Ghiaroni-Giulia-Violenza-assistita-intrafamiliare
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pauroso è anche percepire la tristezza, la disperazione, l’angoscia, il terrore e lo stato di<br />
allerta delle vittime (Luberti, Pedrocco Biancardi, 2005).<br />
Migliaia di bambini assistono in casa a scene di violenza domestica: questa è una<br />
delle esperienze più traumatiche che un bambino possa provare, in quanto esiste la<br />
possibilità di perdere uno o entrambi i genitori e di essere a propria volta vittime di<br />
abusi e maltrattamenti (De Zulueta, 1999).<br />
1.3.1 Caratteristiche della violenza <strong>assistita</strong> <strong>intrafamiliare</strong><br />
Molti autori, osservando i danni che ne conseguono, hanno inserito la violenza<br />
<strong>assistita</strong> all’interno del maltrattamento psicologico.<br />
In particolare, Di Blasio (2000) ha definito il maltrattamento psicologico come “ la<br />
reiterazione di pattern comportamentali o modelli relazionali che convogliano sul<br />
bambino l’idea che valga poco, non sia amato, non sia desiderato, la presenza di<br />
biasimo protratto, di isolamento forzato, di disparità, di preferenze verso i fratelli e di<br />
minacce verbali; e ancora consentire che il bambino assista alla violenza e ai conflitti<br />
tra i genitori o sia spettatore di aggressioni fisiche di un genitore nei confronti<br />
dell’altro o dei fratelli”.<br />
A sua volta, Monteleone (1999) ha descritto tra le categorie di abuso psicologico su<br />
minore: ignorare il bambino e venire meno al compito di fornire stimoli necessari,<br />
risposte affettive e conferma della sua dignità, all’interno della normale routine<br />
familiare; isolare e impedire al bambino un normale contatto umano; aggredirlo<br />
verbalmente; opprimerlo con pressioni a crescere in fretta, ad appropriarsi troppo presto<br />
di abilità in campo scolastico, fisico/motorio e degli scambi interpersonali<br />
(adultizzazione); danneggiarlo, incoraggiando comportamenti distruttivi e antisociali;<br />
terrorizzare il bambino; creare un clima di paura, ostilità e ansia, impedendo al bambino<br />
di fare propri sentimenti di sicurezza e protezione.<br />
La violenza <strong>assistita</strong> è, inoltre, caratterizzata dall’insieme di minacce di abbandono,<br />
di violenze, di suicidio che il bambino subisce di frequente da un genitore durante<br />
l’episodio di violenza ( Luberti, Pedrocco Biancardi, 2005).<br />
Tali definizioni indicano come la violenza <strong>assistita</strong> riguardi non solo ciò che il<br />
bambino vede in maniera diretta, ma anche ciò che sperimenta e percepisce in maniera<br />
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