Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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29.12.2014 Views

Ministero della Salute Hereditary non-polyposis colorectal cancer (HNPCC) e malattie infiammatorie croniche dell’intestino (MICI) • Considerare colectomie più estese per i pazienti con storia familiare di CCR o di giovane età (< 50 anni). Neoplasie rettali. La gestione delle neoplasie rettali è divenuta progressivamente articolata ed è stata migliorata dalle informazioni disponibili con l’ecografia endorettale preoperatoria (preoperative endorectal ultrasonography, ERUS). L’accuratezza dell’ecografia nel determinare la profondità dell’invasione tumorale attraverso la stratificazione parietale del retto varia dal 60% al 93%. Attualmente, si possono annoverare tre opzioni curative maggiori: escissione locale, chirurgia addominale con preservazione sfinteriale (sphincter-saving) e resezione abdomino-perineale (abdominoperineal resection, APR). I candidati ideali per la terapia locale che preservi l’anatomia e la funzionalità dello sfintere anale includono quei pazienti affetti da piccole lesioni T1 (invasione soltanto della submucosa) e lesioni T2 (invasione della muscolare propria). Probabilmente i pazienti con lesioni T2 non dovrebbero essere sottoposti alla sola procedura chirurgica: la recidiva locale è infatti elevata. Vi sono tre approcci differenti per l’escissione locale del cancro rettale: transanale, transcoccigeale e trans-sfinterica. Quest’ultima è risultata associata a incontinenza fecale secondaria a disfunzione sfinteriale, e ciò ha fatto ridurre di molto il numero di esecuzioni di tali procedure. Recentemente, una nuova tecnica, la microchirurgia endoscopica transanale (transanal endoscopic microsurgery, TEM), rappresenta un’opzione mini-invasiva per l’escissione locale capace di aggredire lesioni rettali prossimali non accessibili per via transanale, trans-sfinterica, o transcoccigeale. In contrasto ai risultati favorevoli, questa tecnica re- lativamente nuova non ha ottenuto molta popolarità a causa del costoso equipaggiamento, della scarsa familiarità con il setup e per la complessità del sistema operativo della TEM stessa. Il sistema radiante endocavitario per contatto (endocavitary contact radiation therapy, ECR) è un trattamento mini-invasivo i cui risultati sono comparabili con i rilievi di radicalità oncologica di altre terapie locali per le neoplasie rettali T1 e T2 stadiate con ERUS. In ogni modo, in analogia ad altre terapie locali, i risultati oncologici dopo ECR sono peggiori di quelli della terapia chirurgica radicale. A causa della possibilità di non ricorrere all’anestesia generale, l’ECR è un’attraente opzione per i pazienti fragili. I dati clinici che comparano la chirurgia radicale agli approcci locali per early CCR sono eterogenei a causa della selezione dei pazienti, dei disegni degli studi e riguardo l’uso di terapia adiuvante e/o neo adiuvante. I tassi di recidiva sono elevati nei pazienti sottoposti a escissione locale, che dovrebbe essere riservata a neoplasie a basso rischio e in quei pazienti che accettino una probabilità aumentata di recidiva neoplastica e di sottoporsi a un periodo prolungato postoperatorio di sorveglianza oncologica; in questi casi un ruolo importante è giocato dalla chirurgia di “salvataggio”. Per i pazienti con tumore rettale T1, la selezione per l’escissione locale è consigliata per lesioni piccole, di basso grado, distali e senza evidenza di invasione linfovascolare. Dunque, la decisione riguardo l’escissione locale versus la resezione standard in questa popolazione di pazienti richiede un’analisi individualizzata dei rischi e dei benefici. Per i pazienti con neoplasie T2, la selezione per l’escissione locale è estremamente ristretta dai fattori e dagli indicatori di rischio correlati ai pazienti e al tumore. • Cancro distale del retto: T1 - Escissione locale. - Resezione radicale, spesso una APR. 84

Neoplasie del colon-retto 5 - La radio(chemio)terapia postoperatoria non è generalmente indicata. • Cancro distale del retto: T2 - Escissione locale con terapia adiuvante preoperatoria o postoperatoria. - Resezione radicale senza terapia adiuvante, spesso una APR. • Cancro medio del retto: T1 - Escissione locale (es. TEM). - Resezione radicale, usualmente una resezione anteriore bassa con anastomosi ultra-bassa. Eventualmente confezionamento di una diversione enterostomale temporanea prossimale. - La radio(chemio)terapia postoperatoria non è generalmente indicata. • Cancro medio del retto: T2 - Escissione locale (es. TEM) con terapia adiuvante sia preoperatoria sia postoperatoria. - Resezione radicale similare a quella per un cancro T1. • Cancro prossimale del retto: T1 e T2 - Resezione radicale, usualmente una resezione anteriore bassa. Principi di tecnica chirurgica • Escissione transanale. Criteri: < 30% della circonferenza enterica, diametro massimo < 3 cm, margini liberi (> 0,3 cm), mobile (non fisso ai piani profondi), entro gli 8 cm dalla rima anale, T1, T2, assenza di invasione linfovascolare o perineurale, ben differenziato, adeguata identificazione rettale. • Resezione transaddominale. Resezione addomino-perineale o resezione anteriore bassa o anastomosi coloanale utilizzando l’escissione mesorettale totale, affinché si riduca il tasso di margini radiali positivi e si esegua una completa mobilizzazione rettale. Dal punto di vista diagnostico e terapeutico, il carcinoma del retto medio e basso, cioè extrape- ritoneale (normalmente fino a 11-12 cm dal margine anale), presenta delle peculiarità che lo distinguono nettamente dal carcinoma del colon, mentre l’approccio al carcinoma del retto alto non si differenzia sostanzialmente da quello del sigma. La chirurgia del carcinoma del retto medio-basso presenta delle difficoltà tecniche, al punto che in alcuni Paesi europei e nord-americani essa viene demandata a Centri specialistici. I cardini di questa chirurgia, al momento attuale, riguardano: l’escissione totale del mesoretto, nota come total mesorectal excision (TME), nei limiti del possibile la conservazione dell’innervazione simpatica e parasimpatica, detta anche nerve-sparing technique, il margine di sezione distale alla neoplasia libero da neoplasia. I principali interventi chirurgici per il carcinoma del retto medio-basso sono: la resezione anteriore bassa del retto, la resezione del retto con anastomosi coloanale, l’amputazione addomino-perineale (intervento di Miles) e l’escissione locale. La valutazione istologica del pezzo operatorio deve fornire dei criteri diagnostici minimi (da riportare sempre nel referto): istotipo, grado di differenziazione, livello di infiltrazione della parete ed eventuale infiltrazione della sierosa e del grasso periviscerale, distanza dei margini di resezione prossimale, distale, numero di linfonodi esaminati e numero di linfonodi metastatici, presenza/assenza di invasione vascolare e/o linfatica. In particolare, nei tumori del retto deve essere indicata anche l’integrità della fascia mesorettale e la distanza del margine di resezione radiale dalla neoplasia espressa in mm. Nei pazienti trattati con terapia neoadiuvante dovrebbe essere riportato il grado di regressione tumorale (tumour regression grade, TRG). Nel caso dei tumori del retto deve essere sempre eseguita una stadiazione integrata prima di qualsiasi procedura terapeutica, escluse ovviamente le situazioni di emergenza per occlusioni e sanguinamenti. 85

Neoplasie <strong>del</strong> colon-retto 5<br />

- La radio(chemio)terapia postoperatoria non<br />

è generalmente <strong>in</strong>dicata.<br />

• Cancro distale <strong>del</strong> retto: T2<br />

- Escissione locale con terapia adiuvante preoperatoria<br />

o postoperatoria.<br />

- Resezione radicale senza terapia adiuvante,<br />

spesso una APR.<br />

• Cancro medio <strong>del</strong> retto: T1<br />

- Escissione locale (es. TEM).<br />

- Resezione radicale, usualmente una resezione<br />

anteriore bassa con anastomosi ultra-bassa.<br />

Eventualmente confezionamento di una diversione<br />

enterostomale temporanea prossimale.<br />

- La radio(chemio)terapia postoperatoria non<br />

è generalmente <strong>in</strong>dicata.<br />

• Cancro medio <strong>del</strong> retto: T2<br />

- Escissione locale (es. TEM) con terapia adiuvante<br />

sia preoperatoria sia postoperatoria.<br />

- Resezione radicale similare a quella per un<br />

cancro T1.<br />

• Cancro prossimale <strong>del</strong> retto: T1 e T2<br />

- Resezione radicale, usualmente una resezione<br />

anteriore bassa.<br />

Pr<strong>in</strong>cipi di tecnica chirurgica<br />

• Escissione transanale. Criteri: < 30% <strong>del</strong>la circonferenza<br />

enterica, diametro massimo < 3 cm,<br />

marg<strong>in</strong>i liberi (> 0,3 cm), mobile (non fisso ai<br />

piani profondi), entro gli 8 cm dalla rima anale,<br />

T1, T2, assenza di <strong>in</strong>vasione l<strong>in</strong>fovascolare o per<strong>in</strong>eurale,<br />

ben differenziato, adeguata identificazione<br />

rettale.<br />

• Resezione transaddom<strong>in</strong>ale. Resezione addom<strong>in</strong>o-per<strong>in</strong>eale<br />

o resezione anteriore bassa<br />

o anastomosi coloanale utilizzando l’escissione<br />

mesorettale totale, aff<strong>in</strong>ché si riduca il tasso di<br />

marg<strong>in</strong>i radiali positivi e si esegua una completa<br />

mobilizzazione rettale.<br />

Dal punto di vista <strong>diagnostico</strong> e terapeutico, il<br />

carc<strong>in</strong>oma <strong>del</strong> retto medio e basso, cioè extrape-<br />

ritoneale (normalmente f<strong>in</strong>o a 11-12 cm dal marg<strong>in</strong>e<br />

anale), presenta <strong>del</strong>le peculiarità che lo dist<strong>in</strong>guono<br />

nettamente dal carc<strong>in</strong>oma <strong>del</strong> colon,<br />

mentre l’approccio al carc<strong>in</strong>oma <strong>del</strong> retto alto non<br />

si differenzia sostanzialmente da quello <strong>del</strong> sigma.<br />

La chirurgia <strong>del</strong> carc<strong>in</strong>oma <strong>del</strong> retto medio-basso<br />

presenta <strong>del</strong>le difficoltà tecniche, al punto che <strong>in</strong><br />

alcuni Paesi europei e nord-americani essa viene<br />

demandata a Centri specialistici. I card<strong>in</strong>i di questa<br />

chirurgia, al momento attuale, riguardano:<br />

l’escissione totale <strong>del</strong> mesoretto, nota come total<br />

mesorectal excision (TME), nei limiti <strong>del</strong> possibile<br />

la conservazione <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>nervazione simpatica e parasimpatica,<br />

detta anche nerve-spar<strong>in</strong>g technique,<br />

il marg<strong>in</strong>e di sezione distale alla neoplasia libero<br />

da neoplasia. I pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>terventi chirurgici per<br />

il carc<strong>in</strong>oma <strong>del</strong> retto medio-basso sono: la resezione<br />

anteriore bassa <strong>del</strong> retto, la resezione <strong>del</strong><br />

retto con anastomosi coloanale, l’amputazione addom<strong>in</strong>o-per<strong>in</strong>eale<br />

(<strong>in</strong>tervento di Miles) e l’escissione<br />

locale. La valutazione istologica <strong>del</strong> pezzo<br />

operatorio deve fornire dei criteri diagnostici m<strong>in</strong>imi<br />

(da riportare sempre nel referto): istotipo,<br />

grado di differenziazione, livello di <strong>in</strong>filtrazione<br />

<strong>del</strong>la parete ed eventuale <strong>in</strong>filtrazione <strong>del</strong>la sierosa<br />

e <strong>del</strong> grasso periviscerale, distanza dei marg<strong>in</strong>i di<br />

resezione prossimale, distale, numero di l<strong>in</strong>fonodi<br />

esam<strong>in</strong>ati e numero di l<strong>in</strong>fonodi metastatici, presenza/assenza<br />

di <strong>in</strong>vasione vascolare e/o l<strong>in</strong>fatica.<br />

In particolare, nei tumori <strong>del</strong> retto deve essere <strong>in</strong>dicata<br />

anche l’<strong>in</strong>tegrità <strong>del</strong>la fascia mesorettale e<br />

la distanza <strong>del</strong> marg<strong>in</strong>e di resezione radiale dalla<br />

neoplasia espressa <strong>in</strong> mm. Nei pazienti trattati<br />

con terapia neoadiuvante dovrebbe essere riportato<br />

il grado di regressione tumorale (tumour regression<br />

grade, TRG). Nel caso dei tumori <strong>del</strong> retto deve<br />

essere sempre eseguita una stadiazione <strong>in</strong>tegrata<br />

prima di qualsiasi procedura <strong>terapeutica</strong>, escluse<br />

ovviamente le situazioni di emergenza per occlusioni<br />

e sangu<strong>in</strong>amenti.<br />

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