Il "Cantico di Frate sole" di San Francesco d'Assisi. - Biagio Carrubba

Il "Cantico di Frate sole" di San Francesco d'Assisi. - Biagio Carrubba Il "Cantico di Frate sole" di San Francesco d'Assisi. - Biagio Carrubba

biagiocarrubba.it
from biagiocarrubba.it More from this publisher
29.12.2014 Views

Il "Cantico di Frate sole" di San Francesco d'Assisi. Francesco Bernardone nacque ad Assisi nel 1182 da Pietro Bernardone dei Moriconi e dalla nobile Pica Bourlemont. Il padre era un ricco mercante di stoffe. Francesco, dopo una giovinezza tumultuosa e dedita ai godimenti, nel 1206 ebbe una profonda crisi spirituale che lo portò a vagheggiare e a realizzare nella sua azione quotidiana gli ideali evangelici della povertà, dell'umiltà, della penitenza, della carità per il prossimo e della completa dedizione alla volontà di Dio. Fondò l'Ordine Mendicante, che da lui poi prese il nome come Ordine Minore, riconosciuto dal Papa Onorio III nel 1223. Dopo un vano tentativo di estendere la sua predicazione fuori dell'Italia, (nel 1219 si recò in Egitto per tentare di convertire il Sultano), si ritirò in dura e solitaria ascesi sul monte della Verna e qui nel 1224 ricevette le stimmate. Nel giugno 1226, mentre si trovava alle Celle di Cortona, dopo una notte molto tormentata dettò il "Testamento", che vorrebbe fosse sempre legato alla "Regola", in cui esorta l'ordine a non allontanarsi dallo spirito originario. Nel settembre 1226 Francesco si trovava ad Assisi, nel palazzo del vescovo, dove era stato portato per essere meglio curato. Egli però chiese ed ottenne di voler tornare a morire nel suo "luogo santo" preferito: la Porziuncola. Qui la morte lo accolse la sera del 3 ottobre. Il suo corpo, dopo aver attraversato Assisi ed essere stato portato perfino in San Damiano, per essere mostrato un'ultima volta a Chiara ed alle sue consorelle, venne sepolto nella chiesa di San Giorgio. Da qui la sua salma venne trasferita nell'attuale basilica nel 1230 (quattro anni dopo la sua morte, due anni dopo la canonizzazione). 1

<strong>Il</strong> "<strong>Cantico</strong> <strong>di</strong> <strong>Frate</strong> sole" <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>d'Assisi</strong>.<br />

<strong>Francesco</strong> Bernardone nacque ad Assisi nel 1182 da Pietro Bernardone dei Moriconi<br />

e dalla nobile Pica Bourlemont. <strong>Il</strong> padre era un ricco mercante <strong>di</strong> stoffe. <strong>Francesco</strong>,<br />

dopo una giovinezza tumultuosa e de<strong>di</strong>ta ai go<strong>di</strong>menti, nel 1206 ebbe una profonda<br />

crisi spirituale che lo portò a vagheggiare e a realizzare nella sua azione quoti<strong>di</strong>ana<br />

gli ideali evangelici della povertà, dell'umiltà, della penitenza, della carità per il<br />

prossimo e della completa de<strong>di</strong>zione alla volontà <strong>di</strong> Dio. Fondò l'Or<strong>di</strong>ne<br />

Men<strong>di</strong>cante, che da lui poi prese il nome come Or<strong>di</strong>ne Minore, riconosciuto dal Papa<br />

Onorio III nel 1223. Dopo un vano tentativo <strong>di</strong> estendere la sua pre<strong>di</strong>cazione fuori<br />

dell'Italia, (nel 1219 si recò in Egitto per tentare <strong>di</strong> convertire il Sultano), si ritirò in<br />

dura e solitaria ascesi sul monte della Verna e qui nel 1224 ricevette le stimmate. Nel<br />

giugno 1226, mentre si trovava alle Celle <strong>di</strong> Cortona, dopo una notte molto<br />

tormentata dettò il "Testamento", che vorrebbe fosse sempre legato alla "Regola", in<br />

cui esorta l'or<strong>di</strong>ne a non allontanarsi dallo spirito originario. Nel settembre 1226<br />

<strong>Francesco</strong> si trovava ad Assisi, nel palazzo del vescovo, dove era stato portato per<br />

essere meglio curato. Egli però chiese ed ottenne <strong>di</strong> voler tornare a morire nel suo<br />

"luogo santo" preferito: la Porziuncola. Qui la morte lo accolse la sera del 3 ottobre.<br />

<strong>Il</strong> suo corpo, dopo aver attraversato Assisi ed essere stato portato perfino in <strong>San</strong><br />

Damiano, per essere mostrato un'ultima volta a Chiara ed alle sue consorelle, venne<br />

sepolto nella chiesa <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giorgio. Da qui la sua salma venne trasferita nell'attuale<br />

basilica nel 1230 (quattro anni dopo la sua morte, due anni dopo la canonizzazione).<br />

1


Testo del "<strong>Cantico</strong> <strong>di</strong> frate sole".<br />

Altissimu, onnipotente, bon Signore,<br />

tue so' le laude, la gloria et l'honore et onne bene<strong>di</strong>ctione.<br />

Ad te solo, altissimo, se konfano,<br />

et nullu homo ene <strong>di</strong>gnu te mentovare.<br />

Laudato, sie mi' Signore, cun tucte le tue creature,<br />

spetialmente messor lo frate sole,<br />

lo qual’è jorno, et allumini noi per lui.<br />

Et ellu è bellu et ra<strong>di</strong>ante cum grande splendore:<br />

de te, Altissimo, porta significatione.<br />

Laudato si, mi Signore, per sora luna e le stelle:<br />

in celu l'hai formate clarite et preziose et belle.<br />

Laudato si', mi' Signore, per frate vento<br />

Et per aere et nubilo et sereno et omne tempo,<br />

per lo quale a le tue creature dài sustentamento.<br />

Laudato si', mi' Signore, per sora aqua,<br />

la quale è multo utile et humile et preziosa et casta.<br />

Laudato si', mi' Signore,per frate focu,<br />

per lo quale ennalumini la nocte:<br />

et ello è bello et jacundo et robustoso et forte.<br />

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre terra,<br />

la quale ne sustenta et governa,<br />

et produce <strong>di</strong>versi fructi con coloriti flori et herba.<br />

Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore<br />

Et sostengo infirmitate et tribulazione.<br />

Beati quelli ke le sosterranno in pace,<br />

ka da te, Altissimo, siranno incoronati.<br />

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale,<br />

da la quale nullu homo vivente po’ skappare:<br />

guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;<br />

beati quelli ke troverà ne le tue sanctissime volontati,<br />

ka la morte secunda non 'l farà male.<br />

2


Laudate e bene<strong>di</strong>cete mi' Signore et ringraziate<br />

E serviteli cum grande humiltate.<br />

Parafrasi del "<strong>Cantico</strong> <strong>di</strong> frate Sole".<br />

Dio, altissimo, onnipotente, buon Signore,<br />

le lo<strong>di</strong>, la gloria, l'onore e ogni bene<strong>di</strong>zione sono tue.<br />

Esse si ad<strong>di</strong>cono solo a te, Altissimo Dio,<br />

e nessun uomo è degno <strong>di</strong> nominarti.<br />

Tu, mio Dio, devi essere lodato con tutte le tue creature,<br />

specialmente (perché hai creato) il fratello sole,<br />

il quale è la luce del giorno e illumini noi con esso.<br />

Esso è bello e luminoso con grande splendore:<br />

esso rappresenta Te, o Altissimo.<br />

Tu, mio Dio, devi essere lodato perché hai creato la sorella luna e le stelle:<br />

le hai create nel cielo chiare e preziose e belle.<br />

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) il fratello vento<br />

e l'aria, e le nubi e il cielo sereno e ogni clima<br />

attraverso il quale tu dai il nutrimento alle tue creature.<br />

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) sorella acqua,<br />

la quale è molto utile e umile e preziosa e pura.<br />

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) fratello fuoco,<br />

attraverso il quale ci illumini la notte:<br />

esso è bello e giocoso e caloroso e forte.<br />

3


Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) nostra madre terra,<br />

la quale ci nutre e ci fa crescere,<br />

e perché produce i frutti con fiori colorati e con le foglie.<br />

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) coloro che<br />

perdonano per il tuo amore<br />

e sopportano malattie e patimenti.<br />

Beati quelli che le sosterranno con serenità,<br />

perché da te, o Altissimo, saranno premiati (e ricompensati).<br />

Tu, mio Dio, devi essere lodato (perché hai creato) la nostra sorella morte<br />

corporale, dalla quale nessun uomo può scappare:<br />

guai a quelli che moriranno nei peccati mortali;<br />

beati quelli che moriranno nella tua volontà,<br />

perché la seconda morte non gli farà nessun male<br />

(cioè non avranno male nell'anima,<br />

cioè non saranno dannati per l'eternità).<br />

Lodate e bene<strong>di</strong>te il mio Signore e ringraziate<br />

e servitelo con grande umiltà.<br />

<strong>Il</strong> tema della poesia.<br />

<strong>Il</strong> tema <strong>di</strong> fondo della poesia è il ringraziamento <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>d'Assisi</strong> a Dio, perché<br />

ha creato il mondo con tutte le sue creature. <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> ringrazia Dio per la sua<br />

bontà. Tutto il mondo creato è molto bello: il sole, la luna, le stelle, il vento l'aria,<br />

l'acqua, la madre terra. Queste cose sono belle ed utili alla vita degli uomini. Ma ciò<br />

che colpisce della laude è certamente il grande afflato mistico e religioso che<br />

pervade tutta la poesia. L'afflato mistico è in tutte le cose del creato che si riverbera<br />

nella grande fratellanza che esiste tra tutti gli esseri della terra. Una profonda<br />

fratellanza fra le cose inanimate, gli animali e l'uomo che accomuna tutte le creature<br />

del mondo in un solo destino, in un solo ambiente naturale che è il padre <strong>di</strong> ogni<br />

forma vivente. Questa visione <strong>di</strong> fratellanza umana e naturale è ancora oggi attuale,<br />

poiché sappiamo che la natura è malata e molti elementi naturali sono in via <strong>di</strong><br />

estinzione.<br />

4


Sintesi della poesia: inizio, sviluppo e conclusione.<br />

La prima lassa della lauda è de<strong>di</strong>cata a Dio: egli è altissimo, onnipotente, buono, e<br />

ogni lode e ogni bene<strong>di</strong>zione sono per Lui; l'uomo non è degno <strong>di</strong> nominarlo.<br />

La seconda lassa è de<strong>di</strong>cata al fratello Sole che è bello e splendente.<br />

La terza lassa è de<strong>di</strong>cata alla luna e alle stelle che sono chiare, preziose e belle.<br />

La quarta lassa è de<strong>di</strong>cata al vento, al clima e all'acqua: l’acqua è utile, perché fonte<br />

<strong>di</strong> vita, umile perché facile a bere, preziosa perché benefica, pura perché trasparente e<br />

limpida.<br />

La quinta lassa è de<strong>di</strong>cata al fuoco che è bello, giocondo, caloroso e forte.<br />

La sesta lassa è de<strong>di</strong>cata alla madre terra, la quale ci mantiene in vita con i suoi<br />

prodotti naturali, con i suoi frutti, con i suoi fiori e le foglie.<br />

La settima lassa è de<strong>di</strong>cata agli uomini buoni <strong>di</strong> cuore, i quali sanno perdonare gli<br />

altri e sopportano con serenità le malattie e i patimenti, perché saranno ricompensati<br />

dalla beata vita eterna accanto a Dio.<br />

L'ottava lassa è de<strong>di</strong>cata alla sorella morte corporale, dalla quale nessun uomo<br />

vivente può sfuggire, e saranno dannati quelli che moriranno nei peccati mortali,<br />

mentre quelli che moriranno nella volontà <strong>di</strong>vina saranno beatificati e non subiranno<br />

le pene dell'inferno.<br />

La nona ed ultima lassa è l'invito <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> a lodare il Signore e a servirlo con<br />

grande umiltà.<br />

<strong>Il</strong> messaggio della poesia.<br />

<strong>Il</strong> messaggio centrale del <strong>Cantico</strong> è il ringraziamento <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> (e con lui <strong>di</strong><br />

tutta l'umanità), a Dio e alla sua bontà, per le bellezze del mondo naturale e le<br />

meraviglie dell'universo che Lui ha creato. <strong>Il</strong> candore e lo stupore <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong><br />

fronte alla bellezza del creato è un messaggio ancora oggi attuale. Noi uomini <strong>di</strong> oggi<br />

dobbiamo rispettare la natura perché sappiamo che è molto malata e moribonda. Tutte<br />

le fabbriche, le armi nucleari e tutto l'inquinamento del mondo hanno ridotto la madre<br />

terra a una malata in fase terminale, e sappiamo anche che sarà <strong>di</strong>fficile farla tornare<br />

in piena salute. Allora il messaggio fondamentale della Laude è quello <strong>di</strong> rispettare la<br />

natura con tutte le sue creature, <strong>di</strong> inquinare il meno possibile, <strong>di</strong> salvare gli animali e<br />

le piante che sono in via <strong>di</strong> estinzione.<br />

5


La tesi della poesia.<br />

Dopo aver lodato Dio per la sua bontà per avere creato il mondo con tutte le sue<br />

creature, il <strong>Cantico</strong> si rivolge agli uomini. <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> allora <strong>di</strong>stingue gli uomini<br />

che perdonano, perché sostenuti dall'amore <strong>di</strong> Dio, e che moriranno nella grazia del<br />

Signore accettando le malattie con serenità, da coloro che moriranno nei peccati<br />

mortali, a cui spettano le pene dell'inferno. I primi non avranno nessun male<br />

all'anima, mentre i secon<strong>di</strong> subiranno le pene dell’inferno. Credo che questa tesi sia<br />

valida ancora oggi perché i malfattori, i delinquenti, gli assassini, saranno colpiti<br />

dalla giustizia <strong>di</strong>vina, mentre i buoni <strong>di</strong> cuore, i puri, i generosi e i rispettosi degli<br />

altri e della natura, saranno premiati da Dio. Ora però noi sappiamo e ve<strong>di</strong>amo ogni<br />

giorno che la lotta per la sopravvivenza tra gli uomini è crudele, feroce quanto quella<br />

che si svolge ogni giorno tra gli animali; sappiamo anche che la visione <strong>di</strong> vita che ha<br />

<strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> della Natura è troppo semplicistica e bonaria e che i rapporti tra gli<br />

uomini sono molto più complessi <strong>di</strong> quanto emergono dal <strong>Cantico</strong>. Le leggi <strong>di</strong> una<br />

società sono molto importanti perché regolano, or<strong>di</strong>nano e stabiliscono i doveri e i<br />

<strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> ciascun citta<strong>di</strong>no. Allora ecco perché il messaggio del cantico risulta valido<br />

ancora oggi: gli uomini, in qualsiasi parte e società del mondo vivano, devono<br />

rispettare gli altri e la natura.<br />

Da sempre religiosi, filosofi e tutti gli uomini in genere hanno pensato e pensano che<br />

le ipotesi più probabili, per quanto riguarda l’inizio <strong>di</strong> una nuova vita per l’uomo<br />

dopo la fine della terra, siano due: la prima ipotesi è pensare che ci sia un Dio che alla<br />

fine del mondo giu<strong>di</strong>chi gli uomini in base al loro operato giusto o ingiusto; questa<br />

ipotesi è solo un’aspirazione ottimistica dell’anima umana; la seconda ipotesi,<br />

purtroppo quella più vera e comune, è quella <strong>di</strong> pensare che dopo la morte del corpo e<br />

la fine della terra non ci sia altro che la nullità della vita dopo la morte. Può essere<br />

vera o l'una o l'altra ipotesi: sapremo la verità quando Dio interverrà o non interverrà<br />

<strong>di</strong> nuovo tra gli uomini. In tutti i casi, infine, credo che sia bello credere in Dio<br />

perché ciò aiuta a vivere meglio e perché la fede in un Dio buono e giusto dà una<br />

norma <strong>di</strong> condotta etica interna a ciascuno <strong>di</strong> noi molto forte e necessaria all'anima<br />

umana, la quale è spesso portata a deviare dall'onesto comportamento civile e sociale<br />

e quin<strong>di</strong> commettere atti <strong>di</strong> violenza verso il prossimo così come purtroppo avviene<br />

giornalmente in ogni parte del mondo.<br />

6


Fatti, luoghi, tempo e personaggi della poesia.<br />

<strong>Il</strong> fatto principale della Laude è la lode che <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> fa a Dio per volerlo<br />

ringraziare della sua Bontà e per aver voluto creare il mondo con tutte le sue creature.<br />

I luoghi della poesia coinvolgono l'intera madre terra. <strong>Il</strong> tempo della poesia va dalla<br />

creazione fino all'epoca <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>. I personaggi della poesia sono: Dio, che ha<br />

voluto creare il mondo con tutte le sue creature; le cose del mondo, dal sole all'acqua,<br />

ed infine gli uomini buoni, che saranno salvati da Dio, e gli uomini cattivi che<br />

subiranno i mali della seconda morte cioè subiranno le pene dell'inferno.<br />

Contesto storico, culturale , filosofico, ambientale della poesia.<br />

All'inizio del 1200 nell'Italia centrale fiorirono numerosi movimenti religiosi che<br />

invitavano i fedeli a ritrovare lo spirito del Cristianesimo primitivo e che pre<strong>di</strong>cavano<br />

a vivere secondo gli insegnamenti del Vangelo in umiltà, povertà e fratellanza.<br />

Questi movimenti religiosi contrapposero il ritorno alla purezza e alla povertà<br />

evangeliche, alternando la polemica contro l'arricchimento e la mondanità ad una<br />

grande tensione ideale, profetica e apocalittica, nell'attesa <strong>di</strong> un ra<strong>di</strong>cale<br />

rinnovamento.<br />

<strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>, dopo la svolta mistica e la conversione spirituale, fonda l'or<strong>di</strong>ne Frati<br />

minori che, secondo il suo insegnamento, devono vivere in pace e carità, amando<br />

ogni creatura <strong>di</strong> Dio, accettando con gioia e umiltà la povertà e <strong>di</strong>ffondendo gli<br />

insegnamenti <strong>di</strong> Cristo.<br />

In Umbria la pre<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> ispira la produzione <strong>di</strong> composizioni<br />

religiose in volgare. Si tratta soprattutto <strong>di</strong> Lau<strong>di</strong> che, con il <strong>di</strong>ffondersi del nuovo<br />

spirito religioso vengono scritte in una lingua più comprensibile al popolo e vengono<br />

cantate anche in occasioni <strong>di</strong>verse dalle funzioni religiose<br />

<strong>Il</strong> "<strong>Cantico</strong> <strong>di</strong> frate sole" fu scritto da <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> nel 1224 e terminato poco<br />

tempo prima della sua morte. Esso si inserisce perfettamente nel suo ideale <strong>di</strong> purezza<br />

ascetica e <strong>di</strong> povertà economica e sociale, anzi esprime in forma poetica l'ideale<br />

teologico e spirituale della sua Weltanschauung. Essa si configura in conformità con<br />

il nuovo spirito religioso dei movimenti pauperistici nati all'inizio del 1200.<br />

<strong>Il</strong> contesto culturale del "<strong>Cantico</strong> <strong>di</strong> frate Sole" è quello religioso dell'Umbria del XIII<br />

secolo, ma il <strong>Cantico</strong> riprende la forma <strong>di</strong> alcuni Salmi <strong>di</strong> David della Bibbia che<br />

iniziavano con l’incipit:


<strong>Il</strong> genere della poesia è la Lauda.<br />

Analisi della Forma.<br />

<strong>Il</strong> genere della poesia.<br />

La metrica della poesia.<br />

La poesia presenta una prosa ritmica con molte rime alternate e molte allitterazioni,<br />

consonantiche e assonantiche.<br />

Le figure foniche della poesia.<br />

Le figure foniche della poesia sono: assonanze, rime, lasse <strong>di</strong> 2, 3, 4 versi a schema<br />

libero.<br />

Le figure retoriche della poesia.<br />

Le figure retoriche principali della poesia sono: l'anafora e l'inversione.<br />

<strong>Il</strong> tono emotivo della poesia.<br />

<strong>Il</strong> tono emotivo della poesia è sicuramente il sentimento <strong>di</strong> stupore e <strong>di</strong> meraviglia<br />

che affascina <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong>nanzi allo stupendo spettacolo della natura e del cielo.<br />

Questo sentimento <strong>di</strong> stupore e <strong>di</strong> meraviglia, che attraverso tutto il <strong>Cantico</strong>,<br />

trasforma la Lauda in una preghiera a Dio, manifesta l'ammirazione <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> per<br />

tanta bellezza, utilità e bontà. Una preghiera che non chiede niente a Dio, ma che si<br />

rivolge al pubblico umile e popolare delle gran<strong>di</strong> folle dei credenti. Questa Lauda è,<br />

dunque, una preghiera gioiosa e perenne che sgorga da un animo semplice, sbalor<strong>di</strong>to<br />

e ammirato per Dio, che sua bontà, ha voluto creare il mondo con tutte le sue bellezze<br />

naturali.<br />

La lexis della poesia.<br />

La lexis della poesia è molto raffinata e ricercata.<br />

<strong>Il</strong> linguaggio poetico della poesia.<br />

<strong>Il</strong> linguaggio poetico della poesia è notevolmente alto, formato dalle molte anafore<br />

del e del , ma soprattutto è basato sull'uso sapiente degli<br />

aggettivi.<br />

8


Le espressioni più belle della poesia.<br />

Le espressioni più belle della poesia sono: > e >.<br />

La Weltanschauung del poeta.<br />

La Weltanschauung <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> è quella <strong>di</strong> un frate, umile servitore <strong>di</strong> Dio, ma<br />

soprattutto <strong>di</strong> un uomo, il quale <strong>di</strong> fronte alle meraviglie del mondo resta estasiato per<br />

cui ammira e loda l'Autore <strong>di</strong> tanta bellezza, utilità e bontà. <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> ringrazia<br />

Dio per le tante cose belle che ha creato: il sole, la luna, il cielo, l'acqua e il fuoco.<br />

La Weltanschauung <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> è quella <strong>di</strong> vedere il mondo creato come una<br />

grande famiglia, formata dal grande padre Sole e dalla madre terra e dai loro bei figli<br />

che sono tutte le creature del mondo.<br />

Ma <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong> pone in primo piano anche coloro che perdonano in nome<br />

dell'amore cristiano e moriranno nella grazia <strong>di</strong>vina, mentre coloro che moriranno nei<br />

peccati mortali subiranno le pene dell'inferno. I primi avranno una morte indolore, i<br />

secon<strong>di</strong> una morte dolorosa.<br />

La Weltanschauung <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Francesco</strong>, sacra e religiosa del mondo e della vita, è,<br />

secondo me, metà <strong>di</strong> come si dovrebbe intendere la natura e la vita; l'altra metà<br />

dovrebbe essere la visione laica e materialistica della scienza. Ambedue realtà sono<br />

valide e giustificabili, sia sul piano umano sia sul piano logico, gnoseologico ed<br />

epistemologico. La scienza permette il progresso scientifico e tecnologico, la<br />

religione attenua le ansie spirituali del postmortem. Sono necessarie sia la forza della<br />

scienza sia la fede della religione, perché ambedue sono necessarie allo sviluppo e al<br />

progresso del benessere degli uomini.<br />

9


Gli aspetti estetici della poesia sono molti:<br />

Conclusione.<br />

Gli aspetti estetici della poesia.<br />

1) in primo luogo troviamo la weltanschauung del poeta: sacra, religiosa e rispettosa<br />

della natura; weltanschauung tutta intrisa <strong>di</strong> misticismo e <strong>di</strong> ascesi;<br />

2) in secondo luogo la consapevolezza <strong>di</strong> una vita vissuta con umiltà e con carità;<br />

3) in terzo luogo l'uso sapiente e raffinato degli aggettivi per qualificare le cose belle<br />

del creato come nel caso dell'acqua: essa è utile, umile, preziosa e casta;<br />

4) in quarto luogo l'accettazione della morte come fatto naturale e indolore per chi<br />

vive nell'amore <strong>di</strong> Dio, invece dolorosissima per chi vive nei peccati mortali.<br />

Commento e valutazioni mie personali sulla poesia.<br />

A me questa poesia piace molto, perché esprime l'umiltà del poeta <strong>di</strong> fronte alla<br />

grandezza, all’onnipotenza e alla Bontà <strong>di</strong> Dio. Ma soprattutto mi piace perché<br />

esprime la grande forza interiore del <strong>San</strong>to. Egli ha compiuto una grande rivoluzione<br />

personale e religiosa perché ha saputo e voluto rinunciare ai beni carnali e mondani<br />

per vivere una vita fatta <strong>di</strong> povertà e umiltà. Credo che una rinuncia <strong>di</strong> questo genere<br />

è molto <strong>di</strong>fficile da farsi perché nessuno rinuncia ai propri beni per una vita <strong>di</strong> stenti e<br />

<strong>di</strong> povertà. Credo che questa rivoluzione interiore sia molto <strong>di</strong>fficile ad attuarsi: io<br />

non ci riuscirei, perché sono molto attaccato ai piaceri del corpo e non rinuncio ai<br />

piaceri terreni. Però accetto la fede per un Dio buono e giusto. Accetto anche gli<br />

ideali della Chiesa <strong>di</strong> Roma e i valori cristiani che rendono il progresso umano stabile<br />

e fermo. Inoltre accetto volentieri la scienza come capace un giorno, non tanto<br />

lontano, <strong>di</strong> scoprire le verità supreme e sovrumane. Per me la scienza rimane lo<br />

strumento in<strong>di</strong>spensabile, sublime, che rende umano e culturale il progresso<br />

tecnologico scientifico. La religione è, insomma, fondamentale per il benessere<br />

dell'in<strong>di</strong>viduo mentre la scienza è fondamentale per il benessere dell'umanità intera.<br />

Per cui elogio sia la religione che la scienza perché solo la scienza può salvare<br />

l’umanità dalla morte fisica mentre la religione ci può salvare dalla morte spirituale.<br />

10


Questo lavoro è stato fatto per la parte informatica e <strong>di</strong> super visione al testo da<br />

Carmelo <strong>San</strong>taera (a sinistra) e per la parte letterario-poetica da <strong>Biagio</strong> <strong>Carrubba</strong>.<br />

Ho sempre ammirato la grande umiltà <strong>di</strong> <strong>Francesco</strong> <strong>di</strong> Assisi, fin da quando lo scoprì<br />

nei lontani anni della scuola me<strong>di</strong>a. Fin d’allora ho sempre cercato <strong>di</strong> imitarlo<br />

cercando <strong>di</strong> essere anche io umile e gentile con tutti gli altri.<br />

Monografia scritta tra i primi giorni e il 18 giugno 2000.<br />

Riveduta e corretta oggi 07 ottobre 2007.<br />

11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!