Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...

Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ... Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...

29.12.2014 Views

Periodico mensile dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Centro Studi Padre Flaminio Rocchi Nel 150.mo Gli esuli giuliani e dalmati per l’Unità d’Italia 12 La nostra svolta per battere l’irrilevanza l 2011 è stato un anno di svolta per le nostre associazioni di esuli istriani fiumani e dalmati. Un anno in cui molto si è parlato di «spirito europeo» dopo i due incontri tra i Presidenti delle Repubbliche italiana, croata e slovena: a Trieste nel luglio 2010 e a Pola nel settembre scorso. Ma che senso ha parlare di W spirito europeo nel momento attuale, quando un’Europa politica non esiste e gli egoismi nazionali hanno ripreso il sopravvento come se i rapporti tra Paesi europei fossero tornati indietro di oltre cent’anni Che senso ha parlarne quando alcuni paesi dell’Eurozona potrebbero addirittura uscirne per bancarotta Eppure per gli Stati che sono ancora fuori della Ue, come la Croazia o la Serbia, entrarvi rappresenta un traguardo importante per uscire di minorità e avere speranze di sviluppo economico e democratico. Paradosso incredibile: voler entrare a far parte di una famiglia i cui membri sono così divisi tra loro, con un entusiasmo popolare praticamente nullo, ridotto a pura convenienza e necessità vitale. Ma appunto perché vitale ineludibile. Ed è questo il processo in corso, né sembra potersi arrestare, pena la scomparsa dell’Europa dall’atlante mondiale. Che cosa possono e debbono fare le associazioni degli esuli, eredi o residui dei «poveri profughi» di sessanta anni fa, per non essere sopravanzati dagli eventi Siamo stati educati al senso del dovere. È stato la nostra forza al momento dell’esodo e nei decenni che sono succeduti. Lo abbiamo trasmesso ai nostri discendenti. È il nostro blasone di onore e di dignità. E cerchiamo di riconoscere questo dovere nelle situazioni con- Scuola e confine orientale. I progetti per il 2012 Al Miur il 27 ottobre scorso la riunione del Gruppo di lavoro unga e fruttuosa la riunione del Gruppo di lavoro sul confine orientale convocata il 27 ottobre nella sede del Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca Scientifica alla presenza dei rappresentanti delle associazioni dell’esodo giuliano-dalmato e dei competenti uffici del Dicastero. L’incontro riprende le fila del lavoro avviato sin dal 2010 allo scopo di individuare e realizzare iniziative utili a sensibilizzare il mondo della scuola - dirigenti scolastici, docenti e studenti - sulla storia della Venezia Giulia e della Dalmazia nella sua ricca complessità, sinora ampiamente trascurata dai libri di testo e dall’insegnamento. I due Seminari nazionali di formazione del 2010 e 2011, dedicati agli approfondimenti della storia del Novecento nei territori orientali, hanno inaugurato un percorso che il Gruppo di lavoro MIUR- AssoEsuli intende proseguire, e l’incontro odierno ha visto al centro della discussione l’organizzazione del terzo Seminario nazionale, da tenersi nel 2012 questa volta a Trieste, sempre nel mese di febbraio, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia. Al Seminario nazionale potranno affiancarsi quindi seminari regionali, concepiti come laboratori dedicati agli insegnanti Da Roma a Rovigno, la “tre giorni” dell’ANVGD Incontri culturali e programmi futuri, la ricca agenda della Comunità esule nella Capitale e della Comunità Nazionale Italiana nella città istriana iornate molto intense e molto promettenti quelle che vissute a Rovigno, il 30 settembre e l’1 e il 2 ottobre 2011, in occasione della seconda fase dell’incontro fra la città di- Roma promosso dal Comitato provinciale ANVGD e la città di Rovigno d’Istria, in collaborazione e con il tramite della Comunità Nazionale Italiana. Nel corso di tre intensi giorni si è svolta W Gli indennizzi alle società, problemi e normativa una serie di manifestazioni intese a far conoscere l’attuale realtà culturale italiana in Istria (promossa dalla Comunità Nazionale Italiana e dal Centro di Ricerche storiche di Rovigno), e parallelamente a quanto svolto dalle Associazioni degli esuli in Italia e, in particolare, a Roma. L’ampia cronaca nella Rubrica Dai Comitati Ai Lettori un felice Natale ed un sereno 2012 Con il 2011 termina anche la ricorrenza del 150.mo dell’Unità nazionale. Per tutto l’anno, ma a partire dal numero di ottobre 2010, sulla nostra testata è stato riprodotto il logo delle manifestazioni ufficiali, per significare la viva partecipazione degli Esuli ad un traguardo così significativo. Ai nostri Lettori rinnoviamo l’augurio di buone festività e di un prospero Nuovo Anno, e l’invito a continuare a seguirci dalle colonne di “Difesa”. Entriamo insieme nel 151.mo! Abbonamenti 2012, l’indispensabile sostegno dei Lettori u questo numero di dicembre 2011 e sul prossimo, di gennaio 2012, gli abbonati a “Difesa Adriatica” troveranno i bollettini di conto corrente utili a rinnovare l’abbonamento per l’anno nuovo. Una cifra contenuta, di 30 Euro per 11 numeri all’anno di 16 pagine a colori - con una media di due numeri di 20 pagine in occasione del Giorno del Ricordo e di altre circostanze particolari - rimasta invariata dal 2007 nonostante i consistenti rincari delle spese di stampa e di spedizione, assicura una informazione esauriente e affidabile su tutte le questioni di interesse degli Esuli. Dall’andamento degli indennizzi per i «beni abbandonati» alla questione delle corrette indicazioni anagrafiche (documenti di identità, patenti, tessere sanitarie, posizioni pensionistiche), a temi come previdenza, riscatto agevolato degli immobili edificati Triangular del Recuerdo, triunfa la “Fiumana” per i profughi, rapporti con le pubbliche istituzioni e amministrazioni, organizzazione e celebrazione del Giorno del Ricordo, “Difesa Adriatica” e la Sede nazionale offrono una seria consulenza a tutto tondo. Il rinnovo dell’abbonamento è dunque un piccolo ma indispensabile gesto di attenzione e di sostegno alle attività condotte con quotidiano spirito di servizio. Gli abbonamenti restano sempre una fonte indispensabile alla prosecuzione delle attività a favore degli Esuli che mensilmente vengono aggiornati dalle colonne di “Difesa”, dal sito Internet della Sede nazione www.anvgd.it e che quotidianamente ricevono consulenza telefonica e personale gratuita, siano abbonati, associati o no. “Fiumana” triumphs at the “Triangolare del Ricordo” Tournament

Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />

Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />

Nel 150.mo<br />

Gli esuli giuliani e dalmati<br />

per l’Unità d’Italia<br />

<br />

12<br />

La nostra svolta<br />

per battere l’irrilevanza<br />

l <strong>2011</strong> è stato un anno <strong>di</strong><br />

svolta per le nostre associazioni<br />

<strong>di</strong> esuli istriani fiumani e<br />

dalmati. Un anno in cui molto si è<br />

parlato <strong>di</strong> «spirito europeo» dopo i<br />

due incontri tra i Presidenti delle<br />

Repubbliche italiana, croata e slovena:<br />

a Trieste nel luglio 2010 e a<br />

Pola nel settembre scorso.<br />

Ma che senso ha parlare <strong>di</strong><br />

W <br />

<br />

spirito europeo nel momento attuale,<br />

quando un’Europa politica<br />

non esiste e gli egoismi nazionali<br />

hanno ripreso il sopravvento<br />

come se i rapporti tra Paesi europei<br />

fossero tornati in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> oltre<br />

cent’anni Che senso ha parlarne<br />

quando alcuni paesi dell’Eurozona<br />

potrebbero ad<strong>di</strong>rittura uscirne per<br />

bancarotta<br />

Eppure per gli Stati che sono<br />

ancora fuori della Ue, come la<br />

Croazia o la Serbia, entrarvi rappresenta<br />

un traguardo importante<br />

per uscire <strong>di</strong> minorità e avere<br />

speranze <strong>di</strong> sviluppo economico<br />

e democratico. Paradosso incre<strong>di</strong>bile:<br />

voler entrare a far parte <strong>di</strong><br />

una famiglia i cui membri sono<br />

così <strong>di</strong>visi tra loro, con un entusiasmo<br />

popolare praticamente nullo,<br />

ridotto a pura convenienza e necessità<br />

vitale. Ma appunto perché<br />

vitale inelu<strong>di</strong>bile. Ed è questo il<br />

processo in corso, né sembra potersi<br />

arrestare, pena la scomparsa<br />

dell’Europa dall’atlante mon<strong>di</strong>ale.<br />

Che cosa possono e debbono<br />

fare le associazioni degli esuli, ere<strong>di</strong><br />

o residui dei «poveri profughi»<br />

<strong>di</strong> sessanta anni fa, per non essere<br />

sopravanzati dagli eventi<br />

Siamo stati educati al senso<br />

del dovere. È stato la nostra forza al<br />

momento dell’esodo e nei decenni<br />

che sono succeduti. Lo abbiamo<br />

trasmesso ai nostri <strong>di</strong>scendenti. È<br />

il nostro blasone <strong>di</strong> onore e <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità.<br />

E cerchiamo <strong>di</strong> riconoscere<br />

questo dovere nelle situazioni con-<br />

<br />

Scuola e confine orientale.<br />

I progetti per il 2012<br />

Al Miur il 27 ottobre scorso la riunione<br />

del Gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

unga e fruttuosa la riunione del Gruppo <strong>di</strong> lavoro sul confine<br />

orientale convocata il 27 ottobre nella sede del Ministero della<br />

Pubblica Istruzione, Università e Ricerca Scientifica alla presenza<br />

dei rappresentanti delle associazioni dell’esodo giuliano-dalmato e<br />

dei competenti uffici del Dicastero. L’incontro riprende le fila del lavoro<br />

avviato sin dal 2010 allo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e realizzare iniziative<br />

utili a sensibilizzare il mondo della scuola - <strong>di</strong>rigenti scolastici,<br />

docenti e studenti - sulla storia della <strong>Venezia</strong> Giulia e della Dalmazia<br />

nella sua ricca complessità, sinora ampiamente trascurata dai libri <strong>di</strong><br />

testo e dall’insegnamento.<br />

I due Seminari nazionali <strong>di</strong> formazione del 2010 e <strong>2011</strong>, de<strong>di</strong>cati<br />

agli approfon<strong>di</strong>menti della storia del Novecento nei territori orientali,<br />

hanno inaugurato un percorso che il Gruppo <strong>di</strong> lavoro MIUR-<br />

AssoEsuli intende proseguire, e l’incontro o<strong>di</strong>erno ha visto al centro<br />

della <strong>di</strong>scussione l’organizzazione del terzo Seminario nazionale, da<br />

tenersi nel 2012 questa volta a Trieste, sempre nel mese <strong>di</strong> febbraio,<br />

in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli <strong>Venezia</strong><br />

Giulia. Al Seminario nazionale potranno affiancarsi quin<strong>di</strong> seminari<br />

regionali, concepiti come laboratori de<strong>di</strong>cati agli insegnanti<br />

<br />

Da Roma a Rovigno,<br />

la “tre giorni” dell’ANVGD<br />

Incontri culturali e programmi futuri, la ricca agenda<br />

della Comunità esule nella Capitale e della Comunità<br />

<strong>Nazionale</strong> Italiana nella città istriana<br />

iornate molto intense<br />

e molto promettenti<br />

quelle che vissute a Rovigno, il<br />

30 settembre e l’1 e il 2 ottobre<br />

<strong>2011</strong>, in occasione della seconda<br />

fase dell’incontro fra la città <strong>di</strong>-<br />

Roma promosso dal Comitato<br />

provinciale ANVGD e la città <strong>di</strong><br />

Rovigno d’Istria, in collaborazione<br />

e con il tramite della Comunità<br />

<strong>Nazionale</strong> Italiana. Nel corso<br />

<strong>di</strong> tre intensi giorni si è svolta<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Gli indennizzi alle società, problemi e normativa<br />

<br />

<br />

una serie <strong>di</strong> manifestazioni intese<br />

a far conoscere l’attuale realtà<br />

culturale italiana in Istria (promossa<br />

dalla Comunità <strong>Nazionale</strong><br />

Italiana e dal Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />

storiche <strong>di</strong> Rovigno), e parallelamente<br />

a quanto svolto dalle Associazioni<br />

degli esuli in Italia e,<br />

in particolare, a Roma.<br />

L’ampia cronaca nella<br />

Rubrica Dai Comitati<br />

Ai Lettori<br />

un felice Natale<br />

ed un sereno<br />

2012<br />

Con il <strong>2011</strong> termina anche la<br />

ricorrenza del 150.mo dell’Unità<br />

nazionale. Per tutto l’anno, ma<br />

a partire dal <strong>numero</strong> <strong>di</strong> ottobre<br />

2010, sulla nostra testata è stato<br />

riprodotto il logo delle manifestazioni<br />

ufficiali, per significare<br />

la viva partecipazione degli Esuli<br />

ad un traguardo così significativo.<br />

Ai nostri Lettori rinnoviamo<br />

l’augurio <strong>di</strong> buone festività e <strong>di</strong><br />

un prospero Nuovo Anno, e l’invito<br />

a continuare a seguirci dalle<br />

colonne <strong>di</strong> “Difesa”. Entriamo<br />

insieme nel 151.mo!<br />

Abbonamenti 2012,<br />

l’in<strong>di</strong>spensabile sostegno dei Lettori<br />

u questo <strong>numero</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>cembre <strong>2011</strong> e sul<br />

prossimo, <strong>di</strong> gennaio 2012, gli<br />

abbonati a “Difesa Adriatica”<br />

troveranno i bollettini <strong>di</strong> conto<br />

corrente utili a rinnovare l’abbonamento<br />

per l’anno nuovo. Una<br />

cifra contenuta, <strong>di</strong> 30 Euro per<br />

11 numeri all’anno <strong>di</strong> 16 pagine<br />

a colori - con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> due<br />

numeri <strong>di</strong> 20 pagine in occasione<br />

del Giorno del Ricordo e <strong>di</strong> altre<br />

circostanze particolari - rimasta<br />

invariata dal 2007 nonostante i<br />

consistenti rincari delle spese <strong>di</strong><br />

stampa e <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione, assicura<br />

una informazione esauriente e<br />

affidabile su tutte le questioni <strong>di</strong><br />

interesse degli Esuli.<br />

Dall’andamento degli indennizzi<br />

per i «beni abbandonati»<br />

alla questione delle corrette in<strong>di</strong>cazioni<br />

anagrafiche (documenti<br />

<strong>di</strong> identità, patenti, tessere sanitarie,<br />

posizioni pensionistiche),<br />

a temi come previdenza, riscatto<br />

agevolato degli immobili e<strong>di</strong>ficati<br />

Triangular del Recuerdo, triunfa la “Fiumana”<br />

per i profughi,<br />

rapporti con le<br />

pubbliche istituzioni<br />

e amministrazioni,<br />

organizzazione<br />

e celebrazione<br />

del Giorno del<br />

Ricordo, “Difesa Adriatica” e la<br />

Sede nazionale offrono una seria<br />

consulenza a tutto tondo.<br />

<strong>Il</strong> rinnovo dell’abbonamento<br />

è dunque un piccolo ma in<strong>di</strong>spensabile<br />

gesto <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong><br />

sostegno alle attività condotte con<br />

quoti<strong>di</strong>ano spirito <strong>di</strong> servizio. Gli<br />

abbonamenti restano sempre una<br />

fonte in<strong>di</strong>spensabile alla prosecuzione<br />

delle attività a favore degli<br />

Esuli che mensilmente vengono<br />

aggiornati dalle colonne <strong>di</strong> “Difesa”,<br />

dal sito Internet della Sede<br />

nazione www.anvgd.it e che quoti<strong>di</strong>anamente<br />

ricevono consulenza<br />

telefonica e personale gratuita,<br />

siano abbonati, associati o no.<br />

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“Fiumana” triumphs at the “Triangolare del Ricordo” Tournament


2<br />

<br />

<br />

<strong>Il</strong> Vaticano nomina un vescovo<br />

coa<strong>di</strong>utore per Daila<br />

Dovrà vigilare sulle mosse della Diocesi <strong>di</strong> Parenzo-Pola<br />

inchiesta del quoti<strong>di</strong>ano<br />

croato “Vecernji List”,<br />

apparsa nelle scorse settimane, rivela<br />

cosa presumibilmente possa<br />

nascondersi <strong>di</strong>etro la dura <strong>di</strong>atriba<br />

tra i frati benedettini <strong>di</strong> Praglia e<br />

W <br />

<br />

la <strong>di</strong>ocesi istriana <strong>di</strong> Parenzo-Pola<br />

in relazione alla proprietà del monastero<br />

<strong>di</strong> Dalia e terreni annessi<br />

Secondo i documenti <strong>di</strong> cui<br />

l’organo <strong>di</strong> stampa è venuto in<br />

possesso, e rilanciati dal quoti<strong>di</strong>ano<br />

triestino “<strong>Il</strong> Piccolo”, una speculazione<br />

immobiliare a cinque<br />

stelle: un progetto del 2003-2004<br />

firmato da uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> architetti<br />

<strong>di</strong> Graz e denominato «Progetto<br />

Daila», preparato su commissione<br />

della “Benedetto Ltd.” <strong>di</strong> cui sono<br />

proprietari la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Parenzo-<br />

Pola, la parrocchia <strong>di</strong> Daila e la<br />

“Diözesane Immobilien-Stiftung”<br />

(fondazione <strong>di</strong> proprietà della<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Linz). <strong>Il</strong> progetto <strong>di</strong> trasformare<br />

il monastero <strong>di</strong> Daila in<br />

un resort turistico a cinque stelle,<br />

con albergo, appartamenti <strong>di</strong> lusso,<br />

centro benessere, ristoranti e<br />

giar<strong>di</strong>ni è tuttavia sfumato quando<br />

i benedettini <strong>di</strong> Praglia hanno<br />

presentato istanza <strong>di</strong> causa alla<br />

<strong>di</strong>ocesi, alla parrocchia <strong>di</strong> Daila<br />

e allo Stato croato, tutti soggetti<br />

implicati nella proprietà degli immobili.<br />

Naturalmente, fonti dell’arcivescovato<br />

<strong>di</strong> Zagabria hanno riba<strong>di</strong>to<br />

che tutte le precedenti operazioni<br />

si sono svolte nei termini <strong>di</strong><br />

legge. Ora, con l’intervento dello<br />

Stato croato che ha rievocato a<br />

sé Daila e i suoi terreni, il mega<br />

progetto a cinque stelle appare,<br />

secondo gli osservatori, molto<br />

improbabile. Ma nel frattempo il<br />

Pontefice ha provveduto a nominare<br />

vescovo coa<strong>di</strong>utore <strong>di</strong> Porec/<br />

Parenzo mons. Drazen Kutlesa: il<br />

quale, in quanto coa<strong>di</strong>utore, secondo<br />

<strong>di</strong>ritto canonico goce del<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> successione, e pertanto<br />

Kutlesa potrà sostituire, quando<br />

la Santa Sede dovesse <strong>di</strong>sporlo, il<br />

vescovo Ivan Milovan.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che mons. Milovan<br />

si era opposto fortemente<br />

ed esplicitamente all’accordo<br />

sottoscritto dal vicecamerlengo<br />

nominato dal Papa per risarcire i<br />

benedettini del monastero <strong>di</strong> Praglia:<br />

una posizione molto critica<br />

che aveva ottenuto il consenso <strong>di</strong><br />

pressoché tutta la Chiesa croata,<br />

eccezione fatta per il card. Josip<br />

Bozanić, accusato dalla pubblica<br />

opinione e dal clero croati <strong>di</strong><br />

perseguire gli interessi <strong>di</strong> Roma.<br />

Insomma, mons. Milovan è stato<br />

sottoposto ad attenta vigilanza.<br />

<br />

«La Croazia deve rispettare le<br />

libertà fondamentali dell’UE»<br />

a Croazia è tenuta a rispettare le libertà fondamentali sancite<br />

dall’Unione europea: lo ha affermato Paul Vandoren, capo della<br />

delegazione comunitaria in Croazia, rispondendo alle domande dei<br />

giornalisti che gli hanno chiesto <strong>di</strong> commentare l’annuncio del primo<br />

ministro Jadranka Kosor relativo a un progetto <strong>di</strong> legge il cui scopo<br />

sarebbe quello <strong>di</strong> garantire esclusivamente allo Stato croato il <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> possedere una quota azionaria superiore al 49 p.c. della principale<br />

compagnia petrolifera.<br />

Vandoren ha parlato anche delle presunte pressioni <strong>di</strong> Bruxelles<br />

affinché Zagabria acceleri il processo <strong>di</strong> adesione all’UE. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>plomatico<br />

W <br />

<br />

ha detto <strong>di</strong> non essere al corrente <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> pressioni, ribadendo<br />

la posizione <strong>di</strong> Bruxelles secondo la quale le elezioni e il referendum<br />

sull’adesione della Croazia all’UE dovrebbero svolgersi separatamente.<br />

Emanuela<br />

D’Alessandro<br />

nuovo<br />

ambasciatore<br />

d’Italia<br />

a Zagabria<br />

manuela<br />

D’Alessandro<br />

è il nuovo ambasciatore<br />

italiano a Zagabria. Nata a Roma,<br />

laurea alla LUISS, è entrata in carriera<br />

<strong>di</strong>plomatica nel 1987 e presta<br />

servizio prima a Budapest e<br />

successivamente a Vienna. Nella<br />

capitale austriaca, lavora presso la<br />

Rappresentanza italiana all’OSCE<br />

(Organizzazione per la Sicurezza<br />

e la Cooperazione in Europa).<br />

«Mi aspetta un lavoro entusiasmante»,<br />

ha <strong>di</strong>chiarato il neoambasciatore.<br />

«La Croazia si trova<br />

in un’area molto importante e<br />

con cui l’Italia ha ottimi rapporti.<br />

«Siamo il loro primo partner<br />

commerciale. La mia priorità<br />

sarà quella <strong>di</strong> rafforzare ancora<br />

<strong>di</strong> più i rapporti commerciali, la<br />

presenza delle nostre aziende e<br />

Una donna anche il nuovo<br />

ambasciatore d’Italia in Slovenia<br />

isita a Capo<strong>di</strong>stria, nelle<br />

scorse settimane, della<br />

nuova ambasciatrice d’Italia in Slovenia,<br />

Rossella Franchini Sherifis,<br />

che ha incontrato una delegazione<br />

della Comunità nazionale italiana.<br />

Nel corso dei colloqui, svoltisi<br />

a Palazzo Gravisi - sede della Comunità<br />

degli italiani e della CAN<br />

capo<strong>di</strong>striana - i rappresentanti<br />

della minoranza hanno rimarcato<br />

l’attaccamento alle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lingua<br />

e cultura. «Quello che è emerso<br />

dall’incontro - ha <strong>di</strong>chiarato a fine<br />

incontro l’ambasciatrice Franchini<br />

Sherifis - ci permette <strong>di</strong> costruire<br />

una base progettuale per un impegno<br />

e una visione strategica <strong>di</strong> quello<br />

che c’è da fare, a partire da subito,<br />

per essere più incisivi e far meglio<br />

valere l’importanza della comunità<br />

italiana nell’ambito del Paese in cui<br />

vive». Dopo l’incontro a Palazzo<br />

intensificare i rapporti culturali<br />

e le relazioni bilaterali, in vista<br />

anche della formazione della<br />

macro regione adriatico ionica».<br />

D’Alessandro ha quin<strong>di</strong> ricordato<br />

l’incontro a Pola, in settembre,<br />

tra il presidente della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano, e il suo<br />

omologo, Ivo Josipović: «Pola ha<br />

rappresentato un ulteriore tassello<br />

della collaborazione fra i due<br />

Paesi, un momento <strong>di</strong> svolta. Anche<br />

i problemi seri esistenti sono<br />

destinati a essere risolti perché<br />

esiste una comunanza <strong>di</strong> vedute e<br />

<strong>di</strong> intese, all’insegna dello spirito<br />

<strong>di</strong> Trieste e <strong>di</strong> Pola».<br />

Gravisi, Rossella Franchini Sherifis<br />

ha visitato gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Tv e Ra<strong>di</strong>o<br />

Capo<strong>di</strong>stria, dove vengono prodotti<br />

i programmi italiani, mentre a Isola<br />

ha preso parte all’inaugurazione del<br />

tra<strong>di</strong>zionale Seminario <strong>di</strong> lingua e<br />

cultura italiana per gli insegnanti,<br />

giunto quest’anno alla 49.ma e<strong>di</strong>zione,<br />

organizzato dal Ministero<br />

Affari Esteri italiano, dall’Istituto<br />

per l’Educazione della Repubblica<br />

<strong>di</strong> Slovenia, dall’Unione italiana e<br />

dall’Università popolare <strong>di</strong> Trieste.<br />

<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

DALL’UNIONE EUROPEA<br />

VIA LIBERA ALLA CROAZIA<br />

el frattempo, secondo il presidente del Parlamento europeo<br />

Jerzy Buzek «la Croazia ha fatto enormi passi in avanti negli<br />

ultimi anni e può servire da esempio agli altri Paesi dei Balcani,<br />

dove l’UE vuole mettere in evidenza i valori della convivenza, della<br />

riconciliazione pacifica, insieme alla crescita economica e alla lotta<br />

alla corruzione». Ma un tema “caldo” della politica è la recente bocciatura<br />

del doppio voto da parte della Corte costituzionale croata,<br />

come ha rimarcato il presidente dell’Unione Italiana Furio Ra<strong>di</strong>n<br />

in un’intervista a tutto campo a “La Voce del Popolo”: tra gli altri<br />

argomenti, la bocciatura del doppio voto da parte della Corte costituzionale<br />

croata può essere inserita, a suo avviso, nell’ambito <strong>di</strong> un<br />

clima caratterizzato dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> recepire i <strong>di</strong>ritti delle minoranze<br />

in Croazia. «La vicenda del “doppio voto” denota in maniera<br />

esemplare - ha sottolineato Ra<strong>di</strong>n - a uno stato <strong>di</strong> nazionalismo che<br />

esiste ancora in Croazia. Le minoranze, in questa battaglia, sono<br />

state lasciate da sole, in balia <strong>di</strong> una Corte costituzionale fortemente<br />

politicizzata. Nessun partito, neanche quelli che avrebbero tratto<br />

profitto dal doppio voto, ci ha aiutato. Per questo, ci troviamo costretti<br />

a continuare questa lotta in ambienti internazionali, ma soprattutto<br />

affidandoci alle nostre forze, ed è scontato che lo faremo».<br />

ARRESTATO BOLJKOVAC,<br />

EX MEMBRO DELL’ OZNA<br />

ntanto si è appreso che Josip Boljkovac, 89enne ex ministro<br />

degli Interni della Croazia, è stato arrestato per crimini commessi<br />

alla fine della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale. Boljkovac è accusato<br />

<strong>di</strong> aver or<strong>di</strong>nato l’assassinio <strong>di</strong> 21 civili nella regione <strong>di</strong> Duga<br />

Resa, nel maggio del 1945, secondo quanto riferito da un comunicato<br />

del ministero degli Interni croato. L’ex ministro, allora membro<br />

dei servizi segreti comunisti dell’OZNA, avrebbe fatto arrestate<br />

senza prove un gruppo <strong>di</strong> persone sospettate <strong>di</strong> collaborare con il<br />

regime filonazista croato degli Ustasha. I civili sarebbero poi stati<br />

uccisi da alcuni membri dell’unità che Boljkovac comandava. L’ultraottantenne<br />

è stato il primo ministro degli Interni della dopo la<br />

proclamazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza dalla ex Jugoslavia nel 1991.


3<br />

<br />

La Dieta provinciale istriana: a 150 dall’istituzione a Parenzo<br />

un convegno internazionale ne illumina la storia<br />

Ci perviene da “Coor<strong>di</strong>namento<br />

Adriatico” e volentieri pubblichiamo<br />

una sintesi dei lavori della “tre<br />

giorni” <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o svoltisi a Parenzo<br />

in occasione del 150.mo della Dieta<br />

provinciale passata alla storia come<br />

«del nessuno». Un appuntamento<br />

importante, che per la prima volta<br />

ha visto riuniti docenti e ricercatori<br />

italiani, sloveni e croati intorno a<br />

temi storiografici <strong>di</strong> comune interesse<br />

in un clima <strong>di</strong> sereno confronto<br />

pur nella naturale possibile <strong>di</strong>versità<br />

<strong>di</strong> opinioni e orientamenti.<br />

Per “Coor<strong>di</strong>namento Adriatico” era<br />

presente e relatore il suo presidente,<br />

prof. Gisueppe de Vergottini (Università<br />

<strong>di</strong> Bologna, intervento su I<br />

de Vergottini <strong>di</strong> Parenzo e l’identità<br />

italiana prima e dopo il 1861),<br />

insieme con i docenti Carlo Ghisalberti,<br />

Roberto Spazzali, Giuseppe<br />

Parlato, Pietro Zovatto e Diego<br />

Re<strong>di</strong>vo (per l’intero programma <strong>di</strong><br />

veda “Difesa Adriatica” <strong>di</strong> novembre<br />

<strong>2011</strong>).<br />

i è svolto a Parenzo dal 13<br />

al 15 ottobre il Convegno<br />

Scientifico internazionale sul tema<br />

150 anni dall’istituzione della <strong>di</strong>eta<br />

provinciale istriana a Parenzo organizzato<br />

da Società Storica Istriana<br />

(dott. M. Levak) e dal Museo del<br />

Territorio Parentino (dott.ssa Elena<br />

Uljančič-Vekić). L’occasione<br />

era quella della <strong>di</strong>scussione sul<br />

significato del voto della Dieta<br />

provinciale istriana che nel 1861<br />

per due volte rifiutò <strong>di</strong> inviare<br />

i propri delegati al parlamento<br />

viennese,votando per «nessuno».<br />

<strong>Il</strong> voto è stato interpretato nel<br />

tempo in modo sensibilmente <strong>di</strong>vergente.<br />

Per gli italiani dell’area<br />

istriana e triestina e per i comitati<br />

<strong>di</strong> esuli che lavoravano in Italia<br />

per un programma <strong>di</strong> ricongiungimento<br />

alla patria comune il voto<br />

fu subito giustificato ed esaltato<br />

W <br />

come una coraggiosa attestazione<br />

<strong>di</strong> italianità in contrapposizione<br />

alla politica oppressiva asburgica.<br />

In effetti l’Austria non gradì<br />

certo la protesta e dopo il secondo<br />

tentativo <strong>di</strong> ottenere i delegati<br />

sciolse la Dieta salvo riconvocarla<br />

più tar<strong>di</strong> e consentirle <strong>di</strong> lavorare<br />

ma soltanto dopo avere ottenuto<br />

l’abbandono <strong>di</strong> un atteggiamento<br />

provocatorio verso l’autorità costituita.<br />

Per i croati e in parte per gli<br />

sloveni la Dieta istriana era importante<br />

perche fu in quella sede<br />

che i loro esponenti, soprattutto<br />

i vescovi che ne facevano parte <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ritto, impostarono una tenace<br />

battaglia con i deputati italiani,<br />

allora maggioritari, al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

che i <strong>di</strong>battiti si svolgessero<br />

anche nella loro lingua nazionale.<br />

<strong>Il</strong> voto del «nessuno» fu effettivamente<br />

significativo sia per gli<br />

autonomisti che per gli irredentisti<br />

del tempo ma in realtà ebbe una<br />

W <br />

<br />

<br />

risonanza prevalentemente locale.<br />

L’Italia allora non aveva nei suoi<br />

programmi l’annessione dei territori<br />

adriatici. La linea <strong>di</strong> condotta<br />

nei confronti dell’Austria dopo la<br />

conclusione della guerra del 1866<br />

e sopratutto dopo la stipula della<br />

Triplice alleanza fu orientata nel<br />

senso <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> tregua verso<br />

l’Austria.<br />

La Regione Lazio taglia la cultura degli Esuli<br />

Giuliano-Dalmati<br />

un vero grido d’allarme<br />

quello lanciato proprio<br />

il 4 Novembre, dalla Società <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong> Fiumani, che in una ferma<br />

nota <strong>di</strong>ffusa alle agenzie denuncia:<br />

«Quello che non ha fatto il<br />

centro-sinistra lo sta facendo il<br />

centro-destra».<br />

Si legge dunque nel comunicato<br />

dell’ente <strong>di</strong> ricerca: «Da<br />

notizie pervenuteci comunichiamo<br />

che quest’anno la Regione<br />

Lazio ha definanziato la legge<br />

nr. 4/2006 ex art. 66, che contribuiva<br />

alle iniziative sulla storia<br />

dell’esodo dei giuliano-dalmati<br />

e della trage<strong>di</strong>a delle foibe istriane<br />

che a onor del vero voluta dal<br />

centro destra, all’epoca in minoranza<br />

nel consiglio regionale,<br />

è stata comunque portata avanti<br />

per anni e rifinanziata dalla<br />

giunta Marrazzo. Con tale legge<br />

le associazioni degli esuli presenti<br />

nel Lazio hanno potuto finanziare<br />

il monumento alle vittime<br />

delle foibe posto a Roma-Eur e<br />

tante pubblicazioni <strong>di</strong>stribuite<br />

sempre gratuitamente al mondo<br />

della scuola e ai ricercatori.<br />

La Legge n.92/2004 sul<br />

Giorno del Ricordo - prosegue<br />

la Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani -<br />

viene così ignorata man mano<br />

anche da un ente importante<br />

come la Regione Lazio. Non<br />

bastano le corone d’alloro per i<br />

nostri morti occorre fare cultura<br />

e ricordare la Storia Patria, che<br />

riguarda tutti gli italiani per costruire<br />

un futuro <strong>di</strong>verso dove la<br />

propria identità costituisce un<br />

valore inossidabile e non una<br />

voce scomoda da depennare dal<br />

bilancio!».<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

APPROFONDIRE<br />

LO STUDIO DEL<br />

PASSATO PER APRIRSI A<br />

NUOVE PROSPETTIVE<br />

DI RICERCA<br />

u piuttosto col clima ra<strong>di</strong>calmente<br />

cambiato al<br />

momento del primo conflitto<br />

mon<strong>di</strong>ale, quando l’Austria era ritornato<br />

il nemico <strong>di</strong> sempre, che si<br />

sviluppò la politica annessionista<br />

e allora il voto della Dieta fu rivalutato<br />

ricostruendo a posteriori la<br />

sua importanza in chiave irredentista.<br />

<strong>Il</strong> voto veniva quin<strong>di</strong> letto<br />

come espressa <strong>di</strong>chiarazione della<br />

volontà <strong>di</strong> redenzione e quin<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> annessione alla madrepatria da<br />

parte degli istriani.<br />

I fatti evocati accaddero centocinquanta<br />

anni or sono. Pochi<br />

esperti ne hanno una competente<br />

cognizione in Italia. Francamente<br />

nessuno si illudeva che in Istria<br />

se ne potesse trattare in modo<br />

approfon<strong>di</strong>to, fatta eccezione per<br />

una comprensibile sottolineatura<br />

del ruolo svolto dalla allora minoranza<br />

slava nella Dieta al fine <strong>di</strong><br />

contrastare il vantaggio politico,<br />

anche in termini culturali e linguistici,<br />

degli italiani <strong>di</strong> allora.<br />

Contrariamente alle aspettative<br />

pessimistiche è stata presa l’iniziativa<br />

<strong>di</strong> organizzare tre giornate<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>battito a tutto tondo sulla attività<br />

della Dieta del nessuno invitando<br />

anche esperti italiani (Ghisalberti,<br />

Spazzali, Parlato, Zovatto,<br />

Re<strong>di</strong>vo, de Vergottini). <strong>Il</strong> confronto<br />

è stato ampio e franco anche se<br />

non esaustivo, vista la complessità<br />

e ampiezza delle questioni che<br />

sono emerse. Ai lavori hanno partecipato<br />

<strong>numero</strong>si giovani stu<strong>di</strong>osi<br />

e questo è molto positivo. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito<br />

si è svolto pariteticamente in<br />

italiano e croato e questo è pure<br />

positivo. Ricca la partecipazione<br />

<strong>di</strong> ricercatori del Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />

Storiche <strong>di</strong> Rovigno guidati<br />

dal professore Radossi.<br />

Al convegno è giunto l’incoraggiamento<br />

del Presidente della<br />

Repubblica e questo sottolinea che<br />

le nostre istituzioni non hanno del<br />

tutto abbandonato l’interesse per<br />

la presenza storica italiana in terra<br />

d’Istria. Anche il Presidente croato<br />

ha mandato il suo saluto. <strong>Il</strong> convegno,<br />

anche per la partecipazione<br />

delle autorità locali, ha avuto<br />

quin<strong>di</strong> una sua ufficialità.<br />

Nel complesso non si può che<br />

manifestare sod<strong>di</strong>sfazione per una<br />

iniziativa che appare costruttiva<br />

e non certo <strong>di</strong> mera circostanza.<br />

L’augurio è che una nuova fase <strong>di</strong><br />

impegno sia segnata da questi lavori<br />

e che quin<strong>di</strong> soprattutto i giovani<br />

ricercatori siano incoraggiati<br />

ad approfon<strong>di</strong>re i temi trattati che<br />

sono ricchi <strong>di</strong> possibili interessanti<br />

sviluppi.<br />

<strong>Il</strong> confine orientale, le origini<br />

del dramma<br />

La giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti promossa da Roma<br />

Capitale e Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani<br />

ell’ambito del progetto «Roma nel cammino della memoria:<br />

percorsi e viaggi <strong>di</strong> storia, cultura e impegno civile», la Casa<br />

della Memoria e della Storia (Via <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Sales, 5) ha<br />

ospitato giovedì 27 ottobre la Giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti<br />

organizzata dall’amministrazione <strong>di</strong> Roma Capitale e dalla Società <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong> Fiumani.<br />

La Giornata ha avuto inizio alle ore 9.30 con i saluti istituzionali<br />

<strong>di</strong> Marino Micich, <strong>di</strong>rettore<br />

dell’Archivio del Museo Storico<br />

<strong>di</strong> Fiume, in veste <strong>di</strong> moderatore,<br />

<strong>di</strong> Gianluigi De Palo, assessore<br />

alla Famiglia, all’Educazione e<br />

Giovani, <strong>di</strong> Aldo Giovanni Ricci,<br />

delegato alla Memoria Storica <strong>di</strong><br />

Roma Capitale.<br />

Dalle ore 10.00 alle 10.45<br />

prima sessione, de<strong>di</strong>cata al tema<br />

La frontiera orientale giuliana.<br />

Autonomismo e irredentismo dalla<br />

fine della Terza guerra d’In<strong>di</strong>pendenza<br />

(1866) alla vigilia della<br />

Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, intervento<br />

<strong>di</strong> Ester Capuzzo (Università<br />

<strong>di</strong> Roma “La Sapienza”).<br />

Dalle ore 10.45 alle 11.30<br />

relazione <strong>di</strong> Giuseppe Parlato<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

(Libera Università degli Stu<strong>di</strong> San Pio V) L’area dell’Adriatico orientale<br />

tra le due guerre (1918-1941).<br />

A seguire, dalle ore 12.00 alle 12.45 la lezione <strong>di</strong> Roberto Spazzali<br />

(Istituto Regionale per la Storia del Movimento <strong>di</strong> liberazione nel<br />

Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia) dal titolo La fine della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

e la <strong>Venezia</strong> Giulia. La questione delle foibe istriane e dell’esodo degli<br />

italiani.<br />

La sessione pomeri<strong>di</strong>ana ha previsto, dalle 15.00 alle 15.45 la relazione<br />

<strong>di</strong> Maria Ballarin (<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia)<br />

sul tema I libri <strong>di</strong> testo per la scuola, la <strong>Venezia</strong> Giulia, l’esodo e<br />

le foibe; quin<strong>di</strong>, dalle 15.45 alle 16.30, Marino Micich si è soffermato<br />

su La presenza giuliano-dalmata a Roma. Storia e futuro.<br />

Al termine delle relazioni, Parlano gli esuli. Testimonianze. Voci e<br />

volti dell’esodo giuliano-dalmato hanno raccontato le drammatiche<br />

esperienze vissute al confine orientale sotto l’occupazione jugoslava.


4<br />

<br />

<br />

Le scuole italiane sotto Tito<br />

L’assimilazione come programma<br />

Nel volume <strong>di</strong> Federica Gullino le relazioni del viceconsole a Capo<strong>di</strong>stria Baldocci<br />

sullo stato dell’istruzione <strong>di</strong> regime nei territori ceduti<br />

on sarà mai sotto-<br />

abbastanza lineato<br />

che una delle con<strong>di</strong>zioni essenziali<br />

per garantire vitalità e prosperità<br />

a un gruppo etnico, calato<br />

in un contesto plurinazionale,<br />

per salvaguardare le sue tra<strong>di</strong>zioni<br />

e le sue caratteristiche peculiari<br />

<strong>di</strong> natura psicologica, culturale<br />

e linguistica, è costituita dalla<br />

posizione, dall’efficienza e delle<br />

prospettive <strong>di</strong> quelle istituzioni<br />

che, attraverso un particolare<br />

processo educativo-istruttivo,<br />

mirano in modo organizzato e<br />

sistematico a formare una personalità<br />

completa implicante pure<br />

la connotazione nazionale nelle<br />

sue molteplici estrinsecazioni».<br />

<strong>Il</strong> concetto della centralità degli<br />

istituti educativi in territorio<br />

istriano emerge chiaramente nel<br />

1972 dalle parole <strong>di</strong> Antonio<br />

Borme, presidente (dal 1963 al<br />

1974) della “Unione degli italiani<br />

<strong>di</strong> Istria e Fiume” (UIIF);<br />

e che non si trattasse <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso<br />

puramente teorico stava<br />

a <strong>di</strong>mostrarlo la precarietà della<br />

situazione scolastica nella regione,<br />

oggetto oltretutto <strong>di</strong> un continuo<br />

tira e molla e <strong>di</strong> una quoti<strong>di</strong>ana<br />

conflittualità tra sloveni e<br />

Governo militare alleato.<br />

In realtà, l’amministrazione<br />

alleata si sforzò, pur nei limiti<br />

del proprio mandato temporaneo<br />

e fiduciario, <strong>di</strong> portare<br />

avanti una politica scolastica che<br />

assicurasse uguaglianza <strong>di</strong> trattamento<br />

per entrambi i gruppi nazionali.<br />

In questa ottica devono<br />

leggersi gli interventi per il reperimento<br />

<strong>di</strong> locali per le scuole<br />

slovene, per lo stanziamento <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong> per gli arre<strong>di</strong> e i sussi<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>dattici, per la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

dei programmi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ricalcanti<br />

quelli delle scuole italiane<br />

(una volta “purgati” dagli eccessi<br />

della retorica fascista), per<br />

il richiamo <strong>di</strong> quegli insegnanti<br />

sloveni in precedenza allontanati<br />

dalla regione. <strong>Il</strong> che portava a<br />

contestare la pretesa slovena <strong>di</strong><br />

controllare le scuole del territorio,<br />

come reazione alla politica<br />

snazionalizzatrice portata avanti<br />

dal fascismo e come <strong>di</strong>fesa e sviluppo<br />

del sentimento nazionale,<br />

ricorrendo a testi scolastici uniformati<br />

a quelli jugoslavi, chiaramente<br />

propagan<strong>di</strong>stici e politicizzati<br />

in chiave marxista.<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

Se qualche risultato positivo<br />

la politica del GMA lo conseguì,<br />

nonostante le resistenze della<br />

controparte slovena, una situazione<br />

del tutto <strong>di</strong>versa si verificò<br />

nella Zona B, controllata dagli<br />

jugoslavi. Frequenti furono i<br />

<strong>di</strong>vieti a iscriversi nelle scuole<br />

italiane (esistenti per lo più sulla<br />

carta) per gli alunni <strong>di</strong> madrelingua<br />

italiana ma con cognomi<br />

sloveni, frequente anche il ricorso<br />

a docenti del gruppo sloveno,<br />

mentre, per quanto riguarda i<br />

libri <strong>di</strong> testo, essi erano pure e<br />

semplici traduzioni (in pessimo<br />

italiano) <strong>di</strong> quelli in uso presso<br />

le scuole jugoslave. I programmi<br />

scolastici erano infine improntati<br />

a una visione nazionalistica e<br />

slavo centrica, refrattaria a qualsiasi<br />

riconoscimento dei <strong>di</strong>ritti<br />

delle minoranze (quella italiana<br />

veniva citata, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza,<br />

dopo Valacchi, Turchi,<br />

Slovacchi e prima, buoni ultimi,<br />

degli Zingari).<br />

BALDOCCI, UN<br />

DIPLOMATICO OLTRE<br />

IL CONFINE<br />

na situazione, quella<br />

sinteticamente descritta,<br />

che in nessun conto teneva<br />

le linee <strong>di</strong>rettrici degli accor<strong>di</strong><br />

internazionali e che non sfuggì<br />

all’occhio attento <strong>di</strong> un <strong>di</strong>plomatico<br />

italiano, l’ambasciatore<br />

Pasquale Antonio Baldocci, tra<br />

il 1959 e il 1960 vice console<br />

presso il Consolato generale <strong>di</strong><br />

Capo<strong>di</strong>stria. Proprio gli accurati<br />

resoconti inviati da Baldocci<br />

al Ministero degli Esteri e la<br />

sua preoccupata <strong>di</strong>samina della<br />

<strong>di</strong>sparità della con<strong>di</strong>zione culturale<br />

e sociale della comunità<br />

italiana rispetto a quella slavofona<br />

sono al centro del saggio<br />

<strong>di</strong> Federica Gullino, ricercatrice<br />

presso l’Università “La Sapienza”<br />

<strong>di</strong> Roma. Uno stu<strong>di</strong>o cui,<br />

senza nulla voler togliere all’impianto<br />

generale, nuoce il tanto<br />

spazio concesso ai preliminari<br />

<strong>di</strong>plomatici della «questione <strong>di</strong><br />

Trieste» (importanti peraltro per<br />

comprendere come e quanto essi<br />

fossero stati <strong>di</strong>sattesi dalla Jugoslavia),<br />

rispetto al tema centrale<br />

della situazione scolastica e culturale<br />

nei territori occupati dagli<br />

jugoslavi.<br />

Attraverso una personale<br />

e informale presa <strong>di</strong> contatto<br />

con quella situazione, Baldocci<br />

denunciava l’assoluta inadeguatezza<br />

del corpo insegnante<br />

delle scuole per la minoranza<br />

italiana, auspicando che il problema<br />

fosse risolto con l’invio <strong>di</strong><br />

insegnanti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza italiana<br />

(così come jugoslavi erano<br />

i docenti delle scuole slovene a<br />

Trieste): una soluzione che, al <strong>di</strong><br />

là dei problemi amministrativi e<br />

finanziari che avrebbero potuto<br />

creare, avrebbe avuto «ripercussioni<br />

molto favorevoli sullo<br />

stato d’animo alquanto depresso<br />

della nostra minoranza che,<br />

attraverso la presenza <strong>di</strong> questi<br />

insegnanti, si sentirebbe collegata<br />

all’Italia». Molto duro sarebbe<br />

stato Baldocci sulla questione<br />

dei testi scolastici: «Lo spirito<br />

anti-italiano che anima alcune<br />

opere è per noi intollerabile e<br />

dobbiamo assolutamente denunciarlo<br />

come una grave violazione<br />

[…] allo Statuto Speciale.<br />

In certi libri <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> storia,<br />

i romani vengono descritti come<br />

barbari predoni ed i veneziani<br />

come pirati, saccheggiatori e<br />

massacratori delle popolazioni<br />

slave; si insiste volutamente sulle<br />

atrocità che avrebbero compiuto<br />

le forze italiane <strong>di</strong> occupazione<br />

durante l’ultimo conflitto,<br />

mentre parlando <strong>di</strong> Trieste la si<br />

considera sempre come appartenente<br />

etnicamente e geograficamente<br />

alla Jugoslavia. Basta che<br />

l’alunno possegga un minimo<br />

<strong>di</strong> sensibilità e <strong>di</strong> amor proprio<br />

per vergognarsi, a lettura finita,<br />

<strong>di</strong> appartenere al gruppo etnico<br />

italiano». E altrettanto critico si<br />

mostrava per il fatto che, ancora<br />

una volta in flagrante violazione<br />

dello spirito dello Statuto Speciale,<br />

i nomi delle località istriane<br />

e jugoslave (anche se situate<br />

nell’ex Zona B) che hanno un<br />

corrispondente nome italiano<br />

fossero sempre citati nella denominazione<br />

serbo-croata, solo a<br />

volte accompagnata tra parentesi<br />

dalla versione italiana.<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni e le considerazioni<br />

<strong>di</strong> Baldocci puntavano,<br />

in definitiva - come si legge in<br />

una nota «riservata-personale»<br />

<strong>di</strong>retta da Zagabria il 9 giugno<br />

1960 al consigliere Benedetto<br />

Fenzi, responsabile dell’Ufficio<br />

II della Direzione generale affari<br />

politici del Ministero degli Esteri<br />

- a trattare con gli jugoslavi sul<br />

terreno della reciprocità. «Se ci<br />

limitiamo soltanto a protestare<br />

senza agire in termini <strong>di</strong> reciprocità»<br />

- concludeva la nota - «noi<br />

abbandoniamo la nostra minoranza<br />

alla politica jugoslava <strong>di</strong><br />

assorbimento».<br />

Le analisi <strong>di</strong> Baldocci finirono<br />

comunque per infrangersi<br />

infruttuosamente sugli scogli<br />

dell’atavica “prudenza” del<br />

Ministero degli Esteri, e non<br />

mancarono per il <strong>di</strong>plomatico<br />

rimbrotti e appunti per le<br />

ripercussioni spiacevoli che il<br />

suo comportamento “assai poco<br />

formale” avrebbe potuto provocare.<br />

Rimbrotti e appunti cui fu<br />

agevole a Baldocci controbattere,<br />

sostenendo che proprio la<br />

documentazione raccolta grazie<br />

a quei comportamenti “informali”<br />

aveva contribuito a colmare<br />

una quasi assoluta assenza<br />

<strong>di</strong> informazioni sul programma<br />

<strong>di</strong> snaturalizzazione posto in<br />

atto, contro le norme e lo spirito<br />

dello Statuto Speciale allegato al<br />

Memorandum <strong>di</strong> Londra, dagli<br />

jugoslavi ai danni della superstite<br />

minoranza italiana.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

IL NUOVO ROMANZO DI<br />

LUCIO TOTH<br />

Lascharich,<br />

l’alfiere<br />

dalmata al<br />

servizio della<br />

Serenissima<br />

E a Zara la presentazione<br />

del suo primo libro davanti<br />

agli studenti <strong>di</strong> Italianistica<br />

resentato a Zara, lo scorso<br />

3 novembre, il romanzo<br />

<strong>di</strong> Lucio Toth La casa <strong>di</strong><br />

Calle San Zorzi (Sovera e<strong>di</strong>zioni,<br />

Roma). L’iniziativa è del Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Italianistica <strong>di</strong> Zara,<br />

<strong>di</strong>retto dalla prof.ssa Nedeljka<br />

Balić. A presentare il libro i<br />

professori Živko Nizić e Tonko<br />

Maroević. È la prima volta che<br />

un romanzo scritto da un esule<br />

italiano e per <strong>di</strong> più esponente<br />

<strong>di</strong> spicco dell’associazionismo<br />

giuliano-dalmato, viene presentato<br />

nella sede <strong>di</strong> un’istituzione<br />

croata. Nel romanzo si <strong>di</strong>panano<br />

le vicende <strong>di</strong> quattro famiglie<br />

dalmate, italiane e croate,<br />

attraverso tutto il Novecento,<br />

dall’epoca austriaca al Zara italiana,<br />

alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

con i terribili bombardamenti<br />

del biennio 1943/ ‘44 e all’esodo<br />

dei suoi citta<strong>di</strong>ni; per arrivare agli<br />

anni Novanta e alle guerra balcaniche<br />

che condussero e seguirono<br />

alla <strong>di</strong>ssoluzione della Jugoslavia.<br />

Alla presentazione è intervenuto<br />

un qualificato pubblico, tra<br />

i quali esponenti della Comunità<br />

italiana con la sua presidente,<br />

prof.ssa Rina Villani, e <strong>numero</strong>si<br />

studenti della facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />

dell’Università zaratina, croati e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse nazionalità, iscritti ai corsi<br />

<strong>di</strong> lingua e letteratura italiane.<br />

Ma l’autore, che riveste come<br />

noto la carica <strong>di</strong> presidente nazionale<br />

ANVGD e vicepresidente<br />

della FederEsuli, è già al suo secondo<br />

romanzo, appena e<strong>di</strong>to da<br />

La Musa Talìa (<strong>Venezia</strong>, <strong>2011</strong>)


5<br />

<br />

Spiri<strong>di</strong>one Lascarich alfiere della<br />

Serenissima. «Sui finire del Seicento<br />

- si legge nella quarta <strong>di</strong><br />

copertina - l’Europa fronteggia<br />

l’avanzata dell’Impero ottomano<br />

nella àenisola balcanica che minaccia<br />

il cuore del Continente.<br />

<strong>Venezia</strong> è in prima linea con i<br />

suoi Domini da Mar in Dalmazia<br />

e in Grecia. In questa scenario si<br />

muove, tra amori e battaglie, un<br />

giovane Alfiere della nobiltà dalmata<br />

che serve sotto le ban<strong>di</strong>ere<br />

della Serenissima, ambizioso, audace<br />

e un po’ intrigante, come i<br />

tempi richiedono.<br />

Da Curzola, l’isola natia e<br />

dalle guarnigioni militari appro-<br />

<br />

Gli indennizzi alle società,<br />

problemi e normativa<br />

<br />

<br />

Nel 2001 presentai la domanda per ottenere l’ulteriore indennizzo<br />

<strong>di</strong> cui alla Legge 137 del 2001, in merito alla pratica intestata ad<br />

una società <strong>di</strong> cui ero socio. La società che aveva sede in Istria, dove<br />

svolgeva la sua attività, in seguito all’esodo <strong>di</strong> tutti i suoi soci fu messa<br />

in liquidazione e nominato un liquidatore al fine <strong>di</strong> ottenere gli<br />

indennizzi previsti dallo Stato Italiano. Alcuni giorni fa sono stato<br />

contattato da un funzionario Ministero dell’Economia, il quale mi<br />

chiedeva <strong>di</strong> produrre una visura camerale della società, al fine <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare il liquidatore della stessa, ed un conto corrente intestato<br />

alla società sul quale effettuare il pagamento dell’indennizzo. Io purtroppo<br />

non sono in grado <strong>di</strong> produrre quanto mi è stato richiesto ed il<br />

liquidatore della società è deceduto alcuni anni fa. Quali possibilità<br />

ho, come socio, <strong>di</strong> ottenere il pagamento dell’indennizzo<br />

<br />

a questione del pagamento dell’indennizzo <strong>di</strong> cui alla Legge<br />

137 del 2001 delle pratiche intestate alle società è molto<br />

complessa in quanto, a causa <strong>di</strong> alcune recenti leggi in materia <strong>di</strong><br />

pagamenti da parte della pubblica amministrazione, quest’ultima<br />

deve effettuare delle procedure ben precise prima <strong>di</strong> effettuare qualsiasi<br />

tipo <strong>di</strong> pagamento.<br />

<strong>Il</strong> primo problema che si pone riguarda i pagamenti <strong>di</strong> importi<br />

superiori agli € 4.000,00 i quali possono essere effettuati unicamente<br />

a mezzo bonifico bancario o vaglia cambiario. Tutte le società che<br />

avevano sede nei territori ceduti alla ex Jugoslavia, a causa dell’impossibilità<br />

<strong>di</strong> svolgere la loro attività, vennero messe in liquidazione;<br />

per tale motivo <strong>di</strong>fficilmente tali società sono oggi in possesso <strong>di</strong> un<br />

conto corrente bancario. <strong>Il</strong> problema del conto corrente bancario<br />

può però essere superato me<strong>di</strong>ante il pagamento dell’indennizzo a<br />

mezzo vaglia cambiario, che verrà però emesso a nome della società.<br />

Tale vaglia potrà pertanto solo essere incassato presso la Banca d’Italia<br />

dal liquidatore, il quale dovrà <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> rivestire tale carica.<br />

<strong>Il</strong> problema del pagamento dell’indennizzo alle società <strong>di</strong>venta<br />

molto più grande nel caso in cui il liquidatore non sia più in vita o<br />

nel caso <strong>di</strong> società cancellate dal registro delle imprese.<br />

Sulla base <strong>di</strong> quanto previsto dal co<strong>di</strong>ce civile, nel caso <strong>di</strong> morte<br />

del liquidatore, i soci possono convocare un’assemblea straor<strong>di</strong>naria,<br />

che prevede pertanto la presenza <strong>di</strong> un notaio, al fine <strong>di</strong> nominare un<br />

nuovo liquidatore. Non sempre però questa strada è percorribile, in<br />

quanto le società <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>scute sono spesso prive <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce fiscale e<br />

<strong>di</strong> iscrizione presso la Camera <strong>di</strong> Commercio, elementi necessari affinché<br />

il notaio possa re<strong>di</strong>gere un verbale <strong>di</strong> assemblea straor<strong>di</strong>naria.<br />

Nel caso in cui non sia possibile nominare un nuovo liquidatore,<br />

si potrebbe percorrere la strada del pagamento <strong>di</strong>retto ai soci. In<br />

tale caso ogni socio, o gli ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> quest’ultimo, dovranno fornire la<br />

<strong>di</strong>fficile prova <strong>di</strong> essere soci (me<strong>di</strong>ante per esempio la produzione<br />

del libro dei soci) e quale percentuale <strong>di</strong> capitale sociale era ed è<br />

tutt’oggi <strong>di</strong> loro proprietà. Solo dopo essere riusciti a dare prova documentale<br />

<strong>di</strong> tali circostanze, si avrà <strong>di</strong>ritto ad ottenere l’indennizzo<br />

<strong>di</strong> cui alla Legge 137/2001 limitatamente alla quota <strong>di</strong> partecipazione<br />

societaria <strong>di</strong> cui si è titolari.<br />

Altra soluzione potrebbe essere quella della nomina <strong>di</strong> un curatore<br />

speciale da parte del Tribunale. <strong>Il</strong> curatore nominato verrebbe a<br />

svolgere le stesse funzione del liquidatore limitatamente alla riscossione<br />

dell’indennizzo da parte del Ministero dell’Economia.<br />

In realtà, le soluzioni sopra prospettate non possono essere applicate<br />

a tutti i casi riguardanti le società aventi <strong>di</strong>ritto all’indennizzo<br />

<strong>di</strong> cui alla legge in questione, in quanto i vari casi sono spesso molto<br />

<strong>di</strong>versi l’uno dall’altro e le problematiche da affrontare sono spesso<br />

molteplici, trattandosi <strong>di</strong> società inattive da oltre sessanta anni.<br />

W <br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

da alla vita brillante <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>.<br />

Da qui, all’epoca delle ultime<br />

glorie militari della Repubblica<br />

<strong>di</strong> San Marco, il dovere e l’ansia<br />

<strong>di</strong> gloria lo chiamano alla conquista<br />

<strong>di</strong> città e <strong>di</strong> fortezze in<br />

Morea. […]<br />

<strong>Il</strong> finale a sorpresa - conclude<br />

la nota <strong>di</strong> presentazione - riconduce<br />

alle ra<strong>di</strong>ci storiche profonde ed<br />

alle <strong>di</strong>verse genti, lingue e culture<br />

della terra natia del protagonista,<br />

sospesa tra i sassi e il mare in un<br />

grande affresco corale che attraversa<br />

il Me<strong>di</strong>terraneo e l’Europa».<br />

In uno dei prossimi numeri <strong>di</strong><br />

“Difesa” la recensione del volume.<br />

<br />

ELARGIZIONI<br />

E ABBONAMENTI<br />

Questa rubrica riporta:<br />

- le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />

<strong>di</strong> importo superiore all’abbonamento<br />

or<strong>di</strong>nario;<br />

- le elargizioni <strong>di</strong>rette alla Sede nazionale<br />

ANVGD;<br />

- gli abbonamenti or<strong>di</strong>nari sottoscritti<br />

a “Difesa Adriatica”;<br />

All’interno <strong>di</strong> ogni gruppo, i nominativi<br />

sono elencati in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />

In rispetto della normativa<br />

sulla privacy non vengono citate le<br />

località <strong>di</strong> residenza degli offerenti.<br />

Ringraziamo da queste pagine tutti<br />

coloro che, con il loro riconoscimento,<br />

ci inviano il segno del loro<br />

apprezzamento e del loro sostegno.<br />

Le offerte qui in<strong>di</strong>cate non comprendono<br />

le elargizioni ricevute<br />

dai singoli Comitati provinciali<br />

dell’ANVGD.<br />

ABBONAMENTI<br />

CON ELARGIZIONI A<br />

“DIFESA ADRIATICA”<br />

(CCP 32888000)<br />

Le elargizioni si concentrano maggiormente<br />

tra fine e inizio anno,<br />

in occasione del rinnovo dell’abbonamento.<br />

L’elenco comprende gli<br />

abbonati sostenitori o che hanno<br />

versato comunque una quota maggiore<br />

dell’or<strong>di</strong>nario. Prosegue dal<br />

<strong>numero</strong> <strong>di</strong> agosto-settembre <strong>2011</strong><br />

nel quale erano pubblicati i versamenti<br />

del mese <strong>di</strong> giugno.<br />

LUGLIO <strong>2011</strong> Adamic Liliana<br />

€ 100, Bacchi Paolo € 50,<br />

La Rosa Antonino € 50, Montenovi<br />

Noemi € 50, Timeus Fabio<br />

€ 50, Tomasich Arge € 50.<br />

AGOSTO <strong>2011</strong> Bazzara<br />

Ghersi Margherita € 50, Caizzi<br />

Tommaso € 50, Carpenetti Maria<br />

€ 50, Corsi Sissy € 150, Facci<br />

Luigi € 50, Schvarcz Giulio € 50.<br />

SETTEMBRE <strong>2011</strong> Cauci<br />

Fulvia Giacon € 100 in ricordo <strong>di</strong><br />

mamma Arge Ranieri e papà Giovanni<br />

Cauci, Fusco Cosco Fiorella<br />

€ 35 in ricordo della mamma<br />

G. Sarinich e la nonna G. Carposio,<br />

Giurina Graziella € 50, Matcovich<br />

Na<strong>di</strong>a € 50, Reppa Marcella<br />

€ 100, Simone Delia € 40.<br />

ELARGIZIONI DIRETTE<br />

ALLA SEDE NAZIONALE<br />

ANVGD (CCP 52691003)<br />

AGOSTO <strong>2011</strong> Rossan<strong>di</strong>ch<br />

Roberto € 15 in memoria <strong>di</strong> Ivo Rossan<strong>di</strong>ch,<br />

Bonassin Marino € 600.<br />

ABBONAMENTI<br />

ORDINARI A “DIFESA<br />

ADRIATICA”<br />

(CCP 32888000)<br />

<strong>Il</strong> rinnovo degli abbonamenti si<br />

concentra maggiormente tra fine e<br />

inizio anno, quando i lettori ricevono<br />

insieme al giornale il bollettino<br />

postale precompilato. L’elenco<br />

comprende solo coloro che hanno<br />

versato la quota or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> abbonamento.<br />

Prosegue dal <strong>numero</strong><br />

<strong>di</strong> agosto-settembre <strong>2011</strong> l’elenco<br />

dei versamenti del mese <strong>di</strong> maggio.<br />

MAGGIO <strong>2011</strong> Brunner<br />

Elisabetta, Calebotta Lorena,<br />

Calochira Lionello, Carli Annamaria,<br />

Celli Ennio, Cehic Mario,<br />

Coslovich Cristina, Costantini<br />

Licia, Cozza Pellis Luisa, Cozzi<br />

Franca, De Denaro Giuliana,<br />

Defranza Edoardo, Deotto Annamaria,<br />

Devescovi Luciano,<br />

Dolci Renato, Dobran Pietro,<br />

Dragagna Michele, Dran<strong>di</strong> Luigi,<br />

Dovesi Elena, Duiella Pietro,<br />

Felicetti Alberto, Fonda Nerina,<br />

Fontanini Silvio, Fonovich<br />

Lucia, Forza Paolo, Fratantaro<br />

Alberto, Giachin Antonio, Grapulin<br />

Antonella, Guagenti Paolo,<br />

Jovanovich Natalia, Jurinovich<br />

Antonio, Leone Domenico,<br />

Lombar<strong>di</strong> Bruno, Lonati Alessandra,<br />

Lupieri Pietro, Lupini<br />

Marina, Maracchi Costantino,<br />

Morelli Valeria, Nizzoli Vitaliano,<br />

Notaris Cappellani Graziella,<br />

Orlovich Benito, Ossoinack<br />

Anna, Poduie Piero, Prettegiani<br />

Antonio, Rihar Arnaldo, Ritschl<br />

Giuseppe, Rolli Annamaria,<br />

Gherbaz Roberto, Rota Antonia,<br />

Rubini Mariateresa, Rupena<br />

Olga, Sabatti Na<strong>di</strong>a, Saccon Vittoria,<br />

Sciortino Stefano, Smolcich<br />

Rita, Steffe Alda, Val<strong>di</strong>ni<br />

Massimo, Velenich Marcello, Vidossich<br />

Giorgio, Vosilla Silvano,<br />

Zett Antonio, Zovich Miro.<br />

GIUGNO <strong>2011</strong> Ballarin<br />

Norberto, Bergamo Fioretto, Degrassi<br />

Marcella, Di Pasquale Wottava<br />

Anna, Gembressi Clau<strong>di</strong>o,<br />

Nesi Arrigo, Pappafava Marta, Patelli<br />

Ermanno, Resaz Clapci Carmen,<br />

Schiaroli Elio, Schlechter<br />

Annamaria, Stanziola Marisa, Tiblias<br />

Aldo, Trentini Elvira<br />

LUGLIO <strong>2011</strong> Becich Stefano,<br />

Camalich Nicoletta, Curri<br />

Virgilio, Dianich Antonio,<br />

Farmacia alla Gatta, Garcovich<br />

Giorgio, Giorgi Vittorio, Hodl<br />

Adolfina, Laszloczky Giuliana,<br />

Lorenzini Giulia, Mamolo Maria,<br />

Monai Andrea, Nonini Neria,<br />

Peinkhofer Antonio, Prignano<br />

Grazia, Rimon<strong>di</strong> Anna Maria, Siberna<br />

Stelio, Sirotich Cristina, Stipcevich<br />

Giovanni, Sviben <strong>Il</strong>eana.<br />

AGOSTO <strong>2011</strong> Amato Maria,<br />

Bernar<strong>di</strong> Teodoro, Casalino<br />

Corrado, Cipeletti Gianfranco,<br />

Cirininna Giuseppe, Clauti Bruno,<br />

Destefani Benedetti Li<strong>di</strong>a,<br />

Franzi Vir<strong>di</strong>s Silvia, Franzutti Pier<br />

Nicolò, Gambos Liliana, Kolman<br />

Clelia, Kucich Mario, Linzi Sergio,<br />

Oliosi Bruna, Simoneschi<br />

Pietro, Skert Elfrida, Paulovich<br />

Rita, Varesco Carolina, Vitaliano<br />

Martis, Zanchetta Franca.<br />

SETTEMBRE <strong>2011</strong> Bernè<br />

Eleonora, Bruno Annamaria,<br />

Canali Alba, Co<strong>di</strong>glia Ornella,<br />

Coslovich Aurelio, Host Pietro,<br />

Piloni Emanuele, Sinti Maria,<br />

Ubizzo Sandri Irma, Tomatis<br />

Costanzo, Usilla Marisa, Vatta<br />

Alida, Vidotto Sergio.


6<br />

<br />

«Triangolare del Ricordo»<br />

pronti instant book , Cd e Dvd<br />

erché lo storico «Triangolare del Ricordo» che ha visto tornare<br />

in campo allo Sta<strong>di</strong>o Flaminio le squadre Fiumana, Grion<br />

Pola e Dalmazia, con l’apporto atletico dei <strong>di</strong>scendenti degli Esuli<br />

giuliano-dalmati, non rimanga senza ricordo, ANVGD Giovani ha il<br />

piacere <strong>di</strong> presentare le pubblicazioni che racchiudono in immagini<br />

e sonori l’evento del 21 settembre.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un instant-book <strong>di</strong> 56 pagine in formato A4, contenente<br />

le istantanee più belle e le testimonianze scritte <strong>di</strong> 44 dei protagonisti<br />

della manifestazione: giocatori, allenatori, staff e tifosi. Tra le<br />

foto anche alcune prese dai servizi mandati in onda dal TG2, dal TG3<br />

Regionale e da TG2 Storie. Presenti inoltre anche le “figurine” <strong>di</strong> tutti<br />

i giocatori scesi in campo, l’album con le immagini <strong>di</strong> ogni squadra<br />

(comprese quelle del ritiro) e le istantanee del Premio del Giorno del<br />

Ricordo i cui riconoscimenti sono stati consegnati allo sta<strong>di</strong>o.<br />

Al libro si affianca un Cd, consultabile tramite computer, che<br />

contiene le gallerie fotografiche del Convegno sullo sport giulianodalmata,<br />

del Premio del Giorno del Ricordo, degli arbitri, delle singole<br />

squadre con tutte le istantanee scattate allo sta<strong>di</strong>o e al ritiro.<br />

Inoltre, il Cd contiene le versioni integrali dei servizi giornalistici<br />

mandati in onda dal TG2 nazionale, dal TG3 Regionale del Friuli<br />

<strong>Venezia</strong> Giulia e dalla rubrica TG2 Storie.<br />

E per finire il Dvd con il filmato ufficiale del «Triangolare del<br />

Ricordo», della durata <strong>di</strong> 25 minuti: il prologo con l’incontro degli<br />

allievi delle scuole calcio “Colombo” e “Valle Aurelia”, il pubblico, la<br />

cerimonia d’apertura con l’Inno nazionale, i tre incontri del Triangolare<br />

e i gol del Dalmazia, del Grion Pola e della Fiumana, la cerimonia<br />

finale <strong>di</strong> premiazione e i festeggiamenti.<br />

COME ACQUISTARE<br />

Si tratta complessivamente <strong>di</strong> tre straor<strong>di</strong>nari prodotti a tiratura<br />

limitata che da oggi sono accessibili a tutti. Può <strong>di</strong>ventare un’ottima<br />

idea-regalo o, se preferite, il ricordo indelebile <strong>di</strong> un evento storico.<br />

<strong>Il</strong> libro ha un costo <strong>di</strong> 10 euro mentre per il Cd e il Dvd sono<br />

sufficienti 7 euro ciascuno. A ciò vanno sommati i costi <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione.<br />

Se però intendete non perdere nessuno <strong>di</strong> questi storici ricor<strong>di</strong>,<br />

potete or<strong>di</strong>nare LIBRO+CD+DVD a soli 20 euro comprensivi delle<br />

spese <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione. Le istruzioni sul pagamento saranno contenute<br />

nel plico che Vi arriverà.<br />

Per or<strong>di</strong>nare il materiale è sufficiente scrivere a info@anvgd.it<br />

o telefonare nei feriali dalle 10.00 alle 13.00 allo 06. 58 16 852 o<br />

inviare un fax allo 06. 6220 7985.<br />

Buona visione e buona lettura!<br />

<br />

DELEGAZIONE DI BARLETTA<br />

Sul <strong>numero</strong> <strong>di</strong> ottobre 2010 “Difesa”<br />

citava la presenza, nella città<br />

pugliese, <strong>di</strong> un sacrario eretto a<br />

memoria dei partigiani jugoslavi<br />

deceduti in territorio italiano, del<br />

quale si può leggere - per strabiliare<br />

- la storia all’in<strong>di</strong>rizzo www.<br />

barlettalife.it/magazine/notizie/<br />

anche-barletta-ricorda-i-partigiani-jugoslavi.<br />

Sul tema ci giunge un intervento<br />

del Delegato ANVGD, Giuseppe Dicuonzo,<br />

del quale riproduciamo <strong>di</strong><br />

seguito parti significative.<br />

ella città <strong>di</strong> Barletta, nel<br />

1970, fu eretto un sacrario<br />

monumentale ai partigiani<br />

jugoslavi caduti, oggi <strong>di</strong>venuto<br />

simbolo della resistenza slava in<br />

Italia (ma quale resistenza poi<br />

Chissà). Ma chi sono questi<br />

partigiani Le efferate bande criminali<br />

del maresciallo Tito che<br />

combatterono nel caos della cosiddetta<br />

Guerra <strong>di</strong> Liberazione<br />

prevalentemente sul territorio<br />

giuliano-dalmata affiancati quasi<br />

sempre dai partigiani comunisti<br />

italiani che sconfessarono coloro<br />

che si opponevano allo sciovinismo<br />

jugoslavo, avendo per<br />

scopo la creazione <strong>di</strong> una grande<br />

Jugoslavia socialista che avrebbe<br />

dovuto riunire in un’unica entità,<br />

fino al Tagliamento, i popoli<br />

balcanici del sud. Le loro azioni<br />

avevano il carattere <strong>di</strong> stragi, la<br />

loro operatività era improntata<br />

all’o<strong>di</strong>o razziale, al compimento<br />

<strong>di</strong> atti terroristici che miravano a<br />

destabilizzare la situazione politico-sociale<br />

giuliano-dalmata e che<br />

si erano già manifestati con l’orrore<br />

delle foibe e dell’esodo.<br />

La Puglia, con Barletta in<br />

testa, dall’ottobre del 1943 fino<br />

all’estate del 1944, fu l’unico territorio<br />

sul quale i partigiani jugoslavi<br />

feriti ed ammalati trovavano<br />

ospitalità ed assistenza; Barletta<br />

aprì per loro, esclusivamente, il<br />

suo ospedale ampliando l’operatività<br />

destinando a tale scopo anche<br />

tutta la struttura della scuola<br />

elementare “R. Musti”, mentre i<br />

citta<strong>di</strong>ni non riuscivano a trovare<br />

né un letto né me<strong>di</strong>cine. […] I<br />

feriti trasportati in Puglia e curati,<br />

furono oltre 10.000 e <strong>di</strong> questi<br />

800 circa riposano nel cimitero<br />

<strong>di</strong> Barletta nel sacrario-ossario jugoslavo.<br />

E ancora: 30.000 profughi<br />

dalmati-comunisti slavi trovarono<br />

ospitalità presso famiglie<br />

italiane e centinaia raggiunsero,<br />

profughi, la città <strong>di</strong> Barletta (dati<br />

del generale De<strong>di</strong>jer, Capo della<br />

missione jugoslava nelle Puglie e<br />

documentate da atti presso l’Archivio<br />

<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Barletta consultati<br />

da chi scrive)».<br />

Insomma, prosegue il Delegato<br />

ANVGD «[…] i veri eroi per<br />

Barletta sono stati gli jugoslavi<br />

caduti per una nuova vita, caduti<br />

per la libertà dei barlettani che<br />

ancora oggi onorano e rendono<br />

omaggio al monumento-ossario<br />

presso il cimitero. […] Purtroppo,<br />

[…] la pulizia etnica jugoslava<br />

contro gli italiani è stata a Barletta<br />

<strong>di</strong>menticata, e continua ad<br />

esserlo, rimossa dalla coscienza<br />

comune, censurata dalla cultura<br />

che si definisce ufficiale; ancora<br />

oggi, le salme degli italiani morti<br />

in Istria ed in Dalmazia sono<br />

catalogate “merce senza valore”<br />

senza alcun monumento commemorativo<br />

come quello esistente<br />

per i loro carnefici che hanno<br />

realizzato il sogno panslavista <strong>di</strong><br />

Tito».<br />

<br />

***<br />

COMITATO DI<br />

GORIZIA<br />

Presentato il romanzo<br />

<strong>di</strong> Stefano Zecchi<br />

Presentato a Gorizia l’8 novembre<br />

il romanzo <strong>di</strong> Stefano<br />

Zecchi Quando ci batteva forte<br />

il cuore (E<strong>di</strong>zioni Mondadori),<br />

<br />

relatori il <strong>di</strong>rigente nazionale<br />

dell’ANVGD Roberto Predolin ed<br />

il regista Luca Lucini, introdotti<br />

dal vice presidente nazionale AN-<br />

VGD e presidente della Lega <strong>Nazionale</strong><br />

Gorizia Rodolfo Ziberna<br />

e dal rappresentante della Libreria<br />

E<strong>di</strong>trice Goriziana Adriano<br />

Ossola. Era presente l’Autore.<br />

Ne ricor<strong>di</strong>amo la trama.<br />

Pola, 1945: Sergio ha sei anni e<br />

vive con la madre Nives, insegnante,<br />

che egli ammira per la<br />

sua autonomia e coraggio, che lo<br />

cresce mentre il padre è lontano,<br />

in guerra. Quando finalmente la<br />

guerra termina e il padre torna<br />

a casa, Sergio prova per lui una<br />

profonda soggezione, lo sente<br />

come un intruso tra sé e la mamma.<br />

Intanto, gli italiani in Istria<br />

non fanno in tempo a gioire<br />

della liberazione dall’occupante<br />

tedesco che apprendono con<br />

sgomento l’avvenuta incorporazione<br />

<strong>di</strong> Trieste e <strong>di</strong> tutta l’Istria<br />

nell’area <strong>di</strong> influenza sovietica. <strong>Il</strong><br />

clima si fa presto molto teso, e gli<br />

jugoslavi si abbandonano a violenze,<br />

saccheggi e uccisioni degli<br />

italiani fascisti, o presunti tali,<br />

prelevati e precipitati nelle foibe.<br />

Nives non si rassegna a rinunciare<br />

alla propria identità italiana e<br />

inizia un’attività clandestina <strong>di</strong><br />

resistenza che mette in pericolo<br />

tutta la famiglia. Improvvisamente<br />

il padre lo prende con sé<br />

per una lunga fuga verso <strong>Venezia</strong>.<br />

Comincia così un lungo avventuroso<br />

cammino segnato da gran<strong>di</strong><br />

stenti e sofferenze, durante il<br />

quale padre e figlio si ri-conosceranno<br />

e impareranno che la sola<br />

salvezza sta nell’essere uniti.<br />

Stefano Zecchi, veneziano, è<br />

or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Estetica all’Università<br />

statale e presidente dell’Accademia<br />

<strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Brera.<br />

Inoltre, in anteprima nazionale,<br />

verrà illustrato dal regista<br />

Luca Lucini (sua è la regia <strong>di</strong> Tre<br />

metri sopra il cielo, Amore, bugie<br />

e calcetto, Oggi sposi e l’ultimo<br />

La donna della mia vita con la<br />

Sandrelli, Argentero e Gassman)<br />

il progetto <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> un<br />

film sul libro. L’iniziativa ha luogo<br />

in collaborazione con la LEG-<br />

Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana.<br />

La Sala Della Torre è gentilmente<br />

concessa dalla Fondazione<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Gorizia,<br />

che dalle ore 16.30 assicurerà<br />

<br />

<br />

<br />

una visita gratuita ed accompagnata<br />

ai visitatori della prestigiosa<br />

mostra Rivelazioni. Quattro<br />

secoli <strong>di</strong> capolavori, allestita al<br />

piano terra della medesima e prestigiosa<br />

sede.<br />

Giuliani dalmati<br />

tra esodo e migrazioni.<br />

<strong>Il</strong> convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

iovedì 24 novembre si<br />

è tenuto il convegno<br />

Goriziani, triestini ed istriani nel<br />

mondo tra eso<strong>di</strong> e migrazioni, promosso<br />

dall’ANVGD e dal Comune<br />

<strong>di</strong> Gorizia, in collaborazione con<br />

l’<strong>Associazione</strong> Giuliani nel Mondo<br />

ed il quoti<strong>di</strong>ano “<strong>Il</strong> Piccolo”,<br />

ed il sostegno della Regione Autonoma<br />

Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia e<br />

della Lega <strong>Nazionale</strong> isontina,<br />

con lo scopo <strong>di</strong> promuovere la conoscenza<br />

delle <strong>di</strong>namiche sottese<br />

agli spostamenti <strong>di</strong> popolazione<br />

dal confine orientale verso tutti<br />

i continenti, per ragioni migratorie<br />

prima ed a causa dell’esodo<br />

<strong>di</strong> oltre 300.000 istriani, fiumani<br />

e dalmati dalle terre natali, poi.<br />

L’iniziativa è collegata alla mostra<br />

sulla migrazione giuliana (pertanto<br />

anche isontina) contestualmente<br />

allestita in Galleria Dora<br />

Bassi.


7<br />

Due sono state le ragioni<br />

principali che hanno determinato<br />

queste gran<strong>di</strong> movimentazioni<br />

<strong>di</strong> giuliani nel secolo scorso:<br />

l’aspirazione a migliorare le proprie<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e, dopo<br />

il secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale,<br />

il dramma dell’esodo giulianodalmato.<br />

<strong>Il</strong> Convegno, ha osservato il<br />

seguente programma: alle 17.00,<br />

apertura dei lavori da parte del<br />

moderatore, Paolo Possamai, <strong>di</strong>rettore<br />

de “<strong>Il</strong> Piccolo”; quin<strong>di</strong> il<br />

saluto del sindaco <strong>di</strong> Gorizia, Ettore<br />

Romoli e delle altre Autorità<br />

presenti; a seguire gli interventi<br />

dei presidenti ANVGD, Rodolfo<br />

Ziberna, dell’AGM, Dario Locchi,<br />

e dell’assessore regionale alla<br />

Cultura, sport, relazioni internazionali<br />

e comunitarie, Elio De<br />

Anna<br />

Sono stati successivamente<br />

presentati in prima nazionale i<br />

volumi Esuli in Italia ed Esuli nel<br />

mondo, e<strong>di</strong>ti dall’ ANVGD e realizzati<br />

dall’ISIG, da parte del <strong>di</strong>rettore<br />

dell’ISIG Alberto Gasparini. <strong>Il</strong><br />

pomeriggio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si è concluso<br />

con la pesentazione del libro<br />

C’era una volta e del documentario<br />

«Trieste fra storia e futuro:<br />

dall’Adriatico oltre l’Atlantico”<br />

da parte dell’autrice e giornalista<br />

Viviana Facchinetti<br />

Gorizia nelle fotografie<br />

dello Stu<strong>di</strong>o Altran<br />

lunedì 12 <strong>di</strong>cembre,<br />

sempre nell’Au<strong>di</strong>torium<br />

<strong>di</strong> Via Roma, il Comune <strong>di</strong> Gorizia,<br />

in collaborazione con la Lega<br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> Gorizia e con la<br />

Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana presenteranno<br />

il libro Gorizia 1944-<br />

1954 in 200 scatti dello Stu<strong>di</strong>o<br />

Altra” (E<strong>di</strong>zioni Lega <strong>Nazionale</strong><br />

Gorizia e Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana)<br />

un volume fotografico<br />

sulla storia <strong>di</strong> Gorizia nel periodo<br />

1944-1954, basato sulle immagini<br />

dell’archivio fotografico dello<br />

Stu<strong>di</strong>o Altran, con introduzione<br />

storica e <strong>di</strong>dascalie curate da Antonella<br />

Gallarotti, che ha al suo<br />

attivo <strong>di</strong>verse ed assai apprezzate<br />

opere storiche sul territorio isontino.<br />

All’inizio dell’arco temporale<br />

preso in esame, a causa del<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale e dell’occupazione<br />

della città da parte delle<br />

forze tedesche, dei partigiani titini<br />

e del Governo Militare alleato,<br />

non era facile effettuare e conservare<br />

documentazione fotografica<br />

sia <strong>di</strong> eventi particolari che delle<br />

vicende quoti<strong>di</strong>ane.<br />

La conservazione dell’archivio<br />

permette <strong>di</strong> pubblicare una<br />

serie <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong> non facile<br />

reperibilità, mettendo a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e ricercatori<br />

una documentazione fotografica<br />

in parte ine<strong>di</strong>ta, in parte apparsa<br />

in maniera frammentaria e<br />

spesso senza in<strong>di</strong>cazione dell’autore,<br />

valorizzando così l’opera <strong>di</strong><br />

un professionista che, attivo dal<br />

1934, ha testimoniato attraverso<br />

le sue fotografie la cronaca, ormai<br />

<strong>di</strong>ventata storia, <strong>di</strong> Gorizia e<br />

del suo territorio. La scelta delle<br />

immagini, fatta avvalendosi per<br />

quanto possibile della collaborazione<br />

<strong>di</strong> testimoni degli eventi,<br />

intende dare modo ai goriziani <strong>di</strong><br />

riscoprire luoghi, volti e avvenimenti<br />

<strong>di</strong> quegli anni.<br />

<strong>Il</strong> libro, introdotto dagli e<strong>di</strong>tori<br />

Rodolfo Ziberna ed Adriano<br />

Ossola, sarà presentato da Roberto<br />

Covaz, responsabile della<br />

redazione <strong>di</strong> Gorizia de “<strong>Il</strong> Piccolo”,<br />

che ha curato anche una<br />

prefazione al libro e dalla stessa<br />

Antonella Gallarotti.<br />

***<br />

<br />

COMITATO DI MILANO<br />

l 3 <strong>di</strong>cembre a Milano si è<br />

tenuto il Consiglio nazionale<br />

dell’<strong>Associazione</strong>, allargato<br />

ai presidenti dei Comitati provinciali.<br />

Nell’occasione il Comitato<br />

provinciale ha organizzato<br />

nel pomeriggio <strong>di</strong> venerdì 2 <strong>di</strong>cembre<br />

la proiezione del docufilm<br />

«Magna Istria» nella sede<br />

dell’<strong>Associazione</strong> “Casa <strong>di</strong> Letizia<br />

Moratti” (g.c.).<br />

***<br />

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<br />

COMITATO DI<br />

MODENA<br />

Firmato il protocollo<br />

d’intesa con l’Ufficio<br />

Scolastico Territoriale<br />

l Comitato modenese, guidato<br />

dal presidente gen.<br />

Giampaolo Pani, ha recentemente<br />

stipulato un protocollo<br />

d’intesa con l’Ufficio Scolastico<br />

Territoriale <strong>di</strong> Modena, al fine<br />

<strong>di</strong> creare un costante rapporto <strong>di</strong><br />

collaborazione per la <strong>di</strong>ffusione<br />

nelle scuole della storia del nostro<br />

confine orientale. Sul sito Internet<br />

della Sede nazionale è pubblicato<br />

integralmente il testo della<br />

convenzione (link www.anvgd.<br />

it/notizie/12196-09nov11-anvgd-modena-accordo-tipo-conle-scuole-locali.html)<br />

che potrà<br />

essere punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

altre strutture nell’approccio con<br />

le locali istituzioni scolastiche.<br />

L’importante documento<br />

sottoscritto dalle parti, fa riferimento,<br />

tra l’altro, «al Tavolo <strong>di</strong><br />

Governo istituito presso la Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri,<br />

la Direzione Generale degli<br />

Or<strong>di</strong>namenti scolastici e per<br />

l’autonomia scolastica [che] ha<br />

costituito, con D.D. del 26 ottobre<br />

2009, un Gruppo <strong>di</strong> Lavoro,<br />

composto da rappresentanti<br />

delle Associazioni degli Esuli e<br />

da rappresentanti delle <strong>di</strong>verse<br />

<strong>di</strong>rezioni generali del ministero<br />

dell’Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca, con il compito <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare una serie <strong>di</strong> iniziative<br />

e proposte operative rivolte alle<br />

istituzioni scolastiche per una<br />

migliore conoscenza delle ragioni<br />

storico sociali che hanno riguardato<br />

il confine orientale italiano<br />

e l’esodo dei citta<strong>di</strong>ni italiani<br />

dai territori dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume<br />

e della Dalmazia, dal 1943 al<br />

1947».<br />

Nel documento, ANVGD Modena<br />

e Ufficio Scolastico Territoriale<br />

stabiliscono, in particolare,<br />

<strong>di</strong> fornirsi reciproco aiuto e supporto<br />

al fine <strong>di</strong> progettare e sostenere<br />

iniziative e attività finalizzate<br />

alla realizzazione degli obiettivi<br />

della Legge istitutiva del Giorno<br />

del Ricordo. Di comune accordo<br />

decidono <strong>di</strong> realizzare congiuntamente<br />

le seguenti attività: interventi<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento storico<br />

e culturale destinati agli Studenti<br />

delle Istituzioni scolastiche <strong>di</strong> 1°<br />

e 2° grado; promozione <strong>di</strong> visite<br />

culturali guidate ai luoghi e alle<br />

località dove si è consumata la<br />

trage<strong>di</strong>a delle Foibe; istituzione<br />

<strong>di</strong> un concorso Premio annuale<br />

destinato ai succitati Studenti<br />

sul tema delle Foibe, dell’Esodo<br />

e del confine orientale che consenta<br />

agli Studenti <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re<br />

in modo <strong>di</strong>retto le tematiche<br />

specifiche. L’ANVGD Modena si<br />

impegna a mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />

nelle Scuole della Provincia <strong>di</strong><br />

Modena, propri Relatori esperti<br />

per conferenze, <strong>di</strong>battiti, interventi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione, stu<strong>di</strong>o e approfon<strong>di</strong>mento<br />

delle tematiche<br />

legate alla trage<strong>di</strong>a delle Foibe e<br />

dell’Esodo.<br />

Carpi, Rifondazione<br />

comunista “scomunica”<br />

il suo consigliere comunale<br />

espressosi a favore<br />

del monumento all’esodo<br />

ente da una parte il<br />

Comitato modenese<br />

conduce a buon fine il progetto<br />

<strong>di</strong> collaborazione con l’autorità<br />

scolastica, Rifondazione comunista<br />

pubblica una dura presa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza dal suo consigliere comunale,<br />

Lorenzo Paluan, “reo”<br />

<strong>di</strong> aver votato a favore della realizzazione<br />

<strong>di</strong> un monumento<br />

in memoria dell’esodo giulianodalmato.<br />

La “scomunica” è rimbalzata<br />

naturalmente sugli organi<br />

<strong>di</strong> stampa locali, tra in quali<br />

“L’Informazione”. Al suo <strong>di</strong>rettore<br />

, Francesco Spada, la Sede<br />

nazionale ha inviato una lettera<br />

<strong>di</strong> commento che riproduciamo<br />

in alcuni suoi passaggi, laddove<br />

si stigmatizzano le «motivazioni<br />

che ancora una volta esprimono<br />

W <br />

<br />

<br />

l’enorme ritardo culturale e il rigido<br />

conformismo ideologico <strong>di</strong><br />

una posizione che non ha strumenti<br />

<strong>di</strong> lettura della storia se<br />

non la cieca fedeltà al dogma <strong>di</strong><br />

partito». Nel fare riferimento alle<br />

valutazioni espresse da Rifondazione,<br />

la nota delle Sede nazionale<br />

rileva che con esse «viene<br />

dunque riproposta una versione<br />

delle tragiche vicende del confine<br />

orientale riconducibile alle<br />

posizioni <strong>di</strong> stretta osservanza<br />

togliattiana e comunista, secondo<br />

le quali gli ecci<strong>di</strong> delle foibe e<br />

l’esodo della popolazione italiana<br />

<strong>di</strong> antico inse<strong>di</strong>amento storico<br />

(e non “importata” dal regime<br />

fascista) altro non furono che la<br />

conseguenza della repressione ai<br />

danni delle comunità alloglotte<br />

nella <strong>Venezia</strong> Giulia e in Dalmazia.<br />

Una “velina” che la politica<br />

e la storiografia contemporanee<br />

hanno ampiamente smentito almeno<br />

nell’ultimo decennio, ricostruendo<br />

finalmente - sia pure<br />

tar<strong>di</strong>vamente - i veri contorni del<br />

drammatico contesto nel quale<br />

le vittime delle stragi titoiste e i<br />

350.000 profughi dall’Istria, da<br />

Fiume e da Zara si trovarono<br />

al momento della <strong>di</strong>ssoluzione<br />

dell’autorità italiana e dell’occupazione<br />

jugoslava <strong>di</strong> quei territori».<br />

«La “scomunica” <strong>di</strong> partito<br />

al consigliere Paluan - prosegue<br />

il commento dell’<strong>Associazione</strong><br />

- oltre a rievocare lo stile delle<br />

sentenze dei “tribunali del popolo”<br />

- che nei territori ceduti<br />

spogliarono i citta<strong>di</strong>ni italiani <strong>di</strong><br />

ogni ceto dei beni <strong>di</strong> proprietà, e<br />

se ebbero salva la vita fu tanto -<br />

contiene […] la logora equazione<br />

fascismo-foibe, smentita dalla<br />

ricerca storica più qualificata e<br />

rifiutata dallo stesso Leo Valiani<br />

nei suoi interventi degli anni Novanta;<br />

ed adombra in maniera inquietante<br />

un giustificazionismo<br />

che ripugna alla libera coscienza<br />

ed offende le vittime innocenti.<br />

Nulla suggerisce ai custo<strong>di</strong><br />

dell’ortodossia marxista la legge<br />

istitutiva del Giorno del Ricordo<br />

(10 febbraio), votata pressoché<br />

all’unanimità <strong>di</strong> centro-destra e<br />

centro-sinistra, né le cerimonie<br />

annualmente tenute al Quirinale<br />

dal 2005, alla presenza del<br />

Presidente Ciampi prima e Napolitano<br />

poi, né il conferimento<br />

in quella sede <strong>di</strong> onorificenze ai<br />

congiunti degli infoibati. E tanto<br />

meno colgono - o invece censurano,<br />

quei custo<strong>di</strong> - i significati<br />

dell’omaggio congiunto dei tre<br />

Presidenti (l’italiano Napolitano,<br />

lo sloveno Türk e il croato Josipovic)<br />

al Monumento all’Esodo,<br />

il 13 luglio dello scorso anno a<br />

Trieste, un evento <strong>di</strong> enorme<br />

portata storica e morale; così<br />

come non colgono - o censurano<br />

- il senso del concerto tenutosi il<br />

3 settembre scorso nell’Arena <strong>di</strong><br />

Pola (luogo simbolo dell’esodo<br />

giuliano-dalmato) alla presenza<br />

delle rappresentanze degli Esuli,<br />

della Comunità degli Italiani e <strong>di</strong><br />

un vasto pubblico croato, per iniziativa<br />

dei Capi <strong>di</strong> Stato italiano e<br />

croato […]».<br />

***<br />

COMITATO DI ROMA<br />

L’ intensa "tre giorni"<br />

a Rovigno, incontri<br />

con le istituzioni<br />

e la Comunità Italiana<br />

iornate molto intense<br />

e molto promettenti<br />

quelle che abbiamo vissuto a<br />

Rovigno, il 30 settembre e l’1 e<br />

il 2 ottobre <strong>2011</strong>, in occasione<br />

della seconda fase dell’incontro<br />

fra la città <strong>di</strong> Roma promosso<br />

dal Comitato provinciale ANVGD<br />

e la città <strong>di</strong> Rovigno d’Istria, in<br />

collaborazione e con il tramite<br />

della Comunità <strong>Nazionale</strong> Italiana.<br />

Nel corso <strong>di</strong> tre intensi giorni


8<br />

si è svolta una serie <strong>di</strong> manifestazioni<br />

intese a far conoscere l’attuale<br />

realtà culturale italiana in<br />

Istria (promossa dalla Comunità<br />

<strong>Nazionale</strong> Italiana e dal Centro<br />

<strong>di</strong> Ricerche storiche <strong>di</strong> Rovigno),<br />

e parallelamente a quanto svolto<br />

dalle Associazioni degli esuli in<br />

Italia e, in particolare, a Roma.<br />

La delegazione ufficiale proveniente<br />

da Roma è stata guidata<br />

dalla presidente del Comitato<br />

ANVGD, Donatella Schürzel, dal<br />

presidente nazionale Lucio Toth,<br />

dal sen. Carlo Amedeo Giovanar<strong>di</strong>,<br />

Sottosegretario alla Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri,<br />

dal consigliere Pier Ernesto Irmici<br />

in rappresentanza del Consiglio<br />

Regionale del Lazio, dal<br />

consigliere Fabrizio Santori, delegato<br />

in rappresentanza del Sindaco<br />

<strong>di</strong> Roma Capitale, Gianni<br />

Alemanno, e da Maurizio Cuoci,<br />

vicepresidente del Municipio<br />

Roma XII, che ha patrocinato<br />

l’evento, accompagnati dall’attivissima<br />

Serena Ziliotto, <strong>di</strong> padre<br />

zaratino. Per il Comitato romano<br />

presenti anche Anna Maria<br />

De Savorgnani, Giorgio Marsan,<br />

Eufemia Giuliana Bu<strong>di</strong>cin, Giuliana<br />

Devescovi, Marco Occhi-<br />

Istria, Viviana Benussi, il presidente<br />

della Comunità degli<br />

Italiani, Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer e<br />

la presidente del Comitato Esecutivo<br />

e vicepresidente del Consiglio<br />

Municipale Cinzia Russi<br />

Ivancic, il <strong>di</strong>rettore del Centro<br />

<strong>di</strong> Ricerche Storiche Giovanni<br />

Radossi, il consigliere e presidente<br />

Commissione tutela CI<br />

Autoctona <strong>di</strong> Rovigno Ambretta<br />

Medellin e le <strong>di</strong>rigenti delle<br />

Scuole della minoranza italiana<br />

<strong>di</strong> Rovigno, Susanna Godena,<br />

Romana Lordanić, Ines Venier e<br />

Gianfranca Suran.<br />

Hanno assistito ai lavori<br />

dell’Incontro il presidente della<br />

Regione istriana Nino Jakovcic,<br />

il presidente dell’Unione Italiana<br />

Maurizio Tremul, per la Famia<br />

Ruvignisa, il presidente Francesco<br />

Zuliani da U<strong>di</strong>ne e, brevemente,<br />

anche il vicepresidente<br />

Gabriele Bosazzi da Trieste, il<br />

Generale Silvio Mazzaroli per il<br />

Libero Comune <strong>di</strong> Pola in Esilio,<br />

nonché il vicepresidente nazionale<br />

ANVGD Rodolfo Ziberna,<br />

giunto da Gorizia.<br />

L’incontro ufficiale tra le<br />

delegazioni<br />

Roma XII e dalla presidente<br />

del Comitato ANVGD <strong>di</strong> Roma.<br />

Molto importante e fortemente<br />

istituzionale la presenza per<br />

l’intera giornata e il saluto ufficiale<br />

rivolto ad entrambe le Delegazioni<br />

dal Console generale<br />

d’Italia, Renato Cianfarani, venuto<br />

appositamente per l’evento<br />

da Fiume.<br />

<strong>Il</strong> Console ha sottolineato il<br />

valore unico e il primato <strong>di</strong> tale<br />

tipo <strong>di</strong> evento, evidenziando<br />

che egli stesso, per la prima volta,<br />

si trovava a rappresentare in<br />

egual misura degli italiani, minoranza<br />

ed esuli (e <strong>di</strong>scendenti)<br />

in un luogo ove l’italianità ha<br />

avuto e ha un valore costitutivo.<br />

Ha inoltre rilevato quanto iniziative<br />

simili possano, a maggior<br />

ragione in vista del 2013<br />

e dell’entrata della Croazia in<br />

Europa, essere quanto mai in<strong>di</strong>cate<br />

e possano precedere una<br />

strada che nella visione europea<br />

è quella <strong>di</strong> aperture sempre<br />

maggiori non solo dal punto <strong>di</strong><br />

vista culturale, ma anche economico<br />

e <strong>di</strong> vera collaborazione<br />

ed amicizia tra gli Stati.<br />

Successivamente, presso il<br />

salone della Comunità, gremi-<br />

coor<strong>di</strong>namento e l’approfon<strong>di</strong>mento<br />

specifico letterario ed artistico<br />

curato dalle prof.sse Donatella<br />

Schürzel e Maria Grazia<br />

Chiappori, qui impegnate nella<br />

loro veste <strong>di</strong> esperte e stu<strong>di</strong>ose<br />

delle tematiche dantesche.<br />

Dopo momenti così intensi<br />

ed eventi ufficiali, la sera si<br />

è avuto modo <strong>di</strong> conoscere ed<br />

Nelle scuole e nel Centro <strong>di</strong><br />

Ricerche Storiche<br />

l secondo giorno è iniziato<br />

con la visita alle Istituzioni<br />

Scolastiche italiane, a<br />

cominciare dall’asilo Naridola,<br />

struttura veramente all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />

che accoglie più <strong>di</strong><br />

cento piccini. Quin<strong>di</strong> la visita è<br />

proseguita alla scola Elementa-<br />

W <br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

<br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

pinti, Maria Grazia Chiappori<br />

nonché dal decano del Villaggio<br />

(Quartiere Giuliano-Dalamata<br />

<strong>di</strong> Roma), Sergio Schürzel. Ha<br />

seguito la delegazione per l’intera<br />

durata dei lavori Giacomo<br />

Dandolo che ha ripreso e testimoniato<br />

ogni attività <strong>di</strong> questi<br />

giorni.<br />

Per i rovignesi residenti,<br />

componevano la Delegazione<br />

il sindaco Giovanni Sponza, il<br />

vicesindaco Marino Bu<strong>di</strong>cin,<br />

la vicepresidente della Regione<br />

l primo giorno, 30 settembre,<br />

si è svolto presso<br />

la sede storica del Comune <strong>di</strong><br />

Rovigno, l’incontro istituzionale<br />

fra le due delegazioni. I<br />

saluti ufficiali sono stati rivolti<br />

per la città ospitante dal sindaco<br />

<strong>di</strong> Rovigno, dalla vicepresidente<br />

della Regione Istriana e<br />

dal presidente della CI, mentre<br />

per la città ospite dal delegato<br />

del Sindaco <strong>di</strong> Roma, dal delegato<br />

della Regione Lazio, dal<br />

vicepresidente del Municipio<br />

to da molti residenti, a cura del<br />

Comitato ANVGD si è svolta la<br />

presentazione del volume su<br />

Dante e la filatelia, con particolare<br />

riguardo alla relazione<br />

del sommo poeta con il mondo<br />

adriatico. Presente uno degli<br />

autori della ricerca, il consigliere<br />

del Comitato Marco<br />

Occhipinti, filatelico noto ed<br />

apprezzato. Due giovani e bravissimi<br />

attori, Irene Manganini<br />

e Riccardo Schiavello, hanno<br />

recitato brani dall’Inferno con il<br />

apprezzare il lato più <strong>di</strong>vertente<br />

della rovignesità. Calata la<br />

notte, sul molo piccolo, c’erano<br />

ad attendere i partecipanti<br />

delle battane con i vogatori, fra<br />

cui il versatile Marino Bu<strong>di</strong>cin,<br />

che a remi ci hanno fatto<br />

circumnavigare la parte antica<br />

<strong>di</strong> Rovigno. Ai bitinatori si è<br />

aggiunto anche Sergio Preden<br />

“Gato” e durante l’intera serata,<br />

tutti abbiamo cantato pure<br />

canzoni non rovignesi, per poter<br />

permettere anche ai gentili<br />

ospiti <strong>di</strong> farci sentire la loro<br />

voce, chiuse con il Va’ pensiero<br />

e Fratelli d’Italia.<br />

re Bernardo Benussi e a quella<br />

superiore. Le Dirigenti <strong>di</strong> tutte<br />

e tre le Scuole italiane ci hanno<br />

illustrato le attività svolte sia<br />

curricolari che extracurricolari,<br />

quali quelle rivolte allo stu<strong>di</strong>o<br />

del <strong>di</strong>aletto rovignese e delle<br />

tra<strong>di</strong>zioni musicali. Quin<strong>di</strong> ci<br />

siamo recati in visita presso il<br />

prestigioso Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />

Storiche, <strong>di</strong>retto dal prof.<br />

Giovanni Radossi, che da moltissimi<br />

anni ormai si <strong>di</strong>stingue<br />

come faro dello stu<strong>di</strong>o e della<br />

conservazione della cultura italiana<br />

in Istria.<br />

Nel pomeriggio incontro


9<br />

nella sede della Comunità Italiana<br />

per l’Incontro culturale<br />

maggiormente rappresentativo<br />

<strong>di</strong> tutto l’evento, incentrato su<br />

vari argomenti e tematiche. I<br />

relatori sulla storia del Quartiere<br />

Giuliano-Dalmata <strong>di</strong><br />

Roma, della sua gente dai lontani<br />

giorni dell’Esodo ad oggi e<br />

rispetto alle attività, ai progetti<br />

e alla proiezione nel futuro<br />

grazie anche all’opera costante<br />

dell’ANVGD Provinciale e delle<br />

altre associazioni presenti sul<br />

territorio, sono stati Donatella<br />

Schürzel, Marino Micich,<br />

Giorgio Marsan, M. Grazia<br />

Chiappori, Gianclau<strong>di</strong>o de<br />

Angelini e Marco Occhipinti.<br />

<strong>Il</strong> decano dei rovignesi esuli<br />

a Roma, Sergio Schürzel, ha<br />

portato il saluto fraterno e gli<br />

auspici migliori per la riuscita<br />

dell’Incontro da parte <strong>di</strong> Plinio<br />

Martinuzzi, presidente della<br />

Consulta ANVGD del Lazio e<br />

subito dopo ha espresso la sua<br />

commozione, fusa a forte emozione<br />

per trovarsi dopo tanti<br />

anni da fatti tragici ben noti, a<br />

parlare nella sua città natale, ai<br />

suoi concitta<strong>di</strong>ni, senza <strong>di</strong>stinzione<br />

tra chi vive a Rovigno o<br />

altrove: e ricordando che con<br />

questa tenacia e volendo andare<br />

avanti tutti insieme su un’<br />

unica strada che lingua, storia<br />

e cultura ci hanno dato, si potrà<br />

scrivere un altro capitolo<br />

della storia.<br />

La comunità <strong>di</strong> Rovigno,<br />

grazie al suo presidente Gianclau<strong>di</strong>o<br />

Pellizzer, ha illustrato<br />

le proprie attività, mentre la<br />

prof.ssa Medelin ha presentato<br />

i risultati sull’attuazione<br />

del bilinguismo. <strong>Il</strong> ruolo della<br />

Comunità nazionale italiana<br />

nell’ambito istriano è stato illustrato<br />

dalla vicepresidente della<br />

Regione, la prof.ssa Viviana<br />

Benussi. Anche a questo fondamentale<br />

incontro molto significativi<br />

sono stati gli interventi <strong>di</strong><br />

Nino Ivan Jakovcic, Presidente<br />

della Regione Istriana e nuovamente<br />

del Sen.Giovanar<strong>di</strong> e<br />

<strong>di</strong> Pier Ernesto Irmici, per il<br />

Consiglio regionale del Lazio,<br />

il quale è stato latore <strong>di</strong> una<br />

proposta ufficiale per stipulare<br />

un accordo <strong>di</strong> amicizia tra le<br />

due Regioni, che è stato subito<br />

e favorevolmente accolto, tanto<br />

che sono stati imme<strong>di</strong>atamente<br />

avviati contatti ufficiali. Erano<br />

presenti Maurizio Tremul, presidente<br />

della Unione Italiana<br />

che ha portato il suo saluto, e<br />

Rodolfo Ziberna che ha appoggiato<br />

con il solito calore che lo<br />

caratterizza questo importante<br />

avvenimento.<br />

Al termine del denso, ma<br />

fattivo Incontro, la serata ha<br />

offerto un altro momento molto<br />

emozionante della nostra<br />

tre giorni rovignese. Al teatro<br />

citta<strong>di</strong>no "Gandusio", gremito<br />

<strong>di</strong> pubblico, si è svolto uno<br />

spettacolo con i più giovani<br />

rovignesi, a partire dai bambini<br />

dell’asilo, fino ad arrivare<br />

agli studenti universitari. Magistralmente<br />

<strong>di</strong>retti da Biba<br />

e Vlado Benussi, da Giuliana<br />

Malusà e da Oriana Matošević,<br />

le promesse hanno rivelato capacità,<br />

bravura ed impegno che<br />

ben lasciano sperare per la continuazione<br />

della nostra storia e<br />

delle nostre tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Le visite a Pola, Gimino<br />

e Albona<br />

a domenica mattina,<br />

sotto un sole cocente e<br />

un cielo limpi<strong>di</strong>ssimo da piena<br />

estate, passeggiata nella "città<br />

vecchia" che, con le sue "calli",<br />

i suoi "volti", i "campielli"<br />

e le case o i palazzetti veneziani,<br />

ha completato il quadro<br />

culturale, oltre che pittoresco<br />

<strong>di</strong> questa realtà dell’Istria<br />

che, forse ai più era già nota,<br />

ma che altri ancora non conoscevano<br />

e hanno scoperto con<br />

positiva sorpresa. La mattinata<br />

sempre più calda è proseguita<br />

con la visita del sito archeologico<br />

<strong>di</strong> Moncodogno, guidati<br />

da un’archeologa del Museo <strong>di</strong><br />

Pola. Ci hanno accompagnati<br />

in questa ultima, gra<strong>di</strong>ta, fatica<br />

anche le colonne Vivana Benussi<br />

e Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer,<br />

gli instancabili Lucio Toth,<br />

Carlo A. Giovanar<strong>di</strong> e Francesco<br />

Zuliani. Dopo la pausa del<br />

pranzo l’incontro si è concluso<br />

con il dono <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong><br />

Sergio Schürzel che si de<strong>di</strong>ca<br />

alla pittura sin da giovanissimo,<br />

all’infaticabile e sempre<br />

pronto, nonché animato da<br />

tanta tenacia e forti sentimenti,<br />

Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer.<br />

L’emozione è stata tanta e si<br />

percepiva nei forti abbracci che<br />

sembravano quasi non volersi<br />

più sciogliere per non lasciarsi<br />

sino al prossimo incontro.<br />

Sono stati gli abbracci <strong>di</strong> un<br />

"popol fremente che patria non<br />

ha" come ha detto il grande<br />

Carducci, ma che forse, invece,<br />

sente <strong>di</strong> aver ritrovato una patria<br />

che in tutti noi e attraverso<br />

tutti noi sta ricomponendosi.<br />

Alcuni, più fortunati, hanno<br />

proseguito la splen<strong>di</strong>da avventura<br />

istriana recandosi il giorno<br />

successivo in visita a Pola,<br />

Albona e Gimino sempre sotto<br />

il sole <strong>di</strong> un’Istria verdeggiante<br />

e ubertosa al suo interno e meravigliosamente<br />

baciata da un<br />

sole dai bagliori come brillanti<br />

sul mare placido e azzurrissimo.<br />

Alcune considerazioni<br />

guardando al futuro<br />

i può tracciare dunque<br />

un primo bilancio <strong>di</strong><br />

questo Incontro Culturale che<br />

ha avuto la prima fase a Roma<br />

e la seconda a Rovigno, per evidenziare<br />

che anche in quest’ultima,<br />

notevole è stato il successo<br />

<strong>di</strong> pubblico sia alla Lettura<br />

<strong>di</strong> Dante che allo spettacolo al<br />

Teatro “Gandusio”, che all’Incontro-Dibattito<br />

presso la CI.<br />

È noto quanto in passato<br />

sia stato <strong>di</strong>fficile far partecipare<br />

i «rimasti» alle manifestazioni<br />

avvertite come organizzate<br />

dagli esulie viceversa, ma in<br />

queste occasioni siamo riusciti<br />

a superare le incrostazioni che<br />

facevano da barriera. Nessuno<br />

vuole <strong>di</strong>menticare la dolorosa<br />

storia, ma pensiamo che occorra<br />

trovare nuove strade al fine<br />

<strong>di</strong> poter <strong>di</strong>fendere e preservare<br />

la nostra presenza, non solo fisica<br />

ma soprattutto culturale in<br />

una terra che sta <strong>di</strong>ventando<br />

sempre più famosa ed apprezzata<br />

in tutto il mondo e anche<br />

nella stessa Italia, dove molti <strong>di</strong><br />

noi, esuli e <strong>di</strong>scendenti, vivono.<br />

Se vogliamo che <strong>di</strong> noi non<br />

ci sia solo il ricordo, magari<br />

sminuito o travisato, dobbiamo<br />

rimboccarci le maniche e<br />

partecipare attivamente per<br />

recuperare tutti i ritar<strong>di</strong> accumulati.<br />

Dobbiamo essere la<br />

scintilla che, come <strong>di</strong>ceva Ligio<br />

Zanini in Buleistro, dopo aver<br />

covato per anni sotto la cenere,<br />

riacquista vitalità e illumina<br />

il cammino faticoso da intraprendere,<br />

o come <strong>di</strong>ceva Bepi<br />

Nider, Istria terra <strong>di</strong> dolore, terra<br />

d’amore. Questo affratellante<br />

incontro ci ha confermato la<br />

nostra convinzione che la strada<br />

percorsa insieme da qualche<br />

tempo ci permetterà <strong>di</strong> riaffermare<br />

ancora la vitalità della<br />

nostra presenza, ancora capace<br />

<strong>di</strong> esprimersi e dare il proprio<br />

fattivo contributo alla comune<br />

storia patria, nonostante i colpi<br />

dell’avversa fortuna. Cre<strong>di</strong>amo<br />

fermamente che il <strong>di</strong>alogo<br />

culturale intrapreso dagli esuli<br />

<strong>di</strong> Roma e la minoranza italiana<br />

<strong>di</strong> Rovigno rappresenti<br />

un esempio da seguire a livello<br />

nazionale, come auspicato dai<br />

vertici istituzionali, dalla Federazione<br />

delle Associazioni degli<br />

Esuli e dall’Unione Italiana.<br />

<br />

<br />

DELEGAZIONE DI<br />

SALERNO<br />

romosse ed organizzate<br />

come ogni anno dalla<br />

Delegazione provinciale ANVGD<br />

in collaborazione con il CEPIS (<br />

Centro Europeo per la Pace nel<br />

Mondo per l’Infanzia e per lo<br />

Sviluppo) guidati entrambi dalla<br />

prof.ssa Miriana Tramontina Ivone,<br />

le celebrazioni del Giorno del<br />

Ricordo si sono aperte con una<br />

W <br />

<br />

<br />

W <br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

Messa in suffragio dei Caduti,<br />

officiata nella Chiesa dell’Immacolata<br />

da mons. Luigi Moretti,<br />

vescovo <strong>di</strong> Salerno. Erano presenti<br />

le massime autorità civili e militari.<br />

<strong>Il</strong> Cepis, si ricorderà, cura<br />

ogni anno il “Premio Palatucci”,<br />

de<strong>di</strong>cato all’ultimo questore <strong>di</strong><br />

Fiume italiana.<br />

È dal 1995, ha voluto sottolineare<br />

Tramontina Ivone, che viene<br />

celebrata una funzione religiosa<br />

nell’occasione del 10 Febbraio,<br />

ben prima dunque che<br />

fosse istituzionalizzato<br />

Giorno del Ricordo.<br />

«Abbiamo voluto ricordare<br />

un martirio<br />

che non sarebbe mai<br />

dovuto verificarsi - ha<br />

detto tra l’altro la delegata<br />

ANVGD - . Noi vogliamo<br />

parlare ai giovani.<br />

La manifestazione<br />

del 10 febbraio oltre<br />

che ricordare coloro<br />

che sono morti nelle<br />

foibe, desideriamo ricordare<br />

anche l’ultimo<br />

Questore <strong>di</strong> Fiume<br />

Giovanni Palatucci,<br />

che morì il 10 febbraio<br />

a Dachau».


10<br />

<br />

COMITATO DI<br />

TRENTO<br />

La storia che non si<br />

insegna: se ne parla nel<br />

capoluogo con l’ANVGD<br />

l Comitato ANVGD trentino,<br />

guidato da Anna<br />

Maria Marcozzi Keller, in collaborazione<br />

con la Delegazione<br />

<strong>di</strong> Rovereto dell’<strong>Associazione</strong>,<br />

ha promosso nei giorni 15 e<br />

16 novembre un convegno <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> dal significativo titolo La<br />

storia che non si insegna: l’ere<strong>di</strong>tà<br />

del Novecento nelle terre<br />

adriatiche, al quale prenderanno<br />

parte i professori Roberto<br />

Spazzali (Università <strong>di</strong> Trieste),<br />

Livio Caffieri (presidente<br />

dell’Accademia Roveretana<br />

degli Agiati) e Giuseppe Ferran<strong>di</strong><br />

(<strong>di</strong>rettore della Fondazione<br />

Museo Storico del Trentino).<br />

La prima tornata a Rovereto,<br />

il 15 novembre alle ore<br />

17.00 nella Sala degli Specchi<br />

<strong>di</strong> Casa Rosmini; la seconda a<br />

Trento, sempre alle 17.00, nella<br />

Sala Rosa del Palazzo della<br />

Regione.<br />

Per il suo rilevante significato<br />

culturale l’iniziativa<br />

ha ottenuto il patrocinio e la<br />

collaborazione del Comune <strong>di</strong><br />

Rovereto e della Fondazione<br />

Museo Storico del Trentino,<br />

due istituzioni con le quali il<br />

Comitato ANVGD collabora<br />

proficuamente da tempo sia<br />

in occasione del Giorno del<br />

Ricordo sia nell’ambito <strong>di</strong> una<br />

più ampia <strong>di</strong>vulgazione della<br />

storia giuliana e dalmata in<br />

territorio trentino.<br />

Una riflessione sul Raduno<br />

<strong>2011</strong> dei polesani<br />

E sul primo Raduno degli<br />

esuli polesani nella città natale,<br />

svoltosi il … (si veda “Difesa<br />

Adriatica” <strong>di</strong> …, la presidente<br />

del Comitato ANVGD ci invia<br />

una riflessione su quell’evento,<br />

al quale ha partecipato, che<br />

volentieri pubblichiamo.<br />

o atteso qualche giorno<br />

prima <strong>di</strong> scrivere<br />

le mie emozioni, sensazioni,<br />

impressioni sul viaggio a Pola,<br />

16-19 giugno scorsi, organizzato<br />

dall’“Arena <strong>di</strong> Pola” per<br />

gli Esuli dalla mia Città. Non<br />

è facile descrivere le emozioni<br />

provate, prima <strong>di</strong> tutto perché<br />

eravamo sì in tanti e però<br />

molto estranei fra noi, ci univa<br />

l’amore che tutti abbiamo provato<br />

nel rivedere Pola, l’Arena,<br />

il mare. Ritornare in<strong>di</strong>etro nel<br />

tempo, sessantaquattro anni, e<br />

tanti ricor<strong>di</strong> espressi in <strong>di</strong>aletto<br />

e però parlato con accenti <strong>di</strong>versi,<br />

dal piemontese al genovese,<br />

al toscano, al romagnolo,<br />

al romano…Faceva uno strano<br />

e colorito effetto sentire tante<br />

cadenze <strong>di</strong>verse per un’unica<br />

forma <strong>di</strong>alettale.<br />

È come se avessi fatto un<br />

sogno, ritrovarmi non più bambina<br />

nell’androne <strong>di</strong> Via Dante,<br />

angolo Via Carpaccio (ora<br />

si chiama Via Stankovich) in<br />

una casa in cui la mia famiglia<br />

e tanti altri abbiamo abitato per<br />

<strong>di</strong>versi anni. Ero con altre persone<br />

la cui nonna abitava lì, era<br />

amica <strong>di</strong> mia mamma.<br />

Ho suonato ad un campanello<br />

che poteva essermi amico,<br />

così è stato, è stato un accavallarsi<br />

<strong>di</strong> parole e soprattutto <strong>di</strong><br />

pensieri. Non avrei mai pensato<br />

<strong>di</strong> poter entrare in quel portone<br />

che avevo aperto e chiuso<br />

tantissime volte. Questa è stata<br />

l’emozione più grande <strong>di</strong> cui<br />

ringrazio gli organizzatori, bravi,<br />

encomiabili; organizzare un<br />

incontro senza sapere quanti<br />

sarebbero venuti è già stata una<br />

sfida, ritrovarsi duecento persone<br />

ciascuna delle quali con i<br />

proprio bagaglio <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>, gioie<br />

e dolori che hanno frugato<br />

nella memoria e nelle vie alla<br />

ricerca <strong>di</strong> un pezzetto della loro<br />

vita e condensata nella fati<strong>di</strong>ca<br />

frase «ti te ricor<strong>di</strong>».<br />

L’abbraccio è stato soprattutto<br />

fra noi, anche se ideale,<br />

abbracciare i rappresentanti<br />

della Comunità degli Italiani<br />

personalmente non mi interessava,<br />

l’hanno fatto i rappresentanti<br />

degli Esuli.<br />

Un merito alla citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Valle. ci ha accolto con la<br />

banda, i cori, tanti grostoli e<br />

tante persone che apparentemente<br />

in<strong>di</strong>fferenti, salutavano<br />

tutti con un calorissimo «buon<br />

giorno». La citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Dignano<br />

che ci ha ospitato nella sede<br />

della Comunità degli Italiani<br />

per una dotta <strong>di</strong>ssertazione sulle<br />

origini della Città.<br />

Si sono sorvolati i momenti<br />

bui da entrambe le parti, la<br />

chiarezza non giova al fraterno<br />

abbraccio anche se dovrebbe<br />

essere la base dei futuri rapporti.<br />

E però ho capito che, in silenzio,<br />

gli italiani sono ancora<br />

amati.<br />

La S. Messa in Duomo, le<br />

foto <strong>di</strong> circostanza e un pensiero<br />

ai marinai della nave affondata<br />

nel 1918 nel Cimitero<br />

della Marina, hanno chiuso il<br />

mio momento magico.<br />

Devo ancora riprendermi<br />

e capire che vivo fra le montagne,<br />

peraltro amiche, e non in<br />

riva alla spiaggia <strong>di</strong> Stoia, le cui<br />

acque verd’azzurre mi hanno riempito<br />

<strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> malinconia.<br />

<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI TRIESTE<br />

Norma Cossetto<br />

commemorata alla<br />

presenza delle istituzioni<br />

l 68.mo anniversario del<br />

martirio <strong>di</strong> Norma Cossetto<br />

anche quest’anno è stato puntualmente<br />

onorato il 5 ottobre alle ore<br />

17.30 con una commemorazione<br />

che si è tenuta nella via a Lei de<strong>di</strong>cata,<br />

dove dal 2009 si erge la stele<br />

che la rappresenta (opera dello<br />

scultore Antonio Volpicelli) ai<br />

pie<strong>di</strong> della quale è stata posta una<br />

corona d’alloro.<br />

La manifestazione organizzata<br />

W <br />

R <br />

X<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

dal Comitato <strong>di</strong> Trieste dell’AN-<br />

VGD con la preziosa collaborazione<br />

del Comune <strong>di</strong> Trieste ha visto<br />

la presenza delle Autorità civili<br />

e militari, <strong>di</strong> rappresentanti del<br />

mondo degli Esuli con i rispettivi<br />

labari, dei familiari, dei residenti<br />

nel rione e <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si citta<strong>di</strong>ni;<br />

presenti i gonfaloni del Comune e<br />

della Provincia <strong>di</strong> Trieste che erano<br />

rappresentati rispettivamente dal<br />

neo assessore alla Cultura Andrea<br />

Mariani e dall’assessore Mariella<br />

Magistri de Francesco, mentre per<br />

la Regione ha presenziato l’assessore<br />

Angela Bran<strong>di</strong>.<br />

La cerimonia ha visto momenti<br />

<strong>di</strong> solennità nelle parole <strong>di</strong><br />

saluto e ringraziamento dell’assessore<br />

Mariani e del presidente<br />

della Federazione degli Esuli Codarin<br />

e <strong>di</strong> commozione quando<br />

la Banda dell’ ANVGD - <strong>di</strong>retta dal<br />

maestro Beacovich - ha intonato<br />

l’inno all’Istria e l’Inno d’Italia.<br />

Nella luce <strong>di</strong> un tramonto rosso,<br />

come la terra d’Istria, i cuori si<br />

sono uniti nel ricordo affettuoso<br />

<strong>di</strong> Norma.


A Ziberna la Stella <strong>di</strong> bronzo<br />

del Coni al Merito Sportivo<br />

Le due amiche<br />

Due storie attraverso tutto<br />

un secolo<br />

isino. Primi anni del dopoguerra<br />

‘15-’18. Nella<br />

citta<strong>di</strong>na al centro dell’Istria frequentano<br />

la stessa classe le due coetanee,<br />

nate nel 1911, Nella Bussi<br />

e Tea Zanchi. Nella è alta, ha una<br />

magnifica chioma bionda e un<br />

carattere risoluto che le consente<br />

W <br />

<br />

<br />

<strong>di</strong> ottenere l’incarico <strong>di</strong> capo classe.<br />

Tea (mia madre ), è <strong>di</strong> origine<br />

dalmata, bruna <strong>di</strong> capelli e squisita<br />

<strong>di</strong> carattere. A detta dei coetanei,<br />

<strong>di</strong>venterà «la più bella signorina <strong>di</strong><br />

Pisino».<br />

A Pisino è arrivata l’Italia, con<br />

le truppe del Regio Esercito che<br />

hanno sconfitto le annate dell’impero<br />

asburgico. La cultura italiana<br />

si materializza nella <strong>di</strong>ffusione delle<br />

canzoni napoletane. Così le due<br />

ragazze apprendono la famosa «’A<br />

tazza ’e cafè», scritta nel 1918…<br />

11<br />

a conferenza nazionale dello sport <strong>di</strong> Rimini, promossa dal<br />

Coni e presieduta da Giovanni Petrucci, ha conferito al vicepresidente<br />

nazionale ANVGD Rodolfo Ziberna la Stella <strong>di</strong> Bronzo al Merito<br />

Sportivo in riconoscimento del ruolo svolto a beneficio dello sport nazionale<br />

e locale. La cerimonia ha avuto luogo alla presenza dell’assessore<br />

regionale allo sport del Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Elio De Anna, a latere<br />

della conferenza svolta da Ziberna sulle ricadute turistiche ed economiche<br />

dello sport in Italia e sul ruolo<br />

che possono e debbono svolgere<br />

gli enti locali a tal fine.<br />

Rodolfo Ziberna, <strong>di</strong>rettore<br />

dell’Unione delle Province del<br />

Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, presidente<br />

del Consorzio universitario goriziano<br />

e presidente dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e<br />

Dalmazia e della Lega <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>di</strong> Gorizia, ha svolto e tuttora<br />

svolge una intensa attività a sostegno<br />

dello sport. Infatti in ambito nazionale egli coor<strong>di</strong>na il gruppo<br />

dei <strong>di</strong>rigenti allo sport delle regioni nell’ambito della Conferenza delle<br />

Regioni, il cui coor<strong>di</strong>namento degli assessori spetta al Friuli <strong>Venezia</strong><br />

Giulia e pertanto all’assessore De Anna. Tra l’altro Ziberna è anche<br />

presidente <strong>di</strong> un ente <strong>di</strong> promozione sportiva e culturale dell’Isontino.<br />

Numerosi sono i gran<strong>di</strong> eventi sportivi che hanno avuto luogo<br />

nella Regione Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia e nella nostra città promossi o coorganizzati<br />

da Ziberna. Di particolare interesse anche le iniziative che<br />

sta seguendo a beneficio della promozione dello sport tra i giovani,<br />

inteso come movimento e come strumento adatto a combattere <strong>di</strong>verse<br />

patologie (soprattutto car<strong>di</strong>ovascolari) e fenomeni da arginare (obesità,<br />

tabagismo, doping, uso <strong>di</strong> sostanze stupefacenti, abuso <strong>di</strong> bevande alcoliche,<br />

bullismo, ecc.).<br />

La Stella <strong>di</strong> Bronzo sarà consegnata a Ziberna nel corso <strong>di</strong> una cerimonia<br />

che sarà promossa dal Comitato provinciale del Coni <strong>di</strong> Gorizia.<br />

Ziberna nel ringraziare per l’inaspettata onorificenza ha assicurato<br />

che continuerà il suo impegno per lo sport nazionale ma anche locale.<br />

“Due opportunità che il nostro territorio dovrebbe saper cogliere - ha<br />

precisato Ziberna conversando con <strong>di</strong>rigenti dello sport della Regione -<br />

sono senza dubbio il Liceo del Mare a Monfalcone e la Cittadella dello<br />

Sport della Campagnuzza a Gorizia, arricchita dall’ex collegio “Fabio<br />

Filzi” che potrebbe svolgere la funzione <strong>di</strong> foresteria per club sportivi<br />

che potrebbero venire a Gorizia per i loro ritiri; gli stessi spazi potrebbero<br />

però essere usati come Casa dello Studente nel corso dell’anno”.<br />

Influenzate dalla ricca presenza<br />

<strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>vise militari, in luogo<br />

<strong>di</strong> «Ma cu sti mode, oje Briggeta,<br />

tazza ’e cafè parite : sotto lenite ’o<br />

zzuccaro, e ’ncoppa amara site...»,<br />

Nella e Tea cantano: «…Sotto Tenente<br />

Zucchero…».<br />

Fra le due guerre mon<strong>di</strong>ali<br />

creeranno splen<strong>di</strong>de famiglie, trapiantate<br />

dopo l’esodo a Roma. Tea<br />

è mancata, novantenne, qualche<br />

tempo fa.<br />

Oggi festeggiamo Nella, per i<br />

suoi cento anni, un secolo vissuto<br />

con grande luci<strong>di</strong>tà. La sua memoria<br />

<strong>di</strong> ferro conserva un patrimonio<br />

<strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>. È piacevole sentire<br />

la sua dolce parlata caratteristica<br />

delle genti venete, che descrive un<br />

quadro vastissimo <strong>di</strong> eventi.<br />

Abbiamo perduto visivamente<br />

i campanili <strong>di</strong>segnati dagli architetti<br />

della Repubblica Serenissima <strong>di</strong><br />

<strong>Venezia</strong>, ma ci rimangono le testimonianze<br />

vivaci ed esemplari come<br />

quella della nostra amica <strong>di</strong> Pisino.<br />

Auguri Nella!<br />

<br />

<br />

Fiume,<br />

I Cameristi<br />

<strong>di</strong> Trieste<br />

in concerto<br />

a Palazzo<br />

Modello<br />

ieno successo è arriso,<br />

lo scorso 24 ottobre, al<br />

concerto dell’Orchestra “I Cameristi<br />

Triestini” ospiti della<br />

Comunità Italiana <strong>di</strong> Fiume<br />

nella prestigiosa sede <strong>di</strong> Palazzo<br />

Modello. Diretti da Fabio<br />

Nossal, orchestrali e cantanti<br />

hanno riscosso ilvivissimo apprezzamento<br />

del folto pubblico<br />

<strong>di</strong> connazionali presente. Applausi<br />

calorosi, per la bravura e<br />

la simpatia, al soprano Gisella<br />

Sanvitale (valida collaboratrice<br />

del Comitato ANVGD <strong>di</strong> Trieste)<br />

ed al tenore Andrea Binetti.<br />

L’evento musicale era organizzato<br />

dall’Università Popolare<br />

<strong>di</strong> Trieste, dall’Unione Italiana<br />

e dalla locale Comunità degli<br />

Italiani, grazie al contributo<br />

del Ministero degli Affari Esteri<br />

italiano e con il patrocinio del<br />

Beni cimiteriali italiani,<br />

un patrimonio da tutelare<br />

ntervista su “La Voce del Popolo” del 7 ottobre scorso a Piero Delbello,<br />

<strong>di</strong>rettore dell’IRCI <strong>di</strong> Trieste, a firma <strong>di</strong> Rosanna Turcinovich<br />

Giuricin: argomento, la questione della tutela e della conservazione delle<br />

ultime <strong>di</strong>more italiane in Istria, Quarnero e Dalmazia, alle quali si sono<br />

de<strong>di</strong>cati nei decenni scorsi - ricorda la giornalista - il Madrinato Dalmata<br />

per Zara, per Fiume per lunghi anni Anita Antoniazzo Bocchina ed ora il<br />

Libero Comune e in Istria, dal 1996, lo stesso IRCI che si avvale della consulenza<br />

del prof. Antonio Pauletich in<br />

qualità <strong>di</strong> collaboratore scientifico.<br />

«<strong>Il</strong> problema della salvaguar<strong>di</strong>a<br />

del patrimonio monumentale delle<br />

sepolture della memoria italiana nei<br />

cimiteri dell’Istria - riferisce Delbello<br />

- va affrontato giorno per giorno<br />

con estrema serietà e onestà per<br />

intervenire prima che il piccone,<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

la mazza o l’incuria, <strong>di</strong>struggano o<br />

cancellino queste sacre memorie.<br />

Noi abbiamo iniziato nel 1996 e<br />

già in quell’anno furono evidenziate,<br />

fotografate e catalogate oltre<br />

25.000 sepolture esistenti. Nello<br />

stesso anno, copia dei verbali <strong>di</strong> ricognizione<br />

fu spe<strong>di</strong>ta a tutte le Amministrazioni<br />

citta<strong>di</strong>ne e comunali<br />

e alle <strong>di</strong>rezioni delle aziende che<br />

gestiscono i cimiteri, con preghiera<br />

<strong>di</strong> volgere attenzione alla tutela <strong>di</strong><br />

dette sepolture e <strong>di</strong> comunicare all’ IRCI lo status giuri<strong>di</strong>co dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> concessione<br />

perpetua e <strong>di</strong> eventuali pendenze nella corresponsione dei canoni<br />

cimiteriali, per poter risolvere i problemi contingenti».<br />

Chiarito che il monitoraggio e la manutenzione continuativi richiedono<br />

ovviamente risorse economiche attualmente insufficienti ed erogate con il consueto<br />

ritardo, il <strong>di</strong>rettore dell’Istituto triestino sottolinea quanto sia «<strong>di</strong> fondamentale<br />

importanza» la collaborazione con la Comunità italiane in Slovenia e<br />

Croazia, «anche perché grazie ai suoi interventi <strong>di</strong> protezione e conservazione,<br />

oltre che le sepolture ed i monumenti o lapi<strong>di</strong> delle famiglie <strong>di</strong> esuli ormai estinte,<br />

nei lapidari ha riunito anche le memorie dei rimasti, intervenendo laddove ci<br />

sono persone anziane rimaste sole dopo l’esodo dei parenti e che non hanno ere<strong>di</strong>,<br />

casi, <strong>di</strong> anno in anno sempre più frequenti sia per gli esuli che per i rimasti».<br />

Alla domanda dell’intervistatrice sui risultati sinora ottenuti, risponde<br />

Delbello: «Mi limiterò ad elencarne alcune: dal 1999 ai giorni nostri oltre<br />

all’inventariazione dei reperti dei lapidari preesistenti nei cimiteri <strong>di</strong> Chiusi<br />

<strong>di</strong> Lussino, San Giovanni <strong>di</strong> Cherso, <strong>di</strong> San Pietro in Selve e <strong>di</strong> Villa <strong>di</strong><br />

Rovigno, sono stati progettati e realizzati i lapidari cimiteriali che elencherò<br />

nell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> realizzazione: Lindaro, Pinguente, Rozzo, Castelvenere, San<br />

Lorenzo <strong>di</strong> Daila, Draguccio, Canfanaro, Docastelli, Barbana, Porgnana,<br />

Rovigno, Visinada, Visignano, Collalto, Chersano, Buie, Umago, Petrovia,<br />

Grisignana, Cherso, Lussinpiccolo, Lussingrande, San Giacomo, Ossero<br />

e l’ultimo del mese <strong>di</strong> settembre <strong>2011</strong> a Orsera, nei quali sono stati ricoverati<br />

oltre 1.200 tra monumenti e lapi<strong>di</strong>. Oltre ai lapidari, in loco, sono<br />

state restaurate 32 tombe <strong>di</strong> famiglia al Cimitero comunale <strong>di</strong> Pirano, la<br />

cupola del mausoleo della tomba Degrassi al cimitero <strong>di</strong> Isola, la rimessa in<br />

loco con restauro del cippo monolitico rovesciato della tomba del canonico<br />

Pietro Stancovich al cimitero <strong>di</strong> Barbana e i monumenti del 1924 de<strong>di</strong>cati<br />

al Milite Ignoto dai Comuni <strong>di</strong> Visinada e <strong>di</strong> Lussingrande, ancor oggi<br />

esistenti in quei cimiteri. Al Cimitero memoriale della Marina <strong>di</strong> Pola, scolpite<br />

su lapi<strong>di</strong> in pietra, sono state riprodotte 59 epigrafi <strong>di</strong> sepolture italiane<br />

che sostituiscono altrettante croci <strong>di</strong> legno cadenti. Al Cimitero comunale<br />

<strong>di</strong> Rovigno, in collaborazione e con il contributo della Famia Ruvignisa,<br />

sempre presente con i contributi per l’aggiornamento del lapidario rovignese,<br />

è stata realizzata la lapide commemorativa de<strong>di</strong>cata alla memoria <strong>di</strong><br />

24 sacerdoti e religiosi/e rovignesi morti nella <strong>di</strong>aspora dal 1945 ad oggi,<br />

si stanno raccogliendo i dati per altre tre suore da includere nella lapide a<br />

queste de<strong>di</strong>cata, nonché le lapi<strong>di</strong> commemorative de<strong>di</strong>cate a Luigi de Manincor,<br />

Medaglia d’Oro Vela e al Cap. Silvano Abbà, Medaglia <strong>di</strong> Bronzo<br />

per il Pentathlon moderno alle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Berlino nel 1936.<br />

In collaborazione con la Famiglia Montonese, è stata sistemata la fossa<br />

comune dei Montonesi infoibati a Cava Cise presso Villa Treviso <strong>di</strong> Pisino,<br />

e per la Famiglia Parentina, la realizzazione della lapide commemorativa<br />

delle 95 vittime delle foibe <strong>di</strong> Parenzo, Torre e Abrega esposta nel cimitero<br />

<strong>di</strong> Parenzo».<br />

<br />

Consolato Generale d’Italia a<br />

Fiume. <strong>Il</strong> programma prevedeva<br />

una selezione <strong>di</strong> arie e duetti<br />

tratti da La bajadera, La contessa<br />

Mariza, Vittoria e il suo Ussaro,<br />

Cin-Ci-Là, La principessa<br />

della Csárdás, La vedova allegra,<br />

il Paese dei campanelli e Al Cavallino<br />

Bianco.<br />

Per esigenze redazionali la<br />

pubblicazione dei necrologi<br />

è rinviata al prossimo<br />

<strong>numero</strong> <strong>di</strong> "Difesa".


12<br />

<br />

<br />

A Trieste la Mostra<br />

ANVGD sulla donna in<br />

Istria e Dalmazia<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo” / 5 ottobre <strong>2011</strong><br />

«La donna in<br />

Istria e Dalmazia<br />

nelle immagini e nelle<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

storie», in collaborazione<br />

con l’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia,<br />

Irci e l’<strong>Associazione</strong> delle<br />

Comunità Istriane, curata<br />

da Giusy Crescione, e «Ricordando<br />

Lussino. Omaggio<br />

a Neera Hreglich», sempre<br />

assieme all’Irci e alle Comunità<br />

Istriane, per la regia <strong>di</strong><br />

Rita Cramer Giovannini. Un<br />

tuffo nella società matriarcale<br />

dell’800 fino a circa gli anni<br />

‘50, per immergersi grazie al<br />

materiale fotografico e documentario<br />

delle sei sezioni tematiche,<br />

nella storia delle terre<br />

istro-dalmate, le tra<strong>di</strong>zioni<br />

marinaresche, le <strong>di</strong>nastie degli<br />

armatori, gli anni bui<br />

dell’esodo. Al centro ci sono<br />

loro, le signore <strong>di</strong> questo clan<br />

<strong>di</strong> fiori d’acciaio: dalla “capitana<br />

<strong>di</strong> brigantino” Maria<br />

Cosulich, sorella <strong>di</strong> Callisto,<br />

fondatore della <strong>di</strong>nastia <strong>di</strong><br />

armatori, alla “comandosa”<br />

Rosalia Peranovich, armatrice<br />

e unica donna iscritta nel<br />

libro fon<strong>di</strong>ario delle proprietà.<br />

E ancora la scrittrice Marisa<br />

Ma<strong>di</strong>eri, la poetessa Lina<br />

Galli, la cantante lirica Virginia<br />

Zanolli. Le attrici Alida<br />

Valli e Laura Antonelli. […]<br />

<br />

Pietas Julia, 126 anni<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo<br />

<br />

5 ottobre <strong>2011</strong><br />

na storia che parte<br />

dal mare, dalle coste<br />

della Croazia [sic] per<br />

arrivare verso una nuova<br />

storia, in Italia. Si tratta <strong>di</strong><br />

quella <strong>di</strong> uno dei<br />

più antichi circoli<br />

italiani che dal ‘61<br />

è <strong>di</strong> stanza in Baia<br />

a Sistiana. Tutto<br />

nasce nell’estate del<br />

1886 dove a Pola<br />

(in latino identificata<br />

anche come<br />

Pietas Julia da cui<br />

prende il nome) si<br />

costituisce la società<br />

che inizialmente<br />

si de<strong>di</strong>ca alla pratica<br />

della voga e<br />

della vela. Sciolta<br />

per le sue posizioni<br />

filo-italiane, dopo<br />

il conflitto riprende<br />

l’attività con un<br />

periodo d’oro, dal<br />

‘26 al ‘46 quando<br />

<strong>di</strong>venta fucina <strong>di</strong><br />

<strong>numero</strong>si atleti <strong>di</strong><br />

spicco sia nelle specialità<br />

“remierie”.<br />

Nel contempo si fa<br />

strada anche nella<br />

vela.<br />

<strong>Il</strong> secondo conflitto<br />

segna pesantemente<br />

la storia della<br />

Pietas e dei suoi affiliati<br />

ed il dopoguerra incerto<br />

e minaccioso sui territori<br />

occupati d’Istria e Dalmazia<br />

costringe all’abbandono delle<br />

attività. Alcuni degli associati<br />

giungono in Italia e si<br />

rifugiano a Trieste. Nel ‘48<br />

poi riescono ad<strong>di</strong>rittura a ridare<br />

vita alla Pietas con base<br />

a Monfalcone per poi spostarsi<br />

nel ‘61 a Si-<br />

stiana […].<br />

Una storia<br />

<strong>di</strong> successi quella<br />

della Pietas, (oggi guidata<br />

da Antonio Tommasi), che<br />

quest’anno ha festeggiato<br />

i 126 anni <strong>di</strong> attività e che<br />

riesce a coniugare lo sport<br />

con il sociale. […] Oggi la<br />

società conta 600 iscritti, tra<br />

soci ed aggregati, all’interno<br />

del quale crescono sportivi<br />

che raggiungono traguar<strong>di</strong><br />

notevoli (uno dei suoi ex allievi,<br />

attualmente nell’aeronautica,<br />

partirà per le prossime<br />

olimpia<strong>di</strong> lon<strong>di</strong>nesi del<br />

2012). […]<br />

<br />

90 anni fa la Conferenza<br />

<strong>di</strong> Portorose<br />

“La Voce del Popolo” / 29<br />

ottobre<br />

<br />

<strong>2011</strong><br />

a fine dell’Austria-<br />

Ungheria, quale conseguenza<br />

<strong>di</strong>retta del primo<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale, e il rapido<br />

crollo <strong>di</strong> quel colosso aprirono<br />

non poche incognite. Sulla<br />

carta geografica dell’Europa<br />

centro-orientale mutarono i<br />

confini. Sulle rovine del vecchio<br />

impero si issarono le<br />

ban<strong>di</strong>ere delle nuove nazioni,<br />

le quali iniziarono una corsa<br />

all’acquisizione <strong>di</strong> quanti più<br />

territori - ricorrendo, non <strong>di</strong><br />

rado, pure alle armi -, specie<br />

nei punti <strong>di</strong> maggiore frizione<br />

in cui si sovrapponevano<br />

gli interessi <strong>di</strong> due o più stati.<br />

[…] Di fronte a uno scenario<br />

<strong>di</strong> quella portata, per molti<br />

aspetti ancora <strong>di</strong>fficile e indefinito,<br />

i rapporti economici<br />

e commerciali tra le nuove<br />

realtà statuali non godevano<br />

certo <strong>di</strong> ottima salute. Era<br />

una situazione che necessitava<br />

assolutamente <strong>di</strong> un cambiamento,<br />

per il bene<br />

dell’intero<br />

vecchio continente. E gli sta-<br />

ti successori dell’Impero<br />

austro-ungarico<br />

dovevano sedersi<br />

ad un<br />

tavolo ed affrontare<br />

i proble-<br />

mi alla luce del sole.<br />

L’incontro fu più<br />

volte procra-<br />

stinato e variò anche il potenziale<br />

luogo dell’incontro, alla<br />

fine fu prescelta Portorose.<br />

La conferenza doveva inaugurarsi<br />

il 24 ottobre 1921,<br />

come annunciato dal Governo<br />

italiano, ma dovette essere<br />

rimandata, ma solo per poco,<br />

a causa del colpo <strong>di</strong> mano <strong>di</strong><br />

Carlo d’Asburgo.<br />

<strong>Il</strong> 23 ottobre il monarca,<br />

assieme alla moglie Zita,<br />

lasciò la Svizzera a bordo <strong>di</strong><br />

un aereo e atterrò nel Burgenland<br />

con l’intento <strong>di</strong> riconquistare<br />

il trono. <strong>Il</strong> governo<br />

ungherese <strong>di</strong> Horthy si<br />

oppose tenacemente: voleva<br />

costringere l’ex imperatore<br />

ad abbandonare il suolo magiaro.<br />

[…] Venuta meno la<br />

paura <strong>di</strong> una restaurazione<br />

asburgica nell’Europa centrale,<br />

che aveva scosso non poco<br />

gli Stati <strong>di</strong> recente costituzione,<br />

si riprese il <strong>di</strong>scorso della<br />

conferenza. […] Nella località<br />

istriana si incontrarono<br />

quin<strong>di</strong> i vari Stati sorti sulle<br />

ceneri <strong>di</strong> quell’Impero nonché<br />

gli Stati Uniti, la Francia<br />

e la Gran Bretagna. Con<br />

il colpo <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> Carlo<br />

d’Asburgo, gli Stati dell’Europa<br />

me<strong>di</strong>ana chiusero imme<strong>di</strong>atamente<br />

i loro confini.<br />

La missione romena, che si<br />

trovava già in viaggio, dovette<br />

fermarsi a Vienna; quelle<br />

W <br />

<br />

cecoslovacca, polacca, ungherese<br />

ed austriaca decisero <strong>di</strong><br />

non muoversi dalle loro capitali<br />

finché la situazione non<br />

si fosse placata. […] <strong>Il</strong> 29 ottobre<br />

1921, finalmente, nella<br />

località balneare si aperse<br />

il convegno economico […]<br />

Nei giorni della conferenza <strong>di</strong><br />

Portorose i delegati affrontarono<br />

non poche questioni <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne pratico, proponendo<br />

delle soluzioni per gettare le<br />

basi <strong>di</strong> una nuova cooperazione<br />

in uno spazio geografico<br />

già unitario ma ormai<br />

frantumato sul quale erano<br />

sorti i nuovi stati. […]<br />

<br />

* * *<br />

<br />

La nomenklatura <strong>di</strong> Tito<br />

nelle ville dei lussignani<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo” / 6 novembre <strong>2011</strong><br />

a villa <strong>di</strong> campagna<br />

nella tenuta<br />

dalla nonna a Zabodaski era<br />

un sogno, con una baia privata<br />

che ci permetteva l’accesso<br />

al mare». Si tronca violentemente<br />

nel 1945 anche<br />

la saga quarnerina dei Martinoli,<br />

armatori e costruttori<br />

<strong>di</strong> navi e yacht ammirati<br />

in tutto il mondo, costretti<br />

ad abbandonare Lussino. In<br />

quella casa da sogno, come<br />

la ricordano oggi da Trieste<br />

Caterina detta “Tinzetta” e<br />

Doretta Martinoli, si inse<strong>di</strong>a<br />

uno dei principali “gerarchi”<br />

<strong>di</strong> Tito, Vla<strong>di</strong>mir Velebit.<br />

Contemporaneamente Edvard<br />

Kardelj, <strong>numero</strong> due<br />

W <br />

<br />

del Partito comunista jugoslavo<br />

s’impossessa <strong>di</strong> un’altra<br />

villa, quella <strong>di</strong> Girolamo<br />

Rizzi, sposato con un’ebrea<br />

polacca non certo sospettabile<br />

<strong>di</strong> simpatie fasciste.<br />

L’intera Lussino <strong>di</strong>venta<br />

buen retiro della nuova nomenklatura<br />

jugoslava: arrivano<br />

Janez Stanovnik, poi<br />

presidente della Slovenia<br />

dal 1988 al 1990 e oggi a<br />

capo dell’<strong>Associazione</strong> dei<br />

partigiani sloveni che occupa<br />

la casa <strong>di</strong> Ivetta Luzzato<br />

Fegiz, mentre il <strong>di</strong>plomatico<br />

Dragan Naiman si inse<strong>di</strong>a<br />

nella residenza <strong>di</strong> campagna<br />

dell’ammiraglio e olimpionico<br />

Tino Straulino. Così<br />

nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra,<br />

Kardelj e Velebit, due più<br />

fanatici nazionalisti, mentre<br />

nelle trattative tentano<br />

<strong>di</strong> annettere anche Trieste<br />

alla Jugoslavia, impunemente<br />

occupano case <strong>di</strong> lusso su<br />

cui non possono legalmente<br />

vantare alcun <strong>di</strong>ritto. […]<br />

I Martinoli erano proprietari<br />

anche <strong>di</strong> Villa Maria,<br />

loro usuale residenza a<br />

Cigale, e poi <strong>di</strong> una casa in<br />

via D’Annunzio 64, nel centro<br />

<strong>di</strong> Lussinpiccolo. E ancora,<br />

azionisti <strong>di</strong> una cava <strong>di</strong><br />

marmo sull’isolotto <strong>di</strong> San<br />

Bartolomeo nei pressi <strong>di</strong> Fasana.<br />

[…]<br />

<br />

* * *<br />

<br />

Alla Chiesa un’ex scuola<br />

del partito comunista<br />

jugoslavo<br />

ANSA / 9 novembre <strong>2011</strong><br />

ex sede della scuola<br />

politica per la<br />

formazione della classe<br />

<strong>di</strong>rigente comunista nel<br />

periodo jugoslavo, a Kumrovec,<br />

villaggio natale<br />

del maresciallo Josip Broz


13<br />

<br />

Tito, nel nord della Croazia,<br />

dovrebbe essere data<br />

alla Chiesa cattolica come<br />

parte dell’indennizzo per<br />

le confische dopo il 1945.<br />

Tra le strutture che dovrebbero<br />

passare alla Chiesa c’è<br />

anche l’ex scuola politica <strong>di</strong><br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

Kumrovec, vicino alla casa<br />

dove nacque Tito, l’ex presidente<br />

della Jugoslavia socialista.<br />

* * *<br />

Rovigno, studenti italiani e<br />

croati sulle tracce <strong>di</strong> Roma<br />

“La Voce del Popolo”<br />

8 novembre<br />

<br />

<strong>2011</strong><br />

o scorso fine settimana<br />

gli alunni della<br />

seconda classe del Liceo<br />

della Scuola me<strong>di</strong>a superiore<br />

italiana e quelli della seconda<br />

della Scuola me<strong>di</strong>a superiore<br />

croata “Zvane Črnja”<br />

<strong>di</strong> Rovigno, hanno visitato<br />

insieme i monumenti e i siti<br />

archeologi più importanti<br />

risalenti all’epoca romana<br />

della Città <strong>di</strong> Pola e del circondario.<br />

La professoressa<br />

della SMSI <strong>di</strong> Rovigno, Maria<br />

Sciolis ci ha spiegato che<br />

la bella gita è iniziata con<br />

una sosta e una visita ai resti<br />

<strong>di</strong> Nesazio, antica roccaforte<br />

degli Histri che furono conquistati<br />

dalle legioni romane<br />

nel 177 a. C dopo aspri e durissimi<br />

combattimenti.<br />

A Pola, invece, la comitiva<br />

ha visitato l’antico Foro<br />

romano, ha visto l’Arco dei<br />

X <br />

<br />

<br />

Sergi, Porta Gemini e Porta<br />

Ercole, il piccolo teatro romano<br />

e, infine, l’Arena. Per<br />

l’occasione i ragazzi <strong>di</strong> entrambe<br />

le scuole hanno preparato<br />

nelle rispettive lingue<br />

materne una relazione incentrata<br />

sulla storia romana<br />

dell’Istria. La professoressa<br />

Sciolis ha sottolineato che i<br />

due licei hanno ripreso a collaborare<br />

in modo attivo proprio<br />

nel rispetto della lunga<br />

tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> convivenza,<br />

tolleranza e multiculturalità<br />

che contrad<strong>di</strong>stingue la Città<br />

<strong>di</strong> Rovigno, ha voluto ringraziare<br />

le colleghe dell’istituto<br />

croato, professoresse<br />

Gordana Berić e Kosjenka<br />

Mogorović, per aver colto<br />

l’iniziativa e si è detta convinta<br />

che in futuro la collaborazione<br />

tra i due istituti<br />

continuerà e si approfon<strong>di</strong>rà<br />

ulteriormente.<br />

* * *<br />

<strong>Il</strong> liberatore <strong>di</strong> Trieste<br />

cacciato dalla sua Istria<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />

<br />

/ 13 novembre <strong>2011</strong><br />

l 28 ottobre 1918 il<br />

capitano dell’esercito<br />

austro-ungarico Carlo<br />

Baxa, inviato dagli austriaci<br />

a Trieste per dare la caccia<br />

ai <strong>di</strong>sertori, cambia fronte<br />

e si presenta dal presidente<br />

del Comitato <strong>di</strong> salute<br />

pubblica citta<strong>di</strong>na Alfonso<br />

Valerio che lo arruola per<br />

costituire la Guar<strong>di</strong>a nazionale.<br />

[...]<br />

L’8 settembre 1943 Carlo<br />

Baxa viene<br />

cacciato<br />

a s s i e m e<br />

alla sua famiglia<br />

e a<br />

quelle dei<br />

suoi cugini<br />

da Lin-<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

daro, una<br />

frazione <strong>di</strong><br />

Pisino dove<br />

i Baxa, slovacchi<br />

per<br />

antica origine,<br />

erano la saga più ra<strong>di</strong>cata.<br />

La sua residenza, la<br />

villa con la torre merlata<br />

che storicamente connota<br />

l’abitato, viene occupata.<br />

Va <strong>di</strong>spersa anche la pregiata<br />

biblioteca ricca <strong>di</strong> volumi<br />

soprattutto tedeschi. Spariscono<br />

i <strong>numero</strong>si cimeli: gli<br />

stemmi e le armi che erano<br />

appesi alle pareti o custo<strong>di</strong>ti<br />

in quanto egli era anche<br />

stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> storia patria e <strong>di</strong><br />

aral<strong>di</strong>ca. Suo cugino Marco<br />

viene arrestato dai partigiani<br />

titini e rinchiuso nel<br />

castello <strong>di</strong> Pisino. È una paesana<br />

comunista però, sembra,<br />

a testimoniare della sua<br />

correttezza e onestà per cui<br />

dopo pochi giorni è libero.<br />

È costretto ad andarsene<br />

con la propria famiglia anche<br />

l’altro cugino, Arturo.<br />

Va detto che a Pisino,<br />

dove la popolazione è sempre<br />

stata mistilingue, il fascismo<br />

con la sua violenza<br />

nazionalizzatrice aveva fatto<br />

danni e esacerbato gli<br />

animi ancor più che nelle<br />

zone costiere dove gli italiani<br />

erano maggioranza.<br />

I Baxa avevano tre aziende<br />

agricole, vasti terreni, gruppi<br />

<strong>di</strong> mezzadri che lavoravano<br />

per loro. Si producevano<br />

in particolare pregiate uve<br />

da tavola. Tra le due guerre<br />

Carlo Baxa era stato prima<br />

<strong>di</strong>rettore della Commissione<br />

<strong>di</strong> cura a Portorose e poi<br />

<strong>di</strong>rettore della Stazione climatica<br />

e balneare <strong>di</strong> Abbazia.<br />

Case, terreni, altri beni:<br />

tutto è stato confiscato e<br />

nazionalizzato dalla Jugoslavia.<br />

«Avevo cinque anni nel<br />

1943 - racconta Fulvio Baxa<br />

figlio <strong>di</strong> Arturo - ho ricor<strong>di</strong><br />

palli<strong>di</strong>, ma l’amarezza è nitida.<br />

Poi sono tornato a Lindaro<br />

qualche volta, l’ultima<br />

una decina <strong>di</strong> anni fa: nelle<br />

nostre case si è inse<strong>di</strong>ata<br />

altra gente, ma sono tenute<br />

in con<strong>di</strong>zioni pietose».<br />

[...]«Negli anni Cinquanta<br />

- racconta oggi Fulvio Baxa<br />

- abbiamo avuto dallo Stato<br />

italiano indennizzi irrisori<br />

rispetto al valore delle proprietà.<br />

Al governo croato<br />

non abbiamo avanzato, né<br />

avanzeremo alcuna richiesta:<br />

è un capitolo della storia<br />

ingiustamente chiuso,<br />

ma non serbiamo rancori».<br />

<br />

* * *<br />

La Dalmazia da Roma e<br />

<strong>Venezia</strong> all'unità d'Italia,<br />

la storia in mostra a Trieste<br />

fonte Fondazione Scientifico<br />

Culturale Maria e Eugenio<br />

Dario Rustia Traine<br />

cura della Fondazione<br />

Rustia Traine <br />

si terrà una mostra su La<br />

Dalmazia da Roma e <strong>Venezia</strong><br />

all’Italia unita che sarà<br />

inaugurata mercoledì 16<br />

novembre alle ore 18,00 nel<br />

Civico Museo della Civiltà<br />

istriana, fiumana e dalmata<br />

<strong>di</strong> via Torino 8 in Trieste.<br />

<strong>Il</strong> noto pittore zaratino<br />

Secondo Raggi Karuz donerà<br />

al presidente dell’IRCI<br />

prof. Lucio Del Caro due<br />

quadri che riproducono<br />

due momenti storici poco<br />

noti e controversi: l’iconografia<br />

del generale romano<br />

Marcellino a re <strong>di</strong> Dalmazia<br />

(461 d. C) e l’uccisione<br />

nell’o<strong>di</strong>erna Spalato <strong>di</strong> Giulio<br />

Nepote, ultimo imperatore<br />

romano d’Occidente<br />

(480 d.C.).<br />

<strong>Il</strong> presidente della Fondazione<br />

Renzo de’Vidovich<br />

illustrerà le finalità della<br />

mostra che intende sollecitare<br />

gli stu<strong>di</strong>osi italiani a<br />

riprendere le ricerche sulla<br />

lingua illirica parlata soprattutto<br />

dalle popolazioni<br />

stanziate in tutta la costa<br />

adriatica della Penisola, la<br />

centralità della Dalmazia<br />

negli ultimi secoli dell’Impero<br />

e lo spostamento <strong>di</strong><br />

Q <br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

<br />

quattro anni della fine<br />

dell’Impero romano d’Occidente<br />

e conseguentemente<br />

delle date convenzionali legate<br />

a questo evento come la<br />

fine dell’Evo antico e l’inizio<br />

del Me<strong>di</strong>oevo, nonché i<br />

tre eso<strong>di</strong> subiti dagli italiani<br />

<strong>di</strong> Dalmazia che nell’arco <strong>di</strong><br />

150 anni hanno trasformato<br />

una maggioranza italiana in<br />

una modesta minoranza, in<br />

gran parte sparsa nel mondo.


14<br />

<br />

<br />

THE DAY OF REMEMBRANCE AWARDS PRESENTED TO JULIAN AND DALMATIAN ATHLETES<br />

“Fiumana” triumphs at the<br />

“Triangolare del Ricordo” Tournament<br />

n Rome, the 21st of<br />

September, at the Flaminio<br />

Sta<strong>di</strong>um (conceded by the Italian<br />

Olympic Committee) the three<br />

major teams from <strong>Venezia</strong>-<br />

Giulina and Dalmatia that made<br />

20th century soccer history<br />

took the field: “Grion Pola”,<br />

“Fiumana” and “Dalmazia”.<br />

All three forged memorable<br />

champion players who honored<br />

the highest sporting values, for<br />

such top teams as the “Grande<br />

Torino”, Juventus of Turin,<br />

Milan, and Roma, as well as<br />

Fiorentina and Lazio. Between<br />

matches, players from a variety of<br />

sports <strong>di</strong>sciplines were honored<br />

for having brought the name of<br />

<strong>Venezia</strong> Giulia and Dalmatia to<br />

the wider world.<br />

The historical and moral<br />

value of this evocation was<br />

underlined by the High<br />

Patronage of Presidential Council<br />

of the Republic of Italy, the<br />

Italian Government, the Youth<br />

Ministry, ten Regions of Italy,<br />

and a long list of associations<br />

and institutions (such as the<br />

Chamber of Deputies and the<br />

Senate) that collaborated in this<br />

initiative.<br />

The event, promoted and<br />

organized by the ANVGD national<br />

presidential council and the<br />

ANVGD Youth branch, boasted<br />

a commentator of nationwide<br />

fame: Bruno Pizzul, a major<br />

voice in Italian sports journalism.<br />

In the interviews he gave, and<br />

in his own comments from the<br />

sidelines, he expressed how the<br />

event had moved him, as he took<br />

in the testimony of exiles and the<br />

second and third generations, so<br />

many decades after the events of<br />

the post-war period.<br />

A PARADE OF FLAGS<br />

FROM ISTRIA, FIUME<br />

AND DALMATIA<br />

he 2000 spectators both<br />

applauded and in turn<br />

stood in respectful silence as the<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

regional flags of Istria, Fiume and<br />

Dalmatia were paraded, born by<br />

ANVGD Youth representatives.<br />

The parade was led by Pietro<br />

Cerlienco and the City of Rome<br />

Municipal Police Band, which<br />

opended the festivities with the<br />

playing of the national anthem.<br />

Representing the Government<br />

were Undersecretary of the<br />

Presidential Council Carlo<br />

Giovanar<strong>di</strong> and Undersecretary<br />

of Foreign Affairs Alfredo<br />

Mantica. ANVGD National<br />

President Lucio Toth made<br />

a moving speech to all the<br />

participants. Many young<br />

descendents had come from<br />

other continents and countries:<br />

Canada, Argentina, the U. S.,<br />

South Africa, and Switzerland.<br />

This geographical spread is a<br />

strong representation of what<br />

the 1947 Italian exile had<br />

been, and the original exiles’<br />

children and grandchildren<br />

were enthusiastic in their<br />

participation in this first time<br />

event.<br />

X <br />

<br />

<br />

<br />

THE MATCHES<br />

he first match saw<br />

“Grion Pola” against<br />

“Dalmazia”, whose respective<br />

coaches were Lucio Mujesan and<br />

Pierluigi Pizzaballa. The match<br />

was balanced and boasted smart<br />

tactical action. It ended in a 1-1<br />

tie, and went to penalty kicks, with<br />

“Grion Pola” ultimately winning,<br />

6-5. “Grion”<br />

fielded the only<br />

woman playing in<br />

the tournament,<br />

Cristina Perini<br />

(former “Arsenal”<br />

women’s team<br />

player, today a<br />

Cana<strong>di</strong>an resident)<br />

who <strong>di</strong>stinguished<br />

herself as part of<br />

the defensive line.<br />

The next<br />

match was “Dalmazia” versus<br />

“Fiumana”, the latter being<br />

coached by Sergio Vatta. This<br />

match was characterized by a<br />

fast pace, with the Fiume team<br />

making an impressive showing,<br />

in its schematic play and constant<br />

pressing. “Dalmazia” was also<br />

impressive, but in the end,<br />

“Fiumana” scored two splen<strong>di</strong>d<br />

back-to-back goals and won, 3-1.<br />

The third and final match<br />

saw “Grion” against “Fiumana”,<br />

and, again, the latter showed its<br />

impressive tactical and athletic<br />

play. “Fiumana” won, 4-0. And<br />

so, the “Quarnaro” team won<br />

the “Triangolare del Ricordo”<br />

Trophy, presented by ANVGD<br />

National President Lucio Toth<br />

together with the Mayor of the<br />

Free City of Fiume in Exile,<br />

Guido Brazzoduro. Representing<br />

the Government of Canada,<br />

player Cristina Perini presented<br />

Undersecretaries Giovanar<strong>di</strong> and<br />

Mantica with a silver dollar, as a<br />

symbol of friendship between the<br />

two nations, as tied together by the<br />

Julian and Dalmatian Diaspora.<br />

The three team captains, Cristina<br />

Perini of “Grion Pola”, Fabio<br />

Cvetnich Margarit of “Fiumana”<br />

and Riccardo Ferrari Cupilli of<br />

“Dalmazia”, were presented with<br />

plaques from the “Past Glories of<br />

Roma and Lazio” Association, by<br />

its President, Gaetano Camillo<br />

and Secretary, Paolo Colucci.<br />

THE “DAY OF<br />

REMEMBRANCE”<br />

AWARDS<br />

uring the afternoon’s<br />

activities, many<br />

prestigious Giuliani and Dalmati<br />

were presented with the Day<br />

of Remembrance award. These<br />

included Nino Benvenuti (Istrian,<br />

gold medal winner at Rome 1960,<br />

and world champion boxer),<br />

Abdon Pamich (from Fiume, gold<br />

medal winner Walker at Tokyo<br />

1964 and bronze medal winner at<br />

Rome in 1960), Mario Andretti<br />

(Istrian, world champion Formula<br />

1 pilot), Ottavio Missoni (stylist<br />

from Dalmatia, and finalist in<br />

400-meter hurdles at London,<br />

1948), Margherita Granbassi<br />

(fencer of Istrian origin, world<br />

champion and bronze medal<br />

winner, Beijing 2008) and also<br />

Gabre Gabric, who, in the same<br />

Olympic Games as Jesse Owens<br />

(Berlin, 1936) represented Italy as<br />

a <strong>di</strong>scus thrower.<br />

A HISTORY OF<br />

CHAMPIONS: THE<br />

CONVENTION<br />

ON JULIAN AND<br />

DALMATIAN SPORTS<br />

he same day, September<br />

21st, in the Italian<br />

Olympic Committee Au<strong>di</strong>torium,<br />

under the High Patronage of<br />

the Presidential Council of the<br />

Republic of Italy, there took place<br />

a convention entitled “Julian-<br />

Dalmatian Sports in Italian<br />

History”. The convention was<br />

sponsored by the ANVGD, the<br />

Italian Sports History Society, and<br />

the National Association of Italian<br />

National and Olympic Athletes,<br />

with the participation of illustrious<br />

historians and other experts on<br />

the world of sports. It was opened<br />

by Lucio Toth, ANVGD President,<br />

who called to the minds of all the<br />

long tra<strong>di</strong>tion of sports among<br />

the Julian and Dalmatian peoples,<br />

starting from as far back as the<br />

Austro-Hungarian Empire, proof<br />

of which is to be found in the many<br />

sports societies founded from 1880<br />

to 1890, and which also became<br />

focal points for national identity<br />

as well as social promotion, and<br />

in which many <strong>di</strong>fferent sporting<br />

<strong>di</strong>sciplines were practiced.<br />

The following then spoke:<br />

Alberto Zanetti Lorenzetti,<br />

Vice-President of the “Bruno<br />

Bonomelli” Historical Archive<br />

of Italian Athletics, Ferruccio<br />

Calegari, sports journalist and<br />

Italian Olympic Committee<br />

winner of the “Stella d’Oro”<br />

prize for Sporting Merit, Silvio<br />

Dorligo, university professor,<br />

Enzo Pennone of the “Wilma<br />

Rudolph” Cultural Association,<br />

Emilio Felluga, President of the<br />

Friuli-<strong>Venezia</strong>-Giulia branch of<br />

the Italian Olympic Committee,<br />

Sergio Delton, Italian Olympic<br />

Committee trustee for Croatia,<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

and Roberto Roberti, National<br />

Secretary of the National<br />

Association of Italian National<br />

and Olympic Athletes. The<br />

convention was coor<strong>di</strong>nated<br />

by scholar expert Angela Teja,<br />

President of the Italian Sports<br />

History Society.<br />

All those who spoke agreed<br />

that, despite its relative exiguity,<br />

the contribution of the athletic<br />

sphere of Istria, Fiume and<br />

Dalmatia was nevertheless<br />

important in numerical and<br />

qualitative terms, especially in its<br />

relatively high number of female<br />

participants, as was pointed out<br />

by Silvio Dorligo. It was also<br />

characterized by a great and lively<br />

pride, and a passion for sports<br />

that encompassed a respect for<br />

adversaries and rules.<br />

In conclusion, in pinpointing<br />

the underlying theme of the<br />

convention, Angela Teja<br />

remarked that “history can also<br />

be made in writing the history of<br />

sport.” This general consideration<br />

rings true when reflecting on the<br />

events that took place in <strong>Venezia</strong>-<br />

Giulia and Dalmatia in the last<br />

two centuries, a long period that<br />

saw events both exalting and<br />

dramatic, great sweeping events<br />

and in<strong>di</strong>vidual ones, as an entire<br />

region underwent <strong>di</strong>fferent, and<br />

ra<strong>di</strong>cal, changes in its identity.


15<br />

<br />

<br />

an salido al campo el<br />

pasado 21 de septiembre,<br />

en el marco del Esta<strong>di</strong>o Flaminio<br />

de Roma conce<strong>di</strong>do por el CONI<br />

(el Comité Olímpico Italiano),<br />

los tres grandes equipos que han<br />

hecho la historia del futbol giuliano<br />

y dalmata en el Novecientos, el<br />

“Grion Pola”, la “Fiumana” y el<br />

“Dalmazia”, forja de inolvidables<br />

campeones que han honrado los<br />

auténticos valores del deporte y<br />

el nombre de tantas sociedades<br />

italianas, desde el «Grande Torino»<br />

a la Juventus, desde el Milán a la<br />

Roma, de la Fiorentina a la Lazio.<br />

Y con ellos, en los intervalos de los<br />

partidos, han sido condecorados<br />

con el Premio «Día del Recuerdo»<br />

los deportistas que, en las <strong>di</strong>versas<br />

HAN SIDO ENTREGADOS LOS PREMIOS DÍA DEL RECUERDO A LOS CAMPEONES<br />

DEL DEPORTE GIULIANO-DALMATA<br />

Triangular del Recuerdo,<br />

triunfa la “Fiumana”<br />

interpretación del Himno nacional.<br />

Han querido estar presentes, en<br />

representación del Gobierno, el<br />

Subsecretario de la Presidencia del<br />

Consejo on. Carlo Giovanar<strong>di</strong> y el<br />

subsecretario de Asuntos Exteriores<br />

on. Alfredo Mantica. El presidente<br />

nacional ANVGD Lucio Toth, en<br />

su saludo a los participantes ha<br />

expresado su emoción. Los jóvenes<br />

mana” sigilado con el resultado<br />

final de 4 a 0. El Trofeo Triangular<br />

del Recuerdo ha ido por tanto<br />

al equipo del Quarnero, ha sido<br />

entregado por el presidente nacional<br />

ANVGD Lucio Toth y por<br />

el Alcalde del Libre Comune de<br />

Fiume en Exilio Guido Brazzoduro.<br />

La jugadora Cristina Perini en<br />

nombre del Gobierno de Canadá<br />

Benvenuti (istriano, oro en Roma<br />

1960 y campeón mun<strong>di</strong>al de<br />

boxeo), Abdon Pamich (fiumano,<br />

oro en marcha en Tokio 1964 y<br />

bronce en Roma 1960), Mario<br />

Andretti (istriano, piloto y<br />

campeón del mundo de Formula<br />

1), Ottavio Missoni (estilista<br />

dalmata y finalista de 400 metros<br />

obstáculos en Londres 1948),<br />

deportivas nacidas ya en el<br />

decenio 1880-1890, que llegaron<br />

a ser también pilar de la identidad<br />

nacional además que de promoción<br />

social, en su ámbito eran <strong>di</strong>versas las<br />

<strong>di</strong>sciplinas deportivas practicadas.<br />

Han intervenido Alberto<br />

Zanetti Lorenzetti, vicepresidente<br />

del Archivo Histórico de la Atlética<br />

Italiana “Bruno Bonomelli”,<br />

Ferruccio Calegari, perio<strong>di</strong>sta<br />

deportivo y Estrella de Oro del<br />

CONI al Merito Deportivo, Silvio<br />

Dorigo, docente universitario,<br />

Enzo Pennone de la Asociación<br />

Cultural “Wilma Rudolph”,<br />

Emilio Felluga, presidente Comité<br />

CONI Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Sergio<br />

Delton, persona de confianza<br />

del CONI de Croacia y Roberto<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

R <br />

<br />

<br />

<strong>di</strong>sciplinas, han llevado al mundo,<br />

después del éxodo, el nombre de<br />

la <strong>Venezia</strong> Giulia y de la Dalmazia<br />

italianas.<br />

El valor histórico y moral de<br />

las revocaciones es subrayado por<br />

el Alto Patronato del Presidente<br />

de la Republica, así como por el<br />

patrocinio del Gobierno Italiano,<br />

del Ministro de la Juventud, de<br />

<strong>di</strong>ez Regiones italianas y de una<br />

larga serie de entes e instituciones<br />

(como la Cámara de los Diputados<br />

y el Senado) que han colaborado<br />

con la iniciativa.<br />

El comentador de excepción<br />

del evento - promocionado y<br />

organizado por la Presidencia<br />

nacional y de ANVGD Jóvenes-<br />

Bruno Pizzul, la “voz” por<br />

excelencia del perio<strong>di</strong>smo<br />

deportivo, muy tocado - ha<br />

hablado desde el borde del<br />

campo al gran público y en las<br />

entrevistas - del testimonio dado<br />

por los Desterrados y por los<br />

descen<strong>di</strong>entes de segunda y tercera<br />

generación tantos años después de<br />

los eventos de la posguerra.<br />

DESFILAN LAS<br />

BANDERAS DE ISTRIA,<br />

FIUME Y DALMAZIA<br />

cogidos, por tanto, por los<br />

aplausos y la emoción de<br />

2.000 espectadores, han desfilado<br />

los tres estandartes de Istria, Fiume<br />

y Dalmazia, sus portadores han<br />

sido los representantes juveniles<br />

de la ANVGD, guiados por Pietro<br />

Cerlienco y prece<strong>di</strong>dos por la<br />

Banda del Cuerpo de la Policía<br />

Municipal de Roma Capital que<br />

ha abierto la manifestación con la<br />

descen<strong>di</strong>entes provenían de otros<br />

Continentes y Países, de Canadá<br />

como de Argentina, de los Estados<br />

Unidos como de Sudáfrica o de<br />

Suiza: un dato que representa bien<br />

las <strong>di</strong>mensiones de aquello que fue<br />

el éxodo de la población italiana<br />

en el 1947, los hijos y nietos han<br />

adherido con entusiasmo y orgullo<br />

a la iné<strong>di</strong>ta competición.<br />

LOS PARTIDOS<br />

e han enfrentado<br />

primero el “Grion Pola”<br />

y el “Dalmazia”, entrenados<br />

respectivamente por Lucio<br />

Mujesan y por Pierluigi Pizzaballa.<br />

Un partido equilibrado y<br />

construido con acciones muy<br />

razonadas que ha terminado<br />

empatado 1 a 1 y finalizado en los<br />

penaltis con la victoria del “Grion”<br />

por 6 a 5. Es relevante la presencia<br />

en el “Grion” de la única mujer<br />

futbolista, Cristina Perini (ex<br />

“Arsenal” femenino, hoy residente<br />

en Canadá) que se ha <strong>di</strong>stinguido<br />

en el papel de defensa.<br />

El partido sucesivo ha<br />

sido entre el “Dalmazia” y la<br />

“Fiumana”, este ultimo entrenado<br />

por Sergio Vatta y aquí ha subido<br />

el ritmo gracias al buen juego de<br />

la “Fiumana”, que ha demostrado<br />

tener un saldo esquema de juego<br />

y considerable continuidad de<br />

pressing sobre el adversario, que<br />

también se ha defen<strong>di</strong>do bien: a<br />

pesar de todo la compañía fiumana<br />

ha marcado los dos sucesivos goles<br />

ganando por 3 a 1.<br />

El tercer y último enfrentamiento<br />

ha confirmado en la competición<br />

con el “Grion” la óptima<br />

prestación del equipo de Vatta: un<br />

partido que ha visto la predominación<br />

táctica y atlética de la “Fiu-<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ha conferido a los Subsecretarios<br />

Giovanar<strong>di</strong> y Mantica el «dólar de<br />

plata», que significa la amistad entre<br />

los dos Países unidos también<br />

por la <strong>di</strong>áspora giuliano-dalmata<br />

de la posguerra. Al final les han<br />

dado a los tres capitanes de equipo<br />

- Cristina Perini del “Grion<br />

Pola”, Fabio Cvetnich Margarit de<br />

la “Fiumana” y Riccardo Ferrari<br />

Cupilli del “Dalmazia” - las insignias<br />

obsequiadas por la Asociación<br />

“Viejas glorias de Roma y Lazio”.<br />

Las han entregado el presidente<br />

Gaetano Camillo y el secretario<br />

general Paolo Colucci.<br />

LOS PREMIOS DÍA<br />

DEL RECUERDO<br />

n el transcurso de la tarde<br />

futbolística han sido<br />

entregados los Premios día del<br />

recuerdo a los más prestigiosos<br />

campeones originarios de <strong>Venezia</strong><br />

Giulia y de Dalmazia: Nino<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Margherita Granbassi (esgrimista<br />

de origen istriana, campeona del<br />

mundo y bronce en Pequín 2008)<br />

y también Gabre Gabric que en<br />

las Olimpiadas de Jesse Owens<br />

(Berlin 1936) compitió por Italia<br />

en el lanzamiento del <strong>di</strong>sco.<br />

UNA HISTORIA DE<br />

CAMPEONES. EL<br />

CONVENIO SOBRE EL<br />

DEPORTE GIULIANO-<br />

DALMATA<br />

e ha desarrollado el mismo<br />

21 de septiembre, en el<br />

Au<strong>di</strong>torio del CONI bajo el Alto<br />

Patronato del Presidente de la<br />

Republica el Convenio «El deporte<br />

giuliano-dalmato en la historia<br />

italiana», promovido por la ANVGD,<br />

por la Sociedad Italiana Historia<br />

del Deporte y por la Asociación<br />

Nacional Atletas Olímpicos y<br />

Azzurri de Italia, al que han tomado<br />

parte ilustres estu<strong>di</strong>osos y notos<br />

exponentes del mundo deportivo.<br />

El trabajo lo ha comenzado el<br />

presidente de la ANVGD Lucio<br />

Toth, que ha recordado la larga<br />

tra<strong>di</strong>ción deportiva de las gentes<br />

giuliano-dalmatas desde el tiempo<br />

del imperio austro-húngaro, como<br />

prueban las <strong>numero</strong>sas sociedades<br />

Roberti, secretario Nacional<br />

ANAOAI, coor<strong>di</strong>nados por la<br />

estu<strong>di</strong>osa Angela Teja, presidente<br />

de la Sociedad Italiana de Historia<br />

del Deporte.<br />

De todos los intervinientes ha<br />

surgido que, a pesar de la relativa<br />

insignificancia de la población de<br />

referencia, la contribución de la<br />

atlética istriana, fiumana y dalmata<br />

fue deci<strong>di</strong>damente importante en<br />

términos numéricos y cualitativos,<br />

sobre todo por una significativa<br />

presencia femenina, como<br />

evidenciado por Silvio Dorigo, y<br />

fuertemente caracterizada por un<br />

alto y vivo orgullo y por la pasión<br />

por el deporte compren<strong>di</strong>do<br />

también como respeto al adversario<br />

y a las reglas.<br />

Para concluir tenemos la llave<br />

de lectura del entero convenio y<br />

quizás la explicada por Angela Teja<br />

como conclusión del encuentro,<br />

según la cual «se puede hacer<br />

historia también escribiendo<br />

la historia del deporte». Una<br />

consideración todavía más real por<br />

lo relacionado con los sucesos de<br />

<strong>Venezia</strong> Giulia y de Dalmazia entre<br />

el Ochocientos y el Novecientos,<br />

la larga duración en el transcurso<br />

de la que se ensamblaron eventos<br />

exaltantes y dramáticos, grandes<br />

acontecimientos colectivos e<br />

in<strong>di</strong>viduales y una región entera<br />

cambió ra<strong>di</strong>calmente varias veces<br />

su fisionomía.


16<br />

<br />

<br />

<br />

crete in cui ci troviamo, facendo<br />

quel poco che possiamo fare. Che<br />

è poi tanto rispetto all’in<strong>di</strong>fferenza<br />

con cui siamo stati trattati.<br />

I SEGNI DEL<br />

CAMBIAMENTO<br />

evidente che sul nostro<br />

fronte - quel confine orientale<br />

d’Italia dal quale siamo stati<br />

cacciati con una violenza barbare e<br />

folle, per usare le parole del nostro<br />

Presidente Napolitano - l’evento<br />

<strong>di</strong> rilievo è stato l’incontro a Pola<br />

dei due Presidenti delle Repubbliche<br />

italiana e croata il 3 settembre<br />

<strong>di</strong> quest’anno, con il concerto<br />

nell’Arena della città, gremita <strong>di</strong><br />

italiani, esuli e rimasti. Come non<br />

si era più visto dalle drammatiche<br />

manifestazioni dell’estate 1946,<br />

quando i polesani vi erano accorsi<br />

a migliaia per affermare davanti<br />

agli Alleati l’italianità della città e<br />

dell’Istria intera.<br />

Un altro avvenimento, impensabile<br />

qualche anno fa, aveva<br />

preceduto questo incontro tra le<br />

più alte autorità dei due Paesi: il<br />

Raduno annuale degli esuli da<br />

Pola nella loro città, accolti dagli<br />

italiani rimasti e dalle autorità citta<strong>di</strong>ne<br />

e regionali.<br />

L’Esodo dei 350.000 Giuliano-Dalmati<br />

non è più una supposta<br />

«favola» raccontata solo nel<br />

libro <strong>di</strong> Padre Falminio Rocchi<br />

e nella memoralistica dei nostri<br />

profughi, ma una realtà storica<br />

ufficialmente accettata e <strong>di</strong> cui<br />

si è chiesto ufficialmente perdono<br />

da parte del Presidente croato<br />

Josipović, uomo <strong>di</strong> grande animo<br />

e <strong>di</strong> profonda cultura. Nessun<br />

altro popolo esodato dalla terra<br />

natale nel «secolo breve» ha ricevuto<br />

questo riconoscimento. E<br />

con l’Esodo si riconoscono ufficialmente<br />

le Foibe - che <strong>di</strong> questo<br />

esodo sono state uno dei presupposti<br />

essenziali - per quello che<br />

sono effettivamente state: ecci<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

massa che oggi si definiscono «pulizia<br />

etnica».<br />

CHIAMATI<br />

A NUOVI COMPITI<br />

uesti due avvenimenti e<br />

il loro significato storico<br />

pongono tutte le nostre associazioni<br />

<strong>di</strong> fronte ad un compito<br />

arduo, per non rischiare <strong>di</strong> uscire<br />

<strong>di</strong> scena, dopo aver concorso a che<br />

questi eventi si verificassero. D’altro<br />

canto se ad essi fossimo mancati<br />

la nostra irrilevanza storica sarebbe<br />

totale, perché bypassati dal<br />

flusso degli avvenimenti come una<br />

<strong>di</strong>ga <strong>di</strong> fuscelli trascinati dalla corrente.<br />

Come giocare allora le carte<br />

che questi fatti ci hanno messo in<br />

mano <br />

Sul piano interno italiano<br />

battere il ferro caldo del riconoscimento<br />

internazionale della nostra<br />

vicenda da parte congiunta del<br />

Presidente Napolitano e dei due<br />

Presidenti croato e sloveno, che<br />

rappresentano oggi i nostri nemici<br />

<strong>di</strong> ieri. E questo sia per quanto<br />

riguarda l’annosa questione dei<br />

beni espropriati dall’ex regime<br />

iugoslavo sia per quanto riguarda<br />

il vasto aspetto culturale, ossia la<br />

nostra ininterrotta appartenenza<br />

all’evoluzione culturale della nazione<br />

italiana.<br />

Sulla prima questione il nostro<br />

Governo è chiamato a monitorare<br />

l’adesione della Croazia alla<br />

Ue secondo i termini del trattato<br />

<strong>di</strong> adesione, e in particolare sul<br />

versante dei <strong>di</strong>ritti umani, tra i<br />

quali rientra anche quello dei nostri<br />

beni.<br />

Sul piano culturale molto si<br />

sta facendo dalle nostre associazione<br />

(con una singolare concor<strong>di</strong>a!)<br />

per fare entrare la nostra storia nei<br />

libri <strong>di</strong> testo delle scuole. Due seminari<br />

nazionali gestiti dal Ministero<br />

per l’Istruzione l’Università e<br />

la Ricerca hanno richiamato l’attenzione<br />

<strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> docenti.<br />

Altri seminari si stanno preparando<br />

a livello nazionale e regionale.<br />

DIFENDERE<br />

CON INTELLIGENZA<br />

E OBIETTIVITÀ<br />

LE RAGIONI<br />

INOPPUGNABILI<br />

essuna paura quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

fronte ai negazionisti !<br />

Affrontarli ovunque a viso aperto,<br />

consapevoli delle nostre inoppugnabili<br />

ragioni, quando le sappiamo<br />

<strong>di</strong>fendere con intelligenza<br />

storica e obiettività politica, alla<br />

luce delle documentate e recenti<br />

ricerche <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi che nessuno<br />

può accusare <strong>di</strong> essere <strong>di</strong> parte.<br />

Le Foibe e l’Esodo dalle province<br />

del confine orientale non sono un<br />

«danno collaterale» della Resistenza<br />

europea al nazi-fascismo, come<br />

tali giustificabili. Sono invece il<br />

prodotto <strong>di</strong> un nazionalismo esasperato<br />

e sanguinario che, usando<br />

le ideologie del Novecento, ha<br />

Per «stare sulla notizia», clicca su www.anvgd.it<br />

Sul sito Internet della Sede nazionale www.anvgd.it tutte le notizie<br />

aggiornate dall’<strong>Associazione</strong>, dai suoi Comitati e Delegazioni provinciali,<br />

dal mondo dell’associazionismo giuliano-dalmato e dalle<br />

istituzioni nazionali.<br />

E una ricca Rassegna Stampa dalle agenzie e dalla testate giornalistiche<br />

italiane e non sui temi <strong>di</strong> maggiore interesse degli Esuli.<br />

spinto i popoli europei uno contro<br />

l’altro. Rappresentano il capitolo<br />

italiano delle pulizie etniche<br />

e dei genoci<strong>di</strong> inaugurati ai primi<br />

del Novecento a danno degli armeni<br />

e dei greci dell’Asia Minore<br />

e poi proseguiti al termine del Secondo<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale contro i<br />

popoli baltici, i tedeschi, i polacchi,<br />

gli ungheresi, i romeni delle<br />

regioni orientali, approfittando<br />

della sconfitta del nazismo per ripulire<br />

<strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> esseri umani le<br />

terre dove abitavano.<br />

I conflitti nei Balcani nell’ultimo<br />

decennio del secolo passato<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato come questi<br />

orrori possano avvenire e persino<br />

ripetersi nel cuore dell’Europa.<br />

Ecco perché è necessario proseguire<br />

nel cammino dell’integrazione<br />

europea. Meglio le guerre tra banche<br />

che le guerre tra etnie e i massacri<br />

nelle fosse comuni.<br />

Del resto anche nelle vicine<br />

Slovenia e Croazia è iniziato un<br />

coraggioso processo <strong>di</strong> ricostruzione<br />

storica delle vicende del Novecento,<br />

delle lotte intestine tra i<br />

popoli della ex Iugoslavia, della riscoperta<br />

della loro identità nazionale.<br />

Tutto il bianco e il nero non<br />

stanno dalla stessa parte, come noi<br />

esuli abbiamo sempre saputo, per<br />

averlo sperimentato <strong>di</strong> persona.<br />

In Istria nel 1944-’45 non c’era<br />

solo la resistenza croata e slovena.<br />

E anche le truppe d’occupazione<br />

italiane negli anni 1941-43 seppero<br />

spesso, pur nel mezzo <strong>di</strong> una<br />

guerriglia spietata, proteggere le<br />

popolazioni dai furori dell’o<strong>di</strong>o<br />

etnico, come oggi viene ufficialmente<br />

riconosciuto non solo dai<br />

serbi o dagli ebrei - che <strong>di</strong> quella<br />

protezione beneficiarono - ma anche<br />

dai croati.<br />

Le verità prima o poi prevalgono<br />

sulla «vulgata» delle opposte<br />

propagande, senza per questo<br />

capovolgere il giu<strong>di</strong>zio storico sui<br />

totalitarismi europei. Dialogare<br />

con la più avanzata cultura croata,<br />

serba e slovena <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong><br />

un dovere che deriva dalla nostra<br />

esperienza vissuta e dalla nostra<br />

volontà <strong>di</strong> ricomporre e non <strong>di</strong>videre<br />

memorie che si sono contrapposte<br />

anche troppo.<br />

Infine per noi esuli dalle terre<br />

perdute dell’Istria, del Quarnaro e<br />

della Dalmazia rimane sempre valido<br />

il compito <strong>di</strong> riconciliare gli<br />

italiani con la loro storia. Nel 150°<br />

anniversario dell’Unità nazionale<br />

il nostro contributo all’unificazione<br />

è stato riconosciuto in più<br />

occasioni. Aiutiamo ancora questa<br />

nostra nazione ad uscire dalle <strong>di</strong>fficoltà<br />

in cui si trova, rinsaldando<br />

i vincoli <strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> comuni<br />

memorie tra le regioni del paese.<br />

La nostra identità <strong>di</strong> Veneti<br />

dell’Adriatico orientale, nel ricordo<br />

della Serenissima, ha sempre<br />

rafforzato, e mai indebolito, la nostra<br />

coscienza <strong>di</strong> appartenere alla<br />

nazione italiana.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Progetto grafico e impaginazione Massimo Stasi<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

per introdurre nella <strong>di</strong>dattica percorsi scolastici de<strong>di</strong>cati: un’ipotesi<br />

esplicitamente con<strong>di</strong>visa ed appoggiata dal MIUR. <strong>Il</strong> primo Seminario<br />

regionale - ha riferito la rappresentante dell’Ufficio Scolastico<br />

Regionale Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Valentina Feletti - potrà avere luogo<br />

sempre a Trieste, nell’ambito dei progetti europei attivati dalle Regioni<br />

Veneto, Marche, Sardegna e Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia.<br />

Da parte delle associazioni degli Esuli, e in particolare delle<br />

delegate ANVGD per la Scuola, Maria Elena Depetroni e Donatella<br />

Schürzel, è stata sottolineata la necessità <strong>di</strong> dare tempestivamente e<br />

ufficialmente la massima evidenza alle iniziative poste in essere, in<br />

modo da <strong>di</strong>vulgare al meglio i programmi in agenda. <strong>Il</strong> presidente<br />

nazionale ANVGD, Lucio Toth, ha rimarcato la <strong>di</strong>sponibilità della <strong>Associazione</strong><br />

a contribuire con risorse proprie alla realizzazione del terzo<br />

Seminario nazionale e a fornire il supporto informativo e organizzativo<br />

necessario sul territorio giuliano e in generale nord-orientale,<br />

dove l’ANVGD è ben presente.<br />

Tra gli appuntamenti già delineati nelle precedenti riunioni,<br />

l’e<strong>di</strong>zione 2013 del concorso del Touring Club Italiano de<strong>di</strong>cato alle<br />

scuole superiori nell’ambito dell’iniziativa Classe Turistica. Festival<br />

del turismo scolastico, promosso da alcuni anni con successo dal TCI<br />

per valorizzare il valore formativo del viaggio d’istruzione e formare<br />

i giovani ai principi della tutela e della valorizzazione del patrimonio<br />

culturale e ambientale dei luoghi visitati. Lo storico ente, cooptato<br />

nel Gruppo <strong>di</strong> lavoro nel corso del 2010 e rappresentato dal suo delegato<br />

Leonardo Devoti, ha confermato la sua piena <strong>di</strong>sponibilità a<br />

collaborare alle iniziative congiunte. Nel corso dell’incontro o<strong>di</strong>erno è<br />

stata riba<strong>di</strong>ta la volontà comune <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care l’e<strong>di</strong>zione 2013 <strong>di</strong> Classe<br />

Turistica alla <strong>Venezia</strong> Giulia e all’Istria. <strong>Il</strong> delegato per la FederEsuli,<br />

Guido Brazzoduro, seguirà pertanto nei prossimi giorni le manifestazioni<br />

conclusive del Concorso del TCI, previste quest’anno a<br />

Benevento con la premiazione delle classi vincitrici, per concordare<br />

con gli organizzatori un piano operativo in vista dell’e<strong>di</strong>zione 2013.<br />

<strong>Il</strong> delegato dell’associazione “Coor<strong>di</strong>namento Adriatico”, Giorgio<br />

Siboni, ha proposto al TCI <strong>di</strong> valorizzare il suo cospicuo archivio<br />

fotografico - nel quale è conservato anche un considerevole <strong>numero</strong><br />

<strong>di</strong> immagini storiche delle regioni e delle città dell’Adriatico<br />

orientale - per allestire una mostra che potrebbe accompagnare le<br />

visite degli studenti. Un suggerimento che il delegato del Touring<br />

Club Italiano, Devoti, ha accolto favorevolmente riservandosi <strong>di</strong> verificare<br />

la consistenza del fondo iconografico.<br />

<strong>Il</strong> Gruppo <strong>di</strong> lavoro torna a riunirsi il 29 novembre. Sul sito internet<br />

della Sede nazionale www.anvgd.it e su “Difesa” <strong>di</strong> gennaio 2012<br />

la cronaca dell’incontro <strong>di</strong> lavoro, che tra gli argomenti all’or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno ha la definizione del programma del Seminario nazionale 2012.

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