29.12.2014 Views

Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Neoplasie <strong>del</strong> colon-retto 5<br />

Tabella 5.2 Raccomandazioni e Livelli di Evidenza per la terapia <strong>del</strong> carc<strong>in</strong>oma <strong>del</strong> colon-retto<br />

Raccomandazione Livello di Evidenza<br />

A<br />

B<br />

B<br />

A<br />

B<br />

Le associazioni di 5-FU (preferibilmente somm<strong>in</strong>istrato per via <strong>in</strong>fusionale) e AF con oxaliplat<strong>in</strong>o (FOLFOX) o ir<strong>in</strong>otecan<br />

(FOLFIRI) sono da impiegare <strong>in</strong> tutti i pazienti <strong>in</strong> condizioni di essere trattati con una polichemioterapia;<br />

<strong>in</strong> alternativa il farmaco di scelta è il 5-FU, preferibilmente somm<strong>in</strong>istrato <strong>in</strong> <strong>in</strong>fusione cont<strong>in</strong>ua e associato ad AF.<br />

Non esiste differenza tra l’impiego <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea di una comb<strong>in</strong>azione rispetto all’altra. Le fluoropirimid<strong>in</strong>e orali<br />

(capecitab<strong>in</strong>a, UFT) possono sostituire la monoterapia con 5-FU + AF (Livello di Evidenza I)<br />

Allo stato attuale l’impiego di capecitab<strong>in</strong>a <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con oxaliplat<strong>in</strong>o (CAPOX) può sostituire i regimi <strong>in</strong>fusionali,<br />

mentre la sua associazione con ir<strong>in</strong>otecan (CAPIRI) deve essere impiegata, con attenzione agli effetti<br />

collaterali, soltanto nei pazienti <strong>in</strong> cui esistano contro<strong>in</strong>dicazioni all’impiego di regimi <strong>in</strong>fusionali con 5-FU (Livello<br />

di Evidenza II)<br />

L’associazione di bevacizumab (anti-VEGF) alla chemioterapia con 5-FU o capecitab<strong>in</strong>a e ir<strong>in</strong>otecan o oxaliplat<strong>in</strong>o<br />

nei pazienti non pretrattati è superiore <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sopravvivenza rispetto alla sola chemioterapia e può essere<br />

considerata di prima scelta <strong>in</strong> pazienti senza contro<strong>in</strong>dicazioni. Bevacizumab <strong>in</strong> associazione alla chemioterapia<br />

può essere impiegato <strong>in</strong> seconda l<strong>in</strong>ea nei pazienti che non lo abbiano impiegato <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea (Livello di<br />

Evidenza II)<br />

Nei pazienti <strong>in</strong> buone condizioni generali, che sono <strong>in</strong> progressione di malattia dopo un precedente trattamento<br />

chemioterapico, deve essere sempre preso <strong>in</strong> considerazione un trattamento di seconda l<strong>in</strong>ea (Livello di Evidenza I)<br />

I regimi di associazione 5-FU-oxaliplat<strong>in</strong>o (FOLFOX) e 5-FU-ir<strong>in</strong>otecan (FOLFIRI) possono essere utilizzati nel<br />

paziente anziano ultrasettantenne dopo una valutazione multidimensionale che possa selezionare i soggetti con<br />

buon performance status e con un attento monitoraggio <strong>del</strong>le eventuali tossicità (Livello di Evidenza II)<br />

nei pazienti <strong>in</strong> buone condizioni generali. Recenti<br />

studi fanno ipotizzare, nei pazienti con malattia a<br />

lenta evolutività, la possibilità di impiegare una<br />

strategia <strong>terapeutica</strong> che preveda <strong>del</strong>le pause nel<br />

trattamento, allo scopo di ridurre la tossicità e migliorare<br />

la QoL. Per quanto concerne la chemioterapia<br />

loco-regionale, non vi è attualmente evidenza<br />

di una sua maggiore efficacia rispetto alla<br />

terapia sistemica (Livello di Evidenza I), sia perché<br />

l’impatto sulla sopravvivenza risulta essere marg<strong>in</strong>ale,<br />

sia per le complicanze connesse a cateteri <strong>in</strong>trarteriosi<br />

e pompe <strong>in</strong>fusionali. I risultati <strong>del</strong>l’ipertermia<br />

con chemioterapia <strong>in</strong>traoperatoria sono da<br />

considerare ancora sperimentali e devono essere<br />

ottenuti <strong>in</strong> Centri altamente qualificati e con esperienza.<br />

5.7.1. Raccomandazioni e Livelli di Evidenza<br />

La terapia medica effettuata <strong>in</strong> fase as<strong>in</strong>tomatica<br />

risulta più efficace <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sopravvivenza e<br />

QoL, rispetto a quella eseguita alla comparsa di<br />

s<strong>in</strong>tomi (Livello di Evidenza I) [Tabella 5.2].<br />

5.7.2. Valutazione <strong>del</strong>la risposta al trattamento<br />

Nella malattia avanzata la risposta al trattamento<br />

farmacologico viene valutata tramite i parametri<br />

codificati dai criteri RECIST (Response Evaluation<br />

Criteria <strong>in</strong> Solid Tumors) utilizzando l’esame cl<strong>in</strong>ico<br />

e la diagnostica per immag<strong>in</strong>i. Le lesioni misurabili<br />

(dimensioni > 10 mm alla TC <strong>in</strong> caso di<br />

lesioni viscerali) vengono identificate come lesioni<br />

target. Tutte le altre lesioni sono identificate come<br />

lesioni non target. I criteri RECIST codificano 4<br />

tipi di risposta al trattamento, come riportato oltre.<br />

La risposta globale al trattamento è def<strong>in</strong>ita<br />

come la migliore risposta dall’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> trattamento<br />

f<strong>in</strong>o a progressione o recidiva di malattia.<br />

Valutazione <strong>del</strong>le lesioni target<br />

• Risposta completa (complete response, CR):<br />

91

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!