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Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />

radiotherapy, RTE) può essere utilizzato <strong>in</strong> tutti i<br />

pazienti affetti da tumore prostatico <strong>in</strong> stadio da<br />

I a III (IIIB). La radioterapia convenzionale consente<br />

di ottenere tassi di controllo locale fra l’85%<br />

e il 96% nei pazienti <strong>in</strong> stadio T1b-T2 e fra il<br />

58% e il 65% nei tumori T3. In generale, nei pazienti<br />

con neoplasie <strong>in</strong>tracapsulari (T2) i risultati<br />

a lungo term<strong>in</strong>e sono sovrapponibili a quelli ottenibili<br />

con la chirurgia radicale. È stato dimostrato<br />

il vantaggio di alte dosi di radioterapia nella<br />

cura <strong>del</strong> tumore prostatico localizzato, soprattutto<br />

<strong>in</strong> alcuni sottogruppi di pazienti. Il raggiungimento<br />

di questa dose escalation è ottenibile mediante<br />

tecniche conformazionali tridimensionali<br />

(3D RT) o con modulazione d’<strong>in</strong>tensità (<strong>in</strong>tensity-modulated<br />

radiation therapy, IMRT). La radioterapia<br />

conformazionale 3D è attualmente considerata<br />

lo standard di riferimento nel trattamento<br />

radiante <strong>del</strong> cancro prostatico localizzato e localmente<br />

avanzato (T1-T3). L’IMRT fornisce un’ulteriore<br />

possibilità di <strong>in</strong>crementare la dose totale<br />

di irradiazione sul volume bersaglio, riducendo la<br />

tossicità locale. A oggi non è dimostrato un vantaggio<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sopravvivenza e ricaduta di<br />

malattia mediante l’utilizzo di questa tecnica, ma<br />

solo una riduzione degli effetti collaterali acuti.<br />

Peraltro l’IMRT permette l’irradiazione dei l<strong>in</strong>fonodi<br />

pelvici e <strong>del</strong>la prostata senza aumentare la<br />

dose agli organi conf<strong>in</strong>anti. Questa tecnica è pertanto<br />

da preferirsi quando il volume di trattamento<br />

deve <strong>in</strong>teressare anche le stazioni l<strong>in</strong>fonodali.<br />

Al riguardo viene consigliata l’irradiazione<br />

profilattica dei l<strong>in</strong>fonodi pelvici nei pazienti con<br />

rischio di compromissione dei l<strong>in</strong>fonodi > 15%<br />

(secondo l’algoritmo predittivo di Roach) [C]. La<br />

radioterapia radicale <strong>del</strong> cancro prostatico può<br />

causare cistite e proctite acuta, per lo più reversibili;<br />

cistite e proctite cronica sono osservate meno<br />

frequentemente. L’impiego <strong>del</strong>la radioterapia conformazionale<br />

(oggi praticata rout<strong>in</strong>ariamente nei<br />

Centri italiani) riduce significativamente il tasso<br />

di complicanze, anche nei pazienti trattati con<br />

dosi > 70 Gy. Le complicanze tardive compaiono<br />

6 mesi o oltre il term<strong>in</strong>e <strong>del</strong>la radioterapia. La<br />

stenosi uretrale si manifesta nell’1,5% dei pazienti<br />

trattati con radioterapia 3D conformazionale, ma<br />

può raggiungere il 4% nei pazienti precedentemente<br />

sottoposti a TURP (transurethral resection<br />

of the prostate) [III]. La funzione erettile decresce<br />

gradualmente negli anni successivi al trattamento<br />

radiante: il tasso di impotenza varia dal 15% a 20<br />

mesi al 47% a 60 mesi. La brachiterapia (BT)<br />

con impianto permanente offre risultati cl<strong>in</strong>ici<br />

confrontabili con altri tipi di trattamento locoregionale<br />

per le forme a basso rischio (IVA). I pazienti<br />

con s<strong>in</strong>tomi ostruttivi [<strong>in</strong>ternational prostate<br />

symptom score (IPSS) > 15, flusso massimo < 15<br />

ml/s], con prostata volum<strong>in</strong>osa (> 55 cc) o con<br />

esiti di TURP non sono candidati ideali per la<br />

BT (IVD). Gli isotopi attualmente impiegati per<br />

l’impianto permanente sono I125 e Pd103 e la<br />

dose raccomandata è rispettivamente di 145 e 125<br />

Gy. Non vi sono attualmente <strong>in</strong>dicazioni per l’impiego<br />

preferenziale di uno dei due isotopi e <strong>del</strong><br />

loro assemblaggio (strand o semi liberi) [II].<br />

Trattamenti multimodali. Sono riservati di solito<br />

ai pazienti con neoplasie T3/T4 candidati a radioterapia<br />

esterna e ai pazienti pN1 dopo chirurgia<br />

radicale.<br />

Dai risultati degli studi controllati possono essere<br />

tratte le seguenti <strong>in</strong>dicazioni:<br />

• è ragionevole considerare un trattamento adiuvante<br />

con analoghi <strong>del</strong> LHRH (vedi oltre),<br />

<strong>del</strong>la durata superiore ai 2 anni, nei pazienti<br />

con neoplasie T3-T4 e comunque a prognosi<br />

più sfavorevole candidati a RT def<strong>in</strong>itiva (IIA);<br />

• il trattamento adiuvante con antiandrogeni<br />

puri (<strong>in</strong> particolare con bicalutamide 150, vedi<br />

oltre) può essere una valida opzione <strong>terapeutica</strong><br />

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