cellule somatiche nel latte ovino e caprino - (IZS) delle Regioni ...

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24.12.2014 Views

del valore medio annuale (media aritmetica) del contenuto in cellule somatiche del latte di massa. In particolare, oltre il limite di 200.000 cell/ml (prevalenza stimata di mastite 3,8% delle pecore in lattazione), per ciascun incremento pari a 100.000 cell/ml del valore medio annuale, si può stimare che nell’allevamento si verifichi un incremento di mastiti pari al 2,5% dei capi in produzione. La determinazione delle cellule somatiche nel latte bovino è largamente impiegata come indice di mastite. Nei piccoli ruminanti, non è stato a tutt’oggi definito un valore soglia di riferimento nazionale. Il DPR 54/97 stabilisce fra l’altro i requisiti igienico-sanitari del latte crudo di tutte le specie animali d’interesse zootecnico, ma non stabilisce alcun valore soglia per quanto riguarda il contenuto in cellule somatiche per pecore e capre. La Direttiva CE 92/46, normativa verticale comunitaria recepita in Italia con il DPR 54/97, prevedeva che le norme riguardanti il contenuto in cellule somatiche nel latte ovino e caprino, avrebbero dovuto essere fissate a partire dal 1° gennaio 1998 mediante studi tendenti ad individuare il valore soglia nel latte crudo di massa. Il Comitato Scientifico del Simposio internazionale “Cellule somatiche e qualità del latte dei piccoli ruminanti” che si è tenuto nel 1994 a Bella (PZ) [3] ha proposto, come obiettivo a termine, una soglia unica per i piccoli ruminanti di 1.500.000 cell/ml. Gli studi condotti nel nostro paese hanno riguardato realtà territorialmente definite che, proprio in considerazione della estrema variabilità delle cellule somatiche, non hanno portato fino ad oggi ad individuare valori di riferimento [1, 4-11]. Caria et al. [1] hanno condotto nel 2000 alcuni studi regionali in merito al contenuto in cellule somatiche nel latte ovino; nella tabella 1 si riportano i risultati di questo lavoro. Tabella 1 – Valori medi del contenuto in cellule somatiche nel latte ovino in alcune regioni italiane. Table 1 – Somatic cell count average obtained in different Italian regions. 2 Rosati et al (2005) Sci Tecn Latt-Cas, 56 (3), 000-000

Foglini nel 1993 [12], partendo da contributi regionali individuava il valore di 1.000.000 cell/ml quale probabile livello medio nazionale, evidenziando, però, una grande variabilità, relativa sia alle razze di pecore che alle regioni in cui queste vengono allevate. Per quanto riguarda la valutazione delle cellule somatiche nella capra, Aleandri et al. [7] in riferimento a studi condotti su allevamenti intensivi di capre di razza Saanen ed Alpine, hanno dimostrato l’importanza dei fattori di allevamento nell’incremento delle cellule somatiche. In considerazione dell’importanza di conoscere il valore medio delle cellule somatiche nel latte di massa ovino e caprino a livello nazionale, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali delle regioni Lazio e Toscana, della Sardegna e della Sicilia, hanno condotto un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della Salute nel contesto della Ricerca Corrente per l’anno 2000. La ricerca, della quale riferiamo i risultati, si proponeva l’obiettivo di determinare il valore medio nazionale in cellule somatiche nel latte di massa ovino e caprino e di individuare altresì il valore soglia di cellule somatiche discriminante tra animali sani ed animali affetti da mastite. La sperimentazione, di durata biennale, è stata condotta nelle regioni Lazio, Toscana, Sicilia e Sardegna, territori dove viene allevato l’82% del patrimonio ovino nazionale ed il 42% di quello caprino (FAOSTAT 2003) e ha riguardato per gli ovini, le due razze da latte maggiormente allevate: la razza Sarda e la Comisana. Per quanto concerne le capre, sono state considerate le razze allevate nelle differenti realtà territoriali. Nel corso del primo anno l’indagine era volta a determinare il valore medio nazionale delle cellule somatiche; nel corso del secondo anno è stato ricercato il valore di cellule somatiche discriminante tra animali sani e animali affetti da mastite. PRIMO ANNO MATERIALI E METODI Gli allevamenti studiati sono stati individuati con criteri statistici che hanno tenuto conto della consistenza degli allevamenti per regione, delle razze allevate e degli studi esistenti in merito al contenuto in cellule somatiche nel latte di massa. La numerosità campionaria è stata determinata assumendo una deviazione standard pari a 250.000 cell/ml; essendo il valore medio delle cellule somatiche da stimare ignoto, e presumibilmente alto, l’errore standard è stato fissato pari al 16% della deviazione standard. Tutti i calcoli relativi alla determinazione della numerosità campionaria sono stati effettuati su base logaritmica; successivamente il campione è stato stratificato in maniera proporzionale sulla base della consistenza delle aziende nelle regioni interessate dallo studio. In base a quanto sopra sono stati individuati i seguenti allevamenti (Tab. 2). Rosati et al (2005) Sci Tecn Latt-Cas, 56 (3), 000-000 3

Foglini <strong>nel</strong> 1993 [12], partendo da contributi regionali individuava il valore di<br />

1.000.000 cell/ml quale probabile livello medio nazionale, evidenziando, però,<br />

una grande variabilità, relativa sia alle razze di pecore che alle regioni in cui<br />

queste vengono allevate.<br />

Per quanto riguarda la valutazione <strong>delle</strong> <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong> <strong>nel</strong>la capra,<br />

Aleandri et al. [7] in riferimento a studi condotti su allevamenti intensivi di<br />

capre di razza Saanen ed Alpine, hanno dimostrato l’importanza dei fattori di<br />

allevamento <strong>nel</strong>l’incremento <strong>delle</strong> <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong>.<br />

In considerazione dell’importanza di conoscere il valore medio <strong>delle</strong> <strong>cellule</strong><br />

<strong>somatiche</strong> <strong>nel</strong> <strong>latte</strong> di massa <strong>ovino</strong> e <strong>caprino</strong> a livello nazionale, gli Istituti<br />

Zooprofilattici Sperimentali <strong>delle</strong> regioni Lazio e Toscana, della Sardegna e della<br />

Sicilia, hanno condotto un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della<br />

Salute <strong>nel</strong> contesto della Ricerca Corrente per l’anno 2000.<br />

La ricerca, della quale riferiamo i risultati, si proponeva l’obiettivo di determinare<br />

il valore medio nazionale in <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong> <strong>nel</strong> <strong>latte</strong> di massa <strong>ovino</strong> e<br />

<strong>caprino</strong> e di individuare altresì il valore soglia di <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong> discriminante<br />

tra animali sani ed animali affetti da mastite. La sperimentazione, di durata<br />

biennale, è stata condotta <strong>nel</strong>le regioni Lazio, Toscana, Sicilia e Sardegna, territori<br />

dove viene allevato l’82% del patrimonio <strong>ovino</strong> nazionale ed il 42% di quello<br />

<strong>caprino</strong> (FAOSTAT 2003) e ha riguardato per gli ovini, le due razze da <strong>latte</strong><br />

maggiormente allevate: la razza Sarda e la Comisana. Per quanto concerne le<br />

capre, sono state considerate le razze allevate <strong>nel</strong>le differenti realtà territoriali.<br />

Nel corso del primo anno l’indagine era volta a determinare il valore medio<br />

nazionale <strong>delle</strong> <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong>; <strong>nel</strong> corso del secondo anno è stato ricercato il<br />

valore di <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong> discriminante tra animali sani e animali affetti da<br />

mastite.<br />

PRIMO ANNO<br />

MATERIALI E METODI<br />

Gli allevamenti studiati sono stati individuati con criteri statistici che hanno<br />

tenuto conto della consistenza degli allevamenti per regione, <strong>delle</strong> razze allevate<br />

e degli studi esistenti in merito al contenuto in <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong> <strong>nel</strong> <strong>latte</strong> di<br />

massa.<br />

La numerosità campionaria è stata determinata assumendo una deviazione<br />

standard pari a 250.000 cell/ml; essendo il valore medio <strong>delle</strong> <strong>cellule</strong> <strong>somatiche</strong><br />

da stimare ignoto, e presumibilmente alto, l’errore standard è stato fissato pari<br />

al 16% della deviazione standard.<br />

Tutti i calcoli relativi alla determinazione della numerosità campionaria sono<br />

stati effettuati su base logaritmica; successivamente il campione è stato stratificato<br />

in maniera proporzionale sulla base della consistenza <strong>delle</strong> aziende <strong>nel</strong>le<br />

regioni interessate dallo studio.<br />

In base a quanto sopra sono stati individuati i seguenti allevamenti (Tab. 2).<br />

Rosati et al (2005) Sci Tecn Latt-Cas, 56 (3), 000-000 3

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