Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...
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Neoplasie polmonari<br />
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Tecniche di anestesia. I requisiti m<strong>in</strong>imi di anestesia<br />
generale considerati necessari per garantire<br />
un livello adeguato di efficacia e morbilità <strong>in</strong> chicon<br />
certezza le metodologie migliori e, conseguentemente,<br />
i relativi comportamenti terapeutici<br />
mirati. Nel SCLC, un’alterazione <strong>del</strong>la famiglia<br />
degli oncogeni myc (amplificazione genica o alterazioni<br />
trascrizionali) è stata descritta <strong>in</strong> circa<br />
un qu<strong>in</strong>to dei casi. Anche le alterazioni di p53,<br />
più frequenti che nei NSCLC, rappresentano un<br />
elemento caratterizzante di queste neoplasie e conferiscono<br />
diversi gradi di resistenza ai trattamenti.<br />
Nel SCLC sono state descritte con elevata frequenza<br />
numerose altre alterazioni genomiche (oncosoppressore<br />
RB, KIT, MMP), senza che, tuttavia,<br />
si possa def<strong>in</strong>ire con certezza un loro ruolo<br />
nella valutazione prognostica e <strong>terapeutica</strong>.<br />
2.5. Carc<strong>in</strong>omi <strong>del</strong> polmone non a piccole<br />
cellule (NSCLC)<br />
2.5.1. Il ruolo <strong>del</strong>la chirurgia<br />
Benché sia concordemente riconosciuto che la chirurgia<br />
rappresenti il mezzo più efficace per ottenere<br />
una guarigione def<strong>in</strong>itiva <strong>del</strong> carc<strong>in</strong>oma broncopolmonare,<br />
i pazienti candidabili a chirurgia con<br />
<strong>in</strong>tento curativo rappresentano a tutt’oggi una limitata<br />
m<strong>in</strong>oranza. Con criteri di selezione e rischio<br />
perioperatorio ottimali, nel gruppo dei pazienti sottoposti<br />
a resezione completa (stadio I-IIIA), la probabilità<br />
di guarigione dovrebbe oscillare tra il 40%<br />
e il 50%, che applicata alla frazione di casi resecabili<br />
si traduce <strong>in</strong> una sopravvivenza globale a 5 anni <strong>del</strong><br />
12-14%. Utilizzando <strong>in</strong> maniera ottimale le tecniche<br />
di stadiazione oggi disponibili, la frequenza di toracotomie<br />
esplorative non deve superare il 5%.<br />
Valutazione funzionale. L’esame funzionale <strong>del</strong><br />
paziente è un elemento card<strong>in</strong>e nella scelta <strong>del</strong>la<br />
terapia ottimale. Nel forte fumatore, tale bilancio<br />
è spesso complicato dalla presenza di una comorbilità<br />
cardiovascolare e/o polmonare. Performance<br />
status e comorbilità contano molto più <strong>del</strong> dato<br />
anagrafico e le attuali tecniche anestesiologiche e<br />
chirurgiche permettono di eseguire un <strong>in</strong>tervento<br />
di resezione polmonare al di sopra dei 75 anni<br />
d’età con un profilo di rischio estremamente contenuto.<br />
Infarto miocardico recente (meno di 6<br />
mesi), scompenso cardiaco o aritmia grave e pregresso<br />
ictus cerebrale contro<strong>in</strong>dicano generalmente<br />
l’<strong>in</strong>tervento chirurgico, mentre una cardiopatia<br />
ischemica ben controllata sul piano s<strong>in</strong>tomatico<br />
e con una buona frazione di eiezione costituisce<br />
solamente un fattore di rischio relativo. Le terapie<br />
prolungate con farmaci anticoagulanti o steroidei<br />
richiedono un trattamento specifico, allo scopo<br />
di prevenire possibili complicanze postoperatorie.<br />
Prima di procedere all’<strong>in</strong>tervento, il chirurgo deve<br />
accertare se il paziente sia <strong>in</strong> grado di tollerare<br />
anche un’asportazione totale <strong>del</strong> polmone, qualora<br />
le circostanze <strong>in</strong>traoperatorie lo richiedano, valutando<br />
sia l’entità <strong>del</strong> rischio postoperatorio immediato<br />
sia la qualità di vita attesa a 6 mesi di distanza.<br />
Spirometria ed emogasanalisi rappresentano<br />
il primo livello, sufficiente se i valori funzionali<br />
sono prossimi a quelli normali (FEV1 > 60%<br />
<strong>del</strong> predetto). Nei pazienti con limitata riserva respiratoria,<br />
particolarmente se si prevede una pneumonectomia,<br />
la sc<strong>in</strong>tigrafia polmonare perfusionale<br />
consente di misurare la percentuale di perfusione<br />
di ciascun polmone e stimare la FEV1 post -<br />
operatoria predetta. Un utile complemento <strong>del</strong>la<br />
spirometria, nei pazienti con funzionalità respiratoria<br />
marg<strong>in</strong>ale, è il test di diffusione alveolocapillare<br />
(DLCO), che esprime <strong>in</strong> maniera più<br />
accurata la capacità di scambio dei gas e può evidenziare<br />
un’<strong>in</strong>terstiziopatia o fibrosi polmonare<br />
latente, non altrimenti diagnosticabile.<br />
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