Fonetica e Fonologia a.a. 2009/10 10/3/2010 - Lettere e Filosofia

Fonetica e Fonologia
a.a. 2009/10
10/3/2010

Tre aspetti fondamentali
1. Livelli di analisi
2.Rappresentazioni
3.Regole
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1. Livelli: sono necessari piani differenti per rendere
conto dei fenomeni (almeno due, fonetica e
fonologia)
2.Rappresentazioni: ogni livello ha un suo proprio
‘alfabeto’ e ‘sintassi’
3. Regole: bisogna poter collegare i livelli tra loro,
spiegare come passare da una rappresentazione
all’altra
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Premesse
Livelli: ne esistono (almeno) due
Fonetica: [xyz] Fonologia: /xyz/ Ma come
sono
collegate
tra loro
Rappresentazioni
- fonetiche: foni...
- fonologiche: fonemi, tratti fonologici, fonotassi...
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Una possibile risposta (quella dello strutturalismo
americano):
●
●
esistono solo due livelli, fonetica e fonologia
la relazione tra di essi è individuo/classe: un fonema/n
foni
Distribuzione complementare: /X/ è realizzato da [x 1
] nel
contesto 1, da [x 2
] nel contesto 2, … da [x n
] nel contesto n
Non è necessario (e talvolta nemmeno facile/possibile)
assumere direzionalità
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Fonema /X/
[x 1 ] [x 2 ]
[x 3 ] ... [x n ]
Fonema /Y/
[y 1 ] [y 2 ]
[y 3 ] ... [y n ]
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Lenizione in spagnolo
Fonema /b/
(valido anche
per /k/ e /t/)
[β] / V__V, V__R
[b]in ogni altro contesto
[b] a inizio parola; dopo nasale
[ˈbola] ‘palla’ [ˈsombra] ‘ombra’
[β] tra vocali; tra vocale e liquida
[la ˈβola] ‘la palla’ [kaˈβaʎo] ‘cavallo’ [ˈdoβle] ‘doppio’
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Assimilazione di /n/
/n/
/in/
[m] / __C labiale [ŋ] /__ C velare
[ɲ] / __C palatale [ɱ] / C labiodentale
[n] altrove
labiale
[imposˈsi:bile], [imbeˈvi:bile]
palatale
[coɲ ˈɲɔ:mi e folˈletti]
dentale
[intokˈka:bile], [indiˈfe:so]
velare
[iŋkreˈdi:bile], [iŋˈgra:to]
labiodentale
[iɱveroˈsi:mile], [iɱfiˈni:to]
davanti a vocale
[inaˈdatto], [inoˈdo:re]
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Dire che un fonema è una classe di foni è una soluzione
molto semplice per descrivere la relazione tra livello
fonologico e livello fonetico (ma non priva di problemi
teorici: per esempio i fonemi possono parzialmente
sovrapporsi o no)
/X/
[x 1 ] [x 2 ]
[y 2 ]
/Y/
[x 3 ]
[y 3 ]
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Regole
Alternativa: realizzazione degli allofoni
descrivibile come regola
/X/ → [x 1 ] / A __ B
/X/ → [x 2 ] / C __ D
…
/X/ → [x n ] / Y __ Z
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Regole 2
Spagnolo
/b/ → [ β] / V __ V, V __ R
Italiano
/n/
→
[b] in tutti gli altri contesti
[m] / __ C labiale
[ŋ] / __ C velare
[ɲ] / __ C palatale
[ɱ] / __ C labiodentale
[n] in tutti gli altri contesti
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Neutralizzazione
In (alcune varietà di) piemontese le ostruenti sonore diventano
sorde a fine di parola:
[ˈfrɛit] ‘freddo’ [ˈfrεida] ‘fredda’
[lark] ‘largo’ [ˈlarga] ‘larga’
[furˈmaʧ] ‘formaggio’ [furmaˈʤe:ra] ‘contenitore per
formaggio’
[mes] ‘mezzo’ [ˈme:za] ‘mezza’
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Neutralizzazione 2
Perché non possiamo dire che è il contrario
(le sorde diventano sonore tra vocali)
[ˈma:ta] ‘matta’ [ˈva:ka] ‘vacca’,
[ˈma:ʧa] ‘macchia’ [a ˈma:sa] ‘uccide’
Regola: C ostruente sonora → sorda / __ #
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Motivazioni per regole
Perché regole piuttosto che rapporto classe/individuo
i. Spesso una delle realizzazioni allofoniche è ‘basica’
ii.Neutralizzazioni implicano direzionalità
i. In italiano la realizzazione di /n/ davanti a vocale (p.
es. in [inaˈdatto]), quindi quella che presumibilmente
non subisce assimilazione, è [n]
ii.Molte neutralizzazioni implicano una direzionalità:
/frɛid/ → [ ˈfrɛit], /larg/ → [lark]
C sonora
→
C sorda
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Motivazioni per regole 2
Una regola implica una direzionalità: qualcosa diventa
qualcos’altro, A → B
La differenza tra allofoni ‘basici’ e ‘derivati’, e la direzionalità
di molte neutralizzazioni, sono riflessi nel formato di una
regola, ma non da rapporto fonema/allofono
Tuttavia non implicano che regole siano necessarie:
i. è comunque possibile descrivere allofonia anche senza
direzionalità
ii. le neutralizzazioni sono un tipo di processo diverso da
allofonia (mutano un fonema in un altro), quindi si
potrebbero assegnare a un altro livello
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Morfo-fonemi
Assunzione strutturalista di un terzo livello: morfo-fonologia
per alternanze fonologicamente motivate, ma non allofoniche
Morfofonemi
Fonemi
Allofoni
Relazione 1 : n tra un morfofonema e i
suoi fonemi in contesti morfologici
diversi
Relazione 1 : n tra un fonema e i suoi
allofoni in contesti fonologici differenti
P. es: Morfofonema {K} in piem.
/k/ a fine di parola /g/ davanti a /-V/
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Ordine
●
Regole allofoniche e regole neutralizzanti si possono
applicare tutte contemporaneamente, il loro ordine
reciproco è irrilevante
●
Per esempio in /in-grato/ → [iŋˈgra:to] c’è sia una regola
di assimilazione della nasale sia una allungamento della
vocale tonica in sillaba aperta (/a/ → [a:]), ma sono
indipendenti tra loro, non ha senso dire che una avviene
‘prima’ o ‘dopo’ l’altra
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Ordine
●
Argomento più forte per regole: se il risultato di una
regola potesse/dovesse essere l’input per un’altra regola,
sarebbe non solo utile ma necessario assumere una
direzionalità. Il passaggio dalla rappresentazione
sottostante alla realizzazione fonetica avverrebbe
attraverso varie tappe intermedie, in cui ognuna è il
risultato di una regola precedente e permette quella
successiva
/ABC/ → ABD → EBD → EFD … → [XYZ]
Regola 1 R. 2 R. 3 R. n
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Interazioni tra regole
●
●
Esiste questa situazione Regole possono interagire, e
ordinamento reciproco può essere necessario per
spiegare risultato
Teorie derivazionali: le regole sono ordinate
●
In alcuni casi, date due regole R1 ed R2, la realizzazione
di una rappresentazione soggiacente si spiega solo se R1
crea il contesto per l’applicazione di R2
/CAD/
R1 A → B / C __ D CAD → CBD
R2 B → E / C __ D CBD → CED
[CED]
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Ordine alimentante
Ordine alimentante (feeding order):
L’applicazione della regola R1 crea nuove stringhe a
cui è applicabile la regola R2, e che non sarebbero
esistite senza l’applicazione di R1
Quindi la regola R1 deve precedere la regola R2
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Ordine alimentante in kikamba (bantu)
1) [j] da iato (seq. di 2 vocali)
e → j / __V
Es. /ko-me-una/ → [komju:na]
2) Palatalizzazione
kj → ʧ
Es. /kwaanek-j-a/ →
[kwa:neʧa]
/ko-ke-aasja/ → [koʧa:sja]
(1) kokjaasja
(2) [koʧa:sja]
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Implicazione di teorie derivazionali:
Bisogna postulare forme intermedie che non sono
mai osservabili, ma esistono soltanto come fasi
intermedie della derivazione
Non osserveremo mai la parola *[kokjaasja], perché
è soltanto uno stadio intermedio tra una forma
soggiacente e la sua realizzazione fonetica; non può
esistere, data l’impossibilità di *[kj] in kikamba
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Seconda implicazione:
La relazione classe/oggetto tra fonemi e foni è tra
due entità di natura differente, si passa da un livello
all’altro; l’allofonia è diversa dalle alternanze di
fonemi (neutralizzazioni, etc.), che trasformano un
fonema in un altro fonema
Invece le regole trattano allo stesso modo regole che
modificano fonemi e allofoni, sono semplicemente
fasi diverse dello stesso meccanismo
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