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Ghiaroni-Giulia-Violenza-assistita-intrafamiliare

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la protezione. Ne consegue un danneggiamento della relazione di attaccamento madrebambino.<br />

Di Blasio (2000) sostiene, infatti, che l’assistere ad episodi di violenza di vario<br />

genere, in particolare quelli che avvengono tra le mura domestiche, produce nel<br />

bambino sentimenti contraddittori, caratterizzati dal timore di sentirsi e mostrarsi<br />

completamente passivo verso l’adulto di riferimento, che si prende cura di lui, e dalla<br />

paura di venire abbandonato dalle persone affettivamente significative.<br />

Inoltre, la teoria dell’attaccamento evidenzia come l’assistere a violenza domestica o<br />

a maltrattamenti continui danneggi l’aspettativa del bambino secondo la quale i genitori<br />

saranno sempre disponibili e pronti a proteggerli. In realtà, in questi casi, impara che le<br />

persone a lui care diventano una fonte di pericolo e di dolore, invece che di protezione<br />

(Lieberman & Van Horn, 2007).<br />

2.2.8 Trasmissione intergenerazionale della violenza<br />

Il bambino, che per lungo tempo è costretto ad assistere alla violenza <strong>intrafamiliare</strong>,<br />

può imparare erroneamente che l’uso della violenza nelle relazioni affettive significative<br />

sia normale e che esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti potrebbe scatenare<br />

reazioni violente e aggressive all’interno del nucleo familiare (Luberti, 2006).<br />

E’, infatti, molto probabile che un bambino, vedendo regolarmente il padre insultare<br />

o picchiare la madre, imiti tale comportamento e che impari che sia questo il modo<br />

corretto di rapportarsi con figure significative della propria vita.<br />

Ne deriva una trasmissione intergenerazionale della violenza (per esempio da padre<br />

a figlio) e un perdurare di pattern relazionali maladattivi da un punto di vista clinico e<br />

sociale (Lieberman A.F. & Van Horn P., 2007).<br />

In particolare, la ricerca dal titolo Witness of intimate partner violence in childhood<br />

and perpetration of intimate partner violence in adulthood, condotta da Roberts A.,<br />

Gilman S.E., Fitzmaurice G., Decker M.R., Koenen K.C. (2011), ha dimostrato che<br />

l’aver assistito durante l’infanzia a violenza <strong>intrafamiliare</strong> aumenta la probabilità di<br />

sviluppare comportamenti violenti, in età adulta.<br />

Lo studio ha coinvolto un vasto campione, rappresentativo della popolazione,<br />

costituito da soggetti a partire dai 18 anni, al quale è stata sottoposta un’intervista a più<br />

fasi.<br />

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