Ghiaroni-Giulia-Violenza-assistita-intrafamiliare
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1. Forme di violenza all’interno della famiglia<br />
1.1 Il maltrattamento durante l’infanzia<br />
Nel corso degli anni, molti studiosi hanno cercato di dare una spiegazione e una<br />
definizione chiara e completa del termine “maltrattamento”.<br />
Una delle prime definizioni di tale fenomeno risale al IV° Colloquio Criminologico<br />
di Strasburgo del Consiglio di Europa del 1981, secondo il quale il maltrattamento<br />
consiste in “quell’insieme di atti e carenze che turbano gravemente il bambino<br />
attentando alla sua integrità corporea e al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e<br />
morale, le cui manifestazioni sono: la trascuratezza, e/o lesioni di ordine fisico e/o<br />
psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino”<br />
( Di Blasio, 2000, p.13).<br />
Successivamente, si è ritenuto necessario, per dare una definizione esauriente di<br />
maltrattamento, considerare la sostanziale differenza tra la cultura dei paesi occidentali,<br />
la cui attenzione è rivolta soprattutto alle forme di violenza <strong>intrafamiliare</strong>, e di quelli<br />
culturalmente in via di sviluppo, dove l’attenzione è posta, in particolare, alle<br />
manifestazioni di abuso e di violenza extrafamiliare.<br />
Una visione più ampia del fenomeno ha permesso alla Convenzione dei diritti dei<br />
minori, grazie al contributo di enti quali l’UNICEF ( United Nations Children’s Fund),<br />
l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’UNESCO (United Educational,<br />
Scientific and Cultural Organization) e la Croce Rossa, di riferirsi alla violenza ai danni<br />
dell’infanzia come al “danno o abuso fisico o mentale, trascuratezza o trattamento<br />
negligente, al maltrattamento, alle diverse forme di sfruttamento e abuso sessuale intese<br />
come induzione e coercizione di un bambino/a in attività sessuale illegale, lo<br />
sfruttamento della prostituzione o in altre pratiche sessualmente illegali, lo<br />
sfruttamento in spettacoli e materiali pornografici, torture o ad altre forme di<br />
trattamento o punizione crudeli, inumane o degradanti, allo sfruttamento economico e<br />
al coinvolgimento in lavori rischiosi” ( Di Blasio, 2000, p.14).<br />
Tale definizione è stata approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU e ratificata<br />
anche dall’Italia nel 1991.<br />
La definizione più recente e completa della violenza ai danni dell’infanzia è quella<br />
fornita, nel 1999, dal Consultation on Child Abuse and Prevention del WHO (World<br />
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