Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...
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Ministero della Salute rurgia toracica sono gradualmente aumentati nel corso di questo decennio. Per eseguire in condizione di sicurezza un intervento di media difficoltà, come una lobectomia polmonare, si considera oggi indispensabile un monitoraggio continuo dei parametri cardiovascolari mediante cateterismo venoso centrale e arterioso periferico. La ventilazione monopolmonare è ottenibile con una varietà di dispositivi, che si adattano a ogni condizione anatomica. Il broncoscopio sottile a fibre ottiche è divenuto un ausilio indispensabile per controllare il posizionamento del tubo ed eventualmente facilitare la pulizia del bronco durante l’intervento. Per un controllo del dolore più selettivo ed efficace, sia durante sia dopo l’intervento, è generalmente consigliabile posizionare un catetere peridurale in sede toracica o lombare. L’anestesia peridurale consente di ridurre gli effetti sistemici dell’infusione di morfina o derivati, con un eccellente controllo del dolore toracotomico durante le prime 72 ore. Stadiazione chirurgica. In caso di sospette adenopatie mediastiniche alla TC (diametro > 1-1,5 cm) e positività PET, è sempre indicato un esame bioptico, per confermare lo stadio N2 o escludere la presenza di metastasi in pazienti altrimenti operabili. La mediastinoscopia cervicale rimane un esame endoscopico semplice e affidabile, per le stazioni linfonodali pre- e paratracheali e carenali. È opportuno che il prelievo sia effettuato a livello di 2-3 stazioni linfonodali distinte: paratracheale alta e bassa, sottocarenale (R o L 2-4-7), comprendendo naturalmente le adenopatie sospette alla TC. Per le adenopatie della finestra aortica (L 5-6) è preferibile un accesso anteriore parasternale, o la toracoscopia video-assistita (video-assisted thoracoscopic surgery, VATS). La VATS è la via più diretta al mediastino inferiore (paraesofageo, retrocrurale, legamento polmonare) e trova un’in- dicazione elettiva nei pazienti con versamento pleurico e/o pericardico, particolarmente in caso di negatività citologica della puntura esplorativa e per eseguire una pleurodesi chimica. Queste tecniche di stadiazione chirurgica sono state progressivamente sostituite dall’agobiopsia transbronchiale e transesofagea ecoguidata, ma restano essenziali per decidere la resecabilità in caso di sospetta infiltrazione degli organi mediastinici, prima o dopo la terapia d’induzione. Approccio chirurgico curativo. La toracotomia postero-laterale rappresenta ancora l’approccio standard per la resezione polmonare anatomica, nella maggior parte dei reparti di chirurgia toracica. Tuttavia, nell’ultimo decennio si sono affermate tecniche più conservative dell’integrità anatomo-funzionale del torace, come la toracotomia laterale minima con conservazione muscolare o la VATS. Non esistono, tuttavia, studi randomizzati che dimostrino un significativo impatto dell’approccio conservativo sulla mortalità e morbilità, a parità di estensione del tumore e della resezione polmonare. Esame intraoperatorio e linfoadenectomia. Nel trattamento del carcinoma polmonare non vi è in generale indicazione per resezioni incomplete con malattia residua macroscopica, impropriamente definite palliative in quanto peggiorano quasi sempre la qualità di vita. Pertanto, prima di procedere alla resezione polmonare il chirurgo deve accertarsi che il tumore primitivo e le eventuali localizzazioni linfonodali siano resecabili con margini adeguati di radicalità. Anche se il ruolo terapeutico della linfoadenectomia mediastinica sistematica è in corso di valutazione, attraverso lo studio randomizzato dell’American College of Surgeons è stato dimostrato che l’accurata stadiazione intraoperatoria permette di fornire al paziente una 10
Neoplasie polmonari 2 Complicanze della chirurgia. La mortalità post - operatoria globale (entro 30 giorni dall’intervento) per carcinoma polmonare varia tra il 4% e l’8%; è inferiore all’1% per le resezioni sublobari, pari a circa il 2-4% per le lobectomie e al 4-7% per le pneumonectomie. I problemi più frequenti dopo resezione polmonare sono rappresentati dal dolore toracotomico, che richiede terapia analgesica maggiore durante i primi 2-3 giorni e tende talvolta alla cronicizzazione, e dalle difficoltà di espettorazione, che richiedono una fisioterapia intensiva eventualmente associata a manovre di broncoaspirazione. L’empiema pleurico si osserva oggi in meno del 5% dei resecati, con o senza fistola broncopleurica. È più frequente dopo pneumonectomia destra, dove può richiedere complesse manovre di riparazione chirurgica. La fistola broncoprognosi realistica e di utilizzare al meglio le terapie complementari disponibili. La dissezione linfonodale dovrebbe comprendere per i tumori del polmone destro le stazioni R2, 4, 7, 9 e per il polmone sinistro le stazioni L5, 6, 7, 9, oltre alle stazioni ilari specifiche (10-13). Per facilitare il compito del patologo e ottenere un referto ben interpretabile, il chirurgo deve eseguire personalmente la mappatura dei linfonodi e inviare separatamente le diverse stazioni. Il nuovo sistema di classificazione TNM proposto dalla IASLC (International Association for the Study of Lung Cancer), e formalmente approvato dalla UICC-AJCC (International Union against Cancer/American Joint Committee on Cancer) nel corso del 2009, fornisce una guida più efficace per caratterizzare l’estensione anatomica della malattia, proponendo una nuova definizione dei parametri T e M e del loro raggruppamento in stadi. Modalità di resezione e ricostruzione. La lobectomia radicale, con dissezione dei linfonodi ilo-mediastinici, rappresenta oggi l’intervento di elezione per tutte le neoplasie confinate in un solo lobo, o con interessamento marginale e periferico del lobo adiacente, senza metastasi macroscopiche ai linfonodi ilari. Il sacrificio funzionale dopo lobectomia è proporzionale al numero di segmenti, essendo massimo per la lobectomia inferiore destra, anche a causa del rapporto ventilazione/perfusione. La lobectomia può risultare adeguata anche in caso di interessamento dei linfonodi ilari, purché la resezione comprenda tutte le adenopatie e le strutture ilari siano libere da tumore a livello del margine di sezione. Quando il tumore o una metastasi linfonodale si estende alla porzione prossimale del bronco lobare (meno di 1 cm dall’origine), la lobectomia può essere ancora possibile con una resezione a manicotto del bronco (sleeve resection) e anastomosi bronchiale, associate o meno a resezione e ricostruzione dell’arteria polmonare. In caso di piccole lesioni periferiche (T1-N0), la segmentectomia tipica può essere un’operazione altrettanto adeguata quanto la lobectomia. La pneumonectomia deve essere riservata a neoplasie più estese localmente, non suscettibili di trattamento conservativo. Quando il tumore polmonare invade la parete toracica o il mediastino, ma non vi sono metastasi linfonodali, mediante la resezione chirurgica radicale si può ottenere una guarigione definitiva e i limiti di resecabilità anatomica sono oggi molto più ampi. Infatti, oggi è possibile far fronte alla gran parte dei problemi di demolizione e ricostruzione della parete toracica e delle strutture mediastiniche. Il riscontro intraoperatorio di adenopatie sospette deve sempre essere confortato dall’esame patologico estemporaneo, per escludere un’iperplasia reattiva o una forma granulomatosa. In presenza di metastasi linfonodali mediastiniche, la resezione polmonare è indicata, purché i margini della dissezione linfonodale non siano interessati dalla malattia. 11
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Complicanze <strong>del</strong>la chirurgia. La mortalità post -<br />
operatoria globale (entro 30 giorni dall’<strong>in</strong>tervento)<br />
per carc<strong>in</strong>oma polmonare varia tra il 4% e l’8%;<br />
è <strong>in</strong>feriore all’1% per le resezioni sublobari, pari<br />
a circa il 2-4% per le lobectomie e al 4-7% per le<br />
pneumonectomie. I problemi più frequenti dopo<br />
resezione polmonare sono rappresentati dal dolore<br />
toracotomico, che richiede terapia analgesica maggiore<br />
durante i primi 2-3 giorni e tende talvolta<br />
alla cronicizzazione, e dalle difficoltà di espettorazione,<br />
che richiedono una fisioterapia <strong>in</strong>tensiva<br />
eventualmente associata a manovre di broncoaspirazione.<br />
L’empiema pleurico si osserva oggi <strong>in</strong><br />
meno <strong>del</strong> 5% dei resecati, con o senza fistola broncopleurica.<br />
È più frequente dopo pneumonectomia<br />
destra, dove può richiedere complesse manovre<br />
di riparazione chirurgica. La fistola broncoprognosi<br />
realistica e di utilizzare al meglio le terapie<br />
complementari disponibili. La dissezione l<strong>in</strong>fonodale<br />
dovrebbe comprendere per i tumori <strong>del</strong><br />
polmone destro le stazioni R2, 4, 7, 9 e per il<br />
polmone s<strong>in</strong>istro le stazioni L5, 6, 7, 9, oltre alle<br />
stazioni ilari specifiche (10-13). Per facilitare il<br />
compito <strong>del</strong> patologo e ottenere un referto ben<br />
<strong>in</strong>terpretabile, il chirurgo deve eseguire personalmente<br />
la mappatura dei l<strong>in</strong>fonodi e <strong>in</strong>viare separatamente<br />
le diverse stazioni. Il nuovo sistema di<br />
classificazione TNM proposto dalla IASLC (International<br />
Association for the Study of Lung Cancer),<br />
e formalmente approvato dalla UICC-AJCC<br />
(International Union aga<strong>in</strong>st Cancer/American Jo<strong>in</strong>t<br />
Committee on Cancer) nel corso <strong>del</strong> 2009, fornisce<br />
una guida più efficace per caratterizzare l’estensione<br />
anatomica <strong>del</strong>la malattia, proponendo una<br />
nuova def<strong>in</strong>izione dei parametri T e M e <strong>del</strong> loro<br />
raggruppamento <strong>in</strong> stadi.<br />
Modalità di resezione e ricostruzione. La lobectomia<br />
radicale, con dissezione dei l<strong>in</strong>fonodi<br />
ilo-mediast<strong>in</strong>ici, rappresenta oggi l’<strong>in</strong>tervento di<br />
elezione per tutte le neoplasie conf<strong>in</strong>ate <strong>in</strong> un solo<br />
lobo, o con <strong>in</strong>teressamento marg<strong>in</strong>ale e periferico<br />
<strong>del</strong> lobo adiacente, senza metastasi macroscopiche<br />
ai l<strong>in</strong>fonodi ilari. Il sacrificio funzionale dopo lobectomia<br />
è proporzionale al numero di segmenti,<br />
essendo massimo per la lobectomia <strong>in</strong>feriore destra,<br />
anche a causa <strong>del</strong> rapporto ventilazione/perfusione.<br />
La lobectomia può risultare adeguata anche<br />
<strong>in</strong> caso di <strong>in</strong>teressamento dei l<strong>in</strong>fonodi ilari,<br />
purché la resezione comprenda tutte le adenopatie<br />
e le strutture ilari siano libere da tumore a livello<br />
<strong>del</strong> marg<strong>in</strong>e di sezione. Quando il tumore o una<br />
metastasi l<strong>in</strong>fonodale si estende alla porzione prossimale<br />
<strong>del</strong> bronco lobare (meno di 1 cm dall’orig<strong>in</strong>e),<br />
la lobectomia può essere ancora possibile<br />
con una resezione a manicotto <strong>del</strong> bronco (sleeve<br />
resection) e anastomosi bronchiale, associate o meno<br />
a resezione e ricostruzione <strong>del</strong>l’arteria polmonare.<br />
In caso di piccole lesioni periferiche (T1-N0), la<br />
segmentectomia tipica può essere un’operazione<br />
altrettanto adeguata quanto la lobectomia. La<br />
pneumonectomia deve essere riservata a neoplasie<br />
più estese localmente, non suscettibili di trattamento<br />
conservativo. Quando il tumore polmonare<br />
<strong>in</strong>vade la parete toracica o il mediast<strong>in</strong>o, ma non<br />
vi sono metastasi l<strong>in</strong>fonodali, mediante la resezione<br />
chirurgica radicale si può ottenere una guarigione<br />
def<strong>in</strong>itiva e i limiti di resecabilità anatomica<br />
sono oggi molto più ampi. Infatti, oggi è<br />
possibile far fronte alla gran parte dei problemi di<br />
demolizione e ricostruzione <strong>del</strong>la parete toracica<br />
e <strong>del</strong>le strutture mediast<strong>in</strong>iche. Il riscontro <strong>in</strong>traoperatorio<br />
di adenopatie sospette deve sempre<br />
essere confortato dall’esame patologico estemporaneo,<br />
per escludere un’iperplasia reattiva o una<br />
forma granulomatosa. In presenza di metastasi<br />
l<strong>in</strong>fonodali mediast<strong>in</strong>iche, la resezione polmonare<br />
è <strong>in</strong>dicata, purché i marg<strong>in</strong>i <strong>del</strong>la dissezione l<strong>in</strong>fonodale<br />
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