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Ghiaroni-Giulia-Violenza-assistita-intrafamiliare

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perdita o cambiamento del sistema di credenze; somatizzazioni (Gargiullo e Damiani,<br />

2010).<br />

Il bambino vittima di violenza <strong>assistita</strong> può essere sottoposto a questo tipo di stress<br />

e, di conseguenza, provare sentimenti di paura intensa, di impotenza e di orrore, oppure<br />

può sviluppare, nel tempo, un comportamento agitato e disorganizzato, mettendo in atto<br />

i temi e gli aspetti dell’evento traumatico nei giochi ripetitivi.<br />

Egli, inoltre, può rivivere il trauma sottoforma di incubi notturni o ricordi<br />

disturbanti durante il giorno, oppure attraverso immagini intrusive o flashback,<br />

perdendo il contatto con la realtà e credendo che l’evento traumatico stia accadendo di<br />

nuovo.<br />

In alcuni casi, nella vittima si verifica la perdita di memoria dell’evento traumatico a<br />

cui ha assistito, come meccanismo di difesa per contrastare il ricordo spiacevole<br />

(Depalmas, Cilio, 2012).<br />

Nel trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress in bambini piccoli si<br />

predilige l’uso di giocattoli, burattini e materiali per disegnare o dipingere.<br />

E’ stato dimostrato che, durante la fase acuta di tale disturbo, il trattamento più<br />

efficace con i bambini è quello della terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che può<br />

essere praticata sia individualmente sia in sedute di gruppo.<br />

I bambini tendono ad evitare i ricordi traumatici, associati ad episodi di violenza, in<br />

modo da ridurre lo stato d’ansia che ne deriva. Tale comportamento risulta essere<br />

adattivo nell’immediato, ma comporta gravi danni psicologici, nel lungo periodo.<br />

Secondo la Cbt, l’esposizione graduale ad immagini traumatiche, mediante la tecnica<br />

del rilassamento o l’uso di farmaci ansiolitici, può aiutare il bambino a comprendere che<br />

i ricordi, i pensieri, le riflessioni legati all’episodio violento non possono recargli danno<br />

e che, quindi, non è necessario evitarli (Black, 2005).<br />

Recentemente, è stata sviluppata una tecnica terapeutica molto efficace, chiamata<br />

Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR), che viene utilizzata da<br />

medici, psicologi e psicoterapeuti con una formazione specifica. Questo tipo di<br />

trattamento richiede che il bambino si focalizzi su tre aspetti principali del trauma: egli<br />

deve rievocare l’immagine visiva della parte più disturbante dell’evento traumatico; poi<br />

deve identificare i pensieri negativi che lo riguardano in relazione a tale episodio; infine,<br />

deve individuare la collocazione degli effetti disturbanti sul proprio corpo. Il bambino<br />

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