Scarica lo Scientific Report 2005 - 2007 in formato PDF - IOV
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Regione del Veneto<br />
Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto<br />
Istituto di Ricovero e Cura a Carattere <strong>Scientific</strong>o<br />
Attività<br />
Cl<strong>in</strong>ico-<strong>Scientific</strong>a<br />
<strong>2005</strong>-<strong>2007</strong>
Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto – IRCCS<br />
Via Gattamelata 64<br />
35128 Padova,<br />
Tel 049-8215774<br />
Email: <strong>in</strong>fo@ioveneto.it<br />
Web: www.ioveneto.it
PRESENTAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO 1<br />
PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE SCIENTIFICO 3<br />
ORGANIGRAMMA 5<br />
DIREZIONE GENERALE 7<br />
Prevenzione e Protezione<br />
Qualità e Accreditamento<br />
Comunicazione/Market<strong>in</strong>g<br />
Relazioni S<strong>in</strong>dacali e Valutazione<br />
DIREZIONE SCIENTIFICA 13<br />
Comitato Tecnico <strong>Scientific</strong>o<br />
Amm<strong>in</strong>istrazione della Ricerca<br />
Biblioteca<br />
Laboratori<br />
Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica<br />
La Rete Onco<strong>lo</strong>gica Veneta<br />
DIREZIONE SANITARIA 27<br />
Ufficio Relazioni con il Pubblico<br />
Servizio Infermieristico<br />
Infermieri di Ricerca<br />
Formazione e Comunicazione <strong>Scientific</strong>a<br />
DIREZIONE AMMINISTRATIVA 33<br />
Affari Generali<br />
Bilancio e Programmazione F<strong>in</strong>anziaria<br />
Control<strong>lo</strong> di Gestione<br />
Amm<strong>in</strong>istrazione del Personale<br />
COMITATO ETICO 39<br />
REGISTRO TUMORI DEL VENETO 45<br />
UNITÀ OPERATIVE 49<br />
AREA DEI SERVIZI 51<br />
Cardio<strong>lo</strong>gia<br />
Unità Galenica Farmacia<br />
Psico Onco<strong>lo</strong>gia<br />
AREA DI CHIRURGIA ONCOLOGICA 59
Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Endoscopia Diagnostica e Operativa<br />
Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are Melanoma<br />
AREA DI RADIO ONCOLOGIA 67<br />
Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare<br />
Radiodiagnostica Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Seno<strong>lo</strong>gia<br />
Fisica Sanitaria<br />
AREA ONCOLOGICA CLINICA E SPERIMENTALE 81<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2<br />
Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica<br />
Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica<br />
ATTIVITÀ CLINICA IN CIFRE 97<br />
ATTIVITÀ DI RICERCA 105<br />
L<strong>in</strong>ea n. 1: Epidemio<strong>lo</strong>gia, fattori di rischio e prevenzione<br />
L<strong>in</strong>ea n. 2: Oncogenesi<br />
L<strong>in</strong>ea n. 3: Valutazione del rischio genetico<br />
L<strong>in</strong>ea n. 4: Ricerca di nuovi marcatori molecolari a scopo diagnostico,<br />
prognostico e predittivo della risposta<br />
L<strong>in</strong>ea n. 5: Ottimizzazione delle tecniche diagnostiche e strumentali e della<br />
<strong>in</strong>dicazione alla chirurgia<br />
L<strong>in</strong>ea n. 6: Innovazioni nel campo della chemioterapia e della radioterapia<br />
L<strong>in</strong>ea n. 7: Onco<strong>lo</strong>gia geriatrica<br />
L<strong>in</strong>ea n. 8: Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori e approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi<br />
L<strong>in</strong>ea n. 9: Analisi biostatistica e supporto <strong>in</strong>formatico<br />
L<strong>in</strong>ea n. 10: Integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari e valutazione della<br />
qualità di vita e delle cure<br />
ATTIVITÀ FORMATIVE 179<br />
Eventi formativi<br />
Scuola di specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Scuola di specializzazione <strong>in</strong> Radioterapia<br />
Scuola di specializzazione <strong>in</strong> Radiodiagnostica<br />
Dottorato di Ricerca <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia e Onco<strong>lo</strong>gia Chirurgica<br />
PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE 197
PRESENTAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO<br />
L’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere <strong>Scientific</strong>o, avviato<br />
con la Legge Regionale n° 26 del 22 dicembre <strong>2005</strong>, dopo questa fase di avvio,<br />
rappresenta una realtà scientifica e sanitaria di sicura importanza per la città di<br />
Padova e per la Regione del Veneto.<br />
Nato per realizzare nei fatti una rete onco<strong>lo</strong>gica che co<strong>in</strong>volgesse tutte le realtà<br />
regionali, ha certamente profuso <strong>lo</strong> sforzo maggiore <strong>in</strong> questi primi anni nel rafforzare<br />
la struttura cl<strong>in</strong>ico scientifica della propria sede, dovendo anche procedere alla<br />
ristrutturazione, all’adeguamento ed al<strong>lo</strong> sviluppo di uno stabilimento ospedaliero, sì<br />
prestigioso, ma anche bisognoso di urgenti <strong>in</strong>terventi, non sempre agevoli <strong>in</strong> una<br />
realtà attentamente vigilata dalla Sovra<strong>in</strong>tendenza ai Beni Architettonici ed<br />
Ambientali.<br />
L’avere anche mantenuto un sostanziale equilibrio economico nei primi bilanci di<br />
esercizio, rappresenta per noi motivo di grande soddisfazione.<br />
Oggi possiamo <strong>in</strong>iziare, e guardare con fiducia, la seconda fase del<strong>lo</strong> sviluppo<br />
dell’Istituto, che si realizzerà: a) con il completamento, nell’arco massimo di un<br />
triennio, di quanto previsto dal piano degli <strong>in</strong>vestimenti tecnico-edilizi, già approvato;<br />
b) con la piena realizzazione delle collaborazioni di ricerca e di assistenza con le<br />
strutture onco<strong>lo</strong>giche della Regione del Veneto, nelle quali sono già operativi su<br />
specifici progetti di ricerca ricercatori dipendenti del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, e delle Regioni limitrofe; c)<br />
con l’ulteriore sviluppo delle attività scientifiche già <strong>in</strong> atto con i pr<strong>in</strong>cipali IRCCS<br />
onco<strong>lo</strong>gici nazionali, anche grazie alla rete di Alleanza contro il Cancro; d) con la<br />
estensione dei rapporti di collaborazione <strong>in</strong>ternazionale, sia <strong>in</strong> tema di ricerca, sia <strong>in</strong><br />
tema di aiuto e cooperazione con Paesi <strong>in</strong> via di sviluppo, <strong>in</strong> particolare del cont<strong>in</strong>ente<br />
Africano, obiettivo per il quale si sta per realizzare un apposito ufficio.<br />
Sul piano assistenziale l’Istituto implementerà il Registro Onco<strong>lo</strong>gico Regionale ed altri<br />
registri di alcune condizioni preneoplastiche con il f<strong>in</strong>e di monitorare il fenomeno della<br />
oncogenesi a livel<strong>lo</strong> regionale. La gestione della assistenza ospedaliera sarà realizzata<br />
secondo il pr<strong>in</strong>cipio della dipartimentalizzazione. La onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>ternistica cont<strong>in</strong>uerà<br />
ad operare su tutte le neoplasie, mentre la Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica sarà mirata ad alcuni<br />
tumori di largo impatto sociale, mammella, co<strong>lo</strong>retto, melanomi etc, e ad alcuni settori<br />
di nicchia nei quali <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> vanta competenze specifiche riconosciute a livel<strong>lo</strong> nazionale<br />
ed <strong>in</strong>ternazionale, come le neoplasie epatiche, esofagee, tiroidee.<br />
L’Istituto cont<strong>in</strong>uerà a dotarsi delle attrezzature tecno<strong>lo</strong>gicamente più <strong>in</strong>novative, al<br />
f<strong>in</strong>e di offrire la diagnostica e la terapia più <strong>in</strong>novative ed anche al f<strong>in</strong>e di contribuire a<br />
stilare le l<strong>in</strong>ee guida di applicazione delle <strong>in</strong>novazioni stesse.<br />
Ultimo ma non meno ambizioso obiettivo sarebbe la possibilità di realizzare una<br />
collaborazione organica, <strong>in</strong> armonia anche con le eventuali <strong>in</strong>dicazioni del M<strong>in</strong>istero<br />
della Salute, con strutture sanitarie del Sud del nostro Paese, <strong>in</strong> maniera tale da<br />
perseguire un vero tessuto di omogenei livelli di qualità di assistenza e di ricerca sul<br />
territorio nazionale.<br />
1
Tutto questo comporterà un grandissimo sforzo che non potrà che partire da un solido<br />
rafforzamento del nostro Istituto sia sul piano tecno<strong>lo</strong>gico sia, ancor più, su quel<strong>lo</strong><br />
della qualità, cont<strong>in</strong>uità ed umanità delle cure: è un obiettivo che non riteniamo<br />
impossibile, considerato il forte aiuto che ci è s<strong>in</strong>ora venuto, e ci cont<strong>in</strong>ua a venire,<br />
dalle Istituzioni Pubbliche e Private della nostra Regione, dal M<strong>in</strong>istero della Salute,<br />
ma, soprattutto, dai cittad<strong>in</strong>i, che già hanno dimostrato con le <strong>lo</strong>ro significative<br />
contribuzioni, e <strong>in</strong> particolare quelle relative al 5x1000, che ci hanno col<strong>lo</strong>cato al 11°<br />
posto su scala nazionale già <strong>in</strong> questi primi due anni, quanto essi abbiano a cuore<br />
l’esistenza ed il progresso dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
Il Commissario Straord<strong>in</strong>ario<br />
Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio<br />
2
PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE SCIENTIFICO<br />
Questo volume compare a tre anni dalla nascita dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto (<strong>IOV</strong>), e<br />
vuole rappresentare un primo bilancio di un triennio di avvio della attività,<br />
un'occasione di presentazione alla comunità scientifica degli IRCCS, ma anche un<br />
momento di riflessione per noi che nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> da sempre operiamo. Dopo anni di attesa,<br />
il M<strong>in</strong>istero della Salute e la Regione del Veneto hanno f<strong>in</strong>almente autorizzato la<br />
nascita di un IRCCS pubblico deputato a coniugare la cura dei malati e la ricerca sui<br />
tumori <strong>in</strong> un'unica struttura che concentrasse le migliori competenze già esistenti,<br />
permettendo un dia<strong>lo</strong>go e una compenetrazione ottimale tra la realtà cl<strong>in</strong>ica e quella di<br />
laboratorio. Si parla spesso oggi di ricerca "traslazionale", riferendosi alla necessità<br />
che le ricerche svolte <strong>in</strong> laboratorio si trasferiscano rapidamente al letto del malato; è<br />
vero però che si deve verificare anche il percorso <strong>in</strong>verso, con i campioni del paziente<br />
che tornano al laboratorio per essere analizzati con gli strumenti più avanzati della<br />
ricerca, al<strong>lo</strong> scopo di illum<strong>in</strong>are e <strong>in</strong>dirizzare le scelte terapeutiche dei medici. Il poter<br />
avere <strong>in</strong> una stessa struttura, cont<strong>in</strong>uamente a contatto tra <strong>lo</strong>ro, cl<strong>in</strong>ici e laboratoristi,<br />
così come è <strong>in</strong> un IRCCS che fa della cura e della ricerca la propria ragione di vita, non<br />
può che rendere più facile questo circuito virtuoso fatto di sempre maggiori<br />
conoscenze e qu<strong>in</strong>di di sempre migliore efficacia terapeutica.<br />
La nascita di un IRCCS onco<strong>lo</strong>gico pubblico <strong>in</strong> una realtà quale quella padovana e<br />
veneta, dove l'Onco<strong>lo</strong>gia ha da tempo caratteri di eccellenza ed è trasversalmente<br />
distribuita tra professionalità e competenze diverse, laboratoristiche, mediche e<br />
chirurgiche, non può considerarsi un'operazione semplice. La fi<strong>lo</strong>sofia che anima<br />
l'<strong>in</strong>tervento del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> è quella di contribuire ad ottimizzare le risorse già presenti nel<br />
territorio, catalizzando processi virtuosi e implementando s<strong>in</strong>ergie che stenterebbero<br />
altrimenti a nascere. Da questa fi<strong>lo</strong>sofia discendono due tipi di scenari diversi ma<br />
complementari: da un lato assorbire nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> "nicchie" di eccellenza onco<strong>lo</strong>gica già<br />
def<strong>in</strong>ite su temi ben precisi (i tumori eredo-familiari ne sono un esempio emblematico),<br />
dall'altro proporsi come maglia essenziale di una "rete" onco<strong>lo</strong>gica estesa al Veneto ed<br />
<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo dia<strong>lo</strong>go con gli altri network onco<strong>lo</strong>gici regionali e nazionali, condividendo<br />
progetti di ricerca, percorsi diagnostici, protocolli di terapia. I vantaggi di lavorare <strong>in</strong><br />
rete Il primo e il più evidente è quel<strong>lo</strong> di poter raccogliere rapidamente e studiare<br />
casistiche di pazienti sufficientemente numerose: sappiamo oggi che per poter validare<br />
un approccio diagnostico o terapeutico <strong>in</strong>novativo è necessario studiare larghe coorti<br />
di pazienti. Il secondo, e forse il più importante, è che la qualità delle cure onco<strong>lo</strong>giche<br />
abbia <strong>lo</strong> stesso elevato standard <strong>in</strong> qualsiasi ospedale, e che ogni paziente abbia la<br />
possibilità di accedere a strumenti di diagnosi e terapia che per il <strong>lo</strong>ro costo<br />
impongono una centralizzazione <strong>in</strong> uno o pochi centri. Nonostante la sua giovane età,<br />
<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> è già ben radicato nella realtà onco<strong>lo</strong>gica nazionale, <strong>in</strong> particolare per quanto<br />
riguarda la capacità di <strong>in</strong>tegrare la propria progettualità con quella degli altri IRCCS<br />
onco<strong>lo</strong>gici e di altre Istituzioni pubbliche, attraendo risorse sempre maggiori da<br />
agenzie pubbliche e private.<br />
In questi anni, <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> ha fatto molto, e molto bene, sotto la guida del suo primo<br />
Direttore <strong>Scientific</strong>o, gettando le basi del proprio sviluppo, alla ricerca di un non<br />
sempre facile equilibrio tra tutte le strutture che operano nella sanità pubblica<br />
regionale. Ma proprio la vic<strong>in</strong>anza con queste realtà dà a tutti noi (e <strong>in</strong> particolare a<br />
me, che ho recentemente "raccolto il testimone" e mi preparo alla responsabilità della<br />
Direzione <strong>Scientific</strong>a per il prossimo qu<strong>in</strong>quennio) la tranquillità di poter proseguire la<br />
nostra missione nella maniera migliore: l'attività di formazione alla ricerca, ad<br />
3
esempio, uno dei requisiti fondamentali di un IRCCS, è enormemente facilitata dalla<br />
contiguità con l'Università, a cui parte del personale <strong>IOV</strong> fa riferimento. Nei nostri<br />
laboratori e reparti lavorano dec<strong>in</strong>e di giovani ricercatori, tra laureandi, borsisti,<br />
assegnisti, specializzandi, dottorandi di ricerca e quant'altro, che sono la migliore<br />
promessa e garanzia di una crescita futura, scientifica e professionale. Questa è la<br />
speranza e il progetto del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, questa la fi<strong>lo</strong>sofia che ci anima.<br />
Il Direttore <strong>Scientific</strong>o<br />
Prof. Alberto Amadori<br />
4
Organigramma<br />
Direttore Generale – Commissario<br />
Straord<strong>in</strong>ario<br />
Direttore <strong>Scientific</strong>o<br />
Collegio S<strong>in</strong>dacale<br />
Collegio di Direzione<br />
Consiglio dei Sanitari<br />
Comitato etico<br />
Comitato Tecnico <strong>Scientific</strong>o<br />
STAFF DIREZIONE<br />
Control<strong>lo</strong> di Gestione<br />
Prevenzione e Protezione<br />
Qualità<br />
Comunicazione e Market<strong>in</strong>g<br />
Relazioni s<strong>in</strong>dacali<br />
e valutazione<br />
Comitato Tecnico<br />
<strong>Scientific</strong>o<br />
Registro tumori<br />
AREA SERVIZI DI STAFF<br />
Amm<strong>in</strong>istrazione della ricerca<br />
Sistema bibliotecario<br />
INDIRIZZO E COORDINAMENTO<br />
RICERCA<br />
Sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche e<br />
biostatistica<br />
Direttore<br />
Amm<strong>in</strong>istrativo<br />
Ufficio Relazioni<br />
con il Pubblico<br />
Direttore Sanitario<br />
Servizio Infermieristico<br />
Formazione del Personale<br />
Direzione Medica<br />
di Presidio<br />
Infermieri di Ricerca Cl<strong>in</strong>ica<br />
AREA DEI SERVIZI<br />
AREA GIURIDICA<br />
Acquisti e Logistica<br />
Affari Generali<br />
Personale<br />
Libera Professione<br />
AREA ECONOMICA<br />
Bilancio e<br />
Programmazione<br />
F<strong>in</strong>anziaria<br />
Informatica<br />
Tecnico<br />
Laboratorio Analisi<br />
Satellite<br />
Medic<strong>in</strong>a del Lavoro<br />
Cardio<strong>lo</strong>gia<br />
Terapia Antalgica e<br />
Prog. Territorio<br />
Anestesia<br />
Farmacia<br />
Psico Onco<strong>lo</strong>gia<br />
AREA DI CHIRURGIA<br />
ONCOLOGICA<br />
Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Day Surgery<br />
T.I.P.O.<br />
Endoscopia Operativa<br />
Centro Regionale<br />
Melanoma<br />
AREA DI RADIO<br />
ONCOLOGIA<br />
Radioterapia<br />
con medic<strong>in</strong>a nucleare<br />
e Ce Mu RNI<br />
Radiodiagnostica<br />
Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Seno<strong>lo</strong>gia<br />
Fisica Sanitaria<br />
AREA DELL’ONCOLOGIA<br />
CLINICA<br />
E SPERIMENTALE<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2<br />
Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica<br />
Immun. e Diagnostica<br />
Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica<br />
5
Direzione Generale<br />
7
Direzione Generale<br />
Commissario straord<strong>in</strong>ario: Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio<br />
Tel.: 049-8215774<br />
e-mail: pcmuzzio@ioveneto.it; pcmuzzio@unipd.it<br />
MISSION<br />
Alla Direzione Generale è assegnata la responsabilità della gestione ord<strong>in</strong>aria e<br />
straord<strong>in</strong>aria dell’Istituto.<br />
La Direzione Generale coord<strong>in</strong>a e dirige l'attività dei seguenti servizi:<br />
PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />
Responsabile: Salvatore D’Amico<br />
Le funzioni assegnate sono:<br />
Collaborare con la Direzione Generale all’elaborazione dei piani e programmi<br />
per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori;<br />
Collaborare con le strutture committenti nel fornire alle imprese appaltatrici e<br />
ai lavoratori autonomi dettagliate <strong>in</strong>formazioni sui rischi specifici esistenti<br />
nell’ambiente <strong>in</strong> cui sono dest<strong>in</strong>ati ad operare e sulle misure di prevenzione e<br />
di emergenza adottate <strong>in</strong> relazione alla propria attività.<br />
Il Servizio è <strong>in</strong>oltre preposto (ex art.9 D.Lgs. 626/94):<br />
all’<strong>in</strong>dividuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e<br />
all’<strong>in</strong>dividuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di<br />
lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica<br />
conoscenza dell’organizzazione aziendale;<br />
ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i<br />
sistemi di protezione <strong>in</strong>dividuale, nonché i sistemi di control<strong>lo</strong> di tali misure;<br />
ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;<br />
a proporre i programmi di <strong>in</strong>formazione e formazione dei lavoratori;<br />
a partecipare alle consultazioni <strong>in</strong> materia di tutela della salute e di sicurezza;<br />
a fornire ai lavoratori le <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> merito:<br />
o ai rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività, alle misure e<br />
alle attività di protezione e prevenzione adottate<br />
o ai rischi specifici cui sono esposti <strong>in</strong> relazione all’attività svolta<br />
o alle normative di sicurezza e alle disposizioni aziendali <strong>in</strong> materia<br />
o ai pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati perico<strong>lo</strong>si<br />
o alle procedure che riguardano il pronto soccorso, la <strong>lo</strong>tta ant<strong>in</strong>cendio,<br />
l’evacuazione dei lavoratori<br />
o ai compiti del responsabile dei servizi di prevenzione e protezione e del<br />
medico competente<br />
o ai nom<strong>in</strong>ativi dei lavoratori preposti all’attuazione delle misure di<br />
prevenzione e comunque di gestione dell’emergenza;<br />
a visitare, assieme al medico competente, gli ambienti di lavoro almeno due<br />
volte l’anno;<br />
a partecipare alla programmazione del control<strong>lo</strong> dell’esposizione e a fornire al<br />
medico competente i livelli di esposizione professionale <strong>in</strong>dividuali dei<br />
lavoratori esposti agli agenti chimici perico<strong>lo</strong>si per la salute, che rispondono ai<br />
criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti,<br />
irritanti, tossici per il cic<strong>lo</strong> riproduttivo.<br />
9
Tutte le attività vengono attualmente gestite come Servizio Interaziendale con l'ULSS<br />
16 e l'Azienda Ospedaliera di Padova.<br />
QUALITÀ E ACCREDITAMENTO<br />
Responsabile: Dott.ssa Daniela Chiusole<br />
Le funzioni assegnate sono:<br />
Garantire l’implementazione, la valutazione, la misurazione l’aggiornamento e<br />
la gestione del sistema della qualità aziendale promuovendo e coord<strong>in</strong>ando le<br />
<strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> materia previste;<br />
Promuovere e diffondere all’<strong>in</strong>terno dell’Istituto, <strong>in</strong> collaborazione con la<br />
“Formazione e Aggiornamento del Personale”, la cultura e i metodi per il<br />
miglioramento cont<strong>in</strong>uo della qualità;<br />
Curare la progettazione e le attività <strong>in</strong>erenti l’ottenimento dell’accreditamento<br />
istituzionale;<br />
Favorire e sviluppare l'<strong>in</strong>tegrazione delle attività ord<strong>in</strong>arie e progettuali che<br />
vengono svolte per migliorare i processi aziendali;<br />
Assicurare la predisposizione e l’aggiornamento della Carta dei Servizi<br />
aziendale.<br />
COMUNICAZIONE/MARKETING<br />
Responsabile: Dott. Bruno Bandoli<br />
Le funzioni assegnate sono:<br />
Curare i rapporti con la stampa, nonché la promozione e il coord<strong>in</strong>amento della<br />
corretta circolazione delle <strong>in</strong>formazioni e comunicazioni istituzionali, <strong>in</strong>terne ed<br />
esterne;<br />
Provvedere alla divulgazione di comunicati stampa e all’organizzazione di<br />
conferenze stampa, garantendo un’adeguata presenza sui mezzi di<br />
<strong>in</strong>formazione;<br />
Curare la gestione e <strong>lo</strong> sviluppo del sito web aziendale, offrendo agli utenti<br />
<strong>in</strong>formazioni aggiornate sull’assistenza sanitaria erogata nonché sul<strong>lo</strong> stato<br />
della ricerca scientifica, anche con il supporto di rassegne stampa tematiche e<br />
la produzione di opuscoli;<br />
Redigere il calendario delle <strong>in</strong>iziative scientifiche, provvedendo alla concessione<br />
del patroc<strong>in</strong>io e del <strong>lo</strong>go aziendale, nonché assegnando eventuali spazi<br />
disponibili per attività sem<strong>in</strong>ariali;<br />
Promuovere e sviluppare <strong>in</strong>iziative f<strong>in</strong>alizzate all’<strong>in</strong>tegrazione tra <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e il<br />
territorio, creando le condizioni favorevoli per ottenere elargizioni da parte di<br />
soggetti pubblici e privati;<br />
Curare la programmazione e organizzazione, adeguata al particolare contesto<br />
etico, di manifestazioni e altre <strong>in</strong>iziative volte a far meglio conoscere <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e, <strong>in</strong><br />
particolare, la struttura di assistenza e ricerca ivi operante;<br />
Svolgere attività di coord<strong>in</strong>amento operativo con la neo costituita Associazione<br />
“Il Faro per <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>” realizzata dall’ASCOM Padova e dai Ricercatori <strong>IOV</strong> per la<br />
ricerca e la raccolta di fondi a sostegno dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, creando<br />
così nuove opportunità e s<strong>in</strong>ergie con il Servizio nella programmazione e<br />
organizzazione <strong>in</strong>tegrata degli eventi dest<strong>in</strong>ati alla raccolta fondi.<br />
RELAZIONI SINDACALI E VALUTAZIONE<br />
Responsabile: Sig.ra Laura Scapp<strong>in</strong><br />
10
Le funzioni assegnate sono:<br />
Def<strong>in</strong>ire e gestire <strong>in</strong> collaborazione con le altre strutture co<strong>in</strong>volte e il Nucleo di<br />
Valutazione metodo<strong>lo</strong>gie, strumenti e processi di sviluppo delle risorse umane<br />
(valutazione delle posizioni, delle prestazioni <strong>in</strong>dividuali, piani retributivi, di<br />
<strong>in</strong>centivazione e di carriera);<br />
Supportare, su richiesta, la Direzione nelle relazioni con le OO.SS.;<br />
Redigere, sulla base della normativa contrattuale vigente e dell'organizzazione<br />
dell'Istituto, i contratti <strong>in</strong>dividuali di lavoro.<br />
11
Direzione <strong>Scientific</strong>a<br />
13
Direzione <strong>Scientific</strong>a<br />
Direttore <strong>Scientific</strong>o: Prof. Ermanno Ancona, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8211240<br />
Fax: 049-663395<br />
e-mail: ermanno.ancona@unipd.it<br />
Laureato con <strong>lo</strong>de <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia nel 1965.<br />
Specialista <strong>in</strong> Chirurgia Generale, Chirurgia Toracica,<br />
Anestesia e Rianimazione. Nel novembre 1966 è diventato<br />
Assistente Vo<strong>lo</strong>ntario, di nom<strong>in</strong>a Rettoriale, presso l'Istituto<br />
di Pato<strong>lo</strong>gia Chirurgica dell'Università di Padova, diretto dal<br />
Prof. G. Pezzuoli. Dal maggio 1970 Assistente universitario<br />
di Ruo<strong>lo</strong> presso l'Istituto di Anatomia Chirurgica, diretto dal<br />
Prof. Peracchia. Da Maggio 1973 aiuto di ruo<strong>lo</strong>. Nel maggio 1971 ha conseguito la<br />
libera Docenza <strong>in</strong> Chirurgia Sperimentale. Nel 1980 diviene Professore Associato di<br />
Semeiotica Chirurgica presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia di Padova, nel 1986<br />
diviene Professore di prima fascia.<br />
E' titolare del corso di Chirurgia Generale per il Corso di Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e<br />
Chirurgia. Insegna nelle Scuole di Specializzazione di Chirurgia Generale ( 2^ scuola) e<br />
Anestesia e Rianimazione.<br />
Direttore della Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica 3^ di Padova. Dal 1987 è responsabile primariale<br />
della Divisione Chirurgica connessa all'Istituto. Dal 1988 è responsabile del Centro<br />
Trapianti di Rene e di Pancreas dell'ospedale di Padova. E' stato direttore del<br />
Dipartimento Trapianti del<strong>lo</strong> stesso ospedale nel 1996 -97. Direttore del Dipartimento<br />
di Scienze Mediche e Chirurgiche. E' Direttore del Centro Regionale Veneto per <strong>lo</strong><br />
Studio delle Malattie dell'Esofago.<br />
Presidente del Comitato <strong>Scientific</strong>o del “Consorzio <strong>IOV</strong>”.<br />
E' stato Consigliere di Amm<strong>in</strong>istrazione dell'Università di Padova e, nel 1992-93<br />
Prorettore della stessa Università.<br />
E' Membro del Consiglio Direttivo della SICE (Società Italiana di Chirurgia<br />
Endoscopica e M<strong>in</strong><strong>in</strong>vasiva). E' stato Presidente della GEEMO (Group d'Etude<br />
Européen pour les Maladies de l'Oesophage). E' membro dell'ESA (European Surgical<br />
Association). Fel<strong>lo</strong>w dell'American College of Surgeons. E' socio dell'ESOT (European<br />
Society of Organ Transplantation). E' stato rappresentante italiano dell'ISDE<br />
(International Society of Diseases of the Esophagus).<br />
E' redattore di numerose riviste nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali.<br />
E' autore di 6 monografie, di oltre 500 pubblicazioni a stampa e di 186 abstracts<br />
<strong>in</strong>erenti la Microchirurgia sperimentale e cl<strong>in</strong>ica, la pato<strong>lo</strong>gia neoplastica e funzionale<br />
dell'esofago, la chirurgia laparoscopica ed i trapianti di rene e pancreas.<br />
MISSION<br />
La Direzione <strong>Scientific</strong>a promuove e coord<strong>in</strong>a la ricerca cl<strong>in</strong>ica e sperimentale<br />
dell’Istituto.<br />
In aderenza al mandato della Giunta Regionale del Veneto, promuove <strong>lo</strong> sviluppo delle<br />
collaborazioni scientifiche a livel<strong>lo</strong> di tutta la regione e <strong>in</strong>tegra le attività di ricerca<br />
cl<strong>in</strong>ica e sperimentale condotte nelle diverse realtà prov<strong>in</strong>ciali <strong>in</strong> un programma<br />
unitario condiviso.<br />
Attività<br />
Nel triennio <strong>2005</strong>-07 si è provveduto a costituire il primo nucleo della rete scientifica<br />
utilizzando i f<strong>in</strong>anziamenti della Regione per la Ricerca F<strong>in</strong>alizzata, i f<strong>in</strong>anziamenti del<br />
15
M<strong>in</strong>istero della Salute per la Ricerca Corrente e F<strong>in</strong>alizzata ed i f<strong>in</strong>anziamenti elargiti<br />
da Enti Pubblici e Privati.<br />
Le l<strong>in</strong>ee di ricerca dell’Istituto per il triennio 2006-2008 sono così programmate:<br />
1: Epidemio<strong>lo</strong>gia, fattori di rischio e prevenzione<br />
Responsabile: Zambon Paola, Di Maggio Cosimo<br />
Registro tumori del Veneto: studi epidemio<strong>lo</strong>gici analitici e descrittivi; campagne per la<br />
prevenzione primaria; monitoraggio e valutazione degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici<br />
strumentali e cl<strong>in</strong>ico-strumentali.<br />
2: Oncogenesi<br />
Responsabile: De Rossi Anita, Cim<strong>in</strong>ale V<strong>in</strong>cenzo, Rugge Massimo<br />
Retrovirus e virus umani nell'oncogenesi, con particolare riferimento alle prote<strong>in</strong>e che<br />
mediano la trasformazione neoplastica e alle <strong>in</strong>terazioni di prote<strong>in</strong>e virali con<br />
pathways di signall<strong>in</strong>g <strong>in</strong>tracellulare; <strong>in</strong>terazioni tra prote<strong>in</strong>e di virus erpetici (EBV,<br />
HHV-8) e prote<strong>in</strong>e di HIV; modelli animali di l<strong>in</strong>fomagenesi umana da virus erpetici;<br />
studio della sequenza metaplasia-displasia-cancro nell'esofago di Barrett.<br />
3: Valutazione del rischio genetico<br />
Responsabile: D'Andrea Emma<br />
Studi sulla eredo-familiarità nelle neoplasie di mammella, ovaio, prostata, melanoma,<br />
apparato digerente e tiroide; identificazione e def<strong>in</strong>izione dei prodotti di geni mutati<br />
(quali BRCA, CDKN2 etc.); relazioni tra gene di p53 ed altri oncogeni ed<br />
oncosoppressori; attivazione trascrizionale di geni per citoch<strong>in</strong>e <strong>in</strong> neoplasie<br />
pancreatiche, tiroidee, esofagee, gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali.<br />
4: Ricerca di nuovi marcatori molecolari a scopo diagnostico, prognostico e<br />
predittivo della risposta<br />
Responsabile: Nitti Donato<br />
Implementazione di piattaforme di genomica funzionale, proteomica e fosfoproteomica<br />
per studi su campioni di tumore e liquidi bio<strong>lo</strong>gici nei tumori gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali,<br />
uro<strong>lo</strong>gici, nel melanoma e nei sarcomi delle parti molli; alterazioni citogenetiche e<br />
molecolari <strong>in</strong> neoplasie cerebrali; marcatori prognostici nelle malattie l<strong>in</strong>foproliferative<br />
croniche; sviluppo di marcatori non <strong>in</strong>vasivi per il monitoraggio delle neoplasie; studio<br />
della te<strong>lo</strong>merasi come marcatore molecolare di neoplasia; nuovi marcatori molecolari<br />
di risposta alla terapia nel carc<strong>in</strong>oma dell'esofago, rene e prostata.<br />
5: Ottimizzazione delle tecniche diagnostiche e strumentali e della <strong>in</strong>dicazione<br />
alla chirurgia<br />
Responsabile: Muzzio Pier Car<strong>lo</strong>, Ancona Ermanno<br />
Ottimizzazione di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i strumentali quali la mammografia, la PET, la TAC/PET, la<br />
RMN e l'ecografia nella diagnosi e nella valutazione d'efficacia della terapia; endoscopia<br />
ed ecoendoscopia per la valutazione neoplastica morfo-volumetrica; sviluppo di<br />
software per l'analisi volumetrica di immag<strong>in</strong>i radio<strong>lo</strong>giche ed ecografiche; applicazioni<br />
della chirurgia robotica; valutazione e standardizzazione della tecnica della biopsia del<br />
l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella; <strong>in</strong>dicazioni e risultati del trapianto di fegato nei pazienti con<br />
epatocarc<strong>in</strong>oma; chemioterapia perfusiva <strong>lo</strong>coregionale dei tumori <strong>lo</strong>calmente avanzati<br />
degli arti e del fegato.<br />
6: Innovazioni nel campo della chemioterapia e della radioterapia<br />
Responsabile: Cartei Giuseppe, Jiril<strong>lo</strong> Antonio, Sotti Guido<br />
16
Sperimentazione di nuove comb<strong>in</strong>azioni chemioterapiche e chemio-radioterapiche <strong>in</strong><br />
tumori primitivi e metastatici; neoplasie pediatriche, con particolare riferimento alla<br />
caratterizzazione molecolare nella terapia dei l<strong>in</strong>fomi, e al trattamento dei gliomi e dei<br />
rabdomiosarcomi; valutazione dell'efficacia di nuovi farmaci o comb<strong>in</strong>azioni di farmaci,<br />
e def<strong>in</strong>izione di nuovi approcci farmacod<strong>in</strong>amici precl<strong>in</strong>ici, anche sulla base di dati di<br />
farmacogenomica, proteomica e di test di chemiosensibilità; farmaci "target" e farmaci<br />
antiangiogenetici; terapia radiometabolica, radioterapia conformazionale e<br />
brachiterapia; terapia fotod<strong>in</strong>amica associata o meno alla BNCT per il trattamento dei<br />
tumori dell'esofago e del melanoma cutaneo.<br />
7: Onco<strong>lo</strong>gia geriatrica<br />
Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Bio<strong>lo</strong>gia dell'<strong>in</strong>vecchiamento e dei tumori nell'anziano; studi prospettici osservazionali<br />
<strong>in</strong> tumori della mammella e del co<strong>lo</strong>n-retto; studio dei fattori limitanti l'entrata nei<br />
trials; polifarmacoterapia nell'anziano.<br />
8: Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori e approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi<br />
Responsabile: Amadori Alberto, Zanovel<strong>lo</strong> Paola<br />
Tumore e microambiente: ruo<strong>lo</strong> delle cellule mie<strong>lo</strong>idi soppressorie, e <strong>lo</strong>ro modulazione<br />
farmaco<strong>lo</strong>gica; neoangiogenesi e strategie di terapia genica per la sua modulazione;<br />
meccanismi di dormienza tumorale; vacc<strong>in</strong>azione verso antigeni tumorali nel model<strong>lo</strong><br />
del topo TRAMP; identificazione di markers surrogati di protezione <strong>in</strong> pazienti<br />
vacc<strong>in</strong>ati; TCR transgenici per la terapia adottiva di melanomi; protocolli di<br />
immunoterapia adottiva <strong>in</strong> pazienti con l<strong>in</strong>fomi EBV-positivi.<br />
9: Analisi biostatistica e supporto <strong>in</strong>formatico<br />
Responsabile: De Salvo Gian Luca<br />
Supporto metodo<strong>lo</strong>gico-biostatistico ed <strong>in</strong>formatico a progetti cl<strong>in</strong>ici; sviluppo di<br />
sistemi di raccolta e gestione dei dati da remoto; <strong>in</strong>formatizzazione e messa <strong>in</strong> rete dei<br />
dati prodotti/raccolti; applicazione di nuove tecniche per <strong>lo</strong> sviluppo di modelli cl<strong>in</strong>ici<br />
di diagnosi e prognosi.<br />
10: Integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari e valutazione della qualità di<br />
vita e delle cure<br />
Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />
Modelli assistenziali per <strong>in</strong>tegrare la cont<strong>in</strong>uità delle cure tra ospedale e territorio;<br />
identificazione di modelli di comunicazione fra medico ospedaliero e medico di<br />
medic<strong>in</strong>a generale basati sulla centralità del cittad<strong>in</strong>o; percorsi di appropriatezza<br />
sull'utilizzo dei servizi con <strong>in</strong>iziative f<strong>in</strong>alizzate al sostegno della domiciliarità;<br />
implementazione del sistema qualità basato su <strong>in</strong>dicatori di efficacia delle cure.<br />
17
Comitato Tecnico <strong>Scientific</strong>o<br />
Supporto per la promozione, la pianificazione e l’organizzazione della ricerca.<br />
Componenti<br />
Ermanno Ancona<br />
Direttore <strong>Scientific</strong>o <strong>IOV</strong> -<br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Chirurgia<br />
Generale<br />
Direttore Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica III Università<br />
di Padova -<br />
Alberto Amadori<br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Immuno<strong>lo</strong>gia -<br />
Direttore Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica<br />
Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica <strong>IOV</strong><br />
Giuseppe Cartei<br />
Direttore Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1 <strong>IOV</strong><br />
Massimo Gion<br />
Direttore CRIBT Venezia<br />
Silvio Monfard<strong>in</strong>i<br />
Direttore Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 <strong>IOV</strong><br />
Donato Nitti<br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Chirurgia<br />
Generale -<br />
Direttore Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II Università<br />
di Padova<br />
Giovanni Pizzo<strong>lo</strong><br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Malattie del<br />
Sangue -<br />
Direttore Emato<strong>lo</strong>gia Università di<br />
Verona<br />
Guido Sotti.<br />
Direttore Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a<br />
Nucleare <strong>IOV</strong><br />
18
Amm<strong>in</strong>istrazione della Ricerca<br />
Referente: Sig.ra Daniela Battistuzzi<br />
L’Amm<strong>in</strong>istrazione della Ricerca rappresenta l’anel<strong>lo</strong> di congiunzione tra le strutture<br />
del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, la rete onco<strong>lo</strong>gica veneta ed il M<strong>in</strong>istero della Salute.<br />
Ha tra i suoi compiti istituzionali la promozione, il coord<strong>in</strong>amento, la gestione e <strong>lo</strong><br />
sviluppo dei Progetti di Ricerca <strong>Scientific</strong>a proposti dalle varie strutture dell'Istituto,<br />
nell'ambito della Ricerca Biomedica e Organizzativo-Gestionale f<strong>in</strong>anziata sia da<br />
soggetti pubblici che privati <strong>in</strong> ambito regionale, nazionale ed <strong>in</strong>ternazionale.<br />
Gestisce i rapporti con il M<strong>in</strong>istero della Salute che si sono articolati tramite la<br />
partecipazione del Direttore <strong>Scientific</strong>o alle periodiche riunioni degli altri Direttori degli<br />
IRCCS e la preparazione, <strong>in</strong> collaborazione con l’Ufficio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e<br />
Biostatistica, della documentazione necessaria per l'acquisizione dei f<strong>in</strong>anziamenti per<br />
la Ricerca Corrente e F<strong>in</strong>alizzata.<br />
Oltre alle ord<strong>in</strong>arie mansioni burocratico-amm<strong>in</strong>istrative, l’Ufficio Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
della Ricerca gestisce la parte amm<strong>in</strong>istrativa di tutte le attività di ricerca dell’Istituto<br />
nell’ambito dei seguenti progetti:<br />
Ricerca Corrente<br />
Ricerca F<strong>in</strong>alizzata<br />
Istituto Superiore di Sanità<br />
Alleanza Contro il Cancro<br />
Comunità Europea<br />
19
Biblioteca<br />
Responsabile: Dott. Antonio Rosato<br />
La biblioteca dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è situata presso il Servizio di Immuno<strong>lo</strong>gia<br />
e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica. Consta di circa 40 periodici <strong>in</strong> <strong>formato</strong> cartaceo<br />
ed onl<strong>in</strong>e. Larga parte delle strutture <strong>IOV</strong> ha accesso ai servizi della Biblioteca P<strong>in</strong>ali<br />
della Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia (1300 periodici <strong>in</strong> <strong>formato</strong> cartaceo e 3300 <strong>in</strong><br />
<strong>formato</strong> onl<strong>in</strong>e). La disponibilità delle risorse onl<strong>in</strong>e di BiblioSan, a cui <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong><br />
istituzionalmente aderisce, ha ulteriormente migliorato la situazione sia delle strutture<br />
<strong>IOV</strong> non collegate alla Biblioteca P<strong>in</strong>ali che di quelle collegate. Il pr<strong>in</strong>cipale obiettivo a<br />
breve term<strong>in</strong>e consiste nell'implementazione di un capillare collegamento di tutte le<br />
strutture con la Biblioteca P<strong>in</strong>ali e nell'<strong>in</strong>tegrazione di tali risorse con quelle accessibili<br />
tramite BiblioSan. Ciò può essere realizzato, e <strong>in</strong> tal senso si registra il forte <strong>in</strong>teresse<br />
del Sistema Bibliotecario di Ateneo padovano, mediante la partecipazione della<br />
Biblioteca P<strong>in</strong>ali al progetto Bibliosan, che <strong>in</strong>clude il censimento <strong>in</strong> ACNP del materiale<br />
posseduto e <strong>lo</strong> scambio di articoli mediante Document Delivery con la rete degli<br />
IRCSS.<br />
20
Laboratori<br />
L'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto dispone di una ricca dotazione di laboratori, tutti <strong>in</strong>terni<br />
all'Istituto, che coprono una superficie g<strong>lo</strong>bale di circa 1.300 mq. Gran parte del<strong>lo</strong><br />
spazio di laboratorio è dedicato alla ricerca (circa il 70% della superficie g<strong>lo</strong>bale),<br />
mentre il restante 30% è coperto dal Servizio di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare<br />
Onco<strong>lo</strong>gica, dedicato all'esecuzione di analisi citogenetiche e molecolari <strong>in</strong> pazienti<br />
neoplastici.<br />
In ogni caso, dal momento che <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> comprende un'importante presenza di personale<br />
universitario <strong>in</strong> convenzione esclusiva, da sempre abituato alla stretta <strong>in</strong>terdipendenza<br />
di ricerca e assistenza, resta non semplice del<strong>in</strong>eare precisamente i conf<strong>in</strong>i tra le<br />
attività laboratoristiche di ricerca di base, traslazionale e cl<strong>in</strong>ica.<br />
Vengono qui di seguito elencati i pr<strong>in</strong>cipali laboratori di ricerca, tutti pre-esistenti<br />
all'anno di istituzione del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> (<strong>2005</strong>), con la descrizione della strumentazione più<br />
significativa disponibile per ciascuno di essi. Ovviamente, tutti i laboratori sono dotati<br />
delle attrezzature di base per il <strong>lo</strong>ro funzionamento (<strong>in</strong>cubatori, cappe a flusso<br />
lam<strong>in</strong>are, centrifughe refrigerate e non etc).<br />
Per quanto attiene il personale, si elencano i Responsabili dei s<strong>in</strong>goli Laboratori e il<br />
personale strutturato presso <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> come dipendente IRCCS o universitario <strong>in</strong><br />
convenzione esclusiva. In ossequio alla mission didattica che l'Università e un IRCCS<br />
devono avere, i laboratori ospitano peraltro un numero di persone molto elevato (circa<br />
100), comprendente specializzandi, dottorandi di ricerca, borsisti/contrattisti,<br />
laureandi e quant'altro.<br />
1. Laboratorio per <strong>lo</strong> Studio dei Tumori Eredo-Familiari:<br />
Mission: studio dei tumori eredo-familiari della mammella/ovaio e neuroendocr<strong>in</strong>i e<br />
del melanoma eredo-familiare<br />
Responsabile: Prof.ssa E. D'Andrea<br />
Personale: Dott. M. Montagna, Dott.ssa C. Men<strong>in</strong><br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: DHPLC, HPLC, real-time PCR, sequenziatore 96 canali.<br />
2. Laboratorio di Immuno<strong>lo</strong>gia Molecolare e Terapia Genica<br />
Mission: studio delle <strong>in</strong>terazioni tra cellule tumorali e microambiente, con particolare<br />
riferimento alle cellule endoteliali; strategie di ottimizzazione del trasferimento genico<br />
mediante vettori lentivirali a f<strong>in</strong>i di terapia genica<br />
Responsabile: Prof. A. Amadori<br />
Personale: Dott. S. Indracco<strong>lo</strong>, Dott.ssa R. Zamarchi, Dott. G. Esposito<br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: citofluorimetro, real-time PCR, microdissettore laser.<br />
3. Laboratorio di Immuno<strong>lo</strong>gia Cellulare e Molecolare<br />
Mission: analisi della risposta immunitaria ai tumori nelle sue varie componenti,<br />
dall'espressione antigenica alla risposta l<strong>in</strong>focitaria, con particolare attenzione alle<br />
<strong>in</strong>terazione tra cellula neoplastica e componente leucocitaria <strong>in</strong>filtrante il<br />
microambiente tumorale<br />
Responsabile: Prof.ssa P. Zanovel<strong>lo</strong><br />
Personale: Dott. V. Bronte, Dott. A. Rosato, Dott.ssa S. Mandruzzato<br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: citofluorimetro, real-time PCR, beta/gamma-counter<br />
4. Laboratorio di Viro<strong>lo</strong>gia Onco<strong>lo</strong>gica 1<br />
Mission: studio delle <strong>in</strong>terazioni tra virus e cellula ospite, con particolare attenzione<br />
alla patogenesi dei l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong> condizioni di immunodepressione (ad esempio per<br />
<strong>in</strong>fezione da HIV) e ai meccanismi di trasformazione neoplastica nei l<strong>in</strong>fociti B <strong>in</strong>fettati<br />
da EBV<br />
Responsabile: Prof.ssa A. De Rossi<br />
21
Personale: Dott.ssa M. Zanchetta, Sig.ra M. Marangoni<br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: facility P3 (circa 200 mq), real-time PCR, citofluorimetro.<br />
5. Laboratorio di Viro<strong>lo</strong>gia Onco<strong>lo</strong>gica 2<br />
Mission: studio delle alterazioni molecolari <strong>in</strong>dotte da virus oncogeni quali HTLV-I e<br />
HHV-8/KSV e degli effetti trasformanti di prote<strong>in</strong>e di derivazione virale<br />
Responsabile: Dott. V. Cim<strong>in</strong>ale<br />
Personale: Dott.ssa D. D'Agost<strong>in</strong>o, Dott.ssa D. Saggioro, Dott.ssa M.L. Calabrò<br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: microscopio confocale, citoflurimetro, real-time PCR.<br />
6. Laboratorio HPV<br />
Mission: studio della sieroprevalenza dell'<strong>in</strong>fezione da papip<strong>lo</strong>mavirus (HPV) <strong>in</strong> progetti<br />
di screen<strong>in</strong>g di popolazione; studio della patogenicità di varianti virali; survey del trial<br />
vacc<strong>in</strong>ale<br />
Responsabile: Dott.ssa A. Del Mistro<br />
Personale: Sig.ra R. Trevisan<br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: real-time PCR, sequenziatore<br />
7. Laboratorio di Onco<strong>lo</strong>gia Molecolare e Citogenetica<br />
Mission: analisi delle alterazioni molecolari <strong>in</strong> pato<strong>lo</strong>gie onco-emato<strong>lo</strong>giche e nei tumori<br />
solidi<br />
Responsabile: Dott.ssa R. Bertorelle, Dott.ssa L. Bonaldi<br />
Personale: Sig.ra B. Filippi<br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: Sistema di cariotipizzazione Zeiss, real-time PCR, sequenziatore<br />
8. Laboratorio di Analisi di Acidi Nucleici<br />
Mission: studio con metodiche high-troughput di SNP, dell'espressione di RNA e di<br />
micro-RNA<br />
Responsabile: Dott.ssa S. Mandruzzato<br />
Personale: Dott.ssa E. Rossi<br />
Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: Piattaforma Agilent, Piattaforma Affimetrix<br />
Lo <strong>IOV</strong> comprende anche uno spazio di circa 300 mq dedicato alla stabulazione di<br />
animali da esperimento, situato nel piano <strong>in</strong>terrato del Servizio di Immuno<strong>lo</strong>gia e<br />
Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica. Responsabile del<strong>lo</strong> stabulario è il Dott. V. Bronte,<br />
coadiuvato dal Sig. V. Barbieri; alla struttura afferisce circa il 50% dei ricercatori<br />
impegnati nella ricerca presso <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />
Lo stabulario:<br />
è classificato come SPF<br />
è attrezzato per ospitare circa 4.000 topi <strong>in</strong> sperimentazione e breed<strong>in</strong>g<br />
è dotato di una stanza P3 con dispositivo di isolamento Microcage per il<br />
contenimento di patogeni<br />
è dotato di una piattaforma estremamente avanzata per l'imag<strong>in</strong>g nei piccoli<br />
animali, comprendente: a) una apparecchiatura di fluorescenza (Exp<strong>lo</strong>reOptics)<br />
e tomografia computerizzata (Exp<strong>lo</strong>reLocus, General Electrics); b) una<br />
apparecchiatura per la chemilum<strong>in</strong>escenza (IVIS Lum<strong>in</strong>a, Caliper Life Sciences)<br />
22
Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica<br />
Responsabile: Dott. Gian Luca De Salvo, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8215710<br />
e-mail: gianluca.desalvo@ioveneto.it<br />
Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia con <strong>lo</strong>de, Università degli<br />
Studi di Padova, AA 91-92. Specializzato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a<br />
Interna nel 1998, presso l’Università degli Studi di Padova,<br />
con <strong>lo</strong>de. Dal 1993 al 1994 ha frequentato il Laboratorio di<br />
Epidemio<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica dell’Istituto di Ricerche<br />
Farmaco<strong>lo</strong>giche ‘Mario Negri’ di Milano.<br />
S<strong>in</strong> dal corso di laurea ha svolto attività di ricerca,<br />
<strong>in</strong>teressandosi <strong>in</strong> particolare alla metodo<strong>lo</strong>gia della ricerca<br />
cl<strong>in</strong>ica sperimentale. Ha seguito diversi corsi di formazione nel campo delle<br />
sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche e della biostatistica. Ha partecipato attivamente alla<br />
pianificazione e alla stesura di numerosi protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica sia di fase II che<br />
III, all’attività di analisi dei dati raccolti e ha contribuito a creare e valutare modelli<br />
matematici di predizione di eventi cl<strong>in</strong>ici, sia <strong>in</strong> ambito prognostico che terapeutico.<br />
Attualmente è responsabile della gestione operativa di numerosi protocolli cl<strong>in</strong>ici<br />
onco<strong>lo</strong>gici nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali.<br />
Responsabile del<strong>lo</strong> Statistical and Data Management Committee dell’EpSSG (Gruppo<br />
cooperativo europeo per <strong>lo</strong> studio dei sarcomi <strong>in</strong> età pediatrica) e del Data<br />
Management Committee del SIOP-LGG (Gruppo cooperativo europeo per <strong>lo</strong> studio dei<br />
gliomi a basso grado <strong>in</strong> età pediatrica). Titolare del corso <strong>in</strong>tegrato "Aspetti<br />
metodo<strong>lo</strong>gici e biostatistici degli studi cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia" nella Scuola di<br />
Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia dell’Università di Padova.<br />
Responsabile del Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica s<strong>in</strong> dalla sua<br />
costituzione.<br />
ORGANICO<br />
Dott.ssa Paola Bolzonel<strong>lo</strong><br />
Statistico Contrattista<br />
Dott.ssa Laura Cestari<br />
Statistico Contrattista<br />
Dott.ssa Paola Del Bianco<br />
Statistico Contrattista<br />
Dott.ssa Elisa Rizzo<br />
Statistico Contrattista<br />
Denise Kilmart<strong>in</strong><br />
Data Manager Contrattista<br />
Ilaria Zanetti<br />
Data Manager Contrattista<br />
MISSION<br />
Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica è stato costituito come Ufficio di<br />
Epidemio<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica nel 1997 nell’ambito delle attività del Centro Onco<strong>lo</strong>gico<br />
Regionale di Padova (C.O.R.). Il suo compito pr<strong>in</strong>cipale è programmare e coord<strong>in</strong>are<br />
progetti di ricerca cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico, a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, nazionale ed<br />
<strong>in</strong>ternazionale, nel rispetto delle normative esistenti e dei requisiti etici. Inoltre, il<br />
Servizio ha storicamente svolto un ruo<strong>lo</strong> di supporto alla Direzione <strong>Scientific</strong>a, prima<br />
del C.O.R. ed attualmente dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, nel censimento e<br />
valutazione dell'attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica delle s<strong>in</strong>gole unità operative afferenti<br />
all'Istituto.<br />
Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica è Centro di Coord<strong>in</strong>amento per<br />
studi cl<strong>in</strong>ici di gruppi collaborativi regionali (GIVOM-Gruppo Interdiscipl<strong>in</strong>are Veneto<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Mammaria), nazionali (IMI-Intergruppo Melanoma Italiano, AIEOP-<br />
23
Associazione di Emato-Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica) ed <strong>in</strong>ternazionali (European Paediatric<br />
Sarcoma Study Group; International Society of Paediatric Onco<strong>lo</strong>gy-Low Grade Glioma<br />
Consortium).<br />
Il Servizio partecipa all'attività della Cochrane Collaboration. Questa organizzazione<br />
mondiale ha come obiettivo pr<strong>in</strong>cipale la realizzazione e la dissem<strong>in</strong>azione di revisioni<br />
sistematiche (meta-analisi) sull'efficacia e sicurezza degli <strong>in</strong>terventi sanitari. Queste<br />
revisioni sistematiche vengono pubblicate periodicamente <strong>in</strong> <strong>formato</strong> elettronico sulla<br />
Cochrane Library (consultabile presso il Servizio).<br />
Inf<strong>in</strong>e, il Servizio fornisce collaborazione e/o consulenza statistica metodo<strong>lo</strong>gica<br />
nell'analisi dei dati e nell'<strong>in</strong>terpretazione dei risultati di diversi studi a carattere<br />
onco<strong>lo</strong>gico.<br />
Attività di Ricerca<br />
L’<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di nuovi farmaci e tecno<strong>lo</strong>gie/procedure <strong>in</strong>novative<br />
deve essere preceduta dalla dimostrazione del <strong>lo</strong>ro reale vantaggio mediante studi che<br />
applich<strong>in</strong>o una metodo<strong>lo</strong>gia rigorosa. Il corretto approccio alla pianificazione,<br />
realizzazione ed analisi dei risultati di uno studio cl<strong>in</strong>ico richiede il convergere di<br />
numerose competenze non so<strong>lo</strong> mediche ma anche statistiche ed epidemio<strong>lo</strong>giche.<br />
Il Servizio mette a disposizione competenze tecniche, metodo<strong>lo</strong>giche e strumenti<br />
operativi per tutte le fasi del<strong>lo</strong> sviluppo dei protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica e di datamanagement<br />
<strong>in</strong> accordo ai dettami della Good Cl<strong>in</strong>ical Practice (GCP), ed <strong>in</strong><br />
particolare:<br />
Disegno di piani statistici sperimentali, dimensione campionaria e piano di<br />
analisi per protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica sperimentale (fasi I, II, III) ed<br />
osservazionale;<br />
Preparazione di schede raccolta dati e di materiale per la conduzione del<strong>lo</strong><br />
studio (procedure operative, modalità di compilazione delle schede, scadenzari,<br />
ecc.);<br />
Costruzione di Data Base elettronici per condurre gli studi cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> GCP con<br />
l'utilizzo di specifici;<br />
Raccolta dati ed archiviazione elettronica;<br />
Presentazione dei protocolli di ricerca ai Comitati Etici per approvazione;<br />
Messa a punto di metodo<strong>lo</strong>gie per il control<strong>lo</strong> della qualità dei dati presso i<br />
Centri Cl<strong>in</strong>ici e all'<strong>in</strong>terno del Servizio, come previsto dal Data Quality<br />
Assurance delle GCP.<br />
Analisi statistiche <strong>in</strong>termedie e f<strong>in</strong>ali dei dati.<br />
Attualmente il Servizio coord<strong>in</strong>a sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche multicentriche nell’ambito<br />
del melanoma, delle neoplasie gastro-<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali, del carc<strong>in</strong>oma mammario, dei l<strong>in</strong>fomi<br />
e delle neoplasie pediatriche e studi che hanno come end-po<strong>in</strong>t pr<strong>in</strong>cipale la<br />
valutazione della qualità della vita.<br />
Nell’ambito degli studi cl<strong>in</strong>ici sul melanoma, prosegue l’arruolamento nel<strong>lo</strong> studio<br />
Mel.A., trial di fase III che valuta l’impatto di un trattamento <strong>in</strong>tensificato con<br />
Interferone ad alte dosi <strong>in</strong> pazienti <strong>in</strong> III stadio di malattia, e nel<strong>lo</strong> studio TRECEM,<br />
trial che <strong>in</strong>daga l’impatto della temozo<strong>lo</strong>mide nel prevenire le metastasi cerebrali nei<br />
pazienti <strong>in</strong> stadio avanzato.<br />
Per quanto riguarda le neoplasie pediatriche, alla f<strong>in</strong>e del <strong>2005</strong>, 166 pazienti<br />
risultavano arruolati e 90 randomizzati nel<strong>lo</strong> studio <strong>in</strong>ternazionale SIOP-LGG 2004 sui<br />
gliomi a basso grado di malignità. Nel <strong>2005</strong>/06 è <strong>in</strong>iziato l’arruolamento e la<br />
randomizzazione dei pazienti nel<strong>lo</strong> studio EpSSG RMS <strong>2005</strong> sui sarcomi pediatrici <strong>in</strong><br />
Italia, Francia, Repubblica Ceca ed Israele. Inf<strong>in</strong>e, è proseguita la collaborazione con il<br />
gruppo TREP (Tumori Rari <strong>in</strong> Età Pediatrica) dell’AIEOP nella gestione della raccolta<br />
dati e nella realizzazione di un registro prospettico nazionale sui tumori rari <strong>in</strong> età<br />
pediatrica.<br />
24
Per quanto riguarda i protocolli di studio che hanno come end-po<strong>in</strong>t pr<strong>in</strong>cipale o<br />
secondario la valutazione della qualità di vita del paziente onco<strong>lo</strong>gico, sono stati<br />
attivati uno studio randomizzato di fase III che confronta la tecnica del l<strong>in</strong>fonodo<br />
sent<strong>in</strong>ella rispetto alla l<strong>in</strong>fo-adenectomia standard nelle pazienti con carc<strong>in</strong>oma della<br />
mammella e uno studio osservazionale sull’impatto del trattamento multimodale nel<br />
cancro del retto <strong>lo</strong>calmente avanzato.<br />
Da alcuni anni un’attività di ricerca peculiare del Servizio è la messa a punto di<br />
sistemi di raccolta dati da remoto, sfruttando la tecno<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>formatica e la rete<br />
<strong>in</strong>ternet. I due studi <strong>in</strong>ternazionali coord<strong>in</strong>ati dal Servizio nell’ambito dell’onco<strong>lo</strong>gia<br />
pediatrica sfruttano tale tecno<strong>lo</strong>gia per svolgere tutti le pr<strong>in</strong>cipali attività di data<br />
management nonché di analisi statistica descrittiva. <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> collaborazione con il<br />
CINECA è stata realizzata un’<strong>in</strong>frastruttura telematica che permette un accesso<br />
protetto ai sistemi di raccolta dati, tramite un comune browser <strong>in</strong>ternet. Si vuole<br />
<strong>in</strong>oltre testare la possibilità di centralizzare <strong>in</strong> tempo reale, utilizzando software<br />
sofisticati, immag<strong>in</strong>i neuroradio<strong>lo</strong>giche ed isto<strong>lo</strong>giche.<br />
Nuovi approcci metodo<strong>lo</strong>gici nell’analisi di dati cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia<br />
Nell’ambito degli studi multicentrici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia spesso i dati vengono raccolti <strong>in</strong> più<br />
occasioni temporali per poter esam<strong>in</strong>are nel tempo l’effetto del trattamento sulla<br />
malattia, sulla qualità di vita o su altri end-po<strong>in</strong>ts primari o secondari. La natura<br />
<strong>lo</strong>ngitud<strong>in</strong>ale e la struttura multicentrica degli studi possono causare problemi di dati<br />
mancanti non casuali e non ignorabili e di sovradispersione o correlazione delle<br />
osservazioni, <strong>in</strong>ducendo problemi di distorsione dei risultati dell'<strong>in</strong>ferenza statistica.<br />
Recentemente presso il Servizio si è rivolta particolare attenzione all’applicazione di<br />
metodo<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong>novative per l’analisi dei dati idonee ad affrontare tali problematiche.<br />
Supporto Alla Direzione <strong>Scientific</strong>a<br />
Il Servizio fornisce alla Direzione <strong>Scientific</strong>a strumenti operativi per l'attività di<br />
censimento e valutazione dell'attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica delle strutture co<strong>in</strong>volte nelle<br />
attività <strong>IOV</strong> e contribuisce alla raccolta ed elaborazione delle <strong>in</strong>formazioni, producendo<br />
periodicamente <strong>in</strong>dici bibliometrici della produzione scientifica dell'Istituto.<br />
Recentemente, ha gestito operativamente il censimento dell'attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica<br />
onco<strong>lo</strong>gica di tutte le strutture del Veneto <strong>in</strong>teressate alla costituzione del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. Il<br />
materiale raccolto, archiviato su supporto elettronico, ha permesso la realizzazione di<br />
un database, facilmente consultabile ed aggiornabile, dell'anagrafe dei progetti di<br />
ricerca di tutte le Unità Operative afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. In paralle<strong>lo</strong>, si è proceduto alla<br />
realizzazione di una banca dati delle pubblicazioni dei ricercatori dell'Istituto così da<br />
avere prontamente disponibile l'elenco delle pubblicazioni di ogni Unità Operativa del<strong>lo</strong><br />
<strong>IOV</strong> con relativo Impact Factor (anche normalizzato secondo la classificazione proposta<br />
dal M<strong>in</strong>istero della Salute). Il Servizio, su mandato della Direzione <strong>Scientific</strong>a, si<br />
occupa <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e della raccolta, edit<strong>in</strong>g ed <strong>in</strong>serimento nel sistema Workf<strong>lo</strong>w della ricerca<br />
delle <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>erenti le attività cl<strong>in</strong>ico-scientifiche dei servizi e delle strutture<br />
afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />
25
La Rete Onco<strong>lo</strong>gica Veneta<br />
L'Istitituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto nasce da una lunga tradizione di eccellenza<br />
dell'onco<strong>lo</strong>gia padovana e veneta, che ha trovato la sua espressione f<strong>in</strong>o dai primi anni<br />
'90 nel riconoscimento, da parte della Regione del Veneto, di un Centro di Riferimento<br />
denom<strong>in</strong>ato Centro Onco<strong>lo</strong>gico Regionale (COR). Nel 2004 è stato creato il "Consorzio<br />
<strong>IOV</strong>", un primo nucleo di Rete Onco<strong>lo</strong>gica, che raggruppava <strong>in</strong>izialmente i Direttori<br />
Generali delle Aziende Sanitarie di tutte le prov<strong>in</strong>ce venete e ha successivamente<br />
compreso, non appena nom<strong>in</strong>ato, il Commissario Straord<strong>in</strong>ario del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> stesso.<br />
Obbiettivo primario del Consorzio era l'ottenimento da parte della Regione del Veneto e<br />
del M<strong>in</strong>istero della Salute della qualifica di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere<br />
<strong>Scientific</strong>o, riconoscimento ottenuto nell'Aprile <strong>2005</strong>.<br />
L'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto ha <strong>in</strong> questo triennio <strong>in</strong>iziato la propria missione,<br />
consolidando le proprie strutture e la propria organizzazione; ha nel frattempo anche<br />
mantenuto vive, sia sul piano scientifico con progetti di ricerca condivisi che su quel<strong>lo</strong><br />
assistenziale attraverso <strong>in</strong>contri periodici tra le Onco<strong>lo</strong>gie della Regione per la<br />
def<strong>in</strong>izione di l<strong>in</strong>ee guida e percorsi terapeutici, le relazioni con le realtà che si<br />
occupano attivamente di onco<strong>lo</strong>gia nel Veneto. E' nei programmi immediati dell'Istituto<br />
il riassetto del Consorzio <strong>IOV</strong>, la nom<strong>in</strong>a di un nuovo Presidente, la creazione di un<br />
nuovo Comitato Tecnico-<strong>Scientific</strong>o rappresentativo delle competenze e professionalità<br />
della Regione, così da poter avviare nella pienezza del mandato la def<strong>in</strong>izione di<br />
programmi e strategie che rendano operativa la Rete Onco<strong>lo</strong>gica Veneta. E' <strong>in</strong>fatti un<br />
mandato preciso della Regione del Veneto, oltre che un'esigenza ormai sentita<br />
praticamente <strong>in</strong> tutta Europa, la creazione di un network <strong>in</strong>tegrato di servizi sanitari e<br />
sociali specificamente orientati al miglioramento della gestione del paziente onco<strong>lo</strong>gico.<br />
26
Direzione Sanitaria<br />
27
Direzione Sanitaria<br />
Direttore: Dott.ssa Giusepp<strong>in</strong>a Maria Bonav<strong>in</strong>a, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8215773<br />
e-mail: g.bonav<strong>in</strong>a@ioveneto.it<br />
Ha conseguito la Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia presso<br />
l’Università di Padova nel 1982. Nel 1985 ha conseguito il<br />
Dip<strong>lo</strong>ma di Specializzazione <strong>in</strong> Otor<strong>in</strong>olar<strong>in</strong>goiatria presso<br />
l’Università di Padova. È Specialista <strong>in</strong> Igiene Ospedaliera<br />
presso l’Università di Padova. Ha <strong>in</strong>iziato la sua carriera<br />
come assistente medico <strong>in</strong> Sovr<strong>in</strong>tendenza Sanitaria presso<br />
l'Ospedale Civile di Padova (1987). A questo è seguito<br />
l'<strong>in</strong>carico di Vicedirettore Sanitario nell'Azienda Ospedaliera<br />
di Padova (1997). Dal 1 febbraio 1999 ha svolto le funzioni di Direttore ospedaliero<br />
presso l'ULSS 16 di Padova - Ospedale Geriatrico f<strong>in</strong>o al 30 settembre 2002. Presso<br />
l'Ospedale Geriatrico è stato organizzato il Day Hospital Onco<strong>lo</strong>gico oggi trasferito<br />
all'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto. Si è <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>teressata di prelievi d'organo e di<br />
emergenza sanitaria. E' stata Direttore del Presidio Ospedaliero di Abano Terme dal 1<br />
ottobre 2002 al 28 febbraio 2006.<br />
Dal 1 marzo 2006 è Direttore Sanitario dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
MISSION<br />
La Direzione Sanitaria coord<strong>in</strong>a e dirige le strutture sanitarie dell’Istituto.<br />
Garantisce la cont<strong>in</strong>uità terapeutica sviluppando forme di <strong>in</strong>tegrazione tra assistenza<br />
ospedaliera di ricovero ed attività ambulatoriale e di supporto. Considera il servizio<br />
erogato come processo unitario e coord<strong>in</strong>ato tra le diversi fasi che <strong>lo</strong> compongono<br />
migliorando l’<strong>in</strong>tero percorso diagnostico terapeutico. Integra le proprie <strong>in</strong>formazioni<br />
sull’utilizzo dei servizi con quelle degli altri enti ed istituzioni pubbliche, <strong>in</strong> particolare<br />
per quanto riguarda la rete onco<strong>lo</strong>gica regionale, al f<strong>in</strong>e di favorire un migliore accesso<br />
ai servizi da parte dei cittad<strong>in</strong>i e un uso corretto ed appropriato delle strutture sociosanitarie.<br />
Assicura il mantenimento di standard di qualità cl<strong>in</strong>ica e di funzionalità dei<br />
servizi <strong>in</strong> modo da garantire ai cittad<strong>in</strong>i la migliore possibilità di accesso al servizio del<br />
quale necessita.<br />
Attività<br />
Tra le attività cl<strong>in</strong>iche si segnalano quelle <strong>in</strong>erenti alla gestione del rischio cl<strong>in</strong>ico, al<br />
control<strong>lo</strong> delle <strong>in</strong>fezioni ospedaliere (tramite le attività del Comitato per la Sorveglianza<br />
e Control<strong>lo</strong> delle Infezioni Ospedaliere), alla gestione dei farmaci; alla implementazione<br />
e diffusione di l<strong>in</strong>ee guida e protocolli assistenziali nelle strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />
Tra le funzioni di monitoraggio cl<strong>in</strong>ico della attività si segnala la gestione delle<br />
statistiche sanitarie, il control<strong>lo</strong> di qualità dei flussi <strong>in</strong>formativi relativi alle schede di<br />
dimissione ospedaliera (DRG) e la collaborazione con la Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa per<br />
la determ<strong>in</strong>azione degli strumenti di formulazione del budget cl<strong>in</strong>ico e della verifica<br />
periodica del raggiungimento degli obbiettivi.<br />
Coord<strong>in</strong>a <strong>lo</strong> sviluppo della cartella cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong>formatizzata.<br />
Promuove e programma gli <strong>in</strong>terventi di formazione del personale sanitario.<br />
Inoltre, la Direzione Sanitaria partecipa ai lavori del Comitato Etico.<br />
La Direzione Sanitaria coord<strong>in</strong>a e dirige l'attività dei seguenti servizi:<br />
29
UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO<br />
Referente: Sig.ra Isabella Degli Agost<strong>in</strong>i<br />
Tel.: 049-8215664 - 049-8215773 (segreteria Direzione Sanitaria)<br />
Fax: 049-8215628<br />
e-mail: urp@ioveneto.it<br />
Al f<strong>in</strong>e di contribuire al miglioramento dei servizi e delle prestazioni erogate è a<br />
disposizione dei cittad<strong>in</strong>i un’apposita scheda per l’<strong>in</strong>oltro di reclami, per la<br />
segnalazione di disservizi, disfunzioni, irregolarità e per fornire suggerimenti. Le<br />
schede di segnalazione sono reperibili presso l’<strong>in</strong>gresso dell’Ospedale Busonera,<br />
dell’Edificio Radioterapia e al 1° piano dell’Edificio Giust<strong>in</strong>ianeo <strong>in</strong> prossimità delle<br />
cassette di raccolta dei reclami, dove le stesse schede possono essere depositate dopo<br />
la compilazione. Le segnalazioni vengono raccolte dal personale dedicato e gestite<br />
dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP). Le segnalazioni possono essere espresse<br />
anche di persona, telefonicamente o <strong>in</strong>viate per posta elettronica, fax o lettera.<br />
Il Servizio Relazioni con il Pubblico dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è situato presso<br />
l’Ospedale Busonera. Ogni segnalazione dei cittad<strong>in</strong>i viene gestita dalla Direzione<br />
Sanitaria secondo le modalità ritenute più idonee al f<strong>in</strong>e di fornire una risposta<br />
esauriente al cittad<strong>in</strong>o.<br />
SERVIZIO INFERMIERISTICO<br />
Responsabile: Dott.ssa Maria Padovan<br />
Il Servizio Infermieristico assicura la programmazione, la gestione, l’organizzazione,<br />
l’erogazione, la valutazione ed il miglioramento cont<strong>in</strong>uo delle prestazioni assistenziali<br />
garantite dal personale <strong>in</strong>fermieristico, tecnico-sanitario e dagli operatori di supporto,<br />
sulla base degli obiettivi del<strong>in</strong>eati dalla Direzione <strong>in</strong>tegrandosi con i processi aziendali.<br />
E’ responsabile del governo dell’assistenza <strong>in</strong>fermieristica e tecnica di natura<br />
preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, promuove modelli organizzativi e<br />
professionali <strong>in</strong>novativi attraverso <strong>lo</strong> sviluppo e la va<strong>lo</strong>rizzazione delle professioni<br />
sanitarie e tecnico-sanitarie del Comparto. Opera con attenzione alla persona<br />
favorendo l’<strong>in</strong>tegrazione multiprofessionale, migliorando la qualità dell’assistenza<br />
erogata e promuovendo il processo di responsabilizzazione professionale.<br />
Il Servizio Infermieristico aderisce ai va<strong>lo</strong>ri etici di riferimento del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> (centralità del<br />
cittad<strong>in</strong>o, qualità dell’assistenza, appropriatezza, accessibilità, equità, affidabilità,<br />
trasparenza, ricerca e <strong>in</strong>novazione, formazione e <strong>in</strong>terattività) e considera essenziali e<br />
propri i va<strong>lo</strong>ri fondanti dei codici deonto<strong>lo</strong>gici delle professioni sanitarie e tecniche,<br />
ossia l’attenzione e il rispetto alla persona umana g<strong>lo</strong>balmente <strong>in</strong>tesa, alle sue<br />
relazioni con il proprio contesto, al modo <strong>in</strong> cui vive la propria condizione di salute e,<br />
più <strong>in</strong> generale, alla qualità della vita.<br />
Per questo assume come va<strong>lo</strong>ri di riferimento:<br />
la centralità del cittad<strong>in</strong>o, al f<strong>in</strong>e di soddisfarne le aspettative come fruitore di<br />
assistenza sanitaria e la responsabilità di tutti gli operatori verso la comunità<br />
da servire<br />
il miglioramento cont<strong>in</strong>uo della qualità assistenziale come condizione<br />
fondamentale per mantenere l’assistenza al passo con l’evoluzione rapida delle<br />
conoscenze, della tecno<strong>lo</strong>gia, dell’<strong>in</strong>tegrazione dei sistemi sanitari e della<br />
cont<strong>in</strong>ua variazione delle aspettative dei cittad<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> una <strong>lo</strong>gica di<br />
standardizzazione delle prassi professionali basate su evidenza scientifica<br />
la buona amm<strong>in</strong>istrazione, <strong>in</strong>tesa come imparzialità, trasparenza, pari<br />
opportunità nei processi di programmazione, organizzazione e valutazione dei<br />
dipendenti gestiti<br />
la responsabilizzazione diffusa dei dipendenti come presupposto per una<br />
gestione delle risorse umane efficiente e coerente con i risultati da garantire ai<br />
clienti<br />
30
la crescita personale e professionale dei dipendenti, attraverso la promozione<br />
della ricerca e della formazione cont<strong>in</strong>ua, per poter rispondere <strong>in</strong> ogni<br />
situazione assistenziale con appropriatezza, efficacia e competenza<br />
il rispetto delle prerogative <strong>in</strong>dividuali di ogni dipendente, con l’obiettivo di<br />
consentire l’espressione delle migliori potenzialità professionali, garantendo il<br />
miglior percorso di sviluppo professionale compatibile con l’organizzazione<br />
il senso di appartenenza aziendale, stimolando la capacità di collaborazione per<br />
il raggiungimento di obiettivi comuni.<br />
INFERMIERI DI RICERCA<br />
Referenti: IP Daniela Grosso, IP Mart<strong>in</strong>a Mattiazzi<br />
La ricerca cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia è fondamentale per identificare nuovi e più efficaci<br />
trattamenti per la malattia, nuove modalità di somm<strong>in</strong>istrazione e testare l’efficacia di<br />
nuovi modelli di assistenza. L'impegno della professione <strong>in</strong>fermieristica è sempre più<br />
orientato all'utilizzo della ricerca nell'assistenza e nasce dall’esigenza di migliorare le<br />
situazioni non soddisfacenti, identificando bisogni <strong>in</strong>evasi di natura conoscitiva,<br />
cl<strong>in</strong>ica o assistenziale al f<strong>in</strong>e di misurare il grado di efficacia e di efficienza della<br />
prestazione. Nell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto l’<strong>in</strong>fermiere di ricerca partecipa a tutte le<br />
fasi della sperimentazione cl<strong>in</strong>ica. I suoi compiti pr<strong>in</strong>cipali sono: la discussione con <strong>lo</strong><br />
sperimentatore sulla fattibilità del<strong>lo</strong> studio, l’organizzazione delle procedure per<br />
l’avviamento del<strong>lo</strong> stesso, l’organizzazione delle procedure di randomizzazione e<br />
registrazione, la raccolta dei dati, l’organizzazione di report periodici per<br />
l’aggiornamento dei database comuni, la gestione dei farmaci sperimentali,<br />
l’esecuzione di prelievi per le necessarie analisi di monitoraggio, l’organizzazione della<br />
chiusura del<strong>lo</strong> studio e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la collaborazione nella pubblicazione di lavori scientifici.<br />
Inoltre, l’ <strong>in</strong>fermiere di ricerca è consulente per il reparto per i problemi legati alla<br />
conduzione del<strong>lo</strong> studio ed ha un ruo<strong>lo</strong> attivo nella formazione e addestramento del<br />
personale <strong>in</strong>fermieristico.<br />
FORMAZIONE E COMUNICAZIONE SCIENTIFICA<br />
Referente: Dott.ssa Mart<strong>in</strong>a Boscaro<br />
Informatico: Sig. Gabriele Saras<strong>in</strong><br />
Grafica e Segreteria: Sig. Diego Favero<br />
formaecomunica@istitutonco<strong>lo</strong>gicoveneto.it<br />
Tel: 049-8215711<br />
e-mail: mart<strong>in</strong>a.boscaro@ioveneto.it<br />
L'ufficio organizza e gestisce eventi scientifici, corsi di formazione e aggiornamento e<br />
conferenze stampa dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
Rientrano nell'attività:<br />
meet<strong>in</strong>g plann<strong>in</strong>g<br />
gestione dell’accreditamento ECM M<strong>in</strong>istero della Salute e Regione del Veneto<br />
contatti con possibili sponsor<br />
pianificazione budget eventi<br />
studio grafica evento<br />
public relations, contatti con relatori italiani e stranieri<br />
patroc<strong>in</strong>io <strong>IOV</strong><br />
gestione caselle email istituzionali<br />
archiviazione e gestione dati<br />
gestione aule<br />
L’attività del servizio, commissionata da fonti multiple (comitati scientifici, Direttori<br />
d’unità operativa, associazioni, etc.), è sviluppata con modalità comunicative<br />
specifiche rivolte ad <strong>in</strong>ter<strong>lo</strong>cutori <strong>in</strong>terni ed esterni. Accanto alla diffusione<br />
31
dell’immag<strong>in</strong>e e del programma scientifico di eventi formativi e culturali organizzati<br />
dall’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, si pone la produzione di comunicati, cartelle stampa,<br />
<strong>in</strong>terviste e conferenze stampa e l’attività di divulgazione/<strong>in</strong>formazione ai pazienti,<br />
tramite opuscoli e brochure su temi specifici - come la prevenzione del cancro o le<br />
scelte terapeutiche per un particolare tipo di tumore - e di public relations, attraverso<br />
la promozione di messaggi e <strong>in</strong>iziative che favoriscano i contatti e l’<strong>in</strong>terazione tra i<br />
diversi attori. Queste attività vengono gestite sotto la diretta responsabilità e<br />
supervisione della Direzione Comunicazione/Market<strong>in</strong>g.<br />
32
Direzione<br />
Amm<strong>in</strong>istrativa<br />
33
Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa<br />
Direttore: Dott. Pietro Girardi, Statistico<br />
Tel.: 049-8215612<br />
e-mail: pietro.girardi@ioveneto.it<br />
Laureato nel 1990 <strong>in</strong> Scienze Statistiche ed Economiche<br />
presso l'Università di Bo<strong>lo</strong>gna. Ha svolto attività di ricerca <strong>in</strong><br />
campo statistico economico presso Rescoop di Bo<strong>lo</strong>gna,<br />
E' stato dirigente: presso l'U.L.S.S. di Legnago (VR) dal 1992<br />
al 1997 (programmazione e control<strong>lo</strong> di gestione) dove ha<br />
avuto modo di <strong>in</strong>teressarsi dell'<strong>in</strong>troduzione della qualità<br />
totale (progetto f<strong>in</strong>alista del premio nazionale per<br />
l'<strong>in</strong>novazione e la qualità dei servizi di Conf<strong>in</strong>dustria il<br />
12.12.1995) e di protocol<strong>lo</strong> d'<strong>in</strong>tesa sperimentazione gestionale pubblico-privato<br />
Ospedale di Zevio (VR); presso l'Azienda Ospedaliera di Verona dal 1997 (responsabile<br />
del Servizio Bilancio e Programmazione F<strong>in</strong>anziaria); presso l'Azienda ULSS 18 di<br />
Rovigo Responsabile del Servizio Programmazione Control<strong>lo</strong> di Gestione e Statistica dal<br />
01.12.1998 al 2003. Responsabile del Dipartimento Programmazione e Sistema<br />
Informativo dal 1.7.2000 al 2003; Responsabile, ad <strong>in</strong>terim, del Sevizio Economico<br />
F<strong>in</strong>anziario dal 1.08.2001 e qu<strong>in</strong>di con <strong>in</strong>carico dal 2003. E' stato vice Direttore<br />
Amm<strong>in</strong>istrativo dal 1.1.2000 al 31.01.2003.<br />
Docente prima presso la Scuola Infermieri e poi presso il corso universitario <strong>in</strong> Scienze<br />
Infermieristiche <strong>in</strong> svariati corsi dal 1994 a tutt'oggi. Dal 2002, componente del nucleo<br />
di valutazione Casa di Riposo di Badia Poles<strong>in</strong>e (RO)<br />
MISSION<br />
Sovr<strong>in</strong>tende i processi amm<strong>in</strong>istrativi perseguendo il buon andamento e l’imparzialità<br />
dell’azione amm<strong>in</strong>istrativa per gli aspetti giuridico-amm<strong>in</strong>istrativi ed economicof<strong>in</strong>anziari.<br />
Attività<br />
La Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa, <strong>in</strong> aderenza a quanto del<strong>in</strong>eato dalla mission, coord<strong>in</strong>a e<br />
dirige le strutture amm<strong>in</strong>istrative autonome e sovr<strong>in</strong>tende ai processi delle strutture<br />
amm<strong>in</strong>istrative <strong>in</strong> convenzione, impartendo direttive ai dirigenti e ai funzionari<br />
preposti sugli atti di <strong>lo</strong>ro competenza.<br />
Coord<strong>in</strong>a l’attività dei dirigenti e dei funzionari verificando che il <strong>lo</strong>ro operato sia<br />
coerente con le disposizioni e gli <strong>in</strong>dirizzi impartiti dalla Direzione Generale. Esercita il<br />
control<strong>lo</strong> dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati delle strutture<br />
amm<strong>in</strong>istrative.<br />
Alla Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa afferiscono le seguenti unità organizzative:<br />
AFFARI GENERALI<br />
Responsabile: Dott.ssa Mar<strong>in</strong>a Giusto<br />
Le funzioni assegnate sono:<br />
Tenuta e gestione degli atti deliberativi, compreso il control<strong>lo</strong> formale degli<br />
stessi;<br />
Tenuta e gestione del protocol<strong>lo</strong> <strong>in</strong>formatico aziendale e degli archivi;<br />
Tenuta del repertorio degli atti pubblici e delle scritture private;<br />
Tenuta e gestione dell’archivio di GG.UU., dei BUR, delle Circolari Regionali;<br />
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Proposte di delibera ed atti di organizzazione non rientranti nelle competenze<br />
specifiche di altre Strutture Operative;<br />
Gestione dei procedimenti e proposte di delibera per l’accettazione di donazioni<br />
ed erogazioni liberali da parte di terzi e per donazioni a terzi di beni aziendali<br />
obsoleti e non più utilizzabili;<br />
Gestione dei procedimenti e proposte di delibera per l’accettazione <strong>in</strong> comodato<br />
d’uso di beni di terzi;<br />
Gestione dei procedimenti e proposte di delibera per l’accettazione delle<br />
sponsorizzazioni;<br />
Proposte di delibera relative a progetti di ricerca e programmi speciali ex art.<br />
12, comma 2, lettere a) e b) del D.Lgvo 502/92, ricerche sanitarie f<strong>in</strong>alizzate<br />
f<strong>in</strong>anziate dalla Comunità europea, dalla Regione del Veneto e da altre<br />
istituzioni pubbliche e/o private, altri f<strong>in</strong>anziamenti europei, nazionali,<br />
regionali, m<strong>in</strong>isteriali e da altri enti pubblici;<br />
Gestione amm<strong>in</strong>istrativa del Registro Tumori del Veneto;<br />
Gestione amm<strong>in</strong>istrativa di borse di studio, collaborazioni coord<strong>in</strong>ate e<br />
cont<strong>in</strong>uative ed <strong>in</strong>carichi professionali;<br />
Proposte di delibera per l’approvazione di convenzioni dei protocolli di<br />
sperimentazione cl<strong>in</strong>ica;<br />
Coord<strong>in</strong>amento di tutte le attività connesse alla gestione di fondi v<strong>in</strong>colati,<br />
compreso l’acquisto di beni e servizi nell’ambito di progetti f<strong>in</strong>anziati con fondi<br />
di provenienza sia pubblica che privata, <strong>in</strong> collaborazione con le strutture<br />
deputate;<br />
Gestione amm<strong>in</strong>istrativa delle convenzioni con l'Università di Padova per<br />
attività didattiche <strong>in</strong>tegrative per i propri studenti e medici specializzandi<br />
(protocolli d’<strong>in</strong>tesa e convenzioni varie);<br />
Gestione amm<strong>in</strong>istrativa delle convenzioni con scuole di specializzazione postlauream<br />
private riconosciute;<br />
Gestione abbonamenti a riviste e acquisto libri per aggiornamento<br />
professionale <strong>in</strong> collaborazione con il Sistema Bibliotecario;<br />
Coord<strong>in</strong>amento amm<strong>in</strong>istrativo del Collegio S<strong>in</strong>dacale, del Collegio di Direzione<br />
e del Consiglio dei Sanitari<br />
Verifica della legislazione e della normativa con <strong>in</strong>formazione alle strutture<br />
<strong>in</strong>teressate.<br />
BILANCIO E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA<br />
Responsabile: Dott. Emilio Francesco Pacchiega<br />
Le funzioni assegnate sono:<br />
Supportare la Direzione Generale nella programmazione economico-f<strong>in</strong>anziaria<br />
assicurando la corretta gestione dei flussi f<strong>in</strong>anziari anche attraverso la<br />
predisposizione di piani f<strong>in</strong>anziari;<br />
Provvedere alla def<strong>in</strong>izione delle procedure amm<strong>in</strong>istrativo-contabili<br />
dell’azienda, per i movimenti <strong>in</strong> entrata e <strong>in</strong> uscita, e assicurare la corretta<br />
gestione delle attività contabili, nel rispetto dei pr<strong>in</strong>cipi contabili oltre che delle<br />
disposizioni regionali <strong>in</strong> materia;<br />
Gestire l’elaborazione e la redazione del bilancio di previsione e di esercizio e di<br />
tutte le rendicontazioni <strong>in</strong>termedie;<br />
Gestire le procedure di riscossione dei crediti (anche coatte);<br />
Gestire gli adempimenti fiscali e contributivi;<br />
Gestire la comunicazione al Garante della Radiodiffusione ed Editoria;<br />
Assicurare il control<strong>lo</strong> contabile della cassa attiva ed economale;<br />
Gestire la corretta compilazione delle schede e dei libri <strong>in</strong>ventariali;<br />
Gestire contabilmente il patrimonio aziendale <strong>in</strong> collaborazione con il<br />
Dipartimento Interaziendale di Area Tecnica e con il Dipartimento<br />
Interaziendale Acquisizione Beni e Servizi;<br />
36
Assicurare la costante comunicazione e gestione dei flussi economici e contabili<br />
con l’Istituto Tesoriere;<br />
Gestire il debito <strong>in</strong>formativo con gli organi sovraord<strong>in</strong>ati (Regione del Veneto,<br />
M<strong>in</strong>isteri).<br />
CONTROLLO DI GESTIONE<br />
Le funzioni assegnate sono:<br />
Applicare il regolamento di budget;<br />
Partecipare all’elaborazione del Piano aziendale e coord<strong>in</strong>are il processo di<br />
elaborazione del budget <strong>in</strong> aderenza a quanto previsto dall’apposito<br />
regolamento approvato dalla Direzione Generale;<br />
Gestire la verifica e il monitoraggio dei budget negoziati segnalando gli<br />
scostamenti e le manovre correttive per il riall<strong>in</strong>eamento ai parametri di<br />
efficienza previsti (costi/ricavi);<br />
Gestire, elaborare e fornire alla Direzione analisi periodiche di carattere<br />
generale o settoriale (<strong>in</strong>ternal audit<strong>in</strong>g).<br />
AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE<br />
Referente: Sig. Franco Sterpi<br />
Le funzioni assegnate sono:<br />
Rilevazione delle presenze e delle assenze, gestione delle aspettative e delle<br />
assenze per particolari motivi;<br />
Tenuta e aggiornamento dell’anagrafe delle prestazioni e della banca dati del<br />
personale dipendente;<br />
Supporto amm<strong>in</strong>istrativo del Servizio Infermieristico;<br />
Applicazione di regolamenti e procedure <strong>in</strong> tema di retribuzione, trasferte,<br />
permessi, mobilità e, <strong>in</strong> genere, per quanto attiene ai rapporti tra Istituto e<br />
s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> dipendente.<br />
37
Comitato Etico<br />
39
Comitato Etico<br />
PRESIDENTE: Dott. Renzo Pegoraro Medico, Esperto di Bioetica<br />
VICEPRESIDENTE: Prof. Daniele Rodriguez Professore Ord<strong>in</strong>ario di Medic<strong>in</strong>a Legale-<br />
Università di Padova<br />
COMPONENTI<br />
Avv. Franco Antonelli<br />
Esperto giuridico<br />
Sig.ra Marilena Bertante<br />
Rappresentante del vo<strong>lo</strong>ntariato<br />
Dott. Pao<strong>lo</strong> Cadrobbi<br />
Infettivo<strong>lo</strong>go<br />
Prof. Nicola De Car<strong>lo</strong><br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Psico<strong>lo</strong>gia del<br />
Lavoro-Università di Padova<br />
Dott.ssa Maria Concetta Digiacomo<br />
Medico di Medic<strong>in</strong>a Generale<br />
Prof. Giampiero Giron<br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Anestesio<strong>lo</strong>gia e<br />
Rianimazione-Università di Padova<br />
Prof. Pietro Giusti<br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Farmaco<strong>lo</strong>gia-<br />
Università di Padova<br />
Prof. Francesco Grigoletto<br />
Biostatistico<br />
Sig.ra Daniela Grosso<br />
Infermiera di ricerca<br />
Dott. Francesco Jori<br />
Giornalista<br />
Padre Giovanni Manzoni<br />
Assistente religioso, Esperto di Bioetica<br />
Prof. Silvio Monfard<strong>in</strong>i<br />
Direttore U.O. Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 <strong>IOV</strong><br />
Dott.ssa Gabriella Montagna<br />
Esperto amm<strong>in</strong>istrativo<br />
Dott.ssa Maria Padovan<br />
Responsabile Servizio Infermieristico <strong>IOV</strong><br />
Dott. Ernesto Padula<br />
Medico-Chirurgo<br />
Prof. Guido Sotti<br />
Direttore U.O. Radioterapia <strong>IOV</strong><br />
Prof.ssa Gabriella Villani<br />
Rappresentante Associazione Malati<br />
Prof.ssa Paola Zanovel<strong>lo</strong><br />
Professore Associato di Immuno<strong>lo</strong>gia-<br />
Università di Padova<br />
COMPONENTI EX OFFICIO<br />
Prof. Ermanno Ancona<br />
Direttore <strong>Scientific</strong>o <strong>IOV</strong><br />
Dott.ssa Maria Giusepp<strong>in</strong>a Bonav<strong>in</strong>a<br />
Direttore Sanitario <strong>IOV</strong><br />
SEGRETERIA SCIENTIFICA<br />
Dott.ssa Alessandra Bernardi<br />
Tel. 049-8215946<br />
comitato.etico@ioveneto.it<br />
Dott. Ange<strong>lo</strong> Claudio Pa<strong>lo</strong>zzo<br />
Responsabile Unità Galenica <strong>IOV</strong><br />
Il Comitato Etico dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è un organismo <strong>in</strong>dipendente che<br />
opera per garantire il rispetto della dignità della persona e con esso la salvaguardia e<br />
la promozione del diritto alla salute. I pr<strong>in</strong>cipi a cui il Comitato Etico fa riferimento<br />
sono quelli <strong>in</strong>dicati nella revisione corrente della Dichiarazione di Hels<strong>in</strong>ki, nella<br />
versione più recente delle Good Cl<strong>in</strong>ical Practice e <strong>in</strong> altre raccomandazioni degli<br />
Organismi Nazionali ed Internazionali <strong>in</strong> materia di tutela della persona umana negli<br />
ambiti della ricerca biomedica e della pratica cl<strong>in</strong>ica. Il Comitato Etico si riferisce<br />
<strong>in</strong>oltre alla normativa vigente <strong>in</strong> materia sanitaria e alle raccomandazioni del Comitato<br />
41
Nazionale per la Bioetica e del Comitato per la Bioetica della Regione del Veneto.<br />
L'<strong>in</strong>dipendenza del Comitato Etico del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> è garantita dalla presenza di personale<br />
non dipendente dall'Istituto e dalla mancanza di subord<strong>in</strong>azione gerarchica con altri<br />
Comitati Etici.<br />
Il Comitato Etico valuta la scientificità e fattibilità delle proposte di sperimentazione<br />
cl<strong>in</strong>ica e di ricerca attraverso l’analisi degli aspetti scientifico-metodo<strong>lo</strong>gici, la verifica<br />
dei requisiti etici della sperimentazione e la valutazione degli aspetti organizzativi che<br />
potrebbero compromettere la buona riuscita della ricerca. Il Comitato Etico del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong><br />
svolge anche funzione di Comitato etico per la pratica cl<strong>in</strong>ica; analizza casi cl<strong>in</strong>ici<br />
specifici e situazioni della pratica sanitaria che pongano problemi di discernimento<br />
etico, su richiesta degli operatori delle strutture sanitarie che fanno capo al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>;<br />
esam<strong>in</strong>a questioni etiche presentate da pazienti e familiari di utenti delle strutture che<br />
fanno capo al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>; può affrontare quesiti, posti dalla Direzione del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, di carattere<br />
etico-organizzativo.<br />
Il Comitato Etico del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, dopo la sua istituzione nell'Aprile 2006, ha elaborato un<br />
proprio regolamento, e ha f<strong>in</strong>ora ha analizzato 58 protocolli di sperimentazione cl<strong>in</strong>ica<br />
ed ha espresso il proprio parere su due documenti presentati dalla Direzione.<br />
Il Comitato Etico si occupa anche della stesura di raccomandazioni e l<strong>in</strong>ee-guida<br />
etiche su questioni <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico, sia su richiesta e/o suggerimento degli<br />
operatori sanitari sia per <strong>in</strong>iziativa autonoma; promuove autonomamente <strong>in</strong>iziative di<br />
<strong>in</strong>formazione e formazione <strong>in</strong> materia bioetica, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> campo onco<strong>lo</strong>gico,<br />
rivolte sia ai membri, sia agli operatori sanitari delle strutture che fanno riferimento<br />
al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, sia ad un pubblico più vasto.<br />
1. Gruppo di studio sulla ricerca farmacogenetica e farmacogenomica.<br />
Il gruppo di studio ha prodotto due documenti (l<strong>in</strong>ee guida <strong>in</strong>terne sulla<br />
sperimentazione farmacogenetica/farmacogenomica ed una brochure per il<br />
paziente sugli studi su materiale genetico) approvati dal Comitato Etico <strong>IOV</strong> <strong>in</strong><br />
seduta plenaria. Le l<strong>in</strong>ee guida e la brochure per il paziente sono state pubblicate<br />
sul sito dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto; la brochure è <strong>in</strong> fase di stampa.<br />
2. Gruppo di studio sul paziente term<strong>in</strong>ale.<br />
Il gruppo di studio sul paziente term<strong>in</strong>ale è stato organizzato dal Comitato Etico<br />
<strong>IOV</strong> su sollecitazione della Direzione dell’Istituto per rispondere ad un’esigenza<br />
diffusa di chiarezza <strong>in</strong> merito all’accompagnamento del paziente term<strong>in</strong>ale, che<br />
non co<strong>in</strong>volge solamente la sfera organizzativa di un ospedale ma le sue scelte di<br />
fondo rispetto al paziente e alla sua famiglia nelle fasi più delicate e sofferte della<br />
malattia.<br />
Il gruppo di studio attualmente co<strong>in</strong>volge 13 persone, tra cui alcuni componenti<br />
del Comitato Etico <strong>IOV</strong> (un bioeticista, un medico legale, un anestesista, un<br />
assistente spirituale, un farmacista, la segreteria scientifica del Comitato) ed<br />
alcuni membri esterni al Comitato (tre Onco<strong>lo</strong>gi Medici, due <strong>in</strong>fermieri di<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Medica, una psico<strong>lo</strong>ga, un medico palliativista). La prima parte<br />
dell'attività del gruppo di studio ha raccolto dati su come è gestita la term<strong>in</strong>alità<br />
nel reparto di Onco<strong>lo</strong>gia Medica ed impressioni dirette degli operatori sul problema<br />
del paziente term<strong>in</strong>ale, preparando la strada per costruire un documento<br />
operativo, attualmente <strong>in</strong> fase di elaborazione.<br />
3. Collaborazione con il Comitato Regionale di Bioetica per un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />
sull’Etica del Morire.<br />
Il Comitato Etco del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, <strong>in</strong> collaborazione con il Comitato Regionale di Bioetica,<br />
ha promosso un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sull’etica del morire presso le Strutture Sanitarie della<br />
nostra Regione. A questo scopo è stato elaborato un questionario per <strong>in</strong>dagare da<br />
un punto di vista “quantitativo” come viene vissuto l’evento morte dal punto di<br />
vista dei familiari che subiscono la perdita e del personale sanitario. Il Comitato ha<br />
coord<strong>in</strong>ato l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e presso due reparti <strong>IOV</strong>: Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 degenze e<br />
42
Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica. Sono stati organizzati degli <strong>in</strong>contri per <strong>in</strong>formare il<br />
personale sul tema dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e e sono stati co<strong>in</strong>volti due referenti per ciascun<br />
reparto che si sono resi disponibili a distribuire e raccogliere i questionari. La<br />
seconda parte dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e prevedeva un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di carattere qualitativo<br />
attraverso <strong>lo</strong> svolgimento di "focus group "per aree di riferimento (nel caso <strong>IOV</strong><br />
medica e chirurgica) ai quali hanno partecipato un’<strong>in</strong>fermiera dell’Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Medica 2 degenze ed un medico della Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica. Per f<strong>in</strong>e 2008 è<br />
previsto un consensus meet<strong>in</strong>g per rendere pubblici i risultati dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e e<br />
promuovere uno scambio di proposte tra le diverse realtà sanitarie della Regione<br />
del Veneto.<br />
43
Registro Tumori<br />
del Veneto<br />
45
Registro Tumori Del Veneto<br />
Responsabile: Dott.ssa Paola Zambon, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8215605<br />
e-mail: centro.registrotumoriveneto@unipd.it<br />
Laureata <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia, Università di Padova. Dip<strong>lo</strong>ma di Specializzazione <strong>in</strong><br />
Medic<strong>in</strong>a del Lavoro e <strong>in</strong> Allergo<strong>lo</strong>gia e Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica, Università di Padova.<br />
Ricercatore Confermato presso il Dipartimento di Scienze Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche,<br />
Università degli Studi di Padova.<br />
Dal 2000 ha la responsabilità del coord<strong>in</strong>amento del Registro Tumori del Veneto. Dal<br />
2003 Responsabile del Centro di Riferimento Regionale Registro Tumori del Veneto<br />
E’ autore di oltre 130 lavori scientifici, di cui 85 <strong>in</strong> extenso.<br />
Appartenenza a società scientifiche: AIE – Associazione Italiana di Epidemio<strong>lo</strong>gia;<br />
AIRTum – Associazione Italiana Registri Tumori; SItI – Società Italiana di Igiene,<br />
Medic<strong>in</strong>a Preventiva e Sanità Pubblica; ISEE – International Society of Environmental<br />
Epidemio<strong>lo</strong>gy; IACR – International Association of Cancer Registries; ENCR –<br />
European Network of Cancer Registries; Membro del Consiglio Direttivo dell’AIRTum;<br />
Membro del comitato scientifico del SER.<br />
Personale strutturato<br />
ORGANICO<br />
Dott. Marcel<strong>lo</strong> Vettorazzi<br />
Dirigente Medico<br />
Dott. Sandro Tognazzo<br />
Dirigente Statistico<br />
Dott. Stefano Guzz<strong>in</strong>ati<br />
Dirigente Statistico<br />
Personale a contratto<br />
Dott.ssa Maddalena Baracco<br />
Dott.ssa Emanuela Bovo<br />
Francesca Barizza<br />
Dott.ssa Carla Cogo<br />
Dott.ssa Antonella Dal C<strong>in</strong><br />
Dott.ssa Anna Rita Fiore<br />
Alessandra Greco<br />
Daniele Monetti<br />
Alberto Rosano<br />
Carmen Fiorella Stocco<br />
Dott. Manuel Zorzi<br />
MISSION<br />
Il Registro del Veneto, istituito con D.G.R. n.7389 del 19.12.1989, ha il compito di<br />
assolvere alle seguenti funzioni: def<strong>in</strong>ire l’<strong>in</strong>cidenza della malattia neoplastica;<br />
condurre studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica e valutare l’uso delle risorse nel trattamento<br />
dei tumori; coord<strong>in</strong>are a livel<strong>lo</strong> regionale gli aspetti epidemio<strong>lo</strong>gici<br />
dell’implementazione, monitoraggio e valutazione degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici.<br />
Fa parte della rete italiana dei Registri Tumori (AIRT, Associazione Italiana Registri<br />
Tumori), della rete europea dei Registri (ENCR, European Network of Cancer<br />
Registries) e dell’Associazione Internazionale dei Registri (IACR, International<br />
Association of Cancer Registries).<br />
Attività di Ricerca<br />
A partire dall’attività rout<strong>in</strong>aria di def<strong>in</strong>izione dell’<strong>in</strong>cidenza su una popolazione pari a<br />
2.000.000 di residenti, il Registro sviluppa gli <strong>in</strong>dicatori di rischio (<strong>in</strong>cidenza), di<br />
risultato (sopravvivenza) e di carico assistenziale (prevalenza) per fornire all’autorità<br />
47
sanitaria strumenti per il control<strong>lo</strong> della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica e per la<br />
programmazione di <strong>in</strong>terventi di politica sanitaria. Vengono periodicamente svolte<br />
analisi dell’andamento temporale e della variazione geografica dell’<strong>in</strong>cidenza delle<br />
neoplasie, sia a livel<strong>lo</strong> di ASL che di piccole aree (comuni). E’ stato <strong>in</strong>trapreso <strong>lo</strong> studio<br />
dell’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici; è <strong>in</strong> corso la valutazione per i<br />
casi di tumore del co<strong>lo</strong>n-retto e si <strong>in</strong>tende allargare l’esperienza anche alla pato<strong>lo</strong>gia<br />
mammaria.<br />
Sono stati attivati alcuni studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica. Per quanto riguarda i rischi<br />
ambientali, è <strong>in</strong> corso uno studio sul rischio di leucemia e neuroblastoma nei bamb<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong> rapporto ad esposizione a campi elettromagnetici e uno studio caso-control<strong>lo</strong> sui<br />
sarcomi e sui l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong> <strong>in</strong> rapporto all’esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>e<br />
prodotte da <strong>in</strong>ceneritori. Sono <strong>in</strong> aggiornamento gli studi sulla pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica<br />
occupazionale e sul rapporto AIDS/cancro. Uno studio collaborativo prevede l’utilizzo<br />
di archivi sanitari elettronici di popolazione per <strong>lo</strong> studio di morbilità e mortalità di<br />
pazienti onco<strong>lo</strong>gici e non onco<strong>lo</strong>gici.<br />
Il Registro partecipa al<strong>lo</strong> sviluppo e gestione della Banca Dati Italiana istituita<br />
dall’AIRTum e alle attività di elaborazione e pubblicazione a livel<strong>lo</strong> nazionale. Aderisce<br />
<strong>in</strong>oltre a livel<strong>lo</strong> europeo all’ana<strong>lo</strong>go progetto che riguarda l’Unione Europea e gli stati<br />
candidati; partecipa al sistema <strong>in</strong>formativo automatizzato dei tumori <strong>in</strong>fantili (ACCIS)<br />
e al progetto europeo di <strong>in</strong>dividuazione di <strong>in</strong>dicatori utili per l’organizzazione<br />
dell’attività sanitaria (CaMon).<br />
Nell’ambito del coord<strong>in</strong>amento degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici, il Registro svolge i seguenti<br />
compiti: raccordo con l’Osservatorio Nazionale Screen<strong>in</strong>g e con i Centri di Riferimento<br />
Regionali Italiani; coord<strong>in</strong>amento e supporto epidemio<strong>lo</strong>gico ai programmi aziendali di<br />
screen<strong>in</strong>g; disegno e manutenzione del sistema <strong>in</strong>formativo; monitoraggio degli<br />
<strong>in</strong>dicatori di processo e di qualità; formazione e organizzazione di specifici <strong>in</strong>terventi<br />
formativi; valutazione del<strong>lo</strong> stato di realizzazione e dell’impatto degli screen<strong>in</strong>g;<br />
coord<strong>in</strong>amento dell’attività di report<strong>in</strong>g. Inoltre partecipa al<strong>lo</strong> studio IMPACT<br />
multicentrico italiano, per la valutazione dell’impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico e<br />
al<strong>lo</strong> studio NTCC multicentrico italiano sull’utilizzo del test HPV nel<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g del<br />
carc<strong>in</strong>oma della cervice uter<strong>in</strong>a.<br />
48
Unità Operative<br />
49
Area dei Servizi<br />
51
CARDIOLOGIA<br />
Responsabile: Dott. Giuseppe Scattol<strong>in</strong>, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8215633<br />
e-mail: giuseppe.scattol<strong>in</strong>@ioveneto.it<br />
Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia a Padova nel 1974.<br />
Specialista <strong>in</strong> Cardio<strong>lo</strong>gia e Medic<strong>in</strong>a del<strong>lo</strong> Sport. Tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g di<br />
ecocardiografia presso St. Georges Hospital di Londra nel<br />
1978 e presso il Thorax Center di Rotterdam nel 1979.<br />
Professore a contratto presso la Scuola di Specialità di<br />
Cardio<strong>lo</strong>gia di Padova dal 1981 al 1987. Membro del team<br />
v<strong>in</strong>citore del premio “Golden Helix” per la qualità nella<br />
sanità nel 1993. Dal 2000 membro dell’Educational Council<br />
della Società Italiana di Ecografia Cardiovascolare ed accreditato all’<strong>in</strong>segnamento di<br />
III° livel<strong>lo</strong>. Dip<strong>lo</strong>ma <strong>in</strong> Management Sanitario presso C.E.R.E.F. di Padova nel 2000.<br />
Dal 2006 Responsabile del Servizio di Cardio<strong>lo</strong>gia dell’ Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
Autore di circa 100 pubblicazioni scientifiche.<br />
MISSION<br />
Il Servizio di Cardio<strong>lo</strong>gia ha come pr<strong>in</strong>cipale impegno la valutazione cardiaca cl<strong>in</strong>icostrumentale<br />
dei pazienti candidati al trattamento onco<strong>lo</strong>gico chirurgico e/o chemioradioterapico<br />
per def<strong>in</strong>ire il rischio <strong>in</strong>dividuale e per monitorare potenziali rischi di<br />
cardiotossicità legati all’uso di sostanze chemioterapiche.<br />
Attività assistenziale<br />
Il Servizio di Cardio<strong>lo</strong>gia è <strong>in</strong> grado altresì di fornire una attività cardio<strong>lo</strong>gica<br />
tradizionale.<br />
Attività di Ricerca<br />
Studio di marker precoci di cardiotossicità da trattamenti chemio-radioterapici.<br />
53
UNITÀ GALENICA FARMACIA<br />
Responsabile: Dott. Ange<strong>lo</strong> Claudio Pa<strong>lo</strong>zzo, Farmacista<br />
Tel.: 049-8215840<br />
e-mail: ange<strong>lo</strong>.pa<strong>lo</strong>zzo@sanita.padova.it<br />
Laureato <strong>in</strong> Farmacia (Università di Padova 1978, 110 e<br />
<strong>lo</strong>de); specializzato <strong>in</strong> Farmacia Ospedaliera (Università di<br />
Milano 1981, 70/70). Fel<strong>lo</strong>wship presso il Rhode Island<br />
Hospital (1985, Providence USA) e l’Hopital Santa Creu di<br />
Barce<strong>lo</strong>na, Spagna (1988, corso di farmacia cl<strong>in</strong>ica). Ha<br />
completato la sua formazione attraverso numerosi corsi<br />
residenziali <strong>in</strong> farmacoc<strong>in</strong>etica cl<strong>in</strong>ica, nutrizione artificiale,<br />
galenica cl<strong>in</strong>ica (laboratorio di tecniche sterili e non),<br />
<strong>in</strong>formazione sul farmaco, farmacoepidemio<strong>lo</strong>gia, farmaco-economia, antibioticoterapia,<br />
onco<strong>lo</strong>gia, sperimentazione cl<strong>in</strong>ica e statistica sanitaria, control<strong>lo</strong> di qualità e<br />
management sanitario.<br />
Dal 1981 al 1989 è stato <strong>in</strong> servizio come Farmacista ospedaliero collaboratore, dal<br />
1989 al 1991 come Farmacista ospedaliero coadiutore e dal 1991 ad oggi è <strong>in</strong> ruo<strong>lo</strong><br />
come Farmacista Direttore. L’attività professionale è stata svolta sia presso le farmacie<br />
ospedaliere che nei servizi territoriali di ULSS del Veneto e dell’Abruzzo, sviluppando<br />
una particolare competenza nella cont<strong>in</strong>uità assistenziale ospedale-territorio.<br />
Attualmente è alla Direzione dell’Unità Galenica-Farmacia del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />
E’ membro della SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera) per la quale ricopre la<br />
carica di coord<strong>in</strong>atore dell’area nazionale <strong>in</strong> farmacia onco<strong>lo</strong>gica, e della SINPE<br />
(Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale) di cui è segretario per la<br />
Regione del Veneto. Per quest’ultima società è nell’Editorial Board della rivista<br />
Nutritional Therapy & Metabolism. E’ iscritto e partecipa alle attività dell’ISOPP<br />
(International Society of Onco<strong>lo</strong>gy Pharmacy Practitioners). Dal 1995 gli sono stati<br />
assegnati <strong>in</strong>carichi di professore a contratto per la scuola di specializzazione <strong>in</strong><br />
Farmacia Ospedaliera dell’Università di Padova (discipl<strong>in</strong>a: Nutrizione Artificiale) e gli<br />
sono stati affidati sem<strong>in</strong>ari di formazione per gli studenti del Dipartimento di Scienze<br />
Farmaceutiche. Per la stessa università ospita stage e segue tesi di laurea e di<br />
specializzazione per gli studenti delle scuole afferenti al Dipartimento di Scienze<br />
Farmaceutiche e di Medic<strong>in</strong>a. Per la SINPE ha partecipato a gruppi di lavoro nazionali<br />
(immunonutrizione) ed <strong>in</strong>ternazionali (home artificial nutrition) e per la Regione del<br />
Veneto a gruppi di lavoro multidiscipl<strong>in</strong>ari. Componente del Comitato etico e<br />
responsabile per la Farmacovigilanza nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. Ha pubblicato 22 lavori su riviste<br />
italiane ed <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, 10 comunicazioni orali e 15 poster a congressi. In qualità<br />
di esperto è stato chiamato a svolgere 36 relazioni a convegni nazionali ed<br />
<strong>in</strong>ternazionali, e come responsabile scientifico ha organizzato numerosi corsi per <strong>lo</strong><br />
<strong>IOV</strong> e per società scientifiche.<br />
ORGANICO<br />
Dott.ssa Paola Toscano<br />
Farmacista borsista<br />
Dott. Francesco Paganelli<br />
Farmacista dirigente<br />
Dott.ssa Francesca Peron<br />
Farmacista borsista<br />
54
MISSION<br />
L'Unità Galenica di Farmacia è preposta a svolgere e verificare tutte le attività<br />
connesse alla preparazione, distribuzione ed utilizzo dei prodotti farmaceutici<br />
dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, attraverso:<br />
la lettura ed <strong>in</strong>terpretazione delle prescrizioni mediche;<br />
l’applicazione di sistemi di qualità per la standardizzazione e<br />
l’<strong>in</strong>formatizzazione degli schemi di terapia per s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> paziente;<br />
la valutazione tecnico-farmaceutica delle preparazioni ai f<strong>in</strong>i della riduzione del<br />
rischio cl<strong>in</strong>ico;<br />
la manipolazione dei farmaci anti-tumorali per ottenere il preparato pronto alla<br />
somm<strong>in</strong>istrazione;<br />
la gestione di un proprio magazz<strong>in</strong>o e il control<strong>lo</strong> degli approvvigionamenti degli<br />
armadi di reparto;<br />
la gestione dei medic<strong>in</strong>ali/dispositivi <strong>in</strong> sperimentazione;<br />
la distribuzione diretta all'utenza di medic<strong>in</strong>ali da utilizzare a domicilio;<br />
gli adempimenti relativi ai flussi <strong>in</strong>formativi nazionali e regionali;<br />
la farmaco/dispositivo-vigilanza;<br />
l’<strong>in</strong>formazione ai sanitari e ai pazienti per i prodotti di competenza.<br />
Il personale dirigente dell'Unità Galenica di Farmacia collabora con la Direzione<br />
Sanitaria del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> ed il Dipartimento Interaziendale per l'Assistenza Farmaceutica<br />
nella programmazione sanitaria, la gestione delle risorse e le commissioni di<br />
valutazione preposte (Comitati di Budget, Commissione terapeutica, Comitato Etico<br />
etc.).<br />
Attività assistenziale<br />
E’ fornita attività assistenziale farmaceutica ad utenti <strong>in</strong> dimissione da ricovero o<br />
ambulatoriali, con distribuzione diretta di farmaci di fascia H ed altri medic<strong>in</strong>ali<br />
previsti dalla normativa vigente.<br />
Attività di Ricerca<br />
L’attività di ricerca si svolge pr<strong>in</strong>cipalmente nel campo della farmaco-epidemio<strong>lo</strong>gia/<br />
farmacovigilanza e la farmaco-economia, anche <strong>in</strong> collaborazione con il Dipartimento<br />
Interaziendale per l’Assistenza Farmaceutica. Valutazioni e studi di stabilità<br />
farmaceutica sono condotti <strong>in</strong> collaborazione con il Dipartimento di Scienze<br />
Farmaceutiche dell'Università di Padova.<br />
55
Psico-Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Responsabile: Dott.ssa Eleonora Capovilla, Psico<strong>lo</strong>go Psicoterapeuta<br />
Tel.: 049-8215728<br />
e-mail: eleonora.capovilla@ioveneto.it<br />
Responsabile della Struttura Semplice di Psico-onco<strong>lo</strong>gia,<br />
dove ha realizzato, con la collaborazione dell’equipe medico<strong>in</strong>fermieristica,<br />
un approccio psico<strong>lo</strong>gico specifico per<br />
l’ambito onco<strong>lo</strong>gico, denom<strong>in</strong>ato API (Approccio Psico-<br />
Onco<strong>lo</strong>gico Integrato). Già docente di Psico-onco<strong>lo</strong>gia presso<br />
il Corso di Perfezionamento <strong>in</strong> Terapia del do<strong>lo</strong>re e Cure<br />
palliative dell’Università di Verona, è professore a contratto<br />
presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirugia dell’Università di<br />
Padova. Docente <strong>in</strong> vari corsi pubblici di formazione ed autrice di numerosi lavori<br />
scientifici di carattere psico-onco<strong>lo</strong>gico. Dal 2006 è membro del Gruppo Operativo<br />
Regionale per <strong>lo</strong> sviluppo del “Progetto <strong>in</strong>erente l’analisi e la valutazione del livel<strong>lo</strong> di<br />
umanizzazione dei servizi socio-sanitari erogati dalle Aziende ULSS e Ospedaliere del<br />
Veneto”; dal <strong>2007</strong> è componente della Commissione Regionale per le Cure Palliative e<br />
la Lotta al Do<strong>lo</strong>re dell’Osservatorio Regionale per le Cure Palliative e per la Lotta al<br />
Do<strong>lo</strong>re (Regione del Veneto). Dal 2003 è vice-presidente della Società Italiana di Psico-<br />
Onco<strong>lo</strong>gia.<br />
ORGANICO<br />
Dott.ssa Malihe Shams<br />
Psico<strong>lo</strong>go borsista<br />
Dott.sa Marisa Toffan<strong>in</strong><br />
Psico<strong>lo</strong>go - Psicoterapeuta<br />
MISSION<br />
Il servizio di psico-onco<strong>lo</strong>gia offre al paziente e alle famiglie uno spazio di accoglienza e<br />
di disponibilità all’ascolto all’<strong>in</strong>terno del percorso di cura, avendo come impegno<br />
pr<strong>in</strong>cipale quel<strong>lo</strong> di supportare le necessità psico<strong>lo</strong>giche del paziente e dei suoi<br />
familiari <strong>in</strong> tutte le fasi della malattia, sia durante il ricovero ord<strong>in</strong>ario e il day hospital<br />
che nel contesto ambulatoriale, con <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong>dividuali e di gruppo.<br />
Attività assistenziale<br />
L’equipe di psico-onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terviene a supporto degli utenti delle Unità Operative<br />
onco<strong>lo</strong>giche con col<strong>lo</strong>qui di accoglienza con il paziente ed i familiari, con col<strong>lo</strong>qui di<br />
supporto psico<strong>lo</strong>gico, con psicoterapia <strong>in</strong>dividuale e di gruppo utilizzando il model<strong>lo</strong><br />
<strong>in</strong>tegrato tipico della discipl<strong>in</strong>a psico-onco<strong>lo</strong>gica, che ha come obiettivo il prendersi<br />
cura del malato e della famiglia <strong>in</strong> collaborazione con le altre figure professionali che<br />
curano ed assistono il paziente e con i vo<strong>lo</strong>ntari che svolgono attività all’<strong>in</strong>terno delle<br />
Unità Operative dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico (<strong>in</strong> particolare con le Associazioni AVO,<br />
ANGOLO e CEAV). Gli psico<strong>lo</strong>gi del servizio sono contattabili sia presso l’Ospedale<br />
Busonera che presso l’Edificio di Radioterapia.<br />
Attività di Ricerca<br />
Gran parte dell’attività di ricerca è strettamente collegata all’attività cl<strong>in</strong>ica e alla<br />
teorizzazione della prassi dell’Approccio Psiconco<strong>lo</strong>gico Integrato, quale model<strong>lo</strong><br />
d’elezione di <strong>in</strong>tervento applicato nel nostro contesto.<br />
56
Per quanto riguarda gli anni <strong>2005</strong>/<strong>2007</strong> la ricerca ha riguardato fondamentalmente <strong>lo</strong><br />
studio degli aspetti psico<strong>lo</strong>gici del paziente onco<strong>lo</strong>gico e della sua famiglia. Per i<br />
pazienti onco<strong>lo</strong>gici adulti ed anziani sono stati <strong>in</strong>dagati i bisogni relativi alla malattia,<br />
gli aspetti psicoemozionali, sociali e familiari. Per il paziente onco<strong>lo</strong>gico anziano<br />
attraverso la Valutazione Geriatrica Multidimensionale sono stati <strong>in</strong>dagati gli aspetti<br />
funzionali, cognitivi ed emozionali. Un ulteriore studio ha valutato i bisogni e i vissuti<br />
del malato onco<strong>lo</strong>gico anziano. Per ciò che concerne i familiari, sono stati effettuati<br />
essenzialmente due studi, uno mediante col<strong>lo</strong>quio strutturato di accoglienza per il<br />
caregiver e l’altro mediante somm<strong>in</strong>istrazione di vari test, al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>dagare <strong>lo</strong> stato<br />
psicoemozionale, i bisogni e il burden avvertito dai familiari dei pazienti onco<strong>lo</strong>gici.<br />
Rispetto agli operatori, sono state prese <strong>in</strong> esame le motivazioni all’help<strong>in</strong>g profession,<br />
attraverso uno studio specifico effettuato su un campione di 43 psico-onco<strong>lo</strong>gi.<br />
L’attività di ricerca ha riguardato, <strong>in</strong>oltre, la valutazione psicosociale dei pazienti <strong>in</strong><br />
fase avanzata di malattia, con particolare attenzione alla messa a punto di metodo<strong>lo</strong>gie<br />
adeguate alla rilevazione <strong>in</strong> questo settore; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, diversi studi sono stati condotti<br />
sulla qualità di vita dei pazienti affetti da cancro del retto e sull’impatto psico-sociale<br />
del counsell<strong>in</strong>g genetico per i tumori ereditari.<br />
57
Area di Chirurgia<br />
Onco<strong>lo</strong>gica<br />
59
Chirurgica Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Referente: Dott. Car<strong>lo</strong> Castoro, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8211240<br />
e-mail: car<strong>lo</strong>.castoro@unipd.it<br />
Nato a Valdobbiadene (Treviso) il 5 marzo 1957, nel 1983<br />
ha ottenuto la laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia presso<br />
l'Universita' di Padova. Specializzato <strong>in</strong> Chirurgia Generale<br />
nel 1988 e <strong>in</strong> Chirurgia Toraco-Polmonare nel 1993 presso<br />
l’Università di Padova. Nel 1986 è v<strong>in</strong>citore del Premio di<br />
Studio bandito, tramite l'Universita' di Padova, dal Centro<br />
Regionale Veneto di Alta Specializzazione per <strong>lo</strong> Studio delle<br />
Malattie dell'Esofago e nel 1987 di una Borsa di Studio<br />
triennale della Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).<br />
Professore a Contratto presso la Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Chirurgia Generale<br />
dell’Università di Padova. Ha <strong>in</strong>oltre partecipato come docente a numerosi corsi di<br />
formazione post-lauream nel campo della chirurgia esofagea, della day surgery e della<br />
chirurgia m<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>vasiva. Ha svolto attività di ricerca nei seguenti campi: Chirurgia<br />
dell’esofago, Day-Surgery e riorganizzazione dei servizi chirurgici, degenza breve e<br />
chirurgia m<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>vasiva, nuove metodo<strong>lo</strong>gie e tecno<strong>lo</strong>gie di formazione <strong>in</strong> chirurgia e<br />
formazione a distanza, chirurgia dell’apparato digerente, chirurgia erniaria e chirurgia<br />
flebo<strong>lo</strong>gica.<br />
Autore di 35 pubblicazioni <strong>in</strong> extenso su riviste <strong>in</strong>ternazionali e di numerosi abstracts<br />
comunicazioni a congressi <strong>in</strong>ternazionali ed italiani. Collabora con l’European<br />
Observatory on Health Systems and Policies ed ha pubblicato nel <strong>2007</strong> il Policy Brief<br />
"Day Surgery mak<strong>in</strong>g it happen". È <strong>in</strong>oltre autore di una monografia dal tito<strong>lo</strong><br />
“Ernioplastica di Lichtenste<strong>in</strong>” pubblicata nel 1998 e di molti video di tecnica<br />
chirurgica e di 3 cd-rom didattici. Rappresentante italiano all’<strong>in</strong>terno dell’Executive<br />
Committee dell’International Association for Ambulatory Surgery (IAAS), e<br />
responsabile della formazione a livel<strong>lo</strong> <strong>in</strong>ternazionale per la stessa Società dal 1999 ad<br />
oggi. Responsabile scientifico e coord<strong>in</strong>atore del progetto di formazione a distanza<br />
SkyMed (2001-<strong>2005</strong>), f<strong>in</strong>anziato dall’Agenzia Spaziale Europea, realizzato <strong>in</strong><br />
collaborazione con l’International Association for Ambulatory Surgery, che ha<br />
co<strong>in</strong>volto 7 dei maggiori Ospedali della Regione del Veneto, l’Università di Amsterdam<br />
(NL) e l’Ospedale di K<strong>in</strong>gston (U.K.). Organizzatore di <strong>in</strong>numerevoli corsi, sem<strong>in</strong>ari e<br />
congressi, il più importante dei quali è stato il congresso mondiale di day surgery: “3rd<br />
International Congress on Ambulatory Surgery” tenutosi a Venezia nel 1999 per<br />
l’International Association for Ambulatory Surgery cui hanno partecipato<br />
rappresentanti di 36 Paesi e oltre 2400 iscritti.<br />
ORGANICO<br />
Dott. Matteo Cagol<br />
Dirigente Medico<br />
Dott.sa Antonella Vecchiato<br />
Dirigente Medico<br />
Dott. Saverio Pianalto<br />
Dirigente Medico<br />
Dott. Alessandro Vitale<br />
Dirigente Medico<br />
Dott.sa Mar<strong>in</strong>ella Menegazzo<br />
Medico Contrattista<br />
Dott. Enrico Gr<strong>in</strong>geri<br />
Medico Contrattista<br />
Dott. Enzo Mammano<br />
Medico Contrattista<br />
Dott. Giuseppe Portale<br />
Medico Contrattista<br />
61
MISSION<br />
L’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto rappresenta un<br />
model<strong>lo</strong> organizzativo <strong>in</strong>novativo, <strong>in</strong> quanto al suo <strong>in</strong>terno convergono chirurghi<br />
provenienti da diversi Dipartimenti Universitari <strong>in</strong> regime di convenzione ed <strong>in</strong><br />
possesso della più ampia esperienza professionale e scientifica nei vari ambiti della<br />
chirurgia onco<strong>lo</strong>gica. L’equipe chirurgica che affronta le varie pato<strong>lo</strong>gie varia a seconda<br />
della <strong>lo</strong>calizzazione e del tipo di neoplasia ed <strong>in</strong> tale modo è possibile raggiungere i più<br />
elevati standard di accuratezza nel trattamento.<br />
Attività assistenziale<br />
L’Unità effettua <strong>in</strong>terventi chirurgici nell’ambito della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica addom<strong>in</strong>ale<br />
e digestiva: tumori del tubo digerente, dall’esofago all’ano, del fegato e vie biliari, del<br />
pancreas, tumori della cute, della mammella, delle ghiandole endocr<strong>in</strong>e. La<br />
preparazione dei pazienti all’<strong>in</strong>tervento avviene prevalentemente nella fase di preospedalizzazione<br />
<strong>in</strong> modo tale da ridurre al m<strong>in</strong>imo la degenza pre-operatoria.<br />
La chirurgia onco<strong>lo</strong>gica del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> si è avvalsa delle seguenti consulenze <strong>in</strong> convenzione<br />
di alta specializzazione: D.F. D’Amico, U. Cil<strong>lo</strong>: chirurgia epatobiliare; E. Ancona:<br />
chirurgia esofagea; D. Nitti: chirurgia digestiva; M.R. Pelizzo: chirurgia tiroidea; F.<br />
Bozza: chirurgia seno<strong>lo</strong>gica; I. Favia: endocr<strong>in</strong>ochirurgia; S. Pedrazzoli: chirurgia<br />
pancreatica.<br />
Al fianco delle degenze ord<strong>in</strong>arie è attivata la Day Surgery onco<strong>lo</strong>gica che soddisfa le<br />
necessità cl<strong>in</strong>iche connesse al posizionamento dei sistemi di accesso vascolare per<br />
chemioterapia, alla pato<strong>lo</strong>gia dei noduli mammari e delle lesioni cutanee nonché alle<br />
procedure di radio<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terventistica e di endoscopia operativa (polipectomie<br />
endoscopiche complesse, posizionamento di protesi).<br />
Attività di Ricerca<br />
L’attività di ricerca viene svolta dai s<strong>in</strong>goli gruppi afferenti all’Unità operativa di<br />
chirurgia secondo la <strong>lo</strong>ro specifica competenza. Le pr<strong>in</strong>cipali attività di ricerca si<br />
svolgono nell’ambito della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica addom<strong>in</strong>ale e digestiva: tumori del<br />
tubo digerente, del fegato e delle vie biliari, del pancreas, tumori della cute, della<br />
mammella, delle ghiandole endocr<strong>in</strong>e.<br />
62
Endoscopia Diagnostica e Operativa<br />
Responsabile: Dott. Giorgio Battaglia, Medico Chirurgo<br />
Tel.: 049-8213182<br />
e-mail: giorgio.battaglia@unipd.it<br />
Nato a Mestre il 21-04-49. Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia<br />
a Padova nel 1973; si è specializzato <strong>in</strong> Chirurgia Generale<br />
nel 1978 e <strong>in</strong> Chirurgia Vascolare nel 1981; ha ottenuto<br />
l’Idoneità Nazionale di Primario <strong>in</strong> Chirurgia Generale nel<br />
1986. Aiuto Ospedaliero dal 1989, è Responsabile dell’Unità<br />
Semplice di Endoscopia Digestiva Operativa dell’Azienda<br />
Ospedaliera di Padova dal giugno 2004. Consulente del<strong>lo</strong><br />
<strong>IOV</strong> dal <strong>2005</strong>, dal 1° aprile ha assunto l’<strong>in</strong>carico di Dirigente<br />
dell’Unità Semplice di Endoscopia Digestiva Diagnostica ed Operativa dell’Istituto<br />
Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
Ricercatore Confermato dal 1980, è titolare dell’<strong>in</strong>segnamento di Chirurgia d’urgenza<br />
nel 3° e 5° anno del Corso di Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia, di Semeiotica<br />
strumentale e funzionale nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Chirurgia Generale, e di<br />
Informatica Medica nelle Scuole di Specializzazione di Chirurgia Generale, di Chirurgia<br />
Toracica e di Chirurgia Vascolare.<br />
E’ socio della S.I.E.D. (Società Italiana di Endoscopia Digestiva) dell’A.I.G.O.<br />
(Associazione Italiana Gastroentero<strong>lo</strong>gi Ospedalieri), dell’A.S.G.E. (American Society of<br />
Gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>al Endoscopy), del NIEC (New Endoscopic Club). Responsabile di molti<br />
progetti nazionali sia <strong>in</strong> ambito cl<strong>in</strong>ico che gestionale. Ha organizzato numerosi corsi<br />
di formazione <strong>in</strong> endoscopia digestiva sia per medici che per <strong>in</strong>fermieri. Dal <strong>2007</strong> il<br />
centro da lui diretto è sede della Scuola di formazione SIED <strong>in</strong> endoscopia digestiva.<br />
Ha ideato o collaborato alla messa a punto di molte tecniche e procedure <strong>in</strong>novative<br />
sia <strong>in</strong> chirurgia che <strong>in</strong> endoscopia. E’ autore di oltre 220 pubblicazioni su riviste<br />
nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali e di oltre 30 filmati su tecniche chirurgiche ed<br />
endoscopiche.<br />
ORGANICO<br />
Dott. Pao<strong>lo</strong> Bocus<br />
Medico Contrattista<br />
Dott. Narne Surendra<br />
Medico Consulente – <strong>in</strong> convenzione<br />
MISSION<br />
L’Unità si occupa di screen<strong>in</strong>g, diagnosi, stadiazione e cura delle neoplasie del tubo<br />
digerente.<br />
Attività assistenziale<br />
L'Unità è dotata della strumentazione più moderna per evidenziare e diagnosticare<br />
alterazioni neoplastiche non visibili o difficilmente visibili con i comuni strumenti:<br />
endoscopi ad alta def<strong>in</strong>izione con filtrazione elettronica della luce per meglio<br />
evidenziare le lesioni mucose; endoscopi zoom che permettono di <strong>in</strong>grandire le<br />
immag<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o a 160x; eco-endoscopi diagnostici che rilevano lesioni della parete<br />
<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale o l<strong>in</strong>fonodi periviscerali di pochi millimetri e che le ricostruiscono<br />
tridimensionalmente per una migliore valutazione della diffusione della malattia<br />
neoplastica; eco-endoscopi operativi che consentono di eseguire biopsie su masse<br />
poste al di là della parete <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale; un laser confocale che permette durante l’esame<br />
endoscopico di valutare le caratteristiche delle s<strong>in</strong>gole cellule, come se le osservassimo<br />
63
al microscopio, e qu<strong>in</strong>di di fare <strong>in</strong> tempo reale una diagnosi simile a quella<br />
dell’isto<strong>lo</strong>go. Tutte le immag<strong>in</strong>i relative agli esami effettuati vengono archiviate<br />
elettronicamente per essere utilizzate come confronto negli esami successivi.<br />
I campi di attività comprendono: diagnosi e fol<strong>lo</strong>w-up di pato<strong>lo</strong>gie pre-neoplastiche<br />
(displasie, esofago di Barrett etc), terapia endoscopica del reflusso esofageo,<br />
co<strong>lo</strong>nscopie di screen<strong>in</strong>g, cura radicale di tumori <strong>in</strong>iziali mediante mucosectomia o<br />
terapia fotod<strong>in</strong>amica, cura palliativa dei tumori avanzati mediante posizionamento di<br />
protesi o distruzione mediante laser, teleconsulto di esami eseguiti <strong>in</strong> altra sede.<br />
Attività di Ricerca<br />
Diagnosi e stadiazione delle neoplasie dell’esofago stomaco co<strong>lo</strong>n, sia <strong>in</strong> fase <strong>in</strong>iziale<br />
che avanzata mediante l’uso della tecno<strong>lo</strong>gia più avanzata, videoendoscopi ad alta<br />
def<strong>in</strong>izione, videoendoscopi zoom, eco-endoscopi a frequenza variabile con<br />
ricostruzione tridimensionale delle immag<strong>in</strong>i per la valutazione sia delle m<strong>in</strong>ime<br />
alterazioni degli strati della parete <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale sia del volume delle masse tumorali al<br />
f<strong>in</strong>e di meglio valutare l’effetto della radioterapia e della chemioterapia,<br />
autofluorescenza. Di imm<strong>in</strong>ente impiego sarà pure il laser confocale, strumento che<br />
permette nel corso di un esame endoscopico la visione <strong>in</strong>grandita delle cellule come<br />
fosse un esame isto<strong>lo</strong>gico con possibilità di diagnosi certa ed immediata di neoplasia.<br />
Messa a punto e fol<strong>lo</strong>w-up delle tecniche endoscopiche di cura delle lesioni early e<br />
avanzate dell’esofago, stomaco, co<strong>lo</strong>n (mucosectomia, laser, terapia fotod<strong>in</strong>amica,<br />
protesi).<br />
64
CENTRO MULTIDISCIPLINARE MELANOMA<br />
Responsabile: Prof Car<strong>lo</strong> Riccardo Rossi, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8212070<br />
e-mail: car<strong>lo</strong>r.rossi@unipd.it<br />
Nato a Rosol<strong>in</strong>a (RO) il 5.3.1950, è Professore Associato di<br />
Chirurgia Generale presso l'Università di Padova e presta la<br />
propria attività presso la Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II dell’Università<br />
di Padova. La sua attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica è dedicata alla<br />
chirurgia onco<strong>lo</strong>gica con particolare riferimento al<br />
trattamento <strong>lo</strong>co-regionale dei tumori solidi. Responsabile<br />
dell’Unità Operativa Semplice “Melanomi-sarcomi” presso la<br />
Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II e Coord<strong>in</strong>atore del Centro Regionale di<br />
Riferimento per il Melanoma Cutaneo. Pr<strong>in</strong>cipali aree di <strong>in</strong>teresse sono il melanoma<br />
cutaneo, i sarcomi delle parti molli, la carc<strong>in</strong>osi peritoneale, ed <strong>in</strong> particolare: studio di<br />
marcatori bio<strong>lo</strong>gici ai f<strong>in</strong>i diagnostico-prognostici; studi sull'efficacia di nuove tecniche<br />
diagnostiche; ottimizzazione del trattamento <strong>lo</strong>coregionale dei sarcomi e melanomi<br />
degli arti <strong>in</strong> fase avanzata e della carc<strong>in</strong>osi/sarcomatosi peritoneale, sia attraverso il<br />
miglioramento delle tecniche che la ricerca di nuovi fattori predittivi di risposta.<br />
ORGANICO<br />
Prof. Mauro Alaibac<br />
Professore Associato - Dermato<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Barbara Pigozzi<br />
Contrattista - Dermato<strong>lo</strong>go<br />
Dott. Stefano Piaserico<br />
Contrattista - Dermato<strong>lo</strong>go<br />
Dott. Mirto Foletto<br />
Dirigente medico - Chirurgo<br />
Dott.ssa Antonella Vecchiato<br />
Dirigente medico - Chirurgo<br />
Dott. Leonardo Sartore<br />
Dirigente medico – Chirurgo plastico<br />
Dott.ssa Vanna Chiarion Sileni<br />
Dirigente medico – Onco<strong>lo</strong>go Medico<br />
Dott. Jacopo Pigozzo<br />
Contrattista – Onco<strong>lo</strong>go Medico<br />
MISSION<br />
Il Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are Melanoma svolge attività di prevenzione, cura e ricerca sul<br />
melanoma cutaneo, <strong>in</strong>tegrando competenze di diversa estrazione <strong>in</strong> una struttura<br />
dedicata alla cura e alla ricerca traslazionale. La Regione del Veneto ha riconosciuto il<br />
Centro Melanoma come Centro Regionale di Riferimento per il melanoma cutaneo<br />
Attività assistenziale<br />
Il melanoma cutaneo è un tumore maligno che compare quasi esclusivamente sulla<br />
cute, superficiale e qu<strong>in</strong>di identificabile con una semplice visita: di conseguenza, la<br />
sua diagnosi precoce è facilitata rispetto a quella di altri tumori. Anche se la<br />
diagnostica costituisce la parte più importante, l’attività del Centro Melanoma non si<br />
esaurisce <strong>in</strong> questo ambito. Infatti, presso il Centro prestano la <strong>lo</strong>ro opera specialisti<br />
di diversa estrazione (dermato<strong>lo</strong>gi, chirurghi generali, chirurghi plastici, onco<strong>lo</strong>gi<br />
medici), che discutono collegialmente i casi più complessi impostandone l’iter<br />
terapeutico e seguono i pazienti nel tempo dopo il trattamento.<br />
Il Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are Melanoma segue le l<strong>in</strong>ee guida diagnostico-terapeutiche del<br />
Gruppo Veneto Melanoma Cutaneo e del C.N.R.<br />
65
Oltre alla chirurgia radicale sul tumore primitivo con ampie possibilità di ricostruzione<br />
secondo i criteri della chirurgia plastica, sono a disposizione i seguenti trattamenti<br />
specialistici:<br />
perfusione ipertemico-antiblastica di arto<br />
perfusione ipossico-antiblastica con tecnica del<strong>lo</strong> stop-f<strong>lo</strong>w<br />
radioterapia esterna anche con tecnica stereotassica<br />
chemio-immunoterapia<br />
elettrochemioterapia<br />
Attività di ricerca<br />
Il Gruppo Multidiscipl<strong>in</strong>are per <strong>lo</strong> studio e la cura del melanoma sta conducendo<br />
diversi protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica a carattere <strong>lo</strong>cale, nazionale o <strong>in</strong>ternazionale. Sono<br />
di seguito riportati i progetti attualmente <strong>in</strong> corso:<br />
Mappatura Molecolare del Melanoma (MMMP): progetto per un sito web<br />
Studio sul polimorfismo del gene EGF <strong>in</strong> pazienti con numero elevato di nevi<br />
Utilizzo del Support Vector Mach<strong>in</strong>e (SVM) per la previsione del<strong>lo</strong> stato del<br />
l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella<br />
Studio sulle metastasi nel l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella come fattore di previsione del<strong>lo</strong><br />
stato degli altri l<strong>in</strong>fonodi del<strong>lo</strong> stesso bac<strong>in</strong>o e della prognosi<br />
Convalida dell'N-ratio come nuovo fattore prognostico <strong>in</strong> pazienti con metastasi<br />
l<strong>in</strong>fonodali<br />
Studio di fase II sull'uso di Interferone (IFN) a basso dosaggio dopo perfusione<br />
isolata di arto con TNF per metastasi <strong>in</strong> transito<br />
Sperimentazione di fase II sull'elettrochemioterapia per metastasi <strong>in</strong> transito<br />
non operabili/non perfondibili<br />
Sperimentazione di fase III sull'utilizzo di IFN ad alto dosaggio <strong>in</strong> adiuvante<br />
dopo asportazione di l<strong>in</strong>fonodi metastatici<br />
Sperimentazione di fase III su temozo<strong>lo</strong>mide <strong>in</strong> pazienti con metastasi a<br />
distanza, al f<strong>in</strong>e di prevenire metastasi nel sistema nervoso centrale.<br />
66
Area di Radio<br />
Onco<strong>lo</strong>gia<br />
67
Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare<br />
Responsabile: Dott. Guido Sotti, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8212940<br />
e-mail: guido.sotti@unipd.it<br />
Nato a Padova il 2/1/49.<br />
Studi: Dip<strong>lo</strong>ma di Maturità Classica (1967) - Laurea <strong>in</strong><br />
Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia presso l’Università degli Studi di<br />
Padova (1973) - Specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia presso<br />
l’Università degli Studi di Padova (1977) - Specializzazione<br />
<strong>in</strong> Emato<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica presso l’Università degli Studi di<br />
Padova (1980).<br />
Attività Professionale: Assistente presso la Divisione di<br />
Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare dell’Ospedale Civile di Padova dal 1974 al 1986 -<br />
Aiuto Corresponsabile Ospedaliero presso la Divisione di Radioterapia dal 1986 al<br />
1997, quando ha assunto l’<strong>in</strong>carico di Primario facente funzioni - Dal 1998 Direttore<br />
della Divisione di Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare presso l’Azienda Ospedaliera di<br />
Padova, dal 2006 trasferita presso l’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
Attività Didattica: Professore a contratto nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />
presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia dell’Università di Padova dall’AA 1983-84 -<br />
Professore a contratto nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia e quella <strong>in</strong><br />
Radioterapia dell’Università di Padova dall’AA 1989-90.<br />
Associazioni ed Incarichi <strong>Scientific</strong>i: Membro del Comitato <strong>Scientific</strong>o dell’Associazione<br />
Italiana di Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica (AIRO) – Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo Triveneto<br />
dell’Associazione Italiana di Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica - Membro dell’International<br />
Society of Paediatric Onco<strong>lo</strong>gy (SIOP) - Membro dell’European Group for Bone Marrow<br />
Transplantation (EBMT) – Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo di Studio “Radioterapia” della<br />
Associazione Italiana Ematonco<strong>lo</strong>gia Pediatrica – Membro del Consiglio Direttivo della<br />
Società Italiana di Psico-Onco<strong>lo</strong>gia (SIPO) - Membro dell’Associazione Vo<strong>lo</strong>ntaristica<br />
per l’assistenza ospedaliera e domiciliare di pazienti neoplastici (CEAV) - Editorial<br />
Board della rivista “Medical and Pediatric Onco<strong>lo</strong>gy” (Rivista ufficiale della Società<br />
Internazionale di Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica).<br />
Settori di ricerca: campi pr<strong>in</strong>cipali di <strong>in</strong>teresse sono l’onco<strong>lo</strong>gia pediatrica<br />
(coord<strong>in</strong>atore per gli aspetti radioterapici di gruppi di studio nazionali ed europei),<br />
l’ematonco<strong>lo</strong>gia e, più <strong>in</strong> generale, l’applicazione cl<strong>in</strong>ica delle associazioni radiochemioterapiche.<br />
Tali attività sono state oggetto di oltre 200 pubblicazioni di cui 61 su<br />
riviste <strong>in</strong>ternazionali recensite.<br />
ORGANICO<br />
Dott. Franco Berti<br />
Dirigente medico<br />
Dott.ssa Cater<strong>in</strong>a Boso<br />
Dirigente medico<br />
Dott. Luigi Corti<br />
Dirigente medico - Responsabile<br />
CeMuRni<br />
Dott.ssa Maria Luisa Friso<br />
Dirigente medico - Responsabile<br />
Sicurezza Degenze<br />
Dott.ssa Ornella Lora<br />
Dirigente medico - Responsabile Qualità<br />
Dott. Lucio Loreggian<br />
Dirigente medico - Responsabile<br />
Protocolli<br />
Dott. Giorgio Salad<strong>in</strong>i<br />
Dirigente medico<br />
Dott. Renzo Mazzarotto<br />
Dirigente medico - Responsabile sez.<br />
cure e Ambulatori<br />
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Dott. Giovanni Scarzel<strong>lo</strong><br />
Dirigente medico<br />
Dott. Dario Casara<br />
Dirigente medico - Responsabile<br />
Medic<strong>in</strong>a Nucleare<br />
Dott.ssa Anna Rita Cerv<strong>in</strong>o<br />
Dirigente medico<br />
MISSION<br />
Attività di erogazione del servizio sanitario rivolto all’impiego di radiazioni ionizzanti e<br />
non ionizzanti e radioisotopi nella diagnosi e cura di utenti affetti da neoplasie maligne<br />
od occasionalmente da altre pato<strong>lo</strong>gie benigne.<br />
Attività assistenziale<br />
La tipo<strong>lo</strong>gia dei trattamenti effettuati è varia: dalla radioterapia esterna con campi<br />
semplici a quelli complessi tridimensionali, non co-planari, radioterapia stereotassica<br />
frazionata e radiochirurgia, irradiazione corporea totale per condizionamento al<br />
trapianto di midol<strong>lo</strong> osseo nell’adulto e nel bamb<strong>in</strong>o.<br />
Brachiterapia <strong>in</strong>tra/perioperatoria per sarcomi dell’adulto e dell’età pediatrica,<br />
brachiterapia episclerale per i melanomi della coroide, brachiterapia <strong>in</strong>tracavitaria per<br />
neoplasie polmonari, esofagee e g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>giche ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e terapia radiometabolica con<br />
Iodio-131 per le neoplasie della tiroide o con IMBG per neuroblastomi pediatrici.<br />
L’Unità Complessa di Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare è strutturata <strong>in</strong>: Reparto<br />
Degenze ord<strong>in</strong>arie e Day Hospital, Reparto Degenze protette, Sezione Cure,<br />
Ambulatori, Sala Operatoria per brachiterapia, laserterapia ed endoscopia, e l’ Unità<br />
semplice di Medic<strong>in</strong>a Nucleare.<br />
Il Reparto Degenze ord<strong>in</strong>arie dispone di 18 posti letto (di cui due dedicati alla<br />
terapia fotod<strong>in</strong>amica) più 4 per attività di Day-Hospital. La tipo<strong>lo</strong>gia dei ricoveri<br />
riguarda prevalentemente pazienti sottoposti a trattamenti comb<strong>in</strong>ati radiochemioterapici<br />
o trattamenti radioterapici non convenzionali come i frazionamenti<br />
multipli giornalieri o stereotassici.<br />
Il Reparto Degenze protette dispone di 8 posti letto, di cui 6 riservati alla<br />
radioterapia metabolica con Iodio-131 per tumori della tiroide, e due alla brachiterapia<br />
a basso dose-rate pr<strong>in</strong>cipalmente per tumori della sfera ORL, tumori mammari,<br />
sarcomi delle parti molli, melanomi oculari e tumori g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>gici.<br />
La Sezione Cure è costituita da: 1) un laboratorio-offic<strong>in</strong>a per il confezionamento di<br />
dispositivi personalizzati di contenzione e protezione; 2) due sale diagnostiche: per<br />
simulatore universale e per simulazione virtuale con TAC dedicata; 3) tre bunkers con<br />
acceleratori l<strong>in</strong>eari ed uno per la brachiterapia ad alto dose-rate e plesioterapia; 4) una<br />
sala per ipertermia superficiale e profonda; 5) due ambulatori per il control<strong>lo</strong> dei<br />
pazienti <strong>in</strong> trattamento. Ogni giorno vengono irradiati mediamente 150 pazienti per un<br />
totale di circa 50.000 sedute annue.<br />
La Sala Operatoria, oltre ad essere adibita alla rout<strong>in</strong>aria attività di posizionamento<br />
percutaneo ed endocavitario dei vettori per brachiterapia a basso ed alto dose-rate è<br />
anche sede del Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are per l’uso delle Radiazioni Non Ionizzanti <strong>in</strong><br />
Onco<strong>lo</strong>gia (CeMuRNI). Attualmente afferiscono al Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are 13 Unità<br />
Operative che applicano tecno<strong>lo</strong>gie endoscopiche-chirurgiche utilizzando radiazioni<br />
non ionizzanti. Nell’ambito cl<strong>in</strong>ico numerose sono le applicazioni che riguardano l’uso<br />
endoscopico dei laser nel distretto gastroentero<strong>lo</strong>gico e pneumo<strong>lo</strong>gico: viene utilizzato<br />
il laser per la disostruzione di neoplasie stenosanti per migliorare la qualità di vita del<br />
paziente ed eventualmente preparar<strong>lo</strong> ad associazioni con tecniche tradizionali come<br />
radioterapia, brachiterapia e chemioterapia. Nel trattamento delle metastasi epatiche<br />
si usano tecniche laser o radiofrequenze per coaugulare e produrre una necrosi<br />
selettiva risparmiando il tessuto sano. Inoltre la laserterapia chirurgica viene<br />
impiegata nel distretto ORL nelle pato<strong>lo</strong>gie virali cutanee dei malati di AIDS,<br />
trapiantati e nella precancerosi della portio. Inf<strong>in</strong>e, da anni, viene utilizzata la terapia<br />
70
fotod<strong>in</strong>amica che attualmente ha come <strong>in</strong>dicazione le neoplasie dell’esofago e dei<br />
bronchi. L’ipertermia radiante prodotta dalla emissione di microonde, viene applicata<br />
<strong>in</strong> tumori come il melanoma del distretto ORL e sulla parete toracica <strong>in</strong> associazione a<br />
radioterapia e/o chemioterapia, migliorando la risposta g<strong>lo</strong>bale del 20-30%.<br />
Gli Ambulatori sono <strong>in</strong> parte strutturati <strong>in</strong> modo multidiscipl<strong>in</strong>are e prevedono la<br />
partecipazione di tutti gli specialisti co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> una determ<strong>in</strong>ata pato<strong>lo</strong>gia. Gli<br />
ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari sono 20:<br />
Sarcomi parti molli; neoplasie cerebrali; carc<strong>in</strong>omi della tiroide; neoplasie dell’esofago;<br />
l<strong>in</strong>fomi; l<strong>in</strong>fomi cutanei; g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica; neoplasie ereditarie mammella/ovaio;<br />
deficit articolazione della spalla e l<strong>in</strong>fedemi post-<strong>in</strong>tervento per ca. della mammella;<br />
neoplasie della mammella; neoplasie polmonari; trattamenti brachiterapici<br />
endobronchiali; neoplasie ORL ; neoplasie co<strong>lo</strong>n, retto e ano; melanoma cutaneo;<br />
l<strong>in</strong>fedemi arti <strong>in</strong>ff. post-<strong>in</strong>tervento da melanoma; genetica predittiva onco<strong>lo</strong>gica;<br />
neoplasie del pancreas e vie biliari; sarcomi parti molli e tumori solidi pediatrici;<br />
neoplasie cerebrali pediatriche.<br />
Mediamente vengono effettuate oltre 4.000 prime visite all'anno, di cui 800 circa <strong>in</strong><br />
ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari. Le visite di fol<strong>lo</strong>w-up sono annualmente circa 6.000, di<br />
cui oltre un quarto <strong>in</strong> ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari.<br />
L’Unità Semplice di Medic<strong>in</strong>a Nucleare svolge attività assistenziale e di ricerca<br />
prevalentemente <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico, dispone di 3 gamma camere nonché di<br />
strumenti accessori per il completamento delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sc<strong>in</strong>tigrafiche quali un<br />
ecotomografo, un cic<strong>lo</strong>ergometro per sc<strong>in</strong>tigrafie cardiache dopo sforzo, un gammacounter,<br />
un misuratore di dosi radioattive (microcurimetro) e uno strumento per il<br />
control<strong>lo</strong> della contam<strong>in</strong>azione del personale esposto. Annualmente vengono eseguite<br />
più di 11.000 prestazioni di cui la maggior parte <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico. Alcune <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />
a carattere generale (sc<strong>in</strong>tigrafia miocardica, sc<strong>in</strong>tigrafia renale sequenziale, ecc.)<br />
vengono utilizzate <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico nella valutazione di effetti secondari delle<br />
terapie anti-tumorali su vari organi (cardiotossicità, nefrotossicità). Alcune <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i,<br />
<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, possono essere considerate d’avanguardia (l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafia dei l<strong>in</strong>fonodo<br />
sent<strong>in</strong>ella, sc<strong>in</strong>tigrafia con anticorpi monoc<strong>lo</strong>nali per antigeni tumore-specifici,<br />
sc<strong>in</strong>tigrafia di tumori che esprimono recettori per la somatostat<strong>in</strong>a).<br />
Attività di Ricerca<br />
L’<strong>in</strong>teresse dell Unità di Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare verso la ricerca è importante<br />
tanto quanto la sua naturale vocazione assistenziale. L’Unità rappresenta un punto di<br />
riferimento nazionale per il trattamento radiante delle neoplasie pediatriche. A Padova<br />
viene coord<strong>in</strong>ata e gestita a livel<strong>lo</strong> nazionale la fase radioterapica dei protocolli AIEOP<br />
(Associazione Italiana di Emato<strong>lo</strong>gia Pediatrica) per i sarcomi delle parti molli e per il<br />
morbo di Hodgk<strong>in</strong> ed è stata redatta la parte riguardante le <strong>in</strong>dicazioni radioterapiche<br />
di altri due protocolli AIEOP attualmente <strong>in</strong> corso: l<strong>in</strong>fomi non-HD e neuroblastoma.<br />
Dal 1983 collaboriamo con la Oncoemato<strong>lo</strong>gia Pediatrica di Padova per l’esecuzione<br />
dell’irradiazione corporea totale quale condizionamento al trapianto di midol<strong>lo</strong> osseo<br />
auto<strong>lo</strong>go ed al<strong>lo</strong>genico. Per quanto riguarda la neuro-onco<strong>lo</strong>gia, la Radioterapia di<br />
Padova gestisce direttamente, <strong>in</strong> collaborazione con il Dipartimento di Pediatria, il<br />
protocol<strong>lo</strong> nazionale per gli ependimomi. Siamo <strong>in</strong>oltre coord<strong>in</strong>atori della parte<br />
radioterapica del protocol<strong>lo</strong> nazionale sui gliomi a basso grado che prevede, primo <strong>in</strong><br />
Italia, un trattamento radiante stereotassico con un frazionamento di 25-30 sedute.<br />
Sono attivi protocolli di studio su neuroblastoma, nefroblastoma e ret<strong>in</strong>oblastoma.<br />
L’Unità di Radioterapia è anche punto di riferimento nazionale per i trattamenti di<br />
radioterapia metabolica. In particolare vengono eseguiti trattamenti con Iodio-131 <strong>in</strong><br />
pazienti con tumore differenziato della tiroide, sia nel bamb<strong>in</strong>o che nell’adulto,<br />
attraverso <strong>lo</strong> studio dell’efficacia della preparazione al trattamento sia con sospensione<br />
della terapia sostitutiva sia con somm<strong>in</strong>istrazione di TSH ricomb<strong>in</strong>ante. Vengono,<br />
<strong>in</strong>oltre, eseguiti trattamenti con Meta Iodo Benzil Guanid<strong>in</strong>a marcata con Iodio-131 <strong>in</strong><br />
pazienti, sia adulti che pediatrici, affetti da neoplasie di orig<strong>in</strong>e neuroendocr<strong>in</strong>a,<br />
attraverso la partecipazione a studi prospettici nazionali.<br />
71
Altri protocolli di studio di Fase II e Fase III riguardano: neoplasie del sistema nervoso<br />
centrale; neoplasie del distretto cervico-cefalico; neoplasie della tiroide; neoplasie del<br />
polmone; neoplasie dell’esofago; neoplasie della mammella; neoplasie gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali;<br />
neoplasie g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>giche; neoplasie della prostata; sarcomi delle parti molli dell’adulto;<br />
l<strong>in</strong>fomi Hodgk<strong>in</strong> e non-Hodgk<strong>in</strong> dell’adulto; neoplasie cutanee.<br />
72
RADIODIAGNOSTICA ONCOLOGICA<br />
Responsabile Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio, Medico-Chirurgo<br />
Tel. 049-8215623<br />
e-mail: pcmuzzio@unipd.it<br />
Nato a Padova il 22 aprile 1946<br />
Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia nel 1970 con punti<br />
110/110 e <strong>lo</strong>de<br />
Specialista <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia (70/70 e <strong>lo</strong>de) e Medic<strong>in</strong>a del<br />
Lavoro (70/70 e <strong>lo</strong>de)<br />
Professore Associato di Radio<strong>lo</strong>gia Sperimentale nel 1980<br />
Professore Ord<strong>in</strong>ario di Radio<strong>lo</strong>gia dal 1990<br />
Direttore del Dipartimento di Scienze Medico-Diagnostiche e<br />
Terapie Speciali<br />
Direttore della Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radiodiagnostica dell’Università degli<br />
Studi di Padova.<br />
Direttore dell'U.O.C. di Radiodiagnostica Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Delegato del Rettore per i rapporti con i Dipartimenti.<br />
Membro dell'UEMS (Unione Europea dei Medici Specialisti)<br />
Membro del Radiation Protection Committee dell'EAR<br />
Presidente ASCUR (Associazione per <strong>lo</strong> Sviluppo della Cultura e della Ricerca)<br />
Consigliere della Federazione Italiana di Ricerche sulle Radiazioni<br />
Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo di Lavoro su "L<strong>in</strong>ee Guida Nazionali <strong>in</strong> Diagnostica per<br />
Immag<strong>in</strong>i" dell’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali<br />
Esperto per la Commissione Nazionale per la Formazione Cont<strong>in</strong>ua del programma<br />
ECM del M<strong>in</strong>istero della Salute<br />
Già Vice Presidente della Società Italiana di Radio<strong>lo</strong>gia (SIRM) dal 2000 al 2002<br />
Membro di numerose Società <strong>Scientific</strong>he Nazionali ed Internazionali<br />
Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, di cui 6 volumi monografici<br />
Ha fatto parte di:<br />
Consiglio Superiore di Sanità<br />
Comitato Tecnico ENEA<br />
Comitati di Consulenza per i f<strong>in</strong>anziamenti alla Ricerca del M<strong>in</strong>. della Pubblica<br />
Istruzione<br />
Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione del CIRSS (Centro Italiano di Ricerche Sociali e<br />
Sanitarie) (V.Pres.)<br />
Consorzio Socio-Sanitario di Padova (Presidente)<br />
Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di ESAOTEBIOMEDICA S.p.A.<br />
Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di Medsystem S.p.A. ( V.Pres.)<br />
Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di ERI- Edizioni RAI S.p.A.<br />
Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di Marsilio Editori S.p.A.<br />
Attualmente è consigliere scientifico di: Istituto Cl<strong>in</strong>ico Humanitas, IRCCS (Milano);<br />
Istituto Neuroriabilitativo S. Camil<strong>lo</strong>, IRCCS (Venezia).<br />
Dal 1 marzo 2006 è Commissario Straord<strong>in</strong>ario dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto<br />
ORGANICO<br />
Prof. Davide Fiore<br />
Professore Associato, Dirigente Medico<br />
Dott. Andrea Bulzacchi<br />
Dirigente Medico<br />
Dott. Antonio Di Maggio<br />
Dirigente Medico<br />
Dott.ssa Margherita Nard<strong>in</strong><br />
Dirigente Medico<br />
73
MISSION<br />
Diagnostica per immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia con particolare riferimento al<strong>lo</strong> studio<br />
dell’evoluzione quantitativa delle masse tumorali prima, durante e dopo trattamento<br />
chemio/radioterapico, anche mediante elaborazione di test volumetrici, per valutare<br />
prospetticamente la performance post-radio/chemioterapia degli ultrasuoni, della CT,<br />
della RMN ed anche delle biopsie endoscopiche nella predizione della risposta<br />
pato<strong>lo</strong>gica dei pazienti.<br />
Attività assistenziale<br />
Attività di diagnostica per immag<strong>in</strong>i multidisipl<strong>in</strong>are <strong>in</strong><br />
radio<strong>lo</strong>gia generale con computer radiography<br />
contrastografie <strong>in</strong> radio<strong>lo</strong>gia generale<br />
diagnostica ultrasonica<br />
diagnostica ultrasonica con impiego di mezzi di contrasto<br />
eco co<strong>lo</strong>r doppler<br />
TAC<br />
RMN<br />
Attività di Ricerca<br />
Studi di medic<strong>in</strong>a quantitativa, <strong>in</strong> particolare con elaborazione computer-assistita sui<br />
modelli di complessità ed analisi frattale della morfo<strong>lo</strong>gia neoplastica con valutazioni<br />
specifiche del nodu<strong>lo</strong> polmonare solitario periferico e dei noduli mammari benigni e<br />
maligni al f<strong>in</strong>e di trovare una nuova via di osservazione, di classificazione e di<br />
misurazione delle forma anatomiche e delle <strong>lo</strong>ro variazioni d<strong>in</strong>amiche. In questo<br />
settore è anche stato realizzato nel 2006, <strong>in</strong> collaborazione con l'Istituto Cl<strong>in</strong>ico<br />
Humanitas-IRCCS un brevetto <strong>in</strong>ternazionale registrato negli USA su “Method and<br />
apparatus for analyz<strong>in</strong>g bio<strong>lo</strong>gical tissue images”.<br />
Integrazione e fusione d’immag<strong>in</strong>i con medic<strong>in</strong>a nucleare e PET-CT anche a proposito<br />
dell’imag<strong>in</strong>g radioterapico, <strong>in</strong> generale, ma con particolare riferimento alla prognosi ed<br />
al trattamento del carc<strong>in</strong>oma dell’esofago e del cardias: l’imag<strong>in</strong>g multimodale<br />
comprendendo l’esofagografia, l’endoscopia, l’ecoendoscopia la CT e la CT-PET.<br />
Radiobio<strong>lo</strong>gia e Radioprotezione sia sul versante scientifico applicativo che riguardo<br />
l’analisi degli effetti di radiazioni su alcune l<strong>in</strong>ee di cellule tumorali; altri studi sono <strong>in</strong><br />
corso sugli effetti somatici precoci e ritardati da esposizione a radiazioni ionizzanti e<br />
non ionizzanti.<br />
Diagnostica per immag<strong>in</strong>i con ecografia con mezzi di contrasto specifici per <strong>lo</strong> studio<br />
qualitativo e quantitativo delle masse tumorali prima, durante e dopo trattamento<br />
chemio- e radioterapico.<br />
Sperimentazioni sono <strong>in</strong> corso nell’applicazione cl<strong>in</strong>ica dell’elastosonografia, anche con<br />
la partecipazione a trials multicentrici <strong>in</strong>ternazionali.<br />
74
SENOLOGIA<br />
Responsabile: Prof. Cosimo Carme<strong>lo</strong> di Maggio, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8215731<br />
e-mail: seno<strong>lo</strong>gia@ioveneto.it<br />
Ha svolto gli studi universitari presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a<br />
e Chirurgia dell'Università di Padova, conseguendo con <strong>lo</strong>de<br />
sia la laurea sia la specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia.<br />
Dal 1987 Professore Ord<strong>in</strong>ario di Radio<strong>lo</strong>gia nell'Università<br />
di Padova dopo essere stato Professore Associato nella<br />
discipl<strong>in</strong>a Radioprotezione. E' docente di Radio<strong>lo</strong>gia, a<br />
Padova, nel corso di Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a, nel corso di Laurea<br />
<strong>in</strong> Odontoiatria, nelle seguenti Scuole di Specializzazione:<br />
Radio<strong>lo</strong>gia Diagnostica, Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica, Onco<strong>lo</strong>gia, Ortognatodonzia,<br />
Reumato<strong>lo</strong>gia, Gastroentero<strong>lo</strong>gia.<br />
Nel 1979, ha conseguito il dip<strong>lo</strong>ma europeo di radio<strong>lo</strong>gia superando gli esami <strong>in</strong>detti<br />
dalla European Association of Radio<strong>lo</strong>gy. E’ stato membro del Consiglio del Centro<br />
Interdipartimentale per la Ricerca Applicata <strong>in</strong> Seno<strong>lo</strong>gia dell’Università di Siena. E’<br />
stato componente della Commissione Onco<strong>lo</strong>gica Nazionale (2000-2002) e vicedirettore<br />
del Dipartimento di Scienze Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche dell’Università di Padova. E’<br />
stato Direttore della Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia dell’Università di Padova.<br />
E’ stato presidente della Sezione di Seno<strong>lo</strong>gia della SIRM (Società Italiana di Radio<strong>lo</strong>gia<br />
Medica) dal 1991 al 1996, vicepresidente della Sezione di studio della SIRM: Etica,<br />
Deonto<strong>lo</strong>gia e Radio<strong>lo</strong>gia Forense negli anni 2000-2004, membro eletto della Società<br />
Italiana di Termografia, della Sezione di Radio<strong>lo</strong>gia Osteoarticolare della SIRM, della<br />
Società Italiana di Seno<strong>lo</strong>gia, della Commissione SIRM sulla "Garanzia di qualità <strong>in</strong><br />
Radiodiagnostica" dal 1985. E’ stato coord<strong>in</strong>atore e segretario scientifico della<br />
Commissione CEE 1989 su: Periodic Mammographies and Risk of Radio<strong>in</strong>duced<br />
Cancer. Membro del Comitato <strong>Scientific</strong>o delle riviste: “European Radio<strong>lo</strong>gy”, "Le Se<strong>in</strong>",<br />
"Eido electa", "Attualità <strong>in</strong> Seno<strong>lo</strong>gia". Membro fondatore della Associazione <strong>Scientific</strong>a<br />
Internazionale MANOSMED (Masto<strong>lo</strong>gy Association of Northern and Southern<br />
Mediterranean) con sede <strong>in</strong> Montpellier. Membro fondatore e Direttore dei corsi<br />
residenziali di Mammografia e Diagnostica Seno<strong>lo</strong>gica della Scuola Italiana di<br />
Seno<strong>lo</strong>gia (Dir. Prof. U. Veronesi).<br />
Autore di oltre 350 pubblicazioni, alcune a carattere monografico, riguardanti diversi<br />
campi della radio<strong>lo</strong>gia. Tra gli argomenti di diagnostica cl<strong>in</strong>ica oggetto di ricerca, la<br />
Seno<strong>lo</strong>gia comprende il gruppo di pubblicazioni di maggior rilievo e con apporti di<br />
priorità. Ha partecipato attivamente, su <strong>in</strong>vito, a numerosi convegni scientifici<br />
nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali.<br />
ORGANICO<br />
Prof. Luigi Pescar<strong>in</strong>i<br />
Professore Associato, Dirigente Medico,<br />
Radio<strong>lo</strong>go<br />
Dott. Francesco Candiani<br />
Ricercatore Universitario, Radio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Manuela La Grassa<br />
Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />
Responsabile U.O. Semplice di Seno<strong>lo</strong>gia<br />
Interventistica<br />
Dott.ssa Ilaria Polico<br />
Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />
Dott. Alessandro Proietti<br />
Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Aida Toffoli<br />
Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Gisella Gennaro<br />
Dirigente, Fisico Sanitario<br />
75
MISSION<br />
L’Unità Operativa è strutturata per rispondere a tutte le esigenze delle Utenti:<br />
consulenza per esami eseguiti <strong>in</strong> altra sede, diagnosi di lesioni palpabili, prelievi con<br />
ago, control<strong>lo</strong> periodico spontaneo <strong>in</strong> assenza di s<strong>in</strong>tomi, control<strong>lo</strong> periodico di donne<br />
“<strong>in</strong>vitate” a partecipare ad un programma organizzato di screen<strong>in</strong>g. La ricerca e la<br />
didattica sono <strong>in</strong>oltre ruoli ugualmente prioritari del personale afferente all'U.O. Gli<br />
obiettivi dell'Unità Operativa e della metodo<strong>lo</strong>gia messa <strong>in</strong> atto per perseguire gli stessi<br />
sono i seguenti:<br />
Umanizzazione dell'attività diagnostica<br />
Razionalizzazione, ottimizzazione, appropriatezza dell’attività diagnostica<br />
Qualità dell’assistenza<br />
Equità e accessibilità<br />
Centralità del cittad<strong>in</strong>o<br />
Trasparenza<br />
Ricerca e <strong>in</strong>novazione<br />
Formazione<br />
Interattività<br />
Attività assistenziale<br />
Diagnostica cl<strong>in</strong>ica: Prestazioni sanitarie offerte: consulenze; col<strong>lo</strong>qui <strong>in</strong>formativi;<br />
visita seno<strong>lo</strong>gica; mammografia; ecografia; galattografia; prelievi con ago per esami<br />
cito<strong>lo</strong>gici o isto<strong>lo</strong>gici; reperimento di lesioni non palpabili per l’exeresi chirurgica;<br />
control<strong>lo</strong> radio<strong>lo</strong>gico dei pezzi operatori; risonanza magnetica mammaria. Tutte le<br />
donne che afferiscono al Servizio per la prima volta sono ricevute da un medicoradio<strong>lo</strong>go<br />
e ricevono <strong>in</strong>formazioni sui vantaggi e sui limiti di quanto viene offerto; dopo<br />
la visita seno<strong>lo</strong>gica sono sottoposte a tutti gli accertamenti necessari ad ottenere la<br />
diagnosi def<strong>in</strong>itiva. Al term<strong>in</strong>e delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i il radio<strong>lo</strong>go comunica personalmente la<br />
diagnosi, consegna alla donna il referto e la documentazione, suggerisce la periodicità<br />
dei controlli. In assenza di pato<strong>lo</strong>gica, alle donne con mammelle difficili da analizzare<br />
so<strong>lo</strong> con mammografia viene suggerito control<strong>lo</strong> annuale anche con visita seno<strong>lo</strong>gica<br />
ed ecografia, alle altre donne viene suggerito control<strong>lo</strong> annuale o biennale so<strong>lo</strong> con<br />
mammografia.<br />
Screen<strong>in</strong>g cl<strong>in</strong>ico-mammografico: I pr<strong>in</strong>cipi ispiratori dell’attività diagnostica-cl<strong>in</strong>ica<br />
sono stato applicati anche nella metodo<strong>lo</strong>gia di screen<strong>in</strong>g <strong>in</strong> atto nel territorio della<br />
ULSS16 e coord<strong>in</strong>ata dalla U.O. Il classico programma di screen<strong>in</strong>g mammografico<br />
offre <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente a tutte le donne so<strong>lo</strong> la mammografia ogni due anni e il col<strong>lo</strong>quio<br />
con il medico è riservato so<strong>lo</strong> alle donne con sospetto tumore. Tale metodo<strong>lo</strong>gia<br />
presenta alcuni aspetti negativi: 1- Col<strong>lo</strong>quio medico-Utente <strong>in</strong> atto so<strong>lo</strong> nei casi con<br />
pato<strong>lo</strong>gia un atto; 2- Stato di ansia spesso elevato e persistente nelle donne richiamate<br />
per ulteriori accertamenti; 3- Non riconoscimento di un certo numero di tumori a<br />
causa sia dei limiti <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seci della mammografia, ormai ben documentati dalla<br />
letteratura, sia del ricorso alla stessa come test unico con rigido <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> biennale<br />
uguale per tutte le donne.<br />
Il programma <strong>in</strong> atto <strong>in</strong> Padova prevede <strong>in</strong>vece sia il col<strong>lo</strong>quio <strong>in</strong>iziale con il medico per<br />
tutte le donne, sia la personalizzazione dei controlli periodici. In s<strong>in</strong>tesi, le <strong>in</strong>novazioni<br />
pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>trodotte nel programma di screen<strong>in</strong>g padovano sono: A) approccio cl<strong>in</strong>ico<br />
(medico-radio<strong>lo</strong>go) al primo passaggio; B) personalizzazione dei controlli, sia<br />
dell’<strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> tra gli stessi (annuale o biennale), che dei test da utilizzare (so<strong>lo</strong><br />
mammografia o diagnostica <strong>in</strong>tegrata).<br />
Attività di Ricerca<br />
L'attività di ricerca è strettamente <strong>in</strong>tegrata con l'attività assistenziale e l'attività<br />
didattica, e si impernia sulle seguenti aree di <strong>in</strong>teresse:<br />
76
Sviluppo di metodiche diagnostiche<br />
Sviluppo di software idonei alla elaborazione dei dati diagnostici<br />
Valutazione delle apparecchiature e delle metodo<strong>lo</strong>gie per il control<strong>lo</strong> di qualità<br />
<strong>in</strong> mammografia digitale<br />
Applicazione e valutazione di un <strong>in</strong>novativo model<strong>lo</strong> di screen<strong>in</strong>g<br />
Valutazione della possibilità di riduzione della dose con mammografia digitale<br />
Valutazione del contributo della Risonanza Magnetica nelle donne ad alto<br />
rischio eredo-familiare<br />
Valutazione del contributo della ecografia con mezzo di contrasto<br />
77
FISICA SANITARIA<br />
Responsabile: Dott. Roberto Fabbris, Fisico<br />
Tel.: 049-8212964<br />
e-mail: roberto.fabbris@unipd.it<br />
Laureato <strong>in</strong> Fisica presso l'Università degli Studi di Padova<br />
nel 1971 discutendo una tesi sulla radioprotezione<br />
ambientale ed <strong>in</strong>dividuale, è assunto nel 1973 presso<br />
l’Ospedale Civile di Padova con la qualifica di Assistente<br />
Fisico. La sua carriera professionale si è svolta a Padova e<br />
nell'anno 1984 ha assunto il ruo<strong>lo</strong> di Direttore del Servizio<br />
di Fisica Sanitaria nell’Azienda Ospedale-Università di<br />
Padova; con l’istituzione dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto<br />
l’attività e le funzioni della Struttura Complessa sono state trasferite all’Istituto stesso.<br />
Già componente della Commissione Consultiva per la Radio<strong>lo</strong>gia e della Commissione<br />
Consultiva per la Risonanza Magnetica istituite dalla Regione del Veneto. Già<br />
componente della Commissione Consultiva per la Radio<strong>lo</strong>gia e della Commissione<br />
Consultiva per la Risonanza Magnetica istituite dalla Regione del Veneto; è<br />
componente della Commissione per la Protezione della Popolazione dalle Radiazioni<br />
Ionizzanti dell’Azienda ULSS 16 e di molte altre Aziende ULSS del Veneto. Già<br />
componente della Commissione Consultiva per la Radio<strong>lo</strong>gia e della Commissione<br />
Consultiva per la Risonanza Magnetica istituite dalla Regione del Veneto; è<br />
componente della Commissione per la Protezione della Popolazione dalle Radiazioni<br />
Ionizzanti dell’Azienda ULSS 16 e di molte altre Aziende ULSS del Veneto.<br />
Svolge attività didattica dall'AA 1974/75 quale Professore a contratto dell'Università<br />
degli Studi di Padova. Attualmente è docente di “Fisica Sanitaria” nel Corso di Laurea<br />
<strong>in</strong> Tecniche Sanitarie di Radio<strong>lo</strong>gia Medica e nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong><br />
Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica. E’ stato relatore presso l'Università di Padova (Facoltà di<br />
Scienze) di numerose tesi di laurea aventi quale argomento ricerche di Fisica Medica.<br />
Appartiene a Società <strong>Scientific</strong>he quali l’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM) e<br />
l’American Association of Physicists <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>e (AAPM); è stato per diversi anni<br />
Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo Triveneto AIFM. Autore di oltre 50 lavori scientifici pubblicati<br />
sia su riviste nazionali che <strong>in</strong>ternazionali.<br />
ORGANICO<br />
Dott.ssa Maria Crist<strong>in</strong>a Cauzzo<br />
Dirigente Fisico – Responsabile del<br />
Sistema Qualità<br />
Dott.ssa Franca Simonato<br />
Dirigente Fisico – Responsabile per la<br />
Radioterapia<br />
Dott. Roberto Zandonà<br />
Dirigente Fisico<br />
Dott. Enrico Bolla<br />
Dirigente Fisico<br />
Dott.ssa Gisella Gennaro<br />
Dirigente Fisico<br />
Dott.ssa Lucia Riccardi<br />
Dirigente Fisico<br />
Dott.ssa Sonia Reccanel<strong>lo</strong><br />
Dirigente Fisico<br />
MISSION<br />
Nell’ambito dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto l'Unità Complessa di Fisica Sanitaria si<br />
configura come una struttura <strong>in</strong> possesso dei requisiti tecnico-scientifici ed<br />
istituzionali i cui processi produttivi sono caratterizzati da un <strong>in</strong>sieme di attività<br />
sanitarie specialistiche a favore delle altre Unità Operative che le richiedono nonché da<br />
specifiche attività di progettazione, control<strong>lo</strong> e gestione connesse alle applicazioni della<br />
78
Fisica, con particolare riguardo all’impiego delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti<br />
<strong>in</strong> campo medico. L’obiettivo fondamentale della Fisica Sanitaria è di mettere a<br />
disposizione le sue specifiche competenze <strong>in</strong> tutti i campi e per tutte le Unità Operative<br />
dove sono presenti radiazioni ionizzanti e di collaborare con la Direzione Generale<br />
fornendo consigli riguardanti gli acquisti delle apparecchiature e delle sorgenti<br />
radiogene, garantendo un supporto tecnico anche per gli aspetti legali associati alla<br />
detenzione e alla gestione delle sorgenti radiogene. Le competenze specifiche del<br />
Servizio di Fisica Sanitaria permettono di garantire la qualità tecnica delle prestazioni<br />
sanitarie secondo i dettami della legislazione vigente, attraverso verifiche accurate,<br />
puntuali ed appropriate su apparecchiature mantenute agli standard di qualità e<br />
sicurezza prestabiliti, con particolare attenzione al concetto di garanzia della qualità e<br />
all’importanza di avviare programmi di garanzia della qualità aventi come obiettivo la<br />
radioprotezione del paziente, dei lavoratori, della popolazione. Quest’impostazione<br />
comporta la necessità di andare oltre gli aspetti legati alla "misura" e tipicamente<br />
connessi alla professionalità dei fisici sanitari e di entrare, viceversa, <strong>in</strong> problematiche<br />
di tipo tecnico-organizzativo non immediate ma spesso determ<strong>in</strong>anti ai f<strong>in</strong>i del<br />
raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge; tale circostanza è di particolare<br />
rilievo soprattutto <strong>in</strong> considerazione delle diverse e complesse relazioni che i fisici<br />
sanitari hanno con le altre componenti professionali nell’ambito sanitario<br />
specialmente <strong>in</strong> <strong>in</strong>terrelazione con le Unità Operative di Radioterapia, di Medic<strong>in</strong>a<br />
Nucleare e di Radio<strong>lo</strong>gia.<br />
Attività<br />
Radioterapia: La Struttura si occupa delle varie applicazioni della Fisica nella<br />
Radioterapia sia per quanto si riferisce alle radiazioni ionizzanti che a quelle non<br />
ionizzanti. In particolare:<br />
verifica che le nuove apparecchiature corrispondano alle caratteristiche fisiche<br />
richieste;<br />
effettua controlli fisico-dosimetrici sui fasci degli acceleratori l<strong>in</strong>eari per<br />
terapia;<br />
studia ed elabora i piani di trattamento radioterapico e verifica la precisione<br />
degli aggiornamenti del software applicativo dedicato ai piani di trattamento sia<br />
di teleterapia che di brachiterapia;<br />
verifica la corrispondenza dosimetrica dei piani di trattamento su pazienti o su<br />
fantoccio;<br />
studia e realizza i dispositivi per l’ottimizzazione delle tecniche di irradiazione e<br />
trattamento;<br />
studia e mette a punto altre tecniche di trattamento emergenti.<br />
Radiodiagnostica: La Struttura si occupa dei diversi aspetti fisici della diagnostica<br />
per immag<strong>in</strong>i quali la radio<strong>lo</strong>gia tradizionale, digitale e la risonanza magnetica. In<br />
particolare controlla i parametri fisici e geometrici delle apparecchiature delle unità di<br />
diagnostica anche <strong>in</strong> funzione dell’ottimizzazione delle <strong>lo</strong>ro prestazioni.<br />
Medic<strong>in</strong>a Nucleare: La Struttura si occupa del control<strong>lo</strong> delle caratteristiche fisiche<br />
delle sorgenti radioattive e la <strong>lo</strong>ro dosimetria, del calco<strong>lo</strong> e misura della dose agli<br />
organi nella diagnostica e terapia radioisotopica e del control<strong>lo</strong> di qualità delle<br />
prestazioni delle apparecchiature.<br />
Radioprotezione contro le radiazioni ionizzanti: La Struttura, ferme restando le<br />
responsabilità ed attribuzioni specifiche dell’Esperto Qualificato, assicura le funzioni<br />
operative per il control<strong>lo</strong> della sicurezza nelle detenzione e nell’impiego delle sorgenti di<br />
radiazioni. In particolare studia, progetta e calcola le protezioni ambientali dei <strong>lo</strong>cali<br />
adibiti ad attività con sorgenti radiogene per uso diagnostico o terapeutico, valuta e<br />
calcola la dose assorbita dagli organi critici di pazienti esposti alle radiazioni ionizzanti<br />
e gestisce la dosimetria <strong>in</strong>dividuale per il personale esposto al rischio di radiazioni<br />
ionizzanti.<br />
79
Gestione tecnico-amm<strong>in</strong>istrativa delle sostanze radioattive: La gestione delle<br />
sostanze radioattive prevede la collaborazione con i vari utenti nella scelta dei prodotti<br />
e delle sorgenti radioattive, l’accettazione ed il control<strong>lo</strong> delle richieste <strong>in</strong>viate dagli<br />
utenti con la verifica della conformità al regime autorizzativi.<br />
Gestione, trattamento e smaltimento dei rifiuti radioattivi: La Struttura provvede<br />
alla gestione dei rifiuti radioattivi prodotti nelle Unità Operative del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> a seguito<br />
dell’uso di sostanze radioattive con il <strong>lo</strong>ro immagazz<strong>in</strong>amento ed eventuale<br />
trattamento, nonché il <strong>lo</strong>ro smaltimento secondo le prescrizioni di legge e la<br />
registrazione delle operazioni.<br />
Controlli di qualità secondo il D.Lgs. 187/00: Le funzioni di Fisico Medico per i<br />
controlli di qualità sulle apparecchiature di Radiodiagnostica, Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a<br />
Nucleare fanno capo ai fisici della Struttura di Fisica Sanitaria, come previsto nel<br />
D.Lgs.187/00.<br />
Collaborazione con la Direzione Generale: La Struttura provvede collaborando <strong>in</strong><br />
stretta simbiosi con la Direzione alla:<br />
Gestione dei rapporti con il Servizio Prevenzione Protezione (D.Lgs. 626/94);<br />
Gestione delle istanze autorizzative e documentazione di legge;<br />
Procedure di acquisto delle apparecchiature ad alta tecno<strong>lo</strong>gia per<br />
Radioterapia, Radiodiagnostica e Medic<strong>in</strong>a Nucleare, per quanto di<br />
competenza;<br />
Supporto tecnico alla gestione delle apparecchiature per Radioterapia,<br />
Radiodiagnostica e Medic<strong>in</strong>a Nucleare, per quanto di competenza.<br />
Attività di Ricerca<br />
Visto la competenza trasversale della Fisica Sanitaria che si esplica nell’ambito di<br />
molteplici campi, comunque collegati alle radiazioni ionizzanti e non, l’attività di<br />
ricerca è strettamente collegata alle esigenze delle Unità Operative che si avvalgono<br />
delle sue competenze e del suo supporto scientifico.<br />
Nel campo della Radioterapia si è f<strong>in</strong>alizzata la ricerca su una nuova metodica di<br />
valutazione qualitativa e quantitativa del sistema di produzione delle immag<strong>in</strong>i portali<br />
per la verifica geometrica e dosimetrica del trattamento radiante. Estendendo le<br />
competenze acquisite nell’ambito della Radio<strong>lo</strong>gia, è stato avviato anche un progetto di<br />
ricerca sull’utilizzo degli imag<strong>in</strong>g plates ai fosfori fotostimolabili (CR) <strong>in</strong> Radioterapia,<br />
sia come dispositivi di acquisizione di immag<strong>in</strong>i che come rivelatori di dose alle alte<br />
energie. In ambito radioprotezionistico, <strong>in</strong>oltre, è <strong>in</strong> corso un progetto di ricerca<br />
f<strong>in</strong>alizzato alla riduzione delle dosi ai pazienti <strong>in</strong> radiodiagnostica. Questo studio<br />
comporta l’ottimizzazione delle prestazioni dei sistemi CR accoppiati ai sistemi di<br />
esposizione automatica <strong>in</strong>tegrati nelle apparecchiature. Attualmente la ricerca<br />
riguarda gli esami del torace, del cranio e dell’addome per gli adulti. In una prossima<br />
fase, <strong>in</strong> co<strong>in</strong>cidenza con il r<strong>in</strong>novo delle apparecchiature della Radio<strong>lo</strong>gia Pediatrica, è<br />
previsto che l’ottimizzazione sia rivolta a questo settore, al<strong>lo</strong> scopo di ridurre il rischio<br />
di carc<strong>in</strong>ogenesi radio<strong>in</strong>dotta nei bamb<strong>in</strong>i esposti a radiazioni a scopo diagnostico. Nel<br />
settore della Medic<strong>in</strong>a Nucleare è <strong>in</strong> corso uno studio sulla ottimizzazione delle<br />
procedure dei controlli di qualità al f<strong>in</strong>e di uniformare le metodiche e renderle così più<br />
accessibili al personale tecnico di supporto.<br />
80
Area Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Cl<strong>in</strong>ica e Sperimentale<br />
81
Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1<br />
Responsabile: Prof. Giuseppe Cartei, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8215900<br />
e-mail: giuseppe.cartei@ioveneto.it<br />
Nato a Pisa il 27.10.1940. Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia<br />
presso l'Università di Pisa. Libera Docenza <strong>in</strong> Chimica<br />
Cl<strong>in</strong>ica e Microscopia. Due specializzazioni "cum laude"<br />
(Malattie del Sangue, del Sistema Digestivo e del<br />
Metabolismo Intermedio; Onco<strong>lo</strong>gia). Due Abilitazioni<br />
Professionali a Primario (Emato<strong>lo</strong>gia; Onco<strong>lo</strong>gia).<br />
Assistentato Cl<strong>in</strong>ico, Università di Padova, Istituto di<br />
Pato<strong>lo</strong>gia Medica (1965-1973). Assistentato Cl<strong>in</strong>ico, presso il<br />
Royal Free Hospital of London University (Gennaio 1967 –<br />
Agosto 1968) con l'iscrizione all'Albo della Scuola Medica. Primariato <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia,<br />
Ospedale Civile di Ud<strong>in</strong>e (1985–1999). Direttore del Dipartimento di Onco<strong>lo</strong>gia di<br />
Ud<strong>in</strong>e dal 1992 al 1999. Primariato Unità Operativa di Onco<strong>lo</strong>gia Medica B, Centro di<br />
Riferimento Onco<strong>lo</strong>gico, Aviano (1999-2001). Direttore Struttura Complessa Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Medica – USSL 16 Padova e qu<strong>in</strong>di Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto (<strong>IOV</strong>)-IRCCS – Padova<br />
dal 1 gennaio 2002.<br />
Professore a Contratto: Onco<strong>lo</strong>gia Medica (corso post-lauream) dal 1979 al 1986,<br />
Facoltà di Medic<strong>in</strong>a, Università di Padova; Biotecno<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia (corso postlauream)<br />
dal 1987 al 1993, Facoltà di Scienze Farmaco<strong>lo</strong>giche, Università di Trieste;<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Medica e Endocr<strong>in</strong>oterapia (corso post-lauream) dal 1993, Facoltà di<br />
Medic<strong>in</strong>a, Università di Ud<strong>in</strong>e. Professore: Corso Integrato <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica dal<br />
1993, Facoltà di Medic<strong>in</strong>a, Università di Ud<strong>in</strong>e.<br />
Appartenenza a Società <strong>Scientific</strong>he e Gruppi Cooperativi stabili: Fondazione<br />
<strong>Scientific</strong>a E. Maiorana (Berna; Erice) dal 1979; ASCO (American Society of Cl<strong>in</strong>ical<br />
Onco<strong>lo</strong>gy); AIOM (Associazione Italiana Onco<strong>lo</strong>gia Medica: Componente del Direttivo<br />
Nazionale dal 1980 al 1985); SIC (Società Italiana Cancero<strong>lo</strong>gia) dal 1982 al 1986;<br />
SIPDTT (Società Italiana Prevenzione Diagnosi e Terapia Tumori) dal 1990; SAMM<br />
(Associazione per <strong>lo</strong> Studio del Mesotelioma Maligno) dal luglio 2002; IAES<br />
(International Academy of Environmental Sciences), Venezia, con la carica di<br />
Presidente del Comitato <strong>Scientific</strong>o dal febbraio 2003; GUONE (Gruppo Uro<strong>lo</strong>gico<br />
Onco<strong>lo</strong>gico Nord Est) Componente del Direttivo dal novembre 2006.<br />
Autore di 275 pubblicazioni, di cui 98 lavori <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese pubblicati su Riviste<br />
Internazionali con Referees; autore-editore-coeditore di 9 libri; traduzione dalla l<strong>in</strong>gua<br />
<strong>in</strong>glese <strong>in</strong> italiano di 1 libro; 33 capitoli di libri <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana; 20 capitoli <strong>in</strong> Atti e<br />
Congressi Internazionali.<br />
ORGANICO<br />
Dott. Davide Pastorelli<br />
Dirigente Medico – Sostituto del Direttore<br />
Dott. Renato Ceravo<strong>lo</strong><br />
Dirigente medico<br />
Dott.ssa Maria Ornella Nicoletto<br />
Dirigente medico<br />
Dott. Fable Zustovich<br />
Dirigente medico<br />
Dott.ssa Grazia Artioli<br />
Medico contrattista<br />
Dott.ssa Samuela B<strong>in</strong>ato<br />
Medico contrattista<br />
Dott.ssa Flavia Salmaso<br />
Medico contrattista<br />
Dott.ssa Stefania Zovato<br />
Medico contrattista<br />
83
Dott. Mart<strong>in</strong> Donach<br />
Medico Contrattista<br />
Dott.ssa Eva Co<strong>lo</strong>mbr<strong>in</strong>o<br />
Bio<strong>lo</strong>go contrattista<br />
Dott.ssa Miriam Far<strong>in</strong>a<br />
Bio<strong>lo</strong>go contrattista<br />
MISSION<br />
L’Unità Operativa Complessa di Onco<strong>lo</strong>gia Medica, diretta dal Prof. Cartei, ha come<br />
vocazione essenziale quella di affrontare l'emergenza onco<strong>lo</strong>gica, aumentando:<br />
la rapidità diagnostica<br />
la percentuale delle risposte complete<br />
la durata del tempo alla progressione<br />
la sopravvivenza<br />
la qualità di vita degli ammalati<br />
Questo complesso impegno pone al centro assoluto di tutti gli studi cl<strong>in</strong>ico-scientifici<br />
sia l’uomo prima che si ammali sia il paziente. La ricerca è traslazionale, per trasferire<br />
nell’immediato i risultati della ricerca all’utilizzo cl<strong>in</strong>ico.<br />
Attività assistenziale<br />
La nostra Unità Operativa Complessa rappresenta un punto di riferimento per le<br />
seguenti pato<strong>lo</strong>gie:<br />
neoplasie del tratto gastroenterico, <strong>in</strong> particolare co<strong>lo</strong>n, fegato e pancreas;<br />
neoplasie toraciche (tumori del polmone e mesotelioma pleurico);<br />
neoplasie della mammella e g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>giche;<br />
neoplasie del tratto urogenitale;<br />
neoplasie cerebrali;<br />
neoplasie rare (GIST, tumori neuroendocr<strong>in</strong>i; neoplasie endocr<strong>in</strong>e eredofamiliari).<br />
Sono attivi i seguenti Gruppi di Studio:<br />
Emato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica (non leucemie acute)<br />
S<strong>in</strong>dromi paraneoplastiche<br />
Farmacogenomica e farmaco<strong>lo</strong>gia cl<strong>in</strong>ica<br />
Cancro della mammella e cancro ovarico<br />
Cancro dell'apparato digerente<br />
Malattie cancerose del torace<br />
Malattie onco<strong>lo</strong>giche rare<br />
Cancro del sistema nervoso centrale<br />
Cancri uro<strong>lo</strong>gici<br />
Medic<strong>in</strong>a generale e geriatria<br />
Psico-onco<strong>lo</strong>gia<br />
Attività di Ricerca<br />
La nostra Unità Operativa Complessa ha raggiunto un accrual di oltre 6.000 pazienti;<br />
l’attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica prevede l’ausilio di vari test diagnostici eseguiti <strong>in</strong><br />
collaborazione con diverse strutture dell’Università di Padova, quali le Cattedre di<br />
Medic<strong>in</strong>a di Laboratorio e di Microbio<strong>lo</strong>gia e Viro<strong>lo</strong>gia, il Dipartimento di Chimica<br />
Farmaceutica, l’Istituto di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica, la Cattedra di Radio<strong>lo</strong>gia e la<br />
Radio<strong>lo</strong>gia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Istituto di Endocr<strong>in</strong>o<strong>lo</strong>gia, l’Uro<strong>lo</strong>gia<br />
dell’Azienda Ospedaliera e della ULSS 16 di Padova e tutte le Chirurgie Universitarie.<br />
In particolare vengono studiati vari enzimi co<strong>in</strong>volti nel metabolismo degli agenti<br />
chemioterapici; il comportamento delle topoisomerasi I, IIα e IIβ di base e a seguito di<br />
somm<strong>in</strong>istrazione di farmaci anti-DNA; l’uso personalizzato e mirato di farmaci antitopoisomerasici;<br />
il metabolismo del ferro e dell’eritropoiet<strong>in</strong>a; gli eventi bio<strong>lo</strong>gici <strong>in</strong>dotti<br />
84
dall’ormonoterapia; studi f<strong>in</strong>i di cardiotossicità e neurotossicità periferica; efficacia e<br />
tollerabilità di terapie fisiche parenchimali; validità delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i TAC per le<br />
gastropatie; valenze carc<strong>in</strong>oidee del microcitoma polmonare; utilità di alcuni antiangiogenetici.<br />
85
Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2<br />
Responsabile: Prof. Silvio Monfard<strong>in</strong>i, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8215931<br />
e-mail: silvio.monfard<strong>in</strong>i@unipd.it<br />
Nato a Milano nel 1939.<br />
Attuale posizione: Primario della Divisione di Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Medica 2 dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto. Già Direttore<br />
<strong>Scientific</strong>o dell'Istituto Nazionale per <strong>lo</strong> Studio e la Cura<br />
dei Tumori di Napoli.<br />
Nel corso degli ultimi 30 anni ha contribuito presso<br />
l'Istituto Nazionale Tumori di Milano e Centro di<br />
Riferimento Onco<strong>lo</strong>gico di Aviano, l'Istituto Nazionale<br />
Tumori di Napoli e la Divisione di Onco<strong>lo</strong>gia Medica<br />
dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova alla stesura, alla attuazione e<br />
valutazione di numerosi protocolli di sperimentazione cl<strong>in</strong>ica. Ha <strong>in</strong> particolare fornito<br />
un contributo orig<strong>in</strong>ale nel<strong>lo</strong> studio dell'impatto dei fattori prognostici <strong>in</strong>iziali e della<br />
terapia sulla leucemia mie<strong>lo</strong>ide cronica durante il periodo trascorso presso il Memorial<br />
S<strong>lo</strong>an Ketter<strong>in</strong>g Cancer Center di New York, sul ruo<strong>lo</strong> della chemioterapia <strong>in</strong><br />
associazione alla radioterapia negli stadi <strong>in</strong>iziali dei l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong> presso<br />
l'Istituto Nazionale Tumori di Milano, sul<strong>lo</strong> studio delle neoplasie AIDS-correlate<br />
presso il Centro di Riferimento Onco<strong>lo</strong>gico di Aviano e sulle neoplasie <strong>in</strong> età geriatrica<br />
all'Istituto di Aviano, a quel<strong>lo</strong> di Napoli ed a Padova. Uno dei contributi di maggiore<br />
rilievo è stato l'impulso determ<strong>in</strong>ante per <strong>lo</strong> sviluppo del Centro di Riferimento<br />
Onco<strong>lo</strong>gico di Aviano (di cui è stato Direttore <strong>Scientific</strong>o s<strong>in</strong>o al trasferimento a Napoli)<br />
ed al suo riconoscimento quale Istituto a carattere scientifico a proiezione nazionale ed<br />
europea.<br />
Ha svolto attività didattica prevalentemente nei corsi nazionali e regionali organizzati<br />
dall'Associazione Italiana di Onco<strong>lo</strong>gia Medica ed <strong>in</strong> quelli di Onco<strong>lo</strong>gia Medica della<br />
European School of Onco<strong>lo</strong>gy: ha diretto il progetto di <strong>in</strong>segnamento della<br />
chemioterapia antitumorale dell'Unione Internazionale Contro il Cancro avendo<br />
organizzato oltre 35 corsi <strong>in</strong> Paesi europei ed extraeuropei. Attualmente ha un <strong>in</strong>carico<br />
di <strong>in</strong>segnamento nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia di Padova nel settore<br />
dell’Onco<strong>lo</strong>gia Medica.<br />
Già Presidente della European Society for Medical Onco<strong>lo</strong>gy; Presidente<br />
dell'Associazione Italiana di Onco<strong>lo</strong>gia Medica, Promotore e Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo<br />
Italiano cooperativo AIDS e Tumori (GICAT) e del Gruppo Cl<strong>in</strong>ico Cooperativo del<br />
Nord-Est (GOCCNE). Già membro della Commissione Onco<strong>lo</strong>gica Nazionale. Già<br />
Presidente della “International Society of Geriatric Onco<strong>lo</strong>gy” SIOG ed attualmente<br />
Presidente del Consiglio <strong>Scientific</strong>o della Associazione Italiana per l’Onco<strong>lo</strong>gia della<br />
Terza Età (AIOTE) e Scuola di Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica.<br />
Autore di oltre 460 pubblicazioni, di cui oltre 290 su riviste recensite, nei pr<strong>in</strong>cipali<br />
settori dell'Onco<strong>lo</strong>gia Medica con particolare riguardo ai l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong>, al<br />
l<strong>in</strong>foma di Hodgk<strong>in</strong>, alle leucemie croniche, ai tumori solidi, a studi di fase I e II ed ai<br />
tumori nell’anziano. Oltre 450 comunicazioni a congressi, e oltre 300 relazioni a<br />
congressi, conferenze e lezioni extramurali. E' autore del Manual of Medical Onco<strong>lo</strong>gy<br />
dell'International Union Aga<strong>in</strong>st Cancer e di altri manuali e testi di onco<strong>lo</strong>gia cl<strong>in</strong>ica.<br />
Nel novembre 2006 ha presentato la Paul Calabresi Award Lecture.<br />
ORGANICO<br />
Dott. Antonio Jiril<strong>lo</strong><br />
Dirigente Medico – Vice Direttore<br />
Responsabile U.S. Day Hospital<br />
Responsabile Qualità e Budget<br />
86
Dott.ssa Crist<strong>in</strong>a Ghiotto<br />
Dirigente medico - Responsabile U.S.<br />
Reparto di degenza<br />
Dott.ssa Sav<strong>in</strong>a Aversa<br />
Dirigente medico<br />
Dott. Umberto Basso<br />
Dirigente medico<br />
Dott.ssa Vanna Chiarion-Sileni<br />
Dirigente medico<br />
Dott. Adolfo Favaretto<br />
Dirigente medico<br />
Dott. Haralabos Koussis<br />
Dirigente medico<br />
Dott.ssa Lara Maria Pasetto<br />
Dirigente medico<br />
Dott.ssa Paola Sperandio<br />
Dirigente medico<br />
Dott.ssa Marisa Toffan<strong>in</strong><br />
Dirigente psico<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Sara Lonardi<br />
Medico contrattista<br />
Dott.ssa Michela Stefani<br />
Medico contrattista<br />
Dott. Alberto Bortolami<br />
Farmacista contrattista<br />
Dott.ssa Federica Vascon<br />
Data Manager<br />
Dott.ssa Valeria Blatt<br />
Data Manager<br />
Dott.ssa Catia Bassi<br />
Data Manager<br />
MISSION<br />
La Unità Operativa Complessa di Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 ha le seguenti f<strong>in</strong>alità:<br />
Assistenza ottimale dei pazienti onco<strong>lo</strong>gici con <strong>in</strong>dicazione al trattamento con<br />
chemioterapia e/o ormonoterapia nella fase avanzata e <strong>in</strong> adiuvante<br />
Conduzione di sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche spontanee o sponsorizzate<br />
Effettuazione di ricerca traslazionale <strong>in</strong> comune fra settore cl<strong>in</strong>ico e laboratori<br />
di ricerca<br />
Miglioramento cont<strong>in</strong>uo dell'attività assistenziale con attenzione alla qualità di<br />
vita del paziente<br />
Valutazione dell’appropriatezza terapeutica<br />
Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso:<br />
Messa a punto di protocolli convenzionali e di protocolli di sperimentazione<br />
cl<strong>in</strong>ica<br />
Mantenimento di un Ufficio per la gestione delle sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche<br />
Stretto legame fra assistenza e ricerca cl<strong>in</strong>ica e fra quest’ultima e la ricerca<br />
sperimentale, al f<strong>in</strong>e di assicurare i trattamenti migliori e più attuali, <strong>in</strong> stretta<br />
collaborazione con l’unità di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica<br />
del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong><br />
Collaborazione con tutte le U.O. del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e dell’Azienda Università-Ospedale di<br />
Padova nell’ambito dei seguenti ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari: neuro-onco<strong>lo</strong>gia;<br />
l<strong>in</strong>fomi; l<strong>in</strong>fomi cutanei; melanomi; neoplasie esofago; neoplasie ORL; ca.<br />
mammella; ca. retto; sarcomi; neoplasie endocr<strong>in</strong>e; neoplasie toraciche<br />
Messa a punto e conduzione di un programma di Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica, <strong>in</strong><br />
collaborazione con il Reparto di Geriatria dell’Azienda Università-Ospedale di<br />
Padova<br />
Aggiornamento del personale medico attraverso la partecipazione a congressi<br />
ASCO, ESMO, AIOM ecc, del personale <strong>in</strong>fermieristico e del personale Ufficio<br />
Trials Cl<strong>in</strong>ici<br />
Attività di Psico-onco<strong>lo</strong>gia<br />
Attività assistenziale<br />
Tipo<strong>lo</strong>gia delle prestazioni erogate/ volumi prestazioni: L’unità Operativa di Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Medica 2 si occupa della cura di tutto <strong>lo</strong> spettro della pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica dell’adulto<br />
87
(tumori solidi, l<strong>in</strong>fomi maligni e leucemie croniche). Le attività dell’U.O. (svolte da un<br />
team di vari professionisti composto da medici strutturati, caposala, <strong>in</strong>fermieri,<br />
operatori tecnici, impiegati amm<strong>in</strong>istrativi ed alcuni borsisti, specializzandi e<br />
laureandi) possono essere così riassunte:<br />
Day-Hospital e ambulatori: Visite d’<strong>in</strong>quadramento diagnostico-terapeutico, control<strong>lo</strong><br />
per il fol<strong>lo</strong>w-up nonché somm<strong>in</strong>istrazione di terapie antiblastiche <strong>in</strong> regime di ricovero<br />
giornaliero presso la struttura del 2° piano Busonera, che comprende Direzione,<br />
Segreteria, Centro operativo, Ufficio qualità; Day-Hospital con 7 posti letto, 13 poltrone<br />
e 5 ambulatori; Ambulatorio con 5 stanze (fol<strong>lo</strong>w-up); Sala attesa con 100 posti a<br />
sedere. Vengono annualmente effettuate oltre 12.000 visite di cui il 20% circa come<br />
prime visite, con una media di 50 chemioterapie giornaliere.<br />
Reparto: In regime di ricovero ord<strong>in</strong>ario vengono svolti accertamenti particolari nonché<br />
somm<strong>in</strong>istrazione di terapie antiblastiche, terapie con alte dosi di farmaci antiblastici<br />
e terapie di supporto. L’attuale struttura è provvisoriamente col<strong>lo</strong>cata nella palazz<strong>in</strong>a<br />
Radioterapia, <strong>in</strong> attesa di trasferimento presso la sede del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, e ospita 18 posti<br />
letto, di cui 2 <strong>in</strong> stanza protetta. Vengono mediamente effettuati circa 1.200 ricoveri<br />
all'anno con una degenza media di 6.3 giorni.<br />
Ufficio Qualità: E’ presente un Ufficio Qualità che periodicamente verifica i vari<br />
processi e macroprocessi attraverso verifiche ispettive <strong>in</strong>terne di cui viene fatto un<br />
piano annuale, riunioni periodiche del Team Qualità e Riesami della Direzione. Alcuni<br />
processi vengono verificati <strong>in</strong> base alle non conformità/reclami a cui seguono azioni<br />
correttive o di miglioramento. Tutela della privacy: è assicurata nelle forme più<br />
opportune per Ambulatori e Day-hospital tramite chiamata per numero e dalla<br />
modulistica appositamente firmata dal paziente. Ai pazienti viene somm<strong>in</strong>istrata una<br />
carta di accoglienza sia per il reparto che per il Day Hospital.<br />
Attività di Ricerca<br />
Viene qui di seguito fornita una s<strong>in</strong>tetica descrizione dei pr<strong>in</strong>cipali studi <strong>in</strong> atto:<br />
Carc<strong>in</strong>oma della mammella:<br />
<strong>in</strong> neoadiuvante è aperto uno studio nella paziente anziana con malattia<br />
<strong>lo</strong>calmente avanzata con Examestane seguito da chirurgia e da Tamoxifene.<br />
<strong>in</strong> adiuvante è aperto uno studio di confronto nelle pazienti con l<strong>in</strong>fonodi<br />
negativi fra Epirubic<strong>in</strong>a–Cic<strong>lo</strong>fosfamide-Taxotere verso Fluorouracile-<br />
Epirubic<strong>in</strong>a-Cic<strong>lo</strong>fosfamide e 2 studi osservazionali relativi al trattamento della<br />
paziente anziana.<br />
nella malattia metastatica sono aperti due studi di chemioterapia di I l<strong>in</strong>ea,<br />
uno di confronto fra Gemcitab<strong>in</strong>a-Taxo<strong>lo</strong> e Gemcitab<strong>in</strong>a-Taxotere ed un altro<br />
con Taxotere-Caelix-Hercept<strong>in</strong> nelle pazienti HER2+++; nella paziente anziana<br />
con recettori negativi o con recettori positivi ma non ormonosensibile dopo una<br />
l<strong>in</strong>ea di terapia ormonale, è <strong>in</strong> corso uno studio con Doxorubic<strong>in</strong>a liposomiale.<br />
ricerca delle cellule neoplastiche circolanti nel carc<strong>in</strong>oma mammario e<br />
considerazioni prognostiche.<br />
Carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto:<br />
<strong>in</strong> neoadiuvante sono aperti due studi relativi al trattamento chemioradioterapico<br />
del carc<strong>in</strong>oma del retto.<br />
<strong>in</strong> adiuvante sono aperti due studi randomizzati, uno con Bevacizumab-Xe<strong>lo</strong>x<br />
verso Bevacizumab-Folfox verso Folfox, ed un altro con Cetuximab-Folfox verso<br />
Folfox.<br />
nella malattia metastatica sono aperti due studi di chemioterapia di I l<strong>in</strong>ea,<br />
uno nel paziente anziano con <strong>lo</strong> schema “Muggia” e uno <strong>in</strong> pazienti<br />
previamente valutati per la mutazione del gene UGT, con Folfiri a dosi scalari.<br />
E’ <strong>in</strong> corso uno studio osservazionale prospettico nel paziente anziano affetto<br />
88
da carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>rettale radicalmente trattato o metastatizzato, esteso a vari<br />
centri italiani.<br />
nei pazienti con carc<strong>in</strong>oma dell’ano <strong>lo</strong>calmente avanzato è <strong>in</strong> corso uno studio<br />
con MMC-fluorouracile verso MMC-cisplat<strong>in</strong>o.<br />
sono <strong>in</strong> corso studi di farmacogenetica atti a valutare l’eventuale tossicità dei<br />
s<strong>in</strong>goli regimi nei pazienti (giovani e anziani) <strong>in</strong> trattamento con Ir<strong>in</strong>otecan,<br />
Oxaliplat<strong>in</strong>o, 5-Fluorouracile.<br />
Neoplasie polmonari:<br />
è aperto uno studio randomizzato di II l<strong>in</strong>ea nel<strong>lo</strong> NSCLC fra Taxotere verso<br />
Taxotere-V<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a/Gemcitab<strong>in</strong>a verso Taxotere-Capecitab<strong>in</strong>a e un altro con<br />
terapia di mantenimento con “Best Supportive Care” (BSC) verso placebo+BSC<br />
dopo terapia di <strong>in</strong>duzione.<br />
nel<strong>lo</strong> NSCLC al III stadio è aperto uno studio randomizzato con terapia di<br />
mantenimento con Iressa verso placebo dopo terapia di <strong>in</strong>duzione e uno studio<br />
con Zometa nella prevenzione delle metastasi ossee.<br />
Nel mesotelioma pleurico è <strong>in</strong> corso uno studio di I l<strong>in</strong>ea con Bevacizumab-<br />
Pemetrexed-Carboplat<strong>in</strong>o.<br />
Tumori cerebrali:<br />
sono <strong>in</strong> atto due studi per il glioblastoma multiforme, <strong>in</strong> I l<strong>in</strong>ea e nella recidiva<br />
è <strong>in</strong> corso un trial per il trattamento dei l<strong>in</strong>fomi cerebrali<br />
è <strong>in</strong> corso un trial per il trattamento del cordoma<br />
è <strong>in</strong> corso un trial per il trattamento dell’ependimoma recidivato<br />
è <strong>in</strong> corso uno trial per la valutazione del glioma nell’anziano<br />
sono <strong>in</strong> corso due trial relativi alla valutazione genetica dei tumori cerebrali<br />
Melanoma:<br />
<strong>in</strong> adiuvante nei pazienti <strong>in</strong> III stadio è <strong>in</strong> corso uno studio randomizzato con<br />
IFN somm<strong>in</strong>istrato con due diverse modalità; un altro <strong>in</strong> pazienti ad alto<br />
rischio con Cic<strong>lo</strong>fosfamide+peptidi <strong>in</strong> Montanide+IL-2 prima della dissezione<br />
l<strong>in</strong>fonodale per stadio III o dopo biopsia del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella negativa per<br />
stadio II verso so<strong>lo</strong> osservazione.<br />
nella malattia metastatica è aperto uno studio <strong>in</strong> I l<strong>in</strong>ea con DTIC-Cisplat<strong>in</strong>o-<br />
IL-2 verso Temozo<strong>lo</strong>mide.<br />
Cisplat<strong>in</strong>o-IL2 e <strong>in</strong> II l<strong>in</strong>ea con IPILIMUMAB.<br />
L<strong>in</strong>fomi non Hodgk<strong>in</strong>:<br />
nel l<strong>in</strong>foma follicolare a cellule B di grado I-II-IIIA è previsto uno studio<br />
randomizzato a 3 bracci.<br />
nel l<strong>in</strong>foma follicolare grado III B è previsto uno studio con CT a alte dosi e<br />
trapianto di cellule stam<strong>in</strong>ali; nel LNH dell’anziano sono attivi 2 studi<br />
rispettivamente nei pazienti fragili e non.<br />
89
Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica<br />
Responsabile: Dott.ssa Alessandra Galligioni, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-8272248<br />
e-mail: alessandra.galligioni@ioveneto.it<br />
ORGANICO<br />
Dott.ssa Lisa Bado<br />
Laureato Tecnico di Lab. Biomedico<br />
Dott.ssa Manuela Bortolami<br />
Laureata Tecnico di Lab. Biomedico<br />
Sig.ra Barbara Buoso<br />
Tecnico di Lab. Biomedico<br />
Dott. Gian Maria Pennelli<br />
Medico-Chirurgo<br />
MISSION<br />
La Unità Operativa di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica ha come compito istituzionale la<br />
diagnostica della pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica. L'attività diagnostica utilizza metodiche<br />
isto<strong>lo</strong>giche, istochimiche, immuno-istochimiche e di bio<strong>lo</strong>gia molecolare, e si realizza<br />
nel contesto di un network culturale e operativo con le divisioni mediche e chirurgiche<br />
dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto ricercando quelle s<strong>in</strong>ergie che, nella area cl<strong>in</strong>ica e della<br />
ricerca, costituiscono elemento fondante e peculiare dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
L'<strong>in</strong>tegrazione operativa con le Unità dell'Istituto presuppone uno strettissimo<br />
raccordo con le strutture che, nella Azienda Ospedaliera padovana e nella rete<br />
sanitaria del Veneto, sono co<strong>in</strong>volte nella attività onco<strong>lo</strong>gica, e <strong>in</strong> particolare con l'U.O.<br />
Complessa di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica II, diretta dal Prof. M. Rugge, da cui l'Unità<br />
Semplice amm<strong>in</strong>istrativamente dipende.<br />
Attività Assistenziale<br />
Tipo<strong>lo</strong>gia delle attività svolte:<br />
Screen<strong>in</strong>g della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica (prevenzione secondaria)<br />
Diagnosi delle lesioni pre-tumorali e valutazione del rischio neoplastico<br />
Diagnosi (anche <strong>in</strong>traoperatoria) e stadiazione pato<strong>lo</strong>gica di neoplasia<br />
Diagnostica del "l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella"<br />
Co<strong>in</strong>volgimento nell'attività di trapianto d'organo <strong>in</strong> pazienti portatori di<br />
neoplasia<br />
Diagnostica cito<strong>lo</strong>gica della pato<strong>lo</strong>gia pre-tumorale e neoplastica<br />
Orientamento e personalizzazione della terapia ant<strong>in</strong>eoplastica<br />
Valutazione di efficacia delle terapie<br />
Partecipazione all'attività del "Registro Tumori"<br />
Attività di Ricerca<br />
L'attività di ricerca si svolge <strong>in</strong> stretta s<strong>in</strong>ergia con l'U.O. Complessa di Anatomia<br />
Pato<strong>lo</strong>gica diretta dal Prof. M. Rugge, fortemente dedicata ad <strong>in</strong>tegrare attività cl<strong>in</strong>ica e<br />
di ricerca, con stretti collegamenti <strong>in</strong>ternazionali. La ricarca traslazionale costituisce<br />
un elemento caratterizzante della II U.O. di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica, con particolare<br />
riferimento alla caratterizzazione cl<strong>in</strong>ico-bio<strong>lo</strong>gica delle lesioni pre-tumorali e tumorali<br />
avanzate. Nell'area veneta, la U.O. di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica è co<strong>in</strong>volta nella<br />
standardizzazione dei protocolli diagnostico-terapeutici della pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica,<br />
perseguendo l'obiettivo di migliorare l’assistenza sanitaria onco<strong>lo</strong>gica del Veneto.<br />
90
Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare<br />
Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Responsabile: Prof. Alberto Amadori, Medico-Chirurgo<br />
Tel.: 049-821 5804<br />
e-mail: albido@unipd.it<br />
Nato a Firenze il 18 febbraio 1949. Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e<br />
Chirurgia con <strong>lo</strong>de presso l’Università Cattolica del Sacro<br />
Cuore di Roma nel 1973. Dip<strong>lo</strong>ma di Specializzazione <strong>in</strong><br />
Malattie dell’apparato digerente e <strong>in</strong> Allergo<strong>lo</strong>gia ed<br />
Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica. 1975 e 1976: Soggiorni di studio<br />
presso il Laboratorio di Ricerca della Banca Nazionale del<br />
Sangue di Amsterdam, presso il Medical College di Londra e<br />
presso l’Università di Oxford. Ricercatore Universitario<br />
Confermato presso la Cattedra di Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica dell’Università di Firenze dal<br />
1981; nel 1984 si trasferisce come Ricercatore presso l’Università di Padova, Istituto di<br />
Onco<strong>lo</strong>gia. Professore Associato di Immuno<strong>lo</strong>gia dall’AA. 1999-00 presso l'Ateneo di<br />
Padova. Professore Ord<strong>in</strong>ario di Immuno<strong>lo</strong>gia (SSD MED/04) dal 2002. Dal 2003<br />
Responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare<br />
Onco<strong>lo</strong>gica dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />
È autore di oltre 240 lavori scientifici, di cui 140 <strong>in</strong> extenso, con oltre 100 lavori<br />
orig<strong>in</strong>ali <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese pubblicati su riviste <strong>in</strong>ternazionali con “Referees”; 11 lavori<br />
monografici <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese; 28 lavori <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana; 9 capitoli di libri o trattati.<br />
Perno dell’attività di ricerca è il complesso rapporto tumore-ospite, con particolare<br />
riferimento ai meccanismi di cancerogenesi nei pazienti immunocompromessi.<br />
Appartenenza a Società <strong>Scientific</strong>he: Società Italiana di Pato<strong>lo</strong>gia; Gruppo di<br />
Cooperazione <strong>in</strong> Immuno<strong>lo</strong>gia (GCI); Società Italiana di Cancero<strong>lo</strong>gia (SIC): Società<br />
Italiana di Immuno<strong>lo</strong>gia, Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica e Allergo<strong>lo</strong>gia; American Association of<br />
Immuno<strong>lo</strong>gists. Membro del Consiglio Direttivo GCI per il periodo 1989-1995. Membro<br />
del Consiglio Direttivo IFIS (Italian Federation of Immuno<strong>lo</strong>gical Societies) dal 1992 al<br />
1995, e della SIC dal <strong>2005</strong> ad oggi.<br />
Impegni accademici e istituzionali: Membro della Commissione <strong>Scientific</strong>a della<br />
Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia dell’Università di Padova dal 1996 al 1999 e dal 2004<br />
ad oggi; Membro della Commissione <strong>Scientific</strong>a di Ateneo per le Aree 06 (Bio<strong>lo</strong>gia e<br />
Medic<strong>in</strong>a) e 07 (Medic<strong>in</strong>a) dell’Università di Padova dal 2001 ad oggi; Direttore della<br />
Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia dell’Università di Padova (AA 2003/04-<br />
2006/07); ViceDirettore del Dipartimento di Scienze Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche<br />
dell’Università di Padova dal 2001 al 2006; Direttore del Dipartimento di Scienze<br />
Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche dall'Ottobre 2006 ad oggi<br />
ORGANICO<br />
Dott.ssa Annarosa Del Mistro<br />
Dirigente medico – Sostituto del Direttore<br />
Responsabile del Sistema Qualità<br />
Dott.ssa Roberta Bertorelle,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Laura Bonaldi,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott. V<strong>in</strong>cenzo Bronte,<br />
Dirigente Medico<br />
Dott.ssa Maria Luisa Calabrò,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott. V<strong>in</strong>cenzo Cim<strong>in</strong>ale,<br />
Ricercatore Universitario, Dirigente<br />
Medico<br />
Prof.ssa Emma D’Andrea,<br />
Professore Associato, Dirigente Medico<br />
91
Prof.ssa Anita De Rossi,<br />
Professore Straord<strong>in</strong>ario, Dirigente Bio<strong>lo</strong>go -<br />
Responsabile U.O. Semplice di Viro<strong>lo</strong>gia<br />
Onco<strong>lo</strong>gica<br />
Dott. Giovanni Esposito,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Antonella Facch<strong>in</strong>etti,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Susanna Mandruzzato,<br />
Ricercatore Universitario, Dirigente<br />
Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Chiara Men<strong>in</strong>,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott. Marco Montagna,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott. Antonio Rosato,<br />
Ricercatore Universitario, Dirigente<br />
Medico<br />
Dott.ssa Daniela Saggioro,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Dott.ssa Rita Zamarchi,<br />
Dirigente Medico<br />
Dott.ssa Marisa Zanchetta,<br />
Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
Prof.ssa Paola Zanovel<strong>lo</strong>,<br />
Professore Associato, Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />
MISSION<br />
L’Unità Operativa Complessa di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica ha<br />
come vocazione la messa a punto, la standardizzazione e l’esecuzione di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />
molecolari e approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi che consentano una diagnostica avanzata,<br />
un fol<strong>lo</strong>w-up ed una terapia appropriata dei pazienti con neoplasie solide ed<br />
emato<strong>lo</strong>giche.<br />
Questo obiettivo primario viene perseguito essenzialmente attraverso:<br />
1. la simbiosi tra ricerca ed assistenza, perseguita nella conv<strong>in</strong>zione che una buona<br />
pratica cl<strong>in</strong>ica non possa essere disgiunta da una buona ricerca cl<strong>in</strong>ica e<br />
precl<strong>in</strong>ica;<br />
2. l’aggiornamento cont<strong>in</strong>uo del personale sui temi di maggior rilievo immuno<strong>lo</strong>gico<br />
ed onco<strong>lo</strong>gico, raggiunto non so<strong>lo</strong> attraverso la frequentazione di sem<strong>in</strong>ari, corsi e<br />
congressi ma anche attraverso strette e costanti collaborazioni con i laboratori di<br />
riferimento <strong>in</strong> campo <strong>in</strong>ternazionale;<br />
3. il tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g puntiglioso del personale tecnico e l’osservanza di rigorosi protocolli<br />
esecutivi nelle diverse tecniche laboratoristiche, nonché delle più rigorose norme di<br />
sicurezza per la protezione degli operatori dal biohazard bio<strong>lo</strong>gico;<br />
4. la stretta collaborazione con gli Onco<strong>lo</strong>gi Medici padovani e dell’<strong>in</strong>tero<br />
comprensorio veneto, nell’ottica della massima diffusione della diagnostica più<br />
avanzata;<br />
5. la ricerca di s<strong>in</strong>ergie tra Università, Azienda Ospedaliera e <strong>IOV</strong> nella prospettiva di<br />
un’implementazione delle rispettive competenze;<br />
6. la comprensione e il rispetto delle esigenze e delle aspettative di un’utenza<br />
particolarmente sensibile quale quella dei pazienti onco<strong>lo</strong>gici e dei <strong>lo</strong>ro familiari.<br />
Attività assistenziale<br />
Presso i nostri laboratori vengono effettuati esami diagnostici utili per la<br />
caratterizzazione, la prognosi e le <strong>in</strong>dicazioni terapeutiche delle pr<strong>in</strong>cipali pato<strong>lo</strong>gie<br />
neoplastiche. Le pr<strong>in</strong>cipali pato<strong>lo</strong>gie e settori di <strong>in</strong>teresse del servizio sono:<br />
pato<strong>lo</strong>gie oncoemato<strong>lo</strong>giche; leucemia mie<strong>lo</strong>ide cronica; leucemia promie<strong>lo</strong>citica;<br />
l<strong>in</strong>foma mantellare; l<strong>in</strong>foma follicolare; l<strong>in</strong>fomi/leucemie; tumori del co<strong>lo</strong>n-retto;<br />
s<strong>in</strong>drome di Li-Fraumeni; tumori cerebrali; tumori ereditari femm<strong>in</strong>ili; melanoma<br />
ereditario; carc<strong>in</strong>omi e lesioni displastiche della cervice uter<strong>in</strong>a; sarcoma di Kaposi;<br />
immunodeficienza e immunoricostituzione; farmacogenomica.<br />
Attività di Ricerca<br />
92
Nella Unità sono attivi circa 100 operatori, distribuiti tra personale universitario,<br />
personale dell'Azienda Ospedaliera di Padova, Specializzandi <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia, Dottorandi<br />
<strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia e Onco<strong>lo</strong>gia Chirurgica, borsisti, tiroc<strong>in</strong>anti, studenti <strong>in</strong> preparazione<br />
della tesi di laurea. Com'è <strong>lo</strong>gico attendersi <strong>in</strong> una struttura di queste dimensioni, le<br />
attività di ricerca sono discretamente differenziate, pur concentrandosi tutte sul fi<strong>lo</strong>ne<br />
dell'onco<strong>lo</strong>gia e dell'immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori. L'attività di ricerca è, coerentemente alla<br />
missione accademica della Sezione, strettamente embricata con l'attività assistenziale<br />
e didattica. Ricordiamo s<strong>in</strong>teticamente i più importanti temi sviluppati.<br />
a) Temi di immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori<br />
1) approcci <strong>in</strong>novativi di terapia genica anti-angiogenica<br />
La progressione e la crescita dei tumori presuppongono la necessità che i tumori stessi<br />
svilupp<strong>in</strong>o una rete vascolare <strong>in</strong> grado di fornire nutrimento ed ossigenazione alle<br />
cellule neoplastiche. Tale fenomeno, noto come "neoangiogenesi tumorale", può<br />
rappresentare un significativo bersaglio nell'immunoterapia dei tumori: se ogni tumore<br />
per accrescersi ha bisogno di nutrienti che gli vengono forniti mediante i vasi<br />
sanguigni che <strong>lo</strong> circondano, riducendo tale apporto si potrebbe ritardare o b<strong>lo</strong>ccare la<br />
crescita neoplastica. Gli <strong>in</strong>ibitori dell’angiogenesi dovrebbero comunque essere<br />
somm<strong>in</strong>istrati ai pazienti per tempi prolungati per ottenere un effetto terapeutico<br />
duraturo: da qui l’idea di utilizzare vettori virali per trasferire i rispettivi geni, <strong>in</strong> modo<br />
che siano le cellule stesse dell’ospite a produrre fattori <strong>in</strong> grado di ostacolare la<br />
vascolarizzazione del tumore. L’approccio che si è scelto è stato quel<strong>lo</strong> della terapia<br />
genica, ovvero il trasferimento nel malato di opportuni geni terapeutici. Le ricerche <strong>in</strong><br />
questa direzione sono per ora limitate esclusivamente a modelli animali; è tuttavia<br />
evidente la speranza di poterne trasferire le acquisizioni anche <strong>in</strong> ambito umano <strong>in</strong><br />
tempi medio/lunghi.<br />
2) approcci <strong>in</strong>novativi di immunoterapia dei tumori<br />
L'immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori ha conosciuto negli ultimi 30 anni alterne fortune, legate<br />
essenzialmente alla difficoltà di evocare risposte immunitarie efficaci contro i tumori.<br />
Le neoplasie <strong>in</strong>fatti possono esprimere antigeni specifici, la cui immunogenicità è<br />
peraltro relativamente scarsa. Nei nostri laboratori sono al<strong>lo</strong> studio modelli di tumori<br />
sperimentali che prevedono l'impiego di ceppi mur<strong>in</strong>i convenzionali e transgenici, <strong>in</strong><br />
cui viene valutata l'efficacia preventiva e/o terapeutica di nuove formulazioni vacc<strong>in</strong>ali<br />
che fanno uso di costrutti plasmidici a DNA, costrutti virali ricomb<strong>in</strong>anti, cellule<br />
dendritiche. A questa ricerca si sono affiancati progressivamente studi condotti su<br />
pazienti portatori di tumore: ad esempio, viene condotto uno studio che prevede la<br />
valutazione nel sangue periferico e nella massa tumorale dell'assetto immuno<strong>lo</strong>gico di<br />
pazienti con melanoma, alcuni dei quali sottoposti a vacc<strong>in</strong>azione con peptidi. In<br />
questo ambito, il gruppo di ricerca ha partecipato ad un trial cl<strong>in</strong>ico di fase I/II per la<br />
vacc<strong>in</strong>azione con peptidi di antigeni tumorali di pazienti con melanoma, coord<strong>in</strong>ato<br />
dall'Istituto Pasteur (Parigi).<br />
3) cellule mie<strong>lo</strong>idi ad attivita' soppressoria sulla risposta anti-tumorale<br />
Tra le strategie che i tumori adottano per sfuggire al control<strong>lo</strong> del sistema immunitario<br />
dell'ospite vi è la capacità delle cellule tumorali di <strong>in</strong>durre nel paziente uno stato di<br />
immunodepressione. Nei pazienti con pato<strong>lo</strong>gia neoplastica l’abilità del sistema<br />
immune di rilevare e distruggere le cellule tumorali può qu<strong>in</strong>di essere notevolmente<br />
compromessa, e questo deficit può rappresentare una delle cause alla base del<strong>lo</strong><br />
scarso successo dei protocolli cl<strong>in</strong>ici di immunoterapia attiva condotti su pazienti<br />
portatori di tumori solidi. Il nostro progetto si propone di caratterizzare,<br />
fenotipicamente e funzionalmente, le cellule mie<strong>lo</strong>idi soppressorie (MSC) isolate dagli<br />
organi l<strong>in</strong>foidi secondari e dalla massa tumorale, al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>dividuare marcatori<br />
specifici di questa popolazione cellulare e def<strong>in</strong>ire vie biochimiche co<strong>in</strong>volte nell'attività<br />
soppressoria che tali cellule esercitano nei confronti dei l<strong>in</strong>fociti T tumore-specifici. E'<br />
<strong>in</strong> corso anche una comparazione del profi<strong>lo</strong> trascrizionale di MSC <strong>in</strong> diverse<br />
93
situazioni funzionali e/o ottenute da distretti anatomici differenti. Sulla base dei dati<br />
ottenuti s<strong>in</strong>o ad ora è possibile affermare che le MSC impiegano enzimi chiave del<br />
metabolismo dell’am<strong>in</strong>oacido arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a, quali arg<strong>in</strong>asi (Arg) e ossido nitrico s<strong>in</strong>tetasi<br />
(NOS), per determ<strong>in</strong>are nei l<strong>in</strong>fociti T attivati dall’antigene uno stato di paralisi<br />
funzionale. Questa prima conclusione ci permette di del<strong>in</strong>eare nuove strategie<br />
farmaco<strong>lo</strong>giche, <strong>in</strong> grado di neutralizzare <strong>in</strong> vivo l'azione delle cellule soppressorie, il<br />
cui impiego possa potenziare l'efficacia terapeutica di protocolli di vacc<strong>in</strong>azione anti<br />
tumorale.<br />
4) malattie l<strong>in</strong>foproliferative dei l<strong>in</strong>fociti b<br />
La l<strong>in</strong>fomagenesi è fenomeno complesso, probabilmente a più tappe, nel corso del<br />
quale entrano <strong>in</strong> gioco caratteristiche <strong>in</strong>erenti la cellula tumorale e fattori diversi<br />
propri dell’ospite, tra i quali soprattutto quelli immunitari. Studi epidemio<strong>lo</strong>gici hanno<br />
evidenziato un’ <strong>in</strong>cidenza di l<strong>in</strong>fomi di tipo B non-Hodgk<strong>in</strong> nei soggetti<br />
immunodepressi da 20 a 50 volte superiore rispetto alla popolazione normale. Il dato è<br />
rilevante, se consideriamo il numero crescente di pazienti trapiantati <strong>in</strong> profilassi<br />
immunosoppressiva o di pazienti sieropositivi per HIV, tuttavia i meccanismi che<br />
contribuiscono al<strong>lo</strong> sviluppo di queste pato<strong>lo</strong>gie l<strong>in</strong>foproliferative non sono ancora<br />
chiariti. Per contribuire alla comprensione di questi aspetti, il nostro gruppo di lavoro<br />
nell’arco degli ultimi vent’anni ha sviluppato <strong>lo</strong> studio della genesi delle pato<strong>lo</strong>gie<br />
immunoproliferative B lungo due direttive pr<strong>in</strong>cipali:<br />
1. <strong>lo</strong> studio delle alterazioni del compartimento l<strong>in</strong>focitario B sottoposto ad una<br />
stimolazione antigenica cronica <strong>in</strong> presenza di una drastica riduzione del l<strong>in</strong>fociti T<br />
CD4, qual è l’<strong>in</strong>fezione da HIV;<br />
2. <strong>lo</strong> studio del model<strong>lo</strong> del topo SCID, nel quale si sviluppano, a seguito dell’<strong>in</strong>ocu<strong>lo</strong> di<br />
PBMC da donatori EBV+, l<strong>in</strong>fomi umani con caratteristiche simili ai l<strong>in</strong>fomi<br />
immunoblastici dell’ospite immunocompromesso.<br />
EBV è un herpesvirus che ha attività trasformante <strong>in</strong> vitro ed è associato a numerose<br />
pato<strong>lo</strong>gie neoplastiche <strong>in</strong> vivo. L'<strong>in</strong>fezione con EBV trasforma i l<strong>in</strong>fociti B rest<strong>in</strong>g <strong>in</strong><br />
cellule l<strong>in</strong>foblastoidi attivamente proliferanti (LCL) che possono orig<strong>in</strong>are l<strong>in</strong>ee cellulari<br />
immortalizzate; questa capacità trasformante è centrale nella genesi delle malattie<br />
l<strong>in</strong>foproliferative e dei l<strong>in</strong>fomi EBV-associati che <strong>in</strong>sorgono <strong>in</strong> un contesto di<br />
immunodepressione causato da <strong>in</strong>fezioni (ad esempio il virus HIV, agente causale di<br />
AIDS) o per trattamento farmaco<strong>lo</strong>gico post-trapianto.<br />
- Studio del profi<strong>lo</strong> molecolare di EBV nei pazienti a rischio di neoplasie virusassociate<br />
La genesi delle lesioni l<strong>in</strong>foproliferative post-trapianto e dei l<strong>in</strong>fomi è multifasica e non<br />
ancora completamente chiarita. L'espansione di cellule EBV-<strong>in</strong>fettate costituisce,<br />
comunque, una tappa <strong>in</strong>iziale nel processo di l<strong>in</strong>fomagenesi. L' <strong>in</strong>cremento di EBV<br />
nelle cellule di sangue periferico potrebbe costituire un marcatore diagnostico precoce.<br />
Lo studio prevede di def<strong>in</strong>ire <strong>lo</strong> stato latente/litico di EBV e la d<strong>in</strong>amica virale nei<br />
pazienti a rischio di sviluppare l<strong>in</strong>fomi EBV-associati (vedi anche sezione Pato<strong>lo</strong>gia<br />
associata ad HIV). - L<strong>in</strong>fomagenesi da EBV: <strong>in</strong>terazioni tra prote<strong>in</strong>e virali e te<strong>lo</strong>merasi<br />
Ana<strong>lo</strong>gamente alla maggior parte dei tumori, le neoplasie EBV-associate mantengono<br />
la capacità di proliferare <strong>in</strong>def<strong>in</strong>itamente attraverso l'attivazione impropria di hTERT,<br />
la componente catalitica del complesso della te<strong>lo</strong>merasi. Benché l'attivazione della<br />
te<strong>lo</strong>merasi sia un requisito essenziale nel processo oncogenetico, i meccanismi<br />
responsabili della sua attivazione <strong>in</strong> corso di l<strong>in</strong>fomagenesi EBV-<strong>in</strong>dotta sono ancora<br />
da chiarire. Comprendere questi aspetti e chiarire i rapporti tra espressione di hTERT<br />
e cic<strong>lo</strong> latente/litico virale è anche rilevante al f<strong>in</strong>e di disegnare nuove strategie<br />
terapeutiche.<br />
b) Temi di onco<strong>lo</strong>gia molecolare e viro<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica<br />
1) alterazioni molecolari nei tumori solidi ed emato<strong>lo</strong>gici<br />
Il cont<strong>in</strong>uo aumento delle conoscenze dei complessi pathway molecolari co<strong>in</strong>volti nel<br />
cancro sta fornendo alla ricerca traslazionale sempre maggiori possibilità <strong>in</strong> ambito<br />
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diagnostico e prognostico. Le lesioni molecolari diventano qu<strong>in</strong>di dei marcatori di<br />
neoplasia utili nella pratica cl<strong>in</strong>ica.<br />
• Una recente l<strong>in</strong>ea di ricerca riguarda l’analisi di alterazioni cromosomiche negli<br />
oligodendrogliomi, alterazioni che <strong>in</strong>dividuano un gruppo di pazienti responsivi alla<br />
chemioterapia con miglior prognosi.<br />
• Lo studio della metilazione del promotore del gene MGMT può essere <strong>in</strong>vece utilizzato<br />
per identificare quei pazienti che, presentando una ridotta espressione del gene e<br />
qu<strong>in</strong>di un basso livel<strong>lo</strong> enzimatico, sono <strong>in</strong> grado di rispondere <strong>in</strong> maniera più efficace<br />
al trattamento con agenti alchilanti, come nitrosuree e temozo<strong>lo</strong>mide, che<br />
rappresentano, al momento attuale, i pr<strong>in</strong>cipali farmaci utilizzati nel trattamento dei<br />
tumori cerebrali.<br />
• In oltre il 90% dei casi di HNPCC (carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>rettale ereditario non poliposico) si<br />
riscontra una particolare forma di alterazione molecolare, l’<strong>in</strong>stabilità dei<br />
microsatelliti, che può qu<strong>in</strong>di rappresentare un utile marker per identificare famiglie<br />
HNPCC. Nell’ambito di un progetto <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are viene condotta l’analisi dei<br />
microsatelliti con l’obiettivo di <strong>in</strong>dividuare dei criteri di selezione dei pazienti, da<br />
sottoporre al test di screen<strong>in</strong>g, che devono tener conto delle caratteristiche e delle<br />
peculiarità della popolazione <strong>lo</strong>cale e <strong>in</strong>dirizzare i pazienti all’analisi mutazionale dei 2<br />
geni (MSH2 e MLH1) più frequentemente alterati.<br />
• Una l<strong>in</strong>ea di ricerca collaterale, resa anche possibile delle tecniche molecolari messe<br />
a punto per il dosaggio nelle cellule tumorali e liquidi bio<strong>lo</strong>gici dei trascritti di hTERT,<br />
si propone di valutare il possibile significato di hTERT come marcatore tumorale.<br />
Obiettivi di questo studio sono determ<strong>in</strong>are se l' espressione di hTERT varia con la<br />
progressione della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica, valutare la possibilità di dosare i trascritti di<br />
hTERT nel sangue, determ<strong>in</strong>are se vi è correlazione tra i livelli dei trascritti di hTERT<br />
circolanti e quelli nel tumore. I risultati del<strong>lo</strong> studio dovrebbero chiarire se la<br />
determ<strong>in</strong>azione della te<strong>lo</strong>merasi circolante può costituire un marcatore per la diagnosi<br />
precoce di tumore e per il monitoraggio della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica attraverso<br />
metodiche non <strong>in</strong>vasive.<br />
2) analisi molecolare dell'espressione di virus oncogeni<br />
L'attivita' di ricerca e' <strong>in</strong>centrata sull'analisi dei meccanismi molecolari che controllano<br />
l'espressione e la replicazione del retrovirus leucemogeno umano HTLV-1 e del virus<br />
HHV-8, associato alla comparsa di sarcoma di Kaposi. Questi studi hanno portato alla<br />
scoperta di nuovi geni espressi da HTLV-1 attraverso splic<strong>in</strong>g alternativo.<br />
Successivamente, gli studi sono stati diretti alla ricerca del meccanismo di azione delle<br />
prote<strong>in</strong>e codificate da questi geni, e hanno condotto all'analisi delle <strong>in</strong>terazione fra<br />
prote<strong>in</strong>e virali e processi cellulari preposti al control<strong>lo</strong> del trasporto<br />
nucleocitoplasmatico di macromolecole. Inoltre, gli studi sulla prote<strong>in</strong>a p13II di HTLV-<br />
1 hanno rivelato che questa si <strong>lo</strong>calizza elettivamente a livel<strong>lo</strong> mitocondriale e modifica<br />
la struttura e la funzione di questi organelli. Questi ultimi risultati hanno dato orig<strong>in</strong>e<br />
ad un fi<strong>lo</strong>ne di ricerca, attualmente <strong>in</strong> corso, volto a def<strong>in</strong>ire il ruo<strong>lo</strong> delle funzioni<br />
mitocondriali nella strategia di replicazione di HTLV-1, delle sue proprieta'<br />
patogenetiche e, piu' <strong>in</strong> generale, dei processi di trasformazione neoplastica. Accanto a<br />
queste l<strong>in</strong>ee di ricerca, è attivo l'<strong>in</strong>teresse verso i meccanismi di trasmissione di HHV-8<br />
e le alterazioni molecolari responsabili della trasformazione neoplastica e <strong>lo</strong> stabilirsi<br />
dei cosiddetti "peritoneal effusion lymphomas".<br />
3) studio dei papil<strong>lo</strong>mavirus umani (hpv) nei carc<strong>in</strong>omi e nelle lesioni pre-neoplastiche<br />
dell'area ano-genitale<br />
I papil<strong>lo</strong>mavirus umani sono ezio<strong>lo</strong>gicamente associati al carc<strong>in</strong>oma della cervice<br />
uter<strong>in</strong>a. La persistenza dell’<strong>in</strong>fezione con alcuni fra i più di 100 diversi tipi di HPV (<strong>in</strong><br />
particolare il tipo 16) rappresenta il fattore di maggior rischio di sviluppo del<br />
carc<strong>in</strong>oma cervicale. So<strong>lo</strong> una piccola parte delle donne con <strong>in</strong>fezione persistente<br />
sviluppa lesioni displastiche gravi, poiché altri fattori virali e fattori legati all’ospite<br />
<strong>in</strong>fluenzano la storia naturale dell’<strong>in</strong>fezione da HPV. Inoltre, la stretta associazione<br />
causale fra HPV e carc<strong>in</strong>oma cervicale rappresenta il presupposto sia per una<br />
95
prevenzione primaria mediante l’utilizzo di vacc<strong>in</strong>i che prevengono l’<strong>in</strong>fezione, che per<br />
il possibile utilizzo di test per la ricerca di HPV al f<strong>in</strong>e di aumentare l’efficacia della<br />
prevenzione secondaria. Gli studi svolti ed <strong>in</strong> corso presso la nostra Sezione sui<br />
papil<strong>lo</strong>mavirus umani riguardano la ricerca, tipizzazione e caratterizzazione degli HPV<br />
<strong>in</strong> carc<strong>in</strong>omi e lesioni pre-neoplastiche cervico-vag<strong>in</strong>ali e ano-genitali; quelli più<br />
significativi sono: A) uno studio prospettico (<strong>in</strong>iziato nel 1995) di donne<br />
immunodepresse per <strong>in</strong>fezione da virus dell’immunodeficienza; B) uno studio<br />
prospettico <strong>in</strong> donne immunocompetenti e immunodepresse con <strong>in</strong>fezione da HPV tipo<br />
16; C) uno studio multicentrico randomizzato sull’utilizzo di un test HPV nel<strong>lo</strong><br />
screen<strong>in</strong>g del cervico-carc<strong>in</strong>oma.<br />
4) neoplasie eredo-familiari<br />
Il 5-10% circa di tutti i tumori si sviluppano su base eredo-familiare. Nel corso degli<br />
ultimi 10 anni le nostre ricerche si sono focalizzate sul<strong>lo</strong> studio delle basi genetiche<br />
dei tumori ereditari con particolare riferimento ai carc<strong>in</strong>omi mammario ed ovarico e,<br />
più recentemente, al melanoma cutaneo maligno. Mutazioni a carico dei geni BRCA1 e<br />
BRCA2 sono responsabili di buona parte dei carc<strong>in</strong>omi mammari ed ovarici ad<br />
ezio<strong>lo</strong>gia eredo-familiare, mentre alterazioni dei geni CDKN2A e CDK4 rendono conto<br />
di parte dei melanomi cutanei maligni che <strong>in</strong>sorgono <strong>in</strong>dividui geneticamente<br />
predisposti. Il nostro Servizio e’ attivamente co<strong>in</strong>volto <strong>in</strong> uno studio multidiscipl<strong>in</strong>are<br />
teso all’identificazione, reclutamento e sorveglianza di famiglie ad alto rischio. I<br />
pr<strong>in</strong>cipali temi, oggetto delle ricerche attualmente condotte nel nostro laboratorio,<br />
possono essere riassunti nei seguenti punti:<br />
1) Analisi mutazionale dei geni BRCA1-2, CDKN2A e studio delle correlazioni<br />
genotipo/fenotipo.<br />
2) Messa a punto di nuove strategie di screen<strong>in</strong>g mutazionale <strong>in</strong> grado di identificare<br />
alterazioni genetiche non convenzionali.<br />
3) Caratterizzazione della rilevanza patogenetica di varianti geniche a significato<br />
ignoto.<br />
4) Identificazione di geni/alleli a bassa penetranza e studio della <strong>lo</strong>ro potenziale azione<br />
modulatrice nei confronti di mutazioni nei geni ad alta penetranza.<br />
96
Attività Cl<strong>in</strong>ica<br />
<strong>in</strong> cifre<br />
97
Attività cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong> cifre<br />
L’IRCCS - Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è stato attivato il 01.03.2006 a seguito della<br />
DGRV n. 26 del dicembre <strong>2005</strong>. Secondo la delibera regionale dispone di 79 posti letto<br />
di ricovero ord<strong>in</strong>ario suddivisi <strong>in</strong> 52 di area medica e 27 di area chirurgica e 42 di<br />
ricovero diurno, di cui 37 di Day Hospital e 5 di Day Surgery. La ristrutturazione <strong>in</strong><br />
corso dell’Ospedale Busonera, sede dell’Istituto, non ha consentito il pieno avvio delle<br />
attività cl<strong>in</strong>iche che saranno poste a regime nel corso del <strong>2007</strong>. Di seguito vengono<br />
riportate le pr<strong>in</strong>cipali attività cl<strong>in</strong>iche svolte dall’Istituto nel corso del 2006.<br />
Area di degenza – posti letto deliberati (DGRV 199 del 30 gennaio <strong>2007</strong>)<br />
Area Medica<br />
Regime ord<strong>in</strong>ario 52<br />
Day hospital 37<br />
Totale 89<br />
Area Chirurgica<br />
Regime ord<strong>in</strong>ario 25<br />
Day surgery 5<br />
T.I.P.O. 2<br />
Totale 32<br />
Totale posti letto 121<br />
Area di degenza – posti letto attualmente presenti per unità operativa<br />
Area Medica<br />
Regime<br />
ord<strong>in</strong>ario<br />
Day<br />
Hospital<br />
Onco<strong>lo</strong>gia medica 1 6 15<br />
Onco<strong>lo</strong>gia medica 2 20 14<br />
Radioterapia 26 8<br />
Totale 52 37<br />
Area Chirurgica<br />
Regime<br />
ord<strong>in</strong>ario<br />
Day<br />
Surgery<br />
Chirurgia onco<strong>lo</strong>gica 10 3<br />
T.I.P.O. 2<br />
Totale 12 3<br />
Totale posti letto 64 40<br />
99
2006<br />
DRG Chirurgi – dati 2006<br />
Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 10.05<br />
Ricoveri diurni 3.03<br />
Totale 6.42<br />
Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 3.18<br />
Ricoveri diurni 0.84<br />
Totale 1.97<br />
Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 8905<br />
Ricoveri diurni 2077<br />
Totale 5378<br />
DRG Medici – dati 2006<br />
Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 6.25<br />
Ricoveri diurni 3.91<br />
Totale 4.44<br />
Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 0.83<br />
Ricoveri diurni 0.66<br />
Totale 0.70<br />
Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 2110<br />
Ricoveri diurni 1673<br />
Totale 1771<br />
DRG chirurgici<br />
Interventi esofago, stomaco, duodeno età > 17<br />
senza cc<br />
Procedure diagnostiche epatobiliari<br />
Intervento chirurgico esteso non correlato alla<br />
diagnosi<br />
Altri <strong>in</strong>terventi sull'apparato digerente con cc<br />
Alterazioni mie<strong>lo</strong>proliferative con cc<br />
Interventi pancreas fegato e di shunt senza cc<br />
Interventi sulle vie biliari<br />
Interventi esofago stomaco, duodeno età > 17<br />
con cc<br />
Interventi pancreas fegato e di shunt con cc<br />
1.54<br />
2.45<br />
2.7<br />
2.73<br />
2.77<br />
2.92<br />
3.19<br />
5.5<br />
6.34<br />
Trapianto di mi dol<strong>lo</strong> osse o<br />
15.99<br />
100
DRG medici<br />
Altre alterazioni mie<strong>lo</strong>proliferative con cc<br />
Malattie cardiovascolari<br />
Embolia polmonare<br />
Ne oplasie de ll'apparato re spiratorio<br />
Setticemia età > 17<br />
Neoplasie maligne apparato digerente con cc<br />
L<strong>in</strong>foma e leucemia non acuta con cc<br />
Infezioni e <strong>in</strong>fiammazioni respiratorie età > 17<br />
con cc<br />
Riabilitazione<br />
Leucemia acuta senza <strong>in</strong>terventi chirurgici<br />
maggiori età > 17<br />
1.33<br />
1.41<br />
1.44<br />
1.52<br />
1.52<br />
1.57<br />
1.68<br />
1.75<br />
1.78<br />
3.44<br />
Prestazioni ambulatoriali erogate<br />
Ambulatorio chirurgia onco<strong>lo</strong>gica<br />
Endoscopia diagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />
Servizio di cardio<strong>lo</strong>gia<br />
Anatomia pato<strong>lo</strong>gica<br />
Ambulatorio melanoma<br />
Onco<strong>lo</strong>gia medica 1<br />
Medic<strong>in</strong>a nucleare<br />
Radiodiagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />
Seno<strong>lo</strong>gia<br />
Onco<strong>lo</strong>gia medica 2<br />
Immuno<strong>lo</strong>gia e diagnostica molecolare<br />
562<br />
1246<br />
1752<br />
2382<br />
3069<br />
3897<br />
9334<br />
10786<br />
14517<br />
19812<br />
21496<br />
Radioterapia<br />
59862<br />
Attrattività<br />
percentuali di ricoveri di pazienti extra Regione<br />
18.0%<br />
16.0%<br />
14.0%<br />
12.0%<br />
10.0%<br />
8.0%<br />
6.0%<br />
4.0%<br />
2.0%<br />
0.0%<br />
16.1%<br />
14.6%<br />
11.4%<br />
7.7%<br />
Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni<br />
DRG medici<br />
DRG chirurgici<br />
101
<strong>2007</strong><br />
DRG Chirurgi – dati <strong>2007</strong><br />
Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 5.25<br />
Ricoveri diurni 1.84<br />
Totale 3.53<br />
Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 2.07<br />
Ricoveri diurni 0.86<br />
Totale 1.46<br />
Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 5800<br />
Ricoveri diurni 2647<br />
Totale 4208<br />
DRG Medici – dati <strong>2007</strong><br />
Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 6.09<br />
Ricoveri diurni 3.45<br />
Totale 4.28<br />
Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 0.84<br />
Ricoveri diurni 0.68<br />
Totale 0.73<br />
Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 2140<br />
Ricoveri diurni 1496<br />
Totale 1700<br />
DRG chirurgici<br />
Intervento chirurgico esteso non correlato con<br />
la diagnosi<br />
Altri <strong>in</strong>terventi sull'apparato digerente con cc<br />
Interventi su pancreas, fegato e di shunt senza<br />
cc<br />
Interventi maggiori su <strong>in</strong>test<strong>in</strong>o crasso e tenue<br />
con cc<br />
Interventi su vie biliari, eccetto colecistectomia<br />
isolata<br />
Interventi maggiori sul torace<br />
Tracheostomia per disturbi orali, lar<strong>in</strong>gei o<br />
far<strong>in</strong>gei<br />
Diagnosi relative all'apparato respiratorio non<br />
respirazione assistita<br />
Interventi su esofago, stomaco e duodeno, età<br />
>17 con cc<br />
Interventi su pancreas, fegato e di shunt con cc<br />
2.70<br />
2.73<br />
2.92<br />
3.14<br />
3.19<br />
3.20<br />
3.48<br />
3.60<br />
5.50<br />
6.34<br />
102
DRG medici<br />
Infezioni e <strong>in</strong>fiammazioni respiratorie età > 17<br />
con cc<br />
L<strong>in</strong>foma e leucemia non acuta con altri<br />
<strong>in</strong>terventi chirurgici<br />
Altri <strong>in</strong>terventi sull'apparato respiratorio, con<br />
cc<br />
Interventi su rene, uretere, vescica, non per<br />
neoplasia<br />
Alterazioni mie<strong>lo</strong>proliferative o neoplasie poco<br />
differenziate<br />
Chemioterapia associata a diagnosi secondaria<br />
di leuce mi a acuta<br />
Leucemia acuta senza <strong>in</strong>terventi chirurgici<br />
maggiori età > 17<br />
Trapianto di mi dol<strong>lo</strong> osse o<br />
Tracheostomia eccetto per disturbi orali,<br />
lar<strong>in</strong>gei o far<strong>in</strong>gei<br />
1.75<br />
2.35<br />
2.4<br />
2.54<br />
2.77<br />
2.78<br />
3.44<br />
15.99<br />
16.66<br />
Prestazioni ambulatoriali erogate<br />
Chirurgia onco<strong>lo</strong>gica<br />
Anatomia pato<strong>lo</strong>gica<br />
Endoscopia diagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />
Servizio di cardio<strong>lo</strong>gia<br />
Ambulatorio melanoma<br />
Medic<strong>in</strong>a nucleare<br />
Onco<strong>lo</strong>gia medica 1<br />
Radiodiagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />
Onco<strong>lo</strong>gia medica 2<br />
Seno<strong>lo</strong>gia<br />
Immuno<strong>lo</strong>gia e diagnostica molecolare<br />
Radioterapia<br />
1568<br />
2665<br />
3181<br />
4473<br />
7835<br />
10928<br />
11484<br />
11643<br />
15255<br />
15707<br />
24914<br />
68527<br />
Attrattività<br />
percentuali di ricoveri di pazienti extra Regione<br />
20.0%<br />
18.0%<br />
16.0%<br />
14.0%<br />
12.0%<br />
10.0%<br />
8.0%<br />
6.0%<br />
4.0%<br />
2.0%<br />
0.0%<br />
17.2% 17.6%<br />
14.1%<br />
8.1%<br />
Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni<br />
DRG medici<br />
DRG chirurgici<br />
103
Attività di Ricerca<br />
105
L<strong>in</strong>ea di Ricerca 1<br />
Epidemio<strong>lo</strong>gia, Fattori di Rischio e Prevenzione<br />
Il cont<strong>in</strong>uo monitoraggio dei pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>dicatori epidemio<strong>lo</strong>gici - <strong>in</strong>cidenza,<br />
sopravvivenza, prevalenza e mortalità - è utile per valutare i progressi nel control<strong>lo</strong><br />
sanitario e per <strong>in</strong>dicazioni <strong>in</strong> campo onco<strong>lo</strong>gico. La conoscenza delle tendenze espresse<br />
da questi <strong>in</strong>dicatori è rilevante non so<strong>lo</strong> a livel<strong>lo</strong> nazionale, ma anche a livel<strong>lo</strong><br />
regionale, data la progressiva assegnazione alle autorità regionali delle decisioni<br />
riguardanti la sanità pubblica. Presso l'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è presente il<br />
Registro Tumori del Veneto (RTV). Esso è attivo dal 1987 e dal 1990 ha raggiunto la<br />
base di popolazione stabile pari a 2.000.000 di abitanti. Svolge elaborazioni dei dati di<br />
<strong>in</strong>cidenza, con l'analisi dei trend temporali e della variabilità geografica, per le s<strong>in</strong>gole<br />
ASL e per l'<strong>in</strong>tera area di registrazione. Il RTV fa parte della rete nazionale dei Registri<br />
Tumori AIRTUM; <strong>in</strong>oltre, i dati del Registro vengono periodicamente <strong>in</strong>viati alla IARC<br />
di Lione per essere <strong>in</strong>seriti nella pubblicazione <strong>in</strong>ternazionale Cancer Incidence <strong>in</strong> Five<br />
Cont<strong>in</strong>ents. Presso il RTV vengono condotti studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica. Gli<br />
argomenti di <strong>in</strong>teresse sono: rischio di leucemia e neuroblastomi <strong>in</strong>fantili <strong>in</strong> relazione<br />
all'esposizione a campi elettromagnetici; sarcomi dei tessuti molli e l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong> rapporto<br />
all'esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>e; studi sulla pato<strong>lo</strong>gia occupazionale onco<strong>lo</strong>gica e<br />
sul rapporto AIDS/cancro. Presso l'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è <strong>in</strong>oltre presente il<br />
Centro di Riferimento Regionale per gli Screen<strong>in</strong>g che opera <strong>in</strong> stretta connessione con<br />
il RTV. Oltre alle attività istituzionali di coord<strong>in</strong>amento, formazione, supporto<br />
epidemio<strong>lo</strong>gico, monitoraggio degli <strong>in</strong>dicatori di processo e di qualità, valutazione<br />
dell'impatto dei programmi di screen<strong>in</strong>g della Regione del Veneto, il Centro conduce<br />
studi di epidemio<strong>lo</strong>gia cl<strong>in</strong>ica e valutativa nell'ambito del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico,<br />
del cancro della cervice uter<strong>in</strong>a e del co<strong>lo</strong>n-retto. In tema di prevenzione secondaria<br />
dei tumori, particolare <strong>in</strong>teresse si è concentrato sull'<strong>in</strong>fluenza della co-<strong>in</strong>fezione con<br />
HIV, e della conseguente immunodeficienza, sulla storia naturale dell'<strong>in</strong>fezione da<br />
virus del papil<strong>lo</strong>ma (HPV) e sull'<strong>in</strong>cidenza di lesioni cervicali <strong>in</strong> funzione del<strong>lo</strong> stato di<br />
immunocompetenza del paziente. Le unità co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> quest'attività sono state<br />
co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> un trial multicentrico nazionale randomizzato volto a stabilire se il test<br />
molecolare per la presenza e la fenotipizzazione dell'HPV possa essere utilizzato come<br />
sostituto o come complemento alla classica cito<strong>lo</strong>gia cervico-vag<strong>in</strong>ale nella prevenzione<br />
del carc<strong>in</strong>oma della cervice uter<strong>in</strong>a. Questo trial ha portato alla conclusione che il test<br />
molecolare per la ricerca di HPV presenta notevoli vantaggi rispetto al classico<br />
screen<strong>in</strong>g con PAP test; <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sarà pertanto prossimamente co<strong>in</strong>volto come<br />
responsabile di questo nuovo screen<strong>in</strong>g per la Regione del Veneto. L'importanza che si<br />
mantenga vivo l'<strong>in</strong>teresse verso una simile tematica è tanto più evidente se si<br />
considera la prospettiva vacc<strong>in</strong>ale che si è aperta del tutto recentemente nei confronti<br />
dell'HPV, e la necessità dimonitorare accuratamente gli effetti della vacc<strong>in</strong>azione nella<br />
popolazione sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di risposta bio<strong>lo</strong>gica sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prevenzione delle<br />
conseguenze cl<strong>in</strong>iche dell'<strong>in</strong>fezione.<br />
1 - REGISTRO TUMORI DEL VENETO: STUDI DI EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA ED<br />
ANALITICA<br />
Responsabile: Zambon Paola<br />
Parole chiave: Registro Tumori, epidemio<strong>lo</strong>gia, fattori di rischio<br />
Obiettivi degli studi di epidemio<strong>lo</strong>gia descrittiva sono:<br />
1. Raccogliere gli <strong>in</strong>dicatori di rischio (<strong>in</strong>cidenza), di risultato (sopravvivenza) e di<br />
carico assistenziale (prevalenza) per fornire all'autorità sanitaria strumenti per il<br />
"control<strong>lo</strong>" della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica e per la programmazione di <strong>in</strong>terventi di politica<br />
sanitaria.<br />
2. Effettuare analisi dell'andamento temporale e della variazione geografica<br />
dell'<strong>in</strong>cidenza dei tumori<br />
107
Il programma prevede le seguenti attività:<br />
1. Attività di registrazione dei tumori: il programma di lavoro prevede l'aggiornamento<br />
dei dati di <strong>in</strong>cidenza nella popolazione di numerose delle ASL (soggetti residenti<br />
2.000.000), l'aggiornamento dei dati di sopravvivenza e prevalenza.<br />
2. Analisi dei trend e della variabilità geografica. Verrà condotta l'analisi delle<br />
variazioni temporali per s<strong>in</strong>gola ASL e per il totale del Registro. L'analisi per piccole<br />
aree (comuni) permetterà di vedere se esistono aggregazioni geografiche di rischio.<br />
3. Verrà completato <strong>lo</strong> studio della valutazione del percorso diagnostico-terapeutico dei<br />
casi di tumore del co<strong>lo</strong>n-retto <strong>in</strong> rapporto alle l<strong>in</strong>ee guida nazionali. Si <strong>in</strong>tende<br />
allargare l'esperienza anche alla pato<strong>lo</strong>gia mammaria.<br />
Per quanto concerne gli studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica:<br />
- E' <strong>in</strong> corso uno studio epidemio<strong>lo</strong>gico multicentrico italiano sui tumori del sistema<br />
l<strong>in</strong>fo-emopoietico e dei neuroblastomi nel bamb<strong>in</strong>o con particolare riferimento ai campi<br />
elettromagnetici e ai fattori di rischio ambientali (SETIL). Lo studio, <strong>in</strong>iziato nel 2000, è<br />
di tipo caso-control<strong>lo</strong> di popolazione; nella Regione del Veneto sono state rilevate 100<br />
diagnosi (15 neuroblastomi; 16 l<strong>in</strong>fomi non-HD; 69 leucemie). Attualmente è<br />
pressoché term<strong>in</strong>ato il control<strong>lo</strong> di qualità dei dati sia dei questionari sia delle<br />
rilevazioni ambientali dei campi elettromagnetici.<br />
- E' <strong>in</strong> corso uno studio caso-control<strong>lo</strong> sui Sarcomi dei Tessuti Molli nella Prov<strong>in</strong>cia di<br />
Venezia <strong>in</strong> relazione al rischio di esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>a. Lo studio<br />
comprende 186 casi e 558 controlli; verrà ricostruita la storia abitativa di tutti i<br />
soggetti tra il 1960 e il 1996. Ad ogni periodo storico di residenza trascorso <strong>in</strong> una<br />
data abitazione verrà attribuito un va<strong>lo</strong>re di esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>e,<br />
secondo un model<strong>lo</strong> matematico def<strong>in</strong>ito per arrivare ad una stima dell'esposizione<br />
ambientale complessiva di ogni soggetto. Ana<strong>lo</strong>ga procedura verrà seguita per i casi di<br />
l<strong>in</strong>foma: 600 casi e altrettanti controlli.<br />
- E' <strong>in</strong> corso uno studio di morbilità e mortalità di pazienti onco<strong>lo</strong>gici e non onco<strong>lo</strong>gici<br />
utilizzando archivi sanitari elettronici di popolazione. Obiettivo del<strong>lo</strong> studio è<br />
l'<strong>in</strong>dividuazione di coorti di soggetti dei quali sia possibile seguire nel tempo morbilità<br />
e mortalità <strong>in</strong> relazione a fattori socio-economici, stile di vita e altre caratteristiche<br />
rilevanti. Attraverso il record-l<strong>in</strong>kage fra il database degli studi caso-control<strong>lo</strong> e le<br />
anagrafi sanitarie di queste due regioni, verranno r<strong>in</strong>tracciati gli <strong>in</strong>tervistati residenti<br />
<strong>in</strong> Friuli-Venezia Giulia e <strong>in</strong> Veneto. La coorte così def<strong>in</strong>ita costituirà la base di<br />
partenza per effettuare ulteriori studi, <strong>in</strong>crociando le <strong>in</strong>formazioni disponibili con<br />
quelle di altre fonti di dati (Registri tumori, schede di dimissione ospedaliera, certificati<br />
di morte, ecc.). Per i casi, sarà possibile studiare la sopravvivenza, la causa<br />
dell'eventuale morte, i successivi ricoveri ospedalieri dovuti al tumore o ad altre<br />
pato<strong>lo</strong>gie correlando tali "outcome" a variabili socio-demografiche e comportamentali.<br />
Per i controlli, <strong>in</strong>oltre, sarà possibile studiare l'<strong>in</strong>sorgenza di tumori e di altre<br />
pato<strong>lo</strong>gie.<br />
Il Registro Tumori del Veneto partecipa a numerosi studi multicentrici nazionali e<br />
<strong>in</strong>ternazionali. L'apporto consiste sia nel fornire i propri dati che nel partecipare<br />
all'analisi.<br />
a) CARL Study (Cancer and Aids Registry L<strong>in</strong>kage). Si tratta dell'<strong>in</strong>crocio sistematico<br />
dei dati del sistema di sorveglianza nazionale per l'AIDS e dei Registri Tumori Italiani;<br />
il RTV ha partecipato alla prima fase del<strong>lo</strong> studio che ha previsto il l<strong>in</strong>kage dei dati di<br />
<strong>in</strong>cidenza 1988-1992 con il Registro Nazionale AIDS e alla seconda fase che prevedeva<br />
l'utilizzo dei dati di <strong>in</strong>cidenza 1993-1996. L'ultimo studio condotto riguarda l'<strong>in</strong>cidenza<br />
del Sarcoma di Kaposi classico <strong>in</strong> Italia 1985-1998. L'aggiornamento prevede l'utilizzo<br />
dei dati 1997-2000.<br />
b) ISOD - Informative System of Occupational Diseases. Scopo del<strong>lo</strong> studio è la<br />
realizzazione di un sistema di monitoraggio delle malattie professionali, tramite<br />
l'utilizzo di banche dati esistenti: le statistiche sanitarie correnti (registri di mortalità,<br />
SDO, registri tumori) da una parte e gli archivi INPS dall'altra, per la ricostruzione<br />
dell'attività lavorativa dei soggetti.<br />
c) Automated Childhood Cancer Information System (ACCIS). Il sistema <strong>in</strong>formativo<br />
automatizzato dei tumori <strong>in</strong>fantili (ACCIS) raccoglie tutti i casi <strong>in</strong> età 0-19 anni<br />
108
egistrati nei RT Europei al f<strong>in</strong>e di aggiornare ed estendere il database dei tumori<br />
<strong>in</strong>fantili esistenti presso <strong>lo</strong> IARC.<br />
d) EUROCHIP: Health <strong>in</strong>dicators for monitor<strong>in</strong>g cancer <strong>in</strong> Europe. Il progetto ha<br />
l'obiettivo di preparare una lista di <strong>in</strong>dicatori utili per descrivere la presenza del cancro<br />
<strong>in</strong> Europa, <strong>in</strong>dividuando <strong>in</strong>dicatori utili ai decisori politici per <strong>in</strong>tervenire<br />
nell'organizzazione dell'attività sanitaria. Nella prima fase il progetto era <strong>in</strong>dirizzato<br />
alla produzione di liste di <strong>in</strong>dicatori sanitari relativi alla pato<strong>lo</strong>gia neoplastica; nella<br />
seconda parte è <strong>in</strong> corso la raccolta dei dati dai Registri Tumori e la costituzione della<br />
banca europea dei dati sanitari.<br />
e) Project Database on multiple tumours. Lo studio riguarda pazienti con tre o più<br />
tumori. Lo scopo è di identificare associazioni di tumori multipli <strong>in</strong> dati con base di<br />
popolazione e di relazionare questo a fattori conosciuti, quali s<strong>in</strong>dromi ereditarie,<br />
consumo di alcool e tabacco, nonché di identificare significative associazioni di<br />
neoplasie. E' previsto uno studio successivo di bio<strong>lo</strong>gia molecolare per identificare i<br />
fattori genetici correlati alle associazioni significative.<br />
2 - PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI<br />
Responsabile: Zambon Paola<br />
Parole chiave: Prevenzione, Registro Tumori, screen<strong>in</strong>g<br />
La Regione del Veneto dal 1996 ha affidato al Registro Tumori del Veneto (RTV) il<br />
coord<strong>in</strong>amento degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici realizzati nelle Aziende ULSS, e <strong>in</strong> particolare<br />
i seguenti compiti:<br />
- raccordo con l'Osservatorio Nazionale Screen<strong>in</strong>g e con i Centri di Riferimento<br />
Regionali Italiani;<br />
- coord<strong>in</strong>amento delle unità operative rientranti nella rete regionale di monitoraggio<br />
sugli screen<strong>in</strong>g;<br />
- coord<strong>in</strong>amento e supporto epidemio<strong>lo</strong>gico ai programmi aziendali di screen<strong>in</strong>g;<br />
- valutazione del<strong>lo</strong> stato di realizzazione e dell'impatto degli screen<strong>in</strong>g;<br />
- disegno e manutenzione del sistema <strong>in</strong>formativo;<br />
- monitoraggio degli <strong>in</strong>dicatori di processo e di qualità;<br />
- formazione e organizzazione di specifici <strong>in</strong>terventi formativi;<br />
- coord<strong>in</strong>amento dell'attività di report<strong>in</strong>g.<br />
Le funzioni e attività legate al coord<strong>in</strong>amento degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici si articolano<br />
nelle seguenti aree:<br />
Coord<strong>in</strong>amento dei programmi aziendali esistenti e consulenza tecnica nelle fasi<br />
<strong>in</strong>iziali dell'apertura di nuovi programmi;<br />
Promozione dell'avanzamento dei programmi;<br />
Supporto tecnico ai programmi aziendali;<br />
Pianificazione e coord<strong>in</strong>amento della valutazione del<strong>lo</strong> stato di realizzazione e<br />
dell'impatto dei programmi;<br />
Sviluppo e consolidamento del sistema <strong>in</strong>formativo regionale degli screen<strong>in</strong>g;<br />
Interfaccia con la Regione;<br />
Coord<strong>in</strong>amento dell'attività di report<strong>in</strong>g.<br />
Le attività previste sono le seguenti:<br />
1. Monitoraggio e valutazione<br />
Buoni livelli di qualità possono essere raggiunti e mantenuti so<strong>lo</strong> tramite la<br />
valutazione cont<strong>in</strong>ua di tutte le fasi della procedura del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g. Tale valutazione<br />
non può presc<strong>in</strong>dere da un approccio multidiscipl<strong>in</strong>are, che rifletta la struttura stessa<br />
del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g, ed è un esercizio d<strong>in</strong>amico che prevede un flusso cont<strong>in</strong>uo di<br />
<strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> senso verticale, dai programmi aziendali alla Regione e viceversa, e <strong>in</strong><br />
senso trasversale, tra i diversi operatori all'<strong>in</strong>terno dei programmi aziendali. Ogni anno<br />
è prevista la rilevazione dei dati di attività dei programmi aziendali nell'anno<br />
precedente e su questa base viene redatto, per ciascuno screen<strong>in</strong>g, un rapporto<br />
regionale con gli <strong>in</strong>dicatori, sulla base dei quali verranno avviate valutazioni collegiali,<br />
e saranno tarati gli obiettivi dei vari gruppi di lavoro professionali coord<strong>in</strong>ati dal<br />
Centro e le <strong>in</strong>iziative di formazione.<br />
2. Formazione<br />
109
Gli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici costituiscono un <strong>in</strong>tervento di sanità pubblica complesso ed<br />
impegnativo, e co<strong>in</strong>volgono a vario tito<strong>lo</strong> oltre 1000 operatori professionali molto<br />
diversificati, il 70% dei quali non medici. I corsi organizzati dal Centro, <strong>in</strong> gran parte<br />
realizzati direttamente, coprono sia argomenti generali sia tematiche specifiche per le<br />
diverse professionalità.<br />
3. Partecipazione a studi collaborativi:<br />
a) Nuove tecno<strong>lo</strong>gie per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g del cancro del col<strong>lo</strong> dell'utero<br />
E' uno studio multicentrico italiano sull'utilizzo del test per la ricerca del<br />
Papil<strong>lo</strong>mavirus Umano (HPV) nel<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g cito<strong>lo</strong>gico, approvato e f<strong>in</strong>anziato dal<br />
M<strong>in</strong>istero della Sanità e dalla Comunità Europea. Obiettivo f<strong>in</strong>ale del<strong>lo</strong> studio è<br />
valutare la sensibilità diagnostica e l'efficacia protettiva del test per l'HPV, e la<br />
possibilità di prevedere <strong>in</strong>tervalli di screen<strong>in</strong>g più lunghi degli attuali per le donne HPV<br />
negative.<br />
b) Database elettronico per il monitoraggio della qualità della diagnosi e del<br />
trattamento del carc<strong>in</strong>oma della mammella.<br />
Si tratta di una l<strong>in</strong>ea di lavoro del Veneto, oramai consolidata, che consta di un data<br />
base regionale di chirurgia onco<strong>lo</strong>gica mammaria, accessibile via web. OLGA, questo è<br />
l'acronimo del data base, consente a ciascuna Unità di Chirurgia di mantenere un<br />
proprio archivio della casistica <strong>in</strong> rapporto a diagnosi, stadio, tipo di <strong>in</strong>tervento e<br />
operatore. Dopo la registrazione di ogni caso, il software calcola immediatamente gli<br />
<strong>in</strong>dicatori di qualità <strong>in</strong>clusi nel set m<strong>in</strong>imo previsto dalle L<strong>in</strong>ee Guida Europee per <strong>lo</strong><br />
Screen<strong>in</strong>g Mammografico, mostrando <strong>in</strong>oltre gli standard di riferimento e i va<strong>lo</strong>ri<br />
complessivi calcolati su tutta la casistica presente f<strong>in</strong>o a quel momento.<br />
c) Valutazione dell'impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico: mortalità, stadiazione e uso<br />
della chirurgia conservativa.<br />
Si tratta di uno studio multicentrico italiano di popolazione, che ha come scopo di<br />
valutare l'impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico <strong>in</strong> aree coperte da registro tumori<br />
contribuendo a una valutazione epidemio<strong>lo</strong>gica che si sta avviando <strong>in</strong> diverse aree<br />
europee. Gli obiettivi specifici sono stimare, tra i casi diagnosticati nelle donne <strong>in</strong>vitate<br />
al<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g, la riduzione di mortalità per tumore della mammella, la probabilità di<br />
diagnosi <strong>in</strong> stadio avanzato e la riduzione dei trattamenti di tipo mastectomia <strong>in</strong> favore<br />
di quelli conservativi.<br />
d) Epidemio<strong>lo</strong>gia descrittiva del tumore del co<strong>lo</strong>n retto <strong>in</strong> Italia <strong>in</strong> epoca prescreen<strong>in</strong>g<br />
Lo studio viene condotto <strong>in</strong> collaborazione con l'AIRT, utilizzandone la relativa Banca<br />
Dati. Obiettivo primario del<strong>lo</strong> studio è raccogliere, nella classe di età 50-69 anni,<br />
prima e dopo l'avvio del programma di screen<strong>in</strong>g, le <strong>in</strong>formazioni riguardanti gli<br />
<strong>in</strong>dicatori di <strong>in</strong>cidenza (numero casi, tasso grezzo, <strong>lo</strong>calizzazione, età, stadio e<br />
familiarità) e la sopravvivenza relativa a 5 anni. In particolare <strong>lo</strong> studio mira ad<br />
<strong>in</strong>dagare non l'efficacia del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g del co<strong>lo</strong>n-retto, ma gli effetti che <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g<br />
stesso produce sulla d<strong>in</strong>amica degli <strong>in</strong>dicatori che i RT italiani producono o potrebbero<br />
produrre. Lo screen<strong>in</strong>g comporterà <strong>in</strong>evitabilmente un aumento dell'<strong>in</strong>cidenza delle<br />
forme precoci ed un miglioramento della sopravvivenza, <strong>in</strong> parte per effetto della<br />
anticipazione diagnostica. Si vuole pertanto verificare come e <strong>in</strong> che misura i RT<br />
registreranno questi cambiamenti ricorrendo agli <strong>in</strong>dicatori selezionati.<br />
e) Studio IMPATTO del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g co<strong>lo</strong>rettale<br />
Lo screen<strong>in</strong>g <strong>in</strong>teressa i soggetti di età 50-69 anni; ana<strong>lo</strong>gamente alla metodo<strong>lo</strong>gia<br />
utilizzata nel<strong>lo</strong> studio dell'impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico, <strong>lo</strong> studio potrebbe<br />
co<strong>in</strong>volgere anche le fasce di età 40-49 e 70-79. Si ipotizza che la casistica vada<br />
raccolta a partire almeno dai 2-3 anni precedenti l'attivazione del programma di<br />
screen<strong>in</strong>g. Confrontando l'attivazione dei programmi di screen<strong>in</strong>g con la copertura del<br />
RTV, le ULSS venete che si prestano maggiormente a far parte del<strong>lo</strong> studio sono la 1,<br />
2, 8, 13 e 18. Nell'ipotesi che partecip<strong>in</strong>o le c<strong>in</strong>que ULSS citate, la casistica annua <strong>in</strong><br />
età 40-79 ammonterebbe a circa 1.150 soggetti.<br />
f) Us<strong>in</strong>g Cancer Registries for short-term quality control of breast and cervical cancer<br />
screen<strong>in</strong>g programs.<br />
Gli obiettivi del<strong>lo</strong> studio sono:<br />
110
a) preparare statistiche di background per il cancro della mammella e per il cancro<br />
<strong>in</strong>vasivo della cervice nelle aree coperte dal<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g, <strong>in</strong>cludendo i dati sulla<br />
stadiazione<br />
b) sperimentare l'uso della tecnica di record-l<strong>in</strong>kage per la registrazione dei casi al f<strong>in</strong>e<br />
di identificare rapidamente i casi screen- e non screen-detected nella popolazione<br />
target<br />
c) utilizzare <strong>in</strong>dicatori a breve term<strong>in</strong>e per una rapida valutazione dell'efficacia degli<br />
screen<strong>in</strong>g nelle aree studiate.<br />
3 - NUOVE TECNOLOGIE PER LO SCREENING DEL CANCRO DEL COLLO DELL'UTERO<br />
Responsabile: Vettorazzi Marcel<strong>lo</strong><br />
Parole chiave: cervice uter<strong>in</strong>a, prevenzione, screen<strong>in</strong>g, HPV, virus<br />
Studio prospettico multicentrico randomizzato a cui partecipano 9 centri screen<strong>in</strong>g<br />
italiani. Dal 2002 al 2006 sono state arruolate 100.000 donne: 50.000 nel braccio<br />
convenzionale (Pap test convenzionale) e 50.000 nel braccio sperimentale (fase 1:<br />
cito<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong> fase liquida + test HPV; fase 2: so<strong>lo</strong> test HPV). Approfondimenti<br />
(colposcopia e/o ripetizione cito<strong>lo</strong>gia e test HPV) modulati <strong>in</strong> base all'età e ai risultati<br />
di cito<strong>lo</strong>gia e test HPV. Terapia chirurgica delle lesioni di alto grado (CIN2+).<br />
Rescreen<strong>in</strong>g (Pap test convenzionale) di tutte le donne dopo 3 anni. Studi collaterali:<br />
controlli di qualità delle diverse <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i; re-test<strong>in</strong>g per HPV (al momento del rescreen<strong>in</strong>g)<br />
di un gruppo di donne negative all'arruolamento; analisi<br />
immunoistochimica per l'espressione di p16 <strong>in</strong> una parte di campioni HPV-positivi;<br />
tipizzazione HPV dei casi positivi.<br />
4 - SIGNIFICATO CLINICO E APPROPRIATO UTILIZZO DELLA RICERCA DI SEQUENZE<br />
HPV NEL TRIAGE DI DONNE CON DIAGNOSI DI ASCUS (CELLULE SQUAMOSE ATIPICHE<br />
DI INCERTO SIGNIFICATO) ALLO SCREENING CITOLOGICO PER LA PREVENZIONE DEL<br />
CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA<br />
Responsabile: Annarosa Del Mistro<br />
Parole chiave: HPV, cervice uter<strong>in</strong>a, screen<strong>in</strong>g, virus<br />
Studio multicentrico a cui partecipano c<strong>in</strong>que ULSS del Veneto. Numero donne<br />
previsto: 800. Metodo<strong>lo</strong>gia: ricerca sequenze HPV ad alto rischio mediante test HC2 e<br />
successiva tipizzazione dei casi risultati positivi mediante PCR/RFLP. Contemporanea<br />
esecuzione di Pap test e colposcopia. Fol<strong>lo</strong>w-up per un anno: ripetizione a 6 mesi di<br />
Pap test e ricerca HPV nei casi HPV+ e/o cito<strong>lo</strong>gia positiva; terapia chirurgica delle<br />
lesioni CIN2+; ripetizione di tutti i test a 1 anno dall'arruolamento.<br />
5 - VALUTAZIONE DI UNA INNOVATIVA METODOLOGIA DI SCREENING MAMMOGRAFICO<br />
Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />
Parole chiave: screen<strong>in</strong>g, mammella, prevenzione<br />
La popolazione femm<strong>in</strong>ile esam<strong>in</strong>ata è quella della ULSS 16, <strong>in</strong> età compresa fra i 45<br />
ed i 69-75 anni. I dati ottenuti (Detection Rate, Diametro dei tumori diagnosticati,<br />
tasso di carc<strong>in</strong>omi di <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong>, contributo diagnostico della ecografia, ecc.) verranno<br />
confrontati con i dati della letteratura. I risultati prelim<strong>in</strong>ari stanno evidenziando l'alto<br />
gradimento della popolazione, la capacità della ecografia di scoprire quasi il 50% dei<br />
carc<strong>in</strong>omi non diagnosticati dalla mammografia e la possibilità di ottenere tali risultati<br />
senza eccessivo aumento degli <strong>in</strong>terventi chirurgici<br />
6 - PREVENZIONE SECONDARIA DELL' ADENOCARCINOMA DELL' ESOFAGO:<br />
CREAZIONE DI UN REGISTRO VENETO DEI PAZIENTI CON ESOFAGO DI BARRETT<br />
Responsabile: Ancona Ermanno<br />
Parole chiave: esofago, registro tumori, Barrett, prevenzione<br />
Il progetto di istituzione di un registro <strong>in</strong>terregionale di pazienti portatori di Mucosa di<br />
Barrett è stato posto <strong>in</strong> atto <strong>in</strong>dividuando Centri di anatomia pato<strong>lo</strong>gica, chirurgia<br />
generale ed endoscopia digestiva disponibili alla partecipazione. Diciotto Centri<br />
Ospedalieri hanno dato la <strong>lo</strong>ro adesione costituendo la rete di rilevamento del registro.<br />
111
Afferiscono al Registro centri Ospedalieri della Regione del Veneto, della Prov<strong>in</strong>cia di<br />
Trento e della Prov<strong>in</strong>cia di Bolzano. Sono stati concordati i criteri di arruolamento dei<br />
pazienti, di diagnosi endoscopica, di diagnosi isto<strong>lo</strong>gica e di fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti<br />
arruolati (dist<strong>in</strong>ti per categoria di lesione morfo<strong>lo</strong>gica). E' <strong>in</strong>oltre stato realizzato un<br />
software dedicato alla raccolta dei dati cl<strong>in</strong>ico-endoscopici e istopato<strong>lo</strong>gici e un sito ad<br />
accesso protetto che consente ai centri partecipanti di collezionare on l<strong>in</strong>e i dati<br />
richiesti secondo uno schema omogeneo. Il sito elettronico per la raccolta dei dati è<br />
visibile all'<strong>in</strong>dirizzo www.esofagodibarrett.org. E' stato <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e elaborato un form di<br />
richiesta di esame isto<strong>lo</strong>gico che consenta una agevole comunicazione tra Unità<br />
Operative di Endoscopia e Unità Operative di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica; il form di richiesta<br />
è edito a stampa su carta autocopiante e distribuito a tutti i centri co<strong>in</strong>volti nel<strong>lo</strong><br />
studio.<br />
112
L<strong>in</strong>ea di ricerca 2<br />
Oncogenesi<br />
Il processo di cancerogenesi è un fenomeno multifattoriale e multifasico estremamente<br />
complesso, <strong>in</strong> cui fattori diversi di natura genetica ed epigenetica si <strong>in</strong>tersecano,<br />
contribuendo con un'importanza relativa non sempre ben def<strong>in</strong>ita alla trasformazione<br />
della cellula e all'acquisizione di un fenotipo neoplastico. In ambito <strong>IOV</strong> l'<strong>in</strong>teresse su<br />
alcuni dei fattori co<strong>in</strong>volti nel processo di cancerogenesi si è <strong>in</strong>dirizzato<br />
prevalentemente nei confronti di alcuni tipi di neoplasia, e nel corso degli ultimi anni<br />
si sono del<strong>in</strong>eate due tematiche di ricerca, <strong>in</strong>centrate sul ruo<strong>lo</strong> svolto da virus<br />
oncogeni nella trasformazione neoplastica e sulle alterazioni molecolari associate ad<br />
alcuni tipi di malattie emato<strong>lo</strong>giche. Accanto a queste due l<strong>in</strong>ee portanti,<br />
naturalmente, l'<strong>in</strong>teresse delle strutture co<strong>in</strong>volte nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> si è manifestato anche nei<br />
confronti di altre neoplasie, con risultati scientifici di rilievo; tali fi<strong>lo</strong>ni di ricerca<br />
saranno presi <strong>in</strong> considerazione nell'ambito delle ricerche di Genetica e Diagnostica<br />
Molecolare, dove saranno riportate le ricerche sul ruo<strong>lo</strong> nel processo di trasformazione<br />
neoplastica di mutazioni a carico di oncogeni ed oncosoppressori e delle alterazioni dei<br />
meccanismi che presiedono al cic<strong>lo</strong> cellulare e all'apoptosi <strong>in</strong> diversi tipi di neoplasie.<br />
A) Neoplasie associate a virus oncogeni<br />
Tra i virus responsabili di neoplasie nell'uomo, particolare <strong>in</strong>teresse si è concentrato<br />
sul ruo<strong>lo</strong> svolto da retrovirus umani e virus erpetici nel processo di trasformazione<br />
maligna di cellule emopoietiche. Il lavoro è stato condotto sia <strong>in</strong> modelli animali di<br />
l<strong>in</strong>fomagenesi umana <strong>in</strong>dotta da EBV sia su campioni di pazienti con neoplasie<br />
emato<strong>lo</strong>giche associate all'<strong>in</strong>fezione da retrovirus umani (HTLV-I, HIV) e herpesvirus<br />
umani (HHV-8/KSV, EBV). Anche nel caso delle neoplasie associate a virus oncogeni il<br />
processo di trasformazione neoplastica è un fenomeno multistep, <strong>in</strong> cui alterazioni di<br />
vie metaboliche diverse e anomalie molecolari legate alla presenza del virus<br />
<strong>in</strong>teragiscono con elementi propri dell'ospite. Nei modelli animali si sono potuti<br />
def<strong>in</strong>ire alcuni dei meccanismi patogenetici alla base della trasformazione neoplastica<br />
da EBV, mettendo <strong>in</strong> risalto <strong>in</strong> modo particolare il ruo<strong>lo</strong> svolto da fattori di derivazione<br />
T nel promuovere l'espansione di cellule latentemente <strong>in</strong>fettate da EBV e <strong>lo</strong> stabilirsi di<br />
una massa l<strong>in</strong>fomatosa. Tali acquisizioni sono particolarmente rilevanti se si pensa al<br />
ruo<strong>lo</strong> nel<strong>lo</strong> sviluppo di l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali di un'attivazione cronica dei l<strong>in</strong>fociti T da<br />
parte di antigeni quali quelli dell'Helicobacter pi<strong>lo</strong>ri, e alla frequente regressione<br />
spontanea di lesioni l<strong>in</strong>fomatose che si osserva quando <strong>lo</strong> stimo<strong>lo</strong> antigenico venga<br />
rimosso. Più di recente, gli studi sul processo di l<strong>in</strong>fomagenesi si sono orientati a<br />
def<strong>in</strong>ire le complesse <strong>in</strong>terazioni tra cellule neoplastiche e microambiente tumorale,<br />
con particolare attenzione al ruo<strong>lo</strong> svolto dall'ipossia nel favorire la progressione<br />
maligna.<br />
Accanto ai fattori che promuovono la progressione tumorale sono stati anche <strong>in</strong>dagati i<br />
meccanismi molecolari <strong>in</strong>nescati dall'<strong>in</strong>fezione da EBV, dimostrando come prodotti<br />
virali possano <strong>in</strong>terferire col normale cic<strong>lo</strong> cellulare; <strong>in</strong> particolare, nelle cellule<br />
<strong>in</strong>fettate da EBV può verificarsi un'alterazione dei meccanismi di azione della<br />
te<strong>lo</strong>merasi, un enzima cruciale nel garantire la normale sopravvivenza della cellula,<br />
che grazie a questo meccanismo e ad altre alterazioni molecolari concomitanti<br />
potrebbe diventare resistente ai normali processi di morte cellulare programmata<br />
(apoptosi). Un lavoro paralle<strong>lo</strong> è stato effettuato anche per il virus HTLV-I,<br />
dimostrando come prodotti del genoma virale siano <strong>in</strong> grado di modulare<br />
positivamente alcune vie molecolari favorenti la sopravvivenza cellulare, b<strong>lo</strong>ccando al<br />
contempo pathways preposti al<strong>lo</strong> svolgimento e al compimento del normale cic<strong>lo</strong><br />
cellulare e all'apoptosi della cellula <strong>in</strong>fettata.<br />
Sul piano epidemio<strong>lo</strong>gico, strutture appartenenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sono da anni impegnate<br />
nella sorveglianza dell'<strong>in</strong>fezione da virus HHV-8/KSV, valutando la sieroprevalenza<br />
dell'<strong>in</strong>fezione nella popolazione e i parametri virali (quali la carica e il fenotipo) e<br />
113
dell'ospite (quali <strong>lo</strong> stato di immunocompetenza) predittivi di evoluzione dell'<strong>in</strong>fezione<br />
verso il sarcoma di Kaposi.<br />
B) Alterazioni molecolari <strong>in</strong> neoplasie emato<strong>lo</strong>giche<br />
La tradizione oncoemato<strong>lo</strong>gica della ricerca veneta è lunga e solida. Da molti anni<br />
numerosi ricercatori sono impegnati nella diagnosi avanzata e nel<strong>lo</strong> studio dei<br />
meccanismi molecolari alla base di neoplasie emato<strong>lo</strong>giche del bamb<strong>in</strong>o e dell'adulto.<br />
Nel campo delle leucemie l<strong>in</strong>fatiche acute dell'adulto importanti acquisizioni sono state<br />
ottenute sulle alterazioni cromosomiche associate e sui prodotti dei relativi geni di<br />
fusione, con importanti ricadute sul<strong>lo</strong> studio della malattia m<strong>in</strong>ima residua; sul piano<br />
patogenetico, sono state <strong>in</strong>dividuate alterazioni molecolari a carico di geni quali MDR,<br />
nonché polimorfismi a carico di un recettore per citoch<strong>in</strong>e con distribuzione<br />
particolare <strong>in</strong> pazienti leucemici, ed è stato possibile prospettare l'esistenza di circuiti<br />
autocr<strong>in</strong>i o paracr<strong>in</strong>i che promuovono la sopravvivenza delle cellule leucemiche e ne<br />
prevengono l'apoptosi. Nel campo delle leucemie croniche dell'adulto, rilevanti risultati<br />
sono stati ottenuti sulle <strong>in</strong>terazioni tra leucociti normali e c<strong>lo</strong>ne neoplastico, ed <strong>in</strong><br />
particolare sul ruo<strong>lo</strong> svolto da molecole espresse dai l<strong>in</strong>fociti T nel<strong>lo</strong> stimolare<br />
cronicamente le cellule maligne. Inoltre, studi recenti hanno approfondito i<br />
meccanismi alla base della ridotta espressione di recettore per l'antigene e sulla<br />
ridotta responsività delle cellule B di leucemia l<strong>in</strong>fatica cronica, contribuendo a<br />
def<strong>in</strong>ire marcatori molecolari capaci di dist<strong>in</strong>guere nell'ambito della leucemia l<strong>in</strong>fatica<br />
cronica sottogruppi di pazienti a prognosi diversa. Nel campo dei l<strong>in</strong>fomi sia Hodgk<strong>in</strong><br />
che non-Hodgk<strong>in</strong> dell'adulto, sono state <strong>in</strong>vestigate le alterazioni dei meccanismi<br />
molecolari co<strong>in</strong>volti nel cic<strong>lo</strong> cellulare e nell'<strong>in</strong>duzione di morte programmata, quali<br />
quelle che <strong>in</strong>teressano i geni Bax e Bcl2, ed è stata prospettata l'esistenza di circuiti<br />
paracr<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui sono implicate citoch<strong>in</strong>e diverse (IL-10, TNF), <strong>in</strong> qualche modo<br />
co<strong>in</strong>volti nella sopravvivenza delle cellule neoplastiche.<br />
C) Alterazioni molecolari <strong>in</strong> tumori solidi<br />
Molte ricerche volte ad esp<strong>lo</strong>rare il ruo<strong>lo</strong> di alterazioni geniche nelle neoplasie si<br />
collegano strettamente ad aspetti prognostici, e sono qu<strong>in</strong>di prese <strong>in</strong> considerazione <strong>in</strong><br />
altri Capitoli di questo <strong>Report</strong> (si veda il paragrafo "Ricerca di nuovi marcatori<br />
molecolari a scopo diagnostico, prognostico e predittivo della risposta"). Volendo fare<br />
riferimento so<strong>lo</strong> a progetti che si concentrano sul ruo<strong>lo</strong> di alterazioni di<br />
oncogeni/oncosoppressori o di altri geni nella fisiopato<strong>lo</strong>gia della cellula neoplastica,<br />
ricordiamo le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i che hanno messo <strong>in</strong> luce le relazioni tra gene della p53 e<br />
attivazione trascrizionale di geni per citoch<strong>in</strong>e quali il TGF, spesso prodotto da cellule<br />
neoplastiche. Accanto a questi studi, è vivo <strong>in</strong> ambito <strong>IOV</strong> l'<strong>in</strong>teresse per l'alterazione<br />
di geni quali p53, men<strong>in</strong>a, CDK1, RET, VHL <strong>in</strong> neoplasie endocr<strong>in</strong>e di varia natura,<br />
oltre che <strong>in</strong> neoplasie esofagee.<br />
1 - ANALISI DEI MECCANISMI COINVOLTI NELLA PROTEZIONE DALL'APOPTOSI<br />
MEDIATA DALLA PROTEINA TAX DEL VIRUS T-LINFOTROPICO DI TIPO 1 (HTLV-1).<br />
Responsabile: Saggioro Daniela<br />
Parole chiave HTLV, apoptosi, virus, leucemia<br />
Il virus della leucemia umana a cellule T (HTLV-1) è l'agente causale della<br />
leucemia/l<strong>in</strong>foma a cellule T dell'adulto (ATLL). Stiamo attualmente analizzando i<br />
meccanismi attraverso i quali la prote<strong>in</strong>a virale Tax è <strong>in</strong> grado di alterare i pathways<br />
cellulari che controllano il "turnover" cellulare e la trasformazione neoplastica. Tax<br />
<strong>in</strong>fatti, grazie alla sua capacità di attivare vie trascrizionali cellulari, modula<br />
l'espressione di prote<strong>in</strong>e co<strong>in</strong>volte nel cic<strong>lo</strong> cellulare e nell'apoptosi, ed è considerata la<br />
pr<strong>in</strong>cipale prote<strong>in</strong>a oncogenica di HTLV-1. Dati ottenuti nel nostro laboratorio hanno<br />
<strong>in</strong>dicato che Tax è <strong>in</strong> grado di proteggere dall'apoptosi <strong>in</strong>dotta da stimoli che agiscono<br />
attraverso la via mitocondriale; tale effetto richiede l'attivazione del fattore<br />
trascrizionale CREB. Recentemente, nella regione C-term<strong>in</strong>ale di Tax è stato mappato<br />
un dom<strong>in</strong>io <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>teragire con diverse prote<strong>in</strong>e G, tra cui Ras. Sulla base di<br />
queste premesse riteniamo <strong>in</strong>teressante valutare il ruo<strong>lo</strong> della prote<strong>in</strong>a Ras nella<br />
114
protezione dall'apoptosi mediata da Tax. Ras <strong>in</strong>fatti modula diverse vie cellulari<br />
co<strong>in</strong>volte nella sopravvivenza e nella fosforilazione di CREB; <strong>in</strong>oltre esistono <strong>in</strong><br />
letteratura dati che suggeriscono una cooperazione tra Tax e Ras nella progressione<br />
neoplastica. I risultati ottenuti dimostrano che la protezione dall’apoptosi <strong>in</strong>dotta da<br />
Tax è <strong>in</strong> parte dovuta alla sua <strong>in</strong>terazione con vie di trasduzione del segnale regolate<br />
da Ras. Abbiamo <strong>in</strong>fatti osservato che le due prote<strong>in</strong>e Tax e Ras svolgono un ruo<strong>lo</strong><br />
s<strong>in</strong>ergico nella protezione dall’apoptosi. Inoltre, esperimenti condotti con <strong>in</strong>ibitori<br />
specifici per prote<strong>in</strong>e co<strong>in</strong>volte nei diversi pathway attivati dalla prote<strong>in</strong>a Ras e<br />
co<strong>in</strong>volti sia nella sopravvivenza cellulare che nella fosforilazione di CREB (Akt/PKB,<br />
p38MAPK ed ERK1/2), suggeriscono che la via di trasduzione del segnale mediata<br />
dalle prote<strong>in</strong>e ERK1/2 sia la via maggiormente co<strong>in</strong>volta nella cooperazione Tax-Ras.<br />
2 - ANALISI DELLA PROTEINA ONCOSOPPRESSORIA MENIN NELLA PATOGENESI<br />
DEGLI ADENOCARCINOMA DUTTALI DEL PANCREAS<br />
Responsabile: D'Agost<strong>in</strong>o Donna<br />
Parole chiave: pancreas, sistema endocr<strong>in</strong>o, mutazioni, patogenesi<br />
Men<strong>in</strong> è una prote<strong>in</strong>a oncosoppressoria codificata dal gene men1, la cui mutazione è<br />
associata alla s<strong>in</strong>drome poliendocr<strong>in</strong>a ereditaria MEN1 (Multiple Endocr<strong>in</strong>e neoplasia,<br />
Type1), una s<strong>in</strong>drome neoplastica autosomica dom<strong>in</strong>ante, caratterizzata da lesioni<br />
endocr<strong>in</strong>e a carico di ipofisi, paratiroidi, tessuto neuroendocr<strong>in</strong>o enteropancreatico e<br />
da tumori dermici. Il nostro laboratorio sta conducendo uno studio dell'espressione di<br />
Men<strong>in</strong> <strong>in</strong> campioni di tessuti normali e tumorali ottenuti dai pr<strong>in</strong>cipali organi co<strong>in</strong>volti<br />
nella MEN1 (pancreas, ipofisi, paratiroidi) utilizzando un anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale da noi<br />
sviluppato ed un'analisi su sezioni tissutali basata su immunofluorescenza e<br />
microscopia a scansione laser. I risultati dimostrano diversi livelli di espressione di<br />
Men<strong>in</strong> <strong>in</strong> diverse popolazioni pancreatiche, con i livelli più alti di espressione <strong>in</strong> cellule<br />
esocr<strong>in</strong>e (sia ac<strong>in</strong>ari che duttali) e i livelli più bassi <strong>in</strong> cellule <strong>in</strong>sulari. I risultati degli<br />
studi effettuati su tessuti pancreatici suggeriscono che Men<strong>in</strong> possa svolgere un ruo<strong>lo</strong><br />
nella fisio<strong>lo</strong>gia delle cellule esocr<strong>in</strong>e e che qu<strong>in</strong>di l'<strong>in</strong>attivazione di Men<strong>in</strong> possa essere<br />
co<strong>in</strong>volta nella patogenesi di neoplasie pancreatiche di derivazione esocr<strong>in</strong>a. Studi <strong>in</strong><br />
corso sono mirati ad ampiare la casistica ad identificare le basi molecolari del difetto<br />
di espressione di Men<strong>in</strong> <strong>in</strong> questi tumori.<br />
3 - RUOLO DELLA PROTEINA P17 DI HIV NELLA DEREGOLAZIONE DEL<br />
COMPARTIMENTO LINFOCITARIO B IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV E SUO RAPPORTO<br />
CON LA PATOGENESI DEI LINFOMI<br />
Responsabile: Zamarchi Rita<br />
Parole chiave: l<strong>in</strong>fociti, l<strong>in</strong>fomi, virus<br />
Le alterazioni del compartimento l<strong>in</strong>focitario B <strong>in</strong> corso di <strong>in</strong>fezione da HIV sono una<br />
parte importante del quadro patogenetico della malattia, i cui meccanismi non sono<br />
stati ancora completamente chiariti. In particolare, se vi è un generale consenso circa<br />
il fatto che l'<strong>in</strong>tensa attivazione dei l<strong>in</strong>fociti B possa contribuire a spiegare la maggiore<br />
<strong>in</strong>cidenza di l<strong>in</strong>fomi a cellule B tra i soggetti sieropositivi, l'<strong>in</strong>troduzione della terapia<br />
anti-retrovirale comb<strong>in</strong>ata non ha determ<strong>in</strong>ato una riduzione dell'<strong>in</strong>sorgenza di l<strong>in</strong>fomi<br />
non-Hodgk<strong>in</strong>, pur essendosi dimostrata efficace verso un'altra neoplasia HIV-correlata<br />
quale il sarcoma di Kaposi. Scopo pr<strong>in</strong>cipale del<strong>lo</strong> studio è valutare l'attività bio<strong>lo</strong>gica<br />
sui l<strong>in</strong>fociti B della prote<strong>in</strong>a della matrice di HIV p17. Lo studio del profi<strong>lo</strong> di<br />
espressione del recettore per p17 sui l<strong>in</strong>fociti B <strong>in</strong> vari stadi maturativi nel soggetto<br />
sano e l'analisi delle variazioni determ<strong>in</strong>ate da p17 esogena sui pr<strong>in</strong>cipali saggi<br />
funzionali <strong>in</strong> vitro per i l<strong>in</strong>fociti B fornirà un quadro prelim<strong>in</strong>are dell'attività di p17 sui<br />
l<strong>in</strong>fociti B, che sarà successivamente approfondito ed esteso a funzioni tuttora ignote<br />
di p17 attraverso la valutazione delle modificazioni del profi<strong>lo</strong> di espressione genica di<br />
l<strong>in</strong>fociti B primari, <strong>in</strong> presenza di prote<strong>in</strong>a virale esogena. I dati prodotti nei primi<br />
diciotto mesi di attività del presente progetto <strong>in</strong>dicano che la prote<strong>in</strong>a della matrice di<br />
HIV p17 lega i l<strong>in</strong>fociti B ex vivo sia del sangue periferico che degli organi l<strong>in</strong>foidi<br />
secondari. In colture a breve term<strong>in</strong>e p17 aumenta l'espressione dei marcatori di<br />
attivazione dei l<strong>in</strong>fociti B, <strong>in</strong>crementando la s<strong>in</strong>tesi <strong>in</strong> vitro di IL-6 ma non di IL-10. La<br />
115
prote<strong>in</strong>a p17 verosimilmente guida il compartimento B verso la differenziazione <strong>in</strong><br />
l<strong>in</strong>fociti secernenti anticorpi. Le alterazioni <strong>in</strong>dotte da p17 sul compartimento<br />
l<strong>in</strong>focitario B sembrano critiche nell'<strong>in</strong>terazione tra i l<strong>in</strong>fociti B e T. A partire dai<br />
risultati ottenuti <strong>in</strong> vitro ed ex vivo <strong>in</strong> questa prima parte del<strong>lo</strong> studio, si <strong>in</strong>tende<br />
estendere la valutazione funzionale nel soggetto sieropositivo per HIV e nel model<strong>lo</strong> del<br />
topo SCID, un model<strong>lo</strong> animale di l<strong>in</strong>fomagenesi B umana.<br />
4 - ANALISI FUNZIONALI DI PROTEINE REGOLATORIE CODIFICATE DA RETROVIRUS<br />
ONCOGENI UMANI<br />
Responsabile: Cim<strong>in</strong>ale V<strong>in</strong>cenzo<br />
Parole chiave HTLV, leucemie, virus, patogenesi<br />
HTLV-1 codifica numerose prote<strong>in</strong>e non strutturali la cui funzione è tuttora<br />
scarsamente def<strong>in</strong>ita. Una di queste prote<strong>in</strong>e, denom<strong>in</strong>ata p13, si accumula nella<br />
membrana mitocondriale <strong>in</strong>terna, <strong>in</strong>duce frammentazione mitocondriale ed aumenta<br />
la permeabilità di questi organelli al K+. A livel<strong>lo</strong> cellulare, l’espressione di p13<br />
rallenta la proliferazione e sensibilizza alla morte cellulare <strong>in</strong>dotta da stimoli mediati<br />
da vie mitocondriali; <strong>in</strong>oltre, p13 presenta effetti antitumorali <strong>in</strong> vivo. Queste proprietà<br />
suggeriscono che p13 possa giocare un ruo<strong>lo</strong> di control<strong>lo</strong> sulla crescita delle cellule<br />
<strong>in</strong>fettate da HTLV-1 e ripropongono una connessione fra funzioni mitocondriali e<br />
processo di trasformazione neoplastica. Gli studi <strong>in</strong> corso sono mirati a def<strong>in</strong>ire il<br />
meccanismo di azione di p13 a livel<strong>lo</strong> mitocondriale e cellulare. I risultati ottenuti<br />
dimostrano che p13 <strong>in</strong>duce un aumento di attività della catena respiratoria<br />
mitocondriale che si associa ad un aumento di produzione di radicali dell'ossigeno.<br />
Queste alterazioni si traducono <strong>in</strong> un abbassamento della soglia di apertura del PTP<br />
(permeability transition pore), un canale co<strong>in</strong>volto nel control<strong>lo</strong> della morte cellulare<br />
programmata. Coerentemente con questi risultati, p13 <strong>in</strong>duce un aumento della<br />
sensibilità alla morte per apoptosi <strong>in</strong>dotta da trattamenti che <strong>in</strong>fluenzano la sensibilità<br />
del PTP o modificano il potenziale redox <strong>in</strong>tracellulare. Inoltre, p13 <strong>in</strong>fluenza<br />
l'orientamento metabolico cellulare favorendo un metabolismo di tipo aerobico, un<br />
effetto compatibile con l'azione antitumorale di p13 evidenziata <strong>in</strong> studi precedenti. Nel<br />
complesso, questi dati evidenziano <strong>in</strong>teressanti connessioni fra funzioni mitocondriali<br />
e trasformazione tumorale.<br />
5 - STUDIO DEI MECCANISMI DI TRASMISSIONE DI HHV-8<br />
Responsabile: Calabrò Maria Luisa<br />
Parole chiave HHV-8, virus<br />
La trasmissione <strong>in</strong>tra-familiare è la pr<strong>in</strong>cipale modalità di acquisizione dell'<strong>in</strong>fezione<br />
da HHV-8 nelle aree a medio-alta endemia, tra le quali l'Italia, mentre rari casi di<br />
trasmissione verticale sono stati documentati nelle regioni altamente endemiche. Il<br />
presente progetto si propone di approfondire alcuni aspetti relativi alla trasmissione<br />
verticale e <strong>in</strong>tra-familiare di HHV-8, mediante i seguenti studi: i) analisi dell'impatto<br />
della gravidanza sull'<strong>in</strong>fezione da HHV-8 mediante fol<strong>lo</strong>w-up di parametri siero<strong>lo</strong>gici e<br />
molecolari HHV-8-correlati nei tre trimestri di gravidanza <strong>in</strong> donne a rischio<br />
d'<strong>in</strong>fezione da HHV-8 ; ii) studio della possibile trasmissione <strong>in</strong>trauter<strong>in</strong>a di HHV8<br />
mediante analisi della presenza di sequenze HHV-8 <strong>in</strong> campioni di placenta e<br />
mediante esperimenti d'<strong>in</strong>fezione <strong>in</strong> vitro di colture primarie di placenta.<br />
Lo studio dell'andamento del tito<strong>lo</strong> degli anticorpi anti-HHV-8 e della carica virale a<br />
livel<strong>lo</strong> del sangue periferico e del compartimento genitale <strong>in</strong> corso di gravidanza di 15<br />
donne <strong>in</strong>fettate da HIV-1 ha dimostrato che HHV-8 si può riattivare <strong>in</strong> gravidanza.<br />
L'<strong>in</strong>cremento del tito<strong>lo</strong> virale puo' a sua volta aumentare il rischio di trasmissione<br />
madre-figlio; abbiamo <strong>in</strong>fatti dimostrato che una delle madri con parametri <strong>in</strong>dicativi<br />
di riattivazione virale ha trasmesso il proprio sottotipo virale al figlio, che ha<br />
presentato alla nascita un'elevata viremia, suggerendo la possibilità di <strong>in</strong>fezione<br />
primaria. Questi dati documentano per la prima volta la trasmissione per<strong>in</strong>atale di<br />
uno specifico sottotipo di HHV-8 e appaiono <strong>in</strong>dicare che la trasmissione verticale può<br />
contribuire alla diffusione del virus <strong>in</strong> aree sub-endemiche <strong>in</strong> popolazioni di donne a<br />
rischio d'<strong>in</strong>fezione da HHV-8. Inoltre, uno studio recente condotto <strong>in</strong> due gruppi di<br />
116
immigrati provenienti dall'Albania e dal Kosovo ha messo <strong>in</strong> luce una elevata<br />
prevalenza di HHV-8 già <strong>in</strong> età pre-puberale, e ciò <strong>in</strong>dica che anche <strong>in</strong> popolazioni<br />
delle regioni dei Balcani occidentali la pr<strong>in</strong>cipale via di trasmissione di HHV-8 sia<br />
quella <strong>in</strong>tra-familiare.<br />
6 - ANALISI DI PARAMETRI RELATIVI ALL'INSORGENZA E ALLA PROGNOSI DI TUMORI<br />
ASSOCIATI ALL'INFEZIONE DA HHV-8<br />
Responsabile: Calabrò Maria Luisa<br />
Parole chiave: HHV-8, sarcoma, Kaposi, prognosi, virus<br />
L'herpesvirus umano di tipo 8 (HHV-8) è associato all'<strong>in</strong>sorgenza del sarcoma di<br />
Kaposi (KS), dell'effusione l<strong>in</strong>fomatosa primaria e della variante a plasmacellule della<br />
malattia multifocale di Castleman. Il monitoraggio di pazienti con tumori HHV-8-<br />
correlati o a rischio di <strong>in</strong>sorgenza di tali tumori (quali soggetti sottoposti a trapianto<br />
d'organo e soggetti HIV-1-sieropositivi) mediante l'analisi di parametri siero<strong>lo</strong>gici e<br />
molecolari di HHV-8 può fornire <strong>in</strong>dicazioni utili sull'efficacia della terapia e sui<br />
rapporti tra carico virale e sviluppo e decorso dei tumori. Sarà qu<strong>in</strong>di effettuato un<br />
fol<strong>lo</strong>w-up di parametri siero<strong>lo</strong>gici e molecolari HHV-8-correlati <strong>in</strong> pazienti sottoposti a<br />
trapianto d'organo, <strong>in</strong> soggetti con AIDS-KS <strong>in</strong> corso di terapia HAART, ed <strong>in</strong> soggetti<br />
HIV/HHV-8-<strong>in</strong>fettati, nonché un'analisi della carica virale mediante real-time PCR<br />
simultaneamente <strong>in</strong> diversi distretti corporei <strong>in</strong> diversi gruppi di soggetti HHV-8-<br />
<strong>in</strong>fettati. Inoltre, utilizzeremo un saggio <strong>in</strong> vitro d'<strong>in</strong>fezione da HHV-8 da noi di recente<br />
messo a punto per l'isolamento e la propagazione di ceppi HHV-8 e per <strong>lo</strong> studio delle<br />
proprietà bio<strong>lo</strong>giche dei ceppi isolati. Analisi sull'andamento della carica a livel<strong>lo</strong> di<br />
lesioni di KS <strong>in</strong> pazienti affetti da AIDS-KS <strong>in</strong> corso di terapia HAART <strong>in</strong>dicano che la<br />
persistenza di una carica elevata <strong>in</strong> lesioni ottenute da pazienti con una risposta<br />
parziale o malattia stabile può essere predittiva di una successiva recidiva del tumore.<br />
Inoltre, la remissione completa documentata isto<strong>lo</strong>gicamente dall'assenza di cellule<br />
neoplastiche ("sp<strong>in</strong>dle cells") non è sempre accompagnata dalla negatività per HHV-8 o<br />
da livelli non significativi di copie virali a livel<strong>lo</strong> della sede primitiva del tumore. Il<br />
monitoraggio quantitativo di HHV-8 nel compartimento cutaneo (limitatamente a<br />
pazienti che non rispondono alla terapia) potrebbe qu<strong>in</strong>di fornire <strong>in</strong>formazioni utili<br />
nella valutazione dell’efficacia delle scelte terapeutiche.<br />
7 - LINFOMAGENESI INDOTTA DA HHV-8: STUDIO DELLE INTERAZIONI VIRUS-CELLULA<br />
OSPITE NELLO SVILUPPO DELL'EFFUSIONE LINFOMATOSA PRIMARIA<br />
Responsabile: Calabrò Maria Luisa<br />
Parole chiave: HHV-8, l<strong>in</strong>fomi, terapia genica, virus, citoch<strong>in</strong>e<br />
L'herpesvirus umano di tipo 8 (HHV-8) è associato all'<strong>in</strong>sorgenza dell'effusione<br />
l<strong>in</strong>fomatosa primaria (PEL). Il l<strong>in</strong>foma PEL si manifesta come effusione maligna che si<br />
<strong>lo</strong>calizza nelle grandi cavità sierose e molto spesso non evolve <strong>in</strong> masse tumorali<br />
significative; si sviluppa con maggior frequenza nei pazienti <strong>in</strong>fettati da HIV-1 <strong>in</strong> stadio<br />
di immunosoppressione avanzata. Sebbene sia stato ampiamente dimostrato il<br />
co<strong>in</strong>volgimento di HHV8 nella patogenesi del PEL, non sono chiari i meccanismi<br />
co<strong>in</strong>volti nella trasformazione dei l<strong>in</strong>fociti <strong>in</strong>fettati, e nel<strong>lo</strong> spiccato tropismo per le<br />
cavità sierose. Inoltre, non è stato a tutt'oggi chiarito se il processo di l<strong>in</strong>fomagenesi<br />
che <strong>in</strong>duce <strong>lo</strong> sviluppo del PEL possa dare luogo a forme "precoci" e/o evolvere <strong>in</strong><br />
disord<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>foproliferativi, <strong>lo</strong>calizzati nelle grandi cavità sierose, con caratteristiche<br />
dist<strong>in</strong>te dal l<strong>in</strong>foma PEL. Il presente progetto si propone qu<strong>in</strong>di di valutare l'attività<br />
ant<strong>in</strong>eoplastica di vettori lentivirali esprimenti l'IFN-alfa, <strong>in</strong> un model<strong>lo</strong> di<br />
l<strong>in</strong>fomagenesi <strong>in</strong>dotta da HHV-8 basato sull'<strong>in</strong>ocu<strong>lo</strong> <strong>in</strong> topi SCID di l<strong>in</strong>ee cellulari PELderivate.<br />
Al<strong>lo</strong> scopo di differenziare il contributo <strong>in</strong>diretto del microambiente dell'ospite<br />
da quel<strong>lo</strong> delle cellule tumorali, verrà valutata <strong>in</strong>izialmente l'attività di vettori<br />
lentivirali esprimenti IFN-alfa mur<strong>in</strong>o, e qu<strong>in</strong>di specifico per l'ospite, e<br />
successivamente l'attività di vettori codificanti IFN-alfa umano. Inoltre, ci proponiamo<br />
di analizzare dal punto di vista morfo<strong>lo</strong>gico, immuno-fenotipico, molecolare e viro<strong>lo</strong>gico<br />
campioni di effusioni HHV8-<strong>in</strong>fettate, che si sviluppano nelle cavità sierose di pazienti<br />
HIV-<strong>in</strong>fettati e non, e che non soddisfano appieno i criteri diagnostici del PEL. Dati<br />
117
prelim<strong>in</strong>ari <strong>in</strong>dicano che il trattamento di topi SCID <strong>in</strong>oculati con cellule PEL con un<br />
vettore lentivirale che esprime l'IFN-alfa mur<strong>in</strong>o prolunga <strong>in</strong> maniera significativa la<br />
sopravvivenza degli animali rispetto ai controlli, ed è associato ad una sostanziale<br />
riduzione del<strong>lo</strong> sviluppo di ascite. Peraltro, l'IFN-alfa mur<strong>in</strong>o non esercita alcun effetto<br />
anti-proliferativo e pro-apoptotico direttamente sulle cellule PEL. Nel complesso questi<br />
dati <strong>in</strong>dicano che tale citoch<strong>in</strong>a è <strong>in</strong> grado di esercitare una consistente attività ant<strong>in</strong>eoplastica<br />
<strong>in</strong> vivo agendo sui tessuti circostanti, sottol<strong>in</strong>eando il ruo<strong>lo</strong> cruciale<br />
giocato dal microambiente tumorale nella patogenesi del PEL.<br />
Abbiamo <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>iziato la caratterizzazione di una serie di versamenti HHV-8 + che si<br />
sviluppano nelle cavità sierose ma che non soddisfano i criteri di diagnosi del PEL. Tali<br />
versamenti sono polic<strong>lo</strong>nali, e risultano costituiti da una percentuale variabile di<br />
cellule atipiche l<strong>in</strong>fo/monocitarie HHV-8-<strong>in</strong>fettate <strong>in</strong> un background di tipo<br />
<strong>in</strong>fiammatorio. Questa nuova entità non-l<strong>in</strong>fomatosa è stata denom<strong>in</strong>ata pseudo-PEL,<br />
<strong>in</strong> quanto condivide con il PEL non so<strong>lo</strong> l'<strong>in</strong>fezione da HHV-8, ma anche l'andamento<br />
aggressivo e la crescita <strong>in</strong> fase liquida. L'ulteriore analisi di tali versamenti permetterà<br />
di chiarire se essi rappresentano forme "precoci" nel processo di l<strong>in</strong>fomagenesi <strong>in</strong>dotto<br />
da HHV-8, o disord<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>foproliferativi dist<strong>in</strong>ti dal PEL.<br />
8 - STUDIO DELLA LINFOMAGENESI EBV-ASSOCIATA NEGLI INDIVIDUI<br />
IMMUNOCOMPROMESSI<br />
Responsabile: De Rossi Anita<br />
Parole chiave EBV, l<strong>in</strong>fomi, virus, immunosoppressione, patogenesi<br />
La comparsa dei l<strong>in</strong>fomi EBV-associati è una delle maggiori complicazioni nei soggetti<br />
immunodepressi per trattamento farmaco<strong>lo</strong>gico post-trapianto o per <strong>in</strong>fezione da HIV.<br />
La genesi di questi tumori è multifasica e, anche se non completamente chiarita,<br />
l'espansione di cellule <strong>in</strong>fettate da EBV costituisce una tappa <strong>in</strong>iziale nel processo di<br />
l<strong>in</strong>fomagenesi. Oltre alla compromessa risposta immunitaria EBV-specifica, altri<br />
fattori concorrono all'espansione delle cellule EBV-positive. Gli studi effettuati <strong>in</strong> una<br />
coorte di soggetti con <strong>in</strong>fezione da HIV hanno dimostrato che pazienti con risposta<br />
dissociata alla terapia (aumento di CD4, ma persistenti livelli di HIV) vi è anche un<br />
significativo aumento di EBV. Inoltre, alcuni dati suggeriscono che prote<strong>in</strong>e di HIV<br />
rilasciate dalle cellule <strong>in</strong>fettate (quali la prote<strong>in</strong>a Tat), possano concorrere alla<br />
patogenesi dei l<strong>in</strong>fomi. In studi recenti abbiamo trasdotto il gene Tat mediante vettore<br />
lentivirale tat nei l<strong>in</strong>fociti B EBV+ (LCL) e abbiamo dimostrato che l'espressione<br />
ectopica di Tat previene l'arresto del cic<strong>lo</strong> cellulare <strong>in</strong>dotto da deprivazione di siero.<br />
Alla luce di queste acquisizioni, il programma si propone di :<br />
1) Studiare d<strong>in</strong>amica e profi<strong>lo</strong> molecolare di EBV e l'eventuale comparsa di l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong><br />
soggetti con <strong>in</strong>fezione da HIV. Questo studio è la cont<strong>in</strong>uazione naturale di studi già <strong>in</strong><br />
corso su ampie casistiche di pazienti e sarà effettuato <strong>in</strong> collaborazione con il<br />
Dipartimento di Pediatria (Università di Padova) e la Divisione di Malattie Infettive<br />
(Azienda Ospedaliera di Padova)<br />
2) Def<strong>in</strong>ire i meccanismi co<strong>in</strong>volti nella crescita siero-<strong>in</strong>dipendente delle cellule LCL<br />
Tat+. A tale scopo, cellule Tat+ e la <strong>lo</strong>ro controparte trasdotta con vettore lentivirale<br />
privo di tat saranno studiate per il profi<strong>lo</strong> di espressione genica utilizzando la<br />
piattaforma Affimetrix. L'analisi dei geni selettivamente upregolati o downregolati nelle<br />
cellule Tat+ permetterà di disegnare i successivi esperimenti atti a def<strong>in</strong>ire i pathways<br />
cellulari attivati da Tat.<br />
3) Def<strong>in</strong>ire se Tat esogena o altri fattori prodotti da cellule <strong>in</strong>fettate da HIV siano <strong>in</strong><br />
grado di modificare il comportamento bio<strong>lo</strong>gico delle cellule B. A tale scopo, cellule B<br />
saranno esposte a Tat esogena e/ o cocoltivate <strong>in</strong> sistemi " transwell" con l<strong>in</strong>fociti T<br />
HIV-<strong>in</strong>fetti. Le cellule esposte e non esposte saranno trattate con stimoli apoptotici e<br />
antiproliferativi.<br />
9 - LINFOMAGENESI DA EBV: INTERAZIONI TRA PROTEINE VIRALI E TELOMERASI<br />
Responsabile: De Rossi Anita<br />
Parole chiave: te<strong>lo</strong>merasi, EBV, l<strong>in</strong>fomi, virus, patogenesi<br />
118
Il virus di Epste<strong>in</strong> Barr è un herpesvirus umano che ha una attivita' trasformante <strong>in</strong><br />
vitro ed è associato a numerose pato<strong>lo</strong>gie neoplastiche <strong>in</strong> vivo. L'<strong>in</strong>fezione da EBV<br />
trasforma i l<strong>in</strong>fociti B <strong>in</strong> cellule l<strong>in</strong>foblastoidi attivamente proliferanti (LCL) che<br />
possono orig<strong>in</strong>are l<strong>in</strong>ee cellulari immortalizzate; questa capacità trasformante è<br />
centrale nella genesi delle malattie l<strong>in</strong>foproliferative e dei l<strong>in</strong>fomi EBV-associati che<br />
<strong>in</strong>sorgono <strong>in</strong> un contesto di immunodepressione. Ana<strong>lo</strong>gamente alla maggior parte dei<br />
tumori, le neoplasie EBV-associate mantengono la capacità di proliferare<br />
<strong>in</strong>def<strong>in</strong>itamente attraverso l'attivazione impropria di hTERT (human te<strong>lo</strong>merase<br />
reverse transcriptase), la componente catalitica del complesso della te<strong>lo</strong>merasi. Benché<br />
l'attivazione della te<strong>lo</strong>merasi sia un requisito essenziale nel processo oncogenetico, i<br />
meccanismi responsabili della sua attivazione <strong>in</strong> corso di l<strong>in</strong>fomagenesi EBV-<strong>in</strong>dotta<br />
sono ancora da chiarire. Dati emergenti <strong>in</strong>dicano che hTERT, <strong>in</strong>dipendentemente dalla<br />
sua capacità di allungare il te<strong>lo</strong>mero, si comporta come un "growth-promot<strong>in</strong>g factor" e<br />
conferisce resistenza a stimoli apoptotici di varia natura. Se l'espressione di hTERT<br />
<strong>in</strong>fluenzi la proliferazione e la risposta cellulare ad agenti apoptotici e antiproliferativi<br />
nelle cellule B immortalizzate e neoplastiche non è noto.<br />
Il programma si propone le seguenti attività:<br />
1) Identificare i pathway cellulari e le prote<strong>in</strong>e virali co<strong>in</strong>volte nell'attivazione di hTERT<br />
durante il processo di immortalizzazione dei l<strong>in</strong>fociti B da parte dell'EBV. A questo<br />
scopo, abbiamo ottenuto, mediante <strong>in</strong>fezione di l<strong>in</strong>fociti B con il ceppo B95.8 di EBV,<br />
un pannel<strong>lo</strong> di l<strong>in</strong>ee hTERT-negative e hTERT-positive. Il profi<strong>lo</strong> di espressione genica<br />
di queste l<strong>in</strong>ee permetterà di identificare il pattern dei geni cellulari co<strong>in</strong>volti nella<br />
attivazione di hTERT. Il ruo<strong>lo</strong> delle prote<strong>in</strong>e virali nell'attivazione di hTERT, e <strong>in</strong><br />
particolare della prote<strong>in</strong>a virale LMP1, sarà studiato utilizzando sistemi cellulari B<br />
esprimenti le prote<strong>in</strong>e virali sotto promotori <strong>in</strong>ducibili.<br />
2) Valutare se l'espressione di hTERT promuove la proliferazione cellulare e conferisce<br />
un vantaggio selettivo di crescita, <strong>in</strong>dipendentemente dalla sua capacita' te<strong>lo</strong>merasica.<br />
A questo scopo sono state generate, mediante <strong>in</strong>fezione con vettore retrovirale<br />
codificante hTERT, LCL esprimenti ectopicamente hTERT, che saranno coltivate <strong>in</strong><br />
condizioni svantaggiose di bassa densità e deprivazione di siero. Il trattamento con<br />
<strong>in</strong>ibitori specifici (ribozima e siRNA) contro la componente RNA (hTR) del complesso<br />
della te<strong>lo</strong>merasi, permetterà di discrim<strong>in</strong>are se la capacita' "growth-promot<strong>in</strong>g" di<br />
hTERT sia disgiunta dalla sua attività te<strong>lo</strong>merasica.<br />
3) Studiare come l'espressione di prote<strong>in</strong>e di EBV e di hTERT <strong>in</strong>fluenzi la risposta<br />
cellulare a stimoli anti-proliferativi e apoptotici. Studi prelim<strong>in</strong>ari <strong>in</strong>dicano che l'acido<br />
ret<strong>in</strong>oico <strong>in</strong>duce una down-regolazione della attivita' te<strong>lo</strong>merasica nelle LCL e che<br />
l'espressione ectopica di LMP1 <strong>in</strong> cellule EBV negative determ<strong>in</strong>a un <strong>in</strong>cremento di<br />
hTERT e la resistenza all'apoptosi. Sarà approfondito il meccanismo attraverso cui<br />
l'acido ret<strong>in</strong>oico <strong>in</strong>ibisce hTERT nelle LCL, e valutato <strong>in</strong>oltre l'effetto dell'acido ret<strong>in</strong>oico<br />
sull'espressione/attività della te<strong>lo</strong>merasi anche <strong>in</strong> un pannel<strong>lo</strong> di l<strong>in</strong>ee cellulari EBVnegative<br />
rappresentative di diversi istotipi di l<strong>in</strong>foma B. Inf<strong>in</strong>e, sarà valutata la<br />
risposta a vari agenti antiproliferativi e apoptotici di l<strong>in</strong>ee EBV-positive e della <strong>lo</strong>ro<br />
controparte esprimente ectopicamente prote<strong>in</strong>e di EBV, così come delle LCL hTERTnegative<br />
e delle LCL esprimenti costitutivamente o ectopicamente hTERT.<br />
10 - STUDIO DELLE PATOLOGIE NEOPLASTICHE E DELLE IMMUNODEFICIENZE<br />
ASSOCIATE AD INFEZIONE CON RETROVIRUS UMANI NEL BAMBINO<br />
Responsabile: De Rossi Anita<br />
Parole chiave: te<strong>lo</strong>merasi, AIDS, retrovirus, immunosopressione, patogenesi<br />
Il lavoro si <strong>in</strong>tegra <strong>in</strong> un progetto <strong>in</strong>iziato nel 1984 e diretto <strong>in</strong> particolare a studiare<br />
l'<strong>in</strong>fezione pediatrica da virus umano della immunodeficienza (HIV). Lo studio ha<br />
prodotto notevoli risultati per la comprensione della storia naturale dell'<strong>in</strong>fezione e<br />
per la comprensione dei meccanismi di immunoricostituzione <strong>in</strong> corso di terapia<br />
antiretrovirale. Il Gruppo Padovano è <strong>in</strong>serito nei gruppi Internazionali di Ricerca:<br />
European Collaborative Study (ECS) dal 1987 e Pediatric European Network for<br />
Treatment of AIDS (PENTA) dal 1991. Tutti i bamb<strong>in</strong>i arruolati nella coorte Padovana<br />
(più di 600 di cui più di 100 <strong>in</strong>fetti tuttora viventi) sono nati da madre HIV-<br />
119
sieropositiva e sono seguiti per eventuale comparsa di pato<strong>lo</strong>gie neoplastiche e studio<br />
delle stesse. La comparsa di un raro tumore alla vulva è già stato documentato <strong>in</strong> una<br />
bamb<strong>in</strong>a HIV-<strong>in</strong>fetta. L'<strong>in</strong>sieme delle banche dati della Coorte Padova, ECS e PENTA<br />
permetterà di valutare l'impatto delle terapie antiretrovirali e del<strong>lo</strong> stato di<br />
immunodepressione nei nati <strong>in</strong>fetti sulla comparsa di tumori.<br />
120
L<strong>in</strong>ea di ricerca 3<br />
Valutazione del rischio genetico<br />
E' noto che la malattia neoplastica è una situazione molto complessa sotto il profi<strong>lo</strong><br />
eziopatogenetico, che non può ovviamente presc<strong>in</strong>dere da un momento genetico; <strong>lo</strong><br />
studio delle alterazioni di specifici geni nelle neoplasie è qu<strong>in</strong>di un campo di <strong>in</strong>tensa<br />
ed avanzata ricerca nell'ambito <strong>IOV</strong>. E' noto oggi che una piccola quota di neoplasie,<br />
pari a circa il 5% del totale, si sviluppa su base eredo-familiare.<br />
La ricerca sulle neoplasie eredo-familiari si è per ora concentrata attorno a tre<br />
pr<strong>in</strong>cipali temi: le neoplasie eredo-familiari della mammella e dell'ovaio, il melanoma<br />
eredo-familiare, e il cancro del co<strong>lo</strong>n-retto familiare non poliposico. Per quanto attiene<br />
al primo tema, dopo la scoperta che mutazioni diverse a carico dei geni BRCA-1 e<br />
BRCA-2 si associano a un elevato rischio di sviluppare carc<strong>in</strong>oma mammario o<br />
ovarico, si è avviata una ricerca volta, sul piano conoscitivo, ad approfondire i<br />
meccanismi che dall'alterazione genetica portano alla perdita del prodotto genico e<br />
qu<strong>in</strong>di alle conseguenze dell'assenza delle prote<strong>in</strong>e BRCA sulla fisio<strong>lo</strong>gia cellulare; sul<br />
piano traslazionale, a def<strong>in</strong>ire la prevalenza del fenomeno nella popolazione veneta,<br />
fornendo ai nuclei familiari affetti una consulenza genetica e la conseguente<br />
caratterizzazione della mutazione. Sono state sottoposte a screen<strong>in</strong>g oltre 300 famiglie<br />
del comprensorio veneto con sospetta eredo-familiarità per carc<strong>in</strong>oma della<br />
mammella/ovaio, che soddisfano i rigidi criteri per l'<strong>in</strong>clusione del nucleo familiare<br />
nella casistica (più casi di neoplasia mammaria o ovarica <strong>in</strong> consangu<strong>in</strong>ei del<strong>lo</strong> stesso<br />
ramo parentale, spesso <strong>in</strong>sorgenti <strong>in</strong> giovane età e bilaterali o multiple); <strong>lo</strong> studio viene<br />
condotto nell'ambito di una cooperazione multicentrica con altri 8 centri italiani,<br />
all'<strong>in</strong>terno di un network europeo sull'argomento.<br />
Per quanto attiene al melanoma eredo-familiare, so<strong>lo</strong> più di recente sono stati<br />
<strong>in</strong>dividuati alcuni geni, tra cui soprattutto CDKN2a, la cui alterazione può associarsi<br />
<strong>in</strong> maniera causale al<strong>lo</strong> sviluppo di melanomi cutanei <strong>in</strong> un certo nucleo familiare. In<br />
questo settore, le ricerche <strong>in</strong>iziate prevedono l'implementazione del reclutamento di<br />
nuclei familiari con sospetta eredo-familiarità per melanoma, sulla base di una rete<br />
cooperativa estesa alla Regione del Veneto; attualmente, sono state arruolate oltre 60<br />
famiglie che rispondono alle caratteristiche di pedigree.<br />
La s<strong>in</strong>drome nota come carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>-rettale familiare non poliposico (HNPCC) si<br />
trasmette come carattere autosomico dom<strong>in</strong>ante ed è caratterizzata da alterazioni a<br />
carico di geni del riparo del DNA. La ricerca di mutazioni a carico di tali geni (che sono<br />
un numero elevato e non tutti completamente caratterizzati) è un approccio lungo e<br />
costoso, per cui si rende necessaria la ricerca di strategie alternative per <strong>lo</strong> studio di<br />
tale condizione. Presso le strutture <strong>IOV</strong> è da tempo operante un centro per la raccolta<br />
della casistica cl<strong>in</strong>ica e per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mediante valutazione dell'<strong>in</strong>stabilità dei<br />
microsatelliti dei pazienti. Tale test si accompagna, <strong>in</strong> caso di esito positivo, ad un<br />
approfondimento dell'assetto dei geni preposti al riparo del DNA, mediante procedure<br />
di sequenziamento. La ricerca ha anche affrontato <strong>lo</strong> studio della prevalenza di<br />
alterazioni dei microsatelliti nel carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>-rettale sporadico, riscontrando<br />
<strong>in</strong>stabilità dei microsatelliti <strong>in</strong> una percentuale non <strong>in</strong>differente di casi (circa il 15%) e<br />
mutazioni a carico dei geni del riparo nel 2% circa dei casi esam<strong>in</strong>ati.<br />
Di recente si è aggregato al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> un nucleo di ricerca che si dedica al<strong>lo</strong> studio delle<br />
alterazioni genetiche <strong>in</strong> s<strong>in</strong>dromi neoplastiche di tipo neuro-endocr<strong>in</strong>o. E' <strong>in</strong>tenzione di<br />
tutti i Ricercatori che operano nel campo dell'eredo-familiarità dei tumori di convergere<br />
<strong>in</strong> un'unica Unità Operativa, condividendo così appieno facilities, piattaforme<br />
tecno<strong>lo</strong>giche e know-how.<br />
1 - IDENTIFICAZIONE DI NUOVI DETERMINANTI GENETICI NEL TUMORE MAMMARIO E/O<br />
OVARICO DI TIPO EREDITARIO<br />
Responsabile: Montagna Marco<br />
Parole chiave: tumori eredo-familiari, mammella, ovaio, mutazioni, geni<br />
121
Uno dei fattori di rischio più importanti per <strong>lo</strong> sviluppo del carc<strong>in</strong>oma della mammella<br />
è rappresentato dalla familiarità per <strong>lo</strong> stesso tipo di tumore e/o per il carc<strong>in</strong>oma<br />
dell'ovaio. L'alterazione costitutiva dei geni BRCA1 o BRCA2 è responsabile di una<br />
parte di queste neoplasie. L'identificazione degli <strong>in</strong>dividui geneticamente predisposti<br />
costituisce un obiettivo di primaria importanza per l'adozione di misure profilattiche<br />
f<strong>in</strong>alizzate alla riduzione del rischio di malattia e/o alla diagnosi precoce.<br />
Sfortunatamente, l'analisi mutazionale dei geni BRCA1 e BRCA2 risulta spesso non<br />
<strong>in</strong>formativa, limitando i benefici del test molecolare ad un ristretto numero di famiglie.<br />
Una prima l<strong>in</strong>ea di ricerca sarà dedicata a nuovi approcci molecolari <strong>in</strong> grado di<br />
evidenziare alterazioni genomiche di ampie dimensioni che sfuggono ai metodi<br />
correntemente utilizzati per l'analisi di mutazioni puntiformi. Lo studio di un ampio<br />
campione di pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma mammario e/o ovarico ereditario, reclutati<br />
da differenti Centri italiani, permetterà di stimare la prevalenza di questo tipo di<br />
alterazioni nelle famiglie italiane. La caratterizzazione molecolare dei riarrangiamenti<br />
genomici porterà <strong>in</strong>oltre all'identificazione dei meccanismi alla base di questo tipo di<br />
alterazioni, fornendo uno strumento <strong>in</strong>dispensabile per la messa a punto di nuove<br />
strategie di analisi mutazionale sempre più sensibili e complete. In collaborazione con<br />
4 centri di riferimento nazionale per <strong>lo</strong> studio dei tumori ereditari della<br />
mammella/ovaio sono stati f<strong>in</strong>ora raccolti circa 700 probandi risultati eleggibili al<strong>lo</strong><br />
studio. Dodici nuovi pazienti sono risultati portatori di ampie delezioni o duplicazioni<br />
di uno o più esoni del gene BRCA1. I riarrangiamenti, identificati tramite la metodica<br />
MLPA, sono stati caratterizzati dal punto di vista genomico, funzionale e, nel caso di<br />
alterazioni presenti <strong>in</strong> più famiglie <strong>in</strong>dipendenti, anche tramite l'analisi dell'ap<strong>lo</strong>tipo<br />
associato alla specifica mutazione. Studi di correlazione genotipo-fenotipo non hanno<br />
evidenziato caratteristiche cl<strong>in</strong>iche particolari riconducibili a questo specifico tipo di<br />
alterazioni. Ciononostante <strong>lo</strong> studio permette di stimare che delezioni e duplicazioni<br />
del gene BRCA1 <strong>in</strong>teress<strong>in</strong>o circa il 18% (95% CI: 0.12
CDKN2A e perciò predisponente al<strong>lo</strong> sviluppo del melanoma. Trasfettando una l<strong>in</strong>ea<br />
cellulare (U2-OS), priva di p16, con un plasmide esprimente la prote<strong>in</strong>a p1623Asp<br />
mutata, si è constatato che p1623Asp non è <strong>in</strong> grado di legare ed <strong>in</strong>attivare CDK4, che<br />
qu<strong>in</strong>di è <strong>in</strong> grado di iperfosforilare pRb consentendo la progressione del cic<strong>lo</strong> cellulare.<br />
Infatti, le cellule esprimenti p1623Asp non mostrano arresto della proliferazione. La<br />
mutazione è stata riscontrata anche <strong>in</strong> un membro della famiglia che non ha<br />
sviluppato il melanoma. In studi precedenti è stato dimostrato che le mutazioni hanno<br />
penetranza molto variabile <strong>in</strong> relazione alle diverse aree del pianeta e al <strong>lo</strong>ro grado di<br />
irraggiamento da UV; tuttavia è stato anche ipotizzato che ogni s<strong>in</strong>gola mutazione<br />
possa avere un suo grado di penetranza differente dalle altre. E' qu<strong>in</strong>di possibile che,<br />
nel nostro caso specifico, la mutazione p1623Asp abbia una penetranza <strong>in</strong>feriore a<br />
quella di altre mutazioni e questo giustificherebbe la presenza di un portatore non<br />
affetto da melanoma sia nella nostra famiglia che <strong>in</strong> quelle riportate <strong>in</strong> letteratura.<br />
3 - MELANOMA MALIGNO EREDO-FAMILIARE: ANALISI GENETICA DEL GENE CDKN2A E<br />
IDENTIFICAZIONE DI MODIFICATORI GENETICI DELLA PENETRANZA IN FAMIGLIE AD<br />
ALTO RISCHIO ED IN UNO STUDIO A BASE DI POPOLAZIONE.<br />
Responsabile: Men<strong>in</strong> Chiara<br />
Parole chiave: melanoma, tumori eredo-familiari, geni, mutazioni, rischio<br />
Il melanoma cutaneo maligno è una malattia multifattoriale, <strong>in</strong> cui sono co<strong>in</strong>volti<br />
fattori genetici, ambientali e comportamentali dell'ospite. Numerosi studi<br />
epidemio<strong>lo</strong>gici documentano una stretta associazione tra esposizione solare e rischio<br />
di sviluppare melanoma. Inoltre e' stato documentato che nel 10% dei casi esiste una<br />
storia familiare positiva, suggerendo l'esistenza di una predisposizione genetica a tale<br />
neoplasia. CDKN2A è il pr<strong>in</strong>cipale gene per la suscettibilità al melanoma. Diversi studi<br />
hanno valutato il rischio di sviluppare melanoma per i soggetti che portano mutazioni<br />
costitutive nel <strong>lo</strong>cus CDKN2A analizzando famiglie con più di un caso di melanoma.<br />
Uno studio condotto su 80 famiglie provenienti da Europa, Nord America ed Australia<br />
ha stimato una penetranza del 67% all'eta' di 80 anni, eccezionalmente elevata per<br />
una neoplasia che ha un rischio di circa il 2% nella popolazione generale. Uno studio<br />
più recente condotto non su famiglie con casi multipli di melanoma ma sulla<br />
popolazione generale ha <strong>in</strong>vece abbassato il rischio di melanoma per i portatori di<br />
mutazione del gene CDKN2A al 28% all'eta' di 80 anni: le differenze nella stima di<br />
rischio sono dovute ad altri importanti fattori di rischio non ancora identificati,<br />
probabilmente più prevalenti <strong>in</strong> portatori di mutazioni appartenenti a famiglie con casi<br />
multipli di melanoma. Esiste qu<strong>in</strong>di una eterogeneità di rischio per melanoma fra i<br />
portatori di mutazione di CDKN2A. Scopo di questo studio è contribuire a chiarire i<br />
fattori che possono <strong>in</strong>fluenzare questo rischio analizzando la presenza di mutazioni<br />
costitutive <strong>in</strong> pazienti con melanoma <strong>in</strong> uno studio a base di popolazione, valutando<br />
tutte le <strong>in</strong>formazioni possibili riguardo eventuali casi multipli di melanoma nella<br />
famiglia, caratteristiche cl<strong>in</strong>iche, abitud<strong>in</strong>i comportamentali e tipo<strong>lo</strong>gie di risposta<br />
all'esposizione solare.<br />
L’<strong>in</strong>dividuazione delle famiglie ad alto rischio è stata effettuata seguendo i parametri<br />
def<strong>in</strong>iti dal Melanoma Genetics Consortium ed è stato attuato all’<strong>in</strong>terno di un<br />
“Gruppo di Studio Multidiscipl<strong>in</strong>are per il Melanoma”, nel quale le diverse unità<br />
operative hanno collaborato alle varie fasi del progetto, preventivamente approvato dal<br />
comitato etico delle strutture di appartenenza. F<strong>in</strong>o ad oggi è stato raccolto un<br />
campione di sangue da 33 probandi, 10 parenti affetti da melanoma, 3 parenti affetti<br />
da un altro tipo di tumore e 2 parenti sani. L’analisi mutazionale ha rivelato la<br />
presenza di due mutazioni. Una, la Gly101Trp (G101W), è la più comune riscontrata<br />
<strong>in</strong> Italia. È stato riportato che questa mutazione mis-senso provoca un’<strong>in</strong>capacità della<br />
p16 di <strong>in</strong>ibire l’attività catalitica del complesso cicl<strong>in</strong>a D1-CDK4. L'altra è la Pro48Thr<br />
(P48T), che dim<strong>in</strong>uisce la capacità di p16 di <strong>in</strong>ibire la progressione del cic<strong>lo</strong> cellulare.<br />
Un'ulteriore variante, Gly23Asp (G23D), rara e di <strong>in</strong>certo significato patogenetico, è<br />
stata riportata so<strong>lo</strong> un paio di volte <strong>in</strong> letteratura senza valutazioni funzionali. Diversi<br />
studi hanno dimostrato che gli effetti del gene MC1R sulla penetranza di CDKN2A<br />
sono <strong>in</strong> gran parte dovuti alle varianti “capelli rossi” (RHC). Anche se la nostra<br />
123
casistica è molto ristretta e non permette valutazioni statisticamente significative, si è<br />
comunque notato che tutti e tre i pazienti con una mutazione di CDKN2A sono anche<br />
portatori di una variante RHC; il paziente portatore della mutazione G101W e affetto<br />
da melanoma multip<strong>lo</strong> è portatore della variante RHC/R151C. L’ipotesi avanzata da<br />
GenoMEL, che la co-ereditarietà di più di uno di questi polimorfismi nei geni co<strong>in</strong>volti<br />
possa risultare <strong>in</strong> una più elevata espressività e penetranza <strong>in</strong> alcune famiglie, trova<br />
conferma anche nella nostra casistica: l’80% delle famiglie con 2 o 3 varianti di MC1R<br />
mostra più di 3 casi di melanoma, oppure 2 casi di melanoma e carc<strong>in</strong>oma del<br />
pancreas e/o della mammella. Questo studio sarà esteso anche ai casi di melanoma<br />
sporadico che si presentano con caratteristiche sospette per una predisposizione<br />
genetica (giovane età di <strong>in</strong>sorgenza o associazione con altri tumori), e che sono ancora<br />
<strong>in</strong> fase di reclutamento.<br />
4 - ASSOCIAZIONE DI VARIANTI GENICHE COSTITUTIVE CON ALTERAZIONI<br />
MOLECOLARI DEL TUMORE NELLO SVILUPPO DEL CARCINOMA DEL COLON RETTO.<br />
Responsabile: Bertorelle Roberta<br />
Parole chiave: geni, co<strong>lo</strong>n-retto, tumori eredo-familiari, mutazioni<br />
Il carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n retto (CRC) è un classico esempio di carc<strong>in</strong>ogenesi multifasica,<br />
multifattoriale e multigenica <strong>in</strong> cui alterazioni a carico di oncogeni e geni<br />
oncosoppressori sono i maggiori responsabili dell'<strong>in</strong>iziazione e della progressione della<br />
neoplasia. Recenti studi dimostrano tuttavia che accanto a queste alterazioni<br />
molecolari esistono varianti geniche (polimorfismi) <strong>in</strong> grado di modificare il rischio e/o<br />
il fenotipo tumorale. I polimorfismi maggiormente implicati nella suscettibilità al CRC<br />
co<strong>in</strong>volgono geni che, da un punto di vista bio<strong>lo</strong>gico-funzionale, risultano i più<br />
plausibili. Circa il 50% dei tumori co<strong>lo</strong>-rettali presentano <strong>in</strong>fatti alterazioni a carico del<br />
gene oncosoppressore TP53. Varianti genetiche che <strong>in</strong>terferiscano con il pathway<br />
mediato da p53 possono essere responsabili della variabilità <strong>in</strong>dividuale della<br />
manifestazione neoplastica <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di rischio, di <strong>in</strong>sorgenza precoce o di aggressività<br />
della malattia. Obiettivo di questo studio è valutare l'<strong>in</strong>terazione di varianti geniche<br />
<strong>in</strong>dividuali con alterazioni molecolari del tumore e stabilirne il ruo<strong>lo</strong> relativo nel<strong>lo</strong><br />
sviluppo del CRC. In particolare, sarà studiato MDM2-SNP309 e TP53-codon72 <strong>in</strong><br />
associazione alla presenza di mutazioni e perdita allelica <strong>in</strong> TP53, K-ras ed <strong>in</strong>stabilità<br />
dei microsatelliti. Le analisi f<strong>in</strong>ora condotte dimostrano che il polimorfismo sul<br />
promotore del gene MDM2 (SNP309) si associa con un'<strong>in</strong>sorgenza precoce del CRC (10<br />
anni prima) nei pazienti senza alterazioni di TP53 nel tumore. Ampliando la casistica<br />
ed analizzando 330 pazienti consecutivi affetti da carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>rettale, è stato<br />
possibile verificare che l'effetto di SNP309 di MDM2 sull'età di <strong>in</strong>sorgenza del tumore<br />
p53 wild-type era legato al sesso dei pazienti: so<strong>lo</strong> nel gruppo delle donne portatrici<br />
dell’allele G <strong>in</strong> SNP309 si osservava <strong>in</strong>fatti un'<strong>in</strong>sorgenza anticipata del tumore.<br />
Queste osservazioni supportano l’ipotesi che gli ormoni femm<strong>in</strong>ili possano giocare un<br />
ruo<strong>lo</strong> <strong>in</strong>sieme a fattori genetici nel<strong>lo</strong> sviluppo precoce del CRC nelle donne.<br />
5 - IDENTIFICAZIONE DELLE FAMIGLIE AD ALTO RISCHIO DI CANCRO DELLA<br />
MAMMELLA/OVAIO E DI MELANOMA MALIGNO<br />
Responsabile: D'Andrea Emma<br />
Parole chiave: tumori eredo-familiari, mammella, ovaio, melanoma, geni, prevenzione<br />
Si ritiene che il 5-10% dei tumori <strong>in</strong> genere <strong>in</strong>sorgano <strong>in</strong> soggetti predisposti,<br />
contraddist<strong>in</strong>ti cioè da un'alterazione genica costitutiva perché ereditata da uno dei<br />
due genitori. Scopo di questo progetto è <strong>in</strong>dividuare le famiglie ad alto rischio di<br />
neoplasia specifica (mammella/ovaio e melanoma maligno) perché presentano più casi<br />
<strong>in</strong> consangu<strong>in</strong>ei del<strong>lo</strong> stesso ramo parentale, spesso <strong>in</strong>sorti <strong>in</strong> giovane età, e a volte<br />
bilaterali o multipli. La consulenza genetica consente qu<strong>in</strong>di di enucleare un gruppo di<br />
soggetti sani a rischio da avviare a protocolli di fol<strong>lo</strong>w-up <strong>in</strong>tensivo per una eventuale<br />
diagnosi quanto più precoce possibile. Qua<strong>lo</strong>ra sia nota l'alterazione predisponente<br />
specifica per ciascuna famiglia, è possibile enucleare, a richiesta degli <strong>in</strong>teressati, un<br />
ulteriore sottogruppo di soggetti sani geneticamente predisposti al<strong>lo</strong> sviluppo della<br />
124
neoplasia, pur perdurando molti dubbi sui protocolli di fol<strong>lo</strong>w-up piu' adatti, cioè più o<br />
meno aggressivi, per la sorveglianza di questi ultimi <strong>in</strong>dividui.<br />
6 - TUMORI GASTROINTESTINALI EREDO-FAMILIARI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO<br />
INDIVIDUALE PER I TUMORI SPORADICI<br />
Responsabile: Nitti Donato<br />
Parole chiave: tumori eredo-familiari, co<strong>lo</strong>n-retto, rischio, epidemio<strong>lo</strong>gia<br />
In questo studio viene studiata l'epidemio<strong>lo</strong>gia dei tumori ereditari del co<strong>lo</strong>n-retto nella<br />
Regione del Veneto, con particolare riguardo alla standardizzazione della diagnostica<br />
molecolare, del trattamento e del fol<strong>lo</strong>w-up dei probandi e dei parenti dei probandi. Lo<br />
studio porterà ad un aumento della qualità dell'assistenza sanitaria fornita alle<br />
famiglie colpite da questa pato<strong>lo</strong>gia. Inoltre, il confronto del profi<strong>lo</strong> genico di queste<br />
neoplasie con quel<strong>lo</strong> dei carc<strong>in</strong>omi co<strong>lo</strong>-rettali sporadici consentirà di formulare nuove<br />
ipotesi patogenetiche su questa entità noso<strong>lo</strong>gica, aprendo la strada a nuovi approcci<br />
diagnostici e terapeutici.<br />
9 - NEOPLASIE FAMILIARI ENDOCRINE: DAI MECCANISMI FISIOPATOLOGICI, ALLA<br />
DIAGNOSI MOLECOLARE FINO PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE<br />
Responsabile: Opocher Giuseppe<br />
Parole chiave: tumori eredo-familiari, tumori endocr<strong>in</strong>i, mutazioni, geni<br />
L'Unità Operativa di Endocr<strong>in</strong>o<strong>lo</strong>gia è un centro di attrazione nazionale per la diagnosi<br />
ed il trattamento delle neoplasie endocr<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> particolar modo quelle a partenza dal<br />
surrene, dalla tiroide, dall'ipofisi e per quelle ereditarie. Competenze particolari nel<br />
campo della medic<strong>in</strong>a traslazionale hanno permesso di sviluppare, con la <strong>lo</strong>gica<br />
dell'approccio <strong>in</strong>tegrato (endocr<strong>in</strong>o<strong>lo</strong>go, bio<strong>lo</strong>go molecolare, chirurgo, radio<strong>lo</strong>go ecc.) un<br />
percorso cl<strong>in</strong>ico-diagnostico dedicato alle neoplasie familiari. Il paziente con neoplasia<br />
endocr<strong>in</strong>a familiare è seguito passo a passo, dal sospetto cl<strong>in</strong>ico alla diagnosi<br />
molecolare, dal<strong>lo</strong> studio della famiglia f<strong>in</strong>o all'organizzazione degli esami di fol<strong>lo</strong>w-up e<br />
alle <strong>in</strong>dicazioni al trattamento chirurgico. Con questo approccio sono attualmente<br />
seguiti 15 pazienti con neoplasia endocr<strong>in</strong>a di tipo 1 (MEN 1), 17 pazienti con<br />
neoplasia endocr<strong>in</strong>a di tipo 2 (MEN 2), 110 pazienti con malattia di von Hippel L<strong>in</strong>dau<br />
(VHL) e 150 pazienti con feocromocitoma o s<strong>in</strong>drome feocromocitoma/paraganglioma.<br />
Nel corso del <strong>2005</strong> abbiamo analizzato 85 soggetti per mutazioni del gene RET, 28 per<br />
il gene MEN 1, 66 per il gene SDHD, 45 per il gene SDHB, 19 per il gene SDHC.<br />
Coerentemente con questa organizzazione sono state portate avanti alcune l<strong>in</strong>ee di<br />
ricerca che si possono così riassumere:<br />
MEN 1. Correlazione genotipo-fenotipo nei pazienti con mutazione del gene MEN-1,<br />
identificazione dei carriers as<strong>in</strong>tomatici, prevenzione delle complicanze.<br />
MEN 2. Analisi di penetranza ed espressività cl<strong>in</strong>ica delle mutazioni del gene RET<br />
def<strong>in</strong>ibili come a rischio medio <strong>in</strong> alcune famiglie di grandi dimensioni; penetranza ed<br />
espressività cl<strong>in</strong>ica della mutazione RET V804M; ruo<strong>lo</strong> dei polimorfismi del gene RET<br />
nel carc<strong>in</strong>oma midollare della tiroide apparentemente sporadico.<br />
Malattia di von Hippel-L<strong>in</strong>dau: studio prospettico <strong>in</strong> un popolazione di grandi<br />
dimensioni.<br />
S<strong>in</strong>drome paraganglioma: prevalenza di mutazioni germ<strong>in</strong>ali dei geni SDHB, SDHC,<br />
SDHD nei pazienti con paraganglioma apparentemente sporadico; identificazione e<br />
caratterizzazione di un effetto fondatore della mutazione SDHD p.Y114C, responsabile<br />
della s<strong>in</strong>drome paraganglioma di tipo 1 (PGL-1) <strong>in</strong> alcune valli contigue del Trent<strong>in</strong>o;<br />
predisposizione di uno studio prospettico sulla s<strong>in</strong>drome PGL-1; analisi del<br />
silenziamento genico allele-specifico del gene SDHD sul pathway dell'angiogenesi, HIF<br />
1 alfa, VEGF, prolilidrossilasi III.<br />
E' <strong>in</strong> corso la sistematizzazione della casistica, che prevede una serie di tappe<br />
consequenziali: Visita multidiscipl<strong>in</strong>are al paziente con sospetta neoplasia endocr<strong>in</strong>a<br />
familiare con medico esperto del settore, genetista, psico<strong>lo</strong>go. Analisi molecolare per la<br />
ricerca di mutazioni di piccole o grandi dimensioni a carico dei geni responsabili: RET,<br />
MEN-1, VHL, SDHB, SDHD, SDHC. Visita di fol<strong>lo</strong>w-up da parte di medico esperto del<br />
125
settore. Board review dei casi cl<strong>in</strong>ici con <strong>in</strong>dicazioni alla prevenzione delle<br />
complicanze. Allestimento di una banca dati e banca di DNA germ<strong>in</strong>ale e tumorale.<br />
126
L<strong>in</strong>ea di ricerca 4<br />
Ricerca di nuovi marcatori molecolari a scopo<br />
diagnostico, prognostico e predittivo della<br />
risposta<br />
Da alcuni anni l'onco<strong>lo</strong>gia si sta orientando verso approcci più g<strong>lo</strong>bali all'analisi<br />
molecolare delle neoplasie, e gli approcci cosidetti "riduzionisti" (dove un s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> o<br />
pochi geni o fattori selezionati vengono studiati <strong>in</strong> condizioni sperimentali controllate)<br />
stanno progressivamente cedendo il passo ad approcci "non riduzionisti", <strong>in</strong> cui<br />
l'espressione del genoma o delle prote<strong>in</strong>e delle cellule neoplastiche viene considerata<br />
nel suo <strong>in</strong>sieme, e paragonata a quella di cellule normali appartenenti al<strong>lo</strong> stesso<br />
istotipo. Tale fi<strong>lo</strong>sofia si è gradualmente affermata grazie alla recente <strong>in</strong>troduzione di<br />
nuove tecno<strong>lo</strong>gie, quali i microarray a DNA, che permette l'analisi controllata e<br />
simultanea di un numero di geni impensabile rispetto a quel<strong>lo</strong> che le tecno<strong>lo</strong>gie usuali<br />
hanno f<strong>in</strong>ora permesso di analizzare.<br />
A) Piattaforme di genomica funzionale<br />
Sono già <strong>in</strong> funzione piattaforme di genomica funzionale dest<strong>in</strong>ate a rappresentare poli<br />
di aggregazione scientifica e culturale per le strutture facenti parte della rete<br />
onco<strong>lo</strong>gica veneta. Le esperienze condotte negli ultimi anni a livel<strong>lo</strong> <strong>in</strong>ternazionale<br />
hanno dimostrato la necessità che tecno<strong>lo</strong>gie e strumentazioni così raff<strong>in</strong>ate vengano<br />
gestite con grande attenzione: l'esperienza fallimentare di numerosi studi condotti <strong>in</strong><br />
condizioni non strettamente controllate e su casistiche improvvisate hanno<br />
chiaramente <strong>in</strong>segnato che gli approcci di genomica funzionale e proteomica non<br />
consentono scorciatoie. Le strutture operanti nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> si sono pertanto da tempo<br />
attrezzate a predisporre piattaforme di analisi che presuppongono: 1) la stesura di<br />
protocolli rigidamente standardizzati per il prelievo, la manipolazione, la gestione e la<br />
conservazione dei campioni; 2) la coniugazione alla tecnica dei microchip di metodiche<br />
complementari per la preparazione del campione (quali la microdissezione guidata da<br />
laser), <strong>in</strong> maniera da garantire la massima omogeneità possibile del campione <strong>in</strong><br />
esame. Molti di questi obbiettivi sono stati raggiunti o sono <strong>in</strong> via di avanzata<br />
def<strong>in</strong>izione; ad esse deve affiancarsi una sempre maggiore sensibilità, che prevede: a) il<br />
tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g specifico di personale <strong>in</strong>fermieristico e tecnico dedicato al supporto e alla<br />
gestione della piattaforma; b) la gestione rigorosa di banche tissutali centralizzate,<br />
aderenti ai criteri di standardizzazione della manipolazione dei campioni a cui<br />
accennavamo; c) l'aggiornamento cont<strong>in</strong>uo del personale bio-<strong>in</strong>formatico dedicato<br />
all'analisi dei risultati; d) la cooperazione stretta tra chirurghi, anatomo-pato<strong>lo</strong>gi,<br />
onco<strong>lo</strong>gi medici ed onco<strong>lo</strong>gi molecolari.<br />
B) Neoplasie gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali<br />
L'impiego di tecniche <strong>in</strong>novative nell'analisi molecolare e nella diagnostica delle<br />
neoplasie si è rivelata particolarmente fruttuosa nell'ambito dei tumori del tratto<br />
gastro-<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, alla ricerca di profili di espressione genica che consentano la<br />
categorizzazione dei pazienti <strong>in</strong> sottogruppi prognostici dist<strong>in</strong>ti. Gli studi hanno<br />
utilizzato tecno<strong>lo</strong>gie "high-troughput" quali i microarray tissutali per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g ad<br />
alta efficienza di biopsie mediante tecniche di immunoistochimica, e <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di<br />
genomica funzionale mediante microchip a DNA. Questi ultimi studi si sono <strong>in</strong>dirizzati<br />
sia all'analisi del profi<strong>lo</strong> di espressione genica che all'<strong>in</strong>dividuazione di particolari<br />
polimorfismi, con particolare attenzione a discrim<strong>in</strong>are alterazioni propriamente<br />
genetiche da eventi epigenetici quali la metilazione (e qu<strong>in</strong>di il silenziamento) di<br />
particolari geni.<br />
C) Neoplasie dei tessuti molli<br />
127
Grazie alle competenze anatomo-pato<strong>lo</strong>giche maturate <strong>in</strong> tema di neoplasie dei tessuti<br />
molli (<strong>in</strong> particolare sarcomi e rabdomiosarcomi dell'età pediatrica), che ha<br />
naturalmente identificato come centro di riferimento alcune strutture afferenti al<strong>lo</strong><br />
<strong>IOV</strong>, è possibile disporre di un'ampia collezione di materiale bioptico ed operatorio su<br />
cui approfondire sia gli aspetti citogenetici e molecolari correlati alla trasformazione<br />
neoplastica (quali le tras<strong>lo</strong>cazioni cromosomiche ed i relativi prodotti di fusione), sia le<br />
caratteristiche fenotipiche e genotipiche <strong>in</strong> grado di correlare con sottogruppi<br />
diagnostici def<strong>in</strong>iti.<br />
1 - IDENTIFICAZIONE DI LESIONI GENETICHE CON SIGNIFICATO PROGNOSTICO NELLE<br />
SINDROMI MIELODISPLASTICHE<br />
Responsabile: Montagna Marco<br />
Parole chiave mie<strong>lo</strong>displasia, mutazioni, geni, prognosi<br />
Fra le pato<strong>lo</strong>gie pre-neoplastiche, le mie<strong>lo</strong>displasie rappresentano un model<strong>lo</strong> di studio<br />
particolarmente attraente. La frequenza delle alterazioni geniche, riscontrate <strong>in</strong> più del<br />
50% dei pazienti, è <strong>in</strong> apparente contrasto con l'eterogeneità che le caratterizza dal<br />
punto di vista cl<strong>in</strong>ico, <strong>in</strong>cludendo forme a decorso lento ed as<strong>in</strong>tomatico ed altre che<br />
evolvono rapidamente <strong>in</strong> leucemia. L'obiettivo che questo studio si prefigge è quel<strong>lo</strong> di<br />
identificare lesioni genetiche precoci <strong>in</strong> grado di predire il decorso cl<strong>in</strong>ico della<br />
malattia. Pazienti non <strong>in</strong>formativi all'analisi citogenetica classica verranno analizzati<br />
tramite la metodica Multiplex Ligation-dependent Probe Amplification (MLPA).<br />
L'identificazione di regioni m<strong>in</strong>ime di delezione o duplicazione verrà confermata<br />
tramite metodiche alternative (e.g. FISH e PCR quantitativa). Inf<strong>in</strong>e, si cercherà di<br />
correlare le alterazioni geniche identificate con caratteristiche citomorfo<strong>lo</strong>giche, quadro<br />
emato<strong>lo</strong>gico generale e comportamento cl<strong>in</strong>ico.<br />
Prelievi di sangue midollare di pazienti con forme mie<strong>lo</strong>displastiche di differente grado<br />
sono stati utilizzati per <strong>lo</strong> studio del profi<strong>lo</strong> genomico tramite la metodica MLPA. A tal<br />
scopo sono state utilizzate circa 200 sonde <strong>in</strong>dipendenti <strong>in</strong> grado di identificare geni<br />
<strong>lo</strong>calizzati <strong>in</strong> regioni diverse dei 23 cromosomi. In accordo con i dati presenti <strong>in</strong><br />
letteratura, l'analisi ha <strong>in</strong>dicato la quasi totale assenza di aberrazioni cromosomiche<br />
tranne poche eccezioni. In un paziente è stata evidenziata una delezione <strong>in</strong>terstiziale di<br />
parte del braccio corto del cromosoma 5 (5q14.3-3.2) <strong>in</strong> accordo con quanto risultato<br />
dall'analisi citogenetica. Dati prelim<strong>in</strong>ari sembrerebbero <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>dicare una regione<br />
m<strong>in</strong>ima comunemente deleta anche <strong>in</strong> pazienti citogeneticamente normali.<br />
Parallelamente, è stato condotto anche <strong>lo</strong> studio dei pattern di metilazione nelle<br />
regioni promotrici di una vent<strong>in</strong>a di geni oncosoppressori, che ha evidenziato una<br />
specifica alterazione epigenetica <strong>in</strong> un paziente con una forma mie<strong>lo</strong>displastica evoluta<br />
<strong>in</strong> leucemia. Entrambi i risultati sono <strong>in</strong> corso di verifica ed approfondimento, prima di<br />
essere valutati quali marcatori molecolari con possibile significato diagnostico e/o<br />
predittivo di malattia.<br />
2 - DERIVAZIONE DI LINEE CELLULARI DA CARCINOMI OVARICI DI TIPO EREDITARIO<br />
PER STUDI DI CARATTERIZZAZIONE GENOTIPICA E FUNZIONALE DEL GENE BRCA1<br />
Responsabile: Montagna Marco<br />
Parole chiave ovaio, tumori eredo-familiari, geni, mutazioni, apoptosi, modelli animali<br />
Le cellule neoplastiche presenti nel liquido ascitico di pazienti affette da forme<br />
ereditarie di carc<strong>in</strong>oma ovarico e portatrici di alterazioni costitutive del gene BRCA1<br />
verranno <strong>in</strong>oculate <strong>in</strong> topi SCID. I tumori generati negli animali e le l<strong>in</strong>ee cellulari da<br />
essi derivate e stabilizzate <strong>in</strong> vitro verranno caratterizzati mettendo <strong>in</strong> evidenza le<br />
alterazioni somatiche e costitutive a carico del gene BRCA1 nonché l'espressione delle<br />
rispettive prote<strong>in</strong>e. Il profi<strong>lo</strong> genomico di aberrazioni cromosomiche a carico di<br />
oncogeni ed oncosoppressori verrà ottenuto tramite approcci di genetica molecolare.<br />
Successivamente, tali l<strong>in</strong>ee cellulari saranno utilizzate <strong>in</strong> esperimenti di<br />
chemiosensibilità a farmaci <strong>in</strong>ibitori della poli (ADP-riboso) polimerasi (PARP), per i<br />
quali è stata recentemente suggerita una elevata efficacia nei confronti di tumori con<br />
<strong>in</strong>attivazione dei geni BRCA1 o BRCA2. Tale approccio consentirà qu<strong>in</strong>di di validare<br />
128
alterazioni del gene BRCA1 quali potenziali biomarcatori predittivi della risposta alla<br />
chemioterapia del tumore ovarico di tipo ereditario.<br />
Le cellule derivate dai carc<strong>in</strong>omi ovarici di due pazienti portatrici delle mutazioni del<br />
gene BRCA1 5083del19 e delezione dell'esone 17 sono state <strong>in</strong>oculate <strong>in</strong> topi SCID. La<br />
caratterizzazione dei tumori e delle relative l<strong>in</strong>ee cellulari ha evidenziato caratteristiche<br />
tipiche dei tumori BRCA1 -/-. Entrambe le l<strong>in</strong>ee perdono l'allele BRCA1 wild-type e<br />
mantengono quel<strong>lo</strong> mutato <strong>in</strong> un numero di copie superiore all'atteso suggerendo un<br />
possibile ruo<strong>lo</strong> nel processo eziopatogenetico. L'analisi tramite immunofluorescenza ed<br />
immunoistochimica ha dimostrato l'assenza delle prote<strong>in</strong>e BRCA1 mutate nelle l<strong>in</strong>ee<br />
cellulari e nei tumori. Inf<strong>in</strong>e, <strong>lo</strong> studio delle aberrazioni cromosomiche è stato condotto<br />
mediante MLPA per 118 regioni genomiche corrispondenti a 108 geni <strong>in</strong>dipendenti. I<br />
dati ottenuti suggeriscono la presenza di un profi<strong>lo</strong> genomico estremamente complesso<br />
con regioni multiple di delezione ed amplificazione. A causa delle <strong>lo</strong>ro caratteristiche<br />
bio-molecolari, entrambe le l<strong>in</strong>ee rappresentano modelli di studio particolarmente<br />
attraenti per la ricerca di approcci terapeutici mirati <strong>in</strong> pazienti con mutazioni<br />
costitutive del gene BRCA1.<br />
3 - IL DANNO GENOTOSSICO NELLE LESIONI PRENEOPLASTICHE E NEOPLASTICHE<br />
DEL FEGATO<br />
Responsabili Rugge Massimo<br />
Parole chiave: epatocarc<strong>in</strong>oma, marcatori<br />
Il presente programma si prone di valutare il danno genotossico, valutato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />
presenza di micronuclei, come marcatore di lesioni preneoplastiche e neoplastiche<br />
epatiche.<br />
Le seguenti azioni sono state condotte a term<strong>in</strong>e: a) Identificazione del model<strong>lo</strong> di<br />
studio. Sono stati selezionati 60 fegati provenienti da trapianto ed affetti da cirrosi ad<br />
etio<strong>lo</strong>gia virale. In tutti i casi considerati, l'esame macroscopico ed isto<strong>lo</strong>gico ha<br />
<strong>in</strong>dividuato lesioni morfo<strong>lo</strong>giche iscrivibili nel processo di cancerogenesi epatica a stadi<br />
multipli (1. nodu<strong>lo</strong> rigenerativo; 2. nodu<strong>lo</strong> displastico, 3. epatocarc<strong>in</strong>oma). Tali lesioni<br />
hanno costituito il materiale bio<strong>lo</strong>gico oggetto di studio. b) Ottimizzazione dei metodi di<br />
ricerca. In accordo con la letteratura corrente, la presenza di micronuclei è stata<br />
considerata <strong>in</strong>dicatore attendibile di danno genotossico. E' stata ottimizzata una<br />
tecnica istochimica per la identificazione dei micronuclei. La valutazione quantitativa<br />
dei micronuclei <strong>in</strong> epatociti è stata operata con tecnica morfometrica su piattaforma<br />
CIRES Zeiss.<br />
4 - AMPLIFICAZIONE DI EGFR, PERDITA ALLELICA IN 10Q E METILAZIONE DEL<br />
PROMOTORE DEL GENE MGMT PER LA CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE DEL<br />
GLIOBLASTOMA MULTIFORME<br />
Responsabile: Bertorelle Roberta<br />
Parole chiave: glioblastoma, geni, EGFR, marcatori, prognosi<br />
Il glioblastoma multiforme (GBM) rappresenta la forma più frequente e più aggressiva<br />
tra i gliomi maligni. La caratterizzazione molecolare di queste neoplasie ha evidenziato<br />
l'alterazione di geni co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> pathway di trasduzione del segnale e di regolazione del<br />
cic<strong>lo</strong> cellulare. Tra questi l'amplificazione del gene EGFR (epidermal growth factor<br />
receptor) risulta presente <strong>in</strong> circa il 50% dei GBM, mentre la perdita di eterozigosi<br />
(LOH) <strong>in</strong> 10q, presente <strong>in</strong> circa 80-90% dei casi, co<strong>in</strong>volge almeno 3 regioni nelle quali<br />
si <strong>lo</strong>calizzano i geni PTEN, MX1 e DMBT1. Spesso una LOH <strong>in</strong> 10q si accompagna<br />
all'amplificazione di EGFR, suggerendo che i due meccanismi possano <strong>in</strong>teragire<br />
determ<strong>in</strong>ando il fenotipo aggressivo di questi tumori. Lo studio di questi marcatori<br />
potrebbe qu<strong>in</strong>di fornire <strong>in</strong>formazioni di tipo prognostico, ma anche costituire il<br />
razionale per il trattamento con nuovi farmaci target. Inoltre, il 40% circa dei GBM<br />
presenta la forma metilata (e qu<strong>in</strong>di non funzionante) del gene MGMT, co<strong>in</strong>volto nel<br />
riparo del DNA da agenti alchilanti. La valutazione del<strong>lo</strong> stato del gene MGMT può<br />
qu<strong>in</strong>di essere utilizzato per identificare i pazienti che rispondono <strong>in</strong> maniera più<br />
efficace agli alchilanti. L'identificazione di specifiche caratteristiche del tumore può<br />
rendere possibile l'adozione di trattamenti mirati e personalizzati. La metilazione del<br />
129
promotore del gene MGMT è stata valutata <strong>in</strong> 130 pazienti con glioblastoma<br />
multiforme e 50 di questi (38,5%) sono risultati metilati. Studi di fol<strong>lo</strong>w-up sono <strong>in</strong><br />
corso per la valutazione del significato prognostico di questo marcatore, sia per il suo<br />
utilizzo quale parametro predittivo di risposta alla terapia nella nostra casistica.<br />
5 - ANALISI DI PROFILI DI ESPRESSIONE GENICA PER INDIVIDUARE GENI COINVOLTI<br />
NELLA SOPRAVVIVENZA IN PAZIENTI CON MELANOMA METASTATICO<br />
Responsabile: Mandruzzato Susanna<br />
Parole chiave melanoma, marcatori, prognosi, microarray<br />
La ricerca è condotta su tessuto tumorale ottenuto da biopsie di pazienti con<br />
melanoma <strong>in</strong> stadio III e IV e fol<strong>lo</strong>w-up medio di 5 anni e si propone di <strong>in</strong>dividuare set<br />
di geni associati alla sopravvivenza. I dati di espressione genica sono stati analizzati<br />
con programmi atti a identificare i geni associati alla sopravivenza (SAM) e a predire la<br />
sopravvivenza (SPC). L'analisi eseguita con SAM ha evidenziato 70 geni associati alla<br />
sopravvivenza di cui 40 associati all'aumento e 30 alla dim<strong>in</strong>uzione della<br />
sopravvivenza. All'<strong>in</strong>terno di questi 70 trascritti ne sono stati identificati 30 che sono<br />
predittori di sopravvivenza.<br />
6 - INDIVIDUAZIONE DI NUOVE STRATEGIE NON INVASIVE PER LA DIAGNOSI E IL<br />
MONITORAGGIO DEI TUMORI: STUDIO DELLA TELOMERASI COME MARCATORE<br />
MOLECOLARE<br />
Responsabile: De Rossi Anita<br />
Parole chiave: te<strong>lo</strong>merasi, marcatori, prognosi<br />
La te<strong>lo</strong>merasi è <strong>in</strong> grado di s<strong>in</strong>tetizzare le sequenze te<strong>lo</strong>meriche poste all'estremità dei<br />
cromosomi, prevenendo la senescenza e la morte cellulare. La te<strong>lo</strong>merasi è controllata<br />
a livel<strong>lo</strong> trascrizionale e post-trascrizionale, ed è normalmente presente nelle cellule<br />
stam<strong>in</strong>ali, ma assente <strong>in</strong> cellule somatiche. L'attivazione <strong>in</strong>appropriata della<br />
componente catalitica della te<strong>lo</strong>merasi (hTERT) appare un evento critico per la<br />
formazione/accrescimento della massa neoplastica. Il fatto che la te<strong>lo</strong>merasi sia<br />
altamente conservata e <strong>in</strong>appropriatamente espressa dalla maggior parte dei tumori<br />
umani rende questa molecola un potenziale marcatore per la diagnosi e prognosi dei<br />
tumori. Dati emergenti suggeriscono che i livelli di te<strong>lo</strong>merasi abbiano un significato<br />
prognostico ed è stata anche avanzata la possibilità che la rilevazione della te<strong>lo</strong>merasi<br />
nel plasma possa costituire un marcatore diagnostico di tumore. Tuttavia, quando e<br />
come avvenga l'attivazione della te<strong>lo</strong>merasi nel processo di oncogenesi rimane da<br />
def<strong>in</strong>ire. Non è' noto <strong>in</strong>oltre se i livelli di espressione di questo marcatore abbiano <strong>lo</strong><br />
stesso significato prognostico nelle diverse neoplasie e come i livelli di te<strong>lo</strong>merasi nel<br />
plasma riflettano quelli presenti nella lesione pre-neoplastica o neoplastica. Lo studio<br />
sarà esteso alle pato<strong>lo</strong>gie l<strong>in</strong>foproliferative e ai tumori solidi, <strong>in</strong> particolare ai tumori<br />
del co<strong>lo</strong>n-retto. I campioni di cellule e di plasma saranno analizzati quantitativamente<br />
per i trascritti di hTERT. Il va<strong>lo</strong>re prognostico e diagnostico dei livelli di te<strong>lo</strong>merasi<br />
determ<strong>in</strong>ati rispettivamente nei campioni di lesioni preneoplastiche e neoplastiche e<br />
nei plasmi sarà valutato comparando i risultati ottenuti con la stadiazione cl<strong>in</strong>ica e il<br />
fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti. Il risultato del<strong>lo</strong> studio permetterà di valutare se la<br />
determ<strong>in</strong>azione della te<strong>lo</strong>merasi nel plasma possa rappresentare un metodo non<br />
<strong>in</strong>vasivo per il monitoraggio del paziente onco<strong>lo</strong>gico e per la diagnosi precoce di<br />
recidiva. In accordo ai risultati ottenuti sarà possibile approntare uno studio per<br />
valutare se la determ<strong>in</strong>azione della te<strong>lo</strong>merasi circolante possa costituire un marcatore<br />
non <strong>in</strong>vasivo per la diagnosi precoce di tumore <strong>in</strong> gruppi ad elevato rischio.<br />
7 - RICERCA DI MARKERS PREDITTIVI DI RISPOSTA ALLA TERAPIA NEO-ADIUVANTE NEL<br />
CARCINOMA COLORETTALE.<br />
Responsabile: Esposito Giovanni<br />
Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, marcatori, prognosi<br />
La perdita della prote<strong>in</strong>a <strong>in</strong>ibitrice del cic<strong>lo</strong> cellulare p27kip1 è associata ad una<br />
prognosi sfavorevole nel carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto ed <strong>in</strong> altre neoplasie. La<br />
130
dim<strong>in</strong>uzione dei livelli di p27kip1 è il risultato di una aumentata degradazione<br />
proteosoma-dipendente, mediata dalla specifica ubiquit<strong>in</strong>-ligasi S-phase k<strong>in</strong>ase<br />
prote<strong>in</strong> (Skp2). Recentemente, <strong>in</strong> uno studio condotto su carc<strong>in</strong>omi del co<strong>lo</strong>n-retto,<br />
un'aumentata espressione di Skp2 è stata associata a dim<strong>in</strong>uita espressione di<br />
p27kip1, dato compatibile con l'ipotesi che un'aumentata espresssione di Skp2 possa<br />
avere un ruo<strong>lo</strong> causale nella dim<strong>in</strong>uzione dei livelli di p27kip1 nei tumori più<br />
aggressivi. Inoltre, un'alta espressione di Skp2 è stata correlata con prognosi peggiore<br />
nei carc<strong>in</strong>omi squamosi del cavo orale e nel carc<strong>in</strong>oma polmonare non a piccole<br />
cellule. In un precedente studio, il nostro gruppo ha <strong>in</strong>dagato il possibile ruo<strong>lo</strong> di<br />
p27kip1 nel determ<strong>in</strong>are la risposta alla radio-chemioterapia neoadiuvante nel<br />
carc<strong>in</strong>oma rettale, identificando una correlazione tra i livelli di p27kip1 ed il grado di<br />
regressione tumorale valutata sul campione chirurgico. Scopo dell'attuale studio è<br />
determ<strong>in</strong>are, su una casistica di carc<strong>in</strong>omi rettali <strong>in</strong> stadio II-III che abbiano risposto o<br />
meno alla terapia neoadiuvante, un'eventuale correlazione tra i livelli di Skp2 e<br />
p27kip1 e tale risposta, consentendo così di identificare sottogruppi di pazienti che<br />
possano realmente beneficiare della terapia neoadiuvante, evitando al contempo un<br />
"over-treatment" di quelli <strong>in</strong> cui tale terapia non si dimostra efficace. Lo studio sarà<br />
condotto mediante immunoistochimica su sezioni di biopsie endoscopiche; <strong>in</strong>oltre, i<br />
livelli di espressione dei due geni saranno valutati <strong>in</strong> maniera quantitativa mediante<br />
RT-PCR sull'RNA estratto dalle sole cellule neoplastiche isolate dal contesto della<br />
lesione mediante microdissezione laser.<br />
Oggetto del presente studio sono i pazienti afferenti alla Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II<br />
dell'Azienda Ospedaliera di Padova, affetti da adenocarc<strong>in</strong>oma rettale <strong>in</strong> stadio T3-T4<br />
e/o N+, sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria "5-Fu-based" e con una dose<br />
radiante non <strong>in</strong>feriore a 4500 Gy. Dopo 6-8 settimane dal term<strong>in</strong>e della<br />
radiochemioterapia, i pazienti sono stati sottoposti ad <strong>in</strong>tervento chirurgico di<br />
resezione anteriore del retto con escissione totale del mesoretto. La valutazione<br />
istopato<strong>lo</strong>gica ha compreso una serie standardizzata di parametri tra cui il grado di<br />
regressione tumorale. A tal f<strong>in</strong>e è stata seguita una classificazione secondo Dworak<br />
modificata dividendo la risposta <strong>in</strong> 5 gradi; i gradi 1 (risposta pato<strong>lo</strong>gica completa) e 2<br />
(residui microscopici di tumore) sono stati considerati "responders", mentre gli stadi<br />
3-5, <strong>in</strong> cui il tumore risulta ancora ben evidente o prevalente sulla fibrosi att<strong>in</strong>ica,<br />
sono stati considerati "non responders". A tutt'oggi, sono stati esam<strong>in</strong>ati 84 casi<br />
consecutivi di carc<strong>in</strong>oma del retto medio-basso, operati dal 1997 ad oggi, e di cui era<br />
disponibile materiale bioptico congelato presso la Banca dei tessuti della Cl<strong>in</strong>ica<br />
Chirurgica II. In base alla valutazione isto<strong>lo</strong>gica effettuata, sono stati ritenuti adeguati<br />
al<strong>lo</strong> studio immunoistochimico i casi le cui sezioni fossero costituite da tessuto<br />
neoplastico <strong>in</strong> una percentuale non <strong>in</strong>feriore al 30%. Nei campioni <strong>in</strong> cui è stata<br />
osservata una quota di tessuto neoplastico superiore al 60%, si è provveduto<br />
all'estrazione di RNA da sezioni criostatiche ai f<strong>in</strong>i della valutazione quantitativa<br />
dell'espressione dei geni p27kip1 e Skp2 mediante tecnica di Real Time-PCR.<br />
8 - STUDIO DELLE ALTERAZIONI GENETICHE NEL TUMORE DELL'ESOFAGO:<br />
APPLICAZIONE DELLA TECNICA MLPA<br />
Responsabile: Saggioro Daniela<br />
Parole chiave: esofago, marcatori, mutazioni<br />
Lo sviluppo del cancro dell'esofago è un fenomeno "multistep" che co<strong>in</strong>volge più eventi<br />
genetici. Negli ultimi anni, diversi studi hanno cercato di def<strong>in</strong>ire putativi marker<br />
molecolari <strong>in</strong> grado di discrim<strong>in</strong>are le diverse tappe di progressione tumorale o che<br />
fossero <strong>in</strong> grado di dare <strong>in</strong>formazioni sulla prognosi o sulla terapia da adottare.<br />
Tuttavia, a tutt'oggi non è stata <strong>in</strong>dividuata alcuna alterazione specifica, anche se<br />
sono state descritte numerose modificazioni sia a livel<strong>lo</strong> di specifici geni sia a carico di<br />
<strong>lo</strong>ci cromosomici. Poichè nel caso di tumori dell'esofago molto spesso una estesa<br />
analisi molecolare è resa difficile dalla scarsità del materiale ottenibile, <strong>in</strong>tendiamo<br />
analizzare eventuali anomalie geniche (i.e. amplificazioni o delezioni) <strong>in</strong> campioni di<br />
adenocarc<strong>in</strong>oma dell'esofago con l'ausilio della tecnica MLPA (multiplex ligationdependent<br />
probe amplification). Infatti, tale tecnica ci permette di analizzare diversi<br />
131
marker molecolari (f<strong>in</strong>o a 40) <strong>in</strong> una s<strong>in</strong>gola reazione di PCR multipla. Riteniamo che<br />
<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g di un numero elevato di geni, <strong>in</strong> un numero adeguato di campioni, possa<br />
servire alla identificazione di eventuali anomalie associate al<strong>lo</strong> stadio e/o alla prognosi<br />
della malattia.<br />
L’analisi è stata f<strong>in</strong>ora condotta su 34 campioni di adenocarc<strong>in</strong>oma dell’esofago<br />
provenienti da pazienti operati tra il 1990 ed il 2000 che non avevano subito<br />
pretrattamento radiotreapico o chemioterapico. L’analisi delle amplificazioni e delezioni<br />
tramite la tecnica MLPA ha rivelato anomalie, anche se numericamente diverse, <strong>in</strong><br />
tutti i campioni analizzati. L’analisi statistica non ha evidenziato alcuna correlazione<br />
tra numero di aberrazioni e grad<strong>in</strong>g o stadiazione TNM del tumore. E' stata <strong>in</strong>vece<br />
riscontrata un'associazione fortemente significativa tra numero di anomalie<br />
cromosomiche e sopravvivenza. Infatti, se i campioni vengono divisi <strong>in</strong> due<br />
sottogruppi: sopravvivenza ≤24 mesi (18 pazienti) e >24 mesi (16 pazienti), la media<br />
delle alterazioni risulta 21,7 (range 6-43) per il gruppo con prognosi peggiore contro<br />
12,1 (range 3-20) per il gruppo con sopravvivenza >24 mesi. L’analisi delle regioni<br />
cromosomiche co<strong>in</strong>volte nelle alterazioni ha messo <strong>in</strong> evidenza delle regioni di<br />
amplificazione o delezione comuni ai due sottogruppi. Tali regioni sono generalmente<br />
più ampie e co<strong>in</strong>volgono più geni nei pazienti con sopravvivenza ≤24 mesi. I dati<br />
ottenuti sembrano qu<strong>in</strong>di suggerire che esista una correlazione tra numero (e<br />
ampiezza) di alterazioni e sopravvivenza. Ulteriori analisi sono tuttavia necessarie per<br />
<strong>in</strong>dividuare specifici geni co<strong>in</strong>volti nel<strong>lo</strong> sviluppo e progressione del carc<strong>in</strong>oma<br />
esofageo.<br />
9 - VALIDAZIONE DI SURVIVINA COME MARCATORE PROGNOSTICO IN NEOPLASIE DI<br />
DIFFERENTE ISTOTIPO<br />
Responsabile: Rosato Antonio<br />
Parole chiave: esofago, apoptosi, marcatori, prognosi, geni<br />
Surviv<strong>in</strong>a è una prote<strong>in</strong>a appartenente alla famiglia degli <strong>in</strong>ibitori dell'apoptosi. Studi<br />
di distribuzione tissutale hanno rilevato una sua maggiore espressione <strong>in</strong> numerose<br />
neoplasie di differente istotipo e una sua pressochè completa assenza nelle cellule<br />
adulte differenziate. Inoltre, elevati livelli di espressione di surviv<strong>in</strong>a sono stati<br />
correlati negativamente con la prognosi della neoplasia. Questo progetto di ricerca<br />
retrospettivo/prospettico si propone di analizzare e quantificare, mediante real-time<br />
PCR ed immunoistochimica, l'espressione di surviv<strong>in</strong>a e sue varianti di splic<strong>in</strong>g <strong>in</strong><br />
tumori ad elevato impatto sanitario e socio-economico, quali sarcomi dell'adulto e<br />
pediatrici, neoplasie della vescica e dell'esofago e di correlare i dati ottenuti con il<br />
comportamento bio<strong>lo</strong>gico del tumore (recidiva, suscettibilità al trattamento<br />
chemioterapico, sopravvivenza). L'obiettivo f<strong>in</strong>ale del<strong>lo</strong> studio è la validazione di<br />
surviv<strong>in</strong>a come marcatore di aggressività della malattia e <strong>in</strong>dicatore prognostico per<br />
l'<strong>in</strong>dividuazione dei pazienti ad alto rischio di recidiva dopo trattamento.<br />
Nel corso del 2006 è stato concluso uno studio sul ruo<strong>lo</strong> di surviv<strong>in</strong>a quale marcatore<br />
prognostico nei tumori esofagei. In particolare, è stata studiata retrospettivamente<br />
un'ampia casistica costituita da 56 campioni di tumore squamoso e 56<br />
adenocarc<strong>in</strong>omi, <strong>in</strong> cui è stata valutata l'espressione di surviv<strong>in</strong>a sia <strong>in</strong> Real Time PCR<br />
che <strong>in</strong> immunoistochimica. I risultati sono stati qu<strong>in</strong>di valutati comparativamente<br />
rispetto ai parametri prognostici classici quali stag<strong>in</strong>g, grad<strong>in</strong>g e classificazione TNM e<br />
correlati alla sopravvivenza. I dati ottenuti <strong>in</strong>dicano che elevati livelli di surviv<strong>in</strong>a<br />
costituiscono un parametro prognostico negativo nei tumori squamosi mentre non<br />
hanno rilevanza prognostica negli adenocarc<strong>in</strong>omi. Tale approccio è stato qu<strong>in</strong>di<br />
esteso ad un altro membro della famiglia degli <strong>in</strong>ibitori dell'apoptosi, la liv<strong>in</strong>a, i cui<br />
risultati sono <strong>in</strong> corso di elaborazione. Inoltre, i livelli di surviv<strong>in</strong>a e liv<strong>in</strong>a sono stati<br />
anche quantificati <strong>in</strong> un elevato numero di campioni di sarcomi dei tessuti molli.<br />
10 - STUDIO DELLE CELLULE TUMORALI CIRCOLANTI NEL CARCINOMA MAMMARIO<br />
METASTATICO<br />
Responsabile: Zamarchi Rita<br />
Parole chiave: mammella, marcatori, prognosi, cellule tumorali circolanti<br />
132
La presenza di cellule tumorali circolanti (CTC) nel sangue periferico viene associata<br />
ad una prognosi più severa nelle pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario metastatico. Il<br />
conteggio delle CTC permette di <strong>in</strong>dirizzare le decisioni terapeutiche, consentendo di<br />
valutare attraverso una tecnica diagnostica standardizzata l'efficacia del trattamento, e<br />
contribuendo a prevedere l'evoluzione della malattia e l'aspettativa di vita.<br />
Nel corso del 2006 la piattaforma Veridex è stata <strong>in</strong>stallata presso il Servizio di<br />
Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica ed è ora operativa. Il personale che<br />
dovrà eseguire la conta del numero assoluto delle CTC ha seguito un corso di<br />
formazione all'estero per apprendere le conoscenze <strong>in</strong>dispensabili all'esecuzione<br />
dell'analisi delle CTC secondo le l<strong>in</strong>ee guida <strong>in</strong>ternazionali. E' prevista l'analisi delle<br />
CTC <strong>in</strong> pazienti affette da ca. metastatico su piattaforma Cell-Search all'<strong>in</strong>izio di una<br />
nuova fase terapeutica, al primo fol<strong>lo</strong>w-up (4 settimane) e a tre mesi. La diagnostica<br />
per immag<strong>in</strong>i e la valutazione cl<strong>in</strong>ica della progressione sono previste a tre mesi.<br />
<strong>in</strong>oltre, sono <strong>in</strong> corso prove prelim<strong>in</strong>ari al f<strong>in</strong>e di determ<strong>in</strong>are il m<strong>in</strong>or numero di CTC<br />
ottenibile off-l<strong>in</strong>e, nonchè la quantità e la qualità di DNA ed RNA da esse isolabile con<br />
buona ripetibilità. Questi saggi sono la premessa <strong>in</strong>dispensabile alla caratterizzazione<br />
genotipica delle CTC nel cancro metastatico della mammella.<br />
11 - STUDIO DEL PROFILO DI ESPRESSIONE GENICA IN ADENOCARCINOMI DEL<br />
COLON-RETTO MEDIANTE TECNICA DEL CDNA MICROARRAY PER L'IDENTIFICAZIONE<br />
DI FATTORI PROGNOSTICI E PREDITTIVI DI RISPOSTA AL TRATTAMENTO<br />
Responsabile: Pucciarelli Salvatore<br />
Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, microarray, prognosi<br />
Lo studio mira ad analizzare i profili genici del tumore primitivo nei pazienti con<br />
carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n sottoposti a chirurgia radicale e nei pazienti sottoposti a<br />
trattamento chemioterapico neoadiuvante seguito dalla chirurgia. Mediante metodiche<br />
biostatistiche tradizionali (e.g. regressione <strong>lo</strong>gistica) e avanzate (e.g. support vector<br />
mach<strong>in</strong>e), i profili molecolari verranno correlati alla prognosi dei pazienti e alla<br />
risposta tumorale al trattamento neoadiuvante al<strong>lo</strong> scopo di identificare i pazienti che<br />
maggiormente necessitano di trattamenti adiuvanti postoperatori e co<strong>lo</strong>ro che hanno le<br />
maggiori probabilità di beneficiare della terapia neoadiuvante.<br />
Sono state effettuate biopsie endoscopiche <strong>in</strong> 84 casi di pazienti con cancro del retto<br />
sottoposti a terapia neoadiuvante. La regressione tumorale è stata valutata da un<br />
unico pato<strong>lo</strong>go di riferimento e secondo i criteri modificati di Tumour Regression<br />
Grade (TRG) proposti da Mandard. In tutti i casi è stata effettuata una valutazione<br />
isto<strong>lo</strong>gica di conferma di presenza di cellule tumorali. L'arruolamento nel progetto e la<br />
successiva estrazione dell'RNA è stato effettuato so<strong>lo</strong> sulle biopsie che presentavano<br />
una cellularità tumorale sulla superficie e nel mezzo maggiore o uguale al 60%. Il<br />
gruppo di studio su cui è f<strong>in</strong>ora stata eseguita l'analisi dei espressione genica era<br />
composto da: casi responders (n.=19; TRG 1-2) e non- responders (n=24; TRG 3-4-5).<br />
L'analisi del profi<strong>lo</strong> di espressione genica tramite piattaforma Affymetrix è stata<br />
eseguita presso il Dept. of Patho<strong>lo</strong>gy, Joseph<strong>in</strong>e Nefkens Institute, Erasmus University<br />
Medical Center, Rotterdam, The Netherlands, da una dottorando afferente alla Cl<strong>in</strong>ica<br />
Chirurgica II su coord<strong>in</strong>amento del Prof. Riccardo Fodde. Da un'analisi prelim<strong>in</strong>are<br />
"unsupervised" e "supervised" è emerso un chiaro orientamento di clusterizzazione di<br />
geni caratteristici dei pazienti responders e non responders.<br />
12 - RUOLO PROGNOSTICO DELLE CELLULE TUMORALI CIRCOLANTI NEI PAZIENTI<br />
CON TUMORI GASTROINTESTINALI E MAMMARIO.<br />
Responsabile: Nitti Donato<br />
Parole chiave: microarray, proteomica, cellule tumorali circolanti, stomaco, co<strong>lo</strong>nretto,<br />
mammella, prognosi, marcatori<br />
Lo studio è basato sulla ricerca delle cellule tumorali circolanti nel sangue periferico<br />
dei pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma gastrico, colico e mammario mediante l'amplificazione<br />
di un pannel<strong>lo</strong> di geni tumore specifici. Mediante PCR quantitativa real time sarà<br />
possibile quantificare l'espressione di questi geni e qu<strong>in</strong>di correlarla all'andamento<br />
cl<strong>in</strong>ico dei pazienti arruolati nel<strong>lo</strong> studio. Si tratta di pazienti trattati sia con chirurgia<br />
133
adicale sia di pazienti trattati con perfusione isolata di fegato per metastasi co<strong>lo</strong>rettali<br />
non resecabili. Lo studio è f<strong>in</strong>alizzato ad identificare nuovi marcatori molecolari con<br />
va<strong>lo</strong>re prognostico e predittivo di risposta al trattamento neoadiuvante ed adiuvante<br />
mediante analisi del profi<strong>lo</strong> genico (mediante utilizzo di tecnica microarray) e proteico<br />
(mediante tecniche di proteomica e fosfoproteomica) del tumore primitivo e del siero e<br />
determ<strong>in</strong>azione della malattia m<strong>in</strong>ima residua nel sangue periferico (cellule tumorali<br />
circolanti).<br />
Sono stati retrospettivamente arruolati 40 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma gastrico (stadio<br />
II-IV) e 40 soggetti sani. Dei pazienti con carc<strong>in</strong>oma gastrico sono disponibili (oltre ai<br />
PBMC) tutte le <strong>in</strong>formazioni sulla malattia neoplastica e sull'andamento cl<strong>in</strong>ico,<br />
permettendo le correlazioni fra espressione genica nel sangue periferico, stadio della<br />
malattia e sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale. Mediante PCR quantitativa sono stati def<strong>in</strong>iti i cut-off<br />
dei dieci geni di <strong>in</strong>teresse utilizzando i PBMC dei soggetti sani. Per quanto concerne i<br />
pazienti, f<strong>in</strong>ora sono stati testati due geni (CEA e citocherat<strong>in</strong>a-19) <strong>in</strong> 30 casi, con un<br />
trend di significatività per l'associazione fra livelli trascrizionali di citocherat<strong>in</strong>a-19 e<br />
sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale.<br />
13 - VALUTAZIONE DEL PROFILO GENICO DI BIOPSIE TUMORALI PRE- E POST-<br />
PERFUSIONE ISOLATA DI ARTO A BASE DI TNF-ALFA PER IL TRATTAMENTO DELLE<br />
METASTASI IN TRANSITO DA MELANOMA O DEI SARCOMI DELLE PARTI MOLLI:<br />
RICERCA DI FATTORI PREDITTIVI DELLA RISPOSTA TUMORALE<br />
Responsabilie: Rossi Car<strong>lo</strong> Riccardo<br />
Parole chiave: melanoma, sarcoma, metastasi, marcatori, perfusione<br />
Questo progetto si propone di <strong>in</strong>dividuare eventuali correlazioni tra marcatori bio<strong>lo</strong>gici<br />
di risposta tumorale (valutazione bio-molecolare con RT -PCR e DNA array gene<br />
profil<strong>in</strong>g) e prognosi <strong>in</strong> pazienti sottoposti a perfusione ipertermico-antiblastica con<br />
TNF-alfa e doxorubic<strong>in</strong>a. Da tutti i pazienti sottoposti a perfusione ipertermicoantiblastica<br />
con TNF e chemioterapici per tumori <strong>in</strong>operabili degli arti, prima e dopo la<br />
procedura, stiamo raccogliendo dati cl<strong>in</strong>ici e campioni bio<strong>lo</strong>gici presso la nostra banca<br />
tissutale, al<strong>lo</strong> scopo di valutare su un'adeguata serie di casi (melanomi e sarcomi delle<br />
parti molli) l'espressione di geni correlati all'angiogenesi tumorale. E' ipotizzabile,<br />
<strong>in</strong>fatti, che la risposta al trattamento con TNF sia correlata alla sua attività antiangiogenetica<br />
e qu<strong>in</strong>di all'espressione dei geni d'<strong>in</strong>teresse da parte del tumore, dosati<br />
con la tecnica della RT-PCR quantitativa.<br />
14 - RUOLO DEI PARAMETRI ISTOPATOLOGICI E BIOLOGICO-MOLECOLARI NELLA<br />
VALUTAZIONE PROGNOSTICA DELL'”EARLY HCC"<br />
Responsabile: D'Amico Davide<br />
Parole chiave: fegato, epatocarc<strong>in</strong>oma, prognosi, marcatori<br />
Il programma prevede un' analisi complessa, cl<strong>in</strong>ica, istopato<strong>lo</strong>gica e bioumorale,<br />
dell'epatocarc<strong>in</strong>oma su cirrosi (HCC), per la sua stratificazione prognostica per una<br />
corretta assegnazione delle risorse terapeutiche (trapianto di fegato, resezione epatica,<br />
terapie ablative). Si è proceduto al<strong>lo</strong> stoccaggio di prelievi isto<strong>lo</strong>gici, cito<strong>lo</strong>gici e<br />
bioumorali di 196 pazienti con HCC sottoposti a terapia chirurgica, ablativa<br />
chemioterapica o a semplice osservazione cl<strong>in</strong>ica. E' stato qu<strong>in</strong>di realizzato un<br />
database cl<strong>in</strong>ico <strong>in</strong>formatizzato per tali pazienti ed una banca di campioni ematici su<br />
cui sono stati già dosati l'alfafetoprote<strong>in</strong>a (AFP) mRNA e ed il vascular endothelial<br />
growth factor (VEGF). La valutazione prelim<strong>in</strong>are dei primi 50 pazienti arruolati ha<br />
dimostrato una correlazione significativa dell'AFP mRNA con alcuni parametri morfoisto<strong>lo</strong>gici<br />
di aggressivià della neoplasia (grad<strong>in</strong>g, <strong>in</strong>vasione vascolare, dimensione del<br />
nodu<strong>lo</strong>) ed un rilevante impatto prognostico di tale biomarker sulla coorte arruolata.<br />
15 - ANALISI PREDITTIVA MEDIANTE MGMT DI RISPOSTA ED OUTCOME NEI PAZIENTI<br />
CON GLIOBLASTOMA MULTIFORME.<br />
Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Parole chiave glioblastoma, MGMT, chemioterapia.<br />
134
Nelle neoplasie cerebrali un ruo<strong>lo</strong> chiave nel meccanismo di resistenza al trattamento<br />
con farmaci alchilanti è svolto dall'enzima O-6-metilguan<strong>in</strong>a-DNA metil-transferasi<br />
(MGMT). Questo enzima ripara <strong>in</strong>fatti il danno <strong>in</strong>dotto dai farmaci e protegge la cellula<br />
tumorale. Recenti studi hanno dimostrato che l'<strong>in</strong>attivazione di questo enzima è il<br />
fattore prognostico più importante per la risposta alla terapia e per la sopravvivenza<br />
nei pazienti affetti da neoplasie gliali. Lo scopo di questo studio retrospettivo è<br />
pertanto quel<strong>lo</strong> di analizzare l'associazione tra stato di metilazione di MGMT e<br />
l'outcome di questi pazienti dopo chemioterapia con alchilanti.<br />
16 - DELEZIONE 1P/19Q NELL'OLIGODENDROGLIOMA ANAPLASTICO E NEI GLIOMI A<br />
BASSO GRADO<br />
Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Parole chiave: glioma, cromosomi, chemioterapia<br />
Lo studio è di tipo retrospettivo, e si propone di eseguire la revisione isto<strong>lo</strong>gica<br />
centralizzata e l'analisi molecolare della delezione di 1p/19q su campioni isto<strong>lo</strong>gici<br />
prelevati alla diagnosi da pazienti affetti da oligodendroglioma anaplastico e<br />
precedentemente trattati con radioterapia ed alchilanti. Successivamente verrà<br />
eseguita un'analisi retrospettiva di correlazione tra 1p/19q status e risposta,<br />
progressione e sopravvivenza dopo trattamento con alchilanti.<br />
17 - TUMORI STROMALI DEL TRATTO GASTROINTESTINALE (GIST), LOCALIZZATI E<br />
COMPLETAMENTE ASPORTATI, CHE ESPRIMONO RECETTORE KIT: STUDIO CLINICO<br />
CONTROLLATO E RANDOMIZZATO CON TERAPIA ADIUVANTE CON IMATINIB MESILATO<br />
(GLIVEC) VERSUS NESSUNA ULTERIORE TERAPIA DOPO CHIRURGIA RADICALE.<br />
EORTC 62024<br />
Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Parole chiave: GIST, target therapy<br />
Il braccio di control<strong>lo</strong> implica l'assenza di ulteriore terapia medica dopo l'<strong>in</strong>tervento<br />
chirurgico (necessariamente eseguito prima dell'<strong>in</strong>clusione nel<strong>lo</strong> studio cl<strong>in</strong>ico). Il<br />
braccio di trattamento sperimentale comporta terapia con Imat<strong>in</strong>ib 400 mg/die p.o.<br />
per 2 anni. Il trattamento potrà essere sospeso prima di tale term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> caso di<br />
progressione cl<strong>in</strong>ica, tossicità grave, ritiro del consenso da parte del paziente o su<br />
giudizio del medico responsabile. Lo studio prevede di procedere ad una revisione<br />
isto<strong>lo</strong>gica centralizzata e al<strong>lo</strong> studio delle alterazioni molecolari dei geni implicati nel<br />
trattamento con imat<strong>in</strong>ib mesilato.<br />
18 - STUDIO DI FARMACOGENETICA PER VALUTARE IL RUOLO DEL POLIMORFISMO<br />
UGT 1A1*28 E DI ALTRI POLIMORFISMI A CARICO DEI GENI UGT1A1, MRP 2 E<br />
MDR1 NELLA TOSSICITÀ E RISPOSTA A TRATTAMENTI FARMACOLOGICI CON<br />
IRINOTECANO (CPT 11) NEL CARCINOMA COLORETTALE<br />
Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />
Parole chiave: geni, co<strong>lo</strong>n-retto, chemioterapia, prognosi, farmacogenomica<br />
Lo studio dei polimorfismi di geni co<strong>in</strong>volti nei processi metabolici del CPT11 può<br />
fornire un valido strumento nella personalizzazione della terapia antiblastica.<br />
Verranno raccolti i dati di attività e di tossicità del CPT11 <strong>in</strong> pazienti con carc<strong>in</strong>oma<br />
del co<strong>lo</strong>nretto metastatico e successivamente correlati con i dati dell'analisi<br />
farmacogenetica al f<strong>in</strong>e di evidenziare fattori predittivi di maggior beneficio cl<strong>in</strong>ico e<br />
m<strong>in</strong>ori effetti collaterali.<br />
19 - DETERMINANTI FARMACOGENETICI DELLA NEUROTOSSICITÀ DA OXALIPLATINO<br />
Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />
Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, chemioterapia, tossicità, geni, farmacogenomica<br />
Lo studio dei polimorfismi di geni co<strong>in</strong>volti nel metabolismo dell'oxaliplat<strong>in</strong>o può<br />
fornire un valido strumento nella personalizzazione della terapia antiblastica al f<strong>in</strong>e di<br />
ridurre i rischi di neurotossicità. Verranno raccolti i dati di attività e di tossicità dell'<br />
Oxaliplat<strong>in</strong>o <strong>in</strong> pazienti con carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto metastatico e successivamente<br />
135
correlati con i dati dell'analisi farmacogenetica (eseguita su prelievo di sangue<br />
periferico) al f<strong>in</strong>e di evidenziare possibili fattori predittivi di maggior neurotossicità che<br />
dovrebbero <strong>in</strong>durre a precoci riduzioni di dosi o sospensioni di terapia nei pazienti più<br />
sensibili. Sono stati f<strong>in</strong>ora arruolati nel<strong>lo</strong> studio 51 pazienti.<br />
20 - STUDIO PROSPETTICO SUL VALORE PREDITTIVO DELLE CELLULE TUMORALI<br />
CIRCOLANTI (CTC) NEL CARCINOMA MAMMARIO<br />
Responsabile: Jiril<strong>lo</strong> Antonio<br />
Parole chiave: mammella, cellule tumorali circolanti, prognosi<br />
Il progetto si articola per la durata di 48 mesi, a partire dalla f<strong>in</strong>e dell'anno 2006, con<br />
la previsione di entrata <strong>in</strong> studio secondo i casi attesi ed eleggibili dal territorio servito<br />
dal<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> di circa 1.000 donne affette da carc<strong>in</strong>oma mammario <strong>in</strong> prima diagnosi.<br />
Obiettivi:1) Valutare differenze tra un prelievo ematico per determ<strong>in</strong>azione di CTC<br />
preoperatorio rispetto ad un secondo prelievo eseguito entro 4 settimane<br />
dall'<strong>in</strong>tervento chirurgico; ciò al<strong>lo</strong> scopo di valutare se l'atto operatorio determ<strong>in</strong>a<br />
modifiche <strong>in</strong> numero percentuale delle CTC. 2) Correlare la presenza di CTC con i<br />
pr<strong>in</strong>cipali fattori prognostici determ<strong>in</strong>ati dopo l'atto operatorio: stato l<strong>in</strong>fonodale,<br />
recettori estrogenici, grad<strong>in</strong>g isto<strong>lo</strong>gico, c-erb-B2, <strong>in</strong>vasione vascolare. 3) Correlare il<br />
livel<strong>lo</strong> di CTC con la sopravvivenza mediana e il disease-free survival (DFS) dopo un<br />
fol<strong>lo</strong>w-up mediano di almeno 36 mesi. 4) <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, nelle donne con livelli di CTC superiori<br />
a 5 <strong>in</strong> terapia adiuvante sarà valutato periodicamente se il <strong>lo</strong>ro numero risenta dei<br />
trattamenti somm<strong>in</strong>istrati, anticipando così l'esito delle rivalutazioni con metodiche<br />
strumentali tradizionali. Criteri di selezione dei pazienti: tutte le donne con diagnosi<br />
cl<strong>in</strong>ica/radio<strong>lo</strong>gica/cito<strong>lo</strong>gica di carc<strong>in</strong>oma mammario candidate ad <strong>in</strong>tervento<br />
chirurgico con <strong>in</strong>tento radicale; potranno essere reclutate anche pazienti che verranno<br />
sottoposte a chemioterapia neoadiuvante, che verranno stratificate a parte.<br />
Nell'ipotesi sia dimostrata una correlazione tra elevato numero di CTC e fattori<br />
prognostici standard, ed una correlazione negativa con sopravvivenza mediana e DFS,<br />
il conteggio delle CTC può diventare uno strumento <strong>in</strong>dispensabile di valutazione<br />
prognostica e predittiva dell'andamento della storia naturale del carc<strong>in</strong>oma<br />
mammario.<br />
136
L<strong>in</strong>ea di ricerca 5<br />
Ottimizzazione delle tecniche diagnostiche e<br />
strumentali e della <strong>in</strong>dicazione alla Chirurgia<br />
Il raggiungimento di risultati di qualità nella terapia dei tumori presuppone oggi<br />
l'esistenza di piattaforme tecno<strong>lo</strong>giche estremamente sofisticate per la diagnosi e il<br />
monitoraggio cl<strong>in</strong>ico-strumentale dei pazienti. In questo senso, <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> ha f<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>izio<br />
mirato a sviluppare le tecniche più avanzate <strong>in</strong> campo di diagnostica strumentale,<br />
privilegiando al contempo i controlli di qualità per la riproducibilità e l'affidabilità dei<br />
risultati. Attenzione particolare è stata data al settore del<strong>lo</strong> studio del l<strong>in</strong>fonodo<br />
sent<strong>in</strong>ella, sia nella pato<strong>lo</strong>gia mammaria che <strong>in</strong> altre condizioni neoplastiche, al<br />
confronto tra teniche di rilevazione mammografica standard e digitale, alla riduzione<br />
della dose nelle tecniche di imag<strong>in</strong>g, all'applicazione di nuove tecniche m<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>vasive<br />
nella stadiazione di neoplasie esofagee. La disponibilità a Padova di un'ampia casistica<br />
operatoria di neoplasie tiroidee (la seconda <strong>in</strong> Italia per dimensioni) ha consentito di<br />
raggiungere risultati di rilievo nella def<strong>in</strong>izione di protocolli diagnostici e terapeutici<br />
avanzati.<br />
1 - RIDUZIONE DELLA DOSE IN MAMMOGRAFIA DIGITALE - STUDI CON FANTOCCI E<br />
STUDIO CLINICO<br />
Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />
Parole chiave: mammografia, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />
La risposta l<strong>in</strong>eare, l'ampio range d<strong>in</strong>amico e l'efficienza elevata dei rivelatori digitali<br />
per mammografia danno marg<strong>in</strong>i di riduzione della dose, sia rispetto alla<br />
mammografia su pellicola che ai sistemi digitali attualmente <strong>in</strong> commercio. Lo studio<br />
ha <strong>lo</strong> scopo di determ<strong>in</strong>are la relazione tra dose e qualità dell'immag<strong>in</strong>e per diversi tipi<br />
di fantoccio mammografico e di def<strong>in</strong>ire una soglia di dose per cui la qualità<br />
dell'immag<strong>in</strong>e non scende al di sotto di un certo va<strong>lo</strong>re di riferimento. Per l'analisi<br />
statistica dei dati verrà utilizzata la metodo<strong>lo</strong>gia Six Sigma. I fantocci utilizzati f<strong>in</strong>ora<br />
hanno mostrato sensibilità variabile nella capacità di evidenziare una variazione di<br />
qualità dell'immag<strong>in</strong>e al variare della dose. Tutti i fantocci hanno confermato la<br />
possibilità di ridurre la dose del 30-50%.<br />
In base al fattore di riduzione dei dosaggi determ<strong>in</strong>ato dal<strong>lo</strong> studio su fantocci è stato<br />
disegnato uno studio cl<strong>in</strong>ico su circa 200 casi con pato<strong>lo</strong>gia mammaria (sia benigna<br />
che maligna) e 100 casi negativi. Per una proiezione standard (cranio-caudale o<br />
obliqua) vengono acquisite 2 immag<strong>in</strong>i, una con dose standard, l'altra con dose<br />
ridotta, con fattore di riduzione ottenuto dal<strong>lo</strong> studio su fantoccio. I due gruppi di<br />
immag<strong>in</strong>i a dosi diverse vengono classificati <strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>dipendente da 3 radio<strong>lo</strong>gi, e i<br />
risultati confrontati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di accuratezza diagnostica. Sono stati raccolti f<strong>in</strong>ora<br />
305 casi. L'analisi ha dimostrato che la variazione nella classificazione delle lesioni per<br />
le immag<strong>in</strong>i acquisite con dose standard o dose ridotta non è statisticamente<br />
significativa. La variabilità <strong>in</strong>ter-osservatore non cambia significativamente per le<br />
immag<strong>in</strong>i acquisite con dose standard o con dose ridotta. La differenza tra le aree sotto<br />
le curve ROC non è statisticamente significativa, con livel<strong>lo</strong> di confidenza del 95%.<br />
Sembra possibile ridurre ulteriormente la dose del 30-50% senza che questo abbia<br />
impatto significativo sulla decisione cl<strong>in</strong>ica.<br />
3 - RADIAZIONE DI SCATTERING IN MAMMOGRAFIA DIGITALE<br />
Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />
Parole chiave: mammografia, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />
La radiazione di scatter<strong>in</strong>g <strong>in</strong> mammografia è dell'ord<strong>in</strong>e del 50% e viene generalmente<br />
limitata tramite l'uso di una griglia di piombo posta tra la mammella e il rivelatore.<br />
Sfruttando il vantaggio di disporre di immag<strong>in</strong>i digitali, misureremo la frazione di<br />
radiazione di scatter<strong>in</strong>g (scatter-to-primary ratio, SPR) al variare del<strong>lo</strong> spessore<br />
137
dell'oggetto e dell'energia del fascio con due diversi metodi sperimentali. I risultati<br />
saranno confrontati con i dati riportati <strong>in</strong> letteratura. Verrà <strong>in</strong>oltre considerata la<br />
possibilità di utilizzare i suddetti risultati per def<strong>in</strong>ire un algoritmo di correzione che<br />
permetta di acquisire le immag<strong>in</strong>i senza griglia e di rimuovere <strong>lo</strong> scatter<strong>in</strong>g off-l<strong>in</strong>e. I<br />
risultati prelim<strong>in</strong>ari delle misure di SPR sono confrontabili con quelli ottenuti da altri<br />
autori, ma la possibilità di utilizzare tali dati per costruire un algoritmo che permetta<br />
di rimuovere <strong>lo</strong> scatter<strong>in</strong>g dall'immag<strong>in</strong>e dopo l'acquisizione appare molto <strong>lo</strong>ntana<br />
4 - MESSA A PUNTO DI UN PROTOCOLLO ITALIANO PER I CONTROLLI DI QUALITA' IN<br />
MAMMOGRAFIA DIGITALE<br />
Responsabile: Gennaro Gisella Maria<br />
Parole chiave: mammografia, controlli di qualità, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />
E' stata creata una mail<strong>in</strong>g list con l'obiettivo di dare un mezzo di comunicazione ai<br />
fisici co<strong>in</strong>volti nei controlli di qualità delle nuove apparecchiature digitali. In questo<br />
modo sarà possibile raccogliere dati secondo quanto <strong>in</strong>dicato nel protocol<strong>lo</strong> europeo<br />
dell'EUREF e dare un contributo su scala nazionale alla def<strong>in</strong>izione dei limiti e delle<br />
procedure di control<strong>lo</strong> di qualità. F<strong>in</strong>o a questo momento sono stati raccolti i dati di<br />
control<strong>lo</strong> di qualità di circa 25 apparecchiature mammografiche digitali <strong>in</strong>stallate <strong>in</strong><br />
tutta Italia.<br />
5 - SVILUPPO DI UN NUOVO FANTOCCIO CONTRAST-DETAIL PER MAMMOGRAFIA<br />
DIGITALE<br />
Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />
Parole chiave: mammografia, controlli di qualità, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />
La misura di soglia di visibilità del contrasto effettuata con fantocci contrast-detail<br />
sembra di notevole importanza <strong>in</strong> mammografia digitale, anche <strong>in</strong> base alle <strong>in</strong>dicazioni<br />
del protocol<strong>lo</strong> europeo dell'EUREF. La costruzione di oggetti contrast-detail tra <strong>lo</strong>ro<br />
ripetibili e con caratteristiche appropriate richiede probabilmente tecniche sofisticate,<br />
non facilmente disponibili ai costruttori standard di fantocci mammografici. F<strong>in</strong>o a<br />
questo momento si sono ottenuti buoni risultati sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di ripetibilità delle<br />
deposizioni che di possibilità di modulare il contrasto. Il tungsteno, al contrario del più<br />
comune e spesso usato oro, sembra avere caratteristiche vantaggiose.<br />
6 - VALUTAZIONE COMPARATIVA MULTICENTRICA MAMMOGRAFIA/ RISONANZA<br />
MAGNETICA IN SOGGETTI A RISCHIO GENETICO<br />
Responsabili: Di Maggio Cosimo<br />
Parole chiave: mammella, RMN, imag<strong>in</strong>g, rischio, tumori eredo-familiari<br />
Previo consenso <strong>in</strong><strong>formato</strong>, le donne selezionate verranno sottoposte a visita<br />
seno<strong>lo</strong>gica, mammografia, ecografia, risonanza magnetica. I risultati saranno valutati<br />
<strong>in</strong> modo da decidere se la RMN possa sostituire la mammografia o debba essere<br />
ancora considerata tecnica di <strong>in</strong>tegrazione. I risultati ottenuti su 278 soggetti f<strong>in</strong>ora<br />
arruolati sono <strong>in</strong> fase di revisione ma i dati prelim<strong>in</strong>ari confermano la più elevata<br />
sensibilità della RMN rispetto alle altri test. Anche la specificità della RMN sembra<br />
sufficientemente elevata e qu<strong>in</strong>di si può ipotizzare che il ricorso alla stessa non<br />
comporterà un numero molto elevato di <strong>in</strong>terventi chirurgici <strong>in</strong>utili<br />
8 - VALUTAZIONE CRITICA DI UNA INNOVATIVA METODOLOGIA ECOGRAFICA:<br />
L'ELASTOSONOGRAFIA<br />
Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />
Parole chiave: mammella, ecografia, imag<strong>in</strong>g<br />
Il progetto, che co<strong>in</strong>volge altri centri italiani, si propone varie fasi successive:<br />
Def<strong>in</strong>izione degli obiettivi; valutazione della casistica raccolta; rivalutazione della<br />
classificazione; test di concordanza basato sulla rivisitazione random di quadri di<br />
pato<strong>lo</strong>gia; riesame della propria casistica sulla base della nuova classificazione. In 8<br />
centri italiani 784 donne sono state sottoposte ad ecografia tradizionale e ad<br />
Elastosonografia. Sono state riscontrate 874 lesioni con diagnosi def<strong>in</strong>itiva di<br />
138
enignità (614) e di malignità (260). Le valutazioni statistiche sono state affidate ad un<br />
centro <strong>in</strong>dipendente. La Elastosonografia ha dimostratro alta specificità, il VPN è stato<br />
del 96.3% per le lesioni classificate BI-RADS 3. Il K <strong>in</strong>dex tra osservatori è risultato<br />
superiore al 90%.<br />
9 - RUOLO DIAGNOSTICO DELLA RISONANZA MAGNETICA NELLA DIAGNOSI DELLE<br />
LESIONI MAMMARIE RISCONTRATE NELL'AMBITO DELLA PREVENZIONE ONCOLOGICA<br />
Responsabile: Pescar<strong>in</strong>i Luigi<br />
Parole chiave screen<strong>in</strong>g, mammella, RMN, imag<strong>in</strong>g<br />
Con la diffusione delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di screen<strong>in</strong>g ed i controlli personali connessi ad una<br />
evoluzione dell'educazione e della cultura sanitaria viene identificato un numero<br />
sempre più grande di donne con presenza di lesioni mammarie <strong>in</strong>fracl<strong>in</strong>iche che<br />
necessitano di tipizzazione cito-isto<strong>lo</strong>gica. Tuttavia, l'espletamento di tali <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i non<br />
è ta<strong>lo</strong>ra possibile per motivi tecnici o le risposte ottenute non risultano esaustive per<br />
un orientamento <strong>in</strong> senso chirurgico o il fol<strong>lo</strong>w-up. La RMN, <strong>in</strong> virtù di probanti va<strong>lo</strong>ri<br />
predittivi (negativo e positivo), dovrebbe essere <strong>in</strong> grado di far <strong>in</strong>viare o meno al<br />
chirurgo i casi selezionati. Benchè le situazioni cl<strong>in</strong>iche sopra <strong>in</strong>dicate siano piuttosto<br />
<strong>in</strong>frequenti, la notevole casistica che attualmente confluisce presso l' U.O di Seno<strong>lo</strong>gia<br />
dovrebbe garantire <strong>in</strong> tempi brevi un campione adeguato per rendere valida la ricerca.<br />
La casistica complessiva delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di RMN delle mammelle è stata di 253 casi. Le<br />
<strong>in</strong>dicazioni all'esame hanno riguardato aspetti specifici quali il rischio genetico (50) e<br />
la stadiazione pre<strong>in</strong>tervento (16); per il resto sono state relative a problematiche<br />
diagnostiche diverse (197). Tra queste i casi valutati con RMN per impossibilità tecnica<br />
ad eseguire prelievi cito-isto<strong>lo</strong>gici sono stati 11. Di questi 3 casi sono stati <strong>in</strong>viati<br />
successivamente al control<strong>lo</strong> isto<strong>lo</strong>gico sulla base di un sospetto (1 positivo) o di un<br />
dubbio (2 negativi-benigni). Gli altri casi sono <strong>in</strong> corso di fol<strong>lo</strong>w up sulla scorta di un<br />
reperto RMN negativo (5) o dubbio (3). Il fol<strong>lo</strong>w-up anche per i casi dubbi è giustificato<br />
sia dalla presenza di altri "aspetti funzionali" riscontrati alla RMN ana<strong>lo</strong>ghi a quelli<br />
dell'area d'<strong>in</strong>teresse, o nella stessa mammella o nella controlaterale, che all'età<br />
pemenopausale <strong>in</strong> cui le aree dubbie sono più frequenti <strong>in</strong> relazione al<strong>lo</strong> stato<br />
ormonale, quanto alla presumibile benignità morfo<strong>lo</strong>gica. Dai primi risultati sembra di<br />
poter riconoscere l' utilità della RMN quando è positiva o del tutto negativa. Negli altri<br />
casi, ai f<strong>in</strong>i decisionali, è ancora fondamentale la correlazione di tutte le tecniche.<br />
10 - STADIAZIONE DEL CARCINOMA PANCREATICO<br />
Responsabile: Pedrazzoli Sergio<br />
Parole chiave Pancreas, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g, stag<strong>in</strong>g<br />
La diagnosi e la stadiazione delle neoplasie pancreatiche cont<strong>in</strong>uano ad essere difficili.<br />
In particolare, la previsione di resecabilità del carc<strong>in</strong>oma pancreatico resta bassa per<br />
la presenza di metastasi a distanza non evidenziate dalle metodiche tradizionali di<br />
imag<strong>in</strong>g, tanto da <strong>in</strong>durre diversi Autori ad <strong>in</strong>trodurre nell'iter diagnostico di tale<br />
malattia una metodica <strong>in</strong>vasiva come la laparoscopia. La necessità di una stadiazione<br />
più accurata si rende necessaria anche per i pazienti con neoplasia <strong>lo</strong>calmente<br />
avanzata (stadio IVa: tumore <strong>in</strong>filtrante estesamente il confluente venoso mesentericoportale<br />
e/o le strutture arteriose, non resecabile, senza metastasi peritoneali o a<br />
distanza) per i quali è proponibile un trattamento chemioterapico e/o radioterapico<br />
mirato ad ottenere un "down stag<strong>in</strong>g" della neoplasia; frequentemente <strong>in</strong> questi<br />
pazienti la presenza di ittero presuppone un drenaggio biliare endoscopico o<br />
radio<strong>lo</strong>gico. La sopravvivenza riportata si aggira <strong>in</strong> media sui 12 mesi, ma una certa<br />
percentuale di questi pazienti sviluppa precocemente metastasi peritoneali e/o<br />
epatiche; <strong>in</strong> questi pazienti è ragionevole pensare ad una non corretta stadiazione<br />
della neoplasia al momento della diagnosi, con conseguenti errori nel trattamento e<br />
nella def<strong>in</strong>izione della prognosi. In 84 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma pancreatico<br />
isto<strong>lo</strong>gicamente accertato la PET/TAC ha dimostrato una sensibilità del 97.6%<br />
nell'<strong>in</strong>dividuare la neoplasia pancreatica ed ha modificato il trattamento nel 20% dei<br />
pazienti, dimostrando lesioni metastatiche non evidenziate da altre metodiche o<br />
evidenziando lesioni primitive dubbie alle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i tradizionali. L'obiettivo è di validare<br />
139
la PET/TAC come metodica di primo impiego nella stadiazione del cancro pancreatico,<br />
migliorando la percentuale di resecabilità della neoplasia.<br />
Duecentoc<strong>in</strong>que pazienti sono stati sottoposti a PET/TAC <strong>in</strong> aggiunta alle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />
tradizionali (Ecografia, TAC spirale, CA 19-9 sierico, Rx Torace), nel corso del work-up<br />
per sospetta neoplasia pancreatica. Centosettantasette pazienti sono stati sottoposti a<br />
PET/TAC per la diagnosi e stadiazione di una sospetta neoplasia pancreatica e 28<br />
pazienti nel corso del fol<strong>lo</strong>w-up dopo resezione per carc<strong>in</strong>oma pancreatico. I risultati<br />
della PET/TAC sono stati confermati dall‘<strong>in</strong>tervento chirurgico <strong>in</strong> 123 pazienti, dalla<br />
biopsia percutanea <strong>in</strong> 28, e dal fol<strong>lo</strong>w-up <strong>in</strong> 54. Novantotto pazienti avevano una<br />
neoplasia maligna e 79 una lesione benigna. La PET/TAC è risultata correttamente<br />
positiva <strong>in</strong> 96/98 tumori maligni (sensibilità e va<strong>lo</strong>re predittivo positivo 98%) ed <strong>in</strong> 2<br />
pazienti con pato<strong>lo</strong>gia benigna (pancreatite cronica). In 15 pazienti la metodica ha<br />
evidenziato metastasi a distanza non rilevate dalle tecniche tradizionali, ed <strong>in</strong> 13<br />
pazienti ha correttamente identificato come maligne, lesioni con aspetti dubbi o non<br />
conclusivi alle altre <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i. Tre pazienti hanno ricevuto una s<strong>in</strong>crona resezione colica<br />
per la presenza di neoplasia colica evidenziata so<strong>lo</strong> dalla PET/TAC. Una recidiva di<br />
malattia dopo chirurgia si è verificata <strong>in</strong> 17 pazienti ed è stata dimostrata so<strong>lo</strong> dalla<br />
PET/TAC <strong>in</strong> 11: 6 pazienti sono stati sottoposti a resezione della recidiva. In un altro<br />
paziente la PET/TAC ha identificato un secondo tumore primitivo del co<strong>lo</strong>n destro. Il<br />
trattamento dei pazienti con massa pancreatica è stato <strong>in</strong>fluenzato dalla PET/TAC <strong>in</strong><br />
43 pazienti (21%) grazie alla identificazione di malignità, di metastasi a distanza non<br />
note o per lesioni associate.<br />
11 - DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE DELLE LESIONI CISTICHE BENIGNE E MALIGNE<br />
PANCREATICHE<br />
Responsabile: Pedrazzoli Sergio<br />
Parole chiave: Pancreas, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g<br />
Il riscontro radio<strong>lo</strong>gico <strong>in</strong>cidentale di una o più lesioni cistiche pancreatiche <strong>in</strong> pazienti<br />
as<strong>in</strong>tomatici è <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo aumento, grazie alla diffusione delle metodiche ecografiche<br />
e TAC; una certa quota di queste lesioni è costituita dalle neopasie muc<strong>in</strong>ose<br />
<strong>in</strong>traduttali, maligne o potenzialmente maligne, per le quali è spesso <strong>in</strong>dicato<br />
l'<strong>in</strong>tervento di exeresi. Tuttavia, la diagnosi differenziale delle lesioni cistiche<br />
pancreatiche rimane difficile: il problema pr<strong>in</strong>cipale è rappresentato dalla corretta<br />
discrim<strong>in</strong>azione tra le forme maligne, per le quali è imperativo procedere ad un<br />
<strong>in</strong>tervento chirurgico, e quelle benigne che possono beneficiare di un <strong>in</strong>tervento più<br />
conservativo o, soprattutto nelle persone anziane, essere messe <strong>in</strong> fol<strong>lo</strong>w-up. In questo<br />
campo l'attendibilità delle metodiche tradizionali (ECO, TAC, RMN, Ecoendoscopia con<br />
o senza FNAB) non supera il 70-75%. In 20 pazienti con sospetta neoplasia cistica<br />
muc<strong>in</strong>osa <strong>in</strong>traduttale del pancreas la PET/TAC ha dimostrato una sensibilità del<br />
100% e del 75% nel rilevare le neoplasie maligne <strong>in</strong>vasive e non <strong>in</strong>vasive,<br />
rispettivamente. Metà dei pazienti con lesione non captante alla PET/TAC non sono<br />
stati operati e sono stati posti <strong>in</strong> fol<strong>lo</strong>w-up (mediana 14 mesi). L'obiettivo del<strong>lo</strong> studio è<br />
di confermare prospetticamente <strong>in</strong> un congruo numero di pazienti la validità della<br />
PET/TAC nel discrim<strong>in</strong>are le forme maligne dalle benigne e l'impatto della metodica<br />
sulle decisioni terapeutiche soprattutto nelle lesioni <strong>in</strong>cidentali, <strong>in</strong> pazienti<br />
as<strong>in</strong>tomatici. Nei pazienti non operati i risultati saranno validati da un lungo fol<strong>lo</strong>w-up<br />
con controlli semestrali. Si prevede la raccolta di ulteriori 20-30 casi/anno di questa<br />
pato<strong>lo</strong>gia abitualmente considerata rara, con <strong>in</strong>tervento chirurgico, e conseguente<br />
verifica isto<strong>lo</strong>gica della diagnosi oppure fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti non operati per<br />
verificare l'attendibilità della diagnostica differenziale.<br />
12 - STUDIO SULLA MOBILIZZAZIONE DI CELLULE STAMINALI EMATOPOIETICHE DOPO<br />
INTERVENTI DI CHIRURGIA EPATICA<br />
Responsabili: Menegazzo Mar<strong>in</strong>ella<br />
Parole chiave: stam<strong>in</strong>ali, fegato<br />
La ricerca si propone di chiarire se <strong>in</strong>terventi di chirurgia epatica si assoc<strong>in</strong>o alla<br />
mobilizzazione di cellule stam<strong>in</strong>ali dalle riserve midollari e di organo. Altro quesito che<br />
140
<strong>lo</strong> studio si pone riguarda la possibile correlazione tra l'immissione <strong>in</strong> circo<strong>lo</strong> di cellule<br />
stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche CD34+ nel post-operatorio e la natura della lesione trattata<br />
(pato<strong>lo</strong>gia epatica benigna o maligna) da un lato e l'estensione dell'<strong>in</strong>tervento<br />
chirurgico (chirurgia epatica maggiore o m<strong>in</strong>ore) dall'altro. Per <strong>lo</strong> studio <strong>in</strong> corso sono<br />
stati selezionati pazienti affetti da pato<strong>lo</strong>gia epatica primitiva e secondaria sottoposti a<br />
chirurgia epatica resettiva sia maggiore che m<strong>in</strong>ore). Tale gruppo di pazienti è stato<br />
qu<strong>in</strong>di confrontato con un gruppo di pazienti sottoposti a chirurgia addom<strong>in</strong>ale non<br />
epatica. È stato <strong>in</strong>oltre selezionato un gruppo di donatori sani sui quali si è effettuato<br />
il dosaggio dei va<strong>lo</strong>ri basali di cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche. I parametri considerati<br />
sono stati il dosaggio basale (pre-operatorio) delle cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche, il<br />
dosaggio nel post-operatorio e la conta leucocitaria. I risultati prelim<strong>in</strong>ari di questo<br />
studio hanno consentito di evidenziare un <strong>in</strong>cremento statisticamente significativo<br />
delle cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche CD34+, dalla VII alla IX giornata postoperatoria,<br />
nei pazienti sottoposti a chirurgia epatica rispetto a quelli sottoposti ad<br />
<strong>in</strong>terventi di chirurgia addom<strong>in</strong>ale non epatica. Si sottol<strong>in</strong>ea che i va<strong>lo</strong>ri basali di<br />
CD34+ e la conta leucocitaria nei due gruppi sono risultati sovrapponibili. L'ipotesi è<br />
qu<strong>in</strong>di che il danno epatico <strong>in</strong>dotto dall'<strong>in</strong>tervento chirurgico sia uno stimo<strong>lo</strong><br />
sufficiente ad <strong>in</strong>durre una mobilizzazione di cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche e la <strong>lo</strong>ro<br />
immissione nel torrente circolatorio con il probabile scopo di contribuire ai fenomeni<br />
di rigenerazione epatica. Questo dato trova conferma <strong>in</strong> molti riscontri a livel<strong>lo</strong> della<br />
comunità scientifica <strong>in</strong>ternazionale; tuttavia, non è stato s<strong>in</strong>ora possibile stabilire la<br />
modalità certa attraverso cui queste cellule contribuiscono alla rigenerazione epatica.<br />
13 - ANALISI DI SOPRAVVIVENZA "INTENTION TO TREAT" DOPO TRAPIANTO DI<br />
FEGATO PER EPATOCARCINOMA: STUDIO PROSPETTICO<br />
Responsabile: Cil<strong>lo</strong> Umberto<br />
Parole chiave: Fegato, trapianto, epatocarc<strong>in</strong>oma<br />
Il progetto si articola <strong>in</strong> due fasi fondamentali:<br />
- l'analisi dei risultati del nostro protocol<strong>lo</strong> monocentrico prospettico di gestione cl<strong>in</strong>ica<br />
del paziente con epatocarc<strong>in</strong>oma (HCC) nel corso dell'<strong>in</strong>tero iter trapianto<strong>lo</strong>gico (dalla<br />
valutazione per l'<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> lista, alla gestione durante l'attesa, e qu<strong>in</strong>di il fol<strong>lo</strong>wup<br />
post trapianto).<br />
- l'organizzazione a livel<strong>lo</strong> multicentrico (<strong>in</strong> area North-Italy Transplant<br />
successivamente da estendere al Centro Nazionale Trapianti), di un protocol<strong>lo</strong><br />
sull'espansione dei criteri di Milano sia a livel<strong>lo</strong> di <strong>in</strong>clusione <strong>in</strong> lista che di politica di<br />
dropout dalla lista per progressione tumorale.<br />
Abbiamo già realizzato la prima fase del progetto attraverso l'analisi dei risultati del<br />
nostro protocol<strong>lo</strong> monocentrico dal 2000 al <strong>2005</strong>. Abbiamo dimostrato che attraverso il<br />
nostro model<strong>lo</strong> gestionale dei pazienti con HCC candidati a trapianto (criteri di<br />
selezione basati su grad<strong>in</strong>g e terapia aggressiva multimodale pre-trapianto) abbiamo<br />
ottenuto una percentuale di dropout dalla lista <strong>in</strong>feriore a quella dei candidati a<br />
trapianto per pato<strong>lo</strong>gia benigna con un sopravvivenza post-trapianto sovrapponibile<br />
(0% di ricorrenze neoplastiche post-trapianto). Abbiamo <strong>in</strong>oltre dimostrato che dei 100<br />
pazienti con HCC arruolati nel periodo di studio, 40 uscivano dai criteri di Milano e<br />
nonostante questo il <strong>lo</strong>ro rischio di dropout o morte è stato del tutto similare ai<br />
rimanenti 60 che rientravano nei criteri.<br />
14 - VALUTAZIONE FISICA DELLE PRESTAZIONI DI SISTEMI "COMPUTED<br />
RADIOGRAPHY" COME DISPOSITIVI DI ACQUISIZIONE DI IMMAGINI IN AMBITO<br />
RADIOTERAPICO<br />
Responsabile: Fabbris Roberto<br />
Parole chiave: controlli di qualità, radioterapia, imag<strong>in</strong>g<br />
I sistemi digitali di acquisizione immag<strong>in</strong>i detti "Computed Radiography" (CR) sono<br />
largamente impiegati nell'ambito della radio<strong>lo</strong>gia diagnostica convenzionale.<br />
Recentemente i CR sono stati <strong>in</strong>trodotti <strong>in</strong> radioterapia per la verifica del trattamento,<br />
ma ancora non sono stati caratterizzati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di qualità dell'immag<strong>in</strong>e. Il nostro<br />
progetto prevede di effettuare uno studio per approfondire le prestazioni dei sistemi<br />
141
CR, al<strong>lo</strong> scopo di verificarne l'applicabilità <strong>in</strong> campo radioterapico e ottimizzarli al<strong>lo</strong><br />
scopo di ottenere immag<strong>in</strong>i affidabili, anche a confronto con altre metodiche di<br />
imag<strong>in</strong>g ad alte energie. Il progetto prevede l'utilizzo di strumentazioni ed esperienze<br />
già acquisite <strong>in</strong> diagnostica con la successiva estensione <strong>in</strong> radioterapia. Si prevede di<br />
procedere attraverso le seguenti fasi: verifica dell'affidabilità dei sistemi CR;<br />
progettazione/realizzazione di adeguati fantocci per la valutazione della qualità delle<br />
immag<strong>in</strong>i; utilizzo dei fantocci per la valutazione fisica della qualità delle immag<strong>in</strong>i;<br />
ottimizzazione delle tecniche sperimentali al<strong>lo</strong> scopo di migliorare le immag<strong>in</strong>i di<br />
verifica del trattamento radioterapico. Un primo confronto sperimentale tra i sistemi<br />
CR e un dispositivo portale per imag<strong>in</strong>g alle alte energie ha evidenziato che i sistemi<br />
CR hanno una risoluzione spaziale adeguata per le immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> radioterapia. Per<br />
quanto riguarda <strong>in</strong>vece il contrasto, le immag<strong>in</strong>i CR mostrano prestazioni leggermente<br />
<strong>in</strong>feriori rispetto alle immag<strong>in</strong>i portali, ma questo risultato appare strettamente<br />
collegato all’algoritmo di lettura utilizzato e alle successive elaborazioni <strong>in</strong> postprocess<strong>in</strong>g.<br />
Dai primi risultati è dunque confermata la possibilità di ottimizzare le<br />
tecniche di esposizione e lettura, al<strong>lo</strong> scopo di migliorare le immag<strong>in</strong>i ottenute <strong>in</strong> fase<br />
di verifica radioterapica del trattamento.<br />
15 - L'IMPIEGO DELLA PET-TC NEL CARCINOMA TIROIDEO DIFFERENZIATO<br />
PERSISTENTE/RECIDIVANTE<br />
Responsabile: Pelizzo Maria Rosa<br />
Parole chiave: tiroide, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g<br />
Si può calcolare che oltre il 20% di persistenza/recidiva di carc<strong>in</strong>oma differenziato<br />
della tiroide risulti non-iodofissante e qu<strong>in</strong>di sfugga sia alla diagnostica sc<strong>in</strong>tigrafica<br />
Total-Body che alla terapia con 131 Iodio. Prelim<strong>in</strong>ari applicazioni della PET-TAC hanno<br />
consentito di <strong>in</strong>dividuare le forme non-iodofissanti a prognosi peggiore proponendosi<br />
come <strong>in</strong>dicatore di estrema utilità nell'avviare questi pazienti direttamente alla<br />
chirurgia piuttosto che alla terapia con 131 Iodio. In conclusione quei pazienti con foci<br />
neoplastici che risult<strong>in</strong>o positivi alla PET-TAC possono evitare il dispendioso e<br />
<strong>in</strong>efficace programma della siderazione con 131 Iodio, riducendo le liste d'attesa dei<br />
pazienti che si giovano della 131 Iodio terapia.<br />
Per <strong>lo</strong> studio sono stati arruolati 15 pazienti, affetti da carc<strong>in</strong>oma tiroideo differenziato<br />
(3 carc<strong>in</strong>omi follicolari e 12 carc<strong>in</strong>omi papillari) già trattati con 131 I, che presentavano<br />
nel fol<strong>lo</strong>w-up una tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a <strong>in</strong> soppressione> 2ng/ml e con malattia residua non<br />
iodofissante. Tutti i pazienti all’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e 18FDG PET-TAC presentavano una <strong>in</strong>tensa<br />
positività per <strong>lo</strong>calizzazione <strong>lo</strong>co-regionale di malattia, e sono stati successivamente<br />
sottoposti a bonifica chirurgica. All’ultimo control<strong>lo</strong>, 10 dei 15 pazienti (67%)<br />
presentavano livelli di tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a 2 ng/ml, 1 paziente (6%) presentava livelli di tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a
ad oltre 300mila pazienti l' opportunità di essere operati e curati mediante supporti<br />
non tradizionali, quali il neuronavigator, il Cyberknife, la Gamma Knife. L'<br />
<strong>in</strong>troduzione successiva di robot che coord<strong>in</strong>ano il movimento della testa <strong>in</strong> accordo al<br />
piano di cura computerizzato è riuscita ad abbattere drasticamente i tempi operatori,<br />
riducendo qu<strong>in</strong>di disagi e do<strong>lo</strong>re al paziente e consentendo un errore di<br />
posizionamento al di sotto di un decimo di millimetro, praticamente quasi uguale a<br />
zero. Anche i tempi di degenza per paziente si riducono ad una media di 2 giorni, con<br />
riduzione dei costi sanitari e aumento esponenziale dell'<strong>in</strong>dice di ricavo. La recente<br />
<strong>in</strong>troduzione <strong>in</strong> alcuni campi della medic<strong>in</strong>a di metodiche di visualizzazione e robotica,<br />
peraltro già utilizzate <strong>in</strong> altri settori scientifici ed <strong>in</strong>dustriali, può apportare sostanziali<br />
progressi nella pratica chirurgica. Le immag<strong>in</strong>i ottenute da scanner permettono di<br />
vedere e ricostruire ciò che è sotto la superficie del paziente prima, durante e dopo<br />
l'atto operatorio. Al chirurgo viene offerto un ambiente di lavoro virtuale all' <strong>in</strong>terno del<br />
quale può quantificare volumi, delimitare aree funzionali, def<strong>in</strong>ire traiettorie e scegliere<br />
strategie alternative. Tale ambiente virtuale è creato tuttavia tramite <strong>in</strong>formazioni<br />
molto complesse che devono essere elaborate per poter creare quelle potenzialita'<br />
visuali, di cui necessita il chirurgo. Questo significa creare software tools le cui<br />
componenti <strong>in</strong>tegr<strong>in</strong>o la metodica chirurgica con i sistemi <strong>in</strong>formativi multimodali. Ad<br />
esempio, <strong>lo</strong> studio angiografico di una malformazione artero-venosa, associato ad una<br />
duplice <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di perfusione arteriosa e diffusione venosa, con segmentazione, su<br />
opportuni livelli di threshold<strong>in</strong>g, di aree di <strong>in</strong>teresse, crea dei modelli di supporto di<br />
target<strong>in</strong>g e visualizzazione pre-operatoria complessi ma efficaci. Tali modelli, qua<strong>lo</strong>ra<br />
associati a coord<strong>in</strong>ate geometriche o reperi non obbligatoriamente anatomici,<br />
consentono poi di navigare ed <strong>in</strong>tervenire all'<strong>in</strong>terno del paziente con una precisa<br />
conoscenza della situazione anatomico-funzionale. La realtà chirurgica <strong>in</strong> cui ci<br />
imbattiamo è tuttavia più complessa. Difatti l'apertura della scena operatoria, anche<br />
se ridotta, crea una d<strong>in</strong>amica pressoria che facilmente può modificare il setup<br />
<strong>in</strong>formatico predef<strong>in</strong>ito. Alle metodiche di ricostruzione tridimensionali è pertanto<br />
opportuno sovrapporre parallelamente un approccio di metodi geometrici costruttivi <strong>in</strong><br />
modo tale che utilizzando modelli matematico-fisici simulati si possano ricondurre le<br />
rappresentazioni grafiche ottenute all'anatomia del momento tramite l'<strong>in</strong>troduzione di<br />
opportune forze. L'obiettivo di questa ricerca è duplice. 1) In una prima fase si vogliono<br />
sviluppare tutte le procedure matematiche ed <strong>in</strong>formatiche <strong>in</strong> grado di riprodurre o<br />
ricostruire <strong>in</strong>formazioni anatomiche ottenute da <strong>in</strong>formazioni comb<strong>in</strong>ate multimediali.<br />
In tale modo è consentito al chirurgo di valutare con le dovute cautele e con il dovuto<br />
tempo la struttura anatomica sulla quale dovrà <strong>in</strong>tervenire nella seduta operatoria. 2)<br />
La seconda fase sviluppa <strong>in</strong>vece una serie di modelli geometrici sottoposti a tensioni <strong>in</strong><br />
grado di ricreare situazioni reali. Il risultato di tali modelli costruttivi è a sua volta<br />
diversificato: il primo target sviluppa condizioni di "didattica simulata" dell'<strong>in</strong>tervento<br />
operatorio. Agli organi visualizzabili vengono associate cioè proprietà di consistenza,<br />
resistenza e malleabilità tipica degli organi reali. Il secondo target è quel<strong>lo</strong> di costruire<br />
il necessario supporto <strong>in</strong>traoperatorio <strong>in</strong> modo tale che gli organi a rischio o elettivi<br />
non abbiano ad essere lesi durante la radicalità dell'<strong>in</strong>tervento. Schematicamente, le<br />
fasi previste sono le seguenti: Realizzazione di un simulatore con feedback haptico<br />
applicabile <strong>in</strong> ambito neurochirurgico e neuroradio<strong>lo</strong>gico; Realizzazione di un sistema<br />
<strong>in</strong>formatico di visualizzazione <strong>in</strong>tegrabile nella pratica neurochirurgica. Le ricadute sul<br />
paziente e sul sistema sanitario sono estremamente importanti. La ricostruzione e<br />
visualizzazione tridimensionale di organi anatomici costituisce un tremendo impatto<br />
sanitario positivo per il paziente sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di contenimento dei rischi che di<br />
riduzione dei tempi di <strong>in</strong>tervento e di ricovero, e pone le basi per protocolli chirurgici<br />
completamente <strong>in</strong>novativi; si <strong>in</strong>serisce <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> una l<strong>in</strong>ea di ricerca su cui si stanno<br />
confrontando numerose sedi universitarie, prevalentemente straniere, e numerose<br />
imprese europee ed extraeuropee. La capacità di ricreare ambienti virtuali con<br />
caratteristiche avanzate (d<strong>in</strong>amiche, termiche, tattili), può avere un notevole impatto,<br />
oltre che su aspetti cl<strong>in</strong>ici, anche su settori diversi <strong>in</strong> cui sono richieste, ad esempio,<br />
caratteristiche avanzate per l'ispezione elettronica (aeroporti, <strong>in</strong>dustrie, etc.). Di<br />
conseguenza tale tecno<strong>lo</strong>gia può consentire il trasferimento di software dedicato a<br />
143
strutture private per la commercializzazione. L'<strong>in</strong>serimento di software tridimensionale<br />
virtuale utilizzando stazioni robotiche può realizzare forme di partnership, peraltro già<br />
richieste, con le case produttrici di robot, da cui è possibile avere <strong>in</strong> cambio prodotti<br />
aggiornati, materiale disposable o know-how. Tramite questo progetto l'unita' di<br />
ricerca propone <strong>in</strong>oltre un collegamento con strutture di cura disponibili a processi di<br />
teledidattica e telementor<strong>in</strong>g, per valutare l'utilità del trasferimento di know-how a<br />
strutture periferiche.<br />
17 - ACCURATEZZA DELL'ENDOMICROSCOPIA CONFOCALE NELLA DIAGNOSI DELLA<br />
DISPLASIA NELL'ESOFAGO DI BARRETT: STUDIO PROSPETTICO IN DOPPIO CIECO<br />
Responsabile: Battaglia Giorgio<br />
Parole chiave: esofago, Barrett, endoscopia<br />
L'esofago di Barrett (BE) costituisce un fattore predisponente all'adenocarc<strong>in</strong>oma<br />
esofageo (ACA), con un'<strong>in</strong>cidenza del<strong>lo</strong> 0,5% per anno. Sebbene il BE possa<br />
normalmente essere riconosciuto all'esame endoscopico, altrettanto non si può dire<br />
per la presenza o meno di displasia e soprattutto del suo grado. Essendo la displasia<br />
un importante marker di aumentato rischio di progressione verso l'ACA, le l<strong>in</strong>ee guida<br />
raccomandano controlli endoscopici periodici tabellati <strong>in</strong> base al grado di displasia,<br />
con biopsie multiple per rilevare tempestivamente la progressione o la presenza di<br />
early cancer al f<strong>in</strong>e di poter sottoporre il paziente ad adeguata e tempestiva terapia.<br />
Questo approccio però può essere <strong>in</strong>ficiato dall'errore del campionamento bioptico<br />
eseguito random, dalla variazione <strong>in</strong>ter- e <strong>in</strong>tra-osservatore dell'<strong>in</strong>terpretazione<br />
isto<strong>lo</strong>gica, dagli artefatti <strong>in</strong>trodotti dall'<strong>in</strong>fiammazione <strong>lo</strong>cale, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e dai costi relativi<br />
all'esame isto<strong>lo</strong>gico e al ritardo diagnostico. Studi <strong>in</strong> pazienti sottoposti a<br />
esofagectomia dopo esser stati sottoposti a rigorosi protocolli di fol<strong>lo</strong>w-up, hanno<br />
dimostrato il mancato riconoscimento di ACA <strong>in</strong> pazienti con displasia di alto grado<br />
(HGD) nel 43-57% dei casi. La presenza di displasia <strong>in</strong>fatti è irregolare e focale. Questo<br />
è stato ben dimostrato da Cameron; <strong>in</strong> 30 esofagectomie eseguite per HGD o early ca,<br />
la superficie media del BE era di 32 cm 2 , della displasia di basso grado (LGD) di 13<br />
cm 2 , della HGD 1,3 cm 2 e quella dell'early 1,3 cm 2 . Questo può far pensare che la LGD<br />
circondi aree di HGD o di early cancer, e che queste possano essere misconosciute<br />
quando viene fatta diagnosi di displasia lieve. Da queste considerazioni si capisce<br />
l'urgenza di trovare delle metodiche specifiche e sensibili per evidenziare gli ultimi<br />
anelli della catena della trasformazione della mucosa esofagea da Barrett a cancro;<br />
quelle f<strong>in</strong>ora impiegate non superano il 70 % di accuratezza.<br />
Lo strumento impiegato è un normale video-endoscopio Pentax (Pentax EC3870K) sul<br />
cui term<strong>in</strong>ale è stato applicato uno scanner confocale m<strong>in</strong>iaturizzato. 40 pazienti con<br />
BE noto o sospetto ACA <strong>in</strong> situ verranno sottoposti ad esame endoscopico <strong>in</strong> sedazione<br />
da un unico endoscopista. L'esofago verrà esam<strong>in</strong>ato con <strong>lo</strong> strumento confocale nei<br />
punti <strong>in</strong>dicati dal protocol<strong>lo</strong> di Seattle per le biopsie nella sorveglianza del Barrett (4<br />
punti card<strong>in</strong>ali ogni 2 cm di esofago metaplasico) e negli stessi punti verranno eseguite<br />
le biopsie con p<strong>in</strong>za con ago con apertura di 5 mm. Quattro isto<strong>lo</strong>gi esperti<br />
esam<strong>in</strong>eranno <strong>in</strong> cieco le immag<strong>in</strong>i archiviate e le classificheranno secondo la nuova<br />
classificazione confocale del Barrett, per poi confrontarle sempre <strong>in</strong> cieco con il<br />
preparato isto<strong>lo</strong>gico. Le variazioni <strong>in</strong>ter- ed <strong>in</strong>tra-osservatore saranno analizzate<br />
secondo la statistica Kappa di Cohen. Obiettivi del<strong>lo</strong> studio sono:<br />
1. Valutare la sensibilità, la specificità e l'accuratezza della metodica<br />
2. Valutare la capacità di differenziare i vari gradi di displasia<br />
L'<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di un nuovo strumento, l'endomicroscopio<br />
confocale, <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong> grado di visualizzare la struttura cellulare <strong>in</strong> vivo,<br />
sembrerebbe migliorare notevolmente questi risultati: le prime analisi riferirebbero<br />
una sensibilità dal 94,4% al 97,4%, una specificità dal 95% al 99,4% ed una<br />
accuratezza g<strong>lo</strong>bale dal 99,2 % al 99,3 %.<br />
18 - MISURAZIONE DEL VOLUME DELLA NEOPLASIA ESOFAGEA MEDIANTE<br />
ULTRASONOGRAFIA ENDOSCOPICA TRIDIMENSIONALE PRIMA E DOPO TRATTAMENTO<br />
CITORIDUTTIVO CHEMIO-RADIOTERAPICO<br />
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Responsabile: Ancona Ermanno<br />
Parole chiave: Barrett, esofago, stag<strong>in</strong>g, endoscopia<br />
Ci proponiamo, utilizzando a livel<strong>lo</strong> di esofago superiore medio e distale l'ecografia<br />
endoscopica con m<strong>in</strong>isonde dual-plane e software di ricostruzione tridimensionale, di<br />
calcolare il volume delle neoplasie esofagee prima e dopo trattamento citoriduttivo<br />
chemio-radioterapico al f<strong>in</strong>e di ottenere una valutazione basata su un va<strong>lo</strong>re (espresso<br />
<strong>in</strong> mm 3 ) morfo-volumetrico riproducibile, <strong>in</strong>dice qu<strong>in</strong>di della risposta al trattamento.<br />
Saranno reclutati pazienti affetti da: Neoplasia dell'esofago (adenocarc<strong>in</strong>oma e<br />
carc<strong>in</strong>oma sp<strong>in</strong>ocellulare); esofago di Barrett con displasia di basso-alto grado. A tutti<br />
verrà proposta endoscopia con ecografia endoscopica con m<strong>in</strong>isonda tridimensionale<br />
transendoscopica. Verranno utilizzate, a seconda dei casi, o la metodica di<br />
<strong>in</strong>stillazione diretta di acqua nel viscere o il riempimento con acqua (o gel idrosolubile)<br />
di un condom. Verranno qu<strong>in</strong>di valutati: il grado (T) di <strong>in</strong>teressamento parietale, <strong>lo</strong><br />
stadio (N) di <strong>in</strong>teressamento l<strong>in</strong>fonodale periesofageo e la eventuale presenza di<br />
l<strong>in</strong>foadenopatie <strong>in</strong> regione del tripode celiaco (M).<br />
Sono state eseguite 12 misurazione volumetriche tridimensionali <strong>in</strong> altrettanti pazienti<br />
affetti da neoplasia esofagea, quattro dei quali sono stati studiati prima e dopo<br />
trattamento citoriduttivo con chemio-radioterapia. In 9 casi si è utilizzata la metodica<br />
del riempimento diretto di acqua del viscere. Nei rimanenti tre si è utilizzata la<br />
metodica del posizionamento del condom alla estremità dell’endoscopio al f<strong>in</strong>e di<br />
creare una camera acustica stabile e non perico<strong>lo</strong>sa per il paziente (evitando il rischio<br />
di aspirazione). In tre casi è stato posizionato un overtube per proteggere le vie aeree.<br />
Si sono riscontrati alcuni problemi legati alla difficoltà tecnica di misurazione del<br />
volume e si è provveduto alla segnalazione alla azienda produttrice della<br />
strumentazione. Si è <strong>in</strong>oltre riscontrato che i volumi <strong>in</strong>dicati dalla misurazione<br />
endosonografica non corrispondono al vero volume anatomico causa la retrazione<br />
post-fissazione del pezzo chirurgico. Si ritiene <strong>in</strong>vece utile la comparazione tra misura<br />
volumetrica pre-trattamento chemio-radioterapico e post-radioterapico. Non sono<br />
ancora stati valutati (causa esiguità del numero pazienti e del tempo breve <strong>in</strong>tercorso)<br />
<strong>in</strong>dici di beneficio (es. aumento della sopravvivenza) legati alla percentuale di riduzione<br />
della massa e/o al<strong>lo</strong> stadio pT post resezione chirurgica. Lo studio cont<strong>in</strong>ua e si<br />
<strong>in</strong>tende ampliar<strong>lo</strong> alle piccole lesioni solide esofagee as<strong>in</strong>tomatiche di natura benigna<br />
(es. leiomiomi
Alla data odierna sono stati studiati 10 pazienti con esofago di Barrett, 4 dei quali con<br />
<strong>in</strong>iziali foci adenocarc<strong>in</strong>omatosi. E’ stato abbandonato <strong>lo</strong> studio cromoendoscopico con<br />
blu di metilene per le segnalazioni apparse <strong>in</strong> letteratura riguardanti un probabile<br />
danno genetico riparativo a carico del DNA <strong>in</strong> cavie trattate con tale co<strong>lo</strong>rante. I<br />
pazienti sono stati studiati con spray di acido acetico e poi endoscopia con zoommagnificazione<br />
150 X. Tutte le immag<strong>in</strong>i ottenute sono state cata<strong>lo</strong>gate secondo le 5<br />
variabili del pit pattern di Kudo (tondi, stellariformi o papillari, piccoli tubuli, grandi<br />
tubuli, arboriformi, destrutturati) e l’esito dei prelievi bioptici comparati con l’ipotesi<br />
diagnostica formulata mediante sola endoscopia. L’accuratezza diagnostica è stata del<br />
90% (sovrastadiazione <strong>in</strong> un so<strong>lo</strong> caso erroneamente classificato alla endoscopia come<br />
displasia grave, mentre alla isto<strong>lo</strong>gia era metaplasia <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale).<br />
20 - STADIAZIONE MEDIANTE ECOGRAFIA ENDOSCOPICA AD ALTA FREQUENZA<br />
DELLE LESIONI ESOFAGEE TRATTABILI MEDIANTE MUCOSECTOMIA ENDOSCOPICA<br />
Responsabile: Bocus Pao<strong>lo</strong><br />
Parole chiave Barrett, esofago, stag<strong>in</strong>g, endoscopia<br />
Scopo del<strong>lo</strong> studio è l'<strong>in</strong>cremento del va<strong>lo</strong>re dell'accuratezza di stadiazione delle lesioni<br />
superficiali dell'esofago superiore medio e distale (T1m e T1sm) mediante l'utilizzo di<br />
m<strong>in</strong>isonde endosonografiche transendoscopiche a 30 MHz, al f<strong>in</strong>e di meglio<br />
<strong>in</strong>dividuare i possibili trattamenti stadio-dipendenti alternativi alla chirurgia<br />
(mucosectomia, terapia fotod<strong>in</strong>amica, terapia ablativa laser etc).<br />
Saranno reclutati pazienti affetti da:<br />
- neoplasia dell'esofago (adenocarc<strong>in</strong>oma e carc<strong>in</strong>oma sp<strong>in</strong>ocellulare),<br />
- esofago di Barrett con displasia di basso-alto grado.<br />
A tutti verra' proposta endoscopia con ecografia endoscopica con m<strong>in</strong>isonda<br />
transendoscopica ad alta frequenza (30 MHz). Verranno utilizzate, a seconda dei casi,<br />
o la metodica di <strong>in</strong>stillazione diretta di acqua nel viscere o il riempimento con acqua (o<br />
gel idrosolubile) di un condom. Verranno qu<strong>in</strong>di valutati: il grado (T) di <strong>in</strong>teressamento<br />
parietale, <strong>lo</strong> stadio (N) di <strong>in</strong>teressamento l<strong>in</strong>fonodale periesofageo e la eventuale<br />
presenza di l<strong>in</strong>foadenopatie <strong>in</strong> regione del tripode celiaco (M).<br />
Sono stati studiati 6 pazienti con carc<strong>in</strong>oma dell’esofago (3 adenocarc<strong>in</strong>omi e 3<br />
carc<strong>in</strong>oma sp<strong>in</strong>ocellulare) precedentemente stadiati mediante EUS convenzionale T1<br />
N0. I tre casi di adenocarc<strong>in</strong>oma sono stati stadiati mediante m<strong>in</strong>isonda<br />
transendoscopica a 30 MHz come T1m (2) e T1sm (1). I 2 casi T1m sono stati trattati<br />
con mucosectomia ottenendo l’asportazione completa delle lesioni che sono risultate<br />
essere entrambe T1m. Il caso identificato mediante EUS T1sm è stato trattato con<br />
chirurgia convenzionale ed anche <strong>in</strong> questo caso l’esame isto<strong>lo</strong>gico sul pezzo<br />
operatorio ha confermato la stadiazione EUS. I tre casi di ca. sp<strong>in</strong>ocellulare identificati<br />
come T1 sm sono stati resecati mediante chirurgia. La stadiazione EUS è risultata<br />
corretta <strong>in</strong> un so<strong>lo</strong> caso (T1 sm).<br />
21 - APPLICAZIONE DELLA TECNICA DELLA BIOPSIA DEL LINFONODO SENTINELLA<br />
NEI PAZIENTI CON CARCINOMA GASTRICO E COLICO<br />
Responsabile: Nitti Donato<br />
Parole chiave l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella, stomaco, co<strong>lo</strong>n-retto<br />
Lo studio è volto a valutare il ruo<strong>lo</strong> prognostico della biopsia del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella<br />
nel carc<strong>in</strong>oma gastrico e nel carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n. La procedura si avvale sia della<br />
tecnica con co<strong>lo</strong>rante vitale (Patent blue) <strong>in</strong>iettato <strong>in</strong>tra-operatoriamente <strong>in</strong> prossimità<br />
della sede del tumore primitivo, sia della tecnica sc<strong>in</strong>tigrafica. Quest'ultima si basa<br />
sull'<strong>in</strong>iezione peritumorale per via endoscopica di un tracciante radioattivo il giorno<br />
precedente l'<strong>in</strong>tervento e sulla sua rilevazione mediante sonda sc<strong>in</strong>tigrafica <strong>in</strong>traoperatoria.<br />
Lo studio ha notevoli possibili applicazioni cl<strong>in</strong>ico-sanitarie. Nel caso del<br />
carc<strong>in</strong>oma gastrico, qua<strong>lo</strong>ra <strong>lo</strong> status del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella riflettesse fedelmente<br />
quel<strong>lo</strong> dei bac<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>fonodali perigastrici, tale procedura potrebbe essere utilizzata per<br />
guidare la scelta del chirurgo nell'estensione della l<strong>in</strong>foadenectomia. Nel caso <strong>in</strong>vece<br />
del carc<strong>in</strong>oma colico, la biopsia del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella potrebbe consentire una più<br />
146
accurata stadiazione e qu<strong>in</strong>di l'<strong>in</strong>dividuazione di pazienti che potrebbero beneficiare di<br />
un trattamento chemioterapico adiuvante.<br />
22 - MODULAZIONE DELL'EFFETTO ANTITUMORALE DEL TNF<br />
Responsabile: Rossi Car<strong>lo</strong> Riccardo<br />
Parole chiave: TNF, melanoma, sarcoma, chemioterapia<br />
Scopo di questo progetto è identificare <strong>in</strong> vitro molecole che aument<strong>in</strong>o l'attività ant<strong>in</strong>eoplastica<br />
del tumor necrosis factor (TNF) e/o del melphalan, pur avendo da sole<br />
scarsa o nulla attività citotossica (sensibilizzatori del TNF/melphalan). Queste<br />
molecole dovrebbero sfruttare alcune caratteristiche molecolari proprie delle cellule<br />
neoplastiche (e.g. iperespressione di fattori anti-apoptotici) e qu<strong>in</strong>di il <strong>lo</strong>ro effetto di<br />
sensibilizzazione dovrebbe risultare tumore-specifico. In questa maniera l'attività ant<strong>in</strong>eoplastica<br />
dovrebbe essere potenziata senza aumentare la tossicità del TNF nei<br />
confronti delle cellule normali. Utilizzando test di citotossicità co<strong>lo</strong>rimetrici, stiamo<br />
testando l'effetto di molecole già note (e.g. imat<strong>in</strong>ib, <strong>in</strong>ibitori della COX-2, N-<br />
acetilciste<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>ibitori della s<strong>in</strong>tasi dell'ossido nitrico, donatori di ossido nitrico) con o<br />
senza TNF nei confronti di diverse l<strong>in</strong>ee cellulari tumorali di melanoma e sarcomi delle<br />
parti molli nonchè di cellule normali (PBMC, fibroblasti, cellule endoteliali). In caso di<br />
s<strong>in</strong>ergismo, saranno <strong>in</strong>dagati alcuni dei potenziali meccanismi molecolari alla base<br />
dell'attività sensibilizzante (e.g. apoptosi e danno ossidativo al DNA).<br />
23 - TECNICA DEL LINFONODO SENTINELLA CON TRACCIANTE RADIOATTIVO NEL<br />
CARCINOMA PAPILLARE DELLA TIROIDE CLINICAMENTE N0<br />
Responsabile: Pelizzo Maria Rosa<br />
Parole chiave: tiroide, l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella, imag<strong>in</strong>g<br />
Il ruo<strong>lo</strong> della dissezione l<strong>in</strong>fonodale nel trattamento chirurgico del carc<strong>in</strong>oma papillare<br />
della tiroide (CPT) è ancora controverso, costituendo la presenza di metastasi<br />
l<strong>in</strong>fonodali un fattore prognostico negativo per l'<strong>in</strong>sorgenza di recidive e non per la<br />
sopravvivenza. In letteratura vengono riportate varie tecniche di marcatura per la<br />
ricerca del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella (LNFS) nel CPT, ma rari sono gli studi di applicazione<br />
ed accuratezza nell'uso dei traccianti radioattivi rispetto alla tecnica con co<strong>lo</strong>ranti<br />
vitali. La ricerca del LNFS nel CPT mediante traccianti radioattivi prevede l'esecuzione<br />
di una l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafia 3 ore prima dell'<strong>in</strong>tervento chirurgico con <strong>in</strong>iezione<br />
<strong>in</strong>tratumorale di 99 Tc-Album<strong>in</strong>a umana nanocol<strong>lo</strong>idale e successiva acquisizione delle<br />
immag<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafiche <strong>in</strong> fase precoce e <strong>in</strong> fase tardiva. Qu<strong>in</strong>di il paziente viene<br />
sottoposto all'<strong>in</strong>tervento chirurgico nel corso del quale, dopo esecuzione di<br />
tiroidectomia, si procede con sonda gamma <strong>in</strong>traoperatoria collimata all'esp<strong>lo</strong>razione<br />
del compartimento centrale e laterocervicale sulla base della mappa sc<strong>in</strong>tigrafica. Si<br />
procede qu<strong>in</strong>di all'<strong>in</strong>dividuazione e dissezione del LNFS. Considerando che oltre il 30%<br />
dei pazienti affetti da CPT e con N0 preoperatorio presenta metastasi l<strong>in</strong>fonodali,<br />
l'<strong>in</strong>troduzione della tecnica del LNFS mediante tracciante radioattivo presenta i<br />
seguenti vantaggi: 1. accurata selezione dei pazienti da sottoporre a dissezione<br />
l<strong>in</strong>fonodale evitando <strong>in</strong>utili tempi chirurgici e riducendo la morbidità; 2. una più<br />
accurata stadiazione l<strong>in</strong>fonodale <strong>in</strong> vista del trattamento radiometabolico postchirurgico;<br />
3. una precisa selezione dei pazienti da sottoporre al trattamento con I-131<br />
post-operatorio; 4. identificazione di eventuali metastasi l<strong>in</strong>fonodali al di fuori del<br />
compartimento centrale.<br />
Abbiamo arruolato 25 pazienti con diagnosi preoperatoria di CPT realizzata mediante<br />
cito<strong>lo</strong>gia su agoaspirato, senza evidenza cl<strong>in</strong>ica ed ecografica di <strong>in</strong>teressamento<br />
l<strong>in</strong>fonodale <strong>lo</strong>co-regionale. In tutti i pazienti è stato <strong>in</strong>dividuato almeno 1 LFNS sia<br />
mediante la l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafia pre-operatoria che durante l’<strong>in</strong>tervento chirurgico. Il LFNS<br />
è risultato positivo per metastasi <strong>in</strong> 12 pazienti (48%); <strong>in</strong> 7 pazienti si trattava del<br />
primo LFNS (28%), <strong>in</strong> 5 pazienti del secondo LFNS (20%). Dieci di questi 12 casi<br />
presentavano so<strong>lo</strong> micrometastasi (
icerca del LFNS mediante utilizzo di radiotracciante risulti vantaggiosa nell’ottica di<br />
modulare il ricorso alla terapia complementare con I 131 .<br />
148
L<strong>in</strong>ea di ricerca 6<br />
Innovazioni nel campo della chemioterapia e<br />
della radioterapia<br />
I recenti progressi nelle conoscenze sulle alterazioni molecolari che caratterizzano i<br />
tumori hanno profondamente modificato l'approccio alla terapia anti-neoplastica,<br />
permettendo ai cl<strong>in</strong>ici di affiancare alle usuali armi impiegate per decenni contro i<br />
tumori, quali i farmaci antiblastici e la radioterapia, una serie di pr<strong>in</strong>cipi attivi <strong>in</strong><br />
grado di agire <strong>in</strong> maniera più selettiva sulla replicazione delle cellule tumorali.<br />
L'aprirsi dell'era dei cosiddetti "farmaci <strong>in</strong>telligenti" solleva ovviamente il problema di<br />
verificare l'efficacia di tali molecole nei pazienti, sia da sole che <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con<br />
schemi terapeutici diversi. Le unità cl<strong>in</strong>iche del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sono qu<strong>in</strong>di impegnate nel<strong>lo</strong><br />
studio di un gran numero di protocolli cl<strong>in</strong>ici sia su base nazionale che <strong>in</strong>ternazionale,<br />
con particolare attenzione alla comb<strong>in</strong>azione della chemio-radioterapia con farmaci<br />
bio<strong>lo</strong>gici quali gli anticorpi monoc<strong>lo</strong>nali o farmaci a bersaglio molecolare quali gli<br />
<strong>in</strong>ibitori selettivi delle ch<strong>in</strong>asi. Ovviamente, queste ricerche presuppongono anche uno<br />
stretto collegamento con la realtà laboratoristica, alla ricerca dei parametri bio<strong>lo</strong>gici<br />
suscettibili di modificazione a seguito della terapia e predittivi della risposta.<br />
1 - CARATTERIZZAZIONE DI UN SISTEMA ELETTRONICO DI IMMAGINI PORTALI PER LA<br />
VERIFICA DOSIMETRICA DEI TRATTAMENTI RADIOTERAPICI<br />
Responsabile: Fabbris Roberto<br />
Parole chiave: dosimetria, imag<strong>in</strong>g, controlli di qualità, radioterapia<br />
La radioterapia con fasci esterni impiega tecniche di trattamento molto complesse che<br />
sono realizzate utilizzando sofisticate apparecchiature e software di elaborazione. Ad<br />
esempio, il campo radiante viene con<strong>formato</strong> utilizzando un collimatore<br />
multilamellare, alti gradienti di dose vengono realizzati con collimatori di piccole<br />
dimensioni e tecniche non complanari di pendolazione del fascio, l'<strong>in</strong>tensità di dose<br />
viene modulata con metodi di segmentazione del campo radiante. Tutte queste<br />
metodiche vengono pianificate utilizzando apparecchiature e sistemi di calco<strong>lo</strong> della<br />
dose che devono essere controllati e verificati dal punto di vista dosimetrico.<br />
Prossimamente presso la U.O. di Radioterapia verrà <strong>in</strong>stallato un nuovo acceleratore<br />
l<strong>in</strong>eare dotato di un sistema elettronico di produzione di immag<strong>in</strong>i portali a Silicio<br />
amorfo (a-Si EPID) che verrà utilizzato essenzialmente per le verifica geometrica dei<br />
trattamenti radioterapici (EPID). Lo scopo del nostro progetto è di calibrare<br />
dosimetricamente tale apparecchiatura per poterla poi utilizzare come sistema di<br />
verifica dosimetrica di trattamenti radioterapici complessi. L'apparecchiatura verrà<br />
caratterizzata <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di: valutazione della sensibilità, m<strong>in</strong>imizzazione della risposta<br />
alle basse energie, dipendenza della risposta dal gap d'aria, dipendenza della risposta<br />
dal dose-rate, l<strong>in</strong>earità delle risposta con le Unità Monitor, dipendenza della risposta<br />
dalle dimensioni del campo, calibrazione con varie energie<br />
2 - VALUTAZIONE DI UN SISTEMA ELETTRONICO DI PRODUZIONE DELLE IMMAGINI<br />
PORTALI PER LA VERIFICA GEOMETRICA DEI TRATTAMENTI RADIOTERAPICI<br />
Responsabile: Fabbris Roberto<br />
Parole chiave imag<strong>in</strong>g, dosimetria, radioterapia<br />
In Radioterapia negli ultimi anni sono state <strong>in</strong>trodotte nuove tecniche che hanno<br />
notevolmente migliorato l'efficacia del trattamento <strong>in</strong> quanto erogano la dose al volume<br />
bersaglio risparmiando al meglio gli organi a rischio. Tali metodiche, quali la tecnica<br />
conformazionale con emicampi o collimatori multilamellari, la stereotassi e<br />
modulazione dell'<strong>in</strong>tensità del fascio, richiedono una accurata ed attenta verifica<br />
giornaliera della <strong>lo</strong>calizzazione dei campi di trattamento al f<strong>in</strong>e di m<strong>in</strong>imizzare sia gli<br />
errori casuali che sistematici di posizionamento del paziente sul lett<strong>in</strong>o di terapia. La<br />
verifica si attua tramite la produzione di immag<strong>in</strong>i portali del paziente<br />
immediatamente prima della seduta e un confronto con le immag<strong>in</strong>i "attese" che<br />
149
derivano dal processo di simulazione del trattamento o dal sistema computerizzato di<br />
pianificazione del trattamento. Attualmente le immag<strong>in</strong>i portali vengono ottenute per<br />
mezzo dei CR, sistemi digitali a fosfori fotostimolabili, che una volta esposti richiedono<br />
tempi relativamente lunghi sia per la lettura che per l'elaborazione e la stampa delle<br />
immag<strong>in</strong>i su pellicola radiografica. Il confronto con l'immag<strong>in</strong>e "attesa" viene eseguito<br />
ad occhio senza alcun metodo di quantificazione delle eventuali discrepanze. Nei<br />
prossimi mesi presso la U.O. di Radioterapia verrà <strong>in</strong>stallato un nuovo acceleratore<br />
fornito di un sistema elettronico di produzione delle immag<strong>in</strong>i portali a Silicio Amorfo,<br />
aSi (EPID). Tale rivelatore corredato da un software adeguato consente di visualizzare<br />
<strong>in</strong> tempo reale l'immag<strong>in</strong>e portale e di comparare tale immag<strong>in</strong>e con le immag<strong>in</strong>i<br />
"attese" di riferimento. L'obiettivo del presente progetto è di valutare quantitativamente<br />
le prestazioni del sistema elettronico di immag<strong>in</strong>i portali come strumento di verifica<br />
geometrica del trattamento radioterapico. Verrà eseguito un control<strong>lo</strong> della<br />
riproducibilità del posizionamento del EPID nella sua posizione di lavoro, verrà<br />
valutata la qualità radio<strong>lo</strong>gica dell'immag<strong>in</strong>e portale e verranno eventualmente<br />
implementati algoritmi di valutazione quantitativa di confronto con le immag<strong>in</strong>i attese<br />
di riferimento.<br />
3 - IL CANCRO DELL'ESOFAGO E DEL CARDIAS LOCALMENTE AVANZATO: NUOVO<br />
PROTOCOLLO DI FASE II DI CHEMIO E RADIOTERAPIA (OXALIPLATINO-5FU-FOLATI)<br />
PREOPERATORIO<br />
Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />
Parole chiave: esofago, chemioterapia, radioterapia, neo-adiuvante<br />
Sono stati arruolati <strong>in</strong> uno studio multicentrico 58 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma<br />
dell'esofago e del cardias <strong>in</strong> stadio <strong>lo</strong>calmente avanzato che sono stati sottoposti ad un<br />
nuovo protocol<strong>lo</strong> di di chemio-radioterapia neoadiuvante con Oxaliplat<strong>in</strong>o-5FU-Folati e<br />
radioterapia esterna. Nel corso dell'anno verrà completata la valutazione dei pazienti<br />
arruolati, <strong>in</strong> modo da def<strong>in</strong>ire i risultati di tossicità, risposte cl<strong>in</strong>iche, resezioni<br />
chirurgiche, risposte pato<strong>lo</strong>giche complete e soprattutto quantificare l'impatto<br />
prognostico complessivo ed il confronto con il regime di riferimento (Cisplat<strong>in</strong>o-<br />
5Fluorouracile e 45 Gy di radioterapia esterna) normalmente utilizzato. Sarà <strong>in</strong>oltre<br />
possibile valutare la sopravvivenza complessiva libera da malattia.<br />
4 - APPROCCI RADIOFARMACEUTICI INNOVATIVI PER L'IMAGING E LA TERAPIA<br />
ORGANO-SPECIFICA DEI TUMORI<br />
Responsabile: Rosato Antonio<br />
Parole chiave: imag<strong>in</strong>g, radioterapia, SPECT, modelli sperimentali<br />
Questo programma di ricerca <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are si prefigge di valutare l'efficacia<br />
diagnostica/terapeutica di nuovi radiofarmaci <strong>in</strong> grado di bersagliare specificamente<br />
neoplasie o organi sede di tumore. I radiofarmaci sviluppati si basano su tre differenti<br />
molecole direzionanti rappresentate da acido ialuronico (HA), un anticorpo<br />
monoc<strong>lo</strong>nale anti-PSMA (Prostate Specific Membrane Antigen) e un Locked Nucleic<br />
Acid (LNA) <strong>in</strong> grado di legarsi specificamente a mRNA di surviv<strong>in</strong>a. Tali molecole<br />
direzionanti saranno marcate con 99mTc, un radionuclide gamma-emittente, per gli<br />
approcci di imag<strong>in</strong>g, e con 188Re, un congenere di 99mTc ad emissione<br />
prevalentemente beta, per la terapia di tumori sperimentali ad <strong>in</strong>sorgenza epatica,<br />
prostatica e polidistrettuali. La caratterizzazione della biodistribuzione <strong>in</strong> vivo dei<br />
differenti radiofarmaci sviluppati sarà effettuata mediante imag<strong>in</strong>g con un apparato<br />
SPECT (Tomografia computerizzata basata sull'emissione di fotone s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong>),<br />
specificamente ottimizzato per una sc<strong>in</strong>tigrafia tridimensionale di piccoli animali.<br />
Questo programma di ricerca ha generato <strong>in</strong>teressanti risultati. L'attività si è<br />
particolarmente accentrata su:<br />
a) la valutazione del radionuclide 188Re come agente radioterapico verso neoplasie di<br />
differente istotipo. Tale radioisotopo presenta una emissione beta (85%), utile nella<br />
terapia, e gamma (15%), che può essere sfruttata per l'imag<strong>in</strong>g diagnostico. In<br />
particolare, il radioisotopo è stato coniugato ad acido ialuronico (HA) e il bioconiugato<br />
150
isultante è stato studiato <strong>in</strong> vitro per valutarne la capacità di <strong>in</strong>ibizione della crescita<br />
neoplastica<br />
b) l'analisi di biodistribuzione del coniugato 188Re-HA mediante sc<strong>in</strong>tigrafia con una<br />
piccola gamma-camera (YAP camera) ottimizzata per roditori. I risultati <strong>in</strong>dicano come<br />
il bioconiugato, dopo somm<strong>in</strong>istrazione endovenosa, si <strong>lo</strong>calizzi preferenzialmente al<br />
fegato permettendo di prospettarne un utilizzo terapeutico verso neoplasie primitive e<br />
metastatiche epatiche<br />
c) <strong>lo</strong> sviluppo di un nuovo bioconiugato di HA con "gabbie" di carborani <strong>in</strong> grado di<br />
veicolare elevati quantitativi di 10B alle cellule tumorali, <strong>in</strong> modo da realizzare un<br />
nuovo approccio di Boron Neutron Capture Therapy (BNCT).<br />
5 - VALUTAZIONE IN VITRO E IN VIVO DELL'EFFICACIA TERAPEUTICA DI UN<br />
BIOCONIUGATO PACLITAXEL-ACIDO IALURONICO<br />
Responsabile: Rosato Antonio<br />
Parole chiave: chemioterapia, modelli sperimentali<br />
Il paclitaxel rappresenta attualmente il farmaco maggiormente utilizzato <strong>in</strong> ambito<br />
chemioterapico, con <strong>in</strong>dicazioni selettive per i tumori della mammella e dell'ovaio.<br />
Tuttavia, la sua estrema idrofobicità ne condiziona fortemente la somm<strong>in</strong>istrazione, la<br />
farmacoc<strong>in</strong>etica e la tossicità. Il progetto di ricerca si propone di <strong>in</strong>vestigare le<br />
caratteristiche farmaco<strong>lo</strong>giche di un derivato del paclitaxel ottenuto mediante<br />
coniugazione chimica del pr<strong>in</strong>cipio attivo con un veico<strong>lo</strong> costituito da acido ialuronico<br />
(HA). Questo derivato idrosolubile verrà analizzato per la capacità di <strong>in</strong>ibizione della<br />
crescita neoplastica <strong>in</strong> vitro nei confronti di differenti l<strong>in</strong>ee di cellule tumorali umane e<br />
i dati risultanti saranno confrontati con quelli ottenuti utilizzando paclitaxel libero.<br />
Inoltre, verrà studiata la biodistribuzione e la farmacoc<strong>in</strong>etica del derivato <strong>in</strong> vivo e la<br />
sua capacità di <strong>in</strong>terferire con la crescita di neoplasie umane <strong>in</strong> topi immunodeficienti.<br />
Questi dati costituiranno le basi per studi cl<strong>in</strong>ici di fase I. Il bioconiugato risulta molto<br />
attivo <strong>in</strong> vitro nei confronti di l<strong>in</strong>ee tumorali di differente istotipo ed è caratterizzato da<br />
un nuovo meccanismo di penetrazione nelle cellule tumorali basato sull'<strong>in</strong>terazione<br />
con recettori di membrana per HA e successiva endocitosi, e non su semplice<br />
diffusione passiva. Tali dati hanno portato all'<strong>in</strong>izio di un trial di fase I/II per neoplasie<br />
superficiali della vescica refrattarie alle terapie convenzionali attualmente <strong>in</strong> corso<br />
presso la Cl<strong>in</strong>ica Uro<strong>lo</strong>gica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.<br />
6 - VALUTAZIONE DELLA DURATA DI UNA DIETA IODOCARENTE EFFICACE MEDIANTE<br />
MONITORAGGIO DELLA IODURIA IN PAZIENTI CON TUMORE DIFFERENZIATO DELLA<br />
TIROIDE CHE DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A SCINTIGRAFIA CON 131-I<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave: tiroide, imag<strong>in</strong>g<br />
I pazienti con tumore differenziato della tiroide candidati a eseguire una sc<strong>in</strong>tigrafia<br />
con 131 I, sia <strong>in</strong> sospensione ormonale sia <strong>in</strong> terapia con Eutirox e stimolati con<br />
Thyrogen, saranno sottoposti a dieta iodocarente due mesi prima dell'esame. La<br />
ioduria, dopo un dosaggio <strong>in</strong>iziale, sarà misurata ogni due settimane al<strong>lo</strong> scopo di<br />
stabilire il tempo necessario per ottenere un va<strong>lo</strong>re della ioduria <strong>in</strong>feriore a 100 mg/L.<br />
Il riscontro di un tempo breve per ottenere il va<strong>lo</strong>re di ioduria stabilito permetterebbe:<br />
a) di abbreviare il tempo di attesa dei trattamenti urgenti con 131 I; b) di migliorare la<br />
qualità della vita dei pazienti abbreviando la durata delle restrizioni dietetiche. Al<br />
momento hanno completato il protocol<strong>lo</strong> sedici pazienti su 50 pazienti totali. I dati<br />
prelim<strong>in</strong>ari disponibili mostrano che il va<strong>lo</strong>re di ioduria richiesta può essere raggiunta<br />
nell’arco di un mese di dieta <strong>in</strong>vece dei due mesi previsti.<br />
7 - VALUTAZIONE CON BRONCOSCOPIA, SPIROMETRIA E QUESTIONARIO SULLA<br />
QUALITÀ DI VITA DELL'EFFICACIA DELLA BRACHITERAPIA ENDOBRONCHIALE HDR<br />
NEL TRATTAMENTO PALLIATIVO DEI PAZIENTI CON NEOPLASIA MALIGNA<br />
ENDOBRONCHIALE<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
151
Parole chiave: brachiterapia, palliazione, polmone<br />
I pazienti con carc<strong>in</strong>oma del polmone a sviluppo endobronchiale, non operabili per<br />
qualsiasi motivo, presentano spesso una s<strong>in</strong>tomato<strong>lo</strong>gia (tosse, emottisi, dispnea,<br />
broncopolmoniti e febbre) che ne altera sensibilmente la qualità di vita. Il trattamento<br />
più frequente <strong>in</strong> questa situazione cl<strong>in</strong>ica è rappresentato dalla laserterapia<br />
disostruttiva che consente una rapida remissione dei s<strong>in</strong>tomi, ma che, dati i brevi<br />
tempi di recidiva della malattia, necessita di essere ripetuta ad <strong>in</strong>tervalli di qualche<br />
settimana. La brachiterapia endobronchiale HDR è utilizzata da circa un ventennio,<br />
nei centri dove questo tipo di cura è disponibile, <strong>in</strong> alternativa alla laserterapia e viene<br />
a questa preferita per la sua maggiore durata d'azione. La valutazione dell'efficacia del<br />
trattamento viene solitamente eseguita mediante questionari che valutano la qualità di<br />
vita percepita dal paziente, prima e dopo il trattamento. Ad oggi sono stati studiati con<br />
broncoscopia, spirometria e questionario sulla qualità di vita, 102 pazienti con<br />
carc<strong>in</strong>oma polmonare avanzato e trattati con brachiterapia endobronchiale con <strong>in</strong>tento<br />
palliativo. Dai dati prelim<strong>in</strong>ari il trattamento brachiterapico non ha mostrato benefici<br />
sui dati spirometrici. La risposta endoscopica è al 81%, all’emoftoe 85%, alla tosse<br />
65%. Si attendono i dati def<strong>in</strong>itivi con 150 pazienti arruolati; è al<strong>lo</strong> studio anche la<br />
possibilità di associare la brachiterapia con la terapia fotod<strong>in</strong>amica, che si è<br />
dimostrata efficace nel trattamento di neoplasie superficiali anche con <strong>in</strong>tento<br />
curativo.<br />
8 - POTENZIALE SINERGIA DELLA TERAPIA FOTODINAMICA (PDT) E DELLA<br />
CHEMIOTERAPIA NELLE LESIONI NEOPLASTICHE DEL POLMONE E DELL'ESOFAGO IN<br />
PAZIENTI INOPERABILI. VALUTAZIONE CLINICA DOPO SPERIMENTAZIONE IN VITRO<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave terapia fotod<strong>in</strong>amica, chemioterapia, esofago, polmone, modelli<br />
sperimentali<br />
Sebbene la PDT, <strong>in</strong> letteratura, abbia dimostrato un'azione s<strong>in</strong>ergica con la<br />
chemioterapia <strong>in</strong> vitro, la sua efficacia <strong>in</strong> vivo associata a farmaci citotossici non è<br />
stata ancora studiata <strong>in</strong> modo estensivo. Scopo della ricerca è <strong>lo</strong> studio e la<br />
validazione di protocolli sperimentali <strong>in</strong> vivo di terapia comb<strong>in</strong>ata PDT e farmaci<br />
antiblastici nei confronti di un tumore mur<strong>in</strong>o molto aggressivo. Sono pertanto <strong>in</strong>iziate<br />
ricerche atte a validare l'efficacia terapeutica dell'associazione di PDT con il primo<br />
fotosensibilizzante utilizzato <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>ica cioè il Photofr<strong>in</strong>, e due farmaci antiblastici a<br />
differente meccanismo d'azione, il Cisplat<strong>in</strong>o, agente alchilante e la V<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a,<br />
agente antimitotico. Sono <strong>in</strong> corso sperimentazioni sull’animale presso gli Istituti di<br />
Bio<strong>lo</strong>gia dell’Università di Napoli e Padova.<br />
9 - EFFICACIA TERAPEUTICA DEL PHOTOFRIN II COME RADIOSENSIBILIZZANTE IN<br />
AGGIUNTA ALLA TERAPIA FOTODINAMICA IN PAZIENTI CON COLANGIOCARCINOMA<br />
ILARE AVANZATO (CC): STUDIO PROSPETTICO RANDOMIZZATO DI FASE II<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave: colangiocarc<strong>in</strong>oma, terapia fotod<strong>in</strong>amica, radioterapia,<br />
Il protocol<strong>lo</strong> è stato elaborato <strong>in</strong> collaborazione con l'Università di Monaco Grobhadern<br />
e l'Istituto Tumori di Atene St Savas. Lo studio di fase II prevede l'arruolamento nei tre<br />
Centri di 58 pazienti portatori di colangiocarc<strong>in</strong>oma dell'i<strong>lo</strong> epatico. Dopo accurate<br />
procedure diagnostiche (MRI, ERC, ecc) i pazienti arruolati saranno randomizzati per il<br />
trattamento fotod<strong>in</strong>amico vs fotod<strong>in</strong>amico seguito da trattamento radioterapico (50 Gy<br />
totali con dose iperfrazionata) previa sensibilizzazione con Photofr<strong>in</strong> II.<br />
10 - RADIOTERAPIA STEREOTASSICA FRAZIONATA NEL RETINOBLASTOMA<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave ret<strong>in</strong>oblastoma, radioterapia<br />
I pazienti candidati al trattamento radiante saranno trattati presso la Radioterapia di<br />
Padova con tecnica stereotassica. Verrà valutato l'impatto del trattamento di<br />
precisione sulla funzionalità visiva, la crescita dell'osso temporale e l'<strong>in</strong>sorgenza del<br />
152
secondo tumore. Al momento attuale sono stati irradiati presso questa Unità<br />
Operativa 9 bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>seriti nel protocol<strong>lo</strong> di trattamento AIEOP "RB". I pazienti erano<br />
<strong>in</strong> persistenza di malattia, progressione o recidiva dopo chemioterapia e trattamento<br />
<strong>lo</strong>cale con laser e/o crioterapia e/o ipertermia. Tutti hanno ricevuto una dose totale di<br />
44 Gy <strong>in</strong> 22 frazioni, erogata con sistema stereotassico. La casistica corrisponde a tutti<br />
i bamb<strong>in</strong>i avviati alla radioterapia <strong>in</strong> Italia; al momento dell'ultima riunione del gruppo<br />
di studio, nel<strong>lo</strong> scorso dicembre, non risultavano alla segreteria AIEOP casi di bamb<strong>in</strong>i<br />
irradiati all'estero negli ultimi 2 anni.<br />
11 - RUOLO DELLA SCINTIGRAFIA CON 131-I E DEL DOSAGGIO DELLA<br />
TIREOGLOBULINA DOPO STIMOLO CON TSH RICOMBINANTE NEL PROCESSO<br />
DECISIONALE TERAPEUTICO IN PAZIENTI CON CARCINOMA DIFFERENZIATO DELLA<br />
TIROIDE<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave: tiroide, imag<strong>in</strong>g<br />
La chirurgia (tiroidectomia totale o near total), il trattamento THS soppressivo e<br />
l'ablazione dei residui con 131 I sono considerati <strong>lo</strong> standard terapeutico nei pazienti<br />
con carc<strong>in</strong>oma differenziato della tiroide. L'ablazione viene eseguita, nella maggior<br />
parte dei pazienti, senza una preventiva sc<strong>in</strong>tigrafia con 131 I. Il TSH ricomb<strong>in</strong>ante si è<br />
dimostrato efficace nel fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti nel mostrare la presenza di recidiva o di<br />
persistenza di malattia, stimolando da un lato la produzione di Tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a,<br />
dall'altro la captazione di 131 I da parte delle cellule tiroidee sia normali che<br />
neoplastiche. Ad oggi sono stati studiati con il protocol<strong>lo</strong> <strong>in</strong> oggetto 227 pazienti.<br />
L'arruolamento dei pazienti cont<strong>in</strong>ua.<br />
12 - EFFICACIA DELLA BORON NEUTRON CAPTURE THERAPY (BNCT) NEL<br />
TRATTAMENTO DEL MELANOMA CUTANEO<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave melanoma, radioterapia<br />
LA BNCT è una modalità terapeutica antitumorale che si compone di due fasi: 1)<br />
somm<strong>in</strong>istrazione di un preparato contenente Boro (10-B), che si deve concentrare<br />
elettivamente nelle cellule neoplastiche; 2) esposizione del tumore ad un fascio di<br />
neutroni "lenti", termici (0.025 eV) od epitermici (1-10 KeV). L'effetto bio<strong>lo</strong>gico<br />
dell'esposizione ad un fascio di neutroni termici si verifica so<strong>lo</strong> nelle cellule<br />
prelim<strong>in</strong>armente caricate con una sufficiente quantità di atomi di Boro. La maggiore<br />
potenziale utilità cl<strong>in</strong>ica della BNCT riguarda le neoplasie caratterizzate da elevata<br />
radioresistenza e con una particolare tendenza a crescere <strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>filtrativa.<br />
Numerosi tumori rispondono a queste caratteristiche sfavorevoli ed <strong>in</strong> particolare i<br />
gliomi di alto grado, i sarcomi, i tumori anaplastici della tiroide, i tumori del pancreas<br />
ed i melanomi, nei quali la radioterapia convenzionale ottiene risultati del tutto<br />
<strong>in</strong>soddisfacenti.<br />
13 - RUOLO DEL TSH RICOMBINANTE NEL TRATTAMENTO RADIOMETABOLICO CON<br />
131-I DEI PAZIENTI CON CARCINOMA DIFFERENZIATO DELLA TIROIDE (DTC) CHE<br />
PRESENTANO CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE O RELATIVE ALLA SOSPENSIONE<br />
DELLA TERAPIA TSH SOPPRESSIVA<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave: tiroide, radioterapia<br />
Il trattamento con 131 I dei pazienti con carc<strong>in</strong>oma differenziato della tiroide (DTC)<br />
necessita di alti livelli (>30) di TSH. Tale ormone aumenta <strong>in</strong>fatti la captazione del<strong>lo</strong><br />
iodio e la sua organicazione da parte delle cellule tiroidee, siano esse normali o<br />
neoplastiche. Nei pazienti con DTC metastatici, il 131 I rappresenta spesso l'unico<br />
trattamento possibile sia con <strong>in</strong>tento radicale che con <strong>in</strong>tento palliativo. Vi sono<br />
situazioni cl<strong>in</strong>iche che rappresentano una contro<strong>in</strong>dicazione assoluta o relativa alla<br />
sospensione del trattamento TSH soppressivo, con consegente ipotiroidismo,<br />
necessario per <strong>in</strong>durre una adeguata produzione di TSH da parte dell'ipofisi. Questi<br />
153
pazienti non possono qu<strong>in</strong>di beneficiare di quel<strong>lo</strong> che è spesso l'unico trattamento<br />
possibile per la <strong>lo</strong>ro malattia. Il TSH ricomb<strong>in</strong>ante (rhTSH) si è dimostrato efficace<br />
nel<strong>lo</strong> stimolare l'attività delle cellule dei carc<strong>in</strong>omi differenziati della tiroide (aumento<br />
della tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a) e della captazione del 131 I (sc<strong>in</strong>tigrafie diagnostiche normalmente<br />
eseguite dopo stimo<strong>lo</strong> con rhTSH nel fol<strong>lo</strong>w-up). Ad oggi sono stati trattati 23 pazienti.<br />
L'arruolamento dei pazienti cont<strong>in</strong>ua.<br />
14 - STUDIO RANDOMIZZATO SULL'EFFETTO DELLA BRACHITERAPIA CON O SENZA<br />
TERAPIA FOTODINAMICA CON TEMOPORFIN A (PDT) IN PAZIENTI CON CARCINOMA<br />
SQUAMOSO DEL CAPO-COLLO CON RECIDIVA DOPO CHIRURGIA, RADIOTERAPIA,<br />
CHEMIOTERAPIA DA SOLE O IN COMBINAZIONE<br />
Responsabilie: Sotti Guido<br />
Parole chiave head & neck, terapia fotod<strong>in</strong>amica, brachiterapia,<br />
I pazienti che aderiscono ai criteri di selezione saranno randomizzati a ricevere la<br />
brachiterapia da sola o brachiterapia più PDT (Temoporf<strong>in</strong>). Tutti i pazienti saranno<br />
qu<strong>in</strong>di sottoposti a brachiterapia (ad alte dosi o a basse dosi). I pazienti che saranno<br />
randomizzati ad eseguire per prima la Terapia Fotod<strong>in</strong>amica riceveranno Temoporf<strong>in</strong><br />
alla dose di 0,15 mg/Kg e dopo 96 ore saranno irradiati con laser PDT a 652 nm di<br />
lunghezza d'onda. La dose della Brachiterapia sarà 60-70 Gy se <strong>lo</strong>w dose rate 192 Ir o<br />
un'equivalente dose con alta dose rate frazionata. Le valutazioni del trattamento<br />
saranno eseguite dopo 2 settimane e dopo 2, 3, 4, 5, 6, 9 e 12 mesi.<br />
15 - RUOLO DELLA PET-CT NEL PROCESSO DECISIONALE TERAPEUTICO DEI<br />
PAZIENTI CON RECIDIVA DI CARCINOMA DELLA TIROIDE NON IODOFISSANTE<br />
Responsabile: Sotti Guido<br />
Parole chiave: tiroide, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g<br />
Il carc<strong>in</strong>oma della tiroide è una neoplasia curabile con 131 I nel 75% dei casi. Nelle<br />
sospette recidive di malattia sulla base dell'<strong>in</strong>cremento della tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a e con<br />
negatività sc<strong>in</strong>tigrafica al 131 I (forme non iodofissanti) l'unico trattamento efficace<br />
rimane la chirurgia radicale, ma non sempre i pazienti arrivano al chirurgo con una<br />
adeguata stadiazione e con le adeguate <strong>in</strong>dicazioni. La PET-CT viene considerata<br />
l'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di imag<strong>in</strong>g più sensibile a disposizione tanto da scoprire focolai di malattia<br />
non rilevabili con altre tecniche. Studi <strong>in</strong>iziali eseguiti su un numero ristretto di<br />
pazienti mostrano risultati promettenti della PET-TAC <strong>in</strong> questo campo. Scopo di<br />
questa ricerca è raccogliere un numero significativo di casi sulla base dell'ampia<br />
casistica a disposizione della U.O. di Radioterapia per una valutazione significativa dei<br />
risultati della PET-CT <strong>in</strong> questo ambito. Sono stati già arruolati nel<strong>lo</strong> studio 84<br />
pazienti e il target della ricerca è di raggiungere almeno 200 casi studiati per una<br />
statistica significativa. I dati raccolti verranno confrontati con i dati storici del reparto<br />
(oltre 4500 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma della tiroide).<br />
16 - DOXORUBICINA LIPOSOMIALE PEGILATA (CAELYX) IN COMBINAZIONE CON<br />
HERCEPTIN E TAXOTERE NEL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DI PAZIENTI CON<br />
CARCINOMA MAMMARIO METASTATICO: STUDIO DI FASE II, IN APERTO,<br />
MULTICENTRICO<br />
Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Parole chiave: chemioterapia, mammella, ErbB2<br />
Pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario metastatico che sovraesprima HER2, non<br />
precedentemente trattati per malattia avanzata, riceveranno 6 cicli di Caelix +<br />
Taxotere + Hercept<strong>in</strong>. In caso di risposta il trattamento potrà essere cont<strong>in</strong>uato a<br />
discrezione del medico; il trattamento sarà <strong>in</strong>vece <strong>in</strong>terrotto <strong>in</strong> caso di progressione di<br />
malattia o tossicità. La valutazione dell'efficacia sarà effettuata dopo 3 cicli, dopo 6<br />
cicli e alla f<strong>in</strong>e del trattamento. La ricerca prevede le seguenti fasi: gestione della<br />
sperimentazione cl<strong>in</strong>ica con <strong>in</strong>serimento nel trial; raccolta dati s<strong>in</strong>o al raggiungimento<br />
del numero previsto e creazione di un database elettronico; elaborazione dei dati<br />
raccolti.<br />
154
17 - STUDIO RANDOMIZZATO, A DOPPIO CIECO MULTICENTRICO, DI FASE III CHE<br />
CONFRONTA L'ATTIVITÀ DEL PACLITAXEL PIÙ TRASTUZUMAB PIÙ LAPATINIB VERSUS<br />
PACLITAXEL PIÙ TRASTUZUMAB PIÙ PLACEBO IN DONNE CON CARCINOMA DELLA<br />
MAMMELLA METASTATICO E ERBB2 AMPLIFICATO O IPERESPRESSO<br />
Responsabile: Koussis Haralabos<br />
Parole chiave ErbB2, mammella, metastasi, chemioterapia, target therapy<br />
Lapat<strong>in</strong>ib è un potente e selettivo <strong>in</strong>ibitore dei recettori dei fattori di crescita ErbB1 e<br />
Erb B2 che può essere usato per il trattamento di varie neoplasie. L'amplificazione o<br />
l'iperespressione di ErbB1 e ErbB2 è documentata <strong>in</strong> varie neoplasie umane ed è<br />
associata ad una prognosi peggiore con riduzione della sopravvivenza. Il trattamento<br />
prevede due bracci di terapia scelta a random: Braccio 1: paclitaxel 80 mg/mq ev<br />
settimanale per 3 settimane su 4, trastuzumab 4 mg/kg la prima somm<strong>in</strong>istrazione e<br />
2 mg/kg settimanale ev, lapat<strong>in</strong>ib 1000 mg/die per os. Braccio 2: paclitaxel 80<br />
mg/mq ev settimanale per 3 settimane su 4, trastuzumab 4 mg/kg la prima<br />
somm<strong>in</strong>istrazione e 2 mg/kg settimanale ev più placebo. Lo studio prevede un<br />
arruolamento di circa 700 pazienti <strong>in</strong> 24 mesi.<br />
18 - STUDIO DI FASE III PER VALUTARE IL RUOLO DELLA CHEMIOTERAPIA NELLA<br />
TERAPIA ADIUVANTE DEL CARCINOMA MAMMARIO ENDOCRINO-RESPONSIVO IN<br />
DONNE IN PREMENOPAUSA (STUDIO PERCHE IBCSG 26-02/BIG 04-02)<br />
Responsabile: Koussis Haralabos<br />
Parole chiave: chemioterapia, chemioprevenzione, mammella<br />
Non è stato ancora def<strong>in</strong>ito quale sia il miglior trattamento ormonale adiuvante per il<br />
carc<strong>in</strong>oma mammario. Anche la chemioterapia riduce il rischio di una recidiva di<br />
carc<strong>in</strong>oma mammario nelle donne <strong>in</strong> premenopausa, <strong>in</strong>dipendentemente dalla<br />
presenza dei recettori ormonali. La chemioterapia presenta degli effetti collaterali e<br />
non è ancora stato dimostrato che la associazione della chemioterapia ad un<br />
trattamento ormonale adeguato costituisca un vantaggio nelle donne con carc<strong>in</strong>oma<br />
mammario endocr<strong>in</strong>oresponsivo. Il trattamento è random fra due bracci: Braccio A:<br />
Soppressione dell'attività ovarica e tamoxifene o exemestane per 5 anni; Braccio B:<br />
Chemioterapia per circa 3 o 6 mesi più soppressione dell'attività ovarica e tamoxifene<br />
o exemestane per 5 anni. La soppressione della attività delle ovaie può essere ottenuta<br />
mediante la rimozione chirurgica delle ovaie, mediante la radioterapia oppure con la<br />
somm<strong>in</strong>istrazione mensile per via <strong>in</strong>tramuscolare di un ana<strong>lo</strong>go dell'LHRH per 5 anni.<br />
Lo studio, che <strong>in</strong>cluderà 1750 donne <strong>in</strong> diversi centri <strong>in</strong> tutto il mondo, è coord<strong>in</strong>ato<br />
dall'International Breast Cancer Study Group (IBCSG) ed è aperto al reclutamento<br />
delle pazienti <strong>in</strong> molti centri europei ed italiani.<br />
19 - STUDIO DI FASE III PER VALUTARE IL RUOLO DELL'EXEMESTANE IN<br />
ASSOCIAZIONE ALL'LHRH NELLA TERAPIA ADIUVANTE DEL CARCINOMA MAMMARIO<br />
ENDOCRINO-RESPONSIVO IN DONNE IN PREMENOPAUSA (STUDIO TEXT IBCSG 25-<br />
02/BIG 03-02)<br />
Responsabile: Koussis Haralabos<br />
Parole chiave: chemioprevenzione, mammella<br />
La terapia ormonale nel trattamento del carc<strong>in</strong>oma della mammella è <strong>in</strong> grado di<br />
ridurre notevolmente il rischio di recidiva; tuttavia <strong>in</strong> premenopausa <strong>lo</strong> standard di<br />
terapia ormonale non è ancora ben def<strong>in</strong>ito. Non è ancora chiaro se la terapia<br />
adiuvante ormonale migliore per le donne <strong>in</strong> postmenopausa sia il tamoxifen oppure<br />
l'exemestane. Gli <strong>in</strong>ibitori dell'aromatasi non sono attivi nelle donne <strong>in</strong> premenopausa<br />
per gli elevati livelli di estrogeni circolanti. Le donne <strong>in</strong> premenopausa possono trarre<br />
beneficio da una soppressione dell'attività ovarica che simula la menopausa. Questa<br />
soppressione della funzionalità ovarica può essere ottenuta con la radioterapia, con la<br />
rimozione chirurgica delle ovaie o con l'impiego di una classe di farmaci ana<strong>lo</strong>ghi<br />
dell'LHRH, somm<strong>in</strong>istrati per via <strong>in</strong>tramuscolare o sottocutanea una volta al mese. La<br />
comb<strong>in</strong>azione con gli <strong>in</strong>ibitori dell'aromatasi porta ad un'ulteriore riduzione dei livelli<br />
155
circolanti di estrogeni. Le pazienti saranno assegnate casualmente a ricevere il<br />
trattamento standard con tamoxifene <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione all'ana<strong>lo</strong>go dell'LHRH oppure<br />
exemestane <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con l'ana<strong>lo</strong>go dell'LHRH. Questo studio permetterà di<br />
valutare gli effetti dei due trattamenti sulla probabilità di recidiva o di morte per<br />
carc<strong>in</strong>oma mammario e sulla qualità di vita. Questo studio, coord<strong>in</strong>ato<br />
dall'International Breast Cancer Study Group (IBCSG) e attualmente aperto al<br />
reclutamento delle pazienti <strong>in</strong> molti centri europei ed italiani, <strong>in</strong>cluderà 1845 donne <strong>in</strong><br />
diversi centri di tutto il mondo <strong>in</strong> 4 anni. Il trattamento è scelto a random fra due<br />
bracci: Braccio A: Triptorel<strong>in</strong>a + Tamoxifene per 5 anni; Braccio B: Triptorel<strong>in</strong>a +<br />
Exemestane per 5 anni.<br />
20 - STUDIO RANDOMIZZATO MULTICENTRICO DI FASE III CON EC SEGUITO DA<br />
DOCETAXEL VERSO FEC COME TERAPIA ADIUVANTE PER PAZIENTI CON CARCINOMA<br />
MAMMARIO OPERABILE CON LINFONODI ASCELLARI NEGATIVI. GIM 1<br />
Responsabile: Basso Umberto<br />
Parole chiave mammella, chemioterapia<br />
Il docetaxel, farmaco della classe dei taxani, ha dimostrato negli ultimi anni un ruo<strong>lo</strong><br />
importante nel trattamento del carc<strong>in</strong>oma della mammella. F<strong>in</strong>ora era stato usato <strong>in</strong><br />
mono-chemioterapia e <strong>in</strong> particolare nella malattia metastatica resistente alle<br />
antracicl<strong>in</strong>e; ha dimostrato <strong>in</strong>oltre di avere una buona tollerabilità, caratteristiche<br />
queste che giustificano la sua <strong>in</strong>troduzione nella chemioterapia adiuvante <strong>in</strong> pazienti<br />
con rischio <strong>in</strong>termedio o alto di carc<strong>in</strong>oma della mammella con l<strong>in</strong>fonodi ascellari<br />
negativi: T 1-3, N0, M0. La malattia deve <strong>in</strong>oltre presentare almeno due delle seguenti<br />
caratteristiche (secondo i criteri di St. Gallen): avere recettori ormonali negativi per<br />
estrogeni e progest<strong>in</strong>ici, avere dimensioni superiori a 2 cm, grado isto<strong>lo</strong>gico 2 o 3 o<br />
l'età della paziente deve essere <strong>in</strong>feriore a 35 anni. Il trattamento è a random fra due<br />
bracci: Braccio A: Epidoxorubic<strong>in</strong>a più Cic<strong>lo</strong>fosfamide per 4 cicli seguito da Docetaxel<br />
per 4 cicli; Braccio B: 5-Fluorouracile più Epidoxorubic<strong>in</strong>a più Cic<strong>lo</strong>fosfamide per 6<br />
cicli; alla f<strong>in</strong>e di entrambe le terapie possono essere somm<strong>in</strong>istrate la radioterapia e<br />
l'ormonoterapia se rispettivamente <strong>in</strong>dicate. Lo studio è attualmente aperto <strong>in</strong> 90<br />
centri e sono stati arruolati 640 pazienti.<br />
21 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE III CON EC SEGUITO DA PACLITAXEL VERSO<br />
FEC SEGUITO DA PACLITAXEL, CICLI SOMMINISTRATI OGNI 3 SETTIMANE O 2<br />
SETTIMANE CON SUPPORTO DI PEGFILGRASTIM, PER PAZIENTI CON CARCINOMA<br />
DELLA MAMMELLA CON LINFONODI ASCELLARI POSITIVI. GIM 2<br />
Responsabile: Basso Umberto<br />
Parole chiave: mammella, chemioterapia<br />
I risultati prelim<strong>in</strong>ari del<strong>lo</strong> studio CALGB, disegnato per valutare il ruo<strong>lo</strong> del<br />
trattamento sequenziale con AC seguito da Taxo<strong>lo</strong> versus il so<strong>lo</strong> AC <strong>in</strong> pazienti con<br />
l<strong>in</strong>fonodi ascellari positivi, hanno dimostrato un vantaggio significativo sia<br />
nell'<strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> libero da malattia che nella sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale nelle pazienti trattate<br />
con la terapia sequenziale AC seguita da Taxo<strong>lo</strong>. I risultati riportati dimostrano che<br />
l'aggiunta del Taxo<strong>lo</strong> riduce la ripresa di malattia del 22% e la morte del 26%. Su<br />
questa base negli USA il Taxo<strong>lo</strong> è stato approvato nella terapia adiuvante e il regime di<br />
terapia con AC seguito da Taxo<strong>lo</strong> è ora il regime di riferimento nel trattamento delle<br />
pazienti con carc<strong>in</strong>oma della mammella con l<strong>in</strong>fonodi ascellari positivi. Il Pegfilgrastim<br />
è un fattore di crescita midollare che viene somm<strong>in</strong>istrato <strong>in</strong> s<strong>in</strong>gola dose per prevenire<br />
la mie<strong>lo</strong>soppressione dovuta alla chemioterapia e qu<strong>in</strong>di per ridurre il rischio di<br />
<strong>in</strong>fezioni da neutropenia. Il trattamento è a random fra 4 bracci: Braccio A: EC per 4<br />
cicli seguito da Taxo<strong>lo</strong> per 4 cicli ogni 3 settimane. Braccio B: FEC per 4 cicli seguito<br />
da Taxo<strong>lo</strong> per 4 cicli ogni 3 settimane. Braccio C: EC per 4 cicli seguito da Taxo<strong>lo</strong> per 4<br />
cicli ogni 2 settimane + Pegfilgrastim. Braccio D: FEC per 4 cicli seguito da Taxo<strong>lo</strong> per<br />
4 cicli ogni 2 settimane + Pegfilgrastim. Lo studio è attualmente aperto <strong>in</strong> 93 centri e<br />
sono stati arruolati 1938 pazienti.<br />
156
22 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE II SULL'EFFETTO DI<br />
PACLITAXEL/CARBOPLATINO IN ASSOCIAZIONE O MENO A COMBRESTATINA IN<br />
PAZIENTI CON CARCINOMA SQUAMOSO DELLA TESTA-COLLO RECIDIVANTE (EORTC)<br />
Responsabile: Koussis Haralabos<br />
Parole chiave: chemioterapia, head & neck,<br />
In caso di ripresa o nella malattia metastatica del distretto cervico-facciale, la<br />
chemioterapia è il trattamento di scelta dopo la chirurgia e la radioterapia. Il plat<strong>in</strong>o è<br />
probabilmente il più importante agente chemioterapico nel trattamento di queste<br />
pato<strong>lo</strong>gie. I trattamenti a base di plat<strong>in</strong>o danno buone risposte <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea, ma non<br />
<strong>in</strong>fluiscono sulla sopravvivenza, che si aggira <strong>in</strong>torno ai 6-9 mesi. Per i pazienti <strong>in</strong><br />
progressione dopo terapia a base di cisplat<strong>in</strong>o le opzioni terapeutiche sono limitate e la<br />
prognosi è <strong>in</strong>fausta con una sopravvivenza che non supera i 4 mesi. Combretastat<strong>in</strong> è<br />
un nuovo agente chemioterapico che agisce selettivamente sulla vascolarizzazione del<br />
tumore. I pazienti saranno randomizzati <strong>in</strong> due bracci: Braccio A: pazienti con<br />
malattia potenzialmente plat<strong>in</strong>o-sensibile, non pretrattati o con risposta alla<br />
chemioterapia a base di plat<strong>in</strong>o e ripresa di malattia dopo almeno 6 mesi dalla f<strong>in</strong>e del<br />
trattamento. Braccio B: pazienti con malattia potenzialmente plat<strong>in</strong>o-resistente,<br />
nessuna risposta o progressione dopo almeno 2 cicli di chemioterapia a base di plat<strong>in</strong>o<br />
e/o ripresa entro 6 mesi. Nessun paziente deve essere stato sottoposto a<br />
chemioterapia con taxani. Ogni paziente che farà parte di uno dei due bracci riceverà<br />
paclitaxel/carboplat<strong>in</strong>o + o - combretastat<strong>in</strong>. I pazienti che rispondono o hanno<br />
stabilizzazione di malattia dopo 6 cicli di chemioterapia e che erano stati randomizzati<br />
nel braccio con combretastat<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uano con la somm<strong>in</strong>istrazione di combretastat<strong>in</strong><br />
alla dose di 54 mg/mq settimanale come mantenimento; i pazienti nel braccio di<br />
control<strong>lo</strong> cont<strong>in</strong>uano l'osservazione. E' previsto l'arruolamento di 135 pazienti.<br />
23 - STUDIO DI FASE II DI VALUTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE DEL CETUXIMAB ALLA<br />
CHEMIO E ALLA RADIOTERAPIA NELLE NEOPLASIE ESOFAGEE LOCALMENTE<br />
AVANZATE<br />
Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />
Parole chiave cetuximab, radioterapia, chemioterapia, esofago<br />
Verranno arruolati pazienti con carc<strong>in</strong>oma esofageo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />
present<strong>in</strong>o uno stadio T3-4 N0 o T qualsiasi N1, non pretrattati, con condizioni<br />
cl<strong>in</strong>iche idonee all'esecuzione di chemioterapia e con età fra 18 e 75 anni. I pazienti<br />
seguiranno 4 cicli di Folfox4 associati ad 8 dosi di cetuximab, a cui farà seguito RT<br />
esterna per un totale di 50 Gy associata a Cetuximab per 6 settimane e seguita da<br />
altre 4 settimane di so<strong>lo</strong> Cetuximab, durante le quali effettueranno la ristadiazione. A<br />
tutti i pazienti che ottengano una riduzione di malattia tale da consentire una EGP<br />
radicale verrà proposta la chirurgia al<strong>lo</strong> scopo di valutare la risposta pato<strong>lo</strong>gica. Gli<br />
obiettivi pr<strong>in</strong>cipali del<strong>lo</strong> studio sono il tasso di risposte g<strong>lo</strong>bali e la tossicità. Gli<br />
obiettivi secondari il tempo alla progressione, la OS, la qualità di vita e l'identificazione<br />
del profi<strong>lo</strong> molecolare dei pazienti responsivi. L 'analisi biomolecolare verrà effettuata<br />
mediante immuno-istochimica sulle biopsie eseguite alla diagnosi, alla ristadiazione e<br />
durante chirurgia, valutando le seguenti prote<strong>in</strong>e: EGRF, TGFa (su siero), MAPK<br />
totale, pMAPK, AKT totale, pAKT, STAT3, pSTAT3, p27, Ki-67, MVD, VEGF, IL-8 (su<br />
siero). Lo studio è disegnato a due step: se nei primi 31 pazienti si osserveranno meno<br />
di 4 risposte <strong>lo</strong> studio verrà chiuso per <strong>in</strong>efficacia, se si osserveranno più di 4 risposte<br />
saranno arruolati altri 24 pazienti per un totale di 55.<br />
24 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE III, MULTICENTRICO PER IL TRATTAMENTO DI<br />
PAZIENTI G<strong>IOV</strong>ANI CON LINFOMA DIFFUSO A GRANDI CELLULE B A PROGNOSI<br />
SFAVOREVOLE (IPI 2-3): CHEMIOTERAPIA DOSE-DENSE + RITUXIMAB +/-<br />
CHEMIOIMMUNOTERAPIA INTENSIVA E AD ALTE DOSI CON SUPPORTO DI CELLULE<br />
STAMINALI PERIFERICHE AUTOLOGHE<br />
Responsabile: Aversa Sav<strong>in</strong>a Maria Luciana<br />
Parole chiave: chemioterapia, rituximab, l<strong>in</strong>fomi<br />
157
In questo gruppo di pazienti con prognosi sfavorevole una chemioterapia ad alte dosi<br />
con trapianto di cellule stam<strong>in</strong>ali auto<strong>lo</strong>ghe (ASCT) come parte della prima l<strong>in</strong>ea di<br />
trattamento si è dimostrata efficace con un aumento del tasso di risposta e della<br />
probabilità di cura a lungo term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> studi pi<strong>lo</strong>ta di fase II. Successivi studi di fase III<br />
randomizzati tra chemioterapia ad alte dosi con ASCT e chemioterapia standard<br />
hanno riportato dati contraddittori. Un approccio alternativo alla chemioterapia ad<br />
alte dosi può essere una chemioterapia dose-dense fattibile <strong>in</strong> regime di day-hospital<br />
con supporto di G-CSF. Recentemente, tre studi randomizzati hanno evidenziato che<br />
l'<strong>in</strong>cremento della dose di doxorubic<strong>in</strong>a e di cic<strong>lo</strong>fosfamide o la dim<strong>in</strong>uzione degli<br />
<strong>in</strong>tervalli tra i cicli potrebbe migliorare la prognosi di questi pazienti. L'aggiunta<br />
dell'anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale anti-CD20 si è dimostrata efficace nel migliorare i risultati<br />
ottenibili con la chemioterapia CHOP e può ridurre la contam<strong>in</strong>azione di cellule<br />
l<strong>in</strong>fomatose dalle raccolte di progenitori circolanti. In uno studio di fase II pazienti con<br />
l<strong>in</strong>foma diffuso a grandi cellule B <strong>in</strong> stadio avanzato di nuova diagnosi sono stati<br />
trattati con 6 cicli di CHOP associati a rituximab. La risposta g<strong>lo</strong>bale è stata del 94% e<br />
dell'89% <strong>in</strong> pazienti con IPI 2-3. La fattibilità ed efficacia dell'aggiunta del rituximab<br />
sia alla chemioterapia dose-dense che alla chemioterapia ad alte dosi con ASCT è stata<br />
valutata da un recente studio di fase II.<br />
25 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE III SULL'EFFICACIA DELL' INTERFERONE (IFN<br />
A2B) INTENSIFICATO ENDOVENOSO VS IFN A2B SECONDO ECOG 1684 NEL<br />
MELANOMA RADICALMENTE OPERATO<br />
Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />
Parole chiave IFN, melanoma, metastasi<br />
Verranno arruolati pazienti con melanoma cutaneo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />
present<strong>in</strong>o metastasi l<strong>in</strong>fonodali radicalmente asportate, senza superamento della<br />
capsula, e con numero adeguato di l<strong>in</strong>fonodi asportati per le varie stazioni, che<br />
abbiano età compresa fra 18 e 70 anni, ed assenza di pato<strong>lo</strong>gie autoimmuni che<br />
possano essere peggiorate dal trattamento stesso. L'obbiettivo pr<strong>in</strong>cipale è valutare se<br />
un trattamento esclusivamente endovenoso per 4 mesi possa aumentare del 15 % la<br />
OS a 5 anni rispetto al trattamento standard (1 mese e.v e 11 mesi s.c). Obiettivi<br />
secondari sono la RFS, sedi di ricaduta, tossicità, qualità di vita (EORTC QL30),<br />
identificazione delle variabili bio<strong>lo</strong>giche predittive di efficacia (HLA, sviluppo di<br />
autoimmunità, CD4, CD8, CD16, CD25, recettore solubile IL-2). Sono stati arruolati<br />
58 pazienti, e <strong>lo</strong> studio è <strong>in</strong> corso.<br />
26 - STUDIO DI VALUTAZIONE DELLA PREVENZIONE DELLE METASTASI CEREBRALI<br />
CON L'UTILIZZO DI TEMOZOLOMIDE NEL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DEI PAZIENTI<br />
CON MELANOMA METASTATICO<br />
Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />
Parole chiave: melanoma, metastasi, chemioterapia, qualità di vita<br />
Verranno arruolati pazienti con melanoma cutaneo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />
present<strong>in</strong>o metastasi non resecabili radicalmente e con assenza di metastasi cerebrali.<br />
I pazienti di età maggiore di 18 anni, non pretrattati, verranno randomizzati, dopo<br />
stratificazione per sesso, stadio e va<strong>lo</strong>re di LDH, a ricevere una biochemioterapia con<br />
cisplat<strong>in</strong>o, DTIC e IL-2 o cisplat<strong>in</strong>o, temozo<strong>lo</strong>mide ed IL-2. Sono previsti sei cicli di<br />
terapia con <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> di 28 giorni e valutazione dell' attività cl<strong>in</strong>ica ogni 56 giorni. I<br />
pazienti durante e dopo il trattamento saranno valutati con TAC e/o RMN encefalica<br />
ogni 4 mesi al<strong>lo</strong> scopo di verificare se la temozo<strong>lo</strong>mide è <strong>in</strong> grado di ridurre l'<strong>in</strong>cidenza<br />
di progressioni encefaliche rispetto al DTIC come suggerito <strong>in</strong> studi non prospettici nè<br />
controllati. Obiettivi secondari sono la sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale, la tossicità, la qualità di<br />
vita ed il tempo alla progressione. Sono stati arruolati 37 pazienti, e <strong>lo</strong> studio è <strong>in</strong><br />
corso.<br />
158
27 - STUDIO DI FASE I/II CON TEMOZOLOMIDE CONCOMITANTE ED ADIUVANTE A<br />
RADIOTERAPIA CON O SENZA PTK787/ZK222584 IN GBM DI NUOVA DIAGNOSI.<br />
EORTC 26041<br />
Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Parole chiave: glioblastoma, chemioterapia, radioterapia.<br />
Lo studio è suddiviso <strong>in</strong> due parti. La prima parte comprende uno studio di fase I utile<br />
per la def<strong>in</strong>izione della dose tollerata di PTK787 <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione a temozo<strong>lo</strong>mide<br />
concomitante a radioterapia. La seconda parte comprende uno studio di fase II<br />
randomizzato. Relativamente alla fase I: I pazienti saranno trattati con radioterapia 60<br />
Gy <strong>in</strong> associazione con Temozo<strong>lo</strong>mide 75 mg/mq/die. Successivamente, dopo 4<br />
settimane dal term<strong>in</strong>e del trattamento radiante, con Temozo<strong>lo</strong>mide 150-200 mg/mq<br />
per 5 giorni ogni 4 settimane. La dose di PTK787/ZK222584 nella parte concomitante<br />
a temozo<strong>lo</strong>mide e radioterapia sarà <strong>in</strong>crementata f<strong>in</strong>o al raggiungimento della dose<br />
raccomandata. Dal term<strong>in</strong>e della radioterapia e durante il trattamento adiuvante i<br />
pazienti riceveranno PTK787/ZK222584 (1250 mg/die) <strong>in</strong> associazione a<br />
Temozo<strong>lo</strong>mide adiuvante. Dopo il term<strong>in</strong>e del trattamento adiuvante i pazienti<br />
proseguiranno l'assunzione di PTK787/ZK222584 (1250 mg/die) come terapia di<br />
mantenimento f<strong>in</strong>o alla progressione di malattia. Relativamente alla fase II: I pazienti<br />
saranno randomizzati <strong>in</strong> tre bracci: trattamento standard, che consiste <strong>in</strong><br />
temozo<strong>lo</strong>mide concomitante ed adiuvante a radioterapia; trattamento standard con<br />
aggiunta di PTK787/ZK222584 nella fase di radio-chemioterapia concomitante, nella<br />
successiva fase di chemioterapia adiuvante e come terapia di mantenimento;<br />
trattamento standard con aggiunta di PTK787/ZK222584 soltanto nella fase<br />
adiuvante e come terapia di mantenimento. Sono stati arruolati 5 pazienti. Lo studio è<br />
<strong>in</strong> corso.<br />
159
L<strong>in</strong>ea di ricerca 7<br />
Onco<strong>lo</strong>gia geriatrica<br />
Il settore dell'Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica è emerso <strong>in</strong> questi tre anni come l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong>dipendente<br />
di ricerca fortemente caratterizzante le attività del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. La collaborazione tra la<br />
Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia, afferente al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, e la Scuola di<br />
Specializzazione <strong>in</strong> Geriatria dell'Università di Padova si è <strong>in</strong>fatti rafforzata nel triennio<br />
grazie all'organizzazione di due corsi di perfezionamento, e al<strong>lo</strong> scambio della<br />
frequenza di specializzandi nelle strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e all'Azienda Università-<br />
Ospedale. L'attenzione al paziente fragile e alla sua gestione cl<strong>in</strong>ica è molto forte <strong>in</strong><br />
ambito <strong>IOV</strong>, e la valutazione multidimensionale geriatrica ed onco<strong>lo</strong>gica dei pazienti<br />
anziani rappresenta la norma nella pratica cl<strong>in</strong>ica dell'Istituto. Lo <strong>IOV</strong> è <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> un<br />
circuito <strong>in</strong>ternazionale di studio e fa parte attiva della Società Internazionale di<br />
Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica.<br />
1 - DOXORUBICINA LIPOSOMIALE (CAELYX) OGNI 2 SETTIMANE NEL CARCINOMA<br />
MAMMARIO METASTATICO NELLA DONNA ANZIANA<br />
Responsabilie:Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Parole chiave: mammella, metastasi, chemioterapia, paziente anziano<br />
Previsto un arruolamento di circa 30-50 pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario <strong>lo</strong>calmente<br />
avanzato o metastatico, con recettori ormonali negativi o con malattia ormonosensibile<br />
<strong>in</strong> progressione dopo almeno una l<strong>in</strong>ea di terapia endocr<strong>in</strong>a per la malattia<br />
metastatica. Il farmaco verrà somm<strong>in</strong>istrato alla dose di 20 mg/m2 ogni due<br />
settimane, e la terapia verrà proseguita s<strong>in</strong>o alla massima risposta, progressione,<br />
tossicità <strong>in</strong>accettabile o rifiuto della paziente a proseguire (per un massimo di 6 mesi,<br />
salvo casi selezionati). Sono stati arruolati 5 pazienti; <strong>lo</strong> studio è <strong>in</strong> corso.<br />
2 - STUDIO SUL TRATTAMENTO NEOADIUVANTE CON EXEMESTANE IN DONNE DI ETÀ<br />
AVANZATA (>70 ANNI) CON NEOPLASIA DELLA MAMMELLA OPERABILE O<br />
LOCALMENTE AVANZATA. STUDIO MULTICENTRICO NAZIONALE DI FASE II.<br />
Responsabile: Koussis Haralabos<br />
Parole chiave: ormonoterapia, chemioterapia, paziente anziano, mammella<br />
Uno studio pi<strong>lo</strong>ta con exemestane somm<strong>in</strong>istrato per 3 mesi nella malattia <strong>lo</strong>calmente<br />
avanzata <strong>in</strong> pazienti di età media di 73 anni ha riportato l'84 % di riduzione mediana<br />
del tumore, determ<strong>in</strong>ata mediante mammografia. Questo risultato, seppur<br />
prelim<strong>in</strong>are, si avvic<strong>in</strong>a molto a quanto ottenibile con una chemioterapia.<br />
L'exemestane è probabilmente più attivo del tamoxifene <strong>in</strong> regime di terapia primaria<br />
per le sue peculiarità di azione a livel<strong>lo</strong> tissutale ed <strong>in</strong>tra-tumorale. Un altro vantaggio<br />
possibilmente rilevabile riguarda la ridotta tossicità <strong>in</strong> generale, rispetto al megestro<strong>lo</strong><br />
acetato ed al Tamoxifen stesso ed <strong>in</strong> particolare per quanto attiene l'apparato<br />
cardiovascolare ed il metabolismo osseo, problemi assai rilevanti <strong>in</strong> pazienti guaribili e<br />
di età avanzata. Le pazienti <strong>in</strong> post-menopausa devono avere > 70 anni, presentare<br />
uno stato recettoriale positivo per estrogeni e/o progesterone, T1-4, N0-2 e non<br />
presentare metastasi a distanza. Le pazienti verranno trattate con exemestane 25<br />
mg/die per os per 3 mesi. La risposta cl<strong>in</strong>ica sarà valutata secondo i comuni criteri<br />
UICC; la risposta pato<strong>lo</strong>gica verrà valutata secondo la classificazione proposta da<br />
Miller e Payne. Al terzo mese, dopo rivalutazione cl<strong>in</strong>ico/strumentale, le pazienti con<br />
progressione di malattia verranno sottoposte ad <strong>in</strong>tervento chirurgico, mentre tutte le<br />
altre proseguiranno il trattamento, alla stessa dose, per altri tre mesi. Dopo<br />
rivalutazione cl<strong>in</strong>ico-strumentale, tutte le pazienti con malattia operabile verranno<br />
sottoposte al trattamento chirurgico migliore possibile (a giudizio del Chirurgo). La<br />
valutazione dei primi 50 casi dei Centri di Trieste, Varese e Sassari ha rilevato 33/50<br />
risposte parziali (66%), 2/50 progressioni <strong>lo</strong>cali, nessuna risposta completa. Trenta<br />
pazienti sono state operate e 23/30 hanno avuto chirurgia conservativa, mentre 17 di<br />
esse (74%), non erano candidabili a trattamento conservativo alla valutazione basale.<br />
160
Lo stato di avanzamento del<strong>lo</strong> studio conferma che avendo avuto 33/50 risposte<br />
<strong>in</strong>vece che le attese 18/50, il numero totale prefissato di 100 casi darà un<br />
dimensionamento al campione più che ottimale.<br />
3 - STUDIO MULTICENTRICO OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVO E PROSPETTICO<br />
RELATIVO AL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA COLORETTALE METASTATICO NEL<br />
PAZIENTE ANZIANO<br />
Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />
Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, metastasi, paziente anziano, chemioterapia<br />
Il cancro co<strong>lo</strong>-rettale è la seconda causa di morte per neoplasia nei paesi Occidentali;<br />
<strong>in</strong> Europa circa il 40% dei pazienti affetti da tale pato<strong>lo</strong>gia ha più di 70 anni di età e<br />
l'<strong>in</strong>cidenza tende ad aumentare ulteriormente oltre gli 80 anni. Circa un terzo dei<br />
pazienti radicalmente operati sviluppa ricadute a distanza, prevalentemente a carico<br />
del fegato, oppure diffuse nell'addome (carc<strong>in</strong>osi peritoneale) o al polmone. Senza<br />
alcun trattamento, la sopravvivenza media dopo il riscontro di <strong>lo</strong>calizzazioni<br />
metastatiche si aggira attorno ai 9 mesi, ed è <strong>in</strong>fluenzata dall'estensione della malattia<br />
e dalle condizioni generali del paziente, ma non dell'età <strong>in</strong> sé. Invece, utilizzando vari<br />
schemi di chemioterapia a base di 5-FU, Oxaliplat<strong>in</strong>o e Ir<strong>in</strong>otecan, la sopravvivenza<br />
media può raggiungere anche i 20 mesi. Nel paziente anziano, pochi sono gli studi atti<br />
a def<strong>in</strong>ire il trattamento standard nella malattia avanzata, data la difficoltà<br />
nell'arruolamento e nell'<strong>in</strong>terpretazione dei risultati, e la riluttanza di molti medici nel<br />
proporre trattamenti chemioterapici <strong>in</strong>tensivi a questi pazienti. Questo studio si<br />
propone l'obiettivo di valutare <strong>lo</strong> stadio di presentazione del carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto<br />
<strong>in</strong> pazienti con età >70 anni; si vuole poi determ<strong>in</strong>are come le frequenti comorbidità<br />
dell'anziano <strong>in</strong>fluenz<strong>in</strong>o la effettuazione o meno della chemioterapia e il tipo di<br />
quest'ultima. Si valuterà <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e quanti pazienti accett<strong>in</strong>o e complet<strong>in</strong>o il trattamento<br />
proposto, la tolleranza cl<strong>in</strong>ica ed eventuali cambiamenti o <strong>in</strong>terruzioni precoci di<br />
trattamento<br />
4 - LINFOMI NON HODGKIN DELL'ANZIANO NON FRAGILE: MVP-BV+RITUXIMAB<br />
VERSUS CHOP+RITUXIMAB<br />
Responsabile: Aversa Sav<strong>in</strong>a Maria Luciana<br />
Parole chiave: l<strong>in</strong>fomi, paziente anziano, chemioterapia, rituximab<br />
I dati cl<strong>in</strong>ici disponibili <strong>in</strong> letteratura dimostrano che il trattamento standard nel<br />
paziente anziano affetto da l<strong>in</strong>foma a grandi cellule B è attualmente da considerarsi<br />
l'associazione del regime CHOP con l'anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale anti-CD20. Peraltro,<br />
l'aggiunta di tale anticorpo ad altri regimi di comb<strong>in</strong>azione si è dimostrata <strong>in</strong> grado di<br />
migliorarne l'attività sia nei l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>dolenti che nelle isto<strong>lo</strong>gie aggressive.<br />
L'esperienza del nostro gruppo cooperativo depone per una elevata efficacia e buon<br />
profi<strong>lo</strong> di tossicità della schedula MVP-BV; tale efficacia potrebbe verosimilmente<br />
essere <strong>in</strong>crementata dalla sua associazione all'anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale. Si rende qu<strong>in</strong>di<br />
utile testare <strong>in</strong> uno studio prospettico di confronto, che sfrutti il regime CHOP-R come<br />
braccio di control<strong>lo</strong>, efficacia e tollerabilità dell'associazione MVP-BV con il Rituximab.<br />
5 - LINFOMI NON-HOGKIN DELL'ANZIANO FRAGILE: STUDIO OSSERVAZIONALE<br />
DELL'ASSOCIAZIONE VINORELBINA-PRENISONE + RITUXIMAB<br />
Responsabile: Aversa Sav<strong>in</strong>a Maria Luciana<br />
Parole chiave: paziente fragile, rituximab, l<strong>in</strong>fomi, rituximab<br />
La V<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a è un alca<strong>lo</strong>ide semis<strong>in</strong>tetico della V<strong>in</strong>ca registrato <strong>in</strong> Italia per il cancro<br />
del polmone e della mammella, ma che ha dimostrato una buona attività anche nei<br />
l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong> e nel m. di Hodgk<strong>in</strong>. Il suo profi<strong>lo</strong> tossico<strong>lo</strong>gico è accettabile nel<br />
trattamento dei pazienti con età >70. Recentemente, uno studio di fase II del NHLCSG<br />
con v<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a e prednisone ha dimostrato su 26 pazienti "frail" valutabili un tasso di<br />
remissione del 30.7% (3 RC + 5 PR). Il lento accrual conferma che probabilmente i<br />
pazienti "frail" non vengono <strong>in</strong>dirizzati all'onco-emato<strong>lo</strong>go; nonostante ciò, è stato<br />
possibile eseguire il primo studio di chemioterapia specificatamente disegnata per<br />
161
questa popolazione. L'anticorpo anti-CD20 è attivo nei l<strong>in</strong>fomi a grandi cellule ricaduti<br />
e/o <strong>in</strong> progressione, è ben tollerato dalla popolazione anziana e aggiunge vantaggio sia<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di remissioni che di sopravvivenza quando associato con la chemioterapia.<br />
Da queste considerazioni <strong>lo</strong> studio consiste nel testare l'associazione del rituximab con<br />
la v<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a e il prednisone.<br />
6 - CHEMIOTERAPIA DI PRIMA LINEA CON FOTEMUSTINA VS<br />
CARBOPLATINO+DETICENE IN PAZIENTI DI ETÀ SUPERIORE AI 70 ANNI CON<br />
MELANOMA METASTATICO<br />
Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />
Parole chiave paziente anziano, melanoma, metastasi, chemioterapia<br />
Verranno arruolati pazienti sopra i 70 anni con diagnosi isto<strong>lo</strong>gica di melanoma<br />
metastatico <strong>in</strong>operabile, mai trattati con chemioterapia. Essi verranno randomizzati<br />
fra ricevere Fotemust<strong>in</strong>a (100 mg/mq ogni 3 settimane) oppure Carboplat<strong>in</strong>o Deticene<br />
(AUC 3 e 800 mg/mq, rispettivamente, ogni 3 settimane), per un massimo di 8 cicli. I<br />
pazienti verranno prima stratificati nelle tre classi di Fit, Fragili e Vulnerabili <strong>in</strong> base<br />
ai risultati della valutazione geriatrica multidimensionale. La malattia verrà rivalutata<br />
dopo il II cic<strong>lo</strong> e poi ogni 3 cicli. Il trattamento verrà considerato attivo se almeno un<br />
25% dei pazienti risponderà al trattamento e se il tasso di tossicità grave riportata<br />
resterà sotto il 25%, altrimenti il trattamento verrà considerato <strong>in</strong>attivo. Obiettivi<br />
secondari saranno la valutazione del tempo alla progressione e della sopravvivenza<br />
g<strong>lo</strong>bale, e la frequenza e outcome delle ospedalizzazioni durante il trattamento.<br />
7 - STUDIO RETROSPETTIVO SUI FATTORI PROGNOSTICI NEI PAZIENTI ANZIANI<br />
AFFETTI DA GLIOBLASTOMA<br />
Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />
Parole chiave glioblastoma, paziente anziano, radioterapia, chemioterapia<br />
Al<strong>lo</strong> scopo di ottenere un miglioramento della terapia nel glioblastoma del paziente<br />
anziano, verrà condotta un'analisi retrospettiva sui dati cl<strong>in</strong>ici dei pazienti anziani<br />
affetti da glioblastoma che abbiano ricevuto <strong>in</strong> passato trattamenti di radioterapia e/o<br />
chemioterapia. E' stata eseguita una prima analisi dei dati che verrà <strong>in</strong>tegrata con<br />
ulteriori dati raccolti nel 2008<br />
8 - STUDIO DEI FATTORI DETERMINANTI LA COMPLIANCE TERAPEUTICA ALLA<br />
ORMONOTERAPIA E CHEMIOTERAPIA NEL PAZIENTE ANZIANO<br />
Responsabile: Basso Umberto<br />
Parole chiave: paziente anziano, ormonoterapia, chemioterapia, qualità di vita<br />
L'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e verrà condotta mediante <strong>in</strong>tervista del paziente, dei suoi familiari e del<br />
medico di base al<strong>lo</strong> scopo di analizzare la diversa rilevanza delle problematiche<br />
mediche, psico<strong>lo</strong>giche, sociali, economiche e <strong>lo</strong>gistiche che impediscono al paziente<br />
anziano di seguire i programmi terapeutici consigliati. Mediante revisione periodica di<br />
tutte le cartelle cl<strong>in</strong>iche dei pazienti anziani seguiti nel biennio 2006-<strong>2007</strong>, verrà<br />
registrata la compliance dei pazienti alle prescrizioni, la frequenza del rifiuto<br />
terapeutico e della perdita al fol<strong>lo</strong>w-up. Successivamente, di tutti i pazienti persi al<br />
fol<strong>lo</strong>w-up verrà contattato un familiare ed il medico curante al<strong>lo</strong> scopo di chiarire i<br />
motivi (dis<strong>in</strong>formazione, progressione di malattia, peggioramento cl<strong>in</strong>ico, mancanza di<br />
risorse, sfiducia nella terapia, etc.) che hanno impedito al paziente di tornare a<br />
control<strong>lo</strong>. Verranno poi analizzate le possibili correlazioni fra parametri geriatrici<br />
multidimensionali e compliance terapeutica, con particolare riguardo alla difficoltà<br />
nelle prenotazioni e all'<strong>in</strong>terferenza dei familiari. Verranno qu<strong>in</strong>di redatte delle<br />
raccomandazioni generali e possibilmente delle l<strong>in</strong>ee guida per facilitare la cont<strong>in</strong>uità<br />
assistenziale onco<strong>lo</strong>gica nel paziente anziano.<br />
9 - TRATTAMENTO DEL CANCRO DELL'ESOFAGO E DEL CARDIAS NELL'ANZIANO:<br />
VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE E RISULTATI IN UN CENTRO SPECIALIZZATO AD<br />
ALTO VOLUME DI PAZIENTI<br />
162
Responsabile: Ruol Alberto<br />
Parole chiave: esofago, chemioterapia, radioterapia, paziente anziano, prognosi<br />
Di tutti i pazienti anziani affetti da carc<strong>in</strong>oma esofageo e della giunzione esofagogastrica<br />
osservati presso il nostro Centro e <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> un database prospettico<br />
verranno valutate le caratteristiche demografiche, le caratteristiche della neoplasia, il<br />
tipo di <strong>in</strong>tervento chirurgico eseguito, morbilità e mortalità post-operatorie, tipo di<br />
trattamento chemio-radioterapico eseguito, tossicità e risposte. In base ai dati di<br />
sopravvivenza si <strong>in</strong>dividueranno dei criteri di selezione dei pazienti che si potranno<br />
utilizzare nella pratica cl<strong>in</strong>ica nell'iter terapeutico di ogni s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> paziente.<br />
Abbiamo valutato i risultati a breve term<strong>in</strong>e e la sopravvivenza a distanza dei pazienti<br />
di età superiore a 70 anni, sottoposti ad <strong>in</strong>tervento di esofagectomia per cancro<br />
dell’esofago e del cardias dal 1992 al <strong>2005</strong>, confrontandoli con i pazienti più giovani di<br />
70 anni. L’analisi e’ stata eseguita su 580 pazienti di età 70<br />
anni. La morbilità e la mortalita post-operatorie sono risultate del tutto sovrapponibili<br />
nei due gruppi, nonostante una prevalenza di fattori di rischio anestesio<strong>lo</strong>gicochirurgico<br />
significativamente maggiore nei pazienti piu’ anziani. Indipendentemente<br />
dall’età del paziente, la sopravvivenza complessiva è risultata del 34% a 5 anni e del<br />
37% per i pazienti sottoposti a resezione curativa R0. Riteniamo dunque che<br />
l’aumentata esperienza <strong>in</strong>tra- e peri-operatoria possa spiegare i migliori risultati<br />
registrati nei pazienti anziani negli ultimi anni. Pertanto, l’età avanzata non deve più<br />
essere considerata di per sé una contro<strong>in</strong>dicazione all’esofagectomia.<br />
163
L<strong>in</strong>ea di ricerca 8<br />
Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori e approcci terapeutici<br />
Innovativi<br />
Le cellule tumorali stabiliscono un complesso rapporto con i tessuti circostanti, che<br />
comprendono sia cellule parenchimali e stromali normali dell'organo <strong>in</strong> cui la<br />
neoplasia si sviluppa che leucociti richiamati nella sede della lesione da fattori diversi.<br />
Le <strong>in</strong>terazioni cha avvengono a livel<strong>lo</strong> del microambiente neoplastico sono molto<br />
complesse, ed il delicato equilibrio che si <strong>in</strong>staura tra fattori di derivazione tumorale<br />
(che favoriscono la crescita delle cellule neoplastiche) e fattori derivanti dai tessuti<br />
normali dell'ospite (che tendono generalmente a contenerne la crescita) è uno degli<br />
elementi chiave per spiegare almeno <strong>in</strong> parte la diversa progressione delle neoplasie.<br />
Tale complessa cascata di fenomeni si sta <strong>in</strong>oltre rivelando un potenziale bersaglio<br />
terapeutico, <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>terventi mirati nei confronti dei diversi elementi possono alterare<br />
il precario equilibrio tra crescita del tumore e suo contenimento <strong>in</strong> favore di<br />
quest'ultimo, s<strong>in</strong>ergizzando magari con <strong>in</strong>terventi più convenzionali quali ad esempio<br />
la chemioterapia anti-neoplastica.<br />
A) Rapporti tumore-ospite<br />
Nell'ambito dei rapporti tra tumore ed ospite, particolare rilevanza assumono il<br />
fenomeno della neo-angiogenesi tumorale, il fenomeno della cosiddetta "dormienza<br />
tumorale", e la risposta immunitaria al tumore.<br />
Per quanto attiene al primo punto, è noto che la crescita dei tumori presuppone il<br />
reclutamento da parte del tumore di cellule endoteliali dalla vascolatura pre-esistente,<br />
così da fornire al tessuto neoplastico una rete vascolare <strong>in</strong> grado di garantirne<br />
l'ossigenazione e la nutrizione. Gli studi effettuati hanno confermato l'importanza del<br />
fenomeno della neo-angiogenesi, evidenziando altresì come tale evento possa essere<br />
modulato mediante sostanze ad azione anti-angiogenica quali l’IFN-alfa. Dagli studi<br />
condotti è <strong>in</strong>oltre emerso che eventuali agenti anti-angiogenici devono essere<br />
somm<strong>in</strong>istrati <strong>in</strong> maniera cont<strong>in</strong>uativa e ad alte dosi, evidenziando così la necessità di<br />
ricorrere a modalità di "delivery" degli agenti biotecno<strong>lo</strong>gicamente avanzate, quali la<br />
terapia genica.<br />
Per quanto riguarda la cosiddetta "dormienza tumorale", questo fenomeno si riferisce<br />
al fatto che cellule neoplastiche possono risiedere nei tessuti <strong>in</strong> uno stato di apparente<br />
quiescenza per mesi o anni, per poi "risvegliarsi" e dare orig<strong>in</strong>e ad una massa<br />
tumorale a seguito di stimoli non ancora ben def<strong>in</strong>iti. Le ricerche condotte su questo<br />
argomento <strong>in</strong> un model<strong>lo</strong> animale di leucemia l<strong>in</strong>fatica acuta umana hanno dimostrato<br />
che stimoli <strong>in</strong> grado di accendere fenomeni transitori di neoangiogenesi sono <strong>in</strong> grado<br />
di <strong>in</strong>terrompere la dormienza tumorale; sono ora <strong>in</strong> corso studi volti a chiarire le<br />
<strong>in</strong>terazioni tra endotelio e cellule maligne e le vie di trasduzione del segnale accese<br />
dalle <strong>in</strong>terazioni cellula-cellula nel microambiente neoplastico.<br />
Per quanto concerne <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la risposta immunitaria ai tumori, gli studi sono stati<br />
condotti sia <strong>in</strong> modelli di tumore umano trapiantabile <strong>in</strong> topi immunodeficienti o di<br />
tumore mur<strong>in</strong>o ad <strong>in</strong>sorgenza spontanea <strong>in</strong> certi ceppi di animali, che <strong>in</strong> neoplasie<br />
umane di vario istotipo, ed <strong>in</strong> particolare nel melanoma e nei tumori dell'esofago. Le<br />
ricerche più recenti si concentrano attorno a tre aspetti fondamentali: 1) def<strong>in</strong>ire il<br />
profi<strong>lo</strong> di espressione degli antigeni tumorali, correlando<strong>lo</strong> alle caratteristiche cl<strong>in</strong>icopato<strong>lo</strong>giche<br />
dei s<strong>in</strong>goli pazienti ed <strong>in</strong> particolare agli aspetti prognostici; 2) stabilire il<br />
repertorio cellulare e molecolare della risposta l<strong>in</strong>focitaria dell'ospite a tali antigeni, sia<br />
mediante approcci convenzionali di immuno<strong>lo</strong>gia cellulare che mediante le più<br />
moderne tecniche di analisi mediante microarrays; 3) approfondire il ruo<strong>lo</strong> svolto da<br />
cellule mie<strong>lo</strong>idi <strong>in</strong>filtranti il tumore nel favorire la progressione tumorale. Su<br />
quest'ultimo aspetto si è realizzata nel nostro Istituto nel corso degli ultimi 3 anni una<br />
massa critica notevole, che pone il nostro gruppo <strong>in</strong> posizione leader nel panorama<br />
<strong>in</strong>ternazionale. Gli studi condotti hanno dimostrato che cellule di derivazione<br />
164
midollare dell'ospite possono <strong>in</strong> certe condizioni favorire anziché contrastare la<br />
crescita neoplastica, attraverso l'<strong>in</strong>duzione di uno stato di immunodepressione<br />
nell'ospite; è <strong>in</strong> corso sia la def<strong>in</strong>izione dei meccanismi alla base di questo fenomeno <strong>in</strong><br />
modelli sperimentali e nell'uomo, sia il disegno di strategie farmaco<strong>lo</strong>giche appropriate<br />
per limitare l'azione delle cellule mie<strong>lo</strong>idi soppressive.<br />
B) Approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi<br />
Le strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sono da tempo impegnate a studiare la possibilità di<br />
sviluppare strategie terapeutiche o preventive di vacc<strong>in</strong>azione verso antigeni tumorali,<br />
<strong>in</strong> particolare verso antigeni espressi da cellule di melanoma; <strong>in</strong> quest'ambito, oltre<br />
agli studi condotti <strong>in</strong> modelli precl<strong>in</strong>ici, alcune strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> hanno già<br />
preso parte a trials cl<strong>in</strong>ici di vacc<strong>in</strong>azione con peptidi di antigeni tumorali e/o<br />
gangliosidi condotti su scala europea. Di particolare rilievo <strong>lo</strong> sforzo che viene portato<br />
avanti per l'identificazione di correlati di protezione che possano fungere da markers di<br />
risposta nei pazienti vacc<strong>in</strong>ati, predicendo la risposta all'immunoterapia.<br />
Per quanto attiene ad approcci <strong>in</strong>novativi di terapia dei tumori, quali la terapia<br />
cellulare adottiva e la terapia genica, tali approcci nell'uomo sono attualmente preclusi<br />
nell'ambito del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> per la non disponibilità di una struttura che risponda alle<br />
normative vigenti sul tema, che prevedono l'osservanza rigorosa delle procedure GMP<br />
per la preparazione dei prodotti dest<strong>in</strong>ati a terapia cellulare adottiva o terapia genica.<br />
Ciononostante, sono maturate approfondite competenze sulle caratteristiche di vettori<br />
retrovirali e lentivirali dest<strong>in</strong>ati al trasferimento genico, al f<strong>in</strong>e di affrontare le<br />
problematiche più rilevanti <strong>in</strong> campo di terapia genica: ottenere vettori ad alto tito<strong>lo</strong>,<br />
capaci di esprimere per un periodo di tempo prolungato il transgene <strong>in</strong> maniera<br />
tessuto-specifica, con meccanismi che consentano la regolazione dell'espressione<br />
genica e/o di salvaguardia mediante l'<strong>in</strong>corporazione nel vettore di geni "suicidi".<br />
I modelli su cui si è maggiormente concentrata l'attenzione mirano da un lato al<br />
trasferimento di geni che codificano per citoch<strong>in</strong>e <strong>in</strong> grado di potenziare le risposte<br />
anti-tumorali nella sede tumorale o molecole <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>terferire con la neoangiogenesi<br />
tumorale; questa l<strong>in</strong>ea di ricerca è stata perseguita pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong><br />
modelli di carc<strong>in</strong>oma ovarico umano trapiantabile nel topo. L'<strong>in</strong>teresse per la<br />
complessa <strong>in</strong>terazione tra cellule neoplastiche e microambiente non si è limitato ai<br />
tumori sperimentali trapiantati <strong>in</strong> topi immunodeficienti, ma si è estesa a ad un<br />
model<strong>lo</strong> di neoplasia prostatica ad <strong>in</strong>sorgenza spontanea <strong>in</strong> un particolare ceppo di<br />
topi (topi TRAMP); <strong>in</strong> questo contesto è <strong>in</strong>fatti possibile studiare <strong>in</strong> condizioni molto<br />
più vic<strong>in</strong>e alle neoplasie umane i fenomeni angiogenetici che caratterizzano la storia<br />
naturale del tumore, e disegnare gli approcci di terapia genica più appropriati per<br />
<strong>in</strong>terferire con <strong>lo</strong> sviluppo di vasi all'<strong>in</strong>terno della massa prostatica dell'animale. Inf<strong>in</strong>e,<br />
è prevista a breve la trasferibilità <strong>in</strong> un trial di fase I-II nell'uomo di un coniugato di<br />
ialuronato con un tracciante radioattivo, che si è dimostrato estremamente efficace <strong>in</strong><br />
un model<strong>lo</strong> precl<strong>in</strong>ico di epatocarc<strong>in</strong>oma.<br />
1 - STUDIO DEL RUOLO DEL METABOLISMO DELLA L-ARGININA<br />
NELL'IMMUNOSOPPRESSIONE INDOTTA DAI TUMORI.<br />
Responsabile: Mandruzzato Susanna<br />
Parole chiave: immuno<strong>lo</strong>gia, patogenesi, marcatori<br />
Per <strong>in</strong>dagare il ruo<strong>lo</strong> degli enzimi arg<strong>in</strong>asi e ossido nitrico s<strong>in</strong>tetasi nelle disfunzioni<br />
del sistema immunitario <strong>in</strong>dotte dai tumori, ci proponiamo di studiare l'espressione e<br />
l'attività di questi enzimi <strong>in</strong> tessuti tumorali umani di diverso tipo isto<strong>lo</strong>gico, con una<br />
particolare attenzione ad <strong>in</strong>dentificare le cellule esprimenti tali enzimi nel<br />
microambiente tumorale. Abbiamo eseguito un'analisi dell'<strong>in</strong>filtrato presente nel<br />
tessuto neoplastico, analizzando l'espressione <strong>in</strong> situ delle prote<strong>in</strong>e arg<strong>in</strong>asi-1 e<br />
arg<strong>in</strong>asi-2 <strong>in</strong> un pannel<strong>lo</strong> di biopsie di melanoma e carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n. L' analisi<br />
immunoistochimica ha mostrato la presenza di cellule che esprimono queste prote<strong>in</strong>e<br />
<strong>in</strong> una frazione dei campioni analizzati con un chiaro pattern di espressione: cellule<br />
che esprimono arg<strong>in</strong>asi-2 sono presenti <strong>in</strong> alcuni campioni analizzati e sono a carico<br />
di cellule neoplastiche sia nel caso di melanoma che <strong>in</strong> quel<strong>lo</strong> del carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-<br />
165
etto <strong>in</strong> aree disomogenee. Per contro, cellule che esprimono arg<strong>in</strong>asi-1 sono <strong>in</strong>vece<br />
espresse <strong>in</strong> tutti i granu<strong>lo</strong>citi che <strong>in</strong>filtrano le aree neoplastiche. E' <strong>in</strong> corso la messa a<br />
punto della co<strong>lo</strong>razione immunoistochimica per l'enzima NOS2.<br />
2 - STUDIO DEL RUOLO DI ALTERAZIONI DEL METABOLISMO DI AMINOACIDI<br />
NELL'IMMUNOSOPPRESSIONE INDOTTA DA TUMORI MEDIANTE UTILIZZO DI TOPI<br />
TRANSGENICI E KNOCK-OUT<br />
Responsabile: Bronte V<strong>in</strong>cenzo<br />
Parole chiave: immunosoppressione, modelli sperimentali, microambiente<br />
La ricerca ha come scopo la comprensione del ruo<strong>lo</strong> che alterazioni del metabolismo di<br />
am<strong>in</strong>oacidi, quali la L-Arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a; possono avere nel generare un microambiente<br />
tumorale con caratteristiche soppressorie nei confronti della risposta immunitaria. I<br />
peross<strong>in</strong>itriti, generati dal metabolismo dell'am<strong>in</strong>oacido L-arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a da parte di cellule<br />
mie<strong>lo</strong>-monocitarie <strong>in</strong>filtranti il tumore o dalle cellule tumorali stesse, sono stati<br />
co<strong>in</strong>volti nei meccanismi di soppressione della risposta immune anti-tumorale.<br />
Abbiamo osservato che i peross<strong>in</strong>itriti formano degli addotti con alcune citoch<strong>in</strong>e<br />
alterandone la funzione. In particolare, la nitrazione di alcuni residui di tiros<strong>in</strong>a della<br />
chemoch<strong>in</strong>a SDF-1 ne altera la capacità di far migrare cellule T CD8+ umane. Stiamo<br />
valutando i meccanismi molecolari e l'importanza bio<strong>lo</strong>gica di questi risultati.<br />
3 - ANALISI DEL PROFILO DEI MICRORNA COME STRUMENTO PER STUDIARE LA<br />
BIOLOGIA DELLE CELLULE MIELOIDI SOPPRESSORIE<br />
Responsabile: Bronte V<strong>in</strong>cenzo<br />
Parole chiave: genomica, immunosoppressione, modelli sperimentali<br />
La ricerca ha come scopo l'identificazione di miR di cellule mie<strong>lo</strong>-monocitarie purificate<br />
dalla massa tumorale e dal sangue periferico di pazienti onco<strong>lo</strong>gici per def<strong>in</strong>ire la<br />
bio<strong>lo</strong>gia di sottopopolazioni di cellule mie<strong>lo</strong>monocitarie condizionate dal tumore,<br />
capaci di svolgere un'importante sulle risposte immunitarie dell'ospite. Abbiamo<br />
determ<strong>in</strong>ato il profi<strong>lo</strong> di espressione genica <strong>in</strong> macrofagi <strong>in</strong>filtranti il tumore ottenuti<br />
da diversi tumori mur<strong>in</strong>i. Da queste cellule è stato estratto anche RNA per l'analisi dei<br />
microRNA. L'ibridizzazione su chip di microRNA viene condotta, <strong>in</strong> questo momento,<br />
nei laboratori del Dott. F. Mar<strong>in</strong>cola, Bethesda, USA. Cercheremo di creare algoritmi<br />
che consentano di tracciare reti di <strong>in</strong>terazione tra microRNA e mRNA presenti nelle<br />
cellule <strong>in</strong>filtranti il tumore.<br />
4 - IDENTIFICAZIONE DI NUOVE MOLECOLE IN GRADO DI RECUPERARE L'ATTIVITÀ DEL<br />
SISTEMA IMMUNITARIO CONTRO IL TUMORE: BASI MOLECOLARI E BIOLOGICHE PER<br />
NUOVE TERAPIE.<br />
Responsabile: Bronte V<strong>in</strong>cenzo<br />
Parole chiave: immunoterapia, vacc<strong>in</strong>oterapia, modelli sperimentali, immunosoppressione<br />
Lo scopo di questa ricerca è quel<strong>lo</strong> di dimostrare l'azione di <strong>in</strong>ibitori di COX donatori di<br />
NO come nuovi farmaci per ricostituire le funzioni immunitarie <strong>in</strong> soggetti portatori di<br />
neoplasia, partendo dall'osservazione ottenuta nei modelli sperimentali che la<br />
somm<strong>in</strong>istrazione per via orale di alcuni composti con questa attività è <strong>in</strong> grado di<br />
aumentare il numero e la funzione di l<strong>in</strong>fociti T tumore-specifici e l'efficacia della<br />
vacc<strong>in</strong>azione antitumorale. Abbiamo identificato 3 composti "leader" aventi <strong>in</strong> comune<br />
la capacità di donare NO ma con strutture chimiche diverse. Tutti questi composti<br />
sono molto attivi nel recuperare la soppressione dei l<strong>in</strong>fociti T <strong>in</strong>dotta da cellule<br />
mie<strong>lo</strong>idi soppressorie <strong>in</strong> saggi <strong>in</strong> vitro. Al momento attuale stiamo eseguendo<br />
esperimenti <strong>in</strong> animali portatori di tumore per valutare quali di questi composti siano<br />
attivi anche <strong>in</strong> vivo.<br />
5 - APPROCCI DI TERAPIA ANTI-ANGIOGENICA DEI TUMORI OVARICI<br />
Responsabile: Indracco<strong>lo</strong> Stefano<br />
Parole chiave: neo-angiogenesi, ovaio, terapia genica, microambiente, apoptosi,<br />
<strong>in</strong>terferon, modelli sperimentali<br />
166
La def<strong>in</strong>izione dei parametri dai quali possa dipendere l'esito terapeutico dell'impiego<br />
di farmaci anti-angiogenici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia è un ambito d'<strong>in</strong>vestigazione di grande<br />
<strong>in</strong>teresse. Questo aspetto verrà studiato <strong>in</strong> modelli sperimentali di carc<strong>in</strong>oma ovarico,<br />
precedentemente utilizzati nel nostro laboratorio. Nel corso del<strong>lo</strong> studio si propongono<br />
le seguenti attività:<br />
(1) Valutazione del ruo<strong>lo</strong> del fattore trascrizionale HIF-1 nel determ<strong>in</strong>are la sensibilità<br />
o la resistenza delle cellule di carc<strong>in</strong>oma ovarico all'ipossia;<br />
(2) Valutazione dell'espressione di geni co<strong>in</strong>volti nella regolazione dell'apoptosi nelle<br />
l<strong>in</strong>ee resistenti o sensibili all'ipossia;<br />
(3) Valutazione della possibile correlazione tra metabolismo cellulare, misurato <strong>in</strong><br />
particolare mediante parametri quali il consumo di glucosio e la produzione di lattato,<br />
e risposta all'ipossia;<br />
(4) Valutazione della possibile correlazione tra tipo di metabolismo delle cellule<br />
tumorali (prevalentemente glicolitico o ossidativo) e la risposta alla terapia antiangiogenica<br />
<strong>in</strong> vivo;<br />
(5) Silenziamento mediante vettori lentivirali codificanti opportuni siRNA<br />
dell'espressione di geni co<strong>in</strong>volti nella resistenza all'ipossia e valutazione della<br />
sensibilità delle l<strong>in</strong>ee tumorali geneticamente modificate alla terapia anti-angiogenica<br />
con IFN-alfa o con anticorpi neutralizzanti il VEGF <strong>in</strong> vivo;<br />
(6) Valutazione di farmaci che possano <strong>in</strong>crementare la risposta delle cellule tumorali<br />
all'ipossia e sortire qu<strong>in</strong>di un effetto s<strong>in</strong>ergico con farmaci anti-angiogenici.<br />
Abbiamo valutato le risposte cellulari all'ipossia di un gruppo di 9 l<strong>in</strong>ee di carc<strong>in</strong>oma<br />
ovarico, identificando alcune l<strong>in</strong>ee molto sensibili alla morte <strong>in</strong>dotta dall'ipossia ed<br />
altre relativamente resistenti. Lo studio si è qu<strong>in</strong>di focalizzato su 2 l<strong>in</strong>ee <strong>in</strong> particolare,<br />
rappresentative delle due risposte, quali la l<strong>in</strong>ea OC316 (sensibile all'ipossia) e la l<strong>in</strong>ea<br />
IGROV-1 (resistente all'ipossia). Abbiamo osservato che esiste una correlazione tra il<br />
metabolismo glicolitico delle cellule, misurato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di consumo di glucosio e<br />
produzione di acido lattico <strong>in</strong> condizioni di normossia e l'espressione di geni della<br />
glicolisi (GAPDH, LDHA, HKII), e la sensibilità all'ipossia: la l<strong>in</strong>ea OC316, molto<br />
glicolitica, è risultata andare <strong>in</strong>contro ad un'apoptosi molto maggiore rispetto alle<br />
cellule IGROV-1, poco glicolitiche. Il silenziamento stabile del fattore trascrizionale<br />
HIF1-A mediante vettori lentivirali codificanti specifici shRNA ha accentuato la<br />
sensibilità all'ipossia della l<strong>in</strong>ea OC316, mentre non ha modificato il comportamento<br />
delle cellule IGROV-1. La morte delle cellule OC316 <strong>in</strong> condizioni ipossiche sembra<br />
correlare con un brusco ca<strong>lo</strong> nei livelli di ATP <strong>in</strong>tracellulare ed è marcatamente<br />
attenuata da un supplemento di glucosio nel terreno di coltura. Tumori formati dalle<br />
cellule OC316 silenziati per HIF1-A hanno dimensioni simili a quelli dei tumori di<br />
control<strong>lo</strong> ed <strong>in</strong>ducono risposte angiogeniche comparabili ma sono caratterizzati dalla<br />
presenza di aree di necrosi molto più estese rispetto ai controlli. Lo studio sta<br />
progredendo nella direzione di una più accurata def<strong>in</strong>izione delle differenze molecolari<br />
tra tumori ovarici proficienti e deficienti per HIF1-A e con la valutazione degli effetti<br />
della terapia anti-angiogenica con anticorpi neutralizzanti il VEGF <strong>in</strong> tale sistema<br />
sperimentale.<br />
6 - STUDIO DEI MECCANISMI MOLECOLARI CHE REGOLANO LA DORMIENZA<br />
TUMORALE<br />
Responsabile: Indracco<strong>lo</strong> Stefano<br />
Parole chiave: neo-angiogenesi, metastasi, dormienza tumorale, apoptosi, modelli<br />
anaimali<br />
Un numero crescente di studi ha evidenziato come l'angiogenesi rappresenti un<br />
aspetto fondamentale della crescita tumorale: all'<strong>in</strong>capacità di una cellula tumorale di<br />
promuovere l'angiogenesi segue, <strong>in</strong> molti modelli sperimentali, l'elim<strong>in</strong>azione delle<br />
cellule tumorali stesse o <strong>lo</strong> sviluppo di una condizione, detta "dormienza tumorale",<br />
nella quale si assiste generalmente ad un bilanciamento tra proliferazione ed apoptosi<br />
ed al mantenimento del tumore entro dimensioni microscopiche. I nostri studi sono<br />
volti a chiarire i meccanismi co<strong>in</strong>volti nella transizione di un tumore <strong>in</strong>dolente <strong>in</strong> una<br />
167
neoplasia aggressiva <strong>in</strong> un model<strong>lo</strong> di dormienza tumorale. In particolare si prevedono<br />
le seguenti attività:<br />
(1) Analisi del<strong>lo</strong> stato d'attivazione di particolari fosfoprote<strong>in</strong>e nei tumori dormienti ed<br />
<strong>in</strong> quelli aggressivi mediante metodiche di immunob<strong>lo</strong>tt<strong>in</strong>g ed ELISA;<br />
(2) Valutazione della possibile implicazione della pathway di Notch1 e di Notch3 nella<br />
conversione dei tumori dormienti <strong>in</strong> aggressivi;<br />
(3) Sviluppo di una serie di l<strong>in</strong>ee tumorali neoplastiche umane <strong>in</strong>gegnerizzate ad<br />
esprimere marcatori biolum<strong>in</strong>escenti che ne permettano <strong>lo</strong> studio del comportamento<br />
bio<strong>lo</strong>gico <strong>in</strong> vivo.<br />
Abbiamo valutato <strong>lo</strong> stato d'attivazione di una prote<strong>in</strong>-ch<strong>in</strong>asi attivata dal<strong>lo</strong> stress<br />
cellulare, quale p38, nel sistema sperimentale di dormienza tumorale delle cellule<br />
MOLT-3, derivate da un paziente con T-ALL. La forma fosforilata di p38 (pp38), che è<br />
attiva e può contribuire ad <strong>in</strong>durre apoptosi, è espressa <strong>in</strong> maniera aumentata nei<br />
tumori dormienti rispetto a quelli aggressivi, e tale espressione correla <strong>in</strong>versamente<br />
con l'espressione di una fosfatasi, MKP-1, preposta a controllare il livel<strong>lo</strong> di<br />
fosforilazione di p38: MKP-1 è espressa qu<strong>in</strong>di a livelli maggiori nei tumori aggressivi<br />
rispetto a quelli dormienti. Per consolidare tali risultati abbiamo qu<strong>in</strong>di generato<br />
vettori lentivirali d'espressione di MKP-1 ed altri <strong>in</strong> grado di silenziare tale gene. Le<br />
cellule MOLT-3 over-esprimenti MKP-1 sono risultate più resistenti ad uno stimo<strong>lo</strong><br />
apoptotico; al contrario, cellule <strong>in</strong> cui MKP-1 veniva silenziato erano particolarmente<br />
sensibili agli effetti apoptotici del trattamento. Gli studi <strong>in</strong> corso sono volti a verificare<br />
se diversi livelli d'espressione di MKP-1/pp38 correl<strong>in</strong>o con la risposta apoptotica ad<br />
alcuni chemioterapici utilizzati per la terapia delle T-ALL e se i livelli d'espressione di<br />
tali prote<strong>in</strong>e nelle cellule di T-ALL ottenute dai pazienti correl<strong>in</strong>o con il decorso della<br />
leucemia e la risposta alla terapia. Sono <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> corso studi volti ad approfondire la<br />
possibile associazione tra la modulazione dell'espressione di MKP-1 nelle cellule<br />
MOLT-3 e l'attivazione della via di Notch 3.<br />
7 - IDENTIFICAZIONE DI CELLULE MIELOIDI SOPPRESSORIE IN PAZIENTI PORTATORI DI<br />
TUMORE<br />
Responsabile: Zanovel<strong>lo</strong> Paola<br />
Parole chiave immunità, genomica, immunosoppressione, melanoma<br />
La ricerca si propone di affrontare la caratterizzazione funzionale di sottopopolazioni di<br />
cellule mie<strong>lo</strong>idi presenti nella massa tumorale e nel sangue di pazienti con neoplasia,<br />
con <strong>lo</strong> scopo di <strong>in</strong>dividuare possibili profili di attivazione e marcatori biochimici.<br />
Studi condotti <strong>in</strong> precedenza nel nostro laboratorio <strong>in</strong> modelli precl<strong>in</strong>ici di tumore<br />
hanno dimostrato che un aumentato metabolismo dell'am<strong>in</strong>oacido L-Arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a nel<br />
microambiente tumorale costituisce un meccanismo mediante il quale cellule del<strong>lo</strong><br />
stipite mie<strong>lo</strong>-monocitario possono condizionare la riposta immunitaria tumorespecifica.<br />
Analisi prelim<strong>in</strong>ari condotte su biopsie di tessuto tumorale e campioni di<br />
sangue periferico di pazienti con pato<strong>lo</strong>gia tumorale <strong>in</strong> stadio avanzato (melanoma<br />
metastatico, carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>-rettale) hanno <strong>in</strong>dicato che la popolazione granu<strong>lo</strong>citaria<br />
isolata dai pazienti possiede un'elevata attività di Arg<strong>in</strong>asi 1 (ARG1), un enzima<br />
co<strong>in</strong>volto nel metabolismo di L-Arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a. L'aumento dell'attività enzimatica riscontrato<br />
nei granu<strong>lo</strong>citi dei pazienti rispetto ai donatori sani, se confermato da ulteriori<br />
<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i, potrebbe rappresentare un parametro <strong>in</strong>teressante nel monitoraggio<br />
dell'assetto mie<strong>lo</strong>-monocitario dei pazienti con tumore.<br />
8 - VACCINAZIONE ANTI-IDIOTIPICA SUBSET-SPECIFICA PER IL CONTROLLO DI<br />
LINFOMI NHL A CELLULE B<br />
Responsabile: Rosato Antonio<br />
Parole chiave: vacc<strong>in</strong>i, l<strong>in</strong>fomi, modelli animali<br />
Questo progetto di ricerca, condotto <strong>in</strong> collaborazione con il CRO di Aviano, si propone<br />
di valutare il ruo<strong>lo</strong> di catene leggere e pesanti delle immunog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>e, che risultano<br />
<strong>in</strong>aspettatamente utilizzate <strong>in</strong> maniera preferenziale da tumori a cellule B di differenti<br />
pazienti, a fungere come antigeni tumore-specifici per la realizzazione di vacc<strong>in</strong>i antiidiotipo<br />
subset-specifici. Il programma proposto è stato f<strong>in</strong>anziato dalla Comunità<br />
168
Europea (FP6) nell'ambito di uno STREP (Specific Target Research Project) triennale<br />
che vede co<strong>in</strong>volti quattro enti di ricerca pubblica (l'Università di Os<strong>lo</strong>, l'Istituto<br />
Karol<strong>in</strong>ska, il CRO di Aviano e <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> di Padova) e tre SME (Small Medium<br />
Enterprises, Areta, Proimmune e Pepscan), per un totale di 2.050.000 euro di<br />
f<strong>in</strong>anziamento. Studi prelim<strong>in</strong>ari ci hanno già portato alla generazione di una serie di<br />
anticorpi monoc<strong>lo</strong>nali specifici per la catene VK3-20, una delle catene montate<br />
preferenzialmente da l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>sorti <strong>in</strong> seguito ad <strong>in</strong>fezione con HCV e che rappresenta<br />
il prototipo per gli studi di vacc<strong>in</strong>azione subset-specifica. Tali monoc<strong>lo</strong>nali potranno<br />
qu<strong>in</strong>di essere utilizzati per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g di altri l<strong>in</strong>fomi, per la diagnostica e per<br />
approcci immunoterapici.<br />
9 - EFFICACIA TERAPEUTICA DI LINEE DI LINFOCITI T CITOTOSSICI CD8+ E CD4+<br />
SPECIFICI PER SUBUNITÀ PROTEICHE DEL VIRUS EBV NEL CONTROLLO DI DISORDINI<br />
LINFOPROLIFERATIVI POST-TRAPIANTO: VALIDAZIONE IN UN MODELLO PRECLINICO DI<br />
IMMUNOTERAPIA ADOTTIVA NEL TOPO SCID<br />
Responsabile: Rosato Antonio<br />
Parole chiave: virus, modelli sperimentali, immunoterapia, trapianto,<br />
immunosoppressione<br />
Gli attuali protocolli di immunoterapia adottiva con l<strong>in</strong>fociti T citotossici (CTL) EBVspecifici<br />
<strong>in</strong> corso di pato<strong>lo</strong>gie l<strong>in</strong>foproliferative post-trapianto (PTLD) si basano sul<strong>lo</strong><br />
sviluppo di l<strong>in</strong>ee CTL polic<strong>lo</strong>nali ristrette per HLA di classe I. Per quanto questo<br />
approccio si sia dimostrato efficace <strong>in</strong> ambito cl<strong>in</strong>ico sia per la profilassi che il<br />
trattamento di PTLD, non è tuttora chiaro il contributo relativo di CTL con differente<br />
restrizione nel control<strong>lo</strong> e nell'eradicazione del tumore. D'altro canto, il ruo<strong>lo</strong><br />
potenziale dell'impiego di cellule T CD4+ EBV-specifiche per il control<strong>lo</strong> di PTLD non è<br />
mai stato valutato né nell'uomo, né <strong>in</strong> modelli precl<strong>in</strong>ici. In questo contesto, gli<br />
obiettivi specifici del progetto sono rappresentati dal<strong>lo</strong> sviluppo di un protocol<strong>lo</strong><br />
riproducibile ed orientato all'applicazione cl<strong>in</strong>ica per la generazione di CTL CD8+ e<br />
CD4+ diretti contro specifiche subunità di EBV, e dalla valutazione e la validazione<br />
direttamente <strong>in</strong> vivo del <strong>lo</strong>ro ruo<strong>lo</strong> anti-tumorale dopo trasferimento adottivo. Abbiamo<br />
focalizzato la nostra ricerca sull'<strong>in</strong>duzione di CTL CD4+ EBV-specifici. In particolare,<br />
abbiamo potuto osservare che tale popolazione risulta facilmente generabile da tutti i<br />
donatori sani analizzati ed è caratterizzata da elevata attività citotossica <strong>in</strong> vitro verso<br />
cellule B trasformate da EBV (LCL); <strong>in</strong>oltre, tale attività litica è ristretta per molecole<br />
MHC di classe II e si basa sull'esocitosi di granuli citotossici e sul rilascio di mediatori<br />
(perfor<strong>in</strong>e, granzimi e granulis<strong>in</strong>a) utilizzati anche dai classici CTL CD8+. Per quanto<br />
concerne l'efficacia terapeutica dopo trasferimento <strong>in</strong> topi SCID portatori di neoplasie<br />
LCL EBV+, i risultati hanno evidenziato che i CTL CD4+ presentano elevata attività<br />
ant<strong>in</strong>eoplastica quando trasferiti al giorno 0 o 1 dopo l'<strong>in</strong>ocu<strong>lo</strong> del tumore, ma non nei<br />
giorni successivi. Tuttavia, una approfondita <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ha permesso di evidenziare che<br />
le LCL, quando trasferite <strong>in</strong> vivo, modulano negativamente l'espressione di molecole<br />
MHC-II, rendendole qu<strong>in</strong>di virtualmente non aggredibili dai CTL CD4+. Resta da<br />
chiarire se tale fenomeno sia presente anche nelle PTLD che <strong>in</strong>sorgono nell'uomo o<br />
non rappresenti piuttosto una bias sperimentale del model<strong>lo</strong> precl<strong>in</strong>ico. A tale scopo,<br />
stiamo attualmente analizzando <strong>in</strong> immunoistochimica campioni di l<strong>in</strong>foma<br />
provenienti da pazienti al f<strong>in</strong>e di evidenziare l'espressione di MHC-II.<br />
10 - STUDIO DI IMMUNIZZAZIONE CON MAGE-3 PROTEINA RICOMBINANTE CON<br />
ADIUVANTE AS02B O AS15 NEI PAZIENTI CON MELANOMA CUTANEO METASTATICO<br />
IN PROGRESSIONE NON RESECABILE<br />
Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />
Parole chiave: vacc<strong>in</strong>oterapia, melanoma, metastasi<br />
Verranno arruolati pazienti con melanoma cutaneo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />
present<strong>in</strong>o metastasi cutanee, sottocutanee o l<strong>in</strong>fonodali non resecabili radicalmente e<br />
<strong>in</strong> evidente progressione nelle 12 settimane prima dell'<strong>in</strong>izio delle vacc<strong>in</strong>azioni. I<br />
pazienti, con età maggiore di 18 anni, devono acconsentire all'esecuzione di una<br />
169
iopsia tumorale per valutare mediante RT-PCR l'espressione di MAGE-3; non devono<br />
avere ricevuto nessun trattamento per la malattia metastica, ad esclusione della<br />
perfusione ipertermica isolata, e non devono presentare malattie autoimmuni od<br />
autoanticorpi. I pazienti che dopo l'arruolamento risultano MAGE-3 positivi verranno<br />
randomizzati, dopo stratificazione per stadio, centro e presenza o assenza di lesioni ><br />
di 20 mm, alla vacc<strong>in</strong>azione con MAGE-3 ricomb<strong>in</strong>ante più due diversi adiuvanti:<br />
AS02B o AS15. Sono previsti 4 cicli di vacc<strong>in</strong>azioni. Il primo cic<strong>lo</strong> comprende 6<br />
somm<strong>in</strong>istrazioni i.m, una ogni 2 settimane. Alla rivalutazione, tutti i pazienti con<br />
assenza di progressione viscerale o significativa <strong>in</strong>iziano il secondo cic<strong>lo</strong> di sei<br />
vacc<strong>in</strong>azioni con scadenza trisettimanale. Il terzo cic<strong>lo</strong> è di quattro vacc<strong>in</strong>azioni a<br />
<strong>in</strong>tervalli di sei settimane ed il quarto cic<strong>lo</strong> prevede 4 vacc<strong>in</strong>azioni ad <strong>in</strong>tervalli di 3<br />
mesi e altre 4 con <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> di 6 mesi. Le rivalutazioni di malattia sono fissate alla<br />
settimana 23, 32, 54, e qu<strong>in</strong>di ogni 6 mesi. Il trattamento viene <strong>in</strong>terrotto per tossicità<br />
o progressione viscerale o vo<strong>lo</strong>ntà del paziente. Lo studio prevede il trattamento di 34<br />
pazienti per braccio e sarà considerato attivo e sicuro se saranno osservate >4 (11,8 %)<br />
risposte cl<strong>in</strong>iche e
L<strong>in</strong>ea di ricerca 9<br />
Analisi Biostatistica e Supporto Informatico<br />
L'<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di nuovi farmaci e/o tecno<strong>lo</strong>gie e procedure<br />
<strong>in</strong>novative deve essere preceduta dalla dimostrazione del <strong>lo</strong>ro reale vantaggio mediante<br />
studi che applich<strong>in</strong>o una metodo<strong>lo</strong>gia rigorosa. Il corretto approccio alla pianificazione,<br />
realizzazione ed analisi dei risultati di uno studio cl<strong>in</strong>ico richiede il convergere di<br />
numerose competenze non so<strong>lo</strong> mediche-bio<strong>lo</strong>giche ma anche statistiche,<br />
epidemio<strong>lo</strong>giche ed <strong>in</strong>formatiche. Presso l'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è presente l'Unità<br />
Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica che mette a disposizione dei ricercatori<br />
competenze tecniche, metodo<strong>lo</strong>giche e strumenti operativi per tutte le fasi del<strong>lo</strong><br />
sviluppo dei protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica e di data-management <strong>in</strong> accordo ai dettami<br />
della Buona Pratica Cl<strong>in</strong>ica (GCP). Oltre alle predette attività di supporto, l'Unità ha<br />
uno specifico <strong>in</strong>teresse nell'implementazione di strumenti telematici per la gestione e<br />
la raccolta dati da remoto nell'ambito di studi cl<strong>in</strong>ici cooperativi, anche di carattere<br />
<strong>in</strong>ternazionale. In tal senso collabora con il Dipartimento Sistemi Informativi per la<br />
Sanità del CINECA (Casalecchio, Bo<strong>lo</strong>gna). Inoltre, presso l'Istituto è attivo uno<br />
specifico fi<strong>lo</strong>ne di ricerca relativo al<strong>lo</strong> studio ed applicazione di nuovi approcci<br />
statistico-metodo<strong>lo</strong>gici, tra cui l'uso delle rete neurali, nell'ambito dell'analisi di dati<br />
cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />
1 - REALIZZAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI TELEMATICI PER LA GESTIONE E<br />
LA RACCOLTA DATI DA REMOTO NELL'AMBITO DI STUDI CLINICI CO-OPERATIVI<br />
INTERNAZIONALI<br />
Responsabile: De Salvo Gian Luca<br />
Parole chiave: sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, data management, sistemi telematici<br />
L'obiettivo a breve term<strong>in</strong>e di questo progetto è la realizzazione di un sistema<br />
telematico f<strong>in</strong>alizzato, da un lato, alla gestione delle fasi di sviluppo del protocol<strong>lo</strong> di<br />
ricerca e al relativo flusso <strong>in</strong>formativo, dall'altro, alla raccolta, monitoraggio ed analisi<br />
dei dati nell'ambito degli studi cl<strong>in</strong>ici promossi dall'European Paediatric Sarcoma<br />
Study Group (EpSSG) sui sarcomi delle parti molli <strong>in</strong> età pediatrica e dal Bra<strong>in</strong><br />
Tumour Sub-Committee della Società Internazionale di Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica (SIOP) sui<br />
gliomi a basso grado di malignità.L'obiettivo a lungo term<strong>in</strong>e è il rafforzamento della<br />
collaborazione europea per <strong>in</strong>tegrare il lavoro svolto dai gruppi di lavoro nazionali per<br />
rispondere a rilevanti quesiti terapeutici e per migliorare la conoscenza bio<strong>lo</strong>gica di<br />
queste neoplasie relativamente rare. Inoltre, ci si prefigge di testare la possibilità di<br />
centralizzare <strong>in</strong> tempo reale, utilizzando software sofisticati, immag<strong>in</strong>i<br />
neuroradio<strong>lo</strong>giche ed isto<strong>lo</strong>giche. Il sistema di raccolta dati da remoto (RDE)<br />
rappresenta uno strumento importante ed <strong>in</strong>novativo per il miglioramento della<br />
realizzazione della ricerca cl<strong>in</strong>ica e traslazionale, e può facilitare la partecipazione di<br />
molti Paesi europei ed extra-europei negli studi cl<strong>in</strong>ici promossi dai due gruppi<br />
collaborativi. Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> funge <strong>in</strong>oltre<br />
da centro <strong>in</strong>ternazionale di coord<strong>in</strong>amento per la gestione del sistema remoto di data<br />
entry e della relativa banca dati.<br />
È stato realizzato un sito web per ciascun gruppo collaborativo, diviso <strong>in</strong> due sezioni:<br />
un'area per presentare le attività del gruppo ed un'area ad accesso riservato per la<br />
gestione dei protocolli cl<strong>in</strong>ici. Inoltre, sono stati predisposti i database elettronici,<br />
accessibili tramite web con elevati standard di sicurezza, per archiviare i dati raccolti<br />
negli studi cl<strong>in</strong>ici EpSSG-RMS <strong>2005</strong>, EpSSGNRSTS <strong>2005</strong> e SIOP-LGG 2004. Oltre 150<br />
centri cl<strong>in</strong>ici di circa 15 Paesi europei ed extra europei utilizzano correntemente il<br />
sistema.<br />
2 - SUPPORTO METODOLOGICO ED INFORMATICO NELLA PIANIFICAZIONE,<br />
ORGANIZZAZIONE E CONDUZIONE DI SPERIMENTAZIONI CLINICHE<br />
Responsabile: De Salvo Gian Luca<br />
171
Parole chiave: sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, data management<br />
L'<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di nuovi farmaci e/o tecno<strong>lo</strong>gie/procedure<br />
<strong>in</strong>novative deve essere preceduta dalla dimostrazione del <strong>lo</strong>ro reale vantaggio mediante<br />
l'impiego di studi che applich<strong>in</strong>o una metodo<strong>lo</strong>gia rigorosa. Il corretto approccio alla<br />
pianificazione, realizzazione ed analisi dei risultati di uno studio cl<strong>in</strong>ico richiede il<br />
convergere di numerose competenze non so<strong>lo</strong> mediche ma anche statistiche ed<br />
epidemio<strong>lo</strong>giche. Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica mette a<br />
disposizione competenze tecniche, metodo<strong>lo</strong>giche e strumenti operativi per tutte le fasi<br />
del<strong>lo</strong> sviluppo dei protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica e di data-management <strong>in</strong> accordo ai<br />
dettami della Buona Pratica Cl<strong>in</strong>ica. Attualmente il Servizio coord<strong>in</strong>a sperimentazioni<br />
cl<strong>in</strong>iche multicentriche nell'ambito del melanoma, delle neoplasie pediatriche e delle<br />
neoplasie dell'anziano.<br />
Nell'ambito degli studi cl<strong>in</strong>ici sul melanoma, prosegue l'arruolamento nel<strong>lo</strong> studio<br />
Mel.A., trial di fase III che valuta l'impatto di un trattamento <strong>in</strong>tensificato con<br />
Interferone ad alte dosi, e nel<strong>lo</strong> studio TRECEM sull'impatto della temozo<strong>lo</strong>mide nel<br />
prevenire le metastasi cerebrali nei pazienti <strong>in</strong> stadio avanzato. Per quanto riguarda le<br />
neoplasie pediatriche, alla f<strong>in</strong>e del <strong>2005</strong>, 166 pazienti risultavano arruolati e 90<br />
randomizzati nel<strong>lo</strong> studio SIOP-LGG 2004 sui gliomi a basso grado di malignità. A<br />
ottobre <strong>2005</strong> è <strong>in</strong>iziato l'arruolamento e la randomizzazione dei pazienti nel<strong>lo</strong> studio<br />
EpSSG RMS <strong>2005</strong> sui sarcomi pediatrici <strong>in</strong> Italia, Francia, Repubblica Ceca ed Israele.<br />
Inf<strong>in</strong>e, è proseguita la collaborazione con il gruppo TREP (Tumori Rari <strong>in</strong> Età<br />
Pediatrica) dell'AIEOP (Associazione Italiana di Emato-Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica) nella<br />
gestione della raccolta dati e nella realizzazione di un registro prospettico nazionale sui<br />
tumori rari <strong>in</strong> età pediatrica.<br />
Le attività <strong>in</strong> corso previste sono le seguenti: Prosecuzione dell'arruolamento negli<br />
studi cl<strong>in</strong>ici sul melanoma. Valutazione della tossicità nell'ambito della studio Mel.A. e<br />
relativa pubblicazione dei risultati. Attivazione di un nuovo studio cl<strong>in</strong>ico<br />
multicentrico randomizzato sul melanoma metastatico nella popolazione anziana.<br />
Attivazione del<strong>lo</strong> studio EpSSG NRSTS <strong>2005</strong>, gestione degli studi pediatrici <strong>in</strong> corso ed<br />
elaborazione dei report periodici. Analisi della casistica raccolta su particolari istotipi<br />
nell'ambito del progetto TREP e valutazione dell'esperienza f<strong>in</strong> qui acquisita.<br />
Attivazione di uno studio di fase II randomizzato nei pazienti anziani con l<strong>in</strong>fomi non<br />
Hodgk<strong>in</strong>.<br />
3 - VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA VITA NELL'AMBITO DI TRIAL CLINICI<br />
ONCOLOGICI<br />
Responsabile: Del Bianco Paola<br />
Parole chiave: qualità di vita, sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, co<strong>lo</strong>n-retto, l<strong>in</strong>fonodo<br />
sent<strong>in</strong>ella<br />
La necessità di valutare la qualità della vita (QoL) <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico deriva dalla<br />
esigenza di poter disporre di strumenti di misurazione g<strong>lo</strong>bale del<strong>lo</strong> stato di salute che<br />
rendano conto del<strong>lo</strong> stato di benessere del paziente <strong>in</strong> relazione all'impatto sia della<br />
malattia che del trattamento. L'utilità maggiore della rilevazione della QoL è<br />
riconosciuta a determ<strong>in</strong>ati studi di fase III, ed <strong>in</strong> particolare a quelli che valutano<br />
alternative terapeutiche con differenti profili di complicanze/tossicità e impatto sulla<br />
sopravvivenza dubbio o limitato, e quelli <strong>in</strong> cui vi sia una possibile differenza di<br />
sopravvivenza ma a prezzo di tossicità elevata. In questa ottica si è recentemente<br />
riscontrata una significativa tendenza a <strong>in</strong>serire la QoL come end-po<strong>in</strong>t nella<br />
valutazione dell'efficacia di nuovi trattamenti, nonché un aumento delle ricerche che<br />
hanno come oggetto di studio proprio la qualità di vita. Il Servizio Sperimentazioni<br />
Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica pianifica e gestisce protocolli di studio che hanno come endpo<strong>in</strong>t<br />
pr<strong>in</strong>cipale o secondario la valutazione della qualità di vita. In particolare, sono<br />
stati attivati uno studio randomizzato di fase III che confronta la tecnica del l<strong>in</strong>fonodo<br />
sent<strong>in</strong>ella rispetto alla l<strong>in</strong>foadenectomia standard nel carc<strong>in</strong>oma della mammella e<br />
uno studio osservazionale sull'impatto del trattamento multimodale nel cancro del<br />
retto <strong>lo</strong>calmente avanzato. A breve è prevista l'attivazione di uno studio della QoL,<br />
172
sempre nel cancro del retto, <strong>in</strong> due trial multicentrici randomizzati di fase III su diversi<br />
approcci chemioradioterapici somm<strong>in</strong>istrati prima della chirurgia.<br />
Il trial Sent<strong>in</strong>ella-GIVOM nel carc<strong>in</strong>oma mammario ha concluso l'arruolamento delle<br />
pazienti e cont<strong>in</strong>ua il previsto fol<strong>lo</strong>w up. E' stata completata l'analisi dei dati relativi<br />
alle complicanze chirurgiche e alla qualità di vita ed è <strong>in</strong> corso di stesura il lavoro<br />
scientifico da sottomettere per pubblicazione. Per quanto riguarda <strong>lo</strong> studio<br />
osservazionale nel cancro del retto (QVCR), si è concluso l'arruolamento dei pazienti.<br />
La casistica comprende 157 pazienti, arruolati <strong>in</strong> 15 centri cl<strong>in</strong>ici italiani. E' previsto il<br />
completamento dell'analisi di qualità di vita e la stesura dell'artico<strong>lo</strong> relativo alla<br />
valutazione del benessere psico<strong>lo</strong>gico delle pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario,<br />
misurato con il questionario PGWBI. Il progetto QVCR prevede il completamento del<br />
fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti arruolati per poter effettuare l'analisi f<strong>in</strong>ale e rispondere ai<br />
quesiti del<strong>lo</strong> studio. Inizierà anche la valutazione della QoL nell'ambito dei due studi<br />
randomizzati sul cancro del retto.<br />
4 - NUOVI APPROCCI METODOLOGICI NELL'ANALISI DI DATI CLINICI IN ONCOLOGIA<br />
Responsabile: Del Bianco Paola<br />
Parole chiave: sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, qualità di vita<br />
Gli studi multicentrici sono particolarmente utili nella ricerca onco<strong>lo</strong>gica poiché<br />
consentono di valutare l'efficacia della terapia <strong>in</strong> una varietà di pazienti e contesti,<br />
permettendo <strong>in</strong>oltre di studiare l'effetto dei trattamenti <strong>in</strong> quei casi <strong>in</strong> cui sarebbe<br />
difficile se non impossibile per un s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> centro arruolare il numero richiesto di<br />
pazienti. Inoltre, spesso i dati vengono raccolti <strong>in</strong> più occasioni temporali per poter<br />
esam<strong>in</strong>are nel tempo l'effetto del trattamento sulla malattia, sulla qualità di vita o su<br />
altri end-po<strong>in</strong>ts primari o secondari. La natura <strong>lo</strong>ngitud<strong>in</strong>ale e la struttura<br />
multicentrica degli studi possono causare problemi di dati mancanti non casuali e non<br />
ignorabili e di sovradispersione o correlazione delle osservazioni, <strong>in</strong>ducendo problemi<br />
di distorsione dei risultati dell'<strong>in</strong>ferenza statistica. In questo progetto l'attività si<br />
concentrerà sull'applicazione di metodo<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong>novative per l'analisi dei dati idonee ad<br />
affrontare tali problematiche.<br />
E' stata effettuata un'analisi su dati di qualità della vita, raccolti nell'ambito di un trial<br />
cl<strong>in</strong>ico multicentrico sul melanoma avanzato, utilizzando un model<strong>lo</strong> gerarchico ad<br />
equazioni simultanee. È stato preparato un lavoro scientifico che è stato accettato per<br />
pubblicazione sulla rivista Statistical Modell<strong>in</strong>g.<br />
5 - INTEGRAZIONE DI UN SOFTWARE COMMERCIALE DI GESTIONE DI DATI ANAGRAFICI,<br />
CLINICI E TECNICI DEI TRATTAMENTI RADIOTERAPICI IN UN AMBIENTE INFORMATICO<br />
PREESISTENTE CHE TRATTA I MEDESIMI DATI<br />
Responsabile: Fabbris Roberto<br />
Parole chiave: <strong>in</strong>formatica, gestione dati, radioterapia, imag<strong>in</strong>g<br />
Nel corso degli anni il Servizio di Fisica Sanitaria si è dotato di vari pacchetti software<br />
per la determ<strong>in</strong>azione dei parametri del trattamento radioterapico, la <strong>lo</strong>ro verifica,<br />
l'archiviazione e l'<strong>in</strong>terscambio con le diverse apparecchiature situate nella U.O. di<br />
Radioterapia, come la TAC e il simulatore virtuale, il taglia sagome automatico, il<br />
collimatore multilamellare. Tale software, <strong>in</strong> parte acquistato da ditte specializzate e <strong>in</strong><br />
parte sviluppato <strong>in</strong> casa, è disponibile nella <strong>in</strong>tranet dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto e<br />
costituisce il complesso e articolato ambiente <strong>in</strong>formatico del Servizio di Fisica<br />
Sanitaria. Tra qualche mese la U.O. di Radioterapia si doterà di un software<br />
<strong>in</strong>formatico commerciale di gestione di dati anagrafici, cl<strong>in</strong>ici e tecnici di trattamento<br />
(LANTIS) che dovrà necessariamente col<strong>lo</strong>quiare tramite la <strong>in</strong>tranet con il software del<br />
Servizio di Fisica Sanitaria. Questo progetto si prefigge <strong>lo</strong> scopo di <strong>in</strong>tegrare tale<br />
software nell'ambiente <strong>in</strong>formatico del Servizio di Fisica Sanitaria mediante: a)<br />
def<strong>in</strong>izione e realizzazione di <strong>in</strong>terfacce tra i vari sistemi <strong>in</strong>formativi che permettano il<br />
flusso dei dati e la <strong>lo</strong>ro disponibilità <strong>in</strong> tempo reale; b) verifica della corretta<br />
trasmissione dei dati, anche nel caso <strong>in</strong> cui la trasmissione avvenga tramite software<br />
fornito da ditte esterne. Dopo l'<strong>in</strong>stallazione del software da parte della ditta fornitrice,<br />
si procederà a: 1. verifica della corretta trasmissione da e verso LANTIS tramite<br />
173
software acquisiti da ditte esterne; 2. acquisizione delle <strong>in</strong>formazioni sulle modalità di<br />
<strong>in</strong>put ed output del LANTIS; 3. produzione di software per la trasmissione da e verso<br />
LANTIS; 4. verifica del corretto funzionamento del software home-made.<br />
6 - USO DELLE RETI NEURALI APPLICATI A PARAMETRI ISTOLOGICI E MOLECOLARI PER<br />
LA PREDIZIONE DELLO STATO LINFONODALE NEI PAZIENTI CON MELANOMA<br />
CUTANEO<br />
Responsabile: Rossi Car<strong>lo</strong> Riccardo<br />
Parole chiave: melanoma, l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella, <strong>in</strong>formatica, cellule tumorali circolanti<br />
Lo scopo di questo studio è quel<strong>lo</strong> di valutare l'efficienza di una tecnica biostatistica<br />
avanzata (support vector mach<strong>in</strong>e, SVM) nel predire la presenza di cellule tumorali nei<br />
l<strong>in</strong>fonodi sent<strong>in</strong>ella prelevati dai pazienti affetti da melanoma cutaneo. Secondo le<br />
attuali <strong>in</strong>dicazioni so<strong>lo</strong> il 20% dei casi risulta positivo, e qu<strong>in</strong>di l'80% delle biopsie<br />
potrebbero essere teoricamente evitate, riducendo costi e morbilità associati a questa<br />
procedura chirurgica. I casi saranno raccolti sia dal database della Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica<br />
Generale II dell'Università di Padova che da centri italiani ed esteri (<strong>in</strong> particolare il<br />
Sidney Melanoma Unit, Sidney, Australia). Il SVM sarà "addestrato" a riconoscere <strong>lo</strong><br />
status l<strong>in</strong>fonodale (metastatico vs libero da malattia) con i dati antropometrici dei<br />
pazienti arruolati e con i dati isto<strong>lo</strong>gici dei tumori primitivi (n=800). La correttezza<br />
della predizione sarà <strong>in</strong>vece testata <strong>in</strong> un gruppo totalmente <strong>in</strong>dipendente (n=800).<br />
7 - DIGITALIZZAZIONE DELLA BANCA DATI DEI PAZIENTI CON CANCRO DELL'ESOFAGO<br />
E DEL CARDIAS (4500 CASI) AFFERENTI AL CENTRO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE<br />
DELLA REGIONE DEL VENETO PER LE MALATTIE DELL'ESOFAGO<br />
Responsabile: Ancona Ermanno<br />
Parole chiave: esofago, <strong>in</strong>formatica<br />
Dal 1980 tutti i pazienti ricoverati presso il nostro Centro per carc<strong>in</strong>oma dell'esofago e<br />
della giunzione esofagogastrica sono stati <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> un data form prospettico che<br />
viene aggiornato regolarmente <strong>in</strong>serendo i nuovi fol<strong>lo</strong>w-up. Tale archivio, che<br />
comprende oltre 4500 pazienti, è una delle casistiche più consistenti a livel<strong>lo</strong><br />
mondiale. Il progetto proposto prevede la digitalizzazione di tutti i dati <strong>in</strong> modo da<br />
ottenere un database per l'elaborazione dei dati cl<strong>in</strong>ici ed epidemio<strong>lo</strong>gici a scopo<br />
scientifico.<br />
Abbiamo valutato i risultati ottenuti <strong>in</strong> oltre 2000 pazienti consecutivi operati per<br />
cancro dell’esofago toracico e del cardias dal 1980 al 2004. Abbiamo suddiviso i<br />
pazienti <strong>in</strong> base al periodo <strong>in</strong> cui sono stati operati: Gruppo A dal 1980 al 1987 (817<br />
pazienti), Gruppo B dal 1988 al 1995 (665 pazienti), Gruppo C dal 1996 al 2004 (532<br />
pazienti).<br />
377 pazienti (19%) sono stati sottoposti a chemio+radioterapia neoadiuvante (Gruppo<br />
A 5.5%, Gruppo B 25%, Gruppo C 31%; p
cambiata significativamente nei tre periodi del<strong>lo</strong> studio: Gruppo A 44% (361/817),<br />
Gruppo B 45% (297/665), Gruppo C 42% (224/532). Tuttavia, le complicanze postoperatorie<br />
fatali sono state ridotte significativamente (p
L<strong>in</strong>ea di ricerca 10<br />
Integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari e<br />
valutazione della qualità di vita e delle cure<br />
L'<strong>in</strong>tegrazione dei servizi ospedalieri di ricovero e cura con un percorso di assistenza<br />
cont<strong>in</strong>ua domiciliare sul territorio apppare oggi un requisito irr<strong>in</strong>unciabile di un<br />
approccio olistico alla malattia neoplastica. Tale schema prevede l'<strong>in</strong>tegrazione di<br />
strutture quali hospice con l'assistenza domiciliare e la palliazione capillare del do<strong>lo</strong>re.<br />
Una particolare attenzione è da sempre viva nell'Istituto sul problema dei costi<br />
<strong>in</strong>gravescenti della terapia anti-neoplastica, nell'era dei farmaci bio<strong>lo</strong>gici e<br />
"<strong>in</strong>telligenti". L'attenzione per la farmacoeconomia si <strong>in</strong>tereseca necessariamente con<br />
l'<strong>in</strong>teresse per le caratteristiche bio<strong>lo</strong>giche del paziente e del suo tumore, nella<br />
coscienza che tali proprietà possono condizionare la suscettibilità al beneficio di molti<br />
agenti terapeutici di nuova generazione. In questo senso, l'Istituto è perfettamente<br />
attrezzato per la genotipizzazione del paziente e della neoplasia, grazie alla<br />
disponibilità delle piattaforme di genomica funzionale Affimetrix e Agilent.<br />
Farmacoeconomia e farmacogenomica si <strong>in</strong>trecciano qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> maniera stretta per<br />
garantire ai s<strong>in</strong>goli pazienti il massimo del beneficio e il m<strong>in</strong>imo della spesa, col<br />
m<strong>in</strong>imo grado di effetti collaterali possibili.<br />
1 - ATTIVAZIONE DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE DI ESPOSIZIONE A FARMACI<br />
ANTIBLASTICI E RADIAZIONI IONIZZANTI<br />
Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />
Parole chiave: Inqu<strong>in</strong>amento, monitoraggio, agenti tossici, radiazioni ionizzanti<br />
La nascita dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico farà ampliare il bac<strong>in</strong>o di utenza con l'<strong>in</strong>cremento<br />
dell'uso dei farmaci antiblastici e delle prestazioni di Radioterapia. Al<strong>lo</strong> scopo di<br />
garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori, si ritiene necessario, nel rispetto<br />
delle normative vigenti, attuare periodicamente il monitoraggio dell'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento degli<br />
ambienti di cura e di lavoro<br />
2 - GESTIONE DEGLI EVENTI AVVERSI DA INFUSIONE<br />
Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />
Parole chiave: farmaci antiblastici, eventi avversi, chemioterapia<br />
La nascita dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico farà ampliare il bac<strong>in</strong>o di utenza con l'<strong>in</strong>cremento di<br />
attività e dell'uso dei farmaci antiblastici. Le l<strong>in</strong>ee guida verranno elaborate dagli<br />
<strong>in</strong>fermieri dei Day-Hospital e degenze onco<strong>lo</strong>giche con la collaborazione dei Medici e<br />
del Servizio Interaziendale dell'assistenza.<br />
3 - SVILUPPO DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE CONDIVISO CON L'EQUIPE<br />
TERRITORIALE PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ DELLE CURE DEI PAZIENTI<br />
ONCOLOGICI A DOMICILIO<br />
Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />
Parole chiave: palliazione, terapia domiciliare, distretto socio-sanitario, gestione<br />
pazienti<br />
L'obiettivo del progetto è quel<strong>lo</strong> di co<strong>in</strong>volgere i Medici di Medic<strong>in</strong>a Generale e gli<br />
Infermieri dell'Assistenza Domiciliare al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>tegrare le competenze e costruire<br />
percorsi assistenziali per garantire la cont<strong>in</strong>uità delle cure. Nella prima fase saranno<br />
programmati degli <strong>in</strong>contri con Medici di Medic<strong>in</strong>a Generale ed Infermieri;<br />
successivamente verrà def<strong>in</strong>ito un gruppo di lavoro per elaborare i percorsi<br />
assistenziali.<br />
4 - STUDIO SPONTANEO RETROSPETTIVO OSSERVAZIONALE RELATIVO AI COSTI DEL<br />
TRATTAMENTO IN PRIMA LINEA DEL CARCINOMA COLORETTALE METASTATICO<br />
Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />
176
Parole chiave: Farmacoeconomia, chemioterapia, co<strong>lo</strong>n-retto, metastasi<br />
Questo studio si propone l'obiettivo di valutare i costi dei s<strong>in</strong>goli trattamenti<br />
usualmente utilizzati <strong>in</strong> I l<strong>in</strong>ea nei pazienti di qualsiasi età, <strong>in</strong> buone condizioni<br />
generali e <strong>in</strong> condizioni generali più scadute, di valutare i costi correlati alle tossicità o<br />
ad altri problemi connessi con la pato<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong> atto (trombosi, gestione del do<strong>lo</strong>re,<br />
decl<strong>in</strong>o delle condizioni generali, altro) e di creare, sulla base di questi risultati,<br />
un'<strong>in</strong>dicazione per il miglior approccio al m<strong>in</strong>or costo per la gestione del paziente<br />
metastatico affetto da carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n.<br />
177
Attività Formative<br />
179
Eventi Formativi<br />
Attività di formazione<br />
Il personale dell’Istituto ha partecipato a n° 13 stages formativi <strong>in</strong> Centri prestigiosi<br />
per un totale di n° 17 partecipanti, per una durata complessiva di 1226 giorni di<br />
formazione.<br />
Il personale di altro Istituto ha partecipato a n° 4 stages formativi organizzati dal<br />
nostro Istituto per un totale di n° 4 partecipanti, per una durata complessiva di 559<br />
giorni di formazione.<br />
L’istituto ha organizzato eventi formativi per un totale di 460 crediti ECM, ai quali<br />
hanno partecipato n° 3255 partecipanti per una durata complessiva di 113 giorni di<br />
formazione.<br />
N° 34 partecipanti a Master o Dottorati cosponsorizzati dall’IRCCS <strong>in</strong> discipl<strong>in</strong>e<br />
pert<strong>in</strong>enti il riconoscimento.<br />
Nel 2006 l’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto ha svolto:<br />
- 18 eventi formativi per operatori sanitari quali medici, tecnici sanitari di laboratorio<br />
biomedico, tecnico sanitario di radio<strong>lo</strong>gia medica, <strong>in</strong>fermieri assistenti sanitari e<br />
ostetriche;<br />
- 1 progetto formativo aziendale (PFA) per medici;<br />
- attività di <strong>in</strong>formazione e divulgazione su temi di onco<strong>lo</strong>gia: <strong>in</strong>contri <strong>in</strong>formativi per il<br />
pubblico laico con esperti del settore, (<strong>in</strong> collaborazione con l’Istituto Nazionale<br />
Tumori, Milano).<br />
L’accreditamento da parte del M<strong>in</strong>istero della Salute secondo il programma di<br />
Educazione Cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a (ECM) di tutti gli eventi formativi / PFA è stato<br />
gestito dall’Ufficio Formazione e Comunicazione dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto come<br />
provider ECM istituzionale (provider n. 57) per un totale di 225 crediti formativi<br />
(rapporto 11,84 crediti per evento).<br />
La formazione offerta (si vedano elenco e descrizione s<strong>in</strong>tetica di seguito riportate) è<br />
stata fornita <strong>in</strong> sede e, tranne per 1 evento, ad iscrizione gratuita. Gli eventi sono stati<br />
realizzati <strong>in</strong> collaborazione con altre istituzioni ed enti mirati: oltre all’Azienda<br />
Ospedaliera di Padova, l’Università di Padova, altre strutture ospedaliere venete ed<br />
extra regionali, società scientifiche regionali e nazionali.<br />
Gli <strong>in</strong>contri sono stati diffusi attraverso <strong>in</strong>viti cartacei, email e web site con possibilità<br />
di iscrizione onl<strong>in</strong>e.<br />
Il gradimento, verificato con schede m<strong>in</strong>isteriali, e l’affluenza sono risultati buoni, con<br />
824 partecipanti registrati. Ad eccezione di quelli non accreditati, gli eventi avevano un<br />
numero programmato di partecipanti. Il bac<strong>in</strong>o d’affluenza di questi è geograficamente<br />
tracciabile nell’area triveneta, con apertura all’ambito nazionale.<br />
I relatori, scelti dai Responsabili <strong>Scientific</strong>i e approvati dai vertici istituzionali, sono di<br />
provenienza prevalentemente nazionale.<br />
<strong>2005</strong><br />
Tito<strong>lo</strong><br />
47° Congresso Nazionale della Società Italiana di<br />
Cancero<strong>lo</strong>gia<br />
Descrizione<br />
Corso per medici onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />
Crediti ECM 14<br />
Numero partecipanti 350<br />
181
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
4th Jo<strong>in</strong>t Meet<strong>in</strong>g On Hepatobiliary And Pancreatic<br />
Surgery<br />
Descrizione<br />
Meet<strong>in</strong>g congiunto Treviso – Padova – New York – Parigi sulla<br />
chirurgia dei tumori epatobilio pancreatici casi cl<strong>in</strong>ici<br />
particolari, letture magistrali).<br />
Crediti ECM 8<br />
Numero partecipanti 400<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Carc<strong>in</strong>oma Co<strong>lo</strong>rettale: Dal Rischio Genetico Ai<br />
Trattamenti Integrati<br />
Descrizione<br />
Corso per medici<br />
Crediti ECM 7<br />
Numero partecipanti 96<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Convegno Del Gruppo Italiano Di Screen<strong>in</strong>g<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 117<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 15<br />
Numero partecipanti 33<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 7<br />
Numero partecipanti 25<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 20<br />
Numero partecipanti 27<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Co<strong>lo</strong>rettale (Giscor)<br />
Convegno perMedico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />
Tecnico sanitario laboratorio biomedico<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Corso D'<strong>in</strong>troduzione Agli Screen<strong>in</strong>g Onco<strong>lo</strong>gici<br />
Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Corso D'<strong>in</strong>troduzione Al<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Cito<strong>lo</strong>gico<br />
Corso per Assistente sanitario Infermiere Ostetrica/o Tecnico<br />
sanitario laboratorio biomedico<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Corso Di Addestramento Per Radio<strong>lo</strong>gi Di Screen<strong>in</strong>g<br />
Mammografico<br />
Corso per Medico chirurgo<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong> Corso Di Comunicazione Inglese-Italiano-Inglese /<br />
Advanced Conversational<br />
Descrizione<br />
Progetto formativo aziendale per medici - <strong>in</strong>glese scientifico <strong>in</strong><br />
ambito onco<strong>lo</strong>gico con utilizzo <strong>in</strong> settori diversi<br />
Crediti ECM 29<br />
Numero partecipanti 12<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 18<br />
Certificatore<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Corso Di Introduzione Al<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Mammografico<br />
Corso per Infermiere Tecnico sanitario di radio<strong>lo</strong>gia medica,<br />
182
Assistente sanitario<br />
Crediti ECM 7<br />
Numero partecipanti 51<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso Di Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica<br />
Descrizione<br />
Corso per medici e <strong>in</strong>fermieri<br />
Crediti ECM 31<br />
Numero partecipanti 16<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Conferenza Dei Team Nutrizionali Del Veneto.<br />
Descrizione<br />
Convegno di coord<strong>in</strong>amento dei team nutrizionali (nutrizione<br />
artificiale) della Regione del Veneto<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 90<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
Regione<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso IHE<br />
Descrizione<br />
Corso su <strong>in</strong>tegrazione di diversi sistemi <strong>in</strong>formativi<br />
ospedalieri, non so<strong>lo</strong> nella gestione delle immag<strong>in</strong>i, ma anche<br />
nel<strong>lo</strong> scambio di dati anagrafici e cl<strong>in</strong>ici.<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 100<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso Di Chirurgia Uro<strong>lo</strong>gica In Diretta<br />
Descrizione<br />
Corso rivolto a: Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi<br />
Crediti ECM 22<br />
Numero partecipanti 60<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 5<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso Pratico Di CT Plann<strong>in</strong>g Nei L<strong>in</strong>fomi<br />
Extranodali.3:Mediast<strong>in</strong>o E Tiroide<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 11<br />
Numero partecipanti 30<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso Sulla Biopsia Prostatica<br />
Descrizione<br />
Corso rivolto a: Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi ed Anatomo pato<strong>lo</strong>gi<br />
Crediti ECM 27<br />
Numero partecipanti 90<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 6<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Diagnosis And Strategies For Management Of<br />
Infectious Complications After Stem Cell<br />
Transplantation<br />
Descrizione<br />
Corso per medici<br />
Crediti ECM 17<br />
Numero partecipanti 20<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Future Trends In The Treatment Of Bra<strong>in</strong> Tumors<br />
Descrizione<br />
Corso per medici e <strong>in</strong>fermieri – onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />
183
Crediti ECM 10<br />
Numero partecipanti 234<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Gestione Del Paziente Onco<strong>lo</strong>gico<br />
Descrizione<br />
Medico chirurgo Farmacista Psico<strong>lo</strong>go Infermiere<br />
Crediti ECM 32<br />
Numero partecipanti 33<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 17<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Giornata Di Aggiornamento Sulle Applicazioni Cl<strong>in</strong>iche<br />
Della Pet Nel Carc<strong>in</strong>oma Della Tiroide<br />
Descrizione<br />
Corso per medici<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 32<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Il Malato Di Rischio Genetico In Onco<strong>lo</strong>gia: Un<br />
Approccio G<strong>lo</strong>bale<br />
Descrizione<br />
Corso per medici e psico<strong>lo</strong>gi<br />
Crediti ECM 5<br />
Numero partecipanti 130<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Il Reflusso Gastro Esofageo: Dalla Pirosi<br />
All'adenocarc<strong>in</strong>oma<br />
Descrizione<br />
Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />
Crediti ECM 7<br />
Numero partecipanti 64<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Inquadramento Morfo<strong>lo</strong>gico E Molecolare Dei Tumori<br />
Della Tiroide<br />
Descrizione<br />
Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 120<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
IPB E Carc<strong>in</strong>oma Prostatico: Diagnosi Precoce,<br />
Prevenzione E Trattamento Nel Lungo Term<strong>in</strong>e<br />
Descrizione<br />
Corso rivolto a Medici di Medic<strong>in</strong>a Generale – Area di<br />
Padova<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 34<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
L'allestimento Centralizzato Delle Terapie<br />
Onco<strong>lo</strong>giche (Ediz. 0)<br />
Descrizione<br />
Corso per <strong>in</strong>fermieri e tecnici sanitari di laboratorio biomedico<br />
Crediti ECM 9<br />
Numero partecipanti 25<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
L'allestimento Centralizzato Delle Terapie<br />
Onco<strong>lo</strong>giche (Ediz. 1)<br />
184
Descrizione<br />
Corso per <strong>in</strong>fermieri e tecnici sanitari di laboratorio biomedico<br />
Crediti ECM 9<br />
Numero partecipanti 29<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
L'allestimento Centralizzato Delle Terapie<br />
Onco<strong>lo</strong>giche (Ediz. 2)<br />
Descrizione<br />
Corso per <strong>in</strong>fermieri e tecnici sanitari di laboratorio biomedico<br />
Crediti ECM 9<br />
Numero partecipanti 30<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La Complessità Della Comunicazione Della Diagnosi Al<br />
Malato Onco<strong>lo</strong>gico<br />
Descrizione<br />
Corso per psico<strong>lo</strong>gi, <strong>in</strong>fermieri e medici<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 200<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La Comunicazione Tra Ostetriche E Utenti Nel<strong>lo</strong><br />
Screen<strong>in</strong>g Cito<strong>lo</strong>gico<br />
Descrizione<br />
Corso per ostetriche<br />
Crediti ECM 14<br />
Numero partecipanti 19<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La Gestione Del Gruppo Di Lavoro<br />
Descrizione<br />
Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />
Crediti ECM 18<br />
Numero partecipanti 18<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Melanoma Oggi E Domani<br />
Descrizione<br />
Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 64<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Malattie Da Sovraccarico Marziale: Dalla Biochimica<br />
Alla Genetica<br />
Descrizione<br />
Emocromatosi quale fattore di rischio al<strong>lo</strong> sviluppo<br />
dell'epatocarc<strong>in</strong>oma<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 114<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 4<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Nuove Prospettive Nella Terapia Del Carc<strong>in</strong>oma<br />
Prostatico Ormonorefrattario<br />
Descrizione<br />
Corso per medici<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 23<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Progettare Il Cambiamento<br />
Descrizione<br />
Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />
Crediti ECM 25<br />
185
Numero partecipanti 18<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Co<strong>lo</strong>rettale<br />
Descrizione<br />
Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />
Tecnico sanitario laboratorio biomedico<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 55<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Ruo<strong>lo</strong> Del Papil<strong>lo</strong>mavirus Umano Nel Carc<strong>in</strong>oma Della<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 5<br />
Numero partecipanti 90<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 39<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Cervice Uter<strong>in</strong>a<br />
Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />
Ostetrica/o Tecnico sanitario laboratorio biomedico<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Radioterapia Dei Tumori Gastroenterici<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Simulazione Virtuale In Radioterapia<br />
Giornata di studio su aspetti teorici e pratici della<br />
Simulazione Virtuale rivolta ai Fisici dei Servizi di Fisica<br />
Sanitaria<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Strategie Ottimali Per La Gestione Multidiscipl<strong>in</strong>are<br />
Del Carc<strong>in</strong>oma Della Prostata<br />
Descrizione<br />
Corso rivolto a Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi<br />
Crediti ECM 5<br />
Numero partecipanti 12<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Tumori Solidi Pediatrici<br />
Descrizione<br />
Corso d'aggiornamento oncoemato<strong>lo</strong>gia pediatrica<br />
Crediti ECM 12<br />
Numero partecipanti 80<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Urostage<br />
Descrizione<br />
Corso rivolto a Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 8<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 6<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Workshop Sulle Neoplasie Dell'esofago<br />
Descrizione<br />
Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 67<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
186
Certificatore<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 9<br />
Numero partecipanti 150<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
“Ten Years Of Gemcitab<strong>in</strong>e In The Treatment Of Solid<br />
Tumors”<br />
Onco<strong>lo</strong>gi<br />
2006<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Farmacoeconomia Nella Gestione Del Malato<br />
Onco<strong>lo</strong>gico<br />
Descrizione<br />
Corso aperto a tutti gli operatori <strong>in</strong>teressati<br />
Crediti ECM<br />
[Non Accreditato]<br />
Numero partecipanti 100<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Melanoma: Questioni Aperte<br />
Descrizione<br />
Corso per medico chirurgo<br />
Crediti ECM 8<br />
Numero partecipanti 40<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La Relazione Tra Operatori Sanitari E Paziente (Pfa)<br />
Descrizione<br />
Corso per medico, <strong>in</strong>fermiere, tsrm<br />
Crediti ECM 10<br />
Numero partecipanti 19<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 13 (Dal 14 Aprile Al 15 Dicembre)<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Tumore Al Seno, Riduzione Del Rischio Familiare<br />
Attraverso La Dieta<br />
Descrizione<br />
Corso per <strong>in</strong>teressati<br />
Crediti ECM<br />
[Non Accreditato]<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1 (24 Luglio)<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Allestimento Centralizzato Delle Terapie Onco<strong>lo</strong>giche<br />
Descrizione<br />
Corso per Tecnico di Laboratorio, Infermiere<br />
Crediti ECM<br />
8 per Tecnico di Laboratorio, 6 per Infermiere<br />
Numero partecipanti 28<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1 (14 Settembre)<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Organizzazione Dell’allestimento Delle Terapie<br />
Onco<strong>lo</strong>giche: Conoscere Per Agire<br />
Descrizione<br />
Corso per farmacista, medico onco<strong>lo</strong>go<br />
Crediti ECM<br />
13 medico onco<strong>lo</strong>go e farmacista<br />
Numero partecipanti 14<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2 (15 settembre, 13 ottobre)<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso Teorico Pratico Microdissezione Laser:<br />
Tecno<strong>lo</strong>gia E Applicazioni<br />
Descrizione<br />
Corso per Medico Bio<strong>lo</strong>go<br />
Crediti ECM<br />
6 Prima Giornata, 10 Seconda Giornata<br />
Numero partecipanti 23<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2 (21, 22 Settembre)<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Giornata Di Aggiornamento Sulla Chirurgia Del<br />
187
Carc<strong>in</strong>oma Della Tiroide<br />
Descrizione<br />
Corso per Medico Chirurgo, Infermiere<br />
Crediti ECM<br />
4 Per Medico, Manca Per Infermieri<br />
Numero partecipanti 52<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1 (6 Ottobre)<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso Di Aggiornamento Attualità In Tema di L<strong>in</strong>fomi<br />
Descrizione<br />
Corso Per Medico Chirurgo<br />
Crediti ECM<br />
6 Per Medico<br />
Numero partecipanti 22<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1 (27 Ottobre)<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Carc<strong>in</strong>oma Del Pancreas: Management Attuale E Nuove<br />
Prospettive Diagnostiche E Terapeutiche<br />
Descrizione<br />
Corso Per Medico, Bio<strong>lo</strong>go<br />
Crediti ECM<br />
2 Per Medico E Bio<strong>lo</strong>go<br />
Numero partecipanti 12<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1 (3 Novembre)<br />
Certificatore<br />
Regione<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Nuove L<strong>in</strong>ee Guida Per Il Fol<strong>lo</strong>w Up Del Carc<strong>in</strong>oma<br />
Mammario<br />
Descrizione<br />
Corso Aperto A Tutti Gli Operatori<br />
Crediti ECM<br />
2 Per Medico E Bio<strong>lo</strong>go<br />
Numero partecipanti 37<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1 (14 Dic)<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso D’<strong>in</strong>troduzione Al<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Mammografico<br />
Descrizione<br />
Corso Per Tsrm, Infermieri, Asv<br />
Crediti ECM 7, 7, 8<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Gruppo Pato<strong>lo</strong>gi Screen<strong>in</strong>g Mammografico: Presentaz<br />
L<strong>in</strong>ee Guida Nazionali<br />
Descrizione<br />
Corso Per Pato<strong>lo</strong>gi/Bio<strong>lo</strong>gi<br />
Crediti ECM 5<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
La Qualità Della Diagnosi E Del Trattamento<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Chirurgico Del Carc<strong>in</strong>oma Della Mammella Nei<br />
Programmi Del<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Mammografico Del Veneto<br />
Descrizione<br />
Corso Per Medici<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Gruppo Pato<strong>lo</strong>gi Screen<strong>in</strong>g Mammografico: Programma<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Regionale Di Control<strong>lo</strong> Della Qualità Della Diagnosi<br />
Cito-Isto<strong>lo</strong>gica<br />
Descrizione<br />
Corso Per Pato<strong>lo</strong>gi/Bio<strong>lo</strong>gi<br />
Crediti ECM 7<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La Comunicazione Telefonica Negli Screen<strong>in</strong>g<br />
Onco<strong>lo</strong>gici<br />
188
Descrizione<br />
Corso Per Asv, Ip<br />
Crediti ECM 18, 13<br />
Numero partecipanti 20<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Co<strong>lo</strong>rettale<br />
Descrizione<br />
Asv, Ip, Tslb, Medici<br />
Crediti ECM 4, 4, 4, 4<br />
Numero partecipanti 60<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
M<strong>in</strong>istero<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Mammografico<br />
Descrizione<br />
Corso Per Asv, Ip, Tsrm, Medici<br />
Crediti ECM 4, 4, 4, 4, 4<br />
Numero partecipanti 60<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
Regione<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Cito<strong>lo</strong>gico<br />
Descrizione<br />
Corso Per Ostetriche, Tslb, Ip, As, Personale Amm<strong>in</strong>istrativo<br />
Crediti ECM 4, 4, 4, 4<br />
Numero partecipanti 40<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Certificatore<br />
Regione<br />
<strong>2007</strong><br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Allestimento centralizzato delle terapie onco<strong>lo</strong>giche:<br />
Aggiornamento nelle tecniche ed organizzazione<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 8<br />
Numero partecipanti 30<br />
Durata <strong>in</strong> giorni<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Attualita’ e prospettive nel trattamento adiuvante del<br />
carc<strong>in</strong>oma mammario nella donna anziana<br />
Descrizione Evento formativo n VEN-FOR 11612<br />
Crediti ECM 5<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Bioetica cl<strong>in</strong>ica corso avanzato<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 10<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 22<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Carc<strong>in</strong>oma del retto: standard cl<strong>in</strong>ici e fattori<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Descrizione<br />
predittivi di risposta<br />
Miglioramento delle conoscenze e delle competenze<br />
professionali per le pr<strong>in</strong>cipali cause di malattia, con<br />
particolare riferimento alle pato<strong>lo</strong>gie cardiovascolari,<br />
neoplastiche e geriatriche<br />
Carc<strong>in</strong>oma differenziato della Tiroide – Diagnosi e<br />
trattamento delle recidive non iodofissanti<br />
Miglioramento delle conoscenze e delle competenze<br />
professionali per le pr<strong>in</strong>cipali cause di malattia, con<br />
189
particolare riferimento alle pato<strong>lo</strong>gie cardiovascolari,<br />
neoplastiche e geriatriche<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 120<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Convegno Nazionale GISMa<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 8<br />
Numero partecipanti 161<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso CAD per Radio<strong>lo</strong>gi<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 3<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Corso di aggiornamento per TSRM<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 28<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Emergenza ospedaliera: Utilizzo del defibrillatore<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 16<br />
Numero partecipanti 16<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Emergergenza Intraospedaliera<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 24<br />
Numero partecipanti 48<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
I carc<strong>in</strong>omi di <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> nel<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g<br />
mammografico - Epidemio<strong>lo</strong>gia e revisione di casistica<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 7<br />
Numero partecipanti 17<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Il carc<strong>in</strong>oma ovarico nel Veneto. Relazione outcome di<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 200<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Internet <strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 16<br />
Numero partecipanti 16<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 8<br />
pazienti operate e chemiotrattate<br />
Il simposio permette un <strong>in</strong>contro di analisi del<strong>lo</strong> stato dell’arte<br />
della cura della neoplasia ovarica nel Veneto, soprattutto <strong>in</strong><br />
un’ottica di risultati e costi.Saranno forniti i primi dati sulle<br />
ospedalizzazioni per questa neoplasia nel Veneto. L'obiettivo è<br />
su costi ed efficacia (v. anche ospedalizzazioni) della<br />
chemioterapia <strong>in</strong> questa neoplasia che data la peculiarità si<br />
presta bene a valutazione onco<strong>lo</strong>gica regionale per arrivare a<br />
strategie di farmacoeconomia basate sull’approccio<br />
multidiscipl<strong>in</strong>are<br />
190
Tito<strong>lo</strong><br />
La comunicazione tra prelevatori e utenti nel<strong>lo</strong><br />
screen<strong>in</strong>g cito<strong>lo</strong>gico<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 18<br />
Numero partecipanti 16<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La documentazione <strong>in</strong>formatica e la responsabilità <strong>in</strong><br />
SO<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 12<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La gestione dei dispositivi <strong>in</strong>travascolari periferici e<br />
centrali nel paziente adulto<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 9<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La gestione della terapia farmaco<strong>lo</strong>gica<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 17<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La procreazione medicalmente assistita dopo neoplasia<br />
La fertilità dopo una neoplasia è diventata un argomento<br />
attuale da quando la migliorata potenzialità delle terapie<br />
onco<strong>lo</strong>giche ha di fatto <strong>in</strong>grandito di molto il numero delle<br />
guarigioni dopo neoplasie giovanili. Poiché la conservazione<br />
dei gameti maschili è già una realtà consolidata, si vogliono<br />
Descrizione<br />
creare le condizioni per un’ana<strong>lo</strong>ga possibilità anche per i<br />
gameti femm<strong>in</strong>ili, fatto che riserva attualmente più difficoltà<br />
tecniche, anche se ci sono già esperienze molto confortanti. Il<br />
corso mira a fare acquisire ai discenti le più recenti<br />
conoscenze affrontando la tematica con un ampio spettro di<br />
visuali.<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 300<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La ricerca bibliografica su pubmed<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 16<br />
Numero partecipanti 16<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 7<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
La terapia di supporto <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia. Il trattamento<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 30<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
dell’anemia<br />
Nei reparti di Onco<strong>lo</strong>gia medica gli <strong>in</strong>fermieri professionali<br />
gestiscono quotidianamente problemi complessi correlati con<br />
l’assistenza al paziente neoplastico. In una visione moderna,<br />
l’<strong>in</strong>fermiere <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia è parte fondamentale nel team: da<br />
una parte, la stretta vic<strong>in</strong>anza con il paziente e i suoi bisogni<br />
comportano problematiche nuove, ad esempio la<br />
collaborazione negli aspetti di comunicazione ed educazione<br />
alla salute.<br />
191
Tito<strong>lo</strong><br />
L’umanizzazione delle cure <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia. Specificità<br />
degli <strong>in</strong>terventi<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 200<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
L'umanizzazione nei servizi socio sanitari<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 150<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Non so<strong>lo</strong> MEN: novità <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia endocr<strong>in</strong>a.<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 70<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Nuove acquisizioni sul carc<strong>in</strong>oma mammario - aspetti<br />
<strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>ari<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 90<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Percorso terapeutico nel NSCLC<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 35<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Oggi il trattamento dei tumori polmonari non a piccole cellule<br />
(NSCLC) <strong>in</strong> stadio avanzato si arricchisce di una nuova<br />
opzione terapeutica caratterizzata dai farmaci cosiddetti a<br />
bersaglio molecolare. La disponibilità di queste nuove armi<br />
terapeutiche va ad aggiungersi ad una serie di agenti<br />
chemioterapici di più vecchia generazione (che hanno<br />
costituito <strong>in</strong> questi anni il fondamento della terapia<br />
antitumorale del tumore del polmone non microcitoma)<br />
rendendo per il cl<strong>in</strong>ico, nel<strong>lo</strong> stesso tempo, più ampia ma<br />
anche più complessa la scelta terapeutica. Obiettivo di questo<br />
<strong>in</strong>contro educazionale è quel<strong>lo</strong> di facilitare l’adozione nella<br />
pratica cl<strong>in</strong>ica di questi nuovi agenti antitumorali sulla base<br />
delle evidenze ad oggi disponibili stimolando <strong>lo</strong>giche razionali<br />
di scelta delle possibili l<strong>in</strong>ee di trattamento attraverso la<br />
condivisione di un possibile percorso terapeutico ragionato.<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Prevenzione e cura dei danni da radioterapia alla cute e<br />
alle parti molli<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 120<br />
Durata <strong>in</strong> giorni<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Riunione annuale screen<strong>in</strong>g cito<strong>lo</strong>gico<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 150<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Riunione annuale screen<strong>in</strong>g co<strong>lo</strong>rettale<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 4<br />
192
Numero partecipanti 95<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Riunione annuale screen<strong>in</strong>g mammografico<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 4<br />
Numero partecipanti 109<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Ruo<strong>lo</strong> del farmacista nella prevenzione dei tumori<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
femm<strong>in</strong>ili più diffusi<br />
L’<strong>in</strong>contro mira al tema della prevenzione del cancro della<br />
mammella e sopratutto ad attivare attraverso i consigli del<br />
Farmacista i sistemi per una diagnosi precoceIl carattere degli<br />
Descrizione<br />
<strong>in</strong>terventi, anche <strong>in</strong>terattivi, mirano al<strong>lo</strong> sviluppo delle<br />
conoscenze del farmacista sia dal punto di vista culturale che<br />
professionale.<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 70<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Ruo<strong>lo</strong> del farmacista nelle pato<strong>lo</strong>gie onco<strong>lo</strong>giche<br />
Il Farmacista deve essere aggiornato sulle pr<strong>in</strong>cipali pato<strong>lo</strong>gie<br />
onco<strong>lo</strong>giche, per conoscere <strong>in</strong> maniera più approfondita le<br />
metodo<strong>lo</strong>gie d'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e diagnostica e le più moderne cure<br />
soprattutto farmaco<strong>lo</strong>giche; anche perchè spesso è sottoposto<br />
Descrizione<br />
a domande su tali argomenti dai pazienti e dai <strong>lo</strong>ro parenti.<br />
Inoltre il Farmacista riveste un importante ruo<strong>lo</strong> nella<br />
prevenzione dei tumori consigliando controlli medici e stili di<br />
vita corretti.<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 60<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Update on co<strong>lo</strong>rectal cancer<br />
Il contenuto scientifico del Congresso è basato<br />
sull'aggiornamento della terapia antiblastica di malattie<br />
d'<strong>in</strong>teresse onco<strong>lo</strong>gico e chirurgico a livel<strong>lo</strong> co<strong>lo</strong>rettale. Il tutto<br />
rientra nella formazione f<strong>in</strong>alizzata ad aumentare le<br />
conoscenze per i percorsi terapeutici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia. In<br />
Descrizione<br />
particolare vengono analizzate le problematiche,<br />
farmaco<strong>lo</strong>gico-cl<strong>in</strong>iche e chirurgiche nell'ambito del cancro<br />
co<strong>lo</strong>rettale. Si sono concentrate le <strong>in</strong>formazioni su dati sia<br />
<strong>in</strong>editi che più recenti. Il livel<strong>lo</strong> è di <strong>in</strong>teresse nazionale e<br />
<strong>in</strong>ternazionale e di specifico <strong>in</strong>teresse per la categoria<br />
professionale onco<strong>lo</strong>gica e chirurgica.<br />
Crediti ECM 3<br />
Numero partecipanti 65<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Up-date sul carc<strong>in</strong>oma della mammella<br />
Descrizione<br />
Crediti ECM 6<br />
Numero partecipanti 50<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
Valutatori <strong>in</strong>terni sistema di gestione qualità<br />
Qualita' assistenziale, relazionale e gestionale nei servizi<br />
Descrizione<br />
sanitari<br />
Crediti ECM 31<br />
Numero partecipanti 15<br />
193
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
Tito<strong>lo</strong><br />
13th Annual meet<strong>in</strong>g of the Italian Melanoma<br />
Intergroup<br />
Congresso annuale di aggiornamento e up-to date sull’attivitò<br />
Descrizione<br />
scientifica delle aree di ricerca IMI ( diagnostica, chirurgica,<br />
genetica, bio<strong>lo</strong>gica-molecolare, medica)<br />
Crediti ECM 9<br />
Numero partecipanti 235<br />
Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />
194
Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Direttore: Prof. Alberto Amadori<br />
La Scuola di Specializzazione di Onco<strong>lo</strong>gia copre un periodo formativo di 4 anni ed<br />
esita nell'acquisizione del tito<strong>lo</strong> di Specialista <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia; al momento attuale sono<br />
previsti due <strong>in</strong>dirizzi paralleli (Onco<strong>lo</strong>gia Medica ed Onco<strong>lo</strong>gia Diagnostica).<br />
E' ammesso annualmente alla Scuola un numero di Specializzandi di 5-6 per anno,<br />
sulla base delle dotazioni m<strong>in</strong>isteriali e del cont<strong>in</strong>gente di borse aggiuntive regionali.<br />
Gli Specializzandi, nell'ambito del programma formativo del<strong>in</strong>eato dal Consiglio di<br />
Scuola, frequentano a rotazione le Unità Operative del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e delle strutture sanitarie<br />
con esso convenzionate. Il materiale relativo all'ord<strong>in</strong>amento didattico è reperibile al<br />
sito http://www.unipd.it/esterni/wwwdonco/onco<strong>lo</strong>gia/home.htm<br />
Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radioterapia<br />
Direttore: Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio (f<strong>in</strong>o a novembre <strong>2005</strong>)<br />
La Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> radioterapia, della durata di 4 anni, ha <strong>lo</strong> scopo di<br />
formare medici specialisti <strong>in</strong> radioterapia con particolare riguardo alla onco<strong>lo</strong>gia.<br />
Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radiodiagnostica<br />
Direttore: Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio (da novembre <strong>2005</strong>)<br />
La Scuola ha <strong>lo</strong> scopo di formare medici specialisti nei settori professionali delle<br />
scienze delle immag<strong>in</strong>i e radio<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terventistica e della neuroradio<strong>lo</strong>gia diagnostica e<br />
terapeutica.<br />
Dottorato di Ricerca <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia e Onco<strong>lo</strong>gia<br />
Chirurgica<br />
Coord<strong>in</strong>atore: Prof.ssa Paola Zanovel<strong>lo</strong><br />
TEMATICHE SCIENTIFICHE<br />
1. Pato<strong>lo</strong>gia molecolare onco<strong>lo</strong>gica e istopato<strong>lo</strong>gia dei tumori;<br />
2. Viro<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica;<br />
3. Biotecno<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico;<br />
4. Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori;<br />
5. Modelli animali di tumorigenesi umana;<br />
6. Predisposizione genetica alle neoplasie;<br />
7. Micro e nano tecno<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia;<br />
8. Approcci di terapia genica delle neoplasie;<br />
9. Epidemio<strong>lo</strong>gia dei tumori umani;<br />
10. Oncoemato<strong>lo</strong>gia;<br />
11. Trattamenti <strong>lo</strong>coregionali dei tumori;<br />
12. Tumori del tratto urogenitale.<br />
Il Corso è f<strong>in</strong>alizzato all'acquisizione della metodo<strong>lo</strong>gia scientifica e delle conoscenze<br />
adeguate per espletare attività di ricerca di base e cl<strong>in</strong>ica nei campi dell'Onco<strong>lo</strong>gia<br />
generale e dell'Onco<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica.<br />
195
Al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>tegrare le diverse competenze pre-cl<strong>in</strong>iche e cl<strong>in</strong>iche delle Strutture<br />
co<strong>in</strong>volte nell'attività del Corso, verranno organizzate azioni specifiche, quali cicli di<br />
sem<strong>in</strong>ari, riunioni monotematiche e giornate di studio, con il contributo di Docenti ed<br />
Esperti <strong>in</strong>terni e esterni al Corso.<br />
L'attività formativa potrà <strong>in</strong>oltre beneficiare del Consorzio Interuniversitario per la<br />
Ricerca Onco<strong>lo</strong>gica - ISO, con sede a Genova (Presidente prof. G. Vecchio, Università<br />
Federico II, Napoli), che co<strong>in</strong>volge le pr<strong>in</strong>cipali Università Italiane <strong>in</strong> cui è presente una<br />
riconosciuta attività di ricerca e cl<strong>in</strong>ica nell'ambito dell'onco<strong>lo</strong>gia.<br />
Nel complesso, qu<strong>in</strong>di, il Corso si propone di creare le condizioni aff<strong>in</strong>chè:<br />
1) i Dottorandi ricevano stimoli scientifici adeguati ad assicurare una<br />
<strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>arietà della <strong>lo</strong>ro preparazione;<br />
2) i Dottorandi vengano <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> gruppi di ricerca operanti nelle diverse<br />
strutture che concorrono all'attività formativa del Dottorato, prendendo parte<br />
attiva a progetti di ricerca att<strong>in</strong>enti alle tematiche scientifiche del Corso;<br />
3) il giudizio sulla qualità della <strong>lo</strong>ro attività sia oggetto di valutazione da parte di<br />
un'ampia comunità scientifica.<br />
L'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, <strong>in</strong> accordo con la propria vocazione alla formazione alla<br />
ricerca, f<strong>in</strong>anzia per ogni cic<strong>lo</strong> di Dottorato una/due borse di studio su fondi di<br />
Ricerca Corrente.<br />
196
Pubblicazioni<br />
<strong>Scientific</strong>he<br />
197
Articoli pubblicati su riviste censite dall’Index<br />
Medicus e con Impact Factor<br />
Anno <strong>2005</strong><br />
1. Agata S, Dalla Palma M,<br />
Callegaro M, Sca<strong>in</strong>i M C, Men<strong>in</strong><br />
C, Ghiotto C, Nicoletto O,<br />
Zavagno G, Chieco-Bianchi L,<br />
D'Andrea E, Montagna M. Large<br />
genomic deletions <strong>in</strong>activate the<br />
BRCA2 gene <strong>in</strong> breast cancer<br />
families. J Med Genet <strong>2005</strong>, 42:<br />
e64. IF: 4.112, IF NORM: 6.<br />
2. Agost<strong>in</strong>i M, Tibiletti M G, Lucci-<br />
Cordisco E, Chiaravalli A,<br />
Morreau H, Furlan D, Boccuto L,<br />
Pucciarelli S, Capella C, Boiocchi<br />
M, Viel A. Two PMS2 mutations<br />
<strong>in</strong> a Turcot syndrome family with<br />
small bowel cancers. Am J<br />
Gastroenterol <strong>2005</strong>, 100: 1886-<br />
1891. IF: 4.716, IF NORM: 6.<br />
3. Alaibac M, Berti E, Pigozzi B,<br />
Chiarion V, Aversa S, Mar<strong>in</strong>o F,<br />
Peserico A. High-dose<br />
chemotherapy with auto<strong>lo</strong>gous<br />
b<strong>lo</strong>od stem cell transplantation<br />
for aggressive subcutaneous<br />
panniculitis-like<br />
T-cell<br />
lymphoma. J Am Acad Dermatol<br />
<strong>2005</strong>, 52: S121-123. IF: 2.358,<br />
IF NORM: 6.<br />
4. Ardizzoni A, Favaretto A, Boni L,<br />
Bald<strong>in</strong>i E, Castiglioni F,<br />
Antonelli P, Pari F, Tibaldi C,<br />
Altieri A M, Barbera S, Cacciani<br />
G, Raimondi M, Tixi L, Stefani<br />
M, Monfard<strong>in</strong>i S, Antilli A, Rosso<br />
R, Paccagnella A. Plat<strong>in</strong>umetoposide<br />
chemotherapy <strong>in</strong><br />
elderly patients with small-cell<br />
lung cancer: results of a<br />
randomized multicenter phase II<br />
study assess<strong>in</strong>g attenuated-dose<br />
or full-dose with lenograstim<br />
prophylaxis--a Forza Operativa<br />
Nazionale Italiana Carc<strong>in</strong>oma<br />
Polmona J Cl<strong>in</strong> Oncol <strong>2005</strong>, 23:<br />
569-575. IF: 9.835, IF NORM: 8.<br />
5. Aschele C, Friso M L, Pucciarelli<br />
S, Lonardi S, Sartor L, Fabris G,<br />
Urso E D, Del Bianco P, Sotti G,<br />
Lise M, Monfard<strong>in</strong>i S. A phase I-<br />
II study of weekly oxaliplat<strong>in</strong>, 5-<br />
fluorouracil cont<strong>in</strong>uous <strong>in</strong>fusion<br />
and preoperative radiotherapy <strong>in</strong><br />
<strong>lo</strong>cally advanced rectal cancer.<br />
Ann Oncol <strong>2005</strong>, 16: 1140-1146.<br />
IF: 4.335, IF NORM: 6.<br />
6. Aversa SM, Cattelan AM,<br />
Salvagno L, Crivellari G, Banna<br />
G, Trevenzoli M, Chiarion-Sileni<br />
V, Monfard<strong>in</strong>i S. Treatments of<br />
AIDS-related Kaposi's sarcoma.<br />
Crit Rev Oncol Hematol <strong>2005</strong>,<br />
53: 253-265. IF: 2.667, IF<br />
NORM: 4.<br />
7. Avogadri F, Mart<strong>in</strong>oli C,<br />
Petrovska L, Chiodoni C,<br />
Transidico P, Bronte V, Longhi<br />
R, Co<strong>lo</strong>mbo MP, Dougan G,<br />
Rescigno M. Cancer<br />
immunotherapy based on kill<strong>in</strong>g<br />
of Salmonella-<strong>in</strong>fected tumor<br />
cells. Cancer Res <strong>2005</strong>, 65:<br />
3920-3927. IF: 7.69, IF NORM:<br />
4.<br />
8. Barzon L, Masi G, F<strong>in</strong>cati K,<br />
Pacenti M, Pezzi V, Altavilla G,<br />
Fal<strong>lo</strong> F, Palu G. Shift from<br />
Conn's syndrome to Cush<strong>in</strong>g's<br />
syndrome <strong>in</strong> a recurrent<br />
adrenocortical carc<strong>in</strong>oma. Eur J<br />
Endocr<strong>in</strong>ol <strong>2005</strong>, 153: 629-636.<br />
IF: 3.14, IF NORM: 4.<br />
9. Barzon L, Pacenti M, Masi G,<br />
Stefani AL, F<strong>in</strong>cati K, Palu G.<br />
Loss of growth hormone<br />
secretagogue receptor 1a and<br />
overexpression of type 1b<br />
receptor transcripts <strong>in</strong> human<br />
adrenocortical tumors. Onco<strong>lo</strong>gy<br />
<strong>2005</strong>, 68: 414-421. IF: 2.114, IF<br />
NORM: 2.<br />
10. Barzon L, Pacenti M, Taccaliti A,<br />
Franch<strong>in</strong> E, Bruglia M, Boscaro<br />
M, Palu G. A pi<strong>lo</strong>t study of<br />
comb<strong>in</strong>ed suicide/cytok<strong>in</strong>e gene<br />
199
therapy <strong>in</strong> two patients with<br />
end-stage anaplastic thyroid<br />
carc<strong>in</strong>oma. J Cl<strong>in</strong> Endocr<strong>in</strong>ol<br />
Metab <strong>2005</strong>, 90: 2831-2834. IF:<br />
5.778, IF NORM: 6.<br />
11. Barzon L, Stefani AL, Pacenti M,<br />
Palu G. Versatility of gene<br />
therapy vectors through viruses.<br />
Expert Op<strong>in</strong> Biol Ther <strong>2005</strong>, 5:<br />
639-662. IF: 2.446, IF NORM: 3.<br />
12. Bisogno G, Spiller M, Scarzel<strong>lo</strong><br />
G, Cecchetto G, Mascar<strong>in</strong> M,<br />
Indolfi P, Ferrari A, Carli M.<br />
SECONDARY<br />
LEIOMYOSARCOMAS: A <strong>Report</strong><br />
of 4 Cases. Pediatr Hematol<br />
Oncol <strong>2005</strong>, 22: 181-187. IF:<br />
0.491, IF NORM: 0.5.<br />
13. Blandamura S, Vendram<strong>in</strong>elli R,<br />
Aversa S, Fedrigo M. Collect<strong>in</strong>g<br />
duct carc<strong>in</strong>oma of kidney<br />
produc<strong>in</strong>g alpha-fetoprote<strong>in</strong>. Eur<br />
J Surg Oncol <strong>2005</strong>, 31: 1039-<br />
1041. IF: 1.882, IF NORM: 1.<br />
14. Bosco<strong>lo</strong> G, Jiril<strong>lo</strong> A, Da Pian P.<br />
Complete remission of poorly<br />
differentiated squamous liver<br />
carc<strong>in</strong>oma after systemic<br />
chemotherapy and surgery. A<br />
case report. Tumori <strong>2005</strong>, 91:<br />
71-72. IF: 0.631, IF NORM: 1.<br />
15. Brandes AA, Caval<strong>lo</strong> G, Reni M,<br />
Tosoni A, Nicolardi L, Scopece L,<br />
Franceschi E, Sotti G, Talacchi<br />
A, Turazzi S, Ermani M. A<br />
multicenter retrospective study<br />
of chemotherapy for recurrent<br />
<strong>in</strong>tracranial ependymal tumors<br />
<strong>in</strong> adults by the Gruppo Italiano<br />
Cooperativo di Neuro-Onco<strong>lo</strong>gia.<br />
Cancer <strong>2005</strong>, 104: 143-148. IF:<br />
4.434, IF NORM: 6.<br />
16. Brandes AA. Add<strong>in</strong>g<br />
temozo<strong>lo</strong>mide to radiotherapy<br />
pro<strong>lo</strong>ngs survival <strong>in</strong> people with<br />
glioblastoma Abstracted from:<br />
Stupp R, Mason WP, van den<br />
Bent MJ, et al. Radiotherapy<br />
plus concomitant and adjuvant<br />
temozo<strong>lo</strong>mide for glioblastoma. N<br />
Engl J Med <strong>2005</strong>;352:987-96.<br />
Cancer Treat Rev <strong>2005</strong>, 31: 577-<br />
581. IF: 3.515, IF NORM: 2.<br />
17. Bray F, Loos AH, Tognazzo S, La<br />
Vecchia C. Ovarian cancer <strong>in</strong><br />
Europe: Cross-sectional trends<br />
<strong>in</strong> <strong>in</strong>cidence and mortality <strong>in</strong> 28<br />
countries, 1953-2000. Int J<br />
Cancer <strong>2005</strong>, 113: 977-990. IF:<br />
4.416, IF NORM: 3.<br />
18. Bronte V, Kasic T, Gri G,<br />
Gallana K, Borsell<strong>in</strong>o G, Marigo<br />
I, Battist<strong>in</strong>i L, Iafrate M, Prayer-<br />
Galetti T, Pagano F, Viola A.<br />
Boost<strong>in</strong>g antitumor responses of<br />
T lymphocytes <strong>in</strong>filtrat<strong>in</strong>g<br />
human prostate cancers. J Exp<br />
Med <strong>2005</strong>, 201: 1257-1268. IF:<br />
14.588, IF NORM: 10.<br />
19. Bronte V, Zanovel<strong>lo</strong> P.<br />
Regulation of immune responses<br />
by L-arg<strong>in</strong><strong>in</strong>e metabolism. Nat<br />
Rev Immunol <strong>2005</strong>, 5: 641-654.<br />
IF: 32.695, IF NORM: 15.<br />
20. Brunel<strong>lo</strong> A, Basso U, Pogliani C,<br />
Jiril<strong>lo</strong> A, Ghiotto C, Koussis H,<br />
Lumachi F, Iacobone M,<br />
Vamvakas L, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />
Adjuvant chemotherapy for<br />
elderly patients (> or =70 years)<br />
with early high-risk breast<br />
cancer: a retrospective analysis<br />
of 260 patients. Ann Oncol<br />
<strong>2005</strong>, 16: 1276-1282. IF: 4.335,<br />
IF NORM: 6.<br />
21. Bucchi L, Barchielli A, Ravaioli<br />
A, Federico M, De Lisi V, Ferretti<br />
S, Paci E, Vettorazzi M, Patriarca<br />
S, Frigerio A, Buiatti E. Screendetected<br />
vs cl<strong>in</strong>ical breast<br />
cancer: the advantage <strong>in</strong> the<br />
relative risk of lymph node<br />
metastases decreases with<br />
<strong>in</strong>creas<strong>in</strong>g tumour size. Br J<br />
Cancer <strong>2005</strong>, 92: 156-161. IF:<br />
3.742, IF NORM: 2.<br />
22. Carli M, Ferrari A, Mattke A,<br />
Zanetti I, Casanova M, Bisogno<br />
G, Cecchetto G, Alaggio R, De<br />
Sio L, Koscielniak E, Sotti G,<br />
Treuner J. Pediatric malignant<br />
peripheral nerve sheath tumor:<br />
the Italian and German soft<br />
tissue sarcoma cooperative<br />
group. J Cl<strong>in</strong> Oncol <strong>2005</strong>, 23:<br />
8422-8430. IF: 9.835, IF NORM:<br />
4.<br />
200
23. Carozzi FM, Del Mistro A,<br />
Confort<strong>in</strong>i M, Sani C, Puliti D,<br />
Trevisan R, De Marco L, Tos A G,<br />
Girlando S, Palma P D, Pellegr<strong>in</strong>i<br />
A, Schiboni M L, Crucitti P,<br />
Pierotti P, Vignato A, Ronco G.<br />
Reproducibility of HPV DNA<br />
Test<strong>in</strong>g by Hybrid Capture 2 <strong>in</strong> a<br />
Screen<strong>in</strong>g Sett<strong>in</strong>g. Am J Cl<strong>in</strong><br />
Pathol <strong>2005</strong>, 124: 716-721. IF:<br />
2.716, IF NORM: 6.<br />
24. Cattelan A M, Calabro M L, De<br />
Rossi A, Aversa S M, Barbierato<br />
M, Trevenzoli M, Gasper<strong>in</strong>i P,<br />
Zanchetta M, Cadrobbi P,<br />
Monfard<strong>in</strong>i S, Chieco-Bianchi L.<br />
Long-term cl<strong>in</strong>ical outcome of<br />
AIDS-related Kaposi's sarcoma<br />
dur<strong>in</strong>g highly active<br />
antiretroviral therapy. Int J<br />
Oncol <strong>2005</strong>, 27: 779-785. IF:<br />
3.056, IF NORM: 4.<br />
25. Cecchetto G, Alaggio R, Dall'Igna<br />
P, Bisogno G, Ferrari A, Gigante<br />
C, Casanova M, Sotti G, Zanetti<br />
I, Carli M. Localized<br />
unresectable non-rhabdo soft<br />
tissue sarcomas of the<br />
extremities <strong>in</strong> pediatric age:<br />
results from the Italian studies.<br />
Cancer <strong>2005</strong>, 104: 2006-2012.<br />
IF: 4.434, IF NORM: 3.<br />
26. Cesaro S, Pil<strong>lo</strong>n M, Vis<strong>in</strong>t<strong>in</strong> G,<br />
Putti MC, Gazzola MV, D'Amore<br />
E, Scarzel<strong>lo</strong> G, Zanesco L,<br />
Mess<strong>in</strong>a C, Rosolen A. Unrelated<br />
bone marrow transplantation for<br />
high-risk anaplastic large cell<br />
lymphoma <strong>in</strong> pediatric patients:<br />
a s<strong>in</strong>gle center case series. Eur J<br />
Haematol <strong>2005</strong>, 75: 22-26. IF:<br />
1.729, IF NORM: 1.<br />
27. Co<strong>lo</strong>mbo F, Barzon L, Franch<strong>in</strong><br />
E, Pacenti M, P<strong>in</strong>na V, Danieli D,<br />
Zanusso M, Palu G. Comb<strong>in</strong>ed<br />
HSV-TK/IL-2 gene therapy <strong>in</strong><br />
patients with recurrent<br />
glioblastoma multiforme:<br />
bio<strong>lo</strong>gical and cl<strong>in</strong>ical results.<br />
Cancer Gene Ther <strong>2005</strong>, 12:<br />
835-848. IF: 3.653, IF NORM: 3.<br />
28. D'Agost<strong>in</strong>o DM, Bernardi P,<br />
Chieco-Bianchi L, Cim<strong>in</strong>ale V.<br />
Mitochondria as functional<br />
targets of prote<strong>in</strong>s coded by<br />
human tumor viruses. Adv<br />
Cancer Res <strong>2005</strong>, 94: 87-142.<br />
IF: 6.2, IF NORM: 6.<br />
29. D'Agost<strong>in</strong>o DM, Silic-Benussi M,<br />
Hiraragi H, Lairmore MD,<br />
Cim<strong>in</strong>ale V. The human T-cell<br />
leukemia virus type 1 p13II<br />
prote<strong>in</strong>: effects on mitochondrial<br />
function and cell growth. Cell<br />
Death Differ <strong>2005</strong>, 12: 905-915.<br />
IF: 8.192, IF NORM: 8.<br />
30. Dal Maso L, Polesel J, Ascoli V,<br />
Zambon P, Budroni M, Ferretti<br />
S, Tum<strong>in</strong>o R, Tagliabue G,<br />
Patriarca S, Federico M, Vercelli<br />
M, Giacom<strong>in</strong> A, Vicario G, Bellu<br />
F, Falc<strong>in</strong>i F, Crocetti E, De Lisi<br />
V, Vitarelli S, Piffer S, Stracci F,<br />
Serra<strong>in</strong>o D, Rezza G, Francesc<br />
Classic Kaposi's sarcoma <strong>in</strong><br />
Italy, 1985-1998. Br J Cancer<br />
<strong>2005</strong>, 92: 188-193. IF: 3.742, IF<br />
NORM: 2.<br />
31. D'Arrigo A, Belluco C, Ambrosi<br />
A, Digito M, Esposito G, Bertola<br />
A, Fabris M, Nofrate V,<br />
Mammano E, Leon A, Nitti D,<br />
Lise M. Metastatic<br />
transcriptional pattern revealed<br />
by gene expression profil<strong>in</strong>g <strong>in</strong><br />
primary co<strong>lo</strong>rectal carc<strong>in</strong>oma.<br />
Int J Cancer <strong>2005</strong>, 115: 256-<br />
262. IF: 4.416, IF NORM: 6.<br />
32. De Salvo GL, Pucciarelli S.<br />
Insufficient evidence to compare<br />
cl<strong>in</strong>ical effectiveness and safety<br />
of self-expand<strong>in</strong>g metal stents<br />
with other treatments for<br />
malignant co<strong>lo</strong>rectal obstruction.<br />
Cancer Treat Rev <strong>2005</strong>, 31: 226-<br />
229. IF: 3.515, IF NORM: 4.<br />
33. De Santo C, Seraf<strong>in</strong>i P, Marigo I,<br />
Dolcetti L, Bolla M, Del Soldato<br />
P, Melani C, Guiducci C,<br />
Co<strong>lo</strong>mbo M P, Iezzi M, Musiani<br />
P, Zanovel<strong>lo</strong> P, Bronte V.<br />
Nitroaspir<strong>in</strong> corrects immune<br />
dysfunction <strong>in</strong> tumor-bear<strong>in</strong>g<br />
hosts and promotes tumor<br />
eradication by cancer<br />
vacc<strong>in</strong>ation. Proc Natl Acad Sci<br />
U S A <strong>2005</strong>, 102: 4185-4190. IF:<br />
10.452, IF NORM: 8.<br />
201
34. Extermann M, Aapro M,<br />
Bernabei R, Cohen H J, Droz J<br />
P, Lichtman S, Mor V,<br />
Monfard<strong>in</strong>i S, Repetto L, Sorbye<br />
L, Top<strong>in</strong>kova E. Use of<br />
comprehensive geriatric<br />
assessment <strong>in</strong> older cancer<br />
patients: recommendations from<br />
the task force on CGA of the<br />
International Society of Geriatric<br />
Onco<strong>lo</strong>gy (SIOG). Crit Rev Oncol<br />
Hematol <strong>2005</strong>, 55: 241-252. IF:<br />
2.667, IF NORM: 2.<br />
35. Facch<strong>in</strong>etti A, Santa SD,<br />
Mezzalira S, Rosato A, Biasi G. A<br />
large number of T lymphocytes<br />
recognize Mo<strong>lo</strong>ney-mur<strong>in</strong>e<br />
leukemia<br />
virus-<strong>in</strong>duced<br />
antigens, but a few mediate<br />
<strong>lo</strong>ng-last<strong>in</strong>g<br />
tumor<br />
immunosurveillance. J Immunol<br />
<strong>2005</strong>, 174: 5398-5406. IF:<br />
6.486, IF NORM: 6.<br />
36. Favaretto A. Overview on<br />
ongo<strong>in</strong>g or planned cl<strong>in</strong>ical trials<br />
<strong>in</strong> Europe. Lung Cancer <strong>2005</strong>,<br />
49: S117-121. IF: 2.914, IF<br />
NORM: 4.<br />
37. Franco M, Rugge M, D'Andrea E,<br />
Mescoli C, Men<strong>in</strong> C, Far<strong>in</strong>ati F.<br />
Gastric mucosa-associated<br />
lymphoid tissue lymphoma and<br />
Helicobacter py<strong>lo</strong>ri: scratch and<br />
w<strong>in</strong>. Scand J Gastroenterol<br />
<strong>2005</strong>, 40: 115-119. IF: 1.824, IF<br />
NORM: 2.<br />
38. Garavel<strong>lo</strong> W, Negri E, Talam<strong>in</strong>i<br />
R, Levi F, Zambon P, Dal Maso<br />
L, Bosetti C, Franceschi S, La<br />
Vecchia C. Family history of<br />
cancer, its comb<strong>in</strong>ation with<br />
smok<strong>in</strong>g and dr<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g, and risk<br />
of squamous cell carc<strong>in</strong>oma of<br />
the esophagus. Cancer<br />
Epidemiol Biomarkers Prev<br />
<strong>2005</strong>, 14: 1390-1393. IF: 4.5, IF<br />
NORM: 3.<br />
39. Garolla A, Ferl<strong>in</strong> A, V<strong>in</strong>anzi C,<br />
Roverato A, Sotti G, Artibani W,<br />
Foresta C. Molecular analysis of<br />
the androgen receptor gene <strong>in</strong><br />
testicular cancer. Endocr Relat<br />
Cancer <strong>2005</strong>, 12: 645-655. IF:<br />
4.597, IF NORM: 3.<br />
40. Gasper<strong>in</strong>i P, Barbierato M,<br />
Mart<strong>in</strong>elli C, Rigotti P, March<strong>in</strong>i<br />
F, Masserizzi G, Leonc<strong>in</strong>i F,<br />
Chieco-Bianchi L, Schulz TF,<br />
Calabro ML. Use of a BJABderived<br />
cell l<strong>in</strong>e for isolation of<br />
human herpesvirus 8. J Cl<strong>in</strong><br />
Microbiol <strong>2005</strong>, 43: 2866-2875.<br />
IF: 3.439, IF NORM: 6.<br />
41. Gennaro G, Katz L, Souchay H,<br />
Alberelli C, di Maggio C. Are<br />
phantoms useful for predict<strong>in</strong>g<br />
the potential of dose reduction <strong>in</strong><br />
full-field digital mammography.<br />
Phys Med Biol <strong>2005</strong>, 50: 1851-<br />
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F, Front<strong>in</strong>i L, Bearz A, Repetto L,<br />
Gridelli C, Barletta E, Barzel<strong>lo</strong>ni<br />
Pretreatment quality of life and<br />
functional status assessment<br />
significantly predict survival of<br />
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L, Semenzato G, Amadori A.<br />
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associated with augmented<br />
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V, Piovan E, Cabrelle A, Trent<strong>in</strong><br />
L, Semenzato G, Amadori A.<br />
Heterogeneous <strong>in</strong>tracellular<br />
expression of B-cell receptor<br />
components <strong>in</strong> B-cell chronic<br />
lymphocytic leukaemia (B-CLL)<br />
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