Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...
Il numero di Dicembre 2011 - Associazione Nazionale Venezia ...
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Perio<strong>di</strong>co mensile dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia<br />
Centro Stu<strong>di</strong> Padre Flaminio Rocchi<br />
Nel 150.mo<br />
Gli esuli giuliani e dalmati<br />
per l’Unità d’Italia<br />
<br />
12<br />
La nostra svolta<br />
per battere l’irrilevanza<br />
l <strong>2011</strong> è stato un anno <strong>di</strong><br />
svolta per le nostre associazioni<br />
<strong>di</strong> esuli istriani fiumani e<br />
dalmati. Un anno in cui molto si è<br />
parlato <strong>di</strong> «spirito europeo» dopo i<br />
due incontri tra i Presidenti delle<br />
Repubbliche italiana, croata e slovena:<br />
a Trieste nel luglio 2010 e a<br />
Pola nel settembre scorso.<br />
Ma che senso ha parlare <strong>di</strong><br />
W <br />
<br />
spirito europeo nel momento attuale,<br />
quando un’Europa politica<br />
non esiste e gli egoismi nazionali<br />
hanno ripreso il sopravvento<br />
come se i rapporti tra Paesi europei<br />
fossero tornati in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> oltre<br />
cent’anni Che senso ha parlarne<br />
quando alcuni paesi dell’Eurozona<br />
potrebbero ad<strong>di</strong>rittura uscirne per<br />
bancarotta<br />
Eppure per gli Stati che sono<br />
ancora fuori della Ue, come la<br />
Croazia o la Serbia, entrarvi rappresenta<br />
un traguardo importante<br />
per uscire <strong>di</strong> minorità e avere<br />
speranze <strong>di</strong> sviluppo economico<br />
e democratico. Paradosso incre<strong>di</strong>bile:<br />
voler entrare a far parte <strong>di</strong><br />
una famiglia i cui membri sono<br />
così <strong>di</strong>visi tra loro, con un entusiasmo<br />
popolare praticamente nullo,<br />
ridotto a pura convenienza e necessità<br />
vitale. Ma appunto perché<br />
vitale inelu<strong>di</strong>bile. Ed è questo il<br />
processo in corso, né sembra potersi<br />
arrestare, pena la scomparsa<br />
dell’Europa dall’atlante mon<strong>di</strong>ale.<br />
Che cosa possono e debbono<br />
fare le associazioni degli esuli, ere<strong>di</strong><br />
o residui dei «poveri profughi»<br />
<strong>di</strong> sessanta anni fa, per non essere<br />
sopravanzati dagli eventi<br />
Siamo stati educati al senso<br />
del dovere. È stato la nostra forza al<br />
momento dell’esodo e nei decenni<br />
che sono succeduti. Lo abbiamo<br />
trasmesso ai nostri <strong>di</strong>scendenti. È<br />
il nostro blasone <strong>di</strong> onore e <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità.<br />
E cerchiamo <strong>di</strong> riconoscere<br />
questo dovere nelle situazioni con-<br />
<br />
Scuola e confine orientale.<br />
I progetti per il 2012<br />
Al Miur il 27 ottobre scorso la riunione<br />
del Gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />
unga e fruttuosa la riunione del Gruppo <strong>di</strong> lavoro sul confine<br />
orientale convocata il 27 ottobre nella sede del Ministero della<br />
Pubblica Istruzione, Università e Ricerca Scientifica alla presenza<br />
dei rappresentanti delle associazioni dell’esodo giuliano-dalmato e<br />
dei competenti uffici del Dicastero. L’incontro riprende le fila del lavoro<br />
avviato sin dal 2010 allo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e realizzare iniziative<br />
utili a sensibilizzare il mondo della scuola - <strong>di</strong>rigenti scolastici,<br />
docenti e studenti - sulla storia della <strong>Venezia</strong> Giulia e della Dalmazia<br />
nella sua ricca complessità, sinora ampiamente trascurata dai libri <strong>di</strong><br />
testo e dall’insegnamento.<br />
I due Seminari nazionali <strong>di</strong> formazione del 2010 e <strong>2011</strong>, de<strong>di</strong>cati<br />
agli approfon<strong>di</strong>menti della storia del Novecento nei territori orientali,<br />
hanno inaugurato un percorso che il Gruppo <strong>di</strong> lavoro MIUR-<br />
AssoEsuli intende proseguire, e l’incontro o<strong>di</strong>erno ha visto al centro<br />
della <strong>di</strong>scussione l’organizzazione del terzo Seminario nazionale, da<br />
tenersi nel 2012 questa volta a Trieste, sempre nel mese <strong>di</strong> febbraio,<br />
in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli <strong>Venezia</strong><br />
Giulia. Al Seminario nazionale potranno affiancarsi quin<strong>di</strong> seminari<br />
regionali, concepiti come laboratori de<strong>di</strong>cati agli insegnanti<br />
<br />
Da Roma a Rovigno,<br />
la “tre giorni” dell’ANVGD<br />
Incontri culturali e programmi futuri, la ricca agenda<br />
della Comunità esule nella Capitale e della Comunità<br />
<strong>Nazionale</strong> Italiana nella città istriana<br />
iornate molto intense<br />
e molto promettenti<br />
quelle che vissute a Rovigno, il<br />
30 settembre e l’1 e il 2 ottobre<br />
<strong>2011</strong>, in occasione della seconda<br />
fase dell’incontro fra la città <strong>di</strong>-<br />
Roma promosso dal Comitato<br />
provinciale ANVGD e la città <strong>di</strong><br />
Rovigno d’Istria, in collaborazione<br />
e con il tramite della Comunità<br />
<strong>Nazionale</strong> Italiana. Nel corso<br />
<strong>di</strong> tre intensi giorni si è svolta<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Gli indennizzi alle società, problemi e normativa<br />
<br />
<br />
una serie <strong>di</strong> manifestazioni intese<br />
a far conoscere l’attuale realtà<br />
culturale italiana in Istria (promossa<br />
dalla Comunità <strong>Nazionale</strong><br />
Italiana e dal Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />
storiche <strong>di</strong> Rovigno), e parallelamente<br />
a quanto svolto dalle Associazioni<br />
degli esuli in Italia e,<br />
in particolare, a Roma.<br />
L’ampia cronaca nella<br />
Rubrica Dai Comitati<br />
Ai Lettori<br />
un felice Natale<br />
ed un sereno<br />
2012<br />
Con il <strong>2011</strong> termina anche la<br />
ricorrenza del 150.mo dell’Unità<br />
nazionale. Per tutto l’anno, ma<br />
a partire dal <strong>numero</strong> <strong>di</strong> ottobre<br />
2010, sulla nostra testata è stato<br />
riprodotto il logo delle manifestazioni<br />
ufficiali, per significare<br />
la viva partecipazione degli Esuli<br />
ad un traguardo così significativo.<br />
Ai nostri Lettori rinnoviamo<br />
l’augurio <strong>di</strong> buone festività e <strong>di</strong><br />
un prospero Nuovo Anno, e l’invito<br />
a continuare a seguirci dalle<br />
colonne <strong>di</strong> “Difesa”. Entriamo<br />
insieme nel 151.mo!<br />
Abbonamenti 2012,<br />
l’in<strong>di</strong>spensabile sostegno dei Lettori<br />
u questo <strong>numero</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>cembre <strong>2011</strong> e sul<br />
prossimo, <strong>di</strong> gennaio 2012, gli<br />
abbonati a “Difesa Adriatica”<br />
troveranno i bollettini <strong>di</strong> conto<br />
corrente utili a rinnovare l’abbonamento<br />
per l’anno nuovo. Una<br />
cifra contenuta, <strong>di</strong> 30 Euro per<br />
11 numeri all’anno <strong>di</strong> 16 pagine<br />
a colori - con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> due<br />
numeri <strong>di</strong> 20 pagine in occasione<br />
del Giorno del Ricordo e <strong>di</strong> altre<br />
circostanze particolari - rimasta<br />
invariata dal 2007 nonostante i<br />
consistenti rincari delle spese <strong>di</strong><br />
stampa e <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione, assicura<br />
una informazione esauriente e<br />
affidabile su tutte le questioni <strong>di</strong><br />
interesse degli Esuli.<br />
Dall’andamento degli indennizzi<br />
per i «beni abbandonati»<br />
alla questione delle corrette in<strong>di</strong>cazioni<br />
anagrafiche (documenti<br />
<strong>di</strong> identità, patenti, tessere sanitarie,<br />
posizioni pensionistiche),<br />
a temi come previdenza, riscatto<br />
agevolato degli immobili e<strong>di</strong>ficati<br />
Triangular del Recuerdo, triunfa la “Fiumana”<br />
per i profughi,<br />
rapporti con le<br />
pubbliche istituzioni<br />
e amministrazioni,<br />
organizzazione<br />
e celebrazione<br />
del Giorno del<br />
Ricordo, “Difesa Adriatica” e la<br />
Sede nazionale offrono una seria<br />
consulenza a tutto tondo.<br />
<strong>Il</strong> rinnovo dell’abbonamento<br />
è dunque un piccolo ma in<strong>di</strong>spensabile<br />
gesto <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong><br />
sostegno alle attività condotte con<br />
quoti<strong>di</strong>ano spirito <strong>di</strong> servizio. Gli<br />
abbonamenti restano sempre una<br />
fonte in<strong>di</strong>spensabile alla prosecuzione<br />
delle attività a favore degli<br />
Esuli che mensilmente vengono<br />
aggiornati dalle colonne <strong>di</strong> “Difesa”,<br />
dal sito Internet della Sede<br />
nazione www.anvgd.it e che quoti<strong>di</strong>anamente<br />
ricevono consulenza<br />
telefonica e personale gratuita,<br />
siano abbonati, associati o no.<br />
<br />
“Fiumana” triumphs at the “Triangolare del Ricordo” Tournament
2<br />
<br />
<br />
<strong>Il</strong> Vaticano nomina un vescovo<br />
coa<strong>di</strong>utore per Daila<br />
Dovrà vigilare sulle mosse della Diocesi <strong>di</strong> Parenzo-Pola<br />
inchiesta del quoti<strong>di</strong>ano<br />
croato “Vecernji List”,<br />
apparsa nelle scorse settimane, rivela<br />
cosa presumibilmente possa<br />
nascondersi <strong>di</strong>etro la dura <strong>di</strong>atriba<br />
tra i frati benedettini <strong>di</strong> Praglia e<br />
W <br />
<br />
la <strong>di</strong>ocesi istriana <strong>di</strong> Parenzo-Pola<br />
in relazione alla proprietà del monastero<br />
<strong>di</strong> Dalia e terreni annessi<br />
Secondo i documenti <strong>di</strong> cui<br />
l’organo <strong>di</strong> stampa è venuto in<br />
possesso, e rilanciati dal quoti<strong>di</strong>ano<br />
triestino “<strong>Il</strong> Piccolo”, una speculazione<br />
immobiliare a cinque<br />
stelle: un progetto del 2003-2004<br />
firmato da uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> architetti<br />
<strong>di</strong> Graz e denominato «Progetto<br />
Daila», preparato su commissione<br />
della “Benedetto Ltd.” <strong>di</strong> cui sono<br />
proprietari la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Parenzo-<br />
Pola, la parrocchia <strong>di</strong> Daila e la<br />
“Diözesane Immobilien-Stiftung”<br />
(fondazione <strong>di</strong> proprietà della<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Linz). <strong>Il</strong> progetto <strong>di</strong> trasformare<br />
il monastero <strong>di</strong> Daila in<br />
un resort turistico a cinque stelle,<br />
con albergo, appartamenti <strong>di</strong> lusso,<br />
centro benessere, ristoranti e<br />
giar<strong>di</strong>ni è tuttavia sfumato quando<br />
i benedettini <strong>di</strong> Praglia hanno<br />
presentato istanza <strong>di</strong> causa alla<br />
<strong>di</strong>ocesi, alla parrocchia <strong>di</strong> Daila<br />
e allo Stato croato, tutti soggetti<br />
implicati nella proprietà degli immobili.<br />
Naturalmente, fonti dell’arcivescovato<br />
<strong>di</strong> Zagabria hanno riba<strong>di</strong>to<br />
che tutte le precedenti operazioni<br />
si sono svolte nei termini <strong>di</strong><br />
legge. Ora, con l’intervento dello<br />
Stato croato che ha rievocato a<br />
sé Daila e i suoi terreni, il mega<br />
progetto a cinque stelle appare,<br />
secondo gli osservatori, molto<br />
improbabile. Ma nel frattempo il<br />
Pontefice ha provveduto a nominare<br />
vescovo coa<strong>di</strong>utore <strong>di</strong> Porec/<br />
Parenzo mons. Drazen Kutlesa: il<br />
quale, in quanto coa<strong>di</strong>utore, secondo<br />
<strong>di</strong>ritto canonico goce del<br />
<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> successione, e pertanto<br />
Kutlesa potrà sostituire, quando<br />
la Santa Sede dovesse <strong>di</strong>sporlo, il<br />
vescovo Ivan Milovan.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo che mons. Milovan<br />
si era opposto fortemente<br />
ed esplicitamente all’accordo<br />
sottoscritto dal vicecamerlengo<br />
nominato dal Papa per risarcire i<br />
benedettini del monastero <strong>di</strong> Praglia:<br />
una posizione molto critica<br />
che aveva ottenuto il consenso <strong>di</strong><br />
pressoché tutta la Chiesa croata,<br />
eccezione fatta per il card. Josip<br />
Bozanić, accusato dalla pubblica<br />
opinione e dal clero croati <strong>di</strong><br />
perseguire gli interessi <strong>di</strong> Roma.<br />
Insomma, mons. Milovan è stato<br />
sottoposto ad attenta vigilanza.<br />
<br />
«La Croazia deve rispettare le<br />
libertà fondamentali dell’UE»<br />
a Croazia è tenuta a rispettare le libertà fondamentali sancite<br />
dall’Unione europea: lo ha affermato Paul Vandoren, capo della<br />
delegazione comunitaria in Croazia, rispondendo alle domande dei<br />
giornalisti che gli hanno chiesto <strong>di</strong> commentare l’annuncio del primo<br />
ministro Jadranka Kosor relativo a un progetto <strong>di</strong> legge il cui scopo<br />
sarebbe quello <strong>di</strong> garantire esclusivamente allo Stato croato il <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> possedere una quota azionaria superiore al 49 p.c. della principale<br />
compagnia petrolifera.<br />
Vandoren ha parlato anche delle presunte pressioni <strong>di</strong> Bruxelles<br />
affinché Zagabria acceleri il processo <strong>di</strong> adesione all’UE. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>plomatico<br />
W <br />
<br />
ha detto <strong>di</strong> non essere al corrente <strong>di</strong> alcun tipo <strong>di</strong> pressioni, ribadendo<br />
la posizione <strong>di</strong> Bruxelles secondo la quale le elezioni e il referendum<br />
sull’adesione della Croazia all’UE dovrebbero svolgersi separatamente.<br />
Emanuela<br />
D’Alessandro<br />
nuovo<br />
ambasciatore<br />
d’Italia<br />
a Zagabria<br />
manuela<br />
D’Alessandro<br />
è il nuovo ambasciatore<br />
italiano a Zagabria. Nata a Roma,<br />
laurea alla LUISS, è entrata in carriera<br />
<strong>di</strong>plomatica nel 1987 e presta<br />
servizio prima a Budapest e<br />
successivamente a Vienna. Nella<br />
capitale austriaca, lavora presso la<br />
Rappresentanza italiana all’OSCE<br />
(Organizzazione per la Sicurezza<br />
e la Cooperazione in Europa).<br />
«Mi aspetta un lavoro entusiasmante»,<br />
ha <strong>di</strong>chiarato il neoambasciatore.<br />
«La Croazia si trova<br />
in un’area molto importante e<br />
con cui l’Italia ha ottimi rapporti.<br />
«Siamo il loro primo partner<br />
commerciale. La mia priorità<br />
sarà quella <strong>di</strong> rafforzare ancora<br />
<strong>di</strong> più i rapporti commerciali, la<br />
presenza delle nostre aziende e<br />
Una donna anche il nuovo<br />
ambasciatore d’Italia in Slovenia<br />
isita a Capo<strong>di</strong>stria, nelle<br />
scorse settimane, della<br />
nuova ambasciatrice d’Italia in Slovenia,<br />
Rossella Franchini Sherifis,<br />
che ha incontrato una delegazione<br />
della Comunità nazionale italiana.<br />
Nel corso dei colloqui, svoltisi<br />
a Palazzo Gravisi - sede della Comunità<br />
degli italiani e della CAN<br />
capo<strong>di</strong>striana - i rappresentanti<br />
della minoranza hanno rimarcato<br />
l’attaccamento alle tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lingua<br />
e cultura. «Quello che è emerso<br />
dall’incontro - ha <strong>di</strong>chiarato a fine<br />
incontro l’ambasciatrice Franchini<br />
Sherifis - ci permette <strong>di</strong> costruire<br />
una base progettuale per un impegno<br />
e una visione strategica <strong>di</strong> quello<br />
che c’è da fare, a partire da subito,<br />
per essere più incisivi e far meglio<br />
valere l’importanza della comunità<br />
italiana nell’ambito del Paese in cui<br />
vive». Dopo l’incontro a Palazzo<br />
intensificare i rapporti culturali<br />
e le relazioni bilaterali, in vista<br />
anche della formazione della<br />
macro regione adriatico ionica».<br />
D’Alessandro ha quin<strong>di</strong> ricordato<br />
l’incontro a Pola, in settembre,<br />
tra il presidente della Repubblica,<br />
Giorgio Napolitano, e il suo<br />
omologo, Ivo Josipović: «Pola ha<br />
rappresentato un ulteriore tassello<br />
della collaborazione fra i due<br />
Paesi, un momento <strong>di</strong> svolta. Anche<br />
i problemi seri esistenti sono<br />
destinati a essere risolti perché<br />
esiste una comunanza <strong>di</strong> vedute e<br />
<strong>di</strong> intese, all’insegna dello spirito<br />
<strong>di</strong> Trieste e <strong>di</strong> Pola».<br />
Gravisi, Rossella Franchini Sherifis<br />
ha visitato gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Tv e Ra<strong>di</strong>o<br />
Capo<strong>di</strong>stria, dove vengono prodotti<br />
i programmi italiani, mentre a Isola<br />
ha preso parte all’inaugurazione del<br />
tra<strong>di</strong>zionale Seminario <strong>di</strong> lingua e<br />
cultura italiana per gli insegnanti,<br />
giunto quest’anno alla 49.ma e<strong>di</strong>zione,<br />
organizzato dal Ministero<br />
Affari Esteri italiano, dall’Istituto<br />
per l’Educazione della Repubblica<br />
<strong>di</strong> Slovenia, dall’Unione italiana e<br />
dall’Università popolare <strong>di</strong> Trieste.<br />
<br />
Q <br />
<br />
<br />
<br />
DALL’UNIONE EUROPEA<br />
VIA LIBERA ALLA CROAZIA<br />
el frattempo, secondo il presidente del Parlamento europeo<br />
Jerzy Buzek «la Croazia ha fatto enormi passi in avanti negli<br />
ultimi anni e può servire da esempio agli altri Paesi dei Balcani,<br />
dove l’UE vuole mettere in evidenza i valori della convivenza, della<br />
riconciliazione pacifica, insieme alla crescita economica e alla lotta<br />
alla corruzione». Ma un tema “caldo” della politica è la recente bocciatura<br />
del doppio voto da parte della Corte costituzionale croata,<br />
come ha rimarcato il presidente dell’Unione Italiana Furio Ra<strong>di</strong>n<br />
in un’intervista a tutto campo a “La Voce del Popolo”: tra gli altri<br />
argomenti, la bocciatura del doppio voto da parte della Corte costituzionale<br />
croata può essere inserita, a suo avviso, nell’ambito <strong>di</strong> un<br />
clima caratterizzato dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> recepire i <strong>di</strong>ritti delle minoranze<br />
in Croazia. «La vicenda del “doppio voto” denota in maniera<br />
esemplare - ha sottolineato Ra<strong>di</strong>n - a uno stato <strong>di</strong> nazionalismo che<br />
esiste ancora in Croazia. Le minoranze, in questa battaglia, sono<br />
state lasciate da sole, in balia <strong>di</strong> una Corte costituzionale fortemente<br />
politicizzata. Nessun partito, neanche quelli che avrebbero tratto<br />
profitto dal doppio voto, ci ha aiutato. Per questo, ci troviamo costretti<br />
a continuare questa lotta in ambienti internazionali, ma soprattutto<br />
affidandoci alle nostre forze, ed è scontato che lo faremo».<br />
ARRESTATO BOLJKOVAC,<br />
EX MEMBRO DELL’ OZNA<br />
ntanto si è appreso che Josip Boljkovac, 89enne ex ministro<br />
degli Interni della Croazia, è stato arrestato per crimini commessi<br />
alla fine della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale. Boljkovac è accusato<br />
<strong>di</strong> aver or<strong>di</strong>nato l’assassinio <strong>di</strong> 21 civili nella regione <strong>di</strong> Duga<br />
Resa, nel maggio del 1945, secondo quanto riferito da un comunicato<br />
del ministero degli Interni croato. L’ex ministro, allora membro<br />
dei servizi segreti comunisti dell’OZNA, avrebbe fatto arrestate<br />
senza prove un gruppo <strong>di</strong> persone sospettate <strong>di</strong> collaborare con il<br />
regime filonazista croato degli Ustasha. I civili sarebbero poi stati<br />
uccisi da alcuni membri dell’unità che Boljkovac comandava. L’ultraottantenne<br />
è stato il primo ministro degli Interni della dopo la<br />
proclamazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza dalla ex Jugoslavia nel 1991.
3<br />
<br />
La Dieta provinciale istriana: a 150 dall’istituzione a Parenzo<br />
un convegno internazionale ne illumina la storia<br />
Ci perviene da “Coor<strong>di</strong>namento<br />
Adriatico” e volentieri pubblichiamo<br />
una sintesi dei lavori della “tre<br />
giorni” <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o svoltisi a Parenzo<br />
in occasione del 150.mo della Dieta<br />
provinciale passata alla storia come<br />
«del nessuno». Un appuntamento<br />
importante, che per la prima volta<br />
ha visto riuniti docenti e ricercatori<br />
italiani, sloveni e croati intorno a<br />
temi storiografici <strong>di</strong> comune interesse<br />
in un clima <strong>di</strong> sereno confronto<br />
pur nella naturale possibile <strong>di</strong>versità<br />
<strong>di</strong> opinioni e orientamenti.<br />
Per “Coor<strong>di</strong>namento Adriatico” era<br />
presente e relatore il suo presidente,<br />
prof. Gisueppe de Vergottini (Università<br />
<strong>di</strong> Bologna, intervento su I<br />
de Vergottini <strong>di</strong> Parenzo e l’identità<br />
italiana prima e dopo il 1861),<br />
insieme con i docenti Carlo Ghisalberti,<br />
Roberto Spazzali, Giuseppe<br />
Parlato, Pietro Zovatto e Diego<br />
Re<strong>di</strong>vo (per l’intero programma <strong>di</strong><br />
veda “Difesa Adriatica” <strong>di</strong> novembre<br />
<strong>2011</strong>).<br />
i è svolto a Parenzo dal 13<br />
al 15 ottobre il Convegno<br />
Scientifico internazionale sul tema<br />
150 anni dall’istituzione della <strong>di</strong>eta<br />
provinciale istriana a Parenzo organizzato<br />
da Società Storica Istriana<br />
(dott. M. Levak) e dal Museo del<br />
Territorio Parentino (dott.ssa Elena<br />
Uljančič-Vekić). L’occasione<br />
era quella della <strong>di</strong>scussione sul<br />
significato del voto della Dieta<br />
provinciale istriana che nel 1861<br />
per due volte rifiutò <strong>di</strong> inviare<br />
i propri delegati al parlamento<br />
viennese,votando per «nessuno».<br />
<strong>Il</strong> voto è stato interpretato nel<br />
tempo in modo sensibilmente <strong>di</strong>vergente.<br />
Per gli italiani dell’area<br />
istriana e triestina e per i comitati<br />
<strong>di</strong> esuli che lavoravano in Italia<br />
per un programma <strong>di</strong> ricongiungimento<br />
alla patria comune il voto<br />
fu subito giustificato ed esaltato<br />
W <br />
come una coraggiosa attestazione<br />
<strong>di</strong> italianità in contrapposizione<br />
alla politica oppressiva asburgica.<br />
In effetti l’Austria non gradì<br />
certo la protesta e dopo il secondo<br />
tentativo <strong>di</strong> ottenere i delegati<br />
sciolse la Dieta salvo riconvocarla<br />
più tar<strong>di</strong> e consentirle <strong>di</strong> lavorare<br />
ma soltanto dopo avere ottenuto<br />
l’abbandono <strong>di</strong> un atteggiamento<br />
provocatorio verso l’autorità costituita.<br />
Per i croati e in parte per gli<br />
sloveni la Dieta istriana era importante<br />
perche fu in quella sede<br />
che i loro esponenti, soprattutto<br />
i vescovi che ne facevano parte <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ritto, impostarono una tenace<br />
battaglia con i deputati italiani,<br />
allora maggioritari, al fine <strong>di</strong> ottenere<br />
che i <strong>di</strong>battiti si svolgessero<br />
anche nella loro lingua nazionale.<br />
<strong>Il</strong> voto del «nessuno» fu effettivamente<br />
significativo sia per gli<br />
autonomisti che per gli irredentisti<br />
del tempo ma in realtà ebbe una<br />
W <br />
<br />
<br />
risonanza prevalentemente locale.<br />
L’Italia allora non aveva nei suoi<br />
programmi l’annessione dei territori<br />
adriatici. La linea <strong>di</strong> condotta<br />
nei confronti dell’Austria dopo la<br />
conclusione della guerra del 1866<br />
e sopratutto dopo la stipula della<br />
Triplice alleanza fu orientata nel<br />
senso <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> tregua verso<br />
l’Austria.<br />
La Regione Lazio taglia la cultura degli Esuli<br />
Giuliano-Dalmati<br />
un vero grido d’allarme<br />
quello lanciato proprio<br />
il 4 Novembre, dalla Società <strong>di</strong><br />
Stu<strong>di</strong> Fiumani, che in una ferma<br />
nota <strong>di</strong>ffusa alle agenzie denuncia:<br />
«Quello che non ha fatto il<br />
centro-sinistra lo sta facendo il<br />
centro-destra».<br />
Si legge dunque nel comunicato<br />
dell’ente <strong>di</strong> ricerca: «Da<br />
notizie pervenuteci comunichiamo<br />
che quest’anno la Regione<br />
Lazio ha definanziato la legge<br />
nr. 4/2006 ex art. 66, che contribuiva<br />
alle iniziative sulla storia<br />
dell’esodo dei giuliano-dalmati<br />
e della trage<strong>di</strong>a delle foibe istriane<br />
che a onor del vero voluta dal<br />
centro destra, all’epoca in minoranza<br />
nel consiglio regionale,<br />
è stata comunque portata avanti<br />
per anni e rifinanziata dalla<br />
giunta Marrazzo. Con tale legge<br />
le associazioni degli esuli presenti<br />
nel Lazio hanno potuto finanziare<br />
il monumento alle vittime<br />
delle foibe posto a Roma-Eur e<br />
tante pubblicazioni <strong>di</strong>stribuite<br />
sempre gratuitamente al mondo<br />
della scuola e ai ricercatori.<br />
La Legge n.92/2004 sul<br />
Giorno del Ricordo - prosegue<br />
la Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani -<br />
viene così ignorata man mano<br />
anche da un ente importante<br />
come la Regione Lazio. Non<br />
bastano le corone d’alloro per i<br />
nostri morti occorre fare cultura<br />
e ricordare la Storia Patria, che<br />
riguarda tutti gli italiani per costruire<br />
un futuro <strong>di</strong>verso dove la<br />
propria identità costituisce un<br />
valore inossidabile e non una<br />
voce scomoda da depennare dal<br />
bilancio!».<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
APPROFONDIRE<br />
LO STUDIO DEL<br />
PASSATO PER APRIRSI A<br />
NUOVE PROSPETTIVE<br />
DI RICERCA<br />
u piuttosto col clima ra<strong>di</strong>calmente<br />
cambiato al<br />
momento del primo conflitto<br />
mon<strong>di</strong>ale, quando l’Austria era ritornato<br />
il nemico <strong>di</strong> sempre, che si<br />
sviluppò la politica annessionista<br />
e allora il voto della Dieta fu rivalutato<br />
ricostruendo a posteriori la<br />
sua importanza in chiave irredentista.<br />
<strong>Il</strong> voto veniva quin<strong>di</strong> letto<br />
come espressa <strong>di</strong>chiarazione della<br />
volontà <strong>di</strong> redenzione e quin<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> annessione alla madrepatria da<br />
parte degli istriani.<br />
I fatti evocati accaddero centocinquanta<br />
anni or sono. Pochi<br />
esperti ne hanno una competente<br />
cognizione in Italia. Francamente<br />
nessuno si illudeva che in Istria<br />
se ne potesse trattare in modo<br />
approfon<strong>di</strong>to, fatta eccezione per<br />
una comprensibile sottolineatura<br />
del ruolo svolto dalla allora minoranza<br />
slava nella Dieta al fine <strong>di</strong><br />
contrastare il vantaggio politico,<br />
anche in termini culturali e linguistici,<br />
degli italiani <strong>di</strong> allora.<br />
Contrariamente alle aspettative<br />
pessimistiche è stata presa l’iniziativa<br />
<strong>di</strong> organizzare tre giornate<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>battito a tutto tondo sulla attività<br />
della Dieta del nessuno invitando<br />
anche esperti italiani (Ghisalberti,<br />
Spazzali, Parlato, Zovatto,<br />
Re<strong>di</strong>vo, de Vergottini). <strong>Il</strong> confronto<br />
è stato ampio e franco anche se<br />
non esaustivo, vista la complessità<br />
e ampiezza delle questioni che<br />
sono emerse. Ai lavori hanno partecipato<br />
<strong>numero</strong>si giovani stu<strong>di</strong>osi<br />
e questo è molto positivo. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>battito<br />
si è svolto pariteticamente in<br />
italiano e croato e questo è pure<br />
positivo. Ricca la partecipazione<br />
<strong>di</strong> ricercatori del Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />
Storiche <strong>di</strong> Rovigno guidati<br />
dal professore Radossi.<br />
Al convegno è giunto l’incoraggiamento<br />
del Presidente della<br />
Repubblica e questo sottolinea che<br />
le nostre istituzioni non hanno del<br />
tutto abbandonato l’interesse per<br />
la presenza storica italiana in terra<br />
d’Istria. Anche il Presidente croato<br />
ha mandato il suo saluto. <strong>Il</strong> convegno,<br />
anche per la partecipazione<br />
delle autorità locali, ha avuto<br />
quin<strong>di</strong> una sua ufficialità.<br />
Nel complesso non si può che<br />
manifestare sod<strong>di</strong>sfazione per una<br />
iniziativa che appare costruttiva<br />
e non certo <strong>di</strong> mera circostanza.<br />
L’augurio è che una nuova fase <strong>di</strong><br />
impegno sia segnata da questi lavori<br />
e che quin<strong>di</strong> soprattutto i giovani<br />
ricercatori siano incoraggiati<br />
ad approfon<strong>di</strong>re i temi trattati che<br />
sono ricchi <strong>di</strong> possibili interessanti<br />
sviluppi.<br />
<strong>Il</strong> confine orientale, le origini<br />
del dramma<br />
La giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti promossa da Roma<br />
Capitale e Società <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Fiumani<br />
ell’ambito del progetto «Roma nel cammino della memoria:<br />
percorsi e viaggi <strong>di</strong> storia, cultura e impegno civile», la Casa<br />
della Memoria e della Storia (Via <strong>di</strong> San Francesco <strong>di</strong> Sales, 5) ha<br />
ospitato giovedì 27 ottobre la Giornata <strong>di</strong> formazione per i Docenti<br />
organizzata dall’amministrazione <strong>di</strong> Roma Capitale e dalla Società <strong>di</strong><br />
Stu<strong>di</strong> Fiumani.<br />
La Giornata ha avuto inizio alle ore 9.30 con i saluti istituzionali<br />
<strong>di</strong> Marino Micich, <strong>di</strong>rettore<br />
dell’Archivio del Museo Storico<br />
<strong>di</strong> Fiume, in veste <strong>di</strong> moderatore,<br />
<strong>di</strong> Gianluigi De Palo, assessore<br />
alla Famiglia, all’Educazione e<br />
Giovani, <strong>di</strong> Aldo Giovanni Ricci,<br />
delegato alla Memoria Storica <strong>di</strong><br />
Roma Capitale.<br />
Dalle ore 10.00 alle 10.45<br />
prima sessione, de<strong>di</strong>cata al tema<br />
La frontiera orientale giuliana.<br />
Autonomismo e irredentismo dalla<br />
fine della Terza guerra d’In<strong>di</strong>pendenza<br />
(1866) alla vigilia della<br />
Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, intervento<br />
<strong>di</strong> Ester Capuzzo (Università<br />
<strong>di</strong> Roma “La Sapienza”).<br />
Dalle ore 10.45 alle 11.30<br />
relazione <strong>di</strong> Giuseppe Parlato<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
(Libera Università degli Stu<strong>di</strong> San Pio V) L’area dell’Adriatico orientale<br />
tra le due guerre (1918-1941).<br />
A seguire, dalle ore 12.00 alle 12.45 la lezione <strong>di</strong> Roberto Spazzali<br />
(Istituto Regionale per la Storia del Movimento <strong>di</strong> liberazione nel<br />
Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia) dal titolo La fine della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
e la <strong>Venezia</strong> Giulia. La questione delle foibe istriane e dell’esodo degli<br />
italiani.<br />
La sessione pomeri<strong>di</strong>ana ha previsto, dalle 15.00 alle 15.45 la relazione<br />
<strong>di</strong> Maria Ballarin (<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia)<br />
sul tema I libri <strong>di</strong> testo per la scuola, la <strong>Venezia</strong> Giulia, l’esodo e<br />
le foibe; quin<strong>di</strong>, dalle 15.45 alle 16.30, Marino Micich si è soffermato<br />
su La presenza giuliano-dalmata a Roma. Storia e futuro.<br />
Al termine delle relazioni, Parlano gli esuli. Testimonianze. Voci e<br />
volti dell’esodo giuliano-dalmato hanno raccontato le drammatiche<br />
esperienze vissute al confine orientale sotto l’occupazione jugoslava.
4<br />
<br />
<br />
Le scuole italiane sotto Tito<br />
L’assimilazione come programma<br />
Nel volume <strong>di</strong> Federica Gullino le relazioni del viceconsole a Capo<strong>di</strong>stria Baldocci<br />
sullo stato dell’istruzione <strong>di</strong> regime nei territori ceduti<br />
on sarà mai sotto-<br />
abbastanza lineato<br />
che una delle con<strong>di</strong>zioni essenziali<br />
per garantire vitalità e prosperità<br />
a un gruppo etnico, calato<br />
in un contesto plurinazionale,<br />
per salvaguardare le sue tra<strong>di</strong>zioni<br />
e le sue caratteristiche peculiari<br />
<strong>di</strong> natura psicologica, culturale<br />
e linguistica, è costituita dalla<br />
posizione, dall’efficienza e delle<br />
prospettive <strong>di</strong> quelle istituzioni<br />
che, attraverso un particolare<br />
processo educativo-istruttivo,<br />
mirano in modo organizzato e<br />
sistematico a formare una personalità<br />
completa implicante pure<br />
la connotazione nazionale nelle<br />
sue molteplici estrinsecazioni».<br />
<strong>Il</strong> concetto della centralità degli<br />
istituti educativi in territorio<br />
istriano emerge chiaramente nel<br />
1972 dalle parole <strong>di</strong> Antonio<br />
Borme, presidente (dal 1963 al<br />
1974) della “Unione degli italiani<br />
<strong>di</strong> Istria e Fiume” (UIIF);<br />
e che non si trattasse <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso<br />
puramente teorico stava<br />
a <strong>di</strong>mostrarlo la precarietà della<br />
situazione scolastica nella regione,<br />
oggetto oltretutto <strong>di</strong> un continuo<br />
tira e molla e <strong>di</strong> una quoti<strong>di</strong>ana<br />
conflittualità tra sloveni e<br />
Governo militare alleato.<br />
In realtà, l’amministrazione<br />
alleata si sforzò, pur nei limiti<br />
del proprio mandato temporaneo<br />
e fiduciario, <strong>di</strong> portare<br />
avanti una politica scolastica che<br />
assicurasse uguaglianza <strong>di</strong> trattamento<br />
per entrambi i gruppi nazionali.<br />
In questa ottica devono<br />
leggersi gli interventi per il reperimento<br />
<strong>di</strong> locali per le scuole<br />
slovene, per lo stanziamento <strong>di</strong><br />
fon<strong>di</strong> per gli arre<strong>di</strong> e i sussi<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>dattici, per la pre<strong>di</strong>sposizione<br />
dei programmi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ricalcanti<br />
quelli delle scuole italiane<br />
(una volta “purgati” dagli eccessi<br />
della retorica fascista), per<br />
il richiamo <strong>di</strong> quegli insegnanti<br />
sloveni in precedenza allontanati<br />
dalla regione. <strong>Il</strong> che portava a<br />
contestare la pretesa slovena <strong>di</strong><br />
controllare le scuole del territorio,<br />
come reazione alla politica<br />
snazionalizzatrice portata avanti<br />
dal fascismo e come <strong>di</strong>fesa e sviluppo<br />
del sentimento nazionale,<br />
ricorrendo a testi scolastici uniformati<br />
a quelli jugoslavi, chiaramente<br />
propagan<strong>di</strong>stici e politicizzati<br />
in chiave marxista.<br />
Q <br />
<br />
<br />
<br />
Se qualche risultato positivo<br />
la politica del GMA lo conseguì,<br />
nonostante le resistenze della<br />
controparte slovena, una situazione<br />
del tutto <strong>di</strong>versa si verificò<br />
nella Zona B, controllata dagli<br />
jugoslavi. Frequenti furono i<br />
<strong>di</strong>vieti a iscriversi nelle scuole<br />
italiane (esistenti per lo più sulla<br />
carta) per gli alunni <strong>di</strong> madrelingua<br />
italiana ma con cognomi<br />
sloveni, frequente anche il ricorso<br />
a docenti del gruppo sloveno,<br />
mentre, per quanto riguarda i<br />
libri <strong>di</strong> testo, essi erano pure e<br />
semplici traduzioni (in pessimo<br />
italiano) <strong>di</strong> quelli in uso presso<br />
le scuole jugoslave. I programmi<br />
scolastici erano infine improntati<br />
a una visione nazionalistica e<br />
slavo centrica, refrattaria a qualsiasi<br />
riconoscimento dei <strong>di</strong>ritti<br />
delle minoranze (quella italiana<br />
veniva citata, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza,<br />
dopo Valacchi, Turchi,<br />
Slovacchi e prima, buoni ultimi,<br />
degli Zingari).<br />
BALDOCCI, UN<br />
DIPLOMATICO OLTRE<br />
IL CONFINE<br />
na situazione, quella<br />
sinteticamente descritta,<br />
che in nessun conto teneva<br />
le linee <strong>di</strong>rettrici degli accor<strong>di</strong><br />
internazionali e che non sfuggì<br />
all’occhio attento <strong>di</strong> un <strong>di</strong>plomatico<br />
italiano, l’ambasciatore<br />
Pasquale Antonio Baldocci, tra<br />
il 1959 e il 1960 vice console<br />
presso il Consolato generale <strong>di</strong><br />
Capo<strong>di</strong>stria. Proprio gli accurati<br />
resoconti inviati da Baldocci<br />
al Ministero degli Esteri e la<br />
sua preoccupata <strong>di</strong>samina della<br />
<strong>di</strong>sparità della con<strong>di</strong>zione culturale<br />
e sociale della comunità<br />
italiana rispetto a quella slavofona<br />
sono al centro del saggio<br />
<strong>di</strong> Federica Gullino, ricercatrice<br />
presso l’Università “La Sapienza”<br />
<strong>di</strong> Roma. Uno stu<strong>di</strong>o cui,<br />
senza nulla voler togliere all’impianto<br />
generale, nuoce il tanto<br />
spazio concesso ai preliminari<br />
<strong>di</strong>plomatici della «questione <strong>di</strong><br />
Trieste» (importanti peraltro per<br />
comprendere come e quanto essi<br />
fossero stati <strong>di</strong>sattesi dalla Jugoslavia),<br />
rispetto al tema centrale<br />
della situazione scolastica e culturale<br />
nei territori occupati dagli<br />
jugoslavi.<br />
Attraverso una personale<br />
e informale presa <strong>di</strong> contatto<br />
con quella situazione, Baldocci<br />
denunciava l’assoluta inadeguatezza<br />
del corpo insegnante<br />
delle scuole per la minoranza<br />
italiana, auspicando che il problema<br />
fosse risolto con l’invio <strong>di</strong><br />
insegnanti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza italiana<br />
(così come jugoslavi erano<br />
i docenti delle scuole slovene a<br />
Trieste): una soluzione che, al <strong>di</strong><br />
là dei problemi amministrativi e<br />
finanziari che avrebbero potuto<br />
creare, avrebbe avuto «ripercussioni<br />
molto favorevoli sullo<br />
stato d’animo alquanto depresso<br />
della nostra minoranza che,<br />
attraverso la presenza <strong>di</strong> questi<br />
insegnanti, si sentirebbe collegata<br />
all’Italia». Molto duro sarebbe<br />
stato Baldocci sulla questione<br />
dei testi scolastici: «Lo spirito<br />
anti-italiano che anima alcune<br />
opere è per noi intollerabile e<br />
dobbiamo assolutamente denunciarlo<br />
come una grave violazione<br />
[…] allo Statuto Speciale.<br />
In certi libri <strong>di</strong> lettura e <strong>di</strong> storia,<br />
i romani vengono descritti come<br />
barbari predoni ed i veneziani<br />
come pirati, saccheggiatori e<br />
massacratori delle popolazioni<br />
slave; si insiste volutamente sulle<br />
atrocità che avrebbero compiuto<br />
le forze italiane <strong>di</strong> occupazione<br />
durante l’ultimo conflitto,<br />
mentre parlando <strong>di</strong> Trieste la si<br />
considera sempre come appartenente<br />
etnicamente e geograficamente<br />
alla Jugoslavia. Basta che<br />
l’alunno possegga un minimo<br />
<strong>di</strong> sensibilità e <strong>di</strong> amor proprio<br />
per vergognarsi, a lettura finita,<br />
<strong>di</strong> appartenere al gruppo etnico<br />
italiano». E altrettanto critico si<br />
mostrava per il fatto che, ancora<br />
una volta in flagrante violazione<br />
dello spirito dello Statuto Speciale,<br />
i nomi delle località istriane<br />
e jugoslave (anche se situate<br />
nell’ex Zona B) che hanno un<br />
corrispondente nome italiano<br />
fossero sempre citati nella denominazione<br />
serbo-croata, solo a<br />
volte accompagnata tra parentesi<br />
dalla versione italiana.<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
W <br />
<br />
<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni e le considerazioni<br />
<strong>di</strong> Baldocci puntavano,<br />
in definitiva - come si legge in<br />
una nota «riservata-personale»<br />
<strong>di</strong>retta da Zagabria il 9 giugno<br />
1960 al consigliere Benedetto<br />
Fenzi, responsabile dell’Ufficio<br />
II della Direzione generale affari<br />
politici del Ministero degli Esteri<br />
- a trattare con gli jugoslavi sul<br />
terreno della reciprocità. «Se ci<br />
limitiamo soltanto a protestare<br />
senza agire in termini <strong>di</strong> reciprocità»<br />
- concludeva la nota - «noi<br />
abbandoniamo la nostra minoranza<br />
alla politica jugoslava <strong>di</strong><br />
assorbimento».<br />
Le analisi <strong>di</strong> Baldocci finirono<br />
comunque per infrangersi<br />
infruttuosamente sugli scogli<br />
dell’atavica “prudenza” del<br />
Ministero degli Esteri, e non<br />
mancarono per il <strong>di</strong>plomatico<br />
rimbrotti e appunti per le<br />
ripercussioni spiacevoli che il<br />
suo comportamento “assai poco<br />
formale” avrebbe potuto provocare.<br />
Rimbrotti e appunti cui fu<br />
agevole a Baldocci controbattere,<br />
sostenendo che proprio la<br />
documentazione raccolta grazie<br />
a quei comportamenti “informali”<br />
aveva contribuito a colmare<br />
una quasi assoluta assenza<br />
<strong>di</strong> informazioni sul programma<br />
<strong>di</strong> snaturalizzazione posto in<br />
atto, contro le norme e lo spirito<br />
dello Statuto Speciale allegato al<br />
Memorandum <strong>di</strong> Londra, dagli<br />
jugoslavi ai danni della superstite<br />
minoranza italiana.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
IL NUOVO ROMANZO DI<br />
LUCIO TOTH<br />
Lascharich,<br />
l’alfiere<br />
dalmata al<br />
servizio della<br />
Serenissima<br />
E a Zara la presentazione<br />
del suo primo libro davanti<br />
agli studenti <strong>di</strong> Italianistica<br />
resentato a Zara, lo scorso<br />
3 novembre, il romanzo<br />
<strong>di</strong> Lucio Toth La casa <strong>di</strong><br />
Calle San Zorzi (Sovera e<strong>di</strong>zioni,<br />
Roma). L’iniziativa è del Dipartimento<br />
<strong>di</strong> Italianistica <strong>di</strong> Zara,<br />
<strong>di</strong>retto dalla prof.ssa Nedeljka<br />
Balić. A presentare il libro i<br />
professori Živko Nizić e Tonko<br />
Maroević. È la prima volta che<br />
un romanzo scritto da un esule<br />
italiano e per <strong>di</strong> più esponente<br />
<strong>di</strong> spicco dell’associazionismo<br />
giuliano-dalmato, viene presentato<br />
nella sede <strong>di</strong> un’istituzione<br />
croata. Nel romanzo si <strong>di</strong>panano<br />
le vicende <strong>di</strong> quattro famiglie<br />
dalmate, italiane e croate,<br />
attraverso tutto il Novecento,<br />
dall’epoca austriaca al Zara italiana,<br />
alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale<br />
con i terribili bombardamenti<br />
del biennio 1943/ ‘44 e all’esodo<br />
dei suoi citta<strong>di</strong>ni; per arrivare agli<br />
anni Novanta e alle guerra balcaniche<br />
che condussero e seguirono<br />
alla <strong>di</strong>ssoluzione della Jugoslavia.<br />
Alla presentazione è intervenuto<br />
un qualificato pubblico, tra<br />
i quali esponenti della Comunità<br />
italiana con la sua presidente,<br />
prof.ssa Rina Villani, e <strong>numero</strong>si<br />
studenti della facoltà <strong>di</strong> Lettere<br />
dell’Università zaratina, croati e <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verse nazionalità, iscritti ai corsi<br />
<strong>di</strong> lingua e letteratura italiane.<br />
Ma l’autore, che riveste come<br />
noto la carica <strong>di</strong> presidente nazionale<br />
ANVGD e vicepresidente<br />
della FederEsuli, è già al suo secondo<br />
romanzo, appena e<strong>di</strong>to da<br />
La Musa Talìa (<strong>Venezia</strong>, <strong>2011</strong>)
5<br />
<br />
Spiri<strong>di</strong>one Lascarich alfiere della<br />
Serenissima. «Sui finire del Seicento<br />
- si legge nella quarta <strong>di</strong><br />
copertina - l’Europa fronteggia<br />
l’avanzata dell’Impero ottomano<br />
nella àenisola balcanica che minaccia<br />
il cuore del Continente.<br />
<strong>Venezia</strong> è in prima linea con i<br />
suoi Domini da Mar in Dalmazia<br />
e in Grecia. In questa scenario si<br />
muove, tra amori e battaglie, un<br />
giovane Alfiere della nobiltà dalmata<br />
che serve sotto le ban<strong>di</strong>ere<br />
della Serenissima, ambizioso, audace<br />
e un po’ intrigante, come i<br />
tempi richiedono.<br />
Da Curzola, l’isola natia e<br />
dalle guarnigioni militari appro-<br />
<br />
Gli indennizzi alle società,<br />
problemi e normativa<br />
<br />
<br />
Nel 2001 presentai la domanda per ottenere l’ulteriore indennizzo<br />
<strong>di</strong> cui alla Legge 137 del 2001, in merito alla pratica intestata ad<br />
una società <strong>di</strong> cui ero socio. La società che aveva sede in Istria, dove<br />
svolgeva la sua attività, in seguito all’esodo <strong>di</strong> tutti i suoi soci fu messa<br />
in liquidazione e nominato un liquidatore al fine <strong>di</strong> ottenere gli<br />
indennizzi previsti dallo Stato Italiano. Alcuni giorni fa sono stato<br />
contattato da un funzionario Ministero dell’Economia, il quale mi<br />
chiedeva <strong>di</strong> produrre una visura camerale della società, al fine <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>viduare il liquidatore della stessa, ed un conto corrente intestato<br />
alla società sul quale effettuare il pagamento dell’indennizzo. Io purtroppo<br />
non sono in grado <strong>di</strong> produrre quanto mi è stato richiesto ed il<br />
liquidatore della società è deceduto alcuni anni fa. Quali possibilità<br />
ho, come socio, <strong>di</strong> ottenere il pagamento dell’indennizzo<br />
<br />
a questione del pagamento dell’indennizzo <strong>di</strong> cui alla Legge<br />
137 del 2001 delle pratiche intestate alle società è molto<br />
complessa in quanto, a causa <strong>di</strong> alcune recenti leggi in materia <strong>di</strong><br />
pagamenti da parte della pubblica amministrazione, quest’ultima<br />
deve effettuare delle procedure ben precise prima <strong>di</strong> effettuare qualsiasi<br />
tipo <strong>di</strong> pagamento.<br />
<strong>Il</strong> primo problema che si pone riguarda i pagamenti <strong>di</strong> importi<br />
superiori agli € 4.000,00 i quali possono essere effettuati unicamente<br />
a mezzo bonifico bancario o vaglia cambiario. Tutte le società che<br />
avevano sede nei territori ceduti alla ex Jugoslavia, a causa dell’impossibilità<br />
<strong>di</strong> svolgere la loro attività, vennero messe in liquidazione;<br />
per tale motivo <strong>di</strong>fficilmente tali società sono oggi in possesso <strong>di</strong> un<br />
conto corrente bancario. <strong>Il</strong> problema del conto corrente bancario<br />
può però essere superato me<strong>di</strong>ante il pagamento dell’indennizzo a<br />
mezzo vaglia cambiario, che verrà però emesso a nome della società.<br />
Tale vaglia potrà pertanto solo essere incassato presso la Banca d’Italia<br />
dal liquidatore, il quale dovrà <strong>di</strong>mostrare <strong>di</strong> rivestire tale carica.<br />
<strong>Il</strong> problema del pagamento dell’indennizzo alle società <strong>di</strong>venta<br />
molto più grande nel caso in cui il liquidatore non sia più in vita o<br />
nel caso <strong>di</strong> società cancellate dal registro delle imprese.<br />
Sulla base <strong>di</strong> quanto previsto dal co<strong>di</strong>ce civile, nel caso <strong>di</strong> morte<br />
del liquidatore, i soci possono convocare un’assemblea straor<strong>di</strong>naria,<br />
che prevede pertanto la presenza <strong>di</strong> un notaio, al fine <strong>di</strong> nominare un<br />
nuovo liquidatore. Non sempre però questa strada è percorribile, in<br />
quanto le società <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>scute sono spesso prive <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce fiscale e<br />
<strong>di</strong> iscrizione presso la Camera <strong>di</strong> Commercio, elementi necessari affinché<br />
il notaio possa re<strong>di</strong>gere un verbale <strong>di</strong> assemblea straor<strong>di</strong>naria.<br />
Nel caso in cui non sia possibile nominare un nuovo liquidatore,<br />
si potrebbe percorrere la strada del pagamento <strong>di</strong>retto ai soci. In<br />
tale caso ogni socio, o gli ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> quest’ultimo, dovranno fornire la<br />
<strong>di</strong>fficile prova <strong>di</strong> essere soci (me<strong>di</strong>ante per esempio la produzione<br />
del libro dei soci) e quale percentuale <strong>di</strong> capitale sociale era ed è<br />
tutt’oggi <strong>di</strong> loro proprietà. Solo dopo essere riusciti a dare prova documentale<br />
<strong>di</strong> tali circostanze, si avrà <strong>di</strong>ritto ad ottenere l’indennizzo<br />
<strong>di</strong> cui alla Legge 137/2001 limitatamente alla quota <strong>di</strong> partecipazione<br />
societaria <strong>di</strong> cui si è titolari.<br />
Altra soluzione potrebbe essere quella della nomina <strong>di</strong> un curatore<br />
speciale da parte del Tribunale. <strong>Il</strong> curatore nominato verrebbe a<br />
svolgere le stesse funzione del liquidatore limitatamente alla riscossione<br />
dell’indennizzo da parte del Ministero dell’Economia.<br />
In realtà, le soluzioni sopra prospettate non possono essere applicate<br />
a tutti i casi riguardanti le società aventi <strong>di</strong>ritto all’indennizzo<br />
<strong>di</strong> cui alla legge in questione, in quanto i vari casi sono spesso molto<br />
<strong>di</strong>versi l’uno dall’altro e le problematiche da affrontare sono spesso<br />
molteplici, trattandosi <strong>di</strong> società inattive da oltre sessanta anni.<br />
W <br />
<br />
<br />
X <br />
<br />
da alla vita brillante <strong>di</strong> <strong>Venezia</strong>.<br />
Da qui, all’epoca delle ultime<br />
glorie militari della Repubblica<br />
<strong>di</strong> San Marco, il dovere e l’ansia<br />
<strong>di</strong> gloria lo chiamano alla conquista<br />
<strong>di</strong> città e <strong>di</strong> fortezze in<br />
Morea. […]<br />
<strong>Il</strong> finale a sorpresa - conclude<br />
la nota <strong>di</strong> presentazione - riconduce<br />
alle ra<strong>di</strong>ci storiche profonde ed<br />
alle <strong>di</strong>verse genti, lingue e culture<br />
della terra natia del protagonista,<br />
sospesa tra i sassi e il mare in un<br />
grande affresco corale che attraversa<br />
il Me<strong>di</strong>terraneo e l’Europa».<br />
In uno dei prossimi numeri <strong>di</strong><br />
“Difesa” la recensione del volume.<br />
<br />
ELARGIZIONI<br />
E ABBONAMENTI<br />
Questa rubrica riporta:<br />
- le elargizioni a “Difesa Adriatica”<br />
<strong>di</strong> importo superiore all’abbonamento<br />
or<strong>di</strong>nario;<br />
- le elargizioni <strong>di</strong>rette alla Sede nazionale<br />
ANVGD;<br />
- gli abbonamenti or<strong>di</strong>nari sottoscritti<br />
a “Difesa Adriatica”;<br />
All’interno <strong>di</strong> ogni gruppo, i nominativi<br />
sono elencati in or<strong>di</strong>ne alfabetico.<br />
In rispetto della normativa<br />
sulla privacy non vengono citate le<br />
località <strong>di</strong> residenza degli offerenti.<br />
Ringraziamo da queste pagine tutti<br />
coloro che, con il loro riconoscimento,<br />
ci inviano il segno del loro<br />
apprezzamento e del loro sostegno.<br />
Le offerte qui in<strong>di</strong>cate non comprendono<br />
le elargizioni ricevute<br />
dai singoli Comitati provinciali<br />
dell’ANVGD.<br />
ABBONAMENTI<br />
CON ELARGIZIONI A<br />
“DIFESA ADRIATICA”<br />
(CCP 32888000)<br />
Le elargizioni si concentrano maggiormente<br />
tra fine e inizio anno,<br />
in occasione del rinnovo dell’abbonamento.<br />
L’elenco comprende gli<br />
abbonati sostenitori o che hanno<br />
versato comunque una quota maggiore<br />
dell’or<strong>di</strong>nario. Prosegue dal<br />
<strong>numero</strong> <strong>di</strong> agosto-settembre <strong>2011</strong><br />
nel quale erano pubblicati i versamenti<br />
del mese <strong>di</strong> giugno.<br />
LUGLIO <strong>2011</strong> Adamic Liliana<br />
€ 100, Bacchi Paolo € 50,<br />
La Rosa Antonino € 50, Montenovi<br />
Noemi € 50, Timeus Fabio<br />
€ 50, Tomasich Arge € 50.<br />
AGOSTO <strong>2011</strong> Bazzara<br />
Ghersi Margherita € 50, Caizzi<br />
Tommaso € 50, Carpenetti Maria<br />
€ 50, Corsi Sissy € 150, Facci<br />
Luigi € 50, Schvarcz Giulio € 50.<br />
SETTEMBRE <strong>2011</strong> Cauci<br />
Fulvia Giacon € 100 in ricordo <strong>di</strong><br />
mamma Arge Ranieri e papà Giovanni<br />
Cauci, Fusco Cosco Fiorella<br />
€ 35 in ricordo della mamma<br />
G. Sarinich e la nonna G. Carposio,<br />
Giurina Graziella € 50, Matcovich<br />
Na<strong>di</strong>a € 50, Reppa Marcella<br />
€ 100, Simone Delia € 40.<br />
ELARGIZIONI DIRETTE<br />
ALLA SEDE NAZIONALE<br />
ANVGD (CCP 52691003)<br />
AGOSTO <strong>2011</strong> Rossan<strong>di</strong>ch<br />
Roberto € 15 in memoria <strong>di</strong> Ivo Rossan<strong>di</strong>ch,<br />
Bonassin Marino € 600.<br />
ABBONAMENTI<br />
ORDINARI A “DIFESA<br />
ADRIATICA”<br />
(CCP 32888000)<br />
<strong>Il</strong> rinnovo degli abbonamenti si<br />
concentra maggiormente tra fine e<br />
inizio anno, quando i lettori ricevono<br />
insieme al giornale il bollettino<br />
postale precompilato. L’elenco<br />
comprende solo coloro che hanno<br />
versato la quota or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> abbonamento.<br />
Prosegue dal <strong>numero</strong><br />
<strong>di</strong> agosto-settembre <strong>2011</strong> l’elenco<br />
dei versamenti del mese <strong>di</strong> maggio.<br />
MAGGIO <strong>2011</strong> Brunner<br />
Elisabetta, Calebotta Lorena,<br />
Calochira Lionello, Carli Annamaria,<br />
Celli Ennio, Cehic Mario,<br />
Coslovich Cristina, Costantini<br />
Licia, Cozza Pellis Luisa, Cozzi<br />
Franca, De Denaro Giuliana,<br />
Defranza Edoardo, Deotto Annamaria,<br />
Devescovi Luciano,<br />
Dolci Renato, Dobran Pietro,<br />
Dragagna Michele, Dran<strong>di</strong> Luigi,<br />
Dovesi Elena, Duiella Pietro,<br />
Felicetti Alberto, Fonda Nerina,<br />
Fontanini Silvio, Fonovich<br />
Lucia, Forza Paolo, Fratantaro<br />
Alberto, Giachin Antonio, Grapulin<br />
Antonella, Guagenti Paolo,<br />
Jovanovich Natalia, Jurinovich<br />
Antonio, Leone Domenico,<br />
Lombar<strong>di</strong> Bruno, Lonati Alessandra,<br />
Lupieri Pietro, Lupini<br />
Marina, Maracchi Costantino,<br />
Morelli Valeria, Nizzoli Vitaliano,<br />
Notaris Cappellani Graziella,<br />
Orlovich Benito, Ossoinack<br />
Anna, Poduie Piero, Prettegiani<br />
Antonio, Rihar Arnaldo, Ritschl<br />
Giuseppe, Rolli Annamaria,<br />
Gherbaz Roberto, Rota Antonia,<br />
Rubini Mariateresa, Rupena<br />
Olga, Sabatti Na<strong>di</strong>a, Saccon Vittoria,<br />
Sciortino Stefano, Smolcich<br />
Rita, Steffe Alda, Val<strong>di</strong>ni<br />
Massimo, Velenich Marcello, Vidossich<br />
Giorgio, Vosilla Silvano,<br />
Zett Antonio, Zovich Miro.<br />
GIUGNO <strong>2011</strong> Ballarin<br />
Norberto, Bergamo Fioretto, Degrassi<br />
Marcella, Di Pasquale Wottava<br />
Anna, Gembressi Clau<strong>di</strong>o,<br />
Nesi Arrigo, Pappafava Marta, Patelli<br />
Ermanno, Resaz Clapci Carmen,<br />
Schiaroli Elio, Schlechter<br />
Annamaria, Stanziola Marisa, Tiblias<br />
Aldo, Trentini Elvira<br />
LUGLIO <strong>2011</strong> Becich Stefano,<br />
Camalich Nicoletta, Curri<br />
Virgilio, Dianich Antonio,<br />
Farmacia alla Gatta, Garcovich<br />
Giorgio, Giorgi Vittorio, Hodl<br />
Adolfina, Laszloczky Giuliana,<br />
Lorenzini Giulia, Mamolo Maria,<br />
Monai Andrea, Nonini Neria,<br />
Peinkhofer Antonio, Prignano<br />
Grazia, Rimon<strong>di</strong> Anna Maria, Siberna<br />
Stelio, Sirotich Cristina, Stipcevich<br />
Giovanni, Sviben <strong>Il</strong>eana.<br />
AGOSTO <strong>2011</strong> Amato Maria,<br />
Bernar<strong>di</strong> Teodoro, Casalino<br />
Corrado, Cipeletti Gianfranco,<br />
Cirininna Giuseppe, Clauti Bruno,<br />
Destefani Benedetti Li<strong>di</strong>a,<br />
Franzi Vir<strong>di</strong>s Silvia, Franzutti Pier<br />
Nicolò, Gambos Liliana, Kolman<br />
Clelia, Kucich Mario, Linzi Sergio,<br />
Oliosi Bruna, Simoneschi<br />
Pietro, Skert Elfrida, Paulovich<br />
Rita, Varesco Carolina, Vitaliano<br />
Martis, Zanchetta Franca.<br />
SETTEMBRE <strong>2011</strong> Bernè<br />
Eleonora, Bruno Annamaria,<br />
Canali Alba, Co<strong>di</strong>glia Ornella,<br />
Coslovich Aurelio, Host Pietro,<br />
Piloni Emanuele, Sinti Maria,<br />
Ubizzo Sandri Irma, Tomatis<br />
Costanzo, Usilla Marisa, Vatta<br />
Alida, Vidotto Sergio.
6<br />
<br />
«Triangolare del Ricordo»<br />
pronti instant book , Cd e Dvd<br />
erché lo storico «Triangolare del Ricordo» che ha visto tornare<br />
in campo allo Sta<strong>di</strong>o Flaminio le squadre Fiumana, Grion<br />
Pola e Dalmazia, con l’apporto atletico dei <strong>di</strong>scendenti degli Esuli<br />
giuliano-dalmati, non rimanga senza ricordo, ANVGD Giovani ha il<br />
piacere <strong>di</strong> presentare le pubblicazioni che racchiudono in immagini<br />
e sonori l’evento del 21 settembre.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un instant-book <strong>di</strong> 56 pagine in formato A4, contenente<br />
le istantanee più belle e le testimonianze scritte <strong>di</strong> 44 dei protagonisti<br />
della manifestazione: giocatori, allenatori, staff e tifosi. Tra le<br />
foto anche alcune prese dai servizi mandati in onda dal TG2, dal TG3<br />
Regionale e da TG2 Storie. Presenti inoltre anche le “figurine” <strong>di</strong> tutti<br />
i giocatori scesi in campo, l’album con le immagini <strong>di</strong> ogni squadra<br />
(comprese quelle del ritiro) e le istantanee del Premio del Giorno del<br />
Ricordo i cui riconoscimenti sono stati consegnati allo sta<strong>di</strong>o.<br />
Al libro si affianca un Cd, consultabile tramite computer, che<br />
contiene le gallerie fotografiche del Convegno sullo sport giulianodalmata,<br />
del Premio del Giorno del Ricordo, degli arbitri, delle singole<br />
squadre con tutte le istantanee scattate allo sta<strong>di</strong>o e al ritiro.<br />
Inoltre, il Cd contiene le versioni integrali dei servizi giornalistici<br />
mandati in onda dal TG2 nazionale, dal TG3 Regionale del Friuli<br />
<strong>Venezia</strong> Giulia e dalla rubrica TG2 Storie.<br />
E per finire il Dvd con il filmato ufficiale del «Triangolare del<br />
Ricordo», della durata <strong>di</strong> 25 minuti: il prologo con l’incontro degli<br />
allievi delle scuole calcio “Colombo” e “Valle Aurelia”, il pubblico, la<br />
cerimonia d’apertura con l’Inno nazionale, i tre incontri del Triangolare<br />
e i gol del Dalmazia, del Grion Pola e della Fiumana, la cerimonia<br />
finale <strong>di</strong> premiazione e i festeggiamenti.<br />
COME ACQUISTARE<br />
Si tratta complessivamente <strong>di</strong> tre straor<strong>di</strong>nari prodotti a tiratura<br />
limitata che da oggi sono accessibili a tutti. Può <strong>di</strong>ventare un’ottima<br />
idea-regalo o, se preferite, il ricordo indelebile <strong>di</strong> un evento storico.<br />
<strong>Il</strong> libro ha un costo <strong>di</strong> 10 euro mentre per il Cd e il Dvd sono<br />
sufficienti 7 euro ciascuno. A ciò vanno sommati i costi <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione.<br />
Se però intendete non perdere nessuno <strong>di</strong> questi storici ricor<strong>di</strong>,<br />
potete or<strong>di</strong>nare LIBRO+CD+DVD a soli 20 euro comprensivi delle<br />
spese <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione. Le istruzioni sul pagamento saranno contenute<br />
nel plico che Vi arriverà.<br />
Per or<strong>di</strong>nare il materiale è sufficiente scrivere a info@anvgd.it<br />
o telefonare nei feriali dalle 10.00 alle 13.00 allo 06. 58 16 852 o<br />
inviare un fax allo 06. 6220 7985.<br />
Buona visione e buona lettura!<br />
<br />
DELEGAZIONE DI BARLETTA<br />
Sul <strong>numero</strong> <strong>di</strong> ottobre 2010 “Difesa”<br />
citava la presenza, nella città<br />
pugliese, <strong>di</strong> un sacrario eretto a<br />
memoria dei partigiani jugoslavi<br />
deceduti in territorio italiano, del<br />
quale si può leggere - per strabiliare<br />
- la storia all’in<strong>di</strong>rizzo www.<br />
barlettalife.it/magazine/notizie/<br />
anche-barletta-ricorda-i-partigiani-jugoslavi.<br />
Sul tema ci giunge un intervento<br />
del Delegato ANVGD, Giuseppe Dicuonzo,<br />
del quale riproduciamo <strong>di</strong><br />
seguito parti significative.<br />
ella città <strong>di</strong> Barletta, nel<br />
1970, fu eretto un sacrario<br />
monumentale ai partigiani<br />
jugoslavi caduti, oggi <strong>di</strong>venuto<br />
simbolo della resistenza slava in<br />
Italia (ma quale resistenza poi<br />
Chissà). Ma chi sono questi<br />
partigiani Le efferate bande criminali<br />
del maresciallo Tito che<br />
combatterono nel caos della cosiddetta<br />
Guerra <strong>di</strong> Liberazione<br />
prevalentemente sul territorio<br />
giuliano-dalmata affiancati quasi<br />
sempre dai partigiani comunisti<br />
italiani che sconfessarono coloro<br />
che si opponevano allo sciovinismo<br />
jugoslavo, avendo per<br />
scopo la creazione <strong>di</strong> una grande<br />
Jugoslavia socialista che avrebbe<br />
dovuto riunire in un’unica entità,<br />
fino al Tagliamento, i popoli<br />
balcanici del sud. Le loro azioni<br />
avevano il carattere <strong>di</strong> stragi, la<br />
loro operatività era improntata<br />
all’o<strong>di</strong>o razziale, al compimento<br />
<strong>di</strong> atti terroristici che miravano a<br />
destabilizzare la situazione politico-sociale<br />
giuliano-dalmata e che<br />
si erano già manifestati con l’orrore<br />
delle foibe e dell’esodo.<br />
La Puglia, con Barletta in<br />
testa, dall’ottobre del 1943 fino<br />
all’estate del 1944, fu l’unico territorio<br />
sul quale i partigiani jugoslavi<br />
feriti ed ammalati trovavano<br />
ospitalità ed assistenza; Barletta<br />
aprì per loro, esclusivamente, il<br />
suo ospedale ampliando l’operatività<br />
destinando a tale scopo anche<br />
tutta la struttura della scuola<br />
elementare “R. Musti”, mentre i<br />
citta<strong>di</strong>ni non riuscivano a trovare<br />
né un letto né me<strong>di</strong>cine. […] I<br />
feriti trasportati in Puglia e curati,<br />
furono oltre 10.000 e <strong>di</strong> questi<br />
800 circa riposano nel cimitero<br />
<strong>di</strong> Barletta nel sacrario-ossario jugoslavo.<br />
E ancora: 30.000 profughi<br />
dalmati-comunisti slavi trovarono<br />
ospitalità presso famiglie<br />
italiane e centinaia raggiunsero,<br />
profughi, la città <strong>di</strong> Barletta (dati<br />
del generale De<strong>di</strong>jer, Capo della<br />
missione jugoslava nelle Puglie e<br />
documentate da atti presso l’Archivio<br />
<strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Barletta consultati<br />
da chi scrive)».<br />
Insomma, prosegue il Delegato<br />
ANVGD «[…] i veri eroi per<br />
Barletta sono stati gli jugoslavi<br />
caduti per una nuova vita, caduti<br />
per la libertà dei barlettani che<br />
ancora oggi onorano e rendono<br />
omaggio al monumento-ossario<br />
presso il cimitero. […] Purtroppo,<br />
[…] la pulizia etnica jugoslava<br />
contro gli italiani è stata a Barletta<br />
<strong>di</strong>menticata, e continua ad<br />
esserlo, rimossa dalla coscienza<br />
comune, censurata dalla cultura<br />
che si definisce ufficiale; ancora<br />
oggi, le salme degli italiani morti<br />
in Istria ed in Dalmazia sono<br />
catalogate “merce senza valore”<br />
senza alcun monumento commemorativo<br />
come quello esistente<br />
per i loro carnefici che hanno<br />
realizzato il sogno panslavista <strong>di</strong><br />
Tito».<br />
<br />
***<br />
COMITATO DI<br />
GORIZIA<br />
Presentato il romanzo<br />
<strong>di</strong> Stefano Zecchi<br />
Presentato a Gorizia l’8 novembre<br />
il romanzo <strong>di</strong> Stefano<br />
Zecchi Quando ci batteva forte<br />
il cuore (E<strong>di</strong>zioni Mondadori),<br />
<br />
relatori il <strong>di</strong>rigente nazionale<br />
dell’ANVGD Roberto Predolin ed<br />
il regista Luca Lucini, introdotti<br />
dal vice presidente nazionale AN-<br />
VGD e presidente della Lega <strong>Nazionale</strong><br />
Gorizia Rodolfo Ziberna<br />
e dal rappresentante della Libreria<br />
E<strong>di</strong>trice Goriziana Adriano<br />
Ossola. Era presente l’Autore.<br />
Ne ricor<strong>di</strong>amo la trama.<br />
Pola, 1945: Sergio ha sei anni e<br />
vive con la madre Nives, insegnante,<br />
che egli ammira per la<br />
sua autonomia e coraggio, che lo<br />
cresce mentre il padre è lontano,<br />
in guerra. Quando finalmente la<br />
guerra termina e il padre torna<br />
a casa, Sergio prova per lui una<br />
profonda soggezione, lo sente<br />
come un intruso tra sé e la mamma.<br />
Intanto, gli italiani in Istria<br />
non fanno in tempo a gioire<br />
della liberazione dall’occupante<br />
tedesco che apprendono con<br />
sgomento l’avvenuta incorporazione<br />
<strong>di</strong> Trieste e <strong>di</strong> tutta l’Istria<br />
nell’area <strong>di</strong> influenza sovietica. <strong>Il</strong><br />
clima si fa presto molto teso, e gli<br />
jugoslavi si abbandonano a violenze,<br />
saccheggi e uccisioni degli<br />
italiani fascisti, o presunti tali,<br />
prelevati e precipitati nelle foibe.<br />
Nives non si rassegna a rinunciare<br />
alla propria identità italiana e<br />
inizia un’attività clandestina <strong>di</strong><br />
resistenza che mette in pericolo<br />
tutta la famiglia. Improvvisamente<br />
il padre lo prende con sé<br />
per una lunga fuga verso <strong>Venezia</strong>.<br />
Comincia così un lungo avventuroso<br />
cammino segnato da gran<strong>di</strong><br />
stenti e sofferenze, durante il<br />
quale padre e figlio si ri-conosceranno<br />
e impareranno che la sola<br />
salvezza sta nell’essere uniti.<br />
Stefano Zecchi, veneziano, è<br />
or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> Estetica all’Università<br />
statale e presidente dell’Accademia<br />
<strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Brera.<br />
Inoltre, in anteprima nazionale,<br />
verrà illustrato dal regista<br />
Luca Lucini (sua è la regia <strong>di</strong> Tre<br />
metri sopra il cielo, Amore, bugie<br />
e calcetto, Oggi sposi e l’ultimo<br />
La donna della mia vita con la<br />
Sandrelli, Argentero e Gassman)<br />
il progetto <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> un<br />
film sul libro. L’iniziativa ha luogo<br />
in collaborazione con la LEG-<br />
Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana.<br />
La Sala Della Torre è gentilmente<br />
concessa dalla Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Gorizia,<br />
che dalle ore 16.30 assicurerà<br />
<br />
<br />
<br />
una visita gratuita ed accompagnata<br />
ai visitatori della prestigiosa<br />
mostra Rivelazioni. Quattro<br />
secoli <strong>di</strong> capolavori, allestita al<br />
piano terra della medesima e prestigiosa<br />
sede.<br />
Giuliani dalmati<br />
tra esodo e migrazioni.<br />
<strong>Il</strong> convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />
iovedì 24 novembre si<br />
è tenuto il convegno<br />
Goriziani, triestini ed istriani nel<br />
mondo tra eso<strong>di</strong> e migrazioni, promosso<br />
dall’ANVGD e dal Comune<br />
<strong>di</strong> Gorizia, in collaborazione con<br />
l’<strong>Associazione</strong> Giuliani nel Mondo<br />
ed il quoti<strong>di</strong>ano “<strong>Il</strong> Piccolo”,<br />
ed il sostegno della Regione Autonoma<br />
Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia e<br />
della Lega <strong>Nazionale</strong> isontina,<br />
con lo scopo <strong>di</strong> promuovere la conoscenza<br />
delle <strong>di</strong>namiche sottese<br />
agli spostamenti <strong>di</strong> popolazione<br />
dal confine orientale verso tutti<br />
i continenti, per ragioni migratorie<br />
prima ed a causa dell’esodo<br />
<strong>di</strong> oltre 300.000 istriani, fiumani<br />
e dalmati dalle terre natali, poi.<br />
L’iniziativa è collegata alla mostra<br />
sulla migrazione giuliana (pertanto<br />
anche isontina) contestualmente<br />
allestita in Galleria Dora<br />
Bassi.
7<br />
Due sono state le ragioni<br />
principali che hanno determinato<br />
queste gran<strong>di</strong> movimentazioni<br />
<strong>di</strong> giuliani nel secolo scorso:<br />
l’aspirazione a migliorare le proprie<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e, dopo<br />
il secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale,<br />
il dramma dell’esodo giulianodalmato.<br />
<strong>Il</strong> Convegno, ha osservato il<br />
seguente programma: alle 17.00,<br />
apertura dei lavori da parte del<br />
moderatore, Paolo Possamai, <strong>di</strong>rettore<br />
de “<strong>Il</strong> Piccolo”; quin<strong>di</strong> il<br />
saluto del sindaco <strong>di</strong> Gorizia, Ettore<br />
Romoli e delle altre Autorità<br />
presenti; a seguire gli interventi<br />
dei presidenti ANVGD, Rodolfo<br />
Ziberna, dell’AGM, Dario Locchi,<br />
e dell’assessore regionale alla<br />
Cultura, sport, relazioni internazionali<br />
e comunitarie, Elio De<br />
Anna<br />
Sono stati successivamente<br />
presentati in prima nazionale i<br />
volumi Esuli in Italia ed Esuli nel<br />
mondo, e<strong>di</strong>ti dall’ ANVGD e realizzati<br />
dall’ISIG, da parte del <strong>di</strong>rettore<br />
dell’ISIG Alberto Gasparini. <strong>Il</strong><br />
pomeriggio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o si è concluso<br />
con la pesentazione del libro<br />
C’era una volta e del documentario<br />
«Trieste fra storia e futuro:<br />
dall’Adriatico oltre l’Atlantico”<br />
da parte dell’autrice e giornalista<br />
Viviana Facchinetti<br />
Gorizia nelle fotografie<br />
dello Stu<strong>di</strong>o Altran<br />
lunedì 12 <strong>di</strong>cembre,<br />
sempre nell’Au<strong>di</strong>torium<br />
<strong>di</strong> Via Roma, il Comune <strong>di</strong> Gorizia,<br />
in collaborazione con la Lega<br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> Gorizia e con la<br />
Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana presenteranno<br />
il libro Gorizia 1944-<br />
1954 in 200 scatti dello Stu<strong>di</strong>o<br />
Altra” (E<strong>di</strong>zioni Lega <strong>Nazionale</strong><br />
Gorizia e Libreria E<strong>di</strong>trice Goriziana)<br />
un volume fotografico<br />
sulla storia <strong>di</strong> Gorizia nel periodo<br />
1944-1954, basato sulle immagini<br />
dell’archivio fotografico dello<br />
Stu<strong>di</strong>o Altran, con introduzione<br />
storica e <strong>di</strong>dascalie curate da Antonella<br />
Gallarotti, che ha al suo<br />
attivo <strong>di</strong>verse ed assai apprezzate<br />
opere storiche sul territorio isontino.<br />
All’inizio dell’arco temporale<br />
preso in esame, a causa del<br />
conflitto mon<strong>di</strong>ale e dell’occupazione<br />
della città da parte delle<br />
forze tedesche, dei partigiani titini<br />
e del Governo Militare alleato,<br />
non era facile effettuare e conservare<br />
documentazione fotografica<br />
sia <strong>di</strong> eventi particolari che delle<br />
vicende quoti<strong>di</strong>ane.<br />
La conservazione dell’archivio<br />
permette <strong>di</strong> pubblicare una<br />
serie <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong> non facile<br />
reperibilità, mettendo a <strong>di</strong>sposizione<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi e ricercatori<br />
una documentazione fotografica<br />
in parte ine<strong>di</strong>ta, in parte apparsa<br />
in maniera frammentaria e<br />
spesso senza in<strong>di</strong>cazione dell’autore,<br />
valorizzando così l’opera <strong>di</strong><br />
un professionista che, attivo dal<br />
1934, ha testimoniato attraverso<br />
le sue fotografie la cronaca, ormai<br />
<strong>di</strong>ventata storia, <strong>di</strong> Gorizia e<br />
del suo territorio. La scelta delle<br />
immagini, fatta avvalendosi per<br />
quanto possibile della collaborazione<br />
<strong>di</strong> testimoni degli eventi,<br />
intende dare modo ai goriziani <strong>di</strong><br />
riscoprire luoghi, volti e avvenimenti<br />
<strong>di</strong> quegli anni.<br />
<strong>Il</strong> libro, introdotto dagli e<strong>di</strong>tori<br />
Rodolfo Ziberna ed Adriano<br />
Ossola, sarà presentato da Roberto<br />
Covaz, responsabile della<br />
redazione <strong>di</strong> Gorizia de “<strong>Il</strong> Piccolo”,<br />
che ha curato anche una<br />
prefazione al libro e dalla stessa<br />
Antonella Gallarotti.<br />
***<br />
<br />
COMITATO DI MILANO<br />
l 3 <strong>di</strong>cembre a Milano si è<br />
tenuto il Consiglio nazionale<br />
dell’<strong>Associazione</strong>, allargato<br />
ai presidenti dei Comitati provinciali.<br />
Nell’occasione il Comitato<br />
provinciale ha organizzato<br />
nel pomeriggio <strong>di</strong> venerdì 2 <strong>di</strong>cembre<br />
la proiezione del docufilm<br />
«Magna Istria» nella sede<br />
dell’<strong>Associazione</strong> “Casa <strong>di</strong> Letizia<br />
Moratti” (g.c.).<br />
***<br />
<br />
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<br />
COMITATO DI<br />
MODENA<br />
Firmato il protocollo<br />
d’intesa con l’Ufficio<br />
Scolastico Territoriale<br />
l Comitato modenese, guidato<br />
dal presidente gen.<br />
Giampaolo Pani, ha recentemente<br />
stipulato un protocollo<br />
d’intesa con l’Ufficio Scolastico<br />
Territoriale <strong>di</strong> Modena, al fine<br />
<strong>di</strong> creare un costante rapporto <strong>di</strong><br />
collaborazione per la <strong>di</strong>ffusione<br />
nelle scuole della storia del nostro<br />
confine orientale. Sul sito Internet<br />
della Sede nazionale è pubblicato<br />
integralmente il testo della<br />
convenzione (link www.anvgd.<br />
it/notizie/12196-09nov11-anvgd-modena-accordo-tipo-conle-scuole-locali.html)<br />
che potrà<br />
essere punto <strong>di</strong> riferimento per<br />
altre strutture nell’approccio con<br />
le locali istituzioni scolastiche.<br />
L’importante documento<br />
sottoscritto dalle parti, fa riferimento,<br />
tra l’altro, «al Tavolo <strong>di</strong><br />
Governo istituito presso la Presidenza<br />
del Consiglio dei Ministri,<br />
la Direzione Generale degli<br />
Or<strong>di</strong>namenti scolastici e per<br />
l’autonomia scolastica [che] ha<br />
costituito, con D.D. del 26 ottobre<br />
2009, un Gruppo <strong>di</strong> Lavoro,<br />
composto da rappresentanti<br />
delle Associazioni degli Esuli e<br />
da rappresentanti delle <strong>di</strong>verse<br />
<strong>di</strong>rezioni generali del ministero<br />
dell’Istruzione, dell’Università e<br />
della Ricerca, con il compito <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>viduare una serie <strong>di</strong> iniziative<br />
e proposte operative rivolte alle<br />
istituzioni scolastiche per una<br />
migliore conoscenza delle ragioni<br />
storico sociali che hanno riguardato<br />
il confine orientale italiano<br />
e l’esodo dei citta<strong>di</strong>ni italiani<br />
dai territori dell’Istria, <strong>di</strong> Fiume<br />
e della Dalmazia, dal 1943 al<br />
1947».<br />
Nel documento, ANVGD Modena<br />
e Ufficio Scolastico Territoriale<br />
stabiliscono, in particolare,<br />
<strong>di</strong> fornirsi reciproco aiuto e supporto<br />
al fine <strong>di</strong> progettare e sostenere<br />
iniziative e attività finalizzate<br />
alla realizzazione degli obiettivi<br />
della Legge istitutiva del Giorno<br />
del Ricordo. Di comune accordo<br />
decidono <strong>di</strong> realizzare congiuntamente<br />
le seguenti attività: interventi<br />
<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento storico<br />
e culturale destinati agli Studenti<br />
delle Istituzioni scolastiche <strong>di</strong> 1°<br />
e 2° grado; promozione <strong>di</strong> visite<br />
culturali guidate ai luoghi e alle<br />
località dove si è consumata la<br />
trage<strong>di</strong>a delle Foibe; istituzione<br />
<strong>di</strong> un concorso Premio annuale<br />
destinato ai succitati Studenti<br />
sul tema delle Foibe, dell’Esodo<br />
e del confine orientale che consenta<br />
agli Studenti <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re<br />
in modo <strong>di</strong>retto le tematiche<br />
specifiche. L’ANVGD Modena si<br />
impegna a mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />
nelle Scuole della Provincia <strong>di</strong><br />
Modena, propri Relatori esperti<br />
per conferenze, <strong>di</strong>battiti, interventi<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione, stu<strong>di</strong>o e approfon<strong>di</strong>mento<br />
delle tematiche<br />
legate alla trage<strong>di</strong>a delle Foibe e<br />
dell’Esodo.<br />
Carpi, Rifondazione<br />
comunista “scomunica”<br />
il suo consigliere comunale<br />
espressosi a favore<br />
del monumento all’esodo<br />
ente da una parte il<br />
Comitato modenese<br />
conduce a buon fine il progetto<br />
<strong>di</strong> collaborazione con l’autorità<br />
scolastica, Rifondazione comunista<br />
pubblica una dura presa <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>stanza dal suo consigliere comunale,<br />
Lorenzo Paluan, “reo”<br />
<strong>di</strong> aver votato a favore della realizzazione<br />
<strong>di</strong> un monumento<br />
in memoria dell’esodo giulianodalmato.<br />
La “scomunica” è rimbalzata<br />
naturalmente sugli organi<br />
<strong>di</strong> stampa locali, tra in quali<br />
“L’Informazione”. Al suo <strong>di</strong>rettore<br />
, Francesco Spada, la Sede<br />
nazionale ha inviato una lettera<br />
<strong>di</strong> commento che riproduciamo<br />
in alcuni suoi passaggi, laddove<br />
si stigmatizzano le «motivazioni<br />
che ancora una volta esprimono<br />
W <br />
<br />
<br />
l’enorme ritardo culturale e il rigido<br />
conformismo ideologico <strong>di</strong><br />
una posizione che non ha strumenti<br />
<strong>di</strong> lettura della storia se<br />
non la cieca fedeltà al dogma <strong>di</strong><br />
partito». Nel fare riferimento alle<br />
valutazioni espresse da Rifondazione,<br />
la nota delle Sede nazionale<br />
rileva che con esse «viene<br />
dunque riproposta una versione<br />
delle tragiche vicende del confine<br />
orientale riconducibile alle<br />
posizioni <strong>di</strong> stretta osservanza<br />
togliattiana e comunista, secondo<br />
le quali gli ecci<strong>di</strong> delle foibe e<br />
l’esodo della popolazione italiana<br />
<strong>di</strong> antico inse<strong>di</strong>amento storico<br />
(e non “importata” dal regime<br />
fascista) altro non furono che la<br />
conseguenza della repressione ai<br />
danni delle comunità alloglotte<br />
nella <strong>Venezia</strong> Giulia e in Dalmazia.<br />
Una “velina” che la politica<br />
e la storiografia contemporanee<br />
hanno ampiamente smentito almeno<br />
nell’ultimo decennio, ricostruendo<br />
finalmente - sia pure<br />
tar<strong>di</strong>vamente - i veri contorni del<br />
drammatico contesto nel quale<br />
le vittime delle stragi titoiste e i<br />
350.000 profughi dall’Istria, da<br />
Fiume e da Zara si trovarono<br />
al momento della <strong>di</strong>ssoluzione<br />
dell’autorità italiana e dell’occupazione<br />
jugoslava <strong>di</strong> quei territori».<br />
«La “scomunica” <strong>di</strong> partito<br />
al consigliere Paluan - prosegue<br />
il commento dell’<strong>Associazione</strong><br />
- oltre a rievocare lo stile delle<br />
sentenze dei “tribunali del popolo”<br />
- che nei territori ceduti<br />
spogliarono i citta<strong>di</strong>ni italiani <strong>di</strong><br />
ogni ceto dei beni <strong>di</strong> proprietà, e<br />
se ebbero salva la vita fu tanto -<br />
contiene […] la logora equazione<br />
fascismo-foibe, smentita dalla<br />
ricerca storica più qualificata e<br />
rifiutata dallo stesso Leo Valiani<br />
nei suoi interventi degli anni Novanta;<br />
ed adombra in maniera inquietante<br />
un giustificazionismo<br />
che ripugna alla libera coscienza<br />
ed offende le vittime innocenti.<br />
Nulla suggerisce ai custo<strong>di</strong><br />
dell’ortodossia marxista la legge<br />
istitutiva del Giorno del Ricordo<br />
(10 febbraio), votata pressoché<br />
all’unanimità <strong>di</strong> centro-destra e<br />
centro-sinistra, né le cerimonie<br />
annualmente tenute al Quirinale<br />
dal 2005, alla presenza del<br />
Presidente Ciampi prima e Napolitano<br />
poi, né il conferimento<br />
in quella sede <strong>di</strong> onorificenze ai<br />
congiunti degli infoibati. E tanto<br />
meno colgono - o invece censurano,<br />
quei custo<strong>di</strong> - i significati<br />
dell’omaggio congiunto dei tre<br />
Presidenti (l’italiano Napolitano,<br />
lo sloveno Türk e il croato Josipovic)<br />
al Monumento all’Esodo,<br />
il 13 luglio dello scorso anno a<br />
Trieste, un evento <strong>di</strong> enorme<br />
portata storica e morale; così<br />
come non colgono - o censurano<br />
- il senso del concerto tenutosi il<br />
3 settembre scorso nell’Arena <strong>di</strong><br />
Pola (luogo simbolo dell’esodo<br />
giuliano-dalmato) alla presenza<br />
delle rappresentanze degli Esuli,<br />
della Comunità degli Italiani e <strong>di</strong><br />
un vasto pubblico croato, per iniziativa<br />
dei Capi <strong>di</strong> Stato italiano e<br />
croato […]».<br />
***<br />
COMITATO DI ROMA<br />
L’ intensa "tre giorni"<br />
a Rovigno, incontri<br />
con le istituzioni<br />
e la Comunità Italiana<br />
iornate molto intense<br />
e molto promettenti<br />
quelle che abbiamo vissuto a<br />
Rovigno, il 30 settembre e l’1 e<br />
il 2 ottobre <strong>2011</strong>, in occasione<br />
della seconda fase dell’incontro<br />
fra la città <strong>di</strong> Roma promosso<br />
dal Comitato provinciale ANVGD<br />
e la città <strong>di</strong> Rovigno d’Istria, in<br />
collaborazione e con il tramite<br />
della Comunità <strong>Nazionale</strong> Italiana.<br />
Nel corso <strong>di</strong> tre intensi giorni
8<br />
si è svolta una serie <strong>di</strong> manifestazioni<br />
intese a far conoscere l’attuale<br />
realtà culturale italiana in<br />
Istria (promossa dalla Comunità<br />
<strong>Nazionale</strong> Italiana e dal Centro<br />
<strong>di</strong> Ricerche storiche <strong>di</strong> Rovigno),<br />
e parallelamente a quanto svolto<br />
dalle Associazioni degli esuli in<br />
Italia e, in particolare, a Roma.<br />
La delegazione ufficiale proveniente<br />
da Roma è stata guidata<br />
dalla presidente del Comitato<br />
ANVGD, Donatella Schürzel, dal<br />
presidente nazionale Lucio Toth,<br />
dal sen. Carlo Amedeo Giovanar<strong>di</strong>,<br />
Sottosegretario alla Presidenza<br />
del Consiglio dei Ministri,<br />
dal consigliere Pier Ernesto Irmici<br />
in rappresentanza del Consiglio<br />
Regionale del Lazio, dal<br />
consigliere Fabrizio Santori, delegato<br />
in rappresentanza del Sindaco<br />
<strong>di</strong> Roma Capitale, Gianni<br />
Alemanno, e da Maurizio Cuoci,<br />
vicepresidente del Municipio<br />
Roma XII, che ha patrocinato<br />
l’evento, accompagnati dall’attivissima<br />
Serena Ziliotto, <strong>di</strong> padre<br />
zaratino. Per il Comitato romano<br />
presenti anche Anna Maria<br />
De Savorgnani, Giorgio Marsan,<br />
Eufemia Giuliana Bu<strong>di</strong>cin, Giuliana<br />
Devescovi, Marco Occhi-<br />
Istria, Viviana Benussi, il presidente<br />
della Comunità degli<br />
Italiani, Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer e<br />
la presidente del Comitato Esecutivo<br />
e vicepresidente del Consiglio<br />
Municipale Cinzia Russi<br />
Ivancic, il <strong>di</strong>rettore del Centro<br />
<strong>di</strong> Ricerche Storiche Giovanni<br />
Radossi, il consigliere e presidente<br />
Commissione tutela CI<br />
Autoctona <strong>di</strong> Rovigno Ambretta<br />
Medellin e le <strong>di</strong>rigenti delle<br />
Scuole della minoranza italiana<br />
<strong>di</strong> Rovigno, Susanna Godena,<br />
Romana Lordanić, Ines Venier e<br />
Gianfranca Suran.<br />
Hanno assistito ai lavori<br />
dell’Incontro il presidente della<br />
Regione istriana Nino Jakovcic,<br />
il presidente dell’Unione Italiana<br />
Maurizio Tremul, per la Famia<br />
Ruvignisa, il presidente Francesco<br />
Zuliani da U<strong>di</strong>ne e, brevemente,<br />
anche il vicepresidente<br />
Gabriele Bosazzi da Trieste, il<br />
Generale Silvio Mazzaroli per il<br />
Libero Comune <strong>di</strong> Pola in Esilio,<br />
nonché il vicepresidente nazionale<br />
ANVGD Rodolfo Ziberna,<br />
giunto da Gorizia.<br />
L’incontro ufficiale tra le<br />
delegazioni<br />
Roma XII e dalla presidente<br />
del Comitato ANVGD <strong>di</strong> Roma.<br />
Molto importante e fortemente<br />
istituzionale la presenza per<br />
l’intera giornata e il saluto ufficiale<br />
rivolto ad entrambe le Delegazioni<br />
dal Console generale<br />
d’Italia, Renato Cianfarani, venuto<br />
appositamente per l’evento<br />
da Fiume.<br />
<strong>Il</strong> Console ha sottolineato il<br />
valore unico e il primato <strong>di</strong> tale<br />
tipo <strong>di</strong> evento, evidenziando<br />
che egli stesso, per la prima volta,<br />
si trovava a rappresentare in<br />
egual misura degli italiani, minoranza<br />
ed esuli (e <strong>di</strong>scendenti)<br />
in un luogo ove l’italianità ha<br />
avuto e ha un valore costitutivo.<br />
Ha inoltre rilevato quanto iniziative<br />
simili possano, a maggior<br />
ragione in vista del 2013<br />
e dell’entrata della Croazia in<br />
Europa, essere quanto mai in<strong>di</strong>cate<br />
e possano precedere una<br />
strada che nella visione europea<br />
è quella <strong>di</strong> aperture sempre<br />
maggiori non solo dal punto <strong>di</strong><br />
vista culturale, ma anche economico<br />
e <strong>di</strong> vera collaborazione<br />
ed amicizia tra gli Stati.<br />
Successivamente, presso il<br />
salone della Comunità, gremi-<br />
coor<strong>di</strong>namento e l’approfon<strong>di</strong>mento<br />
specifico letterario ed artistico<br />
curato dalle prof.sse Donatella<br />
Schürzel e Maria Grazia<br />
Chiappori, qui impegnate nella<br />
loro veste <strong>di</strong> esperte e stu<strong>di</strong>ose<br />
delle tematiche dantesche.<br />
Dopo momenti così intensi<br />
ed eventi ufficiali, la sera si<br />
è avuto modo <strong>di</strong> conoscere ed<br />
Nelle scuole e nel Centro <strong>di</strong><br />
Ricerche Storiche<br />
l secondo giorno è iniziato<br />
con la visita alle Istituzioni<br />
Scolastiche italiane, a<br />
cominciare dall’asilo Naridola,<br />
struttura veramente all’avanguar<strong>di</strong>a,<br />
che accoglie più <strong>di</strong><br />
cento piccini. Quin<strong>di</strong> la visita è<br />
proseguita alla scola Elementa-<br />
W <br />
<br />
<br />
X <br />
<br />
<br />
<br />
W <br />
<br />
<br />
pinti, Maria Grazia Chiappori<br />
nonché dal decano del Villaggio<br />
(Quartiere Giuliano-Dalamata<br />
<strong>di</strong> Roma), Sergio Schürzel. Ha<br />
seguito la delegazione per l’intera<br />
durata dei lavori Giacomo<br />
Dandolo che ha ripreso e testimoniato<br />
ogni attività <strong>di</strong> questi<br />
giorni.<br />
Per i rovignesi residenti,<br />
componevano la Delegazione<br />
il sindaco Giovanni Sponza, il<br />
vicesindaco Marino Bu<strong>di</strong>cin,<br />
la vicepresidente della Regione<br />
l primo giorno, 30 settembre,<br />
si è svolto presso<br />
la sede storica del Comune <strong>di</strong><br />
Rovigno, l’incontro istituzionale<br />
fra le due delegazioni. I<br />
saluti ufficiali sono stati rivolti<br />
per la città ospitante dal sindaco<br />
<strong>di</strong> Rovigno, dalla vicepresidente<br />
della Regione Istriana e<br />
dal presidente della CI, mentre<br />
per la città ospite dal delegato<br />
del Sindaco <strong>di</strong> Roma, dal delegato<br />
della Regione Lazio, dal<br />
vicepresidente del Municipio<br />
to da molti residenti, a cura del<br />
Comitato ANVGD si è svolta la<br />
presentazione del volume su<br />
Dante e la filatelia, con particolare<br />
riguardo alla relazione<br />
del sommo poeta con il mondo<br />
adriatico. Presente uno degli<br />
autori della ricerca, il consigliere<br />
del Comitato Marco<br />
Occhipinti, filatelico noto ed<br />
apprezzato. Due giovani e bravissimi<br />
attori, Irene Manganini<br />
e Riccardo Schiavello, hanno<br />
recitato brani dall’Inferno con il<br />
apprezzare il lato più <strong>di</strong>vertente<br />
della rovignesità. Calata la<br />
notte, sul molo piccolo, c’erano<br />
ad attendere i partecipanti<br />
delle battane con i vogatori, fra<br />
cui il versatile Marino Bu<strong>di</strong>cin,<br />
che a remi ci hanno fatto<br />
circumnavigare la parte antica<br />
<strong>di</strong> Rovigno. Ai bitinatori si è<br />
aggiunto anche Sergio Preden<br />
“Gato” e durante l’intera serata,<br />
tutti abbiamo cantato pure<br />
canzoni non rovignesi, per poter<br />
permettere anche ai gentili<br />
ospiti <strong>di</strong> farci sentire la loro<br />
voce, chiuse con il Va’ pensiero<br />
e Fratelli d’Italia.<br />
re Bernardo Benussi e a quella<br />
superiore. Le Dirigenti <strong>di</strong> tutte<br />
e tre le Scuole italiane ci hanno<br />
illustrato le attività svolte sia<br />
curricolari che extracurricolari,<br />
quali quelle rivolte allo stu<strong>di</strong>o<br />
del <strong>di</strong>aletto rovignese e delle<br />
tra<strong>di</strong>zioni musicali. Quin<strong>di</strong> ci<br />
siamo recati in visita presso il<br />
prestigioso Centro <strong>di</strong> Ricerche<br />
Storiche, <strong>di</strong>retto dal prof.<br />
Giovanni Radossi, che da moltissimi<br />
anni ormai si <strong>di</strong>stingue<br />
come faro dello stu<strong>di</strong>o e della<br />
conservazione della cultura italiana<br />
in Istria.<br />
Nel pomeriggio incontro
9<br />
nella sede della Comunità Italiana<br />
per l’Incontro culturale<br />
maggiormente rappresentativo<br />
<strong>di</strong> tutto l’evento, incentrato su<br />
vari argomenti e tematiche. I<br />
relatori sulla storia del Quartiere<br />
Giuliano-Dalmata <strong>di</strong><br />
Roma, della sua gente dai lontani<br />
giorni dell’Esodo ad oggi e<br />
rispetto alle attività, ai progetti<br />
e alla proiezione nel futuro<br />
grazie anche all’opera costante<br />
dell’ANVGD Provinciale e delle<br />
altre associazioni presenti sul<br />
territorio, sono stati Donatella<br />
Schürzel, Marino Micich,<br />
Giorgio Marsan, M. Grazia<br />
Chiappori, Gianclau<strong>di</strong>o de<br />
Angelini e Marco Occhipinti.<br />
<strong>Il</strong> decano dei rovignesi esuli<br />
a Roma, Sergio Schürzel, ha<br />
portato il saluto fraterno e gli<br />
auspici migliori per la riuscita<br />
dell’Incontro da parte <strong>di</strong> Plinio<br />
Martinuzzi, presidente della<br />
Consulta ANVGD del Lazio e<br />
subito dopo ha espresso la sua<br />
commozione, fusa a forte emozione<br />
per trovarsi dopo tanti<br />
anni da fatti tragici ben noti, a<br />
parlare nella sua città natale, ai<br />
suoi concitta<strong>di</strong>ni, senza <strong>di</strong>stinzione<br />
tra chi vive a Rovigno o<br />
altrove: e ricordando che con<br />
questa tenacia e volendo andare<br />
avanti tutti insieme su un’<br />
unica strada che lingua, storia<br />
e cultura ci hanno dato, si potrà<br />
scrivere un altro capitolo<br />
della storia.<br />
La comunità <strong>di</strong> Rovigno,<br />
grazie al suo presidente Gianclau<strong>di</strong>o<br />
Pellizzer, ha illustrato<br />
le proprie attività, mentre la<br />
prof.ssa Medelin ha presentato<br />
i risultati sull’attuazione<br />
del bilinguismo. <strong>Il</strong> ruolo della<br />
Comunità nazionale italiana<br />
nell’ambito istriano è stato illustrato<br />
dalla vicepresidente della<br />
Regione, la prof.ssa Viviana<br />
Benussi. Anche a questo fondamentale<br />
incontro molto significativi<br />
sono stati gli interventi <strong>di</strong><br />
Nino Ivan Jakovcic, Presidente<br />
della Regione Istriana e nuovamente<br />
del Sen.Giovanar<strong>di</strong> e<br />
<strong>di</strong> Pier Ernesto Irmici, per il<br />
Consiglio regionale del Lazio,<br />
il quale è stato latore <strong>di</strong> una<br />
proposta ufficiale per stipulare<br />
un accordo <strong>di</strong> amicizia tra le<br />
due Regioni, che è stato subito<br />
e favorevolmente accolto, tanto<br />
che sono stati imme<strong>di</strong>atamente<br />
avviati contatti ufficiali. Erano<br />
presenti Maurizio Tremul, presidente<br />
della Unione Italiana<br />
che ha portato il suo saluto, e<br />
Rodolfo Ziberna che ha appoggiato<br />
con il solito calore che lo<br />
caratterizza questo importante<br />
avvenimento.<br />
Al termine del denso, ma<br />
fattivo Incontro, la serata ha<br />
offerto un altro momento molto<br />
emozionante della nostra<br />
tre giorni rovignese. Al teatro<br />
citta<strong>di</strong>no "Gandusio", gremito<br />
<strong>di</strong> pubblico, si è svolto uno<br />
spettacolo con i più giovani<br />
rovignesi, a partire dai bambini<br />
dell’asilo, fino ad arrivare<br />
agli studenti universitari. Magistralmente<br />
<strong>di</strong>retti da Biba<br />
e Vlado Benussi, da Giuliana<br />
Malusà e da Oriana Matošević,<br />
le promesse hanno rivelato capacità,<br />
bravura ed impegno che<br />
ben lasciano sperare per la continuazione<br />
della nostra storia e<br />
delle nostre tra<strong>di</strong>zioni.<br />
Le visite a Pola, Gimino<br />
e Albona<br />
a domenica mattina,<br />
sotto un sole cocente e<br />
un cielo limpi<strong>di</strong>ssimo da piena<br />
estate, passeggiata nella "città<br />
vecchia" che, con le sue "calli",<br />
i suoi "volti", i "campielli"<br />
e le case o i palazzetti veneziani,<br />
ha completato il quadro<br />
culturale, oltre che pittoresco<br />
<strong>di</strong> questa realtà dell’Istria<br />
che, forse ai più era già nota,<br />
ma che altri ancora non conoscevano<br />
e hanno scoperto con<br />
positiva sorpresa. La mattinata<br />
sempre più calda è proseguita<br />
con la visita del sito archeologico<br />
<strong>di</strong> Moncodogno, guidati<br />
da un’archeologa del Museo <strong>di</strong><br />
Pola. Ci hanno accompagnati<br />
in questa ultima, gra<strong>di</strong>ta, fatica<br />
anche le colonne Vivana Benussi<br />
e Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer,<br />
gli instancabili Lucio Toth,<br />
Carlo A. Giovanar<strong>di</strong> e Francesco<br />
Zuliani. Dopo la pausa del<br />
pranzo l’incontro si è concluso<br />
con il dono <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong><br />
Sergio Schürzel che si de<strong>di</strong>ca<br />
alla pittura sin da giovanissimo,<br />
all’infaticabile e sempre<br />
pronto, nonché animato da<br />
tanta tenacia e forti sentimenti,<br />
Gianclau<strong>di</strong>o Pellizzer.<br />
L’emozione è stata tanta e si<br />
percepiva nei forti abbracci che<br />
sembravano quasi non volersi<br />
più sciogliere per non lasciarsi<br />
sino al prossimo incontro.<br />
Sono stati gli abbracci <strong>di</strong> un<br />
"popol fremente che patria non<br />
ha" come ha detto il grande<br />
Carducci, ma che forse, invece,<br />
sente <strong>di</strong> aver ritrovato una patria<br />
che in tutti noi e attraverso<br />
tutti noi sta ricomponendosi.<br />
Alcuni, più fortunati, hanno<br />
proseguito la splen<strong>di</strong>da avventura<br />
istriana recandosi il giorno<br />
successivo in visita a Pola,<br />
Albona e Gimino sempre sotto<br />
il sole <strong>di</strong> un’Istria verdeggiante<br />
e ubertosa al suo interno e meravigliosamente<br />
baciata da un<br />
sole dai bagliori come brillanti<br />
sul mare placido e azzurrissimo.<br />
Alcune considerazioni<br />
guardando al futuro<br />
i può tracciare dunque<br />
un primo bilancio <strong>di</strong><br />
questo Incontro Culturale che<br />
ha avuto la prima fase a Roma<br />
e la seconda a Rovigno, per evidenziare<br />
che anche in quest’ultima,<br />
notevole è stato il successo<br />
<strong>di</strong> pubblico sia alla Lettura<br />
<strong>di</strong> Dante che allo spettacolo al<br />
Teatro “Gandusio”, che all’Incontro-Dibattito<br />
presso la CI.<br />
È noto quanto in passato<br />
sia stato <strong>di</strong>fficile far partecipare<br />
i «rimasti» alle manifestazioni<br />
avvertite come organizzate<br />
dagli esulie viceversa, ma in<br />
queste occasioni siamo riusciti<br />
a superare le incrostazioni che<br />
facevano da barriera. Nessuno<br />
vuole <strong>di</strong>menticare la dolorosa<br />
storia, ma pensiamo che occorra<br />
trovare nuove strade al fine<br />
<strong>di</strong> poter <strong>di</strong>fendere e preservare<br />
la nostra presenza, non solo fisica<br />
ma soprattutto culturale in<br />
una terra che sta <strong>di</strong>ventando<br />
sempre più famosa ed apprezzata<br />
in tutto il mondo e anche<br />
nella stessa Italia, dove molti <strong>di</strong><br />
noi, esuli e <strong>di</strong>scendenti, vivono.<br />
Se vogliamo che <strong>di</strong> noi non<br />
ci sia solo il ricordo, magari<br />
sminuito o travisato, dobbiamo<br />
rimboccarci le maniche e<br />
partecipare attivamente per<br />
recuperare tutti i ritar<strong>di</strong> accumulati.<br />
Dobbiamo essere la<br />
scintilla che, come <strong>di</strong>ceva Ligio<br />
Zanini in Buleistro, dopo aver<br />
covato per anni sotto la cenere,<br />
riacquista vitalità e illumina<br />
il cammino faticoso da intraprendere,<br />
o come <strong>di</strong>ceva Bepi<br />
Nider, Istria terra <strong>di</strong> dolore, terra<br />
d’amore. Questo affratellante<br />
incontro ci ha confermato la<br />
nostra convinzione che la strada<br />
percorsa insieme da qualche<br />
tempo ci permetterà <strong>di</strong> riaffermare<br />
ancora la vitalità della<br />
nostra presenza, ancora capace<br />
<strong>di</strong> esprimersi e dare il proprio<br />
fattivo contributo alla comune<br />
storia patria, nonostante i colpi<br />
dell’avversa fortuna. Cre<strong>di</strong>amo<br />
fermamente che il <strong>di</strong>alogo<br />
culturale intrapreso dagli esuli<br />
<strong>di</strong> Roma e la minoranza italiana<br />
<strong>di</strong> Rovigno rappresenti<br />
un esempio da seguire a livello<br />
nazionale, come auspicato dai<br />
vertici istituzionali, dalla Federazione<br />
delle Associazioni degli<br />
Esuli e dall’Unione Italiana.<br />
<br />
<br />
DELEGAZIONE DI<br />
SALERNO<br />
romosse ed organizzate<br />
come ogni anno dalla<br />
Delegazione provinciale ANVGD<br />
in collaborazione con il CEPIS (<br />
Centro Europeo per la Pace nel<br />
Mondo per l’Infanzia e per lo<br />
Sviluppo) guidati entrambi dalla<br />
prof.ssa Miriana Tramontina Ivone,<br />
le celebrazioni del Giorno del<br />
Ricordo si sono aperte con una<br />
W <br />
<br />
<br />
W <br />
<br />
W <br />
<br />
<br />
Messa in suffragio dei Caduti,<br />
officiata nella Chiesa dell’Immacolata<br />
da mons. Luigi Moretti,<br />
vescovo <strong>di</strong> Salerno. Erano presenti<br />
le massime autorità civili e militari.<br />
<strong>Il</strong> Cepis, si ricorderà, cura<br />
ogni anno il “Premio Palatucci”,<br />
de<strong>di</strong>cato all’ultimo questore <strong>di</strong><br />
Fiume italiana.<br />
È dal 1995, ha voluto sottolineare<br />
Tramontina Ivone, che viene<br />
celebrata una funzione religiosa<br />
nell’occasione del 10 Febbraio,<br />
ben prima dunque che<br />
fosse istituzionalizzato<br />
Giorno del Ricordo.<br />
«Abbiamo voluto ricordare<br />
un martirio<br />
che non sarebbe mai<br />
dovuto verificarsi - ha<br />
detto tra l’altro la delegata<br />
ANVGD - . Noi vogliamo<br />
parlare ai giovani.<br />
La manifestazione<br />
del 10 febbraio oltre<br />
che ricordare coloro<br />
che sono morti nelle<br />
foibe, desideriamo ricordare<br />
anche l’ultimo<br />
Questore <strong>di</strong> Fiume<br />
Giovanni Palatucci,<br />
che morì il 10 febbraio<br />
a Dachau».
10<br />
<br />
COMITATO DI<br />
TRENTO<br />
La storia che non si<br />
insegna: se ne parla nel<br />
capoluogo con l’ANVGD<br />
l Comitato ANVGD trentino,<br />
guidato da Anna<br />
Maria Marcozzi Keller, in collaborazione<br />
con la Delegazione<br />
<strong>di</strong> Rovereto dell’<strong>Associazione</strong>,<br />
ha promosso nei giorni 15 e<br />
16 novembre un convegno <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong> dal significativo titolo La<br />
storia che non si insegna: l’ere<strong>di</strong>tà<br />
del Novecento nelle terre<br />
adriatiche, al quale prenderanno<br />
parte i professori Roberto<br />
Spazzali (Università <strong>di</strong> Trieste),<br />
Livio Caffieri (presidente<br />
dell’Accademia Roveretana<br />
degli Agiati) e Giuseppe Ferran<strong>di</strong><br />
(<strong>di</strong>rettore della Fondazione<br />
Museo Storico del Trentino).<br />
La prima tornata a Rovereto,<br />
il 15 novembre alle ore<br />
17.00 nella Sala degli Specchi<br />
<strong>di</strong> Casa Rosmini; la seconda a<br />
Trento, sempre alle 17.00, nella<br />
Sala Rosa del Palazzo della<br />
Regione.<br />
Per il suo rilevante significato<br />
culturale l’iniziativa<br />
ha ottenuto il patrocinio e la<br />
collaborazione del Comune <strong>di</strong><br />
Rovereto e della Fondazione<br />
Museo Storico del Trentino,<br />
due istituzioni con le quali il<br />
Comitato ANVGD collabora<br />
proficuamente da tempo sia<br />
in occasione del Giorno del<br />
Ricordo sia nell’ambito <strong>di</strong> una<br />
più ampia <strong>di</strong>vulgazione della<br />
storia giuliana e dalmata in<br />
territorio trentino.<br />
Una riflessione sul Raduno<br />
<strong>2011</strong> dei polesani<br />
E sul primo Raduno degli<br />
esuli polesani nella città natale,<br />
svoltosi il … (si veda “Difesa<br />
Adriatica” <strong>di</strong> …, la presidente<br />
del Comitato ANVGD ci invia<br />
una riflessione su quell’evento,<br />
al quale ha partecipato, che<br />
volentieri pubblichiamo.<br />
o atteso qualche giorno<br />
prima <strong>di</strong> scrivere<br />
le mie emozioni, sensazioni,<br />
impressioni sul viaggio a Pola,<br />
16-19 giugno scorsi, organizzato<br />
dall’“Arena <strong>di</strong> Pola” per<br />
gli Esuli dalla mia Città. Non<br />
è facile descrivere le emozioni<br />
provate, prima <strong>di</strong> tutto perché<br />
eravamo sì in tanti e però<br />
molto estranei fra noi, ci univa<br />
l’amore che tutti abbiamo provato<br />
nel rivedere Pola, l’Arena,<br />
il mare. Ritornare in<strong>di</strong>etro nel<br />
tempo, sessantaquattro anni, e<br />
tanti ricor<strong>di</strong> espressi in <strong>di</strong>aletto<br />
e però parlato con accenti <strong>di</strong>versi,<br />
dal piemontese al genovese,<br />
al toscano, al romagnolo,<br />
al romano…Faceva uno strano<br />
e colorito effetto sentire tante<br />
cadenze <strong>di</strong>verse per un’unica<br />
forma <strong>di</strong>alettale.<br />
È come se avessi fatto un<br />
sogno, ritrovarmi non più bambina<br />
nell’androne <strong>di</strong> Via Dante,<br />
angolo Via Carpaccio (ora<br />
si chiama Via Stankovich) in<br />
una casa in cui la mia famiglia<br />
e tanti altri abbiamo abitato per<br />
<strong>di</strong>versi anni. Ero con altre persone<br />
la cui nonna abitava lì, era<br />
amica <strong>di</strong> mia mamma.<br />
Ho suonato ad un campanello<br />
che poteva essermi amico,<br />
così è stato, è stato un accavallarsi<br />
<strong>di</strong> parole e soprattutto <strong>di</strong><br />
pensieri. Non avrei mai pensato<br />
<strong>di</strong> poter entrare in quel portone<br />
che avevo aperto e chiuso<br />
tantissime volte. Questa è stata<br />
l’emozione più grande <strong>di</strong> cui<br />
ringrazio gli organizzatori, bravi,<br />
encomiabili; organizzare un<br />
incontro senza sapere quanti<br />
sarebbero venuti è già stata una<br />
sfida, ritrovarsi duecento persone<br />
ciascuna delle quali con i<br />
proprio bagaglio <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>, gioie<br />
e dolori che hanno frugato<br />
nella memoria e nelle vie alla<br />
ricerca <strong>di</strong> un pezzetto della loro<br />
vita e condensata nella fati<strong>di</strong>ca<br />
frase «ti te ricor<strong>di</strong>».<br />
L’abbraccio è stato soprattutto<br />
fra noi, anche se ideale,<br />
abbracciare i rappresentanti<br />
della Comunità degli Italiani<br />
personalmente non mi interessava,<br />
l’hanno fatto i rappresentanti<br />
degli Esuli.<br />
Un merito alla citta<strong>di</strong>na<br />
<strong>di</strong> Valle. ci ha accolto con la<br />
banda, i cori, tanti grostoli e<br />
tante persone che apparentemente<br />
in<strong>di</strong>fferenti, salutavano<br />
tutti con un calorissimo «buon<br />
giorno». La citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> Dignano<br />
che ci ha ospitato nella sede<br />
della Comunità degli Italiani<br />
per una dotta <strong>di</strong>ssertazione sulle<br />
origini della Città.<br />
Si sono sorvolati i momenti<br />
bui da entrambe le parti, la<br />
chiarezza non giova al fraterno<br />
abbraccio anche se dovrebbe<br />
essere la base dei futuri rapporti.<br />
E però ho capito che, in silenzio,<br />
gli italiani sono ancora<br />
amati.<br />
La S. Messa in Duomo, le<br />
foto <strong>di</strong> circostanza e un pensiero<br />
ai marinai della nave affondata<br />
nel 1918 nel Cimitero<br />
della Marina, hanno chiuso il<br />
mio momento magico.<br />
Devo ancora riprendermi<br />
e capire che vivo fra le montagne,<br />
peraltro amiche, e non in<br />
riva alla spiaggia <strong>di</strong> Stoia, le cui<br />
acque verd’azzurre mi hanno riempito<br />
<strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> malinconia.<br />
<br />
***<br />
COMITATO<br />
DI TRIESTE<br />
Norma Cossetto<br />
commemorata alla<br />
presenza delle istituzioni<br />
l 68.mo anniversario del<br />
martirio <strong>di</strong> Norma Cossetto<br />
anche quest’anno è stato puntualmente<br />
onorato il 5 ottobre alle ore<br />
17.30 con una commemorazione<br />
che si è tenuta nella via a Lei de<strong>di</strong>cata,<br />
dove dal 2009 si erge la stele<br />
che la rappresenta (opera dello<br />
scultore Antonio Volpicelli) ai<br />
pie<strong>di</strong> della quale è stata posta una<br />
corona d’alloro.<br />
La manifestazione organizzata<br />
W <br />
R <br />
X<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
dal Comitato <strong>di</strong> Trieste dell’AN-<br />
VGD con la preziosa collaborazione<br />
del Comune <strong>di</strong> Trieste ha visto<br />
la presenza delle Autorità civili<br />
e militari, <strong>di</strong> rappresentanti del<br />
mondo degli Esuli con i rispettivi<br />
labari, dei familiari, dei residenti<br />
nel rione e <strong>di</strong> <strong>numero</strong>si citta<strong>di</strong>ni;<br />
presenti i gonfaloni del Comune e<br />
della Provincia <strong>di</strong> Trieste che erano<br />
rappresentati rispettivamente dal<br />
neo assessore alla Cultura Andrea<br />
Mariani e dall’assessore Mariella<br />
Magistri de Francesco, mentre per<br />
la Regione ha presenziato l’assessore<br />
Angela Bran<strong>di</strong>.<br />
La cerimonia ha visto momenti<br />
<strong>di</strong> solennità nelle parole <strong>di</strong><br />
saluto e ringraziamento dell’assessore<br />
Mariani e del presidente<br />
della Federazione degli Esuli Codarin<br />
e <strong>di</strong> commozione quando<br />
la Banda dell’ ANVGD - <strong>di</strong>retta dal<br />
maestro Beacovich - ha intonato<br />
l’inno all’Istria e l’Inno d’Italia.<br />
Nella luce <strong>di</strong> un tramonto rosso,<br />
come la terra d’Istria, i cuori si<br />
sono uniti nel ricordo affettuoso<br />
<strong>di</strong> Norma.
A Ziberna la Stella <strong>di</strong> bronzo<br />
del Coni al Merito Sportivo<br />
Le due amiche<br />
Due storie attraverso tutto<br />
un secolo<br />
isino. Primi anni del dopoguerra<br />
‘15-’18. Nella<br />
citta<strong>di</strong>na al centro dell’Istria frequentano<br />
la stessa classe le due coetanee,<br />
nate nel 1911, Nella Bussi<br />
e Tea Zanchi. Nella è alta, ha una<br />
magnifica chioma bionda e un<br />
carattere risoluto che le consente<br />
W <br />
<br />
<br />
<strong>di</strong> ottenere l’incarico <strong>di</strong> capo classe.<br />
Tea (mia madre ), è <strong>di</strong> origine<br />
dalmata, bruna <strong>di</strong> capelli e squisita<br />
<strong>di</strong> carattere. A detta dei coetanei,<br />
<strong>di</strong>venterà «la più bella signorina <strong>di</strong><br />
Pisino».<br />
A Pisino è arrivata l’Italia, con<br />
le truppe del Regio Esercito che<br />
hanno sconfitto le annate dell’impero<br />
asburgico. La cultura italiana<br />
si materializza nella <strong>di</strong>ffusione delle<br />
canzoni napoletane. Così le due<br />
ragazze apprendono la famosa «’A<br />
tazza ’e cafè», scritta nel 1918…<br />
11<br />
a conferenza nazionale dello sport <strong>di</strong> Rimini, promossa dal<br />
Coni e presieduta da Giovanni Petrucci, ha conferito al vicepresidente<br />
nazionale ANVGD Rodolfo Ziberna la Stella <strong>di</strong> Bronzo al Merito<br />
Sportivo in riconoscimento del ruolo svolto a beneficio dello sport nazionale<br />
e locale. La cerimonia ha avuto luogo alla presenza dell’assessore<br />
regionale allo sport del Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Elio De Anna, a latere<br />
della conferenza svolta da Ziberna sulle ricadute turistiche ed economiche<br />
dello sport in Italia e sul ruolo<br />
che possono e debbono svolgere<br />
gli enti locali a tal fine.<br />
Rodolfo Ziberna, <strong>di</strong>rettore<br />
dell’Unione delle Province del<br />
Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, presidente<br />
del Consorzio universitario goriziano<br />
e presidente dell’<strong>Associazione</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>Venezia</strong> Giulia e<br />
Dalmazia e della Lega <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>di</strong> Gorizia, ha svolto e tuttora<br />
svolge una intensa attività a sostegno<br />
dello sport. Infatti in ambito nazionale egli coor<strong>di</strong>na il gruppo<br />
dei <strong>di</strong>rigenti allo sport delle regioni nell’ambito della Conferenza delle<br />
Regioni, il cui coor<strong>di</strong>namento degli assessori spetta al Friuli <strong>Venezia</strong><br />
Giulia e pertanto all’assessore De Anna. Tra l’altro Ziberna è anche<br />
presidente <strong>di</strong> un ente <strong>di</strong> promozione sportiva e culturale dell’Isontino.<br />
Numerosi sono i gran<strong>di</strong> eventi sportivi che hanno avuto luogo<br />
nella Regione Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia e nella nostra città promossi o coorganizzati<br />
da Ziberna. Di particolare interesse anche le iniziative che<br />
sta seguendo a beneficio della promozione dello sport tra i giovani,<br />
inteso come movimento e come strumento adatto a combattere <strong>di</strong>verse<br />
patologie (soprattutto car<strong>di</strong>ovascolari) e fenomeni da arginare (obesità,<br />
tabagismo, doping, uso <strong>di</strong> sostanze stupefacenti, abuso <strong>di</strong> bevande alcoliche,<br />
bullismo, ecc.).<br />
La Stella <strong>di</strong> Bronzo sarà consegnata a Ziberna nel corso <strong>di</strong> una cerimonia<br />
che sarà promossa dal Comitato provinciale del Coni <strong>di</strong> Gorizia.<br />
Ziberna nel ringraziare per l’inaspettata onorificenza ha assicurato<br />
che continuerà il suo impegno per lo sport nazionale ma anche locale.<br />
“Due opportunità che il nostro territorio dovrebbe saper cogliere - ha<br />
precisato Ziberna conversando con <strong>di</strong>rigenti dello sport della Regione -<br />
sono senza dubbio il Liceo del Mare a Monfalcone e la Cittadella dello<br />
Sport della Campagnuzza a Gorizia, arricchita dall’ex collegio “Fabio<br />
Filzi” che potrebbe svolgere la funzione <strong>di</strong> foresteria per club sportivi<br />
che potrebbero venire a Gorizia per i loro ritiri; gli stessi spazi potrebbero<br />
però essere usati come Casa dello Studente nel corso dell’anno”.<br />
Influenzate dalla ricca presenza<br />
<strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>vise militari, in luogo<br />
<strong>di</strong> «Ma cu sti mode, oje Briggeta,<br />
tazza ’e cafè parite : sotto lenite ’o<br />
zzuccaro, e ’ncoppa amara site...»,<br />
Nella e Tea cantano: «…Sotto Tenente<br />
Zucchero…».<br />
Fra le due guerre mon<strong>di</strong>ali<br />
creeranno splen<strong>di</strong>de famiglie, trapiantate<br />
dopo l’esodo a Roma. Tea<br />
è mancata, novantenne, qualche<br />
tempo fa.<br />
Oggi festeggiamo Nella, per i<br />
suoi cento anni, un secolo vissuto<br />
con grande luci<strong>di</strong>tà. La sua memoria<br />
<strong>di</strong> ferro conserva un patrimonio<br />
<strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>. È piacevole sentire<br />
la sua dolce parlata caratteristica<br />
delle genti venete, che descrive un<br />
quadro vastissimo <strong>di</strong> eventi.<br />
Abbiamo perduto visivamente<br />
i campanili <strong>di</strong>segnati dagli architetti<br />
della Repubblica Serenissima <strong>di</strong><br />
<strong>Venezia</strong>, ma ci rimangono le testimonianze<br />
vivaci ed esemplari come<br />
quella della nostra amica <strong>di</strong> Pisino.<br />
Auguri Nella!<br />
<br />
<br />
Fiume,<br />
I Cameristi<br />
<strong>di</strong> Trieste<br />
in concerto<br />
a Palazzo<br />
Modello<br />
ieno successo è arriso,<br />
lo scorso 24 ottobre, al<br />
concerto dell’Orchestra “I Cameristi<br />
Triestini” ospiti della<br />
Comunità Italiana <strong>di</strong> Fiume<br />
nella prestigiosa sede <strong>di</strong> Palazzo<br />
Modello. Diretti da Fabio<br />
Nossal, orchestrali e cantanti<br />
hanno riscosso ilvivissimo apprezzamento<br />
del folto pubblico<br />
<strong>di</strong> connazionali presente. Applausi<br />
calorosi, per la bravura e<br />
la simpatia, al soprano Gisella<br />
Sanvitale (valida collaboratrice<br />
del Comitato ANVGD <strong>di</strong> Trieste)<br />
ed al tenore Andrea Binetti.<br />
L’evento musicale era organizzato<br />
dall’Università Popolare<br />
<strong>di</strong> Trieste, dall’Unione Italiana<br />
e dalla locale Comunità degli<br />
Italiani, grazie al contributo<br />
del Ministero degli Affari Esteri<br />
italiano e con il patrocinio del<br />
Beni cimiteriali italiani,<br />
un patrimonio da tutelare<br />
ntervista su “La Voce del Popolo” del 7 ottobre scorso a Piero Delbello,<br />
<strong>di</strong>rettore dell’IRCI <strong>di</strong> Trieste, a firma <strong>di</strong> Rosanna Turcinovich<br />
Giuricin: argomento, la questione della tutela e della conservazione delle<br />
ultime <strong>di</strong>more italiane in Istria, Quarnero e Dalmazia, alle quali si sono<br />
de<strong>di</strong>cati nei decenni scorsi - ricorda la giornalista - il Madrinato Dalmata<br />
per Zara, per Fiume per lunghi anni Anita Antoniazzo Bocchina ed ora il<br />
Libero Comune e in Istria, dal 1996, lo stesso IRCI che si avvale della consulenza<br />
del prof. Antonio Pauletich in<br />
qualità <strong>di</strong> collaboratore scientifico.<br />
«<strong>Il</strong> problema della salvaguar<strong>di</strong>a<br />
del patrimonio monumentale delle<br />
sepolture della memoria italiana nei<br />
cimiteri dell’Istria - riferisce Delbello<br />
- va affrontato giorno per giorno<br />
con estrema serietà e onestà per<br />
intervenire prima che il piccone,<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
la mazza o l’incuria, <strong>di</strong>struggano o<br />
cancellino queste sacre memorie.<br />
Noi abbiamo iniziato nel 1996 e<br />
già in quell’anno furono evidenziate,<br />
fotografate e catalogate oltre<br />
25.000 sepolture esistenti. Nello<br />
stesso anno, copia dei verbali <strong>di</strong> ricognizione<br />
fu spe<strong>di</strong>ta a tutte le Amministrazioni<br />
citta<strong>di</strong>ne e comunali<br />
e alle <strong>di</strong>rezioni delle aziende che<br />
gestiscono i cimiteri, con preghiera<br />
<strong>di</strong> volgere attenzione alla tutela <strong>di</strong><br />
dette sepolture e <strong>di</strong> comunicare all’ IRCI lo status giuri<strong>di</strong>co dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> concessione<br />
perpetua e <strong>di</strong> eventuali pendenze nella corresponsione dei canoni<br />
cimiteriali, per poter risolvere i problemi contingenti».<br />
Chiarito che il monitoraggio e la manutenzione continuativi richiedono<br />
ovviamente risorse economiche attualmente insufficienti ed erogate con il consueto<br />
ritardo, il <strong>di</strong>rettore dell’Istituto triestino sottolinea quanto sia «<strong>di</strong> fondamentale<br />
importanza» la collaborazione con la Comunità italiane in Slovenia e<br />
Croazia, «anche perché grazie ai suoi interventi <strong>di</strong> protezione e conservazione,<br />
oltre che le sepolture ed i monumenti o lapi<strong>di</strong> delle famiglie <strong>di</strong> esuli ormai estinte,<br />
nei lapidari ha riunito anche le memorie dei rimasti, intervenendo laddove ci<br />
sono persone anziane rimaste sole dopo l’esodo dei parenti e che non hanno ere<strong>di</strong>,<br />
casi, <strong>di</strong> anno in anno sempre più frequenti sia per gli esuli che per i rimasti».<br />
Alla domanda dell’intervistatrice sui risultati sinora ottenuti, risponde<br />
Delbello: «Mi limiterò ad elencarne alcune: dal 1999 ai giorni nostri oltre<br />
all’inventariazione dei reperti dei lapidari preesistenti nei cimiteri <strong>di</strong> Chiusi<br />
<strong>di</strong> Lussino, San Giovanni <strong>di</strong> Cherso, <strong>di</strong> San Pietro in Selve e <strong>di</strong> Villa <strong>di</strong><br />
Rovigno, sono stati progettati e realizzati i lapidari cimiteriali che elencherò<br />
nell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> realizzazione: Lindaro, Pinguente, Rozzo, Castelvenere, San<br />
Lorenzo <strong>di</strong> Daila, Draguccio, Canfanaro, Docastelli, Barbana, Porgnana,<br />
Rovigno, Visinada, Visignano, Collalto, Chersano, Buie, Umago, Petrovia,<br />
Grisignana, Cherso, Lussinpiccolo, Lussingrande, San Giacomo, Ossero<br />
e l’ultimo del mese <strong>di</strong> settembre <strong>2011</strong> a Orsera, nei quali sono stati ricoverati<br />
oltre 1.200 tra monumenti e lapi<strong>di</strong>. Oltre ai lapidari, in loco, sono<br />
state restaurate 32 tombe <strong>di</strong> famiglia al Cimitero comunale <strong>di</strong> Pirano, la<br />
cupola del mausoleo della tomba Degrassi al cimitero <strong>di</strong> Isola, la rimessa in<br />
loco con restauro del cippo monolitico rovesciato della tomba del canonico<br />
Pietro Stancovich al cimitero <strong>di</strong> Barbana e i monumenti del 1924 de<strong>di</strong>cati<br />
al Milite Ignoto dai Comuni <strong>di</strong> Visinada e <strong>di</strong> Lussingrande, ancor oggi<br />
esistenti in quei cimiteri. Al Cimitero memoriale della Marina <strong>di</strong> Pola, scolpite<br />
su lapi<strong>di</strong> in pietra, sono state riprodotte 59 epigrafi <strong>di</strong> sepolture italiane<br />
che sostituiscono altrettante croci <strong>di</strong> legno cadenti. Al Cimitero comunale<br />
<strong>di</strong> Rovigno, in collaborazione e con il contributo della Famia Ruvignisa,<br />
sempre presente con i contributi per l’aggiornamento del lapidario rovignese,<br />
è stata realizzata la lapide commemorativa de<strong>di</strong>cata alla memoria <strong>di</strong><br />
24 sacerdoti e religiosi/e rovignesi morti nella <strong>di</strong>aspora dal 1945 ad oggi,<br />
si stanno raccogliendo i dati per altre tre suore da includere nella lapide a<br />
queste de<strong>di</strong>cata, nonché le lapi<strong>di</strong> commemorative de<strong>di</strong>cate a Luigi de Manincor,<br />
Medaglia d’Oro Vela e al Cap. Silvano Abbà, Medaglia <strong>di</strong> Bronzo<br />
per il Pentathlon moderno alle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Berlino nel 1936.<br />
In collaborazione con la Famiglia Montonese, è stata sistemata la fossa<br />
comune dei Montonesi infoibati a Cava Cise presso Villa Treviso <strong>di</strong> Pisino,<br />
e per la Famiglia Parentina, la realizzazione della lapide commemorativa<br />
delle 95 vittime delle foibe <strong>di</strong> Parenzo, Torre e Abrega esposta nel cimitero<br />
<strong>di</strong> Parenzo».<br />
<br />
Consolato Generale d’Italia a<br />
Fiume. <strong>Il</strong> programma prevedeva<br />
una selezione <strong>di</strong> arie e duetti<br />
tratti da La bajadera, La contessa<br />
Mariza, Vittoria e il suo Ussaro,<br />
Cin-Ci-Là, La principessa<br />
della Csárdás, La vedova allegra,<br />
il Paese dei campanelli e Al Cavallino<br />
Bianco.<br />
Per esigenze redazionali la<br />
pubblicazione dei necrologi<br />
è rinviata al prossimo<br />
<strong>numero</strong> <strong>di</strong> "Difesa".
12<br />
<br />
<br />
A Trieste la Mostra<br />
ANVGD sulla donna in<br />
Istria e Dalmazia<br />
“<strong>Il</strong> Piccolo” / 5 ottobre <strong>2011</strong><br />
«La donna in<br />
Istria e Dalmazia<br />
nelle immagini e nelle<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
storie», in collaborazione<br />
con l’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>Venezia</strong> Giulia e Dalmazia,<br />
Irci e l’<strong>Associazione</strong> delle<br />
Comunità Istriane, curata<br />
da Giusy Crescione, e «Ricordando<br />
Lussino. Omaggio<br />
a Neera Hreglich», sempre<br />
assieme all’Irci e alle Comunità<br />
Istriane, per la regia <strong>di</strong><br />
Rita Cramer Giovannini. Un<br />
tuffo nella società matriarcale<br />
dell’800 fino a circa gli anni<br />
‘50, per immergersi grazie al<br />
materiale fotografico e documentario<br />
delle sei sezioni tematiche,<br />
nella storia delle terre<br />
istro-dalmate, le tra<strong>di</strong>zioni<br />
marinaresche, le <strong>di</strong>nastie degli<br />
armatori, gli anni bui<br />
dell’esodo. Al centro ci sono<br />
loro, le signore <strong>di</strong> questo clan<br />
<strong>di</strong> fiori d’acciaio: dalla “capitana<br />
<strong>di</strong> brigantino” Maria<br />
Cosulich, sorella <strong>di</strong> Callisto,<br />
fondatore della <strong>di</strong>nastia <strong>di</strong><br />
armatori, alla “comandosa”<br />
Rosalia Peranovich, armatrice<br />
e unica donna iscritta nel<br />
libro fon<strong>di</strong>ario delle proprietà.<br />
E ancora la scrittrice Marisa<br />
Ma<strong>di</strong>eri, la poetessa Lina<br />
Galli, la cantante lirica Virginia<br />
Zanolli. Le attrici Alida<br />
Valli e Laura Antonelli. […]<br />
<br />
Pietas Julia, 126 anni<br />
“<strong>Il</strong> Piccolo<br />
<br />
5 ottobre <strong>2011</strong><br />
na storia che parte<br />
dal mare, dalle coste<br />
della Croazia [sic] per<br />
arrivare verso una nuova<br />
storia, in Italia. Si tratta <strong>di</strong><br />
quella <strong>di</strong> uno dei<br />
più antichi circoli<br />
italiani che dal ‘61<br />
è <strong>di</strong> stanza in Baia<br />
a Sistiana. Tutto<br />
nasce nell’estate del<br />
1886 dove a Pola<br />
(in latino identificata<br />
anche come<br />
Pietas Julia da cui<br />
prende il nome) si<br />
costituisce la società<br />
che inizialmente<br />
si de<strong>di</strong>ca alla pratica<br />
della voga e<br />
della vela. Sciolta<br />
per le sue posizioni<br />
filo-italiane, dopo<br />
il conflitto riprende<br />
l’attività con un<br />
periodo d’oro, dal<br />
‘26 al ‘46 quando<br />
<strong>di</strong>venta fucina <strong>di</strong><br />
<strong>numero</strong>si atleti <strong>di</strong><br />
spicco sia nelle specialità<br />
“remierie”.<br />
Nel contempo si fa<br />
strada anche nella<br />
vela.<br />
<strong>Il</strong> secondo conflitto<br />
segna pesantemente<br />
la storia della<br />
Pietas e dei suoi affiliati<br />
ed il dopoguerra incerto<br />
e minaccioso sui territori<br />
occupati d’Istria e Dalmazia<br />
costringe all’abbandono delle<br />
attività. Alcuni degli associati<br />
giungono in Italia e si<br />
rifugiano a Trieste. Nel ‘48<br />
poi riescono ad<strong>di</strong>rittura a ridare<br />
vita alla Pietas con base<br />
a Monfalcone per poi spostarsi<br />
nel ‘61 a Si-<br />
stiana […].<br />
Una storia<br />
<strong>di</strong> successi quella<br />
della Pietas, (oggi guidata<br />
da Antonio Tommasi), che<br />
quest’anno ha festeggiato<br />
i 126 anni <strong>di</strong> attività e che<br />
riesce a coniugare lo sport<br />
con il sociale. […] Oggi la<br />
società conta 600 iscritti, tra<br />
soci ed aggregati, all’interno<br />
del quale crescono sportivi<br />
che raggiungono traguar<strong>di</strong><br />
notevoli (uno dei suoi ex allievi,<br />
attualmente nell’aeronautica,<br />
partirà per le prossime<br />
olimpia<strong>di</strong> lon<strong>di</strong>nesi del<br />
2012). […]<br />
<br />
90 anni fa la Conferenza<br />
<strong>di</strong> Portorose<br />
“La Voce del Popolo” / 29<br />
ottobre<br />
<br />
<strong>2011</strong><br />
a fine dell’Austria-<br />
Ungheria, quale conseguenza<br />
<strong>di</strong>retta del primo<br />
conflitto mon<strong>di</strong>ale, e il rapido<br />
crollo <strong>di</strong> quel colosso aprirono<br />
non poche incognite. Sulla<br />
carta geografica dell’Europa<br />
centro-orientale mutarono i<br />
confini. Sulle rovine del vecchio<br />
impero si issarono le<br />
ban<strong>di</strong>ere delle nuove nazioni,<br />
le quali iniziarono una corsa<br />
all’acquisizione <strong>di</strong> quanti più<br />
territori - ricorrendo, non <strong>di</strong><br />
rado, pure alle armi -, specie<br />
nei punti <strong>di</strong> maggiore frizione<br />
in cui si sovrapponevano<br />
gli interessi <strong>di</strong> due o più stati.<br />
[…] Di fronte a uno scenario<br />
<strong>di</strong> quella portata, per molti<br />
aspetti ancora <strong>di</strong>fficile e indefinito,<br />
i rapporti economici<br />
e commerciali tra le nuove<br />
realtà statuali non godevano<br />
certo <strong>di</strong> ottima salute. Era<br />
una situazione che necessitava<br />
assolutamente <strong>di</strong> un cambiamento,<br />
per il bene<br />
dell’intero<br />
vecchio continente. E gli sta-<br />
ti successori dell’Impero<br />
austro-ungarico<br />
dovevano sedersi<br />
ad un<br />
tavolo ed affrontare<br />
i proble-<br />
mi alla luce del sole.<br />
L’incontro fu più<br />
volte procra-<br />
stinato e variò anche il potenziale<br />
luogo dell’incontro, alla<br />
fine fu prescelta Portorose.<br />
La conferenza doveva inaugurarsi<br />
il 24 ottobre 1921,<br />
come annunciato dal Governo<br />
italiano, ma dovette essere<br />
rimandata, ma solo per poco,<br />
a causa del colpo <strong>di</strong> mano <strong>di</strong><br />
Carlo d’Asburgo.<br />
<strong>Il</strong> 23 ottobre il monarca,<br />
assieme alla moglie Zita,<br />
lasciò la Svizzera a bordo <strong>di</strong><br />
un aereo e atterrò nel Burgenland<br />
con l’intento <strong>di</strong> riconquistare<br />
il trono. <strong>Il</strong> governo<br />
ungherese <strong>di</strong> Horthy si<br />
oppose tenacemente: voleva<br />
costringere l’ex imperatore<br />
ad abbandonare il suolo magiaro.<br />
[…] Venuta meno la<br />
paura <strong>di</strong> una restaurazione<br />
asburgica nell’Europa centrale,<br />
che aveva scosso non poco<br />
gli Stati <strong>di</strong> recente costituzione,<br />
si riprese il <strong>di</strong>scorso della<br />
conferenza. […] Nella località<br />
istriana si incontrarono<br />
quin<strong>di</strong> i vari Stati sorti sulle<br />
ceneri <strong>di</strong> quell’Impero nonché<br />
gli Stati Uniti, la Francia<br />
e la Gran Bretagna. Con<br />
il colpo <strong>di</strong> mano <strong>di</strong> Carlo<br />
d’Asburgo, gli Stati dell’Europa<br />
me<strong>di</strong>ana chiusero imme<strong>di</strong>atamente<br />
i loro confini.<br />
La missione romena, che si<br />
trovava già in viaggio, dovette<br />
fermarsi a Vienna; quelle<br />
W <br />
<br />
cecoslovacca, polacca, ungherese<br />
ed austriaca decisero <strong>di</strong><br />
non muoversi dalle loro capitali<br />
finché la situazione non<br />
si fosse placata. […] <strong>Il</strong> 29 ottobre<br />
1921, finalmente, nella<br />
località balneare si aperse<br />
il convegno economico […]<br />
Nei giorni della conferenza <strong>di</strong><br />
Portorose i delegati affrontarono<br />
non poche questioni <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>ne pratico, proponendo<br />
delle soluzioni per gettare le<br />
basi <strong>di</strong> una nuova cooperazione<br />
in uno spazio geografico<br />
già unitario ma ormai<br />
frantumato sul quale erano<br />
sorti i nuovi stati. […]<br />
<br />
* * *<br />
<br />
La nomenklatura <strong>di</strong> Tito<br />
nelle ville dei lussignani<br />
“<strong>Il</strong> Piccolo” / 6 novembre <strong>2011</strong><br />
a villa <strong>di</strong> campagna<br />
nella tenuta<br />
dalla nonna a Zabodaski era<br />
un sogno, con una baia privata<br />
che ci permetteva l’accesso<br />
al mare». Si tronca violentemente<br />
nel 1945 anche<br />
la saga quarnerina dei Martinoli,<br />
armatori e costruttori<br />
<strong>di</strong> navi e yacht ammirati<br />
in tutto il mondo, costretti<br />
ad abbandonare Lussino. In<br />
quella casa da sogno, come<br />
la ricordano oggi da Trieste<br />
Caterina detta “Tinzetta” e<br />
Doretta Martinoli, si inse<strong>di</strong>a<br />
uno dei principali “gerarchi”<br />
<strong>di</strong> Tito, Vla<strong>di</strong>mir Velebit.<br />
Contemporaneamente Edvard<br />
Kardelj, <strong>numero</strong> due<br />
W <br />
<br />
del Partito comunista jugoslavo<br />
s’impossessa <strong>di</strong> un’altra<br />
villa, quella <strong>di</strong> Girolamo<br />
Rizzi, sposato con un’ebrea<br />
polacca non certo sospettabile<br />
<strong>di</strong> simpatie fasciste.<br />
L’intera Lussino <strong>di</strong>venta<br />
buen retiro della nuova nomenklatura<br />
jugoslava: arrivano<br />
Janez Stanovnik, poi<br />
presidente della Slovenia<br />
dal 1988 al 1990 e oggi a<br />
capo dell’<strong>Associazione</strong> dei<br />
partigiani sloveni che occupa<br />
la casa <strong>di</strong> Ivetta Luzzato<br />
Fegiz, mentre il <strong>di</strong>plomatico<br />
Dragan Naiman si inse<strong>di</strong>a<br />
nella residenza <strong>di</strong> campagna<br />
dell’ammiraglio e olimpionico<br />
Tino Straulino. Così<br />
nell’imme<strong>di</strong>ato dopoguerra,<br />
Kardelj e Velebit, due più<br />
fanatici nazionalisti, mentre<br />
nelle trattative tentano<br />
<strong>di</strong> annettere anche Trieste<br />
alla Jugoslavia, impunemente<br />
occupano case <strong>di</strong> lusso su<br />
cui non possono legalmente<br />
vantare alcun <strong>di</strong>ritto. […]<br />
I Martinoli erano proprietari<br />
anche <strong>di</strong> Villa Maria,<br />
loro usuale residenza a<br />
Cigale, e poi <strong>di</strong> una casa in<br />
via D’Annunzio 64, nel centro<br />
<strong>di</strong> Lussinpiccolo. E ancora,<br />
azionisti <strong>di</strong> una cava <strong>di</strong><br />
marmo sull’isolotto <strong>di</strong> San<br />
Bartolomeo nei pressi <strong>di</strong> Fasana.<br />
[…]<br />
<br />
* * *<br />
<br />
Alla Chiesa un’ex scuola<br />
del partito comunista<br />
jugoslavo<br />
ANSA / 9 novembre <strong>2011</strong><br />
ex sede della scuola<br />
politica per la<br />
formazione della classe<br />
<strong>di</strong>rigente comunista nel<br />
periodo jugoslavo, a Kumrovec,<br />
villaggio natale<br />
del maresciallo Josip Broz
13<br />
<br />
Tito, nel nord della Croazia,<br />
dovrebbe essere data<br />
alla Chiesa cattolica come<br />
parte dell’indennizzo per<br />
le confische dopo il 1945.<br />
Tra le strutture che dovrebbero<br />
passare alla Chiesa c’è<br />
anche l’ex scuola politica <strong>di</strong><br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
Kumrovec, vicino alla casa<br />
dove nacque Tito, l’ex presidente<br />
della Jugoslavia socialista.<br />
* * *<br />
Rovigno, studenti italiani e<br />
croati sulle tracce <strong>di</strong> Roma<br />
“La Voce del Popolo”<br />
8 novembre<br />
<br />
<strong>2011</strong><br />
o scorso fine settimana<br />
gli alunni della<br />
seconda classe del Liceo<br />
della Scuola me<strong>di</strong>a superiore<br />
italiana e quelli della seconda<br />
della Scuola me<strong>di</strong>a superiore<br />
croata “Zvane Črnja”<br />
<strong>di</strong> Rovigno, hanno visitato<br />
insieme i monumenti e i siti<br />
archeologi più importanti<br />
risalenti all’epoca romana<br />
della Città <strong>di</strong> Pola e del circondario.<br />
La professoressa<br />
della SMSI <strong>di</strong> Rovigno, Maria<br />
Sciolis ci ha spiegato che<br />
la bella gita è iniziata con<br />
una sosta e una visita ai resti<br />
<strong>di</strong> Nesazio, antica roccaforte<br />
degli Histri che furono conquistati<br />
dalle legioni romane<br />
nel 177 a. C dopo aspri e durissimi<br />
combattimenti.<br />
A Pola, invece, la comitiva<br />
ha visitato l’antico Foro<br />
romano, ha visto l’Arco dei<br />
X <br />
<br />
<br />
Sergi, Porta Gemini e Porta<br />
Ercole, il piccolo teatro romano<br />
e, infine, l’Arena. Per<br />
l’occasione i ragazzi <strong>di</strong> entrambe<br />
le scuole hanno preparato<br />
nelle rispettive lingue<br />
materne una relazione incentrata<br />
sulla storia romana<br />
dell’Istria. La professoressa<br />
Sciolis ha sottolineato che i<br />
due licei hanno ripreso a collaborare<br />
in modo attivo proprio<br />
nel rispetto della lunga<br />
tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> convivenza,<br />
tolleranza e multiculturalità<br />
che contrad<strong>di</strong>stingue la Città<br />
<strong>di</strong> Rovigno, ha voluto ringraziare<br />
le colleghe dell’istituto<br />
croato, professoresse<br />
Gordana Berić e Kosjenka<br />
Mogorović, per aver colto<br />
l’iniziativa e si è detta convinta<br />
che in futuro la collaborazione<br />
tra i due istituti<br />
continuerà e si approfon<strong>di</strong>rà<br />
ulteriormente.<br />
* * *<br />
<strong>Il</strong> liberatore <strong>di</strong> Trieste<br />
cacciato dalla sua Istria<br />
“<strong>Il</strong> Piccolo”<br />
<br />
/ 13 novembre <strong>2011</strong><br />
l 28 ottobre 1918 il<br />
capitano dell’esercito<br />
austro-ungarico Carlo<br />
Baxa, inviato dagli austriaci<br />
a Trieste per dare la caccia<br />
ai <strong>di</strong>sertori, cambia fronte<br />
e si presenta dal presidente<br />
del Comitato <strong>di</strong> salute<br />
pubblica citta<strong>di</strong>na Alfonso<br />
Valerio che lo arruola per<br />
costituire la Guar<strong>di</strong>a nazionale.<br />
[...]<br />
L’8 settembre 1943 Carlo<br />
Baxa viene<br />
cacciato<br />
a s s i e m e<br />
alla sua famiglia<br />
e a<br />
quelle dei<br />
suoi cugini<br />
da Lin-<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
daro, una<br />
frazione <strong>di</strong><br />
Pisino dove<br />
i Baxa, slovacchi<br />
per<br />
antica origine,<br />
erano la saga più ra<strong>di</strong>cata.<br />
La sua residenza, la<br />
villa con la torre merlata<br />
che storicamente connota<br />
l’abitato, viene occupata.<br />
Va <strong>di</strong>spersa anche la pregiata<br />
biblioteca ricca <strong>di</strong> volumi<br />
soprattutto tedeschi. Spariscono<br />
i <strong>numero</strong>si cimeli: gli<br />
stemmi e le armi che erano<br />
appesi alle pareti o custo<strong>di</strong>ti<br />
in quanto egli era anche<br />
stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> storia patria e <strong>di</strong><br />
aral<strong>di</strong>ca. Suo cugino Marco<br />
viene arrestato dai partigiani<br />
titini e rinchiuso nel<br />
castello <strong>di</strong> Pisino. È una paesana<br />
comunista però, sembra,<br />
a testimoniare della sua<br />
correttezza e onestà per cui<br />
dopo pochi giorni è libero.<br />
È costretto ad andarsene<br />
con la propria famiglia anche<br />
l’altro cugino, Arturo.<br />
Va detto che a Pisino,<br />
dove la popolazione è sempre<br />
stata mistilingue, il fascismo<br />
con la sua violenza<br />
nazionalizzatrice aveva fatto<br />
danni e esacerbato gli<br />
animi ancor più che nelle<br />
zone costiere dove gli italiani<br />
erano maggioranza.<br />
I Baxa avevano tre aziende<br />
agricole, vasti terreni, gruppi<br />
<strong>di</strong> mezzadri che lavoravano<br />
per loro. Si producevano<br />
in particolare pregiate uve<br />
da tavola. Tra le due guerre<br />
Carlo Baxa era stato prima<br />
<strong>di</strong>rettore della Commissione<br />
<strong>di</strong> cura a Portorose e poi<br />
<strong>di</strong>rettore della Stazione climatica<br />
e balneare <strong>di</strong> Abbazia.<br />
Case, terreni, altri beni:<br />
tutto è stato confiscato e<br />
nazionalizzato dalla Jugoslavia.<br />
«Avevo cinque anni nel<br />
1943 - racconta Fulvio Baxa<br />
figlio <strong>di</strong> Arturo - ho ricor<strong>di</strong><br />
palli<strong>di</strong>, ma l’amarezza è nitida.<br />
Poi sono tornato a Lindaro<br />
qualche volta, l’ultima<br />
una decina <strong>di</strong> anni fa: nelle<br />
nostre case si è inse<strong>di</strong>ata<br />
altra gente, ma sono tenute<br />
in con<strong>di</strong>zioni pietose».<br />
[...]«Negli anni Cinquanta<br />
- racconta oggi Fulvio Baxa<br />
- abbiamo avuto dallo Stato<br />
italiano indennizzi irrisori<br />
rispetto al valore delle proprietà.<br />
Al governo croato<br />
non abbiamo avanzato, né<br />
avanzeremo alcuna richiesta:<br />
è un capitolo della storia<br />
ingiustamente chiuso,<br />
ma non serbiamo rancori».<br />
<br />
* * *<br />
La Dalmazia da Roma e<br />
<strong>Venezia</strong> all'unità d'Italia,<br />
la storia in mostra a Trieste<br />
fonte Fondazione Scientifico<br />
Culturale Maria e Eugenio<br />
Dario Rustia Traine<br />
cura della Fondazione<br />
Rustia Traine <br />
si terrà una mostra su La<br />
Dalmazia da Roma e <strong>Venezia</strong><br />
all’Italia unita che sarà<br />
inaugurata mercoledì 16<br />
novembre alle ore 18,00 nel<br />
Civico Museo della Civiltà<br />
istriana, fiumana e dalmata<br />
<strong>di</strong> via Torino 8 in Trieste.<br />
<strong>Il</strong> noto pittore zaratino<br />
Secondo Raggi Karuz donerà<br />
al presidente dell’IRCI<br />
prof. Lucio Del Caro due<br />
quadri che riproducono<br />
due momenti storici poco<br />
noti e controversi: l’iconografia<br />
del generale romano<br />
Marcellino a re <strong>di</strong> Dalmazia<br />
(461 d. C) e l’uccisione<br />
nell’o<strong>di</strong>erna Spalato <strong>di</strong> Giulio<br />
Nepote, ultimo imperatore<br />
romano d’Occidente<br />
(480 d.C.).<br />
<strong>Il</strong> presidente della Fondazione<br />
Renzo de’Vidovich<br />
illustrerà le finalità della<br />
mostra che intende sollecitare<br />
gli stu<strong>di</strong>osi italiani a<br />
riprendere le ricerche sulla<br />
lingua illirica parlata soprattutto<br />
dalle popolazioni<br />
stanziate in tutta la costa<br />
adriatica della Penisola, la<br />
centralità della Dalmazia<br />
negli ultimi secoli dell’Impero<br />
e lo spostamento <strong>di</strong><br />
Q <br />
<br />
<br />
X <br />
<br />
<br />
quattro anni della fine<br />
dell’Impero romano d’Occidente<br />
e conseguentemente<br />
delle date convenzionali legate<br />
a questo evento come la<br />
fine dell’Evo antico e l’inizio<br />
del Me<strong>di</strong>oevo, nonché i<br />
tre eso<strong>di</strong> subiti dagli italiani<br />
<strong>di</strong> Dalmazia che nell’arco <strong>di</strong><br />
150 anni hanno trasformato<br />
una maggioranza italiana in<br />
una modesta minoranza, in<br />
gran parte sparsa nel mondo.
14<br />
<br />
<br />
THE DAY OF REMEMBRANCE AWARDS PRESENTED TO JULIAN AND DALMATIAN ATHLETES<br />
“Fiumana” triumphs at the<br />
“Triangolare del Ricordo” Tournament<br />
n Rome, the 21st of<br />
September, at the Flaminio<br />
Sta<strong>di</strong>um (conceded by the Italian<br />
Olympic Committee) the three<br />
major teams from <strong>Venezia</strong>-<br />
Giulina and Dalmatia that made<br />
20th century soccer history<br />
took the field: “Grion Pola”,<br />
“Fiumana” and “Dalmazia”.<br />
All three forged memorable<br />
champion players who honored<br />
the highest sporting values, for<br />
such top teams as the “Grande<br />
Torino”, Juventus of Turin,<br />
Milan, and Roma, as well as<br />
Fiorentina and Lazio. Between<br />
matches, players from a variety of<br />
sports <strong>di</strong>sciplines were honored<br />
for having brought the name of<br />
<strong>Venezia</strong> Giulia and Dalmatia to<br />
the wider world.<br />
The historical and moral<br />
value of this evocation was<br />
underlined by the High<br />
Patronage of Presidential Council<br />
of the Republic of Italy, the<br />
Italian Government, the Youth<br />
Ministry, ten Regions of Italy,<br />
and a long list of associations<br />
and institutions (such as the<br />
Chamber of Deputies and the<br />
Senate) that collaborated in this<br />
initiative.<br />
The event, promoted and<br />
organized by the ANVGD national<br />
presidential council and the<br />
ANVGD Youth branch, boasted<br />
a commentator of nationwide<br />
fame: Bruno Pizzul, a major<br />
voice in Italian sports journalism.<br />
In the interviews he gave, and<br />
in his own comments from the<br />
sidelines, he expressed how the<br />
event had moved him, as he took<br />
in the testimony of exiles and the<br />
second and third generations, so<br />
many decades after the events of<br />
the post-war period.<br />
A PARADE OF FLAGS<br />
FROM ISTRIA, FIUME<br />
AND DALMATIA<br />
he 2000 spectators both<br />
applauded and in turn<br />
stood in respectful silence as the<br />
Q <br />
<br />
<br />
<br />
X <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
regional flags of Istria, Fiume and<br />
Dalmatia were paraded, born by<br />
ANVGD Youth representatives.<br />
The parade was led by Pietro<br />
Cerlienco and the City of Rome<br />
Municipal Police Band, which<br />
opended the festivities with the<br />
playing of the national anthem.<br />
Representing the Government<br />
were Undersecretary of the<br />
Presidential Council Carlo<br />
Giovanar<strong>di</strong> and Undersecretary<br />
of Foreign Affairs Alfredo<br />
Mantica. ANVGD National<br />
President Lucio Toth made<br />
a moving speech to all the<br />
participants. Many young<br />
descendents had come from<br />
other continents and countries:<br />
Canada, Argentina, the U. S.,<br />
South Africa, and Switzerland.<br />
This geographical spread is a<br />
strong representation of what<br />
the 1947 Italian exile had<br />
been, and the original exiles’<br />
children and grandchildren<br />
were enthusiastic in their<br />
participation in this first time<br />
event.<br />
X <br />
<br />
<br />
<br />
THE MATCHES<br />
he first match saw<br />
“Grion Pola” against<br />
“Dalmazia”, whose respective<br />
coaches were Lucio Mujesan and<br />
Pierluigi Pizzaballa. The match<br />
was balanced and boasted smart<br />
tactical action. It ended in a 1-1<br />
tie, and went to penalty kicks, with<br />
“Grion Pola” ultimately winning,<br />
6-5. “Grion”<br />
fielded the only<br />
woman playing in<br />
the tournament,<br />
Cristina Perini<br />
(former “Arsenal”<br />
women’s team<br />
player, today a<br />
Cana<strong>di</strong>an resident)<br />
who <strong>di</strong>stinguished<br />
herself as part of<br />
the defensive line.<br />
The next<br />
match was “Dalmazia” versus<br />
“Fiumana”, the latter being<br />
coached by Sergio Vatta. This<br />
match was characterized by a<br />
fast pace, with the Fiume team<br />
making an impressive showing,<br />
in its schematic play and constant<br />
pressing. “Dalmazia” was also<br />
impressive, but in the end,<br />
“Fiumana” scored two splen<strong>di</strong>d<br />
back-to-back goals and won, 3-1.<br />
The third and final match<br />
saw “Grion” against “Fiumana”,<br />
and, again, the latter showed its<br />
impressive tactical and athletic<br />
play. “Fiumana” won, 4-0. And<br />
so, the “Quarnaro” team won<br />
the “Triangolare del Ricordo”<br />
Trophy, presented by ANVGD<br />
National President Lucio Toth<br />
together with the Mayor of the<br />
Free City of Fiume in Exile,<br />
Guido Brazzoduro. Representing<br />
the Government of Canada,<br />
player Cristina Perini presented<br />
Undersecretaries Giovanar<strong>di</strong> and<br />
Mantica with a silver dollar, as a<br />
symbol of friendship between the<br />
two nations, as tied together by the<br />
Julian and Dalmatian Diaspora.<br />
The three team captains, Cristina<br />
Perini of “Grion Pola”, Fabio<br />
Cvetnich Margarit of “Fiumana”<br />
and Riccardo Ferrari Cupilli of<br />
“Dalmazia”, were presented with<br />
plaques from the “Past Glories of<br />
Roma and Lazio” Association, by<br />
its President, Gaetano Camillo<br />
and Secretary, Paolo Colucci.<br />
THE “DAY OF<br />
REMEMBRANCE”<br />
AWARDS<br />
uring the afternoon’s<br />
activities, many<br />
prestigious Giuliani and Dalmati<br />
were presented with the Day<br />
of Remembrance award. These<br />
included Nino Benvenuti (Istrian,<br />
gold medal winner at Rome 1960,<br />
and world champion boxer),<br />
Abdon Pamich (from Fiume, gold<br />
medal winner Walker at Tokyo<br />
1964 and bronze medal winner at<br />
Rome in 1960), Mario Andretti<br />
(Istrian, world champion Formula<br />
1 pilot), Ottavio Missoni (stylist<br />
from Dalmatia, and finalist in<br />
400-meter hurdles at London,<br />
1948), Margherita Granbassi<br />
(fencer of Istrian origin, world<br />
champion and bronze medal<br />
winner, Beijing 2008) and also<br />
Gabre Gabric, who, in the same<br />
Olympic Games as Jesse Owens<br />
(Berlin, 1936) represented Italy as<br />
a <strong>di</strong>scus thrower.<br />
A HISTORY OF<br />
CHAMPIONS: THE<br />
CONVENTION<br />
ON JULIAN AND<br />
DALMATIAN SPORTS<br />
he same day, September<br />
21st, in the Italian<br />
Olympic Committee Au<strong>di</strong>torium,<br />
under the High Patronage of<br />
the Presidential Council of the<br />
Republic of Italy, there took place<br />
a convention entitled “Julian-<br />
Dalmatian Sports in Italian<br />
History”. The convention was<br />
sponsored by the ANVGD, the<br />
Italian Sports History Society, and<br />
the National Association of Italian<br />
National and Olympic Athletes,<br />
with the participation of illustrious<br />
historians and other experts on<br />
the world of sports. It was opened<br />
by Lucio Toth, ANVGD President,<br />
who called to the minds of all the<br />
long tra<strong>di</strong>tion of sports among<br />
the Julian and Dalmatian peoples,<br />
starting from as far back as the<br />
Austro-Hungarian Empire, proof<br />
of which is to be found in the many<br />
sports societies founded from 1880<br />
to 1890, and which also became<br />
focal points for national identity<br />
as well as social promotion, and<br />
in which many <strong>di</strong>fferent sporting<br />
<strong>di</strong>sciplines were practiced.<br />
The following then spoke:<br />
Alberto Zanetti Lorenzetti,<br />
Vice-President of the “Bruno<br />
Bonomelli” Historical Archive<br />
of Italian Athletics, Ferruccio<br />
Calegari, sports journalist and<br />
Italian Olympic Committee<br />
winner of the “Stella d’Oro”<br />
prize for Sporting Merit, Silvio<br />
Dorligo, university professor,<br />
Enzo Pennone of the “Wilma<br />
Rudolph” Cultural Association,<br />
Emilio Felluga, President of the<br />
Friuli-<strong>Venezia</strong>-Giulia branch of<br />
the Italian Olympic Committee,<br />
Sergio Delton, Italian Olympic<br />
Committee trustee for Croatia,<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
and Roberto Roberti, National<br />
Secretary of the National<br />
Association of Italian National<br />
and Olympic Athletes. The<br />
convention was coor<strong>di</strong>nated<br />
by scholar expert Angela Teja,<br />
President of the Italian Sports<br />
History Society.<br />
All those who spoke agreed<br />
that, despite its relative exiguity,<br />
the contribution of the athletic<br />
sphere of Istria, Fiume and<br />
Dalmatia was nevertheless<br />
important in numerical and<br />
qualitative terms, especially in its<br />
relatively high number of female<br />
participants, as was pointed out<br />
by Silvio Dorligo. It was also<br />
characterized by a great and lively<br />
pride, and a passion for sports<br />
that encompassed a respect for<br />
adversaries and rules.<br />
In conclusion, in pinpointing<br />
the underlying theme of the<br />
convention, Angela Teja<br />
remarked that “history can also<br />
be made in writing the history of<br />
sport.” This general consideration<br />
rings true when reflecting on the<br />
events that took place in <strong>Venezia</strong>-<br />
Giulia and Dalmatia in the last<br />
two centuries, a long period that<br />
saw events both exalting and<br />
dramatic, great sweeping events<br />
and in<strong>di</strong>vidual ones, as an entire<br />
region underwent <strong>di</strong>fferent, and<br />
ra<strong>di</strong>cal, changes in its identity.
15<br />
<br />
<br />
an salido al campo el<br />
pasado 21 de septiembre,<br />
en el marco del Esta<strong>di</strong>o Flaminio<br />
de Roma conce<strong>di</strong>do por el CONI<br />
(el Comité Olímpico Italiano),<br />
los tres grandes equipos que han<br />
hecho la historia del futbol giuliano<br />
y dalmata en el Novecientos, el<br />
“Grion Pola”, la “Fiumana” y el<br />
“Dalmazia”, forja de inolvidables<br />
campeones que han honrado los<br />
auténticos valores del deporte y<br />
el nombre de tantas sociedades<br />
italianas, desde el «Grande Torino»<br />
a la Juventus, desde el Milán a la<br />
Roma, de la Fiorentina a la Lazio.<br />
Y con ellos, en los intervalos de los<br />
partidos, han sido condecorados<br />
con el Premio «Día del Recuerdo»<br />
los deportistas que, en las <strong>di</strong>versas<br />
HAN SIDO ENTREGADOS LOS PREMIOS DÍA DEL RECUERDO A LOS CAMPEONES<br />
DEL DEPORTE GIULIANO-DALMATA<br />
Triangular del Recuerdo,<br />
triunfa la “Fiumana”<br />
interpretación del Himno nacional.<br />
Han querido estar presentes, en<br />
representación del Gobierno, el<br />
Subsecretario de la Presidencia del<br />
Consejo on. Carlo Giovanar<strong>di</strong> y el<br />
subsecretario de Asuntos Exteriores<br />
on. Alfredo Mantica. El presidente<br />
nacional ANVGD Lucio Toth, en<br />
su saludo a los participantes ha<br />
expresado su emoción. Los jóvenes<br />
mana” sigilado con el resultado<br />
final de 4 a 0. El Trofeo Triangular<br />
del Recuerdo ha ido por tanto<br />
al equipo del Quarnero, ha sido<br />
entregado por el presidente nacional<br />
ANVGD Lucio Toth y por<br />
el Alcalde del Libre Comune de<br />
Fiume en Exilio Guido Brazzoduro.<br />
La jugadora Cristina Perini en<br />
nombre del Gobierno de Canadá<br />
Benvenuti (istriano, oro en Roma<br />
1960 y campeón mun<strong>di</strong>al de<br />
boxeo), Abdon Pamich (fiumano,<br />
oro en marcha en Tokio 1964 y<br />
bronce en Roma 1960), Mario<br />
Andretti (istriano, piloto y<br />
campeón del mundo de Formula<br />
1), Ottavio Missoni (estilista<br />
dalmata y finalista de 400 metros<br />
obstáculos en Londres 1948),<br />
deportivas nacidas ya en el<br />
decenio 1880-1890, que llegaron<br />
a ser también pilar de la identidad<br />
nacional además que de promoción<br />
social, en su ámbito eran <strong>di</strong>versas las<br />
<strong>di</strong>sciplinas deportivas practicadas.<br />
Han intervenido Alberto<br />
Zanetti Lorenzetti, vicepresidente<br />
del Archivo Histórico de la Atlética<br />
Italiana “Bruno Bonomelli”,<br />
Ferruccio Calegari, perio<strong>di</strong>sta<br />
deportivo y Estrella de Oro del<br />
CONI al Merito Deportivo, Silvio<br />
Dorigo, docente universitario,<br />
Enzo Pennone de la Asociación<br />
Cultural “Wilma Rudolph”,<br />
Emilio Felluga, presidente Comité<br />
CONI Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Sergio<br />
Delton, persona de confianza<br />
del CONI de Croacia y Roberto<br />
Q <br />
<br />
<br />
<br />
R <br />
<br />
<br />
<strong>di</strong>sciplinas, han llevado al mundo,<br />
después del éxodo, el nombre de<br />
la <strong>Venezia</strong> Giulia y de la Dalmazia<br />
italianas.<br />
El valor histórico y moral de<br />
las revocaciones es subrayado por<br />
el Alto Patronato del Presidente<br />
de la Republica, así como por el<br />
patrocinio del Gobierno Italiano,<br />
del Ministro de la Juventud, de<br />
<strong>di</strong>ez Regiones italianas y de una<br />
larga serie de entes e instituciones<br />
(como la Cámara de los Diputados<br />
y el Senado) que han colaborado<br />
con la iniciativa.<br />
El comentador de excepción<br />
del evento - promocionado y<br />
organizado por la Presidencia<br />
nacional y de ANVGD Jóvenes-<br />
Bruno Pizzul, la “voz” por<br />
excelencia del perio<strong>di</strong>smo<br />
deportivo, muy tocado - ha<br />
hablado desde el borde del<br />
campo al gran público y en las<br />
entrevistas - del testimonio dado<br />
por los Desterrados y por los<br />
descen<strong>di</strong>entes de segunda y tercera<br />
generación tantos años después de<br />
los eventos de la posguerra.<br />
DESFILAN LAS<br />
BANDERAS DE ISTRIA,<br />
FIUME Y DALMAZIA<br />
cogidos, por tanto, por los<br />
aplausos y la emoción de<br />
2.000 espectadores, han desfilado<br />
los tres estandartes de Istria, Fiume<br />
y Dalmazia, sus portadores han<br />
sido los representantes juveniles<br />
de la ANVGD, guiados por Pietro<br />
Cerlienco y prece<strong>di</strong>dos por la<br />
Banda del Cuerpo de la Policía<br />
Municipal de Roma Capital que<br />
ha abierto la manifestación con la<br />
descen<strong>di</strong>entes provenían de otros<br />
Continentes y Países, de Canadá<br />
como de Argentina, de los Estados<br />
Unidos como de Sudáfrica o de<br />
Suiza: un dato que representa bien<br />
las <strong>di</strong>mensiones de aquello que fue<br />
el éxodo de la población italiana<br />
en el 1947, los hijos y nietos han<br />
adherido con entusiasmo y orgullo<br />
a la iné<strong>di</strong>ta competición.<br />
LOS PARTIDOS<br />
e han enfrentado<br />
primero el “Grion Pola”<br />
y el “Dalmazia”, entrenados<br />
respectivamente por Lucio<br />
Mujesan y por Pierluigi Pizzaballa.<br />
Un partido equilibrado y<br />
construido con acciones muy<br />
razonadas que ha terminado<br />
empatado 1 a 1 y finalizado en los<br />
penaltis con la victoria del “Grion”<br />
por 6 a 5. Es relevante la presencia<br />
en el “Grion” de la única mujer<br />
futbolista, Cristina Perini (ex<br />
“Arsenal” femenino, hoy residente<br />
en Canadá) que se ha <strong>di</strong>stinguido<br />
en el papel de defensa.<br />
El partido sucesivo ha<br />
sido entre el “Dalmazia” y la<br />
“Fiumana”, este ultimo entrenado<br />
por Sergio Vatta y aquí ha subido<br />
el ritmo gracias al buen juego de<br />
la “Fiumana”, que ha demostrado<br />
tener un saldo esquema de juego<br />
y considerable continuidad de<br />
pressing sobre el adversario, que<br />
también se ha defen<strong>di</strong>do bien: a<br />
pesar de todo la compañía fiumana<br />
ha marcado los dos sucesivos goles<br />
ganando por 3 a 1.<br />
El tercer y último enfrentamiento<br />
ha confirmado en la competición<br />
con el “Grion” la óptima<br />
prestación del equipo de Vatta: un<br />
partido que ha visto la predominación<br />
táctica y atlética de la “Fiu-<br />
W <br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
ha conferido a los Subsecretarios<br />
Giovanar<strong>di</strong> y Mantica el «dólar de<br />
plata», que significa la amistad entre<br />
los dos Países unidos también<br />
por la <strong>di</strong>áspora giuliano-dalmata<br />
de la posguerra. Al final les han<br />
dado a los tres capitanes de equipo<br />
- Cristina Perini del “Grion<br />
Pola”, Fabio Cvetnich Margarit de<br />
la “Fiumana” y Riccardo Ferrari<br />
Cupilli del “Dalmazia” - las insignias<br />
obsequiadas por la Asociación<br />
“Viejas glorias de Roma y Lazio”.<br />
Las han entregado el presidente<br />
Gaetano Camillo y el secretario<br />
general Paolo Colucci.<br />
LOS PREMIOS DÍA<br />
DEL RECUERDO<br />
n el transcurso de la tarde<br />
futbolística han sido<br />
entregados los Premios día del<br />
recuerdo a los más prestigiosos<br />
campeones originarios de <strong>Venezia</strong><br />
Giulia y de Dalmazia: Nino<br />
W <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Margherita Granbassi (esgrimista<br />
de origen istriana, campeona del<br />
mundo y bronce en Pequín 2008)<br />
y también Gabre Gabric que en<br />
las Olimpiadas de Jesse Owens<br />
(Berlin 1936) compitió por Italia<br />
en el lanzamiento del <strong>di</strong>sco.<br />
UNA HISTORIA DE<br />
CAMPEONES. EL<br />
CONVENIO SOBRE EL<br />
DEPORTE GIULIANO-<br />
DALMATA<br />
e ha desarrollado el mismo<br />
21 de septiembre, en el<br />
Au<strong>di</strong>torio del CONI bajo el Alto<br />
Patronato del Presidente de la<br />
Republica el Convenio «El deporte<br />
giuliano-dalmato en la historia<br />
italiana», promovido por la ANVGD,<br />
por la Sociedad Italiana Historia<br />
del Deporte y por la Asociación<br />
Nacional Atletas Olímpicos y<br />
Azzurri de Italia, al que han tomado<br />
parte ilustres estu<strong>di</strong>osos y notos<br />
exponentes del mundo deportivo.<br />
El trabajo lo ha comenzado el<br />
presidente de la ANVGD Lucio<br />
Toth, que ha recordado la larga<br />
tra<strong>di</strong>ción deportiva de las gentes<br />
giuliano-dalmatas desde el tiempo<br />
del imperio austro-húngaro, como<br />
prueban las <strong>numero</strong>sas sociedades<br />
Roberti, secretario Nacional<br />
ANAOAI, coor<strong>di</strong>nados por la<br />
estu<strong>di</strong>osa Angela Teja, presidente<br />
de la Sociedad Italiana de Historia<br />
del Deporte.<br />
De todos los intervinientes ha<br />
surgido que, a pesar de la relativa<br />
insignificancia de la población de<br />
referencia, la contribución de la<br />
atlética istriana, fiumana y dalmata<br />
fue deci<strong>di</strong>damente importante en<br />
términos numéricos y cualitativos,<br />
sobre todo por una significativa<br />
presencia femenina, como<br />
evidenciado por Silvio Dorigo, y<br />
fuertemente caracterizada por un<br />
alto y vivo orgullo y por la pasión<br />
por el deporte compren<strong>di</strong>do<br />
también como respeto al adversario<br />
y a las reglas.<br />
Para concluir tenemos la llave<br />
de lectura del entero convenio y<br />
quizás la explicada por Angela Teja<br />
como conclusión del encuentro,<br />
según la cual «se puede hacer<br />
historia también escribiendo<br />
la historia del deporte». Una<br />
consideración todavía más real por<br />
lo relacionado con los sucesos de<br />
<strong>Venezia</strong> Giulia y de Dalmazia entre<br />
el Ochocientos y el Novecientos,<br />
la larga duración en el transcurso<br />
de la que se ensamblaron eventos<br />
exaltantes y dramáticos, grandes<br />
acontecimientos colectivos e<br />
in<strong>di</strong>viduales y una región entera<br />
cambió ra<strong>di</strong>calmente varias veces<br />
su fisionomía.
16<br />
<br />
<br />
<br />
crete in cui ci troviamo, facendo<br />
quel poco che possiamo fare. Che<br />
è poi tanto rispetto all’in<strong>di</strong>fferenza<br />
con cui siamo stati trattati.<br />
I SEGNI DEL<br />
CAMBIAMENTO<br />
evidente che sul nostro<br />
fronte - quel confine orientale<br />
d’Italia dal quale siamo stati<br />
cacciati con una violenza barbare e<br />
folle, per usare le parole del nostro<br />
Presidente Napolitano - l’evento<br />
<strong>di</strong> rilievo è stato l’incontro a Pola<br />
dei due Presidenti delle Repubbliche<br />
italiana e croata il 3 settembre<br />
<strong>di</strong> quest’anno, con il concerto<br />
nell’Arena della città, gremita <strong>di</strong><br />
italiani, esuli e rimasti. Come non<br />
si era più visto dalle drammatiche<br />
manifestazioni dell’estate 1946,<br />
quando i polesani vi erano accorsi<br />
a migliaia per affermare davanti<br />
agli Alleati l’italianità della città e<br />
dell’Istria intera.<br />
Un altro avvenimento, impensabile<br />
qualche anno fa, aveva<br />
preceduto questo incontro tra le<br />
più alte autorità dei due Paesi: il<br />
Raduno annuale degli esuli da<br />
Pola nella loro città, accolti dagli<br />
italiani rimasti e dalle autorità citta<strong>di</strong>ne<br />
e regionali.<br />
L’Esodo dei 350.000 Giuliano-Dalmati<br />
non è più una supposta<br />
«favola» raccontata solo nel<br />
libro <strong>di</strong> Padre Falminio Rocchi<br />
e nella memoralistica dei nostri<br />
profughi, ma una realtà storica<br />
ufficialmente accettata e <strong>di</strong> cui<br />
si è chiesto ufficialmente perdono<br />
da parte del Presidente croato<br />
Josipović, uomo <strong>di</strong> grande animo<br />
e <strong>di</strong> profonda cultura. Nessun<br />
altro popolo esodato dalla terra<br />
natale nel «secolo breve» ha ricevuto<br />
questo riconoscimento. E<br />
con l’Esodo si riconoscono ufficialmente<br />
le Foibe - che <strong>di</strong> questo<br />
esodo sono state uno dei presupposti<br />
essenziali - per quello che<br />
sono effettivamente state: ecci<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
massa che oggi si definiscono «pulizia<br />
etnica».<br />
CHIAMATI<br />
A NUOVI COMPITI<br />
uesti due avvenimenti e<br />
il loro significato storico<br />
pongono tutte le nostre associazioni<br />
<strong>di</strong> fronte ad un compito<br />
arduo, per non rischiare <strong>di</strong> uscire<br />
<strong>di</strong> scena, dopo aver concorso a che<br />
questi eventi si verificassero. D’altro<br />
canto se ad essi fossimo mancati<br />
la nostra irrilevanza storica sarebbe<br />
totale, perché bypassati dal<br />
flusso degli avvenimenti come una<br />
<strong>di</strong>ga <strong>di</strong> fuscelli trascinati dalla corrente.<br />
Come giocare allora le carte<br />
che questi fatti ci hanno messo in<br />
mano <br />
Sul piano interno italiano<br />
battere il ferro caldo del riconoscimento<br />
internazionale della nostra<br />
vicenda da parte congiunta del<br />
Presidente Napolitano e dei due<br />
Presidenti croato e sloveno, che<br />
rappresentano oggi i nostri nemici<br />
<strong>di</strong> ieri. E questo sia per quanto<br />
riguarda l’annosa questione dei<br />
beni espropriati dall’ex regime<br />
iugoslavo sia per quanto riguarda<br />
il vasto aspetto culturale, ossia la<br />
nostra ininterrotta appartenenza<br />
all’evoluzione culturale della nazione<br />
italiana.<br />
Sulla prima questione il nostro<br />
Governo è chiamato a monitorare<br />
l’adesione della Croazia alla<br />
Ue secondo i termini del trattato<br />
<strong>di</strong> adesione, e in particolare sul<br />
versante dei <strong>di</strong>ritti umani, tra i<br />
quali rientra anche quello dei nostri<br />
beni.<br />
Sul piano culturale molto si<br />
sta facendo dalle nostre associazione<br />
(con una singolare concor<strong>di</strong>a!)<br />
per fare entrare la nostra storia nei<br />
libri <strong>di</strong> testo delle scuole. Due seminari<br />
nazionali gestiti dal Ministero<br />
per l’Istruzione l’Università e<br />
la Ricerca hanno richiamato l’attenzione<br />
<strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> docenti.<br />
Altri seminari si stanno preparando<br />
a livello nazionale e regionale.<br />
DIFENDERE<br />
CON INTELLIGENZA<br />
E OBIETTIVITÀ<br />
LE RAGIONI<br />
INOPPUGNABILI<br />
essuna paura quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
fronte ai negazionisti !<br />
Affrontarli ovunque a viso aperto,<br />
consapevoli delle nostre inoppugnabili<br />
ragioni, quando le sappiamo<br />
<strong>di</strong>fendere con intelligenza<br />
storica e obiettività politica, alla<br />
luce delle documentate e recenti<br />
ricerche <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi che nessuno<br />
può accusare <strong>di</strong> essere <strong>di</strong> parte.<br />
Le Foibe e l’Esodo dalle province<br />
del confine orientale non sono un<br />
«danno collaterale» della Resistenza<br />
europea al nazi-fascismo, come<br />
tali giustificabili. Sono invece il<br />
prodotto <strong>di</strong> un nazionalismo esasperato<br />
e sanguinario che, usando<br />
le ideologie del Novecento, ha<br />
Per «stare sulla notizia», clicca su www.anvgd.it<br />
Sul sito Internet della Sede nazionale www.anvgd.it tutte le notizie<br />
aggiornate dall’<strong>Associazione</strong>, dai suoi Comitati e Delegazioni provinciali,<br />
dal mondo dell’associazionismo giuliano-dalmato e dalle<br />
istituzioni nazionali.<br />
E una ricca Rassegna Stampa dalle agenzie e dalla testate giornalistiche<br />
italiane e non sui temi <strong>di</strong> maggiore interesse degli Esuli.<br />
spinto i popoli europei uno contro<br />
l’altro. Rappresentano il capitolo<br />
italiano delle pulizie etniche<br />
e dei genoci<strong>di</strong> inaugurati ai primi<br />
del Novecento a danno degli armeni<br />
e dei greci dell’Asia Minore<br />
e poi proseguiti al termine del Secondo<br />
conflitto mon<strong>di</strong>ale contro i<br />
popoli baltici, i tedeschi, i polacchi,<br />
gli ungheresi, i romeni delle<br />
regioni orientali, approfittando<br />
della sconfitta del nazismo per ripulire<br />
<strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> esseri umani le<br />
terre dove abitavano.<br />
I conflitti nei Balcani nell’ultimo<br />
decennio del secolo passato<br />
hanno <strong>di</strong>mostrato come questi<br />
orrori possano avvenire e persino<br />
ripetersi nel cuore dell’Europa.<br />
Ecco perché è necessario proseguire<br />
nel cammino dell’integrazione<br />
europea. Meglio le guerre tra banche<br />
che le guerre tra etnie e i massacri<br />
nelle fosse comuni.<br />
Del resto anche nelle vicine<br />
Slovenia e Croazia è iniziato un<br />
coraggioso processo <strong>di</strong> ricostruzione<br />
storica delle vicende del Novecento,<br />
delle lotte intestine tra i<br />
popoli della ex Iugoslavia, della riscoperta<br />
della loro identità nazionale.<br />
Tutto il bianco e il nero non<br />
stanno dalla stessa parte, come noi<br />
esuli abbiamo sempre saputo, per<br />
averlo sperimentato <strong>di</strong> persona.<br />
In Istria nel 1944-’45 non c’era<br />
solo la resistenza croata e slovena.<br />
E anche le truppe d’occupazione<br />
italiane negli anni 1941-43 seppero<br />
spesso, pur nel mezzo <strong>di</strong> una<br />
guerriglia spietata, proteggere le<br />
popolazioni dai furori dell’o<strong>di</strong>o<br />
etnico, come oggi viene ufficialmente<br />
riconosciuto non solo dai<br />
serbi o dagli ebrei - che <strong>di</strong> quella<br />
protezione beneficiarono - ma anche<br />
dai croati.<br />
Le verità prima o poi prevalgono<br />
sulla «vulgata» delle opposte<br />
propagande, senza per questo<br />
capovolgere il giu<strong>di</strong>zio storico sui<br />
totalitarismi europei. Dialogare<br />
con la più avanzata cultura croata,<br />
serba e slovena <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong><br />
un dovere che deriva dalla nostra<br />
esperienza vissuta e dalla nostra<br />
volontà <strong>di</strong> ricomporre e non <strong>di</strong>videre<br />
memorie che si sono contrapposte<br />
anche troppo.<br />
Infine per noi esuli dalle terre<br />
perdute dell’Istria, del Quarnaro e<br />
della Dalmazia rimane sempre valido<br />
il compito <strong>di</strong> riconciliare gli<br />
italiani con la loro storia. Nel 150°<br />
anniversario dell’Unità nazionale<br />
il nostro contributo all’unificazione<br />
è stato riconosciuto in più<br />
occasioni. Aiutiamo ancora questa<br />
nostra nazione ad uscire dalle <strong>di</strong>fficoltà<br />
in cui si trova, rinsaldando<br />
i vincoli <strong>di</strong> solidarietà e <strong>di</strong> comuni<br />
memorie tra le regioni del paese.<br />
La nostra identità <strong>di</strong> Veneti<br />
dell’Adriatico orientale, nel ricordo<br />
della Serenissima, ha sempre<br />
rafforzato, e mai indebolito, la nostra<br />
coscienza <strong>di</strong> appartenere alla<br />
nazione italiana.<br />
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Progetto grafico e impaginazione Massimo Stasi<br />
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per introdurre nella <strong>di</strong>dattica percorsi scolastici de<strong>di</strong>cati: un’ipotesi<br />
esplicitamente con<strong>di</strong>visa ed appoggiata dal MIUR. <strong>Il</strong> primo Seminario<br />
regionale - ha riferito la rappresentante dell’Ufficio Scolastico<br />
Regionale Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Valentina Feletti - potrà avere luogo<br />
sempre a Trieste, nell’ambito dei progetti europei attivati dalle Regioni<br />
Veneto, Marche, Sardegna e Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia.<br />
Da parte delle associazioni degli Esuli, e in particolare delle<br />
delegate ANVGD per la Scuola, Maria Elena Depetroni e Donatella<br />
Schürzel, è stata sottolineata la necessità <strong>di</strong> dare tempestivamente e<br />
ufficialmente la massima evidenza alle iniziative poste in essere, in<br />
modo da <strong>di</strong>vulgare al meglio i programmi in agenda. <strong>Il</strong> presidente<br />
nazionale ANVGD, Lucio Toth, ha rimarcato la <strong>di</strong>sponibilità della <strong>Associazione</strong><br />
a contribuire con risorse proprie alla realizzazione del terzo<br />
Seminario nazionale e a fornire il supporto informativo e organizzativo<br />
necessario sul territorio giuliano e in generale nord-orientale,<br />
dove l’ANVGD è ben presente.<br />
Tra gli appuntamenti già delineati nelle precedenti riunioni,<br />
l’e<strong>di</strong>zione 2013 del concorso del Touring Club Italiano de<strong>di</strong>cato alle<br />
scuole superiori nell’ambito dell’iniziativa Classe Turistica. Festival<br />
del turismo scolastico, promosso da alcuni anni con successo dal TCI<br />
per valorizzare il valore formativo del viaggio d’istruzione e formare<br />
i giovani ai principi della tutela e della valorizzazione del patrimonio<br />
culturale e ambientale dei luoghi visitati. Lo storico ente, cooptato<br />
nel Gruppo <strong>di</strong> lavoro nel corso del 2010 e rappresentato dal suo delegato<br />
Leonardo Devoti, ha confermato la sua piena <strong>di</strong>sponibilità a<br />
collaborare alle iniziative congiunte. Nel corso dell’incontro o<strong>di</strong>erno è<br />
stata riba<strong>di</strong>ta la volontà comune <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care l’e<strong>di</strong>zione 2013 <strong>di</strong> Classe<br />
Turistica alla <strong>Venezia</strong> Giulia e all’Istria. <strong>Il</strong> delegato per la FederEsuli,<br />
Guido Brazzoduro, seguirà pertanto nei prossimi giorni le manifestazioni<br />
conclusive del Concorso del TCI, previste quest’anno a<br />
Benevento con la premiazione delle classi vincitrici, per concordare<br />
con gli organizzatori un piano operativo in vista dell’e<strong>di</strong>zione 2013.<br />
<strong>Il</strong> delegato dell’associazione “Coor<strong>di</strong>namento Adriatico”, Giorgio<br />
Siboni, ha proposto al TCI <strong>di</strong> valorizzare il suo cospicuo archivio<br />
fotografico - nel quale è conservato anche un considerevole <strong>numero</strong><br />
<strong>di</strong> immagini storiche delle regioni e delle città dell’Adriatico<br />
orientale - per allestire una mostra che potrebbe accompagnare le<br />
visite degli studenti. Un suggerimento che il delegato del Touring<br />
Club Italiano, Devoti, ha accolto favorevolmente riservandosi <strong>di</strong> verificare<br />
la consistenza del fondo iconografico.<br />
<strong>Il</strong> Gruppo <strong>di</strong> lavoro torna a riunirsi il 29 novembre. Sul sito internet<br />
della Sede nazionale www.anvgd.it e su “Difesa” <strong>di</strong> gennaio 2012<br />
la cronaca dell’incontro <strong>di</strong> lavoro, che tra gli argomenti all’or<strong>di</strong>ne del<br />
giorno ha la definizione del programma del Seminario nazionale 2012.