Ghiaroni-Giulia-Violenza-assistita-intrafamiliare
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Attraverso i disegni e il materiale artistico, la bambina comunicava i suoi stati<br />
d’animo, le sue paure, le sue percezioni, il rapporto con il padre, la relazione<br />
ambivalente di attaccamento con la madre e ne discuteva con gli altri bambini.<br />
Col passare delle sedute, intorno alla decima settimana, la bambina appariva sempre<br />
più sorridente e felice e aperta nei confronti dei coetanei, diventando così la leader del<br />
gruppo.<br />
Intorno alla ventitreesima settimana la bambina aveva introdotto l’uso dei simboli,<br />
che dimostrava un maggiore livello di consapevolezza e di elaborazione degli eventi<br />
traumatici del suo vissuto.<br />
Durante l’ultimo incontro, la bambina ha costruito due orsetti, “Mum and Hayley”,<br />
uniti da un cuore. L’immagine rappresentava l’importanza di creare relazioni positive<br />
con gli altri e il tentativo di ricostruire un legame affettivo positivo con la madre.<br />
Hayley, attraverso l’uso di materiali artistici, ha esplorato la sua rabbia, facendo<br />
regredire i sentimenti di vergogna e paura e verbalizzando ciò che aveva provato<br />
assistendo ai comportamenti violenti del padre.<br />
I risultati di questo studio hanno confermato che l’arte-terapia, così come il gioco in<br />
generale, è uno strumento per imparare a gestire l’ansia, derivante da situazioni<br />
stressanti. Essa fornisce ai bambini uno spazio sicuro, nel quale poter sperimentare la<br />
propria volontà, sospendendo le regole e le costrizioni imposte dalla realtà sociale, e<br />
attraverso il quale poter dare significato alle azioni, ai comportamenti, ai desideri propri<br />
e altrui.<br />
I bambini usano il gioco per riprodurre una situazione che ha generato ansia o per<br />
modificarne l’effetto o per evitarne la comparsa (Lieberman & Van Horn, 2005).<br />
4.3 Intervento rivolto alla diade madre-bambino<br />
Assistere ad episodi di violenza interfamiliare o esserne la vittima porta il bambino a<br />
non avere fiducia nell’importanza del suo benessere psicologico e fisico e nel fatto che<br />
gli adulti si prenderanno cura di lui. Ciò interferisce sullo sviluppo adeguato delle tappe<br />
evolutive del bambino, esponendolo ad un rischio significativo di disturbi psicologici,<br />
quali depressione, ansia, disturbo post traumatico da stress (Rossman, Hughes &<br />
Rosenberg, 2000).<br />
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