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Scarica il Dossier - Ordine dei Medici di Bologna

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Introduzione<br />

L’infezione da H. pylori è responsab<strong>il</strong>e della maggior parte delle ulcere peptiche (gastriche<br />

e duodenali), <strong>dei</strong> MALT-linfomi gastrici a basso grado <strong>di</strong> malignità, ed è un fattore <strong>di</strong> rischio<br />

in<strong>di</strong>pendente per lo sv<strong>il</strong>uppo del carcinoma gastrico, tanto da essere stato stato classificato<br />

come carcinogeno <strong>di</strong> tipo I 1 . Sebbene l’associazione tra H. pylori e la <strong>di</strong>spepsia non<br />

ulcerosa sia ancora <strong>di</strong>battuta, due recenti meta-analisi hanno chiaramente <strong>di</strong>mostrato un<br />

limitato (9%), ma significativo guadagno terapeutico nel curare l’infezione in questi pazienti<br />

2,3 . Inoltre, un recente stu<strong>di</strong>o prospettico e randomizzato, che ha coinvolto oltre 500<br />

pazienti <strong>di</strong>speptici seguiti per 6,7 anni, ha <strong>di</strong>mostrato che l’era<strong>di</strong>cazione batterica determina<br />

un vantaggio sul piano costo-efficacia a lungo termine 4 . Esistono inoltre evidenze<br />

piuttosto consolidate che H. pylori incrementa notevolmente <strong>il</strong> rischio <strong>di</strong> comparsa <strong>di</strong> ulcere<br />

e <strong>di</strong> sanguinamento <strong>di</strong>gestivo superiore nei pazienti anziani (particolarmente se >75 anni<br />

e con comorbi<strong>di</strong>tà) che assumono farmaci anti-infiammatori non steroi<strong>dei</strong> (FANS) 5,6 .<br />

L’era<strong>di</strong>cazione batterica, infatti, è in grado <strong>di</strong> prevenire queste con<strong>di</strong>zioni patologiche nei<br />

pazienti che devono iniziare un trattamento con FANS, mentre non sembra fornire significativi<br />

vantaggi in quelli che sono già in trattamento cronico con tali farmaci 7 .<br />

Per quanto concerne <strong>il</strong> possib<strong>il</strong>e ruolo <strong>di</strong> H. pylori nella patogenesi <strong>di</strong> alcune patologie extra-<strong>di</strong>gestive<br />

(car<strong>di</strong>opatia ischemica, fenomeno <strong>di</strong> Raynaud, cefalea, orticaria cronica, acne<br />

rosacea, encefalopatia epatica, ecc.) i dati sono molto controversi e, generalmente, negativi<br />

8,9 . Evidenze più convincenti sono invece emerse circa <strong>il</strong> ruolo patogenetico<br />

dell’infezione nella piastrinopenia autoimmune ed in alcune forme <strong>di</strong> anemia sideropenica.<br />

Una meta-analisi ha evidenziato che l’infezione è presente in circa la metà <strong>dei</strong> pazienti<br />

affetti da piastrinopenia i<strong>di</strong>opatica e che la terapia antibiotica comporta la completa regressione<br />

della sindrome o comunque <strong>il</strong> netto incremento del numero delle piastrine in<br />

circa <strong>il</strong> 50% <strong>dei</strong> casi in cui l’infezione viene curata con successo 10 . Analogamente, è stato<br />

osservato che nei pazienti con anemia sideropenica i<strong>di</strong>opatica, cioè quando tutte le altre<br />

cause note erano state opportunamente escluse, l’era<strong>di</strong>cazione batterica ha comportato<br />

la remissione del quadro clinico nel 75% <strong>dei</strong> casi a 6 mesi e nel 92% dopo 1 anno 11 .<br />

In sintesi, H. pylori è l’infezione batterica cronica più <strong>di</strong>ffusa al mondo ed è caratterizzata<br />

da una significativa morb<strong>il</strong>ità e mortalità e da un notevole impatto economico. Un corretto<br />

management <strong>di</strong> questa infezione risulta, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> estrema importanza. Poiché curare<br />

l’infezione nei pazienti che hanno fallito un tentativo terapeutico risulta progressivamente<br />

più <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, è fondamentale ut<strong>il</strong>izzare nella pratica clinica solo gli schemi <strong>di</strong> trattamento<br />

che consentono <strong>di</strong> curare l’infezione nel maggior numero <strong>di</strong> pazienti al primo tentativo,<br />

in modo tale da contrastare <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e l’insorgenza della resistenza batterica e<br />

contenere i costi.<br />

Bollettino Notiziario • <strong>Dossier</strong> 5/2008 • III

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