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Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />

e per sede (A) e per ogni <strong>in</strong>clusione dovrebbero<br />

essere effettuate sezioni istologiche a tre diversi<br />

livelli con l’allestimento di tre vetr<strong>in</strong>i, utilizzando<br />

il primo e il terzo per la colorazione rout<strong>in</strong>aria<br />

e conservando quello <strong>in</strong>termedio per<br />

eventuali <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i immunoistochimiche (A);<br />

• nel referto istopatologico di agobiopsie prostatiche<br />

dovrebbe essere segnalata la presenza<br />

di neoplasia prostatica <strong>in</strong>traepiteliale di alto<br />

grado (high-grade prostatic <strong>in</strong>traepithelial neoplasia,<br />

HGPIN), così come di lesioni ghiandolari<br />

atipiche, sospette ma non diagnostiche<br />

per adenocarc<strong>in</strong>oma (atipical small ac<strong>in</strong>ar proliferation,<br />

ASAP) [A];<br />

• nel referto con la diagnosi di adenocarc<strong>in</strong>oma<br />

devono essere riportati lo score di Gleason (A),<br />

la quantità (% rispetto all’<strong>in</strong>tero frustolo) <strong>del</strong><br />

tessuto neoplastico (A), l’<strong>in</strong>filtrazione locale<br />

come estensione extraprostatica e la presenza<br />

di <strong>in</strong>filtrazione per<strong>in</strong>eurale (C): tali aspetti, <strong>in</strong>fatti,<br />

si correlano significativamente con stadio<br />

e grado patologico e con la prognosi.<br />

È <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e consigliato ripetere la biopsia (con un<br />

elevato numero di prelievi, generalmente superiore<br />

rispetto alla prima, e comprendendo anche la zona<br />

di transizione) nei seguenti casi:<br />

• se la prima biopsia è stata eseguita con un numero<br />

<strong>in</strong>sufficiente di prelievi (≤ 6) [B];<br />

• <strong>in</strong> presenza di lesioni atipiche e sospette ma<br />

non diagnostiche per adenocarc<strong>in</strong>oma (ASAP,<br />

entro 3 mesi) o di neoplasia prostatica <strong>in</strong>traepiteliale<br />

ad alto grado (HGPIN) alla prima<br />

biopsia (dopo 6-12 mesi) [B];<br />

• per valori di PSA costantemente superiori a<br />

10 ng/ml (B).<br />

4.3. Stadiazione e “risk assessment”<br />

Una corretta stadiazione, cioè una def<strong>in</strong>izione precisa<br />

<strong>del</strong>l’estensione <strong>del</strong>la malattia, rappresenta il punto<br />

di partenza <strong>in</strong>dispensabile per stabilire quale sia la<br />

migliore strategia <strong>terapeutica</strong>, ottenere <strong>in</strong>formazioni<br />

riguardo alla prognosi e confrontare i risultati <strong>del</strong>le<br />

varie opzioni terapeutiche. La stratificazione dei pazienti<br />

attraverso l’impiego di classi di rischio o algoritmi<br />

predittivi è fortemente consigliata (A). La determ<strong>in</strong>azione<br />

<strong>del</strong> PSA sierico non presenta sufficiente<br />

attendibilità ai f<strong>in</strong>i <strong>del</strong>la stadiazione, anche se esiste<br />

una correlazione tra livelli di PSA ed estensione <strong>del</strong><br />

tumore (III). I livelli di PSA sierico, <strong>in</strong>fatti, sono<br />

correlati con il rischio di estensione extracapsulare,<br />

di <strong>in</strong>vasione <strong>del</strong>le vescichette sem<strong>in</strong>ali e di malattia<br />

metastatica l<strong>in</strong>fonodale o a distanza. Per quanto riguarda<br />

la stadiazione locale <strong>del</strong> tumore (categoria<br />

T), l’esplorazione rettale presenta una bassa sensibilità<br />

(III). L’utilizzo <strong>del</strong>la biopsia prostatica, pur avendo<br />

valore pressoché esclusivamente <strong>diagnostico</strong>, può<br />

contribuire alla stadiazione. Le biopsie consentono,<br />

<strong>in</strong>fatti, di ottenere <strong>in</strong>formazioni utili sull’estensione<br />

<strong>del</strong>la neoplasia, seguendo la regola che quanto più<br />

elevato è il numero di biopsie positive, o la percentuale<br />

di neoplasia evidenziabile <strong>in</strong> ogni s<strong>in</strong>golo campione<br />

bioptico, tanto più alta è la probabilità di<br />

estensione extraprostatica <strong>del</strong>la neoplasia (III).<br />

Per quanto riguarda le tecniche di immag<strong>in</strong>e si<br />

può affermare che:<br />

• l’impiego <strong>del</strong>l’ecografia prostatica transrettale<br />

(transrectal ultrasound, TRUS) nella stadiazione<br />

<strong>del</strong> carc<strong>in</strong>oma prostatico è di scarsa utilità (D):<br />

non è <strong>in</strong>fatti superiore all’esplorazione rettale<br />

nella def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>la malattia organo-conf<strong>in</strong>ata,<br />

né è raccomandata nella differenziazione<br />

tra stadio T2 e T3;<br />

• la TC, non permettendo l’identificazione <strong>del</strong><br />

profilo capsulare, non ha un ruolo significativo<br />

nella valutazione <strong>del</strong>l’estensione locale di malattia<br />

(D), ma consente di identificare, benché<br />

con i limiti di una stima esclusivamente dimensionale<br />

(criterio <strong>diagnostico</strong> dimensionale:<br />

1 cm asse corto per l<strong>in</strong>fonodi ovali; 0,8 cm<br />

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