Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...
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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />
adeguato per il tumore <strong>del</strong>la mammella <strong>in</strong>vasivo è<br />
necessario prendere <strong>in</strong> considerazione numerosi<br />
fattori prognostici e predittivi e un’adeguata discussione<br />
con la paziente sulle f<strong>in</strong>alità <strong>del</strong> trattamento<br />
e sulle preferenze <strong>del</strong>la paziente stessa. È<br />
necessario fare un’attenta valutazione dei parametri<br />
biologici, ma altrettanto anche un’attenta valutazione<br />
<strong>del</strong> rischio di ripresa <strong>del</strong>la malattia, dei benefici<br />
attesi dal trattamento, degli effetti collaterali<br />
e <strong>del</strong>le comorbilità. Per la def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong> rischio<br />
ci si basa ancora sui fattori prognostici “standard”<br />
e anche su strumenti validati basati su mo<strong>del</strong>li<br />
computerizzati e disponibili onl<strong>in</strong>e quale (es. “adjuvant!<br />
Onl<strong>in</strong>e”), che possono aiutare nella def<strong>in</strong>izione<br />
<strong>del</strong> rischio <strong>del</strong> s<strong>in</strong>golo paziente. Risultati<br />
recenti provenienti dai profili genetici <strong>in</strong>dicano<br />
che il tumore <strong>del</strong>la mammella è una malattia eterogenea<br />
con almeno quattro dist<strong>in</strong>ti sottogruppi<br />
molecolari, ognuno con dist<strong>in</strong>ti profili di prognosi<br />
e risposta ai trattamenti. Nella pratica cl<strong>in</strong>ica, per<br />
ora questi gruppi sono surrogati con la valutazione<br />
di alcuni marcatori biologici all’immunoistochimica<br />
(ER, PgR, HER2). La Figura 3.3 <strong>del</strong><strong>in</strong>ea il<br />
trattamento, rispettivamente, nei tumori con recettori<br />
ormonali negativi (< 10% di cellule positive<br />
all’immunoistochimica) e <strong>in</strong> quelli positivi (≥ 10%<br />
di cellule positive all’immunoistochimica). Un’ulteriore<br />
suddivisione viene fatta <strong>in</strong> base alla sovra -<br />
espressione e/o amplificazione <strong>del</strong>l’HER2.<br />
Chemioterapia. La chemioterapia adiuvante riduce<br />
significativamente il rischio di ripresa e morte<br />
nelle pazienti con tumore <strong>del</strong>la mammella operabile<br />
<strong>in</strong>dipendentemente dall’età, dallo stato l<strong>in</strong>fonodale,<br />
dallo stato recettoriale e dallo stato menopausale,<br />
anche se il beneficio assoluto è proporzionale<br />
al rischio di ripresa <strong>del</strong>la malattia e dim<strong>in</strong>uisce<br />
con l’aumentare <strong>del</strong>l’età. La polichemioterapia<br />
è superiore alla monochemioterapia. In generale<br />
la chemioterapia deve essere <strong>in</strong>iziata entro<br />
4-5 settimane dall’<strong>in</strong>tervento chirurgico, anche se<br />
non c’è accordo unanime sul tim<strong>in</strong>g ottimale. La<br />
Trattamento loco-regionale<br />
Valutazione <strong>del</strong>lo stato dei recettori ormonali (ER e PgR)<br />
Valutazione <strong>del</strong>lo stato HER2<br />
ER e/o PgR positivo<br />
ER e PgR negativi e HER2 negativo<br />
ER e PgR negativi e HER2 positivo<br />
Chemioterapia<br />
Chemioterapia + trastuzumab<br />
Figura 3.3 Flow-chart per il trattamento dei tumori con recettori ormonali negativi.<br />
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