Analisi dinamica di ponti ad arco in muratura soggetti a ... - Anidis
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1 INTRODUZIONE<br />
Lo stu<strong>di</strong>o del comportamento <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> strutture da ponte <strong>ad</strong> <strong>arco</strong> <strong>in</strong> <strong>muratura</strong> per effetto <strong>di</strong><br />
sismi e carichi viaggianti costituisce un settore <strong>di</strong> ricerca ancora <strong>in</strong> via <strong>di</strong> sviluppo ma <strong>di</strong> particolare<br />
<strong>in</strong>teresse anche per l’importanza storico-culturale, oltre che funzionale, ricoperta da tale tipologia<br />
strutturale nel nostro paese. Negli ultimi anni si sono sviluppati numerosi stu<strong>di</strong> e ricerche<br />
f<strong>in</strong>alizzati alla caratterizzazione dei legami costitutivi delle strutture murarie al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> poter<br />
essere implementati <strong>in</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> calcolo agli elementi f<strong>in</strong>iti (Bor<strong>in</strong>o, 1989; Fuschi, 1993; Crisfield,<br />
1985; Crisfield, 1990; Harvey, 1988; Loo, 1991 a,b; Chao, 1991; Heyman, 1982). La<br />
complessità <strong>di</strong> tali legami ha concentrato l’attenzione dei ricercatori <strong>in</strong> particolare sui problemi<br />
<strong>di</strong> natura statica. D’altro canto recentemente è stata evidenziata l’importanza dei fenomeni <strong>di</strong>namici<br />
per una analisi realistica <strong>di</strong> tali strutture ed <strong>in</strong> particolare il ruolo del traffico veicolare<br />
sui fenomeni <strong>di</strong> fatica sulle strutture da ponte (Stanisic, 1974; Ricciar<strong>di</strong>, 1994). Scopo del lavoro<br />
è quello <strong>di</strong> analizzare una struttura da ponte <strong>ad</strong> <strong>arco</strong> <strong>in</strong> <strong>muratura</strong> costruita alla f<strong>in</strong>e del 700 nella<br />
città <strong>di</strong> Palermo <strong>di</strong> cui costituisce una delle vie <strong>di</strong> accesso. Nel lavoro si vogliono mettere <strong>in</strong> e-<br />
videnza gli effetti <strong>di</strong>namici dovuti sia a terremoti spettro-compatibili, sia quelli legati ai carichi<br />
<strong>in</strong> movimento nell’ipotesi sia <strong>di</strong> velocità <strong>di</strong> transito costante sia <strong>in</strong> frenata. Lo stu<strong>di</strong>o è condotto<br />
considerando dapprima separatamente i due fenomeni e poi comb<strong>in</strong>andoli assieme per mettere<br />
<strong>in</strong> evidenza eventuali accoppiamenti <strong>in</strong>desiderati sulle vibrazioni. Per il calcolo della risposta<br />
strutturale è stato utilizzato il programma agli elementi f<strong>in</strong>iti ADINA utilizzando elementi tri<strong>di</strong>mensionali<br />
isoparametrici e modello costitutivo tipo “concrete” opportunamente caratterizzato<br />
(ADINA, 1997). La procedura numerica utilizzata per la <strong>in</strong>tegrazione delle equazioni <strong>di</strong>fferenziali<br />
<strong>di</strong> equilibrio è quella <strong>di</strong> Newmark mentre la tecnica iterativa usata all’<strong>in</strong>terno del generico<br />
passo temporale è quella <strong>di</strong> Newton- Raphson. I risultati ottenuti <strong>di</strong>mostrano l’importanza del<br />
traffico veicolare sul comportamento <strong>di</strong>namico del ponte <strong>in</strong> esame.<br />
I risultati ottenuti <strong>di</strong>mostrano che gli effetti del traffico veicolare non sono trascurabili e risultano<br />
essere dello stesso or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza <strong>di</strong> quelli dovuti al sisma, confermando la –necessità<br />
<strong>di</strong> tenere <strong>in</strong> considerazione i carichi mobili anche per le strutture da ponte <strong>in</strong> <strong>muratura</strong><br />
2 ANALISI DINAMICA DEL "PONTE DI MARE"<br />
2.1 Alcune notizie storiche<br />
La costruzione <strong>di</strong> questo ponte (Villabianca; Palermo, 1858), comunemente <strong>in</strong><strong>di</strong>cato come<br />
“Ponte <strong>di</strong> mare” e riportato <strong>in</strong> figura 1, avvenne nel 1584 per decisione del Senato <strong>di</strong> Palermo.<br />
Ingran<strong>di</strong>to ed abbellito nel 1718 per merito del governo pretorio subì gravissimi danneggiamenti<br />
qualche decennio dopo a causa prima <strong>di</strong> un terremoto nel 1751 e poi con l’<strong>in</strong>ondazione del<br />
1772. In entrambe le circostanze si procedette alla sua ricostruzione effettuando anche lavori <strong>di</strong><br />
miglioramento della struttura del ponte. In occasione <strong>di</strong> tali ricostruzioni il ponte fu e<strong>di</strong>ficato <strong>in</strong><br />
un nuovo sito più <strong>di</strong>stante dalle azioni <strong>di</strong>rette delle onde e su strati <strong>di</strong> roccia più viva. Questa è<br />
rimasta l’attuale locazione, anche se nel tempo il ponte ha subito notevoli rimaneggiamenti.<br />
2.2 Descrizione della struttura e del modello numerico utilizzato<br />
Dalla figura 1 si deduce che il ponte <strong>in</strong> esame è un ponte str<strong>ad</strong>ale a tre campate, costituito da<br />
tre archi a sesto ribassato ed avente una corsia per ciascun senso <strong>di</strong> marcia le cui caratteristiche<br />
geometriche sono riportate <strong>in</strong> figura 2.<br />
Il modello meccanico impiegato per descrivere il comportamento costitutivo dell’<strong>arco</strong> è quello<br />
”concrete” presente nella libreria ADINA [ADINA, 1997], ipotizzando la <strong>muratura</strong> omogeneizzata<br />
con un peso specifico pari a 27 kN/m 3 (ρ=280.8 kg/m 3 ), modulo <strong>di</strong> elasticità E=500<br />
kN/cm 2 , coefficiente <strong>di</strong> Poisson ν=0.3 e bassa resistenza a trazione σ t =0.05 kN/cm 2 .