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Ghiaroni-Giulia-Violenza-assistita-intrafamiliare

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La situazione di violenza diventa il fulcro intorno al quale ruotano i suoi pensieri e<br />

la sua vita e, di conseguenza, il bambino tende a diventare invisibile e ad essere privato<br />

della necessaria base sicura per la propria crescita, la propria serenità e il proprio<br />

conforto (Busoni, 2000).<br />

La violenza subita, oltre a privare le donne della propria autostima, della propria<br />

autorevolezza e del rispetto di cui hanno bisogno per esercitare le loro responsabilità<br />

genitoriali, crea spesso problemi psicologici, quali depressione, trauma, autolesionismo.<br />

Una donna maltrattata dal proprio partner, impegnata a lottare per la propria<br />

sopravvivenza, non dispone di molte energie per fare la madre (Mullender et coll.,<br />

2002).<br />

3.2 Effetti della violenza <strong>assistita</strong> sul legame di attaccamento madre-bambino<br />

3.2.1 Teoria dell’attaccamento<br />

Bowlby (1969) ha definito il concetto di “attaccamento” come quel particolare<br />

legame affettivo che, fin dalla nascita, unisce in modo stabile, intimo e duraturo il<br />

bambino alla madre o alla figura di riferimento che si occupa di lui e del suo sviluppo<br />

(caregiver).<br />

La teoria dell’attaccamento è stata formulata, dallo studioso, a partire dall’ipotesi<br />

della separazione e deprivazione, che utilizza, come criterio per l’individuazione della<br />

presenza di un legame di attaccamento vero e proprio, la rilevazione di comportamenti<br />

specifici emessi dal bambino in seguito all’allontanamento della madre.<br />

Si possono individuare quattro fasi principali che portano alla costruzione della<br />

relazione di attaccamento tra la diade madre-bambino: la prima fase corrisponde alle<br />

prime settimane di vita, in cui il piccolo non manifesta comportamenti specifici di<br />

attaccamento; la seconda fase è caratterizzata dalla ricerca da parte del bambino della<br />

prossimità e del contatto con le figure familiari, le quali vengono discriminate rispetto<br />

alle altre, e dura almeno tutta la prima metà del primo anno di vita. Durante la terza<br />

fase, che comincia a partire dal settimo-ottavo mese di vita, il bambino evidenzia<br />

condotte di protesta, di pianto e di paura quando la madre si allontana da lui; ciò indica<br />

la presenza di un legame di attaccamento specifico, che in questo periodo di sviluppo si<br />

manifesta con più intensità e frequenza. Solo durante l’ultima fase (intorno al secondo<br />

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