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Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...

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Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />

Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />

Nel 150.mo<br />

Gli esuli giuliani e dalmati<br />

per l’Unità d’Italia<br />

<br />

12<br />

La nostra svolta<br />

per battere l’irrilevanza<br />

l <strong>2011</strong> è stato un anno <strong>di</strong><br />

svolta per le nostre associazioni<br />

<strong>di</strong> esuli istriani fiumani e<br />

dalmati. Un anno in cui molto si è<br />

parlato <strong>di</strong> «spirito europeo» dopo i<br />

due incontri tra i Presidenti delle<br />

Repubbliche italiana, croata e slovena:<br />

a Trieste nel luglio 2010 e a<br />

Pola nel settembre scorso.<br />

Ma che senso ha parlare <strong>di</strong><br />

W <br />

<br />

spirito europeo nel momento attuale,<br />

quando un’Europa politica<br />

non esiste e gli egoismi nazionali<br />

hanno ripreso il sopravvento<br />

come se i rapporti tra Paesi europei<br />

fossero tornati in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> oltre<br />

cent’anni Che senso ha parlarne<br />

quando alcuni paesi dell’Eurozona<br />

potrebbero ad<strong>di</strong>rittura uscirne per<br />

bancarotta<br />

Eppure per gli Stati che sono<br />

ancora fuori della Ue, come la<br />

Croazia o la Serbia, entrarvi rappresenta<br />

un traguardo importante<br />

per uscire <strong>di</strong> minorità e avere<br />

speranze <strong>di</strong> sviluppo economico<br />

e democratico. Paradosso incre<strong>di</strong>bile:<br />

voler entrare a far parte <strong>di</strong><br />

una famiglia i cui membri sono<br />

così <strong>di</strong>visi tra loro, con un entusiasmo<br />

popolare praticamente nullo,<br />

ridotto a pura convenienza e necessità<br />

vitale. Ma appunto perché<br />

vitale inelu<strong>di</strong>bile. Ed è questo il<br />

processo in corso, né sembra potersi<br />

arrestare, pena la scomparsa<br />

dell’Europa dall’atlante mon<strong>di</strong>ale.<br />

Che cosa possono e debbono<br />

fare le associazioni degli esuli, ere<strong>di</strong><br />

o residui dei «poveri profughi»<br />

<strong>di</strong> sessanta anni fa, per non essere<br />

sopravanzati dagli eventi<br />

Siamo stati educati al senso<br />

del dovere. È stato la nostra forza al<br />

momento dell’esodo e nei decenni<br />

che sono succeduti. Lo abbiamo<br />

trasmesso ai nostri <strong>di</strong>scendenti. È<br />

il nostro blasone <strong>di</strong> onore e <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità.<br />

E cerchiamo <strong>di</strong> riconoscere<br />

questo dovere nelle situazioni con-<br />

<br />

Scuola e confine orientale.<br />

I progetti per il 2012<br />

Al Miur il 27 ottobre scorso la riunione<br />

del Gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

unga e fruttuosa la riunione del Gruppo <strong>di</strong> lavoro sul confine<br />

orientale convocata il 27 ottobre nella sede del Ministero della<br />

Pubblica Istruzione, Università e Ricerca Scientifica alla presenza<br />

dei rappresentanti delle associazioni dell’esodo giuliano-dalmato e<br />

dei competenti uffici del Dicastero. L’incontro riprende le fila del lavoro<br />

avviato sin dal 2010 allo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e realizzare iniziative<br />

utili a sensibilizzare il mondo della scuola - <strong>di</strong>rigenti scolastici,<br />

docenti e studenti - sulla storia della <strong>Venezia</strong> Giulia e della Dalmazia<br />

nella sua ricca complessità, sinora ampiamente trascurata dai libri <strong>di</strong><br />

testo e dall’insegnamento.<br />

I due Seminari nazionali <strong>di</strong> formazione del 2010 e <strong>2011</strong>, de<strong>di</strong>cati<br />

agli approfon<strong>di</strong>menti della storia del Novecento nei territori orientali,<br />

hanno inaugurato un percorso che il Gruppo <strong>di</strong> lavoro MIUR-<br />

AssoEsuli intende proseguire, e l’incontro o<strong>di</strong>erno ha visto al centro<br />

della <strong>di</strong>scussione l’organizzazione del terzo Seminario nazionale, da<br />

tenersi nel 2012 questa volta a Trieste, sempre nel mese <strong>di</strong> febbraio,<br />

in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli <strong>Venezia</strong><br />

Giulia. Al Seminario nazionale potranno affiancarsi quin<strong>di</strong> seminari<br />

regionali, concepiti come laboratori de<strong>di</strong>cati agli insegnanti<br />

<br />

Da Roma a Rovigno,<br />

la “tre giorni” dell’ANVGD<br />

Incontri culturali e programmi futuri, la ricca agenda<br />

della Comunità esule nella Capitale e della Comunità<br />

<strong>Nazionale</strong> Italiana nella città istriana<br />

iornate molto intense<br />

e molto promettenti<br />

quelle che vissute a Rovigno, il<br />

30 settembre e l’1 e il 2 ottobre<br />

<strong>2011</strong>, in occasione della seconda<br />

fase dell’incontro fra la città <strong>di</strong>-<br />

Roma promosso dal Comitato<br />

provinciale ANVGD e la città <strong>di</strong><br />

Rovigno d’Istria, in collaborazione<br />

e con il tramite della Comunità<br />

<strong>Nazionale</strong> Italiana. Nel corso<br />

<strong>di</strong> tre intensi giorni si è svolta<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Gli indennizzi alle società, problemi e normativa<br />

<br />

<br />

una serie <strong>di</strong> manifestazioni intese<br />

a far conoscere l’attuale realtà<br />

culturale italiana in Istria (promossa<br />

dalla Comunità <strong>Nazionale</strong><br />

Italiana e dal Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />

storiche <strong>di</strong> Rovigno), e parallelamente<br />

a quanto svolto dalle Associazioni<br />

degli esuli in Italia e,<br />

in particolare, a Roma.<br />

L’ampia cronaca nella<br />

Rubrica Dai Comitati<br />

Ai Lettori<br />

un felice Natale<br />

ed un sereno<br />

2012<br />

Con il <strong>2011</strong> termina anche la<br />

ricorrenza del 150.mo dell’Unità<br />

nazionale. Per tutto l’anno, ma<br />

a partire dal <strong>numero</strong> <strong>di</strong> ottobre<br />

2010, sulla nostra testata è stato<br />

riprodotto il logo delle manifestazioni<br />

ufficiali, per significare<br />

la viva partecipazione degli Esuli<br />

ad un traguardo così significativo.<br />

Ai nostri Lettori rinnoviamo<br />

l’augurio <strong>di</strong> buone festività e <strong>di</strong><br />

un prospero Nuovo Anno, e l’invito<br />

a continuare a seguirci dalle<br />

colonne <strong>di</strong> “Difesa”. Entriamo<br />

insieme nel 151.mo!<br />

Abbonamenti 2012,<br />

l’in<strong>di</strong>spensabile sostegno dei Lettori<br />

u questo <strong>numero</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>cembre <strong>2011</strong> e sul<br />

prossimo, <strong>di</strong> gennaio 2012, gli<br />

abbonati a “Difesa Adriatica”<br />

troveranno i bollettini <strong>di</strong> conto<br />

corrente utili a rinnovare l’abbonamento<br />

per l’anno nuovo. Una<br />

cifra contenuta, <strong>di</strong> 30 Euro per<br />

11 numeri all’anno <strong>di</strong> 16 pagine<br />

a colori - con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> due<br />

numeri <strong>di</strong> 20 pagine in occasione<br />

del Giorno del Ricordo e <strong>di</strong> altre<br />

circostanze particolari - rimasta<br />

invariata dal 2007 nonostante i<br />

consistenti rincari delle spese <strong>di</strong><br />

stampa e <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione, assicura<br />

una informazione esauriente e<br />

affidabile su tutte le questioni <strong>di</strong><br />

interesse degli Esuli.<br />

Dall’andamento degli indennizzi<br />

per i «beni abbandonati»<br />

alla questione delle corrette in<strong>di</strong>cazioni<br />

anagrafiche (documenti<br />

<strong>di</strong> identità, patenti, tessere sanitarie,<br />

posizioni pensionistiche),<br />

a temi come previdenza, riscatto<br />

agevolato degli immobili e<strong>di</strong>ficati<br />

Triangular del Recuerdo, triunfa la “Fiumana”<br />

per i profughi,<br />

rapporti con le<br />

pubbliche istituzioni<br />

e amministrazioni,<br />

organizzazione<br />

e celebrazione<br />

del Giorno del<br />

Ricordo, “Difesa Adriatica” e la<br />

Sede nazionale offrono una seria<br />

consulenza a tutto tondo.<br />

<strong>Il</strong> rinnovo dell’abbonamento<br />

è dunque un piccolo ma in<strong>di</strong>spensabile<br />

gesto <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong><br />

sostegno alle attività condotte con<br />

quoti<strong>di</strong>ano spirito <strong>di</strong> servizio. Gli<br />

abbonamenti restano sempre una<br />

fonte in<strong>di</strong>spensabile alla prosecuzione<br />

delle attività a favore degli<br />

Esuli che mensilmente vengono<br />

aggiornati dalle colonne <strong>di</strong> “Difesa”,<br />

dal sito Internet della Sede<br />

nazione www.anvgd.it e che quoti<strong>di</strong>anamente<br />

ricevono consulenza<br />

telefonica e personale gratuita,<br />

siano abbonati, associati o no.<br />

<br />

“Fiumana” triumphs at the “Triangolare del Ricordo” Tournament


2<br />

<br />

<br />

<strong>Il</strong> Vaticano nomina un vescovo<br />

coa<strong>di</strong>utore per Daila<br />

Dovrà vigilare sulle mosse della Diocesi <strong>di</strong> Parenzo-Pola<br />

inchiesta del quoti<strong>di</strong>ano<br />

croato “Vecernji List”,<br />

apparsa nelle scorse settimane, rivela<br />

cosa presumibilmente possa<br />

nascondersi <strong>di</strong>etro la dura <strong>di</strong>atriba<br />

tra i frati benedettini <strong>di</strong> Praglia e<br />

W <br />

<br />

la <strong>di</strong>ocesi istriana <strong>di</strong> Parenzo-Pola<br />

in relazione alla proprietà del monastero<br />

<strong>di</strong> Dalia e terreni annessi<br />

Secondo i documenti <strong>di</strong> cui<br />

l’organo <strong>di</strong> stampa è venuto in<br />

possesso, e rilanciati dal quoti<strong>di</strong>ano<br />

triestino “<strong>Il</strong> Piccolo”, una speculazione<br />

immobiliare a cinque<br />

stelle: un progetto del 2003-2004<br />

firmato da uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> architetti<br />

<strong>di</strong> Graz e denominato «Progetto<br />

Daila», preparato su commissione<br />

della “Benedetto Ltd.” <strong>di</strong> cui sono<br />

proprietari la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Parenzo-<br />

Pola, la parrocchia <strong>di</strong> Daila e la<br />

“Diözesane Immobilien-Stiftung”<br />

(fondazione <strong>di</strong> proprietà della<br />

<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Linz). <strong>Il</strong> progetto <strong>di</strong> trasformare<br />

il monastero <strong>di</strong> Daila in<br />

un resort turistico a cinque stelle,<br />

con albergo, appartamenti <strong>di</strong> lusso,<br />

centro benessere, ristoranti e<br />

giar<strong>di</strong>ni è tuttavia sfumato quando<br />

i benedettini <strong>di</strong> Praglia hanno<br />

presentato istanza <strong>di</strong> causa alla<br />

<strong>di</strong>ocesi, alla parrocchia <strong>di</strong> Daila<br />

e allo Stato croato, tutti soggetti<br />

implicati nella proprietà degli immobili.<br />

Naturalmente, fonti dell’arcivescovato<br />

<strong>di</strong> Zagabria hanno riba<strong>di</strong>to<br />

che tutte le precedenti operazioni<br />

si sono svolte nei termini <strong>di</strong><br />

legge. Ora, con l’intervento dello<br />

Stato croato che ha rievocato a<br />

sé Daila e i suoi terreni, il mega<br />

progetto a cinque stelle appare,<br />

secondo gli osservatori, molto<br />

improbabile. Ma nel frattempo il<br />

Pontefice ha provveduto a nominare<br />

vescovo coa<strong>di</strong>utore <strong>di</strong> Porec/<br />

Parenzo mons. Drazen Kutlesa: il<br />

quale, in quanto coa<strong>di</strong>utore, secondo<br />

<strong>di</strong>ritto canonico goce del<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> successione, e pertanto<br />

Kutlesa potrà sostituire, quando<br />

la Santa Sede dovesse <strong>di</strong>sporlo, il<br />

vescovo Ivan Milovan.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che mons. Milovan<br />

si era opposto fortemente<br />

ed esplicitamente all’accordo<br />

sottoscritto dal vicecamerlengo<br />

nominato dal Papa per risarcire i<br />

benedettini del monastero <strong>di</strong> Praglia:<br />

una posizione molto critica<br />

che aveva ottenuto il consenso <strong>di</strong><br />

pressoché tutta la Chiesa croata,<br />

eccezione fatta per il card. Josip<br />

Bozanić, accusato dalla pubblica<br />

opinione e dal clero croati <strong>di</strong><br />

perseguire gli interessi <strong>di</strong> Roma.<br />

Insomma, mons. Milovan è stato<br />

sottoposto ad attenta vigilanza.<br />

<br />

«La Croazia deve rispettare le<br />

libertà fondamentali dell’UE»<br />

a Croazia è tenuta a rispettare le libertà fondamentali sancite<br />

dall’Unione europea: lo ha affermato Paul Vandoren, capo della<br />

delegazione comunitaria in Croazia, rispondendo alle domande dei<br />

giornalisti che gli hanno chiesto <strong>di</strong> commentare l’annuncio del primo<br />

ministro Jadranka Kosor relativo a un progetto <strong>di</strong> legge il cui scopo<br />

sarebbe quello <strong>di</strong> garantire esclusivamente allo Stato croato il <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> possedere una quota azionaria superiore al 49 p.c. della principale<br />

compagnia petrolifera.<br />

Vandoren ha parlato anche delle presunte pressioni <strong>di</strong> Bruxelles<br />

affinché Zagabria acceleri il processo <strong>di</strong> adesione all’UE. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>plomatico<br />

W <br />

<br />

ha detto <strong>di</strong> non essere al corrente <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> pressioni, ribadendo<br />

la posizione <strong>di</strong> Bruxelles secondo la quale le elezioni e il referendum<br />

sull’adesione della Croazia all’UE dovrebbero svolgersi separatamente.<br />

Emanuela<br />

D’Alessandro<br />

nuovo<br />

ambasciatore<br />

d’Italia<br />

a Zagabria<br />

manuela<br />

D’Alessandro<br />

è il nuovo ambasciatore<br />

italiano a Zagabria. Nata a Roma,<br />

laurea alla LUISS, è entrata in carriera<br />

<strong>di</strong>plomatica nel 1987 e presta<br />

servizio prima a Budapest e<br />

successivamente a Vienna. Nella<br />

capitale austriaca, lavora presso la<br />

Rappresentanza italiana all’OSCE<br />

(Organizzazione per la Sicurezza<br />

e la Cooperazione in Europa).<br />

«Mi aspetta un lavoro entusiasmante»,<br />

ha <strong>di</strong>chiarato il neoambasciatore.<br />

«La Croazia si trova<br />

in un’area molto importante e<br />

con cui l’Italia ha ottimi rapporti.<br />

«Siamo il loro primo partner<br />

commerciale. La mia priorità<br />

sarà quella <strong>di</strong> rafforzare ancora<br />

<strong>di</strong> più i rapporti commerciali, la<br />

presenza delle nostre aziende e<br />

Una donna anche il nuovo<br />

ambasciatore d’Italia in Slovenia<br />

isita a Capo<strong>di</strong>stria, nelle<br />

scorse settimane, della<br />

nuova ambasciatrice d’Italia in Slovenia,<br />

Rossella Franchini Sherifis,<br />

che ha incontrato una delegazione<br />

della Comunità nazionale italiana.<br />

Nel corso dei colloqui, svoltisi<br />

a Palazzo Gravisi - sede della Comunità<br />

degli italiani e della CAN<br />

capo<strong>di</strong>striana - i rappresentanti<br />

della minoranza hanno rimarcato<br />

l’attaccamento alle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lingua<br />

e cultura. «Quello che è emerso<br />

dall’incontro - ha <strong>di</strong>chiarato a fine<br />

incontro l’ambasciatrice Franchini<br />

Sherifis - ci permette <strong>di</strong> costruire<br />

una base progettuale per un impegno<br />

e una visione strategica <strong>di</strong> quello<br />

che c’è da fare, a partire da subito,<br />

per essere più incisivi e far meglio<br />

valere l’importanza della comunità<br />

italiana nell’ambito del Paese in cui<br />

vive». Dopo l’incontro a Palazzo<br />

intensificare i rapporti culturali<br />

e le relazioni bilaterali, in vista<br />

anche della formazione della<br />

macro regione adriatico ionica».<br />

D’Alessandro ha quin<strong>di</strong> ricordato<br />

l’incontro a Pola, in settembre,<br />

tra il presidente della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano, e il suo<br />

omologo, Ivo Josipović: «Pola ha<br />

rappresentato un ulteriore tassello<br />

della collaborazione fra i due<br />

Paesi, un momento <strong>di</strong> svolta. Anche<br />

i problemi seri esistenti sono<br />

destinati a essere risolti perché<br />

esiste una comunanza <strong>di</strong> vedute e<br />

<strong>di</strong> intese, all’insegna dello spirito<br />

<strong>di</strong> Trieste e <strong>di</strong> Pola».<br />

Gravisi, Rossella Franchini Sherifis<br />

ha visitato gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Tv e Ra<strong>di</strong>o<br />

Capo<strong>di</strong>stria, dove vengono prodotti<br />

i programmi italiani, mentre a Isola<br />

ha preso parte all’inaugurazione del<br />

tra<strong>di</strong>zionale Seminario <strong>di</strong> lingua e<br />

cultura italiana per gli insegnanti,<br />

giunto quest’anno alla 49.ma e<strong>di</strong>zione,<br />

organizzato dal Ministero<br />

Affari Esteri italiano, dall’Istituto<br />

per l’Educazione della Repubblica<br />

<strong>di</strong> Slovenia, dall’Unione italiana e<br />

dall’Università popolare <strong>di</strong> Trieste.<br />

<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

DALL’UNIONE EUROPEA<br />

VIA LIBERA ALLA CROAZIA<br />

el frattempo, secondo il presidente del Parlamento europeo<br />

Jerzy Buzek «la Croazia ha fatto enormi passi in avanti negli<br />

ultimi anni e può servire da esempio agli altri Paesi dei Balcani,<br />

dove l’UE vuole mettere in evidenza i valori della convivenza, della<br />

riconciliazione pacifica, insieme alla crescita economica e alla lotta<br />

alla corruzione». Ma un tema “caldo” della politica è la recente bocciatura<br />

del doppio voto da parte della Corte costituzionale croata,<br />

come ha rimarcato il presidente dell’Unione Italiana Furio Ra<strong>di</strong>n<br />

in un’intervista a tutto campo a “La Voce del Popolo”: tra gli altri<br />

argomenti, la bocciatura del doppio voto da parte della Corte costituzionale<br />

croata può essere inserita, a suo avviso, nell’ambito <strong>di</strong> un<br />

clima caratterizzato dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> recepire i <strong>di</strong>ritti delle minoranze<br />

in Croazia. «La vicenda del “doppio voto” denota in maniera<br />

esemplare - ha sottolineato Ra<strong>di</strong>n - a uno stato <strong>di</strong> nazionalismo che<br />

esiste ancora in Croazia. Le minoranze, in questa battaglia, sono<br />

state lasciate da sole, in balia <strong>di</strong> una Corte costituzionale fortemente<br />

politicizzata. Nessun partito, neanche quelli che avrebbero tratto<br />

profitto dal doppio voto, ci ha aiutato. Per questo, ci troviamo costretti<br />

a continuare questa lotta in ambienti internazionali, ma soprattutto<br />

affidandoci alle nostre forze, ed è scontato che lo faremo».<br />

ARRESTATO BOLJKOVAC,<br />

EX MEMBRO DELL’ OZNA<br />

ntanto si è appreso che Josip Boljkovac, 89enne ex ministro<br />

degli Interni della Croazia, è stato arrestato per crimini commessi<br />

alla fine della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale. Boljkovac è accusato<br />

<strong>di</strong> aver or<strong>di</strong>nato l’assassinio <strong>di</strong> 21 civili nella regione <strong>di</strong> Duga<br />

Resa, nel maggio del 1945, secondo quanto riferito da un comunicato<br />

del ministero degli Interni croato. L’ex ministro, allora membro<br />

dei servizi segreti comunisti dell’OZNA, avrebbe fatto arrestate<br />

senza prove un gruppo <strong>di</strong> persone sospettate <strong>di</strong> collaborare con il<br />

regime filonazista croato degli Ustasha. I civili sarebbero poi stati<br />

uccisi da alcuni membri dell’unità che Boljkovac comandava. L’ultraottantenne<br />

è stato il primo ministro degli Interni della dopo la<br />

proclamazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza dalla ex Jugoslavia nel 1991.


3<br />

<br />

La Dieta provinciale istriana: a 150 dall’istituzione a Parenzo<br />

un convegno internazionale ne illumina la storia<br />

Ci perviene da “Coor<strong>di</strong>namento<br />

Adriatico” e volentieri pubblichiamo<br />

una sintesi dei lavori della “tre<br />

giorni” <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o svoltisi a Parenzo<br />

in occasione del 150.mo della Dieta<br />

provinciale passata alla storia come<br />

«del nessuno». Un appuntamento<br />

importante, che per la prima volta<br />

ha visto riuniti docenti e ricercatori<br />

italiani, sloveni e croati intorno a<br />

temi storiografici <strong>di</strong> comune interesse<br />

in un clima <strong>di</strong> sereno confronto<br />

pur nella naturale possibile <strong>di</strong>versità<br />

<strong>di</strong> opinioni e orientamenti.<br />

Per “Coor<strong>di</strong>namento Adriatico” era<br />

presente e relatore il suo presidente,<br />

prof. Gisueppe de Vergottini (Università<br />

<strong>di</strong> Bologna, intervento su I<br />

de Vergottini <strong>di</strong> Parenzo e l’identità<br />

italiana prima e dopo il 1861),<br />

insieme con i docenti Carlo Ghisalberti,<br />

Roberto Spazzali, Giuseppe<br />

Parlato, Pietro Zovatto e Diego<br />

Re<strong>di</strong>vo (per l’intero programma <strong>di</strong><br />

veda “Difesa Adriatica” <strong>di</strong> novembre<br />

<strong>2011</strong>).<br />

i è svolto a Parenzo dal 13<br />

al 15 ottobre il Convegno<br />

Scientifico internazionale sul tema<br />

150 anni dall’istituzione della <strong>di</strong>eta<br />

provinciale istriana a Parenzo organizzato<br />

da Società Storica Istriana<br />

(dott. M. Levak) e dal Museo del<br />

Territorio Parentino (dott.ssa Elena<br />

Uljančič-Vekić). L’occasione<br />

era quella della <strong>di</strong>scussione sul<br />

significato del voto della Dieta<br />

provinciale istriana che nel 1861<br />

per due volte rifiutò <strong>di</strong> inviare<br />

i propri delegati al parlamento<br />

viennese,votando per «nessuno».<br />

<strong>Il</strong> voto è stato interpretato nel<br />

tempo in modo sensibilmente <strong>di</strong>vergente.<br />

Per gli italiani dell’area<br />

istriana e triestina e per i comitati<br />

<strong>di</strong> esuli che lavoravano in Italia<br />

per un programma <strong>di</strong> ricongiungimento<br />

alla patria comune il voto<br />

fu subito giustificato ed esaltato<br />

W <br />

come una coraggiosa attestazione<br />

<strong>di</strong> italianità in contrapposizione<br />

alla politica oppressiva asburgica.<br />

In effetti l’Austria non gradì<br />

certo la protesta e dopo il secondo<br />

tentativo <strong>di</strong> ottenere i delegati<br />

sciolse la Dieta salvo riconvocarla<br />

più tar<strong>di</strong> e consentirle <strong>di</strong> lavorare<br />

ma soltanto dopo avere ottenuto<br />

l’abbandono <strong>di</strong> un atteggiamento<br />

provocatorio verso l’autorità costituita.<br />

Per i croati e in parte per gli<br />

sloveni la Dieta istriana era importante<br />

perche fu in quella sede<br />

che i loro esponenti, soprattutto<br />

i vescovi che ne facevano parte <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ritto, impostarono una tenace<br />

battaglia con i deputati italiani,<br />

allora maggioritari, al fine <strong>di</strong> ottenere<br />

che i <strong>di</strong>battiti si svolgessero<br />

anche nella loro lingua nazionale.<br />

<strong>Il</strong> voto del «nessuno» fu effettivamente<br />

significativo sia per gli<br />

autonomisti che per gli irredentisti<br />

del tempo ma in realtà ebbe una<br />

W <br />

<br />

<br />

risonanza prevalentemente locale.<br />

L’Italia allora non aveva nei suoi<br />

programmi l’annessione dei territori<br />

adriatici. La linea <strong>di</strong> condotta<br />

nei confronti dell’Austria dopo la<br />

conclusione della guerra del 1866<br />

e sopratutto dopo la stipula della<br />

Triplice alleanza fu orientata nel<br />

senso <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> tregua verso<br />

l’Austria.<br />

La Regione Lazio taglia la cultura degli Esuli<br />

Giuliano-Dalmati<br />

un vero grido d’allarme<br />

quello lanciato proprio<br />

il 4 Novembre, dalla Società <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong> Fiumani, che in una ferma<br />

nota <strong>di</strong>ffusa alle agenzie denuncia:<br />

«Quello che non ha fatto il<br />

centro-sinistra lo sta facendo il<br />

centro-destra».<br />

Si legge dunque nel comunicato<br />

dell’ente <strong>di</strong> ricerca: «Da<br />

notizie pervenuteci comunichiamo<br />

che quest’anno la Regione<br />

Lazio ha definanziato la legge<br />

nr. 4/2006 ex art. 66, che contribuiva<br />

alle iniziative sulla storia<br />

dell’esodo dei giuliano-dalmati<br />

e della trage<strong>di</strong>a delle foibe istriane<br />

che a onor del vero voluta dal<br />

centro destra, all’epoca in minoranza<br />

nel consiglio regionale,<br />

è stata comunque portata avanti<br />

per anni e rifinanziata dalla<br />

giunta Marrazzo. Con tale legge<br />

le associazioni degli esuli presenti<br />

nel Lazio hanno potuto finanziare<br />

il monumento alle vittime<br />

delle foibe posto a Roma-Eur e<br />

tante pubblicazioni <strong>di</strong>stribuite<br />

sempre gratuitamente al mondo<br />

della scuola e ai ricercatori.<br />

La Legge n.92/2004 sul<br />

Giorno del Ricordo - prosegue<br />

la Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani -<br />

viene così ignorata man mano<br />

anche da un ente importante<br />

come la Regione Lazio. Non<br />

bastano le corone d’alloro per i<br />

nostri morti occorre fare cultura<br />

e ricordare la Storia Patria, che<br />

riguarda tutti gli italiani per costruire<br />

un futuro <strong>di</strong>verso dove la<br />

propria identità costituisce un<br />

valore inossidabile e non una<br />

voce scomoda da depennare dal<br />

bilancio!».<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

APPROFONDIRE<br />

LO STUDIO DEL<br />

PASSATO PER APRIRSI A<br />

NUOVE PROSPETTIVE<br />

DI RICERCA<br />

u piuttosto col clima ra<strong>di</strong>calmente<br />

cambiato al<br />

momento del primo conflitto<br />

mon<strong>di</strong>ale, quando l’Austria era ritornato<br />

il nemico <strong>di</strong> sempre, che si<br />

sviluppò la politica annessionista<br />

e allora il voto della Dieta fu rivalutato<br />

ricostruendo a posteriori la<br />

sua importanza in chiave irredentista.<br />

<strong>Il</strong> voto veniva quin<strong>di</strong> letto<br />

come espressa <strong>di</strong>chiarazione della<br />

volontà <strong>di</strong> redenzione e quin<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> annessione alla madrepatria da<br />

parte degli istriani.<br />

I fatti evocati accaddero centocinquanta<br />

anni or sono. Pochi<br />

esperti ne hanno una competente<br />

cognizione in Italia. Francamente<br />

nessuno si illudeva che in Istria<br />

se ne potesse trattare in modo<br />

approfon<strong>di</strong>to, fatta eccezione per<br />

una comprensibile sottolineatura<br />

del ruolo svolto dalla allora minoranza<br />

slava nella Dieta al fine <strong>di</strong><br />

contrastare il vantaggio politico,<br />

anche in termini culturali e linguistici,<br />

degli italiani <strong>di</strong> allora.<br />

Contrariamente alle aspettative<br />

pessimistiche è stata presa l’iniziativa<br />

<strong>di</strong> organizzare tre giornate<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>battito a tutto tondo sulla attività<br />

della Dieta del nessuno invitando<br />

anche esperti italiani (Ghisalberti,<br />

Spazzali, Parlato, Zovatto,<br />

Re<strong>di</strong>vo, de Vergottini). <strong>Il</strong> confronto<br />

è stato ampio e franco anche se<br />

non esaustivo, vista la complessità<br />

e ampiezza delle questioni che<br />

sono emerse. Ai lavori hanno partecipato<br />

<strong>numero</strong>si giovani stu<strong>di</strong>osi<br />

e questo è molto positivo. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito<br />

si è svolto pariteticamente in<br />

italiano e croato e questo è pure<br />

positivo. Ricca la partecipazione<br />

<strong>di</strong> ricercatori del Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />

Storiche <strong>di</strong> Rovigno guidati<br />

dal professore Radossi.<br />

Al convegno è giunto l’incoraggiamento<br />

del Presidente della<br />

Repubblica e questo sottolinea che<br />

le nostre istituzioni non hanno del<br />

tutto abbandonato l’interesse per<br />

la presenza storica italiana in terra<br />

d’Istria. Anche il Presidente croato<br />

ha mandato il suo saluto. <strong>Il</strong> convegno,<br />

anche per la partecipazione<br />

delle autorità locali, ha avuto<br />

quin<strong>di</strong> una sua ufficialità.<br />

Nel complesso non si può che<br />

manifestare sod<strong>di</strong>sfazione per una<br />

iniziativa che appare costruttiva<br />

e non certo <strong>di</strong> mera circostanza.<br />

L’augurio è che una nuova fase <strong>di</strong><br />

impegno sia segnata da questi lavori<br />

e che quin<strong>di</strong> soprattutto i giovani<br />

ricercatori siano incoraggiati<br />

ad approfon<strong>di</strong>re i temi trattati che<br />

sono ricchi <strong>di</strong> possibili interessanti<br />

sviluppi.<br />

<strong>Il</strong> confine orientale, le origini<br />

del dramma<br />

La giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti promossa da Roma<br />

Capitale e Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani<br />

ell’ambito del progetto «Roma nel cammino della memoria:<br />

percorsi e viaggi <strong>di</strong> storia, cultura e impegno civile», la Casa<br />

della Memoria e della Storia (Via <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Sales, 5) ha<br />

ospitato giovedì 27 ottobre la Giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti<br />

organizzata dall’amministrazione <strong>di</strong> Roma Capitale e dalla Società <strong>di</strong><br />

Stu<strong>di</strong> Fiumani.<br />

La Giornata ha avuto inizio alle ore 9.30 con i saluti istituzionali<br />

<strong>di</strong> Marino Micich, <strong>di</strong>rettore<br />

dell’Archivio del Museo Storico<br />

<strong>di</strong> Fiume, in veste <strong>di</strong> moderatore,<br />

<strong>di</strong> Gianluigi De Palo, assessore<br />

alla Famiglia, all’Educazione e<br />

Giovani, <strong>di</strong> Aldo Giovanni Ricci,<br />

delegato alla Memoria Storica <strong>di</strong><br />

Roma Capitale.<br />

Dalle ore 10.00 alle 10.45<br />

prima sessione, de<strong>di</strong>cata al tema<br />

La frontiera orientale giuliana.<br />

Autonomismo e irredentismo dalla<br />

fine della Terza guerra d’In<strong>di</strong>pendenza<br />

(1866) alla vigilia della<br />

Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, intervento<br />

<strong>di</strong> Ester Capuzzo (Università<br />

<strong>di</strong> Roma “La Sapienza”).<br />

Dalle ore 10.45 alle 11.30<br />

relazione <strong>di</strong> Giuseppe Parlato<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

(Libera Università degli Stu<strong>di</strong> San Pio V) L’area dell’Adriatico orientale<br />

tra le due guerre (1918-1941).<br />

A seguire, dalle ore 12.00 alle 12.45 la lezione <strong>di</strong> Roberto Spazzali<br />

(Istituto Regionale per la Storia del Movimento <strong>di</strong> liberazione nel<br />

Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia) dal titolo La fine della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

e la <strong>Venezia</strong> Giulia. La questione delle foibe istriane e dell’esodo degli<br />

italiani.<br />

La sessione pomeri<strong>di</strong>ana ha previsto, dalle 15.00 alle 15.45 la relazione<br />

<strong>di</strong> Maria Ballarin (<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia)<br />

sul tema I libri <strong>di</strong> testo per la scuola, la <strong>Venezia</strong> Giulia, l’esodo e<br />

le foibe; quin<strong>di</strong>, dalle 15.45 alle 16.30, Marino Micich si è soffermato<br />

su La presenza giuliano-dalmata a Roma. Storia e futuro.<br />

Al termine delle relazioni, Parlano gli esuli. Testimonianze. Voci e<br />

volti dell’esodo giuliano-dalmato hanno raccontato le drammatiche<br />

esperienze vissute al confine orientale sotto l’occupazione jugoslava.


4<br />

<br />

<br />

Le scuole italiane sotto Tito<br />

L’assimilazione come programma<br />

Nel volume <strong>di</strong> Federica Gullino le relazioni del viceconsole a Capo<strong>di</strong>stria Baldocci<br />

sullo stato dell’istruzione <strong>di</strong> regime nei territori ceduti<br />

on sarà mai sotto-<br />

abbastanza lineato<br />

che una delle con<strong>di</strong>zioni essenziali<br />

per garantire vitalità e prosperità<br />

a un gruppo etnico, calato<br />

in un contesto plurinazionale,<br />

per salvaguardare le sue tra<strong>di</strong>zioni<br />

e le sue caratteristiche peculiari<br />

<strong>di</strong> natura psicologica, culturale<br />

e linguistica, è costituita dalla<br />

posizione, dall’efficienza e delle<br />

prospettive <strong>di</strong> quelle istituzioni<br />

che, attraverso un particolare<br />

processo educativo-istruttivo,<br />

mirano in modo organizzato e<br />

sistematico a formare una personalità<br />

completa implicante pure<br />

la connotazione nazionale nelle<br />

sue molteplici estrinsecazioni».<br />

<strong>Il</strong> concetto della centralità degli<br />

istituti educativi in territorio<br />

istriano emerge chiaramente nel<br />

1972 dalle parole <strong>di</strong> Antonio<br />

Borme, presidente (dal 1963 al<br />

1974) della “Unione degli italiani<br />

<strong>di</strong> Istria e Fiume” (UIIF);<br />

e che non si trattasse <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso<br />

puramente teorico stava<br />

a <strong>di</strong>mostrarlo la precarietà della<br />

situazione scolastica nella regione,<br />

oggetto oltretutto <strong>di</strong> un continuo<br />

tira e molla e <strong>di</strong> una quoti<strong>di</strong>ana<br />

conflittualità tra sloveni e<br />

Governo militare alleato.<br />

In realtà, l’amministrazione<br />

alleata si sforzò, pur nei limiti<br />

del proprio mandato temporaneo<br />

e fiduciario, <strong>di</strong> portare<br />

avanti una politica scolastica che<br />

assicurasse uguaglianza <strong>di</strong> trattamento<br />

per entrambi i gruppi nazionali.<br />

In questa ottica devono<br />

leggersi gli interventi per il reperimento<br />

<strong>di</strong> locali per le scuole<br />

slovene, per lo stanziamento <strong>di</strong><br />

fon<strong>di</strong> per gli arre<strong>di</strong> e i sussi<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>dattici, per la pre<strong>di</strong>sposizione<br />

dei programmi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ricalcanti<br />

quelli delle scuole italiane<br />

(una volta “purgati” dagli eccessi<br />

della retorica fascista), per<br />

il richiamo <strong>di</strong> quegli insegnanti<br />

sloveni in precedenza allontanati<br />

dalla regione. <strong>Il</strong> che portava a<br />

contestare la pretesa slovena <strong>di</strong><br />

controllare le scuole del territorio,<br />

come reazione alla politica<br />

snazionalizzatrice portata avanti<br />

dal fascismo e come <strong>di</strong>fesa e sviluppo<br />

del sentimento nazionale,<br />

ricorrendo a testi scolastici uniformati<br />

a quelli jugoslavi, chiaramente<br />

propagan<strong>di</strong>stici e politicizzati<br />

in chiave marxista.<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

Se qualche risultato positivo<br />

la politica del GMA lo conseguì,<br />

nonostante le resistenze della<br />

controparte slovena, una situazione<br />

del tutto <strong>di</strong>versa si verificò<br />

nella Zona B, controllata dagli<br />

jugoslavi. Frequenti furono i<br />

<strong>di</strong>vieti a iscriversi nelle scuole<br />

italiane (esistenti per lo più sulla<br />

carta) per gli alunni <strong>di</strong> madrelingua<br />

italiana ma con cognomi<br />

sloveni, frequente anche il ricorso<br />

a docenti del gruppo sloveno,<br />

mentre, per quanto riguarda i<br />

libri <strong>di</strong> testo, essi erano pure e<br />

semplici traduzioni (in pessimo<br />

italiano) <strong>di</strong> quelli in uso presso<br />

le scuole jugoslave. I programmi<br />

scolastici erano infine improntati<br />

a una visione nazionalistica e<br />

slavo centrica, refrattaria a qualsiasi<br />

riconoscimento dei <strong>di</strong>ritti<br />

delle minoranze (quella italiana<br />

veniva citata, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza,<br />

dopo Valacchi, Turchi,<br />

Slovacchi e prima, buoni ultimi,<br />

degli Zingari).<br />

BALDOCCI, UN<br />

DIPLOMATICO OLTRE<br />

IL CONFINE<br />

na situazione, quella<br />

sinteticamente descritta,<br />

che in nessun conto teneva<br />

le linee <strong>di</strong>rettrici degli accor<strong>di</strong><br />

internazionali e che non sfuggì<br />

all’occhio attento <strong>di</strong> un <strong>di</strong>plomatico<br />

italiano, l’ambasciatore<br />

Pasquale Antonio Baldocci, tra<br />

il 1959 e il 1960 vice console<br />

presso il Consolato generale <strong>di</strong><br />

Capo<strong>di</strong>stria. Proprio gli accurati<br />

resoconti inviati da Baldocci<br />

al Ministero degli Esteri e la<br />

sua preoccupata <strong>di</strong>samina della<br />

<strong>di</strong>sparità della con<strong>di</strong>zione culturale<br />

e sociale della comunità<br />

italiana rispetto a quella slavofona<br />

sono al centro del saggio<br />

<strong>di</strong> Federica Gullino, ricercatrice<br />

presso l’Università “La Sapienza”<br />

<strong>di</strong> Roma. Uno stu<strong>di</strong>o cui,<br />

senza nulla voler togliere all’impianto<br />

generale, nuoce il tanto<br />

spazio concesso ai preliminari<br />

<strong>di</strong>plomatici della «questione <strong>di</strong><br />

Trieste» (importanti peraltro per<br />

comprendere come e quanto essi<br />

fossero stati <strong>di</strong>sattesi dalla Jugoslavia),<br />

rispetto al tema centrale<br />

della situazione scolastica e culturale<br />

nei territori occupati dagli<br />

jugoslavi.<br />

Attraverso una personale<br />

e informale presa <strong>di</strong> contatto<br />

con quella situazione, Baldocci<br />

denunciava l’assoluta inadeguatezza<br />

del corpo insegnante<br />

delle scuole per la minoranza<br />

italiana, auspicando che il problema<br />

fosse risolto con l’invio <strong>di</strong><br />

insegnanti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza italiana<br />

(così come jugoslavi erano<br />

i docenti delle scuole slovene a<br />

Trieste): una soluzione che, al <strong>di</strong><br />

là dei problemi amministrativi e<br />

finanziari che avrebbero potuto<br />

creare, avrebbe avuto «ripercussioni<br />

molto favorevoli sullo<br />

stato d’animo alquanto depresso<br />

della nostra minoranza che,<br />

attraverso la presenza <strong>di</strong> questi<br />

insegnanti, si sentirebbe collegata<br />

all’Italia». Molto duro sarebbe<br />

stato Baldocci sulla questione<br />

dei testi scolastici: «Lo spirito<br />

anti-italiano che anima alcune<br />

opere è per noi intollerabile e<br />

dobbiamo assolutamente denunciarlo<br />

come una grave violazione<br />

[…] allo Statuto Speciale.<br />

In certi libri <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> storia,<br />

i romani vengono descritti come<br />

barbari predoni ed i veneziani<br />

come pirati, saccheggiatori e<br />

massacratori delle popolazioni<br />

slave; si insiste volutamente sulle<br />

atrocità che avrebbero compiuto<br />

le forze italiane <strong>di</strong> occupazione<br />

durante l’ultimo conflitto,<br />

mentre parlando <strong>di</strong> Trieste la si<br />

considera sempre come appartenente<br />

etnicamente e geograficamente<br />

alla Jugoslavia. Basta che<br />

l’alunno possegga un minimo<br />

<strong>di</strong> sensibilità e <strong>di</strong> amor proprio<br />

per vergognarsi, a lettura finita,<br />

<strong>di</strong> appartenere al gruppo etnico<br />

italiano». E altrettanto critico si<br />

mostrava per il fatto che, ancora<br />

una volta in flagrante violazione<br />

dello spirito dello Statuto Speciale,<br />

i nomi delle località istriane<br />

e jugoslave (anche se situate<br />

nell’ex Zona B) che hanno un<br />

corrispondente nome italiano<br />

fossero sempre citati nella denominazione<br />

serbo-croata, solo a<br />

volte accompagnata tra parentesi<br />

dalla versione italiana.<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

Le in<strong>di</strong>cazioni e le considerazioni<br />

<strong>di</strong> Baldocci puntavano,<br />

in definitiva - come si legge in<br />

una nota «riservata-personale»<br />

<strong>di</strong>retta da Zagabria il 9 giugno<br />

1960 al consigliere Benedetto<br />

Fenzi, responsabile dell’Ufficio<br />

II della Direzione generale affari<br />

politici del Ministero degli Esteri<br />

- a trattare con gli jugoslavi sul<br />

terreno della reciprocità. «Se ci<br />

limitiamo soltanto a protestare<br />

senza agire in termini <strong>di</strong> reciprocità»<br />

- concludeva la nota - «noi<br />

abbandoniamo la nostra minoranza<br />

alla politica jugoslava <strong>di</strong><br />

assorbimento».<br />

Le analisi <strong>di</strong> Baldocci finirono<br />

comunque per infrangersi<br />

infruttuosamente sugli scogli<br />

dell’atavica “prudenza” del<br />

Ministero degli Esteri, e non<br />

mancarono per il <strong>di</strong>plomatico<br />

rimbrotti e appunti per le<br />

ripercussioni spiacevoli che il<br />

suo comportamento “assai poco<br />

formale” avrebbe potuto provocare.<br />

Rimbrotti e appunti cui fu<br />

agevole a Baldocci controbattere,<br />

sostenendo che proprio la<br />

documentazione raccolta grazie<br />

a quei comportamenti “informali”<br />

aveva contribuito a colmare<br />

una quasi assoluta assenza<br />

<strong>di</strong> informazioni sul programma<br />

<strong>di</strong> snaturalizzazione posto in<br />

atto, contro le norme e lo spirito<br />

dello Statuto Speciale allegato al<br />

Memorandum <strong>di</strong> Londra, dagli<br />

jugoslavi ai danni della superstite<br />

minoranza italiana.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

IL NUOVO ROMANZO DI<br />

LUCIO TOTH<br />

Lascharich,<br />

l’alfiere<br />

dalmata al<br />

servizio della<br />

Serenissima<br />

E a Zara la presentazione<br />

del suo primo libro davanti<br />

agli studenti <strong>di</strong> Italianistica<br />

resentato a Zara, lo scorso<br />

3 novembre, il romanzo<br />

<strong>di</strong> Lucio Toth La casa <strong>di</strong><br />

Calle San Zorzi (Sovera e<strong>di</strong>zioni,<br />

Roma). L’iniziativa è del Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Italianistica <strong>di</strong> Zara,<br />

<strong>di</strong>retto dalla prof.ssa Nedeljka<br />

Balić. A presentare il libro i<br />

professori Živko Nizić e Tonko<br />

Maroević. È la prima volta che<br />

un romanzo scritto da un esule<br />

italiano e per <strong>di</strong> più esponente<br />

<strong>di</strong> spicco dell’associazionismo<br />

giuliano-dalmato, viene presentato<br />

nella sede <strong>di</strong> un’istituzione<br />

croata. Nel romanzo si <strong>di</strong>panano<br />

le vicende <strong>di</strong> quattro famiglie<br />

dalmate, italiane e croate,<br />

attraverso tutto il Novecento,<br />

dall’epoca austriaca al Zara italiana,<br />

alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />

con i terribili bombardamenti<br />

del biennio 1943/ ‘44 e all’esodo<br />

dei suoi citta<strong>di</strong>ni; per arrivare agli<br />

anni Novanta e alle guerra balcaniche<br />

che condussero e seguirono<br />

alla <strong>di</strong>ssoluzione della Jugoslavia.<br />

Alla presentazione è intervenuto<br />

un qualificato pubblico, tra<br />

i quali esponenti della Comunità<br />

italiana con la sua presidente,<br />

prof.ssa Rina Villani, e <strong>numero</strong>si<br />

studenti della facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />

dell’Università zaratina, croati e <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verse nazionalità, iscritti ai corsi<br />

<strong>di</strong> lingua e letteratura italiane.<br />

Ma l’autore, che riveste come<br />

noto la carica <strong>di</strong> presidente nazionale<br />

ANVGD e vicepresidente<br />

della FederEsuli, è già al suo secondo<br />

romanzo, appena e<strong>di</strong>to da<br />

La Musa Talìa (<strong>Venezia</strong>, <strong>2011</strong>)


5<br />

<br />

Spiri<strong>di</strong>one Lascarich alfiere della<br />

Serenissima. «Sui finire del Seicento<br />

- si legge nella quarta <strong>di</strong><br />

copertina - l’Europa fronteggia<br />

l’avanzata dell’Impero ottomano<br />

nella àenisola balcanica che minaccia<br />

il cuore del Continente.<br />

<strong>Venezia</strong> è in prima linea con i<br />

suoi Domini da Mar in Dalmazia<br />

e in Grecia. In questa scenario si<br />

muove, tra amori e battaglie, un<br />

giovane Alfiere della nobiltà dalmata<br />

che serve sotto le ban<strong>di</strong>ere<br />

della Serenissima, ambizioso, audace<br />

e un po’ intrigante, come i<br />

tempi richiedono.<br />

Da Curzola, l’isola natia e<br />

dalle guarnigioni militari appro-<br />

<br />

Gli indennizzi alle società,<br />

problemi e normativa<br />

<br />

<br />

Nel 2001 presentai la domanda per ottenere l’ulteriore indennizzo<br />

<strong>di</strong> cui alla Legge 137 del 2001, in merito alla pratica intestata ad<br />

una società <strong>di</strong> cui ero socio. La società che aveva sede in Istria, dove<br />

svolgeva la sua attività, in seguito all’esodo <strong>di</strong> tutti i suoi soci fu messa<br />

in liquidazione e nominato un liquidatore al fine <strong>di</strong> ottenere gli<br />

indennizzi previsti dallo Stato Italiano. Alcuni giorni fa sono stato<br />

contattato da un funzionario Ministero dell’Economia, il quale mi<br />

chiedeva <strong>di</strong> produrre una visura camerale della società, al fine <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare il liquidatore della stessa, ed un conto corrente intestato<br />

alla società sul quale effettuare il pagamento dell’indennizzo. Io purtroppo<br />

non sono in grado <strong>di</strong> produrre quanto mi è stato richiesto ed il<br />

liquidatore della società è deceduto alcuni anni fa. Quali possibilità<br />

ho, come socio, <strong>di</strong> ottenere il pagamento dell’indennizzo<br />

<br />

a questione del pagamento dell’indennizzo <strong>di</strong> cui alla Legge<br />

137 del 2001 delle pratiche intestate alle società è molto<br />

complessa in quanto, a causa <strong>di</strong> alcune recenti leggi in materia <strong>di</strong><br />

pagamenti da parte della pubblica amministrazione, quest’ultima<br />

deve effettuare delle procedure ben precise prima <strong>di</strong> effettuare qualsiasi<br />

tipo <strong>di</strong> pagamento.<br />

<strong>Il</strong> primo problema che si pone riguarda i pagamenti <strong>di</strong> importi<br />

superiori agli € 4.000,00 i quali possono essere effettuati unicamente<br />

a mezzo bonifico bancario o vaglia cambiario. Tutte le società che<br />

avevano sede nei territori ceduti alla ex Jugoslavia, a causa dell’impossibilità<br />

<strong>di</strong> svolgere la loro attività, vennero messe in liquidazione;<br />

per tale motivo <strong>di</strong>fficilmente tali società sono oggi in possesso <strong>di</strong> un<br />

conto corrente bancario. <strong>Il</strong> problema del conto corrente bancario<br />

può però essere superato me<strong>di</strong>ante il pagamento dell’indennizzo a<br />

mezzo vaglia cambiario, che verrà però emesso a nome della società.<br />

Tale vaglia potrà pertanto solo essere incassato presso la Banca d’Italia<br />

dal liquidatore, il quale dovrà <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> rivestire tale carica.<br />

<strong>Il</strong> problema del pagamento dell’indennizzo alle società <strong>di</strong>venta<br />

molto più grande nel caso in cui il liquidatore non sia più in vita o<br />

nel caso <strong>di</strong> società cancellate dal registro delle imprese.<br />

Sulla base <strong>di</strong> quanto previsto dal co<strong>di</strong>ce civile, nel caso <strong>di</strong> morte<br />

del liquidatore, i soci possono convocare un’assemblea straor<strong>di</strong>naria,<br />

che prevede pertanto la presenza <strong>di</strong> un notaio, al fine <strong>di</strong> nominare un<br />

nuovo liquidatore. Non sempre però questa strada è percorribile, in<br />

quanto le società <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>scute sono spesso prive <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce fiscale e<br />

<strong>di</strong> iscrizione presso la Camera <strong>di</strong> Commercio, elementi necessari affinché<br />

il notaio possa re<strong>di</strong>gere un verbale <strong>di</strong> assemblea straor<strong>di</strong>naria.<br />

Nel caso in cui non sia possibile nominare un nuovo liquidatore,<br />

si potrebbe percorrere la strada del pagamento <strong>di</strong>retto ai soci. In<br />

tale caso ogni socio, o gli ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> quest’ultimo, dovranno fornire la<br />

<strong>di</strong>fficile prova <strong>di</strong> essere soci (me<strong>di</strong>ante per esempio la produzione<br />

del libro dei soci) e quale percentuale <strong>di</strong> capitale sociale era ed è<br />

tutt’oggi <strong>di</strong> loro proprietà. Solo dopo essere riusciti a dare prova documentale<br />

<strong>di</strong> tali circostanze, si avrà <strong>di</strong>ritto ad ottenere l’indennizzo<br />

<strong>di</strong> cui alla Legge 137/2001 limitatamente alla quota <strong>di</strong> partecipazione<br />

societaria <strong>di</strong> cui si è titolari.<br />

Altra soluzione potrebbe essere quella della nomina <strong>di</strong> un curatore<br />

speciale da parte del Tribunale. <strong>Il</strong> curatore nominato verrebbe a<br />

svolgere le stesse funzione del liquidatore limitatamente alla riscossione<br />

dell’indennizzo da parte del Ministero dell’Economia.<br />

In realtà, le soluzioni sopra prospettate non possono essere applicate<br />

a tutti i casi riguardanti le società aventi <strong>di</strong>ritto all’indennizzo<br />

<strong>di</strong> cui alla legge in questione, in quanto i vari casi sono spesso molto<br />

<strong>di</strong>versi l’uno dall’altro e le problematiche da affrontare sono spesso<br />

molteplici, trattandosi <strong>di</strong> società inattive da oltre sessanta anni.<br />

W <br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

da alla vita brillante <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>.<br />

Da qui, all’epoca delle ultime<br />

glorie militari della Repubblica<br />

<strong>di</strong> San Marco, il dovere e l’ansia<br />

<strong>di</strong> gloria lo chiamano alla conquista<br />

<strong>di</strong> città e <strong>di</strong> fortezze in<br />

Morea. […]<br />

<strong>Il</strong> finale a sorpresa - conclude<br />

la nota <strong>di</strong> presentazione - riconduce<br />

alle ra<strong>di</strong>ci storiche profonde ed<br />

alle <strong>di</strong>verse genti, lingue e culture<br />

della terra natia del protagonista,<br />

sospesa tra i sassi e il mare in un<br />

grande affresco corale che attraversa<br />

il Me<strong>di</strong>terraneo e l’Europa».<br />

In uno dei prossimi numeri <strong>di</strong><br />

“Difesa” la recensione del volume.<br />

<br />

ELARGIZIONI<br />

E ABBONAMENTI<br />

Questa rubrica riporta:<br />

- le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />

<strong>di</strong> importo superiore all’abbonamento<br />

or<strong>di</strong>nario;<br />

- le elargizioni <strong>di</strong>rette alla Sede nazionale<br />

ANVGD;<br />

- gli abbonamenti or<strong>di</strong>nari sottoscritti<br />

a “Difesa Adriatica”;<br />

All’interno <strong>di</strong> ogni gruppo, i nominativi<br />

sono elencati in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />

In rispetto della normativa<br />

sulla privacy non vengono citate le<br />

località <strong>di</strong> residenza degli offerenti.<br />

Ringraziamo da queste pagine tutti<br />

coloro che, con il loro riconoscimento,<br />

ci inviano il segno del loro<br />

apprezzamento e del loro sostegno.<br />

Le offerte qui in<strong>di</strong>cate non comprendono<br />

le elargizioni ricevute<br />

dai singoli Comitati provinciali<br />

dell’ANVGD.<br />

ABBONAMENTI<br />

CON ELARGIZIONI A<br />

“DIFESA ADRIATICA”<br />

(CCP 32888000)<br />

Le elargizioni si concentrano maggiormente<br />

tra fine e inizio anno,<br />

in occasione del rinnovo dell’abbonamento.<br />

L’elenco comprende gli<br />

abbonati sostenitori o che hanno<br />

versato comunque una quota maggiore<br />

dell’or<strong>di</strong>nario. Prosegue dal<br />

<strong>numero</strong> <strong>di</strong> agosto-settembre <strong>2011</strong><br />

nel quale erano pubblicati i versamenti<br />

del mese <strong>di</strong> giugno.<br />

LUGLIO <strong>2011</strong> Adamic Liliana<br />

€ 100, Bacchi Paolo € 50,<br />

La Rosa Antonino € 50, Montenovi<br />

Noemi € 50, Timeus Fabio<br />

€ 50, Tomasich Arge € 50.<br />

AGOSTO <strong>2011</strong> Bazzara<br />

Ghersi Margherita € 50, Caizzi<br />

Tommaso € 50, Carpenetti Maria<br />

€ 50, Corsi Sissy € 150, Facci<br />

Luigi € 50, Schvarcz Giulio € 50.<br />

SETTEMBRE <strong>2011</strong> Cauci<br />

Fulvia Giacon € 100 in ricordo <strong>di</strong><br />

mamma Arge Ranieri e papà Giovanni<br />

Cauci, Fusco Cosco Fiorella<br />

€ 35 in ricordo della mamma<br />

G. Sarinich e la nonna G. Carposio,<br />

Giurina Graziella € 50, Matcovich<br />

Na<strong>di</strong>a € 50, Reppa Marcella<br />

€ 100, Simone Delia € 40.<br />

ELARGIZIONI DIRETTE<br />

ALLA SEDE NAZIONALE<br />

ANVGD (CCP 52691003)<br />

AGOSTO <strong>2011</strong> Rossan<strong>di</strong>ch<br />

Roberto € 15 in memoria <strong>di</strong> Ivo Rossan<strong>di</strong>ch,<br />

Bonassin Marino € 600.<br />

ABBONAMENTI<br />

ORDINARI A “DIFESA<br />

ADRIATICA”<br />

(CCP 32888000)<br />

<strong>Il</strong> rinnovo degli abbonamenti si<br />

concentra maggiormente tra fine e<br />

inizio anno, quando i lettori ricevono<br />

insieme al giornale il bollettino<br />

postale precompilato. L’elenco<br />

comprende solo coloro che hanno<br />

versato la quota or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> abbonamento.<br />

Prosegue dal <strong>numero</strong><br />

<strong>di</strong> agosto-settembre <strong>2011</strong> l’elenco<br />

dei versamenti del mese <strong>di</strong> maggio.<br />

MAGGIO <strong>2011</strong> Brunner<br />

Elisabetta, Calebotta Lorena,<br />

Calochira Lionello, Carli Annamaria,<br />

Celli Ennio, Cehic Mario,<br />

Coslovich Cristina, Costantini<br />

Licia, Cozza Pellis Luisa, Cozzi<br />

Franca, De Denaro Giuliana,<br />

Defranza Edoardo, Deotto Annamaria,<br />

Devescovi Luciano,<br />

Dolci Renato, Dobran Pietro,<br />

Dragagna Michele, Dran<strong>di</strong> Luigi,<br />

Dovesi Elena, Duiella Pietro,<br />

Felicetti Alberto, Fonda Nerina,<br />

Fontanini Silvio, Fonovich<br />

Lucia, Forza Paolo, Fratantaro<br />

Alberto, Giachin Antonio, Grapulin<br />

Antonella, Guagenti Paolo,<br />

Jovanovich Natalia, Jurinovich<br />

Antonio, Leone Domenico,<br />

Lombar<strong>di</strong> Bruno, Lonati Alessandra,<br />

Lupieri Pietro, Lupini<br />

Marina, Maracchi Costantino,<br />

Morelli Valeria, Nizzoli Vitaliano,<br />

Notaris Cappellani Graziella,<br />

Orlovich Benito, Ossoinack<br />

Anna, Poduie Piero, Prettegiani<br />

Antonio, Rihar Arnaldo, Ritschl<br />

Giuseppe, Rolli Annamaria,<br />

Gherbaz Roberto, Rota Antonia,<br />

Rubini Mariateresa, Rupena<br />

Olga, Sabatti Na<strong>di</strong>a, Saccon Vittoria,<br />

Sciortino Stefano, Smolcich<br />

Rita, Steffe Alda, Val<strong>di</strong>ni<br />

Massimo, Velenich Marcello, Vidossich<br />

Giorgio, Vosilla Silvano,<br />

Zett Antonio, Zovich Miro.<br />

GIUGNO <strong>2011</strong> Ballarin<br />

Norberto, Bergamo Fioretto, Degrassi<br />

Marcella, Di Pasquale Wottava<br />

Anna, Gembressi Clau<strong>di</strong>o,<br />

Nesi Arrigo, Pappafava Marta, Patelli<br />

Ermanno, Resaz Clapci Carmen,<br />

Schiaroli Elio, Schlechter<br />

Annamaria, Stanziola Marisa, Tiblias<br />

Aldo, Trentini Elvira<br />

LUGLIO <strong>2011</strong> Becich Stefano,<br />

Camalich Nicoletta, Curri<br />

Virgilio, Dianich Antonio,<br />

Farmacia alla Gatta, Garcovich<br />

Giorgio, Giorgi Vittorio, Hodl<br />

Adolfina, Laszloczky Giuliana,<br />

Lorenzini Giulia, Mamolo Maria,<br />

Monai Andrea, Nonini Neria,<br />

Peinkhofer Antonio, Prignano<br />

Grazia, Rimon<strong>di</strong> Anna Maria, Siberna<br />

Stelio, Sirotich Cristina, Stipcevich<br />

Giovanni, Sviben <strong>Il</strong>eana.<br />

AGOSTO <strong>2011</strong> Amato Maria,<br />

Bernar<strong>di</strong> Teodoro, Casalino<br />

Corrado, Cipeletti Gianfranco,<br />

Cirininna Giuseppe, Clauti Bruno,<br />

Destefani Benedetti Li<strong>di</strong>a,<br />

Franzi Vir<strong>di</strong>s Silvia, Franzutti Pier<br />

Nicolò, Gambos Liliana, Kolman<br />

Clelia, Kucich Mario, Linzi Sergio,<br />

Oliosi Bruna, Simoneschi<br />

Pietro, Skert Elfrida, Paulovich<br />

Rita, Varesco Carolina, Vitaliano<br />

Martis, Zanchetta Franca.<br />

SETTEMBRE <strong>2011</strong> Bernè<br />

Eleonora, Bruno Annamaria,<br />

Canali Alba, Co<strong>di</strong>glia Ornella,<br />

Coslovich Aurelio, Host Pietro,<br />

Piloni Emanuele, Sinti Maria,<br />

Ubizzo Sandri Irma, Tomatis<br />

Costanzo, Usilla Marisa, Vatta<br />

Alida, Vidotto Sergio.


6<br />

<br />

«Triangolare del Ricordo»<br />

pronti instant book , Cd e Dvd<br />

erché lo storico «Triangolare del Ricordo» che ha visto tornare<br />

in campo allo Sta<strong>di</strong>o Flaminio le squadre Fiumana, Grion<br />

Pola e Dalmazia, con l’apporto atletico dei <strong>di</strong>scendenti degli Esuli<br />

giuliano-dalmati, non rimanga senza ricordo, ANVGD Giovani ha il<br />

piacere <strong>di</strong> presentare le pubblicazioni che racchiudono in immagini<br />

e sonori l’evento del 21 settembre.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un instant-book <strong>di</strong> 56 pagine in formato A4, contenente<br />

le istantanee più belle e le testimonianze scritte <strong>di</strong> 44 dei protagonisti<br />

della manifestazione: giocatori, allenatori, staff e tifosi. Tra le<br />

foto anche alcune prese dai servizi mandati in onda dal TG2, dal TG3<br />

Regionale e da TG2 Storie. Presenti inoltre anche le “figurine” <strong>di</strong> tutti<br />

i giocatori scesi in campo, l’album con le immagini <strong>di</strong> ogni squadra<br />

(comprese quelle del ritiro) e le istantanee del Premio del Giorno del<br />

Ricordo i cui riconoscimenti sono stati consegnati allo sta<strong>di</strong>o.<br />

Al libro si affianca un Cd, consultabile tramite computer, che<br />

contiene le gallerie fotografiche del Convegno sullo sport giulianodalmata,<br />

del Premio del Giorno del Ricordo, degli arbitri, delle singole<br />

squadre con tutte le istantanee scattate allo sta<strong>di</strong>o e al ritiro.<br />

Inoltre, il Cd contiene le versioni integrali dei servizi giornalistici<br />

mandati in onda dal TG2 nazionale, dal TG3 Regionale del Friuli<br />

<strong>Venezia</strong> Giulia e dalla rubrica TG2 Storie.<br />

E per finire il Dvd con il filmato ufficiale del «Triangolare del<br />

Ricordo», della durata <strong>di</strong> 25 minuti: il prologo con l’incontro degli<br />

allievi delle scuole calcio “Colombo” e “Valle Aurelia”, il pubblico, la<br />

cerimonia d’apertura con l’Inno nazionale, i tre incontri del Triangolare<br />

e i gol del Dalmazia, del Grion Pola e della Fiumana, la cerimonia<br />

finale <strong>di</strong> premiazione e i festeggiamenti.<br />

COME ACQUISTARE<br />

Si tratta complessivamente <strong>di</strong> tre straor<strong>di</strong>nari prodotti a tiratura<br />

limitata che da oggi sono accessibili a tutti. Può <strong>di</strong>ventare un’ottima<br />

idea-regalo o, se preferite, il ricordo indelebile <strong>di</strong> un evento storico.<br />

<strong>Il</strong> libro ha un costo <strong>di</strong> 10 euro mentre per il Cd e il Dvd sono<br />

sufficienti 7 euro ciascuno. A ciò vanno sommati i costi <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione.<br />

Se però intendete non perdere nessuno <strong>di</strong> questi storici ricor<strong>di</strong>,<br />

potete or<strong>di</strong>nare LIBRO+CD+DVD a soli 20 euro comprensivi delle<br />

spese <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione. Le istruzioni sul pagamento saranno contenute<br />

nel plico che Vi arriverà.<br />

Per or<strong>di</strong>nare il materiale è sufficiente scrivere a info@anvgd.it<br />

o telefonare nei feriali dalle 10.00 alle 13.00 allo 06. 58 16 852 o<br />

inviare un fax allo 06. 6220 7985.<br />

Buona visione e buona lettura!<br />

<br />

DELEGAZIONE DI BARLETTA<br />

Sul <strong>numero</strong> <strong>di</strong> ottobre 2010 “Difesa”<br />

citava la presenza, nella città<br />

pugliese, <strong>di</strong> un sacrario eretto a<br />

memoria dei partigiani jugoslavi<br />

deceduti in territorio italiano, del<br />

quale si può leggere - per strabiliare<br />

- la storia all’in<strong>di</strong>rizzo www.<br />

barlettalife.it/magazine/notizie/<br />

anche-barletta-ricorda-i-partigiani-jugoslavi.<br />

Sul tema ci giunge un intervento<br />

del Delegato ANVGD, Giuseppe Dicuonzo,<br />

del quale riproduciamo <strong>di</strong><br />

seguito parti significative.<br />

ella città <strong>di</strong> Barletta, nel<br />

1970, fu eretto un sacrario<br />

monumentale ai partigiani<br />

jugoslavi caduti, oggi <strong>di</strong>venuto<br />

simbolo della resistenza slava in<br />

Italia (ma quale resistenza poi<br />

Chissà). Ma chi sono questi<br />

partigiani Le efferate bande criminali<br />

del maresciallo Tito che<br />

combatterono nel caos della cosiddetta<br />

Guerra <strong>di</strong> Liberazione<br />

prevalentemente sul territorio<br />

giuliano-dalmata affiancati quasi<br />

sempre dai partigiani comunisti<br />

italiani che sconfessarono coloro<br />

che si opponevano allo sciovinismo<br />

jugoslavo, avendo per<br />

scopo la creazione <strong>di</strong> una grande<br />

Jugoslavia socialista che avrebbe<br />

dovuto riunire in un’unica entità,<br />

fino al Tagliamento, i popoli<br />

balcanici del sud. Le loro azioni<br />

avevano il carattere <strong>di</strong> stragi, la<br />

loro operatività era improntata<br />

all’o<strong>di</strong>o razziale, al compimento<br />

<strong>di</strong> atti terroristici che miravano a<br />

destabilizzare la situazione politico-sociale<br />

giuliano-dalmata e che<br />

si erano già manifestati con l’orrore<br />

delle foibe e dell’esodo.<br />

La Puglia, con Barletta in<br />

testa, dall’ottobre del 1943 fino<br />

all’estate del 1944, fu l’unico territorio<br />

sul quale i partigiani jugoslavi<br />

feriti ed ammalati trovavano<br />

ospitalità ed assistenza; Barletta<br />

aprì per loro, esclusivamente, il<br />

suo ospedale ampliando l’operatività<br />

destinando a tale scopo anche<br />

tutta la struttura della scuola<br />

elementare “R. Musti”, mentre i<br />

citta<strong>di</strong>ni non riuscivano a trovare<br />

né un letto né me<strong>di</strong>cine. […] I<br />

feriti trasportati in Puglia e curati,<br />

furono oltre 10.000 e <strong>di</strong> questi<br />

800 circa riposano nel cimitero<br />

<strong>di</strong> Barletta nel sacrario-ossario jugoslavo.<br />

E ancora: 30.000 profughi<br />

dalmati-comunisti slavi trovarono<br />

ospitalità presso famiglie<br />

italiane e centinaia raggiunsero,<br />

profughi, la città <strong>di</strong> Barletta (dati<br />

del generale De<strong>di</strong>jer, Capo della<br />

missione jugoslava nelle Puglie e<br />

documentate da atti presso l’Archivio<br />

<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Barletta consultati<br />

da chi scrive)».<br />

Insomma, prosegue il Delegato<br />

ANVGD «[…] i veri eroi per<br />

Barletta sono stati gli jugoslavi<br />

caduti per una nuova vita, caduti<br />

per la libertà dei barlettani che<br />

ancora oggi onorano e rendono<br />

omaggio al monumento-ossario<br />

presso il cimitero. […] Purtroppo,<br />

[…] la pulizia etnica jugoslava<br />

contro gli italiani è stata a Barletta<br />

<strong>di</strong>menticata, e continua ad<br />

esserlo, rimossa dalla coscienza<br />

comune, censurata dalla cultura<br />

che si definisce ufficiale; ancora<br />

oggi, le salme degli italiani morti<br />

in Istria ed in Dalmazia sono<br />

catalogate “merce senza valore”<br />

senza alcun monumento commemorativo<br />

come quello esistente<br />

per i loro carnefici che hanno<br />

realizzato il sogno panslavista <strong>di</strong><br />

Tito».<br />

<br />

***<br />

COMITATO DI<br />

GORIZIA<br />

Presentato il romanzo<br />

<strong>di</strong> Stefano Zecchi<br />

Presentato a Gorizia l’8 novembre<br />

il romanzo <strong>di</strong> Stefano<br />

Zecchi Quando ci batteva forte<br />

il cuore (E<strong>di</strong>zioni Mondadori),<br />

<br />

relatori il <strong>di</strong>rigente nazionale<br />

dell’ANVGD Roberto Predolin ed<br />

il regista Luca Lucini, introdotti<br />

dal vice presidente nazionale AN-<br />

VGD e presidente della Lega <strong>Nazionale</strong><br />

Gorizia Rodolfo Ziberna<br />

e dal rappresentante della Libreria<br />

E<strong>di</strong>trice Goriziana Adriano<br />

Ossola. Era presente l’Autore.<br />

Ne ricor<strong>di</strong>amo la trama.<br />

Pola, 1945: Sergio ha sei anni e<br />

vive con la madre Nives, insegnante,<br />

che egli ammira per la<br />

sua autonomia e coraggio, che lo<br />

cresce mentre il padre è lontano,<br />

in guerra. Quando finalmente la<br />

guerra termina e il padre torna<br />

a casa, Sergio prova per lui una<br />

profonda soggezione, lo sente<br />

come un intruso tra sé e la mamma.<br />

Intanto, gli italiani in Istria<br />

non fanno in tempo a gioire<br />

della liberazione dall’occupante<br />

tedesco che apprendono con<br />

sgomento l’avvenuta incorporazione<br />

<strong>di</strong> Trieste e <strong>di</strong> tutta l’Istria<br />

nell’area <strong>di</strong> influenza sovietica. <strong>Il</strong><br />

clima si fa presto molto teso, e gli<br />

jugoslavi si abbandonano a violenze,<br />

saccheggi e uccisioni degli<br />

italiani fascisti, o presunti tali,<br />

prelevati e precipitati nelle foibe.<br />

Nives non si rassegna a rinunciare<br />

alla propria identità italiana e<br />

inizia un’attività clandestina <strong>di</strong><br />

resistenza che mette in pericolo<br />

tutta la famiglia. Improvvisamente<br />

il padre lo prende con sé<br />

per una lunga fuga verso <strong>Venezia</strong>.<br />

Comincia così un lungo avventuroso<br />

cammino segnato da gran<strong>di</strong><br />

stenti e sofferenze, durante il<br />

quale padre e figlio si ri-conosceranno<br />

e impareranno che la sola<br />

salvezza sta nell’essere uniti.<br />

Stefano Zecchi, veneziano, è<br />

or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Estetica all’Università<br />

statale e presidente dell’Accademia<br />

<strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Brera.<br />

Inoltre, in anteprima nazionale,<br />

verrà illustrato dal regista<br />

Luca Lucini (sua è la regia <strong>di</strong> Tre<br />

metri sopra il cielo, Amore, bugie<br />

e calcetto, Oggi sposi e l’ultimo<br />

La donna della mia vita con la<br />

Sandrelli, Argentero e Gassman)<br />

il progetto <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> un<br />

film sul libro. L’iniziativa ha luogo<br />

in collaborazione con la LEG-<br />

Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana.<br />

La Sala Della Torre è gentilmente<br />

concessa dalla Fondazione<br />

Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Gorizia,<br />

che dalle ore 16.30 assicurerà<br />

<br />

<br />

<br />

una visita gratuita ed accompagnata<br />

ai visitatori della prestigiosa<br />

mostra Rivelazioni. Quattro<br />

secoli <strong>di</strong> capolavori, allestita al<br />

piano terra della medesima e prestigiosa<br />

sede.<br />

Giuliani dalmati<br />

tra esodo e migrazioni.<br />

<strong>Il</strong> convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

iovedì 24 novembre si<br />

è tenuto il convegno<br />

Goriziani, triestini ed istriani nel<br />

mondo tra eso<strong>di</strong> e migrazioni, promosso<br />

dall’ANVGD e dal Comune<br />

<strong>di</strong> Gorizia, in collaborazione con<br />

l’<strong>Associazione</strong> Giuliani nel Mondo<br />

ed il quoti<strong>di</strong>ano “<strong>Il</strong> Piccolo”,<br />

ed il sostegno della Regione Autonoma<br />

Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia e<br />

della Lega <strong>Nazionale</strong> isontina,<br />

con lo scopo <strong>di</strong> promuovere la conoscenza<br />

delle <strong>di</strong>namiche sottese<br />

agli spostamenti <strong>di</strong> popolazione<br />

dal confine orientale verso tutti<br />

i continenti, per ragioni migratorie<br />

prima ed a causa dell’esodo<br />

<strong>di</strong> oltre 300.000 istriani, fiumani<br />

e dalmati dalle terre natali, poi.<br />

L’iniziativa è collegata alla mostra<br />

sulla migrazione giuliana (pertanto<br />

anche isontina) contestualmente<br />

allestita in Galleria Dora<br />

Bassi.


7<br />

Due sono state le ragioni<br />

principali che hanno determinato<br />

queste gran<strong>di</strong> movimentazioni<br />

<strong>di</strong> giuliani nel secolo scorso:<br />

l’aspirazione a migliorare le proprie<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e, dopo<br />

il secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale,<br />

il dramma dell’esodo giulianodalmato.<br />

<strong>Il</strong> Convegno, ha osservato il<br />

seguente programma: alle 17.00,<br />

apertura dei lavori da parte del<br />

moderatore, Paolo Possamai, <strong>di</strong>rettore<br />

de “<strong>Il</strong> Piccolo”; quin<strong>di</strong> il<br />

saluto del sindaco <strong>di</strong> Gorizia, Ettore<br />

Romoli e delle altre Autorità<br />

presenti; a seguire gli interventi<br />

dei presidenti ANVGD, Rodolfo<br />

Ziberna, dell’AGM, Dario Locchi,<br />

e dell’assessore regionale alla<br />

Cultura, sport, relazioni internazionali<br />

e comunitarie, Elio De<br />

Anna<br />

Sono stati successivamente<br />

presentati in prima nazionale i<br />

volumi Esuli in Italia ed Esuli nel<br />

mondo, e<strong>di</strong>ti dall’ ANVGD e realizzati<br />

dall’ISIG, da parte del <strong>di</strong>rettore<br />

dell’ISIG Alberto Gasparini. <strong>Il</strong><br />

pomeriggio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si è concluso<br />

con la pesentazione del libro<br />

C’era una volta e del documentario<br />

«Trieste fra storia e futuro:<br />

dall’Adriatico oltre l’Atlantico”<br />

da parte dell’autrice e giornalista<br />

Viviana Facchinetti<br />

Gorizia nelle fotografie<br />

dello Stu<strong>di</strong>o Altran<br />

lunedì 12 <strong>di</strong>cembre,<br />

sempre nell’Au<strong>di</strong>torium<br />

<strong>di</strong> Via Roma, il Comune <strong>di</strong> Gorizia,<br />

in collaborazione con la Lega<br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> Gorizia e con la<br />

Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana presenteranno<br />

il libro Gorizia 1944-<br />

1954 in 200 scatti dello Stu<strong>di</strong>o<br />

Altra” (E<strong>di</strong>zioni Lega <strong>Nazionale</strong><br />

Gorizia e Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana)<br />

un volume fotografico<br />

sulla storia <strong>di</strong> Gorizia nel periodo<br />

1944-1954, basato sulle immagini<br />

dell’archivio fotografico dello<br />

Stu<strong>di</strong>o Altran, con introduzione<br />

storica e <strong>di</strong>dascalie curate da Antonella<br />

Gallarotti, che ha al suo<br />

attivo <strong>di</strong>verse ed assai apprezzate<br />

opere storiche sul territorio isontino.<br />

All’inizio dell’arco temporale<br />

preso in esame, a causa del<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale e dell’occupazione<br />

della città da parte delle<br />

forze tedesche, dei partigiani titini<br />

e del Governo Militare alleato,<br />

non era facile effettuare e conservare<br />

documentazione fotografica<br />

sia <strong>di</strong> eventi particolari che delle<br />

vicende quoti<strong>di</strong>ane.<br />

La conservazione dell’archivio<br />

permette <strong>di</strong> pubblicare una<br />

serie <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong> non facile<br />

reperibilità, mettendo a <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e ricercatori<br />

una documentazione fotografica<br />

in parte ine<strong>di</strong>ta, in parte apparsa<br />

in maniera frammentaria e<br />

spesso senza in<strong>di</strong>cazione dell’autore,<br />

valorizzando così l’opera <strong>di</strong><br />

un professionista che, attivo dal<br />

1934, ha testimoniato attraverso<br />

le sue fotografie la cronaca, ormai<br />

<strong>di</strong>ventata storia, <strong>di</strong> Gorizia e<br />

del suo territorio. La scelta delle<br />

immagini, fatta avvalendosi per<br />

quanto possibile della collaborazione<br />

<strong>di</strong> testimoni degli eventi,<br />

intende dare modo ai goriziani <strong>di</strong><br />

riscoprire luoghi, volti e avvenimenti<br />

<strong>di</strong> quegli anni.<br />

<strong>Il</strong> libro, introdotto dagli e<strong>di</strong>tori<br />

Rodolfo Ziberna ed Adriano<br />

Ossola, sarà presentato da Roberto<br />

Covaz, responsabile della<br />

redazione <strong>di</strong> Gorizia de “<strong>Il</strong> Piccolo”,<br />

che ha curato anche una<br />

prefazione al libro e dalla stessa<br />

Antonella Gallarotti.<br />

***<br />

<br />

COMITATO DI MILANO<br />

l 3 <strong>di</strong>cembre a Milano si è<br />

tenuto il Consiglio nazionale<br />

dell’<strong>Associazione</strong>, allargato<br />

ai presidenti dei Comitati provinciali.<br />

Nell’occasione il Comitato<br />

provinciale ha organizzato<br />

nel pomeriggio <strong>di</strong> venerdì 2 <strong>di</strong>cembre<br />

la proiezione del docufilm<br />

«Magna Istria» nella sede<br />

dell’<strong>Associazione</strong> “Casa <strong>di</strong> Letizia<br />

Moratti” (g.c.).<br />

***<br />

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COMITATO DI<br />

MODENA<br />

Firmato il protocollo<br />

d’intesa con l’Ufficio<br />

Scolastico Territoriale<br />

l Comitato modenese, guidato<br />

dal presidente gen.<br />

Giampaolo Pani, ha recentemente<br />

stipulato un protocollo<br />

d’intesa con l’Ufficio Scolastico<br />

Territoriale <strong>di</strong> Modena, al fine<br />

<strong>di</strong> creare un costante rapporto <strong>di</strong><br />

collaborazione per la <strong>di</strong>ffusione<br />

nelle scuole della storia del nostro<br />

confine orientale. Sul sito Internet<br />

della Sede nazionale è pubblicato<br />

integralmente il testo della<br />

convenzione (link www.anvgd.<br />

it/notizie/12196-09nov11-anvgd-modena-accordo-tipo-conle-scuole-locali.html)<br />

che potrà<br />

essere punto <strong>di</strong> riferimento per<br />

altre strutture nell’approccio con<br />

le locali istituzioni scolastiche.<br />

L’importante documento<br />

sottoscritto dalle parti, fa riferimento,<br />

tra l’altro, «al Tavolo <strong>di</strong><br />

Governo istituito presso la Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri,<br />

la Direzione Generale degli<br />

Or<strong>di</strong>namenti scolastici e per<br />

l’autonomia scolastica [che] ha<br />

costituito, con D.D. del 26 ottobre<br />

2009, un Gruppo <strong>di</strong> Lavoro,<br />

composto da rappresentanti<br />

delle Associazioni degli Esuli e<br />

da rappresentanti delle <strong>di</strong>verse<br />

<strong>di</strong>rezioni generali del ministero<br />

dell’Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca, con il compito <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare una serie <strong>di</strong> iniziative<br />

e proposte operative rivolte alle<br />

istituzioni scolastiche per una<br />

migliore conoscenza delle ragioni<br />

storico sociali che hanno riguardato<br />

il confine orientale italiano<br />

e l’esodo dei citta<strong>di</strong>ni italiani<br />

dai territori dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume<br />

e della Dalmazia, dal 1943 al<br />

1947».<br />

Nel documento, ANVGD Modena<br />

e Ufficio Scolastico Territoriale<br />

stabiliscono, in particolare,<br />

<strong>di</strong> fornirsi reciproco aiuto e supporto<br />

al fine <strong>di</strong> progettare e sostenere<br />

iniziative e attività finalizzate<br />

alla realizzazione degli obiettivi<br />

della Legge istitutiva del Giorno<br />

del Ricordo. Di comune accordo<br />

decidono <strong>di</strong> realizzare congiuntamente<br />

le seguenti attività: interventi<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento storico<br />

e culturale destinati agli Studenti<br />

delle Istituzioni scolastiche <strong>di</strong> 1°<br />

e 2° grado; promozione <strong>di</strong> visite<br />

culturali guidate ai luoghi e alle<br />

località dove si è consumata la<br />

trage<strong>di</strong>a delle Foibe; istituzione<br />

<strong>di</strong> un concorso Premio annuale<br />

destinato ai succitati Studenti<br />

sul tema delle Foibe, dell’Esodo<br />

e del confine orientale che consenta<br />

agli Studenti <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re<br />

in modo <strong>di</strong>retto le tematiche<br />

specifiche. L’ANVGD Modena si<br />

impegna a mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />

nelle Scuole della Provincia <strong>di</strong><br />

Modena, propri Relatori esperti<br />

per conferenze, <strong>di</strong>battiti, interventi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione, stu<strong>di</strong>o e approfon<strong>di</strong>mento<br />

delle tematiche<br />

legate alla trage<strong>di</strong>a delle Foibe e<br />

dell’Esodo.<br />

Carpi, Rifondazione<br />

comunista “scomunica”<br />

il suo consigliere comunale<br />

espressosi a favore<br />

del monumento all’esodo<br />

ente da una parte il<br />

Comitato modenese<br />

conduce a buon fine il progetto<br />

<strong>di</strong> collaborazione con l’autorità<br />

scolastica, Rifondazione comunista<br />

pubblica una dura presa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stanza dal suo consigliere comunale,<br />

Lorenzo Paluan, “reo”<br />

<strong>di</strong> aver votato a favore della realizzazione<br />

<strong>di</strong> un monumento<br />

in memoria dell’esodo giulianodalmato.<br />

La “scomunica” è rimbalzata<br />

naturalmente sugli organi<br />

<strong>di</strong> stampa locali, tra in quali<br />

“L’Informazione”. Al suo <strong>di</strong>rettore<br />

, Francesco Spada, la Sede<br />

nazionale ha inviato una lettera<br />

<strong>di</strong> commento che riproduciamo<br />

in alcuni suoi passaggi, laddove<br />

si stigmatizzano le «motivazioni<br />

che ancora una volta esprimono<br />

W <br />

<br />

<br />

l’enorme ritardo culturale e il rigido<br />

conformismo ideologico <strong>di</strong><br />

una posizione che non ha strumenti<br />

<strong>di</strong> lettura della storia se<br />

non la cieca fedeltà al dogma <strong>di</strong><br />

partito». Nel fare riferimento alle<br />

valutazioni espresse da Rifondazione,<br />

la nota delle Sede nazionale<br />

rileva che con esse «viene<br />

dunque riproposta una versione<br />

delle tragiche vicende del confine<br />

orientale riconducibile alle<br />

posizioni <strong>di</strong> stretta osservanza<br />

togliattiana e comunista, secondo<br />

le quali gli ecci<strong>di</strong> delle foibe e<br />

l’esodo della popolazione italiana<br />

<strong>di</strong> antico inse<strong>di</strong>amento storico<br />

(e non “importata” dal regime<br />

fascista) altro non furono che la<br />

conseguenza della repressione ai<br />

danni delle comunità alloglotte<br />

nella <strong>Venezia</strong> Giulia e in Dalmazia.<br />

Una “velina” che la politica<br />

e la storiografia contemporanee<br />

hanno ampiamente smentito almeno<br />

nell’ultimo decennio, ricostruendo<br />

finalmente - sia pure<br />

tar<strong>di</strong>vamente - i veri contorni del<br />

drammatico contesto nel quale<br />

le vittime delle stragi titoiste e i<br />

350.000 profughi dall’Istria, da<br />

Fiume e da Zara si trovarono<br />

al momento della <strong>di</strong>ssoluzione<br />

dell’autorità italiana e dell’occupazione<br />

jugoslava <strong>di</strong> quei territori».<br />

«La “scomunica” <strong>di</strong> partito<br />

al consigliere Paluan - prosegue<br />

il commento dell’<strong>Associazione</strong><br />

- oltre a rievocare lo stile delle<br />

sentenze dei “tribunali del popolo”<br />

- che nei territori ceduti<br />

spogliarono i citta<strong>di</strong>ni italiani <strong>di</strong><br />

ogni ceto dei beni <strong>di</strong> proprietà, e<br />

se ebbero salva la vita fu tanto -<br />

contiene […] la logora equazione<br />

fascismo-foibe, smentita dalla<br />

ricerca storica più qualificata e<br />

rifiutata dallo stesso Leo Valiani<br />

nei suoi interventi degli anni Novanta;<br />

ed adombra in maniera inquietante<br />

un giustificazionismo<br />

che ripugna alla libera coscienza<br />

ed offende le vittime innocenti.<br />

Nulla suggerisce ai custo<strong>di</strong><br />

dell’ortodossia marxista la legge<br />

istitutiva del Giorno del Ricordo<br />

(10 febbraio), votata pressoché<br />

all’unanimità <strong>di</strong> centro-destra e<br />

centro-sinistra, né le cerimonie<br />

annualmente tenute al Quirinale<br />

dal 2005, alla presenza del<br />

Presidente Ciampi prima e Napolitano<br />

poi, né il conferimento<br />

in quella sede <strong>di</strong> onorificenze ai<br />

congiunti degli infoibati. E tanto<br />

meno colgono - o invece censurano,<br />

quei custo<strong>di</strong> - i significati<br />

dell’omaggio congiunto dei tre<br />

Presidenti (l’italiano Napolitano,<br />

lo sloveno Türk e il croato Josipovic)<br />

al Monumento all’Esodo,<br />

il 13 luglio dello scorso anno a<br />

Trieste, un evento <strong>di</strong> enorme<br />

portata storica e morale; così<br />

come non colgono - o censurano<br />

- il senso del concerto tenutosi il<br />

3 settembre scorso nell’Arena <strong>di</strong><br />

Pola (luogo simbolo dell’esodo<br />

giuliano-dalmato) alla presenza<br />

delle rappresentanze degli Esuli,<br />

della Comunità degli Italiani e <strong>di</strong><br />

un vasto pubblico croato, per iniziativa<br />

dei Capi <strong>di</strong> Stato italiano e<br />

croato […]».<br />

***<br />

COMITATO DI ROMA<br />

L’ intensa "tre giorni"<br />

a Rovigno, incontri<br />

con le istituzioni<br />

e la Comunità Italiana<br />

iornate molto intense<br />

e molto promettenti<br />

quelle che abbiamo vissuto a<br />

Rovigno, il 30 settembre e l’1 e<br />

il 2 ottobre <strong>2011</strong>, in occasione<br />

della seconda fase dell’incontro<br />

fra la città <strong>di</strong> Roma promosso<br />

dal Comitato provinciale ANVGD<br />

e la città <strong>di</strong> Rovigno d’Istria, in<br />

collaborazione e con il tramite<br />

della Comunità <strong>Nazionale</strong> Italiana.<br />

Nel corso <strong>di</strong> tre intensi giorni


8<br />

si è svolta una serie <strong>di</strong> manifestazioni<br />

intese a far conoscere l’attuale<br />

realtà culturale italiana in<br />

Istria (promossa dalla Comunità<br />

<strong>Nazionale</strong> Italiana e dal Centro<br />

<strong>di</strong> Ricerche storiche <strong>di</strong> Rovigno),<br />

e parallelamente a quanto svolto<br />

dalle Associazioni degli esuli in<br />

Italia e, in particolare, a Roma.<br />

La delegazione ufficiale proveniente<br />

da Roma è stata guidata<br />

dalla presidente del Comitato<br />

ANVGD, Donatella Schürzel, dal<br />

presidente nazionale Lucio Toth,<br />

dal sen. Carlo Amedeo Giovanar<strong>di</strong>,<br />

Sottosegretario alla Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri,<br />

dal consigliere Pier Ernesto Irmici<br />

in rappresentanza del Consiglio<br />

Regionale del Lazio, dal<br />

consigliere Fabrizio Santori, delegato<br />

in rappresentanza del Sindaco<br />

<strong>di</strong> Roma Capitale, Gianni<br />

Alemanno, e da Maurizio Cuoci,<br />

vicepresidente del Municipio<br />

Roma XII, che ha patrocinato<br />

l’evento, accompagnati dall’attivissima<br />

Serena Ziliotto, <strong>di</strong> padre<br />

zaratino. Per il Comitato romano<br />

presenti anche Anna Maria<br />

De Savorgnani, Giorgio Marsan,<br />

Eufemia Giuliana Bu<strong>di</strong>cin, Giuliana<br />

Devescovi, Marco Occhi-<br />

Istria, Viviana Benussi, il presidente<br />

della Comunità degli<br />

Italiani, Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer e<br />

la presidente del Comitato Esecutivo<br />

e vicepresidente del Consiglio<br />

Municipale Cinzia Russi<br />

Ivancic, il <strong>di</strong>rettore del Centro<br />

<strong>di</strong> Ricerche Storiche Giovanni<br />

Radossi, il consigliere e presidente<br />

Commissione tutela CI<br />

Autoctona <strong>di</strong> Rovigno Ambretta<br />

Medellin e le <strong>di</strong>rigenti delle<br />

Scuole della minoranza italiana<br />

<strong>di</strong> Rovigno, Susanna Godena,<br />

Romana Lordanić, Ines Venier e<br />

Gianfranca Suran.<br />

Hanno assistito ai lavori<br />

dell’Incontro il presidente della<br />

Regione istriana Nino Jakovcic,<br />

il presidente dell’Unione Italiana<br />

Maurizio Tremul, per la Famia<br />

Ruvignisa, il presidente Francesco<br />

Zuliani da U<strong>di</strong>ne e, brevemente,<br />

anche il vicepresidente<br />

Gabriele Bosazzi da Trieste, il<br />

Generale Silvio Mazzaroli per il<br />

Libero Comune <strong>di</strong> Pola in Esilio,<br />

nonché il vicepresidente nazionale<br />

ANVGD Rodolfo Ziberna,<br />

giunto da Gorizia.<br />

L’incontro ufficiale tra le<br />

delegazioni<br />

Roma XII e dalla presidente<br />

del Comitato ANVGD <strong>di</strong> Roma.<br />

Molto importante e fortemente<br />

istituzionale la presenza per<br />

l’intera giornata e il saluto ufficiale<br />

rivolto ad entrambe le Delegazioni<br />

dal Console generale<br />

d’Italia, Renato Cianfarani, venuto<br />

appositamente per l’evento<br />

da Fiume.<br />

<strong>Il</strong> Console ha sottolineato il<br />

valore unico e il primato <strong>di</strong> tale<br />

tipo <strong>di</strong> evento, evidenziando<br />

che egli stesso, per la prima volta,<br />

si trovava a rappresentare in<br />

egual misura degli italiani, minoranza<br />

ed esuli (e <strong>di</strong>scendenti)<br />

in un luogo ove l’italianità ha<br />

avuto e ha un valore costitutivo.<br />

Ha inoltre rilevato quanto iniziative<br />

simili possano, a maggior<br />

ragione in vista del 2013<br />

e dell’entrata della Croazia in<br />

Europa, essere quanto mai in<strong>di</strong>cate<br />

e possano precedere una<br />

strada che nella visione europea<br />

è quella <strong>di</strong> aperture sempre<br />

maggiori non solo dal punto <strong>di</strong><br />

vista culturale, ma anche economico<br />

e <strong>di</strong> vera collaborazione<br />

ed amicizia tra gli Stati.<br />

Successivamente, presso il<br />

salone della Comunità, gremi-<br />

coor<strong>di</strong>namento e l’approfon<strong>di</strong>mento<br />

specifico letterario ed artistico<br />

curato dalle prof.sse Donatella<br />

Schürzel e Maria Grazia<br />

Chiappori, qui impegnate nella<br />

loro veste <strong>di</strong> esperte e stu<strong>di</strong>ose<br />

delle tematiche dantesche.<br />

Dopo momenti così intensi<br />

ed eventi ufficiali, la sera si<br />

è avuto modo <strong>di</strong> conoscere ed<br />

Nelle scuole e nel Centro <strong>di</strong><br />

Ricerche Storiche<br />

l secondo giorno è iniziato<br />

con la visita alle Istituzioni<br />

Scolastiche italiane, a<br />

cominciare dall’asilo Naridola,<br />

struttura veramente all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />

che accoglie più <strong>di</strong><br />

cento piccini. Quin<strong>di</strong> la visita è<br />

proseguita alla scola Elementa-<br />

W <br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

<br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

pinti, Maria Grazia Chiappori<br />

nonché dal decano del Villaggio<br />

(Quartiere Giuliano-Dalamata<br />

<strong>di</strong> Roma), Sergio Schürzel. Ha<br />

seguito la delegazione per l’intera<br />

durata dei lavori Giacomo<br />

Dandolo che ha ripreso e testimoniato<br />

ogni attività <strong>di</strong> questi<br />

giorni.<br />

Per i rovignesi residenti,<br />

componevano la Delegazione<br />

il sindaco Giovanni Sponza, il<br />

vicesindaco Marino Bu<strong>di</strong>cin,<br />

la vicepresidente della Regione<br />

l primo giorno, 30 settembre,<br />

si è svolto presso<br />

la sede storica del Comune <strong>di</strong><br />

Rovigno, l’incontro istituzionale<br />

fra le due delegazioni. I<br />

saluti ufficiali sono stati rivolti<br />

per la città ospitante dal sindaco<br />

<strong>di</strong> Rovigno, dalla vicepresidente<br />

della Regione Istriana e<br />

dal presidente della CI, mentre<br />

per la città ospite dal delegato<br />

del Sindaco <strong>di</strong> Roma, dal delegato<br />

della Regione Lazio, dal<br />

vicepresidente del Municipio<br />

to da molti residenti, a cura del<br />

Comitato ANVGD si è svolta la<br />

presentazione del volume su<br />

Dante e la filatelia, con particolare<br />

riguardo alla relazione<br />

del sommo poeta con il mondo<br />

adriatico. Presente uno degli<br />

autori della ricerca, il consigliere<br />

del Comitato Marco<br />

Occhipinti, filatelico noto ed<br />

apprezzato. Due giovani e bravissimi<br />

attori, Irene Manganini<br />

e Riccardo Schiavello, hanno<br />

recitato brani dall’Inferno con il<br />

apprezzare il lato più <strong>di</strong>vertente<br />

della rovignesità. Calata la<br />

notte, sul molo piccolo, c’erano<br />

ad attendere i partecipanti<br />

delle battane con i vogatori, fra<br />

cui il versatile Marino Bu<strong>di</strong>cin,<br />

che a remi ci hanno fatto<br />

circumnavigare la parte antica<br />

<strong>di</strong> Rovigno. Ai bitinatori si è<br />

aggiunto anche Sergio Preden<br />

“Gato” e durante l’intera serata,<br />

tutti abbiamo cantato pure<br />

canzoni non rovignesi, per poter<br />

permettere anche ai gentili<br />

ospiti <strong>di</strong> farci sentire la loro<br />

voce, chiuse con il Va’ pensiero<br />

e Fratelli d’Italia.<br />

re Bernardo Benussi e a quella<br />

superiore. Le Dirigenti <strong>di</strong> tutte<br />

e tre le Scuole italiane ci hanno<br />

illustrato le attività svolte sia<br />

curricolari che extracurricolari,<br />

quali quelle rivolte allo stu<strong>di</strong>o<br />

del <strong>di</strong>aletto rovignese e delle<br />

tra<strong>di</strong>zioni musicali. Quin<strong>di</strong> ci<br />

siamo recati in visita presso il<br />

prestigioso Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />

Storiche, <strong>di</strong>retto dal prof.<br />

Giovanni Radossi, che da moltissimi<br />

anni ormai si <strong>di</strong>stingue<br />

come faro dello stu<strong>di</strong>o e della<br />

conservazione della cultura italiana<br />

in Istria.<br />

Nel pomeriggio incontro


9<br />

nella sede della Comunità Italiana<br />

per l’Incontro culturale<br />

maggiormente rappresentativo<br />

<strong>di</strong> tutto l’evento, incentrato su<br />

vari argomenti e tematiche. I<br />

relatori sulla storia del Quartiere<br />

Giuliano-Dalmata <strong>di</strong><br />

Roma, della sua gente dai lontani<br />

giorni dell’Esodo ad oggi e<br />

rispetto alle attività, ai progetti<br />

e alla proiezione nel futuro<br />

grazie anche all’opera costante<br />

dell’ANVGD Provinciale e delle<br />

altre associazioni presenti sul<br />

territorio, sono stati Donatella<br />

Schürzel, Marino Micich,<br />

Giorgio Marsan, M. Grazia<br />

Chiappori, Gianclau<strong>di</strong>o de<br />

Angelini e Marco Occhipinti.<br />

<strong>Il</strong> decano dei rovignesi esuli<br />

a Roma, Sergio Schürzel, ha<br />

portato il saluto fraterno e gli<br />

auspici migliori per la riuscita<br />

dell’Incontro da parte <strong>di</strong> Plinio<br />

Martinuzzi, presidente della<br />

Consulta ANVGD del Lazio e<br />

subito dopo ha espresso la sua<br />

commozione, fusa a forte emozione<br />

per trovarsi dopo tanti<br />

anni da fatti tragici ben noti, a<br />

parlare nella sua città natale, ai<br />

suoi concitta<strong>di</strong>ni, senza <strong>di</strong>stinzione<br />

tra chi vive a Rovigno o<br />

altrove: e ricordando che con<br />

questa tenacia e volendo andare<br />

avanti tutti insieme su un’<br />

unica strada che lingua, storia<br />

e cultura ci hanno dato, si potrà<br />

scrivere un altro capitolo<br />

della storia.<br />

La comunità <strong>di</strong> Rovigno,<br />

grazie al suo presidente Gianclau<strong>di</strong>o<br />

Pellizzer, ha illustrato<br />

le proprie attività, mentre la<br />

prof.ssa Medelin ha presentato<br />

i risultati sull’attuazione<br />

del bilinguismo. <strong>Il</strong> ruolo della<br />

Comunità nazionale italiana<br />

nell’ambito istriano è stato illustrato<br />

dalla vicepresidente della<br />

Regione, la prof.ssa Viviana<br />

Benussi. Anche a questo fondamentale<br />

incontro molto significativi<br />

sono stati gli interventi <strong>di</strong><br />

Nino Ivan Jakovcic, Presidente<br />

della Regione Istriana e nuovamente<br />

del Sen.Giovanar<strong>di</strong> e<br />

<strong>di</strong> Pier Ernesto Irmici, per il<br />

Consiglio regionale del Lazio,<br />

il quale è stato latore <strong>di</strong> una<br />

proposta ufficiale per stipulare<br />

un accordo <strong>di</strong> amicizia tra le<br />

due Regioni, che è stato subito<br />

e favorevolmente accolto, tanto<br />

che sono stati imme<strong>di</strong>atamente<br />

avviati contatti ufficiali. Erano<br />

presenti Maurizio Tremul, presidente<br />

della Unione Italiana<br />

che ha portato il suo saluto, e<br />

Rodolfo Ziberna che ha appoggiato<br />

con il solito calore che lo<br />

caratterizza questo importante<br />

avvenimento.<br />

Al termine del denso, ma<br />

fattivo Incontro, la serata ha<br />

offerto un altro momento molto<br />

emozionante della nostra<br />

tre giorni rovignese. Al teatro<br />

citta<strong>di</strong>no "Gandusio", gremito<br />

<strong>di</strong> pubblico, si è svolto uno<br />

spettacolo con i più giovani<br />

rovignesi, a partire dai bambini<br />

dell’asilo, fino ad arrivare<br />

agli studenti universitari. Magistralmente<br />

<strong>di</strong>retti da Biba<br />

e Vlado Benussi, da Giuliana<br />

Malusà e da Oriana Matošević,<br />

le promesse hanno rivelato capacità,<br />

bravura ed impegno che<br />

ben lasciano sperare per la continuazione<br />

della nostra storia e<br />

delle nostre tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Le visite a Pola, Gimino<br />

e Albona<br />

a domenica mattina,<br />

sotto un sole cocente e<br />

un cielo limpi<strong>di</strong>ssimo da piena<br />

estate, passeggiata nella "città<br />

vecchia" che, con le sue "calli",<br />

i suoi "volti", i "campielli"<br />

e le case o i palazzetti veneziani,<br />

ha completato il quadro<br />

culturale, oltre che pittoresco<br />

<strong>di</strong> questa realtà dell’Istria<br />

che, forse ai più era già nota,<br />

ma che altri ancora non conoscevano<br />

e hanno scoperto con<br />

positiva sorpresa. La mattinata<br />

sempre più calda è proseguita<br />

con la visita del sito archeologico<br />

<strong>di</strong> Moncodogno, guidati<br />

da un’archeologa del Museo <strong>di</strong><br />

Pola. Ci hanno accompagnati<br />

in questa ultima, gra<strong>di</strong>ta, fatica<br />

anche le colonne Vivana Benussi<br />

e Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer,<br />

gli instancabili Lucio Toth,<br />

Carlo A. Giovanar<strong>di</strong> e Francesco<br />

Zuliani. Dopo la pausa del<br />

pranzo l’incontro si è concluso<br />

con il dono <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong><br />

Sergio Schürzel che si de<strong>di</strong>ca<br />

alla pittura sin da giovanissimo,<br />

all’infaticabile e sempre<br />

pronto, nonché animato da<br />

tanta tenacia e forti sentimenti,<br />

Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer.<br />

L’emozione è stata tanta e si<br />

percepiva nei forti abbracci che<br />

sembravano quasi non volersi<br />

più sciogliere per non lasciarsi<br />

sino al prossimo incontro.<br />

Sono stati gli abbracci <strong>di</strong> un<br />

"popol fremente che patria non<br />

ha" come ha detto il grande<br />

Carducci, ma che forse, invece,<br />

sente <strong>di</strong> aver ritrovato una patria<br />

che in tutti noi e attraverso<br />

tutti noi sta ricomponendosi.<br />

Alcuni, più fortunati, hanno<br />

proseguito la splen<strong>di</strong>da avventura<br />

istriana recandosi il giorno<br />

successivo in visita a Pola,<br />

Albona e Gimino sempre sotto<br />

il sole <strong>di</strong> un’Istria verdeggiante<br />

e ubertosa al suo interno e meravigliosamente<br />

baciata da un<br />

sole dai bagliori come brillanti<br />

sul mare placido e azzurrissimo.<br />

Alcune considerazioni<br />

guardando al futuro<br />

i può tracciare dunque<br />

un primo bilancio <strong>di</strong><br />

questo Incontro Culturale che<br />

ha avuto la prima fase a Roma<br />

e la seconda a Rovigno, per evidenziare<br />

che anche in quest’ultima,<br />

notevole è stato il successo<br />

<strong>di</strong> pubblico sia alla Lettura<br />

<strong>di</strong> Dante che allo spettacolo al<br />

Teatro “Gandusio”, che all’Incontro-Dibattito<br />

presso la CI.<br />

È noto quanto in passato<br />

sia stato <strong>di</strong>fficile far partecipare<br />

i «rimasti» alle manifestazioni<br />

avvertite come organizzate<br />

dagli esulie viceversa, ma in<br />

queste occasioni siamo riusciti<br />

a superare le incrostazioni che<br />

facevano da barriera. Nessuno<br />

vuole <strong>di</strong>menticare la dolorosa<br />

storia, ma pensiamo che occorra<br />

trovare nuove strade al fine<br />

<strong>di</strong> poter <strong>di</strong>fendere e preservare<br />

la nostra presenza, non solo fisica<br />

ma soprattutto culturale in<br />

una terra che sta <strong>di</strong>ventando<br />

sempre più famosa ed apprezzata<br />

in tutto il mondo e anche<br />

nella stessa Italia, dove molti <strong>di</strong><br />

noi, esuli e <strong>di</strong>scendenti, vivono.<br />

Se vogliamo che <strong>di</strong> noi non<br />

ci sia solo il ricordo, magari<br />

sminuito o travisato, dobbiamo<br />

rimboccarci le maniche e<br />

partecipare attivamente per<br />

recuperare tutti i ritar<strong>di</strong> accumulati.<br />

Dobbiamo essere la<br />

scintilla che, come <strong>di</strong>ceva Ligio<br />

Zanini in Buleistro, dopo aver<br />

covato per anni sotto la cenere,<br />

riacquista vitalità e illumina<br />

il cammino faticoso da intraprendere,<br />

o come <strong>di</strong>ceva Bepi<br />

Nider, Istria terra <strong>di</strong> dolore, terra<br />

d’amore. Questo affratellante<br />

incontro ci ha confermato la<br />

nostra convinzione che la strada<br />

percorsa insieme da qualche<br />

tempo ci permetterà <strong>di</strong> riaffermare<br />

ancora la vitalità della<br />

nostra presenza, ancora capace<br />

<strong>di</strong> esprimersi e dare il proprio<br />

fattivo contributo alla comune<br />

storia patria, nonostante i colpi<br />

dell’avversa fortuna. Cre<strong>di</strong>amo<br />

fermamente che il <strong>di</strong>alogo<br />

culturale intrapreso dagli esuli<br />

<strong>di</strong> Roma e la minoranza italiana<br />

<strong>di</strong> Rovigno rappresenti<br />

un esempio da seguire a livello<br />

nazionale, come auspicato dai<br />

vertici istituzionali, dalla Federazione<br />

delle Associazioni degli<br />

Esuli e dall’Unione Italiana.<br />

<br />

<br />

DELEGAZIONE DI<br />

SALERNO<br />

romosse ed organizzate<br />

come ogni anno dalla<br />

Delegazione provinciale ANVGD<br />

in collaborazione con il CEPIS (<br />

Centro Europeo per la Pace nel<br />

Mondo per l’Infanzia e per lo<br />

Sviluppo) guidati entrambi dalla<br />

prof.ssa Miriana Tramontina Ivone,<br />

le celebrazioni del Giorno del<br />

Ricordo si sono aperte con una<br />

W <br />

<br />

<br />

W <br />

<br />

W <br />

<br />

<br />

Messa in suffragio dei Caduti,<br />

officiata nella Chiesa dell’Immacolata<br />

da mons. Luigi Moretti,<br />

vescovo <strong>di</strong> Salerno. Erano presenti<br />

le massime autorità civili e militari.<br />

<strong>Il</strong> Cepis, si ricorderà, cura<br />

ogni anno il “Premio Palatucci”,<br />

de<strong>di</strong>cato all’ultimo questore <strong>di</strong><br />

Fiume italiana.<br />

È dal 1995, ha voluto sottolineare<br />

Tramontina Ivone, che viene<br />

celebrata una funzione religiosa<br />

nell’occasione del 10 Febbraio,<br />

ben prima dunque che<br />

fosse istituzionalizzato<br />

Giorno del Ricordo.<br />

«Abbiamo voluto ricordare<br />

un martirio<br />

che non sarebbe mai<br />

dovuto verificarsi - ha<br />

detto tra l’altro la delegata<br />

ANVGD - . Noi vogliamo<br />

parlare ai giovani.<br />

La manifestazione<br />

del 10 febbraio oltre<br />

che ricordare coloro<br />

che sono morti nelle<br />

foibe, desideriamo ricordare<br />

anche l’ultimo<br />

Questore <strong>di</strong> Fiume<br />

Giovanni Palatucci,<br />

che morì il 10 febbraio<br />

a Dachau».


10<br />

<br />

COMITATO DI<br />

TRENTO<br />

La storia che non si<br />

insegna: se ne parla nel<br />

capoluogo con l’ANVGD<br />

l Comitato ANVGD trentino,<br />

guidato da Anna<br />

Maria Marcozzi Keller, in collaborazione<br />

con la Delegazione<br />

<strong>di</strong> Rovereto dell’<strong>Associazione</strong>,<br />

ha promosso nei giorni 15 e<br />

16 novembre un convegno <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> dal significativo titolo La<br />

storia che non si insegna: l’ere<strong>di</strong>tà<br />

del Novecento nelle terre<br />

adriatiche, al quale prenderanno<br />

parte i professori Roberto<br />

Spazzali (Università <strong>di</strong> Trieste),<br />

Livio Caffieri (presidente<br />

dell’Accademia Roveretana<br />

degli Agiati) e Giuseppe Ferran<strong>di</strong><br />

(<strong>di</strong>rettore della Fondazione<br />

Museo Storico del Trentino).<br />

La prima tornata a Rovereto,<br />

il 15 novembre alle ore<br />

17.00 nella Sala degli Specchi<br />

<strong>di</strong> Casa Rosmini; la seconda a<br />

Trento, sempre alle 17.00, nella<br />

Sala Rosa del Palazzo della<br />

Regione.<br />

Per il suo rilevante significato<br />

culturale l’iniziativa<br />

ha ottenuto il patrocinio e la<br />

collaborazione del Comune <strong>di</strong><br />

Rovereto e della Fondazione<br />

Museo Storico del Trentino,<br />

due istituzioni con le quali il<br />

Comitato ANVGD collabora<br />

proficuamente da tempo sia<br />

in occasione del Giorno del<br />

Ricordo sia nell’ambito <strong>di</strong> una<br />

più ampia <strong>di</strong>vulgazione della<br />

storia giuliana e dalmata in<br />

territorio trentino.<br />

Una riflessione sul Raduno<br />

<strong>2011</strong> dei polesani<br />

E sul primo Raduno degli<br />

esuli polesani nella città natale,<br />

svoltosi il … (si veda “Difesa<br />

Adriatica” <strong>di</strong> …, la presidente<br />

del Comitato ANVGD ci invia<br />

una riflessione su quell’evento,<br />

al quale ha partecipato, che<br />

volentieri pubblichiamo.<br />

o atteso qualche giorno<br />

prima <strong>di</strong> scrivere<br />

le mie emozioni, sensazioni,<br />

impressioni sul viaggio a Pola,<br />

16-19 giugno scorsi, organizzato<br />

dall’“Arena <strong>di</strong> Pola” per<br />

gli Esuli dalla mia Città. Non<br />

è facile descrivere le emozioni<br />

provate, prima <strong>di</strong> tutto perché<br />

eravamo sì in tanti e però<br />

molto estranei fra noi, ci univa<br />

l’amore che tutti abbiamo provato<br />

nel rivedere Pola, l’Arena,<br />

il mare. Ritornare in<strong>di</strong>etro nel<br />

tempo, sessantaquattro anni, e<br />

tanti ricor<strong>di</strong> espressi in <strong>di</strong>aletto<br />

e però parlato con accenti <strong>di</strong>versi,<br />

dal piemontese al genovese,<br />

al toscano, al romagnolo,<br />

al romano…Faceva uno strano<br />

e colorito effetto sentire tante<br />

cadenze <strong>di</strong>verse per un’unica<br />

forma <strong>di</strong>alettale.<br />

È come se avessi fatto un<br />

sogno, ritrovarmi non più bambina<br />

nell’androne <strong>di</strong> Via Dante,<br />

angolo Via Carpaccio (ora<br />

si chiama Via Stankovich) in<br />

una casa in cui la mia famiglia<br />

e tanti altri abbiamo abitato per<br />

<strong>di</strong>versi anni. Ero con altre persone<br />

la cui nonna abitava lì, era<br />

amica <strong>di</strong> mia mamma.<br />

Ho suonato ad un campanello<br />

che poteva essermi amico,<br />

così è stato, è stato un accavallarsi<br />

<strong>di</strong> parole e soprattutto <strong>di</strong><br />

pensieri. Non avrei mai pensato<br />

<strong>di</strong> poter entrare in quel portone<br />

che avevo aperto e chiuso<br />

tantissime volte. Questa è stata<br />

l’emozione più grande <strong>di</strong> cui<br />

ringrazio gli organizzatori, bravi,<br />

encomiabili; organizzare un<br />

incontro senza sapere quanti<br />

sarebbero venuti è già stata una<br />

sfida, ritrovarsi duecento persone<br />

ciascuna delle quali con i<br />

proprio bagaglio <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>, gioie<br />

e dolori che hanno frugato<br />

nella memoria e nelle vie alla<br />

ricerca <strong>di</strong> un pezzetto della loro<br />

vita e condensata nella fati<strong>di</strong>ca<br />

frase «ti te ricor<strong>di</strong>».<br />

L’abbraccio è stato soprattutto<br />

fra noi, anche se ideale,<br />

abbracciare i rappresentanti<br />

della Comunità degli Italiani<br />

personalmente non mi interessava,<br />

l’hanno fatto i rappresentanti<br />

degli Esuli.<br />

Un merito alla citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Valle. ci ha accolto con la<br />

banda, i cori, tanti grostoli e<br />

tante persone che apparentemente<br />

in<strong>di</strong>fferenti, salutavano<br />

tutti con un calorissimo «buon<br />

giorno». La citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Dignano<br />

che ci ha ospitato nella sede<br />

della Comunità degli Italiani<br />

per una dotta <strong>di</strong>ssertazione sulle<br />

origini della Città.<br />

Si sono sorvolati i momenti<br />

bui da entrambe le parti, la<br />

chiarezza non giova al fraterno<br />

abbraccio anche se dovrebbe<br />

essere la base dei futuri rapporti.<br />

E però ho capito che, in silenzio,<br />

gli italiani sono ancora<br />

amati.<br />

La S. Messa in Duomo, le<br />

foto <strong>di</strong> circostanza e un pensiero<br />

ai marinai della nave affondata<br />

nel 1918 nel Cimitero<br />

della Marina, hanno chiuso il<br />

mio momento magico.<br />

Devo ancora riprendermi<br />

e capire che vivo fra le montagne,<br />

peraltro amiche, e non in<br />

riva alla spiaggia <strong>di</strong> Stoia, le cui<br />

acque verd’azzurre mi hanno riempito<br />

<strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> malinconia.<br />

<br />

***<br />

COMITATO<br />

DI TRIESTE<br />

Norma Cossetto<br />

commemorata alla<br />

presenza delle istituzioni<br />

l 68.mo anniversario del<br />

martirio <strong>di</strong> Norma Cossetto<br />

anche quest’anno è stato puntualmente<br />

onorato il 5 ottobre alle ore<br />

17.30 con una commemorazione<br />

che si è tenuta nella via a Lei de<strong>di</strong>cata,<br />

dove dal 2009 si erge la stele<br />

che la rappresenta (opera dello<br />

scultore Antonio Volpicelli) ai<br />

pie<strong>di</strong> della quale è stata posta una<br />

corona d’alloro.<br />

La manifestazione organizzata<br />

W <br />

R <br />

X<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

dal Comitato <strong>di</strong> Trieste dell’AN-<br />

VGD con la preziosa collaborazione<br />

del Comune <strong>di</strong> Trieste ha visto<br />

la presenza delle Autorità civili<br />

e militari, <strong>di</strong> rappresentanti del<br />

mondo degli Esuli con i rispettivi<br />

labari, dei familiari, dei residenti<br />

nel rione e <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si citta<strong>di</strong>ni;<br />

presenti i gonfaloni del Comune e<br />

della Provincia <strong>di</strong> Trieste che erano<br />

rappresentati rispettivamente dal<br />

neo assessore alla Cultura Andrea<br />

Mariani e dall’assessore Mariella<br />

Magistri de Francesco, mentre per<br />

la Regione ha presenziato l’assessore<br />

Angela Bran<strong>di</strong>.<br />

La cerimonia ha visto momenti<br />

<strong>di</strong> solennità nelle parole <strong>di</strong><br />

saluto e ringraziamento dell’assessore<br />

Mariani e del presidente<br />

della Federazione degli Esuli Codarin<br />

e <strong>di</strong> commozione quando<br />

la Banda dell’ ANVGD - <strong>di</strong>retta dal<br />

maestro Beacovich - ha intonato<br />

l’inno all’Istria e l’Inno d’Italia.<br />

Nella luce <strong>di</strong> un tramonto rosso,<br />

come la terra d’Istria, i cuori si<br />

sono uniti nel ricordo affettuoso<br />

<strong>di</strong> Norma.


A Ziberna la Stella <strong>di</strong> bronzo<br />

del Coni al Merito Sportivo<br />

Le due amiche<br />

Due storie attraverso tutto<br />

un secolo<br />

isino. Primi anni del dopoguerra<br />

‘15-’18. Nella<br />

citta<strong>di</strong>na al centro dell’Istria frequentano<br />

la stessa classe le due coetanee,<br />

nate nel 1911, Nella Bussi<br />

e Tea Zanchi. Nella è alta, ha una<br />

magnifica chioma bionda e un<br />

carattere risoluto che le consente<br />

W <br />

<br />

<br />

<strong>di</strong> ottenere l’incarico <strong>di</strong> capo classe.<br />

Tea (mia madre ), è <strong>di</strong> origine<br />

dalmata, bruna <strong>di</strong> capelli e squisita<br />

<strong>di</strong> carattere. A detta dei coetanei,<br />

<strong>di</strong>venterà «la più bella signorina <strong>di</strong><br />

Pisino».<br />

A Pisino è arrivata l’Italia, con<br />

le truppe del Regio Esercito che<br />

hanno sconfitto le annate dell’impero<br />

asburgico. La cultura italiana<br />

si materializza nella <strong>di</strong>ffusione delle<br />

canzoni napoletane. Così le due<br />

ragazze apprendono la famosa «’A<br />

tazza ’e cafè», scritta nel 1918…<br />

11<br />

a conferenza nazionale dello sport <strong>di</strong> Rimini, promossa dal<br />

Coni e presieduta da Giovanni Petrucci, ha conferito al vicepresidente<br />

nazionale ANVGD Rodolfo Ziberna la Stella <strong>di</strong> Bronzo al Merito<br />

Sportivo in riconoscimento del ruolo svolto a beneficio dello sport nazionale<br />

e locale. La cerimonia ha avuto luogo alla presenza dell’assessore<br />

regionale allo sport del Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Elio De Anna, a latere<br />

della conferenza svolta da Ziberna sulle ricadute turistiche ed economiche<br />

dello sport in Italia e sul ruolo<br />

che possono e debbono svolgere<br />

gli enti locali a tal fine.<br />

Rodolfo Ziberna, <strong>di</strong>rettore<br />

dell’Unione delle Province del<br />

Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, presidente<br />

del Consorzio universitario goriziano<br />

e presidente dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e<br />

Dalmazia e della Lega <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>di</strong> Gorizia, ha svolto e tuttora<br />

svolge una intensa attività a sostegno<br />

dello sport. Infatti in ambito nazionale egli coor<strong>di</strong>na il gruppo<br />

dei <strong>di</strong>rigenti allo sport delle regioni nell’ambito della Conferenza delle<br />

Regioni, il cui coor<strong>di</strong>namento degli assessori spetta al Friuli <strong>Venezia</strong><br />

Giulia e pertanto all’assessore De Anna. Tra l’altro Ziberna è anche<br />

presidente <strong>di</strong> un ente <strong>di</strong> promozione sportiva e culturale dell’Isontino.<br />

Numerosi sono i gran<strong>di</strong> eventi sportivi che hanno avuto luogo<br />

nella Regione Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia e nella nostra città promossi o coorganizzati<br />

da Ziberna. Di particolare interesse anche le iniziative che<br />

sta seguendo a beneficio della promozione dello sport tra i giovani,<br />

inteso come movimento e come strumento adatto a combattere <strong>di</strong>verse<br />

patologie (soprattutto car<strong>di</strong>ovascolari) e fenomeni da arginare (obesità,<br />

tabagismo, doping, uso <strong>di</strong> sostanze stupefacenti, abuso <strong>di</strong> bevande alcoliche,<br />

bullismo, ecc.).<br />

La Stella <strong>di</strong> Bronzo sarà consegnata a Ziberna nel corso <strong>di</strong> una cerimonia<br />

che sarà promossa dal Comitato provinciale del Coni <strong>di</strong> Gorizia.<br />

Ziberna nel ringraziare per l’inaspettata onorificenza ha assicurato<br />

che continuerà il suo impegno per lo sport nazionale ma anche locale.<br />

“Due opportunità che il nostro territorio dovrebbe saper cogliere - ha<br />

precisato Ziberna conversando con <strong>di</strong>rigenti dello sport della Regione -<br />

sono senza dubbio il Liceo del Mare a Monfalcone e la Cittadella dello<br />

Sport della Campagnuzza a Gorizia, arricchita dall’ex collegio “Fabio<br />

Filzi” che potrebbe svolgere la funzione <strong>di</strong> foresteria per club sportivi<br />

che potrebbero venire a Gorizia per i loro ritiri; gli stessi spazi potrebbero<br />

però essere usati come Casa dello Studente nel corso dell’anno”.<br />

Influenzate dalla ricca presenza<br />

<strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>vise militari, in luogo<br />

<strong>di</strong> «Ma cu sti mode, oje Briggeta,<br />

tazza ’e cafè parite : sotto lenite ’o<br />

zzuccaro, e ’ncoppa amara site...»,<br />

Nella e Tea cantano: «…Sotto Tenente<br />

Zucchero…».<br />

Fra le due guerre mon<strong>di</strong>ali<br />

creeranno splen<strong>di</strong>de famiglie, trapiantate<br />

dopo l’esodo a Roma. Tea<br />

è mancata, novantenne, qualche<br />

tempo fa.<br />

Oggi festeggiamo Nella, per i<br />

suoi cento anni, un secolo vissuto<br />

con grande luci<strong>di</strong>tà. La sua memoria<br />

<strong>di</strong> ferro conserva un patrimonio<br />

<strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>. È piacevole sentire<br />

la sua dolce parlata caratteristica<br />

delle genti venete, che descrive un<br />

quadro vastissimo <strong>di</strong> eventi.<br />

Abbiamo perduto visivamente<br />

i campanili <strong>di</strong>segnati dagli architetti<br />

della Repubblica Serenissima <strong>di</strong><br />

<strong>Venezia</strong>, ma ci rimangono le testimonianze<br />

vivaci ed esemplari come<br />

quella della nostra amica <strong>di</strong> Pisino.<br />

Auguri Nella!<br />

<br />

<br />

Fiume,<br />

I Cameristi<br />

<strong>di</strong> Trieste<br />

in concerto<br />

a Palazzo<br />

Modello<br />

ieno successo è arriso,<br />

lo scorso 24 ottobre, al<br />

concerto dell’Orchestra “I Cameristi<br />

Triestini” ospiti della<br />

Comunità Italiana <strong>di</strong> Fiume<br />

nella prestigiosa sede <strong>di</strong> Palazzo<br />

Modello. Diretti da Fabio<br />

Nossal, orchestrali e cantanti<br />

hanno riscosso ilvivissimo apprezzamento<br />

del folto pubblico<br />

<strong>di</strong> connazionali presente. Applausi<br />

calorosi, per la bravura e<br />

la simpatia, al soprano Gisella<br />

Sanvitale (valida collaboratrice<br />

del Comitato ANVGD <strong>di</strong> Trieste)<br />

ed al tenore Andrea Binetti.<br />

L’evento musicale era organizzato<br />

dall’Università Popolare<br />

<strong>di</strong> Trieste, dall’Unione Italiana<br />

e dalla locale Comunità degli<br />

Italiani, grazie al contributo<br />

del Ministero degli Affari Esteri<br />

italiano e con il patrocinio del<br />

Beni cimiteriali italiani,<br />

un patrimonio da tutelare<br />

ntervista su “La Voce del Popolo” del 7 ottobre scorso a Piero Delbello,<br />

<strong>di</strong>rettore dell’IRCI <strong>di</strong> Trieste, a firma <strong>di</strong> Rosanna Turcinovich<br />

Giuricin: argomento, la questione della tutela e della conservazione delle<br />

ultime <strong>di</strong>more italiane in Istria, Quarnero e Dalmazia, alle quali si sono<br />

de<strong>di</strong>cati nei decenni scorsi - ricorda la giornalista - il Madrinato Dalmata<br />

per Zara, per Fiume per lunghi anni Anita Antoniazzo Bocchina ed ora il<br />

Libero Comune e in Istria, dal 1996, lo stesso IRCI che si avvale della consulenza<br />

del prof. Antonio Pauletich in<br />

qualità <strong>di</strong> collaboratore scientifico.<br />

«<strong>Il</strong> problema della salvaguar<strong>di</strong>a<br />

del patrimonio monumentale delle<br />

sepolture della memoria italiana nei<br />

cimiteri dell’Istria - riferisce Delbello<br />

- va affrontato giorno per giorno<br />

con estrema serietà e onestà per<br />

intervenire prima che il piccone,<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

la mazza o l’incuria, <strong>di</strong>struggano o<br />

cancellino queste sacre memorie.<br />

Noi abbiamo iniziato nel 1996 e<br />

già in quell’anno furono evidenziate,<br />

fotografate e catalogate oltre<br />

25.000 sepolture esistenti. Nello<br />

stesso anno, copia dei verbali <strong>di</strong> ricognizione<br />

fu spe<strong>di</strong>ta a tutte le Amministrazioni<br />

citta<strong>di</strong>ne e comunali<br />

e alle <strong>di</strong>rezioni delle aziende che<br />

gestiscono i cimiteri, con preghiera<br />

<strong>di</strong> volgere attenzione alla tutela <strong>di</strong><br />

dette sepolture e <strong>di</strong> comunicare all’ IRCI lo status giuri<strong>di</strong>co dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> concessione<br />

perpetua e <strong>di</strong> eventuali pendenze nella corresponsione dei canoni<br />

cimiteriali, per poter risolvere i problemi contingenti».<br />

Chiarito che il monitoraggio e la manutenzione continuativi richiedono<br />

ovviamente risorse economiche attualmente insufficienti ed erogate con il consueto<br />

ritardo, il <strong>di</strong>rettore dell’Istituto triestino sottolinea quanto sia «<strong>di</strong> fondamentale<br />

importanza» la collaborazione con la Comunità italiane in Slovenia e<br />

Croazia, «anche perché grazie ai suoi interventi <strong>di</strong> protezione e conservazione,<br />

oltre che le sepolture ed i monumenti o lapi<strong>di</strong> delle famiglie <strong>di</strong> esuli ormai estinte,<br />

nei lapidari ha riunito anche le memorie dei rimasti, intervenendo laddove ci<br />

sono persone anziane rimaste sole dopo l’esodo dei parenti e che non hanno ere<strong>di</strong>,<br />

casi, <strong>di</strong> anno in anno sempre più frequenti sia per gli esuli che per i rimasti».<br />

Alla domanda dell’intervistatrice sui risultati sinora ottenuti, risponde<br />

Delbello: «Mi limiterò ad elencarne alcune: dal 1999 ai giorni nostri oltre<br />

all’inventariazione dei reperti dei lapidari preesistenti nei cimiteri <strong>di</strong> Chiusi<br />

<strong>di</strong> Lussino, San Giovanni <strong>di</strong> Cherso, <strong>di</strong> San Pietro in Selve e <strong>di</strong> Villa <strong>di</strong><br />

Rovigno, sono stati progettati e realizzati i lapidari cimiteriali che elencherò<br />

nell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> realizzazione: Lindaro, Pinguente, Rozzo, Castelvenere, San<br />

Lorenzo <strong>di</strong> Daila, Draguccio, Canfanaro, Docastelli, Barbana, Porgnana,<br />

Rovigno, Visinada, Visignano, Collalto, Chersano, Buie, Umago, Petrovia,<br />

Grisignana, Cherso, Lussinpiccolo, Lussingrande, San Giacomo, Ossero<br />

e l’ultimo del mese <strong>di</strong> settembre <strong>2011</strong> a Orsera, nei quali sono stati ricoverati<br />

oltre 1.200 tra monumenti e lapi<strong>di</strong>. Oltre ai lapidari, in loco, sono<br />

state restaurate 32 tombe <strong>di</strong> famiglia al Cimitero comunale <strong>di</strong> Pirano, la<br />

cupola del mausoleo della tomba Degrassi al cimitero <strong>di</strong> Isola, la rimessa in<br />

loco con restauro del cippo monolitico rovesciato della tomba del canonico<br />

Pietro Stancovich al cimitero <strong>di</strong> Barbana e i monumenti del 1924 de<strong>di</strong>cati<br />

al Milite Ignoto dai Comuni <strong>di</strong> Visinada e <strong>di</strong> Lussingrande, ancor oggi<br />

esistenti in quei cimiteri. Al Cimitero memoriale della Marina <strong>di</strong> Pola, scolpite<br />

su lapi<strong>di</strong> in pietra, sono state riprodotte 59 epigrafi <strong>di</strong> sepolture italiane<br />

che sostituiscono altrettante croci <strong>di</strong> legno cadenti. Al Cimitero comunale<br />

<strong>di</strong> Rovigno, in collaborazione e con il contributo della Famia Ruvignisa,<br />

sempre presente con i contributi per l’aggiornamento del lapidario rovignese,<br />

è stata realizzata la lapide commemorativa de<strong>di</strong>cata alla memoria <strong>di</strong><br />

24 sacerdoti e religiosi/e rovignesi morti nella <strong>di</strong>aspora dal 1945 ad oggi,<br />

si stanno raccogliendo i dati per altre tre suore da includere nella lapide a<br />

queste de<strong>di</strong>cata, nonché le lapi<strong>di</strong> commemorative de<strong>di</strong>cate a Luigi de Manincor,<br />

Medaglia d’Oro Vela e al Cap. Silvano Abbà, Medaglia <strong>di</strong> Bronzo<br />

per il Pentathlon moderno alle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Berlino nel 1936.<br />

In collaborazione con la Famiglia Montonese, è stata sistemata la fossa<br />

comune dei Montonesi infoibati a Cava Cise presso Villa Treviso <strong>di</strong> Pisino,<br />

e per la Famiglia Parentina, la realizzazione della lapide commemorativa<br />

delle 95 vittime delle foibe <strong>di</strong> Parenzo, Torre e Abrega esposta nel cimitero<br />

<strong>di</strong> Parenzo».<br />

<br />

Consolato Generale d’Italia a<br />

Fiume. <strong>Il</strong> programma prevedeva<br />

una selezione <strong>di</strong> arie e duetti<br />

tratti da La bajadera, La contessa<br />

Mariza, Vittoria e il suo Ussaro,<br />

Cin-Ci-Là, La principessa<br />

della Csárdás, La vedova allegra,<br />

il Paese dei campanelli e Al Cavallino<br />

Bianco.<br />

Per esigenze redazionali la<br />

pubblicazione dei necrologi<br />

è rinviata al prossimo<br />

<strong>numero</strong> <strong>di</strong> "Difesa".


12<br />

<br />

<br />

A Trieste la Mostra<br />

ANVGD sulla donna in<br />

Istria e Dalmazia<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo” / 5 ottobre <strong>2011</strong><br />

«La donna in<br />

Istria e Dalmazia<br />

nelle immagini e nelle<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

storie», in collaborazione<br />

con l’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia,<br />

Irci e l’<strong>Associazione</strong> delle<br />

Comunità Istriane, curata<br />

da Giusy Crescione, e «Ricordando<br />

Lussino. Omaggio<br />

a Neera Hreglich», sempre<br />

assieme all’Irci e alle Comunità<br />

Istriane, per la regia <strong>di</strong><br />

Rita Cramer Giovannini. Un<br />

tuffo nella società matriarcale<br />

dell’800 fino a circa gli anni<br />

‘50, per immergersi grazie al<br />

materiale fotografico e documentario<br />

delle sei sezioni tematiche,<br />

nella storia delle terre<br />

istro-dalmate, le tra<strong>di</strong>zioni<br />

marinaresche, le <strong>di</strong>nastie degli<br />

armatori, gli anni bui<br />

dell’esodo. Al centro ci sono<br />

loro, le signore <strong>di</strong> questo clan<br />

<strong>di</strong> fiori d’acciaio: dalla “capitana<br />

<strong>di</strong> brigantino” Maria<br />

Cosulich, sorella <strong>di</strong> Callisto,<br />

fondatore della <strong>di</strong>nastia <strong>di</strong><br />

armatori, alla “comandosa”<br />

Rosalia Peranovich, armatrice<br />

e unica donna iscritta nel<br />

libro fon<strong>di</strong>ario delle proprietà.<br />

E ancora la scrittrice Marisa<br />

Ma<strong>di</strong>eri, la poetessa Lina<br />

Galli, la cantante lirica Virginia<br />

Zanolli. Le attrici Alida<br />

Valli e Laura Antonelli. […]<br />

<br />

Pietas Julia, 126 anni<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo<br />

<br />

5 ottobre <strong>2011</strong><br />

na storia che parte<br />

dal mare, dalle coste<br />

della Croazia [sic] per<br />

arrivare verso una nuova<br />

storia, in Italia. Si tratta <strong>di</strong><br />

quella <strong>di</strong> uno dei<br />

più antichi circoli<br />

italiani che dal ‘61<br />

è <strong>di</strong> stanza in Baia<br />

a Sistiana. Tutto<br />

nasce nell’estate del<br />

1886 dove a Pola<br />

(in latino identificata<br />

anche come<br />

Pietas Julia da cui<br />

prende il nome) si<br />

costituisce la società<br />

che inizialmente<br />

si de<strong>di</strong>ca alla pratica<br />

della voga e<br />

della vela. Sciolta<br />

per le sue posizioni<br />

filo-italiane, dopo<br />

il conflitto riprende<br />

l’attività con un<br />

periodo d’oro, dal<br />

‘26 al ‘46 quando<br />

<strong>di</strong>venta fucina <strong>di</strong><br />

<strong>numero</strong>si atleti <strong>di</strong><br />

spicco sia nelle specialità<br />

“remierie”.<br />

Nel contempo si fa<br />

strada anche nella<br />

vela.<br />

<strong>Il</strong> secondo conflitto<br />

segna pesantemente<br />

la storia della<br />

Pietas e dei suoi affiliati<br />

ed il dopoguerra incerto<br />

e minaccioso sui territori<br />

occupati d’Istria e Dalmazia<br />

costringe all’abbandono delle<br />

attività. Alcuni degli associati<br />

giungono in Italia e si<br />

rifugiano a Trieste. Nel ‘48<br />

poi riescono ad<strong>di</strong>rittura a ridare<br />

vita alla Pietas con base<br />

a Monfalcone per poi spostarsi<br />

nel ‘61 a Si-<br />

stiana […].<br />

Una storia<br />

<strong>di</strong> successi quella<br />

della Pietas, (oggi guidata<br />

da Antonio Tommasi), che<br />

quest’anno ha festeggiato<br />

i 126 anni <strong>di</strong> attività e che<br />

riesce a coniugare lo sport<br />

con il sociale. […] Oggi la<br />

società conta 600 iscritti, tra<br />

soci ed aggregati, all’interno<br />

del quale crescono sportivi<br />

che raggiungono traguar<strong>di</strong><br />

notevoli (uno dei suoi ex allievi,<br />

attualmente nell’aeronautica,<br />

partirà per le prossime<br />

olimpia<strong>di</strong> lon<strong>di</strong>nesi del<br />

2012). […]<br />

<br />

90 anni fa la Conferenza<br />

<strong>di</strong> Portorose<br />

“La Voce del Popolo” / 29<br />

ottobre<br />

<br />

<strong>2011</strong><br />

a fine dell’Austria-<br />

Ungheria, quale conseguenza<br />

<strong>di</strong>retta del primo<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale, e il rapido<br />

crollo <strong>di</strong> quel colosso aprirono<br />

non poche incognite. Sulla<br />

carta geografica dell’Europa<br />

centro-orientale mutarono i<br />

confini. Sulle rovine del vecchio<br />

impero si issarono le<br />

ban<strong>di</strong>ere delle nuove nazioni,<br />

le quali iniziarono una corsa<br />

all’acquisizione <strong>di</strong> quanti più<br />

territori - ricorrendo, non <strong>di</strong><br />

rado, pure alle armi -, specie<br />

nei punti <strong>di</strong> maggiore frizione<br />

in cui si sovrapponevano<br />

gli interessi <strong>di</strong> due o più stati.<br />

[…] Di fronte a uno scenario<br />

<strong>di</strong> quella portata, per molti<br />

aspetti ancora <strong>di</strong>fficile e indefinito,<br />

i rapporti economici<br />

e commerciali tra le nuove<br />

realtà statuali non godevano<br />

certo <strong>di</strong> ottima salute. Era<br />

una situazione che necessitava<br />

assolutamente <strong>di</strong> un cambiamento,<br />

per il bene<br />

dell’intero<br />

vecchio continente. E gli sta-<br />

ti successori dell’Impero<br />

austro-ungarico<br />

dovevano sedersi<br />

ad un<br />

tavolo ed affrontare<br />

i proble-<br />

mi alla luce del sole.<br />

L’incontro fu più<br />

volte procra-<br />

stinato e variò anche il potenziale<br />

luogo dell’incontro, alla<br />

fine fu prescelta Portorose.<br />

La conferenza doveva inaugurarsi<br />

il 24 ottobre 1921,<br />

come annunciato dal Governo<br />

italiano, ma dovette essere<br />

rimandata, ma solo per poco,<br />

a causa del colpo <strong>di</strong> mano <strong>di</strong><br />

Carlo d’Asburgo.<br />

<strong>Il</strong> 23 ottobre il monarca,<br />

assieme alla moglie Zita,<br />

lasciò la Svizzera a bordo <strong>di</strong><br />

un aereo e atterrò nel Burgenland<br />

con l’intento <strong>di</strong> riconquistare<br />

il trono. <strong>Il</strong> governo<br />

ungherese <strong>di</strong> Horthy si<br />

oppose tenacemente: voleva<br />

costringere l’ex imperatore<br />

ad abbandonare il suolo magiaro.<br />

[…] Venuta meno la<br />

paura <strong>di</strong> una restaurazione<br />

asburgica nell’Europa centrale,<br />

che aveva scosso non poco<br />

gli Stati <strong>di</strong> recente costituzione,<br />

si riprese il <strong>di</strong>scorso della<br />

conferenza. […] Nella località<br />

istriana si incontrarono<br />

quin<strong>di</strong> i vari Stati sorti sulle<br />

ceneri <strong>di</strong> quell’Impero nonché<br />

gli Stati Uniti, la Francia<br />

e la Gran Bretagna. Con<br />

il colpo <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> Carlo<br />

d’Asburgo, gli Stati dell’Europa<br />

me<strong>di</strong>ana chiusero imme<strong>di</strong>atamente<br />

i loro confini.<br />

La missione romena, che si<br />

trovava già in viaggio, dovette<br />

fermarsi a Vienna; quelle<br />

W <br />

<br />

cecoslovacca, polacca, ungherese<br />

ed austriaca decisero <strong>di</strong><br />

non muoversi dalle loro capitali<br />

finché la situazione non<br />

si fosse placata. […] <strong>Il</strong> 29 ottobre<br />

1921, finalmente, nella<br />

località balneare si aperse<br />

il convegno economico […]<br />

Nei giorni della conferenza <strong>di</strong><br />

Portorose i delegati affrontarono<br />

non poche questioni <strong>di</strong><br />

or<strong>di</strong>ne pratico, proponendo<br />

delle soluzioni per gettare le<br />

basi <strong>di</strong> una nuova cooperazione<br />

in uno spazio geografico<br />

già unitario ma ormai<br />

frantumato sul quale erano<br />

sorti i nuovi stati. […]<br />

<br />

* * *<br />

<br />

La nomenklatura <strong>di</strong> Tito<br />

nelle ville dei lussignani<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo” / 6 novembre <strong>2011</strong><br />

a villa <strong>di</strong> campagna<br />

nella tenuta<br />

dalla nonna a Zabodaski era<br />

un sogno, con una baia privata<br />

che ci permetteva l’accesso<br />

al mare». Si tronca violentemente<br />

nel 1945 anche<br />

la saga quarnerina dei Martinoli,<br />

armatori e costruttori<br />

<strong>di</strong> navi e yacht ammirati<br />

in tutto il mondo, costretti<br />

ad abbandonare Lussino. In<br />

quella casa da sogno, come<br />

la ricordano oggi da Trieste<br />

Caterina detta “Tinzetta” e<br />

Doretta Martinoli, si inse<strong>di</strong>a<br />

uno dei principali “gerarchi”<br />

<strong>di</strong> Tito, Vla<strong>di</strong>mir Velebit.<br />

Contemporaneamente Edvard<br />

Kardelj, <strong>numero</strong> due<br />

W <br />

<br />

del Partito comunista jugoslavo<br />

s’impossessa <strong>di</strong> un’altra<br />

villa, quella <strong>di</strong> Girolamo<br />

Rizzi, sposato con un’ebrea<br />

polacca non certo sospettabile<br />

<strong>di</strong> simpatie fasciste.<br />

L’intera Lussino <strong>di</strong>venta<br />

buen retiro della nuova nomenklatura<br />

jugoslava: arrivano<br />

Janez Stanovnik, poi<br />

presidente della Slovenia<br />

dal 1988 al 1990 e oggi a<br />

capo dell’<strong>Associazione</strong> dei<br />

partigiani sloveni che occupa<br />

la casa <strong>di</strong> Ivetta Luzzato<br />

Fegiz, mentre il <strong>di</strong>plomatico<br />

Dragan Naiman si inse<strong>di</strong>a<br />

nella residenza <strong>di</strong> campagna<br />

dell’ammiraglio e olimpionico<br />

Tino Straulino. Così<br />

nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra,<br />

Kardelj e Velebit, due più<br />

fanatici nazionalisti, mentre<br />

nelle trattative tentano<br />

<strong>di</strong> annettere anche Trieste<br />

alla Jugoslavia, impunemente<br />

occupano case <strong>di</strong> lusso su<br />

cui non possono legalmente<br />

vantare alcun <strong>di</strong>ritto. […]<br />

I Martinoli erano proprietari<br />

anche <strong>di</strong> Villa Maria,<br />

loro usuale residenza a<br />

Cigale, e poi <strong>di</strong> una casa in<br />

via D’Annunzio 64, nel centro<br />

<strong>di</strong> Lussinpiccolo. E ancora,<br />

azionisti <strong>di</strong> una cava <strong>di</strong><br />

marmo sull’isolotto <strong>di</strong> San<br />

Bartolomeo nei pressi <strong>di</strong> Fasana.<br />

[…]<br />

<br />

* * *<br />

<br />

Alla Chiesa un’ex scuola<br />

del partito comunista<br />

jugoslavo<br />

ANSA / 9 novembre <strong>2011</strong><br />

ex sede della scuola<br />

politica per la<br />

formazione della classe<br />

<strong>di</strong>rigente comunista nel<br />

periodo jugoslavo, a Kumrovec,<br />

villaggio natale<br />

del maresciallo Josip Broz


13<br />

<br />

Tito, nel nord della Croazia,<br />

dovrebbe essere data<br />

alla Chiesa cattolica come<br />

parte dell’indennizzo per<br />

le confische dopo il 1945.<br />

Tra le strutture che dovrebbero<br />

passare alla Chiesa c’è<br />

anche l’ex scuola politica <strong>di</strong><br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

Kumrovec, vicino alla casa<br />

dove nacque Tito, l’ex presidente<br />

della Jugoslavia socialista.<br />

* * *<br />

Rovigno, studenti italiani e<br />

croati sulle tracce <strong>di</strong> Roma<br />

“La Voce del Popolo”<br />

8 novembre<br />

<br />

<strong>2011</strong><br />

o scorso fine settimana<br />

gli alunni della<br />

seconda classe del Liceo<br />

della Scuola me<strong>di</strong>a superiore<br />

italiana e quelli della seconda<br />

della Scuola me<strong>di</strong>a superiore<br />

croata “Zvane Črnja”<br />

<strong>di</strong> Rovigno, hanno visitato<br />

insieme i monumenti e i siti<br />

archeologi più importanti<br />

risalenti all’epoca romana<br />

della Città <strong>di</strong> Pola e del circondario.<br />

La professoressa<br />

della SMSI <strong>di</strong> Rovigno, Maria<br />

Sciolis ci ha spiegato che<br />

la bella gita è iniziata con<br />

una sosta e una visita ai resti<br />

<strong>di</strong> Nesazio, antica roccaforte<br />

degli Histri che furono conquistati<br />

dalle legioni romane<br />

nel 177 a. C dopo aspri e durissimi<br />

combattimenti.<br />

A Pola, invece, la comitiva<br />

ha visitato l’antico Foro<br />

romano, ha visto l’Arco dei<br />

X <br />

<br />

<br />

Sergi, Porta Gemini e Porta<br />

Ercole, il piccolo teatro romano<br />

e, infine, l’Arena. Per<br />

l’occasione i ragazzi <strong>di</strong> entrambe<br />

le scuole hanno preparato<br />

nelle rispettive lingue<br />

materne una relazione incentrata<br />

sulla storia romana<br />

dell’Istria. La professoressa<br />

Sciolis ha sottolineato che i<br />

due licei hanno ripreso a collaborare<br />

in modo attivo proprio<br />

nel rispetto della lunga<br />

tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> convivenza,<br />

tolleranza e multiculturalità<br />

che contrad<strong>di</strong>stingue la Città<br />

<strong>di</strong> Rovigno, ha voluto ringraziare<br />

le colleghe dell’istituto<br />

croato, professoresse<br />

Gordana Berić e Kosjenka<br />

Mogorović, per aver colto<br />

l’iniziativa e si è detta convinta<br />

che in futuro la collaborazione<br />

tra i due istituti<br />

continuerà e si approfon<strong>di</strong>rà<br />

ulteriormente.<br />

* * *<br />

<strong>Il</strong> liberatore <strong>di</strong> Trieste<br />

cacciato dalla sua Istria<br />

“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />

<br />

/ 13 novembre <strong>2011</strong><br />

l 28 ottobre 1918 il<br />

capitano dell’esercito<br />

austro-ungarico Carlo<br />

Baxa, inviato dagli austriaci<br />

a Trieste per dare la caccia<br />

ai <strong>di</strong>sertori, cambia fronte<br />

e si presenta dal presidente<br />

del Comitato <strong>di</strong> salute<br />

pubblica citta<strong>di</strong>na Alfonso<br />

Valerio che lo arruola per<br />

costituire la Guar<strong>di</strong>a nazionale.<br />

[...]<br />

L’8 settembre 1943 Carlo<br />

Baxa viene<br />

cacciato<br />

a s s i e m e<br />

alla sua famiglia<br />

e a<br />

quelle dei<br />

suoi cugini<br />

da Lin-<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

daro, una<br />

frazione <strong>di</strong><br />

Pisino dove<br />

i Baxa, slovacchi<br />

per<br />

antica origine,<br />

erano la saga più ra<strong>di</strong>cata.<br />

La sua residenza, la<br />

villa con la torre merlata<br />

che storicamente connota<br />

l’abitato, viene occupata.<br />

Va <strong>di</strong>spersa anche la pregiata<br />

biblioteca ricca <strong>di</strong> volumi<br />

soprattutto tedeschi. Spariscono<br />

i <strong>numero</strong>si cimeli: gli<br />

stemmi e le armi che erano<br />

appesi alle pareti o custo<strong>di</strong>ti<br />

in quanto egli era anche<br />

stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> storia patria e <strong>di</strong><br />

aral<strong>di</strong>ca. Suo cugino Marco<br />

viene arrestato dai partigiani<br />

titini e rinchiuso nel<br />

castello <strong>di</strong> Pisino. È una paesana<br />

comunista però, sembra,<br />

a testimoniare della sua<br />

correttezza e onestà per cui<br />

dopo pochi giorni è libero.<br />

È costretto ad andarsene<br />

con la propria famiglia anche<br />

l’altro cugino, Arturo.<br />

Va detto che a Pisino,<br />

dove la popolazione è sempre<br />

stata mistilingue, il fascismo<br />

con la sua violenza<br />

nazionalizzatrice aveva fatto<br />

danni e esacerbato gli<br />

animi ancor più che nelle<br />

zone costiere dove gli italiani<br />

erano maggioranza.<br />

I Baxa avevano tre aziende<br />

agricole, vasti terreni, gruppi<br />

<strong>di</strong> mezzadri che lavoravano<br />

per loro. Si producevano<br />

in particolare pregiate uve<br />

da tavola. Tra le due guerre<br />

Carlo Baxa era stato prima<br />

<strong>di</strong>rettore della Commissione<br />

<strong>di</strong> cura a Portorose e poi<br />

<strong>di</strong>rettore della Stazione climatica<br />

e balneare <strong>di</strong> Abbazia.<br />

Case, terreni, altri beni:<br />

tutto è stato confiscato e<br />

nazionalizzato dalla Jugoslavia.<br />

«Avevo cinque anni nel<br />

1943 - racconta Fulvio Baxa<br />

figlio <strong>di</strong> Arturo - ho ricor<strong>di</strong><br />

palli<strong>di</strong>, ma l’amarezza è nitida.<br />

Poi sono tornato a Lindaro<br />

qualche volta, l’ultima<br />

una decina <strong>di</strong> anni fa: nelle<br />

nostre case si è inse<strong>di</strong>ata<br />

altra gente, ma sono tenute<br />

in con<strong>di</strong>zioni pietose».<br />

[...]«Negli anni Cinquanta<br />

- racconta oggi Fulvio Baxa<br />

- abbiamo avuto dallo Stato<br />

italiano indennizzi irrisori<br />

rispetto al valore delle proprietà.<br />

Al governo croato<br />

non abbiamo avanzato, né<br />

avanzeremo alcuna richiesta:<br />

è un capitolo della storia<br />

ingiustamente chiuso,<br />

ma non serbiamo rancori».<br />

<br />

* * *<br />

La Dalmazia da Roma e<br />

<strong>Venezia</strong> all'unità d'Italia,<br />

la storia in mostra a Trieste<br />

fonte Fondazione Scientifico<br />

Culturale Maria e Eugenio<br />

Dario Rustia Traine<br />

cura della Fondazione<br />

Rustia Traine <br />

si terrà una mostra su La<br />

Dalmazia da Roma e <strong>Venezia</strong><br />

all’Italia unita che sarà<br />

inaugurata mercoledì 16<br />

novembre alle ore 18,00 nel<br />

Civico Museo della Civiltà<br />

istriana, fiumana e dalmata<br />

<strong>di</strong> via Torino 8 in Trieste.<br />

<strong>Il</strong> noto pittore zaratino<br />

Secondo Raggi Karuz donerà<br />

al presidente dell’IRCI<br />

prof. Lucio Del Caro due<br />

quadri che riproducono<br />

due momenti storici poco<br />

noti e controversi: l’iconografia<br />

del generale romano<br />

Marcellino a re <strong>di</strong> Dalmazia<br />

(461 d. C) e l’uccisione<br />

nell’o<strong>di</strong>erna Spalato <strong>di</strong> Giulio<br />

Nepote, ultimo imperatore<br />

romano d’Occidente<br />

(480 d.C.).<br />

<strong>Il</strong> presidente della Fondazione<br />

Renzo de’Vidovich<br />

illustrerà le finalità della<br />

mostra che intende sollecitare<br />

gli stu<strong>di</strong>osi italiani a<br />

riprendere le ricerche sulla<br />

lingua illirica parlata soprattutto<br />

dalle popolazioni<br />

stanziate in tutta la costa<br />

adriatica della Penisola, la<br />

centralità della Dalmazia<br />

negli ultimi secoli dell’Impero<br />

e lo spostamento <strong>di</strong><br />

Q <br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

<br />

quattro anni della fine<br />

dell’Impero romano d’Occidente<br />

e conseguentemente<br />

delle date convenzionali legate<br />

a questo evento come la<br />

fine dell’Evo antico e l’inizio<br />

del Me<strong>di</strong>oevo, nonché i<br />

tre eso<strong>di</strong> subiti dagli italiani<br />

<strong>di</strong> Dalmazia che nell’arco <strong>di</strong><br />

150 anni hanno trasformato<br />

una maggioranza italiana in<br />

una modesta minoranza, in<br />

gran parte sparsa nel mondo.


14<br />

<br />

<br />

THE DAY OF REMEMBRANCE AWARDS PRESENTED TO JULIAN AND DALMATIAN ATHLETES<br />

“Fiumana” triumphs at the<br />

“Triangolare del Ricordo” Tournament<br />

n Rome, the 21st of<br />

September, at the Flaminio<br />

Sta<strong>di</strong>um (conceded by the Italian<br />

Olympic Committee) the three<br />

major teams from <strong>Venezia</strong>-<br />

Giulina and Dalmatia that made<br />

20th century soccer history<br />

took the field: “Grion Pola”,<br />

“Fiumana” and “Dalmazia”.<br />

All three forged memorable<br />

champion players who honored<br />

the highest sporting values, for<br />

such top teams as the “Grande<br />

Torino”, Juventus of Turin,<br />

Milan, and Roma, as well as<br />

Fiorentina and Lazio. Between<br />

matches, players from a variety of<br />

sports <strong>di</strong>sciplines were honored<br />

for having brought the name of<br />

<strong>Venezia</strong> Giulia and Dalmatia to<br />

the wider world.<br />

The historical and moral<br />

value of this evocation was<br />

underlined by the High<br />

Patronage of Presidential Council<br />

of the Republic of Italy, the<br />

Italian Government, the Youth<br />

Ministry, ten Regions of Italy,<br />

and a long list of associations<br />

and institutions (such as the<br />

Chamber of Deputies and the<br />

Senate) that collaborated in this<br />

initiative.<br />

The event, promoted and<br />

organized by the ANVGD national<br />

presidential council and the<br />

ANVGD Youth branch, boasted<br />

a commentator of nationwide<br />

fame: Bruno Pizzul, a major<br />

voice in Italian sports journalism.<br />

In the interviews he gave, and<br />

in his own comments from the<br />

sidelines, he expressed how the<br />

event had moved him, as he took<br />

in the testimony of exiles and the<br />

second and third generations, so<br />

many decades after the events of<br />

the post-war period.<br />

A PARADE OF FLAGS<br />

FROM ISTRIA, FIUME<br />

AND DALMATIA<br />

he 2000 spectators both<br />

applauded and in turn<br />

stood in respectful silence as the<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

X <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

regional flags of Istria, Fiume and<br />

Dalmatia were paraded, born by<br />

ANVGD Youth representatives.<br />

The parade was led by Pietro<br />

Cerlienco and the City of Rome<br />

Municipal Police Band, which<br />

opended the festivities with the<br />

playing of the national anthem.<br />

Representing the Government<br />

were Undersecretary of the<br />

Presidential Council Carlo<br />

Giovanar<strong>di</strong> and Undersecretary<br />

of Foreign Affairs Alfredo<br />

Mantica. ANVGD National<br />

President Lucio Toth made<br />

a moving speech to all the<br />

participants. Many young<br />

descendents had come from<br />

other continents and countries:<br />

Canada, Argentina, the U. S.,<br />

South Africa, and Switzerland.<br />

This geographical spread is a<br />

strong representation of what<br />

the 1947 Italian exile had<br />

been, and the original exiles’<br />

children and grandchildren<br />

were enthusiastic in their<br />

participation in this first time<br />

event.<br />

X <br />

<br />

<br />

<br />

THE MATCHES<br />

he first match saw<br />

“Grion Pola” against<br />

“Dalmazia”, whose respective<br />

coaches were Lucio Mujesan and<br />

Pierluigi Pizzaballa. The match<br />

was balanced and boasted smart<br />

tactical action. It ended in a 1-1<br />

tie, and went to penalty kicks, with<br />

“Grion Pola” ultimately winning,<br />

6-5. “Grion”<br />

fielded the only<br />

woman playing in<br />

the tournament,<br />

Cristina Perini<br />

(former “Arsenal”<br />

women’s team<br />

player, today a<br />

Cana<strong>di</strong>an resident)<br />

who <strong>di</strong>stinguished<br />

herself as part of<br />

the defensive line.<br />

The next<br />

match was “Dalmazia” versus<br />

“Fiumana”, the latter being<br />

coached by Sergio Vatta. This<br />

match was characterized by a<br />

fast pace, with the Fiume team<br />

making an impressive showing,<br />

in its schematic play and constant<br />

pressing. “Dalmazia” was also<br />

impressive, but in the end,<br />

“Fiumana” scored two splen<strong>di</strong>d<br />

back-to-back goals and won, 3-1.<br />

The third and final match<br />

saw “Grion” against “Fiumana”,<br />

and, again, the latter showed its<br />

impressive tactical and athletic<br />

play. “Fiumana” won, 4-0. And<br />

so, the “Quarnaro” team won<br />

the “Triangolare del Ricordo”<br />

Trophy, presented by ANVGD<br />

National President Lucio Toth<br />

together with the Mayor of the<br />

Free City of Fiume in Exile,<br />

Guido Brazzoduro. Representing<br />

the Government of Canada,<br />

player Cristina Perini presented<br />

Undersecretaries Giovanar<strong>di</strong> and<br />

Mantica with a silver dollar, as a<br />

symbol of friendship between the<br />

two nations, as tied together by the<br />

Julian and Dalmatian Diaspora.<br />

The three team captains, Cristina<br />

Perini of “Grion Pola”, Fabio<br />

Cvetnich Margarit of “Fiumana”<br />

and Riccardo Ferrari Cupilli of<br />

“Dalmazia”, were presented with<br />

plaques from the “Past Glories of<br />

Roma and Lazio” Association, by<br />

its President, Gaetano Camillo<br />

and Secretary, Paolo Colucci.<br />

THE “DAY OF<br />

REMEMBRANCE”<br />

AWARDS<br />

uring the afternoon’s<br />

activities, many<br />

prestigious Giuliani and Dalmati<br />

were presented with the Day<br />

of Remembrance award. These<br />

included Nino Benvenuti (Istrian,<br />

gold medal winner at Rome 1960,<br />

and world champion boxer),<br />

Abdon Pamich (from Fiume, gold<br />

medal winner Walker at Tokyo<br />

1964 and bronze medal winner at<br />

Rome in 1960), Mario Andretti<br />

(Istrian, world champion Formula<br />

1 pilot), Ottavio Missoni (stylist<br />

from Dalmatia, and finalist in<br />

400-meter hurdles at London,<br />

1948), Margherita Granbassi<br />

(fencer of Istrian origin, world<br />

champion and bronze medal<br />

winner, Beijing 2008) and also<br />

Gabre Gabric, who, in the same<br />

Olympic Games as Jesse Owens<br />

(Berlin, 1936) represented Italy as<br />

a <strong>di</strong>scus thrower.<br />

A HISTORY OF<br />

CHAMPIONS: THE<br />

CONVENTION<br />

ON JULIAN AND<br />

DALMATIAN SPORTS<br />

he same day, September<br />

21st, in the Italian<br />

Olympic Committee Au<strong>di</strong>torium,<br />

under the High Patronage of<br />

the Presidential Council of the<br />

Republic of Italy, there took place<br />

a convention entitled “Julian-<br />

Dalmatian Sports in Italian<br />

History”. The convention was<br />

sponsored by the ANVGD, the<br />

Italian Sports History Society, and<br />

the National Association of Italian<br />

National and Olympic Athletes,<br />

with the participation of illustrious<br />

historians and other experts on<br />

the world of sports. It was opened<br />

by Lucio Toth, ANVGD President,<br />

who called to the minds of all the<br />

long tra<strong>di</strong>tion of sports among<br />

the Julian and Dalmatian peoples,<br />

starting from as far back as the<br />

Austro-Hungarian Empire, proof<br />

of which is to be found in the many<br />

sports societies founded from 1880<br />

to 1890, and which also became<br />

focal points for national identity<br />

as well as social promotion, and<br />

in which many <strong>di</strong>fferent sporting<br />

<strong>di</strong>sciplines were practiced.<br />

The following then spoke:<br />

Alberto Zanetti Lorenzetti,<br />

Vice-President of the “Bruno<br />

Bonomelli” Historical Archive<br />

of Italian Athletics, Ferruccio<br />

Calegari, sports journalist and<br />

Italian Olympic Committee<br />

winner of the “Stella d’Oro”<br />

prize for Sporting Merit, Silvio<br />

Dorligo, university professor,<br />

Enzo Pennone of the “Wilma<br />

Rudolph” Cultural Association,<br />

Emilio Felluga, President of the<br />

Friuli-<strong>Venezia</strong>-Giulia branch of<br />

the Italian Olympic Committee,<br />

Sergio Delton, Italian Olympic<br />

Committee trustee for Croatia,<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

and Roberto Roberti, National<br />

Secretary of the National<br />

Association of Italian National<br />

and Olympic Athletes. The<br />

convention was coor<strong>di</strong>nated<br />

by scholar expert Angela Teja,<br />

President of the Italian Sports<br />

History Society.<br />

All those who spoke agreed<br />

that, despite its relative exiguity,<br />

the contribution of the athletic<br />

sphere of Istria, Fiume and<br />

Dalmatia was nevertheless<br />

important in numerical and<br />

qualitative terms, especially in its<br />

relatively high number of female<br />

participants, as was pointed out<br />

by Silvio Dorligo. It was also<br />

characterized by a great and lively<br />

pride, and a passion for sports<br />

that encompassed a respect for<br />

adversaries and rules.<br />

In conclusion, in pinpointing<br />

the underlying theme of the<br />

convention, Angela Teja<br />

remarked that “history can also<br />

be made in writing the history of<br />

sport.” This general consideration<br />

rings true when reflecting on the<br />

events that took place in <strong>Venezia</strong>-<br />

Giulia and Dalmatia in the last<br />

two centuries, a long period that<br />

saw events both exalting and<br />

dramatic, great sweeping events<br />

and in<strong>di</strong>vidual ones, as an entire<br />

region underwent <strong>di</strong>fferent, and<br />

ra<strong>di</strong>cal, changes in its identity.


15<br />

<br />

<br />

an salido al campo el<br />

pasado 21 de septiembre,<br />

en el marco del Esta<strong>di</strong>o Flaminio<br />

de Roma conce<strong>di</strong>do por el CONI<br />

(el Comité Olímpico Italiano),<br />

los tres grandes equipos que han<br />

hecho la historia del futbol giuliano<br />

y dalmata en el Novecientos, el<br />

“Grion Pola”, la “Fiumana” y el<br />

“Dalmazia”, forja de inolvidables<br />

campeones que han honrado los<br />

auténticos valores del deporte y<br />

el nombre de tantas sociedades<br />

italianas, desde el «Grande Torino»<br />

a la Juventus, desde el Milán a la<br />

Roma, de la Fiorentina a la Lazio.<br />

Y con ellos, en los intervalos de los<br />

partidos, han sido condecorados<br />

con el Premio «Día del Recuerdo»<br />

los deportistas que, en las <strong>di</strong>versas<br />

HAN SIDO ENTREGADOS LOS PREMIOS DÍA DEL RECUERDO A LOS CAMPEONES<br />

DEL DEPORTE GIULIANO-DALMATA<br />

Triangular del Recuerdo,<br />

triunfa la “Fiumana”<br />

interpretación del Himno nacional.<br />

Han querido estar presentes, en<br />

representación del Gobierno, el<br />

Subsecretario de la Presidencia del<br />

Consejo on. Carlo Giovanar<strong>di</strong> y el<br />

subsecretario de Asuntos Exteriores<br />

on. Alfredo Mantica. El presidente<br />

nacional ANVGD Lucio Toth, en<br />

su saludo a los participantes ha<br />

expresado su emoción. Los jóvenes<br />

mana” sigilado con el resultado<br />

final de 4 a 0. El Trofeo Triangular<br />

del Recuerdo ha ido por tanto<br />

al equipo del Quarnero, ha sido<br />

entregado por el presidente nacional<br />

ANVGD Lucio Toth y por<br />

el Alcalde del Libre Comune de<br />

Fiume en Exilio Guido Brazzoduro.<br />

La jugadora Cristina Perini en<br />

nombre del Gobierno de Canadá<br />

Benvenuti (istriano, oro en Roma<br />

1960 y campeón mun<strong>di</strong>al de<br />

boxeo), Abdon Pamich (fiumano,<br />

oro en marcha en Tokio 1964 y<br />

bronce en Roma 1960), Mario<br />

Andretti (istriano, piloto y<br />

campeón del mundo de Formula<br />

1), Ottavio Missoni (estilista<br />

dalmata y finalista de 400 metros<br />

obstáculos en Londres 1948),<br />

deportivas nacidas ya en el<br />

decenio 1880-1890, que llegaron<br />

a ser también pilar de la identidad<br />

nacional además que de promoción<br />

social, en su ámbito eran <strong>di</strong>versas las<br />

<strong>di</strong>sciplinas deportivas practicadas.<br />

Han intervenido Alberto<br />

Zanetti Lorenzetti, vicepresidente<br />

del Archivo Histórico de la Atlética<br />

Italiana “Bruno Bonomelli”,<br />

Ferruccio Calegari, perio<strong>di</strong>sta<br />

deportivo y Estrella de Oro del<br />

CONI al Merito Deportivo, Silvio<br />

Dorigo, docente universitario,<br />

Enzo Pennone de la Asociación<br />

Cultural “Wilma Rudolph”,<br />

Emilio Felluga, presidente Comité<br />

CONI Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Sergio<br />

Delton, persona de confianza<br />

del CONI de Croacia y Roberto<br />

Q <br />

<br />

<br />

<br />

R <br />

<br />

<br />

<strong>di</strong>sciplinas, han llevado al mundo,<br />

después del éxodo, el nombre de<br />

la <strong>Venezia</strong> Giulia y de la Dalmazia<br />

italianas.<br />

El valor histórico y moral de<br />

las revocaciones es subrayado por<br />

el Alto Patronato del Presidente<br />

de la Republica, así como por el<br />

patrocinio del Gobierno Italiano,<br />

del Ministro de la Juventud, de<br />

<strong>di</strong>ez Regiones italianas y de una<br />

larga serie de entes e instituciones<br />

(como la Cámara de los Diputados<br />

y el Senado) que han colaborado<br />

con la iniciativa.<br />

El comentador de excepción<br />

del evento - promocionado y<br />

organizado por la Presidencia<br />

nacional y de ANVGD Jóvenes-<br />

Bruno Pizzul, la “voz” por<br />

excelencia del perio<strong>di</strong>smo<br />

deportivo, muy tocado - ha<br />

hablado desde el borde del<br />

campo al gran público y en las<br />

entrevistas - del testimonio dado<br />

por los Desterrados y por los<br />

descen<strong>di</strong>entes de segunda y tercera<br />

generación tantos años después de<br />

los eventos de la posguerra.<br />

DESFILAN LAS<br />

BANDERAS DE ISTRIA,<br />

FIUME Y DALMAZIA<br />

cogidos, por tanto, por los<br />

aplausos y la emoción de<br />

2.000 espectadores, han desfilado<br />

los tres estandartes de Istria, Fiume<br />

y Dalmazia, sus portadores han<br />

sido los representantes juveniles<br />

de la ANVGD, guiados por Pietro<br />

Cerlienco y prece<strong>di</strong>dos por la<br />

Banda del Cuerpo de la Policía<br />

Municipal de Roma Capital que<br />

ha abierto la manifestación con la<br />

descen<strong>di</strong>entes provenían de otros<br />

Continentes y Países, de Canadá<br />

como de Argentina, de los Estados<br />

Unidos como de Sudáfrica o de<br />

Suiza: un dato que representa bien<br />

las <strong>di</strong>mensiones de aquello que fue<br />

el éxodo de la población italiana<br />

en el 1947, los hijos y nietos han<br />

adherido con entusiasmo y orgullo<br />

a la iné<strong>di</strong>ta competición.<br />

LOS PARTIDOS<br />

e han enfrentado<br />

primero el “Grion Pola”<br />

y el “Dalmazia”, entrenados<br />

respectivamente por Lucio<br />

Mujesan y por Pierluigi Pizzaballa.<br />

Un partido equilibrado y<br />

construido con acciones muy<br />

razonadas que ha terminado<br />

empatado 1 a 1 y finalizado en los<br />

penaltis con la victoria del “Grion”<br />

por 6 a 5. Es relevante la presencia<br />

en el “Grion” de la única mujer<br />

futbolista, Cristina Perini (ex<br />

“Arsenal” femenino, hoy residente<br />

en Canadá) que se ha <strong>di</strong>stinguido<br />

en el papel de defensa.<br />

El partido sucesivo ha<br />

sido entre el “Dalmazia” y la<br />

“Fiumana”, este ultimo entrenado<br />

por Sergio Vatta y aquí ha subido<br />

el ritmo gracias al buen juego de<br />

la “Fiumana”, que ha demostrado<br />

tener un saldo esquema de juego<br />

y considerable continuidad de<br />

pressing sobre el adversario, que<br />

también se ha defen<strong>di</strong>do bien: a<br />

pesar de todo la compañía fiumana<br />

ha marcado los dos sucesivos goles<br />

ganando por 3 a 1.<br />

El tercer y último enfrentamiento<br />

ha confirmado en la competición<br />

con el “Grion” la óptima<br />

prestación del equipo de Vatta: un<br />

partido que ha visto la predominación<br />

táctica y atlética de la “Fiu-<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ha conferido a los Subsecretarios<br />

Giovanar<strong>di</strong> y Mantica el «dólar de<br />

plata», que significa la amistad entre<br />

los dos Países unidos también<br />

por la <strong>di</strong>áspora giuliano-dalmata<br />

de la posguerra. Al final les han<br />

dado a los tres capitanes de equipo<br />

- Cristina Perini del “Grion<br />

Pola”, Fabio Cvetnich Margarit de<br />

la “Fiumana” y Riccardo Ferrari<br />

Cupilli del “Dalmazia” - las insignias<br />

obsequiadas por la Asociación<br />

“Viejas glorias de Roma y Lazio”.<br />

Las han entregado el presidente<br />

Gaetano Camillo y el secretario<br />

general Paolo Colucci.<br />

LOS PREMIOS DÍA<br />

DEL RECUERDO<br />

n el transcurso de la tarde<br />

futbolística han sido<br />

entregados los Premios día del<br />

recuerdo a los más prestigiosos<br />

campeones originarios de <strong>Venezia</strong><br />

Giulia y de Dalmazia: Nino<br />

W <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Margherita Granbassi (esgrimista<br />

de origen istriana, campeona del<br />

mundo y bronce en Pequín 2008)<br />

y también Gabre Gabric que en<br />

las Olimpiadas de Jesse Owens<br />

(Berlin 1936) compitió por Italia<br />

en el lanzamiento del <strong>di</strong>sco.<br />

UNA HISTORIA DE<br />

CAMPEONES. EL<br />

CONVENIO SOBRE EL<br />

DEPORTE GIULIANO-<br />

DALMATA<br />

e ha desarrollado el mismo<br />

21 de septiembre, en el<br />

Au<strong>di</strong>torio del CONI bajo el Alto<br />

Patronato del Presidente de la<br />

Republica el Convenio «El deporte<br />

giuliano-dalmato en la historia<br />

italiana», promovido por la ANVGD,<br />

por la Sociedad Italiana Historia<br />

del Deporte y por la Asociación<br />

Nacional Atletas Olímpicos y<br />

Azzurri de Italia, al que han tomado<br />

parte ilustres estu<strong>di</strong>osos y notos<br />

exponentes del mundo deportivo.<br />

El trabajo lo ha comenzado el<br />

presidente de la ANVGD Lucio<br />

Toth, que ha recordado la larga<br />

tra<strong>di</strong>ción deportiva de las gentes<br />

giuliano-dalmatas desde el tiempo<br />

del imperio austro-húngaro, como<br />

prueban las <strong>numero</strong>sas sociedades<br />

Roberti, secretario Nacional<br />

ANAOAI, coor<strong>di</strong>nados por la<br />

estu<strong>di</strong>osa Angela Teja, presidente<br />

de la Sociedad Italiana de Historia<br />

del Deporte.<br />

De todos los intervinientes ha<br />

surgido que, a pesar de la relativa<br />

insignificancia de la población de<br />

referencia, la contribución de la<br />

atlética istriana, fiumana y dalmata<br />

fue deci<strong>di</strong>damente importante en<br />

términos numéricos y cualitativos,<br />

sobre todo por una significativa<br />

presencia femenina, como<br />

evidenciado por Silvio Dorigo, y<br />

fuertemente caracterizada por un<br />

alto y vivo orgullo y por la pasión<br />

por el deporte compren<strong>di</strong>do<br />

también como respeto al adversario<br />

y a las reglas.<br />

Para concluir tenemos la llave<br />

de lectura del entero convenio y<br />

quizás la explicada por Angela Teja<br />

como conclusión del encuentro,<br />

según la cual «se puede hacer<br />

historia también escribiendo<br />

la historia del deporte». Una<br />

consideración todavía más real por<br />

lo relacionado con los sucesos de<br />

<strong>Venezia</strong> Giulia y de Dalmazia entre<br />

el Ochocientos y el Novecientos,<br />

la larga duración en el transcurso<br />

de la que se ensamblaron eventos<br />

exaltantes y dramáticos, grandes<br />

acontecimientos colectivos e<br />

in<strong>di</strong>viduales y una región entera<br />

cambió ra<strong>di</strong>calmente varias veces<br />

su fisionomía.


16<br />

<br />

<br />

<br />

crete in cui ci troviamo, facendo<br />

quel poco che possiamo fare. Che<br />

è poi tanto rispetto all’in<strong>di</strong>fferenza<br />

con cui siamo stati trattati.<br />

I SEGNI DEL<br />

CAMBIAMENTO<br />

evidente che sul nostro<br />

fronte - quel confine orientale<br />

d’Italia dal quale siamo stati<br />

cacciati con una violenza barbare e<br />

folle, per usare le parole del nostro<br />

Presidente Napolitano - l’evento<br />

<strong>di</strong> rilievo è stato l’incontro a Pola<br />

dei due Presidenti delle Repubbliche<br />

italiana e croata il 3 settembre<br />

<strong>di</strong> quest’anno, con il concerto<br />

nell’Arena della città, gremita <strong>di</strong><br />

italiani, esuli e rimasti. Come non<br />

si era più visto dalle drammatiche<br />

manifestazioni dell’estate 1946,<br />

quando i polesani vi erano accorsi<br />

a migliaia per affermare davanti<br />

agli Alleati l’italianità della città e<br />

dell’Istria intera.<br />

Un altro avvenimento, impensabile<br />

qualche anno fa, aveva<br />

preceduto questo incontro tra le<br />

più alte autorità dei due Paesi: il<br />

Raduno annuale degli esuli da<br />

Pola nella loro città, accolti dagli<br />

italiani rimasti e dalle autorità citta<strong>di</strong>ne<br />

e regionali.<br />

L’Esodo dei 350.000 Giuliano-Dalmati<br />

non è più una supposta<br />

«favola» raccontata solo nel<br />

libro <strong>di</strong> Padre Falminio Rocchi<br />

e nella memoralistica dei nostri<br />

profughi, ma una realtà storica<br />

ufficialmente accettata e <strong>di</strong> cui<br />

si è chiesto ufficialmente perdono<br />

da parte del Presidente croato<br />

Josipović, uomo <strong>di</strong> grande animo<br />

e <strong>di</strong> profonda cultura. Nessun<br />

altro popolo esodato dalla terra<br />

natale nel «secolo breve» ha ricevuto<br />

questo riconoscimento. E<br />

con l’Esodo si riconoscono ufficialmente<br />

le Foibe - che <strong>di</strong> questo<br />

esodo sono state uno dei presupposti<br />

essenziali - per quello che<br />

sono effettivamente state: ecci<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

massa che oggi si definiscono «pulizia<br />

etnica».<br />

CHIAMATI<br />

A NUOVI COMPITI<br />

uesti due avvenimenti e<br />

il loro significato storico<br />

pongono tutte le nostre associazioni<br />

<strong>di</strong> fronte ad un compito<br />

arduo, per non rischiare <strong>di</strong> uscire<br />

<strong>di</strong> scena, dopo aver concorso a che<br />

questi eventi si verificassero. D’altro<br />

canto se ad essi fossimo mancati<br />

la nostra irrilevanza storica sarebbe<br />

totale, perché bypassati dal<br />

flusso degli avvenimenti come una<br />

<strong>di</strong>ga <strong>di</strong> fuscelli trascinati dalla corrente.<br />

Come giocare allora le carte<br />

che questi fatti ci hanno messo in<br />

mano <br />

Sul piano interno italiano<br />

battere il ferro caldo del riconoscimento<br />

internazionale della nostra<br />

vicenda da parte congiunta del<br />

Presidente Napolitano e dei due<br />

Presidenti croato e sloveno, che<br />

rappresentano oggi i nostri nemici<br />

<strong>di</strong> ieri. E questo sia per quanto<br />

riguarda l’annosa questione dei<br />

beni espropriati dall’ex regime<br />

iugoslavo sia per quanto riguarda<br />

il vasto aspetto culturale, ossia la<br />

nostra ininterrotta appartenenza<br />

all’evoluzione culturale della nazione<br />

italiana.<br />

Sulla prima questione il nostro<br />

Governo è chiamato a monitorare<br />

l’adesione della Croazia alla<br />

Ue secondo i termini del trattato<br />

<strong>di</strong> adesione, e in particolare sul<br />

versante dei <strong>di</strong>ritti umani, tra i<br />

quali rientra anche quello dei nostri<br />

beni.<br />

Sul piano culturale molto si<br />

sta facendo dalle nostre associazione<br />

(con una singolare concor<strong>di</strong>a!)<br />

per fare entrare la nostra storia nei<br />

libri <strong>di</strong> testo delle scuole. Due seminari<br />

nazionali gestiti dal Ministero<br />

per l’Istruzione l’Università e<br />

la Ricerca hanno richiamato l’attenzione<br />

<strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> docenti.<br />

Altri seminari si stanno preparando<br />

a livello nazionale e regionale.<br />

DIFENDERE<br />

CON INTELLIGENZA<br />

E OBIETTIVITÀ<br />

LE RAGIONI<br />

INOPPUGNABILI<br />

essuna paura quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

fronte ai negazionisti !<br />

Affrontarli ovunque a viso aperto,<br />

consapevoli delle nostre inoppugnabili<br />

ragioni, quando le sappiamo<br />

<strong>di</strong>fendere con intelligenza<br />

storica e obiettività politica, alla<br />

luce delle documentate e recenti<br />

ricerche <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi che nessuno<br />

può accusare <strong>di</strong> essere <strong>di</strong> parte.<br />

Le Foibe e l’Esodo dalle province<br />

del confine orientale non sono un<br />

«danno collaterale» della Resistenza<br />

europea al nazi-fascismo, come<br />

tali giustificabili. Sono invece il<br />

prodotto <strong>di</strong> un nazionalismo esasperato<br />

e sanguinario che, usando<br />

le ideologie del Novecento, ha<br />

Per «stare sulla notizia», clicca su www.anvgd.it<br />

Sul sito Internet della Sede nazionale www.anvgd.it tutte le notizie<br />

aggiornate dall’<strong>Associazione</strong>, dai suoi Comitati e Delegazioni provinciali,<br />

dal mondo dell’associazionismo giuliano-dalmato e dalle<br />

istituzioni nazionali.<br />

E una ricca Rassegna Stampa dalle agenzie e dalla testate giornalistiche<br />

italiane e non sui temi <strong>di</strong> maggiore interesse degli Esuli.<br />

spinto i popoli europei uno contro<br />

l’altro. Rappresentano il capitolo<br />

italiano delle pulizie etniche<br />

e dei genoci<strong>di</strong> inaugurati ai primi<br />

del Novecento a danno degli armeni<br />

e dei greci dell’Asia Minore<br />

e poi proseguiti al termine del Secondo<br />

conflitto mon<strong>di</strong>ale contro i<br />

popoli baltici, i tedeschi, i polacchi,<br />

gli ungheresi, i romeni delle<br />

regioni orientali, approfittando<br />

della sconfitta del nazismo per ripulire<br />

<strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> esseri umani le<br />

terre dove abitavano.<br />

I conflitti nei Balcani nell’ultimo<br />

decennio del secolo passato<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato come questi<br />

orrori possano avvenire e persino<br />

ripetersi nel cuore dell’Europa.<br />

Ecco perché è necessario proseguire<br />

nel cammino dell’integrazione<br />

europea. Meglio le guerre tra banche<br />

che le guerre tra etnie e i massacri<br />

nelle fosse comuni.<br />

Del resto anche nelle vicine<br />

Slovenia e Croazia è iniziato un<br />

coraggioso processo <strong>di</strong> ricostruzione<br />

storica delle vicende del Novecento,<br />

delle lotte intestine tra i<br />

popoli della ex Iugoslavia, della riscoperta<br />

della loro identità nazionale.<br />

Tutto il bianco e il nero non<br />

stanno dalla stessa parte, come noi<br />

esuli abbiamo sempre saputo, per<br />

averlo sperimentato <strong>di</strong> persona.<br />

In Istria nel 1944-’45 non c’era<br />

solo la resistenza croata e slovena.<br />

E anche le truppe d’occupazione<br />

italiane negli anni 1941-43 seppero<br />

spesso, pur nel mezzo <strong>di</strong> una<br />

guerriglia spietata, proteggere le<br />

popolazioni dai furori dell’o<strong>di</strong>o<br />

etnico, come oggi viene ufficialmente<br />

riconosciuto non solo dai<br />

serbi o dagli ebrei - che <strong>di</strong> quella<br />

protezione beneficiarono - ma anche<br />

dai croati.<br />

Le verità prima o poi prevalgono<br />

sulla «vulgata» delle opposte<br />

propagande, senza per questo<br />

capovolgere il giu<strong>di</strong>zio storico sui<br />

totalitarismi europei. Dialogare<br />

con la più avanzata cultura croata,<br />

serba e slovena <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong><br />

un dovere che deriva dalla nostra<br />

esperienza vissuta e dalla nostra<br />

volontà <strong>di</strong> ricomporre e non <strong>di</strong>videre<br />

memorie che si sono contrapposte<br />

anche troppo.<br />

Infine per noi esuli dalle terre<br />

perdute dell’Istria, del Quarnaro e<br />

della Dalmazia rimane sempre valido<br />

il compito <strong>di</strong> riconciliare gli<br />

italiani con la loro storia. Nel 150°<br />

anniversario dell’Unità nazionale<br />

il nostro contributo all’unificazione<br />

è stato riconosciuto in più<br />

occasioni. Aiutiamo ancora questa<br />

nostra nazione ad uscire dalle <strong>di</strong>fficoltà<br />

in cui si trova, rinsaldando<br />

i vincoli <strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> comuni<br />

memorie tra le regioni del paese.<br />

La nostra identità <strong>di</strong> Veneti<br />

dell’Adriatico orientale, nel ricordo<br />

della Serenissima, ha sempre<br />

rafforzato, e mai indebolito, la nostra<br />

coscienza <strong>di</strong> appartenere alla<br />

nazione italiana.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

Progetto grafico e impaginazione Massimo Stasi<br />

<br />

<br />

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<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

per introdurre nella <strong>di</strong>dattica percorsi scolastici de<strong>di</strong>cati: un’ipotesi<br />

esplicitamente con<strong>di</strong>visa ed appoggiata dal MIUR. <strong>Il</strong> primo Seminario<br />

regionale - ha riferito la rappresentante dell’Ufficio Scolastico<br />

Regionale Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Valentina Feletti - potrà avere luogo<br />

sempre a Trieste, nell’ambito dei progetti europei attivati dalle Regioni<br />

Veneto, Marche, Sardegna e Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia.<br />

Da parte delle associazioni degli Esuli, e in particolare delle<br />

delegate ANVGD per la Scuola, Maria Elena Depetroni e Donatella<br />

Schürzel, è stata sottolineata la necessità <strong>di</strong> dare tempestivamente e<br />

ufficialmente la massima evidenza alle iniziative poste in essere, in<br />

modo da <strong>di</strong>vulgare al meglio i programmi in agenda. <strong>Il</strong> presidente<br />

nazionale ANVGD, Lucio Toth, ha rimarcato la <strong>di</strong>sponibilità della <strong>Associazione</strong><br />

a contribuire con risorse proprie alla realizzazione del terzo<br />

Seminario nazionale e a fornire il supporto informativo e organizzativo<br />

necessario sul territorio giuliano e in generale nord-orientale,<br />

dove l’ANVGD è ben presente.<br />

Tra gli appuntamenti già delineati nelle precedenti riunioni,<br />

l’e<strong>di</strong>zione 2013 del concorso del Touring Club Italiano de<strong>di</strong>cato alle<br />

scuole superiori nell’ambito dell’iniziativa Classe Turistica. Festival<br />

del turismo scolastico, promosso da alcuni anni con successo dal TCI<br />

per valorizzare il valore formativo del viaggio d’istruzione e formare<br />

i giovani ai principi della tutela e della valorizzazione del patrimonio<br />

culturale e ambientale dei luoghi visitati. Lo storico ente, cooptato<br />

nel Gruppo <strong>di</strong> lavoro nel corso del 2010 e rappresentato dal suo delegato<br />

Leonardo Devoti, ha confermato la sua piena <strong>di</strong>sponibilità a<br />

collaborare alle iniziative congiunte. Nel corso dell’incontro o<strong>di</strong>erno è<br />

stata riba<strong>di</strong>ta la volontà comune <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care l’e<strong>di</strong>zione 2013 <strong>di</strong> Classe<br />

Turistica alla <strong>Venezia</strong> Giulia e all’Istria. <strong>Il</strong> delegato per la FederEsuli,<br />

Guido Brazzoduro, seguirà pertanto nei prossimi giorni le manifestazioni<br />

conclusive del Concorso del TCI, previste quest’anno a<br />

Benevento con la premiazione delle classi vincitrici, per concordare<br />

con gli organizzatori un piano operativo in vista dell’e<strong>di</strong>zione 2013.<br />

<strong>Il</strong> delegato dell’associazione “Coor<strong>di</strong>namento Adriatico”, Giorgio<br />

Siboni, ha proposto al TCI <strong>di</strong> valorizzare il suo cospicuo archivio<br />

fotografico - nel quale è conservato anche un considerevole <strong>numero</strong><br />

<strong>di</strong> immagini storiche delle regioni e delle città dell’Adriatico<br />

orientale - per allestire una mostra che potrebbe accompagnare le<br />

visite degli studenti. Un suggerimento che il delegato del Touring<br />

Club Italiano, Devoti, ha accolto favorevolmente riservandosi <strong>di</strong> verificare<br />

la consistenza del fondo iconografico.<br />

<strong>Il</strong> Gruppo <strong>di</strong> lavoro torna a riunirsi il 29 novembre. Sul sito internet<br />

della Sede nazionale www.anvgd.it e su “Difesa” <strong>di</strong> gennaio 2012<br />

la cronaca dell’incontro <strong>di</strong> lavoro, che tra gli argomenti all’or<strong>di</strong>ne del<br />

giorno ha la definizione del programma del Seminario nazionale 2012.

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