Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...
Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...
Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
3<br />
<br />
La Dieta provinciale istriana: a 150 dall’istituzione a Parenzo<br />
un convegno internazionale ne illumina la storia<br />
Ci perviene da “Coor<strong>di</strong>namento<br />
Adriatico” e volentieri pubblichiamo<br />
una sintesi dei lavori della “tre<br />
giorni” <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o svoltisi a Parenzo<br />
in occasione del 150.mo della Dieta<br />
provinciale passata alla storia come<br />
«del nessuno». Un appuntamento<br />
importante, che per la prima volta<br />
ha visto riuniti docenti e ricercatori<br />
italiani, sloveni e croati intorno a<br />
temi storiografici <strong>di</strong> comune interesse<br />
in un clima <strong>di</strong> sereno confronto<br />
pur nella naturale possibile <strong>di</strong>versità<br />
<strong>di</strong> opinioni e orientamenti.<br />
Per “Coor<strong>di</strong>namento Adriatico” era<br />
presente e relatore il suo presidente,<br />
prof. Gisueppe de Vergottini (Università<br />
<strong>di</strong> Bologna, intervento su I<br />
de Vergottini <strong>di</strong> Parenzo e l’identità<br />
italiana prima e dopo il 1861),<br />
insieme con i docenti Carlo Ghisalberti,<br />
Roberto Spazzali, Giuseppe<br />
Parlato, Pietro Zovatto e Diego<br />
Re<strong>di</strong>vo (per l’intero programma <strong>di</strong><br />
veda “Difesa Adriatica” <strong>di</strong> novembre<br />
<strong>2011</strong>).<br />
i è svolto a Parenzo dal 13<br />
al 15 ottobre il Convegno<br />
Scientifico internazionale sul tema<br />
150 anni dall’istituzione della <strong>di</strong>eta<br />
provinciale istriana a Parenzo organizzato<br />
da Società Storica Istriana<br />
(dott. M. Levak) e dal Museo del<br />
Territorio Parentino (dott.ssa Elena<br />
Uljančič-Vekić). L’occasione<br />
era quella della <strong>di</strong>scussione sul<br />
significato del voto della Dieta<br />
provinciale istriana che nel 1861<br />
per due volte rifiutò <strong>di</strong> inviare<br />
i propri delegati al parlamento<br />
viennese,votando per «nessuno».<br />
<strong>Il</strong> voto è stato interpretato nel<br />
tempo in modo sensibilmente <strong>di</strong>vergente.<br />
Per gli italiani dell’area<br />
istriana e triestina e per i comitati<br />
<strong>di</strong> esuli che lavoravano in Italia<br />
per un programma <strong>di</strong> ricongiungimento<br />
alla patria comune il voto<br />
fu subito giustificato ed esaltato<br />
W <br />
come una coraggiosa attestazione<br />
<strong>di</strong> italianità in contrapposizione<br />
alla politica oppressiva asburgica.<br />
In effetti l’Austria non gradì<br />
certo la protesta e dopo il secondo<br />
tentativo <strong>di</strong> ottenere i delegati<br />
sciolse la Dieta salvo riconvocarla<br />
più tar<strong>di</strong> e consentirle <strong>di</strong> lavorare<br />
ma soltanto dopo avere ottenuto<br />
l’abbandono <strong>di</strong> un atteggiamento<br />
provocatorio verso l’autorità costituita.<br />
Per i croati e in parte per gli<br />
sloveni la Dieta istriana era importante<br />
perche fu in quella sede<br />
che i loro esponenti, soprattutto<br />
i vescovi che ne facevano parte <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritto, impostarono una tenace<br />
battaglia con i deputati italiani,<br />
allora maggioritari, al fine <strong>di</strong> ottenere<br />
che i <strong>di</strong>battiti si svolgessero<br />
anche nella loro lingua nazionale.<br />
<strong>Il</strong> voto del «nessuno» fu effettivamente<br />
significativo sia per gli<br />
autonomisti che per gli irredentisti<br />
del tempo ma in realtà ebbe una<br />
W <br />
<br />
<br />
risonanza prevalentemente locale.<br />
L’Italia allora non aveva nei suoi<br />
programmi l’annessione dei territori<br />
adriatici. La linea <strong>di</strong> condotta<br />
nei confronti dell’Austria dopo la<br />
conclusione della guerra del 1866<br />
e sopratutto dopo la stipula della<br />
Triplice alleanza fu orientata nel<br />
senso <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> tregua verso<br />
l’Austria.<br />
La Regione Lazio taglia la cultura degli Esuli<br />
Giuliano-Dalmati<br />
un vero grido d’allarme<br />
quello lanciato proprio<br />
il 4 Novembre, dalla Società <strong>di</strong><br />
Stu<strong>di</strong> Fiumani, che in una ferma<br />
nota <strong>di</strong>ffusa alle agenzie denuncia:<br />
«Quello che non ha fatto il<br />
centro-sinistra lo sta facendo il<br />
centro-destra».<br />
Si legge dunque nel comunicato<br />
dell’ente <strong>di</strong> ricerca: «Da<br />
notizie pervenuteci comunichiamo<br />
che quest’anno la Regione<br />
Lazio ha definanziato la legge<br />
nr. 4/2006 ex art. 66, che contribuiva<br />
alle iniziative sulla storia<br />
dell’esodo dei giuliano-dalmati<br />
e della trage<strong>di</strong>a delle foibe istriane<br />
che a onor del vero voluta dal<br />
centro destra, all’epoca in minoranza<br />
nel consiglio regionale,<br />
è stata comunque portata avanti<br />
per anni e rifinanziata dalla<br />
giunta Marrazzo. Con tale legge<br />
le associazioni degli esuli presenti<br />
nel Lazio hanno potuto finanziare<br />
il monumento alle vittime<br />
delle foibe posto a Roma-Eur e<br />
tante pubblicazioni <strong>di</strong>stribuite<br />
sempre gratuitamente al mondo<br />
della scuola e ai ricercatori.<br />
La Legge n.92/2004 sul<br />
Giorno del Ricordo - prosegue<br />
la Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani -<br />
viene così ignorata man mano<br />
anche da un ente importante<br />
come la Regione Lazio. Non<br />
bastano le corone d’alloro per i<br />
nostri morti occorre fare cultura<br />
e ricordare la Storia Patria, che<br />
riguarda tutti gli italiani per costruire<br />
un futuro <strong>di</strong>verso dove la<br />
propria identità costituisce un<br />
valore inossidabile e non una<br />
voce scomoda da depennare dal<br />
bilancio!».<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
APPROFONDIRE<br />
LO STUDIO DEL<br />
PASSATO PER APRIRSI A<br />
NUOVE PROSPETTIVE<br />
DI RICERCA<br />
u piuttosto col clima ra<strong>di</strong>calmente<br />
cambiato al<br />
momento del primo conflitto<br />
mon<strong>di</strong>ale, quando l’Austria era ritornato<br />
il nemico <strong>di</strong> sempre, che si<br />
sviluppò la politica annessionista<br />
e allora il voto della Dieta fu rivalutato<br />
ricostruendo a posteriori la<br />
sua importanza in chiave irredentista.<br />
<strong>Il</strong> voto veniva quin<strong>di</strong> letto<br />
come espressa <strong>di</strong>chiarazione della<br />
volontà <strong>di</strong> redenzione e quin<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> annessione alla madrepatria da<br />
parte degli istriani.<br />
I fatti evocati accaddero centocinquanta<br />
anni or sono. Pochi<br />
esperti ne hanno una competente<br />
cognizione in Italia. Francamente<br />
nessuno si illudeva che in Istria<br />
se ne potesse trattare in modo<br />
approfon<strong>di</strong>to, fatta eccezione per<br />
una comprensibile sottolineatura<br />
del ruolo svolto dalla allora minoranza<br />
slava nella Dieta al fine <strong>di</strong><br />
contrastare il vantaggio politico,<br />
anche in termini culturali e linguistici,<br />
degli italiani <strong>di</strong> allora.<br />
Contrariamente alle aspettative<br />
pessimistiche è stata presa l’iniziativa<br />
<strong>di</strong> organizzare tre giornate<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>battito a tutto tondo sulla attività<br />
della Dieta del nessuno invitando<br />
anche esperti italiani (Ghisalberti,<br />
Spazzali, Parlato, Zovatto,<br />
Re<strong>di</strong>vo, de Vergottini). <strong>Il</strong> confronto<br />
è stato ampio e franco anche se<br />
non esaustivo, vista la complessità<br />
e ampiezza delle questioni che<br />
sono emerse. Ai lavori hanno partecipato<br />
<strong>numero</strong>si giovani stu<strong>di</strong>osi<br />
e questo è molto positivo. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito<br />
si è svolto pariteticamente in<br />
italiano e croato e questo è pure<br />
positivo. Ricca la partecipazione<br />
<strong>di</strong> ricercatori del Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />
Storiche <strong>di</strong> Rovigno guidati<br />
dal professore Radossi.<br />
Al convegno è giunto l’incoraggiamento<br />
del Presidente della<br />
Repubblica e questo sottolinea che<br />
le nostre istituzioni non hanno del<br />
tutto abbandonato l’interesse per<br />
la presenza storica italiana in terra<br />
d’Istria. Anche il Presidente croato<br />
ha mandato il suo saluto. <strong>Il</strong> convegno,<br />
anche per la partecipazione<br />
delle autorità locali, ha avuto<br />
quin<strong>di</strong> una sua ufficialità.<br />
Nel complesso non si può che<br />
manifestare sod<strong>di</strong>sfazione per una<br />
iniziativa che appare costruttiva<br />
e non certo <strong>di</strong> mera circostanza.<br />
L’augurio è che una nuova fase <strong>di</strong><br />
impegno sia segnata da questi lavori<br />
e che quin<strong>di</strong> soprattutto i giovani<br />
ricercatori siano incoraggiati<br />
ad approfon<strong>di</strong>re i temi trattati che<br />
sono ricchi <strong>di</strong> possibili interessanti<br />
sviluppi.<br />
<strong>Il</strong> confine orientale, le origini<br />
del dramma<br />
La giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti promossa da Roma<br />
Capitale e Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani<br />
ell’ambito del progetto «Roma nel cammino della memoria:<br />
percorsi e viaggi <strong>di</strong> storia, cultura e impegno civile», la Casa<br />
della Memoria e della Storia (Via <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Sales, 5) ha<br />
ospitato giovedì 27 ottobre la Giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti<br />
organizzata dall’amministrazione <strong>di</strong> Roma Capitale e dalla Società <strong>di</strong><br />
Stu<strong>di</strong> Fiumani.<br />
La Giornata ha avuto inizio alle ore 9.30 con i saluti istituzionali<br />
<strong>di</strong> Marino Micich, <strong>di</strong>rettore<br />
dell’Archivio del Museo Storico<br />
<strong>di</strong> Fiume, in veste <strong>di</strong> moderatore,<br />
<strong>di</strong> Gianluigi De Palo, assessore<br />
alla Famiglia, all’Educazione e<br />
Giovani, <strong>di</strong> Aldo Giovanni Ricci,<br />
delegato alla Memoria Storica <strong>di</strong><br />
Roma Capitale.<br />
Dalle ore 10.00 alle 10.45<br />
prima sessione, de<strong>di</strong>cata al tema<br />
La frontiera orientale giuliana.<br />
Autonomismo e irredentismo dalla<br />
fine della Terza guerra d’In<strong>di</strong>pendenza<br />
(1866) alla vigilia della<br />
Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, intervento<br />
<strong>di</strong> Ester Capuzzo (Università<br />
<strong>di</strong> Roma “La Sapienza”).<br />
Dalle ore 10.45 alle 11.30<br />
relazione <strong>di</strong> Giuseppe Parlato<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
(Libera Università degli Stu<strong>di</strong> San Pio V) L’area dell’Adriatico orientale<br />
tra le due guerre (1918-1941).<br />
A seguire, dalle ore 12.00 alle 12.45 la lezione <strong>di</strong> Roberto Spazzali<br />
(Istituto Regionale per la Storia del Movimento <strong>di</strong> liberazione nel<br />
Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia) dal titolo La fine della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
e la <strong>Venezia</strong> Giulia. La questione delle foibe istriane e dell’esodo degli<br />
italiani.<br />
La sessione pomeri<strong>di</strong>ana ha previsto, dalle 15.00 alle 15.45 la relazione<br />
<strong>di</strong> Maria Ballarin (<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia)<br />
sul tema I libri <strong>di</strong> testo per la scuola, la <strong>Venezia</strong> Giulia, l’esodo e<br />
le foibe; quin<strong>di</strong>, dalle 15.45 alle 16.30, Marino Micich si è soffermato<br />
su La presenza giuliano-dalmata a Roma. Storia e futuro.<br />
Al termine delle relazioni, Parlano gli esuli. Testimonianze. Voci e<br />
volti dell’esodo giuliano-dalmato hanno raccontato le drammatiche<br />
esperienze vissute al confine orientale sotto l’occupazione jugoslava.