Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...
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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />
guiti. Dopo la mobilizzazione, il paziente dovrebbe<br />
essere sottoposto a trapianto autologo. L’evidenza<br />
che il trapianto autologo è utile <strong>in</strong> questi pazienti è<br />
stata classificata come di grado B nelle l<strong>in</strong>ee guida<br />
SIE/SIES/GITMO.<br />
L<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>dolenti. Trapianto autologo dopo recidiva:<br />
il trapianto di CSE autologhe si è dimostrato<br />
superiore alla chemioterapia, nei pazienti con l<strong>in</strong>fomi<br />
<strong>in</strong>dolenti recidivati, <strong>in</strong> 6 studi retrospettivi<br />
controllati e <strong>in</strong> uno studio (EBMT/CUP) prospettico<br />
randomizzato. Quest’ultimo ha dimostrato<br />
una riduzione <strong>del</strong>le recidive di quasi il 50% con<br />
un miglioramento sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di DFS sia di sopravvivenza.<br />
In casistiche consistenti la sopravvivenza<br />
a 10 anni per pazienti sottoposti a trapianto<br />
di CSE autologhe è <strong>del</strong> 60% circa, con una sopravvivenza<br />
libera da malattia <strong>del</strong> 35% circa. Sulla<br />
base di questi risultati, il trapianto autologo è diventato<br />
la terapia standard nei l<strong>in</strong>fomi a basso<br />
grado recidivati, quando classificati come ad alto<br />
rischio, e specialmente nei pazienti sotto 65 anni<br />
di età. Viene raccomandato (evidenza grado B)<br />
dalle l<strong>in</strong>ee guida SIE/SIES/GITMO.<br />
L<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>dolenti. Trapianto allogenico: il trapianto<br />
di CSE allogeniche non è <strong>in</strong>dicato come<br />
terapia di prima l<strong>in</strong>ea nei l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>dolenti, anche<br />
se ad alto rischio e con malattia avanzata. Il trapianto<br />
di CSE allogeniche può essere un’opzione<br />
<strong>terapeutica</strong> nei pazienti con l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>dolenti recidivati<br />
o che non rispondono a chemioterapia<br />
convenzionale. Questo trova supporto <strong>in</strong> un elevato<br />
numero di studi retrospettivi. La mortalità<br />
legata al trapianto è <strong>del</strong> 20% circa ed è più alta<br />
nei pazienti chemioresistenti. I fattori predittivi di<br />
risultato sono una età giovane (sotto 40 anni), la<br />
malattia chemiosensibile e una buona condizione<br />
cl<strong>in</strong>ica. Nei pazienti vivi a 2 anni dopo trapianto<br />
allogenico è frequente la remissione molecolare<br />
che può durare a lungo term<strong>in</strong>e. Il gruppo italiano<br />
GITMO ha recentemente pubblicato il risultato<br />
di uno studio prospettico di trapianto allogenico<br />
con regime a <strong>in</strong>tensità ridotta (cosiddetto RIC)<br />
nei l<strong>in</strong>fomi. Il regime consta di una comb<strong>in</strong>azione<br />
di tiotepa, ciclofosfamide e fludarab<strong>in</strong>a: <strong>in</strong> particolare,<br />
la sopravvivenza dei l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>dolenti (follicolari)<br />
risultava superiore al 75%, con una TRM<br />
globale <strong>del</strong> 10% circa. L’impiego di regimi RIC<br />
ha consentito di <strong>in</strong>nalzare l’età dei pazienti candidabili<br />
al trapianto, anche <strong>in</strong> considerazione <strong>del</strong>l’età<br />
media dei pazienti con l<strong>in</strong>fomi follicolari.<br />
L<strong>in</strong>fomi aggressivi. Trapianto autologo <strong>in</strong> prima<br />
l<strong>in</strong>ea: alcuni studi prospettici hanno suggerito che<br />
il trapianto di CSE autologhe sia superiore alla<br />
chemioterapia convenzionale nei l<strong>in</strong>fomi aggressivi<br />
<strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea. Tuttavia, due metanalisi di 11<br />
studi randomizzati hanno evidenziato sopravvivenza<br />
non dissimile con le due strategie. La raccomandazione<br />
SIE/SIES/GITMO è che un paziente<br />
con l<strong>in</strong>foma aggressivo, tipicamente un l<strong>in</strong>foma<br />
diffuso a grandi cellule, possa essere arruolato<br />
<strong>in</strong> un programma di alte dosi con trapianto autologo<br />
nel contesto di uno studio cl<strong>in</strong>ico, ma che<br />
questa strategia non possa ancora essere considerata<br />
convenzionale.<br />
L<strong>in</strong>fomi aggressivi. Trapianto autologo dopo recidiva:<br />
lo studio PARMA rappresenta un punto di riferimento<br />
nella storia <strong>del</strong> trapianto autologo nei l<strong>in</strong>fomi:<br />
è stato il primo studio prospettico randomizzato<br />
a dimostrare che nei pazienti con l<strong>in</strong>fomi aggressivi,<br />
e con malattia chemiosensibile (che qu<strong>in</strong>di<br />
avevano ottenuto una very good partial remission), il<br />
trapianto di CSE autologhe aumentava significativamente<br />
la sopravvivenza, rispetto alla chemioterapia<br />
convenzionale (53% vs 32%). Questo studio è stato<br />
confermato da molti studi di fase II. Le l<strong>in</strong>ee guida<br />
SIE/SIES/GITMO raccomandano, pertanto, alte<br />
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