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Appropriatezza diagnostico-terapeutica in oncologia - Quaderni del ...

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M<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Salute<br />

Nazionale, associata a un utilizzo ottimale <strong>del</strong>le modalità diagnostiche e terapeutiche.<br />

Tale obiettivo è <strong>in</strong>oltre raggiungibile grazie a un sempre maggiore “spostamento”<br />

<strong>del</strong> paziente dal ricovero ospedaliero alla gestione ambulatoriale e<br />

domiciliare, obiettivo, tuttavia, che non può essere raggiunto senza una condivisione<br />

nella gestione <strong>del</strong> paziente oncologico fra specialista e medico di medic<strong>in</strong>a generale.<br />

In appendice a ciascun capitolo, dopo aver trattato gli aspetti relativi alla diagnosi<br />

e alla pianificazione dei trattamenti per le varie neoplasie, si sono prospettati<br />

alcuni elementi utili per la programmazione e l’organizzazione dei<br />

servizi. Tali elementi vanno considerati un suggerimento operativo, predisposto<br />

sulla base <strong>del</strong>l’esperienza di qualificati centri cl<strong>in</strong>ici, con l’obiettivo di mettere<br />

a disposizione dei responsabili regionali e aziendali mo<strong>del</strong>li operativi e requisiti<br />

organizzativi, anche di eccellenza, che agevol<strong>in</strong>o la realizzazione dei percorsi<br />

di diagnosi e cura prospettati <strong>in</strong> una logica di rete. Ovviamente spetterà alle<br />

s<strong>in</strong>gole regioni valutare l’adottabilità di tali mo<strong>del</strong>li e requisiti nella propria<br />

specifica realtà assistenziale.<br />

È possibile ottenere questo obiettivo Certamente sì, mediante l’utilizzo di l<strong>in</strong>ee<br />

guida condivise, basate sull’appropriatezza <strong>del</strong>le <strong>in</strong>dicazioni, che evit<strong>in</strong>o sprechi<br />

e forniscano al paziente standard diagnostici e terapeutici ottimali. È <strong>in</strong>oltre<br />

possibile estendere questo “metodo” a tutte le patologie oncologiche ed ematoncologiche,<br />

attraverso la creazione di una Rete di Strutture di Eccellenza, secondo<br />

il mo<strong>del</strong>lo statunitense <strong>del</strong> Comprehensive Cancer Center. Tale Rete consentirà<br />

l’adeguata allocazione <strong>del</strong>le risorse, una gestione altamente specialistica dei<br />

casi complessi e <strong>del</strong>le patologie rare, una ricerca cl<strong>in</strong>ica sempre più competitiva<br />

con l’obiettivo di dare “migliore sanità” con “m<strong>in</strong>ori costi”. È una sfida che presuppone<br />

una corretta programmazione a livello nazionale, ovviamente d’<strong>in</strong>tesa<br />

con le Regioni, sfruttando tutte le s<strong>in</strong>ergie possibili.<br />

Qual è allora la sfida attuale per gli specialisti oncologi Le competenze dei s<strong>in</strong>goli<br />

sono già di altissimo livello e tali sono riconosciute anche a livello <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Si tratta solo di <strong>in</strong>tegrare queste competenze, facilitare le s<strong>in</strong>ergie<br />

possibili, evitare gli sprechi e creare un sistema assistenziale “virtuoso” che riesca<br />

a dare il massimo a ogni malato oncologico.<br />

Prof. Ferruccio Fazio<br />

M<strong>in</strong>istro <strong>del</strong>la Salute<br />

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