Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...
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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />
A<br />
B<br />
C<br />
D<br />
E<br />
Tabella 4.2 Forza <strong>del</strong>le Raccomandazioni<br />
L’esecuzione di quella particolare procedura <strong>terapeutica</strong><br />
o test <strong>diagnostico</strong> è fortemente raccomandata. Indica<br />
una particolare raccomandazione sostenuta da prove<br />
scientifiche di buona qualità, anche se non<br />
necessariamente di tipo I o II<br />
Si nutrono dei dubbi sul fatto che quella particolare<br />
procedura o <strong>in</strong>tervento debba essere sempre<br />
raccomandata, ma si ritiene che la sua esecuzione debba<br />
essere attentamente considerata<br />
Esiste una sostanziale <strong>in</strong>certezza a favore o contro la<br />
raccomandazione di eseguire la procedura o l’<strong>in</strong>tervento<br />
La procedura non è raccomandata<br />
Si sconsiglia fortemente l’esecuzione <strong>del</strong>la procedura<br />
L’esplorazione rettale, da sola, ha una bassa accuratezza<br />
diagnostica (II); non è <strong>in</strong> grado di anticipare<br />
la diagnosi (II) né tantomeno possiede un’accuratezza<br />
sufficiente a def<strong>in</strong>ire l’estensione locale (IV);<br />
peraltro la comb<strong>in</strong>azione con il dosaggio <strong>del</strong> PSA<br />
aumenta sensibilmente il valore predittivo positivo<br />
di questa manovra (IV). Per queste ragioni è opportuno<br />
evitare di porre l’<strong>in</strong>dicazione alla biopsia<br />
prostatica solo sulla base <strong>del</strong>l’esplorazione rettale<br />
(E). Il PSA, una glicoprote<strong>in</strong>a prodotta pressoché<br />
esclusivamente dalla ghiandola prostatica per evitare<br />
la gelificazione <strong>del</strong> liquido sem<strong>in</strong>ale, può essere considerato<br />
l’unico marcatore da utilizzare rout<strong>in</strong>ariamente<br />
nei pazienti con patologia prostatica. In fase<br />
diagnostica ha un ruolo importante nel porre l’<strong>in</strong>dicazione<br />
alla biopsia prostatica, che rimane a oggi<br />
l’unico metodo raccomandabile per arrivare alla<br />
diagnosi di CaP (A). Non vi è ancora evidenza di<br />
efficacia (<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di riduzione <strong>del</strong>la mortalità)<br />
<strong>del</strong>lo screen <strong>in</strong>g mediante dosaggio <strong>del</strong> PSA di soggetti<br />
as<strong>in</strong>tomatici, anche se un recente studio condotto<br />
<strong>in</strong> 8 Paesi europei ha evidenziato una modesta<br />
riduzione <strong>del</strong>la mortalità, motivo per cui non esiste,<br />
a oggi, l’<strong>in</strong>dicazione a raccomandare su base sistematica<br />
tale test, né quale provvedimento sanitario<br />
di “popolazione” né come raccomandazione di tipo<br />
<strong>in</strong>dividuale-opportunistico (E), se non <strong>in</strong> gruppi<br />
selezionati di soggetti ad alto rischio (es. gli uom<strong>in</strong>i<br />
con familiarità positiva per CaP). In ogni caso, gli<br />
<strong>in</strong>dividui che richiedono di essere sottoposti al test<br />
devono essere correttamente <strong>in</strong>formati sui rischi di<br />
sotto- e, soprattutto, sopradiagnosi e sull’attuale<br />
contraddittorietà dei risultati degli studi disponibili<br />
a oggi. Il PSA viene generalmente valutato con riferimento<br />
a un valore soglia positivo/negativo calcolato<br />
sulla base <strong>del</strong>la distribuzione dei livelli sierici<br />
<strong>del</strong> marcatore nei soggetti as<strong>in</strong>tomatici. Il valore<br />
soglia più utilizzato è pari a 4 ng/ml, ma tale valore<br />
deve essere considerato puramente di riferimento,<br />
poiché è caratterizzato da un basso valore predittivo,<br />
sia positivo sia negativo, a causa di svariati fattori,<br />
tra cui l’età <strong>del</strong> paziente (il PSA tende ad aumentare<br />
nei soggetti anziani) e la sovrapposizione fra soggetti<br />
con neoplasia conf<strong>in</strong>ata all’organo e soggetti con<br />
ipertrofia prostatica, che presentano spesso valori<br />
compresi fra 4 e 10 ng/ml. Per migliorare la sensibilità<br />
<strong>del</strong> test esiste la possibilità di misurare il tasso<br />
di <strong>in</strong>cremento annuale <strong>del</strong> PSA (PSA velocity),<br />
quando ovviamente siano disponibili due o più valori<br />
di riferimento, ovvero di impiegare livelli soglia<br />
più bassi per gli uom<strong>in</strong>i più giovani (aggiustamento<br />
per fascia d’età). Per migliorare <strong>in</strong>vece la specificità<br />
<strong>del</strong> test, oltre al già menzionato aggiustamento <strong>del</strong><br />
valore soglia per fascia d’età (attraverso la def<strong>in</strong>izione<br />
di valori soglia più elevati per i pazienti più<br />
anziani), viene fatto comunemente ricorso all’impiego<br />
<strong>del</strong> rapporto PSA libero, ovvero non legato<br />
alle prote<strong>in</strong>e plasmatiche, su PSA totale (PSA F/T),<br />
che tende a essere più elevato nei pazienti con ipertrofia<br />
prostatica benigna. Dal punto di vista pratico<br />
è opportuno attenersi ad alcune <strong>in</strong>dicazioni:<br />
• per il monitoraggio di un s<strong>in</strong>golo <strong>in</strong>dividuo, è<br />
raccomandabile effettuare i dosaggi sempre<br />
nello stesso laboratorio ed è comunque consigliabile<br />
ripetere il dosaggio <strong>del</strong> PSA prima di<br />
porre <strong>in</strong>dicazione alla biopsia (A);<br />
• il laboratorio dovrebbe sempre <strong>in</strong>dicare quale<br />
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