Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...
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Ministero della Salute caso, indipendentemente dallo stadio iniziale, deve essere valutato con modalità interdisciplinari nell’ambito di un gruppo interdisciplinare di cure, che per il carcinoma polmonare prevede la presenza di Pneumologo, Chirurgo Toracico, Radioterapista, Oncologo Clinico e Specialista di Cure Palliative. A seconda di specifiche necessità può essere richiesta la presenza del Radiologo, del Medico Nucleare, dell’Anatomopatologo e del Genetista. È preferibile che la maggioranza di queste figure professionali insista fisicamente nella medesima struttura. Ai fini terapeutici continua a essere considerato separatamente l’approccio per il carcinoma polmonare non a piccole cellule (80% dei carcinomi polmonari) da quello del carcinoma polmonare a piccole cellule (20%). Per i pazienti anziani (> 70 anni d’età) e con malattia metastatica all’esordio, benché esista ancora un’indicazione a trattamenti chemioterapici a 2 farmaci, la maggior parte di essi, prevalentemente per il co-esistere di comorbilità, riceve un trattamento monochemioterapico. Al momento della progressione clinica o della recidiva, i pazienti appartenenti ai primi due gruppi sopraindicati abitualmente ricevono un’ulteriore linea di chemioterapia a 2 farmaci, mentre per i pazienti con esordio clinico in stadio di malattia metastatica l’indicazione terapeutica più comune è per una monochemioterapia con i farmaci per i quali è disponibile l’indicazione specifica. 2.3. Stadiazione e “risk assessment” La stadiazione del cancro del polmone è utile sia dal punto di vista prognostico sia per la valutazione e la scelta del tipo di trattamento. In accordo con la versione attualmente disponibile, la quinta edizione del UICC-AJCC Staging System (aggiornata nel corso del 2009), estensione e diffusione del NSCLC (non-small cell lung cancer) vengono definite come segue. Estensione e localizzazione del tumore – T • Tx: con Tx si vuole indicare la presenza di tumore certo ma non ancora rilevabile mediante metodiche radiografiche e videoscopiche. La certezza di tumore è indicata dalla presenza di cellule maligne nell’escreato o nel liquido di lavaggio bronchiolo-alveolare (BAL). • T0: assenza di tumore. • T1: tumore confinato all’interno del polmone e con un diametro inferiore a 3 cm. Non coinvolge i bronchi principali. • T2: tumore con almeno una delle seguenti caratteristiche: - diametro maggiore di 3 cm; - coinvolgimento del bronco principale ma distante più di 2 cm dalla biforcazione della trachea; - invasione della pleura viscerale; - presenza di atelettasia o di polmonite ostruttiva che non coinvolge l’intero polmone. • T3: tumore con almeno una delle seguenti caratteristiche: - invasione della parete toracica, diaframma, pericardio parietale; - coinvolgimento del bronco principale a meno di 2 cm dalla trachea ma senza coinvolgere la biforcazione bronchiale; - atelettasia o polmonite dell’intero polmone. • T4: tumore con almeno una delle seguenti caratteristiche: - tumore di qualsiasi dimensione ma che invade il mediastino, il cuore, i grandi vasi mediastinici, la trachea, l’esofago o le vertebre; - presenza di versamento pleurico maligno o versamento pericardico maligno; - noduli tumorali satelliti in uno dei lobi omolaterali. Coinvolgimento linfonodale – N • Nx: metastasi linfonodali non rilevabili. 6
Neoplasie polmonari 2 • N0: assenza di linfonodi colpiti. • N1: colpiti i linfonodi subsegmentali, segmentali, lobari, interlobari o ilari omolaterali. • N2: colpiti i linfonodi mediastinici omolaterali. • N3: colpiti i linfonodi controlaterali o i linfonodi cervicali omolaterali. Presenza di metastasi – M • Mx: metastasi a distanza non rilevabili. • M0: assenza di metastasi. • M1: presenza di metastasi a distanza. Per quanto riguarda il microcitoma (small cell lung cancer, SCLC), la stadiazione attualmente accreditata è la seguente: • malattia limitata (30% dei pazienti) = confinata a un emitorace, con o senza coinvolgimento dei linfonodi mediastinici, ilari e clavicolari omolaterali; • malattia estesa (70% dei pazienti) = tutto ciò che va oltre (oppure neoplasia ricorrente). Risk assessment. L’analisi degli studi di correlazione dimostra che, ancora oggi, il principale fattore prognostico nel NSCLC rimane lo stadio di malattia. A parità di stadio di malattia, i fattori prognostici più importanti sono il performance status (PS) e la recente perdita di peso. Le due scale utilizzate per la definizione del PS sono la scala ECOG e il metodo di Karnofsky. In particolare, dal punto di vista prognostico sembra utile suddividere i pazienti in due gruppi: pazienti con PS 0- 1 e pazienti con PS maggiore o uguale a 2. Nelle serie di pazienti esaminate appare evidente come la sopravvivenza dei pazienti con PS pari a 2 sia significativamente inferiore a quella dei pazienti con PS 0-1; in parte tale fenomeno sembra essere dovuto alla maggiore incidenza di tossicità del trattamento in questo sottogruppo di pazienti. Mentre il trattamento dei pazienti con PS 0-1 è indicato in modo incontrovertibile, tale approccio è tuttora in fase di discussione per i pazienti con PS pari a 2. L’età è storicamente un fattore prognostico importante, anche se le recenti analisi hanno evidenziato che l’impatto del trattamento sui pazienti di età > 70 anni non sia così detrimente come si riteneva in passato, anzi sia vantaggioso per i parametri di sopravvivenza assoluti. I pazienti che hanno perso più del 5% del loro peso corporeo nei 3-6 mesi precedenti hanno una prognosi peggiore dei pazienti che non hanno presentato questa sintomatologia. Numerosi studi pubblicati negli ultimi 15 anni hanno indicato che la mutazione del protooncogene ras, in particolare K-ras, determina una prognosi sfavorevole negli individui con NSCLC, stadio IV. Inoltre, l’infiltrazione patologica e l’estensione della resezione chirurgica possono fornire le informazioni prognostiche più critiche, ma la mutazione dell’oncogene K-ras e l’assenza di espressione del proto-oncogene H-ras p21 possono aumentare le informazioni ottenute dall’esame istologico tradizionale. 2.4. Patologia molecolare Criteri di diagnosi e di stadiazione istologica. Come per tutte le neoplasie è determinante uno stretto rapporto tra Chirurgo, Oncologo e Anatomopatologo, al fine di ottenere il maggior numero di informazioni necessarie per una corretta valutazione prognostica e un’accurata definizione delle potenzialità di risposta ai trattamenti successivi (radioterapia, chemioterapia, terapie a bersaglio molecolare). Le procedure da seguire per un corretto campionamento del pezzo operatorio ai fini della diagnosi e della stadiazione del tumore sono state definite con accuratezza. È necessaria un’accurata descrizione del pezzo operatorio (peso e/o dimensioni; tipo di resezione chirurgica; condizioni della pleura viscerale), delle caratteristiche del tu- 7
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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />
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di un gruppo <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are di cure,<br />
che per il carc<strong>in</strong>oma polmonare prevede la presenza<br />
di Pneumologo, Chirurgo Toracico, Radioterapista,<br />
Oncologo Cl<strong>in</strong>ico e Specialista di Cure Palliative.<br />
A seconda di specifiche necessità può essere richiesta<br />
la presenza <strong>del</strong> Radiologo, <strong>del</strong> Medico Nucleare,<br />
<strong>del</strong>l’Anatomopatologo e <strong>del</strong> Genetista. È preferibile<br />
che la maggioranza di queste figure professionali<br />
<strong>in</strong>sista fisicamente nella medesima struttura. Ai<br />
f<strong>in</strong>i terapeutici cont<strong>in</strong>ua a essere considerato separatamente<br />
l’approccio per il carc<strong>in</strong>oma polmonare<br />
non a piccole cellule (80% dei carc<strong>in</strong>omi polmonari)<br />
da quello <strong>del</strong> carc<strong>in</strong>oma polmonare a piccole<br />
cellule (20%). Per i pazienti anziani (> 70<br />
anni d’età) e con malattia metastatica all’esordio,<br />
benché esista ancora un’<strong>in</strong>dicazione a trattamenti<br />
chemioterapici a 2 farmaci, la maggior parte di<br />
essi, prevalentemente per il co-esistere di comorbilità,<br />
riceve un trattamento monochemioterapico.<br />
Al momento <strong>del</strong>la progressione cl<strong>in</strong>ica o <strong>del</strong>la recidiva,<br />
i pazienti appartenenti ai primi due gruppi<br />
sopra<strong>in</strong>dicati abitualmente ricevono un’ulteriore<br />
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pazienti con esordio cl<strong>in</strong>ico <strong>in</strong> stadio di malattia<br />
metastatica l’<strong>in</strong>dicazione <strong>terapeutica</strong> più comune<br />
è per una monochemioterapia con i farmaci per i<br />
quali è disponibile l’<strong>in</strong>dicazione specifica.<br />
2.3. Stadiazione e “risk assessment”<br />
La stadiazione <strong>del</strong> cancro <strong>del</strong> polmone è utile sia<br />
dal punto di vista prognostico sia per la valutazione<br />
e la scelta <strong>del</strong> tipo di trattamento. In accordo<br />
con la versione attualmente disponibile, la qu<strong>in</strong>ta<br />
edizione <strong>del</strong> UICC-AJCC Stag<strong>in</strong>g System (aggiornata<br />
nel corso <strong>del</strong> 2009), estensione e diffusione<br />
<strong>del</strong> NSCLC (non-small cell lung cancer) vengono<br />
def<strong>in</strong>ite come segue.<br />
Estensione e localizzazione <strong>del</strong> tumore – T<br />
• Tx: con Tx si vuole <strong>in</strong>dicare la presenza di tumore<br />
certo ma non ancora rilevabile mediante<br />
metodiche radiografiche e videoscopiche. La<br />
certezza di tumore è <strong>in</strong>dicata dalla presenza di<br />
cellule maligne nell’escreato o nel liquido di<br />
lavaggio bronchiolo-alveolare (BAL).<br />
• T0: assenza di tumore.<br />
• T1: tumore conf<strong>in</strong>ato all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> polmone<br />
e con un diametro <strong>in</strong>feriore a 3 cm. Non co<strong>in</strong>volge<br />
i bronchi pr<strong>in</strong>cipali.<br />
• T2: tumore con almeno una <strong>del</strong>le seguenti caratteristiche:<br />
- diametro maggiore di 3 cm;<br />
- co<strong>in</strong>volgimento <strong>del</strong> bronco pr<strong>in</strong>cipale ma<br />
distante più di 2 cm dalla biforcazione <strong>del</strong>la<br />
trachea;<br />
- <strong>in</strong>vasione <strong>del</strong>la pleura viscerale;<br />
- presenza di atelettasia o di polmonite ostruttiva<br />
che non co<strong>in</strong>volge l’<strong>in</strong>tero polmone.<br />
• T3: tumore con almeno una <strong>del</strong>le seguenti caratteristiche:<br />
- <strong>in</strong>vasione <strong>del</strong>la parete toracica, diaframma,<br />
pericardio parietale;<br />
- co<strong>in</strong>volgimento <strong>del</strong> bronco pr<strong>in</strong>cipale a<br />
meno di 2 cm dalla trachea ma senza co<strong>in</strong>volgere<br />
la biforcazione bronchiale;<br />
- atelettasia o polmonite <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tero polmone.<br />
• T4: tumore con almeno una <strong>del</strong>le seguenti caratteristiche:<br />
- tumore di qualsiasi dimensione ma che <strong>in</strong>vade<br />
il mediast<strong>in</strong>o, il cuore, i grandi vasi mediast<strong>in</strong>ici,<br />
la trachea, l’esofago o le vertebre;<br />
- presenza di versamento pleurico maligno o<br />
versamento pericardico maligno;<br />
- noduli tumorali satelliti <strong>in</strong> uno dei lobi omolaterali.<br />
Co<strong>in</strong>volgimento l<strong>in</strong>fonodale – N<br />
• Nx: metastasi l<strong>in</strong>fonodali non rilevabili.<br />
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