la VOCE di BREMBO la VOCE di BREMBO - Oratorio Brembo di ...

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25 anni di “Insieme in festa” nella memoria del parroco di allora
La Voce di Brembo
“ INSIEME IN FESTA”
Una pizzata
tutta nuova!
Una storia che continua
Quando dopo la morte di don Giacomo
Piazzoli (1 giugno 1988) fui chiamato
come parroco a Brembo, trovai una comunità
aperta e desiderosa di eventuali
Farina, novità che acqua, ogni cambio sale, di lievito, parroco comporta.
un po’ di olio … Ok, sap-
zuccheropiamo
Venivo da tutti una benissimo piccola parrocchia come (Sombreno),
pizza, che aveva ma come trovato si la voglia fa una di
si fa
una
"Pizza rinnovarsi Missionaria" impegnandosi generosamente
ingredienti nel mantenimento sono gli delle stessi strutture della
Gli
pizza, (chiesa ma parrocchiale, ne servono santuario, due veramentnica,
asilo-oratorio) speciali per e creare sperimentando una piz-
l’
canozata
esperienza e una di serata lavorare da insieme. cinque stelle.
Questi Nella primavera due ingredienti dell’89 fu sono chiesto rari a noi e
fondamentali di ospitare a pranzo per la un gruppo riuscita di della disabili
che e il si primo chiamano: maggio sarebbero Francesca stati e
ricetta
Marita. impegnati in un meeting di nuoto nella
E piscina da dove comunale. vengono questi due ingredienti
La proposta tanto mi piacque importanti e piacque a un
Francesca gruppo di persone è una tanto missionaria che sembravano
in attesa Missionaria di un’ occasione di Villare-
per fare
della
Comunità
gia, qualcosa italiana di nuovo. di origini E questo sarde, fu il trasferitasi
di partenza in veneto per … ha l’Insieme poi scelto in festa. di far E
punto
parte si cominciò di quell'incredibile subito a parlare di gruppo una festa di
persone dell’Oratorio. che sceglie di migliorare il
mondo Sostenuti andando alcune in persone Missione che già in
Brasile.
Marita è Peruviana, anche lei della
Comunità di Villaregia, vive in
Italia da un po’ di anni. L'abbiamo
conosciuta qualche domenica fa
durante una messa in cui ci chiedeva
di aiutare "Pablo", un non tanto
fittizio personaggio, attraverso ciò
che ognuno di noi poteva donare.
La serata inizia con le dovute presentazioni
ed un gioco molto particolare
e divertente. Francesca e
Marita, con un nastro bianco, hanno
legato le nostre gambe con
quelle dei nostri compagni.
Il gioco consisteva nel ballare a
avevano fatto esperienza nella
festa dell’Amicizia che da
alcuni anni si organizzava a
Dalmine e soprattutto stimolati
da Luigi di musica Lodetti rimanendo (un gran-
legati
tempo
gli de!), uni siamo agli partiti. altri.
Fin Siamo troppo partiti banale da zero. e semplice Abbiamo
voi, cercato se non a noleggio che... alcune C'era uno di
direte
noi, strutture, non facciamo come il capannone nomi, che non
voleva esterno saperne in lamiera di con muoversi tavoli e insieme
panche a noi; e tutto lasciando quanto così poteva un gruppo
in servire testa per lontano la cucina. e isolato Lodetti ed uno in
coda mise a lottare disposizione per raggiungere la linea gli
altri. del self-service, vetrine per
La l’esposizione serata sembrava di bevande, iniziare frigor, con ecc. il
piede Alcuni sbagliato. volontari realizzarono In realtà il anche locale
questo cucina è adiacente stato programmato alla parete nord dalle del
nostre salone Amiche, ora chiamato per “don farci Piazzoli”. capire
quanto Costruirono ognuno i fornelli di noi con non bruciatori sia un'isola,
scaldabagno, che siamo prese di interdipendenti,
acqua e gas e il
di
un'unica locale fu chiuso realtà, e coperto come San con mezzi Paolo di
Apostolo fortuna con già un scriveva angolo esterno duemila addetto an-ni
pizzeria. fa nelle lettere ai Corinzi. Se
collaboriamo All’ingresso del tutti salone insieme la cassa ogni e un
cosa piccolo funziona, bar. All’esterno se qualcuno piccola decide pedana
di per "essere orchestra, un'isola" angolo per tutti tombole ne soffronote
e nel prato
e ruo-
Ed ecco che arrivano la le pista pizze di ballo.
e
possiamo cominciare a mangiare,
Nell’occasione
ancora una volta però veniamo
si formò
sorpresi da un importante
un gruppo
insegnamento
proprio mentre
di
persone
stiamo mangiando.
Di nuovo ci troviamo a
per la
preparazione di
ravioli nostrani
dover condividere le nostre azioni
(all’ inizio con
e i nostri spazi con i nostri amici,
strutture prestate
da Sabbio).
in quanto veniamo legati gli uni
agli altri attraverso dei nastri annodati
ai polsi. Cenare con le mani
E così nel 1989
partiva “Insieme
in festa”!
legate non è la cosa più facile del
mondo, ma è stato divertente dover
trovare il modo di mangiare
Perché questo
titolo Perché
tutti senza togliere niente a nessu-
La Voce di Brembo
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no.
Quello che volevano farci capire
Marita e Francesca e che ci hanno
debitamente spiegato, dopo averci
slegati, lasciati finire di mangiare e
fatto esporre le nostre impressioni
sull'esperienza, era come le persone
si pongono davanti ad una situazione
di difficoltà; alcune non
sopportando ci è sembrato l'ingiustizia lo slogan più si bello: aiutano facciamo
vicenda, festa, altre ma pur tutti non insieme. sopportan-
a
do In la una situazione comunità in ci cui possono si trovano essere a
arrivano volte divisioni, a creare contrapposizioni, altre ingiustizie. ecc.,
Per ma chiudere la festa deve in bellezza essere per la tutti serata, perché
le fare nostre festa insieme amiche dà hanno gioia e rinnova voluto i
condividere rapporti e forma con la noi comunità. la storia della
vita Così delle è iniziata persone la venticinquennale nelle Missioni, storia,
arricchita favelas di brasiliane volta in volta dove da loro strut-
nelle
hanno ture nuove, deciso recuperate di dare concretamentbadilla,
una mano impresa con la D’Angelo, loro presenza. Locatelli
da aziende (Bo-
Spesso idraulica, sentiamo Lodetti,…) parlare o enti della (preti vita del S.
in Cuore,...) queste baraccopoli che le dismettevano. e Francesca
ci Nel ha 2000, raccontato realizzato il la nuovo storia oratorio, di
Gladys, festa una si è trasferita ragazza nel sua nuovo amica spazio, che
lì dotandosi ci vive, ma di tendone, le parole tavoli spesso e panchine, non
bastano baracche per descrivere pizzeria, bar ciò esterno, che e in poi
realtà via via le completandosi persone che come ci vivono ora. sono
Ci costrette arrivò una tegola a combattere sulla testa proprio ogni
giorno. all’inizio Perciò della ci festa hanno del nuovo mostrato spazio: le il
foto giorno delle dell’ case, apertura dei Gino luoghi, fu ricoverato delle
persone in ospedale che per lì sopravvivono, infarto. Per un momento
ci e siamo combattono sentiti smarriti, per perché una vita Gino
lavorano
migliore gestiva tutta per la loro parte stessi della cucina e per dagli le
proprie acquisti famiglie. fino alla distribuzione. Immagini Ma che dal
raccontano personale che una lavorava realtà dura, per la disumana
partito e uno che scatto si scontra di orgoglio duramente (è la paro-
festa è
con la giusta!): "l'altro"“tutti Brasile, uniti, il avanti Brasile insieme”! dagli
alti grattacieli, le spiagge dalla