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027 - Rapporto completo - Arpat

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MUSICA PER LE TUE ORECCHIE<br />

Conoscenze, indagini e riflessioni sui rischi correlati<br />

all’ascolto della musica<br />

Buonamici Carla**, Chiostri Daniele**, Ciampi Gianna°, Cordella<br />

Vincenzo***, de Angelis Pier Luigi**, Fratini Paolo***, Garofalo Giorgio*,<br />

Giorgi Maria Angela**, Mersi Anna**, Niccolai Duccio***, Saiani<br />

Marco**<br />

*Area Funzionale della Prevenzione zona Nord Ovest Azienda Sanitaria Firenze<br />

** Unità Funzionale Igiene e Sanità Pubblica zona Nord Ovest Azienda Sanitaria<br />

Firenze<br />

*** Unità Funzionale Igiene e Sanità Pubblica zona Mugello Azienda Sanitaria<br />

Firenze<br />

° Settore Igiene e Sanità Pubblica Azienda Sanitaria Firenze<br />

1. Musica e rumore<br />

1.1 Introduzione<br />

Per la fisica, musica e rumore sono l’espressione dello stesso fenomeno fisico:<br />

l’oscillazione di atomi e molecole in un mezzo, provocata e trasmessa da una<br />

sorgente, che si propaga sotto forma di onde sonore di pressione e depressione.<br />

Sono pertanto le variazioni della pressione atmosferica a produrre un suono.<br />

I suoni musicali hanno forma d’onda regolare, cioè periodica nel tempo; i rumori<br />

non hanno questa regolarità ed è impossibile determinare una forma d’onda vera e<br />

propria.<br />

Il rumore è un insieme di suoni soggettivamente percepiti come sgradevoli e<br />

indesiderati.<br />

Durante la nostra vita siamo continuamente sollecitati da suoni; suoni utili e<br />

gradevoli si combinano quotidianamente con fenomeni uditivi fastidiosi e spesso<br />

dannosi.<br />

Viviamo in un mondo cui le moderne tecnologie della comunicazione hanno<br />

impresso un cambiamento così radicale che il silenzio è pressoché scomparso<br />

dalle nostre giornate.<br />

Di fatto, siamo così abituati alla confusione, al frastuono ed al bombardamento<br />

informativo, che spesso quello che ci preoccupa non è il rumore, bensì il silenzio.<br />

Il silenzio crea uno spazio per il pensiero e tutto ciò che ne può conseguire:<br />

dubbi, perplessità, scelte; in queste condizioni, il silenzio può creare ansia,<br />

panico da isolamento, e si può paradossalmente dire che il ”rumore del silenzio”<br />

ci spaventa.<br />

Viceversa, la confusione spesso ci protegge nella sua routine, superficialità e<br />

fretta, ci fa sentire parte del mondo in attività, ci rassicura perché ci impedisce di<br />

dialogare con noi stessi, di riflettere e porsi domande.<br />

La musica riveste così sempre più spesso un ruolo rassicurante di riempimento a<br />

cui non prestiamo quasi più attenzione perché entra a far parte dell’ambiente in<br />

cui viviamo.<br />

La musica può influire in maniera considerevole sulla nostra psiche, ma è in grado<br />

di produrre anche effetti sull’organismo.<br />

Così, oltre ad alleviare lo stress, può migliorare le prestazioni degli atleti e la<br />

mobilità di pazienti con danni neurologici, può influenzare il ritmo cardiaco e<br />

quello respiratorio.<br />

Area funzionale prevenzione<br />

Zona Distretto nord ovest<br />

50019 Sesto Fiorentino<br />

Via Righi 8-Loc. Osmannoro<br />

Telefono 055 4498357-360<br />

Fax 055 4498367<br />

E-mail : ispnordovest<br />

@asf.toscana.it


La frequenza cardiaca può subire variazioni in funzione del ritmo della musica<br />

ascoltata in modo direttamente proporzionale: un ritmo incalzante e veloce fa<br />

accelerare il battito cardiaco e la respirazione, mentre i brani lenti hanno l’effetto<br />

contrario di rallentamento.<br />

1.2 Alcune nozioni di acustica<br />

Le onde sonore vengono percepite diversamente dall’orecchio a seconda delle<br />

loro caratteristiche: frequenza (altezza del suono o tonalità), intensità (volume),<br />

timbro.<br />

La frequenza di un suono, misurata in Herz, è il numero di oscillazioni al secondo<br />

compiute dall’onda sonora di pressione e depressione atmosferica. L’orecchio<br />

umano percepisce le variazioni di pressione sonora in una gamma di frequenze da<br />

20 a 20.000 Herz (20 KHerz).<br />

I suoni gravi (toni bassi) hanno bassa frequenza (20-400 Hz); i suoni acuti hanno<br />

alta frequenza (1600-20.000 Hz).<br />

L’intensità, o pressione sonora, si esprime in deciBel (dB); il dB non è un’unità di<br />

misura, ma una relazione logaritmica fra la pressione misurata e la pressione<br />

sonora di riferimento pari a 0 dB (corrispondenti a 20 microPascal, unità di misura<br />

della pressione), che è la pressione sonora minima percepibile dall’orecchio<br />

(soglia di udibilità).<br />

Per fare alcuni esempi, 0 dB è la soglia di udibilità dell’orecchio, 20 dB la voce<br />

sussurrata, 50 dB la voce parlata, 70 dB traffico sostenuto, 100 dB discoteca, 130<br />

dB soglia del dolore, 150 dB aereo supersonico.<br />

E’ importante sapere che, trattandosi di scala logaritmica, un incremento di 3dB<br />

rappresenta un incremento doppio della pressione sonora e quindi dell’intensità<br />

del suono.<br />

Lo strumento usato per le misure di rumore è il fonometro.<br />

Il livello medio di rumore misurato durante il periodo di esposizione viene<br />

definito LAeq; il livello massimo è definito LAsmax.<br />

1.3. Danni uditivi ed extrauditivi<br />

La musica, anche se soggettivamente gradevole, può essere causa di eventi<br />

dannosi quando il livello acustico a cui si è esposti è eccessivo; tali eventi dannosi<br />

si identificano con i danni uditivi ed extrauditivi da rumore.<br />

Non si possono definire soglie certe di danno o pericolo, ma soltanto limiti<br />

statisticamente accertati come potenzialmente lesivi; vi è infatti una grossa<br />

variabilità individuale per quanto riguarda la vulnerabilità da esposizione a<br />

rumore.<br />

I danni extrauditivi si possono manifestare per un’esposizione superiore a 75 dB<br />

con aumento del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa; oltre 95 dB possono<br />

comparire disturbi digestivi, aumento della frequenza respiratoria; oltre 110 dB<br />

vertigine e nausea.<br />

C’è inoltre una notevole evidenza di effetti avversi del rumore sulla<br />

comunicazione e sull’apprendimento (oltre 45 dB), sul sonno (oltre 35 dB) e<br />

sull’umore (oltre 50 dB).<br />

Come dimostrato da molti studi, nel determinare i danni all’apparato uditivo è di<br />

fondamentale importanza, oltre al livello sonoro, il tempo di esposizione.<br />

Infatti, dal punto di vista fisico, l’ammontare di energia assorbita dall’orecchio è<br />

il prodotto del livello sonoro per il tempo di esposizione.<br />

Applicando questo semplice criterio, consegue che un dato incremento del livello<br />

sonoro, associato ad un proporzionale decremento del tempo di esposizione,<br />

produrrà lo stesso rischio.


Così ad esempio, se si incrementa di 3 dB il livello sonoro (che significa<br />

raddoppiare la pressione sonora) si dovrà dimezzare il tempo di esposizione per<br />

non aumentare il rischio a cui si è esposti.<br />

Un’esposizione singola e prolungata ad un rumore di una certa intensità produce<br />

un innalzamento della soglia uditiva che si manifesta come un certo grado di<br />

ottundimento dell’orecchio, accompagnato talvolta da acufeni (ronzii).<br />

Al cessare dell’esposizione, a seconda del livello di pressione sonora e del tempo<br />

di esposizione, il disturbo può rivelarsi temporaneo ed aversi recupero <strong>completo</strong><br />

dopo alcune ore.<br />

Ad eccezione dell’esposizione a rumori di intensità superiore a 130 dB (soglia<br />

del dolore), come nel caso di esplosioni, in cui si determina un danno immediato<br />

e permanente con rottura del timpano, le esposizioni continue e prolungate a<br />

livelli inferiori possono condurre a distanza di tempo all’innalzamento<br />

permanente della soglia uditiva.<br />

La perdita della capacità uditiva si verifica maggiormente nel campo delle<br />

frequenze elevate, da 3000 a 6000 Hz.<br />

La conseguenza sociale più importante dell’innalzamento permanente della<br />

soglia uditiva è la difficoltà alla comprensione della conversazione negli<br />

ambienti di vita ordinari.<br />

Il rischio può considerarsi trascurabile se il livello di esposizione non supera 70<br />

dB(A), anche per 24 ore al giorno.<br />

1.4. Rumore ludico<br />

Negli ultimi anni il “rumore ludico” (cioè quello derivante da attività ludiche,<br />

come l’ascolto della musica in discoteca, nei concerti, nelle attività sportive o nei<br />

momenti di svago con l’impiego di apparecchi portatili es. i lettori MP3) è<br />

diventato un’importante minaccia per l’udito poiché può raggiungere livelli<br />

estremamente elevati e perché un numero crescente di persone vi è esposto, in<br />

particolare i giovani.<br />

Il rumore negli ambienti di svago, comprese le strutture sportive in cui si fa<br />

sempre più frequentemente uso di musica ad alto volume, si configura come<br />

problema di salute per una serie di considerazioni:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Il clima acustico influisce sulla salute e sul benessere della popolazione.<br />

Una larga percentuale di popolazione che abita nelle città è<br />

quotidianamente esposta a livelli inaccettabili di rumore a causa del<br />

traffico e spesso i giovani sono ulteriormente esposti ad elevati livelli<br />

sonori per l’ascolto di musica ad alto volume nei momenti di svago (es.<br />

discoteca).<br />

L’ascolto della musica ad alto volume per alcune ore, come avviene in<br />

discoteca, determina una temporanea diminuzione della capacità uditiva,<br />

torpore e deconcentrazione; tali condizioni rappresentano spesso una<br />

concausa degli incidenti stradali all’uscita dalle discoteche.<br />

Una larga fascia della popolazione giovanile ascolta musica ad alto<br />

volume con gli auricolari (lettori MP3) per molte ore al giorno ed in<br />

qualsiasi situazione (a casa, in auto, per strada, ecc.).<br />

Si può indurre una sorta di abitudine, o assuefazione, all’ascolto della<br />

musica ad alti volumi.<br />

Tali alti livelli sonori, che possiamo definire “superflui” e che potrebbero<br />

essere facilmente evitabili, vanno a sommarsi a quelli già in eccesso a cui<br />

siamo quotidianamente sottoposti nelle città, sia di giorno che di notte.<br />

Il rischio che si corre è quello di raggiungere nel tempo la soglia espositiva a<br />

livelli di rumore tali da provocare il danno uditivo permanente.


2. Musica in discoteca<br />

Nelle discoteche vengono utilizzati apparati elettroacustici con potenza di migliaia<br />

di Watt dotati di potenti diffusori acustici posti nella “zona pista” ed altri, in<br />

genere meno potenti, posti nelle “zone di relazione” attigue (bar, zona poltrone e<br />

tavolini, guardaroba, etc.).<br />

L’innalzamento del livello di pressione sonora è in diretta relazione alla potenza<br />

che si invia agli apparati di amplificazione e quindi ai diffusori; tale parametro<br />

può essere variato dal disk jokey attraverso mixer e comandi.<br />

Il D.P.C.M. n° 215/99 “Regolamento recante norme per la determinazione dei<br />

requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di<br />

pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi” (con le modifiche apportate dalla L.<br />

179/02, art. 7) ha introdotto, ai fini della tutela della salute, limiti di pressione<br />

sonora a cui gli avventori possono essere esposti all’interno dei locali, pari a<br />

L Asmax 102 dB(A) e L Aeq 95 dB(A).<br />

Questi limiti valgono per le discoteche e per i luoghi in cui si tengono spettacoli e<br />

concerti.<br />

Dai dati ISTAT relativi al 2006 emerge che il 23,6% degli italiani frequenta<br />

discoteche e balere.<br />

Uno studio dell’università della Georgia (USA) tra il 1988 ed il 1994 nei giovani<br />

frequentatori delle discoteche, ha rilevato che il 12,5 % di un campione di 5249<br />

soggetti in età compresa fra i 16 ed i 19 anni presentava un danno uditivo da<br />

rumore.<br />

Un altro studio Nord - Europeo condotto in Svezia nel 2004 ha segnalato<br />

un’incidenza di ipoacusia da rumore nel 17,1 % in una popolazione di 1258<br />

studenti in età compresa fra i 13 e 19 anni frequentanti le discoteche.<br />

Un recente Studio Europeo riporta per le discoteche livelli medi equivalenti<br />

(LAeq) fra 104.3 e 112.4 dB(A).<br />

Durante i concerti rock, specialmente in luoghi chiusi quali palazzetti dello sport<br />

e stadi coperti, in certi settori del pubblico è possibile registrare livelli istantanei<br />

(LAsmax) superiori a 130-140 dB(A).<br />

2.1. Indagine svolta dalla Azienda Sanitaria Firenze<br />

Per approfondire le conoscenze sul clima acustico nelle discoteche, il<br />

Dipartimento della Prevenzione della Azienda U.S.L. 10 Firenze ha realizzato,<br />

negli anni 2003 – 2005, lo studio “Rilevazione del clima acustico all’interno dei<br />

locali di intrattenimento danzante”, nelle zone Nord/Ovest e Mugello, consistente<br />

in verifiche della documentazione tecnica e del livello di pressione sonora su un<br />

campione di locali da ballo, allo scopo di appurare il rispetto dei limiti del<br />

D.P.C.M. n° 215/99.<br />

A tutti i locali censiti (17) è stata inviata la richiesta di documentazione tecnica.<br />

E’ stato sottoposto a controllo fonometrico il 60% delle attività presenti nel<br />

territorio in studio (10/17).<br />

La scelta del campione è stata eseguita sulla base di criteri di capacità recettiva,<br />

potenzialità dell’impianto elettroacustico e tipologia di locale (discoteche, balere,<br />

etc.).<br />

Le ispezioni e le rilevazioni fonometriche sono state effettuate in una prima fase a<br />

locale chiuso (in orario diurno, senza avventori) concordando il rilievo con il<br />

gestore, e successivamente a locale aperto (in orario notturno con avventori) senza<br />

preavviso.<br />

Le rilevazioni fonometriche sono state eseguite al centro pista e nella zona di<br />

calma (tavolini).


2.1.2. Risultati<br />

Il 71% dei gestori (corrispondente a 12 unità) ha inviato la documentazione<br />

richiesta.<br />

Le relazioni tecniche esaminate hanno evidenziato carenze rispetto alla normativa<br />

nel 25% dei casi (pari a 3 unità).<br />

I rilievi a locale chiuso sono stati eseguiti nel 41% di quelli censiti (7 unità).<br />

Tali rilievi hanno evidenziato rispetto della normativa nel 57% dei casi (4 locali),<br />

mentre nel 43% (3 locali) hanno evidenziato irregolarità (Grafico 1).<br />

Grafico 1 – Esiti rilievi a locale chiuso<br />

Le irregolarità evidenziate sono costituite nel 66% dei casi dal superamento dei<br />

limiti sonori; nel 34% dalla mancanza del limitatore protetto (Grafico 2).<br />

I superamenti rilevati sono stati consistenti, arrivando fino ad un livello pari a<br />

L Asmax 107,1 dB(A) rispetto al valore L Asmax 102,0 dB(A) indicato dalla normativa<br />

come livello massimo consentito.<br />

Grafico 2 – Irregolarità a locale chiuso<br />

I rilievi a locale aperto sono stati seguiti nel 17,6% di quelli censiti (3 unità).<br />

Si è rilevato il superamento dei limiti sonori in 1 caso (33,3%) Grafico 3.<br />

Il superamento registrato è stato anche in questo caso rilevante, raggiungendo un<br />

livello pari a L Asmax 106,4 dB(A).<br />

Grafico 3 - Esiti rilievi a locale in attività


3. Musica in palestra<br />

Il connubio tra musica e sport sta ormai diventando sempre più stretto.<br />

Così, mentre da un lato si creano prodotti ad hoc come il Nike-iPod kit studiato<br />

per chi ama fare jogging, o il lettore MP3 waterproof per nuotare ascoltando<br />

musica, dall’altro lato ogni giorno nascono nuove discipline sportive che vedono<br />

la musica protagonista.<br />

Ogni pratica sportiva ha la propria musica d’elezione: così esiste la musica per il<br />

fitness, acquafitness, spinning, cardiobike, acquagym, aerobica, piscina, ecc.<br />

Analizzando i dati forniti dall’ISTAT, emerge come sia numerosa e diversificata<br />

la popolazione che pratica attività sportiva (ISTAT, 2007).<br />

In Italia nell’anno 2006 sono state circa 17 milioni 170 mila (pari al 30,2 %) le<br />

persone che hanno praticato uno o più sport: il 20,1 % lo ha fatto con continuità, il<br />

10,1 % saltuariamente.<br />

Nella Regione Toscana il 31,5% della popolazione pratica attività sportiva.<br />

Gli sport più praticati dagli italiani risultano quelli condotti in palestra: ginnastica,<br />

aerobica, fitness, cultura fisica.<br />

Secondo un’indagine condotta dall’Istituto NetS di Bologna, le persone durante<br />

l’attività fisica sono alla ricerca di energia e ritmo, e l’ascolto della musica (con<br />

preferenza del genere pop) serve per: trovare la giusta carica (49%); avere un<br />

ritmo da seguire (31%); rilassarsi (20%); distrarsi (17%); creare un giusto<br />

ambiente (12,8%).<br />

3.1. Indagine svolta dalla Azienda Sanitaria Firenze<br />

Nel biennio 2006-2007 l’Unità Funzionale di Igiene e Sanità Pubblica della<br />

Azienda Sanitaria di Firenze Zona Nord/Ovest ha condotto lo studio “Rilevazione<br />

del clima acustico all’interno di strutture collettive per la popolazione (palestrepiscine)”<br />

finalizzato ad approfondire analiticamente i livelli sonori su un<br />

campione di strutture presenti nel territorio di competenza.<br />

Diversamente dalle discoteche, per queste strutture non esistono norme che ne<br />

regolano la rumorosità interna, se non alcune indicazioni del CONI inerenti i<br />

limiti di rumorosità degli impianti di climatizzazione, aerazione, ecc. e, per quanto<br />

riguarda le piscine, l’Accordo Stato-Regioni del 16/01/2003 che prevede un limite<br />

massimo pari a 1,6 sec. per il tempo di riverberazione.<br />

Dal censimento delle unità locali sul territorio di competenza, sono risultate<br />

presenti 16 palestre e 6 piscine (di cui 2 annesse a palestre).<br />

I rilievi fonometrici sono stati effettuati in un campione di 5 piscine e 7 palestre.<br />

Nelle piscine sono stati effettuati rilievi di rumore durante lo svolgimento delle<br />

attività di acquagym e di hydrobike, essendo quelle che con più frequenza<br />

utilizzano musica per il loro svolgimento.<br />

Nelle palestre, essendo più numerose le attività che utilizzano musica, le misure<br />

eseguite hanno riguardato più attività: step, pump, training zone, spinning.<br />

3.1.2. Risultati<br />

Nelle piscine, durante le attività di acquagym e hydrobike, il valore del parametro<br />

L Asmax è risultato sempre inferiore a 102 dB(A), limite previsto per le discoteche<br />

dal D.P.C.M. n° 215/99 e preso come riferimento per questa indagine.<br />

Nelle palestre, la rumorosità misurata durante le attività sportive a corpo libero<br />

(step, pump, training zone) ha evidenziato valori del parametro L Asmax sempre<br />

inferiori al limite di 102 dB(A), mentre l’attività di spinning supera in maniera<br />

quasi costante il valore di 102 dB(A).


I valori L Asmax più alti rilevati per ogni attività sono riportati nel Grafico 4.<br />

Grafico 4 - Esiti rilievi piscine e palestre<br />

120<br />

100<br />

89,6 83,2<br />

95,4 93,6 90,4<br />

95,2 90,9<br />

96,7<br />

105,3 106,1 106,2<br />

87,3<br />

Rumorosità<br />

80<br />

60<br />

40<br />

20<br />

0<br />

Acquagym<br />

Hydrobike<br />

Acquagym<br />

Hydrobike<br />

Hydrobike<br />

Step<br />

Pump<br />

Training<br />

Zone<br />

Spinning<br />

Spinning<br />

Spinning<br />

Spinning<br />

PISCINA<br />

Attività<br />

PALESTRA<br />

4. Musica nelle orecchie<br />

4.1. I lettori MP3<br />

Nel corso degli anni, con i rapidi cambiamenti tecnologici, è cambiato anche il<br />

modo di ascoltare musica: non più sulla poltrona di casa o nella propria stanza<br />

nei momenti di relax, ma sempre più spesso in auto, nei lunghi viaggi in treno o<br />

in aereo ed in molte attività del tempo libero.<br />

Il passaggio da un tipo di ascolto musicale statico ad uno dinamico è stato favorito<br />

dall’evoluzione tecnologica che ha permesso il compattamento e la diminuzione<br />

di peso dei dispositivi musicali, prima sotto forma di mangiadischi o di radioline<br />

portatili, poi di walkman e più recentemente di lettori MP3, che sono<br />

generalmente economici e vengono preferiti per comodità e praticità.<br />

Gli auricolari degli MP3 sono molto piccoli e vengono collocati direttamente<br />

all’apertura del canale auricolare, ma senza avvolgerlo completamente.<br />

A causa della loro incapacità ad isolare acusticamente l’utilizzatore, sono spesso<br />

usati a volume più alto per coprire il rumore circostante, particolarmente nei<br />

luoghi più rumorosi come in metropolitana, stazioni, aeroporti o comunque luoghi<br />

affollati.<br />

Questi apparecchi, che possono raggiungere livelli di pressione sonora di 80-115<br />

dB(A) in campo libero, con l’uso di particolari auricolari a forma di piccolissimi<br />

cilindri (detti canalphones) che vengono introdotti direttamente dentro i canali<br />

uditivi, il livello può essere ulteriormente incrementato di 7-9 dB(A).


4.1.2. Rischi uditivi ed extrauditivi<br />

A causa delle crescenti preoccupazioni in merito al rischio uditivo, soprattutto a<br />

danno di adolescenti e bambini, derivante dall’uso di questi apparecchi, l’Unione<br />

Europea ha incaricato il Comitato Scientifico sui Rischi Sanitari Emergenti e di<br />

Nuova Identificazione (SCENIHR) di condurre uno studio scientifico per<br />

approfondire la problematica.<br />

Lo studio è stato pubblicato il 13 ottobre 2008 ed ha messo in luce molti aspetti<br />

importanti, sintetizzati di seguito.<br />

Complessivamente, nell’Unione Europea circa 50-100 milioni di persone<br />

ascoltano musica ogni giorno usando apparecchi musicali portatili che possono<br />

riprodurre suoni a volumi estremamente elevati, senza perdita di qualità.<br />

Sulla base delle considerazioni riportate nel paragrafo 2.1 ed assumendo che un<br />

utilizzatore medio usi il lettore MP3 per 7 ore a settimana (1 ora al giorno), ad un<br />

livello sonoro di ascolto superiore a 89 dB(A),si stima che la sua esposizione<br />

superi quella imposta come limite per i luoghi di lavoro (80 dB(A) per 40 ore a<br />

settimana (8 ore al giorno).<br />

Da queste stime emerge inoltre che, chi ascolta musica ad alto volume con l’uso<br />

di lettori MP3 per oltre 1 ora al giorno, rischia la perdita permanente dell’udito a<br />

distanza di 5 anni.<br />

Ciò riguarderebbe il 5-10% degli utilizzatori, il cui numero è stimabile fra 2,5 e 10<br />

milioni di persone nella UE.<br />

Da una recente indagine effettuata dall’Università di Boston su un campione di<br />

1000 giovani emerge che il 14% di questi ascolta musica con i lettori MP3 per 28<br />

ore a settimana, ed 1 su 3 lamenta un fastidioso ronzio alle orecchie, tipico<br />

segnale di patologia.<br />

Emerge inoltre che il 40% degli intervistati non è consapevole del rischio per<br />

l’udito legato all’uso scorretto dell’apparecchio.<br />

I ricercatori americani raccomandano la “regola del 60-60”: l’utilizzo dei lettori<br />

MP3 non deve superare 60 minuti al giorno al 60% del volume massimo del<br />

livello di potenza del dispositivo.<br />

Ascoltare musica ad alto volume con l’uso di auricolari mentre si guida o si<br />

cammina per strada può rappresentare anche un rischio di incidenti stradali.<br />

Così, il Daily Telegraph l’8 ottobre 2008 ha pubblicato un articolo in cui si dice<br />

che la maggior parte dei piccoli incidenti stradali è causata dai “podoni”, come<br />

sono stati denominati i pedoni che ascoltano musica con l’iPod; si tratta<br />

soprattutto di giovani e adolescenti che non sentono il rumore delle macchine,<br />

causando scontri e piccoli sinistri, oltre naturalmente a rischiare l’investimento.<br />

Secondo il Daily Telegraph, il “podone” spesso attraversa la strada senza guardare<br />

e costringe i conducenti a frenare o sterzare in modo brusco.<br />

Per avvalorare la sua tesi, il quotidiano britannico cita le indagini condotte da una<br />

società di assicurazioni.<br />

A New York la situazione è diventata così grave che si sta pensando di istituire il<br />

divieto di utilizzo di questi apparecchi mentre si attraversano le strade di<br />

Manhattan.<br />

L’esistenza in commercio di auricolari anti-rumore che consentono l’isolamento<br />

dell’ascoltatore dal rumore esterno, potrebbe da un lato consentire la riduzione del<br />

volume di ascolto in ambienti rumorosi, dall’altro potrebbe invece incrementare il<br />

rischio di incidenti stradali.


5. Discussione<br />

L’esposizione al rumore è la maggior causa di danni uditivi a livello mondiale; il<br />

16% delle perdite uditive negli adulti è attribuito al rumore occupazionale.<br />

I rischi di danno uditivo sono legati al livello sonoro ed al tempo di esposizione.<br />

L’esposizione a livelli sonori superiori a 80 dB(A) per 8 ore al giorno per 5<br />

giorni alla settimana è considerato un rischio potenziale: questo è il limite per il<br />

quale i regolamenti adottati dai paesi della UE prevedono l’adozione di interventi<br />

correttivi per la protezione dal rumore nei luoghi di lavoro.<br />

Si stima che nei paesi industrializzati, nel corso degli ultimi 20 anni, mentre il<br />

numero degli esposti al rumore occupazionale è decresciuto, il numero dei<br />

giovani esposti a rumore “sociale” sia triplicato; parallelamente, si è registrato un<br />

incremento drammatico e diffuso di lesioni uditive.<br />

In Italia, gli ipoacusici rappresentano il 12% della popolazione con un incremento<br />

medio annuo del 5% interessante prevalentemente i giovani che quindi nel 2010<br />

saranno il 27% contro il 22% di ipoacusici legati alla terza età.<br />

La musica, che è suono e che dovrebbe essere cosa diversa dal rumore, ad alti<br />

livelli acustici può essere dannosa per l’udito alla stregua del rumore industriale.<br />

Nella fascia giovanile, un grosso rischio di riduzione dell’udito deriva proprio<br />

dall’ascolto della musica ad alto volume, in particolare in discoteca, nei concerti<br />

rock e con l’uso dei lettori MP3.<br />

L’abitudine all’ascolto ad alto volume è in buona parte conseguenza dei<br />

miglioramenti tecnologici degli ultimi anni grazie a quali è possibile la<br />

realizzazione di apparecchi ed impianti musicali in grado di riprodurre suoni a<br />

volumi estremamente elevati, senza perdita apprezzabile di qualità.<br />

Questa modalità di ascolto è un’abitudine particolarmente diffusa nelle fasce<br />

giovanili, il cui gradimento viene sfruttato anche a fini commerciali: si pensi ad<br />

esempio ai livelli spesso assordanti con cui viene diffusa la musica nei locali<br />

commerciali, particolarmente nei negozi o reparti rivolti ai giovani (es.<br />

abbigliamento, elettronica, hi-fi, ecc).<br />

Lo Studio Europeo condotto dallo SCENIHR riporta per le discoteche livelli<br />

medi equivalenti (LAeq) fra 104.3 e 112.4 dB(A).<br />

La diminuzione dei livelli sonori nei locali da ballo, può rappresentare un efficace<br />

sistema per contribuire alla prevenzione di effetti dannosi, non solo a carico<br />

dell’udito.<br />

Infatti, l’esposizione ad alti livelli sonori, uniti all’eventuale assunzione di<br />

alcolici, all’uso di sostanze psicoattive, all’eccessiva sollecitazione dell’apparato<br />

visivo con luci psichedeliche, come avviene all’interno delle discoteche, può<br />

costituire una importante concausa degli incidenti stradali che troppo spesso si<br />

verificano all’uscita dai locali.<br />

Così si raccomanda ad esempio che, oltre ad evitare l’assunzione di alcolici o<br />

sostanze psicoattive, prima di uscire e mettersi alla guida venga osservata<br />

l’abitudine di sostare nelle zone di calma del locale (es. zona dei tavolini) per<br />

permettere il recupero dell’apparato uditivo.<br />

Durante i concerti rock, specialmente in luoghi chiusi quali palazzetti dello sport<br />

e stadi coperti, in certi settori del pubblico è possibile registrare livelli istantanei<br />

(LAsmax) superiori a 130-140 dB(A).<br />

In uno studio pubblicato nel 2004 su una rivista scientifica viene riportato il caso<br />

di 4 ragazzi che hanno manifestato uno pneumotorace (collasso dei polmoni<br />

dovuto a lesione polmonare con fuoriuscita d’aria nella cassa toracica) durante<br />

l’ascolto di musica ad altissimo volume: 3 di questi stavano assistendo ad un<br />

concerto accanto ad un grande amplificatore, il quarto era chiuso in macchina<br />

con un impianto stereo molto potente a tutto volume.


I casi descritti suggeriscono la possibilità che la musica ad alto volume possa<br />

essere una causa di pneumotorace, in particolare per suoni a bassa frequenza (es.<br />

musica pop, rock) che trasmetterebbero vibrazioni alla stessa frequenza agli<br />

organi (addome, torace) con conseguente rischio di danni ai tessuti.<br />

Anche i musicisti di vari generi musicali, quali pop, rock, jazz, ed altri, sono<br />

esposti al rischio di perdite uditive non solo in occasione dei concerti, ma anche<br />

durante le prove di gruppo e negli studi di registrazione dove fanno uso di cuffie<br />

ed altoparlanti per un tempo rilevante.<br />

Artisti di fama mondiale, come Sting, Phil Collins, Eric Clapton, Pete Townshend<br />

e tanti altri hanno pubblicizzato le proprie difficoltà uditive e si sono impegnati in<br />

associazioni e campagne di sensibilizzazione sui rischi che comporta la musica a<br />

volume elevato.<br />

Mentre lo studio europeo riporta per i lettori MP3 livelli medi equivalenti (LAeq)<br />

fra 80 e 115 dB(A), in Europa è vigente la norma CEI EN 50332 che prevede per<br />

gli auricolari dei lettori MP3 l’emissione di un livello sonoro massimo di 100 dB.<br />

Tale limite non è chiaramente sufficiente a tutelare gli utilizzatori qualora venga<br />

fatto un uso scorretto dell’apparecchio (es. ascolto ad alto volume o per un tempo<br />

eccessivo).<br />

Alcune ditte produttrici di lettori MP3 hanno introdotto circuiti di sicurezza per<br />

limitare il volume in uscita ed avvisare l’utilizzatore sulla pericolosità del volume<br />

d’ascolto, ma queste iniziative non hanno riscosso successo, preferendo gli<br />

acquirenti poter scegliere personalmente il volume d’ascolto.<br />

Si ricorda che la Apple ha introdotto un limitatore di volume nella serie di “iPod<br />

nano” che può però essere sbloccato con software dedicato.<br />

Nei manuali d’uso degli apparecchi, fra le Norme di Sicurezza, le ditte produttrici<br />

riportano generalmente le avvertenze sui rischi connessi all’impiego scorretto dei<br />

lettori MP3 (es. manuale Apple, manuale Kingston).<br />

Così, nel Manuale Apple si legge che l’utilizzo di auricolari e cuffie ad alto<br />

volume può comportare danni permanenti all’udito e che l’ascolto prolungato di<br />

musica ad alto volume potrebbe diventare un’abitudine dannosa per l’udito.<br />

Si raccomanda inoltre, prima che ciò accada, di impostare il volume su un livello<br />

di sicurezza, e nel caso si avvertisse un fischio alle orecchie, di ridurre il volume o<br />

smettere di utilizzare l’apparecchio.<br />

Il Manuale Kingston raccomanda, inoltre, di non utilizzare gli auricolari durante<br />

la guida di biciclette, automobili o qualsiasi veicolo a motore, in quanto tale<br />

comportamento può condurre a incidenti stradali.<br />

Avverte inoltre del pericolo potenziale quando si utilizza il lettore a volume<br />

elevato mentre si cammina, in particolare agli attraversamenti pedonali.<br />

In alcuni studi americani condotti nei centri di fitness sono stati riscontrati livelli<br />

sonori che raggiungevano 110 dB durante gli esercizi di aerobica; in altri<br />

variavano tra 78 e 106 dB (con il 79% delle misure che raggiungeva i 90 dB)<br />

mentre gli utenti e gli istruttori esaminati riferivano perdite uditive fluttuanti ed<br />

acufeni.<br />

Si può ipotizzare che le persone che partecipano in palestra ad attività di spinning<br />

per 2 – 3 volte alla settimana siano esposte ad un rumore pari o superiore, anche<br />

se distribuito nel tempo, rispetto a chi frequenta nel fine settimana una discoteca.<br />

Questo dato è avvalorato dalle indagini eseguite dalla Azienda Sanitaria di<br />

Firenze sul clima acustico all’interno delle discoteche e degli impianti sportivi<br />

messe a confronto nel Grafico 5.


Grafico 5 - Esito rilievi clima acustico all’interno di discoteche e impianti<br />

sportivi<br />

6. Conclusioni<br />

La musica è un fenomeno acustico gradito con accordi e ritmo, essenziale per la<br />

spiritualità dell’essere umano in quanto in grado di stimolare l’intuizione e le<br />

sensazioni.<br />

Platone ed Aristotele sostenevano che il mondo è costituito secondo principi<br />

musicali e che le arti del ritmo contribuiscono a migliorare la calma interiore, la<br />

serenità e la morale.<br />

Nella società moderna la musica è onnipresente: a volte come sottofondo, altre<br />

volte in primo piano, in tutti i luoghi pubblici e privati, dal centro commerciale<br />

all’intimità della nostra casa, nell’automobile come in ascensore; occupa gli<br />

spazi di relax e quelli delle attività lavorative.<br />

Per i giovani la musica è un elemento importante per il divertimento e l’evasione,<br />

per il relax, per superare i momenti di noia, per non sentirsi soli.<br />

E’ importante la qualità di ascolto della musica per non rischiare di perderne il<br />

gusto ed anche i benefici e per evitare che diventi solo un frastuono in mezzo a<br />

tanti altri, fino ad arrecare unicamente danno.<br />

Sulla base dei risultati preoccupanti emersi dallo Studio Europeo sui rischi<br />

sanitari conseguenti all’uso scorretto dei lettori musicali, la Commissione<br />

Europea prevede di organizzare a Bruxelles, all’inizio del 2009, una conferenza


con gli Stati membri, i rappresentanti dell’industria, i consumatori e tutte le parti<br />

interessate per la valutazione dei dati emersi e delle possibili soluzioni da<br />

adottare.<br />

Potranno così essere stilate le possibili precauzioni d’uso per gli utilizzatori e le<br />

soluzioni tecniche più idonee a ridurre al minimo il rischio uditivo.<br />

Potrebbero inoltre essere contemplati ulteriori interventi normativi o la revisione<br />

degli attuali standard di sicurezza.<br />

Si ritiene comunque che la sensibilizzazione della popolazione, in particolare i<br />

giovani, sulle problematiche esposte in questo lavoro rappresenti uno dei<br />

principali strumenti per la promozione della salute e la prevenzione dei rischi<br />

correlati ad uno scorretto ascolto della musica.<br />

Per chi vuole approfondire<br />

- Potential health risks of exposure to noise from personal music<br />

players and mobile phones including a music playing function<br />

http://ec.europa.eu/health/ph_risk/committees/04_scenihr/docs/scenihr_o_018.pdf<br />

- Personal Music Players & Hearing<br />

http://ec.europa.eu/health/opinions/en/hearing-loss-personal-music-player-mp3<br />

- Qualità degli ambienti confinati non industriali (indoor): valutazione del rischio,<br />

prevenzione, sorveglianza sanitaria – rischi fisici<br />

www.gmle.fsn.it<br />

- <strong>Arpat</strong>news 099-2005 Una ricerca sul clima acustico nelle discoteche a cura<br />

della ASL 10 di Firenze<br />

www.arpat.toscana.it/news/2008/189.pdf<br />

- <strong>Arpat</strong>news 189-2008 Salute: a rischio l’udito di milioni di giovani<br />

www.arpat.toscana.it/news/2008/189.pdf

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