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Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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Neoplasie <strong>del</strong> colon-retto 5<br />

5.7. Trattamento <strong>del</strong>la malattia avanzata<br />

Circa il 20% dei pazienti con carc<strong>in</strong>oma colo-rettale<br />

presenta malattia metastatica alla diagnosi e il<br />

35% dei pazienti trattati con <strong>in</strong>tento curativo svilupperà<br />

malattia avanzata. La terapia dei malati<br />

con CCR avanzato deve essere concepita come<br />

una strategia globale e non più come semplice<br />

l<strong>in</strong>ea di trattamento (cont<strong>in</strong>uum care). In questa<br />

logica va collocata la chirurgia, quando possibile,<br />

e periodi di sospensione <strong>del</strong>la terapia medica o di<br />

mantenimento con farmaci biologici. Questa strategia<br />

deve essere governata dai risultati scientifici,<br />

dall’esperienza e dagli obiettivi che si vogliono raggiungere<br />

nelle varie fasi <strong>del</strong>la malattia. La terapia<br />

medica, mediante l’utilizzo <strong>del</strong>la chemioterapia e<br />

dei farmaci biologici, risulta efficace nel prolungare<br />

OS, sopravvivenza libera da progressione (progression-free<br />

survival, PFS) e qualità di vità (quality of<br />

life, QoL) dei pazienti con tumore avanzato o metastatico.<br />

Attualmente l’OS oscilla <strong>in</strong>torno a 20-<br />

25 mesi. Questo risultato si correla con il numero<br />

di farmaci somm<strong>in</strong>istrati nel corso <strong>del</strong>la malattia,<br />

<strong>in</strong>fatti pazienti che hanno ricevuto i tre farmaci<br />

attivi hanno la migliore sopravvivenza. Il trattamento<br />

chemioterapico <strong>in</strong>iziato nel paziente as<strong>in</strong>tomatico<br />

risulta più efficace <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i sia di sopravvivenza<br />

sia di qualità <strong>del</strong>la vita (Livello di Evidenza<br />

I), rispetto al paziente già s<strong>in</strong>tomatico al<br />

momento <strong>del</strong>la diagnosi. Per molti decenni il<br />

5-FU ha rappresentato il farmaco di scelta da solo<br />

o <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con acido fol<strong>in</strong>ico (AF). Una<br />

metanalisi ha dimostrato un aumento <strong>del</strong>la percentuale<br />

di risposte obiettive e <strong>del</strong>la sopravvivenza<br />

con la comb<strong>in</strong>azione 5-FU e AF rispetto al 5-FU<br />

<strong>in</strong> bolo. La schedula di somm<strong>in</strong>istrazione [bolo vs<br />

<strong>in</strong>fusione cont<strong>in</strong>ua (IC)] determ<strong>in</strong>a la diversa tossicità<br />

(Livello di Evidenza I). Recentemente sono<br />

stati <strong>in</strong>trodotti due farmaci molto attivi <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione<br />

con 5-FU o fluoropirimid<strong>in</strong>e orali nel<br />

cancro <strong>del</strong> colon-retto: ir<strong>in</strong>otecan e oxaliplat<strong>in</strong>o.<br />

Le comb<strong>in</strong>azioni FOLFOX e FOLFIRI o con capecitab<strong>in</strong>a<br />

<strong>in</strong> sostituzione <strong>del</strong> 5-FU sono risultate<br />

equivalenti <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di PFS e OS,<br />

con un differente spettro di tossicità. FOLFOX e<br />

FOLFIRI sono superiori <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di outcome rispetto<br />

a 5-FU e AF (Livello di Evidenza I).<br />

In seconda l<strong>in</strong>ea la somm<strong>in</strong>istrazione <strong>del</strong> FOLFOX<br />

dopo FOLFIRI sembra <strong>in</strong>vece la sequenza migliore.<br />

La fluoropirimid<strong>in</strong>a orale capecitab<strong>in</strong>a può<br />

essere utilizzata <strong>in</strong> sostituzione <strong>del</strong> 5-FU con risultati<br />

sovrapponibili, ma con aspetti diversi di<br />

tossicità (s<strong>in</strong>drome mano-piede, diarrea, mucosite).<br />

Nel trattamento <strong>del</strong> cancro <strong>del</strong> colon-retto<br />

sono stati recentemente <strong>in</strong>trodotti tre anticorpi<br />

monoclonali: bevacizumab, diretto contro il<br />

VEGF (vascular endotelial growth factor), cetuximab<br />

e panitumab contro l’EGFR. Bevacizumab<br />

<strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con ir<strong>in</strong>otecan e 5-FU (IFL) ha<br />

dimostrato un vantaggio statisticamente significativo<br />

<strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di PFS e OS, con<br />

una tossicità maggiore (prote<strong>in</strong>uria, eventi vascolari<br />

arteriosi, perforazione e sangu<strong>in</strong>amenti) rispetto<br />

alla sola capecitab<strong>in</strong>a, anche se le percentuali di<br />

<strong>in</strong>cidenza di eventi avversi sono basse. L’attività<br />

<strong>del</strong>la comb<strong>in</strong>azione capecitab<strong>in</strong>a e bevacizumab<br />

<strong>in</strong> prima e seconda l<strong>in</strong>ea è stata confermata da<br />

altri studi e da studi di fase IV (studi BRITE e<br />

BEAT). Cetuximab (anti-EGFR) ha dimostrato<br />

di essere efficace <strong>in</strong> pazienti pretrattati resistenti a<br />

ir<strong>in</strong>otecan e per tale motivo può attualmente essere<br />

impiegato <strong>in</strong> terapia di seconda l<strong>in</strong>ea, <strong>in</strong> presenza<br />

di positività <strong>del</strong> recettore EGFR sul tessuto tumorale.<br />

È oggi discutibile la reale utilità di tale<br />

determ<strong>in</strong>azione, poiché non esiste una correlazione<br />

tra espressione di EGFR e risposta al trattamento.<br />

Recentemente è stato dimostrato che lo stato mutazionale<br />

<strong>del</strong>l’oncogene K-ras predice il risultato<br />

<strong>del</strong> trattamento con cetuximab e panitumumab.<br />

Infatti, solo se K-ras non è mutato (WT) i due<br />

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