenica mattina,<br />
sotto un sole cocente e<br />
un cielo limpi<strong>di</strong>ssimo da piena<br />
estate, passeggiata nella "città<br />
vecchia" che, con le sue "calli",<br />
i suoi "volti", i "campielli"<br />
e le case o i palazzetti veneziani,<br />
ha completato il quadro<br />
culturale, oltre che pittoresco<br />
<strong>di</strong> questa realtà dell’Istria<br />
che, forse ai più era già nota,<br />
ma che altri ancora non conoscevano<br />
e hanno scoperto con<br />
positiva sorpresa. La mattinata<br />
sempre più calda è proseguita<br />
con la visita del sito archeologico<br />
<strong>di</strong> Moncodogno, guidati<br />
da un’archeologa del Museo <strong>di</strong><br />
Pola. Ci hanno accompagnati<br />
in questa ultima, gra<strong>di</strong>ta, fatica<br />
anche le colonne Vivana Benussi<br />
e Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer,<br />
gli instancabili Lucio Toth,<br />
Carlo A. Giovanar<strong>di</strong> e Francesco<br />
Zuliani. Dopo la pausa del<br />
pranzo l’incontro si è concluso<br />
con il dono <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong><br />
Sergio Schürzel che si de<strong>di</strong>ca<br />
alla pittura sin da giovanissimo,<br />
all’infaticabile e sempre<br />
pronto, nonché animato da<br />
tanta tenacia e forti sentimenti,<br />
Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer.<br />
L’emozione è stata tanta e si<br />
percepiva nei forti abbracci che<br />
sembravano quasi non volersi<br />
più sciogliere per non lasciarsi<br />
sino al prossimo incontro.<br />
Sono stati gli abbracci <strong>di</strong> un<br />
"popol fremente che patria non<br />
ha" come ha detto il grande<br />
Carducci, ma che forse, invece,<br />
sente <strong>di</strong> aver ritrovato una patria<br />
che in tutti noi e attraverso<br />
tutti noi sta ricomponendosi.<br />
Alcuni, più fortunati, hanno<br />
proseguito la splen<strong>di</strong>da avventura<br />
istriana recandosi il giorno<br />
successivo in visita a Pola,<br />
Albona e Gimino sempre sotto<br />
il sole <strong>di</strong> un’Istria verdeggiante<br />
e ubertosa al suo interno e meravigliosamente<br />
baciata da un<br />
sole dai bagliori come brillanti<br />
sul mare placido e azzurrissimo.<br />
Alcune considerazioni<br />
guardando al futuro<br />
i può tracciare dunque<br />
un primo bilancio <strong>di</strong><br />
questo Incontro Culturale che<br />
ha avuto la prima fase a Roma<br />
e la seconda a Rovigno, per evidenziare<br />
che anche in quest’ultima,<br />
notevole è stato il successo<br />
<strong>di</strong> pubblico sia alla Lettura<br />
<strong>di</strong> Dante che allo spettacolo al<br />
Teatro “Gandusio”, che all’Incontro-Dibattito<br />
presso la CI.<br />
È noto quanto in passato<br />
sia stato <strong>di</strong>fficile far partecipare<br />
i «rimasti» alle manifestazioni<br />
avvertite come organizzate<br />
dagli esulie viceversa, ma in<br />
queste occasioni siamo riusciti<br />
a superare le incrostazioni che<br />
facevano da barriera. Nessuno<br />
vuole <strong>di</strong>menticare la dolorosa<br />
storia, ma pensiamo che occorra<br />
trovare nuove strade al fine<br />
<strong>di</strong> poter <strong>di</strong>fendere e preservare<br />
la nostra presenza, non solo fisica<br />
ma soprattutto culturale in<br />
una terra che sta <strong>di</strong>ventando<br />
sempre più famosa ed apprezzata<br />
in tutto il mondo e anche<br />
nella stessa Italia, dove molti <strong>di</strong><br />
noi, esuli e <strong>di</strong>scendenti, vivono.<br />
Se vogliamo che <strong>di</strong> noi non<br />
ci sia solo il ricordo, magari<br />
sminuito o travisato, dobbiamo<br />
rimboccarci le maniche e<br />
partecipare attivamente per<br />
recuperare tutti i ritar<strong>di</strong> accumulati.<br />
Dobbiamo essere la<br />
scintilla che, come <strong>di</strong>ceva Ligio<br />
Zanini in Buleistro, dopo aver<br />
covato per anni sotto la cenere,<br />
riacquista vitalità e illumina<br />
il cammino faticoso da intraprendere,<br />
o come <strong>di</strong>ceva Bepi<br />
Nider, Istria terra <strong>di</strong> dolore, terra<br />
d’amore. Questo affratellante<br />
incontro ci ha confermato la<br />
nostra convinzione che la strada<br />
percorsa insieme da qualche<br />
tempo ci permetterà <strong>di</strong> riaffermare<br />
ancora la vitalità della<br />
nostra presenza, ancora capace<br />
<strong>di</strong> esprimersi e dare il proprio<br />
fattivo contributo alla comune<br />
storia patria, nonostante i colpi<br />
dell’avversa fortuna. Cre<strong>di</strong>amo<br />
fermamente che il <strong>di</strong>alogo<br />
culturale intrapreso dagli esuli<br />
<strong>di</strong> Roma e la minoranza italiana<br />
<strong>di</strong> Rovigno rappresenti<br />
un esempio da seguire a livello<br />
nazionale, come auspicato dai<br />
vertici istituzionali, dalla Federazione<br />
delle Associazioni degli<br />
Esuli e dall’Unione Italiana.<br />
<br />
<br />
DELEGAZIONE DI<br />
SALERNO<br />
romosse ed organizzate<br />
come ogni anno dalla<br />
Delegazione provinciale ANVGD<br />
in collaborazione con il CEPIS (<br />
Centro Europeo per la Pace nel<br />
Mondo per l’Infanzia e per lo<br />
Sviluppo) guidati entrambi dalla<br />
prof.ssa Miriana Tramontina Ivone,<br />
le celebrazioni del Giorno del<br />
Ricordo si sono aperte con una<br />
W <br />
<br />
<br />
W <br />
<br />
W <br />
<br />
<br />
Messa in suffragio dei Caduti,<br />
officiata nella Chiesa dell’Immacolata<br />
da mons. Luigi Moretti,<br />
vescovo <strong>di</strong> Salerno. Erano presenti<br />
le massime autorità civili e militari.<br />
<strong>Il</strong> Cepis, si ricorderà, cura<br />
ogni anno il “Premio Palatucci”,<br />
de<strong>di</strong>cato all’ultimo questore <strong>di</strong><br />
Fiume italiana.<br />
È dal 1995, ha voluto sottolineare<br />
Tramontina Ivone, che viene<br />
celebrata una funzione religiosa<br />
nell’occasione del 10 Febbraio,<br />
ben prima dunque che<br />
fosse istituzionalizzato<br />
Giorno del Ricordo.<br />
«Abbiamo voluto ricordare<br />
un martirio<br />
che non sarebbe mai<br />
dovuto verificarsi - ha<br />
detto tra l’altro la delegata<br />
ANVGD - . Noi vogliamo<br />
parlare ai giovani.<br />
La manifestazione<br />
del 10 febbraio oltre<br />
che ricordare coloro<br />
che sono morti nelle<br />
foibe, desideriamo ricordare<br />
anche l’ultimo<br />
Questore <strong>di</strong> Fiume<br />
Giovanni Palatucci,<br />
che morì il 10 febbraio<br />
a Dachau».