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Scarica il Dossier - Ordine dei Medici di Bologna

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DOSSIER<br />

<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e contro H. pylori 32 . Molto probab<strong>il</strong>mente questo fenomeno è legato al danneggiamento<br />

della membrana batterica sulla quale si trovano le “pompe <strong>di</strong> efflusso” che rappresentano<br />

uno <strong>dei</strong> meccanismi <strong>di</strong> resistenza ai macroli<strong>di</strong>, insieme alle mutazioni geniche<br />

ribosomiali 33 . La terapia sequenziale, quin<strong>di</strong>, sfrutta <strong>il</strong> vantaggio <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzare<br />

l’amossic<strong>il</strong>lina per era<strong>di</strong>care l’infezione in alcuni pazienti (probab<strong>il</strong>mente quelli con una<br />

bassa carica batterica iniziale) senza indurre resistenza batterica e <strong>di</strong> “fac<strong>il</strong>itare”, me<strong>di</strong>ante<br />

la riduzione della carica microbica, l’azione degli altri due antibiotici somministrati<br />

imme<strong>di</strong>atamente dopo.<br />

Tale schema <strong>di</strong> trattamento è risultato molto efficace nei primi due stu<strong>di</strong> p<strong>il</strong>ota, con percentuali<br />

<strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione superiori al 95% 27,34 . Più recentemente, tale terapia sequenziale<br />

“cinque più cinque” è stata testata in un ampio stu<strong>di</strong>o multicentrico, prospettico, randomizzato<br />

e controllato che ha coinvolto complessivamente 1049 pazienti arruolati in 8 <strong>di</strong>fferenti<br />

centri italiani, <strong>di</strong>stribuiti su tutto <strong>il</strong> territorio nazionale 35 . Lo stu<strong>di</strong>o ha confermato<br />

che la terapia sequenziale è in grado <strong>di</strong> raggiungere un’elevata percentuale <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione<br />

che è risultata essere significativamente superiore rispetto a quella ottenuta con la triplice<br />

terapia standard <strong>di</strong> 7 giorni (92% vs 74%). Degno <strong>di</strong> nota è che la compliance al trattamento<br />

è stata sim<strong>il</strong>e tra la terapia sequenziale e la triplice standard (90% vs 93%), così<br />

come l’insorgenza degli effetti collaterali è risultata essere accettab<strong>il</strong>mente bassa per entrambi<br />

(7% vs 9%). È interessante notare che questo schema <strong>di</strong> trattamento è molto efficace<br />

e ben tollerato nei pazienti anziani, anche in terapia con altri farmaci per altre patologie,<br />

e persino in quelli pe<strong>di</strong>atrici. Infatti, in un trial multicentrico e randomizzato che<br />

ha coinvolto 179 pazienti anziani (età: 65-83 anni) con ulcera peptica, la terapia sequenziale<br />

è stata in grado <strong>di</strong> curare l’infezione nel 94% <strong>dei</strong> pazienti, risultato significativamente<br />

più efficace della triplice terapia standard (80%) 36 . Per quanto concerne i pazienti<br />

pe<strong>di</strong>atrici (età: 3,3-18 anni), sono stati recentemente pubblicati due stu<strong>di</strong> che hanno arruolato<br />

complessivamente 78 pazienti che hanno ricevuto la terapia sequenziale 37,38 . L’infezione<br />

è stata curata complessivamente nell’88,5% <strong>dei</strong> casi mentre solo <strong>il</strong> 75,7% <strong>di</strong> quelli<br />

trattati con la triplice terapia standard hanno ottenuto l’era<strong>di</strong>cazione batterica.<br />

Numerosi stu<strong>di</strong> successivi hanno <strong>di</strong>mostrato che l’efficacia <strong>di</strong> questo schema sequenziale<br />

non sembra <strong>di</strong>pendere da altri fattori che invece riducono significativamente <strong>il</strong> successo<br />

della triplice terapia. All’analisi multivariata è stato osservato, infatti, che la terapia sequenziale<br />

è sim<strong>il</strong>mente efficace in caso <strong>di</strong> infezione con ceppi CagA positivi o daga<br />

negativi (97% vs 100%), in caso <strong>di</strong> elevata o bassa carica batterica nello stomaco (96% vs<br />

100%), in pazienti con ulcera peptica o <strong>di</strong>spepsia non ulcerosa (100% vs 97%) così come<br />

nei fumatori e nei non fumatori (93% vs 100%) 39 . Ma <strong>il</strong> dato sicuramente più r<strong>il</strong>evante,<br />

emerso nel corso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi ricerche basate sulla determinazione della resistenza batterica,<br />

è che la terapia sequenziale è in grado <strong>di</strong> curare l’infezione in un maggior numero <strong>di</strong><br />

pazienti affetti da ceppi resistenti alla claritromicina rispetto alla terapia tra<strong>di</strong>zionale. Infatti,<br />

sebbene la resistenza primaria alla claritromicina riduca la probab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> successo<br />

anche della terapia sequenziale, la percentuale <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione rimane comunque significativamente<br />

più elevata. Infatti, con la terapia sequenziale l’era<strong>di</strong>cazione batterica è stata<br />

raggiunta nel 78% <strong>dei</strong> pazienti che presentavano una resistenza primaria alla claritromicina<br />

mentre la triplice terapia è stata efficace solo nel 17% <strong>di</strong> questi pazienti 35 . Tale risultato<br />

è stato sostanzialmente confermato in un altro stu<strong>di</strong>o retrospettivo nel quale l’infezione<br />

è stata curata con la terapia sequenziale nell’82% <strong>dei</strong> 22 pazienti con ceppi<br />

resistenti alla claritromicina contro solo <strong>il</strong> 44% <strong>dei</strong> 16 pazienti trattati con la triplice tera-<br />

VI • Bollettino Notiziario • <strong>Dossier</strong> 5/2008

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