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Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />

more (dimensioni; localizzazione nel lobo; relazione<br />

con il bronco; presenza di aree emorragiche,<br />

di necrosi o di cavitazioni; presenza di <strong>in</strong>vasione<br />

vascolare microscopicamente visibile; rapporto con<br />

la pleura; distanza dal marg<strong>in</strong>e di resezione bronchiale<br />

e dalla pleura), <strong>del</strong>l’aspetto <strong>del</strong> parenchima<br />

polmonare non neoplastico (enfisema, atelettasia<br />

ecc.) e <strong>del</strong> numero e aspetto dei l<strong>in</strong>fonodi ilari repertati.<br />

Il campionamento <strong>del</strong> pezzo per gli esami<br />

istologici dovrebbe prevedere 3 prelievi sul tumore,<br />

3 prelievi sul parenchima polmonare non neoplastico,<br />

tutta la circonferenza <strong>del</strong> marg<strong>in</strong>e di resezione<br />

bronchiale, tutti i l<strong>in</strong>fonodi ilari e mediast<strong>in</strong>ici<br />

prelevati sul pezzo operatorio o <strong>in</strong>viati (e contrassegnati<br />

<strong>in</strong> maniera chiara) dal chirurgo. La classificazione<br />

dei tumori <strong>del</strong> polmone attualmente <strong>in</strong><br />

uso è quella WHO 2004. La diagnosi e classificazione<br />

dei tumori si basa su criteri morfologici (preparato<br />

istologico colorato con ematossil<strong>in</strong>a ed eos<strong>in</strong>a),<br />

istochimici (PAS per adenocarc<strong>in</strong>omi scarsamente<br />

differenziati) e immunoistochimici (cromogran<strong>in</strong>a,<br />

s<strong>in</strong>aptofis<strong>in</strong>a e NCAM/CD56 per la<br />

differenziazione neuroendocr<strong>in</strong>a; p63 per la differenziazione<br />

<strong>del</strong>le cellule basali; TTF-1 e citocherat<strong>in</strong>a<br />

7 per la conferma <strong>del</strong>la primitività polmonare;<br />

Mib-1/Ki-67 per la valutazione <strong>del</strong>l’attività<br />

proliferativa). La scelta dei reagenti più appropriati<br />

varia a seconda <strong>del</strong> caso e si effettua dopo una<br />

prima valutazione morfologica. La stadiazione patologica<br />

pTNM viene effettuata utilizzando i criteri<br />

illustrati nello AJCC Cancer Stag<strong>in</strong>g Manual<br />

(2002). Non esistono marcatori tumorali utilizzabili<br />

nella pratica cl<strong>in</strong>ica, anche se alcuni (SCC)<br />

sono stati proposti nel follow-up dei pazienti operati<br />

per alcuni tipi di NSCLC.<br />

Indag<strong>in</strong>i immunoistochimiche, citogenetiche e<br />

molecolari e rilevanza per la prognosi e la scelta<br />

di terapie mirate. È un argomento <strong>in</strong> divenire<br />

sul quale non vi è ancora unanimità di consenso.<br />

Nel NSCLC la più frequente mutazione riscontrata<br />

è quella <strong>del</strong>l’oncosoppressore p53 (circa il<br />

50% dei casi), <strong>in</strong> genere più frequente nei carc<strong>in</strong>omi<br />

squamocellulari che negli adenocarc<strong>in</strong>omi.<br />

Tali alterazioni sono presenti anche nelle aree con<br />

displasia grave e nelle aree di carc<strong>in</strong>oma <strong>in</strong> situ<br />

adiacenti al tumore, rappresentando uno dei più<br />

precoci <strong>in</strong>dicatori di possibile trasformazione neoplastica,<br />

a differenza di quanto avviene <strong>in</strong> altre<br />

sedi. La distribuzione <strong>del</strong>le mutazioni lungo il<br />

gene p53 non è casuale, ma è caratterizzata da diversi<br />

hot spot di mutazione; il codone 157 è specifico<br />

per il NSCLC. La perdita di eterozigosi (loss<br />

of heterozygosity, LOH) <strong>in</strong> diversi loci cromosomici<br />

contenenti possibili geni oncosoppressori è un fenomeno<br />

frequente nelle neoplasie correlate al<br />

fumo di tabacco. La presenza di LOH <strong>in</strong> 3p14<br />

(regione contenente il gene FHIT) rappresenta<br />

un’alterazione relativamente precoce e specifica.<br />

L’oncogene K-ras è mutato, prevalentemente a<br />

carico <strong>del</strong> codone 12, nel 30-35% degli adenocarc<strong>in</strong>omi.<br />

L’EGFR (epidermal growth factor receptor)<br />

è espresso nella maggior parte dei carc<strong>in</strong>omi<br />

squamosi, mentre il 20-30% degli adenocarc<strong>in</strong>omi<br />

esprime elevati livelli di HER2. L’espressione di<br />

ERCC1, gene co<strong>in</strong>volto nei meccanismi di riparazione<br />

<strong>del</strong> DNA, è frequentemente associata a<br />

una resistenza al trattamento con cisplat<strong>in</strong>o. Una<br />

proposta, recentemente pubblicata da Azzoli, riguarda<br />

la valutazione <strong>del</strong>le mutazioni <strong>del</strong>l’esone<br />

19 e 21 di EGFR (con metodologia PCR), la mutazione<br />

di K-ras mediante sequenziamento diretto<br />

<strong>del</strong>l’esone 2 (poiché il 90% di tutte le mutazioni<br />

è a carico <strong>del</strong> codone 12 e 13) e l’espressione di<br />

ERCC1 mediante immunoistochimica. Anche se<br />

molto <strong>in</strong>teressante appare la possibilità di def<strong>in</strong>ire<br />

sottogruppi di pazienti con diversa sensibilità ai<br />

farmaci mediante analisi di biologia molecolare, i<br />

risultati degli studi pubblicati e le numerose valutazioni<br />

<strong>in</strong> corso non consentono di identificare<br />

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