Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...
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Neoplasie <strong>del</strong> pancreas 6<br />
rispetto al solo 5-FU <strong>in</strong>fusionale/acido fol<strong>in</strong>ico.<br />
Tuttavia, sulla base di numerosi studi di fase II<br />
non controllati che suggeriscono un’attività paragonabile<br />
<strong>in</strong> seconda l<strong>in</strong>ea, la comb<strong>in</strong>azione di capecitab<strong>in</strong>a<br />
e oxaliplat<strong>in</strong>o e la monochemioterapia<br />
con fluoropirimid<strong>in</strong>e possono essere considerate<br />
opzioni terapeutiche appropriate, soprattutto <strong>in</strong><br />
considerazione <strong>del</strong>le condizioni cl<strong>in</strong>iche <strong>del</strong> paziente<br />
e <strong>del</strong>la pregressa esposizione a derivati <strong>del</strong><br />
plat<strong>in</strong>o nel contesto <strong>del</strong> trattamento di prima l<strong>in</strong>ea.<br />
Come nel caso <strong>del</strong> trattamento di prima l<strong>in</strong>ea,<br />
la possibilità di <strong>in</strong>clusione <strong>in</strong> studi cl<strong>in</strong>ici andrebbe<br />
sempre considerata come un’opzione prioritaria<br />
nei pazienti con adenocarc<strong>in</strong>oma pancreatico <strong>in</strong><br />
fase metastatica e progressivi dopo una prima l<strong>in</strong>ea<br />
chemioterapica. Non esistono a oggi evidenze che<br />
support<strong>in</strong>o l’utilizzo di trattamenti specifici <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ee<br />
successive alla seconda al di fuori di studi cl<strong>in</strong>ici<br />
controllati.<br />
6.8. Trattamento dei carc<strong>in</strong>omi endocr<strong>in</strong>i<br />
pancreatici metastatici<br />
Data la relativa rarità di questa patologia si raccomanda<br />
di <strong>in</strong>dirizzare i pazienti ai Centri di Eccellenza.<br />
In assenza di malattia extraepatica la resezione<br />
s<strong>in</strong>crona <strong>del</strong> tumore primitivo e <strong>del</strong>le metastasi<br />
epatiche va presa <strong>in</strong> considerazione.<br />
Analoghi <strong>del</strong>la somatostat<strong>in</strong>a. La somatostat<strong>in</strong>a è<br />
un ormone con azione prevalentemente <strong>in</strong>ibitoria<br />
sui tessuti target. La maggior parte dei suoi effetti<br />
benefici deriva dall’azione <strong>in</strong>ibitoria sulla secrezione<br />
di ormoni e neurotrasmettitori anche se è <strong>in</strong> grado<br />
di agire come <strong>in</strong>ibitore di alcuni fattori di crescita e<br />
<strong>in</strong> vitro risulta <strong>in</strong>durre l’apoptosi di cellule tumorali.<br />
Nei tumori non funzionanti, gli analoghi <strong>del</strong>la<br />
somatostat<strong>in</strong>a mirano alla stabilizzazione <strong>del</strong>la<br />
malattia e andrebbero <strong>in</strong>iziati come trattamento<br />
medico di prima l<strong>in</strong>ea nei pazienti affetti da tu-<br />
more endocr<strong>in</strong>o pancreatico con basso <strong>in</strong>dice di<br />
proliferazione quando il trattamento chirurgico<br />
non possa essere considerato. Nel caso di documentata<br />
progressione di malattia, una risposta<br />
parziale o completa si riscontra <strong>in</strong> circa il 10%<br />
dei pazienti, mentre la stabilizzazione si evidenzia<br />
nel 24-75%.<br />
Nei tumori funzionanti, gli analoghi <strong>del</strong>la somatostat<strong>in</strong>a<br />
sono un trattamento efficace per il controllo<br />
dei s<strong>in</strong>tomi oltre che potenzialmente utili<br />
sulla crescita tumorale, <strong>in</strong> particolare per le neoplasie<br />
endocr<strong>in</strong>e funzionanti rare come VIPomi e<br />
glucagonomi.<br />
La tollerabilità <strong>del</strong>la somatostat<strong>in</strong>a andrebbe testata<br />
<strong>in</strong>iziando il trattamento con analoghi a breve<br />
durata d’azione (es. octreotide 100 μg sc 2-3 volte<br />
al giorno). Successivamente possono essere <strong>in</strong>trodotte<br />
formulazioni a lunga durata d’azione come<br />
lanreotide SR im, lanreotide autogel sc o sandostat<strong>in</strong>a<br />
LAR im (ogni 4 settimane). L’efficacia di<br />
lanreotide e di octreotide è comparabile. L’attività<br />
antiproliferativa (SOM230) di nuovi analoghi è<br />
allo studio. Fattori predittivi negativi di risposta<br />
sono dati da comparsa di metastasi o progressione<br />
di malattia nei primi 6 mesi di osservazione.<br />
Interferone. In ragione dei suoi importanti effetti<br />
collaterali l’<strong>in</strong>terferone viene normalmente utilizzato<br />
<strong>in</strong> seconda l<strong>in</strong>ea per il controllo dei s<strong>in</strong>tomi<br />
<strong>del</strong>le neoplasie funzionanti a basso <strong>in</strong>dice proliferative<br />
(> 2-3%) ed è di rado <strong>in</strong>dicato per i tumori<br />
endocr<strong>in</strong>i pancreatici non funzionanti. La dose<br />
abituale di IFN-alfa2b è di 3-5 milioni di unità<br />
3-5 volte la settimana sottocute.<br />
Chemioterapia. La chemioterapia è <strong>in</strong>dicata come<br />
trattamento medico nei pazienti <strong>in</strong> progressione<br />
di malattia dopo che la bioterapia ha fallito, nei<br />
pazienti <strong>in</strong> cui questa non è applicabile o nei pazienti<br />
con malattia extraepatica.<br />
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