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Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />

e può solo essere <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> un grande Ospedale.<br />

Il trapianto di CSE è <strong>in</strong> grado di guarire il 50%<br />

circa dei pazienti affetti da patologie oncoematologiche.<br />

L’attività di trapianto di CSE deve essere<br />

def<strong>in</strong>ita e regolata all’<strong>in</strong>terno di un Programma<br />

di Trapianto, che si articola <strong>in</strong> tre componenti:<br />

A) l’Unità Cl<strong>in</strong>ica; B) il Centro di Raccolta e C)<br />

il Laboratorio di Processazione <strong>del</strong>le CSE. Queste<br />

tre componenti devono essere localizzate all’<strong>in</strong>terno<br />

di strutture di degenza e di laboratorio localizzate<br />

di norma nella stessa area metropolitana.<br />

Tale v<strong>in</strong>colo non si applica ad alcune componenti,<br />

quali la criopreservazione <strong>del</strong> sangue placentare o<br />

particolari protocolli di manipolazione cellulare.<br />

Il programma di trapianto prevede un Direttore<br />

di Programma e un Responsabile tecnico-operativo<br />

per ognuna <strong>del</strong>le tre componenti. Il Direttore<br />

di Programma deve essere specialista <strong>in</strong> una <strong>del</strong>le<br />

seguenti discipl<strong>in</strong>e: Ematologia, Oncologia Medica,<br />

Pediatria e Immunologia; deve documentare<br />

la propria attività trapiantologica svolta nel corso<br />

degli ultimi 10 anni e deve supportare la propria<br />

competenza con adeguate pubblicazioni scientifiche.<br />

Il Direttore <strong>del</strong> Programma è responsabile<br />

<strong>del</strong>la gestione medica e amm<strong>in</strong>istrativa, nonché<br />

<strong>del</strong> coord<strong>in</strong>amento <strong>del</strong>le tre unità <strong>del</strong> programma<br />

aff<strong>in</strong>ché esse oper<strong>in</strong>o secondo protocolli approvati<br />

e validati, con esecuzione degli opportuni controlli<br />

di qualità <strong>del</strong>le procedure e <strong>del</strong>le attività e con<br />

l’adozione di comuni programmi di formazione<br />

cont<strong>in</strong>ua. Il regolare coord<strong>in</strong>amento <strong>del</strong>l’attività<br />

<strong>del</strong>le tre componenti deve essere documentato.<br />

La normativa che regola i programmi trapianti <strong>in</strong><br />

Italia è contenuta nell’Accordo Stato Regioni pubblicato<br />

sulla Gazzetta Ufficiale 30 settembre 2003.<br />

Questo prevede un accreditamento regionale all’attività<br />

trapianto, <strong>in</strong> accordo con il Centro Nazionale<br />

Trapianto (CNT), il GITMO (Gruppo<br />

Italiano di Midollo Osseo) e le altre organizzazioni<br />

GRACE (Gruppo Raccolta e Amplificazione <strong>del</strong>le<br />

Cellule Emopoietiche), SIE (Società Italiana di<br />

Ematologia) e SIMTI (Società Italiana di Medic<strong>in</strong>a<br />

Trasfusionale e Immunoematologia). Questo<br />

documento stabilisce che:<br />

• le regioni identificano le strutture autorizzate<br />

alle procedure di trapianto di CSE;<br />

• tali strutture devono rispondere a requisiti stabiliti<br />

dal CNT/GITMO <strong>in</strong> accordo con normativa<br />

Europea (EBMT/JACIE);<br />

• le strutture devono essere parte <strong>del</strong>la rete nazionale<br />

GITMO;<br />

• le procedure di trapianto di CSE non possono<br />

essere eseguite al di fuori <strong>del</strong>le strutture autorizzate;<br />

• l’idoneità <strong>del</strong>le strutture è sottoposta a visite<br />

ispettive, organizzate dal CNT/GITMO e dagli<br />

organismi europei (EBMT/JACIE).<br />

Trapianto di CSE autologhe. Si <strong>in</strong>tende per trapianto<br />

autologo una procedura composta di due<br />

fasi dist<strong>in</strong>te: nella prima fase vengono raccolte<br />

CSE dal paziente stesso, mentre nella seconda fase<br />

il paziente viene sottoposto a chemioterapia ad<br />

alte dosi (cosiddette dosi massimali) seguita dall’<strong>in</strong>fusione<br />

<strong>del</strong>le CSE precedentemente raccolte.<br />

Le CSE autologhe possono essere ottenute sia dal<br />

midollo osseo (espianto <strong>in</strong> sala operatoria) sia dal<br />

sangue periferico dopo stimolazione con fattori<br />

di crescita (G-CSF). Attualmente la quasi totalità<br />

<strong>del</strong>le raccolte viene eseguita da sangue periferico<br />

(CSP, o cellule stam<strong>in</strong>ali periferiche). La raccolta<br />

di CSP può avvenire con soli fattori di crescita,<br />

ovvero con chemioterapia (tipicamente ciclofosfamide<br />

o citarab<strong>in</strong>a ad alte dosi) seguita da fattori<br />

di crescita. Nei l<strong>in</strong>fomi, oggetto <strong>del</strong>la presente<br />

trattazione, la mobilizzazione di CSP avviene di<br />

solito con la comb<strong>in</strong>azione chemioterapia/fattori<br />

di crescita: la chemioterapia può essere molto diversa<br />

e <strong>in</strong>clude ciclofosfamide ad alte dosi (CY<br />

2-7 g/m 2 ), citarab<strong>in</strong>a ad alte dosi (ARA-C 1,5-2<br />

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