Ghiaroni-Giulia-Violenza-assistita-intrafamiliare
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3. La violenza assistita da maltrattamenti sulle madri e sui fratelli 3.1 La violenza assistita da minori sulle madri: un danno alla genitorialità La violenza sulle madri è un fenomeno molto diffuso, anche se ampliamente sottovalutato, ed è alla base di molti casi di violenza assistita da minori. Essa può mettere a rischio la salute psico-fisica e, a volte, la vita stessa delle madri e dei loro bambini, fin dalle prime fasi della gravidanza. Il maltrattamento protratto nel tempo porta la vittima all’isolamento, alla mancanza di risorse su più livelli, e produce una condizione di impotenza che investe anche gli aspetti della genitorialità, danneggiando il legame di attaccamento con i figli (CISMAI, 2005). I genitori sono i primi a sottovalutare le conseguenze dannose della violenza assistita sui loro bambini. Infatti, quando si chiede alle madri, che subiscono maltrattamenti da parte del partner, quale sia la percezione che i bambini hanno di tali episodi di violenza, generalmente rispondono sminuendone la gravità oppure affermando che nelle “rare occasioni” i figli dormono in un’altra stanza o non sentono o non capiscono o che non sono in alcun caso coinvolti (Depalmas, Cilio, 2012). Il bambino “è piccolo e non capisce” è un’affermazione frequentemente usata dalle donne, ma profondamente sbagliata. Anche bambini molto piccoli possono essere portatori di angoscia e preoccupazione, se esposti costantemente a situazioni familiari conflittuali, caratterizzate da rabbia e aggressività. (Luberti, Pedrocco Biancardi, 2005; Militerni, 2009; Monteleone, 2008; Manna & Como, 2010). Nella vita del bambino è di fondamentale importanza una figura di attaccamento sicura e responsiva, in grado di proteggerlo e di dargli sostegno, che favorisca lo sviluppo di un modello operativo interno sicuro delle relazioni e delle capacità di recupero delle difficoltà (Fonagy, 2002). Tuttavia, nelle situazioni di violenza e maltrattamenti all’interno della famiglia, tale figura, che generalmente coincide con la madre, non è in grado di avere sufficienti energie mentali per occuparsi in modo sereno e positivo del proprio figlio, poichè costantemente picchiata, umiliata, vessata, denigrata. 27
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3. La violenza <strong>assistita</strong> da maltrattamenti sulle madri e sui fratelli<br />
3.1 La violenza <strong>assistita</strong> da minori sulle madri: un danno alla genitorialità<br />
La violenza sulle madri è un fenomeno molto diffuso, anche se ampliamente<br />
sottovalutato, ed è alla base di molti casi di violenza <strong>assistita</strong> da minori.<br />
Essa può mettere a rischio la salute psico-fisica e, a volte, la vita stessa delle madri e<br />
dei loro bambini, fin dalle prime fasi della gravidanza.<br />
Il maltrattamento protratto nel tempo porta la vittima all’isolamento, alla mancanza<br />
di risorse su più livelli, e produce una condizione di impotenza che investe anche gli<br />
aspetti della genitorialità, danneggiando il legame di attaccamento con i figli (CISMAI,<br />
2005).<br />
I genitori sono i primi a sottovalutare le conseguenze dannose della violenza<br />
<strong>assistita</strong> sui loro bambini. Infatti, quando si chiede alle madri, che subiscono<br />
maltrattamenti da parte del partner, quale sia la percezione che i bambini hanno di tali<br />
episodi di violenza, generalmente rispondono sminuendone la gravità oppure<br />
affermando che nelle “rare occasioni” i figli dormono in un’altra stanza o non sentono o<br />
non capiscono o che non sono in alcun caso coinvolti (Depalmas, Cilio, 2012).<br />
Il bambino “è piccolo e non capisce” è un’affermazione frequentemente usata dalle<br />
donne, ma profondamente sbagliata.<br />
Anche bambini molto piccoli possono essere portatori di angoscia e preoccupazione,<br />
se esposti costantemente a situazioni familiari conflittuali, caratterizzate da rabbia e<br />
aggressività. (Luberti, Pedrocco Biancardi, 2005; Militerni, 2009; Monteleone, 2008;<br />
Manna & Como, 2010).<br />
Nella vita del bambino è di fondamentale importanza una figura di attaccamento<br />
sicura e responsiva, in grado di proteggerlo e di dargli sostegno, che favorisca lo<br />
sviluppo di un modello operativo interno sicuro delle relazioni e delle capacità di<br />
recupero delle difficoltà (Fonagy, 2002).<br />
Tuttavia, nelle situazioni di violenza e maltrattamenti all’interno della famiglia, tale<br />
figura, che generalmente coincide con la madre, non è in grado di avere sufficienti<br />
energie mentali per occuparsi in modo sereno e positivo del proprio figlio, poichè<br />
costantemente picchiata, umiliata, vessata, denigrata.<br />
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