Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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Ministero della Salute neoplastica, quando necessaria, durante l’intervento chirurgico o per la valutazione dei margini di resezione chirurgica o per rispondere in genere a eventuali quesiti le cui risposte possono modificare l’atto operatorio; • 1 Unità di Surgical Pathology che applichi criteri di campionamento standard e di refertazione protocollata. Questa deve includere: - la dimensione del tumore, - i suoi rapporti con le strutture intrapancreatiche ed extrapancreatiche, compresi i margini di resezione, - l’istotipo, - il grading morfologico, - il numero di linfonodi isolati (come minimo 10), - il profilo immunofenotipico della cellularità neoplastica; • un volume di attività di almeno 50 resezioni per anno. Per riconoscere una dimensione di eccellenza in questa patologia occorre che la struttura di Anatomia Patologica disponga di: • una funzione di immunoistochimica, possibilmente automatizzata per assicurare la riproducibilità; • pannelli anticorpali più ampi, che comprendano per gli adenocarcinomi duttali anticorpi antifattori di crescita e di adesione ed enzimi e per i tumori endocrini anticorpi anti-marcatori ormonali specifici, utili nella caratterizzazione dei tipi cellulari tumorali. In particolare, si ricorda che per i tumori endocrini la classificazione morfo-funzionale definitiva di un tumore endocrino del pancreas dovrebbe prendere in considerazione: oltre alla sindrome clinica indotta da, o associata con, un tumore e alla determinazione della concentrazione ematica degli ormoni, per identificare gli ormoni secreti dal tumore, (a) la taglia (la massa) del tumore (tumori con un diametro maggiore di 2 cm hanno un rischio aumentato di comportamento maligno, mentre quelli maggiori di 3 cm sono usualmente maligni), (b) la differenziazione istologica e il probabile comportamento biologico del tumore, (c) il/i fenotipo/i delle varie cellule tumorali e, se necessario e fattibile, (d) l’analisi genetica molecolare del tumore. A questo proposito si cita che le basi molecolari dell’adenocarcinoma duttale comprendono diverse alterazioni genetiche, alcune delle quali sono particolarmente frequenti: mutazione puntiforme di K-ras, amplificazione di HER2, perdita di eterozigosi e mutazione intragenica di TP53, metilazione di diverse molecole e overespressione di alcuni microRNA; • dispositivi per studi di biologia molecolare (real time PCR, sequenziatori, dispositivi per ibridizzazione in situ) per l’analisi di tali alterazioni genetiche devono essere disponibili per il laboratorio di Anatomia Patologica, eventualmente anche come “facilities” a cui accedere. Occorre inoltre che l’Anatomopatologo abbia un’esperienza consolidata in tecniche geneticomolecolari e in quelle di immunoistochimica con orientamento ormonale. È oggi indispensabile poter fruire di una banca di tessuti congelati idoneamente attrezzata. Il volume di attività necessario per ottenere il riconoscimento di una dimensione di eccellenza è di circa 200 resezioni per anno. Strumentazioni necessarie e volumi di attività raccomandati per Servizi di Endoscopia Digestiva In un Centro che esegua attività diagnostica di ecoendoscopia, ERCP e posizionamento di protesi, la dotazione strumentale minima disponibile deve comprendere: • 1 videoecoendoscopio diagnostico radiale; • 1 videoecoendoscopio operativo settoriale; 114

Neoplasie del pancreas 6 • 2 duodenoscopi a visione laterale a largo canale; • 2 videogastroscopi a largo canale. Devono inoltre essere ovviamente disponibili i relativi accessori endoscopici (incluso un adeguato numero di protesi) e materiali di consumo. Va considerato con attenzione, inoltre, il problema della formazione/competenza degli operatori e del livello di esperienza del Centro nel suo complesso. Il numero di procedure necessario per acquisire la necessaria competenza non è definito da un corpo di evidenze di letteratura, ma, basandosi sul parere di esperti, sulle esperienze dei programmi di train - ing e su alcune linee guida. Si può ritenere che la soglia minima di competenza per prevedere un’autonomia operativa possa essere di circa 150 procedure sia per l’ERCP sia per l’EUS. Una volta raggiunta la competenza si può stimare che per ogni operatore sia preferibile mantenere un volume di attività annuo di circa 100 procedure per l’ERCP e di 200 per l’ecoendoscopia. Poiché per mantenere la continuità è necessaria la formazione di almeno 2 operatori, si può dedurre che i volumi minimi di attività di un Centro dovrebbero essere di circa 200 procedure per l’ERCP e di 400 procedure per l’EUS. Ovviamente tali numeri hanno valore indicativo, in quanto molte sono le variabili che possono influire sull’acquisizione e sul mantenimento della competenza. Criteri per l’accreditamento/valutazione dell’eccellenza di strutture di Oncologia Medica coinvolte nel trattamento dei tumori pancreatici La complessità e la multidisciplinarietà richiesta dai trattamenti integrati dell’adenocarcinoma pancreatico resecabile, borderline e localmente avanzato pur in assenza di standard terapeutici chiaramente definiti e condivisi in questo “setting” di malattia rendono sconsigliabile il trattamento di forme potenzialmente curabili al di fuori di Centri ad alta specializzazione ove siano disponibili teams multidisciplinari che comprendano Gastroenterologia/Endoscopia Interventistica, Chirurgia Specialistica, Radioterapia e Oncologia Medica. Inoltre, la possibilità di valutare e trattare i pazienti nell’ambito di studi clinici controllati rappresenta, anche in contesti di alta specializzazione, un elemento discriminante per la valutazione di eccellenza. Il trattamento della malattia avanzata, d’altro canto, si avvale essenzialmente dell’esperienza dell’Oncologo Medico direttamente coinvolto nella gestione del paziente (almeno 20 pazienti/anno), della standardizzazione delle procedure (linee guida interne, algoritmi di trattamento codificati, protocolli di trattamento aderenti agli standard internazionali) e della disponibilità di figure professionali di supporto alla gestione integrata del paziente (palliativista/terapista del dolore, gastroenterologo/nutrizionista, psicologo, personale infermieristico dedicato ecc.). La possibilità di valutare e trattare i pazienti nell’ambito di studi clinici controllati rappresenta un elemento discriminante per la valutazione di eccellenza. Criteri per l’accreditamento/valutazione dell’eccellenza di strutture di Radioterapia coinvolte nel trattamento dei tumori pancreatici I Centri impegnati nel trattamento radiante dell’adenocarcinoma pancreatico dovranno essere dotati di TC-Simulatore per la pianificazione di Radioterapia Conformazionale 3D. I controlli di qualità dovranno permettere l’esame dei piani di cura e i dati dosimetrici di ogni trattamento radiante eseguito. I piani di cura dovranno essere definiti sul tumore (gross tumor volume, GTV), sul tumore clinicamente definibile (clinic target volume, CTV) e sul volume pianificato come bersaglio (planning target volume, PTV). La dose dovrà essere stabilita entro il range considerato standard (da 50 a 60 Gy, in frazioni giornaliere di 115

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neoplastica, quando necessaria, durante l’<strong>in</strong>tervento<br />

chirurgico o per la valutazione dei<br />

marg<strong>in</strong>i di resezione chirurgica o per rispondere<br />

<strong>in</strong> genere a eventuali quesiti le cui risposte<br />

possono modificare l’atto operatorio;<br />

• 1 Unità di Surgical Pathology che applichi criteri<br />

di campionamento standard e di refertazione<br />

protocollata. Questa deve <strong>in</strong>cludere:<br />

- la dimensione <strong>del</strong> tumore,<br />

- i suoi rapporti con le strutture <strong>in</strong>trapancreatiche<br />

ed extrapancreatiche, compresi i marg<strong>in</strong>i<br />

di resezione,<br />

- l’istotipo,<br />

- il grad<strong>in</strong>g morfologico,<br />

- il numero di l<strong>in</strong>fonodi isolati (come m<strong>in</strong>imo<br />

10),<br />

- il profilo immunofenotipico <strong>del</strong>la cellularità<br />

neoplastica;<br />

• un volume di attività di almeno 50 resezioni<br />

per anno.<br />

Per riconoscere una dimensione di eccellenza <strong>in</strong><br />

questa patologia occorre che la struttura di Anatomia<br />

Patologica disponga di:<br />

• una funzione di immunoistochimica, possibilmente<br />

automatizzata per assicurare la riproducibilità;<br />

• pannelli anticorpali più ampi, che comprendano<br />

per gli adenocarc<strong>in</strong>omi duttali anticorpi antifattori<br />

di crescita e di adesione ed enzimi e per i<br />

tumori endocr<strong>in</strong>i anticorpi anti-marcatori ormonali<br />

specifici, utili nella caratterizzazione dei<br />

tipi cellulari tumorali. In particolare, si ricorda<br />

che per i tumori endocr<strong>in</strong>i la classificazione<br />

morfo-funzionale def<strong>in</strong>itiva di un tumore endocr<strong>in</strong>o<br />

<strong>del</strong> pancreas dovrebbe prendere <strong>in</strong> considerazione:<br />

oltre alla s<strong>in</strong>drome cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong>dotta<br />

da, o associata con, un tumore e alla determ<strong>in</strong>azione<br />

<strong>del</strong>la concentrazione ematica degli ormoni,<br />

per identificare gli ormoni secreti dal tumore,<br />

(a) la taglia (la massa) <strong>del</strong> tumore (tumori con<br />

un diametro maggiore di 2 cm hanno un rischio<br />

aumentato di comportamento maligno, mentre<br />

quelli maggiori di 3 cm sono usualmente maligni),<br />

(b) la differenziazione istologica e il probabile<br />

comportamento biologico <strong>del</strong> tumore, (c)<br />

il/i fenotipo/i <strong>del</strong>le varie cellule tumorali e, se<br />

necessario e fattibile, (d) l’analisi genetica molecolare<br />

<strong>del</strong> tumore. A questo proposito si cita che<br />

le basi molecolari <strong>del</strong>l’adenocarc<strong>in</strong>oma duttale<br />

comprendono diverse alterazioni genetiche, alcune<br />

<strong>del</strong>le quali sono particolarmente frequenti:<br />

mutazione puntiforme di K-ras, amplificazione<br />

di HER2, perdita di eterozigosi e mutazione <strong>in</strong>tragenica<br />

di TP53, metilazione di diverse molecole<br />

e overespressione di alcuni microRNA;<br />

• dispositivi per studi di biologia molecolare (real<br />

time PCR, sequenziatori, dispositivi per ibridizzazione<br />

<strong>in</strong> situ) per l’analisi di tali alterazioni<br />

genetiche devono essere disponibili per il laboratorio<br />

di Anatomia Patologica, eventualmente<br />

anche come “facilities” a cui accedere.<br />

Occorre <strong>in</strong>oltre che l’Anatomopatologo abbia<br />

un’esperienza consolidata <strong>in</strong> tecniche geneticomolecolari<br />

e <strong>in</strong> quelle di immunoistochimica con<br />

orientamento ormonale.<br />

È oggi <strong>in</strong>dispensabile poter fruire di una banca di<br />

tessuti congelati idoneamente attrezzata.<br />

Il volume di attività necessario per ottenere il riconoscimento<br />

di una dimensione di eccellenza è<br />

di circa 200 resezioni per anno.<br />

Strumentazioni necessarie e volumi di attività raccomandati<br />

per Servizi di Endoscopia Digestiva<br />

In un Centro che esegua attività diagnostica di<br />

ecoendoscopia, ERCP e posizionamento di protesi,<br />

la dotazione strumentale m<strong>in</strong>ima disponibile<br />

deve comprendere:<br />

• 1 videoecoendoscopio <strong>diagnostico</strong> radiale;<br />

• 1 videoecoendoscopio operativo settoriale;<br />

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