Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...

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10 COMITATO DI TRENTO La storia che non si insegna: se ne parla nel capoluogo con l’ANVGD l Comitato ANVGD trentino, guidato da Anna Maria Marcozzi Keller, in collaborazione con la Delegazione di Rovereto dell’Associazione, ha promosso nei giorni 15 e 16 novembre un convegno di studi dal significativo titolo La storia che non si insegna: l’eredità del Novecento nelle terre adriatiche, al quale prenderanno parte i professori Roberto Spazzali (Università di Trieste), Livio Caffieri (presidente dell’Accademia Roveretana degli Agiati) e Giuseppe Ferrandi (direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino). La prima tornata a Rovereto, il 15 novembre alle ore 17.00 nella Sala degli Specchi di Casa Rosmini; la seconda a Trento, sempre alle 17.00, nella Sala Rosa del Palazzo della Regione. Per il suo rilevante significato culturale l’iniziativa ha ottenuto il patrocinio e la collaborazione del Comune di Rovereto e della Fondazione Museo Storico del Trentino, due istituzioni con le quali il Comitato ANVGD collabora proficuamente da tempo sia in occasione del Giorno del Ricordo sia nell’ambito di una più ampia divulgazione della storia giuliana e dalmata in territorio trentino. Una riflessione sul Raduno 2011 dei polesani E sul primo Raduno degli esuli polesani nella città natale, svoltosi il … (si veda “Difesa Adriatica” di …, la presidente del Comitato ANVGD ci invia una riflessione su quell’evento, al quale ha partecipato, che volentieri pubblichiamo. o atteso qualche giorno prima di scrivere le mie emozioni, sensazioni, impressioni sul viaggio a Pola, 16-19 giugno scorsi, organizzato dall’“Arena di Pola” per gli Esuli dalla mia Città. Non è facile descrivere le emozioni provate, prima di tutto perché eravamo sì in tanti e però molto estranei fra noi, ci univa l’amore che tutti abbiamo provato nel rivedere Pola, l’Arena, il mare. Ritornare indietro nel tempo, sessantaquattro anni, e tanti ricordi espressi in dialetto e però parlato con accenti diversi, dal piemontese al genovese, al toscano, al romagnolo, al romano…Faceva uno strano e colorito effetto sentire tante cadenze diverse per un’unica forma dialettale. È come se avessi fatto un sogno, ritrovarmi non più bambina nell’androne di Via Dante, angolo Via Carpaccio (ora si chiama Via Stankovich) in una casa in cui la mia famiglia e tanti altri abbiamo abitato per diversi anni. Ero con altre persone la cui nonna abitava lì, era amica di mia mamma. Ho suonato ad un campanello che poteva essermi amico, così è stato, è stato un accavallarsi di parole e soprattutto di pensieri. Non avrei mai pensato di poter entrare in quel portone che avevo aperto e chiuso tantissime volte. Questa è stata l’emozione più grande di cui ringrazio gli organizzatori, bravi, encomiabili; organizzare un incontro senza sapere quanti sarebbero venuti è già stata una sfida, ritrovarsi duecento persone ciascuna delle quali con i proprio bagaglio di ricordi, gioie e dolori che hanno frugato nella memoria e nelle vie alla ricerca di un pezzetto della loro vita e condensata nella fatidica frase «ti te ricordi». L’abbraccio è stato soprattutto fra noi, anche se ideale, abbracciare i rappresentanti della Comunità degli Italiani personalmente non mi interessava, l’hanno fatto i rappresentanti degli Esuli. Un merito alla cittadina di Valle. ci ha accolto con la banda, i cori, tanti grostoli e tante persone che apparentemente indifferenti, salutavano tutti con un calorissimo «buon giorno». La cittadina di Dignano che ci ha ospitato nella sede della Comunità degli Italiani per una dotta dissertazione sulle origini della Città. Si sono sorvolati i momenti bui da entrambe le parti, la chiarezza non giova al fraterno abbraccio anche se dovrebbe essere la base dei futuri rapporti. E però ho capito che, in silenzio, gli italiani sono ancora amati. La S. Messa in Duomo, le foto di circostanza e un pensiero ai marinai della nave affondata nel 1918 nel Cimitero della Marina, hanno chiuso il mio momento magico. Devo ancora riprendermi e capire che vivo fra le montagne, peraltro amiche, e non in riva alla spiaggia di Stoia, le cui acque verd’azzurre mi hanno riempito di gioia e di malinconia. *** COMITATO DI TRIESTE Norma Cossetto commemorata alla presenza delle istituzioni l 68.mo anniversario del martirio di Norma Cossetto anche quest’anno è stato puntualmente onorato il 5 ottobre alle ore 17.30 con una commemorazione che si è tenuta nella via a Lei dedicata, dove dal 2009 si erge la stele che la rappresenta (opera dello scultore Antonio Volpicelli) ai piedi della quale è stata posta una corona d’alloro. La manifestazione organizzata W R X dal Comitato di Trieste dell’AN- VGD con la preziosa collaborazione del Comune di Trieste ha visto la presenza delle Autorità civili e militari, di rappresentanti del mondo degli Esuli con i rispettivi labari, dei familiari, dei residenti nel rione e di numerosi cittadini; presenti i gonfaloni del Comune e della Provincia di Trieste che erano rappresentati rispettivamente dal neo assessore alla Cultura Andrea Mariani e dall’assessore Mariella Magistri de Francesco, mentre per la Regione ha presenziato l’assessore Angela Brandi. La cerimonia ha visto momenti di solennità nelle parole di saluto e ringraziamento dell’assessore Mariani e del presidente della Federazione degli Esuli Codarin e di commozione quando la Banda dell’ ANVGD - diretta dal maestro Beacovich - ha intonato l’inno all’Istria e l’Inno d’Italia. Nella luce di un tramonto rosso, come la terra d’Istria, i cuori si sono uniti nel ricordo affettuoso di Norma.

A Ziberna la Stella di bronzo del Coni al Merito Sportivo Le due amiche Due storie attraverso tutto un secolo isino. Primi anni del dopoguerra ‘15-’18. Nella cittadina al centro dell’Istria frequentano la stessa classe le due coetanee, nate nel 1911, Nella Bussi e Tea Zanchi. Nella è alta, ha una magnifica chioma bionda e un carattere risoluto che le consente W di ottenere l’incarico di capo classe. Tea (mia madre ), è di origine dalmata, bruna di capelli e squisita di carattere. A detta dei coetanei, diventerà «la più bella signorina di Pisino». A Pisino è arrivata l’Italia, con le truppe del Regio Esercito che hanno sconfitto le annate dell’impero asburgico. La cultura italiana si materializza nella diffusione delle canzoni napoletane. Così le due ragazze apprendono la famosa «’A tazza ’e cafè», scritta nel 1918… 11 a conferenza nazionale dello sport di Rimini, promossa dal Coni e presieduta da Giovanni Petrucci, ha conferito al vicepresidente nazionale ANVGD Rodolfo Ziberna la Stella di Bronzo al Merito Sportivo in riconoscimento del ruolo svolto a beneficio dello sport nazionale e locale. La cerimonia ha avuto luogo alla presenza dell’assessore regionale allo sport del Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, a latere della conferenza svolta da Ziberna sulle ricadute turistiche ed economiche dello sport in Italia e sul ruolo che possono e debbono svolgere gli enti locali a tal fine. Rodolfo Ziberna, direttore dell’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia, presidente del Consorzio universitario goriziano e presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e della Lega Nazionale di Gorizia, ha svolto e tuttora svolge una intensa attività a sostegno dello sport. Infatti in ambito nazionale egli coordina il gruppo dei dirigenti allo sport delle regioni nell’ambito della Conferenza delle Regioni, il cui coordinamento degli assessori spetta al Friuli Venezia Giulia e pertanto all’assessore De Anna. Tra l’altro Ziberna è anche presidente di un ente di promozione sportiva e culturale dell’Isontino. Numerosi sono i grandi eventi sportivi che hanno avuto luogo nella Regione Friuli Venezia Giulia e nella nostra città promossi o coorganizzati da Ziberna. Di particolare interesse anche le iniziative che sta seguendo a beneficio della promozione dello sport tra i giovani, inteso come movimento e come strumento adatto a combattere diverse patologie (soprattutto cardiovascolari) e fenomeni da arginare (obesità, tabagismo, doping, uso di sostanze stupefacenti, abuso di bevande alcoliche, bullismo, ecc.). La Stella di Bronzo sarà consegnata a Ziberna nel corso di una cerimonia che sarà promossa dal Comitato provinciale del Coni di Gorizia. Ziberna nel ringraziare per l’inaspettata onorificenza ha assicurato che continuerà il suo impegno per lo sport nazionale ma anche locale. “Due opportunità che il nostro territorio dovrebbe saper cogliere - ha precisato Ziberna conversando con dirigenti dello sport della Regione - sono senza dubbio il Liceo del Mare a Monfalcone e la Cittadella dello Sport della Campagnuzza a Gorizia, arricchita dall’ex collegio “Fabio Filzi” che potrebbe svolgere la funzione di foresteria per club sportivi che potrebbero venire a Gorizia per i loro ritiri; gli stessi spazi potrebbero però essere usati come Casa dello Studente nel corso dell’anno”. Influenzate dalla ricca presenza di nuove divise militari, in luogo di «Ma cu sti mode, oje Briggeta, tazza ’e cafè parite : sotto lenite ’o zzuccaro, e ’ncoppa amara site...», Nella e Tea cantano: «…Sotto Tenente Zucchero…». Fra le due guerre mondiali creeranno splendide famiglie, trapiantate dopo l’esodo a Roma. Tea è mancata, novantenne, qualche tempo fa. Oggi festeggiamo Nella, per i suoi cento anni, un secolo vissuto con grande lucidità. La sua memoria di ferro conserva un patrimonio di ricordi. È piacevole sentire la sua dolce parlata caratteristica delle genti venete, che descrive un quadro vastissimo di eventi. Abbiamo perduto visivamente i campanili disegnati dagli architetti della Repubblica Serenissima di Venezia, ma ci rimangono le testimonianze vivaci ed esemplari come quella della nostra amica di Pisino. Auguri Nella! Fiume, I Cameristi di Trieste in concerto a Palazzo Modello ieno successo è arriso, lo scorso 24 ottobre, al concerto dell’Orchestra “I Cameristi Triestini” ospiti della Comunità Italiana di Fiume nella prestigiosa sede di Palazzo Modello. Diretti da Fabio Nossal, orchestrali e cantanti hanno riscosso ilvivissimo apprezzamento del folto pubblico di connazionali presente. Applausi calorosi, per la bravura e la simpatia, al soprano Gisella Sanvitale (valida collaboratrice del Comitato ANVGD di Trieste) ed al tenore Andrea Binetti. L’evento musicale era organizzato dall’Università Popolare di Trieste, dall’Unione Italiana e dalla locale Comunità degli Italiani, grazie al contributo del Ministero degli Affari Esteri italiano e con il patrocinio del Beni cimiteriali italiani, un patrimonio da tutelare ntervista su “La Voce del Popolo” del 7 ottobre scorso a Piero Delbello, direttore dell’IRCI di Trieste, a firma di Rosanna Turcinovich Giuricin: argomento, la questione della tutela e della conservazione delle ultime dimore italiane in Istria, Quarnero e Dalmazia, alle quali si sono dedicati nei decenni scorsi - ricorda la giornalista - il Madrinato Dalmata per Zara, per Fiume per lunghi anni Anita Antoniazzo Bocchina ed ora il Libero Comune e in Istria, dal 1996, lo stesso IRCI che si avvale della consulenza del prof. Antonio Pauletich in qualità di collaboratore scientifico. «Il problema della salvaguardia del patrimonio monumentale delle sepolture della memoria italiana nei cimiteri dell’Istria - riferisce Delbello - va affrontato giorno per giorno con estrema serietà e onestà per intervenire prima che il piccone, W la mazza o l’incuria, distruggano o cancellino queste sacre memorie. Noi abbiamo iniziato nel 1996 e già in quell’anno furono evidenziate, fotografate e catalogate oltre 25.000 sepolture esistenti. Nello stesso anno, copia dei verbali di ricognizione fu spedita a tutte le Amministrazioni cittadine e comunali e alle direzioni delle aziende che gestiscono i cimiteri, con preghiera di volgere attenzione alla tutela di dette sepolture e di comunicare all’ IRCI lo status giuridico dei diritti di concessione perpetua e di eventuali pendenze nella corresponsione dei canoni cimiteriali, per poter risolvere i problemi contingenti». Chiarito che il monitoraggio e la manutenzione continuativi richiedono ovviamente risorse economiche attualmente insufficienti ed erogate con il consueto ritardo, il direttore dell’Istituto triestino sottolinea quanto sia «di fondamentale importanza» la collaborazione con la Comunità italiane in Slovenia e Croazia, «anche perché grazie ai suoi interventi di protezione e conservazione, oltre che le sepolture ed i monumenti o lapidi delle famiglie di esuli ormai estinte, nei lapidari ha riunito anche le memorie dei rimasti, intervenendo laddove ci sono persone anziane rimaste sole dopo l’esodo dei parenti e che non hanno eredi, casi, di anno in anno sempre più frequenti sia per gli esuli che per i rimasti». Alla domanda dell’intervistatrice sui risultati sinora ottenuti, risponde Delbello: «Mi limiterò ad elencarne alcune: dal 1999 ai giorni nostri oltre all’inventariazione dei reperti dei lapidari preesistenti nei cimiteri di Chiusi di Lussino, San Giovanni di Cherso, di San Pietro in Selve e di Villa di Rovigno, sono stati progettati e realizzati i lapidari cimiteriali che elencherò nell’ordine di realizzazione: Lindaro, Pinguente, Rozzo, Castelvenere, San Lorenzo di Daila, Draguccio, Canfanaro, Docastelli, Barbana, Porgnana, Rovigno, Visinada, Visignano, Collalto, Chersano, Buie, Umago, Petrovia, Grisignana, Cherso, Lussinpiccolo, Lussingrande, San Giacomo, Ossero e l’ultimo del mese di settembre 2011 a Orsera, nei quali sono stati ricoverati oltre 1.200 tra monumenti e lapidi. Oltre ai lapidari, in loco, sono state restaurate 32 tombe di famiglia al Cimitero comunale di Pirano, la cupola del mausoleo della tomba Degrassi al cimitero di Isola, la rimessa in loco con restauro del cippo monolitico rovesciato della tomba del canonico Pietro Stancovich al cimitero di Barbana e i monumenti del 1924 dedicati al Milite Ignoto dai Comuni di Visinada e di Lussingrande, ancor oggi esistenti in quei cimiteri. Al Cimitero memoriale della Marina di Pola, scolpite su lapidi in pietra, sono state riprodotte 59 epigrafi di sepolture italiane che sostituiscono altrettante croci di legno cadenti. Al Cimitero comunale di Rovigno, in collaborazione e con il contributo della Famia Ruvignisa, sempre presente con i contributi per l’aggiornamento del lapidario rovignese, è stata realizzata la lapide commemorativa dedicata alla memoria di 24 sacerdoti e religiosi/e rovignesi morti nella diaspora dal 1945 ad oggi, si stanno raccogliendo i dati per altre tre suore da includere nella lapide a queste dedicata, nonché le lapidi commemorative dedicate a Luigi de Manincor, Medaglia d’Oro Vela e al Cap. Silvano Abbà, Medaglia di Bronzo per il Pentathlon moderno alle Olimpiadi di Berlino nel 1936. In collaborazione con la Famiglia Montonese, è stata sistemata la fossa comune dei Montonesi infoibati a Cava Cise presso Villa Treviso di Pisino, e per la Famiglia Parentina, la realizzazione della lapide commemorativa delle 95 vittime delle foibe di Parenzo, Torre e Abrega esposta nel cimitero di Parenzo». Consolato Generale d’Italia a Fiume. Il programma prevedeva una selezione di arie e duetti tratti da La bajadera, La contessa Mariza, Vittoria e il suo Ussaro, Cin-Ci-Là, La principessa della Csárdás, La vedova allegra, il Paese dei campanelli e Al Cavallino Bianco. Per esigenze redazionali la pubblicazione dei necrologi è rinviata al prossimo numero di "Difesa".

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COMITATO DI<br />

TRENTO<br />

La storia che non si<br />

insegna: se ne parla nel<br />

capoluogo con l’ANVGD<br />

l Comitato ANVGD trentino,<br />

guidato da Anna<br />

Maria Marcozzi Keller, in collaborazione<br />

con la Delegazione<br />

<strong>di</strong> Rovereto dell’<strong>Associazione</strong>,<br />

ha promosso nei giorni 15 e<br />

16 novembre un convegno <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> dal significativo titolo La<br />

storia che non si insegna: l’ere<strong>di</strong>tà<br />

del Novecento nelle terre<br />

adriatiche, al quale prenderanno<br />

parte i professori Roberto<br />

Spazzali (Università <strong>di</strong> Trieste),<br />

Livio Caffieri (presidente<br />

dell’Accademia Roveretana<br />

degli Agiati) e Giuseppe Ferran<strong>di</strong><br />

(<strong>di</strong>rettore della Fondazione<br />

Museo Storico del Trentino).<br />

La prima tornata a Rovereto,<br />

il 15 novembre alle ore<br />

17.00 nella Sala degli Specchi<br />

<strong>di</strong> Casa Rosmini; la seconda a<br />

Trento, sempre alle 17.00, nella<br />

Sala Rosa del Palazzo della<br />

Regione.<br />

Per il suo rilevante significato<br />

culturale l’iniziativa<br />

ha ottenuto il patrocinio e la<br />

collaborazione del Comune <strong>di</strong><br />

Rovereto e della Fondazione<br />

Museo Storico del Trentino,<br />

due istituzioni con le quali il<br />

Comitato ANVGD collabora<br />

proficuamente da tempo sia<br />

in occasione del Giorno del<br />

Ricordo sia nell’ambito <strong>di</strong> una<br />

più ampia <strong>di</strong>vulgazione della<br />

storia giuliana e dalmata in<br />

territorio trentino.<br />

Una riflessione sul Raduno<br />

<strong>2011</strong> dei polesani<br />

E sul primo Raduno degli<br />

esuli polesani nella città natale,<br />

svoltosi il … (si veda “Difesa<br />

Adriatica” <strong>di</strong> …, la presidente<br />

del Comitato ANVGD ci invia<br />

una riflessione su quell’evento,<br />

al quale ha partecipato, che<br />

volentieri pubblichiamo.<br />

o atteso qualche giorno<br />

prima <strong>di</strong> scrivere<br />

le mie emozioni, sensazioni,<br />

impressioni sul viaggio a Pola,<br />

16-19 giugno scorsi, organizzato<br />

dall’“Arena <strong>di</strong> Pola” per<br />

gli Esuli dalla mia Città. Non<br />

è facile descrivere le emozioni<br />

provate, prima <strong>di</strong> tutto perché<br />

eravamo sì in tanti e però<br />

molto estranei fra noi, ci univa<br />

l’amore che tutti abbiamo provato<br />

nel rivedere Pola, l’Arena,<br />

il mare. Ritornare in<strong>di</strong>etro nel<br />

tempo, sessantaquattro anni, e<br />

tanti ricor<strong>di</strong> espressi in <strong>di</strong>aletto<br />

e però parlato con accenti <strong>di</strong>versi,<br />

dal piemontese al genovese,<br />

al toscano, al romagnolo,<br />

al romano…Faceva uno strano<br />

e colorito effetto sentire tante<br />

cadenze <strong>di</strong>verse per un’unica<br />

forma <strong>di</strong>alettale.<br />

È come se avessi fatto un<br />

sogno, ritrovarmi non più bambina<br />

nell’androne <strong>di</strong> Via Dante,<br />

angolo Via Carpaccio (ora<br />

si chiama Via Stankovich) in<br />

una casa in cui la mia famiglia<br />

e tanti altri abbiamo abitato per<br />

<strong>di</strong>versi anni. Ero con altre persone<br />

la cui nonna abitava lì, era<br />

amica <strong>di</strong> mia mamma.<br />

Ho suonato ad un campanello<br />

che poteva essermi amico,<br />

così è stato, è stato un accavallarsi<br />

<strong>di</strong> parole e soprattutto <strong>di</strong><br />

pensieri. Non avrei mai pensato<br />

<strong>di</strong> poter entrare in quel portone<br />

che avevo aperto e chiuso<br />

tantissime volte. Questa è stata<br />

l’emozione più grande <strong>di</strong> cui<br />

ringrazio gli organizzatori, bravi,<br />

encomiabili; organizzare un<br />

incontro senza sapere quanti<br />

sarebbero venuti è già stata una<br />

sfida, ritrovarsi duecento persone<br />

ciascuna delle quali con i<br />

proprio bagaglio <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>, gioie<br />

e dolori che hanno frugato<br />

nella memoria e nelle vie alla<br />

ricerca <strong>di</strong> un pezzetto della loro<br />

vita e condensata nella fati<strong>di</strong>ca<br />

frase «ti te ricor<strong>di</strong>».<br />

L’abbraccio è stato soprattutto<br />

fra noi, anche se ideale,<br />

abbracciare i rappresentanti<br />

della Comunità degli Italiani<br />

personalmente non mi interessava,<br />

l’hanno fatto i rappresentanti<br />

degli Esuli.<br />

Un merito alla citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Valle. ci ha accolto con la<br />

banda, i cori, tanti grostoli e<br />

tante persone che apparentemente<br />

in<strong>di</strong>fferenti, salutavano<br />

tutti con un calorissimo «buon<br />

giorno». La citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Dignano<br />

che ci ha ospitato nella sede<br />

della Comunità degli Italiani<br />

per una dotta <strong>di</strong>ssertazione sulle<br />

origini della Città.<br />

Si sono sorvolati i momenti<br />

bui da entrambe le parti, la<br />

chiarezza non giova al fraterno<br />

abbraccio anche se dovrebbe<br />

essere la base dei futuri rapporti.<br />

E però ho capito che, in silenzio,<br />

gli italiani sono ancora<br />

amati.<br />

La S. Messa in Duomo, le<br />

foto <strong>di</strong> circostanza e un pensiero<br />

ai marinai della nave affondata<br />

nel 1918 nel Cimitero<br />

della Marina, hanno chiuso il<br />

mio momento magico.<br />

Devo ancora riprendermi<br />

e capire che vivo fra le montagne,<br />

peraltro amiche, e non in<br />

riva alla spiaggia <strong>di</strong> Stoia, le cui<br />

acque verd’azzurre mi hanno riempito<br />

<strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> malinconia.<br />

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COMITATO<br />

DI TRIESTE<br />

Norma Cossetto<br />

commemorata alla<br />

presenza delle istituzioni<br />

l 68.mo anniversario del<br />

martirio <strong>di</strong> Norma Cossetto<br />

anche quest’anno è stato puntualmente<br />

onorato il 5 ottobre alle ore<br />

17.30 con una commemorazione<br />

che si è tenuta nella via a Lei de<strong>di</strong>cata,<br />

dove dal 2009 si erge la stele<br />

che la rappresenta (opera dello<br />

scultore Antonio Volpicelli) ai<br />

pie<strong>di</strong> della quale è stata posta una<br />

corona d’alloro.<br />

La manifestazione organizzata<br />

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dal Comitato <strong>di</strong> Trieste dell’AN-<br />

VGD con la preziosa collaborazione<br />

del Comune <strong>di</strong> Trieste ha visto<br />

la presenza delle Autorità civili<br />

e militari, <strong>di</strong> rappresentanti del<br />

mondo degli Esuli con i rispettivi<br />

labari, dei familiari, dei residenti<br />

nel rione e <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si citta<strong>di</strong>ni;<br />

presenti i gonfaloni del Comune e<br />

della Provincia <strong>di</strong> Trieste che erano<br />

rappresentati rispettivamente dal<br />

neo assessore alla Cultura Andrea<br />

Mariani e dall’assessore Mariella<br />

Magistri de Francesco, mentre per<br />

la Regione ha presenziato l’assessore<br />

Angela Bran<strong>di</strong>.<br />

La cerimonia ha visto momenti<br />

<strong>di</strong> solennità nelle parole <strong>di</strong><br />

saluto e ringraziamento dell’assessore<br />

Mariani e del presidente<br />

della Federazione degli Esuli Codarin<br />

e <strong>di</strong> commozione quando<br />

la Banda dell’ ANVGD - <strong>di</strong>retta dal<br />

maestro Beacovich - ha intonato<br />

l’inno all’Istria e l’Inno d’Italia.<br />

Nella luce <strong>di</strong> un tramonto rosso,<br />

come la terra d’Istria, i cuori si<br />

sono uniti nel ricordo affettuoso<br />

<strong>di</strong> Norma.

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