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Scarica lo Scientific Report 2005 - 2007 in formato PDF - IOV

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Regione del Veneto<br />

Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto<br />

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere <strong>Scientific</strong>o<br />

Attività<br />

Cl<strong>in</strong>ico-<strong>Scientific</strong>a<br />

<strong>2005</strong>-<strong>2007</strong>


Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto – IRCCS<br />

Via Gattamelata 64<br />

35128 Padova,<br />

Tel 049-8215774<br />

Email: <strong>in</strong>fo@ioveneto.it<br />

Web: www.ioveneto.it


PRESENTAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO 1<br />

PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE SCIENTIFICO 3<br />

ORGANIGRAMMA 5<br />

DIREZIONE GENERALE 7<br />

Prevenzione e Protezione<br />

Qualità e Accreditamento<br />

Comunicazione/Market<strong>in</strong>g<br />

Relazioni S<strong>in</strong>dacali e Valutazione<br />

DIREZIONE SCIENTIFICA 13<br />

Comitato Tecnico <strong>Scientific</strong>o<br />

Amm<strong>in</strong>istrazione della Ricerca<br />

Biblioteca<br />

Laboratori<br />

Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica<br />

La Rete Onco<strong>lo</strong>gica Veneta<br />

DIREZIONE SANITARIA 27<br />

Ufficio Relazioni con il Pubblico<br />

Servizio Infermieristico<br />

Infermieri di Ricerca<br />

Formazione e Comunicazione <strong>Scientific</strong>a<br />

DIREZIONE AMMINISTRATIVA 33<br />

Affari Generali<br />

Bilancio e Programmazione F<strong>in</strong>anziaria<br />

Control<strong>lo</strong> di Gestione<br />

Amm<strong>in</strong>istrazione del Personale<br />

COMITATO ETICO 39<br />

REGISTRO TUMORI DEL VENETO 45<br />

UNITÀ OPERATIVE 49<br />

AREA DEI SERVIZI 51<br />

Cardio<strong>lo</strong>gia<br />

Unità Galenica Farmacia<br />

Psico Onco<strong>lo</strong>gia<br />

AREA DI CHIRURGIA ONCOLOGICA 59


Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Endoscopia Diagnostica e Operativa<br />

Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are Melanoma<br />

AREA DI RADIO ONCOLOGIA 67<br />

Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare<br />

Radiodiagnostica Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Seno<strong>lo</strong>gia<br />

Fisica Sanitaria<br />

AREA ONCOLOGICA CLINICA E SPERIMENTALE 81<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2<br />

Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica<br />

Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica<br />

ATTIVITÀ CLINICA IN CIFRE 97<br />

ATTIVITÀ DI RICERCA 105<br />

L<strong>in</strong>ea n. 1: Epidemio<strong>lo</strong>gia, fattori di rischio e prevenzione<br />

L<strong>in</strong>ea n. 2: Oncogenesi<br />

L<strong>in</strong>ea n. 3: Valutazione del rischio genetico<br />

L<strong>in</strong>ea n. 4: Ricerca di nuovi marcatori molecolari a scopo diagnostico,<br />

prognostico e predittivo della risposta<br />

L<strong>in</strong>ea n. 5: Ottimizzazione delle tecniche diagnostiche e strumentali e della<br />

<strong>in</strong>dicazione alla chirurgia<br />

L<strong>in</strong>ea n. 6: Innovazioni nel campo della chemioterapia e della radioterapia<br />

L<strong>in</strong>ea n. 7: Onco<strong>lo</strong>gia geriatrica<br />

L<strong>in</strong>ea n. 8: Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori e approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi<br />

L<strong>in</strong>ea n. 9: Analisi biostatistica e supporto <strong>in</strong>formatico<br />

L<strong>in</strong>ea n. 10: Integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari e valutazione della<br />

qualità di vita e delle cure<br />

ATTIVITÀ FORMATIVE 179<br />

Eventi formativi<br />

Scuola di specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Scuola di specializzazione <strong>in</strong> Radioterapia<br />

Scuola di specializzazione <strong>in</strong> Radiodiagnostica<br />

Dottorato di Ricerca <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia e Onco<strong>lo</strong>gia Chirurgica<br />

PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE 197


PRESENTAZIONE DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO<br />

L’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere <strong>Scientific</strong>o, avviato<br />

con la Legge Regionale n° 26 del 22 dicembre <strong>2005</strong>, dopo questa fase di avvio,<br />

rappresenta una realtà scientifica e sanitaria di sicura importanza per la città di<br />

Padova e per la Regione del Veneto.<br />

Nato per realizzare nei fatti una rete onco<strong>lo</strong>gica che co<strong>in</strong>volgesse tutte le realtà<br />

regionali, ha certamente profuso <strong>lo</strong> sforzo maggiore <strong>in</strong> questi primi anni nel rafforzare<br />

la struttura cl<strong>in</strong>ico scientifica della propria sede, dovendo anche procedere alla<br />

ristrutturazione, all’adeguamento ed al<strong>lo</strong> sviluppo di uno stabilimento ospedaliero, sì<br />

prestigioso, ma anche bisognoso di urgenti <strong>in</strong>terventi, non sempre agevoli <strong>in</strong> una<br />

realtà attentamente vigilata dalla Sovra<strong>in</strong>tendenza ai Beni Architettonici ed<br />

Ambientali.<br />

L’avere anche mantenuto un sostanziale equilibrio economico nei primi bilanci di<br />

esercizio, rappresenta per noi motivo di grande soddisfazione.<br />

Oggi possiamo <strong>in</strong>iziare, e guardare con fiducia, la seconda fase del<strong>lo</strong> sviluppo<br />

dell’Istituto, che si realizzerà: a) con il completamento, nell’arco massimo di un<br />

triennio, di quanto previsto dal piano degli <strong>in</strong>vestimenti tecnico-edilizi, già approvato;<br />

b) con la piena realizzazione delle collaborazioni di ricerca e di assistenza con le<br />

strutture onco<strong>lo</strong>giche della Regione del Veneto, nelle quali sono già operativi su<br />

specifici progetti di ricerca ricercatori dipendenti del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, e delle Regioni limitrofe; c)<br />

con l’ulteriore sviluppo delle attività scientifiche già <strong>in</strong> atto con i pr<strong>in</strong>cipali IRCCS<br />

onco<strong>lo</strong>gici nazionali, anche grazie alla rete di Alleanza contro il Cancro; d) con la<br />

estensione dei rapporti di collaborazione <strong>in</strong>ternazionale, sia <strong>in</strong> tema di ricerca, sia <strong>in</strong><br />

tema di aiuto e cooperazione con Paesi <strong>in</strong> via di sviluppo, <strong>in</strong> particolare del cont<strong>in</strong>ente<br />

Africano, obiettivo per il quale si sta per realizzare un apposito ufficio.<br />

Sul piano assistenziale l’Istituto implementerà il Registro Onco<strong>lo</strong>gico Regionale ed altri<br />

registri di alcune condizioni preneoplastiche con il f<strong>in</strong>e di monitorare il fenomeno della<br />

oncogenesi a livel<strong>lo</strong> regionale. La gestione della assistenza ospedaliera sarà realizzata<br />

secondo il pr<strong>in</strong>cipio della dipartimentalizzazione. La onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>ternistica cont<strong>in</strong>uerà<br />

ad operare su tutte le neoplasie, mentre la Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica sarà mirata ad alcuni<br />

tumori di largo impatto sociale, mammella, co<strong>lo</strong>retto, melanomi etc, e ad alcuni settori<br />

di nicchia nei quali <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> vanta competenze specifiche riconosciute a livel<strong>lo</strong> nazionale<br />

ed <strong>in</strong>ternazionale, come le neoplasie epatiche, esofagee, tiroidee.<br />

L’Istituto cont<strong>in</strong>uerà a dotarsi delle attrezzature tecno<strong>lo</strong>gicamente più <strong>in</strong>novative, al<br />

f<strong>in</strong>e di offrire la diagnostica e la terapia più <strong>in</strong>novative ed anche al f<strong>in</strong>e di contribuire a<br />

stilare le l<strong>in</strong>ee guida di applicazione delle <strong>in</strong>novazioni stesse.<br />

Ultimo ma non meno ambizioso obiettivo sarebbe la possibilità di realizzare una<br />

collaborazione organica, <strong>in</strong> armonia anche con le eventuali <strong>in</strong>dicazioni del M<strong>in</strong>istero<br />

della Salute, con strutture sanitarie del Sud del nostro Paese, <strong>in</strong> maniera tale da<br />

perseguire un vero tessuto di omogenei livelli di qualità di assistenza e di ricerca sul<br />

territorio nazionale.<br />

1


Tutto questo comporterà un grandissimo sforzo che non potrà che partire da un solido<br />

rafforzamento del nostro Istituto sia sul piano tecno<strong>lo</strong>gico sia, ancor più, su quel<strong>lo</strong><br />

della qualità, cont<strong>in</strong>uità ed umanità delle cure: è un obiettivo che non riteniamo<br />

impossibile, considerato il forte aiuto che ci è s<strong>in</strong>ora venuto, e ci cont<strong>in</strong>ua a venire,<br />

dalle Istituzioni Pubbliche e Private della nostra Regione, dal M<strong>in</strong>istero della Salute,<br />

ma, soprattutto, dai cittad<strong>in</strong>i, che già hanno dimostrato con le <strong>lo</strong>ro significative<br />

contribuzioni, e <strong>in</strong> particolare quelle relative al 5x1000, che ci hanno col<strong>lo</strong>cato al 11°<br />

posto su scala nazionale già <strong>in</strong> questi primi due anni, quanto essi abbiano a cuore<br />

l’esistenza ed il progresso dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

Il Commissario Straord<strong>in</strong>ario<br />

Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio<br />

2


PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE SCIENTIFICO<br />

Questo volume compare a tre anni dalla nascita dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto (<strong>IOV</strong>), e<br />

vuole rappresentare un primo bilancio di un triennio di avvio della attività,<br />

un'occasione di presentazione alla comunità scientifica degli IRCCS, ma anche un<br />

momento di riflessione per noi che nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> da sempre operiamo. Dopo anni di attesa,<br />

il M<strong>in</strong>istero della Salute e la Regione del Veneto hanno f<strong>in</strong>almente autorizzato la<br />

nascita di un IRCCS pubblico deputato a coniugare la cura dei malati e la ricerca sui<br />

tumori <strong>in</strong> un'unica struttura che concentrasse le migliori competenze già esistenti,<br />

permettendo un dia<strong>lo</strong>go e una compenetrazione ottimale tra la realtà cl<strong>in</strong>ica e quella di<br />

laboratorio. Si parla spesso oggi di ricerca "traslazionale", riferendosi alla necessità<br />

che le ricerche svolte <strong>in</strong> laboratorio si trasferiscano rapidamente al letto del malato; è<br />

vero però che si deve verificare anche il percorso <strong>in</strong>verso, con i campioni del paziente<br />

che tornano al laboratorio per essere analizzati con gli strumenti più avanzati della<br />

ricerca, al<strong>lo</strong> scopo di illum<strong>in</strong>are e <strong>in</strong>dirizzare le scelte terapeutiche dei medici. Il poter<br />

avere <strong>in</strong> una stessa struttura, cont<strong>in</strong>uamente a contatto tra <strong>lo</strong>ro, cl<strong>in</strong>ici e laboratoristi,<br />

così come è <strong>in</strong> un IRCCS che fa della cura e della ricerca la propria ragione di vita, non<br />

può che rendere più facile questo circuito virtuoso fatto di sempre maggiori<br />

conoscenze e qu<strong>in</strong>di di sempre migliore efficacia terapeutica.<br />

La nascita di un IRCCS onco<strong>lo</strong>gico pubblico <strong>in</strong> una realtà quale quella padovana e<br />

veneta, dove l'Onco<strong>lo</strong>gia ha da tempo caratteri di eccellenza ed è trasversalmente<br />

distribuita tra professionalità e competenze diverse, laboratoristiche, mediche e<br />

chirurgiche, non può considerarsi un'operazione semplice. La fi<strong>lo</strong>sofia che anima<br />

l'<strong>in</strong>tervento del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> è quella di contribuire ad ottimizzare le risorse già presenti nel<br />

territorio, catalizzando processi virtuosi e implementando s<strong>in</strong>ergie che stenterebbero<br />

altrimenti a nascere. Da questa fi<strong>lo</strong>sofia discendono due tipi di scenari diversi ma<br />

complementari: da un lato assorbire nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> "nicchie" di eccellenza onco<strong>lo</strong>gica già<br />

def<strong>in</strong>ite su temi ben precisi (i tumori eredo-familiari ne sono un esempio emblematico),<br />

dall'altro proporsi come maglia essenziale di una "rete" onco<strong>lo</strong>gica estesa al Veneto ed<br />

<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo dia<strong>lo</strong>go con gli altri network onco<strong>lo</strong>gici regionali e nazionali, condividendo<br />

progetti di ricerca, percorsi diagnostici, protocolli di terapia. I vantaggi di lavorare <strong>in</strong><br />

rete Il primo e il più evidente è quel<strong>lo</strong> di poter raccogliere rapidamente e studiare<br />

casistiche di pazienti sufficientemente numerose: sappiamo oggi che per poter validare<br />

un approccio diagnostico o terapeutico <strong>in</strong>novativo è necessario studiare larghe coorti<br />

di pazienti. Il secondo, e forse il più importante, è che la qualità delle cure onco<strong>lo</strong>giche<br />

abbia <strong>lo</strong> stesso elevato standard <strong>in</strong> qualsiasi ospedale, e che ogni paziente abbia la<br />

possibilità di accedere a strumenti di diagnosi e terapia che per il <strong>lo</strong>ro costo<br />

impongono una centralizzazione <strong>in</strong> uno o pochi centri. Nonostante la sua giovane età,<br />

<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> è già ben radicato nella realtà onco<strong>lo</strong>gica nazionale, <strong>in</strong> particolare per quanto<br />

riguarda la capacità di <strong>in</strong>tegrare la propria progettualità con quella degli altri IRCCS<br />

onco<strong>lo</strong>gici e di altre Istituzioni pubbliche, attraendo risorse sempre maggiori da<br />

agenzie pubbliche e private.<br />

In questi anni, <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> ha fatto molto, e molto bene, sotto la guida del suo primo<br />

Direttore <strong>Scientific</strong>o, gettando le basi del proprio sviluppo, alla ricerca di un non<br />

sempre facile equilibrio tra tutte le strutture che operano nella sanità pubblica<br />

regionale. Ma proprio la vic<strong>in</strong>anza con queste realtà dà a tutti noi (e <strong>in</strong> particolare a<br />

me, che ho recentemente "raccolto il testimone" e mi preparo alla responsabilità della<br />

Direzione <strong>Scientific</strong>a per il prossimo qu<strong>in</strong>quennio) la tranquillità di poter proseguire la<br />

nostra missione nella maniera migliore: l'attività di formazione alla ricerca, ad<br />

3


esempio, uno dei requisiti fondamentali di un IRCCS, è enormemente facilitata dalla<br />

contiguità con l'Università, a cui parte del personale <strong>IOV</strong> fa riferimento. Nei nostri<br />

laboratori e reparti lavorano dec<strong>in</strong>e di giovani ricercatori, tra laureandi, borsisti,<br />

assegnisti, specializzandi, dottorandi di ricerca e quant'altro, che sono la migliore<br />

promessa e garanzia di una crescita futura, scientifica e professionale. Questa è la<br />

speranza e il progetto del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, questa la fi<strong>lo</strong>sofia che ci anima.<br />

Il Direttore <strong>Scientific</strong>o<br />

Prof. Alberto Amadori<br />

4


Organigramma<br />

Direttore Generale – Commissario<br />

Straord<strong>in</strong>ario<br />

Direttore <strong>Scientific</strong>o<br />

Collegio S<strong>in</strong>dacale<br />

Collegio di Direzione<br />

Consiglio dei Sanitari<br />

Comitato etico<br />

Comitato Tecnico <strong>Scientific</strong>o<br />

STAFF DIREZIONE<br />

Control<strong>lo</strong> di Gestione<br />

Prevenzione e Protezione<br />

Qualità<br />

Comunicazione e Market<strong>in</strong>g<br />

Relazioni s<strong>in</strong>dacali<br />

e valutazione<br />

Comitato Tecnico<br />

<strong>Scientific</strong>o<br />

Registro tumori<br />

AREA SERVIZI DI STAFF<br />

Amm<strong>in</strong>istrazione della ricerca<br />

Sistema bibliotecario<br />

INDIRIZZO E COORDINAMENTO<br />

RICERCA<br />

Sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche e<br />

biostatistica<br />

Direttore<br />

Amm<strong>in</strong>istrativo<br />

Ufficio Relazioni<br />

con il Pubblico<br />

Direttore Sanitario<br />

Servizio Infermieristico<br />

Formazione del Personale<br />

Direzione Medica<br />

di Presidio<br />

Infermieri di Ricerca Cl<strong>in</strong>ica<br />

AREA DEI SERVIZI<br />

AREA GIURIDICA<br />

Acquisti e Logistica<br />

Affari Generali<br />

Personale<br />

Libera Professione<br />

AREA ECONOMICA<br />

Bilancio e<br />

Programmazione<br />

F<strong>in</strong>anziaria<br />

Informatica<br />

Tecnico<br />

Laboratorio Analisi<br />

Satellite<br />

Medic<strong>in</strong>a del Lavoro<br />

Cardio<strong>lo</strong>gia<br />

Terapia Antalgica e<br />

Prog. Territorio<br />

Anestesia<br />

Farmacia<br />

Psico Onco<strong>lo</strong>gia<br />

AREA DI CHIRURGIA<br />

ONCOLOGICA<br />

Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Day Surgery<br />

T.I.P.O.<br />

Endoscopia Operativa<br />

Centro Regionale<br />

Melanoma<br />

AREA DI RADIO<br />

ONCOLOGIA<br />

Radioterapia<br />

con medic<strong>in</strong>a nucleare<br />

e Ce Mu RNI<br />

Radiodiagnostica<br />

Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Seno<strong>lo</strong>gia<br />

Fisica Sanitaria<br />

AREA DELL’ONCOLOGIA<br />

CLINICA<br />

E SPERIMENTALE<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2<br />

Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica<br />

Immun. e Diagnostica<br />

Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica<br />

5


Direzione Generale<br />

7


Direzione Generale<br />

Commissario straord<strong>in</strong>ario: Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio<br />

Tel.: 049-8215774<br />

e-mail: pcmuzzio@ioveneto.it; pcmuzzio@unipd.it<br />

MISSION<br />

Alla Direzione Generale è assegnata la responsabilità della gestione ord<strong>in</strong>aria e<br />

straord<strong>in</strong>aria dell’Istituto.<br />

La Direzione Generale coord<strong>in</strong>a e dirige l'attività dei seguenti servizi:<br />

PREVENZIONE E PROTEZIONE<br />

Responsabile: Salvatore D’Amico<br />

Le funzioni assegnate sono:<br />

Collaborare con la Direzione Generale all’elaborazione dei piani e programmi<br />

per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori;<br />

Collaborare con le strutture committenti nel fornire alle imprese appaltatrici e<br />

ai lavoratori autonomi dettagliate <strong>in</strong>formazioni sui rischi specifici esistenti<br />

nell’ambiente <strong>in</strong> cui sono dest<strong>in</strong>ati ad operare e sulle misure di prevenzione e<br />

di emergenza adottate <strong>in</strong> relazione alla propria attività.<br />

Il Servizio è <strong>in</strong>oltre preposto (ex art.9 D.Lgs. 626/94):<br />

all’<strong>in</strong>dividuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e<br />

all’<strong>in</strong>dividuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di<br />

lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica<br />

conoscenza dell’organizzazione aziendale;<br />

ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive e i<br />

sistemi di protezione <strong>in</strong>dividuale, nonché i sistemi di control<strong>lo</strong> di tali misure;<br />

ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;<br />

a proporre i programmi di <strong>in</strong>formazione e formazione dei lavoratori;<br />

a partecipare alle consultazioni <strong>in</strong> materia di tutela della salute e di sicurezza;<br />

a fornire ai lavoratori le <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> merito:<br />

o ai rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività, alle misure e<br />

alle attività di protezione e prevenzione adottate<br />

o ai rischi specifici cui sono esposti <strong>in</strong> relazione all’attività svolta<br />

o alle normative di sicurezza e alle disposizioni aziendali <strong>in</strong> materia<br />

o ai pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati perico<strong>lo</strong>si<br />

o alle procedure che riguardano il pronto soccorso, la <strong>lo</strong>tta ant<strong>in</strong>cendio,<br />

l’evacuazione dei lavoratori<br />

o ai compiti del responsabile dei servizi di prevenzione e protezione e del<br />

medico competente<br />

o ai nom<strong>in</strong>ativi dei lavoratori preposti all’attuazione delle misure di<br />

prevenzione e comunque di gestione dell’emergenza;<br />

a visitare, assieme al medico competente, gli ambienti di lavoro almeno due<br />

volte l’anno;<br />

a partecipare alla programmazione del control<strong>lo</strong> dell’esposizione e a fornire al<br />

medico competente i livelli di esposizione professionale <strong>in</strong>dividuali dei<br />

lavoratori esposti agli agenti chimici perico<strong>lo</strong>si per la salute, che rispondono ai<br />

criteri per la classificazione come molto tossici, tossici, nocivi, sensibilizzanti,<br />

irritanti, tossici per il cic<strong>lo</strong> riproduttivo.<br />

9


Tutte le attività vengono attualmente gestite come Servizio Interaziendale con l'ULSS<br />

16 e l'Azienda Ospedaliera di Padova.<br />

QUALITÀ E ACCREDITAMENTO<br />

Responsabile: Dott.ssa Daniela Chiusole<br />

Le funzioni assegnate sono:<br />

Garantire l’implementazione, la valutazione, la misurazione l’aggiornamento e<br />

la gestione del sistema della qualità aziendale promuovendo e coord<strong>in</strong>ando le<br />

<strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> materia previste;<br />

Promuovere e diffondere all’<strong>in</strong>terno dell’Istituto, <strong>in</strong> collaborazione con la<br />

“Formazione e Aggiornamento del Personale”, la cultura e i metodi per il<br />

miglioramento cont<strong>in</strong>uo della qualità;<br />

Curare la progettazione e le attività <strong>in</strong>erenti l’ottenimento dell’accreditamento<br />

istituzionale;<br />

Favorire e sviluppare l'<strong>in</strong>tegrazione delle attività ord<strong>in</strong>arie e progettuali che<br />

vengono svolte per migliorare i processi aziendali;<br />

Assicurare la predisposizione e l’aggiornamento della Carta dei Servizi<br />

aziendale.<br />

COMUNICAZIONE/MARKETING<br />

Responsabile: Dott. Bruno Bandoli<br />

Le funzioni assegnate sono:<br />

Curare i rapporti con la stampa, nonché la promozione e il coord<strong>in</strong>amento della<br />

corretta circolazione delle <strong>in</strong>formazioni e comunicazioni istituzionali, <strong>in</strong>terne ed<br />

esterne;<br />

Provvedere alla divulgazione di comunicati stampa e all’organizzazione di<br />

conferenze stampa, garantendo un’adeguata presenza sui mezzi di<br />

<strong>in</strong>formazione;<br />

Curare la gestione e <strong>lo</strong> sviluppo del sito web aziendale, offrendo agli utenti<br />

<strong>in</strong>formazioni aggiornate sull’assistenza sanitaria erogata nonché sul<strong>lo</strong> stato<br />

della ricerca scientifica, anche con il supporto di rassegne stampa tematiche e<br />

la produzione di opuscoli;<br />

Redigere il calendario delle <strong>in</strong>iziative scientifiche, provvedendo alla concessione<br />

del patroc<strong>in</strong>io e del <strong>lo</strong>go aziendale, nonché assegnando eventuali spazi<br />

disponibili per attività sem<strong>in</strong>ariali;<br />

Promuovere e sviluppare <strong>in</strong>iziative f<strong>in</strong>alizzate all’<strong>in</strong>tegrazione tra <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e il<br />

territorio, creando le condizioni favorevoli per ottenere elargizioni da parte di<br />

soggetti pubblici e privati;<br />

Curare la programmazione e organizzazione, adeguata al particolare contesto<br />

etico, di manifestazioni e altre <strong>in</strong>iziative volte a far meglio conoscere <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e, <strong>in</strong><br />

particolare, la struttura di assistenza e ricerca ivi operante;<br />

Svolgere attività di coord<strong>in</strong>amento operativo con la neo costituita Associazione<br />

“Il Faro per <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>” realizzata dall’ASCOM Padova e dai Ricercatori <strong>IOV</strong> per la<br />

ricerca e la raccolta di fondi a sostegno dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, creando<br />

così nuove opportunità e s<strong>in</strong>ergie con il Servizio nella programmazione e<br />

organizzazione <strong>in</strong>tegrata degli eventi dest<strong>in</strong>ati alla raccolta fondi.<br />

RELAZIONI SINDACALI E VALUTAZIONE<br />

Responsabile: Sig.ra Laura Scapp<strong>in</strong><br />

10


Le funzioni assegnate sono:<br />

Def<strong>in</strong>ire e gestire <strong>in</strong> collaborazione con le altre strutture co<strong>in</strong>volte e il Nucleo di<br />

Valutazione metodo<strong>lo</strong>gie, strumenti e processi di sviluppo delle risorse umane<br />

(valutazione delle posizioni, delle prestazioni <strong>in</strong>dividuali, piani retributivi, di<br />

<strong>in</strong>centivazione e di carriera);<br />

Supportare, su richiesta, la Direzione nelle relazioni con le OO.SS.;<br />

Redigere, sulla base della normativa contrattuale vigente e dell'organizzazione<br />

dell'Istituto, i contratti <strong>in</strong>dividuali di lavoro.<br />

11


Direzione <strong>Scientific</strong>a<br />

13


Direzione <strong>Scientific</strong>a<br />

Direttore <strong>Scientific</strong>o: Prof. Ermanno Ancona, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8211240<br />

Fax: 049-663395<br />

e-mail: ermanno.ancona@unipd.it<br />

Laureato con <strong>lo</strong>de <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia nel 1965.<br />

Specialista <strong>in</strong> Chirurgia Generale, Chirurgia Toracica,<br />

Anestesia e Rianimazione. Nel novembre 1966 è diventato<br />

Assistente Vo<strong>lo</strong>ntario, di nom<strong>in</strong>a Rettoriale, presso l'Istituto<br />

di Pato<strong>lo</strong>gia Chirurgica dell'Università di Padova, diretto dal<br />

Prof. G. Pezzuoli. Dal maggio 1970 Assistente universitario<br />

di Ruo<strong>lo</strong> presso l'Istituto di Anatomia Chirurgica, diretto dal<br />

Prof. Peracchia. Da Maggio 1973 aiuto di ruo<strong>lo</strong>. Nel maggio 1971 ha conseguito la<br />

libera Docenza <strong>in</strong> Chirurgia Sperimentale. Nel 1980 diviene Professore Associato di<br />

Semeiotica Chirurgica presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia di Padova, nel 1986<br />

diviene Professore di prima fascia.<br />

E' titolare del corso di Chirurgia Generale per il Corso di Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e<br />

Chirurgia. Insegna nelle Scuole di Specializzazione di Chirurgia Generale ( 2^ scuola) e<br />

Anestesia e Rianimazione.<br />

Direttore della Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica 3^ di Padova. Dal 1987 è responsabile primariale<br />

della Divisione Chirurgica connessa all'Istituto. Dal 1988 è responsabile del Centro<br />

Trapianti di Rene e di Pancreas dell'ospedale di Padova. E' stato direttore del<br />

Dipartimento Trapianti del<strong>lo</strong> stesso ospedale nel 1996 -97. Direttore del Dipartimento<br />

di Scienze Mediche e Chirurgiche. E' Direttore del Centro Regionale Veneto per <strong>lo</strong><br />

Studio delle Malattie dell'Esofago.<br />

Presidente del Comitato <strong>Scientific</strong>o del “Consorzio <strong>IOV</strong>”.<br />

E' stato Consigliere di Amm<strong>in</strong>istrazione dell'Università di Padova e, nel 1992-93<br />

Prorettore della stessa Università.<br />

E' Membro del Consiglio Direttivo della SICE (Società Italiana di Chirurgia<br />

Endoscopica e M<strong>in</strong><strong>in</strong>vasiva). E' stato Presidente della GEEMO (Group d'Etude<br />

Européen pour les Maladies de l'Oesophage). E' membro dell'ESA (European Surgical<br />

Association). Fel<strong>lo</strong>w dell'American College of Surgeons. E' socio dell'ESOT (European<br />

Society of Organ Transplantation). E' stato rappresentante italiano dell'ISDE<br />

(International Society of Diseases of the Esophagus).<br />

E' redattore di numerose riviste nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali.<br />

E' autore di 6 monografie, di oltre 500 pubblicazioni a stampa e di 186 abstracts<br />

<strong>in</strong>erenti la Microchirurgia sperimentale e cl<strong>in</strong>ica, la pato<strong>lo</strong>gia neoplastica e funzionale<br />

dell'esofago, la chirurgia laparoscopica ed i trapianti di rene e pancreas.<br />

MISSION<br />

La Direzione <strong>Scientific</strong>a promuove e coord<strong>in</strong>a la ricerca cl<strong>in</strong>ica e sperimentale<br />

dell’Istituto.<br />

In aderenza al mandato della Giunta Regionale del Veneto, promuove <strong>lo</strong> sviluppo delle<br />

collaborazioni scientifiche a livel<strong>lo</strong> di tutta la regione e <strong>in</strong>tegra le attività di ricerca<br />

cl<strong>in</strong>ica e sperimentale condotte nelle diverse realtà prov<strong>in</strong>ciali <strong>in</strong> un programma<br />

unitario condiviso.<br />

Attività<br />

Nel triennio <strong>2005</strong>-07 si è provveduto a costituire il primo nucleo della rete scientifica<br />

utilizzando i f<strong>in</strong>anziamenti della Regione per la Ricerca F<strong>in</strong>alizzata, i f<strong>in</strong>anziamenti del<br />

15


M<strong>in</strong>istero della Salute per la Ricerca Corrente e F<strong>in</strong>alizzata ed i f<strong>in</strong>anziamenti elargiti<br />

da Enti Pubblici e Privati.<br />

Le l<strong>in</strong>ee di ricerca dell’Istituto per il triennio 2006-2008 sono così programmate:<br />

1: Epidemio<strong>lo</strong>gia, fattori di rischio e prevenzione<br />

Responsabile: Zambon Paola, Di Maggio Cosimo<br />

Registro tumori del Veneto: studi epidemio<strong>lo</strong>gici analitici e descrittivi; campagne per la<br />

prevenzione primaria; monitoraggio e valutazione degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici<br />

strumentali e cl<strong>in</strong>ico-strumentali.<br />

2: Oncogenesi<br />

Responsabile: De Rossi Anita, Cim<strong>in</strong>ale V<strong>in</strong>cenzo, Rugge Massimo<br />

Retrovirus e virus umani nell'oncogenesi, con particolare riferimento alle prote<strong>in</strong>e che<br />

mediano la trasformazione neoplastica e alle <strong>in</strong>terazioni di prote<strong>in</strong>e virali con<br />

pathways di signall<strong>in</strong>g <strong>in</strong>tracellulare; <strong>in</strong>terazioni tra prote<strong>in</strong>e di virus erpetici (EBV,<br />

HHV-8) e prote<strong>in</strong>e di HIV; modelli animali di l<strong>in</strong>fomagenesi umana da virus erpetici;<br />

studio della sequenza metaplasia-displasia-cancro nell'esofago di Barrett.<br />

3: Valutazione del rischio genetico<br />

Responsabile: D'Andrea Emma<br />

Studi sulla eredo-familiarità nelle neoplasie di mammella, ovaio, prostata, melanoma,<br />

apparato digerente e tiroide; identificazione e def<strong>in</strong>izione dei prodotti di geni mutati<br />

(quali BRCA, CDKN2 etc.); relazioni tra gene di p53 ed altri oncogeni ed<br />

oncosoppressori; attivazione trascrizionale di geni per citoch<strong>in</strong>e <strong>in</strong> neoplasie<br />

pancreatiche, tiroidee, esofagee, gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali.<br />

4: Ricerca di nuovi marcatori molecolari a scopo diagnostico, prognostico e<br />

predittivo della risposta<br />

Responsabile: Nitti Donato<br />

Implementazione di piattaforme di genomica funzionale, proteomica e fosfoproteomica<br />

per studi su campioni di tumore e liquidi bio<strong>lo</strong>gici nei tumori gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali,<br />

uro<strong>lo</strong>gici, nel melanoma e nei sarcomi delle parti molli; alterazioni citogenetiche e<br />

molecolari <strong>in</strong> neoplasie cerebrali; marcatori prognostici nelle malattie l<strong>in</strong>foproliferative<br />

croniche; sviluppo di marcatori non <strong>in</strong>vasivi per il monitoraggio delle neoplasie; studio<br />

della te<strong>lo</strong>merasi come marcatore molecolare di neoplasia; nuovi marcatori molecolari<br />

di risposta alla terapia nel carc<strong>in</strong>oma dell'esofago, rene e prostata.<br />

5: Ottimizzazione delle tecniche diagnostiche e strumentali e della <strong>in</strong>dicazione<br />

alla chirurgia<br />

Responsabile: Muzzio Pier Car<strong>lo</strong>, Ancona Ermanno<br />

Ottimizzazione di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i strumentali quali la mammografia, la PET, la TAC/PET, la<br />

RMN e l'ecografia nella diagnosi e nella valutazione d'efficacia della terapia; endoscopia<br />

ed ecoendoscopia per la valutazione neoplastica morfo-volumetrica; sviluppo di<br />

software per l'analisi volumetrica di immag<strong>in</strong>i radio<strong>lo</strong>giche ed ecografiche; applicazioni<br />

della chirurgia robotica; valutazione e standardizzazione della tecnica della biopsia del<br />

l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella; <strong>in</strong>dicazioni e risultati del trapianto di fegato nei pazienti con<br />

epatocarc<strong>in</strong>oma; chemioterapia perfusiva <strong>lo</strong>coregionale dei tumori <strong>lo</strong>calmente avanzati<br />

degli arti e del fegato.<br />

6: Innovazioni nel campo della chemioterapia e della radioterapia<br />

Responsabile: Cartei Giuseppe, Jiril<strong>lo</strong> Antonio, Sotti Guido<br />

16


Sperimentazione di nuove comb<strong>in</strong>azioni chemioterapiche e chemio-radioterapiche <strong>in</strong><br />

tumori primitivi e metastatici; neoplasie pediatriche, con particolare riferimento alla<br />

caratterizzazione molecolare nella terapia dei l<strong>in</strong>fomi, e al trattamento dei gliomi e dei<br />

rabdomiosarcomi; valutazione dell'efficacia di nuovi farmaci o comb<strong>in</strong>azioni di farmaci,<br />

e def<strong>in</strong>izione di nuovi approcci farmacod<strong>in</strong>amici precl<strong>in</strong>ici, anche sulla base di dati di<br />

farmacogenomica, proteomica e di test di chemiosensibilità; farmaci "target" e farmaci<br />

antiangiogenetici; terapia radiometabolica, radioterapia conformazionale e<br />

brachiterapia; terapia fotod<strong>in</strong>amica associata o meno alla BNCT per il trattamento dei<br />

tumori dell'esofago e del melanoma cutaneo.<br />

7: Onco<strong>lo</strong>gia geriatrica<br />

Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Bio<strong>lo</strong>gia dell'<strong>in</strong>vecchiamento e dei tumori nell'anziano; studi prospettici osservazionali<br />

<strong>in</strong> tumori della mammella e del co<strong>lo</strong>n-retto; studio dei fattori limitanti l'entrata nei<br />

trials; polifarmacoterapia nell'anziano.<br />

8: Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori e approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi<br />

Responsabile: Amadori Alberto, Zanovel<strong>lo</strong> Paola<br />

Tumore e microambiente: ruo<strong>lo</strong> delle cellule mie<strong>lo</strong>idi soppressorie, e <strong>lo</strong>ro modulazione<br />

farmaco<strong>lo</strong>gica; neoangiogenesi e strategie di terapia genica per la sua modulazione;<br />

meccanismi di dormienza tumorale; vacc<strong>in</strong>azione verso antigeni tumorali nel model<strong>lo</strong><br />

del topo TRAMP; identificazione di markers surrogati di protezione <strong>in</strong> pazienti<br />

vacc<strong>in</strong>ati; TCR transgenici per la terapia adottiva di melanomi; protocolli di<br />

immunoterapia adottiva <strong>in</strong> pazienti con l<strong>in</strong>fomi EBV-positivi.<br />

9: Analisi biostatistica e supporto <strong>in</strong>formatico<br />

Responsabile: De Salvo Gian Luca<br />

Supporto metodo<strong>lo</strong>gico-biostatistico ed <strong>in</strong>formatico a progetti cl<strong>in</strong>ici; sviluppo di<br />

sistemi di raccolta e gestione dei dati da remoto; <strong>in</strong>formatizzazione e messa <strong>in</strong> rete dei<br />

dati prodotti/raccolti; applicazione di nuove tecniche per <strong>lo</strong> sviluppo di modelli cl<strong>in</strong>ici<br />

di diagnosi e prognosi.<br />

10: Integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari e valutazione della qualità di<br />

vita e delle cure<br />

Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />

Modelli assistenziali per <strong>in</strong>tegrare la cont<strong>in</strong>uità delle cure tra ospedale e territorio;<br />

identificazione di modelli di comunicazione fra medico ospedaliero e medico di<br />

medic<strong>in</strong>a generale basati sulla centralità del cittad<strong>in</strong>o; percorsi di appropriatezza<br />

sull'utilizzo dei servizi con <strong>in</strong>iziative f<strong>in</strong>alizzate al sostegno della domiciliarità;<br />

implementazione del sistema qualità basato su <strong>in</strong>dicatori di efficacia delle cure.<br />

17


Comitato Tecnico <strong>Scientific</strong>o<br />

Supporto per la promozione, la pianificazione e l’organizzazione della ricerca.<br />

Componenti<br />

Ermanno Ancona<br />

Direttore <strong>Scientific</strong>o <strong>IOV</strong> -<br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Chirurgia<br />

Generale<br />

Direttore Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica III Università<br />

di Padova -<br />

Alberto Amadori<br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Immuno<strong>lo</strong>gia -<br />

Direttore Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica<br />

Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica <strong>IOV</strong><br />

Giuseppe Cartei<br />

Direttore Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1 <strong>IOV</strong><br />

Massimo Gion<br />

Direttore CRIBT Venezia<br />

Silvio Monfard<strong>in</strong>i<br />

Direttore Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 <strong>IOV</strong><br />

Donato Nitti<br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Chirurgia<br />

Generale -<br />

Direttore Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II Università<br />

di Padova<br />

Giovanni Pizzo<strong>lo</strong><br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Malattie del<br />

Sangue -<br />

Direttore Emato<strong>lo</strong>gia Università di<br />

Verona<br />

Guido Sotti.<br />

Direttore Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a<br />

Nucleare <strong>IOV</strong><br />

18


Amm<strong>in</strong>istrazione della Ricerca<br />

Referente: Sig.ra Daniela Battistuzzi<br />

L’Amm<strong>in</strong>istrazione della Ricerca rappresenta l’anel<strong>lo</strong> di congiunzione tra le strutture<br />

del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, la rete onco<strong>lo</strong>gica veneta ed il M<strong>in</strong>istero della Salute.<br />

Ha tra i suoi compiti istituzionali la promozione, il coord<strong>in</strong>amento, la gestione e <strong>lo</strong><br />

sviluppo dei Progetti di Ricerca <strong>Scientific</strong>a proposti dalle varie strutture dell'Istituto,<br />

nell'ambito della Ricerca Biomedica e Organizzativo-Gestionale f<strong>in</strong>anziata sia da<br />

soggetti pubblici che privati <strong>in</strong> ambito regionale, nazionale ed <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Gestisce i rapporti con il M<strong>in</strong>istero della Salute che si sono articolati tramite la<br />

partecipazione del Direttore <strong>Scientific</strong>o alle periodiche riunioni degli altri Direttori degli<br />

IRCCS e la preparazione, <strong>in</strong> collaborazione con l’Ufficio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e<br />

Biostatistica, della documentazione necessaria per l'acquisizione dei f<strong>in</strong>anziamenti per<br />

la Ricerca Corrente e F<strong>in</strong>alizzata.<br />

Oltre alle ord<strong>in</strong>arie mansioni burocratico-amm<strong>in</strong>istrative, l’Ufficio Amm<strong>in</strong>istrazione<br />

della Ricerca gestisce la parte amm<strong>in</strong>istrativa di tutte le attività di ricerca dell’Istituto<br />

nell’ambito dei seguenti progetti:<br />

Ricerca Corrente<br />

Ricerca F<strong>in</strong>alizzata<br />

Istituto Superiore di Sanità<br />

Alleanza Contro il Cancro<br />

Comunità Europea<br />

19


Biblioteca<br />

Responsabile: Dott. Antonio Rosato<br />

La biblioteca dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è situata presso il Servizio di Immuno<strong>lo</strong>gia<br />

e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica. Consta di circa 40 periodici <strong>in</strong> <strong>formato</strong> cartaceo<br />

ed onl<strong>in</strong>e. Larga parte delle strutture <strong>IOV</strong> ha accesso ai servizi della Biblioteca P<strong>in</strong>ali<br />

della Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia (1300 periodici <strong>in</strong> <strong>formato</strong> cartaceo e 3300 <strong>in</strong><br />

<strong>formato</strong> onl<strong>in</strong>e). La disponibilità delle risorse onl<strong>in</strong>e di BiblioSan, a cui <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong><br />

istituzionalmente aderisce, ha ulteriormente migliorato la situazione sia delle strutture<br />

<strong>IOV</strong> non collegate alla Biblioteca P<strong>in</strong>ali che di quelle collegate. Il pr<strong>in</strong>cipale obiettivo a<br />

breve term<strong>in</strong>e consiste nell'implementazione di un capillare collegamento di tutte le<br />

strutture con la Biblioteca P<strong>in</strong>ali e nell'<strong>in</strong>tegrazione di tali risorse con quelle accessibili<br />

tramite BiblioSan. Ciò può essere realizzato, e <strong>in</strong> tal senso si registra il forte <strong>in</strong>teresse<br />

del Sistema Bibliotecario di Ateneo padovano, mediante la partecipazione della<br />

Biblioteca P<strong>in</strong>ali al progetto Bibliosan, che <strong>in</strong>clude il censimento <strong>in</strong> ACNP del materiale<br />

posseduto e <strong>lo</strong> scambio di articoli mediante Document Delivery con la rete degli<br />

IRCSS.<br />

20


Laboratori<br />

L'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto dispone di una ricca dotazione di laboratori, tutti <strong>in</strong>terni<br />

all'Istituto, che coprono una superficie g<strong>lo</strong>bale di circa 1.300 mq. Gran parte del<strong>lo</strong><br />

spazio di laboratorio è dedicato alla ricerca (circa il 70% della superficie g<strong>lo</strong>bale),<br />

mentre il restante 30% è coperto dal Servizio di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare<br />

Onco<strong>lo</strong>gica, dedicato all'esecuzione di analisi citogenetiche e molecolari <strong>in</strong> pazienti<br />

neoplastici.<br />

In ogni caso, dal momento che <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> comprende un'importante presenza di personale<br />

universitario <strong>in</strong> convenzione esclusiva, da sempre abituato alla stretta <strong>in</strong>terdipendenza<br />

di ricerca e assistenza, resta non semplice del<strong>in</strong>eare precisamente i conf<strong>in</strong>i tra le<br />

attività laboratoristiche di ricerca di base, traslazionale e cl<strong>in</strong>ica.<br />

Vengono qui di seguito elencati i pr<strong>in</strong>cipali laboratori di ricerca, tutti pre-esistenti<br />

all'anno di istituzione del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> (<strong>2005</strong>), con la descrizione della strumentazione più<br />

significativa disponibile per ciascuno di essi. Ovviamente, tutti i laboratori sono dotati<br />

delle attrezzature di base per il <strong>lo</strong>ro funzionamento (<strong>in</strong>cubatori, cappe a flusso<br />

lam<strong>in</strong>are, centrifughe refrigerate e non etc).<br />

Per quanto attiene il personale, si elencano i Responsabili dei s<strong>in</strong>goli Laboratori e il<br />

personale strutturato presso <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> come dipendente IRCCS o universitario <strong>in</strong><br />

convenzione esclusiva. In ossequio alla mission didattica che l'Università e un IRCCS<br />

devono avere, i laboratori ospitano peraltro un numero di persone molto elevato (circa<br />

100), comprendente specializzandi, dottorandi di ricerca, borsisti/contrattisti,<br />

laureandi e quant'altro.<br />

1. Laboratorio per <strong>lo</strong> Studio dei Tumori Eredo-Familiari:<br />

Mission: studio dei tumori eredo-familiari della mammella/ovaio e neuroendocr<strong>in</strong>i e<br />

del melanoma eredo-familiare<br />

Responsabile: Prof.ssa E. D'Andrea<br />

Personale: Dott. M. Montagna, Dott.ssa C. Men<strong>in</strong><br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: DHPLC, HPLC, real-time PCR, sequenziatore 96 canali.<br />

2. Laboratorio di Immuno<strong>lo</strong>gia Molecolare e Terapia Genica<br />

Mission: studio delle <strong>in</strong>terazioni tra cellule tumorali e microambiente, con particolare<br />

riferimento alle cellule endoteliali; strategie di ottimizzazione del trasferimento genico<br />

mediante vettori lentivirali a f<strong>in</strong>i di terapia genica<br />

Responsabile: Prof. A. Amadori<br />

Personale: Dott. S. Indracco<strong>lo</strong>, Dott.ssa R. Zamarchi, Dott. G. Esposito<br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: citofluorimetro, real-time PCR, microdissettore laser.<br />

3. Laboratorio di Immuno<strong>lo</strong>gia Cellulare e Molecolare<br />

Mission: analisi della risposta immunitaria ai tumori nelle sue varie componenti,<br />

dall'espressione antigenica alla risposta l<strong>in</strong>focitaria, con particolare attenzione alle<br />

<strong>in</strong>terazione tra cellula neoplastica e componente leucocitaria <strong>in</strong>filtrante il<br />

microambiente tumorale<br />

Responsabile: Prof.ssa P. Zanovel<strong>lo</strong><br />

Personale: Dott. V. Bronte, Dott. A. Rosato, Dott.ssa S. Mandruzzato<br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: citofluorimetro, real-time PCR, beta/gamma-counter<br />

4. Laboratorio di Viro<strong>lo</strong>gia Onco<strong>lo</strong>gica 1<br />

Mission: studio delle <strong>in</strong>terazioni tra virus e cellula ospite, con particolare attenzione<br />

alla patogenesi dei l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong> condizioni di immunodepressione (ad esempio per<br />

<strong>in</strong>fezione da HIV) e ai meccanismi di trasformazione neoplastica nei l<strong>in</strong>fociti B <strong>in</strong>fettati<br />

da EBV<br />

Responsabile: Prof.ssa A. De Rossi<br />

21


Personale: Dott.ssa M. Zanchetta, Sig.ra M. Marangoni<br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: facility P3 (circa 200 mq), real-time PCR, citofluorimetro.<br />

5. Laboratorio di Viro<strong>lo</strong>gia Onco<strong>lo</strong>gica 2<br />

Mission: studio delle alterazioni molecolari <strong>in</strong>dotte da virus oncogeni quali HTLV-I e<br />

HHV-8/KSV e degli effetti trasformanti di prote<strong>in</strong>e di derivazione virale<br />

Responsabile: Dott. V. Cim<strong>in</strong>ale<br />

Personale: Dott.ssa D. D'Agost<strong>in</strong>o, Dott.ssa D. Saggioro, Dott.ssa M.L. Calabrò<br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: microscopio confocale, citoflurimetro, real-time PCR.<br />

6. Laboratorio HPV<br />

Mission: studio della sieroprevalenza dell'<strong>in</strong>fezione da papip<strong>lo</strong>mavirus (HPV) <strong>in</strong> progetti<br />

di screen<strong>in</strong>g di popolazione; studio della patogenicità di varianti virali; survey del trial<br />

vacc<strong>in</strong>ale<br />

Responsabile: Dott.ssa A. Del Mistro<br />

Personale: Sig.ra R. Trevisan<br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: real-time PCR, sequenziatore<br />

7. Laboratorio di Onco<strong>lo</strong>gia Molecolare e Citogenetica<br />

Mission: analisi delle alterazioni molecolari <strong>in</strong> pato<strong>lo</strong>gie onco-emato<strong>lo</strong>giche e nei tumori<br />

solidi<br />

Responsabile: Dott.ssa R. Bertorelle, Dott.ssa L. Bonaldi<br />

Personale: Sig.ra B. Filippi<br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: Sistema di cariotipizzazione Zeiss, real-time PCR, sequenziatore<br />

8. Laboratorio di Analisi di Acidi Nucleici<br />

Mission: studio con metodiche high-troughput di SNP, dell'espressione di RNA e di<br />

micro-RNA<br />

Responsabile: Dott.ssa S. Mandruzzato<br />

Personale: Dott.ssa E. Rossi<br />

Attrezzature pr<strong>in</strong>cipali: Piattaforma Agilent, Piattaforma Affimetrix<br />

Lo <strong>IOV</strong> comprende anche uno spazio di circa 300 mq dedicato alla stabulazione di<br />

animali da esperimento, situato nel piano <strong>in</strong>terrato del Servizio di Immuno<strong>lo</strong>gia e<br />

Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica. Responsabile del<strong>lo</strong> stabulario è il Dott. V. Bronte,<br />

coadiuvato dal Sig. V. Barbieri; alla struttura afferisce circa il 50% dei ricercatori<br />

impegnati nella ricerca presso <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />

Lo stabulario:<br />

è classificato come SPF<br />

è attrezzato per ospitare circa 4.000 topi <strong>in</strong> sperimentazione e breed<strong>in</strong>g<br />

è dotato di una stanza P3 con dispositivo di isolamento Microcage per il<br />

contenimento di patogeni<br />

è dotato di una piattaforma estremamente avanzata per l'imag<strong>in</strong>g nei piccoli<br />

animali, comprendente: a) una apparecchiatura di fluorescenza (Exp<strong>lo</strong>reOptics)<br />

e tomografia computerizzata (Exp<strong>lo</strong>reLocus, General Electrics); b) una<br />

apparecchiatura per la chemilum<strong>in</strong>escenza (IVIS Lum<strong>in</strong>a, Caliper Life Sciences)<br />

22


Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica<br />

Responsabile: Dott. Gian Luca De Salvo, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8215710<br />

e-mail: gianluca.desalvo@ioveneto.it<br />

Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia con <strong>lo</strong>de, Università degli<br />

Studi di Padova, AA 91-92. Specializzato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a<br />

Interna nel 1998, presso l’Università degli Studi di Padova,<br />

con <strong>lo</strong>de. Dal 1993 al 1994 ha frequentato il Laboratorio di<br />

Epidemio<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica dell’Istituto di Ricerche<br />

Farmaco<strong>lo</strong>giche ‘Mario Negri’ di Milano.<br />

S<strong>in</strong> dal corso di laurea ha svolto attività di ricerca,<br />

<strong>in</strong>teressandosi <strong>in</strong> particolare alla metodo<strong>lo</strong>gia della ricerca<br />

cl<strong>in</strong>ica sperimentale. Ha seguito diversi corsi di formazione nel campo delle<br />

sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche e della biostatistica. Ha partecipato attivamente alla<br />

pianificazione e alla stesura di numerosi protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica sia di fase II che<br />

III, all’attività di analisi dei dati raccolti e ha contribuito a creare e valutare modelli<br />

matematici di predizione di eventi cl<strong>in</strong>ici, sia <strong>in</strong> ambito prognostico che terapeutico.<br />

Attualmente è responsabile della gestione operativa di numerosi protocolli cl<strong>in</strong>ici<br />

onco<strong>lo</strong>gici nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali.<br />

Responsabile del<strong>lo</strong> Statistical and Data Management Committee dell’EpSSG (Gruppo<br />

cooperativo europeo per <strong>lo</strong> studio dei sarcomi <strong>in</strong> età pediatrica) e del Data<br />

Management Committee del SIOP-LGG (Gruppo cooperativo europeo per <strong>lo</strong> studio dei<br />

gliomi a basso grado <strong>in</strong> età pediatrica). Titolare del corso <strong>in</strong>tegrato "Aspetti<br />

metodo<strong>lo</strong>gici e biostatistici degli studi cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia" nella Scuola di<br />

Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia dell’Università di Padova.<br />

Responsabile del Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica s<strong>in</strong> dalla sua<br />

costituzione.<br />

ORGANICO<br />

Dott.ssa Paola Bolzonel<strong>lo</strong><br />

Statistico Contrattista<br />

Dott.ssa Laura Cestari<br />

Statistico Contrattista<br />

Dott.ssa Paola Del Bianco<br />

Statistico Contrattista<br />

Dott.ssa Elisa Rizzo<br />

Statistico Contrattista<br />

Denise Kilmart<strong>in</strong><br />

Data Manager Contrattista<br />

Ilaria Zanetti<br />

Data Manager Contrattista<br />

MISSION<br />

Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica è stato costituito come Ufficio di<br />

Epidemio<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica nel 1997 nell’ambito delle attività del Centro Onco<strong>lo</strong>gico<br />

Regionale di Padova (C.O.R.). Il suo compito pr<strong>in</strong>cipale è programmare e coord<strong>in</strong>are<br />

progetti di ricerca cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico, a livel<strong>lo</strong> <strong>lo</strong>cale, nazionale ed<br />

<strong>in</strong>ternazionale, nel rispetto delle normative esistenti e dei requisiti etici. Inoltre, il<br />

Servizio ha storicamente svolto un ruo<strong>lo</strong> di supporto alla Direzione <strong>Scientific</strong>a, prima<br />

del C.O.R. ed attualmente dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, nel censimento e<br />

valutazione dell'attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica delle s<strong>in</strong>gole unità operative afferenti<br />

all'Istituto.<br />

Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica è Centro di Coord<strong>in</strong>amento per<br />

studi cl<strong>in</strong>ici di gruppi collaborativi regionali (GIVOM-Gruppo Interdiscipl<strong>in</strong>are Veneto<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Mammaria), nazionali (IMI-Intergruppo Melanoma Italiano, AIEOP-<br />

23


Associazione di Emato-Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica) ed <strong>in</strong>ternazionali (European Paediatric<br />

Sarcoma Study Group; International Society of Paediatric Onco<strong>lo</strong>gy-Low Grade Glioma<br />

Consortium).<br />

Il Servizio partecipa all'attività della Cochrane Collaboration. Questa organizzazione<br />

mondiale ha come obiettivo pr<strong>in</strong>cipale la realizzazione e la dissem<strong>in</strong>azione di revisioni<br />

sistematiche (meta-analisi) sull'efficacia e sicurezza degli <strong>in</strong>terventi sanitari. Queste<br />

revisioni sistematiche vengono pubblicate periodicamente <strong>in</strong> <strong>formato</strong> elettronico sulla<br />

Cochrane Library (consultabile presso il Servizio).<br />

Inf<strong>in</strong>e, il Servizio fornisce collaborazione e/o consulenza statistica metodo<strong>lo</strong>gica<br />

nell'analisi dei dati e nell'<strong>in</strong>terpretazione dei risultati di diversi studi a carattere<br />

onco<strong>lo</strong>gico.<br />

Attività di Ricerca<br />

L’<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di nuovi farmaci e tecno<strong>lo</strong>gie/procedure <strong>in</strong>novative<br />

deve essere preceduta dalla dimostrazione del <strong>lo</strong>ro reale vantaggio mediante studi che<br />

applich<strong>in</strong>o una metodo<strong>lo</strong>gia rigorosa. Il corretto approccio alla pianificazione,<br />

realizzazione ed analisi dei risultati di uno studio cl<strong>in</strong>ico richiede il convergere di<br />

numerose competenze non so<strong>lo</strong> mediche ma anche statistiche ed epidemio<strong>lo</strong>giche.<br />

Il Servizio mette a disposizione competenze tecniche, metodo<strong>lo</strong>giche e strumenti<br />

operativi per tutte le fasi del<strong>lo</strong> sviluppo dei protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica e di datamanagement<br />

<strong>in</strong> accordo ai dettami della Good Cl<strong>in</strong>ical Practice (GCP), ed <strong>in</strong><br />

particolare:<br />

Disegno di piani statistici sperimentali, dimensione campionaria e piano di<br />

analisi per protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica sperimentale (fasi I, II, III) ed<br />

osservazionale;<br />

Preparazione di schede raccolta dati e di materiale per la conduzione del<strong>lo</strong><br />

studio (procedure operative, modalità di compilazione delle schede, scadenzari,<br />

ecc.);<br />

Costruzione di Data Base elettronici per condurre gli studi cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> GCP con<br />

l'utilizzo di specifici;<br />

Raccolta dati ed archiviazione elettronica;<br />

Presentazione dei protocolli di ricerca ai Comitati Etici per approvazione;<br />

Messa a punto di metodo<strong>lo</strong>gie per il control<strong>lo</strong> della qualità dei dati presso i<br />

Centri Cl<strong>in</strong>ici e all'<strong>in</strong>terno del Servizio, come previsto dal Data Quality<br />

Assurance delle GCP.<br />

Analisi statistiche <strong>in</strong>termedie e f<strong>in</strong>ali dei dati.<br />

Attualmente il Servizio coord<strong>in</strong>a sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche multicentriche nell’ambito<br />

del melanoma, delle neoplasie gastro-<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali, del carc<strong>in</strong>oma mammario, dei l<strong>in</strong>fomi<br />

e delle neoplasie pediatriche e studi che hanno come end-po<strong>in</strong>t pr<strong>in</strong>cipale la<br />

valutazione della qualità della vita.<br />

Nell’ambito degli studi cl<strong>in</strong>ici sul melanoma, prosegue l’arruolamento nel<strong>lo</strong> studio<br />

Mel.A., trial di fase III che valuta l’impatto di un trattamento <strong>in</strong>tensificato con<br />

Interferone ad alte dosi <strong>in</strong> pazienti <strong>in</strong> III stadio di malattia, e nel<strong>lo</strong> studio TRECEM,<br />

trial che <strong>in</strong>daga l’impatto della temozo<strong>lo</strong>mide nel prevenire le metastasi cerebrali nei<br />

pazienti <strong>in</strong> stadio avanzato.<br />

Per quanto riguarda le neoplasie pediatriche, alla f<strong>in</strong>e del <strong>2005</strong>, 166 pazienti<br />

risultavano arruolati e 90 randomizzati nel<strong>lo</strong> studio <strong>in</strong>ternazionale SIOP-LGG 2004 sui<br />

gliomi a basso grado di malignità. Nel <strong>2005</strong>/06 è <strong>in</strong>iziato l’arruolamento e la<br />

randomizzazione dei pazienti nel<strong>lo</strong> studio EpSSG RMS <strong>2005</strong> sui sarcomi pediatrici <strong>in</strong><br />

Italia, Francia, Repubblica Ceca ed Israele. Inf<strong>in</strong>e, è proseguita la collaborazione con il<br />

gruppo TREP (Tumori Rari <strong>in</strong> Età Pediatrica) dell’AIEOP nella gestione della raccolta<br />

dati e nella realizzazione di un registro prospettico nazionale sui tumori rari <strong>in</strong> età<br />

pediatrica.<br />

24


Per quanto riguarda i protocolli di studio che hanno come end-po<strong>in</strong>t pr<strong>in</strong>cipale o<br />

secondario la valutazione della qualità di vita del paziente onco<strong>lo</strong>gico, sono stati<br />

attivati uno studio randomizzato di fase III che confronta la tecnica del l<strong>in</strong>fonodo<br />

sent<strong>in</strong>ella rispetto alla l<strong>in</strong>fo-adenectomia standard nelle pazienti con carc<strong>in</strong>oma della<br />

mammella e uno studio osservazionale sull’impatto del trattamento multimodale nel<br />

cancro del retto <strong>lo</strong>calmente avanzato.<br />

Da alcuni anni un’attività di ricerca peculiare del Servizio è la messa a punto di<br />

sistemi di raccolta dati da remoto, sfruttando la tecno<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>formatica e la rete<br />

<strong>in</strong>ternet. I due studi <strong>in</strong>ternazionali coord<strong>in</strong>ati dal Servizio nell’ambito dell’onco<strong>lo</strong>gia<br />

pediatrica sfruttano tale tecno<strong>lo</strong>gia per svolgere tutti le pr<strong>in</strong>cipali attività di data<br />

management nonché di analisi statistica descrittiva. <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> collaborazione con il<br />

CINECA è stata realizzata un’<strong>in</strong>frastruttura telematica che permette un accesso<br />

protetto ai sistemi di raccolta dati, tramite un comune browser <strong>in</strong>ternet. Si vuole<br />

<strong>in</strong>oltre testare la possibilità di centralizzare <strong>in</strong> tempo reale, utilizzando software<br />

sofisticati, immag<strong>in</strong>i neuroradio<strong>lo</strong>giche ed isto<strong>lo</strong>giche.<br />

Nuovi approcci metodo<strong>lo</strong>gici nell’analisi di dati cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia<br />

Nell’ambito degli studi multicentrici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia spesso i dati vengono raccolti <strong>in</strong> più<br />

occasioni temporali per poter esam<strong>in</strong>are nel tempo l’effetto del trattamento sulla<br />

malattia, sulla qualità di vita o su altri end-po<strong>in</strong>ts primari o secondari. La natura<br />

<strong>lo</strong>ngitud<strong>in</strong>ale e la struttura multicentrica degli studi possono causare problemi di dati<br />

mancanti non casuali e non ignorabili e di sovradispersione o correlazione delle<br />

osservazioni, <strong>in</strong>ducendo problemi di distorsione dei risultati dell'<strong>in</strong>ferenza statistica.<br />

Recentemente presso il Servizio si è rivolta particolare attenzione all’applicazione di<br />

metodo<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong>novative per l’analisi dei dati idonee ad affrontare tali problematiche.<br />

Supporto Alla Direzione <strong>Scientific</strong>a<br />

Il Servizio fornisce alla Direzione <strong>Scientific</strong>a strumenti operativi per l'attività di<br />

censimento e valutazione dell'attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica delle strutture co<strong>in</strong>volte nelle<br />

attività <strong>IOV</strong> e contribuisce alla raccolta ed elaborazione delle <strong>in</strong>formazioni, producendo<br />

periodicamente <strong>in</strong>dici bibliometrici della produzione scientifica dell'Istituto.<br />

Recentemente, ha gestito operativamente il censimento dell'attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica<br />

onco<strong>lo</strong>gica di tutte le strutture del Veneto <strong>in</strong>teressate alla costituzione del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. Il<br />

materiale raccolto, archiviato su supporto elettronico, ha permesso la realizzazione di<br />

un database, facilmente consultabile ed aggiornabile, dell'anagrafe dei progetti di<br />

ricerca di tutte le Unità Operative afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. In paralle<strong>lo</strong>, si è proceduto alla<br />

realizzazione di una banca dati delle pubblicazioni dei ricercatori dell'Istituto così da<br />

avere prontamente disponibile l'elenco delle pubblicazioni di ogni Unità Operativa del<strong>lo</strong><br />

<strong>IOV</strong> con relativo Impact Factor (anche normalizzato secondo la classificazione proposta<br />

dal M<strong>in</strong>istero della Salute). Il Servizio, su mandato della Direzione <strong>Scientific</strong>a, si<br />

occupa <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e della raccolta, edit<strong>in</strong>g ed <strong>in</strong>serimento nel sistema Workf<strong>lo</strong>w della ricerca<br />

delle <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>erenti le attività cl<strong>in</strong>ico-scientifiche dei servizi e delle strutture<br />

afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />

25


La Rete Onco<strong>lo</strong>gica Veneta<br />

L'Istitituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto nasce da una lunga tradizione di eccellenza<br />

dell'onco<strong>lo</strong>gia padovana e veneta, che ha trovato la sua espressione f<strong>in</strong>o dai primi anni<br />

'90 nel riconoscimento, da parte della Regione del Veneto, di un Centro di Riferimento<br />

denom<strong>in</strong>ato Centro Onco<strong>lo</strong>gico Regionale (COR). Nel 2004 è stato creato il "Consorzio<br />

<strong>IOV</strong>", un primo nucleo di Rete Onco<strong>lo</strong>gica, che raggruppava <strong>in</strong>izialmente i Direttori<br />

Generali delle Aziende Sanitarie di tutte le prov<strong>in</strong>ce venete e ha successivamente<br />

compreso, non appena nom<strong>in</strong>ato, il Commissario Straord<strong>in</strong>ario del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> stesso.<br />

Obbiettivo primario del Consorzio era l'ottenimento da parte della Regione del Veneto e<br />

del M<strong>in</strong>istero della Salute della qualifica di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere<br />

<strong>Scientific</strong>o, riconoscimento ottenuto nell'Aprile <strong>2005</strong>.<br />

L'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto ha <strong>in</strong> questo triennio <strong>in</strong>iziato la propria missione,<br />

consolidando le proprie strutture e la propria organizzazione; ha nel frattempo anche<br />

mantenuto vive, sia sul piano scientifico con progetti di ricerca condivisi che su quel<strong>lo</strong><br />

assistenziale attraverso <strong>in</strong>contri periodici tra le Onco<strong>lo</strong>gie della Regione per la<br />

def<strong>in</strong>izione di l<strong>in</strong>ee guida e percorsi terapeutici, le relazioni con le realtà che si<br />

occupano attivamente di onco<strong>lo</strong>gia nel Veneto. E' nei programmi immediati dell'Istituto<br />

il riassetto del Consorzio <strong>IOV</strong>, la nom<strong>in</strong>a di un nuovo Presidente, la creazione di un<br />

nuovo Comitato Tecnico-<strong>Scientific</strong>o rappresentativo delle competenze e professionalità<br />

della Regione, così da poter avviare nella pienezza del mandato la def<strong>in</strong>izione di<br />

programmi e strategie che rendano operativa la Rete Onco<strong>lo</strong>gica Veneta. E' <strong>in</strong>fatti un<br />

mandato preciso della Regione del Veneto, oltre che un'esigenza ormai sentita<br />

praticamente <strong>in</strong> tutta Europa, la creazione di un network <strong>in</strong>tegrato di servizi sanitari e<br />

sociali specificamente orientati al miglioramento della gestione del paziente onco<strong>lo</strong>gico.<br />

26


Direzione Sanitaria<br />

27


Direzione Sanitaria<br />

Direttore: Dott.ssa Giusepp<strong>in</strong>a Maria Bonav<strong>in</strong>a, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8215773<br />

e-mail: g.bonav<strong>in</strong>a@ioveneto.it<br />

Ha conseguito la Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia presso<br />

l’Università di Padova nel 1982. Nel 1985 ha conseguito il<br />

Dip<strong>lo</strong>ma di Specializzazione <strong>in</strong> Otor<strong>in</strong>olar<strong>in</strong>goiatria presso<br />

l’Università di Padova. È Specialista <strong>in</strong> Igiene Ospedaliera<br />

presso l’Università di Padova. Ha <strong>in</strong>iziato la sua carriera<br />

come assistente medico <strong>in</strong> Sovr<strong>in</strong>tendenza Sanitaria presso<br />

l'Ospedale Civile di Padova (1987). A questo è seguito<br />

l'<strong>in</strong>carico di Vicedirettore Sanitario nell'Azienda Ospedaliera<br />

di Padova (1997). Dal 1 febbraio 1999 ha svolto le funzioni di Direttore ospedaliero<br />

presso l'ULSS 16 di Padova - Ospedale Geriatrico f<strong>in</strong>o al 30 settembre 2002. Presso<br />

l'Ospedale Geriatrico è stato organizzato il Day Hospital Onco<strong>lo</strong>gico oggi trasferito<br />

all'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto. Si è <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>teressata di prelievi d'organo e di<br />

emergenza sanitaria. E' stata Direttore del Presidio Ospedaliero di Abano Terme dal 1<br />

ottobre 2002 al 28 febbraio 2006.<br />

Dal 1 marzo 2006 è Direttore Sanitario dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

MISSION<br />

La Direzione Sanitaria coord<strong>in</strong>a e dirige le strutture sanitarie dell’Istituto.<br />

Garantisce la cont<strong>in</strong>uità terapeutica sviluppando forme di <strong>in</strong>tegrazione tra assistenza<br />

ospedaliera di ricovero ed attività ambulatoriale e di supporto. Considera il servizio<br />

erogato come processo unitario e coord<strong>in</strong>ato tra le diversi fasi che <strong>lo</strong> compongono<br />

migliorando l’<strong>in</strong>tero percorso diagnostico terapeutico. Integra le proprie <strong>in</strong>formazioni<br />

sull’utilizzo dei servizi con quelle degli altri enti ed istituzioni pubbliche, <strong>in</strong> particolare<br />

per quanto riguarda la rete onco<strong>lo</strong>gica regionale, al f<strong>in</strong>e di favorire un migliore accesso<br />

ai servizi da parte dei cittad<strong>in</strong>i e un uso corretto ed appropriato delle strutture sociosanitarie.<br />

Assicura il mantenimento di standard di qualità cl<strong>in</strong>ica e di funzionalità dei<br />

servizi <strong>in</strong> modo da garantire ai cittad<strong>in</strong>i la migliore possibilità di accesso al servizio del<br />

quale necessita.<br />

Attività<br />

Tra le attività cl<strong>in</strong>iche si segnalano quelle <strong>in</strong>erenti alla gestione del rischio cl<strong>in</strong>ico, al<br />

control<strong>lo</strong> delle <strong>in</strong>fezioni ospedaliere (tramite le attività del Comitato per la Sorveglianza<br />

e Control<strong>lo</strong> delle Infezioni Ospedaliere), alla gestione dei farmaci; alla implementazione<br />

e diffusione di l<strong>in</strong>ee guida e protocolli assistenziali nelle strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />

Tra le funzioni di monitoraggio cl<strong>in</strong>ico della attività si segnala la gestione delle<br />

statistiche sanitarie, il control<strong>lo</strong> di qualità dei flussi <strong>in</strong>formativi relativi alle schede di<br />

dimissione ospedaliera (DRG) e la collaborazione con la Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa per<br />

la determ<strong>in</strong>azione degli strumenti di formulazione del budget cl<strong>in</strong>ico e della verifica<br />

periodica del raggiungimento degli obbiettivi.<br />

Coord<strong>in</strong>a <strong>lo</strong> sviluppo della cartella cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong>formatizzata.<br />

Promuove e programma gli <strong>in</strong>terventi di formazione del personale sanitario.<br />

Inoltre, la Direzione Sanitaria partecipa ai lavori del Comitato Etico.<br />

La Direzione Sanitaria coord<strong>in</strong>a e dirige l'attività dei seguenti servizi:<br />

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UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO<br />

Referente: Sig.ra Isabella Degli Agost<strong>in</strong>i<br />

Tel.: 049-8215664 - 049-8215773 (segreteria Direzione Sanitaria)<br />

Fax: 049-8215628<br />

e-mail: urp@ioveneto.it<br />

Al f<strong>in</strong>e di contribuire al miglioramento dei servizi e delle prestazioni erogate è a<br />

disposizione dei cittad<strong>in</strong>i un’apposita scheda per l’<strong>in</strong>oltro di reclami, per la<br />

segnalazione di disservizi, disfunzioni, irregolarità e per fornire suggerimenti. Le<br />

schede di segnalazione sono reperibili presso l’<strong>in</strong>gresso dell’Ospedale Busonera,<br />

dell’Edificio Radioterapia e al 1° piano dell’Edificio Giust<strong>in</strong>ianeo <strong>in</strong> prossimità delle<br />

cassette di raccolta dei reclami, dove le stesse schede possono essere depositate dopo<br />

la compilazione. Le segnalazioni vengono raccolte dal personale dedicato e gestite<br />

dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP). Le segnalazioni possono essere espresse<br />

anche di persona, telefonicamente o <strong>in</strong>viate per posta elettronica, fax o lettera.<br />

Il Servizio Relazioni con il Pubblico dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è situato presso<br />

l’Ospedale Busonera. Ogni segnalazione dei cittad<strong>in</strong>i viene gestita dalla Direzione<br />

Sanitaria secondo le modalità ritenute più idonee al f<strong>in</strong>e di fornire una risposta<br />

esauriente al cittad<strong>in</strong>o.<br />

SERVIZIO INFERMIERISTICO<br />

Responsabile: Dott.ssa Maria Padovan<br />

Il Servizio Infermieristico assicura la programmazione, la gestione, l’organizzazione,<br />

l’erogazione, la valutazione ed il miglioramento cont<strong>in</strong>uo delle prestazioni assistenziali<br />

garantite dal personale <strong>in</strong>fermieristico, tecnico-sanitario e dagli operatori di supporto,<br />

sulla base degli obiettivi del<strong>in</strong>eati dalla Direzione <strong>in</strong>tegrandosi con i processi aziendali.<br />

E’ responsabile del governo dell’assistenza <strong>in</strong>fermieristica e tecnica di natura<br />

preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa, promuove modelli organizzativi e<br />

professionali <strong>in</strong>novativi attraverso <strong>lo</strong> sviluppo e la va<strong>lo</strong>rizzazione delle professioni<br />

sanitarie e tecnico-sanitarie del Comparto. Opera con attenzione alla persona<br />

favorendo l’<strong>in</strong>tegrazione multiprofessionale, migliorando la qualità dell’assistenza<br />

erogata e promuovendo il processo di responsabilizzazione professionale.<br />

Il Servizio Infermieristico aderisce ai va<strong>lo</strong>ri etici di riferimento del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> (centralità del<br />

cittad<strong>in</strong>o, qualità dell’assistenza, appropriatezza, accessibilità, equità, affidabilità,<br />

trasparenza, ricerca e <strong>in</strong>novazione, formazione e <strong>in</strong>terattività) e considera essenziali e<br />

propri i va<strong>lo</strong>ri fondanti dei codici deonto<strong>lo</strong>gici delle professioni sanitarie e tecniche,<br />

ossia l’attenzione e il rispetto alla persona umana g<strong>lo</strong>balmente <strong>in</strong>tesa, alle sue<br />

relazioni con il proprio contesto, al modo <strong>in</strong> cui vive la propria condizione di salute e,<br />

più <strong>in</strong> generale, alla qualità della vita.<br />

Per questo assume come va<strong>lo</strong>ri di riferimento:<br />

la centralità del cittad<strong>in</strong>o, al f<strong>in</strong>e di soddisfarne le aspettative come fruitore di<br />

assistenza sanitaria e la responsabilità di tutti gli operatori verso la comunità<br />

da servire<br />

il miglioramento cont<strong>in</strong>uo della qualità assistenziale come condizione<br />

fondamentale per mantenere l’assistenza al passo con l’evoluzione rapida delle<br />

conoscenze, della tecno<strong>lo</strong>gia, dell’<strong>in</strong>tegrazione dei sistemi sanitari e della<br />

cont<strong>in</strong>ua variazione delle aspettative dei cittad<strong>in</strong>i, <strong>in</strong> una <strong>lo</strong>gica di<br />

standardizzazione delle prassi professionali basate su evidenza scientifica<br />

la buona amm<strong>in</strong>istrazione, <strong>in</strong>tesa come imparzialità, trasparenza, pari<br />

opportunità nei processi di programmazione, organizzazione e valutazione dei<br />

dipendenti gestiti<br />

la responsabilizzazione diffusa dei dipendenti come presupposto per una<br />

gestione delle risorse umane efficiente e coerente con i risultati da garantire ai<br />

clienti<br />

30


la crescita personale e professionale dei dipendenti, attraverso la promozione<br />

della ricerca e della formazione cont<strong>in</strong>ua, per poter rispondere <strong>in</strong> ogni<br />

situazione assistenziale con appropriatezza, efficacia e competenza<br />

il rispetto delle prerogative <strong>in</strong>dividuali di ogni dipendente, con l’obiettivo di<br />

consentire l’espressione delle migliori potenzialità professionali, garantendo il<br />

miglior percorso di sviluppo professionale compatibile con l’organizzazione<br />

il senso di appartenenza aziendale, stimolando la capacità di collaborazione per<br />

il raggiungimento di obiettivi comuni.<br />

INFERMIERI DI RICERCA<br />

Referenti: IP Daniela Grosso, IP Mart<strong>in</strong>a Mattiazzi<br />

La ricerca cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia è fondamentale per identificare nuovi e più efficaci<br />

trattamenti per la malattia, nuove modalità di somm<strong>in</strong>istrazione e testare l’efficacia di<br />

nuovi modelli di assistenza. L'impegno della professione <strong>in</strong>fermieristica è sempre più<br />

orientato all'utilizzo della ricerca nell'assistenza e nasce dall’esigenza di migliorare le<br />

situazioni non soddisfacenti, identificando bisogni <strong>in</strong>evasi di natura conoscitiva,<br />

cl<strong>in</strong>ica o assistenziale al f<strong>in</strong>e di misurare il grado di efficacia e di efficienza della<br />

prestazione. Nell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto l’<strong>in</strong>fermiere di ricerca partecipa a tutte le<br />

fasi della sperimentazione cl<strong>in</strong>ica. I suoi compiti pr<strong>in</strong>cipali sono: la discussione con <strong>lo</strong><br />

sperimentatore sulla fattibilità del<strong>lo</strong> studio, l’organizzazione delle procedure per<br />

l’avviamento del<strong>lo</strong> stesso, l’organizzazione delle procedure di randomizzazione e<br />

registrazione, la raccolta dei dati, l’organizzazione di report periodici per<br />

l’aggiornamento dei database comuni, la gestione dei farmaci sperimentali,<br />

l’esecuzione di prelievi per le necessarie analisi di monitoraggio, l’organizzazione della<br />

chiusura del<strong>lo</strong> studio e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la collaborazione nella pubblicazione di lavori scientifici.<br />

Inoltre, l’ <strong>in</strong>fermiere di ricerca è consulente per il reparto per i problemi legati alla<br />

conduzione del<strong>lo</strong> studio ed ha un ruo<strong>lo</strong> attivo nella formazione e addestramento del<br />

personale <strong>in</strong>fermieristico.<br />

FORMAZIONE E COMUNICAZIONE SCIENTIFICA<br />

Referente: Dott.ssa Mart<strong>in</strong>a Boscaro<br />

Informatico: Sig. Gabriele Saras<strong>in</strong><br />

Grafica e Segreteria: Sig. Diego Favero<br />

formaecomunica@istitutonco<strong>lo</strong>gicoveneto.it<br />

Tel: 049-8215711<br />

e-mail: mart<strong>in</strong>a.boscaro@ioveneto.it<br />

L'ufficio organizza e gestisce eventi scientifici, corsi di formazione e aggiornamento e<br />

conferenze stampa dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

Rientrano nell'attività:<br />

meet<strong>in</strong>g plann<strong>in</strong>g<br />

gestione dell’accreditamento ECM M<strong>in</strong>istero della Salute e Regione del Veneto<br />

contatti con possibili sponsor<br />

pianificazione budget eventi<br />

studio grafica evento<br />

public relations, contatti con relatori italiani e stranieri<br />

patroc<strong>in</strong>io <strong>IOV</strong><br />

gestione caselle email istituzionali<br />

archiviazione e gestione dati<br />

gestione aule<br />

L’attività del servizio, commissionata da fonti multiple (comitati scientifici, Direttori<br />

d’unità operativa, associazioni, etc.), è sviluppata con modalità comunicative<br />

specifiche rivolte ad <strong>in</strong>ter<strong>lo</strong>cutori <strong>in</strong>terni ed esterni. Accanto alla diffusione<br />

31


dell’immag<strong>in</strong>e e del programma scientifico di eventi formativi e culturali organizzati<br />

dall’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, si pone la produzione di comunicati, cartelle stampa,<br />

<strong>in</strong>terviste e conferenze stampa e l’attività di divulgazione/<strong>in</strong>formazione ai pazienti,<br />

tramite opuscoli e brochure su temi specifici - come la prevenzione del cancro o le<br />

scelte terapeutiche per un particolare tipo di tumore - e di public relations, attraverso<br />

la promozione di messaggi e <strong>in</strong>iziative che favoriscano i contatti e l’<strong>in</strong>terazione tra i<br />

diversi attori. Queste attività vengono gestite sotto la diretta responsabilità e<br />

supervisione della Direzione Comunicazione/Market<strong>in</strong>g.<br />

32


Direzione<br />

Amm<strong>in</strong>istrativa<br />

33


Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa<br />

Direttore: Dott. Pietro Girardi, Statistico<br />

Tel.: 049-8215612<br />

e-mail: pietro.girardi@ioveneto.it<br />

Laureato nel 1990 <strong>in</strong> Scienze Statistiche ed Economiche<br />

presso l'Università di Bo<strong>lo</strong>gna. Ha svolto attività di ricerca <strong>in</strong><br />

campo statistico economico presso Rescoop di Bo<strong>lo</strong>gna,<br />

E' stato dirigente: presso l'U.L.S.S. di Legnago (VR) dal 1992<br />

al 1997 (programmazione e control<strong>lo</strong> di gestione) dove ha<br />

avuto modo di <strong>in</strong>teressarsi dell'<strong>in</strong>troduzione della qualità<br />

totale (progetto f<strong>in</strong>alista del premio nazionale per<br />

l'<strong>in</strong>novazione e la qualità dei servizi di Conf<strong>in</strong>dustria il<br />

12.12.1995) e di protocol<strong>lo</strong> d'<strong>in</strong>tesa sperimentazione gestionale pubblico-privato<br />

Ospedale di Zevio (VR); presso l'Azienda Ospedaliera di Verona dal 1997 (responsabile<br />

del Servizio Bilancio e Programmazione F<strong>in</strong>anziaria); presso l'Azienda ULSS 18 di<br />

Rovigo Responsabile del Servizio Programmazione Control<strong>lo</strong> di Gestione e Statistica dal<br />

01.12.1998 al 2003. Responsabile del Dipartimento Programmazione e Sistema<br />

Informativo dal 1.7.2000 al 2003; Responsabile, ad <strong>in</strong>terim, del Sevizio Economico<br />

F<strong>in</strong>anziario dal 1.08.2001 e qu<strong>in</strong>di con <strong>in</strong>carico dal 2003. E' stato vice Direttore<br />

Amm<strong>in</strong>istrativo dal 1.1.2000 al 31.01.2003.<br />

Docente prima presso la Scuola Infermieri e poi presso il corso universitario <strong>in</strong> Scienze<br />

Infermieristiche <strong>in</strong> svariati corsi dal 1994 a tutt'oggi. Dal 2002, componente del nucleo<br />

di valutazione Casa di Riposo di Badia Poles<strong>in</strong>e (RO)<br />

MISSION<br />

Sovr<strong>in</strong>tende i processi amm<strong>in</strong>istrativi perseguendo il buon andamento e l’imparzialità<br />

dell’azione amm<strong>in</strong>istrativa per gli aspetti giuridico-amm<strong>in</strong>istrativi ed economicof<strong>in</strong>anziari.<br />

Attività<br />

La Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa, <strong>in</strong> aderenza a quanto del<strong>in</strong>eato dalla mission, coord<strong>in</strong>a e<br />

dirige le strutture amm<strong>in</strong>istrative autonome e sovr<strong>in</strong>tende ai processi delle strutture<br />

amm<strong>in</strong>istrative <strong>in</strong> convenzione, impartendo direttive ai dirigenti e ai funzionari<br />

preposti sugli atti di <strong>lo</strong>ro competenza.<br />

Coord<strong>in</strong>a l’attività dei dirigenti e dei funzionari verificando che il <strong>lo</strong>ro operato sia<br />

coerente con le disposizioni e gli <strong>in</strong>dirizzi impartiti dalla Direzione Generale. Esercita il<br />

control<strong>lo</strong> dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi assegnati delle strutture<br />

amm<strong>in</strong>istrative.<br />

Alla Direzione Amm<strong>in</strong>istrativa afferiscono le seguenti unità organizzative:<br />

AFFARI GENERALI<br />

Responsabile: Dott.ssa Mar<strong>in</strong>a Giusto<br />

Le funzioni assegnate sono:<br />

Tenuta e gestione degli atti deliberativi, compreso il control<strong>lo</strong> formale degli<br />

stessi;<br />

Tenuta e gestione del protocol<strong>lo</strong> <strong>in</strong>formatico aziendale e degli archivi;<br />

Tenuta del repertorio degli atti pubblici e delle scritture private;<br />

Tenuta e gestione dell’archivio di GG.UU., dei BUR, delle Circolari Regionali;<br />

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Proposte di delibera ed atti di organizzazione non rientranti nelle competenze<br />

specifiche di altre Strutture Operative;<br />

Gestione dei procedimenti e proposte di delibera per l’accettazione di donazioni<br />

ed erogazioni liberali da parte di terzi e per donazioni a terzi di beni aziendali<br />

obsoleti e non più utilizzabili;<br />

Gestione dei procedimenti e proposte di delibera per l’accettazione <strong>in</strong> comodato<br />

d’uso di beni di terzi;<br />

Gestione dei procedimenti e proposte di delibera per l’accettazione delle<br />

sponsorizzazioni;<br />

Proposte di delibera relative a progetti di ricerca e programmi speciali ex art.<br />

12, comma 2, lettere a) e b) del D.Lgvo 502/92, ricerche sanitarie f<strong>in</strong>alizzate<br />

f<strong>in</strong>anziate dalla Comunità europea, dalla Regione del Veneto e da altre<br />

istituzioni pubbliche e/o private, altri f<strong>in</strong>anziamenti europei, nazionali,<br />

regionali, m<strong>in</strong>isteriali e da altri enti pubblici;<br />

Gestione amm<strong>in</strong>istrativa del Registro Tumori del Veneto;<br />

Gestione amm<strong>in</strong>istrativa di borse di studio, collaborazioni coord<strong>in</strong>ate e<br />

cont<strong>in</strong>uative ed <strong>in</strong>carichi professionali;<br />

Proposte di delibera per l’approvazione di convenzioni dei protocolli di<br />

sperimentazione cl<strong>in</strong>ica;<br />

Coord<strong>in</strong>amento di tutte le attività connesse alla gestione di fondi v<strong>in</strong>colati,<br />

compreso l’acquisto di beni e servizi nell’ambito di progetti f<strong>in</strong>anziati con fondi<br />

di provenienza sia pubblica che privata, <strong>in</strong> collaborazione con le strutture<br />

deputate;<br />

Gestione amm<strong>in</strong>istrativa delle convenzioni con l'Università di Padova per<br />

attività didattiche <strong>in</strong>tegrative per i propri studenti e medici specializzandi<br />

(protocolli d’<strong>in</strong>tesa e convenzioni varie);<br />

Gestione amm<strong>in</strong>istrativa delle convenzioni con scuole di specializzazione postlauream<br />

private riconosciute;<br />

Gestione abbonamenti a riviste e acquisto libri per aggiornamento<br />

professionale <strong>in</strong> collaborazione con il Sistema Bibliotecario;<br />

Coord<strong>in</strong>amento amm<strong>in</strong>istrativo del Collegio S<strong>in</strong>dacale, del Collegio di Direzione<br />

e del Consiglio dei Sanitari<br />

Verifica della legislazione e della normativa con <strong>in</strong>formazione alle strutture<br />

<strong>in</strong>teressate.<br />

BILANCIO E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA<br />

Responsabile: Dott. Emilio Francesco Pacchiega<br />

Le funzioni assegnate sono:<br />

Supportare la Direzione Generale nella programmazione economico-f<strong>in</strong>anziaria<br />

assicurando la corretta gestione dei flussi f<strong>in</strong>anziari anche attraverso la<br />

predisposizione di piani f<strong>in</strong>anziari;<br />

Provvedere alla def<strong>in</strong>izione delle procedure amm<strong>in</strong>istrativo-contabili<br />

dell’azienda, per i movimenti <strong>in</strong> entrata e <strong>in</strong> uscita, e assicurare la corretta<br />

gestione delle attività contabili, nel rispetto dei pr<strong>in</strong>cipi contabili oltre che delle<br />

disposizioni regionali <strong>in</strong> materia;<br />

Gestire l’elaborazione e la redazione del bilancio di previsione e di esercizio e di<br />

tutte le rendicontazioni <strong>in</strong>termedie;<br />

Gestire le procedure di riscossione dei crediti (anche coatte);<br />

Gestire gli adempimenti fiscali e contributivi;<br />

Gestire la comunicazione al Garante della Radiodiffusione ed Editoria;<br />

Assicurare il control<strong>lo</strong> contabile della cassa attiva ed economale;<br />

Gestire la corretta compilazione delle schede e dei libri <strong>in</strong>ventariali;<br />

Gestire contabilmente il patrimonio aziendale <strong>in</strong> collaborazione con il<br />

Dipartimento Interaziendale di Area Tecnica e con il Dipartimento<br />

Interaziendale Acquisizione Beni e Servizi;<br />

36


Assicurare la costante comunicazione e gestione dei flussi economici e contabili<br />

con l’Istituto Tesoriere;<br />

Gestire il debito <strong>in</strong>formativo con gli organi sovraord<strong>in</strong>ati (Regione del Veneto,<br />

M<strong>in</strong>isteri).<br />

CONTROLLO DI GESTIONE<br />

Le funzioni assegnate sono:<br />

Applicare il regolamento di budget;<br />

Partecipare all’elaborazione del Piano aziendale e coord<strong>in</strong>are il processo di<br />

elaborazione del budget <strong>in</strong> aderenza a quanto previsto dall’apposito<br />

regolamento approvato dalla Direzione Generale;<br />

Gestire la verifica e il monitoraggio dei budget negoziati segnalando gli<br />

scostamenti e le manovre correttive per il riall<strong>in</strong>eamento ai parametri di<br />

efficienza previsti (costi/ricavi);<br />

Gestire, elaborare e fornire alla Direzione analisi periodiche di carattere<br />

generale o settoriale (<strong>in</strong>ternal audit<strong>in</strong>g).<br />

AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE<br />

Referente: Sig. Franco Sterpi<br />

Le funzioni assegnate sono:<br />

Rilevazione delle presenze e delle assenze, gestione delle aspettative e delle<br />

assenze per particolari motivi;<br />

Tenuta e aggiornamento dell’anagrafe delle prestazioni e della banca dati del<br />

personale dipendente;<br />

Supporto amm<strong>in</strong>istrativo del Servizio Infermieristico;<br />

Applicazione di regolamenti e procedure <strong>in</strong> tema di retribuzione, trasferte,<br />

permessi, mobilità e, <strong>in</strong> genere, per quanto attiene ai rapporti tra Istituto e<br />

s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> dipendente.<br />

37


Comitato Etico<br />

39


Comitato Etico<br />

PRESIDENTE: Dott. Renzo Pegoraro Medico, Esperto di Bioetica<br />

VICEPRESIDENTE: Prof. Daniele Rodriguez Professore Ord<strong>in</strong>ario di Medic<strong>in</strong>a Legale-<br />

Università di Padova<br />

COMPONENTI<br />

Avv. Franco Antonelli<br />

Esperto giuridico<br />

Sig.ra Marilena Bertante<br />

Rappresentante del vo<strong>lo</strong>ntariato<br />

Dott. Pao<strong>lo</strong> Cadrobbi<br />

Infettivo<strong>lo</strong>go<br />

Prof. Nicola De Car<strong>lo</strong><br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Psico<strong>lo</strong>gia del<br />

Lavoro-Università di Padova<br />

Dott.ssa Maria Concetta Digiacomo<br />

Medico di Medic<strong>in</strong>a Generale<br />

Prof. Giampiero Giron<br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Anestesio<strong>lo</strong>gia e<br />

Rianimazione-Università di Padova<br />

Prof. Pietro Giusti<br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Farmaco<strong>lo</strong>gia-<br />

Università di Padova<br />

Prof. Francesco Grigoletto<br />

Biostatistico<br />

Sig.ra Daniela Grosso<br />

Infermiera di ricerca<br />

Dott. Francesco Jori<br />

Giornalista<br />

Padre Giovanni Manzoni<br />

Assistente religioso, Esperto di Bioetica<br />

Prof. Silvio Monfard<strong>in</strong>i<br />

Direttore U.O. Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 <strong>IOV</strong><br />

Dott.ssa Gabriella Montagna<br />

Esperto amm<strong>in</strong>istrativo<br />

Dott.ssa Maria Padovan<br />

Responsabile Servizio Infermieristico <strong>IOV</strong><br />

Dott. Ernesto Padula<br />

Medico-Chirurgo<br />

Prof. Guido Sotti<br />

Direttore U.O. Radioterapia <strong>IOV</strong><br />

Prof.ssa Gabriella Villani<br />

Rappresentante Associazione Malati<br />

Prof.ssa Paola Zanovel<strong>lo</strong><br />

Professore Associato di Immuno<strong>lo</strong>gia-<br />

Università di Padova<br />

COMPONENTI EX OFFICIO<br />

Prof. Ermanno Ancona<br />

Direttore <strong>Scientific</strong>o <strong>IOV</strong><br />

Dott.ssa Maria Giusepp<strong>in</strong>a Bonav<strong>in</strong>a<br />

Direttore Sanitario <strong>IOV</strong><br />

SEGRETERIA SCIENTIFICA<br />

Dott.ssa Alessandra Bernardi<br />

Tel. 049-8215946<br />

comitato.etico@ioveneto.it<br />

Dott. Ange<strong>lo</strong> Claudio Pa<strong>lo</strong>zzo<br />

Responsabile Unità Galenica <strong>IOV</strong><br />

Il Comitato Etico dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è un organismo <strong>in</strong>dipendente che<br />

opera per garantire il rispetto della dignità della persona e con esso la salvaguardia e<br />

la promozione del diritto alla salute. I pr<strong>in</strong>cipi a cui il Comitato Etico fa riferimento<br />

sono quelli <strong>in</strong>dicati nella revisione corrente della Dichiarazione di Hels<strong>in</strong>ki, nella<br />

versione più recente delle Good Cl<strong>in</strong>ical Practice e <strong>in</strong> altre raccomandazioni degli<br />

Organismi Nazionali ed Internazionali <strong>in</strong> materia di tutela della persona umana negli<br />

ambiti della ricerca biomedica e della pratica cl<strong>in</strong>ica. Il Comitato Etico si riferisce<br />

<strong>in</strong>oltre alla normativa vigente <strong>in</strong> materia sanitaria e alle raccomandazioni del Comitato<br />

41


Nazionale per la Bioetica e del Comitato per la Bioetica della Regione del Veneto.<br />

L'<strong>in</strong>dipendenza del Comitato Etico del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> è garantita dalla presenza di personale<br />

non dipendente dall'Istituto e dalla mancanza di subord<strong>in</strong>azione gerarchica con altri<br />

Comitati Etici.<br />

Il Comitato Etico valuta la scientificità e fattibilità delle proposte di sperimentazione<br />

cl<strong>in</strong>ica e di ricerca attraverso l’analisi degli aspetti scientifico-metodo<strong>lo</strong>gici, la verifica<br />

dei requisiti etici della sperimentazione e la valutazione degli aspetti organizzativi che<br />

potrebbero compromettere la buona riuscita della ricerca. Il Comitato Etico del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong><br />

svolge anche funzione di Comitato etico per la pratica cl<strong>in</strong>ica; analizza casi cl<strong>in</strong>ici<br />

specifici e situazioni della pratica sanitaria che pongano problemi di discernimento<br />

etico, su richiesta degli operatori delle strutture sanitarie che fanno capo al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>;<br />

esam<strong>in</strong>a questioni etiche presentate da pazienti e familiari di utenti delle strutture che<br />

fanno capo al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>; può affrontare quesiti, posti dalla Direzione del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, di carattere<br />

etico-organizzativo.<br />

Il Comitato Etico del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, dopo la sua istituzione nell'Aprile 2006, ha elaborato un<br />

proprio regolamento, e ha f<strong>in</strong>ora ha analizzato 58 protocolli di sperimentazione cl<strong>in</strong>ica<br />

ed ha espresso il proprio parere su due documenti presentati dalla Direzione.<br />

Il Comitato Etico si occupa anche della stesura di raccomandazioni e l<strong>in</strong>ee-guida<br />

etiche su questioni <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico, sia su richiesta e/o suggerimento degli<br />

operatori sanitari sia per <strong>in</strong>iziativa autonoma; promuove autonomamente <strong>in</strong>iziative di<br />

<strong>in</strong>formazione e formazione <strong>in</strong> materia bioetica, <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> campo onco<strong>lo</strong>gico,<br />

rivolte sia ai membri, sia agli operatori sanitari delle strutture che fanno riferimento<br />

al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, sia ad un pubblico più vasto.<br />

1. Gruppo di studio sulla ricerca farmacogenetica e farmacogenomica.<br />

Il gruppo di studio ha prodotto due documenti (l<strong>in</strong>ee guida <strong>in</strong>terne sulla<br />

sperimentazione farmacogenetica/farmacogenomica ed una brochure per il<br />

paziente sugli studi su materiale genetico) approvati dal Comitato Etico <strong>IOV</strong> <strong>in</strong><br />

seduta plenaria. Le l<strong>in</strong>ee guida e la brochure per il paziente sono state pubblicate<br />

sul sito dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto; la brochure è <strong>in</strong> fase di stampa.<br />

2. Gruppo di studio sul paziente term<strong>in</strong>ale.<br />

Il gruppo di studio sul paziente term<strong>in</strong>ale è stato organizzato dal Comitato Etico<br />

<strong>IOV</strong> su sollecitazione della Direzione dell’Istituto per rispondere ad un’esigenza<br />

diffusa di chiarezza <strong>in</strong> merito all’accompagnamento del paziente term<strong>in</strong>ale, che<br />

non co<strong>in</strong>volge solamente la sfera organizzativa di un ospedale ma le sue scelte di<br />

fondo rispetto al paziente e alla sua famiglia nelle fasi più delicate e sofferte della<br />

malattia.<br />

Il gruppo di studio attualmente co<strong>in</strong>volge 13 persone, tra cui alcuni componenti<br />

del Comitato Etico <strong>IOV</strong> (un bioeticista, un medico legale, un anestesista, un<br />

assistente spirituale, un farmacista, la segreteria scientifica del Comitato) ed<br />

alcuni membri esterni al Comitato (tre Onco<strong>lo</strong>gi Medici, due <strong>in</strong>fermieri di<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Medica, una psico<strong>lo</strong>ga, un medico palliativista). La prima parte<br />

dell'attività del gruppo di studio ha raccolto dati su come è gestita la term<strong>in</strong>alità<br />

nel reparto di Onco<strong>lo</strong>gia Medica ed impressioni dirette degli operatori sul problema<br />

del paziente term<strong>in</strong>ale, preparando la strada per costruire un documento<br />

operativo, attualmente <strong>in</strong> fase di elaborazione.<br />

3. Collaborazione con il Comitato Regionale di Bioetica per un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />

sull’Etica del Morire.<br />

Il Comitato Etco del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, <strong>in</strong> collaborazione con il Comitato Regionale di Bioetica,<br />

ha promosso un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sull’etica del morire presso le Strutture Sanitarie della<br />

nostra Regione. A questo scopo è stato elaborato un questionario per <strong>in</strong>dagare da<br />

un punto di vista “quantitativo” come viene vissuto l’evento morte dal punto di<br />

vista dei familiari che subiscono la perdita e del personale sanitario. Il Comitato ha<br />

coord<strong>in</strong>ato l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e presso due reparti <strong>IOV</strong>: Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 degenze e<br />

42


Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica. Sono stati organizzati degli <strong>in</strong>contri per <strong>in</strong>formare il<br />

personale sul tema dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e e sono stati co<strong>in</strong>volti due referenti per ciascun<br />

reparto che si sono resi disponibili a distribuire e raccogliere i questionari. La<br />

seconda parte dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e prevedeva un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di carattere qualitativo<br />

attraverso <strong>lo</strong> svolgimento di "focus group "per aree di riferimento (nel caso <strong>IOV</strong><br />

medica e chirurgica) ai quali hanno partecipato un’<strong>in</strong>fermiera dell’Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Medica 2 degenze ed un medico della Chirurgia Onco<strong>lo</strong>gica. Per f<strong>in</strong>e 2008 è<br />

previsto un consensus meet<strong>in</strong>g per rendere pubblici i risultati dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e e<br />

promuovere uno scambio di proposte tra le diverse realtà sanitarie della Regione<br />

del Veneto.<br />

43


Registro Tumori<br />

del Veneto<br />

45


Registro Tumori Del Veneto<br />

Responsabile: Dott.ssa Paola Zambon, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8215605<br />

e-mail: centro.registrotumoriveneto@unipd.it<br />

Laureata <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia, Università di Padova. Dip<strong>lo</strong>ma di Specializzazione <strong>in</strong><br />

Medic<strong>in</strong>a del Lavoro e <strong>in</strong> Allergo<strong>lo</strong>gia e Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica, Università di Padova.<br />

Ricercatore Confermato presso il Dipartimento di Scienze Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche,<br />

Università degli Studi di Padova.<br />

Dal 2000 ha la responsabilità del coord<strong>in</strong>amento del Registro Tumori del Veneto. Dal<br />

2003 Responsabile del Centro di Riferimento Regionale Registro Tumori del Veneto<br />

E’ autore di oltre 130 lavori scientifici, di cui 85 <strong>in</strong> extenso.<br />

Appartenenza a società scientifiche: AIE – Associazione Italiana di Epidemio<strong>lo</strong>gia;<br />

AIRTum – Associazione Italiana Registri Tumori; SItI – Società Italiana di Igiene,<br />

Medic<strong>in</strong>a Preventiva e Sanità Pubblica; ISEE – International Society of Environmental<br />

Epidemio<strong>lo</strong>gy; IACR – International Association of Cancer Registries; ENCR –<br />

European Network of Cancer Registries; Membro del Consiglio Direttivo dell’AIRTum;<br />

Membro del comitato scientifico del SER.<br />

Personale strutturato<br />

ORGANICO<br />

Dott. Marcel<strong>lo</strong> Vettorazzi<br />

Dirigente Medico<br />

Dott. Sandro Tognazzo<br />

Dirigente Statistico<br />

Dott. Stefano Guzz<strong>in</strong>ati<br />

Dirigente Statistico<br />

Personale a contratto<br />

Dott.ssa Maddalena Baracco<br />

Dott.ssa Emanuela Bovo<br />

Francesca Barizza<br />

Dott.ssa Carla Cogo<br />

Dott.ssa Antonella Dal C<strong>in</strong><br />

Dott.ssa Anna Rita Fiore<br />

Alessandra Greco<br />

Daniele Monetti<br />

Alberto Rosano<br />

Carmen Fiorella Stocco<br />

Dott. Manuel Zorzi<br />

MISSION<br />

Il Registro del Veneto, istituito con D.G.R. n.7389 del 19.12.1989, ha il compito di<br />

assolvere alle seguenti funzioni: def<strong>in</strong>ire l’<strong>in</strong>cidenza della malattia neoplastica;<br />

condurre studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica e valutare l’uso delle risorse nel trattamento<br />

dei tumori; coord<strong>in</strong>are a livel<strong>lo</strong> regionale gli aspetti epidemio<strong>lo</strong>gici<br />

dell’implementazione, monitoraggio e valutazione degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici.<br />

Fa parte della rete italiana dei Registri Tumori (AIRT, Associazione Italiana Registri<br />

Tumori), della rete europea dei Registri (ENCR, European Network of Cancer<br />

Registries) e dell’Associazione Internazionale dei Registri (IACR, International<br />

Association of Cancer Registries).<br />

Attività di Ricerca<br />

A partire dall’attività rout<strong>in</strong>aria di def<strong>in</strong>izione dell’<strong>in</strong>cidenza su una popolazione pari a<br />

2.000.000 di residenti, il Registro sviluppa gli <strong>in</strong>dicatori di rischio (<strong>in</strong>cidenza), di<br />

risultato (sopravvivenza) e di carico assistenziale (prevalenza) per fornire all’autorità<br />

47


sanitaria strumenti per il control<strong>lo</strong> della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica e per la<br />

programmazione di <strong>in</strong>terventi di politica sanitaria. Vengono periodicamente svolte<br />

analisi dell’andamento temporale e della variazione geografica dell’<strong>in</strong>cidenza delle<br />

neoplasie, sia a livel<strong>lo</strong> di ASL che di piccole aree (comuni). E’ stato <strong>in</strong>trapreso <strong>lo</strong> studio<br />

dell’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici; è <strong>in</strong> corso la valutazione per i<br />

casi di tumore del co<strong>lo</strong>n-retto e si <strong>in</strong>tende allargare l’esperienza anche alla pato<strong>lo</strong>gia<br />

mammaria.<br />

Sono stati attivati alcuni studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica. Per quanto riguarda i rischi<br />

ambientali, è <strong>in</strong> corso uno studio sul rischio di leucemia e neuroblastoma nei bamb<strong>in</strong>i<br />

<strong>in</strong> rapporto ad esposizione a campi elettromagnetici e uno studio caso-control<strong>lo</strong> sui<br />

sarcomi e sui l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong> <strong>in</strong> rapporto all’esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>e<br />

prodotte da <strong>in</strong>ceneritori. Sono <strong>in</strong> aggiornamento gli studi sulla pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica<br />

occupazionale e sul rapporto AIDS/cancro. Uno studio collaborativo prevede l’utilizzo<br />

di archivi sanitari elettronici di popolazione per <strong>lo</strong> studio di morbilità e mortalità di<br />

pazienti onco<strong>lo</strong>gici e non onco<strong>lo</strong>gici.<br />

Il Registro partecipa al<strong>lo</strong> sviluppo e gestione della Banca Dati Italiana istituita<br />

dall’AIRTum e alle attività di elaborazione e pubblicazione a livel<strong>lo</strong> nazionale. Aderisce<br />

<strong>in</strong>oltre a livel<strong>lo</strong> europeo all’ana<strong>lo</strong>go progetto che riguarda l’Unione Europea e gli stati<br />

candidati; partecipa al sistema <strong>in</strong>formativo automatizzato dei tumori <strong>in</strong>fantili (ACCIS)<br />

e al progetto europeo di <strong>in</strong>dividuazione di <strong>in</strong>dicatori utili per l’organizzazione<br />

dell’attività sanitaria (CaMon).<br />

Nell’ambito del coord<strong>in</strong>amento degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici, il Registro svolge i seguenti<br />

compiti: raccordo con l’Osservatorio Nazionale Screen<strong>in</strong>g e con i Centri di Riferimento<br />

Regionali Italiani; coord<strong>in</strong>amento e supporto epidemio<strong>lo</strong>gico ai programmi aziendali di<br />

screen<strong>in</strong>g; disegno e manutenzione del sistema <strong>in</strong>formativo; monitoraggio degli<br />

<strong>in</strong>dicatori di processo e di qualità; formazione e organizzazione di specifici <strong>in</strong>terventi<br />

formativi; valutazione del<strong>lo</strong> stato di realizzazione e dell’impatto degli screen<strong>in</strong>g;<br />

coord<strong>in</strong>amento dell’attività di report<strong>in</strong>g. Inoltre partecipa al<strong>lo</strong> studio IMPACT<br />

multicentrico italiano, per la valutazione dell’impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico e<br />

al<strong>lo</strong> studio NTCC multicentrico italiano sull’utilizzo del test HPV nel<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g del<br />

carc<strong>in</strong>oma della cervice uter<strong>in</strong>a.<br />

48


Unità Operative<br />

49


Area dei Servizi<br />

51


CARDIOLOGIA<br />

Responsabile: Dott. Giuseppe Scattol<strong>in</strong>, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8215633<br />

e-mail: giuseppe.scattol<strong>in</strong>@ioveneto.it<br />

Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia a Padova nel 1974.<br />

Specialista <strong>in</strong> Cardio<strong>lo</strong>gia e Medic<strong>in</strong>a del<strong>lo</strong> Sport. Tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g di<br />

ecocardiografia presso St. Georges Hospital di Londra nel<br />

1978 e presso il Thorax Center di Rotterdam nel 1979.<br />

Professore a contratto presso la Scuola di Specialità di<br />

Cardio<strong>lo</strong>gia di Padova dal 1981 al 1987. Membro del team<br />

v<strong>in</strong>citore del premio “Golden Helix” per la qualità nella<br />

sanità nel 1993. Dal 2000 membro dell’Educational Council<br />

della Società Italiana di Ecografia Cardiovascolare ed accreditato all’<strong>in</strong>segnamento di<br />

III° livel<strong>lo</strong>. Dip<strong>lo</strong>ma <strong>in</strong> Management Sanitario presso C.E.R.E.F. di Padova nel 2000.<br />

Dal 2006 Responsabile del Servizio di Cardio<strong>lo</strong>gia dell’ Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

Autore di circa 100 pubblicazioni scientifiche.<br />

MISSION<br />

Il Servizio di Cardio<strong>lo</strong>gia ha come pr<strong>in</strong>cipale impegno la valutazione cardiaca cl<strong>in</strong>icostrumentale<br />

dei pazienti candidati al trattamento onco<strong>lo</strong>gico chirurgico e/o chemioradioterapico<br />

per def<strong>in</strong>ire il rischio <strong>in</strong>dividuale e per monitorare potenziali rischi di<br />

cardiotossicità legati all’uso di sostanze chemioterapiche.<br />

Attività assistenziale<br />

Il Servizio di Cardio<strong>lo</strong>gia è <strong>in</strong> grado altresì di fornire una attività cardio<strong>lo</strong>gica<br />

tradizionale.<br />

Attività di Ricerca<br />

Studio di marker precoci di cardiotossicità da trattamenti chemio-radioterapici.<br />

53


UNITÀ GALENICA FARMACIA<br />

Responsabile: Dott. Ange<strong>lo</strong> Claudio Pa<strong>lo</strong>zzo, Farmacista<br />

Tel.: 049-8215840<br />

e-mail: ange<strong>lo</strong>.pa<strong>lo</strong>zzo@sanita.padova.it<br />

Laureato <strong>in</strong> Farmacia (Università di Padova 1978, 110 e<br />

<strong>lo</strong>de); specializzato <strong>in</strong> Farmacia Ospedaliera (Università di<br />

Milano 1981, 70/70). Fel<strong>lo</strong>wship presso il Rhode Island<br />

Hospital (1985, Providence USA) e l’Hopital Santa Creu di<br />

Barce<strong>lo</strong>na, Spagna (1988, corso di farmacia cl<strong>in</strong>ica). Ha<br />

completato la sua formazione attraverso numerosi corsi<br />

residenziali <strong>in</strong> farmacoc<strong>in</strong>etica cl<strong>in</strong>ica, nutrizione artificiale,<br />

galenica cl<strong>in</strong>ica (laboratorio di tecniche sterili e non),<br />

<strong>in</strong>formazione sul farmaco, farmacoepidemio<strong>lo</strong>gia, farmaco-economia, antibioticoterapia,<br />

onco<strong>lo</strong>gia, sperimentazione cl<strong>in</strong>ica e statistica sanitaria, control<strong>lo</strong> di qualità e<br />

management sanitario.<br />

Dal 1981 al 1989 è stato <strong>in</strong> servizio come Farmacista ospedaliero collaboratore, dal<br />

1989 al 1991 come Farmacista ospedaliero coadiutore e dal 1991 ad oggi è <strong>in</strong> ruo<strong>lo</strong><br />

come Farmacista Direttore. L’attività professionale è stata svolta sia presso le farmacie<br />

ospedaliere che nei servizi territoriali di ULSS del Veneto e dell’Abruzzo, sviluppando<br />

una particolare competenza nella cont<strong>in</strong>uità assistenziale ospedale-territorio.<br />

Attualmente è alla Direzione dell’Unità Galenica-Farmacia del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>.<br />

E’ membro della SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera) per la quale ricopre la<br />

carica di coord<strong>in</strong>atore dell’area nazionale <strong>in</strong> farmacia onco<strong>lo</strong>gica, e della SINPE<br />

(Società Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale) di cui è segretario per la<br />

Regione del Veneto. Per quest’ultima società è nell’Editorial Board della rivista<br />

Nutritional Therapy & Metabolism. E’ iscritto e partecipa alle attività dell’ISOPP<br />

(International Society of Onco<strong>lo</strong>gy Pharmacy Practitioners). Dal 1995 gli sono stati<br />

assegnati <strong>in</strong>carichi di professore a contratto per la scuola di specializzazione <strong>in</strong><br />

Farmacia Ospedaliera dell’Università di Padova (discipl<strong>in</strong>a: Nutrizione Artificiale) e gli<br />

sono stati affidati sem<strong>in</strong>ari di formazione per gli studenti del Dipartimento di Scienze<br />

Farmaceutiche. Per la stessa università ospita stage e segue tesi di laurea e di<br />

specializzazione per gli studenti delle scuole afferenti al Dipartimento di Scienze<br />

Farmaceutiche e di Medic<strong>in</strong>a. Per la SINPE ha partecipato a gruppi di lavoro nazionali<br />

(immunonutrizione) ed <strong>in</strong>ternazionali (home artificial nutrition) e per la Regione del<br />

Veneto a gruppi di lavoro multidiscipl<strong>in</strong>ari. Componente del Comitato etico e<br />

responsabile per la Farmacovigilanza nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. Ha pubblicato 22 lavori su riviste<br />

italiane ed <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, 10 comunicazioni orali e 15 poster a congressi. In qualità<br />

di esperto è stato chiamato a svolgere 36 relazioni a convegni nazionali ed<br />

<strong>in</strong>ternazionali, e come responsabile scientifico ha organizzato numerosi corsi per <strong>lo</strong><br />

<strong>IOV</strong> e per società scientifiche.<br />

ORGANICO<br />

Dott.ssa Paola Toscano<br />

Farmacista borsista<br />

Dott. Francesco Paganelli<br />

Farmacista dirigente<br />

Dott.ssa Francesca Peron<br />

Farmacista borsista<br />

54


MISSION<br />

L'Unità Galenica di Farmacia è preposta a svolgere e verificare tutte le attività<br />

connesse alla preparazione, distribuzione ed utilizzo dei prodotti farmaceutici<br />

dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, attraverso:<br />

la lettura ed <strong>in</strong>terpretazione delle prescrizioni mediche;<br />

l’applicazione di sistemi di qualità per la standardizzazione e<br />

l’<strong>in</strong>formatizzazione degli schemi di terapia per s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> paziente;<br />

la valutazione tecnico-farmaceutica delle preparazioni ai f<strong>in</strong>i della riduzione del<br />

rischio cl<strong>in</strong>ico;<br />

la manipolazione dei farmaci anti-tumorali per ottenere il preparato pronto alla<br />

somm<strong>in</strong>istrazione;<br />

la gestione di un proprio magazz<strong>in</strong>o e il control<strong>lo</strong> degli approvvigionamenti degli<br />

armadi di reparto;<br />

la gestione dei medic<strong>in</strong>ali/dispositivi <strong>in</strong> sperimentazione;<br />

la distribuzione diretta all'utenza di medic<strong>in</strong>ali da utilizzare a domicilio;<br />

gli adempimenti relativi ai flussi <strong>in</strong>formativi nazionali e regionali;<br />

la farmaco/dispositivo-vigilanza;<br />

l’<strong>in</strong>formazione ai sanitari e ai pazienti per i prodotti di competenza.<br />

Il personale dirigente dell'Unità Galenica di Farmacia collabora con la Direzione<br />

Sanitaria del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> ed il Dipartimento Interaziendale per l'Assistenza Farmaceutica<br />

nella programmazione sanitaria, la gestione delle risorse e le commissioni di<br />

valutazione preposte (Comitati di Budget, Commissione terapeutica, Comitato Etico<br />

etc.).<br />

Attività assistenziale<br />

E’ fornita attività assistenziale farmaceutica ad utenti <strong>in</strong> dimissione da ricovero o<br />

ambulatoriali, con distribuzione diretta di farmaci di fascia H ed altri medic<strong>in</strong>ali<br />

previsti dalla normativa vigente.<br />

Attività di Ricerca<br />

L’attività di ricerca si svolge pr<strong>in</strong>cipalmente nel campo della farmaco-epidemio<strong>lo</strong>gia/<br />

farmacovigilanza e la farmaco-economia, anche <strong>in</strong> collaborazione con il Dipartimento<br />

Interaziendale per l’Assistenza Farmaceutica. Valutazioni e studi di stabilità<br />

farmaceutica sono condotti <strong>in</strong> collaborazione con il Dipartimento di Scienze<br />

Farmaceutiche dell'Università di Padova.<br />

55


Psico-Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Responsabile: Dott.ssa Eleonora Capovilla, Psico<strong>lo</strong>go Psicoterapeuta<br />

Tel.: 049-8215728<br />

e-mail: eleonora.capovilla@ioveneto.it<br />

Responsabile della Struttura Semplice di Psico-onco<strong>lo</strong>gia,<br />

dove ha realizzato, con la collaborazione dell’equipe medico<strong>in</strong>fermieristica,<br />

un approccio psico<strong>lo</strong>gico specifico per<br />

l’ambito onco<strong>lo</strong>gico, denom<strong>in</strong>ato API (Approccio Psico-<br />

Onco<strong>lo</strong>gico Integrato). Già docente di Psico-onco<strong>lo</strong>gia presso<br />

il Corso di Perfezionamento <strong>in</strong> Terapia del do<strong>lo</strong>re e Cure<br />

palliative dell’Università di Verona, è professore a contratto<br />

presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirugia dell’Università di<br />

Padova. Docente <strong>in</strong> vari corsi pubblici di formazione ed autrice di numerosi lavori<br />

scientifici di carattere psico-onco<strong>lo</strong>gico. Dal 2006 è membro del Gruppo Operativo<br />

Regionale per <strong>lo</strong> sviluppo del “Progetto <strong>in</strong>erente l’analisi e la valutazione del livel<strong>lo</strong> di<br />

umanizzazione dei servizi socio-sanitari erogati dalle Aziende ULSS e Ospedaliere del<br />

Veneto”; dal <strong>2007</strong> è componente della Commissione Regionale per le Cure Palliative e<br />

la Lotta al Do<strong>lo</strong>re dell’Osservatorio Regionale per le Cure Palliative e per la Lotta al<br />

Do<strong>lo</strong>re (Regione del Veneto). Dal 2003 è vice-presidente della Società Italiana di Psico-<br />

Onco<strong>lo</strong>gia.<br />

ORGANICO<br />

Dott.ssa Malihe Shams<br />

Psico<strong>lo</strong>go borsista<br />

Dott.sa Marisa Toffan<strong>in</strong><br />

Psico<strong>lo</strong>go - Psicoterapeuta<br />

MISSION<br />

Il servizio di psico-onco<strong>lo</strong>gia offre al paziente e alle famiglie uno spazio di accoglienza e<br />

di disponibilità all’ascolto all’<strong>in</strong>terno del percorso di cura, avendo come impegno<br />

pr<strong>in</strong>cipale quel<strong>lo</strong> di supportare le necessità psico<strong>lo</strong>giche del paziente e dei suoi<br />

familiari <strong>in</strong> tutte le fasi della malattia, sia durante il ricovero ord<strong>in</strong>ario e il day hospital<br />

che nel contesto ambulatoriale, con <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong>dividuali e di gruppo.<br />

Attività assistenziale<br />

L’equipe di psico-onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terviene a supporto degli utenti delle Unità Operative<br />

onco<strong>lo</strong>giche con col<strong>lo</strong>qui di accoglienza con il paziente ed i familiari, con col<strong>lo</strong>qui di<br />

supporto psico<strong>lo</strong>gico, con psicoterapia <strong>in</strong>dividuale e di gruppo utilizzando il model<strong>lo</strong><br />

<strong>in</strong>tegrato tipico della discipl<strong>in</strong>a psico-onco<strong>lo</strong>gica, che ha come obiettivo il prendersi<br />

cura del malato e della famiglia <strong>in</strong> collaborazione con le altre figure professionali che<br />

curano ed assistono il paziente e con i vo<strong>lo</strong>ntari che svolgono attività all’<strong>in</strong>terno delle<br />

Unità Operative dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico (<strong>in</strong> particolare con le Associazioni AVO,<br />

ANGOLO e CEAV). Gli psico<strong>lo</strong>gi del servizio sono contattabili sia presso l’Ospedale<br />

Busonera che presso l’Edificio di Radioterapia.<br />

Attività di Ricerca<br />

Gran parte dell’attività di ricerca è strettamente collegata all’attività cl<strong>in</strong>ica e alla<br />

teorizzazione della prassi dell’Approccio Psiconco<strong>lo</strong>gico Integrato, quale model<strong>lo</strong><br />

d’elezione di <strong>in</strong>tervento applicato nel nostro contesto.<br />

56


Per quanto riguarda gli anni <strong>2005</strong>/<strong>2007</strong> la ricerca ha riguardato fondamentalmente <strong>lo</strong><br />

studio degli aspetti psico<strong>lo</strong>gici del paziente onco<strong>lo</strong>gico e della sua famiglia. Per i<br />

pazienti onco<strong>lo</strong>gici adulti ed anziani sono stati <strong>in</strong>dagati i bisogni relativi alla malattia,<br />

gli aspetti psicoemozionali, sociali e familiari. Per il paziente onco<strong>lo</strong>gico anziano<br />

attraverso la Valutazione Geriatrica Multidimensionale sono stati <strong>in</strong>dagati gli aspetti<br />

funzionali, cognitivi ed emozionali. Un ulteriore studio ha valutato i bisogni e i vissuti<br />

del malato onco<strong>lo</strong>gico anziano. Per ciò che concerne i familiari, sono stati effettuati<br />

essenzialmente due studi, uno mediante col<strong>lo</strong>quio strutturato di accoglienza per il<br />

caregiver e l’altro mediante somm<strong>in</strong>istrazione di vari test, al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>dagare <strong>lo</strong> stato<br />

psicoemozionale, i bisogni e il burden avvertito dai familiari dei pazienti onco<strong>lo</strong>gici.<br />

Rispetto agli operatori, sono state prese <strong>in</strong> esame le motivazioni all’help<strong>in</strong>g profession,<br />

attraverso uno studio specifico effettuato su un campione di 43 psico-onco<strong>lo</strong>gi.<br />

L’attività di ricerca ha riguardato, <strong>in</strong>oltre, la valutazione psicosociale dei pazienti <strong>in</strong><br />

fase avanzata di malattia, con particolare attenzione alla messa a punto di metodo<strong>lo</strong>gie<br />

adeguate alla rilevazione <strong>in</strong> questo settore; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, diversi studi sono stati condotti<br />

sulla qualità di vita dei pazienti affetti da cancro del retto e sull’impatto psico-sociale<br />

del counsell<strong>in</strong>g genetico per i tumori ereditari.<br />

57


Area di Chirurgia<br />

Onco<strong>lo</strong>gica<br />

59


Chirurgica Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Referente: Dott. Car<strong>lo</strong> Castoro, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8211240<br />

e-mail: car<strong>lo</strong>.castoro@unipd.it<br />

Nato a Valdobbiadene (Treviso) il 5 marzo 1957, nel 1983<br />

ha ottenuto la laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia presso<br />

l'Universita' di Padova. Specializzato <strong>in</strong> Chirurgia Generale<br />

nel 1988 e <strong>in</strong> Chirurgia Toraco-Polmonare nel 1993 presso<br />

l’Università di Padova. Nel 1986 è v<strong>in</strong>citore del Premio di<br />

Studio bandito, tramite l'Universita' di Padova, dal Centro<br />

Regionale Veneto di Alta Specializzazione per <strong>lo</strong> Studio delle<br />

Malattie dell'Esofago e nel 1987 di una Borsa di Studio<br />

triennale della Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).<br />

Professore a Contratto presso la Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Chirurgia Generale<br />

dell’Università di Padova. Ha <strong>in</strong>oltre partecipato come docente a numerosi corsi di<br />

formazione post-lauream nel campo della chirurgia esofagea, della day surgery e della<br />

chirurgia m<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>vasiva. Ha svolto attività di ricerca nei seguenti campi: Chirurgia<br />

dell’esofago, Day-Surgery e riorganizzazione dei servizi chirurgici, degenza breve e<br />

chirurgia m<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>vasiva, nuove metodo<strong>lo</strong>gie e tecno<strong>lo</strong>gie di formazione <strong>in</strong> chirurgia e<br />

formazione a distanza, chirurgia dell’apparato digerente, chirurgia erniaria e chirurgia<br />

flebo<strong>lo</strong>gica.<br />

Autore di 35 pubblicazioni <strong>in</strong> extenso su riviste <strong>in</strong>ternazionali e di numerosi abstracts<br />

comunicazioni a congressi <strong>in</strong>ternazionali ed italiani. Collabora con l’European<br />

Observatory on Health Systems and Policies ed ha pubblicato nel <strong>2007</strong> il Policy Brief<br />

"Day Surgery mak<strong>in</strong>g it happen". È <strong>in</strong>oltre autore di una monografia dal tito<strong>lo</strong><br />

“Ernioplastica di Lichtenste<strong>in</strong>” pubblicata nel 1998 e di molti video di tecnica<br />

chirurgica e di 3 cd-rom didattici. Rappresentante italiano all’<strong>in</strong>terno dell’Executive<br />

Committee dell’International Association for Ambulatory Surgery (IAAS), e<br />

responsabile della formazione a livel<strong>lo</strong> <strong>in</strong>ternazionale per la stessa Società dal 1999 ad<br />

oggi. Responsabile scientifico e coord<strong>in</strong>atore del progetto di formazione a distanza<br />

SkyMed (2001-<strong>2005</strong>), f<strong>in</strong>anziato dall’Agenzia Spaziale Europea, realizzato <strong>in</strong><br />

collaborazione con l’International Association for Ambulatory Surgery, che ha<br />

co<strong>in</strong>volto 7 dei maggiori Ospedali della Regione del Veneto, l’Università di Amsterdam<br />

(NL) e l’Ospedale di K<strong>in</strong>gston (U.K.). Organizzatore di <strong>in</strong>numerevoli corsi, sem<strong>in</strong>ari e<br />

congressi, il più importante dei quali è stato il congresso mondiale di day surgery: “3rd<br />

International Congress on Ambulatory Surgery” tenutosi a Venezia nel 1999 per<br />

l’International Association for Ambulatory Surgery cui hanno partecipato<br />

rappresentanti di 36 Paesi e oltre 2400 iscritti.<br />

ORGANICO<br />

Dott. Matteo Cagol<br />

Dirigente Medico<br />

Dott.sa Antonella Vecchiato<br />

Dirigente Medico<br />

Dott. Saverio Pianalto<br />

Dirigente Medico<br />

Dott. Alessandro Vitale<br />

Dirigente Medico<br />

Dott.sa Mar<strong>in</strong>ella Menegazzo<br />

Medico Contrattista<br />

Dott. Enrico Gr<strong>in</strong>geri<br />

Medico Contrattista<br />

Dott. Enzo Mammano<br />

Medico Contrattista<br />

Dott. Giuseppe Portale<br />

Medico Contrattista<br />

61


MISSION<br />

L’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto rappresenta un<br />

model<strong>lo</strong> organizzativo <strong>in</strong>novativo, <strong>in</strong> quanto al suo <strong>in</strong>terno convergono chirurghi<br />

provenienti da diversi Dipartimenti Universitari <strong>in</strong> regime di convenzione ed <strong>in</strong><br />

possesso della più ampia esperienza professionale e scientifica nei vari ambiti della<br />

chirurgia onco<strong>lo</strong>gica. L’equipe chirurgica che affronta le varie pato<strong>lo</strong>gie varia a seconda<br />

della <strong>lo</strong>calizzazione e del tipo di neoplasia ed <strong>in</strong> tale modo è possibile raggiungere i più<br />

elevati standard di accuratezza nel trattamento.<br />

Attività assistenziale<br />

L’Unità effettua <strong>in</strong>terventi chirurgici nell’ambito della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica addom<strong>in</strong>ale<br />

e digestiva: tumori del tubo digerente, dall’esofago all’ano, del fegato e vie biliari, del<br />

pancreas, tumori della cute, della mammella, delle ghiandole endocr<strong>in</strong>e. La<br />

preparazione dei pazienti all’<strong>in</strong>tervento avviene prevalentemente nella fase di preospedalizzazione<br />

<strong>in</strong> modo tale da ridurre al m<strong>in</strong>imo la degenza pre-operatoria.<br />

La chirurgia onco<strong>lo</strong>gica del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> si è avvalsa delle seguenti consulenze <strong>in</strong> convenzione<br />

di alta specializzazione: D.F. D’Amico, U. Cil<strong>lo</strong>: chirurgia epatobiliare; E. Ancona:<br />

chirurgia esofagea; D. Nitti: chirurgia digestiva; M.R. Pelizzo: chirurgia tiroidea; F.<br />

Bozza: chirurgia seno<strong>lo</strong>gica; I. Favia: endocr<strong>in</strong>ochirurgia; S. Pedrazzoli: chirurgia<br />

pancreatica.<br />

Al fianco delle degenze ord<strong>in</strong>arie è attivata la Day Surgery onco<strong>lo</strong>gica che soddisfa le<br />

necessità cl<strong>in</strong>iche connesse al posizionamento dei sistemi di accesso vascolare per<br />

chemioterapia, alla pato<strong>lo</strong>gia dei noduli mammari e delle lesioni cutanee nonché alle<br />

procedure di radio<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terventistica e di endoscopia operativa (polipectomie<br />

endoscopiche complesse, posizionamento di protesi).<br />

Attività di Ricerca<br />

L’attività di ricerca viene svolta dai s<strong>in</strong>goli gruppi afferenti all’Unità operativa di<br />

chirurgia secondo la <strong>lo</strong>ro specifica competenza. Le pr<strong>in</strong>cipali attività di ricerca si<br />

svolgono nell’ambito della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica addom<strong>in</strong>ale e digestiva: tumori del<br />

tubo digerente, del fegato e delle vie biliari, del pancreas, tumori della cute, della<br />

mammella, delle ghiandole endocr<strong>in</strong>e.<br />

62


Endoscopia Diagnostica e Operativa<br />

Responsabile: Dott. Giorgio Battaglia, Medico Chirurgo<br />

Tel.: 049-8213182<br />

e-mail: giorgio.battaglia@unipd.it<br />

Nato a Mestre il 21-04-49. Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia<br />

a Padova nel 1973; si è specializzato <strong>in</strong> Chirurgia Generale<br />

nel 1978 e <strong>in</strong> Chirurgia Vascolare nel 1981; ha ottenuto<br />

l’Idoneità Nazionale di Primario <strong>in</strong> Chirurgia Generale nel<br />

1986. Aiuto Ospedaliero dal 1989, è Responsabile dell’Unità<br />

Semplice di Endoscopia Digestiva Operativa dell’Azienda<br />

Ospedaliera di Padova dal giugno 2004. Consulente del<strong>lo</strong><br />

<strong>IOV</strong> dal <strong>2005</strong>, dal 1° aprile ha assunto l’<strong>in</strong>carico di Dirigente<br />

dell’Unità Semplice di Endoscopia Digestiva Diagnostica ed Operativa dell’Istituto<br />

Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

Ricercatore Confermato dal 1980, è titolare dell’<strong>in</strong>segnamento di Chirurgia d’urgenza<br />

nel 3° e 5° anno del Corso di Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia, di Semeiotica<br />

strumentale e funzionale nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Chirurgia Generale, e di<br />

Informatica Medica nelle Scuole di Specializzazione di Chirurgia Generale, di Chirurgia<br />

Toracica e di Chirurgia Vascolare.<br />

E’ socio della S.I.E.D. (Società Italiana di Endoscopia Digestiva) dell’A.I.G.O.<br />

(Associazione Italiana Gastroentero<strong>lo</strong>gi Ospedalieri), dell’A.S.G.E. (American Society of<br />

Gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>al Endoscopy), del NIEC (New Endoscopic Club). Responsabile di molti<br />

progetti nazionali sia <strong>in</strong> ambito cl<strong>in</strong>ico che gestionale. Ha organizzato numerosi corsi<br />

di formazione <strong>in</strong> endoscopia digestiva sia per medici che per <strong>in</strong>fermieri. Dal <strong>2007</strong> il<br />

centro da lui diretto è sede della Scuola di formazione SIED <strong>in</strong> endoscopia digestiva.<br />

Ha ideato o collaborato alla messa a punto di molte tecniche e procedure <strong>in</strong>novative<br />

sia <strong>in</strong> chirurgia che <strong>in</strong> endoscopia. E’ autore di oltre 220 pubblicazioni su riviste<br />

nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali e di oltre 30 filmati su tecniche chirurgiche ed<br />

endoscopiche.<br />

ORGANICO<br />

Dott. Pao<strong>lo</strong> Bocus<br />

Medico Contrattista<br />

Dott. Narne Surendra<br />

Medico Consulente – <strong>in</strong> convenzione<br />

MISSION<br />

L’Unità si occupa di screen<strong>in</strong>g, diagnosi, stadiazione e cura delle neoplasie del tubo<br />

digerente.<br />

Attività assistenziale<br />

L'Unità è dotata della strumentazione più moderna per evidenziare e diagnosticare<br />

alterazioni neoplastiche non visibili o difficilmente visibili con i comuni strumenti:<br />

endoscopi ad alta def<strong>in</strong>izione con filtrazione elettronica della luce per meglio<br />

evidenziare le lesioni mucose; endoscopi zoom che permettono di <strong>in</strong>grandire le<br />

immag<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o a 160x; eco-endoscopi diagnostici che rilevano lesioni della parete<br />

<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale o l<strong>in</strong>fonodi periviscerali di pochi millimetri e che le ricostruiscono<br />

tridimensionalmente per una migliore valutazione della diffusione della malattia<br />

neoplastica; eco-endoscopi operativi che consentono di eseguire biopsie su masse<br />

poste al di là della parete <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale; un laser confocale che permette durante l’esame<br />

endoscopico di valutare le caratteristiche delle s<strong>in</strong>gole cellule, come se le osservassimo<br />

63


al microscopio, e qu<strong>in</strong>di di fare <strong>in</strong> tempo reale una diagnosi simile a quella<br />

dell’isto<strong>lo</strong>go. Tutte le immag<strong>in</strong>i relative agli esami effettuati vengono archiviate<br />

elettronicamente per essere utilizzate come confronto negli esami successivi.<br />

I campi di attività comprendono: diagnosi e fol<strong>lo</strong>w-up di pato<strong>lo</strong>gie pre-neoplastiche<br />

(displasie, esofago di Barrett etc), terapia endoscopica del reflusso esofageo,<br />

co<strong>lo</strong>nscopie di screen<strong>in</strong>g, cura radicale di tumori <strong>in</strong>iziali mediante mucosectomia o<br />

terapia fotod<strong>in</strong>amica, cura palliativa dei tumori avanzati mediante posizionamento di<br />

protesi o distruzione mediante laser, teleconsulto di esami eseguiti <strong>in</strong> altra sede.<br />

Attività di Ricerca<br />

Diagnosi e stadiazione delle neoplasie dell’esofago stomaco co<strong>lo</strong>n, sia <strong>in</strong> fase <strong>in</strong>iziale<br />

che avanzata mediante l’uso della tecno<strong>lo</strong>gia più avanzata, videoendoscopi ad alta<br />

def<strong>in</strong>izione, videoendoscopi zoom, eco-endoscopi a frequenza variabile con<br />

ricostruzione tridimensionale delle immag<strong>in</strong>i per la valutazione sia delle m<strong>in</strong>ime<br />

alterazioni degli strati della parete <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale sia del volume delle masse tumorali al<br />

f<strong>in</strong>e di meglio valutare l’effetto della radioterapia e della chemioterapia,<br />

autofluorescenza. Di imm<strong>in</strong>ente impiego sarà pure il laser confocale, strumento che<br />

permette nel corso di un esame endoscopico la visione <strong>in</strong>grandita delle cellule come<br />

fosse un esame isto<strong>lo</strong>gico con possibilità di diagnosi certa ed immediata di neoplasia.<br />

Messa a punto e fol<strong>lo</strong>w-up delle tecniche endoscopiche di cura delle lesioni early e<br />

avanzate dell’esofago, stomaco, co<strong>lo</strong>n (mucosectomia, laser, terapia fotod<strong>in</strong>amica,<br />

protesi).<br />

64


CENTRO MULTIDISCIPLINARE MELANOMA<br />

Responsabile: Prof Car<strong>lo</strong> Riccardo Rossi, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8212070<br />

e-mail: car<strong>lo</strong>r.rossi@unipd.it<br />

Nato a Rosol<strong>in</strong>a (RO) il 5.3.1950, è Professore Associato di<br />

Chirurgia Generale presso l'Università di Padova e presta la<br />

propria attività presso la Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II dell’Università<br />

di Padova. La sua attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica è dedicata alla<br />

chirurgia onco<strong>lo</strong>gica con particolare riferimento al<br />

trattamento <strong>lo</strong>co-regionale dei tumori solidi. Responsabile<br />

dell’Unità Operativa Semplice “Melanomi-sarcomi” presso la<br />

Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II e Coord<strong>in</strong>atore del Centro Regionale di<br />

Riferimento per il Melanoma Cutaneo. Pr<strong>in</strong>cipali aree di <strong>in</strong>teresse sono il melanoma<br />

cutaneo, i sarcomi delle parti molli, la carc<strong>in</strong>osi peritoneale, ed <strong>in</strong> particolare: studio di<br />

marcatori bio<strong>lo</strong>gici ai f<strong>in</strong>i diagnostico-prognostici; studi sull'efficacia di nuove tecniche<br />

diagnostiche; ottimizzazione del trattamento <strong>lo</strong>coregionale dei sarcomi e melanomi<br />

degli arti <strong>in</strong> fase avanzata e della carc<strong>in</strong>osi/sarcomatosi peritoneale, sia attraverso il<br />

miglioramento delle tecniche che la ricerca di nuovi fattori predittivi di risposta.<br />

ORGANICO<br />

Prof. Mauro Alaibac<br />

Professore Associato - Dermato<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Barbara Pigozzi<br />

Contrattista - Dermato<strong>lo</strong>go<br />

Dott. Stefano Piaserico<br />

Contrattista - Dermato<strong>lo</strong>go<br />

Dott. Mirto Foletto<br />

Dirigente medico - Chirurgo<br />

Dott.ssa Antonella Vecchiato<br />

Dirigente medico - Chirurgo<br />

Dott. Leonardo Sartore<br />

Dirigente medico – Chirurgo plastico<br />

Dott.ssa Vanna Chiarion Sileni<br />

Dirigente medico – Onco<strong>lo</strong>go Medico<br />

Dott. Jacopo Pigozzo<br />

Contrattista – Onco<strong>lo</strong>go Medico<br />

MISSION<br />

Il Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are Melanoma svolge attività di prevenzione, cura e ricerca sul<br />

melanoma cutaneo, <strong>in</strong>tegrando competenze di diversa estrazione <strong>in</strong> una struttura<br />

dedicata alla cura e alla ricerca traslazionale. La Regione del Veneto ha riconosciuto il<br />

Centro Melanoma come Centro Regionale di Riferimento per il melanoma cutaneo<br />

Attività assistenziale<br />

Il melanoma cutaneo è un tumore maligno che compare quasi esclusivamente sulla<br />

cute, superficiale e qu<strong>in</strong>di identificabile con una semplice visita: di conseguenza, la<br />

sua diagnosi precoce è facilitata rispetto a quella di altri tumori. Anche se la<br />

diagnostica costituisce la parte più importante, l’attività del Centro Melanoma non si<br />

esaurisce <strong>in</strong> questo ambito. Infatti, presso il Centro prestano la <strong>lo</strong>ro opera specialisti<br />

di diversa estrazione (dermato<strong>lo</strong>gi, chirurghi generali, chirurghi plastici, onco<strong>lo</strong>gi<br />

medici), che discutono collegialmente i casi più complessi impostandone l’iter<br />

terapeutico e seguono i pazienti nel tempo dopo il trattamento.<br />

Il Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are Melanoma segue le l<strong>in</strong>ee guida diagnostico-terapeutiche del<br />

Gruppo Veneto Melanoma Cutaneo e del C.N.R.<br />

65


Oltre alla chirurgia radicale sul tumore primitivo con ampie possibilità di ricostruzione<br />

secondo i criteri della chirurgia plastica, sono a disposizione i seguenti trattamenti<br />

specialistici:<br />

perfusione ipertemico-antiblastica di arto<br />

perfusione ipossico-antiblastica con tecnica del<strong>lo</strong> stop-f<strong>lo</strong>w<br />

radioterapia esterna anche con tecnica stereotassica<br />

chemio-immunoterapia<br />

elettrochemioterapia<br />

Attività di ricerca<br />

Il Gruppo Multidiscipl<strong>in</strong>are per <strong>lo</strong> studio e la cura del melanoma sta conducendo<br />

diversi protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica a carattere <strong>lo</strong>cale, nazionale o <strong>in</strong>ternazionale. Sono<br />

di seguito riportati i progetti attualmente <strong>in</strong> corso:<br />

Mappatura Molecolare del Melanoma (MMMP): progetto per un sito web<br />

Studio sul polimorfismo del gene EGF <strong>in</strong> pazienti con numero elevato di nevi<br />

Utilizzo del Support Vector Mach<strong>in</strong>e (SVM) per la previsione del<strong>lo</strong> stato del<br />

l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella<br />

Studio sulle metastasi nel l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella come fattore di previsione del<strong>lo</strong><br />

stato degli altri l<strong>in</strong>fonodi del<strong>lo</strong> stesso bac<strong>in</strong>o e della prognosi<br />

Convalida dell'N-ratio come nuovo fattore prognostico <strong>in</strong> pazienti con metastasi<br />

l<strong>in</strong>fonodali<br />

Studio di fase II sull'uso di Interferone (IFN) a basso dosaggio dopo perfusione<br />

isolata di arto con TNF per metastasi <strong>in</strong> transito<br />

Sperimentazione di fase II sull'elettrochemioterapia per metastasi <strong>in</strong> transito<br />

non operabili/non perfondibili<br />

Sperimentazione di fase III sull'utilizzo di IFN ad alto dosaggio <strong>in</strong> adiuvante<br />

dopo asportazione di l<strong>in</strong>fonodi metastatici<br />

Sperimentazione di fase III su temozo<strong>lo</strong>mide <strong>in</strong> pazienti con metastasi a<br />

distanza, al f<strong>in</strong>e di prevenire metastasi nel sistema nervoso centrale.<br />

66


Area di Radio<br />

Onco<strong>lo</strong>gia<br />

67


Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare<br />

Responsabile: Dott. Guido Sotti, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8212940<br />

e-mail: guido.sotti@unipd.it<br />

Nato a Padova il 2/1/49.<br />

Studi: Dip<strong>lo</strong>ma di Maturità Classica (1967) - Laurea <strong>in</strong><br />

Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia presso l’Università degli Studi di<br />

Padova (1973) - Specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia presso<br />

l’Università degli Studi di Padova (1977) - Specializzazione<br />

<strong>in</strong> Emato<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica presso l’Università degli Studi di<br />

Padova (1980).<br />

Attività Professionale: Assistente presso la Divisione di<br />

Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare dell’Ospedale Civile di Padova dal 1974 al 1986 -<br />

Aiuto Corresponsabile Ospedaliero presso la Divisione di Radioterapia dal 1986 al<br />

1997, quando ha assunto l’<strong>in</strong>carico di Primario facente funzioni - Dal 1998 Direttore<br />

della Divisione di Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare presso l’Azienda Ospedaliera di<br />

Padova, dal 2006 trasferita presso l’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

Attività Didattica: Professore a contratto nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />

presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia dell’Università di Padova dall’AA 1983-84 -<br />

Professore a contratto nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia e quella <strong>in</strong><br />

Radioterapia dell’Università di Padova dall’AA 1989-90.<br />

Associazioni ed Incarichi <strong>Scientific</strong>i: Membro del Comitato <strong>Scientific</strong>o dell’Associazione<br />

Italiana di Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica (AIRO) – Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo Triveneto<br />

dell’Associazione Italiana di Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica - Membro dell’International<br />

Society of Paediatric Onco<strong>lo</strong>gy (SIOP) - Membro dell’European Group for Bone Marrow<br />

Transplantation (EBMT) – Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo di Studio “Radioterapia” della<br />

Associazione Italiana Ematonco<strong>lo</strong>gia Pediatrica – Membro del Consiglio Direttivo della<br />

Società Italiana di Psico-Onco<strong>lo</strong>gia (SIPO) - Membro dell’Associazione Vo<strong>lo</strong>ntaristica<br />

per l’assistenza ospedaliera e domiciliare di pazienti neoplastici (CEAV) - Editorial<br />

Board della rivista “Medical and Pediatric Onco<strong>lo</strong>gy” (Rivista ufficiale della Società<br />

Internazionale di Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica).<br />

Settori di ricerca: campi pr<strong>in</strong>cipali di <strong>in</strong>teresse sono l’onco<strong>lo</strong>gia pediatrica<br />

(coord<strong>in</strong>atore per gli aspetti radioterapici di gruppi di studio nazionali ed europei),<br />

l’ematonco<strong>lo</strong>gia e, più <strong>in</strong> generale, l’applicazione cl<strong>in</strong>ica delle associazioni radiochemioterapiche.<br />

Tali attività sono state oggetto di oltre 200 pubblicazioni di cui 61 su<br />

riviste <strong>in</strong>ternazionali recensite.<br />

ORGANICO<br />

Dott. Franco Berti<br />

Dirigente medico<br />

Dott.ssa Cater<strong>in</strong>a Boso<br />

Dirigente medico<br />

Dott. Luigi Corti<br />

Dirigente medico - Responsabile<br />

CeMuRni<br />

Dott.ssa Maria Luisa Friso<br />

Dirigente medico - Responsabile<br />

Sicurezza Degenze<br />

Dott.ssa Ornella Lora<br />

Dirigente medico - Responsabile Qualità<br />

Dott. Lucio Loreggian<br />

Dirigente medico - Responsabile<br />

Protocolli<br />

Dott. Giorgio Salad<strong>in</strong>i<br />

Dirigente medico<br />

Dott. Renzo Mazzarotto<br />

Dirigente medico - Responsabile sez.<br />

cure e Ambulatori<br />

69


Dott. Giovanni Scarzel<strong>lo</strong><br />

Dirigente medico<br />

Dott. Dario Casara<br />

Dirigente medico - Responsabile<br />

Medic<strong>in</strong>a Nucleare<br />

Dott.ssa Anna Rita Cerv<strong>in</strong>o<br />

Dirigente medico<br />

MISSION<br />

Attività di erogazione del servizio sanitario rivolto all’impiego di radiazioni ionizzanti e<br />

non ionizzanti e radioisotopi nella diagnosi e cura di utenti affetti da neoplasie maligne<br />

od occasionalmente da altre pato<strong>lo</strong>gie benigne.<br />

Attività assistenziale<br />

La tipo<strong>lo</strong>gia dei trattamenti effettuati è varia: dalla radioterapia esterna con campi<br />

semplici a quelli complessi tridimensionali, non co-planari, radioterapia stereotassica<br />

frazionata e radiochirurgia, irradiazione corporea totale per condizionamento al<br />

trapianto di midol<strong>lo</strong> osseo nell’adulto e nel bamb<strong>in</strong>o.<br />

Brachiterapia <strong>in</strong>tra/perioperatoria per sarcomi dell’adulto e dell’età pediatrica,<br />

brachiterapia episclerale per i melanomi della coroide, brachiterapia <strong>in</strong>tracavitaria per<br />

neoplasie polmonari, esofagee e g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>giche ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e terapia radiometabolica con<br />

Iodio-131 per le neoplasie della tiroide o con IMBG per neuroblastomi pediatrici.<br />

L’Unità Complessa di Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare è strutturata <strong>in</strong>: Reparto<br />

Degenze ord<strong>in</strong>arie e Day Hospital, Reparto Degenze protette, Sezione Cure,<br />

Ambulatori, Sala Operatoria per brachiterapia, laserterapia ed endoscopia, e l’ Unità<br />

semplice di Medic<strong>in</strong>a Nucleare.<br />

Il Reparto Degenze ord<strong>in</strong>arie dispone di 18 posti letto (di cui due dedicati alla<br />

terapia fotod<strong>in</strong>amica) più 4 per attività di Day-Hospital. La tipo<strong>lo</strong>gia dei ricoveri<br />

riguarda prevalentemente pazienti sottoposti a trattamenti comb<strong>in</strong>ati radiochemioterapici<br />

o trattamenti radioterapici non convenzionali come i frazionamenti<br />

multipli giornalieri o stereotassici.<br />

Il Reparto Degenze protette dispone di 8 posti letto, di cui 6 riservati alla<br />

radioterapia metabolica con Iodio-131 per tumori della tiroide, e due alla brachiterapia<br />

a basso dose-rate pr<strong>in</strong>cipalmente per tumori della sfera ORL, tumori mammari,<br />

sarcomi delle parti molli, melanomi oculari e tumori g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>gici.<br />

La Sezione Cure è costituita da: 1) un laboratorio-offic<strong>in</strong>a per il confezionamento di<br />

dispositivi personalizzati di contenzione e protezione; 2) due sale diagnostiche: per<br />

simulatore universale e per simulazione virtuale con TAC dedicata; 3) tre bunkers con<br />

acceleratori l<strong>in</strong>eari ed uno per la brachiterapia ad alto dose-rate e plesioterapia; 4) una<br />

sala per ipertermia superficiale e profonda; 5) due ambulatori per il control<strong>lo</strong> dei<br />

pazienti <strong>in</strong> trattamento. Ogni giorno vengono irradiati mediamente 150 pazienti per un<br />

totale di circa 50.000 sedute annue.<br />

La Sala Operatoria, oltre ad essere adibita alla rout<strong>in</strong>aria attività di posizionamento<br />

percutaneo ed endocavitario dei vettori per brachiterapia a basso ed alto dose-rate è<br />

anche sede del Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are per l’uso delle Radiazioni Non Ionizzanti <strong>in</strong><br />

Onco<strong>lo</strong>gia (CeMuRNI). Attualmente afferiscono al Centro Multidiscipl<strong>in</strong>are 13 Unità<br />

Operative che applicano tecno<strong>lo</strong>gie endoscopiche-chirurgiche utilizzando radiazioni<br />

non ionizzanti. Nell’ambito cl<strong>in</strong>ico numerose sono le applicazioni che riguardano l’uso<br />

endoscopico dei laser nel distretto gastroentero<strong>lo</strong>gico e pneumo<strong>lo</strong>gico: viene utilizzato<br />

il laser per la disostruzione di neoplasie stenosanti per migliorare la qualità di vita del<br />

paziente ed eventualmente preparar<strong>lo</strong> ad associazioni con tecniche tradizionali come<br />

radioterapia, brachiterapia e chemioterapia. Nel trattamento delle metastasi epatiche<br />

si usano tecniche laser o radiofrequenze per coaugulare e produrre una necrosi<br />

selettiva risparmiando il tessuto sano. Inoltre la laserterapia chirurgica viene<br />

impiegata nel distretto ORL nelle pato<strong>lo</strong>gie virali cutanee dei malati di AIDS,<br />

trapiantati e nella precancerosi della portio. Inf<strong>in</strong>e, da anni, viene utilizzata la terapia<br />

70


fotod<strong>in</strong>amica che attualmente ha come <strong>in</strong>dicazione le neoplasie dell’esofago e dei<br />

bronchi. L’ipertermia radiante prodotta dalla emissione di microonde, viene applicata<br />

<strong>in</strong> tumori come il melanoma del distretto ORL e sulla parete toracica <strong>in</strong> associazione a<br />

radioterapia e/o chemioterapia, migliorando la risposta g<strong>lo</strong>bale del 20-30%.<br />

Gli Ambulatori sono <strong>in</strong> parte strutturati <strong>in</strong> modo multidiscipl<strong>in</strong>are e prevedono la<br />

partecipazione di tutti gli specialisti co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> una determ<strong>in</strong>ata pato<strong>lo</strong>gia. Gli<br />

ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari sono 20:<br />

Sarcomi parti molli; neoplasie cerebrali; carc<strong>in</strong>omi della tiroide; neoplasie dell’esofago;<br />

l<strong>in</strong>fomi; l<strong>in</strong>fomi cutanei; g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica; neoplasie ereditarie mammella/ovaio;<br />

deficit articolazione della spalla e l<strong>in</strong>fedemi post-<strong>in</strong>tervento per ca. della mammella;<br />

neoplasie della mammella; neoplasie polmonari; trattamenti brachiterapici<br />

endobronchiali; neoplasie ORL ; neoplasie co<strong>lo</strong>n, retto e ano; melanoma cutaneo;<br />

l<strong>in</strong>fedemi arti <strong>in</strong>ff. post-<strong>in</strong>tervento da melanoma; genetica predittiva onco<strong>lo</strong>gica;<br />

neoplasie del pancreas e vie biliari; sarcomi parti molli e tumori solidi pediatrici;<br />

neoplasie cerebrali pediatriche.<br />

Mediamente vengono effettuate oltre 4.000 prime visite all'anno, di cui 800 circa <strong>in</strong><br />

ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari. Le visite di fol<strong>lo</strong>w-up sono annualmente circa 6.000, di<br />

cui oltre un quarto <strong>in</strong> ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari.<br />

L’Unità Semplice di Medic<strong>in</strong>a Nucleare svolge attività assistenziale e di ricerca<br />

prevalentemente <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico, dispone di 3 gamma camere nonché di<br />

strumenti accessori per il completamento delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sc<strong>in</strong>tigrafiche quali un<br />

ecotomografo, un cic<strong>lo</strong>ergometro per sc<strong>in</strong>tigrafie cardiache dopo sforzo, un gammacounter,<br />

un misuratore di dosi radioattive (microcurimetro) e uno strumento per il<br />

control<strong>lo</strong> della contam<strong>in</strong>azione del personale esposto. Annualmente vengono eseguite<br />

più di 11.000 prestazioni di cui la maggior parte <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico. Alcune <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />

a carattere generale (sc<strong>in</strong>tigrafia miocardica, sc<strong>in</strong>tigrafia renale sequenziale, ecc.)<br />

vengono utilizzate <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico nella valutazione di effetti secondari delle<br />

terapie anti-tumorali su vari organi (cardiotossicità, nefrotossicità). Alcune <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i,<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, possono essere considerate d’avanguardia (l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafia dei l<strong>in</strong>fonodo<br />

sent<strong>in</strong>ella, sc<strong>in</strong>tigrafia con anticorpi monoc<strong>lo</strong>nali per antigeni tumore-specifici,<br />

sc<strong>in</strong>tigrafia di tumori che esprimono recettori per la somatostat<strong>in</strong>a).<br />

Attività di Ricerca<br />

L’<strong>in</strong>teresse dell Unità di Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a Nucleare verso la ricerca è importante<br />

tanto quanto la sua naturale vocazione assistenziale. L’Unità rappresenta un punto di<br />

riferimento nazionale per il trattamento radiante delle neoplasie pediatriche. A Padova<br />

viene coord<strong>in</strong>ata e gestita a livel<strong>lo</strong> nazionale la fase radioterapica dei protocolli AIEOP<br />

(Associazione Italiana di Emato<strong>lo</strong>gia Pediatrica) per i sarcomi delle parti molli e per il<br />

morbo di Hodgk<strong>in</strong> ed è stata redatta la parte riguardante le <strong>in</strong>dicazioni radioterapiche<br />

di altri due protocolli AIEOP attualmente <strong>in</strong> corso: l<strong>in</strong>fomi non-HD e neuroblastoma.<br />

Dal 1983 collaboriamo con la Oncoemato<strong>lo</strong>gia Pediatrica di Padova per l’esecuzione<br />

dell’irradiazione corporea totale quale condizionamento al trapianto di midol<strong>lo</strong> osseo<br />

auto<strong>lo</strong>go ed al<strong>lo</strong>genico. Per quanto riguarda la neuro-onco<strong>lo</strong>gia, la Radioterapia di<br />

Padova gestisce direttamente, <strong>in</strong> collaborazione con il Dipartimento di Pediatria, il<br />

protocol<strong>lo</strong> nazionale per gli ependimomi. Siamo <strong>in</strong>oltre coord<strong>in</strong>atori della parte<br />

radioterapica del protocol<strong>lo</strong> nazionale sui gliomi a basso grado che prevede, primo <strong>in</strong><br />

Italia, un trattamento radiante stereotassico con un frazionamento di 25-30 sedute.<br />

Sono attivi protocolli di studio su neuroblastoma, nefroblastoma e ret<strong>in</strong>oblastoma.<br />

L’Unità di Radioterapia è anche punto di riferimento nazionale per i trattamenti di<br />

radioterapia metabolica. In particolare vengono eseguiti trattamenti con Iodio-131 <strong>in</strong><br />

pazienti con tumore differenziato della tiroide, sia nel bamb<strong>in</strong>o che nell’adulto,<br />

attraverso <strong>lo</strong> studio dell’efficacia della preparazione al trattamento sia con sospensione<br />

della terapia sostitutiva sia con somm<strong>in</strong>istrazione di TSH ricomb<strong>in</strong>ante. Vengono,<br />

<strong>in</strong>oltre, eseguiti trattamenti con Meta Iodo Benzil Guanid<strong>in</strong>a marcata con Iodio-131 <strong>in</strong><br />

pazienti, sia adulti che pediatrici, affetti da neoplasie di orig<strong>in</strong>e neuroendocr<strong>in</strong>a,<br />

attraverso la partecipazione a studi prospettici nazionali.<br />

71


Altri protocolli di studio di Fase II e Fase III riguardano: neoplasie del sistema nervoso<br />

centrale; neoplasie del distretto cervico-cefalico; neoplasie della tiroide; neoplasie del<br />

polmone; neoplasie dell’esofago; neoplasie della mammella; neoplasie gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali;<br />

neoplasie g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>giche; neoplasie della prostata; sarcomi delle parti molli dell’adulto;<br />

l<strong>in</strong>fomi Hodgk<strong>in</strong> e non-Hodgk<strong>in</strong> dell’adulto; neoplasie cutanee.<br />

72


RADIODIAGNOSTICA ONCOLOGICA<br />

Responsabile Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio, Medico-Chirurgo<br />

Tel. 049-8215623<br />

e-mail: pcmuzzio@unipd.it<br />

Nato a Padova il 22 aprile 1946<br />

Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia nel 1970 con punti<br />

110/110 e <strong>lo</strong>de<br />

Specialista <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia (70/70 e <strong>lo</strong>de) e Medic<strong>in</strong>a del<br />

Lavoro (70/70 e <strong>lo</strong>de)<br />

Professore Associato di Radio<strong>lo</strong>gia Sperimentale nel 1980<br />

Professore Ord<strong>in</strong>ario di Radio<strong>lo</strong>gia dal 1990<br />

Direttore del Dipartimento di Scienze Medico-Diagnostiche e<br />

Terapie Speciali<br />

Direttore della Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radiodiagnostica dell’Università degli<br />

Studi di Padova.<br />

Direttore dell'U.O.C. di Radiodiagnostica Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Delegato del Rettore per i rapporti con i Dipartimenti.<br />

Membro dell'UEMS (Unione Europea dei Medici Specialisti)<br />

Membro del Radiation Protection Committee dell'EAR<br />

Presidente ASCUR (Associazione per <strong>lo</strong> Sviluppo della Cultura e della Ricerca)<br />

Consigliere della Federazione Italiana di Ricerche sulle Radiazioni<br />

Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo di Lavoro su "L<strong>in</strong>ee Guida Nazionali <strong>in</strong> Diagnostica per<br />

Immag<strong>in</strong>i" dell’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali<br />

Esperto per la Commissione Nazionale per la Formazione Cont<strong>in</strong>ua del programma<br />

ECM del M<strong>in</strong>istero della Salute<br />

Già Vice Presidente della Società Italiana di Radio<strong>lo</strong>gia (SIRM) dal 2000 al 2002<br />

Membro di numerose Società <strong>Scientific</strong>he Nazionali ed Internazionali<br />

Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, di cui 6 volumi monografici<br />

Ha fatto parte di:<br />

Consiglio Superiore di Sanità<br />

Comitato Tecnico ENEA<br />

Comitati di Consulenza per i f<strong>in</strong>anziamenti alla Ricerca del M<strong>in</strong>. della Pubblica<br />

Istruzione<br />

Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione del CIRSS (Centro Italiano di Ricerche Sociali e<br />

Sanitarie) (V.Pres.)<br />

Consorzio Socio-Sanitario di Padova (Presidente)<br />

Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di ESAOTEBIOMEDICA S.p.A.<br />

Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di Medsystem S.p.A. ( V.Pres.)<br />

Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di ERI- Edizioni RAI S.p.A.<br />

Consiglio di Amm<strong>in</strong>istrazione di Marsilio Editori S.p.A.<br />

Attualmente è consigliere scientifico di: Istituto Cl<strong>in</strong>ico Humanitas, IRCCS (Milano);<br />

Istituto Neuroriabilitativo S. Camil<strong>lo</strong>, IRCCS (Venezia).<br />

Dal 1 marzo 2006 è Commissario Straord<strong>in</strong>ario dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto<br />

ORGANICO<br />

Prof. Davide Fiore<br />

Professore Associato, Dirigente Medico<br />

Dott. Andrea Bulzacchi<br />

Dirigente Medico<br />

Dott. Antonio Di Maggio<br />

Dirigente Medico<br />

Dott.ssa Margherita Nard<strong>in</strong><br />

Dirigente Medico<br />

73


MISSION<br />

Diagnostica per immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia con particolare riferimento al<strong>lo</strong> studio<br />

dell’evoluzione quantitativa delle masse tumorali prima, durante e dopo trattamento<br />

chemio/radioterapico, anche mediante elaborazione di test volumetrici, per valutare<br />

prospetticamente la performance post-radio/chemioterapia degli ultrasuoni, della CT,<br />

della RMN ed anche delle biopsie endoscopiche nella predizione della risposta<br />

pato<strong>lo</strong>gica dei pazienti.<br />

Attività assistenziale<br />

Attività di diagnostica per immag<strong>in</strong>i multidisipl<strong>in</strong>are <strong>in</strong><br />

radio<strong>lo</strong>gia generale con computer radiography<br />

contrastografie <strong>in</strong> radio<strong>lo</strong>gia generale<br />

diagnostica ultrasonica<br />

diagnostica ultrasonica con impiego di mezzi di contrasto<br />

eco co<strong>lo</strong>r doppler<br />

TAC<br />

RMN<br />

Attività di Ricerca<br />

Studi di medic<strong>in</strong>a quantitativa, <strong>in</strong> particolare con elaborazione computer-assistita sui<br />

modelli di complessità ed analisi frattale della morfo<strong>lo</strong>gia neoplastica con valutazioni<br />

specifiche del nodu<strong>lo</strong> polmonare solitario periferico e dei noduli mammari benigni e<br />

maligni al f<strong>in</strong>e di trovare una nuova via di osservazione, di classificazione e di<br />

misurazione delle forma anatomiche e delle <strong>lo</strong>ro variazioni d<strong>in</strong>amiche. In questo<br />

settore è anche stato realizzato nel 2006, <strong>in</strong> collaborazione con l'Istituto Cl<strong>in</strong>ico<br />

Humanitas-IRCCS un brevetto <strong>in</strong>ternazionale registrato negli USA su “Method and<br />

apparatus for analyz<strong>in</strong>g bio<strong>lo</strong>gical tissue images”.<br />

Integrazione e fusione d’immag<strong>in</strong>i con medic<strong>in</strong>a nucleare e PET-CT anche a proposito<br />

dell’imag<strong>in</strong>g radioterapico, <strong>in</strong> generale, ma con particolare riferimento alla prognosi ed<br />

al trattamento del carc<strong>in</strong>oma dell’esofago e del cardias: l’imag<strong>in</strong>g multimodale<br />

comprendendo l’esofagografia, l’endoscopia, l’ecoendoscopia la CT e la CT-PET.<br />

Radiobio<strong>lo</strong>gia e Radioprotezione sia sul versante scientifico applicativo che riguardo<br />

l’analisi degli effetti di radiazioni su alcune l<strong>in</strong>ee di cellule tumorali; altri studi sono <strong>in</strong><br />

corso sugli effetti somatici precoci e ritardati da esposizione a radiazioni ionizzanti e<br />

non ionizzanti.<br />

Diagnostica per immag<strong>in</strong>i con ecografia con mezzi di contrasto specifici per <strong>lo</strong> studio<br />

qualitativo e quantitativo delle masse tumorali prima, durante e dopo trattamento<br />

chemio- e radioterapico.<br />

Sperimentazioni sono <strong>in</strong> corso nell’applicazione cl<strong>in</strong>ica dell’elastosonografia, anche con<br />

la partecipazione a trials multicentrici <strong>in</strong>ternazionali.<br />

74


SENOLOGIA<br />

Responsabile: Prof. Cosimo Carme<strong>lo</strong> di Maggio, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8215731<br />

e-mail: seno<strong>lo</strong>gia@ioveneto.it<br />

Ha svolto gli studi universitari presso la Facoltà di Medic<strong>in</strong>a<br />

e Chirurgia dell'Università di Padova, conseguendo con <strong>lo</strong>de<br />

sia la laurea sia la specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia.<br />

Dal 1987 Professore Ord<strong>in</strong>ario di Radio<strong>lo</strong>gia nell'Università<br />

di Padova dopo essere stato Professore Associato nella<br />

discipl<strong>in</strong>a Radioprotezione. E' docente di Radio<strong>lo</strong>gia, a<br />

Padova, nel corso di Laurea <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a, nel corso di Laurea<br />

<strong>in</strong> Odontoiatria, nelle seguenti Scuole di Specializzazione:<br />

Radio<strong>lo</strong>gia Diagnostica, Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica, Onco<strong>lo</strong>gia, Ortognatodonzia,<br />

Reumato<strong>lo</strong>gia, Gastroentero<strong>lo</strong>gia.<br />

Nel 1979, ha conseguito il dip<strong>lo</strong>ma europeo di radio<strong>lo</strong>gia superando gli esami <strong>in</strong>detti<br />

dalla European Association of Radio<strong>lo</strong>gy. E’ stato membro del Consiglio del Centro<br />

Interdipartimentale per la Ricerca Applicata <strong>in</strong> Seno<strong>lo</strong>gia dell’Università di Siena. E’<br />

stato componente della Commissione Onco<strong>lo</strong>gica Nazionale (2000-2002) e vicedirettore<br />

del Dipartimento di Scienze Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche dell’Università di Padova. E’<br />

stato Direttore della Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radio<strong>lo</strong>gia dell’Università di Padova.<br />

E’ stato presidente della Sezione di Seno<strong>lo</strong>gia della SIRM (Società Italiana di Radio<strong>lo</strong>gia<br />

Medica) dal 1991 al 1996, vicepresidente della Sezione di studio della SIRM: Etica,<br />

Deonto<strong>lo</strong>gia e Radio<strong>lo</strong>gia Forense negli anni 2000-2004, membro eletto della Società<br />

Italiana di Termografia, della Sezione di Radio<strong>lo</strong>gia Osteoarticolare della SIRM, della<br />

Società Italiana di Seno<strong>lo</strong>gia, della Commissione SIRM sulla "Garanzia di qualità <strong>in</strong><br />

Radiodiagnostica" dal 1985. E’ stato coord<strong>in</strong>atore e segretario scientifico della<br />

Commissione CEE 1989 su: Periodic Mammographies and Risk of Radio<strong>in</strong>duced<br />

Cancer. Membro del Comitato <strong>Scientific</strong>o delle riviste: “European Radio<strong>lo</strong>gy”, "Le Se<strong>in</strong>",<br />

"Eido electa", "Attualità <strong>in</strong> Seno<strong>lo</strong>gia". Membro fondatore della Associazione <strong>Scientific</strong>a<br />

Internazionale MANOSMED (Masto<strong>lo</strong>gy Association of Northern and Southern<br />

Mediterranean) con sede <strong>in</strong> Montpellier. Membro fondatore e Direttore dei corsi<br />

residenziali di Mammografia e Diagnostica Seno<strong>lo</strong>gica della Scuola Italiana di<br />

Seno<strong>lo</strong>gia (Dir. Prof. U. Veronesi).<br />

Autore di oltre 350 pubblicazioni, alcune a carattere monografico, riguardanti diversi<br />

campi della radio<strong>lo</strong>gia. Tra gli argomenti di diagnostica cl<strong>in</strong>ica oggetto di ricerca, la<br />

Seno<strong>lo</strong>gia comprende il gruppo di pubblicazioni di maggior rilievo e con apporti di<br />

priorità. Ha partecipato attivamente, su <strong>in</strong>vito, a numerosi convegni scientifici<br />

nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali.<br />

ORGANICO<br />

Prof. Luigi Pescar<strong>in</strong>i<br />

Professore Associato, Dirigente Medico,<br />

Radio<strong>lo</strong>go<br />

Dott. Francesco Candiani<br />

Ricercatore Universitario, Radio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Manuela La Grassa<br />

Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />

Responsabile U.O. Semplice di Seno<strong>lo</strong>gia<br />

Interventistica<br />

Dott.ssa Ilaria Polico<br />

Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />

Dott. Alessandro Proietti<br />

Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Aida Toffoli<br />

Dirigente Medico, Radio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Gisella Gennaro<br />

Dirigente, Fisico Sanitario<br />

75


MISSION<br />

L’Unità Operativa è strutturata per rispondere a tutte le esigenze delle Utenti:<br />

consulenza per esami eseguiti <strong>in</strong> altra sede, diagnosi di lesioni palpabili, prelievi con<br />

ago, control<strong>lo</strong> periodico spontaneo <strong>in</strong> assenza di s<strong>in</strong>tomi, control<strong>lo</strong> periodico di donne<br />

“<strong>in</strong>vitate” a partecipare ad un programma organizzato di screen<strong>in</strong>g. La ricerca e la<br />

didattica sono <strong>in</strong>oltre ruoli ugualmente prioritari del personale afferente all'U.O. Gli<br />

obiettivi dell'Unità Operativa e della metodo<strong>lo</strong>gia messa <strong>in</strong> atto per perseguire gli stessi<br />

sono i seguenti:<br />

Umanizzazione dell'attività diagnostica<br />

Razionalizzazione, ottimizzazione, appropriatezza dell’attività diagnostica<br />

Qualità dell’assistenza<br />

Equità e accessibilità<br />

Centralità del cittad<strong>in</strong>o<br />

Trasparenza<br />

Ricerca e <strong>in</strong>novazione<br />

Formazione<br />

Interattività<br />

Attività assistenziale<br />

Diagnostica cl<strong>in</strong>ica: Prestazioni sanitarie offerte: consulenze; col<strong>lo</strong>qui <strong>in</strong>formativi;<br />

visita seno<strong>lo</strong>gica; mammografia; ecografia; galattografia; prelievi con ago per esami<br />

cito<strong>lo</strong>gici o isto<strong>lo</strong>gici; reperimento di lesioni non palpabili per l’exeresi chirurgica;<br />

control<strong>lo</strong> radio<strong>lo</strong>gico dei pezzi operatori; risonanza magnetica mammaria. Tutte le<br />

donne che afferiscono al Servizio per la prima volta sono ricevute da un medicoradio<strong>lo</strong>go<br />

e ricevono <strong>in</strong>formazioni sui vantaggi e sui limiti di quanto viene offerto; dopo<br />

la visita seno<strong>lo</strong>gica sono sottoposte a tutti gli accertamenti necessari ad ottenere la<br />

diagnosi def<strong>in</strong>itiva. Al term<strong>in</strong>e delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i il radio<strong>lo</strong>go comunica personalmente la<br />

diagnosi, consegna alla donna il referto e la documentazione, suggerisce la periodicità<br />

dei controlli. In assenza di pato<strong>lo</strong>gica, alle donne con mammelle difficili da analizzare<br />

so<strong>lo</strong> con mammografia viene suggerito control<strong>lo</strong> annuale anche con visita seno<strong>lo</strong>gica<br />

ed ecografia, alle altre donne viene suggerito control<strong>lo</strong> annuale o biennale so<strong>lo</strong> con<br />

mammografia.<br />

Screen<strong>in</strong>g cl<strong>in</strong>ico-mammografico: I pr<strong>in</strong>cipi ispiratori dell’attività diagnostica-cl<strong>in</strong>ica<br />

sono stato applicati anche nella metodo<strong>lo</strong>gia di screen<strong>in</strong>g <strong>in</strong> atto nel territorio della<br />

ULSS16 e coord<strong>in</strong>ata dalla U.O. Il classico programma di screen<strong>in</strong>g mammografico<br />

offre <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente a tutte le donne so<strong>lo</strong> la mammografia ogni due anni e il col<strong>lo</strong>quio<br />

con il medico è riservato so<strong>lo</strong> alle donne con sospetto tumore. Tale metodo<strong>lo</strong>gia<br />

presenta alcuni aspetti negativi: 1- Col<strong>lo</strong>quio medico-Utente <strong>in</strong> atto so<strong>lo</strong> nei casi con<br />

pato<strong>lo</strong>gia un atto; 2- Stato di ansia spesso elevato e persistente nelle donne richiamate<br />

per ulteriori accertamenti; 3- Non riconoscimento di un certo numero di tumori a<br />

causa sia dei limiti <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seci della mammografia, ormai ben documentati dalla<br />

letteratura, sia del ricorso alla stessa come test unico con rigido <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> biennale<br />

uguale per tutte le donne.<br />

Il programma <strong>in</strong> atto <strong>in</strong> Padova prevede <strong>in</strong>vece sia il col<strong>lo</strong>quio <strong>in</strong>iziale con il medico per<br />

tutte le donne, sia la personalizzazione dei controlli periodici. In s<strong>in</strong>tesi, le <strong>in</strong>novazioni<br />

pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>trodotte nel programma di screen<strong>in</strong>g padovano sono: A) approccio cl<strong>in</strong>ico<br />

(medico-radio<strong>lo</strong>go) al primo passaggio; B) personalizzazione dei controlli, sia<br />

dell’<strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> tra gli stessi (annuale o biennale), che dei test da utilizzare (so<strong>lo</strong><br />

mammografia o diagnostica <strong>in</strong>tegrata).<br />

Attività di Ricerca<br />

L'attività di ricerca è strettamente <strong>in</strong>tegrata con l'attività assistenziale e l'attività<br />

didattica, e si impernia sulle seguenti aree di <strong>in</strong>teresse:<br />

76


Sviluppo di metodiche diagnostiche<br />

Sviluppo di software idonei alla elaborazione dei dati diagnostici<br />

Valutazione delle apparecchiature e delle metodo<strong>lo</strong>gie per il control<strong>lo</strong> di qualità<br />

<strong>in</strong> mammografia digitale<br />

Applicazione e valutazione di un <strong>in</strong>novativo model<strong>lo</strong> di screen<strong>in</strong>g<br />

Valutazione della possibilità di riduzione della dose con mammografia digitale<br />

Valutazione del contributo della Risonanza Magnetica nelle donne ad alto<br />

rischio eredo-familiare<br />

Valutazione del contributo della ecografia con mezzo di contrasto<br />

77


FISICA SANITARIA<br />

Responsabile: Dott. Roberto Fabbris, Fisico<br />

Tel.: 049-8212964<br />

e-mail: roberto.fabbris@unipd.it<br />

Laureato <strong>in</strong> Fisica presso l'Università degli Studi di Padova<br />

nel 1971 discutendo una tesi sulla radioprotezione<br />

ambientale ed <strong>in</strong>dividuale, è assunto nel 1973 presso<br />

l’Ospedale Civile di Padova con la qualifica di Assistente<br />

Fisico. La sua carriera professionale si è svolta a Padova e<br />

nell'anno 1984 ha assunto il ruo<strong>lo</strong> di Direttore del Servizio<br />

di Fisica Sanitaria nell’Azienda Ospedale-Università di<br />

Padova; con l’istituzione dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto<br />

l’attività e le funzioni della Struttura Complessa sono state trasferite all’Istituto stesso.<br />

Già componente della Commissione Consultiva per la Radio<strong>lo</strong>gia e della Commissione<br />

Consultiva per la Risonanza Magnetica istituite dalla Regione del Veneto. Già<br />

componente della Commissione Consultiva per la Radio<strong>lo</strong>gia e della Commissione<br />

Consultiva per la Risonanza Magnetica istituite dalla Regione del Veneto; è<br />

componente della Commissione per la Protezione della Popolazione dalle Radiazioni<br />

Ionizzanti dell’Azienda ULSS 16 e di molte altre Aziende ULSS del Veneto. Già<br />

componente della Commissione Consultiva per la Radio<strong>lo</strong>gia e della Commissione<br />

Consultiva per la Risonanza Magnetica istituite dalla Regione del Veneto; è<br />

componente della Commissione per la Protezione della Popolazione dalle Radiazioni<br />

Ionizzanti dell’Azienda ULSS 16 e di molte altre Aziende ULSS del Veneto.<br />

Svolge attività didattica dall'AA 1974/75 quale Professore a contratto dell'Università<br />

degli Studi di Padova. Attualmente è docente di “Fisica Sanitaria” nel Corso di Laurea<br />

<strong>in</strong> Tecniche Sanitarie di Radio<strong>lo</strong>gia Medica e nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong><br />

Radioterapia Onco<strong>lo</strong>gica. E’ stato relatore presso l'Università di Padova (Facoltà di<br />

Scienze) di numerose tesi di laurea aventi quale argomento ricerche di Fisica Medica.<br />

Appartiene a Società <strong>Scientific</strong>he quali l’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM) e<br />

l’American Association of Physicists <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>e (AAPM); è stato per diversi anni<br />

Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo Triveneto AIFM. Autore di oltre 50 lavori scientifici pubblicati<br />

sia su riviste nazionali che <strong>in</strong>ternazionali.<br />

ORGANICO<br />

Dott.ssa Maria Crist<strong>in</strong>a Cauzzo<br />

Dirigente Fisico – Responsabile del<br />

Sistema Qualità<br />

Dott.ssa Franca Simonato<br />

Dirigente Fisico – Responsabile per la<br />

Radioterapia<br />

Dott. Roberto Zandonà<br />

Dirigente Fisico<br />

Dott. Enrico Bolla<br />

Dirigente Fisico<br />

Dott.ssa Gisella Gennaro<br />

Dirigente Fisico<br />

Dott.ssa Lucia Riccardi<br />

Dirigente Fisico<br />

Dott.ssa Sonia Reccanel<strong>lo</strong><br />

Dirigente Fisico<br />

MISSION<br />

Nell’ambito dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto l'Unità Complessa di Fisica Sanitaria si<br />

configura come una struttura <strong>in</strong> possesso dei requisiti tecnico-scientifici ed<br />

istituzionali i cui processi produttivi sono caratterizzati da un <strong>in</strong>sieme di attività<br />

sanitarie specialistiche a favore delle altre Unità Operative che le richiedono nonché da<br />

specifiche attività di progettazione, control<strong>lo</strong> e gestione connesse alle applicazioni della<br />

78


Fisica, con particolare riguardo all’impiego delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti<br />

<strong>in</strong> campo medico. L’obiettivo fondamentale della Fisica Sanitaria è di mettere a<br />

disposizione le sue specifiche competenze <strong>in</strong> tutti i campi e per tutte le Unità Operative<br />

dove sono presenti radiazioni ionizzanti e di collaborare con la Direzione Generale<br />

fornendo consigli riguardanti gli acquisti delle apparecchiature e delle sorgenti<br />

radiogene, garantendo un supporto tecnico anche per gli aspetti legali associati alla<br />

detenzione e alla gestione delle sorgenti radiogene. Le competenze specifiche del<br />

Servizio di Fisica Sanitaria permettono di garantire la qualità tecnica delle prestazioni<br />

sanitarie secondo i dettami della legislazione vigente, attraverso verifiche accurate,<br />

puntuali ed appropriate su apparecchiature mantenute agli standard di qualità e<br />

sicurezza prestabiliti, con particolare attenzione al concetto di garanzia della qualità e<br />

all’importanza di avviare programmi di garanzia della qualità aventi come obiettivo la<br />

radioprotezione del paziente, dei lavoratori, della popolazione. Quest’impostazione<br />

comporta la necessità di andare oltre gli aspetti legati alla "misura" e tipicamente<br />

connessi alla professionalità dei fisici sanitari e di entrare, viceversa, <strong>in</strong> problematiche<br />

di tipo tecnico-organizzativo non immediate ma spesso determ<strong>in</strong>anti ai f<strong>in</strong>i del<br />

raggiungimento degli obiettivi previsti dalla legge; tale circostanza è di particolare<br />

rilievo soprattutto <strong>in</strong> considerazione delle diverse e complesse relazioni che i fisici<br />

sanitari hanno con le altre componenti professionali nell’ambito sanitario<br />

specialmente <strong>in</strong> <strong>in</strong>terrelazione con le Unità Operative di Radioterapia, di Medic<strong>in</strong>a<br />

Nucleare e di Radio<strong>lo</strong>gia.<br />

Attività<br />

Radioterapia: La Struttura si occupa delle varie applicazioni della Fisica nella<br />

Radioterapia sia per quanto si riferisce alle radiazioni ionizzanti che a quelle non<br />

ionizzanti. In particolare:<br />

verifica che le nuove apparecchiature corrispondano alle caratteristiche fisiche<br />

richieste;<br />

effettua controlli fisico-dosimetrici sui fasci degli acceleratori l<strong>in</strong>eari per<br />

terapia;<br />

studia ed elabora i piani di trattamento radioterapico e verifica la precisione<br />

degli aggiornamenti del software applicativo dedicato ai piani di trattamento sia<br />

di teleterapia che di brachiterapia;<br />

verifica la corrispondenza dosimetrica dei piani di trattamento su pazienti o su<br />

fantoccio;<br />

studia e realizza i dispositivi per l’ottimizzazione delle tecniche di irradiazione e<br />

trattamento;<br />

studia e mette a punto altre tecniche di trattamento emergenti.<br />

Radiodiagnostica: La Struttura si occupa dei diversi aspetti fisici della diagnostica<br />

per immag<strong>in</strong>i quali la radio<strong>lo</strong>gia tradizionale, digitale e la risonanza magnetica. In<br />

particolare controlla i parametri fisici e geometrici delle apparecchiature delle unità di<br />

diagnostica anche <strong>in</strong> funzione dell’ottimizzazione delle <strong>lo</strong>ro prestazioni.<br />

Medic<strong>in</strong>a Nucleare: La Struttura si occupa del control<strong>lo</strong> delle caratteristiche fisiche<br />

delle sorgenti radioattive e la <strong>lo</strong>ro dosimetria, del calco<strong>lo</strong> e misura della dose agli<br />

organi nella diagnostica e terapia radioisotopica e del control<strong>lo</strong> di qualità delle<br />

prestazioni delle apparecchiature.<br />

Radioprotezione contro le radiazioni ionizzanti: La Struttura, ferme restando le<br />

responsabilità ed attribuzioni specifiche dell’Esperto Qualificato, assicura le funzioni<br />

operative per il control<strong>lo</strong> della sicurezza nelle detenzione e nell’impiego delle sorgenti di<br />

radiazioni. In particolare studia, progetta e calcola le protezioni ambientali dei <strong>lo</strong>cali<br />

adibiti ad attività con sorgenti radiogene per uso diagnostico o terapeutico, valuta e<br />

calcola la dose assorbita dagli organi critici di pazienti esposti alle radiazioni ionizzanti<br />

e gestisce la dosimetria <strong>in</strong>dividuale per il personale esposto al rischio di radiazioni<br />

ionizzanti.<br />

79


Gestione tecnico-amm<strong>in</strong>istrativa delle sostanze radioattive: La gestione delle<br />

sostanze radioattive prevede la collaborazione con i vari utenti nella scelta dei prodotti<br />

e delle sorgenti radioattive, l’accettazione ed il control<strong>lo</strong> delle richieste <strong>in</strong>viate dagli<br />

utenti con la verifica della conformità al regime autorizzativi.<br />

Gestione, trattamento e smaltimento dei rifiuti radioattivi: La Struttura provvede<br />

alla gestione dei rifiuti radioattivi prodotti nelle Unità Operative del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> a seguito<br />

dell’uso di sostanze radioattive con il <strong>lo</strong>ro immagazz<strong>in</strong>amento ed eventuale<br />

trattamento, nonché il <strong>lo</strong>ro smaltimento secondo le prescrizioni di legge e la<br />

registrazione delle operazioni.<br />

Controlli di qualità secondo il D.Lgs. 187/00: Le funzioni di Fisico Medico per i<br />

controlli di qualità sulle apparecchiature di Radiodiagnostica, Radioterapia e Medic<strong>in</strong>a<br />

Nucleare fanno capo ai fisici della Struttura di Fisica Sanitaria, come previsto nel<br />

D.Lgs.187/00.<br />

Collaborazione con la Direzione Generale: La Struttura provvede collaborando <strong>in</strong><br />

stretta simbiosi con la Direzione alla:<br />

Gestione dei rapporti con il Servizio Prevenzione Protezione (D.Lgs. 626/94);<br />

Gestione delle istanze autorizzative e documentazione di legge;<br />

Procedure di acquisto delle apparecchiature ad alta tecno<strong>lo</strong>gia per<br />

Radioterapia, Radiodiagnostica e Medic<strong>in</strong>a Nucleare, per quanto di<br />

competenza;<br />

Supporto tecnico alla gestione delle apparecchiature per Radioterapia,<br />

Radiodiagnostica e Medic<strong>in</strong>a Nucleare, per quanto di competenza.<br />

Attività di Ricerca<br />

Visto la competenza trasversale della Fisica Sanitaria che si esplica nell’ambito di<br />

molteplici campi, comunque collegati alle radiazioni ionizzanti e non, l’attività di<br />

ricerca è strettamente collegata alle esigenze delle Unità Operative che si avvalgono<br />

delle sue competenze e del suo supporto scientifico.<br />

Nel campo della Radioterapia si è f<strong>in</strong>alizzata la ricerca su una nuova metodica di<br />

valutazione qualitativa e quantitativa del sistema di produzione delle immag<strong>in</strong>i portali<br />

per la verifica geometrica e dosimetrica del trattamento radiante. Estendendo le<br />

competenze acquisite nell’ambito della Radio<strong>lo</strong>gia, è stato avviato anche un progetto di<br />

ricerca sull’utilizzo degli imag<strong>in</strong>g plates ai fosfori fotostimolabili (CR) <strong>in</strong> Radioterapia,<br />

sia come dispositivi di acquisizione di immag<strong>in</strong>i che come rivelatori di dose alle alte<br />

energie. In ambito radioprotezionistico, <strong>in</strong>oltre, è <strong>in</strong> corso un progetto di ricerca<br />

f<strong>in</strong>alizzato alla riduzione delle dosi ai pazienti <strong>in</strong> radiodiagnostica. Questo studio<br />

comporta l’ottimizzazione delle prestazioni dei sistemi CR accoppiati ai sistemi di<br />

esposizione automatica <strong>in</strong>tegrati nelle apparecchiature. Attualmente la ricerca<br />

riguarda gli esami del torace, del cranio e dell’addome per gli adulti. In una prossima<br />

fase, <strong>in</strong> co<strong>in</strong>cidenza con il r<strong>in</strong>novo delle apparecchiature della Radio<strong>lo</strong>gia Pediatrica, è<br />

previsto che l’ottimizzazione sia rivolta a questo settore, al<strong>lo</strong> scopo di ridurre il rischio<br />

di carc<strong>in</strong>ogenesi radio<strong>in</strong>dotta nei bamb<strong>in</strong>i esposti a radiazioni a scopo diagnostico. Nel<br />

settore della Medic<strong>in</strong>a Nucleare è <strong>in</strong> corso uno studio sulla ottimizzazione delle<br />

procedure dei controlli di qualità al f<strong>in</strong>e di uniformare le metodiche e renderle così più<br />

accessibili al personale tecnico di supporto.<br />

80


Area Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Cl<strong>in</strong>ica e Sperimentale<br />

81


Onco<strong>lo</strong>gia Medica 1<br />

Responsabile: Prof. Giuseppe Cartei, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8215900<br />

e-mail: giuseppe.cartei@ioveneto.it<br />

Nato a Pisa il 27.10.1940. Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia<br />

presso l'Università di Pisa. Libera Docenza <strong>in</strong> Chimica<br />

Cl<strong>in</strong>ica e Microscopia. Due specializzazioni "cum laude"<br />

(Malattie del Sangue, del Sistema Digestivo e del<br />

Metabolismo Intermedio; Onco<strong>lo</strong>gia). Due Abilitazioni<br />

Professionali a Primario (Emato<strong>lo</strong>gia; Onco<strong>lo</strong>gia).<br />

Assistentato Cl<strong>in</strong>ico, Università di Padova, Istituto di<br />

Pato<strong>lo</strong>gia Medica (1965-1973). Assistentato Cl<strong>in</strong>ico, presso il<br />

Royal Free Hospital of London University (Gennaio 1967 –<br />

Agosto 1968) con l'iscrizione all'Albo della Scuola Medica. Primariato <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia,<br />

Ospedale Civile di Ud<strong>in</strong>e (1985–1999). Direttore del Dipartimento di Onco<strong>lo</strong>gia di<br />

Ud<strong>in</strong>e dal 1992 al 1999. Primariato Unità Operativa di Onco<strong>lo</strong>gia Medica B, Centro di<br />

Riferimento Onco<strong>lo</strong>gico, Aviano (1999-2001). Direttore Struttura Complessa Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Medica – USSL 16 Padova e qu<strong>in</strong>di Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto (<strong>IOV</strong>)-IRCCS – Padova<br />

dal 1 gennaio 2002.<br />

Professore a Contratto: Onco<strong>lo</strong>gia Medica (corso post-lauream) dal 1979 al 1986,<br />

Facoltà di Medic<strong>in</strong>a, Università di Padova; Biotecno<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia (corso postlauream)<br />

dal 1987 al 1993, Facoltà di Scienze Farmaco<strong>lo</strong>giche, Università di Trieste;<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Medica e Endocr<strong>in</strong>oterapia (corso post-lauream) dal 1993, Facoltà di<br />

Medic<strong>in</strong>a, Università di Ud<strong>in</strong>e. Professore: Corso Integrato <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica dal<br />

1993, Facoltà di Medic<strong>in</strong>a, Università di Ud<strong>in</strong>e.<br />

Appartenenza a Società <strong>Scientific</strong>he e Gruppi Cooperativi stabili: Fondazione<br />

<strong>Scientific</strong>a E. Maiorana (Berna; Erice) dal 1979; ASCO (American Society of Cl<strong>in</strong>ical<br />

Onco<strong>lo</strong>gy); AIOM (Associazione Italiana Onco<strong>lo</strong>gia Medica: Componente del Direttivo<br />

Nazionale dal 1980 al 1985); SIC (Società Italiana Cancero<strong>lo</strong>gia) dal 1982 al 1986;<br />

SIPDTT (Società Italiana Prevenzione Diagnosi e Terapia Tumori) dal 1990; SAMM<br />

(Associazione per <strong>lo</strong> Studio del Mesotelioma Maligno) dal luglio 2002; IAES<br />

(International Academy of Environmental Sciences), Venezia, con la carica di<br />

Presidente del Comitato <strong>Scientific</strong>o dal febbraio 2003; GUONE (Gruppo Uro<strong>lo</strong>gico<br />

Onco<strong>lo</strong>gico Nord Est) Componente del Direttivo dal novembre 2006.<br />

Autore di 275 pubblicazioni, di cui 98 lavori <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese pubblicati su Riviste<br />

Internazionali con Referees; autore-editore-coeditore di 9 libri; traduzione dalla l<strong>in</strong>gua<br />

<strong>in</strong>glese <strong>in</strong> italiano di 1 libro; 33 capitoli di libri <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana; 20 capitoli <strong>in</strong> Atti e<br />

Congressi Internazionali.<br />

ORGANICO<br />

Dott. Davide Pastorelli<br />

Dirigente Medico – Sostituto del Direttore<br />

Dott. Renato Ceravo<strong>lo</strong><br />

Dirigente medico<br />

Dott.ssa Maria Ornella Nicoletto<br />

Dirigente medico<br />

Dott. Fable Zustovich<br />

Dirigente medico<br />

Dott.ssa Grazia Artioli<br />

Medico contrattista<br />

Dott.ssa Samuela B<strong>in</strong>ato<br />

Medico contrattista<br />

Dott.ssa Flavia Salmaso<br />

Medico contrattista<br />

Dott.ssa Stefania Zovato<br />

Medico contrattista<br />

83


Dott. Mart<strong>in</strong> Donach<br />

Medico Contrattista<br />

Dott.ssa Eva Co<strong>lo</strong>mbr<strong>in</strong>o<br />

Bio<strong>lo</strong>go contrattista<br />

Dott.ssa Miriam Far<strong>in</strong>a<br />

Bio<strong>lo</strong>go contrattista<br />

MISSION<br />

L’Unità Operativa Complessa di Onco<strong>lo</strong>gia Medica, diretta dal Prof. Cartei, ha come<br />

vocazione essenziale quella di affrontare l'emergenza onco<strong>lo</strong>gica, aumentando:<br />

la rapidità diagnostica<br />

la percentuale delle risposte complete<br />

la durata del tempo alla progressione<br />

la sopravvivenza<br />

la qualità di vita degli ammalati<br />

Questo complesso impegno pone al centro assoluto di tutti gli studi cl<strong>in</strong>ico-scientifici<br />

sia l’uomo prima che si ammali sia il paziente. La ricerca è traslazionale, per trasferire<br />

nell’immediato i risultati della ricerca all’utilizzo cl<strong>in</strong>ico.<br />

Attività assistenziale<br />

La nostra Unità Operativa Complessa rappresenta un punto di riferimento per le<br />

seguenti pato<strong>lo</strong>gie:<br />

neoplasie del tratto gastroenterico, <strong>in</strong> particolare co<strong>lo</strong>n, fegato e pancreas;<br />

neoplasie toraciche (tumori del polmone e mesotelioma pleurico);<br />

neoplasie della mammella e g<strong>in</strong>eco<strong>lo</strong>giche;<br />

neoplasie del tratto urogenitale;<br />

neoplasie cerebrali;<br />

neoplasie rare (GIST, tumori neuroendocr<strong>in</strong>i; neoplasie endocr<strong>in</strong>e eredofamiliari).<br />

Sono attivi i seguenti Gruppi di Studio:<br />

Emato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica (non leucemie acute)<br />

S<strong>in</strong>dromi paraneoplastiche<br />

Farmacogenomica e farmaco<strong>lo</strong>gia cl<strong>in</strong>ica<br />

Cancro della mammella e cancro ovarico<br />

Cancro dell'apparato digerente<br />

Malattie cancerose del torace<br />

Malattie onco<strong>lo</strong>giche rare<br />

Cancro del sistema nervoso centrale<br />

Cancri uro<strong>lo</strong>gici<br />

Medic<strong>in</strong>a generale e geriatria<br />

Psico-onco<strong>lo</strong>gia<br />

Attività di Ricerca<br />

La nostra Unità Operativa Complessa ha raggiunto un accrual di oltre 6.000 pazienti;<br />

l’attività cl<strong>in</strong>ico-scientifica prevede l’ausilio di vari test diagnostici eseguiti <strong>in</strong><br />

collaborazione con diverse strutture dell’Università di Padova, quali le Cattedre di<br />

Medic<strong>in</strong>a di Laboratorio e di Microbio<strong>lo</strong>gia e Viro<strong>lo</strong>gia, il Dipartimento di Chimica<br />

Farmaceutica, l’Istituto di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica, la Cattedra di Radio<strong>lo</strong>gia e la<br />

Radio<strong>lo</strong>gia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Istituto di Endocr<strong>in</strong>o<strong>lo</strong>gia, l’Uro<strong>lo</strong>gia<br />

dell’Azienda Ospedaliera e della ULSS 16 di Padova e tutte le Chirurgie Universitarie.<br />

In particolare vengono studiati vari enzimi co<strong>in</strong>volti nel metabolismo degli agenti<br />

chemioterapici; il comportamento delle topoisomerasi I, IIα e IIβ di base e a seguito di<br />

somm<strong>in</strong>istrazione di farmaci anti-DNA; l’uso personalizzato e mirato di farmaci antitopoisomerasici;<br />

il metabolismo del ferro e dell’eritropoiet<strong>in</strong>a; gli eventi bio<strong>lo</strong>gici <strong>in</strong>dotti<br />

84


dall’ormonoterapia; studi f<strong>in</strong>i di cardiotossicità e neurotossicità periferica; efficacia e<br />

tollerabilità di terapie fisiche parenchimali; validità delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i TAC per le<br />

gastropatie; valenze carc<strong>in</strong>oidee del microcitoma polmonare; utilità di alcuni antiangiogenetici.<br />

85


Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2<br />

Responsabile: Prof. Silvio Monfard<strong>in</strong>i, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8215931<br />

e-mail: silvio.monfard<strong>in</strong>i@unipd.it<br />

Nato a Milano nel 1939.<br />

Attuale posizione: Primario della Divisione di Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Medica 2 dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto. Già Direttore<br />

<strong>Scientific</strong>o dell'Istituto Nazionale per <strong>lo</strong> Studio e la Cura<br />

dei Tumori di Napoli.<br />

Nel corso degli ultimi 30 anni ha contribuito presso<br />

l'Istituto Nazionale Tumori di Milano e Centro di<br />

Riferimento Onco<strong>lo</strong>gico di Aviano, l'Istituto Nazionale<br />

Tumori di Napoli e la Divisione di Onco<strong>lo</strong>gia Medica<br />

dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova alla stesura, alla attuazione e<br />

valutazione di numerosi protocolli di sperimentazione cl<strong>in</strong>ica. Ha <strong>in</strong> particolare fornito<br />

un contributo orig<strong>in</strong>ale nel<strong>lo</strong> studio dell'impatto dei fattori prognostici <strong>in</strong>iziali e della<br />

terapia sulla leucemia mie<strong>lo</strong>ide cronica durante il periodo trascorso presso il Memorial<br />

S<strong>lo</strong>an Ketter<strong>in</strong>g Cancer Center di New York, sul ruo<strong>lo</strong> della chemioterapia <strong>in</strong><br />

associazione alla radioterapia negli stadi <strong>in</strong>iziali dei l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong> presso<br />

l'Istituto Nazionale Tumori di Milano, sul<strong>lo</strong> studio delle neoplasie AIDS-correlate<br />

presso il Centro di Riferimento Onco<strong>lo</strong>gico di Aviano e sulle neoplasie <strong>in</strong> età geriatrica<br />

all'Istituto di Aviano, a quel<strong>lo</strong> di Napoli ed a Padova. Uno dei contributi di maggiore<br />

rilievo è stato l'impulso determ<strong>in</strong>ante per <strong>lo</strong> sviluppo del Centro di Riferimento<br />

Onco<strong>lo</strong>gico di Aviano (di cui è stato Direttore <strong>Scientific</strong>o s<strong>in</strong>o al trasferimento a Napoli)<br />

ed al suo riconoscimento quale Istituto a carattere scientifico a proiezione nazionale ed<br />

europea.<br />

Ha svolto attività didattica prevalentemente nei corsi nazionali e regionali organizzati<br />

dall'Associazione Italiana di Onco<strong>lo</strong>gia Medica ed <strong>in</strong> quelli di Onco<strong>lo</strong>gia Medica della<br />

European School of Onco<strong>lo</strong>gy: ha diretto il progetto di <strong>in</strong>segnamento della<br />

chemioterapia antitumorale dell'Unione Internazionale Contro il Cancro avendo<br />

organizzato oltre 35 corsi <strong>in</strong> Paesi europei ed extraeuropei. Attualmente ha un <strong>in</strong>carico<br />

di <strong>in</strong>segnamento nella Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia di Padova nel settore<br />

dell’Onco<strong>lo</strong>gia Medica.<br />

Già Presidente della European Society for Medical Onco<strong>lo</strong>gy; Presidente<br />

dell'Associazione Italiana di Onco<strong>lo</strong>gia Medica, Promotore e Coord<strong>in</strong>atore del Gruppo<br />

Italiano cooperativo AIDS e Tumori (GICAT) e del Gruppo Cl<strong>in</strong>ico Cooperativo del<br />

Nord-Est (GOCCNE). Già membro della Commissione Onco<strong>lo</strong>gica Nazionale. Già<br />

Presidente della “International Society of Geriatric Onco<strong>lo</strong>gy” SIOG ed attualmente<br />

Presidente del Consiglio <strong>Scientific</strong>o della Associazione Italiana per l’Onco<strong>lo</strong>gia della<br />

Terza Età (AIOTE) e Scuola di Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica.<br />

Autore di oltre 460 pubblicazioni, di cui oltre 290 su riviste recensite, nei pr<strong>in</strong>cipali<br />

settori dell'Onco<strong>lo</strong>gia Medica con particolare riguardo ai l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong>, al<br />

l<strong>in</strong>foma di Hodgk<strong>in</strong>, alle leucemie croniche, ai tumori solidi, a studi di fase I e II ed ai<br />

tumori nell’anziano. Oltre 450 comunicazioni a congressi, e oltre 300 relazioni a<br />

congressi, conferenze e lezioni extramurali. E' autore del Manual of Medical Onco<strong>lo</strong>gy<br />

dell'International Union Aga<strong>in</strong>st Cancer e di altri manuali e testi di onco<strong>lo</strong>gia cl<strong>in</strong>ica.<br />

Nel novembre 2006 ha presentato la Paul Calabresi Award Lecture.<br />

ORGANICO<br />

Dott. Antonio Jiril<strong>lo</strong><br />

Dirigente Medico – Vice Direttore<br />

Responsabile U.S. Day Hospital<br />

Responsabile Qualità e Budget<br />

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Dott.ssa Crist<strong>in</strong>a Ghiotto<br />

Dirigente medico - Responsabile U.S.<br />

Reparto di degenza<br />

Dott.ssa Sav<strong>in</strong>a Aversa<br />

Dirigente medico<br />

Dott. Umberto Basso<br />

Dirigente medico<br />

Dott.ssa Vanna Chiarion-Sileni<br />

Dirigente medico<br />

Dott. Adolfo Favaretto<br />

Dirigente medico<br />

Dott. Haralabos Koussis<br />

Dirigente medico<br />

Dott.ssa Lara Maria Pasetto<br />

Dirigente medico<br />

Dott.ssa Paola Sperandio<br />

Dirigente medico<br />

Dott.ssa Marisa Toffan<strong>in</strong><br />

Dirigente psico<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Sara Lonardi<br />

Medico contrattista<br />

Dott.ssa Michela Stefani<br />

Medico contrattista<br />

Dott. Alberto Bortolami<br />

Farmacista contrattista<br />

Dott.ssa Federica Vascon<br />

Data Manager<br />

Dott.ssa Valeria Blatt<br />

Data Manager<br />

Dott.ssa Catia Bassi<br />

Data Manager<br />

MISSION<br />

La Unità Operativa Complessa di Onco<strong>lo</strong>gia Medica 2 ha le seguenti f<strong>in</strong>alità:<br />

Assistenza ottimale dei pazienti onco<strong>lo</strong>gici con <strong>in</strong>dicazione al trattamento con<br />

chemioterapia e/o ormonoterapia nella fase avanzata e <strong>in</strong> adiuvante<br />

Conduzione di sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche spontanee o sponsorizzate<br />

Effettuazione di ricerca traslazionale <strong>in</strong> comune fra settore cl<strong>in</strong>ico e laboratori<br />

di ricerca<br />

Miglioramento cont<strong>in</strong>uo dell'attività assistenziale con attenzione alla qualità di<br />

vita del paziente<br />

Valutazione dell’appropriatezza terapeutica<br />

Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso:<br />

Messa a punto di protocolli convenzionali e di protocolli di sperimentazione<br />

cl<strong>in</strong>ica<br />

Mantenimento di un Ufficio per la gestione delle sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche<br />

Stretto legame fra assistenza e ricerca cl<strong>in</strong>ica e fra quest’ultima e la ricerca<br />

sperimentale, al f<strong>in</strong>e di assicurare i trattamenti migliori e più attuali, <strong>in</strong> stretta<br />

collaborazione con l’unità di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica<br />

del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong><br />

Collaborazione con tutte le U.O. del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e dell’Azienda Università-Ospedale di<br />

Padova nell’ambito dei seguenti ambulatori multidiscipl<strong>in</strong>ari: neuro-onco<strong>lo</strong>gia;<br />

l<strong>in</strong>fomi; l<strong>in</strong>fomi cutanei; melanomi; neoplasie esofago; neoplasie ORL; ca.<br />

mammella; ca. retto; sarcomi; neoplasie endocr<strong>in</strong>e; neoplasie toraciche<br />

Messa a punto e conduzione di un programma di Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica, <strong>in</strong><br />

collaborazione con il Reparto di Geriatria dell’Azienda Università-Ospedale di<br />

Padova<br />

Aggiornamento del personale medico attraverso la partecipazione a congressi<br />

ASCO, ESMO, AIOM ecc, del personale <strong>in</strong>fermieristico e del personale Ufficio<br />

Trials Cl<strong>in</strong>ici<br />

Attività di Psico-onco<strong>lo</strong>gia<br />

Attività assistenziale<br />

Tipo<strong>lo</strong>gia delle prestazioni erogate/ volumi prestazioni: L’unità Operativa di Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Medica 2 si occupa della cura di tutto <strong>lo</strong> spettro della pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica dell’adulto<br />

87


(tumori solidi, l<strong>in</strong>fomi maligni e leucemie croniche). Le attività dell’U.O. (svolte da un<br />

team di vari professionisti composto da medici strutturati, caposala, <strong>in</strong>fermieri,<br />

operatori tecnici, impiegati amm<strong>in</strong>istrativi ed alcuni borsisti, specializzandi e<br />

laureandi) possono essere così riassunte:<br />

Day-Hospital e ambulatori: Visite d’<strong>in</strong>quadramento diagnostico-terapeutico, control<strong>lo</strong><br />

per il fol<strong>lo</strong>w-up nonché somm<strong>in</strong>istrazione di terapie antiblastiche <strong>in</strong> regime di ricovero<br />

giornaliero presso la struttura del 2° piano Busonera, che comprende Direzione,<br />

Segreteria, Centro operativo, Ufficio qualità; Day-Hospital con 7 posti letto, 13 poltrone<br />

e 5 ambulatori; Ambulatorio con 5 stanze (fol<strong>lo</strong>w-up); Sala attesa con 100 posti a<br />

sedere. Vengono annualmente effettuate oltre 12.000 visite di cui il 20% circa come<br />

prime visite, con una media di 50 chemioterapie giornaliere.<br />

Reparto: In regime di ricovero ord<strong>in</strong>ario vengono svolti accertamenti particolari nonché<br />

somm<strong>in</strong>istrazione di terapie antiblastiche, terapie con alte dosi di farmaci antiblastici<br />

e terapie di supporto. L’attuale struttura è provvisoriamente col<strong>lo</strong>cata nella palazz<strong>in</strong>a<br />

Radioterapia, <strong>in</strong> attesa di trasferimento presso la sede del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, e ospita 18 posti<br />

letto, di cui 2 <strong>in</strong> stanza protetta. Vengono mediamente effettuati circa 1.200 ricoveri<br />

all'anno con una degenza media di 6.3 giorni.<br />

Ufficio Qualità: E’ presente un Ufficio Qualità che periodicamente verifica i vari<br />

processi e macroprocessi attraverso verifiche ispettive <strong>in</strong>terne di cui viene fatto un<br />

piano annuale, riunioni periodiche del Team Qualità e Riesami della Direzione. Alcuni<br />

processi vengono verificati <strong>in</strong> base alle non conformità/reclami a cui seguono azioni<br />

correttive o di miglioramento. Tutela della privacy: è assicurata nelle forme più<br />

opportune per Ambulatori e Day-hospital tramite chiamata per numero e dalla<br />

modulistica appositamente firmata dal paziente. Ai pazienti viene somm<strong>in</strong>istrata una<br />

carta di accoglienza sia per il reparto che per il Day Hospital.<br />

Attività di Ricerca<br />

Viene qui di seguito fornita una s<strong>in</strong>tetica descrizione dei pr<strong>in</strong>cipali studi <strong>in</strong> atto:<br />

Carc<strong>in</strong>oma della mammella:<br />

<strong>in</strong> neoadiuvante è aperto uno studio nella paziente anziana con malattia<br />

<strong>lo</strong>calmente avanzata con Examestane seguito da chirurgia e da Tamoxifene.<br />

<strong>in</strong> adiuvante è aperto uno studio di confronto nelle pazienti con l<strong>in</strong>fonodi<br />

negativi fra Epirubic<strong>in</strong>a–Cic<strong>lo</strong>fosfamide-Taxotere verso Fluorouracile-<br />

Epirubic<strong>in</strong>a-Cic<strong>lo</strong>fosfamide e 2 studi osservazionali relativi al trattamento della<br />

paziente anziana.<br />

nella malattia metastatica sono aperti due studi di chemioterapia di I l<strong>in</strong>ea,<br />

uno di confronto fra Gemcitab<strong>in</strong>a-Taxo<strong>lo</strong> e Gemcitab<strong>in</strong>a-Taxotere ed un altro<br />

con Taxotere-Caelix-Hercept<strong>in</strong> nelle pazienti HER2+++; nella paziente anziana<br />

con recettori negativi o con recettori positivi ma non ormonosensibile dopo una<br />

l<strong>in</strong>ea di terapia ormonale, è <strong>in</strong> corso uno studio con Doxorubic<strong>in</strong>a liposomiale.<br />

ricerca delle cellule neoplastiche circolanti nel carc<strong>in</strong>oma mammario e<br />

considerazioni prognostiche.<br />

Carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto:<br />

<strong>in</strong> neoadiuvante sono aperti due studi relativi al trattamento chemioradioterapico<br />

del carc<strong>in</strong>oma del retto.<br />

<strong>in</strong> adiuvante sono aperti due studi randomizzati, uno con Bevacizumab-Xe<strong>lo</strong>x<br />

verso Bevacizumab-Folfox verso Folfox, ed un altro con Cetuximab-Folfox verso<br />

Folfox.<br />

nella malattia metastatica sono aperti due studi di chemioterapia di I l<strong>in</strong>ea,<br />

uno nel paziente anziano con <strong>lo</strong> schema “Muggia” e uno <strong>in</strong> pazienti<br />

previamente valutati per la mutazione del gene UGT, con Folfiri a dosi scalari.<br />

E’ <strong>in</strong> corso uno studio osservazionale prospettico nel paziente anziano affetto<br />

88


da carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>rettale radicalmente trattato o metastatizzato, esteso a vari<br />

centri italiani.<br />

nei pazienti con carc<strong>in</strong>oma dell’ano <strong>lo</strong>calmente avanzato è <strong>in</strong> corso uno studio<br />

con MMC-fluorouracile verso MMC-cisplat<strong>in</strong>o.<br />

sono <strong>in</strong> corso studi di farmacogenetica atti a valutare l’eventuale tossicità dei<br />

s<strong>in</strong>goli regimi nei pazienti (giovani e anziani) <strong>in</strong> trattamento con Ir<strong>in</strong>otecan,<br />

Oxaliplat<strong>in</strong>o, 5-Fluorouracile.<br />

Neoplasie polmonari:<br />

è aperto uno studio randomizzato di II l<strong>in</strong>ea nel<strong>lo</strong> NSCLC fra Taxotere verso<br />

Taxotere-V<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a/Gemcitab<strong>in</strong>a verso Taxotere-Capecitab<strong>in</strong>a e un altro con<br />

terapia di mantenimento con “Best Supportive Care” (BSC) verso placebo+BSC<br />

dopo terapia di <strong>in</strong>duzione.<br />

nel<strong>lo</strong> NSCLC al III stadio è aperto uno studio randomizzato con terapia di<br />

mantenimento con Iressa verso placebo dopo terapia di <strong>in</strong>duzione e uno studio<br />

con Zometa nella prevenzione delle metastasi ossee.<br />

Nel mesotelioma pleurico è <strong>in</strong> corso uno studio di I l<strong>in</strong>ea con Bevacizumab-<br />

Pemetrexed-Carboplat<strong>in</strong>o.<br />

Tumori cerebrali:<br />

sono <strong>in</strong> atto due studi per il glioblastoma multiforme, <strong>in</strong> I l<strong>in</strong>ea e nella recidiva<br />

è <strong>in</strong> corso un trial per il trattamento dei l<strong>in</strong>fomi cerebrali<br />

è <strong>in</strong> corso un trial per il trattamento del cordoma<br />

è <strong>in</strong> corso un trial per il trattamento dell’ependimoma recidivato<br />

è <strong>in</strong> corso uno trial per la valutazione del glioma nell’anziano<br />

sono <strong>in</strong> corso due trial relativi alla valutazione genetica dei tumori cerebrali<br />

Melanoma:<br />

<strong>in</strong> adiuvante nei pazienti <strong>in</strong> III stadio è <strong>in</strong> corso uno studio randomizzato con<br />

IFN somm<strong>in</strong>istrato con due diverse modalità; un altro <strong>in</strong> pazienti ad alto<br />

rischio con Cic<strong>lo</strong>fosfamide+peptidi <strong>in</strong> Montanide+IL-2 prima della dissezione<br />

l<strong>in</strong>fonodale per stadio III o dopo biopsia del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella negativa per<br />

stadio II verso so<strong>lo</strong> osservazione.<br />

nella malattia metastatica è aperto uno studio <strong>in</strong> I l<strong>in</strong>ea con DTIC-Cisplat<strong>in</strong>o-<br />

IL-2 verso Temozo<strong>lo</strong>mide.<br />

Cisplat<strong>in</strong>o-IL2 e <strong>in</strong> II l<strong>in</strong>ea con IPILIMUMAB.<br />

L<strong>in</strong>fomi non Hodgk<strong>in</strong>:<br />

nel l<strong>in</strong>foma follicolare a cellule B di grado I-II-IIIA è previsto uno studio<br />

randomizzato a 3 bracci.<br />

nel l<strong>in</strong>foma follicolare grado III B è previsto uno studio con CT a alte dosi e<br />

trapianto di cellule stam<strong>in</strong>ali; nel LNH dell’anziano sono attivi 2 studi<br />

rispettivamente nei pazienti fragili e non.<br />

89


Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica<br />

Responsabile: Dott.ssa Alessandra Galligioni, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-8272248<br />

e-mail: alessandra.galligioni@ioveneto.it<br />

ORGANICO<br />

Dott.ssa Lisa Bado<br />

Laureato Tecnico di Lab. Biomedico<br />

Dott.ssa Manuela Bortolami<br />

Laureata Tecnico di Lab. Biomedico<br />

Sig.ra Barbara Buoso<br />

Tecnico di Lab. Biomedico<br />

Dott. Gian Maria Pennelli<br />

Medico-Chirurgo<br />

MISSION<br />

La Unità Operativa di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica ha come compito istituzionale la<br />

diagnostica della pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica. L'attività diagnostica utilizza metodiche<br />

isto<strong>lo</strong>giche, istochimiche, immuno-istochimiche e di bio<strong>lo</strong>gia molecolare, e si realizza<br />

nel contesto di un network culturale e operativo con le divisioni mediche e chirurgiche<br />

dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto ricercando quelle s<strong>in</strong>ergie che, nella area cl<strong>in</strong>ica e della<br />

ricerca, costituiscono elemento fondante e peculiare dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

L'<strong>in</strong>tegrazione operativa con le Unità dell'Istituto presuppone uno strettissimo<br />

raccordo con le strutture che, nella Azienda Ospedaliera padovana e nella rete<br />

sanitaria del Veneto, sono co<strong>in</strong>volte nella attività onco<strong>lo</strong>gica, e <strong>in</strong> particolare con l'U.O.<br />

Complessa di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica II, diretta dal Prof. M. Rugge, da cui l'Unità<br />

Semplice amm<strong>in</strong>istrativamente dipende.<br />

Attività Assistenziale<br />

Tipo<strong>lo</strong>gia delle attività svolte:<br />

Screen<strong>in</strong>g della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica (prevenzione secondaria)<br />

Diagnosi delle lesioni pre-tumorali e valutazione del rischio neoplastico<br />

Diagnosi (anche <strong>in</strong>traoperatoria) e stadiazione pato<strong>lo</strong>gica di neoplasia<br />

Diagnostica del "l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella"<br />

Co<strong>in</strong>volgimento nell'attività di trapianto d'organo <strong>in</strong> pazienti portatori di<br />

neoplasia<br />

Diagnostica cito<strong>lo</strong>gica della pato<strong>lo</strong>gia pre-tumorale e neoplastica<br />

Orientamento e personalizzazione della terapia ant<strong>in</strong>eoplastica<br />

Valutazione di efficacia delle terapie<br />

Partecipazione all'attività del "Registro Tumori"<br />

Attività di Ricerca<br />

L'attività di ricerca si svolge <strong>in</strong> stretta s<strong>in</strong>ergia con l'U.O. Complessa di Anatomia<br />

Pato<strong>lo</strong>gica diretta dal Prof. M. Rugge, fortemente dedicata ad <strong>in</strong>tegrare attività cl<strong>in</strong>ica e<br />

di ricerca, con stretti collegamenti <strong>in</strong>ternazionali. La ricarca traslazionale costituisce<br />

un elemento caratterizzante della II U.O. di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica, con particolare<br />

riferimento alla caratterizzazione cl<strong>in</strong>ico-bio<strong>lo</strong>gica delle lesioni pre-tumorali e tumorali<br />

avanzate. Nell'area veneta, la U.O. di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica è co<strong>in</strong>volta nella<br />

standardizzazione dei protocolli diagnostico-terapeutici della pato<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica,<br />

perseguendo l'obiettivo di migliorare l’assistenza sanitaria onco<strong>lo</strong>gica del Veneto.<br />

90


Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare<br />

Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Responsabile: Prof. Alberto Amadori, Medico-Chirurgo<br />

Tel.: 049-821 5804<br />

e-mail: albido@unipd.it<br />

Nato a Firenze il 18 febbraio 1949. Laureato <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a e<br />

Chirurgia con <strong>lo</strong>de presso l’Università Cattolica del Sacro<br />

Cuore di Roma nel 1973. Dip<strong>lo</strong>ma di Specializzazione <strong>in</strong><br />

Malattie dell’apparato digerente e <strong>in</strong> Allergo<strong>lo</strong>gia ed<br />

Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica. 1975 e 1976: Soggiorni di studio<br />

presso il Laboratorio di Ricerca della Banca Nazionale del<br />

Sangue di Amsterdam, presso il Medical College di Londra e<br />

presso l’Università di Oxford. Ricercatore Universitario<br />

Confermato presso la Cattedra di Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica dell’Università di Firenze dal<br />

1981; nel 1984 si trasferisce come Ricercatore presso l’Università di Padova, Istituto di<br />

Onco<strong>lo</strong>gia. Professore Associato di Immuno<strong>lo</strong>gia dall’AA. 1999-00 presso l'Ateneo di<br />

Padova. Professore Ord<strong>in</strong>ario di Immuno<strong>lo</strong>gia (SSD MED/04) dal 2002. Dal 2003<br />

Responsabile dell'Unità Operativa Complessa di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare<br />

Onco<strong>lo</strong>gica dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto.<br />

È autore di oltre 240 lavori scientifici, di cui 140 <strong>in</strong> extenso, con oltre 100 lavori<br />

orig<strong>in</strong>ali <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese pubblicati su riviste <strong>in</strong>ternazionali con “Referees”; 11 lavori<br />

monografici <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese; 28 lavori <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana; 9 capitoli di libri o trattati.<br />

Perno dell’attività di ricerca è il complesso rapporto tumore-ospite, con particolare<br />

riferimento ai meccanismi di cancerogenesi nei pazienti immunocompromessi.<br />

Appartenenza a Società <strong>Scientific</strong>he: Società Italiana di Pato<strong>lo</strong>gia; Gruppo di<br />

Cooperazione <strong>in</strong> Immuno<strong>lo</strong>gia (GCI); Società Italiana di Cancero<strong>lo</strong>gia (SIC): Società<br />

Italiana di Immuno<strong>lo</strong>gia, Immuno<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica e Allergo<strong>lo</strong>gia; American Association of<br />

Immuno<strong>lo</strong>gists. Membro del Consiglio Direttivo GCI per il periodo 1989-1995. Membro<br />

del Consiglio Direttivo IFIS (Italian Federation of Immuno<strong>lo</strong>gical Societies) dal 1992 al<br />

1995, e della SIC dal <strong>2005</strong> ad oggi.<br />

Impegni accademici e istituzionali: Membro della Commissione <strong>Scientific</strong>a della<br />

Facoltà di Medic<strong>in</strong>a e Chirurgia dell’Università di Padova dal 1996 al 1999 e dal 2004<br />

ad oggi; Membro della Commissione <strong>Scientific</strong>a di Ateneo per le Aree 06 (Bio<strong>lo</strong>gia e<br />

Medic<strong>in</strong>a) e 07 (Medic<strong>in</strong>a) dell’Università di Padova dal 2001 ad oggi; Direttore della<br />

Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia dell’Università di Padova (AA 2003/04-<br />

2006/07); ViceDirettore del Dipartimento di Scienze Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche<br />

dell’Università di Padova dal 2001 al 2006; Direttore del Dipartimento di Scienze<br />

Onco<strong>lo</strong>giche e Chirurgiche dall'Ottobre 2006 ad oggi<br />

ORGANICO<br />

Dott.ssa Annarosa Del Mistro<br />

Dirigente medico – Sostituto del Direttore<br />

Responsabile del Sistema Qualità<br />

Dott.ssa Roberta Bertorelle,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Laura Bonaldi,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott. V<strong>in</strong>cenzo Bronte,<br />

Dirigente Medico<br />

Dott.ssa Maria Luisa Calabrò,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott. V<strong>in</strong>cenzo Cim<strong>in</strong>ale,<br />

Ricercatore Universitario, Dirigente<br />

Medico<br />

Prof.ssa Emma D’Andrea,<br />

Professore Associato, Dirigente Medico<br />

91


Prof.ssa Anita De Rossi,<br />

Professore Straord<strong>in</strong>ario, Dirigente Bio<strong>lo</strong>go -<br />

Responsabile U.O. Semplice di Viro<strong>lo</strong>gia<br />

Onco<strong>lo</strong>gica<br />

Dott. Giovanni Esposito,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Antonella Facch<strong>in</strong>etti,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Susanna Mandruzzato,<br />

Ricercatore Universitario, Dirigente<br />

Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Chiara Men<strong>in</strong>,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott. Marco Montagna,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott. Antonio Rosato,<br />

Ricercatore Universitario, Dirigente<br />

Medico<br />

Dott.ssa Daniela Saggioro,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Dott.ssa Rita Zamarchi,<br />

Dirigente Medico<br />

Dott.ssa Marisa Zanchetta,<br />

Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

Prof.ssa Paola Zanovel<strong>lo</strong>,<br />

Professore Associato, Dirigente Bio<strong>lo</strong>go<br />

MISSION<br />

L’Unità Operativa Complessa di Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica ha<br />

come vocazione la messa a punto, la standardizzazione e l’esecuzione di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />

molecolari e approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi che consentano una diagnostica avanzata,<br />

un fol<strong>lo</strong>w-up ed una terapia appropriata dei pazienti con neoplasie solide ed<br />

emato<strong>lo</strong>giche.<br />

Questo obiettivo primario viene perseguito essenzialmente attraverso:<br />

1. la simbiosi tra ricerca ed assistenza, perseguita nella conv<strong>in</strong>zione che una buona<br />

pratica cl<strong>in</strong>ica non possa essere disgiunta da una buona ricerca cl<strong>in</strong>ica e<br />

precl<strong>in</strong>ica;<br />

2. l’aggiornamento cont<strong>in</strong>uo del personale sui temi di maggior rilievo immuno<strong>lo</strong>gico<br />

ed onco<strong>lo</strong>gico, raggiunto non so<strong>lo</strong> attraverso la frequentazione di sem<strong>in</strong>ari, corsi e<br />

congressi ma anche attraverso strette e costanti collaborazioni con i laboratori di<br />

riferimento <strong>in</strong> campo <strong>in</strong>ternazionale;<br />

3. il tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g puntiglioso del personale tecnico e l’osservanza di rigorosi protocolli<br />

esecutivi nelle diverse tecniche laboratoristiche, nonché delle più rigorose norme di<br />

sicurezza per la protezione degli operatori dal biohazard bio<strong>lo</strong>gico;<br />

4. la stretta collaborazione con gli Onco<strong>lo</strong>gi Medici padovani e dell’<strong>in</strong>tero<br />

comprensorio veneto, nell’ottica della massima diffusione della diagnostica più<br />

avanzata;<br />

5. la ricerca di s<strong>in</strong>ergie tra Università, Azienda Ospedaliera e <strong>IOV</strong> nella prospettiva di<br />

un’implementazione delle rispettive competenze;<br />

6. la comprensione e il rispetto delle esigenze e delle aspettative di un’utenza<br />

particolarmente sensibile quale quella dei pazienti onco<strong>lo</strong>gici e dei <strong>lo</strong>ro familiari.<br />

Attività assistenziale<br />

Presso i nostri laboratori vengono effettuati esami diagnostici utili per la<br />

caratterizzazione, la prognosi e le <strong>in</strong>dicazioni terapeutiche delle pr<strong>in</strong>cipali pato<strong>lo</strong>gie<br />

neoplastiche. Le pr<strong>in</strong>cipali pato<strong>lo</strong>gie e settori di <strong>in</strong>teresse del servizio sono:<br />

pato<strong>lo</strong>gie oncoemato<strong>lo</strong>giche; leucemia mie<strong>lo</strong>ide cronica; leucemia promie<strong>lo</strong>citica;<br />

l<strong>in</strong>foma mantellare; l<strong>in</strong>foma follicolare; l<strong>in</strong>fomi/leucemie; tumori del co<strong>lo</strong>n-retto;<br />

s<strong>in</strong>drome di Li-Fraumeni; tumori cerebrali; tumori ereditari femm<strong>in</strong>ili; melanoma<br />

ereditario; carc<strong>in</strong>omi e lesioni displastiche della cervice uter<strong>in</strong>a; sarcoma di Kaposi;<br />

immunodeficienza e immunoricostituzione; farmacogenomica.<br />

Attività di Ricerca<br />

92


Nella Unità sono attivi circa 100 operatori, distribuiti tra personale universitario,<br />

personale dell'Azienda Ospedaliera di Padova, Specializzandi <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia, Dottorandi<br />

<strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia e Onco<strong>lo</strong>gia Chirurgica, borsisti, tiroc<strong>in</strong>anti, studenti <strong>in</strong> preparazione<br />

della tesi di laurea. Com'è <strong>lo</strong>gico attendersi <strong>in</strong> una struttura di queste dimensioni, le<br />

attività di ricerca sono discretamente differenziate, pur concentrandosi tutte sul fi<strong>lo</strong>ne<br />

dell'onco<strong>lo</strong>gia e dell'immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori. L'attività di ricerca è, coerentemente alla<br />

missione accademica della Sezione, strettamente embricata con l'attività assistenziale<br />

e didattica. Ricordiamo s<strong>in</strong>teticamente i più importanti temi sviluppati.<br />

a) Temi di immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori<br />

1) approcci <strong>in</strong>novativi di terapia genica anti-angiogenica<br />

La progressione e la crescita dei tumori presuppongono la necessità che i tumori stessi<br />

svilupp<strong>in</strong>o una rete vascolare <strong>in</strong> grado di fornire nutrimento ed ossigenazione alle<br />

cellule neoplastiche. Tale fenomeno, noto come "neoangiogenesi tumorale", può<br />

rappresentare un significativo bersaglio nell'immunoterapia dei tumori: se ogni tumore<br />

per accrescersi ha bisogno di nutrienti che gli vengono forniti mediante i vasi<br />

sanguigni che <strong>lo</strong> circondano, riducendo tale apporto si potrebbe ritardare o b<strong>lo</strong>ccare la<br />

crescita neoplastica. Gli <strong>in</strong>ibitori dell’angiogenesi dovrebbero comunque essere<br />

somm<strong>in</strong>istrati ai pazienti per tempi prolungati per ottenere un effetto terapeutico<br />

duraturo: da qui l’idea di utilizzare vettori virali per trasferire i rispettivi geni, <strong>in</strong> modo<br />

che siano le cellule stesse dell’ospite a produrre fattori <strong>in</strong> grado di ostacolare la<br />

vascolarizzazione del tumore. L’approccio che si è scelto è stato quel<strong>lo</strong> della terapia<br />

genica, ovvero il trasferimento nel malato di opportuni geni terapeutici. Le ricerche <strong>in</strong><br />

questa direzione sono per ora limitate esclusivamente a modelli animali; è tuttavia<br />

evidente la speranza di poterne trasferire le acquisizioni anche <strong>in</strong> ambito umano <strong>in</strong><br />

tempi medio/lunghi.<br />

2) approcci <strong>in</strong>novativi di immunoterapia dei tumori<br />

L'immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori ha conosciuto negli ultimi 30 anni alterne fortune, legate<br />

essenzialmente alla difficoltà di evocare risposte immunitarie efficaci contro i tumori.<br />

Le neoplasie <strong>in</strong>fatti possono esprimere antigeni specifici, la cui immunogenicità è<br />

peraltro relativamente scarsa. Nei nostri laboratori sono al<strong>lo</strong> studio modelli di tumori<br />

sperimentali che prevedono l'impiego di ceppi mur<strong>in</strong>i convenzionali e transgenici, <strong>in</strong><br />

cui viene valutata l'efficacia preventiva e/o terapeutica di nuove formulazioni vacc<strong>in</strong>ali<br />

che fanno uso di costrutti plasmidici a DNA, costrutti virali ricomb<strong>in</strong>anti, cellule<br />

dendritiche. A questa ricerca si sono affiancati progressivamente studi condotti su<br />

pazienti portatori di tumore: ad esempio, viene condotto uno studio che prevede la<br />

valutazione nel sangue periferico e nella massa tumorale dell'assetto immuno<strong>lo</strong>gico di<br />

pazienti con melanoma, alcuni dei quali sottoposti a vacc<strong>in</strong>azione con peptidi. In<br />

questo ambito, il gruppo di ricerca ha partecipato ad un trial cl<strong>in</strong>ico di fase I/II per la<br />

vacc<strong>in</strong>azione con peptidi di antigeni tumorali di pazienti con melanoma, coord<strong>in</strong>ato<br />

dall'Istituto Pasteur (Parigi).<br />

3) cellule mie<strong>lo</strong>idi ad attivita' soppressoria sulla risposta anti-tumorale<br />

Tra le strategie che i tumori adottano per sfuggire al control<strong>lo</strong> del sistema immunitario<br />

dell'ospite vi è la capacità delle cellule tumorali di <strong>in</strong>durre nel paziente uno stato di<br />

immunodepressione. Nei pazienti con pato<strong>lo</strong>gia neoplastica l’abilità del sistema<br />

immune di rilevare e distruggere le cellule tumorali può qu<strong>in</strong>di essere notevolmente<br />

compromessa, e questo deficit può rappresentare una delle cause alla base del<strong>lo</strong><br />

scarso successo dei protocolli cl<strong>in</strong>ici di immunoterapia attiva condotti su pazienti<br />

portatori di tumori solidi. Il nostro progetto si propone di caratterizzare,<br />

fenotipicamente e funzionalmente, le cellule mie<strong>lo</strong>idi soppressorie (MSC) isolate dagli<br />

organi l<strong>in</strong>foidi secondari e dalla massa tumorale, al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>dividuare marcatori<br />

specifici di questa popolazione cellulare e def<strong>in</strong>ire vie biochimiche co<strong>in</strong>volte nell'attività<br />

soppressoria che tali cellule esercitano nei confronti dei l<strong>in</strong>fociti T tumore-specifici. E'<br />

<strong>in</strong> corso anche una comparazione del profi<strong>lo</strong> trascrizionale di MSC <strong>in</strong> diverse<br />

93


situazioni funzionali e/o ottenute da distretti anatomici differenti. Sulla base dei dati<br />

ottenuti s<strong>in</strong>o ad ora è possibile affermare che le MSC impiegano enzimi chiave del<br />

metabolismo dell’am<strong>in</strong>oacido arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a, quali arg<strong>in</strong>asi (Arg) e ossido nitrico s<strong>in</strong>tetasi<br />

(NOS), per determ<strong>in</strong>are nei l<strong>in</strong>fociti T attivati dall’antigene uno stato di paralisi<br />

funzionale. Questa prima conclusione ci permette di del<strong>in</strong>eare nuove strategie<br />

farmaco<strong>lo</strong>giche, <strong>in</strong> grado di neutralizzare <strong>in</strong> vivo l'azione delle cellule soppressorie, il<br />

cui impiego possa potenziare l'efficacia terapeutica di protocolli di vacc<strong>in</strong>azione anti<br />

tumorale.<br />

4) malattie l<strong>in</strong>foproliferative dei l<strong>in</strong>fociti b<br />

La l<strong>in</strong>fomagenesi è fenomeno complesso, probabilmente a più tappe, nel corso del<br />

quale entrano <strong>in</strong> gioco caratteristiche <strong>in</strong>erenti la cellula tumorale e fattori diversi<br />

propri dell’ospite, tra i quali soprattutto quelli immunitari. Studi epidemio<strong>lo</strong>gici hanno<br />

evidenziato un’ <strong>in</strong>cidenza di l<strong>in</strong>fomi di tipo B non-Hodgk<strong>in</strong> nei soggetti<br />

immunodepressi da 20 a 50 volte superiore rispetto alla popolazione normale. Il dato è<br />

rilevante, se consideriamo il numero crescente di pazienti trapiantati <strong>in</strong> profilassi<br />

immunosoppressiva o di pazienti sieropositivi per HIV, tuttavia i meccanismi che<br />

contribuiscono al<strong>lo</strong> sviluppo di queste pato<strong>lo</strong>gie l<strong>in</strong>foproliferative non sono ancora<br />

chiariti. Per contribuire alla comprensione di questi aspetti, il nostro gruppo di lavoro<br />

nell’arco degli ultimi vent’anni ha sviluppato <strong>lo</strong> studio della genesi delle pato<strong>lo</strong>gie<br />

immunoproliferative B lungo due direttive pr<strong>in</strong>cipali:<br />

1. <strong>lo</strong> studio delle alterazioni del compartimento l<strong>in</strong>focitario B sottoposto ad una<br />

stimolazione antigenica cronica <strong>in</strong> presenza di una drastica riduzione del l<strong>in</strong>fociti T<br />

CD4, qual è l’<strong>in</strong>fezione da HIV;<br />

2. <strong>lo</strong> studio del model<strong>lo</strong> del topo SCID, nel quale si sviluppano, a seguito dell’<strong>in</strong>ocu<strong>lo</strong> di<br />

PBMC da donatori EBV+, l<strong>in</strong>fomi umani con caratteristiche simili ai l<strong>in</strong>fomi<br />

immunoblastici dell’ospite immunocompromesso.<br />

EBV è un herpesvirus che ha attività trasformante <strong>in</strong> vitro ed è associato a numerose<br />

pato<strong>lo</strong>gie neoplastiche <strong>in</strong> vivo. L'<strong>in</strong>fezione con EBV trasforma i l<strong>in</strong>fociti B rest<strong>in</strong>g <strong>in</strong><br />

cellule l<strong>in</strong>foblastoidi attivamente proliferanti (LCL) che possono orig<strong>in</strong>are l<strong>in</strong>ee cellulari<br />

immortalizzate; questa capacità trasformante è centrale nella genesi delle malattie<br />

l<strong>in</strong>foproliferative e dei l<strong>in</strong>fomi EBV-associati che <strong>in</strong>sorgono <strong>in</strong> un contesto di<br />

immunodepressione causato da <strong>in</strong>fezioni (ad esempio il virus HIV, agente causale di<br />

AIDS) o per trattamento farmaco<strong>lo</strong>gico post-trapianto.<br />

- Studio del profi<strong>lo</strong> molecolare di EBV nei pazienti a rischio di neoplasie virusassociate<br />

La genesi delle lesioni l<strong>in</strong>foproliferative post-trapianto e dei l<strong>in</strong>fomi è multifasica e non<br />

ancora completamente chiarita. L'espansione di cellule EBV-<strong>in</strong>fettate costituisce,<br />

comunque, una tappa <strong>in</strong>iziale nel processo di l<strong>in</strong>fomagenesi. L' <strong>in</strong>cremento di EBV<br />

nelle cellule di sangue periferico potrebbe costituire un marcatore diagnostico precoce.<br />

Lo studio prevede di def<strong>in</strong>ire <strong>lo</strong> stato latente/litico di EBV e la d<strong>in</strong>amica virale nei<br />

pazienti a rischio di sviluppare l<strong>in</strong>fomi EBV-associati (vedi anche sezione Pato<strong>lo</strong>gia<br />

associata ad HIV). - L<strong>in</strong>fomagenesi da EBV: <strong>in</strong>terazioni tra prote<strong>in</strong>e virali e te<strong>lo</strong>merasi<br />

Ana<strong>lo</strong>gamente alla maggior parte dei tumori, le neoplasie EBV-associate mantengono<br />

la capacità di proliferare <strong>in</strong>def<strong>in</strong>itamente attraverso l'attivazione impropria di hTERT,<br />

la componente catalitica del complesso della te<strong>lo</strong>merasi. Benché l'attivazione della<br />

te<strong>lo</strong>merasi sia un requisito essenziale nel processo oncogenetico, i meccanismi<br />

responsabili della sua attivazione <strong>in</strong> corso di l<strong>in</strong>fomagenesi EBV-<strong>in</strong>dotta sono ancora<br />

da chiarire. Comprendere questi aspetti e chiarire i rapporti tra espressione di hTERT<br />

e cic<strong>lo</strong> latente/litico virale è anche rilevante al f<strong>in</strong>e di disegnare nuove strategie<br />

terapeutiche.<br />

b) Temi di onco<strong>lo</strong>gia molecolare e viro<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica<br />

1) alterazioni molecolari nei tumori solidi ed emato<strong>lo</strong>gici<br />

Il cont<strong>in</strong>uo aumento delle conoscenze dei complessi pathway molecolari co<strong>in</strong>volti nel<br />

cancro sta fornendo alla ricerca traslazionale sempre maggiori possibilità <strong>in</strong> ambito<br />

94


diagnostico e prognostico. Le lesioni molecolari diventano qu<strong>in</strong>di dei marcatori di<br />

neoplasia utili nella pratica cl<strong>in</strong>ica.<br />

• Una recente l<strong>in</strong>ea di ricerca riguarda l’analisi di alterazioni cromosomiche negli<br />

oligodendrogliomi, alterazioni che <strong>in</strong>dividuano un gruppo di pazienti responsivi alla<br />

chemioterapia con miglior prognosi.<br />

• Lo studio della metilazione del promotore del gene MGMT può essere <strong>in</strong>vece utilizzato<br />

per identificare quei pazienti che, presentando una ridotta espressione del gene e<br />

qu<strong>in</strong>di un basso livel<strong>lo</strong> enzimatico, sono <strong>in</strong> grado di rispondere <strong>in</strong> maniera più efficace<br />

al trattamento con agenti alchilanti, come nitrosuree e temozo<strong>lo</strong>mide, che<br />

rappresentano, al momento attuale, i pr<strong>in</strong>cipali farmaci utilizzati nel trattamento dei<br />

tumori cerebrali.<br />

• In oltre il 90% dei casi di HNPCC (carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>rettale ereditario non poliposico) si<br />

riscontra una particolare forma di alterazione molecolare, l’<strong>in</strong>stabilità dei<br />

microsatelliti, che può qu<strong>in</strong>di rappresentare un utile marker per identificare famiglie<br />

HNPCC. Nell’ambito di un progetto <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are viene condotta l’analisi dei<br />

microsatelliti con l’obiettivo di <strong>in</strong>dividuare dei criteri di selezione dei pazienti, da<br />

sottoporre al test di screen<strong>in</strong>g, che devono tener conto delle caratteristiche e delle<br />

peculiarità della popolazione <strong>lo</strong>cale e <strong>in</strong>dirizzare i pazienti all’analisi mutazionale dei 2<br />

geni (MSH2 e MLH1) più frequentemente alterati.<br />

• Una l<strong>in</strong>ea di ricerca collaterale, resa anche possibile delle tecniche molecolari messe<br />

a punto per il dosaggio nelle cellule tumorali e liquidi bio<strong>lo</strong>gici dei trascritti di hTERT,<br />

si propone di valutare il possibile significato di hTERT come marcatore tumorale.<br />

Obiettivi di questo studio sono determ<strong>in</strong>are se l' espressione di hTERT varia con la<br />

progressione della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica, valutare la possibilità di dosare i trascritti di<br />

hTERT nel sangue, determ<strong>in</strong>are se vi è correlazione tra i livelli dei trascritti di hTERT<br />

circolanti e quelli nel tumore. I risultati del<strong>lo</strong> studio dovrebbero chiarire se la<br />

determ<strong>in</strong>azione della te<strong>lo</strong>merasi circolante può costituire un marcatore per la diagnosi<br />

precoce di tumore e per il monitoraggio della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica attraverso<br />

metodiche non <strong>in</strong>vasive.<br />

2) analisi molecolare dell'espressione di virus oncogeni<br />

L'attivita' di ricerca e' <strong>in</strong>centrata sull'analisi dei meccanismi molecolari che controllano<br />

l'espressione e la replicazione del retrovirus leucemogeno umano HTLV-1 e del virus<br />

HHV-8, associato alla comparsa di sarcoma di Kaposi. Questi studi hanno portato alla<br />

scoperta di nuovi geni espressi da HTLV-1 attraverso splic<strong>in</strong>g alternativo.<br />

Successivamente, gli studi sono stati diretti alla ricerca del meccanismo di azione delle<br />

prote<strong>in</strong>e codificate da questi geni, e hanno condotto all'analisi delle <strong>in</strong>terazione fra<br />

prote<strong>in</strong>e virali e processi cellulari preposti al control<strong>lo</strong> del trasporto<br />

nucleocitoplasmatico di macromolecole. Inoltre, gli studi sulla prote<strong>in</strong>a p13II di HTLV-<br />

1 hanno rivelato che questa si <strong>lo</strong>calizza elettivamente a livel<strong>lo</strong> mitocondriale e modifica<br />

la struttura e la funzione di questi organelli. Questi ultimi risultati hanno dato orig<strong>in</strong>e<br />

ad un fi<strong>lo</strong>ne di ricerca, attualmente <strong>in</strong> corso, volto a def<strong>in</strong>ire il ruo<strong>lo</strong> delle funzioni<br />

mitocondriali nella strategia di replicazione di HTLV-1, delle sue proprieta'<br />

patogenetiche e, piu' <strong>in</strong> generale, dei processi di trasformazione neoplastica. Accanto a<br />

queste l<strong>in</strong>ee di ricerca, è attivo l'<strong>in</strong>teresse verso i meccanismi di trasmissione di HHV-8<br />

e le alterazioni molecolari responsabili della trasformazione neoplastica e <strong>lo</strong> stabilirsi<br />

dei cosiddetti "peritoneal effusion lymphomas".<br />

3) studio dei papil<strong>lo</strong>mavirus umani (hpv) nei carc<strong>in</strong>omi e nelle lesioni pre-neoplastiche<br />

dell'area ano-genitale<br />

I papil<strong>lo</strong>mavirus umani sono ezio<strong>lo</strong>gicamente associati al carc<strong>in</strong>oma della cervice<br />

uter<strong>in</strong>a. La persistenza dell’<strong>in</strong>fezione con alcuni fra i più di 100 diversi tipi di HPV (<strong>in</strong><br />

particolare il tipo 16) rappresenta il fattore di maggior rischio di sviluppo del<br />

carc<strong>in</strong>oma cervicale. So<strong>lo</strong> una piccola parte delle donne con <strong>in</strong>fezione persistente<br />

sviluppa lesioni displastiche gravi, poiché altri fattori virali e fattori legati all’ospite<br />

<strong>in</strong>fluenzano la storia naturale dell’<strong>in</strong>fezione da HPV. Inoltre, la stretta associazione<br />

causale fra HPV e carc<strong>in</strong>oma cervicale rappresenta il presupposto sia per una<br />

95


prevenzione primaria mediante l’utilizzo di vacc<strong>in</strong>i che prevengono l’<strong>in</strong>fezione, che per<br />

il possibile utilizzo di test per la ricerca di HPV al f<strong>in</strong>e di aumentare l’efficacia della<br />

prevenzione secondaria. Gli studi svolti ed <strong>in</strong> corso presso la nostra Sezione sui<br />

papil<strong>lo</strong>mavirus umani riguardano la ricerca, tipizzazione e caratterizzazione degli HPV<br />

<strong>in</strong> carc<strong>in</strong>omi e lesioni pre-neoplastiche cervico-vag<strong>in</strong>ali e ano-genitali; quelli più<br />

significativi sono: A) uno studio prospettico (<strong>in</strong>iziato nel 1995) di donne<br />

immunodepresse per <strong>in</strong>fezione da virus dell’immunodeficienza; B) uno studio<br />

prospettico <strong>in</strong> donne immunocompetenti e immunodepresse con <strong>in</strong>fezione da HPV tipo<br />

16; C) uno studio multicentrico randomizzato sull’utilizzo di un test HPV nel<strong>lo</strong><br />

screen<strong>in</strong>g del cervico-carc<strong>in</strong>oma.<br />

4) neoplasie eredo-familiari<br />

Il 5-10% circa di tutti i tumori si sviluppano su base eredo-familiare. Nel corso degli<br />

ultimi 10 anni le nostre ricerche si sono focalizzate sul<strong>lo</strong> studio delle basi genetiche<br />

dei tumori ereditari con particolare riferimento ai carc<strong>in</strong>omi mammario ed ovarico e,<br />

più recentemente, al melanoma cutaneo maligno. Mutazioni a carico dei geni BRCA1 e<br />

BRCA2 sono responsabili di buona parte dei carc<strong>in</strong>omi mammari ed ovarici ad<br />

ezio<strong>lo</strong>gia eredo-familiare, mentre alterazioni dei geni CDKN2A e CDK4 rendono conto<br />

di parte dei melanomi cutanei maligni che <strong>in</strong>sorgono <strong>in</strong>dividui geneticamente<br />

predisposti. Il nostro Servizio e’ attivamente co<strong>in</strong>volto <strong>in</strong> uno studio multidiscipl<strong>in</strong>are<br />

teso all’identificazione, reclutamento e sorveglianza di famiglie ad alto rischio. I<br />

pr<strong>in</strong>cipali temi, oggetto delle ricerche attualmente condotte nel nostro laboratorio,<br />

possono essere riassunti nei seguenti punti:<br />

1) Analisi mutazionale dei geni BRCA1-2, CDKN2A e studio delle correlazioni<br />

genotipo/fenotipo.<br />

2) Messa a punto di nuove strategie di screen<strong>in</strong>g mutazionale <strong>in</strong> grado di identificare<br />

alterazioni genetiche non convenzionali.<br />

3) Caratterizzazione della rilevanza patogenetica di varianti geniche a significato<br />

ignoto.<br />

4) Identificazione di geni/alleli a bassa penetranza e studio della <strong>lo</strong>ro potenziale azione<br />

modulatrice nei confronti di mutazioni nei geni ad alta penetranza.<br />

96


Attività Cl<strong>in</strong>ica<br />

<strong>in</strong> cifre<br />

97


Attività cl<strong>in</strong>ica <strong>in</strong> cifre<br />

L’IRCCS - Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è stato attivato il 01.03.2006 a seguito della<br />

DGRV n. 26 del dicembre <strong>2005</strong>. Secondo la delibera regionale dispone di 79 posti letto<br />

di ricovero ord<strong>in</strong>ario suddivisi <strong>in</strong> 52 di area medica e 27 di area chirurgica e 42 di<br />

ricovero diurno, di cui 37 di Day Hospital e 5 di Day Surgery. La ristrutturazione <strong>in</strong><br />

corso dell’Ospedale Busonera, sede dell’Istituto, non ha consentito il pieno avvio delle<br />

attività cl<strong>in</strong>iche che saranno poste a regime nel corso del <strong>2007</strong>. Di seguito vengono<br />

riportate le pr<strong>in</strong>cipali attività cl<strong>in</strong>iche svolte dall’Istituto nel corso del 2006.<br />

Area di degenza – posti letto deliberati (DGRV 199 del 30 gennaio <strong>2007</strong>)<br />

Area Medica<br />

Regime ord<strong>in</strong>ario 52<br />

Day hospital 37<br />

Totale 89<br />

Area Chirurgica<br />

Regime ord<strong>in</strong>ario 25<br />

Day surgery 5<br />

T.I.P.O. 2<br />

Totale 32<br />

Totale posti letto 121<br />

Area di degenza – posti letto attualmente presenti per unità operativa<br />

Area Medica<br />

Regime<br />

ord<strong>in</strong>ario<br />

Day<br />

Hospital<br />

Onco<strong>lo</strong>gia medica 1 6 15<br />

Onco<strong>lo</strong>gia medica 2 20 14<br />

Radioterapia 26 8<br />

Totale 52 37<br />

Area Chirurgica<br />

Regime<br />

ord<strong>in</strong>ario<br />

Day<br />

Surgery<br />

Chirurgia onco<strong>lo</strong>gica 10 3<br />

T.I.P.O. 2<br />

Totale 12 3<br />

Totale posti letto 64 40<br />

99


2006<br />

DRG Chirurgi – dati 2006<br />

Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 10.05<br />

Ricoveri diurni 3.03<br />

Totale 6.42<br />

Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 3.18<br />

Ricoveri diurni 0.84<br />

Totale 1.97<br />

Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 8905<br />

Ricoveri diurni 2077<br />

Totale 5378<br />

DRG Medici – dati 2006<br />

Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 6.25<br />

Ricoveri diurni 3.91<br />

Totale 4.44<br />

Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 0.83<br />

Ricoveri diurni 0.66<br />

Totale 0.70<br />

Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 2110<br />

Ricoveri diurni 1673<br />

Totale 1771<br />

DRG chirurgici<br />

Interventi esofago, stomaco, duodeno età > 17<br />

senza cc<br />

Procedure diagnostiche epatobiliari<br />

Intervento chirurgico esteso non correlato alla<br />

diagnosi<br />

Altri <strong>in</strong>terventi sull'apparato digerente con cc<br />

Alterazioni mie<strong>lo</strong>proliferative con cc<br />

Interventi pancreas fegato e di shunt senza cc<br />

Interventi sulle vie biliari<br />

Interventi esofago stomaco, duodeno età > 17<br />

con cc<br />

Interventi pancreas fegato e di shunt con cc<br />

1.54<br />

2.45<br />

2.7<br />

2.73<br />

2.77<br />

2.92<br />

3.19<br />

5.5<br />

6.34<br />

Trapianto di mi dol<strong>lo</strong> osse o<br />

15.99<br />

100


DRG medici<br />

Altre alterazioni mie<strong>lo</strong>proliferative con cc<br />

Malattie cardiovascolari<br />

Embolia polmonare<br />

Ne oplasie de ll'apparato re spiratorio<br />

Setticemia età > 17<br />

Neoplasie maligne apparato digerente con cc<br />

L<strong>in</strong>foma e leucemia non acuta con cc<br />

Infezioni e <strong>in</strong>fiammazioni respiratorie età > 17<br />

con cc<br />

Riabilitazione<br />

Leucemia acuta senza <strong>in</strong>terventi chirurgici<br />

maggiori età > 17<br />

1.33<br />

1.41<br />

1.44<br />

1.52<br />

1.52<br />

1.57<br />

1.68<br />

1.75<br />

1.78<br />

3.44<br />

Prestazioni ambulatoriali erogate<br />

Ambulatorio chirurgia onco<strong>lo</strong>gica<br />

Endoscopia diagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />

Servizio di cardio<strong>lo</strong>gia<br />

Anatomia pato<strong>lo</strong>gica<br />

Ambulatorio melanoma<br />

Onco<strong>lo</strong>gia medica 1<br />

Medic<strong>in</strong>a nucleare<br />

Radiodiagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />

Seno<strong>lo</strong>gia<br />

Onco<strong>lo</strong>gia medica 2<br />

Immuno<strong>lo</strong>gia e diagnostica molecolare<br />

562<br />

1246<br />

1752<br />

2382<br />

3069<br />

3897<br />

9334<br />

10786<br />

14517<br />

19812<br />

21496<br />

Radioterapia<br />

59862<br />

Attrattività<br />

percentuali di ricoveri di pazienti extra Regione<br />

18.0%<br />

16.0%<br />

14.0%<br />

12.0%<br />

10.0%<br />

8.0%<br />

6.0%<br />

4.0%<br />

2.0%<br />

0.0%<br />

16.1%<br />

14.6%<br />

11.4%<br />

7.7%<br />

Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni<br />

DRG medici<br />

DRG chirurgici<br />

101


<strong>2007</strong><br />

DRG Chirurgi – dati <strong>2007</strong><br />

Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 5.25<br />

Ricoveri diurni 1.84<br />

Totale 3.53<br />

Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 2.07<br />

Ricoveri diurni 0.86<br />

Totale 1.46<br />

Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 5800<br />

Ricoveri diurni 2647<br />

Totale 4208<br />

DRG Medici – dati <strong>2007</strong><br />

Degenza media Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 6.09<br />

Ricoveri diurni 3.45<br />

Totale 4.28<br />

Peso medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 0.84<br />

Ricoveri diurni 0.68<br />

Totale 0.73<br />

Importo medio Ricoveri ord<strong>in</strong>ari 2140<br />

Ricoveri diurni 1496<br />

Totale 1700<br />

DRG chirurgici<br />

Intervento chirurgico esteso non correlato con<br />

la diagnosi<br />

Altri <strong>in</strong>terventi sull'apparato digerente con cc<br />

Interventi su pancreas, fegato e di shunt senza<br />

cc<br />

Interventi maggiori su <strong>in</strong>test<strong>in</strong>o crasso e tenue<br />

con cc<br />

Interventi su vie biliari, eccetto colecistectomia<br />

isolata<br />

Interventi maggiori sul torace<br />

Tracheostomia per disturbi orali, lar<strong>in</strong>gei o<br />

far<strong>in</strong>gei<br />

Diagnosi relative all'apparato respiratorio non<br />

respirazione assistita<br />

Interventi su esofago, stomaco e duodeno, età<br />

>17 con cc<br />

Interventi su pancreas, fegato e di shunt con cc<br />

2.70<br />

2.73<br />

2.92<br />

3.14<br />

3.19<br />

3.20<br />

3.48<br />

3.60<br />

5.50<br />

6.34<br />

102


DRG medici<br />

Infezioni e <strong>in</strong>fiammazioni respiratorie età > 17<br />

con cc<br />

L<strong>in</strong>foma e leucemia non acuta con altri<br />

<strong>in</strong>terventi chirurgici<br />

Altri <strong>in</strong>terventi sull'apparato respiratorio, con<br />

cc<br />

Interventi su rene, uretere, vescica, non per<br />

neoplasia<br />

Alterazioni mie<strong>lo</strong>proliferative o neoplasie poco<br />

differenziate<br />

Chemioterapia associata a diagnosi secondaria<br />

di leuce mi a acuta<br />

Leucemia acuta senza <strong>in</strong>terventi chirurgici<br />

maggiori età > 17<br />

Trapianto di mi dol<strong>lo</strong> osse o<br />

Tracheostomia eccetto per disturbi orali,<br />

lar<strong>in</strong>gei o far<strong>in</strong>gei<br />

1.75<br />

2.35<br />

2.4<br />

2.54<br />

2.77<br />

2.78<br />

3.44<br />

15.99<br />

16.66<br />

Prestazioni ambulatoriali erogate<br />

Chirurgia onco<strong>lo</strong>gica<br />

Anatomia pato<strong>lo</strong>gica<br />

Endoscopia diagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />

Servizio di cardio<strong>lo</strong>gia<br />

Ambulatorio melanoma<br />

Medic<strong>in</strong>a nucleare<br />

Onco<strong>lo</strong>gia medica 1<br />

Radiodiagnostica onco<strong>lo</strong>gica<br />

Onco<strong>lo</strong>gia medica 2<br />

Seno<strong>lo</strong>gia<br />

Immuno<strong>lo</strong>gia e diagnostica molecolare<br />

Radioterapia<br />

1568<br />

2665<br />

3181<br />

4473<br />

7835<br />

10928<br />

11484<br />

11643<br />

15255<br />

15707<br />

24914<br />

68527<br />

Attrattività<br />

percentuali di ricoveri di pazienti extra Regione<br />

20.0%<br />

18.0%<br />

16.0%<br />

14.0%<br />

12.0%<br />

10.0%<br />

8.0%<br />

6.0%<br />

4.0%<br />

2.0%<br />

0.0%<br />

17.2% 17.6%<br />

14.1%<br />

8.1%<br />

Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni Ricoveri ord<strong>in</strong>ari Ricoveri diurni<br />

DRG medici<br />

DRG chirurgici<br />

103


Attività di Ricerca<br />

105


L<strong>in</strong>ea di Ricerca 1<br />

Epidemio<strong>lo</strong>gia, Fattori di Rischio e Prevenzione<br />

Il cont<strong>in</strong>uo monitoraggio dei pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>dicatori epidemio<strong>lo</strong>gici - <strong>in</strong>cidenza,<br />

sopravvivenza, prevalenza e mortalità - è utile per valutare i progressi nel control<strong>lo</strong><br />

sanitario e per <strong>in</strong>dicazioni <strong>in</strong> campo onco<strong>lo</strong>gico. La conoscenza delle tendenze espresse<br />

da questi <strong>in</strong>dicatori è rilevante non so<strong>lo</strong> a livel<strong>lo</strong> nazionale, ma anche a livel<strong>lo</strong><br />

regionale, data la progressiva assegnazione alle autorità regionali delle decisioni<br />

riguardanti la sanità pubblica. Presso l'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è presente il<br />

Registro Tumori del Veneto (RTV). Esso è attivo dal 1987 e dal 1990 ha raggiunto la<br />

base di popolazione stabile pari a 2.000.000 di abitanti. Svolge elaborazioni dei dati di<br />

<strong>in</strong>cidenza, con l'analisi dei trend temporali e della variabilità geografica, per le s<strong>in</strong>gole<br />

ASL e per l'<strong>in</strong>tera area di registrazione. Il RTV fa parte della rete nazionale dei Registri<br />

Tumori AIRTUM; <strong>in</strong>oltre, i dati del Registro vengono periodicamente <strong>in</strong>viati alla IARC<br />

di Lione per essere <strong>in</strong>seriti nella pubblicazione <strong>in</strong>ternazionale Cancer Incidence <strong>in</strong> Five<br />

Cont<strong>in</strong>ents. Presso il RTV vengono condotti studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica. Gli<br />

argomenti di <strong>in</strong>teresse sono: rischio di leucemia e neuroblastomi <strong>in</strong>fantili <strong>in</strong> relazione<br />

all'esposizione a campi elettromagnetici; sarcomi dei tessuti molli e l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong> rapporto<br />

all'esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>e; studi sulla pato<strong>lo</strong>gia occupazionale onco<strong>lo</strong>gica e<br />

sul rapporto AIDS/cancro. Presso l'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è <strong>in</strong>oltre presente il<br />

Centro di Riferimento Regionale per gli Screen<strong>in</strong>g che opera <strong>in</strong> stretta connessione con<br />

il RTV. Oltre alle attività istituzionali di coord<strong>in</strong>amento, formazione, supporto<br />

epidemio<strong>lo</strong>gico, monitoraggio degli <strong>in</strong>dicatori di processo e di qualità, valutazione<br />

dell'impatto dei programmi di screen<strong>in</strong>g della Regione del Veneto, il Centro conduce<br />

studi di epidemio<strong>lo</strong>gia cl<strong>in</strong>ica e valutativa nell'ambito del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico,<br />

del cancro della cervice uter<strong>in</strong>a e del co<strong>lo</strong>n-retto. In tema di prevenzione secondaria<br />

dei tumori, particolare <strong>in</strong>teresse si è concentrato sull'<strong>in</strong>fluenza della co-<strong>in</strong>fezione con<br />

HIV, e della conseguente immunodeficienza, sulla storia naturale dell'<strong>in</strong>fezione da<br />

virus del papil<strong>lo</strong>ma (HPV) e sull'<strong>in</strong>cidenza di lesioni cervicali <strong>in</strong> funzione del<strong>lo</strong> stato di<br />

immunocompetenza del paziente. Le unità co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> quest'attività sono state<br />

co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> un trial multicentrico nazionale randomizzato volto a stabilire se il test<br />

molecolare per la presenza e la fenotipizzazione dell'HPV possa essere utilizzato come<br />

sostituto o come complemento alla classica cito<strong>lo</strong>gia cervico-vag<strong>in</strong>ale nella prevenzione<br />

del carc<strong>in</strong>oma della cervice uter<strong>in</strong>a. Questo trial ha portato alla conclusione che il test<br />

molecolare per la ricerca di HPV presenta notevoli vantaggi rispetto al classico<br />

screen<strong>in</strong>g con PAP test; <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sarà pertanto prossimamente co<strong>in</strong>volto come<br />

responsabile di questo nuovo screen<strong>in</strong>g per la Regione del Veneto. L'importanza che si<br />

mantenga vivo l'<strong>in</strong>teresse verso una simile tematica è tanto più evidente se si<br />

considera la prospettiva vacc<strong>in</strong>ale che si è aperta del tutto recentemente nei confronti<br />

dell'HPV, e la necessità dimonitorare accuratamente gli effetti della vacc<strong>in</strong>azione nella<br />

popolazione sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di risposta bio<strong>lo</strong>gica sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di prevenzione delle<br />

conseguenze cl<strong>in</strong>iche dell'<strong>in</strong>fezione.<br />

1 - REGISTRO TUMORI DEL VENETO: STUDI DI EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA ED<br />

ANALITICA<br />

Responsabile: Zambon Paola<br />

Parole chiave: Registro Tumori, epidemio<strong>lo</strong>gia, fattori di rischio<br />

Obiettivi degli studi di epidemio<strong>lo</strong>gia descrittiva sono:<br />

1. Raccogliere gli <strong>in</strong>dicatori di rischio (<strong>in</strong>cidenza), di risultato (sopravvivenza) e di<br />

carico assistenziale (prevalenza) per fornire all'autorità sanitaria strumenti per il<br />

"control<strong>lo</strong>" della pato<strong>lo</strong>gia neoplastica e per la programmazione di <strong>in</strong>terventi di politica<br />

sanitaria.<br />

2. Effettuare analisi dell'andamento temporale e della variazione geografica<br />

dell'<strong>in</strong>cidenza dei tumori<br />

107


Il programma prevede le seguenti attività:<br />

1. Attività di registrazione dei tumori: il programma di lavoro prevede l'aggiornamento<br />

dei dati di <strong>in</strong>cidenza nella popolazione di numerose delle ASL (soggetti residenti<br />

2.000.000), l'aggiornamento dei dati di sopravvivenza e prevalenza.<br />

2. Analisi dei trend e della variabilità geografica. Verrà condotta l'analisi delle<br />

variazioni temporali per s<strong>in</strong>gola ASL e per il totale del Registro. L'analisi per piccole<br />

aree (comuni) permetterà di vedere se esistono aggregazioni geografiche di rischio.<br />

3. Verrà completato <strong>lo</strong> studio della valutazione del percorso diagnostico-terapeutico dei<br />

casi di tumore del co<strong>lo</strong>n-retto <strong>in</strong> rapporto alle l<strong>in</strong>ee guida nazionali. Si <strong>in</strong>tende<br />

allargare l'esperienza anche alla pato<strong>lo</strong>gia mammaria.<br />

Per quanto concerne gli studi di epidemio<strong>lo</strong>gia analitica:<br />

- E' <strong>in</strong> corso uno studio epidemio<strong>lo</strong>gico multicentrico italiano sui tumori del sistema<br />

l<strong>in</strong>fo-emopoietico e dei neuroblastomi nel bamb<strong>in</strong>o con particolare riferimento ai campi<br />

elettromagnetici e ai fattori di rischio ambientali (SETIL). Lo studio, <strong>in</strong>iziato nel 2000, è<br />

di tipo caso-control<strong>lo</strong> di popolazione; nella Regione del Veneto sono state rilevate 100<br />

diagnosi (15 neuroblastomi; 16 l<strong>in</strong>fomi non-HD; 69 leucemie). Attualmente è<br />

pressoché term<strong>in</strong>ato il control<strong>lo</strong> di qualità dei dati sia dei questionari sia delle<br />

rilevazioni ambientali dei campi elettromagnetici.<br />

- E' <strong>in</strong> corso uno studio caso-control<strong>lo</strong> sui Sarcomi dei Tessuti Molli nella Prov<strong>in</strong>cia di<br />

Venezia <strong>in</strong> relazione al rischio di esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>a. Lo studio<br />

comprende 186 casi e 558 controlli; verrà ricostruita la storia abitativa di tutti i<br />

soggetti tra il 1960 e il 1996. Ad ogni periodo storico di residenza trascorso <strong>in</strong> una<br />

data abitazione verrà attribuito un va<strong>lo</strong>re di esposizione ambientale a dioss<strong>in</strong>e,<br />

secondo un model<strong>lo</strong> matematico def<strong>in</strong>ito per arrivare ad una stima dell'esposizione<br />

ambientale complessiva di ogni soggetto. Ana<strong>lo</strong>ga procedura verrà seguita per i casi di<br />

l<strong>in</strong>foma: 600 casi e altrettanti controlli.<br />

- E' <strong>in</strong> corso uno studio di morbilità e mortalità di pazienti onco<strong>lo</strong>gici e non onco<strong>lo</strong>gici<br />

utilizzando archivi sanitari elettronici di popolazione. Obiettivo del<strong>lo</strong> studio è<br />

l'<strong>in</strong>dividuazione di coorti di soggetti dei quali sia possibile seguire nel tempo morbilità<br />

e mortalità <strong>in</strong> relazione a fattori socio-economici, stile di vita e altre caratteristiche<br />

rilevanti. Attraverso il record-l<strong>in</strong>kage fra il database degli studi caso-control<strong>lo</strong> e le<br />

anagrafi sanitarie di queste due regioni, verranno r<strong>in</strong>tracciati gli <strong>in</strong>tervistati residenti<br />

<strong>in</strong> Friuli-Venezia Giulia e <strong>in</strong> Veneto. La coorte così def<strong>in</strong>ita costituirà la base di<br />

partenza per effettuare ulteriori studi, <strong>in</strong>crociando le <strong>in</strong>formazioni disponibili con<br />

quelle di altre fonti di dati (Registri tumori, schede di dimissione ospedaliera, certificati<br />

di morte, ecc.). Per i casi, sarà possibile studiare la sopravvivenza, la causa<br />

dell'eventuale morte, i successivi ricoveri ospedalieri dovuti al tumore o ad altre<br />

pato<strong>lo</strong>gie correlando tali "outcome" a variabili socio-demografiche e comportamentali.<br />

Per i controlli, <strong>in</strong>oltre, sarà possibile studiare l'<strong>in</strong>sorgenza di tumori e di altre<br />

pato<strong>lo</strong>gie.<br />

Il Registro Tumori del Veneto partecipa a numerosi studi multicentrici nazionali e<br />

<strong>in</strong>ternazionali. L'apporto consiste sia nel fornire i propri dati che nel partecipare<br />

all'analisi.<br />

a) CARL Study (Cancer and Aids Registry L<strong>in</strong>kage). Si tratta dell'<strong>in</strong>crocio sistematico<br />

dei dati del sistema di sorveglianza nazionale per l'AIDS e dei Registri Tumori Italiani;<br />

il RTV ha partecipato alla prima fase del<strong>lo</strong> studio che ha previsto il l<strong>in</strong>kage dei dati di<br />

<strong>in</strong>cidenza 1988-1992 con il Registro Nazionale AIDS e alla seconda fase che prevedeva<br />

l'utilizzo dei dati di <strong>in</strong>cidenza 1993-1996. L'ultimo studio condotto riguarda l'<strong>in</strong>cidenza<br />

del Sarcoma di Kaposi classico <strong>in</strong> Italia 1985-1998. L'aggiornamento prevede l'utilizzo<br />

dei dati 1997-2000.<br />

b) ISOD - Informative System of Occupational Diseases. Scopo del<strong>lo</strong> studio è la<br />

realizzazione di un sistema di monitoraggio delle malattie professionali, tramite<br />

l'utilizzo di banche dati esistenti: le statistiche sanitarie correnti (registri di mortalità,<br />

SDO, registri tumori) da una parte e gli archivi INPS dall'altra, per la ricostruzione<br />

dell'attività lavorativa dei soggetti.<br />

c) Automated Childhood Cancer Information System (ACCIS). Il sistema <strong>in</strong>formativo<br />

automatizzato dei tumori <strong>in</strong>fantili (ACCIS) raccoglie tutti i casi <strong>in</strong> età 0-19 anni<br />

108


egistrati nei RT Europei al f<strong>in</strong>e di aggiornare ed estendere il database dei tumori<br />

<strong>in</strong>fantili esistenti presso <strong>lo</strong> IARC.<br />

d) EUROCHIP: Health <strong>in</strong>dicators for monitor<strong>in</strong>g cancer <strong>in</strong> Europe. Il progetto ha<br />

l'obiettivo di preparare una lista di <strong>in</strong>dicatori utili per descrivere la presenza del cancro<br />

<strong>in</strong> Europa, <strong>in</strong>dividuando <strong>in</strong>dicatori utili ai decisori politici per <strong>in</strong>tervenire<br />

nell'organizzazione dell'attività sanitaria. Nella prima fase il progetto era <strong>in</strong>dirizzato<br />

alla produzione di liste di <strong>in</strong>dicatori sanitari relativi alla pato<strong>lo</strong>gia neoplastica; nella<br />

seconda parte è <strong>in</strong> corso la raccolta dei dati dai Registri Tumori e la costituzione della<br />

banca europea dei dati sanitari.<br />

e) Project Database on multiple tumours. Lo studio riguarda pazienti con tre o più<br />

tumori. Lo scopo è di identificare associazioni di tumori multipli <strong>in</strong> dati con base di<br />

popolazione e di relazionare questo a fattori conosciuti, quali s<strong>in</strong>dromi ereditarie,<br />

consumo di alcool e tabacco, nonché di identificare significative associazioni di<br />

neoplasie. E' previsto uno studio successivo di bio<strong>lo</strong>gia molecolare per identificare i<br />

fattori genetici correlati alle associazioni significative.<br />

2 - PREVENZIONE SECONDARIA DEI TUMORI<br />

Responsabile: Zambon Paola<br />

Parole chiave: Prevenzione, Registro Tumori, screen<strong>in</strong>g<br />

La Regione del Veneto dal 1996 ha affidato al Registro Tumori del Veneto (RTV) il<br />

coord<strong>in</strong>amento degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici realizzati nelle Aziende ULSS, e <strong>in</strong> particolare<br />

i seguenti compiti:<br />

- raccordo con l'Osservatorio Nazionale Screen<strong>in</strong>g e con i Centri di Riferimento<br />

Regionali Italiani;<br />

- coord<strong>in</strong>amento delle unità operative rientranti nella rete regionale di monitoraggio<br />

sugli screen<strong>in</strong>g;<br />

- coord<strong>in</strong>amento e supporto epidemio<strong>lo</strong>gico ai programmi aziendali di screen<strong>in</strong>g;<br />

- valutazione del<strong>lo</strong> stato di realizzazione e dell'impatto degli screen<strong>in</strong>g;<br />

- disegno e manutenzione del sistema <strong>in</strong>formativo;<br />

- monitoraggio degli <strong>in</strong>dicatori di processo e di qualità;<br />

- formazione e organizzazione di specifici <strong>in</strong>terventi formativi;<br />

- coord<strong>in</strong>amento dell'attività di report<strong>in</strong>g.<br />

Le funzioni e attività legate al coord<strong>in</strong>amento degli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici si articolano<br />

nelle seguenti aree:<br />

Coord<strong>in</strong>amento dei programmi aziendali esistenti e consulenza tecnica nelle fasi<br />

<strong>in</strong>iziali dell'apertura di nuovi programmi;<br />

Promozione dell'avanzamento dei programmi;<br />

Supporto tecnico ai programmi aziendali;<br />

Pianificazione e coord<strong>in</strong>amento della valutazione del<strong>lo</strong> stato di realizzazione e<br />

dell'impatto dei programmi;<br />

Sviluppo e consolidamento del sistema <strong>in</strong>formativo regionale degli screen<strong>in</strong>g;<br />

Interfaccia con la Regione;<br />

Coord<strong>in</strong>amento dell'attività di report<strong>in</strong>g.<br />

Le attività previste sono le seguenti:<br />

1. Monitoraggio e valutazione<br />

Buoni livelli di qualità possono essere raggiunti e mantenuti so<strong>lo</strong> tramite la<br />

valutazione cont<strong>in</strong>ua di tutte le fasi della procedura del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g. Tale valutazione<br />

non può presc<strong>in</strong>dere da un approccio multidiscipl<strong>in</strong>are, che rifletta la struttura stessa<br />

del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g, ed è un esercizio d<strong>in</strong>amico che prevede un flusso cont<strong>in</strong>uo di<br />

<strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> senso verticale, dai programmi aziendali alla Regione e viceversa, e <strong>in</strong><br />

senso trasversale, tra i diversi operatori all'<strong>in</strong>terno dei programmi aziendali. Ogni anno<br />

è prevista la rilevazione dei dati di attività dei programmi aziendali nell'anno<br />

precedente e su questa base viene redatto, per ciascuno screen<strong>in</strong>g, un rapporto<br />

regionale con gli <strong>in</strong>dicatori, sulla base dei quali verranno avviate valutazioni collegiali,<br />

e saranno tarati gli obiettivi dei vari gruppi di lavoro professionali coord<strong>in</strong>ati dal<br />

Centro e le <strong>in</strong>iziative di formazione.<br />

2. Formazione<br />

109


Gli screen<strong>in</strong>g onco<strong>lo</strong>gici costituiscono un <strong>in</strong>tervento di sanità pubblica complesso ed<br />

impegnativo, e co<strong>in</strong>volgono a vario tito<strong>lo</strong> oltre 1000 operatori professionali molto<br />

diversificati, il 70% dei quali non medici. I corsi organizzati dal Centro, <strong>in</strong> gran parte<br />

realizzati direttamente, coprono sia argomenti generali sia tematiche specifiche per le<br />

diverse professionalità.<br />

3. Partecipazione a studi collaborativi:<br />

a) Nuove tecno<strong>lo</strong>gie per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g del cancro del col<strong>lo</strong> dell'utero<br />

E' uno studio multicentrico italiano sull'utilizzo del test per la ricerca del<br />

Papil<strong>lo</strong>mavirus Umano (HPV) nel<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g cito<strong>lo</strong>gico, approvato e f<strong>in</strong>anziato dal<br />

M<strong>in</strong>istero della Sanità e dalla Comunità Europea. Obiettivo f<strong>in</strong>ale del<strong>lo</strong> studio è<br />

valutare la sensibilità diagnostica e l'efficacia protettiva del test per l'HPV, e la<br />

possibilità di prevedere <strong>in</strong>tervalli di screen<strong>in</strong>g più lunghi degli attuali per le donne HPV<br />

negative.<br />

b) Database elettronico per il monitoraggio della qualità della diagnosi e del<br />

trattamento del carc<strong>in</strong>oma della mammella.<br />

Si tratta di una l<strong>in</strong>ea di lavoro del Veneto, oramai consolidata, che consta di un data<br />

base regionale di chirurgia onco<strong>lo</strong>gica mammaria, accessibile via web. OLGA, questo è<br />

l'acronimo del data base, consente a ciascuna Unità di Chirurgia di mantenere un<br />

proprio archivio della casistica <strong>in</strong> rapporto a diagnosi, stadio, tipo di <strong>in</strong>tervento e<br />

operatore. Dopo la registrazione di ogni caso, il software calcola immediatamente gli<br />

<strong>in</strong>dicatori di qualità <strong>in</strong>clusi nel set m<strong>in</strong>imo previsto dalle L<strong>in</strong>ee Guida Europee per <strong>lo</strong><br />

Screen<strong>in</strong>g Mammografico, mostrando <strong>in</strong>oltre gli standard di riferimento e i va<strong>lo</strong>ri<br />

complessivi calcolati su tutta la casistica presente f<strong>in</strong>o a quel momento.<br />

c) Valutazione dell'impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico: mortalità, stadiazione e uso<br />

della chirurgia conservativa.<br />

Si tratta di uno studio multicentrico italiano di popolazione, che ha come scopo di<br />

valutare l'impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico <strong>in</strong> aree coperte da registro tumori<br />

contribuendo a una valutazione epidemio<strong>lo</strong>gica che si sta avviando <strong>in</strong> diverse aree<br />

europee. Gli obiettivi specifici sono stimare, tra i casi diagnosticati nelle donne <strong>in</strong>vitate<br />

al<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g, la riduzione di mortalità per tumore della mammella, la probabilità di<br />

diagnosi <strong>in</strong> stadio avanzato e la riduzione dei trattamenti di tipo mastectomia <strong>in</strong> favore<br />

di quelli conservativi.<br />

d) Epidemio<strong>lo</strong>gia descrittiva del tumore del co<strong>lo</strong>n retto <strong>in</strong> Italia <strong>in</strong> epoca prescreen<strong>in</strong>g<br />

Lo studio viene condotto <strong>in</strong> collaborazione con l'AIRT, utilizzandone la relativa Banca<br />

Dati. Obiettivo primario del<strong>lo</strong> studio è raccogliere, nella classe di età 50-69 anni,<br />

prima e dopo l'avvio del programma di screen<strong>in</strong>g, le <strong>in</strong>formazioni riguardanti gli<br />

<strong>in</strong>dicatori di <strong>in</strong>cidenza (numero casi, tasso grezzo, <strong>lo</strong>calizzazione, età, stadio e<br />

familiarità) e la sopravvivenza relativa a 5 anni. In particolare <strong>lo</strong> studio mira ad<br />

<strong>in</strong>dagare non l'efficacia del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g del co<strong>lo</strong>n-retto, ma gli effetti che <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g<br />

stesso produce sulla d<strong>in</strong>amica degli <strong>in</strong>dicatori che i RT italiani producono o potrebbero<br />

produrre. Lo screen<strong>in</strong>g comporterà <strong>in</strong>evitabilmente un aumento dell'<strong>in</strong>cidenza delle<br />

forme precoci ed un miglioramento della sopravvivenza, <strong>in</strong> parte per effetto della<br />

anticipazione diagnostica. Si vuole pertanto verificare come e <strong>in</strong> che misura i RT<br />

registreranno questi cambiamenti ricorrendo agli <strong>in</strong>dicatori selezionati.<br />

e) Studio IMPATTO del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g co<strong>lo</strong>rettale<br />

Lo screen<strong>in</strong>g <strong>in</strong>teressa i soggetti di età 50-69 anni; ana<strong>lo</strong>gamente alla metodo<strong>lo</strong>gia<br />

utilizzata nel<strong>lo</strong> studio dell'impatto del<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mammografico, <strong>lo</strong> studio potrebbe<br />

co<strong>in</strong>volgere anche le fasce di età 40-49 e 70-79. Si ipotizza che la casistica vada<br />

raccolta a partire almeno dai 2-3 anni precedenti l'attivazione del programma di<br />

screen<strong>in</strong>g. Confrontando l'attivazione dei programmi di screen<strong>in</strong>g con la copertura del<br />

RTV, le ULSS venete che si prestano maggiormente a far parte del<strong>lo</strong> studio sono la 1,<br />

2, 8, 13 e 18. Nell'ipotesi che partecip<strong>in</strong>o le c<strong>in</strong>que ULSS citate, la casistica annua <strong>in</strong><br />

età 40-79 ammonterebbe a circa 1.150 soggetti.<br />

f) Us<strong>in</strong>g Cancer Registries for short-term quality control of breast and cervical cancer<br />

screen<strong>in</strong>g programs.<br />

Gli obiettivi del<strong>lo</strong> studio sono:<br />

110


a) preparare statistiche di background per il cancro della mammella e per il cancro<br />

<strong>in</strong>vasivo della cervice nelle aree coperte dal<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g, <strong>in</strong>cludendo i dati sulla<br />

stadiazione<br />

b) sperimentare l'uso della tecnica di record-l<strong>in</strong>kage per la registrazione dei casi al f<strong>in</strong>e<br />

di identificare rapidamente i casi screen- e non screen-detected nella popolazione<br />

target<br />

c) utilizzare <strong>in</strong>dicatori a breve term<strong>in</strong>e per una rapida valutazione dell'efficacia degli<br />

screen<strong>in</strong>g nelle aree studiate.<br />

3 - NUOVE TECNOLOGIE PER LO SCREENING DEL CANCRO DEL COLLO DELL'UTERO<br />

Responsabile: Vettorazzi Marcel<strong>lo</strong><br />

Parole chiave: cervice uter<strong>in</strong>a, prevenzione, screen<strong>in</strong>g, HPV, virus<br />

Studio prospettico multicentrico randomizzato a cui partecipano 9 centri screen<strong>in</strong>g<br />

italiani. Dal 2002 al 2006 sono state arruolate 100.000 donne: 50.000 nel braccio<br />

convenzionale (Pap test convenzionale) e 50.000 nel braccio sperimentale (fase 1:<br />

cito<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong> fase liquida + test HPV; fase 2: so<strong>lo</strong> test HPV). Approfondimenti<br />

(colposcopia e/o ripetizione cito<strong>lo</strong>gia e test HPV) modulati <strong>in</strong> base all'età e ai risultati<br />

di cito<strong>lo</strong>gia e test HPV. Terapia chirurgica delle lesioni di alto grado (CIN2+).<br />

Rescreen<strong>in</strong>g (Pap test convenzionale) di tutte le donne dopo 3 anni. Studi collaterali:<br />

controlli di qualità delle diverse <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i; re-test<strong>in</strong>g per HPV (al momento del rescreen<strong>in</strong>g)<br />

di un gruppo di donne negative all'arruolamento; analisi<br />

immunoistochimica per l'espressione di p16 <strong>in</strong> una parte di campioni HPV-positivi;<br />

tipizzazione HPV dei casi positivi.<br />

4 - SIGNIFICATO CLINICO E APPROPRIATO UTILIZZO DELLA RICERCA DI SEQUENZE<br />

HPV NEL TRIAGE DI DONNE CON DIAGNOSI DI ASCUS (CELLULE SQUAMOSE ATIPICHE<br />

DI INCERTO SIGNIFICATO) ALLO SCREENING CITOLOGICO PER LA PREVENZIONE DEL<br />

CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA<br />

Responsabile: Annarosa Del Mistro<br />

Parole chiave: HPV, cervice uter<strong>in</strong>a, screen<strong>in</strong>g, virus<br />

Studio multicentrico a cui partecipano c<strong>in</strong>que ULSS del Veneto. Numero donne<br />

previsto: 800. Metodo<strong>lo</strong>gia: ricerca sequenze HPV ad alto rischio mediante test HC2 e<br />

successiva tipizzazione dei casi risultati positivi mediante PCR/RFLP. Contemporanea<br />

esecuzione di Pap test e colposcopia. Fol<strong>lo</strong>w-up per un anno: ripetizione a 6 mesi di<br />

Pap test e ricerca HPV nei casi HPV+ e/o cito<strong>lo</strong>gia positiva; terapia chirurgica delle<br />

lesioni CIN2+; ripetizione di tutti i test a 1 anno dall'arruolamento.<br />

5 - VALUTAZIONE DI UNA INNOVATIVA METODOLOGIA DI SCREENING MAMMOGRAFICO<br />

Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />

Parole chiave: screen<strong>in</strong>g, mammella, prevenzione<br />

La popolazione femm<strong>in</strong>ile esam<strong>in</strong>ata è quella della ULSS 16, <strong>in</strong> età compresa fra i 45<br />

ed i 69-75 anni. I dati ottenuti (Detection Rate, Diametro dei tumori diagnosticati,<br />

tasso di carc<strong>in</strong>omi di <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong>, contributo diagnostico della ecografia, ecc.) verranno<br />

confrontati con i dati della letteratura. I risultati prelim<strong>in</strong>ari stanno evidenziando l'alto<br />

gradimento della popolazione, la capacità della ecografia di scoprire quasi il 50% dei<br />

carc<strong>in</strong>omi non diagnosticati dalla mammografia e la possibilità di ottenere tali risultati<br />

senza eccessivo aumento degli <strong>in</strong>terventi chirurgici<br />

6 - PREVENZIONE SECONDARIA DELL' ADENOCARCINOMA DELL' ESOFAGO:<br />

CREAZIONE DI UN REGISTRO VENETO DEI PAZIENTI CON ESOFAGO DI BARRETT<br />

Responsabile: Ancona Ermanno<br />

Parole chiave: esofago, registro tumori, Barrett, prevenzione<br />

Il progetto di istituzione di un registro <strong>in</strong>terregionale di pazienti portatori di Mucosa di<br />

Barrett è stato posto <strong>in</strong> atto <strong>in</strong>dividuando Centri di anatomia pato<strong>lo</strong>gica, chirurgia<br />

generale ed endoscopia digestiva disponibili alla partecipazione. Diciotto Centri<br />

Ospedalieri hanno dato la <strong>lo</strong>ro adesione costituendo la rete di rilevamento del registro.<br />

111


Afferiscono al Registro centri Ospedalieri della Regione del Veneto, della Prov<strong>in</strong>cia di<br />

Trento e della Prov<strong>in</strong>cia di Bolzano. Sono stati concordati i criteri di arruolamento dei<br />

pazienti, di diagnosi endoscopica, di diagnosi isto<strong>lo</strong>gica e di fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti<br />

arruolati (dist<strong>in</strong>ti per categoria di lesione morfo<strong>lo</strong>gica). E' <strong>in</strong>oltre stato realizzato un<br />

software dedicato alla raccolta dei dati cl<strong>in</strong>ico-endoscopici e istopato<strong>lo</strong>gici e un sito ad<br />

accesso protetto che consente ai centri partecipanti di collezionare on l<strong>in</strong>e i dati<br />

richiesti secondo uno schema omogeneo. Il sito elettronico per la raccolta dei dati è<br />

visibile all'<strong>in</strong>dirizzo www.esofagodibarrett.org. E' stato <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e elaborato un form di<br />

richiesta di esame isto<strong>lo</strong>gico che consenta una agevole comunicazione tra Unità<br />

Operative di Endoscopia e Unità Operative di Anatomia Pato<strong>lo</strong>gica; il form di richiesta<br />

è edito a stampa su carta autocopiante e distribuito a tutti i centri co<strong>in</strong>volti nel<strong>lo</strong><br />

studio.<br />

112


L<strong>in</strong>ea di ricerca 2<br />

Oncogenesi<br />

Il processo di cancerogenesi è un fenomeno multifattoriale e multifasico estremamente<br />

complesso, <strong>in</strong> cui fattori diversi di natura genetica ed epigenetica si <strong>in</strong>tersecano,<br />

contribuendo con un'importanza relativa non sempre ben def<strong>in</strong>ita alla trasformazione<br />

della cellula e all'acquisizione di un fenotipo neoplastico. In ambito <strong>IOV</strong> l'<strong>in</strong>teresse su<br />

alcuni dei fattori co<strong>in</strong>volti nel processo di cancerogenesi si è <strong>in</strong>dirizzato<br />

prevalentemente nei confronti di alcuni tipi di neoplasia, e nel corso degli ultimi anni<br />

si sono del<strong>in</strong>eate due tematiche di ricerca, <strong>in</strong>centrate sul ruo<strong>lo</strong> svolto da virus<br />

oncogeni nella trasformazione neoplastica e sulle alterazioni molecolari associate ad<br />

alcuni tipi di malattie emato<strong>lo</strong>giche. Accanto a queste due l<strong>in</strong>ee portanti,<br />

naturalmente, l'<strong>in</strong>teresse delle strutture co<strong>in</strong>volte nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> si è manifestato anche nei<br />

confronti di altre neoplasie, con risultati scientifici di rilievo; tali fi<strong>lo</strong>ni di ricerca<br />

saranno presi <strong>in</strong> considerazione nell'ambito delle ricerche di Genetica e Diagnostica<br />

Molecolare, dove saranno riportate le ricerche sul ruo<strong>lo</strong> nel processo di trasformazione<br />

neoplastica di mutazioni a carico di oncogeni ed oncosoppressori e delle alterazioni dei<br />

meccanismi che presiedono al cic<strong>lo</strong> cellulare e all'apoptosi <strong>in</strong> diversi tipi di neoplasie.<br />

A) Neoplasie associate a virus oncogeni<br />

Tra i virus responsabili di neoplasie nell'uomo, particolare <strong>in</strong>teresse si è concentrato<br />

sul ruo<strong>lo</strong> svolto da retrovirus umani e virus erpetici nel processo di trasformazione<br />

maligna di cellule emopoietiche. Il lavoro è stato condotto sia <strong>in</strong> modelli animali di<br />

l<strong>in</strong>fomagenesi umana <strong>in</strong>dotta da EBV sia su campioni di pazienti con neoplasie<br />

emato<strong>lo</strong>giche associate all'<strong>in</strong>fezione da retrovirus umani (HTLV-I, HIV) e herpesvirus<br />

umani (HHV-8/KSV, EBV). Anche nel caso delle neoplasie associate a virus oncogeni il<br />

processo di trasformazione neoplastica è un fenomeno multistep, <strong>in</strong> cui alterazioni di<br />

vie metaboliche diverse e anomalie molecolari legate alla presenza del virus<br />

<strong>in</strong>teragiscono con elementi propri dell'ospite. Nei modelli animali si sono potuti<br />

def<strong>in</strong>ire alcuni dei meccanismi patogenetici alla base della trasformazione neoplastica<br />

da EBV, mettendo <strong>in</strong> risalto <strong>in</strong> modo particolare il ruo<strong>lo</strong> svolto da fattori di derivazione<br />

T nel promuovere l'espansione di cellule latentemente <strong>in</strong>fettate da EBV e <strong>lo</strong> stabilirsi di<br />

una massa l<strong>in</strong>fomatosa. Tali acquisizioni sono particolarmente rilevanti se si pensa al<br />

ruo<strong>lo</strong> nel<strong>lo</strong> sviluppo di l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali di un'attivazione cronica dei l<strong>in</strong>fociti T da<br />

parte di antigeni quali quelli dell'Helicobacter pi<strong>lo</strong>ri, e alla frequente regressione<br />

spontanea di lesioni l<strong>in</strong>fomatose che si osserva quando <strong>lo</strong> stimo<strong>lo</strong> antigenico venga<br />

rimosso. Più di recente, gli studi sul processo di l<strong>in</strong>fomagenesi si sono orientati a<br />

def<strong>in</strong>ire le complesse <strong>in</strong>terazioni tra cellule neoplastiche e microambiente tumorale,<br />

con particolare attenzione al ruo<strong>lo</strong> svolto dall'ipossia nel favorire la progressione<br />

maligna.<br />

Accanto ai fattori che promuovono la progressione tumorale sono stati anche <strong>in</strong>dagati i<br />

meccanismi molecolari <strong>in</strong>nescati dall'<strong>in</strong>fezione da EBV, dimostrando come prodotti<br />

virali possano <strong>in</strong>terferire col normale cic<strong>lo</strong> cellulare; <strong>in</strong> particolare, nelle cellule<br />

<strong>in</strong>fettate da EBV può verificarsi un'alterazione dei meccanismi di azione della<br />

te<strong>lo</strong>merasi, un enzima cruciale nel garantire la normale sopravvivenza della cellula,<br />

che grazie a questo meccanismo e ad altre alterazioni molecolari concomitanti<br />

potrebbe diventare resistente ai normali processi di morte cellulare programmata<br />

(apoptosi). Un lavoro paralle<strong>lo</strong> è stato effettuato anche per il virus HTLV-I,<br />

dimostrando come prodotti del genoma virale siano <strong>in</strong> grado di modulare<br />

positivamente alcune vie molecolari favorenti la sopravvivenza cellulare, b<strong>lo</strong>ccando al<br />

contempo pathways preposti al<strong>lo</strong> svolgimento e al compimento del normale cic<strong>lo</strong><br />

cellulare e all'apoptosi della cellula <strong>in</strong>fettata.<br />

Sul piano epidemio<strong>lo</strong>gico, strutture appartenenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sono da anni impegnate<br />

nella sorveglianza dell'<strong>in</strong>fezione da virus HHV-8/KSV, valutando la sieroprevalenza<br />

dell'<strong>in</strong>fezione nella popolazione e i parametri virali (quali la carica e il fenotipo) e<br />

113


dell'ospite (quali <strong>lo</strong> stato di immunocompetenza) predittivi di evoluzione dell'<strong>in</strong>fezione<br />

verso il sarcoma di Kaposi.<br />

B) Alterazioni molecolari <strong>in</strong> neoplasie emato<strong>lo</strong>giche<br />

La tradizione oncoemato<strong>lo</strong>gica della ricerca veneta è lunga e solida. Da molti anni<br />

numerosi ricercatori sono impegnati nella diagnosi avanzata e nel<strong>lo</strong> studio dei<br />

meccanismi molecolari alla base di neoplasie emato<strong>lo</strong>giche del bamb<strong>in</strong>o e dell'adulto.<br />

Nel campo delle leucemie l<strong>in</strong>fatiche acute dell'adulto importanti acquisizioni sono state<br />

ottenute sulle alterazioni cromosomiche associate e sui prodotti dei relativi geni di<br />

fusione, con importanti ricadute sul<strong>lo</strong> studio della malattia m<strong>in</strong>ima residua; sul piano<br />

patogenetico, sono state <strong>in</strong>dividuate alterazioni molecolari a carico di geni quali MDR,<br />

nonché polimorfismi a carico di un recettore per citoch<strong>in</strong>e con distribuzione<br />

particolare <strong>in</strong> pazienti leucemici, ed è stato possibile prospettare l'esistenza di circuiti<br />

autocr<strong>in</strong>i o paracr<strong>in</strong>i che promuovono la sopravvivenza delle cellule leucemiche e ne<br />

prevengono l'apoptosi. Nel campo delle leucemie croniche dell'adulto, rilevanti risultati<br />

sono stati ottenuti sulle <strong>in</strong>terazioni tra leucociti normali e c<strong>lo</strong>ne neoplastico, ed <strong>in</strong><br />

particolare sul ruo<strong>lo</strong> svolto da molecole espresse dai l<strong>in</strong>fociti T nel<strong>lo</strong> stimolare<br />

cronicamente le cellule maligne. Inoltre, studi recenti hanno approfondito i<br />

meccanismi alla base della ridotta espressione di recettore per l'antigene e sulla<br />

ridotta responsività delle cellule B di leucemia l<strong>in</strong>fatica cronica, contribuendo a<br />

def<strong>in</strong>ire marcatori molecolari capaci di dist<strong>in</strong>guere nell'ambito della leucemia l<strong>in</strong>fatica<br />

cronica sottogruppi di pazienti a prognosi diversa. Nel campo dei l<strong>in</strong>fomi sia Hodgk<strong>in</strong><br />

che non-Hodgk<strong>in</strong> dell'adulto, sono state <strong>in</strong>vestigate le alterazioni dei meccanismi<br />

molecolari co<strong>in</strong>volti nel cic<strong>lo</strong> cellulare e nell'<strong>in</strong>duzione di morte programmata, quali<br />

quelle che <strong>in</strong>teressano i geni Bax e Bcl2, ed è stata prospettata l'esistenza di circuiti<br />

paracr<strong>in</strong>i <strong>in</strong> cui sono implicate citoch<strong>in</strong>e diverse (IL-10, TNF), <strong>in</strong> qualche modo<br />

co<strong>in</strong>volti nella sopravvivenza delle cellule neoplastiche.<br />

C) Alterazioni molecolari <strong>in</strong> tumori solidi<br />

Molte ricerche volte ad esp<strong>lo</strong>rare il ruo<strong>lo</strong> di alterazioni geniche nelle neoplasie si<br />

collegano strettamente ad aspetti prognostici, e sono qu<strong>in</strong>di prese <strong>in</strong> considerazione <strong>in</strong><br />

altri Capitoli di questo <strong>Report</strong> (si veda il paragrafo "Ricerca di nuovi marcatori<br />

molecolari a scopo diagnostico, prognostico e predittivo della risposta"). Volendo fare<br />

riferimento so<strong>lo</strong> a progetti che si concentrano sul ruo<strong>lo</strong> di alterazioni di<br />

oncogeni/oncosoppressori o di altri geni nella fisiopato<strong>lo</strong>gia della cellula neoplastica,<br />

ricordiamo le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i che hanno messo <strong>in</strong> luce le relazioni tra gene della p53 e<br />

attivazione trascrizionale di geni per citoch<strong>in</strong>e quali il TGF, spesso prodotto da cellule<br />

neoplastiche. Accanto a questi studi, è vivo <strong>in</strong> ambito <strong>IOV</strong> l'<strong>in</strong>teresse per l'alterazione<br />

di geni quali p53, men<strong>in</strong>a, CDK1, RET, VHL <strong>in</strong> neoplasie endocr<strong>in</strong>e di varia natura,<br />

oltre che <strong>in</strong> neoplasie esofagee.<br />

1 - ANALISI DEI MECCANISMI COINVOLTI NELLA PROTEZIONE DALL'APOPTOSI<br />

MEDIATA DALLA PROTEINA TAX DEL VIRUS T-LINFOTROPICO DI TIPO 1 (HTLV-1).<br />

Responsabile: Saggioro Daniela<br />

Parole chiave HTLV, apoptosi, virus, leucemia<br />

Il virus della leucemia umana a cellule T (HTLV-1) è l'agente causale della<br />

leucemia/l<strong>in</strong>foma a cellule T dell'adulto (ATLL). Stiamo attualmente analizzando i<br />

meccanismi attraverso i quali la prote<strong>in</strong>a virale Tax è <strong>in</strong> grado di alterare i pathways<br />

cellulari che controllano il "turnover" cellulare e la trasformazione neoplastica. Tax<br />

<strong>in</strong>fatti, grazie alla sua capacità di attivare vie trascrizionali cellulari, modula<br />

l'espressione di prote<strong>in</strong>e co<strong>in</strong>volte nel cic<strong>lo</strong> cellulare e nell'apoptosi, ed è considerata la<br />

pr<strong>in</strong>cipale prote<strong>in</strong>a oncogenica di HTLV-1. Dati ottenuti nel nostro laboratorio hanno<br />

<strong>in</strong>dicato che Tax è <strong>in</strong> grado di proteggere dall'apoptosi <strong>in</strong>dotta da stimoli che agiscono<br />

attraverso la via mitocondriale; tale effetto richiede l'attivazione del fattore<br />

trascrizionale CREB. Recentemente, nella regione C-term<strong>in</strong>ale di Tax è stato mappato<br />

un dom<strong>in</strong>io <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>teragire con diverse prote<strong>in</strong>e G, tra cui Ras. Sulla base di<br />

queste premesse riteniamo <strong>in</strong>teressante valutare il ruo<strong>lo</strong> della prote<strong>in</strong>a Ras nella<br />

114


protezione dall'apoptosi mediata da Tax. Ras <strong>in</strong>fatti modula diverse vie cellulari<br />

co<strong>in</strong>volte nella sopravvivenza e nella fosforilazione di CREB; <strong>in</strong>oltre esistono <strong>in</strong><br />

letteratura dati che suggeriscono una cooperazione tra Tax e Ras nella progressione<br />

neoplastica. I risultati ottenuti dimostrano che la protezione dall’apoptosi <strong>in</strong>dotta da<br />

Tax è <strong>in</strong> parte dovuta alla sua <strong>in</strong>terazione con vie di trasduzione del segnale regolate<br />

da Ras. Abbiamo <strong>in</strong>fatti osservato che le due prote<strong>in</strong>e Tax e Ras svolgono un ruo<strong>lo</strong><br />

s<strong>in</strong>ergico nella protezione dall’apoptosi. Inoltre, esperimenti condotti con <strong>in</strong>ibitori<br />

specifici per prote<strong>in</strong>e co<strong>in</strong>volte nei diversi pathway attivati dalla prote<strong>in</strong>a Ras e<br />

co<strong>in</strong>volti sia nella sopravvivenza cellulare che nella fosforilazione di CREB (Akt/PKB,<br />

p38MAPK ed ERK1/2), suggeriscono che la via di trasduzione del segnale mediata<br />

dalle prote<strong>in</strong>e ERK1/2 sia la via maggiormente co<strong>in</strong>volta nella cooperazione Tax-Ras.<br />

2 - ANALISI DELLA PROTEINA ONCOSOPPRESSORIA MENIN NELLA PATOGENESI<br />

DEGLI ADENOCARCINOMA DUTTALI DEL PANCREAS<br />

Responsabile: D'Agost<strong>in</strong>o Donna<br />

Parole chiave: pancreas, sistema endocr<strong>in</strong>o, mutazioni, patogenesi<br />

Men<strong>in</strong> è una prote<strong>in</strong>a oncosoppressoria codificata dal gene men1, la cui mutazione è<br />

associata alla s<strong>in</strong>drome poliendocr<strong>in</strong>a ereditaria MEN1 (Multiple Endocr<strong>in</strong>e neoplasia,<br />

Type1), una s<strong>in</strong>drome neoplastica autosomica dom<strong>in</strong>ante, caratterizzata da lesioni<br />

endocr<strong>in</strong>e a carico di ipofisi, paratiroidi, tessuto neuroendocr<strong>in</strong>o enteropancreatico e<br />

da tumori dermici. Il nostro laboratorio sta conducendo uno studio dell'espressione di<br />

Men<strong>in</strong> <strong>in</strong> campioni di tessuti normali e tumorali ottenuti dai pr<strong>in</strong>cipali organi co<strong>in</strong>volti<br />

nella MEN1 (pancreas, ipofisi, paratiroidi) utilizzando un anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale da noi<br />

sviluppato ed un'analisi su sezioni tissutali basata su immunofluorescenza e<br />

microscopia a scansione laser. I risultati dimostrano diversi livelli di espressione di<br />

Men<strong>in</strong> <strong>in</strong> diverse popolazioni pancreatiche, con i livelli più alti di espressione <strong>in</strong> cellule<br />

esocr<strong>in</strong>e (sia ac<strong>in</strong>ari che duttali) e i livelli più bassi <strong>in</strong> cellule <strong>in</strong>sulari. I risultati degli<br />

studi effettuati su tessuti pancreatici suggeriscono che Men<strong>in</strong> possa svolgere un ruo<strong>lo</strong><br />

nella fisio<strong>lo</strong>gia delle cellule esocr<strong>in</strong>e e che qu<strong>in</strong>di l'<strong>in</strong>attivazione di Men<strong>in</strong> possa essere<br />

co<strong>in</strong>volta nella patogenesi di neoplasie pancreatiche di derivazione esocr<strong>in</strong>a. Studi <strong>in</strong><br />

corso sono mirati ad ampiare la casistica ad identificare le basi molecolari del difetto<br />

di espressione di Men<strong>in</strong> <strong>in</strong> questi tumori.<br />

3 - RUOLO DELLA PROTEINA P17 DI HIV NELLA DEREGOLAZIONE DEL<br />

COMPARTIMENTO LINFOCITARIO B IN CORSO DI INFEZIONE DA HIV E SUO RAPPORTO<br />

CON LA PATOGENESI DEI LINFOMI<br />

Responsabile: Zamarchi Rita<br />

Parole chiave: l<strong>in</strong>fociti, l<strong>in</strong>fomi, virus<br />

Le alterazioni del compartimento l<strong>in</strong>focitario B <strong>in</strong> corso di <strong>in</strong>fezione da HIV sono una<br />

parte importante del quadro patogenetico della malattia, i cui meccanismi non sono<br />

stati ancora completamente chiariti. In particolare, se vi è un generale consenso circa<br />

il fatto che l'<strong>in</strong>tensa attivazione dei l<strong>in</strong>fociti B possa contribuire a spiegare la maggiore<br />

<strong>in</strong>cidenza di l<strong>in</strong>fomi a cellule B tra i soggetti sieropositivi, l'<strong>in</strong>troduzione della terapia<br />

anti-retrovirale comb<strong>in</strong>ata non ha determ<strong>in</strong>ato una riduzione dell'<strong>in</strong>sorgenza di l<strong>in</strong>fomi<br />

non-Hodgk<strong>in</strong>, pur essendosi dimostrata efficace verso un'altra neoplasia HIV-correlata<br />

quale il sarcoma di Kaposi. Scopo pr<strong>in</strong>cipale del<strong>lo</strong> studio è valutare l'attività bio<strong>lo</strong>gica<br />

sui l<strong>in</strong>fociti B della prote<strong>in</strong>a della matrice di HIV p17. Lo studio del profi<strong>lo</strong> di<br />

espressione del recettore per p17 sui l<strong>in</strong>fociti B <strong>in</strong> vari stadi maturativi nel soggetto<br />

sano e l'analisi delle variazioni determ<strong>in</strong>ate da p17 esogena sui pr<strong>in</strong>cipali saggi<br />

funzionali <strong>in</strong> vitro per i l<strong>in</strong>fociti B fornirà un quadro prelim<strong>in</strong>are dell'attività di p17 sui<br />

l<strong>in</strong>fociti B, che sarà successivamente approfondito ed esteso a funzioni tuttora ignote<br />

di p17 attraverso la valutazione delle modificazioni del profi<strong>lo</strong> di espressione genica di<br />

l<strong>in</strong>fociti B primari, <strong>in</strong> presenza di prote<strong>in</strong>a virale esogena. I dati prodotti nei primi<br />

diciotto mesi di attività del presente progetto <strong>in</strong>dicano che la prote<strong>in</strong>a della matrice di<br />

HIV p17 lega i l<strong>in</strong>fociti B ex vivo sia del sangue periferico che degli organi l<strong>in</strong>foidi<br />

secondari. In colture a breve term<strong>in</strong>e p17 aumenta l'espressione dei marcatori di<br />

attivazione dei l<strong>in</strong>fociti B, <strong>in</strong>crementando la s<strong>in</strong>tesi <strong>in</strong> vitro di IL-6 ma non di IL-10. La<br />

115


prote<strong>in</strong>a p17 verosimilmente guida il compartimento B verso la differenziazione <strong>in</strong><br />

l<strong>in</strong>fociti secernenti anticorpi. Le alterazioni <strong>in</strong>dotte da p17 sul compartimento<br />

l<strong>in</strong>focitario B sembrano critiche nell'<strong>in</strong>terazione tra i l<strong>in</strong>fociti B e T. A partire dai<br />

risultati ottenuti <strong>in</strong> vitro ed ex vivo <strong>in</strong> questa prima parte del<strong>lo</strong> studio, si <strong>in</strong>tende<br />

estendere la valutazione funzionale nel soggetto sieropositivo per HIV e nel model<strong>lo</strong> del<br />

topo SCID, un model<strong>lo</strong> animale di l<strong>in</strong>fomagenesi B umana.<br />

4 - ANALISI FUNZIONALI DI PROTEINE REGOLATORIE CODIFICATE DA RETROVIRUS<br />

ONCOGENI UMANI<br />

Responsabile: Cim<strong>in</strong>ale V<strong>in</strong>cenzo<br />

Parole chiave HTLV, leucemie, virus, patogenesi<br />

HTLV-1 codifica numerose prote<strong>in</strong>e non strutturali la cui funzione è tuttora<br />

scarsamente def<strong>in</strong>ita. Una di queste prote<strong>in</strong>e, denom<strong>in</strong>ata p13, si accumula nella<br />

membrana mitocondriale <strong>in</strong>terna, <strong>in</strong>duce frammentazione mitocondriale ed aumenta<br />

la permeabilità di questi organelli al K+. A livel<strong>lo</strong> cellulare, l’espressione di p13<br />

rallenta la proliferazione e sensibilizza alla morte cellulare <strong>in</strong>dotta da stimoli mediati<br />

da vie mitocondriali; <strong>in</strong>oltre, p13 presenta effetti antitumorali <strong>in</strong> vivo. Queste proprietà<br />

suggeriscono che p13 possa giocare un ruo<strong>lo</strong> di control<strong>lo</strong> sulla crescita delle cellule<br />

<strong>in</strong>fettate da HTLV-1 e ripropongono una connessione fra funzioni mitocondriali e<br />

processo di trasformazione neoplastica. Gli studi <strong>in</strong> corso sono mirati a def<strong>in</strong>ire il<br />

meccanismo di azione di p13 a livel<strong>lo</strong> mitocondriale e cellulare. I risultati ottenuti<br />

dimostrano che p13 <strong>in</strong>duce un aumento di attività della catena respiratoria<br />

mitocondriale che si associa ad un aumento di produzione di radicali dell'ossigeno.<br />

Queste alterazioni si traducono <strong>in</strong> un abbassamento della soglia di apertura del PTP<br />

(permeability transition pore), un canale co<strong>in</strong>volto nel control<strong>lo</strong> della morte cellulare<br />

programmata. Coerentemente con questi risultati, p13 <strong>in</strong>duce un aumento della<br />

sensibilità alla morte per apoptosi <strong>in</strong>dotta da trattamenti che <strong>in</strong>fluenzano la sensibilità<br />

del PTP o modificano il potenziale redox <strong>in</strong>tracellulare. Inoltre, p13 <strong>in</strong>fluenza<br />

l'orientamento metabolico cellulare favorendo un metabolismo di tipo aerobico, un<br />

effetto compatibile con l'azione antitumorale di p13 evidenziata <strong>in</strong> studi precedenti. Nel<br />

complesso, questi dati evidenziano <strong>in</strong>teressanti connessioni fra funzioni mitocondriali<br />

e trasformazione tumorale.<br />

5 - STUDIO DEI MECCANISMI DI TRASMISSIONE DI HHV-8<br />

Responsabile: Calabrò Maria Luisa<br />

Parole chiave HHV-8, virus<br />

La trasmissione <strong>in</strong>tra-familiare è la pr<strong>in</strong>cipale modalità di acquisizione dell'<strong>in</strong>fezione<br />

da HHV-8 nelle aree a medio-alta endemia, tra le quali l'Italia, mentre rari casi di<br />

trasmissione verticale sono stati documentati nelle regioni altamente endemiche. Il<br />

presente progetto si propone di approfondire alcuni aspetti relativi alla trasmissione<br />

verticale e <strong>in</strong>tra-familiare di HHV-8, mediante i seguenti studi: i) analisi dell'impatto<br />

della gravidanza sull'<strong>in</strong>fezione da HHV-8 mediante fol<strong>lo</strong>w-up di parametri siero<strong>lo</strong>gici e<br />

molecolari HHV-8-correlati nei tre trimestri di gravidanza <strong>in</strong> donne a rischio<br />

d'<strong>in</strong>fezione da HHV-8 ; ii) studio della possibile trasmissione <strong>in</strong>trauter<strong>in</strong>a di HHV8<br />

mediante analisi della presenza di sequenze HHV-8 <strong>in</strong> campioni di placenta e<br />

mediante esperimenti d'<strong>in</strong>fezione <strong>in</strong> vitro di colture primarie di placenta.<br />

Lo studio dell'andamento del tito<strong>lo</strong> degli anticorpi anti-HHV-8 e della carica virale a<br />

livel<strong>lo</strong> del sangue periferico e del compartimento genitale <strong>in</strong> corso di gravidanza di 15<br />

donne <strong>in</strong>fettate da HIV-1 ha dimostrato che HHV-8 si può riattivare <strong>in</strong> gravidanza.<br />

L'<strong>in</strong>cremento del tito<strong>lo</strong> virale puo' a sua volta aumentare il rischio di trasmissione<br />

madre-figlio; abbiamo <strong>in</strong>fatti dimostrato che una delle madri con parametri <strong>in</strong>dicativi<br />

di riattivazione virale ha trasmesso il proprio sottotipo virale al figlio, che ha<br />

presentato alla nascita un'elevata viremia, suggerendo la possibilità di <strong>in</strong>fezione<br />

primaria. Questi dati documentano per la prima volta la trasmissione per<strong>in</strong>atale di<br />

uno specifico sottotipo di HHV-8 e appaiono <strong>in</strong>dicare che la trasmissione verticale può<br />

contribuire alla diffusione del virus <strong>in</strong> aree sub-endemiche <strong>in</strong> popolazioni di donne a<br />

rischio d'<strong>in</strong>fezione da HHV-8. Inoltre, uno studio recente condotto <strong>in</strong> due gruppi di<br />

116


immigrati provenienti dall'Albania e dal Kosovo ha messo <strong>in</strong> luce una elevata<br />

prevalenza di HHV-8 già <strong>in</strong> età pre-puberale, e ciò <strong>in</strong>dica che anche <strong>in</strong> popolazioni<br />

delle regioni dei Balcani occidentali la pr<strong>in</strong>cipale via di trasmissione di HHV-8 sia<br />

quella <strong>in</strong>tra-familiare.<br />

6 - ANALISI DI PARAMETRI RELATIVI ALL'INSORGENZA E ALLA PROGNOSI DI TUMORI<br />

ASSOCIATI ALL'INFEZIONE DA HHV-8<br />

Responsabile: Calabrò Maria Luisa<br />

Parole chiave: HHV-8, sarcoma, Kaposi, prognosi, virus<br />

L'herpesvirus umano di tipo 8 (HHV-8) è associato all'<strong>in</strong>sorgenza del sarcoma di<br />

Kaposi (KS), dell'effusione l<strong>in</strong>fomatosa primaria e della variante a plasmacellule della<br />

malattia multifocale di Castleman. Il monitoraggio di pazienti con tumori HHV-8-<br />

correlati o a rischio di <strong>in</strong>sorgenza di tali tumori (quali soggetti sottoposti a trapianto<br />

d'organo e soggetti HIV-1-sieropositivi) mediante l'analisi di parametri siero<strong>lo</strong>gici e<br />

molecolari di HHV-8 può fornire <strong>in</strong>dicazioni utili sull'efficacia della terapia e sui<br />

rapporti tra carico virale e sviluppo e decorso dei tumori. Sarà qu<strong>in</strong>di effettuato un<br />

fol<strong>lo</strong>w-up di parametri siero<strong>lo</strong>gici e molecolari HHV-8-correlati <strong>in</strong> pazienti sottoposti a<br />

trapianto d'organo, <strong>in</strong> soggetti con AIDS-KS <strong>in</strong> corso di terapia HAART, ed <strong>in</strong> soggetti<br />

HIV/HHV-8-<strong>in</strong>fettati, nonché un'analisi della carica virale mediante real-time PCR<br />

simultaneamente <strong>in</strong> diversi distretti corporei <strong>in</strong> diversi gruppi di soggetti HHV-8-<br />

<strong>in</strong>fettati. Inoltre, utilizzeremo un saggio <strong>in</strong> vitro d'<strong>in</strong>fezione da HHV-8 da noi di recente<br />

messo a punto per l'isolamento e la propagazione di ceppi HHV-8 e per <strong>lo</strong> studio delle<br />

proprietà bio<strong>lo</strong>giche dei ceppi isolati. Analisi sull'andamento della carica a livel<strong>lo</strong> di<br />

lesioni di KS <strong>in</strong> pazienti affetti da AIDS-KS <strong>in</strong> corso di terapia HAART <strong>in</strong>dicano che la<br />

persistenza di una carica elevata <strong>in</strong> lesioni ottenute da pazienti con una risposta<br />

parziale o malattia stabile può essere predittiva di una successiva recidiva del tumore.<br />

Inoltre, la remissione completa documentata isto<strong>lo</strong>gicamente dall'assenza di cellule<br />

neoplastiche ("sp<strong>in</strong>dle cells") non è sempre accompagnata dalla negatività per HHV-8 o<br />

da livelli non significativi di copie virali a livel<strong>lo</strong> della sede primitiva del tumore. Il<br />

monitoraggio quantitativo di HHV-8 nel compartimento cutaneo (limitatamente a<br />

pazienti che non rispondono alla terapia) potrebbe qu<strong>in</strong>di fornire <strong>in</strong>formazioni utili<br />

nella valutazione dell’efficacia delle scelte terapeutiche.<br />

7 - LINFOMAGENESI INDOTTA DA HHV-8: STUDIO DELLE INTERAZIONI VIRUS-CELLULA<br />

OSPITE NELLO SVILUPPO DELL'EFFUSIONE LINFOMATOSA PRIMARIA<br />

Responsabile: Calabrò Maria Luisa<br />

Parole chiave: HHV-8, l<strong>in</strong>fomi, terapia genica, virus, citoch<strong>in</strong>e<br />

L'herpesvirus umano di tipo 8 (HHV-8) è associato all'<strong>in</strong>sorgenza dell'effusione<br />

l<strong>in</strong>fomatosa primaria (PEL). Il l<strong>in</strong>foma PEL si manifesta come effusione maligna che si<br />

<strong>lo</strong>calizza nelle grandi cavità sierose e molto spesso non evolve <strong>in</strong> masse tumorali<br />

significative; si sviluppa con maggior frequenza nei pazienti <strong>in</strong>fettati da HIV-1 <strong>in</strong> stadio<br />

di immunosoppressione avanzata. Sebbene sia stato ampiamente dimostrato il<br />

co<strong>in</strong>volgimento di HHV8 nella patogenesi del PEL, non sono chiari i meccanismi<br />

co<strong>in</strong>volti nella trasformazione dei l<strong>in</strong>fociti <strong>in</strong>fettati, e nel<strong>lo</strong> spiccato tropismo per le<br />

cavità sierose. Inoltre, non è stato a tutt'oggi chiarito se il processo di l<strong>in</strong>fomagenesi<br />

che <strong>in</strong>duce <strong>lo</strong> sviluppo del PEL possa dare luogo a forme "precoci" e/o evolvere <strong>in</strong><br />

disord<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>foproliferativi, <strong>lo</strong>calizzati nelle grandi cavità sierose, con caratteristiche<br />

dist<strong>in</strong>te dal l<strong>in</strong>foma PEL. Il presente progetto si propone qu<strong>in</strong>di di valutare l'attività<br />

ant<strong>in</strong>eoplastica di vettori lentivirali esprimenti l'IFN-alfa, <strong>in</strong> un model<strong>lo</strong> di<br />

l<strong>in</strong>fomagenesi <strong>in</strong>dotta da HHV-8 basato sull'<strong>in</strong>ocu<strong>lo</strong> <strong>in</strong> topi SCID di l<strong>in</strong>ee cellulari PELderivate.<br />

Al<strong>lo</strong> scopo di differenziare il contributo <strong>in</strong>diretto del microambiente dell'ospite<br />

da quel<strong>lo</strong> delle cellule tumorali, verrà valutata <strong>in</strong>izialmente l'attività di vettori<br />

lentivirali esprimenti IFN-alfa mur<strong>in</strong>o, e qu<strong>in</strong>di specifico per l'ospite, e<br />

successivamente l'attività di vettori codificanti IFN-alfa umano. Inoltre, ci proponiamo<br />

di analizzare dal punto di vista morfo<strong>lo</strong>gico, immuno-fenotipico, molecolare e viro<strong>lo</strong>gico<br />

campioni di effusioni HHV8-<strong>in</strong>fettate, che si sviluppano nelle cavità sierose di pazienti<br />

HIV-<strong>in</strong>fettati e non, e che non soddisfano appieno i criteri diagnostici del PEL. Dati<br />

117


prelim<strong>in</strong>ari <strong>in</strong>dicano che il trattamento di topi SCID <strong>in</strong>oculati con cellule PEL con un<br />

vettore lentivirale che esprime l'IFN-alfa mur<strong>in</strong>o prolunga <strong>in</strong> maniera significativa la<br />

sopravvivenza degli animali rispetto ai controlli, ed è associato ad una sostanziale<br />

riduzione del<strong>lo</strong> sviluppo di ascite. Peraltro, l'IFN-alfa mur<strong>in</strong>o non esercita alcun effetto<br />

anti-proliferativo e pro-apoptotico direttamente sulle cellule PEL. Nel complesso questi<br />

dati <strong>in</strong>dicano che tale citoch<strong>in</strong>a è <strong>in</strong> grado di esercitare una consistente attività ant<strong>in</strong>eoplastica<br />

<strong>in</strong> vivo agendo sui tessuti circostanti, sottol<strong>in</strong>eando il ruo<strong>lo</strong> cruciale<br />

giocato dal microambiente tumorale nella patogenesi del PEL.<br />

Abbiamo <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>iziato la caratterizzazione di una serie di versamenti HHV-8 + che si<br />

sviluppano nelle cavità sierose ma che non soddisfano i criteri di diagnosi del PEL. Tali<br />

versamenti sono polic<strong>lo</strong>nali, e risultano costituiti da una percentuale variabile di<br />

cellule atipiche l<strong>in</strong>fo/monocitarie HHV-8-<strong>in</strong>fettate <strong>in</strong> un background di tipo<br />

<strong>in</strong>fiammatorio. Questa nuova entità non-l<strong>in</strong>fomatosa è stata denom<strong>in</strong>ata pseudo-PEL,<br />

<strong>in</strong> quanto condivide con il PEL non so<strong>lo</strong> l'<strong>in</strong>fezione da HHV-8, ma anche l'andamento<br />

aggressivo e la crescita <strong>in</strong> fase liquida. L'ulteriore analisi di tali versamenti permetterà<br />

di chiarire se essi rappresentano forme "precoci" nel processo di l<strong>in</strong>fomagenesi <strong>in</strong>dotto<br />

da HHV-8, o disord<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>foproliferativi dist<strong>in</strong>ti dal PEL.<br />

8 - STUDIO DELLA LINFOMAGENESI EBV-ASSOCIATA NEGLI INDIVIDUI<br />

IMMUNOCOMPROMESSI<br />

Responsabile: De Rossi Anita<br />

Parole chiave EBV, l<strong>in</strong>fomi, virus, immunosoppressione, patogenesi<br />

La comparsa dei l<strong>in</strong>fomi EBV-associati è una delle maggiori complicazioni nei soggetti<br />

immunodepressi per trattamento farmaco<strong>lo</strong>gico post-trapianto o per <strong>in</strong>fezione da HIV.<br />

La genesi di questi tumori è multifasica e, anche se non completamente chiarita,<br />

l'espansione di cellule <strong>in</strong>fettate da EBV costituisce una tappa <strong>in</strong>iziale nel processo di<br />

l<strong>in</strong>fomagenesi. Oltre alla compromessa risposta immunitaria EBV-specifica, altri<br />

fattori concorrono all'espansione delle cellule EBV-positive. Gli studi effettuati <strong>in</strong> una<br />

coorte di soggetti con <strong>in</strong>fezione da HIV hanno dimostrato che pazienti con risposta<br />

dissociata alla terapia (aumento di CD4, ma persistenti livelli di HIV) vi è anche un<br />

significativo aumento di EBV. Inoltre, alcuni dati suggeriscono che prote<strong>in</strong>e di HIV<br />

rilasciate dalle cellule <strong>in</strong>fettate (quali la prote<strong>in</strong>a Tat), possano concorrere alla<br />

patogenesi dei l<strong>in</strong>fomi. In studi recenti abbiamo trasdotto il gene Tat mediante vettore<br />

lentivirale tat nei l<strong>in</strong>fociti B EBV+ (LCL) e abbiamo dimostrato che l'espressione<br />

ectopica di Tat previene l'arresto del cic<strong>lo</strong> cellulare <strong>in</strong>dotto da deprivazione di siero.<br />

Alla luce di queste acquisizioni, il programma si propone di :<br />

1) Studiare d<strong>in</strong>amica e profi<strong>lo</strong> molecolare di EBV e l'eventuale comparsa di l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong><br />

soggetti con <strong>in</strong>fezione da HIV. Questo studio è la cont<strong>in</strong>uazione naturale di studi già <strong>in</strong><br />

corso su ampie casistiche di pazienti e sarà effettuato <strong>in</strong> collaborazione con il<br />

Dipartimento di Pediatria (Università di Padova) e la Divisione di Malattie Infettive<br />

(Azienda Ospedaliera di Padova)<br />

2) Def<strong>in</strong>ire i meccanismi co<strong>in</strong>volti nella crescita siero-<strong>in</strong>dipendente delle cellule LCL<br />

Tat+. A tale scopo, cellule Tat+ e la <strong>lo</strong>ro controparte trasdotta con vettore lentivirale<br />

privo di tat saranno studiate per il profi<strong>lo</strong> di espressione genica utilizzando la<br />

piattaforma Affimetrix. L'analisi dei geni selettivamente upregolati o downregolati nelle<br />

cellule Tat+ permetterà di disegnare i successivi esperimenti atti a def<strong>in</strong>ire i pathways<br />

cellulari attivati da Tat.<br />

3) Def<strong>in</strong>ire se Tat esogena o altri fattori prodotti da cellule <strong>in</strong>fettate da HIV siano <strong>in</strong><br />

grado di modificare il comportamento bio<strong>lo</strong>gico delle cellule B. A tale scopo, cellule B<br />

saranno esposte a Tat esogena e/ o cocoltivate <strong>in</strong> sistemi " transwell" con l<strong>in</strong>fociti T<br />

HIV-<strong>in</strong>fetti. Le cellule esposte e non esposte saranno trattate con stimoli apoptotici e<br />

antiproliferativi.<br />

9 - LINFOMAGENESI DA EBV: INTERAZIONI TRA PROTEINE VIRALI E TELOMERASI<br />

Responsabile: De Rossi Anita<br />

Parole chiave: te<strong>lo</strong>merasi, EBV, l<strong>in</strong>fomi, virus, patogenesi<br />

118


Il virus di Epste<strong>in</strong> Barr è un herpesvirus umano che ha una attivita' trasformante <strong>in</strong><br />

vitro ed è associato a numerose pato<strong>lo</strong>gie neoplastiche <strong>in</strong> vivo. L'<strong>in</strong>fezione da EBV<br />

trasforma i l<strong>in</strong>fociti B <strong>in</strong> cellule l<strong>in</strong>foblastoidi attivamente proliferanti (LCL) che<br />

possono orig<strong>in</strong>are l<strong>in</strong>ee cellulari immortalizzate; questa capacità trasformante è<br />

centrale nella genesi delle malattie l<strong>in</strong>foproliferative e dei l<strong>in</strong>fomi EBV-associati che<br />

<strong>in</strong>sorgono <strong>in</strong> un contesto di immunodepressione. Ana<strong>lo</strong>gamente alla maggior parte dei<br />

tumori, le neoplasie EBV-associate mantengono la capacità di proliferare<br />

<strong>in</strong>def<strong>in</strong>itamente attraverso l'attivazione impropria di hTERT (human te<strong>lo</strong>merase<br />

reverse transcriptase), la componente catalitica del complesso della te<strong>lo</strong>merasi. Benché<br />

l'attivazione della te<strong>lo</strong>merasi sia un requisito essenziale nel processo oncogenetico, i<br />

meccanismi responsabili della sua attivazione <strong>in</strong> corso di l<strong>in</strong>fomagenesi EBV-<strong>in</strong>dotta<br />

sono ancora da chiarire. Dati emergenti <strong>in</strong>dicano che hTERT, <strong>in</strong>dipendentemente dalla<br />

sua capacità di allungare il te<strong>lo</strong>mero, si comporta come un "growth-promot<strong>in</strong>g factor" e<br />

conferisce resistenza a stimoli apoptotici di varia natura. Se l'espressione di hTERT<br />

<strong>in</strong>fluenzi la proliferazione e la risposta cellulare ad agenti apoptotici e antiproliferativi<br />

nelle cellule B immortalizzate e neoplastiche non è noto.<br />

Il programma si propone le seguenti attività:<br />

1) Identificare i pathway cellulari e le prote<strong>in</strong>e virali co<strong>in</strong>volte nell'attivazione di hTERT<br />

durante il processo di immortalizzazione dei l<strong>in</strong>fociti B da parte dell'EBV. A questo<br />

scopo, abbiamo ottenuto, mediante <strong>in</strong>fezione di l<strong>in</strong>fociti B con il ceppo B95.8 di EBV,<br />

un pannel<strong>lo</strong> di l<strong>in</strong>ee hTERT-negative e hTERT-positive. Il profi<strong>lo</strong> di espressione genica<br />

di queste l<strong>in</strong>ee permetterà di identificare il pattern dei geni cellulari co<strong>in</strong>volti nella<br />

attivazione di hTERT. Il ruo<strong>lo</strong> delle prote<strong>in</strong>e virali nell'attivazione di hTERT, e <strong>in</strong><br />

particolare della prote<strong>in</strong>a virale LMP1, sarà studiato utilizzando sistemi cellulari B<br />

esprimenti le prote<strong>in</strong>e virali sotto promotori <strong>in</strong>ducibili.<br />

2) Valutare se l'espressione di hTERT promuove la proliferazione cellulare e conferisce<br />

un vantaggio selettivo di crescita, <strong>in</strong>dipendentemente dalla sua capacita' te<strong>lo</strong>merasica.<br />

A questo scopo sono state generate, mediante <strong>in</strong>fezione con vettore retrovirale<br />

codificante hTERT, LCL esprimenti ectopicamente hTERT, che saranno coltivate <strong>in</strong><br />

condizioni svantaggiose di bassa densità e deprivazione di siero. Il trattamento con<br />

<strong>in</strong>ibitori specifici (ribozima e siRNA) contro la componente RNA (hTR) del complesso<br />

della te<strong>lo</strong>merasi, permetterà di discrim<strong>in</strong>are se la capacita' "growth-promot<strong>in</strong>g" di<br />

hTERT sia disgiunta dalla sua attività te<strong>lo</strong>merasica.<br />

3) Studiare come l'espressione di prote<strong>in</strong>e di EBV e di hTERT <strong>in</strong>fluenzi la risposta<br />

cellulare a stimoli anti-proliferativi e apoptotici. Studi prelim<strong>in</strong>ari <strong>in</strong>dicano che l'acido<br />

ret<strong>in</strong>oico <strong>in</strong>duce una down-regolazione della attivita' te<strong>lo</strong>merasica nelle LCL e che<br />

l'espressione ectopica di LMP1 <strong>in</strong> cellule EBV negative determ<strong>in</strong>a un <strong>in</strong>cremento di<br />

hTERT e la resistenza all'apoptosi. Sarà approfondito il meccanismo attraverso cui<br />

l'acido ret<strong>in</strong>oico <strong>in</strong>ibisce hTERT nelle LCL, e valutato <strong>in</strong>oltre l'effetto dell'acido ret<strong>in</strong>oico<br />

sull'espressione/attività della te<strong>lo</strong>merasi anche <strong>in</strong> un pannel<strong>lo</strong> di l<strong>in</strong>ee cellulari EBVnegative<br />

rappresentative di diversi istotipi di l<strong>in</strong>foma B. Inf<strong>in</strong>e, sarà valutata la<br />

risposta a vari agenti antiproliferativi e apoptotici di l<strong>in</strong>ee EBV-positive e della <strong>lo</strong>ro<br />

controparte esprimente ectopicamente prote<strong>in</strong>e di EBV, così come delle LCL hTERTnegative<br />

e delle LCL esprimenti costitutivamente o ectopicamente hTERT.<br />

10 - STUDIO DELLE PATOLOGIE NEOPLASTICHE E DELLE IMMUNODEFICIENZE<br />

ASSOCIATE AD INFEZIONE CON RETROVIRUS UMANI NEL BAMBINO<br />

Responsabile: De Rossi Anita<br />

Parole chiave: te<strong>lo</strong>merasi, AIDS, retrovirus, immunosopressione, patogenesi<br />

Il lavoro si <strong>in</strong>tegra <strong>in</strong> un progetto <strong>in</strong>iziato nel 1984 e diretto <strong>in</strong> particolare a studiare<br />

l'<strong>in</strong>fezione pediatrica da virus umano della immunodeficienza (HIV). Lo studio ha<br />

prodotto notevoli risultati per la comprensione della storia naturale dell'<strong>in</strong>fezione e<br />

per la comprensione dei meccanismi di immunoricostituzione <strong>in</strong> corso di terapia<br />

antiretrovirale. Il Gruppo Padovano è <strong>in</strong>serito nei gruppi Internazionali di Ricerca:<br />

European Collaborative Study (ECS) dal 1987 e Pediatric European Network for<br />

Treatment of AIDS (PENTA) dal 1991. Tutti i bamb<strong>in</strong>i arruolati nella coorte Padovana<br />

(più di 600 di cui più di 100 <strong>in</strong>fetti tuttora viventi) sono nati da madre HIV-<br />

119


sieropositiva e sono seguiti per eventuale comparsa di pato<strong>lo</strong>gie neoplastiche e studio<br />

delle stesse. La comparsa di un raro tumore alla vulva è già stato documentato <strong>in</strong> una<br />

bamb<strong>in</strong>a HIV-<strong>in</strong>fetta. L'<strong>in</strong>sieme delle banche dati della Coorte Padova, ECS e PENTA<br />

permetterà di valutare l'impatto delle terapie antiretrovirali e del<strong>lo</strong> stato di<br />

immunodepressione nei nati <strong>in</strong>fetti sulla comparsa di tumori.<br />

120


L<strong>in</strong>ea di ricerca 3<br />

Valutazione del rischio genetico<br />

E' noto che la malattia neoplastica è una situazione molto complessa sotto il profi<strong>lo</strong><br />

eziopatogenetico, che non può ovviamente presc<strong>in</strong>dere da un momento genetico; <strong>lo</strong><br />

studio delle alterazioni di specifici geni nelle neoplasie è qu<strong>in</strong>di un campo di <strong>in</strong>tensa<br />

ed avanzata ricerca nell'ambito <strong>IOV</strong>. E' noto oggi che una piccola quota di neoplasie,<br />

pari a circa il 5% del totale, si sviluppa su base eredo-familiare.<br />

La ricerca sulle neoplasie eredo-familiari si è per ora concentrata attorno a tre<br />

pr<strong>in</strong>cipali temi: le neoplasie eredo-familiari della mammella e dell'ovaio, il melanoma<br />

eredo-familiare, e il cancro del co<strong>lo</strong>n-retto familiare non poliposico. Per quanto attiene<br />

al primo tema, dopo la scoperta che mutazioni diverse a carico dei geni BRCA-1 e<br />

BRCA-2 si associano a un elevato rischio di sviluppare carc<strong>in</strong>oma mammario o<br />

ovarico, si è avviata una ricerca volta, sul piano conoscitivo, ad approfondire i<br />

meccanismi che dall'alterazione genetica portano alla perdita del prodotto genico e<br />

qu<strong>in</strong>di alle conseguenze dell'assenza delle prote<strong>in</strong>e BRCA sulla fisio<strong>lo</strong>gia cellulare; sul<br />

piano traslazionale, a def<strong>in</strong>ire la prevalenza del fenomeno nella popolazione veneta,<br />

fornendo ai nuclei familiari affetti una consulenza genetica e la conseguente<br />

caratterizzazione della mutazione. Sono state sottoposte a screen<strong>in</strong>g oltre 300 famiglie<br />

del comprensorio veneto con sospetta eredo-familiarità per carc<strong>in</strong>oma della<br />

mammella/ovaio, che soddisfano i rigidi criteri per l'<strong>in</strong>clusione del nucleo familiare<br />

nella casistica (più casi di neoplasia mammaria o ovarica <strong>in</strong> consangu<strong>in</strong>ei del<strong>lo</strong> stesso<br />

ramo parentale, spesso <strong>in</strong>sorgenti <strong>in</strong> giovane età e bilaterali o multiple); <strong>lo</strong> studio viene<br />

condotto nell'ambito di una cooperazione multicentrica con altri 8 centri italiani,<br />

all'<strong>in</strong>terno di un network europeo sull'argomento.<br />

Per quanto attiene al melanoma eredo-familiare, so<strong>lo</strong> più di recente sono stati<br />

<strong>in</strong>dividuati alcuni geni, tra cui soprattutto CDKN2a, la cui alterazione può associarsi<br />

<strong>in</strong> maniera causale al<strong>lo</strong> sviluppo di melanomi cutanei <strong>in</strong> un certo nucleo familiare. In<br />

questo settore, le ricerche <strong>in</strong>iziate prevedono l'implementazione del reclutamento di<br />

nuclei familiari con sospetta eredo-familiarità per melanoma, sulla base di una rete<br />

cooperativa estesa alla Regione del Veneto; attualmente, sono state arruolate oltre 60<br />

famiglie che rispondono alle caratteristiche di pedigree.<br />

La s<strong>in</strong>drome nota come carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>-rettale familiare non poliposico (HNPCC) si<br />

trasmette come carattere autosomico dom<strong>in</strong>ante ed è caratterizzata da alterazioni a<br />

carico di geni del riparo del DNA. La ricerca di mutazioni a carico di tali geni (che sono<br />

un numero elevato e non tutti completamente caratterizzati) è un approccio lungo e<br />

costoso, per cui si rende necessaria la ricerca di strategie alternative per <strong>lo</strong> studio di<br />

tale condizione. Presso le strutture <strong>IOV</strong> è da tempo operante un centro per la raccolta<br />

della casistica cl<strong>in</strong>ica e per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g mediante valutazione dell'<strong>in</strong>stabilità dei<br />

microsatelliti dei pazienti. Tale test si accompagna, <strong>in</strong> caso di esito positivo, ad un<br />

approfondimento dell'assetto dei geni preposti al riparo del DNA, mediante procedure<br />

di sequenziamento. La ricerca ha anche affrontato <strong>lo</strong> studio della prevalenza di<br />

alterazioni dei microsatelliti nel carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>-rettale sporadico, riscontrando<br />

<strong>in</strong>stabilità dei microsatelliti <strong>in</strong> una percentuale non <strong>in</strong>differente di casi (circa il 15%) e<br />

mutazioni a carico dei geni del riparo nel 2% circa dei casi esam<strong>in</strong>ati.<br />

Di recente si è aggregato al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> un nucleo di ricerca che si dedica al<strong>lo</strong> studio delle<br />

alterazioni genetiche <strong>in</strong> s<strong>in</strong>dromi neoplastiche di tipo neuro-endocr<strong>in</strong>o. E' <strong>in</strong>tenzione di<br />

tutti i Ricercatori che operano nel campo dell'eredo-familiarità dei tumori di convergere<br />

<strong>in</strong> un'unica Unità Operativa, condividendo così appieno facilities, piattaforme<br />

tecno<strong>lo</strong>giche e know-how.<br />

1 - IDENTIFICAZIONE DI NUOVI DETERMINANTI GENETICI NEL TUMORE MAMMARIO E/O<br />

OVARICO DI TIPO EREDITARIO<br />

Responsabile: Montagna Marco<br />

Parole chiave: tumori eredo-familiari, mammella, ovaio, mutazioni, geni<br />

121


Uno dei fattori di rischio più importanti per <strong>lo</strong> sviluppo del carc<strong>in</strong>oma della mammella<br />

è rappresentato dalla familiarità per <strong>lo</strong> stesso tipo di tumore e/o per il carc<strong>in</strong>oma<br />

dell'ovaio. L'alterazione costitutiva dei geni BRCA1 o BRCA2 è responsabile di una<br />

parte di queste neoplasie. L'identificazione degli <strong>in</strong>dividui geneticamente predisposti<br />

costituisce un obiettivo di primaria importanza per l'adozione di misure profilattiche<br />

f<strong>in</strong>alizzate alla riduzione del rischio di malattia e/o alla diagnosi precoce.<br />

Sfortunatamente, l'analisi mutazionale dei geni BRCA1 e BRCA2 risulta spesso non<br />

<strong>in</strong>formativa, limitando i benefici del test molecolare ad un ristretto numero di famiglie.<br />

Una prima l<strong>in</strong>ea di ricerca sarà dedicata a nuovi approcci molecolari <strong>in</strong> grado di<br />

evidenziare alterazioni genomiche di ampie dimensioni che sfuggono ai metodi<br />

correntemente utilizzati per l'analisi di mutazioni puntiformi. Lo studio di un ampio<br />

campione di pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma mammario e/o ovarico ereditario, reclutati<br />

da differenti Centri italiani, permetterà di stimare la prevalenza di questo tipo di<br />

alterazioni nelle famiglie italiane. La caratterizzazione molecolare dei riarrangiamenti<br />

genomici porterà <strong>in</strong>oltre all'identificazione dei meccanismi alla base di questo tipo di<br />

alterazioni, fornendo uno strumento <strong>in</strong>dispensabile per la messa a punto di nuove<br />

strategie di analisi mutazionale sempre più sensibili e complete. In collaborazione con<br />

4 centri di riferimento nazionale per <strong>lo</strong> studio dei tumori ereditari della<br />

mammella/ovaio sono stati f<strong>in</strong>ora raccolti circa 700 probandi risultati eleggibili al<strong>lo</strong><br />

studio. Dodici nuovi pazienti sono risultati portatori di ampie delezioni o duplicazioni<br />

di uno o più esoni del gene BRCA1. I riarrangiamenti, identificati tramite la metodica<br />

MLPA, sono stati caratterizzati dal punto di vista genomico, funzionale e, nel caso di<br />

alterazioni presenti <strong>in</strong> più famiglie <strong>in</strong>dipendenti, anche tramite l'analisi dell'ap<strong>lo</strong>tipo<br />

associato alla specifica mutazione. Studi di correlazione genotipo-fenotipo non hanno<br />

evidenziato caratteristiche cl<strong>in</strong>iche particolari riconducibili a questo specifico tipo di<br />

alterazioni. Ciononostante <strong>lo</strong> studio permette di stimare che delezioni e duplicazioni<br />

del gene BRCA1 <strong>in</strong>teress<strong>in</strong>o circa il 18% (95% CI: 0.12


CDKN2A e perciò predisponente al<strong>lo</strong> sviluppo del melanoma. Trasfettando una l<strong>in</strong>ea<br />

cellulare (U2-OS), priva di p16, con un plasmide esprimente la prote<strong>in</strong>a p1623Asp<br />

mutata, si è constatato che p1623Asp non è <strong>in</strong> grado di legare ed <strong>in</strong>attivare CDK4, che<br />

qu<strong>in</strong>di è <strong>in</strong> grado di iperfosforilare pRb consentendo la progressione del cic<strong>lo</strong> cellulare.<br />

Infatti, le cellule esprimenti p1623Asp non mostrano arresto della proliferazione. La<br />

mutazione è stata riscontrata anche <strong>in</strong> un membro della famiglia che non ha<br />

sviluppato il melanoma. In studi precedenti è stato dimostrato che le mutazioni hanno<br />

penetranza molto variabile <strong>in</strong> relazione alle diverse aree del pianeta e al <strong>lo</strong>ro grado di<br />

irraggiamento da UV; tuttavia è stato anche ipotizzato che ogni s<strong>in</strong>gola mutazione<br />

possa avere un suo grado di penetranza differente dalle altre. E' qu<strong>in</strong>di possibile che,<br />

nel nostro caso specifico, la mutazione p1623Asp abbia una penetranza <strong>in</strong>feriore a<br />

quella di altre mutazioni e questo giustificherebbe la presenza di un portatore non<br />

affetto da melanoma sia nella nostra famiglia che <strong>in</strong> quelle riportate <strong>in</strong> letteratura.<br />

3 - MELANOMA MALIGNO EREDO-FAMILIARE: ANALISI GENETICA DEL GENE CDKN2A E<br />

IDENTIFICAZIONE DI MODIFICATORI GENETICI DELLA PENETRANZA IN FAMIGLIE AD<br />

ALTO RISCHIO ED IN UNO STUDIO A BASE DI POPOLAZIONE.<br />

Responsabile: Men<strong>in</strong> Chiara<br />

Parole chiave: melanoma, tumori eredo-familiari, geni, mutazioni, rischio<br />

Il melanoma cutaneo maligno è una malattia multifattoriale, <strong>in</strong> cui sono co<strong>in</strong>volti<br />

fattori genetici, ambientali e comportamentali dell'ospite. Numerosi studi<br />

epidemio<strong>lo</strong>gici documentano una stretta associazione tra esposizione solare e rischio<br />

di sviluppare melanoma. Inoltre e' stato documentato che nel 10% dei casi esiste una<br />

storia familiare positiva, suggerendo l'esistenza di una predisposizione genetica a tale<br />

neoplasia. CDKN2A è il pr<strong>in</strong>cipale gene per la suscettibilità al melanoma. Diversi studi<br />

hanno valutato il rischio di sviluppare melanoma per i soggetti che portano mutazioni<br />

costitutive nel <strong>lo</strong>cus CDKN2A analizzando famiglie con più di un caso di melanoma.<br />

Uno studio condotto su 80 famiglie provenienti da Europa, Nord America ed Australia<br />

ha stimato una penetranza del 67% all'eta' di 80 anni, eccezionalmente elevata per<br />

una neoplasia che ha un rischio di circa il 2% nella popolazione generale. Uno studio<br />

più recente condotto non su famiglie con casi multipli di melanoma ma sulla<br />

popolazione generale ha <strong>in</strong>vece abbassato il rischio di melanoma per i portatori di<br />

mutazione del gene CDKN2A al 28% all'eta' di 80 anni: le differenze nella stima di<br />

rischio sono dovute ad altri importanti fattori di rischio non ancora identificati,<br />

probabilmente più prevalenti <strong>in</strong> portatori di mutazioni appartenenti a famiglie con casi<br />

multipli di melanoma. Esiste qu<strong>in</strong>di una eterogeneità di rischio per melanoma fra i<br />

portatori di mutazione di CDKN2A. Scopo di questo studio è contribuire a chiarire i<br />

fattori che possono <strong>in</strong>fluenzare questo rischio analizzando la presenza di mutazioni<br />

costitutive <strong>in</strong> pazienti con melanoma <strong>in</strong> uno studio a base di popolazione, valutando<br />

tutte le <strong>in</strong>formazioni possibili riguardo eventuali casi multipli di melanoma nella<br />

famiglia, caratteristiche cl<strong>in</strong>iche, abitud<strong>in</strong>i comportamentali e tipo<strong>lo</strong>gie di risposta<br />

all'esposizione solare.<br />

L’<strong>in</strong>dividuazione delle famiglie ad alto rischio è stata effettuata seguendo i parametri<br />

def<strong>in</strong>iti dal Melanoma Genetics Consortium ed è stato attuato all’<strong>in</strong>terno di un<br />

“Gruppo di Studio Multidiscipl<strong>in</strong>are per il Melanoma”, nel quale le diverse unità<br />

operative hanno collaborato alle varie fasi del progetto, preventivamente approvato dal<br />

comitato etico delle strutture di appartenenza. F<strong>in</strong>o ad oggi è stato raccolto un<br />

campione di sangue da 33 probandi, 10 parenti affetti da melanoma, 3 parenti affetti<br />

da un altro tipo di tumore e 2 parenti sani. L’analisi mutazionale ha rivelato la<br />

presenza di due mutazioni. Una, la Gly101Trp (G101W), è la più comune riscontrata<br />

<strong>in</strong> Italia. È stato riportato che questa mutazione mis-senso provoca un’<strong>in</strong>capacità della<br />

p16 di <strong>in</strong>ibire l’attività catalitica del complesso cicl<strong>in</strong>a D1-CDK4. L'altra è la Pro48Thr<br />

(P48T), che dim<strong>in</strong>uisce la capacità di p16 di <strong>in</strong>ibire la progressione del cic<strong>lo</strong> cellulare.<br />

Un'ulteriore variante, Gly23Asp (G23D), rara e di <strong>in</strong>certo significato patogenetico, è<br />

stata riportata so<strong>lo</strong> un paio di volte <strong>in</strong> letteratura senza valutazioni funzionali. Diversi<br />

studi hanno dimostrato che gli effetti del gene MC1R sulla penetranza di CDKN2A<br />

sono <strong>in</strong> gran parte dovuti alle varianti “capelli rossi” (RHC). Anche se la nostra<br />

123


casistica è molto ristretta e non permette valutazioni statisticamente significative, si è<br />

comunque notato che tutti e tre i pazienti con una mutazione di CDKN2A sono anche<br />

portatori di una variante RHC; il paziente portatore della mutazione G101W e affetto<br />

da melanoma multip<strong>lo</strong> è portatore della variante RHC/R151C. L’ipotesi avanzata da<br />

GenoMEL, che la co-ereditarietà di più di uno di questi polimorfismi nei geni co<strong>in</strong>volti<br />

possa risultare <strong>in</strong> una più elevata espressività e penetranza <strong>in</strong> alcune famiglie, trova<br />

conferma anche nella nostra casistica: l’80% delle famiglie con 2 o 3 varianti di MC1R<br />

mostra più di 3 casi di melanoma, oppure 2 casi di melanoma e carc<strong>in</strong>oma del<br />

pancreas e/o della mammella. Questo studio sarà esteso anche ai casi di melanoma<br />

sporadico che si presentano con caratteristiche sospette per una predisposizione<br />

genetica (giovane età di <strong>in</strong>sorgenza o associazione con altri tumori), e che sono ancora<br />

<strong>in</strong> fase di reclutamento.<br />

4 - ASSOCIAZIONE DI VARIANTI GENICHE COSTITUTIVE CON ALTERAZIONI<br />

MOLECOLARI DEL TUMORE NELLO SVILUPPO DEL CARCINOMA DEL COLON RETTO.<br />

Responsabile: Bertorelle Roberta<br />

Parole chiave: geni, co<strong>lo</strong>n-retto, tumori eredo-familiari, mutazioni<br />

Il carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n retto (CRC) è un classico esempio di carc<strong>in</strong>ogenesi multifasica,<br />

multifattoriale e multigenica <strong>in</strong> cui alterazioni a carico di oncogeni e geni<br />

oncosoppressori sono i maggiori responsabili dell'<strong>in</strong>iziazione e della progressione della<br />

neoplasia. Recenti studi dimostrano tuttavia che accanto a queste alterazioni<br />

molecolari esistono varianti geniche (polimorfismi) <strong>in</strong> grado di modificare il rischio e/o<br />

il fenotipo tumorale. I polimorfismi maggiormente implicati nella suscettibilità al CRC<br />

co<strong>in</strong>volgono geni che, da un punto di vista bio<strong>lo</strong>gico-funzionale, risultano i più<br />

plausibili. Circa il 50% dei tumori co<strong>lo</strong>-rettali presentano <strong>in</strong>fatti alterazioni a carico del<br />

gene oncosoppressore TP53. Varianti genetiche che <strong>in</strong>terferiscano con il pathway<br />

mediato da p53 possono essere responsabili della variabilità <strong>in</strong>dividuale della<br />

manifestazione neoplastica <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di rischio, di <strong>in</strong>sorgenza precoce o di aggressività<br />

della malattia. Obiettivo di questo studio è valutare l'<strong>in</strong>terazione di varianti geniche<br />

<strong>in</strong>dividuali con alterazioni molecolari del tumore e stabilirne il ruo<strong>lo</strong> relativo nel<strong>lo</strong><br />

sviluppo del CRC. In particolare, sarà studiato MDM2-SNP309 e TP53-codon72 <strong>in</strong><br />

associazione alla presenza di mutazioni e perdita allelica <strong>in</strong> TP53, K-ras ed <strong>in</strong>stabilità<br />

dei microsatelliti. Le analisi f<strong>in</strong>ora condotte dimostrano che il polimorfismo sul<br />

promotore del gene MDM2 (SNP309) si associa con un'<strong>in</strong>sorgenza precoce del CRC (10<br />

anni prima) nei pazienti senza alterazioni di TP53 nel tumore. Ampliando la casistica<br />

ed analizzando 330 pazienti consecutivi affetti da carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>rettale, è stato<br />

possibile verificare che l'effetto di SNP309 di MDM2 sull'età di <strong>in</strong>sorgenza del tumore<br />

p53 wild-type era legato al sesso dei pazienti: so<strong>lo</strong> nel gruppo delle donne portatrici<br />

dell’allele G <strong>in</strong> SNP309 si osservava <strong>in</strong>fatti un'<strong>in</strong>sorgenza anticipata del tumore.<br />

Queste osservazioni supportano l’ipotesi che gli ormoni femm<strong>in</strong>ili possano giocare un<br />

ruo<strong>lo</strong> <strong>in</strong>sieme a fattori genetici nel<strong>lo</strong> sviluppo precoce del CRC nelle donne.<br />

5 - IDENTIFICAZIONE DELLE FAMIGLIE AD ALTO RISCHIO DI CANCRO DELLA<br />

MAMMELLA/OVAIO E DI MELANOMA MALIGNO<br />

Responsabile: D'Andrea Emma<br />

Parole chiave: tumori eredo-familiari, mammella, ovaio, melanoma, geni, prevenzione<br />

Si ritiene che il 5-10% dei tumori <strong>in</strong> genere <strong>in</strong>sorgano <strong>in</strong> soggetti predisposti,<br />

contraddist<strong>in</strong>ti cioè da un'alterazione genica costitutiva perché ereditata da uno dei<br />

due genitori. Scopo di questo progetto è <strong>in</strong>dividuare le famiglie ad alto rischio di<br />

neoplasia specifica (mammella/ovaio e melanoma maligno) perché presentano più casi<br />

<strong>in</strong> consangu<strong>in</strong>ei del<strong>lo</strong> stesso ramo parentale, spesso <strong>in</strong>sorti <strong>in</strong> giovane età, e a volte<br />

bilaterali o multipli. La consulenza genetica consente qu<strong>in</strong>di di enucleare un gruppo di<br />

soggetti sani a rischio da avviare a protocolli di fol<strong>lo</strong>w-up <strong>in</strong>tensivo per una eventuale<br />

diagnosi quanto più precoce possibile. Qua<strong>lo</strong>ra sia nota l'alterazione predisponente<br />

specifica per ciascuna famiglia, è possibile enucleare, a richiesta degli <strong>in</strong>teressati, un<br />

ulteriore sottogruppo di soggetti sani geneticamente predisposti al<strong>lo</strong> sviluppo della<br />

124


neoplasia, pur perdurando molti dubbi sui protocolli di fol<strong>lo</strong>w-up piu' adatti, cioè più o<br />

meno aggressivi, per la sorveglianza di questi ultimi <strong>in</strong>dividui.<br />

6 - TUMORI GASTROINTESTINALI EREDO-FAMILIARI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO<br />

INDIVIDUALE PER I TUMORI SPORADICI<br />

Responsabile: Nitti Donato<br />

Parole chiave: tumori eredo-familiari, co<strong>lo</strong>n-retto, rischio, epidemio<strong>lo</strong>gia<br />

In questo studio viene studiata l'epidemio<strong>lo</strong>gia dei tumori ereditari del co<strong>lo</strong>n-retto nella<br />

Regione del Veneto, con particolare riguardo alla standardizzazione della diagnostica<br />

molecolare, del trattamento e del fol<strong>lo</strong>w-up dei probandi e dei parenti dei probandi. Lo<br />

studio porterà ad un aumento della qualità dell'assistenza sanitaria fornita alle<br />

famiglie colpite da questa pato<strong>lo</strong>gia. Inoltre, il confronto del profi<strong>lo</strong> genico di queste<br />

neoplasie con quel<strong>lo</strong> dei carc<strong>in</strong>omi co<strong>lo</strong>-rettali sporadici consentirà di formulare nuove<br />

ipotesi patogenetiche su questa entità noso<strong>lo</strong>gica, aprendo la strada a nuovi approcci<br />

diagnostici e terapeutici.<br />

9 - NEOPLASIE FAMILIARI ENDOCRINE: DAI MECCANISMI FISIOPATOLOGICI, ALLA<br />

DIAGNOSI MOLECOLARE FINO PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE<br />

Responsabile: Opocher Giuseppe<br />

Parole chiave: tumori eredo-familiari, tumori endocr<strong>in</strong>i, mutazioni, geni<br />

L'Unità Operativa di Endocr<strong>in</strong>o<strong>lo</strong>gia è un centro di attrazione nazionale per la diagnosi<br />

ed il trattamento delle neoplasie endocr<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> particolar modo quelle a partenza dal<br />

surrene, dalla tiroide, dall'ipofisi e per quelle ereditarie. Competenze particolari nel<br />

campo della medic<strong>in</strong>a traslazionale hanno permesso di sviluppare, con la <strong>lo</strong>gica<br />

dell'approccio <strong>in</strong>tegrato (endocr<strong>in</strong>o<strong>lo</strong>go, bio<strong>lo</strong>go molecolare, chirurgo, radio<strong>lo</strong>go ecc.) un<br />

percorso cl<strong>in</strong>ico-diagnostico dedicato alle neoplasie familiari. Il paziente con neoplasia<br />

endocr<strong>in</strong>a familiare è seguito passo a passo, dal sospetto cl<strong>in</strong>ico alla diagnosi<br />

molecolare, dal<strong>lo</strong> studio della famiglia f<strong>in</strong>o all'organizzazione degli esami di fol<strong>lo</strong>w-up e<br />

alle <strong>in</strong>dicazioni al trattamento chirurgico. Con questo approccio sono attualmente<br />

seguiti 15 pazienti con neoplasia endocr<strong>in</strong>a di tipo 1 (MEN 1), 17 pazienti con<br />

neoplasia endocr<strong>in</strong>a di tipo 2 (MEN 2), 110 pazienti con malattia di von Hippel L<strong>in</strong>dau<br />

(VHL) e 150 pazienti con feocromocitoma o s<strong>in</strong>drome feocromocitoma/paraganglioma.<br />

Nel corso del <strong>2005</strong> abbiamo analizzato 85 soggetti per mutazioni del gene RET, 28 per<br />

il gene MEN 1, 66 per il gene SDHD, 45 per il gene SDHB, 19 per il gene SDHC.<br />

Coerentemente con questa organizzazione sono state portate avanti alcune l<strong>in</strong>ee di<br />

ricerca che si possono così riassumere:<br />

MEN 1. Correlazione genotipo-fenotipo nei pazienti con mutazione del gene MEN-1,<br />

identificazione dei carriers as<strong>in</strong>tomatici, prevenzione delle complicanze.<br />

MEN 2. Analisi di penetranza ed espressività cl<strong>in</strong>ica delle mutazioni del gene RET<br />

def<strong>in</strong>ibili come a rischio medio <strong>in</strong> alcune famiglie di grandi dimensioni; penetranza ed<br />

espressività cl<strong>in</strong>ica della mutazione RET V804M; ruo<strong>lo</strong> dei polimorfismi del gene RET<br />

nel carc<strong>in</strong>oma midollare della tiroide apparentemente sporadico.<br />

Malattia di von Hippel-L<strong>in</strong>dau: studio prospettico <strong>in</strong> un popolazione di grandi<br />

dimensioni.<br />

S<strong>in</strong>drome paraganglioma: prevalenza di mutazioni germ<strong>in</strong>ali dei geni SDHB, SDHC,<br />

SDHD nei pazienti con paraganglioma apparentemente sporadico; identificazione e<br />

caratterizzazione di un effetto fondatore della mutazione SDHD p.Y114C, responsabile<br />

della s<strong>in</strong>drome paraganglioma di tipo 1 (PGL-1) <strong>in</strong> alcune valli contigue del Trent<strong>in</strong>o;<br />

predisposizione di uno studio prospettico sulla s<strong>in</strong>drome PGL-1; analisi del<br />

silenziamento genico allele-specifico del gene SDHD sul pathway dell'angiogenesi, HIF<br />

1 alfa, VEGF, prolilidrossilasi III.<br />

E' <strong>in</strong> corso la sistematizzazione della casistica, che prevede una serie di tappe<br />

consequenziali: Visita multidiscipl<strong>in</strong>are al paziente con sospetta neoplasia endocr<strong>in</strong>a<br />

familiare con medico esperto del settore, genetista, psico<strong>lo</strong>go. Analisi molecolare per la<br />

ricerca di mutazioni di piccole o grandi dimensioni a carico dei geni responsabili: RET,<br />

MEN-1, VHL, SDHB, SDHD, SDHC. Visita di fol<strong>lo</strong>w-up da parte di medico esperto del<br />

125


settore. Board review dei casi cl<strong>in</strong>ici con <strong>in</strong>dicazioni alla prevenzione delle<br />

complicanze. Allestimento di una banca dati e banca di DNA germ<strong>in</strong>ale e tumorale.<br />

126


L<strong>in</strong>ea di ricerca 4<br />

Ricerca di nuovi marcatori molecolari a scopo<br />

diagnostico, prognostico e predittivo della<br />

risposta<br />

Da alcuni anni l'onco<strong>lo</strong>gia si sta orientando verso approcci più g<strong>lo</strong>bali all'analisi<br />

molecolare delle neoplasie, e gli approcci cosidetti "riduzionisti" (dove un s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> o<br />

pochi geni o fattori selezionati vengono studiati <strong>in</strong> condizioni sperimentali controllate)<br />

stanno progressivamente cedendo il passo ad approcci "non riduzionisti", <strong>in</strong> cui<br />

l'espressione del genoma o delle prote<strong>in</strong>e delle cellule neoplastiche viene considerata<br />

nel suo <strong>in</strong>sieme, e paragonata a quella di cellule normali appartenenti al<strong>lo</strong> stesso<br />

istotipo. Tale fi<strong>lo</strong>sofia si è gradualmente affermata grazie alla recente <strong>in</strong>troduzione di<br />

nuove tecno<strong>lo</strong>gie, quali i microarray a DNA, che permette l'analisi controllata e<br />

simultanea di un numero di geni impensabile rispetto a quel<strong>lo</strong> che le tecno<strong>lo</strong>gie usuali<br />

hanno f<strong>in</strong>ora permesso di analizzare.<br />

A) Piattaforme di genomica funzionale<br />

Sono già <strong>in</strong> funzione piattaforme di genomica funzionale dest<strong>in</strong>ate a rappresentare poli<br />

di aggregazione scientifica e culturale per le strutture facenti parte della rete<br />

onco<strong>lo</strong>gica veneta. Le esperienze condotte negli ultimi anni a livel<strong>lo</strong> <strong>in</strong>ternazionale<br />

hanno dimostrato la necessità che tecno<strong>lo</strong>gie e strumentazioni così raff<strong>in</strong>ate vengano<br />

gestite con grande attenzione: l'esperienza fallimentare di numerosi studi condotti <strong>in</strong><br />

condizioni non strettamente controllate e su casistiche improvvisate hanno<br />

chiaramente <strong>in</strong>segnato che gli approcci di genomica funzionale e proteomica non<br />

consentono scorciatoie. Le strutture operanti nel<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> si sono pertanto da tempo<br />

attrezzate a predisporre piattaforme di analisi che presuppongono: 1) la stesura di<br />

protocolli rigidamente standardizzati per il prelievo, la manipolazione, la gestione e la<br />

conservazione dei campioni; 2) la coniugazione alla tecnica dei microchip di metodiche<br />

complementari per la preparazione del campione (quali la microdissezione guidata da<br />

laser), <strong>in</strong> maniera da garantire la massima omogeneità possibile del campione <strong>in</strong><br />

esame. Molti di questi obbiettivi sono stati raggiunti o sono <strong>in</strong> via di avanzata<br />

def<strong>in</strong>izione; ad esse deve affiancarsi una sempre maggiore sensibilità, che prevede: a) il<br />

tra<strong>in</strong><strong>in</strong>g specifico di personale <strong>in</strong>fermieristico e tecnico dedicato al supporto e alla<br />

gestione della piattaforma; b) la gestione rigorosa di banche tissutali centralizzate,<br />

aderenti ai criteri di standardizzazione della manipolazione dei campioni a cui<br />

accennavamo; c) l'aggiornamento cont<strong>in</strong>uo del personale bio-<strong>in</strong>formatico dedicato<br />

all'analisi dei risultati; d) la cooperazione stretta tra chirurghi, anatomo-pato<strong>lo</strong>gi,<br />

onco<strong>lo</strong>gi medici ed onco<strong>lo</strong>gi molecolari.<br />

B) Neoplasie gastro<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ali<br />

L'impiego di tecniche <strong>in</strong>novative nell'analisi molecolare e nella diagnostica delle<br />

neoplasie si è rivelata particolarmente fruttuosa nell'ambito dei tumori del tratto<br />

gastro-<strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale, alla ricerca di profili di espressione genica che consentano la<br />

categorizzazione dei pazienti <strong>in</strong> sottogruppi prognostici dist<strong>in</strong>ti. Gli studi hanno<br />

utilizzato tecno<strong>lo</strong>gie "high-troughput" quali i microarray tissutali per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g ad<br />

alta efficienza di biopsie mediante tecniche di immunoistochimica, e <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di<br />

genomica funzionale mediante microchip a DNA. Questi ultimi studi si sono <strong>in</strong>dirizzati<br />

sia all'analisi del profi<strong>lo</strong> di espressione genica che all'<strong>in</strong>dividuazione di particolari<br />

polimorfismi, con particolare attenzione a discrim<strong>in</strong>are alterazioni propriamente<br />

genetiche da eventi epigenetici quali la metilazione (e qu<strong>in</strong>di il silenziamento) di<br />

particolari geni.<br />

C) Neoplasie dei tessuti molli<br />

127


Grazie alle competenze anatomo-pato<strong>lo</strong>giche maturate <strong>in</strong> tema di neoplasie dei tessuti<br />

molli (<strong>in</strong> particolare sarcomi e rabdomiosarcomi dell'età pediatrica), che ha<br />

naturalmente identificato come centro di riferimento alcune strutture afferenti al<strong>lo</strong><br />

<strong>IOV</strong>, è possibile disporre di un'ampia collezione di materiale bioptico ed operatorio su<br />

cui approfondire sia gli aspetti citogenetici e molecolari correlati alla trasformazione<br />

neoplastica (quali le tras<strong>lo</strong>cazioni cromosomiche ed i relativi prodotti di fusione), sia le<br />

caratteristiche fenotipiche e genotipiche <strong>in</strong> grado di correlare con sottogruppi<br />

diagnostici def<strong>in</strong>iti.<br />

1 - IDENTIFICAZIONE DI LESIONI GENETICHE CON SIGNIFICATO PROGNOSTICO NELLE<br />

SINDROMI MIELODISPLASTICHE<br />

Responsabile: Montagna Marco<br />

Parole chiave mie<strong>lo</strong>displasia, mutazioni, geni, prognosi<br />

Fra le pato<strong>lo</strong>gie pre-neoplastiche, le mie<strong>lo</strong>displasie rappresentano un model<strong>lo</strong> di studio<br />

particolarmente attraente. La frequenza delle alterazioni geniche, riscontrate <strong>in</strong> più del<br />

50% dei pazienti, è <strong>in</strong> apparente contrasto con l'eterogeneità che le caratterizza dal<br />

punto di vista cl<strong>in</strong>ico, <strong>in</strong>cludendo forme a decorso lento ed as<strong>in</strong>tomatico ed altre che<br />

evolvono rapidamente <strong>in</strong> leucemia. L'obiettivo che questo studio si prefigge è quel<strong>lo</strong> di<br />

identificare lesioni genetiche precoci <strong>in</strong> grado di predire il decorso cl<strong>in</strong>ico della<br />

malattia. Pazienti non <strong>in</strong>formativi all'analisi citogenetica classica verranno analizzati<br />

tramite la metodica Multiplex Ligation-dependent Probe Amplification (MLPA).<br />

L'identificazione di regioni m<strong>in</strong>ime di delezione o duplicazione verrà confermata<br />

tramite metodiche alternative (e.g. FISH e PCR quantitativa). Inf<strong>in</strong>e, si cercherà di<br />

correlare le alterazioni geniche identificate con caratteristiche citomorfo<strong>lo</strong>giche, quadro<br />

emato<strong>lo</strong>gico generale e comportamento cl<strong>in</strong>ico.<br />

Prelievi di sangue midollare di pazienti con forme mie<strong>lo</strong>displastiche di differente grado<br />

sono stati utilizzati per <strong>lo</strong> studio del profi<strong>lo</strong> genomico tramite la metodica MLPA. A tal<br />

scopo sono state utilizzate circa 200 sonde <strong>in</strong>dipendenti <strong>in</strong> grado di identificare geni<br />

<strong>lo</strong>calizzati <strong>in</strong> regioni diverse dei 23 cromosomi. In accordo con i dati presenti <strong>in</strong><br />

letteratura, l'analisi ha <strong>in</strong>dicato la quasi totale assenza di aberrazioni cromosomiche<br />

tranne poche eccezioni. In un paziente è stata evidenziata una delezione <strong>in</strong>terstiziale di<br />

parte del braccio corto del cromosoma 5 (5q14.3-3.2) <strong>in</strong> accordo con quanto risultato<br />

dall'analisi citogenetica. Dati prelim<strong>in</strong>ari sembrerebbero <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>dicare una regione<br />

m<strong>in</strong>ima comunemente deleta anche <strong>in</strong> pazienti citogeneticamente normali.<br />

Parallelamente, è stato condotto anche <strong>lo</strong> studio dei pattern di metilazione nelle<br />

regioni promotrici di una vent<strong>in</strong>a di geni oncosoppressori, che ha evidenziato una<br />

specifica alterazione epigenetica <strong>in</strong> un paziente con una forma mie<strong>lo</strong>displastica evoluta<br />

<strong>in</strong> leucemia. Entrambi i risultati sono <strong>in</strong> corso di verifica ed approfondimento, prima di<br />

essere valutati quali marcatori molecolari con possibile significato diagnostico e/o<br />

predittivo di malattia.<br />

2 - DERIVAZIONE DI LINEE CELLULARI DA CARCINOMI OVARICI DI TIPO EREDITARIO<br />

PER STUDI DI CARATTERIZZAZIONE GENOTIPICA E FUNZIONALE DEL GENE BRCA1<br />

Responsabile: Montagna Marco<br />

Parole chiave ovaio, tumori eredo-familiari, geni, mutazioni, apoptosi, modelli animali<br />

Le cellule neoplastiche presenti nel liquido ascitico di pazienti affette da forme<br />

ereditarie di carc<strong>in</strong>oma ovarico e portatrici di alterazioni costitutive del gene BRCA1<br />

verranno <strong>in</strong>oculate <strong>in</strong> topi SCID. I tumori generati negli animali e le l<strong>in</strong>ee cellulari da<br />

essi derivate e stabilizzate <strong>in</strong> vitro verranno caratterizzati mettendo <strong>in</strong> evidenza le<br />

alterazioni somatiche e costitutive a carico del gene BRCA1 nonché l'espressione delle<br />

rispettive prote<strong>in</strong>e. Il profi<strong>lo</strong> genomico di aberrazioni cromosomiche a carico di<br />

oncogeni ed oncosoppressori verrà ottenuto tramite approcci di genetica molecolare.<br />

Successivamente, tali l<strong>in</strong>ee cellulari saranno utilizzate <strong>in</strong> esperimenti di<br />

chemiosensibilità a farmaci <strong>in</strong>ibitori della poli (ADP-riboso) polimerasi (PARP), per i<br />

quali è stata recentemente suggerita una elevata efficacia nei confronti di tumori con<br />

<strong>in</strong>attivazione dei geni BRCA1 o BRCA2. Tale approccio consentirà qu<strong>in</strong>di di validare<br />

128


alterazioni del gene BRCA1 quali potenziali biomarcatori predittivi della risposta alla<br />

chemioterapia del tumore ovarico di tipo ereditario.<br />

Le cellule derivate dai carc<strong>in</strong>omi ovarici di due pazienti portatrici delle mutazioni del<br />

gene BRCA1 5083del19 e delezione dell'esone 17 sono state <strong>in</strong>oculate <strong>in</strong> topi SCID. La<br />

caratterizzazione dei tumori e delle relative l<strong>in</strong>ee cellulari ha evidenziato caratteristiche<br />

tipiche dei tumori BRCA1 -/-. Entrambe le l<strong>in</strong>ee perdono l'allele BRCA1 wild-type e<br />

mantengono quel<strong>lo</strong> mutato <strong>in</strong> un numero di copie superiore all'atteso suggerendo un<br />

possibile ruo<strong>lo</strong> nel processo eziopatogenetico. L'analisi tramite immunofluorescenza ed<br />

immunoistochimica ha dimostrato l'assenza delle prote<strong>in</strong>e BRCA1 mutate nelle l<strong>in</strong>ee<br />

cellulari e nei tumori. Inf<strong>in</strong>e, <strong>lo</strong> studio delle aberrazioni cromosomiche è stato condotto<br />

mediante MLPA per 118 regioni genomiche corrispondenti a 108 geni <strong>in</strong>dipendenti. I<br />

dati ottenuti suggeriscono la presenza di un profi<strong>lo</strong> genomico estremamente complesso<br />

con regioni multiple di delezione ed amplificazione. A causa delle <strong>lo</strong>ro caratteristiche<br />

bio-molecolari, entrambe le l<strong>in</strong>ee rappresentano modelli di studio particolarmente<br />

attraenti per la ricerca di approcci terapeutici mirati <strong>in</strong> pazienti con mutazioni<br />

costitutive del gene BRCA1.<br />

3 - IL DANNO GENOTOSSICO NELLE LESIONI PRENEOPLASTICHE E NEOPLASTICHE<br />

DEL FEGATO<br />

Responsabili Rugge Massimo<br />

Parole chiave: epatocarc<strong>in</strong>oma, marcatori<br />

Il presente programma si prone di valutare il danno genotossico, valutato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />

presenza di micronuclei, come marcatore di lesioni preneoplastiche e neoplastiche<br />

epatiche.<br />

Le seguenti azioni sono state condotte a term<strong>in</strong>e: a) Identificazione del model<strong>lo</strong> di<br />

studio. Sono stati selezionati 60 fegati provenienti da trapianto ed affetti da cirrosi ad<br />

etio<strong>lo</strong>gia virale. In tutti i casi considerati, l'esame macroscopico ed isto<strong>lo</strong>gico ha<br />

<strong>in</strong>dividuato lesioni morfo<strong>lo</strong>giche iscrivibili nel processo di cancerogenesi epatica a stadi<br />

multipli (1. nodu<strong>lo</strong> rigenerativo; 2. nodu<strong>lo</strong> displastico, 3. epatocarc<strong>in</strong>oma). Tali lesioni<br />

hanno costituito il materiale bio<strong>lo</strong>gico oggetto di studio. b) Ottimizzazione dei metodi di<br />

ricerca. In accordo con la letteratura corrente, la presenza di micronuclei è stata<br />

considerata <strong>in</strong>dicatore attendibile di danno genotossico. E' stata ottimizzata una<br />

tecnica istochimica per la identificazione dei micronuclei. La valutazione quantitativa<br />

dei micronuclei <strong>in</strong> epatociti è stata operata con tecnica morfometrica su piattaforma<br />

CIRES Zeiss.<br />

4 - AMPLIFICAZIONE DI EGFR, PERDITA ALLELICA IN 10Q E METILAZIONE DEL<br />

PROMOTORE DEL GENE MGMT PER LA CARATTERIZZAZIONE MOLECOLARE DEL<br />

GLIOBLASTOMA MULTIFORME<br />

Responsabile: Bertorelle Roberta<br />

Parole chiave: glioblastoma, geni, EGFR, marcatori, prognosi<br />

Il glioblastoma multiforme (GBM) rappresenta la forma più frequente e più aggressiva<br />

tra i gliomi maligni. La caratterizzazione molecolare di queste neoplasie ha evidenziato<br />

l'alterazione di geni co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> pathway di trasduzione del segnale e di regolazione del<br />

cic<strong>lo</strong> cellulare. Tra questi l'amplificazione del gene EGFR (epidermal growth factor<br />

receptor) risulta presente <strong>in</strong> circa il 50% dei GBM, mentre la perdita di eterozigosi<br />

(LOH) <strong>in</strong> 10q, presente <strong>in</strong> circa 80-90% dei casi, co<strong>in</strong>volge almeno 3 regioni nelle quali<br />

si <strong>lo</strong>calizzano i geni PTEN, MX1 e DMBT1. Spesso una LOH <strong>in</strong> 10q si accompagna<br />

all'amplificazione di EGFR, suggerendo che i due meccanismi possano <strong>in</strong>teragire<br />

determ<strong>in</strong>ando il fenotipo aggressivo di questi tumori. Lo studio di questi marcatori<br />

potrebbe qu<strong>in</strong>di fornire <strong>in</strong>formazioni di tipo prognostico, ma anche costituire il<br />

razionale per il trattamento con nuovi farmaci target. Inoltre, il 40% circa dei GBM<br />

presenta la forma metilata (e qu<strong>in</strong>di non funzionante) del gene MGMT, co<strong>in</strong>volto nel<br />

riparo del DNA da agenti alchilanti. La valutazione del<strong>lo</strong> stato del gene MGMT può<br />

qu<strong>in</strong>di essere utilizzato per identificare i pazienti che rispondono <strong>in</strong> maniera più<br />

efficace agli alchilanti. L'identificazione di specifiche caratteristiche del tumore può<br />

rendere possibile l'adozione di trattamenti mirati e personalizzati. La metilazione del<br />

129


promotore del gene MGMT è stata valutata <strong>in</strong> 130 pazienti con glioblastoma<br />

multiforme e 50 di questi (38,5%) sono risultati metilati. Studi di fol<strong>lo</strong>w-up sono <strong>in</strong><br />

corso per la valutazione del significato prognostico di questo marcatore, sia per il suo<br />

utilizzo quale parametro predittivo di risposta alla terapia nella nostra casistica.<br />

5 - ANALISI DI PROFILI DI ESPRESSIONE GENICA PER INDIVIDUARE GENI COINVOLTI<br />

NELLA SOPRAVVIVENZA IN PAZIENTI CON MELANOMA METASTATICO<br />

Responsabile: Mandruzzato Susanna<br />

Parole chiave melanoma, marcatori, prognosi, microarray<br />

La ricerca è condotta su tessuto tumorale ottenuto da biopsie di pazienti con<br />

melanoma <strong>in</strong> stadio III e IV e fol<strong>lo</strong>w-up medio di 5 anni e si propone di <strong>in</strong>dividuare set<br />

di geni associati alla sopravvivenza. I dati di espressione genica sono stati analizzati<br />

con programmi atti a identificare i geni associati alla sopravivenza (SAM) e a predire la<br />

sopravvivenza (SPC). L'analisi eseguita con SAM ha evidenziato 70 geni associati alla<br />

sopravvivenza di cui 40 associati all'aumento e 30 alla dim<strong>in</strong>uzione della<br />

sopravvivenza. All'<strong>in</strong>terno di questi 70 trascritti ne sono stati identificati 30 che sono<br />

predittori di sopravvivenza.<br />

6 - INDIVIDUAZIONE DI NUOVE STRATEGIE NON INVASIVE PER LA DIAGNOSI E IL<br />

MONITORAGGIO DEI TUMORI: STUDIO DELLA TELOMERASI COME MARCATORE<br />

MOLECOLARE<br />

Responsabile: De Rossi Anita<br />

Parole chiave: te<strong>lo</strong>merasi, marcatori, prognosi<br />

La te<strong>lo</strong>merasi è <strong>in</strong> grado di s<strong>in</strong>tetizzare le sequenze te<strong>lo</strong>meriche poste all'estremità dei<br />

cromosomi, prevenendo la senescenza e la morte cellulare. La te<strong>lo</strong>merasi è controllata<br />

a livel<strong>lo</strong> trascrizionale e post-trascrizionale, ed è normalmente presente nelle cellule<br />

stam<strong>in</strong>ali, ma assente <strong>in</strong> cellule somatiche. L'attivazione <strong>in</strong>appropriata della<br />

componente catalitica della te<strong>lo</strong>merasi (hTERT) appare un evento critico per la<br />

formazione/accrescimento della massa neoplastica. Il fatto che la te<strong>lo</strong>merasi sia<br />

altamente conservata e <strong>in</strong>appropriatamente espressa dalla maggior parte dei tumori<br />

umani rende questa molecola un potenziale marcatore per la diagnosi e prognosi dei<br />

tumori. Dati emergenti suggeriscono che i livelli di te<strong>lo</strong>merasi abbiano un significato<br />

prognostico ed è stata anche avanzata la possibilità che la rilevazione della te<strong>lo</strong>merasi<br />

nel plasma possa costituire un marcatore diagnostico di tumore. Tuttavia, quando e<br />

come avvenga l'attivazione della te<strong>lo</strong>merasi nel processo di oncogenesi rimane da<br />

def<strong>in</strong>ire. Non è' noto <strong>in</strong>oltre se i livelli di espressione di questo marcatore abbiano <strong>lo</strong><br />

stesso significato prognostico nelle diverse neoplasie e come i livelli di te<strong>lo</strong>merasi nel<br />

plasma riflettano quelli presenti nella lesione pre-neoplastica o neoplastica. Lo studio<br />

sarà esteso alle pato<strong>lo</strong>gie l<strong>in</strong>foproliferative e ai tumori solidi, <strong>in</strong> particolare ai tumori<br />

del co<strong>lo</strong>n-retto. I campioni di cellule e di plasma saranno analizzati quantitativamente<br />

per i trascritti di hTERT. Il va<strong>lo</strong>re prognostico e diagnostico dei livelli di te<strong>lo</strong>merasi<br />

determ<strong>in</strong>ati rispettivamente nei campioni di lesioni preneoplastiche e neoplastiche e<br />

nei plasmi sarà valutato comparando i risultati ottenuti con la stadiazione cl<strong>in</strong>ica e il<br />

fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti. Il risultato del<strong>lo</strong> studio permetterà di valutare se la<br />

determ<strong>in</strong>azione della te<strong>lo</strong>merasi nel plasma possa rappresentare un metodo non<br />

<strong>in</strong>vasivo per il monitoraggio del paziente onco<strong>lo</strong>gico e per la diagnosi precoce di<br />

recidiva. In accordo ai risultati ottenuti sarà possibile approntare uno studio per<br />

valutare se la determ<strong>in</strong>azione della te<strong>lo</strong>merasi circolante possa costituire un marcatore<br />

non <strong>in</strong>vasivo per la diagnosi precoce di tumore <strong>in</strong> gruppi ad elevato rischio.<br />

7 - RICERCA DI MARKERS PREDITTIVI DI RISPOSTA ALLA TERAPIA NEO-ADIUVANTE NEL<br />

CARCINOMA COLORETTALE.<br />

Responsabile: Esposito Giovanni<br />

Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, marcatori, prognosi<br />

La perdita della prote<strong>in</strong>a <strong>in</strong>ibitrice del cic<strong>lo</strong> cellulare p27kip1 è associata ad una<br />

prognosi sfavorevole nel carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto ed <strong>in</strong> altre neoplasie. La<br />

130


dim<strong>in</strong>uzione dei livelli di p27kip1 è il risultato di una aumentata degradazione<br />

proteosoma-dipendente, mediata dalla specifica ubiquit<strong>in</strong>-ligasi S-phase k<strong>in</strong>ase<br />

prote<strong>in</strong> (Skp2). Recentemente, <strong>in</strong> uno studio condotto su carc<strong>in</strong>omi del co<strong>lo</strong>n-retto,<br />

un'aumentata espressione di Skp2 è stata associata a dim<strong>in</strong>uita espressione di<br />

p27kip1, dato compatibile con l'ipotesi che un'aumentata espresssione di Skp2 possa<br />

avere un ruo<strong>lo</strong> causale nella dim<strong>in</strong>uzione dei livelli di p27kip1 nei tumori più<br />

aggressivi. Inoltre, un'alta espressione di Skp2 è stata correlata con prognosi peggiore<br />

nei carc<strong>in</strong>omi squamosi del cavo orale e nel carc<strong>in</strong>oma polmonare non a piccole<br />

cellule. In un precedente studio, il nostro gruppo ha <strong>in</strong>dagato il possibile ruo<strong>lo</strong> di<br />

p27kip1 nel determ<strong>in</strong>are la risposta alla radio-chemioterapia neoadiuvante nel<br />

carc<strong>in</strong>oma rettale, identificando una correlazione tra i livelli di p27kip1 ed il grado di<br />

regressione tumorale valutata sul campione chirurgico. Scopo dell'attuale studio è<br />

determ<strong>in</strong>are, su una casistica di carc<strong>in</strong>omi rettali <strong>in</strong> stadio II-III che abbiano risposto o<br />

meno alla terapia neoadiuvante, un'eventuale correlazione tra i livelli di Skp2 e<br />

p27kip1 e tale risposta, consentendo così di identificare sottogruppi di pazienti che<br />

possano realmente beneficiare della terapia neoadiuvante, evitando al contempo un<br />

"over-treatment" di quelli <strong>in</strong> cui tale terapia non si dimostra efficace. Lo studio sarà<br />

condotto mediante immunoistochimica su sezioni di biopsie endoscopiche; <strong>in</strong>oltre, i<br />

livelli di espressione dei due geni saranno valutati <strong>in</strong> maniera quantitativa mediante<br />

RT-PCR sull'RNA estratto dalle sole cellule neoplastiche isolate dal contesto della<br />

lesione mediante microdissezione laser.<br />

Oggetto del presente studio sono i pazienti afferenti alla Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica II<br />

dell'Azienda Ospedaliera di Padova, affetti da adenocarc<strong>in</strong>oma rettale <strong>in</strong> stadio T3-T4<br />

e/o N+, sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria "5-Fu-based" e con una dose<br />

radiante non <strong>in</strong>feriore a 4500 Gy. Dopo 6-8 settimane dal term<strong>in</strong>e della<br />

radiochemioterapia, i pazienti sono stati sottoposti ad <strong>in</strong>tervento chirurgico di<br />

resezione anteriore del retto con escissione totale del mesoretto. La valutazione<br />

istopato<strong>lo</strong>gica ha compreso una serie standardizzata di parametri tra cui il grado di<br />

regressione tumorale. A tal f<strong>in</strong>e è stata seguita una classificazione secondo Dworak<br />

modificata dividendo la risposta <strong>in</strong> 5 gradi; i gradi 1 (risposta pato<strong>lo</strong>gica completa) e 2<br />

(residui microscopici di tumore) sono stati considerati "responders", mentre gli stadi<br />

3-5, <strong>in</strong> cui il tumore risulta ancora ben evidente o prevalente sulla fibrosi att<strong>in</strong>ica,<br />

sono stati considerati "non responders". A tutt'oggi, sono stati esam<strong>in</strong>ati 84 casi<br />

consecutivi di carc<strong>in</strong>oma del retto medio-basso, operati dal 1997 ad oggi, e di cui era<br />

disponibile materiale bioptico congelato presso la Banca dei tessuti della Cl<strong>in</strong>ica<br />

Chirurgica II. In base alla valutazione isto<strong>lo</strong>gica effettuata, sono stati ritenuti adeguati<br />

al<strong>lo</strong> studio immunoistochimico i casi le cui sezioni fossero costituite da tessuto<br />

neoplastico <strong>in</strong> una percentuale non <strong>in</strong>feriore al 30%. Nei campioni <strong>in</strong> cui è stata<br />

osservata una quota di tessuto neoplastico superiore al 60%, si è provveduto<br />

all'estrazione di RNA da sezioni criostatiche ai f<strong>in</strong>i della valutazione quantitativa<br />

dell'espressione dei geni p27kip1 e Skp2 mediante tecnica di Real Time-PCR.<br />

8 - STUDIO DELLE ALTERAZIONI GENETICHE NEL TUMORE DELL'ESOFAGO:<br />

APPLICAZIONE DELLA TECNICA MLPA<br />

Responsabile: Saggioro Daniela<br />

Parole chiave: esofago, marcatori, mutazioni<br />

Lo sviluppo del cancro dell'esofago è un fenomeno "multistep" che co<strong>in</strong>volge più eventi<br />

genetici. Negli ultimi anni, diversi studi hanno cercato di def<strong>in</strong>ire putativi marker<br />

molecolari <strong>in</strong> grado di discrim<strong>in</strong>are le diverse tappe di progressione tumorale o che<br />

fossero <strong>in</strong> grado di dare <strong>in</strong>formazioni sulla prognosi o sulla terapia da adottare.<br />

Tuttavia, a tutt'oggi non è stata <strong>in</strong>dividuata alcuna alterazione specifica, anche se<br />

sono state descritte numerose modificazioni sia a livel<strong>lo</strong> di specifici geni sia a carico di<br />

<strong>lo</strong>ci cromosomici. Poichè nel caso di tumori dell'esofago molto spesso una estesa<br />

analisi molecolare è resa difficile dalla scarsità del materiale ottenibile, <strong>in</strong>tendiamo<br />

analizzare eventuali anomalie geniche (i.e. amplificazioni o delezioni) <strong>in</strong> campioni di<br />

adenocarc<strong>in</strong>oma dell'esofago con l'ausilio della tecnica MLPA (multiplex ligationdependent<br />

probe amplification). Infatti, tale tecnica ci permette di analizzare diversi<br />

131


marker molecolari (f<strong>in</strong>o a 40) <strong>in</strong> una s<strong>in</strong>gola reazione di PCR multipla. Riteniamo che<br />

<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g di un numero elevato di geni, <strong>in</strong> un numero adeguato di campioni, possa<br />

servire alla identificazione di eventuali anomalie associate al<strong>lo</strong> stadio e/o alla prognosi<br />

della malattia.<br />

L’analisi è stata f<strong>in</strong>ora condotta su 34 campioni di adenocarc<strong>in</strong>oma dell’esofago<br />

provenienti da pazienti operati tra il 1990 ed il 2000 che non avevano subito<br />

pretrattamento radiotreapico o chemioterapico. L’analisi delle amplificazioni e delezioni<br />

tramite la tecnica MLPA ha rivelato anomalie, anche se numericamente diverse, <strong>in</strong><br />

tutti i campioni analizzati. L’analisi statistica non ha evidenziato alcuna correlazione<br />

tra numero di aberrazioni e grad<strong>in</strong>g o stadiazione TNM del tumore. E' stata <strong>in</strong>vece<br />

riscontrata un'associazione fortemente significativa tra numero di anomalie<br />

cromosomiche e sopravvivenza. Infatti, se i campioni vengono divisi <strong>in</strong> due<br />

sottogruppi: sopravvivenza ≤24 mesi (18 pazienti) e >24 mesi (16 pazienti), la media<br />

delle alterazioni risulta 21,7 (range 6-43) per il gruppo con prognosi peggiore contro<br />

12,1 (range 3-20) per il gruppo con sopravvivenza >24 mesi. L’analisi delle regioni<br />

cromosomiche co<strong>in</strong>volte nelle alterazioni ha messo <strong>in</strong> evidenza delle regioni di<br />

amplificazione o delezione comuni ai due sottogruppi. Tali regioni sono generalmente<br />

più ampie e co<strong>in</strong>volgono più geni nei pazienti con sopravvivenza ≤24 mesi. I dati<br />

ottenuti sembrano qu<strong>in</strong>di suggerire che esista una correlazione tra numero (e<br />

ampiezza) di alterazioni e sopravvivenza. Ulteriori analisi sono tuttavia necessarie per<br />

<strong>in</strong>dividuare specifici geni co<strong>in</strong>volti nel<strong>lo</strong> sviluppo e progressione del carc<strong>in</strong>oma<br />

esofageo.<br />

9 - VALIDAZIONE DI SURVIVINA COME MARCATORE PROGNOSTICO IN NEOPLASIE DI<br />

DIFFERENTE ISTOTIPO<br />

Responsabile: Rosato Antonio<br />

Parole chiave: esofago, apoptosi, marcatori, prognosi, geni<br />

Surviv<strong>in</strong>a è una prote<strong>in</strong>a appartenente alla famiglia degli <strong>in</strong>ibitori dell'apoptosi. Studi<br />

di distribuzione tissutale hanno rilevato una sua maggiore espressione <strong>in</strong> numerose<br />

neoplasie di differente istotipo e una sua pressochè completa assenza nelle cellule<br />

adulte differenziate. Inoltre, elevati livelli di espressione di surviv<strong>in</strong>a sono stati<br />

correlati negativamente con la prognosi della neoplasia. Questo progetto di ricerca<br />

retrospettivo/prospettico si propone di analizzare e quantificare, mediante real-time<br />

PCR ed immunoistochimica, l'espressione di surviv<strong>in</strong>a e sue varianti di splic<strong>in</strong>g <strong>in</strong><br />

tumori ad elevato impatto sanitario e socio-economico, quali sarcomi dell'adulto e<br />

pediatrici, neoplasie della vescica e dell'esofago e di correlare i dati ottenuti con il<br />

comportamento bio<strong>lo</strong>gico del tumore (recidiva, suscettibilità al trattamento<br />

chemioterapico, sopravvivenza). L'obiettivo f<strong>in</strong>ale del<strong>lo</strong> studio è la validazione di<br />

surviv<strong>in</strong>a come marcatore di aggressività della malattia e <strong>in</strong>dicatore prognostico per<br />

l'<strong>in</strong>dividuazione dei pazienti ad alto rischio di recidiva dopo trattamento.<br />

Nel corso del 2006 è stato concluso uno studio sul ruo<strong>lo</strong> di surviv<strong>in</strong>a quale marcatore<br />

prognostico nei tumori esofagei. In particolare, è stata studiata retrospettivamente<br />

un'ampia casistica costituita da 56 campioni di tumore squamoso e 56<br />

adenocarc<strong>in</strong>omi, <strong>in</strong> cui è stata valutata l'espressione di surviv<strong>in</strong>a sia <strong>in</strong> Real Time PCR<br />

che <strong>in</strong> immunoistochimica. I risultati sono stati qu<strong>in</strong>di valutati comparativamente<br />

rispetto ai parametri prognostici classici quali stag<strong>in</strong>g, grad<strong>in</strong>g e classificazione TNM e<br />

correlati alla sopravvivenza. I dati ottenuti <strong>in</strong>dicano che elevati livelli di surviv<strong>in</strong>a<br />

costituiscono un parametro prognostico negativo nei tumori squamosi mentre non<br />

hanno rilevanza prognostica negli adenocarc<strong>in</strong>omi. Tale approccio è stato qu<strong>in</strong>di<br />

esteso ad un altro membro della famiglia degli <strong>in</strong>ibitori dell'apoptosi, la liv<strong>in</strong>a, i cui<br />

risultati sono <strong>in</strong> corso di elaborazione. Inoltre, i livelli di surviv<strong>in</strong>a e liv<strong>in</strong>a sono stati<br />

anche quantificati <strong>in</strong> un elevato numero di campioni di sarcomi dei tessuti molli.<br />

10 - STUDIO DELLE CELLULE TUMORALI CIRCOLANTI NEL CARCINOMA MAMMARIO<br />

METASTATICO<br />

Responsabile: Zamarchi Rita<br />

Parole chiave: mammella, marcatori, prognosi, cellule tumorali circolanti<br />

132


La presenza di cellule tumorali circolanti (CTC) nel sangue periferico viene associata<br />

ad una prognosi più severa nelle pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario metastatico. Il<br />

conteggio delle CTC permette di <strong>in</strong>dirizzare le decisioni terapeutiche, consentendo di<br />

valutare attraverso una tecnica diagnostica standardizzata l'efficacia del trattamento, e<br />

contribuendo a prevedere l'evoluzione della malattia e l'aspettativa di vita.<br />

Nel corso del 2006 la piattaforma Veridex è stata <strong>in</strong>stallata presso il Servizio di<br />

Immuno<strong>lo</strong>gia e Diagnostica Molecolare Onco<strong>lo</strong>gica ed è ora operativa. Il personale che<br />

dovrà eseguire la conta del numero assoluto delle CTC ha seguito un corso di<br />

formazione all'estero per apprendere le conoscenze <strong>in</strong>dispensabili all'esecuzione<br />

dell'analisi delle CTC secondo le l<strong>in</strong>ee guida <strong>in</strong>ternazionali. E' prevista l'analisi delle<br />

CTC <strong>in</strong> pazienti affette da ca. metastatico su piattaforma Cell-Search all'<strong>in</strong>izio di una<br />

nuova fase terapeutica, al primo fol<strong>lo</strong>w-up (4 settimane) e a tre mesi. La diagnostica<br />

per immag<strong>in</strong>i e la valutazione cl<strong>in</strong>ica della progressione sono previste a tre mesi.<br />

<strong>in</strong>oltre, sono <strong>in</strong> corso prove prelim<strong>in</strong>ari al f<strong>in</strong>e di determ<strong>in</strong>are il m<strong>in</strong>or numero di CTC<br />

ottenibile off-l<strong>in</strong>e, nonchè la quantità e la qualità di DNA ed RNA da esse isolabile con<br />

buona ripetibilità. Questi saggi sono la premessa <strong>in</strong>dispensabile alla caratterizzazione<br />

genotipica delle CTC nel cancro metastatico della mammella.<br />

11 - STUDIO DEL PROFILO DI ESPRESSIONE GENICA IN ADENOCARCINOMI DEL<br />

COLON-RETTO MEDIANTE TECNICA DEL CDNA MICROARRAY PER L'IDENTIFICAZIONE<br />

DI FATTORI PROGNOSTICI E PREDITTIVI DI RISPOSTA AL TRATTAMENTO<br />

Responsabile: Pucciarelli Salvatore<br />

Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, microarray, prognosi<br />

Lo studio mira ad analizzare i profili genici del tumore primitivo nei pazienti con<br />

carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n sottoposti a chirurgia radicale e nei pazienti sottoposti a<br />

trattamento chemioterapico neoadiuvante seguito dalla chirurgia. Mediante metodiche<br />

biostatistiche tradizionali (e.g. regressione <strong>lo</strong>gistica) e avanzate (e.g. support vector<br />

mach<strong>in</strong>e), i profili molecolari verranno correlati alla prognosi dei pazienti e alla<br />

risposta tumorale al trattamento neoadiuvante al<strong>lo</strong> scopo di identificare i pazienti che<br />

maggiormente necessitano di trattamenti adiuvanti postoperatori e co<strong>lo</strong>ro che hanno le<br />

maggiori probabilità di beneficiare della terapia neoadiuvante.<br />

Sono state effettuate biopsie endoscopiche <strong>in</strong> 84 casi di pazienti con cancro del retto<br />

sottoposti a terapia neoadiuvante. La regressione tumorale è stata valutata da un<br />

unico pato<strong>lo</strong>go di riferimento e secondo i criteri modificati di Tumour Regression<br />

Grade (TRG) proposti da Mandard. In tutti i casi è stata effettuata una valutazione<br />

isto<strong>lo</strong>gica di conferma di presenza di cellule tumorali. L'arruolamento nel progetto e la<br />

successiva estrazione dell'RNA è stato effettuato so<strong>lo</strong> sulle biopsie che presentavano<br />

una cellularità tumorale sulla superficie e nel mezzo maggiore o uguale al 60%. Il<br />

gruppo di studio su cui è f<strong>in</strong>ora stata eseguita l'analisi dei espressione genica era<br />

composto da: casi responders (n.=19; TRG 1-2) e non- responders (n=24; TRG 3-4-5).<br />

L'analisi del profi<strong>lo</strong> di espressione genica tramite piattaforma Affymetrix è stata<br />

eseguita presso il Dept. of Patho<strong>lo</strong>gy, Joseph<strong>in</strong>e Nefkens Institute, Erasmus University<br />

Medical Center, Rotterdam, The Netherlands, da una dottorando afferente alla Cl<strong>in</strong>ica<br />

Chirurgica II su coord<strong>in</strong>amento del Prof. Riccardo Fodde. Da un'analisi prelim<strong>in</strong>are<br />

"unsupervised" e "supervised" è emerso un chiaro orientamento di clusterizzazione di<br />

geni caratteristici dei pazienti responders e non responders.<br />

12 - RUOLO PROGNOSTICO DELLE CELLULE TUMORALI CIRCOLANTI NEI PAZIENTI<br />

CON TUMORI GASTROINTESTINALI E MAMMARIO.<br />

Responsabile: Nitti Donato<br />

Parole chiave: microarray, proteomica, cellule tumorali circolanti, stomaco, co<strong>lo</strong>nretto,<br />

mammella, prognosi, marcatori<br />

Lo studio è basato sulla ricerca delle cellule tumorali circolanti nel sangue periferico<br />

dei pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma gastrico, colico e mammario mediante l'amplificazione<br />

di un pannel<strong>lo</strong> di geni tumore specifici. Mediante PCR quantitativa real time sarà<br />

possibile quantificare l'espressione di questi geni e qu<strong>in</strong>di correlarla all'andamento<br />

cl<strong>in</strong>ico dei pazienti arruolati nel<strong>lo</strong> studio. Si tratta di pazienti trattati sia con chirurgia<br />

133


adicale sia di pazienti trattati con perfusione isolata di fegato per metastasi co<strong>lo</strong>rettali<br />

non resecabili. Lo studio è f<strong>in</strong>alizzato ad identificare nuovi marcatori molecolari con<br />

va<strong>lo</strong>re prognostico e predittivo di risposta al trattamento neoadiuvante ed adiuvante<br />

mediante analisi del profi<strong>lo</strong> genico (mediante utilizzo di tecnica microarray) e proteico<br />

(mediante tecniche di proteomica e fosfoproteomica) del tumore primitivo e del siero e<br />

determ<strong>in</strong>azione della malattia m<strong>in</strong>ima residua nel sangue periferico (cellule tumorali<br />

circolanti).<br />

Sono stati retrospettivamente arruolati 40 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma gastrico (stadio<br />

II-IV) e 40 soggetti sani. Dei pazienti con carc<strong>in</strong>oma gastrico sono disponibili (oltre ai<br />

PBMC) tutte le <strong>in</strong>formazioni sulla malattia neoplastica e sull'andamento cl<strong>in</strong>ico,<br />

permettendo le correlazioni fra espressione genica nel sangue periferico, stadio della<br />

malattia e sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale. Mediante PCR quantitativa sono stati def<strong>in</strong>iti i cut-off<br />

dei dieci geni di <strong>in</strong>teresse utilizzando i PBMC dei soggetti sani. Per quanto concerne i<br />

pazienti, f<strong>in</strong>ora sono stati testati due geni (CEA e citocherat<strong>in</strong>a-19) <strong>in</strong> 30 casi, con un<br />

trend di significatività per l'associazione fra livelli trascrizionali di citocherat<strong>in</strong>a-19 e<br />

sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale.<br />

13 - VALUTAZIONE DEL PROFILO GENICO DI BIOPSIE TUMORALI PRE- E POST-<br />

PERFUSIONE ISOLATA DI ARTO A BASE DI TNF-ALFA PER IL TRATTAMENTO DELLE<br />

METASTASI IN TRANSITO DA MELANOMA O DEI SARCOMI DELLE PARTI MOLLI:<br />

RICERCA DI FATTORI PREDITTIVI DELLA RISPOSTA TUMORALE<br />

Responsabilie: Rossi Car<strong>lo</strong> Riccardo<br />

Parole chiave: melanoma, sarcoma, metastasi, marcatori, perfusione<br />

Questo progetto si propone di <strong>in</strong>dividuare eventuali correlazioni tra marcatori bio<strong>lo</strong>gici<br />

di risposta tumorale (valutazione bio-molecolare con RT -PCR e DNA array gene<br />

profil<strong>in</strong>g) e prognosi <strong>in</strong> pazienti sottoposti a perfusione ipertermico-antiblastica con<br />

TNF-alfa e doxorubic<strong>in</strong>a. Da tutti i pazienti sottoposti a perfusione ipertermicoantiblastica<br />

con TNF e chemioterapici per tumori <strong>in</strong>operabili degli arti, prima e dopo la<br />

procedura, stiamo raccogliendo dati cl<strong>in</strong>ici e campioni bio<strong>lo</strong>gici presso la nostra banca<br />

tissutale, al<strong>lo</strong> scopo di valutare su un'adeguata serie di casi (melanomi e sarcomi delle<br />

parti molli) l'espressione di geni correlati all'angiogenesi tumorale. E' ipotizzabile,<br />

<strong>in</strong>fatti, che la risposta al trattamento con TNF sia correlata alla sua attività antiangiogenetica<br />

e qu<strong>in</strong>di all'espressione dei geni d'<strong>in</strong>teresse da parte del tumore, dosati<br />

con la tecnica della RT-PCR quantitativa.<br />

14 - RUOLO DEI PARAMETRI ISTOPATOLOGICI E BIOLOGICO-MOLECOLARI NELLA<br />

VALUTAZIONE PROGNOSTICA DELL'”EARLY HCC"<br />

Responsabile: D'Amico Davide<br />

Parole chiave: fegato, epatocarc<strong>in</strong>oma, prognosi, marcatori<br />

Il programma prevede un' analisi complessa, cl<strong>in</strong>ica, istopato<strong>lo</strong>gica e bioumorale,<br />

dell'epatocarc<strong>in</strong>oma su cirrosi (HCC), per la sua stratificazione prognostica per una<br />

corretta assegnazione delle risorse terapeutiche (trapianto di fegato, resezione epatica,<br />

terapie ablative). Si è proceduto al<strong>lo</strong> stoccaggio di prelievi isto<strong>lo</strong>gici, cito<strong>lo</strong>gici e<br />

bioumorali di 196 pazienti con HCC sottoposti a terapia chirurgica, ablativa<br />

chemioterapica o a semplice osservazione cl<strong>in</strong>ica. E' stato qu<strong>in</strong>di realizzato un<br />

database cl<strong>in</strong>ico <strong>in</strong>formatizzato per tali pazienti ed una banca di campioni ematici su<br />

cui sono stati già dosati l'alfafetoprote<strong>in</strong>a (AFP) mRNA e ed il vascular endothelial<br />

growth factor (VEGF). La valutazione prelim<strong>in</strong>are dei primi 50 pazienti arruolati ha<br />

dimostrato una correlazione significativa dell'AFP mRNA con alcuni parametri morfoisto<strong>lo</strong>gici<br />

di aggressivià della neoplasia (grad<strong>in</strong>g, <strong>in</strong>vasione vascolare, dimensione del<br />

nodu<strong>lo</strong>) ed un rilevante impatto prognostico di tale biomarker sulla coorte arruolata.<br />

15 - ANALISI PREDITTIVA MEDIANTE MGMT DI RISPOSTA ED OUTCOME NEI PAZIENTI<br />

CON GLIOBLASTOMA MULTIFORME.<br />

Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Parole chiave glioblastoma, MGMT, chemioterapia.<br />

134


Nelle neoplasie cerebrali un ruo<strong>lo</strong> chiave nel meccanismo di resistenza al trattamento<br />

con farmaci alchilanti è svolto dall'enzima O-6-metilguan<strong>in</strong>a-DNA metil-transferasi<br />

(MGMT). Questo enzima ripara <strong>in</strong>fatti il danno <strong>in</strong>dotto dai farmaci e protegge la cellula<br />

tumorale. Recenti studi hanno dimostrato che l'<strong>in</strong>attivazione di questo enzima è il<br />

fattore prognostico più importante per la risposta alla terapia e per la sopravvivenza<br />

nei pazienti affetti da neoplasie gliali. Lo scopo di questo studio retrospettivo è<br />

pertanto quel<strong>lo</strong> di analizzare l'associazione tra stato di metilazione di MGMT e<br />

l'outcome di questi pazienti dopo chemioterapia con alchilanti.<br />

16 - DELEZIONE 1P/19Q NELL'OLIGODENDROGLIOMA ANAPLASTICO E NEI GLIOMI A<br />

BASSO GRADO<br />

Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Parole chiave: glioma, cromosomi, chemioterapia<br />

Lo studio è di tipo retrospettivo, e si propone di eseguire la revisione isto<strong>lo</strong>gica<br />

centralizzata e l'analisi molecolare della delezione di 1p/19q su campioni isto<strong>lo</strong>gici<br />

prelevati alla diagnosi da pazienti affetti da oligodendroglioma anaplastico e<br />

precedentemente trattati con radioterapia ed alchilanti. Successivamente verrà<br />

eseguita un'analisi retrospettiva di correlazione tra 1p/19q status e risposta,<br />

progressione e sopravvivenza dopo trattamento con alchilanti.<br />

17 - TUMORI STROMALI DEL TRATTO GASTROINTESTINALE (GIST), LOCALIZZATI E<br />

COMPLETAMENTE ASPORTATI, CHE ESPRIMONO RECETTORE KIT: STUDIO CLINICO<br />

CONTROLLATO E RANDOMIZZATO CON TERAPIA ADIUVANTE CON IMATINIB MESILATO<br />

(GLIVEC) VERSUS NESSUNA ULTERIORE TERAPIA DOPO CHIRURGIA RADICALE.<br />

EORTC 62024<br />

Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Parole chiave: GIST, target therapy<br />

Il braccio di control<strong>lo</strong> implica l'assenza di ulteriore terapia medica dopo l'<strong>in</strong>tervento<br />

chirurgico (necessariamente eseguito prima dell'<strong>in</strong>clusione nel<strong>lo</strong> studio cl<strong>in</strong>ico). Il<br />

braccio di trattamento sperimentale comporta terapia con Imat<strong>in</strong>ib 400 mg/die p.o.<br />

per 2 anni. Il trattamento potrà essere sospeso prima di tale term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> caso di<br />

progressione cl<strong>in</strong>ica, tossicità grave, ritiro del consenso da parte del paziente o su<br />

giudizio del medico responsabile. Lo studio prevede di procedere ad una revisione<br />

isto<strong>lo</strong>gica centralizzata e al<strong>lo</strong> studio delle alterazioni molecolari dei geni implicati nel<br />

trattamento con imat<strong>in</strong>ib mesilato.<br />

18 - STUDIO DI FARMACOGENETICA PER VALUTARE IL RUOLO DEL POLIMORFISMO<br />

UGT 1A1*28 E DI ALTRI POLIMORFISMI A CARICO DEI GENI UGT1A1, MRP 2 E<br />

MDR1 NELLA TOSSICITÀ E RISPOSTA A TRATTAMENTI FARMACOLOGICI CON<br />

IRINOTECANO (CPT 11) NEL CARCINOMA COLORETTALE<br />

Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />

Parole chiave: geni, co<strong>lo</strong>n-retto, chemioterapia, prognosi, farmacogenomica<br />

Lo studio dei polimorfismi di geni co<strong>in</strong>volti nei processi metabolici del CPT11 può<br />

fornire un valido strumento nella personalizzazione della terapia antiblastica.<br />

Verranno raccolti i dati di attività e di tossicità del CPT11 <strong>in</strong> pazienti con carc<strong>in</strong>oma<br />

del co<strong>lo</strong>nretto metastatico e successivamente correlati con i dati dell'analisi<br />

farmacogenetica al f<strong>in</strong>e di evidenziare fattori predittivi di maggior beneficio cl<strong>in</strong>ico e<br />

m<strong>in</strong>ori effetti collaterali.<br />

19 - DETERMINANTI FARMACOGENETICI DELLA NEUROTOSSICITÀ DA OXALIPLATINO<br />

Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />

Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, chemioterapia, tossicità, geni, farmacogenomica<br />

Lo studio dei polimorfismi di geni co<strong>in</strong>volti nel metabolismo dell'oxaliplat<strong>in</strong>o può<br />

fornire un valido strumento nella personalizzazione della terapia antiblastica al f<strong>in</strong>e di<br />

ridurre i rischi di neurotossicità. Verranno raccolti i dati di attività e di tossicità dell'<br />

Oxaliplat<strong>in</strong>o <strong>in</strong> pazienti con carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto metastatico e successivamente<br />

135


correlati con i dati dell'analisi farmacogenetica (eseguita su prelievo di sangue<br />

periferico) al f<strong>in</strong>e di evidenziare possibili fattori predittivi di maggior neurotossicità che<br />

dovrebbero <strong>in</strong>durre a precoci riduzioni di dosi o sospensioni di terapia nei pazienti più<br />

sensibili. Sono stati f<strong>in</strong>ora arruolati nel<strong>lo</strong> studio 51 pazienti.<br />

20 - STUDIO PROSPETTICO SUL VALORE PREDITTIVO DELLE CELLULE TUMORALI<br />

CIRCOLANTI (CTC) NEL CARCINOMA MAMMARIO<br />

Responsabile: Jiril<strong>lo</strong> Antonio<br />

Parole chiave: mammella, cellule tumorali circolanti, prognosi<br />

Il progetto si articola per la durata di 48 mesi, a partire dalla f<strong>in</strong>e dell'anno 2006, con<br />

la previsione di entrata <strong>in</strong> studio secondo i casi attesi ed eleggibili dal territorio servito<br />

dal<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> di circa 1.000 donne affette da carc<strong>in</strong>oma mammario <strong>in</strong> prima diagnosi.<br />

Obiettivi:1) Valutare differenze tra un prelievo ematico per determ<strong>in</strong>azione di CTC<br />

preoperatorio rispetto ad un secondo prelievo eseguito entro 4 settimane<br />

dall'<strong>in</strong>tervento chirurgico; ciò al<strong>lo</strong> scopo di valutare se l'atto operatorio determ<strong>in</strong>a<br />

modifiche <strong>in</strong> numero percentuale delle CTC. 2) Correlare la presenza di CTC con i<br />

pr<strong>in</strong>cipali fattori prognostici determ<strong>in</strong>ati dopo l'atto operatorio: stato l<strong>in</strong>fonodale,<br />

recettori estrogenici, grad<strong>in</strong>g isto<strong>lo</strong>gico, c-erb-B2, <strong>in</strong>vasione vascolare. 3) Correlare il<br />

livel<strong>lo</strong> di CTC con la sopravvivenza mediana e il disease-free survival (DFS) dopo un<br />

fol<strong>lo</strong>w-up mediano di almeno 36 mesi. 4) <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, nelle donne con livelli di CTC superiori<br />

a 5 <strong>in</strong> terapia adiuvante sarà valutato periodicamente se il <strong>lo</strong>ro numero risenta dei<br />

trattamenti somm<strong>in</strong>istrati, anticipando così l'esito delle rivalutazioni con metodiche<br />

strumentali tradizionali. Criteri di selezione dei pazienti: tutte le donne con diagnosi<br />

cl<strong>in</strong>ica/radio<strong>lo</strong>gica/cito<strong>lo</strong>gica di carc<strong>in</strong>oma mammario candidate ad <strong>in</strong>tervento<br />

chirurgico con <strong>in</strong>tento radicale; potranno essere reclutate anche pazienti che verranno<br />

sottoposte a chemioterapia neoadiuvante, che verranno stratificate a parte.<br />

Nell'ipotesi sia dimostrata una correlazione tra elevato numero di CTC e fattori<br />

prognostici standard, ed una correlazione negativa con sopravvivenza mediana e DFS,<br />

il conteggio delle CTC può diventare uno strumento <strong>in</strong>dispensabile di valutazione<br />

prognostica e predittiva dell'andamento della storia naturale del carc<strong>in</strong>oma<br />

mammario.<br />

136


L<strong>in</strong>ea di ricerca 5<br />

Ottimizzazione delle tecniche diagnostiche e<br />

strumentali e della <strong>in</strong>dicazione alla Chirurgia<br />

Il raggiungimento di risultati di qualità nella terapia dei tumori presuppone oggi<br />

l'esistenza di piattaforme tecno<strong>lo</strong>giche estremamente sofisticate per la diagnosi e il<br />

monitoraggio cl<strong>in</strong>ico-strumentale dei pazienti. In questo senso, <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> ha f<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>izio<br />

mirato a sviluppare le tecniche più avanzate <strong>in</strong> campo di diagnostica strumentale,<br />

privilegiando al contempo i controlli di qualità per la riproducibilità e l'affidabilità dei<br />

risultati. Attenzione particolare è stata data al settore del<strong>lo</strong> studio del l<strong>in</strong>fonodo<br />

sent<strong>in</strong>ella, sia nella pato<strong>lo</strong>gia mammaria che <strong>in</strong> altre condizioni neoplastiche, al<br />

confronto tra teniche di rilevazione mammografica standard e digitale, alla riduzione<br />

della dose nelle tecniche di imag<strong>in</strong>g, all'applicazione di nuove tecniche m<strong>in</strong>i-<strong>in</strong>vasive<br />

nella stadiazione di neoplasie esofagee. La disponibilità a Padova di un'ampia casistica<br />

operatoria di neoplasie tiroidee (la seconda <strong>in</strong> Italia per dimensioni) ha consentito di<br />

raggiungere risultati di rilievo nella def<strong>in</strong>izione di protocolli diagnostici e terapeutici<br />

avanzati.<br />

1 - RIDUZIONE DELLA DOSE IN MAMMOGRAFIA DIGITALE - STUDI CON FANTOCCI E<br />

STUDIO CLINICO<br />

Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />

Parole chiave: mammografia, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />

La risposta l<strong>in</strong>eare, l'ampio range d<strong>in</strong>amico e l'efficienza elevata dei rivelatori digitali<br />

per mammografia danno marg<strong>in</strong>i di riduzione della dose, sia rispetto alla<br />

mammografia su pellicola che ai sistemi digitali attualmente <strong>in</strong> commercio. Lo studio<br />

ha <strong>lo</strong> scopo di determ<strong>in</strong>are la relazione tra dose e qualità dell'immag<strong>in</strong>e per diversi tipi<br />

di fantoccio mammografico e di def<strong>in</strong>ire una soglia di dose per cui la qualità<br />

dell'immag<strong>in</strong>e non scende al di sotto di un certo va<strong>lo</strong>re di riferimento. Per l'analisi<br />

statistica dei dati verrà utilizzata la metodo<strong>lo</strong>gia Six Sigma. I fantocci utilizzati f<strong>in</strong>ora<br />

hanno mostrato sensibilità variabile nella capacità di evidenziare una variazione di<br />

qualità dell'immag<strong>in</strong>e al variare della dose. Tutti i fantocci hanno confermato la<br />

possibilità di ridurre la dose del 30-50%.<br />

In base al fattore di riduzione dei dosaggi determ<strong>in</strong>ato dal<strong>lo</strong> studio su fantocci è stato<br />

disegnato uno studio cl<strong>in</strong>ico su circa 200 casi con pato<strong>lo</strong>gia mammaria (sia benigna<br />

che maligna) e 100 casi negativi. Per una proiezione standard (cranio-caudale o<br />

obliqua) vengono acquisite 2 immag<strong>in</strong>i, una con dose standard, l'altra con dose<br />

ridotta, con fattore di riduzione ottenuto dal<strong>lo</strong> studio su fantoccio. I due gruppi di<br />

immag<strong>in</strong>i a dosi diverse vengono classificati <strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>dipendente da 3 radio<strong>lo</strong>gi, e i<br />

risultati confrontati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di accuratezza diagnostica. Sono stati raccolti f<strong>in</strong>ora<br />

305 casi. L'analisi ha dimostrato che la variazione nella classificazione delle lesioni per<br />

le immag<strong>in</strong>i acquisite con dose standard o dose ridotta non è statisticamente<br />

significativa. La variabilità <strong>in</strong>ter-osservatore non cambia significativamente per le<br />

immag<strong>in</strong>i acquisite con dose standard o con dose ridotta. La differenza tra le aree sotto<br />

le curve ROC non è statisticamente significativa, con livel<strong>lo</strong> di confidenza del 95%.<br />

Sembra possibile ridurre ulteriormente la dose del 30-50% senza che questo abbia<br />

impatto significativo sulla decisione cl<strong>in</strong>ica.<br />

3 - RADIAZIONE DI SCATTERING IN MAMMOGRAFIA DIGITALE<br />

Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />

Parole chiave: mammografia, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />

La radiazione di scatter<strong>in</strong>g <strong>in</strong> mammografia è dell'ord<strong>in</strong>e del 50% e viene generalmente<br />

limitata tramite l'uso di una griglia di piombo posta tra la mammella e il rivelatore.<br />

Sfruttando il vantaggio di disporre di immag<strong>in</strong>i digitali, misureremo la frazione di<br />

radiazione di scatter<strong>in</strong>g (scatter-to-primary ratio, SPR) al variare del<strong>lo</strong> spessore<br />

137


dell'oggetto e dell'energia del fascio con due diversi metodi sperimentali. I risultati<br />

saranno confrontati con i dati riportati <strong>in</strong> letteratura. Verrà <strong>in</strong>oltre considerata la<br />

possibilità di utilizzare i suddetti risultati per def<strong>in</strong>ire un algoritmo di correzione che<br />

permetta di acquisire le immag<strong>in</strong>i senza griglia e di rimuovere <strong>lo</strong> scatter<strong>in</strong>g off-l<strong>in</strong>e. I<br />

risultati prelim<strong>in</strong>ari delle misure di SPR sono confrontabili con quelli ottenuti da altri<br />

autori, ma la possibilità di utilizzare tali dati per costruire un algoritmo che permetta<br />

di rimuovere <strong>lo</strong> scatter<strong>in</strong>g dall'immag<strong>in</strong>e dopo l'acquisizione appare molto <strong>lo</strong>ntana<br />

4 - MESSA A PUNTO DI UN PROTOCOLLO ITALIANO PER I CONTROLLI DI QUALITA' IN<br />

MAMMOGRAFIA DIGITALE<br />

Responsabile: Gennaro Gisella Maria<br />

Parole chiave: mammografia, controlli di qualità, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />

E' stata creata una mail<strong>in</strong>g list con l'obiettivo di dare un mezzo di comunicazione ai<br />

fisici co<strong>in</strong>volti nei controlli di qualità delle nuove apparecchiature digitali. In questo<br />

modo sarà possibile raccogliere dati secondo quanto <strong>in</strong>dicato nel protocol<strong>lo</strong> europeo<br />

dell'EUREF e dare un contributo su scala nazionale alla def<strong>in</strong>izione dei limiti e delle<br />

procedure di control<strong>lo</strong> di qualità. F<strong>in</strong>o a questo momento sono stati raccolti i dati di<br />

control<strong>lo</strong> di qualità di circa 25 apparecchiature mammografiche digitali <strong>in</strong>stallate <strong>in</strong><br />

tutta Italia.<br />

5 - SVILUPPO DI UN NUOVO FANTOCCIO CONTRAST-DETAIL PER MAMMOGRAFIA<br />

DIGITALE<br />

Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />

Parole chiave: mammografia, controlli di qualità, mammella, imag<strong>in</strong>g<br />

La misura di soglia di visibilità del contrasto effettuata con fantocci contrast-detail<br />

sembra di notevole importanza <strong>in</strong> mammografia digitale, anche <strong>in</strong> base alle <strong>in</strong>dicazioni<br />

del protocol<strong>lo</strong> europeo dell'EUREF. La costruzione di oggetti contrast-detail tra <strong>lo</strong>ro<br />

ripetibili e con caratteristiche appropriate richiede probabilmente tecniche sofisticate,<br />

non facilmente disponibili ai costruttori standard di fantocci mammografici. F<strong>in</strong>o a<br />

questo momento si sono ottenuti buoni risultati sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di ripetibilità delle<br />

deposizioni che di possibilità di modulare il contrasto. Il tungsteno, al contrario del più<br />

comune e spesso usato oro, sembra avere caratteristiche vantaggiose.<br />

6 - VALUTAZIONE COMPARATIVA MULTICENTRICA MAMMOGRAFIA/ RISONANZA<br />

MAGNETICA IN SOGGETTI A RISCHIO GENETICO<br />

Responsabili: Di Maggio Cosimo<br />

Parole chiave: mammella, RMN, imag<strong>in</strong>g, rischio, tumori eredo-familiari<br />

Previo consenso <strong>in</strong><strong>formato</strong>, le donne selezionate verranno sottoposte a visita<br />

seno<strong>lo</strong>gica, mammografia, ecografia, risonanza magnetica. I risultati saranno valutati<br />

<strong>in</strong> modo da decidere se la RMN possa sostituire la mammografia o debba essere<br />

ancora considerata tecnica di <strong>in</strong>tegrazione. I risultati ottenuti su 278 soggetti f<strong>in</strong>ora<br />

arruolati sono <strong>in</strong> fase di revisione ma i dati prelim<strong>in</strong>ari confermano la più elevata<br />

sensibilità della RMN rispetto alle altri test. Anche la specificità della RMN sembra<br />

sufficientemente elevata e qu<strong>in</strong>di si può ipotizzare che il ricorso alla stessa non<br />

comporterà un numero molto elevato di <strong>in</strong>terventi chirurgici <strong>in</strong>utili<br />

8 - VALUTAZIONE CRITICA DI UNA INNOVATIVA METODOLOGIA ECOGRAFICA:<br />

L'ELASTOSONOGRAFIA<br />

Responsabile: Di Maggio Cosimo<br />

Parole chiave: mammella, ecografia, imag<strong>in</strong>g<br />

Il progetto, che co<strong>in</strong>volge altri centri italiani, si propone varie fasi successive:<br />

Def<strong>in</strong>izione degli obiettivi; valutazione della casistica raccolta; rivalutazione della<br />

classificazione; test di concordanza basato sulla rivisitazione random di quadri di<br />

pato<strong>lo</strong>gia; riesame della propria casistica sulla base della nuova classificazione. In 8<br />

centri italiani 784 donne sono state sottoposte ad ecografia tradizionale e ad<br />

Elastosonografia. Sono state riscontrate 874 lesioni con diagnosi def<strong>in</strong>itiva di<br />

138


enignità (614) e di malignità (260). Le valutazioni statistiche sono state affidate ad un<br />

centro <strong>in</strong>dipendente. La Elastosonografia ha dimostratro alta specificità, il VPN è stato<br />

del 96.3% per le lesioni classificate BI-RADS 3. Il K <strong>in</strong>dex tra osservatori è risultato<br />

superiore al 90%.<br />

9 - RUOLO DIAGNOSTICO DELLA RISONANZA MAGNETICA NELLA DIAGNOSI DELLE<br />

LESIONI MAMMARIE RISCONTRATE NELL'AMBITO DELLA PREVENZIONE ONCOLOGICA<br />

Responsabile: Pescar<strong>in</strong>i Luigi<br />

Parole chiave screen<strong>in</strong>g, mammella, RMN, imag<strong>in</strong>g<br />

Con la diffusione delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di screen<strong>in</strong>g ed i controlli personali connessi ad una<br />

evoluzione dell'educazione e della cultura sanitaria viene identificato un numero<br />

sempre più grande di donne con presenza di lesioni mammarie <strong>in</strong>fracl<strong>in</strong>iche che<br />

necessitano di tipizzazione cito-isto<strong>lo</strong>gica. Tuttavia, l'espletamento di tali <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i non<br />

è ta<strong>lo</strong>ra possibile per motivi tecnici o le risposte ottenute non risultano esaustive per<br />

un orientamento <strong>in</strong> senso chirurgico o il fol<strong>lo</strong>w-up. La RMN, <strong>in</strong> virtù di probanti va<strong>lo</strong>ri<br />

predittivi (negativo e positivo), dovrebbe essere <strong>in</strong> grado di far <strong>in</strong>viare o meno al<br />

chirurgo i casi selezionati. Benchè le situazioni cl<strong>in</strong>iche sopra <strong>in</strong>dicate siano piuttosto<br />

<strong>in</strong>frequenti, la notevole casistica che attualmente confluisce presso l' U.O di Seno<strong>lo</strong>gia<br />

dovrebbe garantire <strong>in</strong> tempi brevi un campione adeguato per rendere valida la ricerca.<br />

La casistica complessiva delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i di RMN delle mammelle è stata di 253 casi. Le<br />

<strong>in</strong>dicazioni all'esame hanno riguardato aspetti specifici quali il rischio genetico (50) e<br />

la stadiazione pre<strong>in</strong>tervento (16); per il resto sono state relative a problematiche<br />

diagnostiche diverse (197). Tra queste i casi valutati con RMN per impossibilità tecnica<br />

ad eseguire prelievi cito-isto<strong>lo</strong>gici sono stati 11. Di questi 3 casi sono stati <strong>in</strong>viati<br />

successivamente al control<strong>lo</strong> isto<strong>lo</strong>gico sulla base di un sospetto (1 positivo) o di un<br />

dubbio (2 negativi-benigni). Gli altri casi sono <strong>in</strong> corso di fol<strong>lo</strong>w up sulla scorta di un<br />

reperto RMN negativo (5) o dubbio (3). Il fol<strong>lo</strong>w-up anche per i casi dubbi è giustificato<br />

sia dalla presenza di altri "aspetti funzionali" riscontrati alla RMN ana<strong>lo</strong>ghi a quelli<br />

dell'area d'<strong>in</strong>teresse, o nella stessa mammella o nella controlaterale, che all'età<br />

pemenopausale <strong>in</strong> cui le aree dubbie sono più frequenti <strong>in</strong> relazione al<strong>lo</strong> stato<br />

ormonale, quanto alla presumibile benignità morfo<strong>lo</strong>gica. Dai primi risultati sembra di<br />

poter riconoscere l' utilità della RMN quando è positiva o del tutto negativa. Negli altri<br />

casi, ai f<strong>in</strong>i decisionali, è ancora fondamentale la correlazione di tutte le tecniche.<br />

10 - STADIAZIONE DEL CARCINOMA PANCREATICO<br />

Responsabile: Pedrazzoli Sergio<br />

Parole chiave Pancreas, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g, stag<strong>in</strong>g<br />

La diagnosi e la stadiazione delle neoplasie pancreatiche cont<strong>in</strong>uano ad essere difficili.<br />

In particolare, la previsione di resecabilità del carc<strong>in</strong>oma pancreatico resta bassa per<br />

la presenza di metastasi a distanza non evidenziate dalle metodiche tradizionali di<br />

imag<strong>in</strong>g, tanto da <strong>in</strong>durre diversi Autori ad <strong>in</strong>trodurre nell'iter diagnostico di tale<br />

malattia una metodica <strong>in</strong>vasiva come la laparoscopia. La necessità di una stadiazione<br />

più accurata si rende necessaria anche per i pazienti con neoplasia <strong>lo</strong>calmente<br />

avanzata (stadio IVa: tumore <strong>in</strong>filtrante estesamente il confluente venoso mesentericoportale<br />

e/o le strutture arteriose, non resecabile, senza metastasi peritoneali o a<br />

distanza) per i quali è proponibile un trattamento chemioterapico e/o radioterapico<br />

mirato ad ottenere un "down stag<strong>in</strong>g" della neoplasia; frequentemente <strong>in</strong> questi<br />

pazienti la presenza di ittero presuppone un drenaggio biliare endoscopico o<br />

radio<strong>lo</strong>gico. La sopravvivenza riportata si aggira <strong>in</strong> media sui 12 mesi, ma una certa<br />

percentuale di questi pazienti sviluppa precocemente metastasi peritoneali e/o<br />

epatiche; <strong>in</strong> questi pazienti è ragionevole pensare ad una non corretta stadiazione<br />

della neoplasia al momento della diagnosi, con conseguenti errori nel trattamento e<br />

nella def<strong>in</strong>izione della prognosi. In 84 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma pancreatico<br />

isto<strong>lo</strong>gicamente accertato la PET/TAC ha dimostrato una sensibilità del 97.6%<br />

nell'<strong>in</strong>dividuare la neoplasia pancreatica ed ha modificato il trattamento nel 20% dei<br />

pazienti, dimostrando lesioni metastatiche non evidenziate da altre metodiche o<br />

evidenziando lesioni primitive dubbie alle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i tradizionali. L'obiettivo è di validare<br />

139


la PET/TAC come metodica di primo impiego nella stadiazione del cancro pancreatico,<br />

migliorando la percentuale di resecabilità della neoplasia.<br />

Duecentoc<strong>in</strong>que pazienti sono stati sottoposti a PET/TAC <strong>in</strong> aggiunta alle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i<br />

tradizionali (Ecografia, TAC spirale, CA 19-9 sierico, Rx Torace), nel corso del work-up<br />

per sospetta neoplasia pancreatica. Centosettantasette pazienti sono stati sottoposti a<br />

PET/TAC per la diagnosi e stadiazione di una sospetta neoplasia pancreatica e 28<br />

pazienti nel corso del fol<strong>lo</strong>w-up dopo resezione per carc<strong>in</strong>oma pancreatico. I risultati<br />

della PET/TAC sono stati confermati dall‘<strong>in</strong>tervento chirurgico <strong>in</strong> 123 pazienti, dalla<br />

biopsia percutanea <strong>in</strong> 28, e dal fol<strong>lo</strong>w-up <strong>in</strong> 54. Novantotto pazienti avevano una<br />

neoplasia maligna e 79 una lesione benigna. La PET/TAC è risultata correttamente<br />

positiva <strong>in</strong> 96/98 tumori maligni (sensibilità e va<strong>lo</strong>re predittivo positivo 98%) ed <strong>in</strong> 2<br />

pazienti con pato<strong>lo</strong>gia benigna (pancreatite cronica). In 15 pazienti la metodica ha<br />

evidenziato metastasi a distanza non rilevate dalle tecniche tradizionali, ed <strong>in</strong> 13<br />

pazienti ha correttamente identificato come maligne, lesioni con aspetti dubbi o non<br />

conclusivi alle altre <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i. Tre pazienti hanno ricevuto una s<strong>in</strong>crona resezione colica<br />

per la presenza di neoplasia colica evidenziata so<strong>lo</strong> dalla PET/TAC. Una recidiva di<br />

malattia dopo chirurgia si è verificata <strong>in</strong> 17 pazienti ed è stata dimostrata so<strong>lo</strong> dalla<br />

PET/TAC <strong>in</strong> 11: 6 pazienti sono stati sottoposti a resezione della recidiva. In un altro<br />

paziente la PET/TAC ha identificato un secondo tumore primitivo del co<strong>lo</strong>n destro. Il<br />

trattamento dei pazienti con massa pancreatica è stato <strong>in</strong>fluenzato dalla PET/TAC <strong>in</strong><br />

43 pazienti (21%) grazie alla identificazione di malignità, di metastasi a distanza non<br />

note o per lesioni associate.<br />

11 - DIAGNOSTICA DIFFERENZIALE DELLE LESIONI CISTICHE BENIGNE E MALIGNE<br />

PANCREATICHE<br />

Responsabile: Pedrazzoli Sergio<br />

Parole chiave: Pancreas, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g<br />

Il riscontro radio<strong>lo</strong>gico <strong>in</strong>cidentale di una o più lesioni cistiche pancreatiche <strong>in</strong> pazienti<br />

as<strong>in</strong>tomatici è <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo aumento, grazie alla diffusione delle metodiche ecografiche<br />

e TAC; una certa quota di queste lesioni è costituita dalle neopasie muc<strong>in</strong>ose<br />

<strong>in</strong>traduttali, maligne o potenzialmente maligne, per le quali è spesso <strong>in</strong>dicato<br />

l'<strong>in</strong>tervento di exeresi. Tuttavia, la diagnosi differenziale delle lesioni cistiche<br />

pancreatiche rimane difficile: il problema pr<strong>in</strong>cipale è rappresentato dalla corretta<br />

discrim<strong>in</strong>azione tra le forme maligne, per le quali è imperativo procedere ad un<br />

<strong>in</strong>tervento chirurgico, e quelle benigne che possono beneficiare di un <strong>in</strong>tervento più<br />

conservativo o, soprattutto nelle persone anziane, essere messe <strong>in</strong> fol<strong>lo</strong>w-up. In questo<br />

campo l'attendibilità delle metodiche tradizionali (ECO, TAC, RMN, Ecoendoscopia con<br />

o senza FNAB) non supera il 70-75%. In 20 pazienti con sospetta neoplasia cistica<br />

muc<strong>in</strong>osa <strong>in</strong>traduttale del pancreas la PET/TAC ha dimostrato una sensibilità del<br />

100% e del 75% nel rilevare le neoplasie maligne <strong>in</strong>vasive e non <strong>in</strong>vasive,<br />

rispettivamente. Metà dei pazienti con lesione non captante alla PET/TAC non sono<br />

stati operati e sono stati posti <strong>in</strong> fol<strong>lo</strong>w-up (mediana 14 mesi). L'obiettivo del<strong>lo</strong> studio è<br />

di confermare prospetticamente <strong>in</strong> un congruo numero di pazienti la validità della<br />

PET/TAC nel discrim<strong>in</strong>are le forme maligne dalle benigne e l'impatto della metodica<br />

sulle decisioni terapeutiche soprattutto nelle lesioni <strong>in</strong>cidentali, <strong>in</strong> pazienti<br />

as<strong>in</strong>tomatici. Nei pazienti non operati i risultati saranno validati da un lungo fol<strong>lo</strong>w-up<br />

con controlli semestrali. Si prevede la raccolta di ulteriori 20-30 casi/anno di questa<br />

pato<strong>lo</strong>gia abitualmente considerata rara, con <strong>in</strong>tervento chirurgico, e conseguente<br />

verifica isto<strong>lo</strong>gica della diagnosi oppure fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti non operati per<br />

verificare l'attendibilità della diagnostica differenziale.<br />

12 - STUDIO SULLA MOBILIZZAZIONE DI CELLULE STAMINALI EMATOPOIETICHE DOPO<br />

INTERVENTI DI CHIRURGIA EPATICA<br />

Responsabili: Menegazzo Mar<strong>in</strong>ella<br />

Parole chiave: stam<strong>in</strong>ali, fegato<br />

La ricerca si propone di chiarire se <strong>in</strong>terventi di chirurgia epatica si assoc<strong>in</strong>o alla<br />

mobilizzazione di cellule stam<strong>in</strong>ali dalle riserve midollari e di organo. Altro quesito che<br />

140


<strong>lo</strong> studio si pone riguarda la possibile correlazione tra l'immissione <strong>in</strong> circo<strong>lo</strong> di cellule<br />

stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche CD34+ nel post-operatorio e la natura della lesione trattata<br />

(pato<strong>lo</strong>gia epatica benigna o maligna) da un lato e l'estensione dell'<strong>in</strong>tervento<br />

chirurgico (chirurgia epatica maggiore o m<strong>in</strong>ore) dall'altro. Per <strong>lo</strong> studio <strong>in</strong> corso sono<br />

stati selezionati pazienti affetti da pato<strong>lo</strong>gia epatica primitiva e secondaria sottoposti a<br />

chirurgia epatica resettiva sia maggiore che m<strong>in</strong>ore). Tale gruppo di pazienti è stato<br />

qu<strong>in</strong>di confrontato con un gruppo di pazienti sottoposti a chirurgia addom<strong>in</strong>ale non<br />

epatica. È stato <strong>in</strong>oltre selezionato un gruppo di donatori sani sui quali si è effettuato<br />

il dosaggio dei va<strong>lo</strong>ri basali di cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche. I parametri considerati<br />

sono stati il dosaggio basale (pre-operatorio) delle cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche, il<br />

dosaggio nel post-operatorio e la conta leucocitaria. I risultati prelim<strong>in</strong>ari di questo<br />

studio hanno consentito di evidenziare un <strong>in</strong>cremento statisticamente significativo<br />

delle cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche CD34+, dalla VII alla IX giornata postoperatoria,<br />

nei pazienti sottoposti a chirurgia epatica rispetto a quelli sottoposti ad<br />

<strong>in</strong>terventi di chirurgia addom<strong>in</strong>ale non epatica. Si sottol<strong>in</strong>ea che i va<strong>lo</strong>ri basali di<br />

CD34+ e la conta leucocitaria nei due gruppi sono risultati sovrapponibili. L'ipotesi è<br />

qu<strong>in</strong>di che il danno epatico <strong>in</strong>dotto dall'<strong>in</strong>tervento chirurgico sia uno stimo<strong>lo</strong><br />

sufficiente ad <strong>in</strong>durre una mobilizzazione di cellule stam<strong>in</strong>ali ematopoietiche e la <strong>lo</strong>ro<br />

immissione nel torrente circolatorio con il probabile scopo di contribuire ai fenomeni<br />

di rigenerazione epatica. Questo dato trova conferma <strong>in</strong> molti riscontri a livel<strong>lo</strong> della<br />

comunità scientifica <strong>in</strong>ternazionale; tuttavia, non è stato s<strong>in</strong>ora possibile stabilire la<br />

modalità certa attraverso cui queste cellule contribuiscono alla rigenerazione epatica.<br />

13 - ANALISI DI SOPRAVVIVENZA "INTENTION TO TREAT" DOPO TRAPIANTO DI<br />

FEGATO PER EPATOCARCINOMA: STUDIO PROSPETTICO<br />

Responsabile: Cil<strong>lo</strong> Umberto<br />

Parole chiave: Fegato, trapianto, epatocarc<strong>in</strong>oma<br />

Il progetto si articola <strong>in</strong> due fasi fondamentali:<br />

- l'analisi dei risultati del nostro protocol<strong>lo</strong> monocentrico prospettico di gestione cl<strong>in</strong>ica<br />

del paziente con epatocarc<strong>in</strong>oma (HCC) nel corso dell'<strong>in</strong>tero iter trapianto<strong>lo</strong>gico (dalla<br />

valutazione per l'<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> lista, alla gestione durante l'attesa, e qu<strong>in</strong>di il fol<strong>lo</strong>wup<br />

post trapianto).<br />

- l'organizzazione a livel<strong>lo</strong> multicentrico (<strong>in</strong> area North-Italy Transplant<br />

successivamente da estendere al Centro Nazionale Trapianti), di un protocol<strong>lo</strong><br />

sull'espansione dei criteri di Milano sia a livel<strong>lo</strong> di <strong>in</strong>clusione <strong>in</strong> lista che di politica di<br />

dropout dalla lista per progressione tumorale.<br />

Abbiamo già realizzato la prima fase del progetto attraverso l'analisi dei risultati del<br />

nostro protocol<strong>lo</strong> monocentrico dal 2000 al <strong>2005</strong>. Abbiamo dimostrato che attraverso il<br />

nostro model<strong>lo</strong> gestionale dei pazienti con HCC candidati a trapianto (criteri di<br />

selezione basati su grad<strong>in</strong>g e terapia aggressiva multimodale pre-trapianto) abbiamo<br />

ottenuto una percentuale di dropout dalla lista <strong>in</strong>feriore a quella dei candidati a<br />

trapianto per pato<strong>lo</strong>gia benigna con un sopravvivenza post-trapianto sovrapponibile<br />

(0% di ricorrenze neoplastiche post-trapianto). Abbiamo <strong>in</strong>oltre dimostrato che dei 100<br />

pazienti con HCC arruolati nel periodo di studio, 40 uscivano dai criteri di Milano e<br />

nonostante questo il <strong>lo</strong>ro rischio di dropout o morte è stato del tutto similare ai<br />

rimanenti 60 che rientravano nei criteri.<br />

14 - VALUTAZIONE FISICA DELLE PRESTAZIONI DI SISTEMI "COMPUTED<br />

RADIOGRAPHY" COME DISPOSITIVI DI ACQUISIZIONE DI IMMAGINI IN AMBITO<br />

RADIOTERAPICO<br />

Responsabile: Fabbris Roberto<br />

Parole chiave: controlli di qualità, radioterapia, imag<strong>in</strong>g<br />

I sistemi digitali di acquisizione immag<strong>in</strong>i detti "Computed Radiography" (CR) sono<br />

largamente impiegati nell'ambito della radio<strong>lo</strong>gia diagnostica convenzionale.<br />

Recentemente i CR sono stati <strong>in</strong>trodotti <strong>in</strong> radioterapia per la verifica del trattamento,<br />

ma ancora non sono stati caratterizzati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di qualità dell'immag<strong>in</strong>e. Il nostro<br />

progetto prevede di effettuare uno studio per approfondire le prestazioni dei sistemi<br />

141


CR, al<strong>lo</strong> scopo di verificarne l'applicabilità <strong>in</strong> campo radioterapico e ottimizzarli al<strong>lo</strong><br />

scopo di ottenere immag<strong>in</strong>i affidabili, anche a confronto con altre metodiche di<br />

imag<strong>in</strong>g ad alte energie. Il progetto prevede l'utilizzo di strumentazioni ed esperienze<br />

già acquisite <strong>in</strong> diagnostica con la successiva estensione <strong>in</strong> radioterapia. Si prevede di<br />

procedere attraverso le seguenti fasi: verifica dell'affidabilità dei sistemi CR;<br />

progettazione/realizzazione di adeguati fantocci per la valutazione della qualità delle<br />

immag<strong>in</strong>i; utilizzo dei fantocci per la valutazione fisica della qualità delle immag<strong>in</strong>i;<br />

ottimizzazione delle tecniche sperimentali al<strong>lo</strong> scopo di migliorare le immag<strong>in</strong>i di<br />

verifica del trattamento radioterapico. Un primo confronto sperimentale tra i sistemi<br />

CR e un dispositivo portale per imag<strong>in</strong>g alle alte energie ha evidenziato che i sistemi<br />

CR hanno una risoluzione spaziale adeguata per le immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> radioterapia. Per<br />

quanto riguarda <strong>in</strong>vece il contrasto, le immag<strong>in</strong>i CR mostrano prestazioni leggermente<br />

<strong>in</strong>feriori rispetto alle immag<strong>in</strong>i portali, ma questo risultato appare strettamente<br />

collegato all’algoritmo di lettura utilizzato e alle successive elaborazioni <strong>in</strong> postprocess<strong>in</strong>g.<br />

Dai primi risultati è dunque confermata la possibilità di ottimizzare le<br />

tecniche di esposizione e lettura, al<strong>lo</strong> scopo di migliorare le immag<strong>in</strong>i ottenute <strong>in</strong> fase<br />

di verifica radioterapica del trattamento.<br />

15 - L'IMPIEGO DELLA PET-TC NEL CARCINOMA TIROIDEO DIFFERENZIATO<br />

PERSISTENTE/RECIDIVANTE<br />

Responsabile: Pelizzo Maria Rosa<br />

Parole chiave: tiroide, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g<br />

Si può calcolare che oltre il 20% di persistenza/recidiva di carc<strong>in</strong>oma differenziato<br />

della tiroide risulti non-iodofissante e qu<strong>in</strong>di sfugga sia alla diagnostica sc<strong>in</strong>tigrafica<br />

Total-Body che alla terapia con 131 Iodio. Prelim<strong>in</strong>ari applicazioni della PET-TAC hanno<br />

consentito di <strong>in</strong>dividuare le forme non-iodofissanti a prognosi peggiore proponendosi<br />

come <strong>in</strong>dicatore di estrema utilità nell'avviare questi pazienti direttamente alla<br />

chirurgia piuttosto che alla terapia con 131 Iodio. In conclusione quei pazienti con foci<br />

neoplastici che risult<strong>in</strong>o positivi alla PET-TAC possono evitare il dispendioso e<br />

<strong>in</strong>efficace programma della siderazione con 131 Iodio, riducendo le liste d'attesa dei<br />

pazienti che si giovano della 131 Iodio terapia.<br />

Per <strong>lo</strong> studio sono stati arruolati 15 pazienti, affetti da carc<strong>in</strong>oma tiroideo differenziato<br />

(3 carc<strong>in</strong>omi follicolari e 12 carc<strong>in</strong>omi papillari) già trattati con 131 I, che presentavano<br />

nel fol<strong>lo</strong>w-up una tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a <strong>in</strong> soppressione> 2ng/ml e con malattia residua non<br />

iodofissante. Tutti i pazienti all’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e 18FDG PET-TAC presentavano una <strong>in</strong>tensa<br />

positività per <strong>lo</strong>calizzazione <strong>lo</strong>co-regionale di malattia, e sono stati successivamente<br />

sottoposti a bonifica chirurgica. All’ultimo control<strong>lo</strong>, 10 dei 15 pazienti (67%)<br />

presentavano livelli di tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a 2 ng/ml, 1 paziente (6%) presentava livelli di tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a


ad oltre 300mila pazienti l' opportunità di essere operati e curati mediante supporti<br />

non tradizionali, quali il neuronavigator, il Cyberknife, la Gamma Knife. L'<br />

<strong>in</strong>troduzione successiva di robot che coord<strong>in</strong>ano il movimento della testa <strong>in</strong> accordo al<br />

piano di cura computerizzato è riuscita ad abbattere drasticamente i tempi operatori,<br />

riducendo qu<strong>in</strong>di disagi e do<strong>lo</strong>re al paziente e consentendo un errore di<br />

posizionamento al di sotto di un decimo di millimetro, praticamente quasi uguale a<br />

zero. Anche i tempi di degenza per paziente si riducono ad una media di 2 giorni, con<br />

riduzione dei costi sanitari e aumento esponenziale dell'<strong>in</strong>dice di ricavo. La recente<br />

<strong>in</strong>troduzione <strong>in</strong> alcuni campi della medic<strong>in</strong>a di metodiche di visualizzazione e robotica,<br />

peraltro già utilizzate <strong>in</strong> altri settori scientifici ed <strong>in</strong>dustriali, può apportare sostanziali<br />

progressi nella pratica chirurgica. Le immag<strong>in</strong>i ottenute da scanner permettono di<br />

vedere e ricostruire ciò che è sotto la superficie del paziente prima, durante e dopo<br />

l'atto operatorio. Al chirurgo viene offerto un ambiente di lavoro virtuale all' <strong>in</strong>terno del<br />

quale può quantificare volumi, delimitare aree funzionali, def<strong>in</strong>ire traiettorie e scegliere<br />

strategie alternative. Tale ambiente virtuale è creato tuttavia tramite <strong>in</strong>formazioni<br />

molto complesse che devono essere elaborate per poter creare quelle potenzialita'<br />

visuali, di cui necessita il chirurgo. Questo significa creare software tools le cui<br />

componenti <strong>in</strong>tegr<strong>in</strong>o la metodica chirurgica con i sistemi <strong>in</strong>formativi multimodali. Ad<br />

esempio, <strong>lo</strong> studio angiografico di una malformazione artero-venosa, associato ad una<br />

duplice <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di perfusione arteriosa e diffusione venosa, con segmentazione, su<br />

opportuni livelli di threshold<strong>in</strong>g, di aree di <strong>in</strong>teresse, crea dei modelli di supporto di<br />

target<strong>in</strong>g e visualizzazione pre-operatoria complessi ma efficaci. Tali modelli, qua<strong>lo</strong>ra<br />

associati a coord<strong>in</strong>ate geometriche o reperi non obbligatoriamente anatomici,<br />

consentono poi di navigare ed <strong>in</strong>tervenire all'<strong>in</strong>terno del paziente con una precisa<br />

conoscenza della situazione anatomico-funzionale. La realtà chirurgica <strong>in</strong> cui ci<br />

imbattiamo è tuttavia più complessa. Difatti l'apertura della scena operatoria, anche<br />

se ridotta, crea una d<strong>in</strong>amica pressoria che facilmente può modificare il setup<br />

<strong>in</strong>formatico predef<strong>in</strong>ito. Alle metodiche di ricostruzione tridimensionali è pertanto<br />

opportuno sovrapporre parallelamente un approccio di metodi geometrici costruttivi <strong>in</strong><br />

modo tale che utilizzando modelli matematico-fisici simulati si possano ricondurre le<br />

rappresentazioni grafiche ottenute all'anatomia del momento tramite l'<strong>in</strong>troduzione di<br />

opportune forze. L'obiettivo di questa ricerca è duplice. 1) In una prima fase si vogliono<br />

sviluppare tutte le procedure matematiche ed <strong>in</strong>formatiche <strong>in</strong> grado di riprodurre o<br />

ricostruire <strong>in</strong>formazioni anatomiche ottenute da <strong>in</strong>formazioni comb<strong>in</strong>ate multimediali.<br />

In tale modo è consentito al chirurgo di valutare con le dovute cautele e con il dovuto<br />

tempo la struttura anatomica sulla quale dovrà <strong>in</strong>tervenire nella seduta operatoria. 2)<br />

La seconda fase sviluppa <strong>in</strong>vece una serie di modelli geometrici sottoposti a tensioni <strong>in</strong><br />

grado di ricreare situazioni reali. Il risultato di tali modelli costruttivi è a sua volta<br />

diversificato: il primo target sviluppa condizioni di "didattica simulata" dell'<strong>in</strong>tervento<br />

operatorio. Agli organi visualizzabili vengono associate cioè proprietà di consistenza,<br />

resistenza e malleabilità tipica degli organi reali. Il secondo target è quel<strong>lo</strong> di costruire<br />

il necessario supporto <strong>in</strong>traoperatorio <strong>in</strong> modo tale che gli organi a rischio o elettivi<br />

non abbiano ad essere lesi durante la radicalità dell'<strong>in</strong>tervento. Schematicamente, le<br />

fasi previste sono le seguenti: Realizzazione di un simulatore con feedback haptico<br />

applicabile <strong>in</strong> ambito neurochirurgico e neuroradio<strong>lo</strong>gico; Realizzazione di un sistema<br />

<strong>in</strong>formatico di visualizzazione <strong>in</strong>tegrabile nella pratica neurochirurgica. Le ricadute sul<br />

paziente e sul sistema sanitario sono estremamente importanti. La ricostruzione e<br />

visualizzazione tridimensionale di organi anatomici costituisce un tremendo impatto<br />

sanitario positivo per il paziente sia <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di contenimento dei rischi che di<br />

riduzione dei tempi di <strong>in</strong>tervento e di ricovero, e pone le basi per protocolli chirurgici<br />

completamente <strong>in</strong>novativi; si <strong>in</strong>serisce <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> una l<strong>in</strong>ea di ricerca su cui si stanno<br />

confrontando numerose sedi universitarie, prevalentemente straniere, e numerose<br />

imprese europee ed extraeuropee. La capacità di ricreare ambienti virtuali con<br />

caratteristiche avanzate (d<strong>in</strong>amiche, termiche, tattili), può avere un notevole impatto,<br />

oltre che su aspetti cl<strong>in</strong>ici, anche su settori diversi <strong>in</strong> cui sono richieste, ad esempio,<br />

caratteristiche avanzate per l'ispezione elettronica (aeroporti, <strong>in</strong>dustrie, etc.). Di<br />

conseguenza tale tecno<strong>lo</strong>gia può consentire il trasferimento di software dedicato a<br />

143


strutture private per la commercializzazione. L'<strong>in</strong>serimento di software tridimensionale<br />

virtuale utilizzando stazioni robotiche può realizzare forme di partnership, peraltro già<br />

richieste, con le case produttrici di robot, da cui è possibile avere <strong>in</strong> cambio prodotti<br />

aggiornati, materiale disposable o know-how. Tramite questo progetto l'unita' di<br />

ricerca propone <strong>in</strong>oltre un collegamento con strutture di cura disponibili a processi di<br />

teledidattica e telementor<strong>in</strong>g, per valutare l'utilità del trasferimento di know-how a<br />

strutture periferiche.<br />

17 - ACCURATEZZA DELL'ENDOMICROSCOPIA CONFOCALE NELLA DIAGNOSI DELLA<br />

DISPLASIA NELL'ESOFAGO DI BARRETT: STUDIO PROSPETTICO IN DOPPIO CIECO<br />

Responsabile: Battaglia Giorgio<br />

Parole chiave: esofago, Barrett, endoscopia<br />

L'esofago di Barrett (BE) costituisce un fattore predisponente all'adenocarc<strong>in</strong>oma<br />

esofageo (ACA), con un'<strong>in</strong>cidenza del<strong>lo</strong> 0,5% per anno. Sebbene il BE possa<br />

normalmente essere riconosciuto all'esame endoscopico, altrettanto non si può dire<br />

per la presenza o meno di displasia e soprattutto del suo grado. Essendo la displasia<br />

un importante marker di aumentato rischio di progressione verso l'ACA, le l<strong>in</strong>ee guida<br />

raccomandano controlli endoscopici periodici tabellati <strong>in</strong> base al grado di displasia,<br />

con biopsie multiple per rilevare tempestivamente la progressione o la presenza di<br />

early cancer al f<strong>in</strong>e di poter sottoporre il paziente ad adeguata e tempestiva terapia.<br />

Questo approccio però può essere <strong>in</strong>ficiato dall'errore del campionamento bioptico<br />

eseguito random, dalla variazione <strong>in</strong>ter- e <strong>in</strong>tra-osservatore dell'<strong>in</strong>terpretazione<br />

isto<strong>lo</strong>gica, dagli artefatti <strong>in</strong>trodotti dall'<strong>in</strong>fiammazione <strong>lo</strong>cale, e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e dai costi relativi<br />

all'esame isto<strong>lo</strong>gico e al ritardo diagnostico. Studi <strong>in</strong> pazienti sottoposti a<br />

esofagectomia dopo esser stati sottoposti a rigorosi protocolli di fol<strong>lo</strong>w-up, hanno<br />

dimostrato il mancato riconoscimento di ACA <strong>in</strong> pazienti con displasia di alto grado<br />

(HGD) nel 43-57% dei casi. La presenza di displasia <strong>in</strong>fatti è irregolare e focale. Questo<br />

è stato ben dimostrato da Cameron; <strong>in</strong> 30 esofagectomie eseguite per HGD o early ca,<br />

la superficie media del BE era di 32 cm 2 , della displasia di basso grado (LGD) di 13<br />

cm 2 , della HGD 1,3 cm 2 e quella dell'early 1,3 cm 2 . Questo può far pensare che la LGD<br />

circondi aree di HGD o di early cancer, e che queste possano essere misconosciute<br />

quando viene fatta diagnosi di displasia lieve. Da queste considerazioni si capisce<br />

l'urgenza di trovare delle metodiche specifiche e sensibili per evidenziare gli ultimi<br />

anelli della catena della trasformazione della mucosa esofagea da Barrett a cancro;<br />

quelle f<strong>in</strong>ora impiegate non superano il 70 % di accuratezza.<br />

Lo strumento impiegato è un normale video-endoscopio Pentax (Pentax EC3870K) sul<br />

cui term<strong>in</strong>ale è stato applicato uno scanner confocale m<strong>in</strong>iaturizzato. 40 pazienti con<br />

BE noto o sospetto ACA <strong>in</strong> situ verranno sottoposti ad esame endoscopico <strong>in</strong> sedazione<br />

da un unico endoscopista. L'esofago verrà esam<strong>in</strong>ato con <strong>lo</strong> strumento confocale nei<br />

punti <strong>in</strong>dicati dal protocol<strong>lo</strong> di Seattle per le biopsie nella sorveglianza del Barrett (4<br />

punti card<strong>in</strong>ali ogni 2 cm di esofago metaplasico) e negli stessi punti verranno eseguite<br />

le biopsie con p<strong>in</strong>za con ago con apertura di 5 mm. Quattro isto<strong>lo</strong>gi esperti<br />

esam<strong>in</strong>eranno <strong>in</strong> cieco le immag<strong>in</strong>i archiviate e le classificheranno secondo la nuova<br />

classificazione confocale del Barrett, per poi confrontarle sempre <strong>in</strong> cieco con il<br />

preparato isto<strong>lo</strong>gico. Le variazioni <strong>in</strong>ter- ed <strong>in</strong>tra-osservatore saranno analizzate<br />

secondo la statistica Kappa di Cohen. Obiettivi del<strong>lo</strong> studio sono:<br />

1. Valutare la sensibilità, la specificità e l'accuratezza della metodica<br />

2. Valutare la capacità di differenziare i vari gradi di displasia<br />

L'<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di un nuovo strumento, l'endomicroscopio<br />

confocale, <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong> grado di visualizzare la struttura cellulare <strong>in</strong> vivo,<br />

sembrerebbe migliorare notevolmente questi risultati: le prime analisi riferirebbero<br />

una sensibilità dal 94,4% al 97,4%, una specificità dal 95% al 99,4% ed una<br />

accuratezza g<strong>lo</strong>bale dal 99,2 % al 99,3 %.<br />

18 - MISURAZIONE DEL VOLUME DELLA NEOPLASIA ESOFAGEA MEDIANTE<br />

ULTRASONOGRAFIA ENDOSCOPICA TRIDIMENSIONALE PRIMA E DOPO TRATTAMENTO<br />

CITORIDUTTIVO CHEMIO-RADIOTERAPICO<br />

144


Responsabile: Ancona Ermanno<br />

Parole chiave: Barrett, esofago, stag<strong>in</strong>g, endoscopia<br />

Ci proponiamo, utilizzando a livel<strong>lo</strong> di esofago superiore medio e distale l'ecografia<br />

endoscopica con m<strong>in</strong>isonde dual-plane e software di ricostruzione tridimensionale, di<br />

calcolare il volume delle neoplasie esofagee prima e dopo trattamento citoriduttivo<br />

chemio-radioterapico al f<strong>in</strong>e di ottenere una valutazione basata su un va<strong>lo</strong>re (espresso<br />

<strong>in</strong> mm 3 ) morfo-volumetrico riproducibile, <strong>in</strong>dice qu<strong>in</strong>di della risposta al trattamento.<br />

Saranno reclutati pazienti affetti da: Neoplasia dell'esofago (adenocarc<strong>in</strong>oma e<br />

carc<strong>in</strong>oma sp<strong>in</strong>ocellulare); esofago di Barrett con displasia di basso-alto grado. A tutti<br />

verrà proposta endoscopia con ecografia endoscopica con m<strong>in</strong>isonda tridimensionale<br />

transendoscopica. Verranno utilizzate, a seconda dei casi, o la metodica di<br />

<strong>in</strong>stillazione diretta di acqua nel viscere o il riempimento con acqua (o gel idrosolubile)<br />

di un condom. Verranno qu<strong>in</strong>di valutati: il grado (T) di <strong>in</strong>teressamento parietale, <strong>lo</strong><br />

stadio (N) di <strong>in</strong>teressamento l<strong>in</strong>fonodale periesofageo e la eventuale presenza di<br />

l<strong>in</strong>foadenopatie <strong>in</strong> regione del tripode celiaco (M).<br />

Sono state eseguite 12 misurazione volumetriche tridimensionali <strong>in</strong> altrettanti pazienti<br />

affetti da neoplasia esofagea, quattro dei quali sono stati studiati prima e dopo<br />

trattamento citoriduttivo con chemio-radioterapia. In 9 casi si è utilizzata la metodica<br />

del riempimento diretto di acqua del viscere. Nei rimanenti tre si è utilizzata la<br />

metodica del posizionamento del condom alla estremità dell’endoscopio al f<strong>in</strong>e di<br />

creare una camera acustica stabile e non perico<strong>lo</strong>sa per il paziente (evitando il rischio<br />

di aspirazione). In tre casi è stato posizionato un overtube per proteggere le vie aeree.<br />

Si sono riscontrati alcuni problemi legati alla difficoltà tecnica di misurazione del<br />

volume e si è provveduto alla segnalazione alla azienda produttrice della<br />

strumentazione. Si è <strong>in</strong>oltre riscontrato che i volumi <strong>in</strong>dicati dalla misurazione<br />

endosonografica non corrispondono al vero volume anatomico causa la retrazione<br />

post-fissazione del pezzo chirurgico. Si ritiene <strong>in</strong>vece utile la comparazione tra misura<br />

volumetrica pre-trattamento chemio-radioterapico e post-radioterapico. Non sono<br />

ancora stati valutati (causa esiguità del numero pazienti e del tempo breve <strong>in</strong>tercorso)<br />

<strong>in</strong>dici di beneficio (es. aumento della sopravvivenza) legati alla percentuale di riduzione<br />

della massa e/o al<strong>lo</strong> stadio pT post resezione chirurgica. Lo studio cont<strong>in</strong>ua e si<br />

<strong>in</strong>tende ampliar<strong>lo</strong> alle piccole lesioni solide esofagee as<strong>in</strong>tomatiche di natura benigna<br />

(es. leiomiomi


Alla data odierna sono stati studiati 10 pazienti con esofago di Barrett, 4 dei quali con<br />

<strong>in</strong>iziali foci adenocarc<strong>in</strong>omatosi. E’ stato abbandonato <strong>lo</strong> studio cromoendoscopico con<br />

blu di metilene per le segnalazioni apparse <strong>in</strong> letteratura riguardanti un probabile<br />

danno genetico riparativo a carico del DNA <strong>in</strong> cavie trattate con tale co<strong>lo</strong>rante. I<br />

pazienti sono stati studiati con spray di acido acetico e poi endoscopia con zoommagnificazione<br />

150 X. Tutte le immag<strong>in</strong>i ottenute sono state cata<strong>lo</strong>gate secondo le 5<br />

variabili del pit pattern di Kudo (tondi, stellariformi o papillari, piccoli tubuli, grandi<br />

tubuli, arboriformi, destrutturati) e l’esito dei prelievi bioptici comparati con l’ipotesi<br />

diagnostica formulata mediante sola endoscopia. L’accuratezza diagnostica è stata del<br />

90% (sovrastadiazione <strong>in</strong> un so<strong>lo</strong> caso erroneamente classificato alla endoscopia come<br />

displasia grave, mentre alla isto<strong>lo</strong>gia era metaplasia <strong>in</strong>test<strong>in</strong>ale).<br />

20 - STADIAZIONE MEDIANTE ECOGRAFIA ENDOSCOPICA AD ALTA FREQUENZA<br />

DELLE LESIONI ESOFAGEE TRATTABILI MEDIANTE MUCOSECTOMIA ENDOSCOPICA<br />

Responsabile: Bocus Pao<strong>lo</strong><br />

Parole chiave Barrett, esofago, stag<strong>in</strong>g, endoscopia<br />

Scopo del<strong>lo</strong> studio è l'<strong>in</strong>cremento del va<strong>lo</strong>re dell'accuratezza di stadiazione delle lesioni<br />

superficiali dell'esofago superiore medio e distale (T1m e T1sm) mediante l'utilizzo di<br />

m<strong>in</strong>isonde endosonografiche transendoscopiche a 30 MHz, al f<strong>in</strong>e di meglio<br />

<strong>in</strong>dividuare i possibili trattamenti stadio-dipendenti alternativi alla chirurgia<br />

(mucosectomia, terapia fotod<strong>in</strong>amica, terapia ablativa laser etc).<br />

Saranno reclutati pazienti affetti da:<br />

- neoplasia dell'esofago (adenocarc<strong>in</strong>oma e carc<strong>in</strong>oma sp<strong>in</strong>ocellulare),<br />

- esofago di Barrett con displasia di basso-alto grado.<br />

A tutti verra' proposta endoscopia con ecografia endoscopica con m<strong>in</strong>isonda<br />

transendoscopica ad alta frequenza (30 MHz). Verranno utilizzate, a seconda dei casi,<br />

o la metodica di <strong>in</strong>stillazione diretta di acqua nel viscere o il riempimento con acqua (o<br />

gel idrosolubile) di un condom. Verranno qu<strong>in</strong>di valutati: il grado (T) di <strong>in</strong>teressamento<br />

parietale, <strong>lo</strong> stadio (N) di <strong>in</strong>teressamento l<strong>in</strong>fonodale periesofageo e la eventuale<br />

presenza di l<strong>in</strong>foadenopatie <strong>in</strong> regione del tripode celiaco (M).<br />

Sono stati studiati 6 pazienti con carc<strong>in</strong>oma dell’esofago (3 adenocarc<strong>in</strong>omi e 3<br />

carc<strong>in</strong>oma sp<strong>in</strong>ocellulare) precedentemente stadiati mediante EUS convenzionale T1<br />

N0. I tre casi di adenocarc<strong>in</strong>oma sono stati stadiati mediante m<strong>in</strong>isonda<br />

transendoscopica a 30 MHz come T1m (2) e T1sm (1). I 2 casi T1m sono stati trattati<br />

con mucosectomia ottenendo l’asportazione completa delle lesioni che sono risultate<br />

essere entrambe T1m. Il caso identificato mediante EUS T1sm è stato trattato con<br />

chirurgia convenzionale ed anche <strong>in</strong> questo caso l’esame isto<strong>lo</strong>gico sul pezzo<br />

operatorio ha confermato la stadiazione EUS. I tre casi di ca. sp<strong>in</strong>ocellulare identificati<br />

come T1 sm sono stati resecati mediante chirurgia. La stadiazione EUS è risultata<br />

corretta <strong>in</strong> un so<strong>lo</strong> caso (T1 sm).<br />

21 - APPLICAZIONE DELLA TECNICA DELLA BIOPSIA DEL LINFONODO SENTINELLA<br />

NEI PAZIENTI CON CARCINOMA GASTRICO E COLICO<br />

Responsabile: Nitti Donato<br />

Parole chiave l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella, stomaco, co<strong>lo</strong>n-retto<br />

Lo studio è volto a valutare il ruo<strong>lo</strong> prognostico della biopsia del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella<br />

nel carc<strong>in</strong>oma gastrico e nel carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n. La procedura si avvale sia della<br />

tecnica con co<strong>lo</strong>rante vitale (Patent blue) <strong>in</strong>iettato <strong>in</strong>tra-operatoriamente <strong>in</strong> prossimità<br />

della sede del tumore primitivo, sia della tecnica sc<strong>in</strong>tigrafica. Quest'ultima si basa<br />

sull'<strong>in</strong>iezione peritumorale per via endoscopica di un tracciante radioattivo il giorno<br />

precedente l'<strong>in</strong>tervento e sulla sua rilevazione mediante sonda sc<strong>in</strong>tigrafica <strong>in</strong>traoperatoria.<br />

Lo studio ha notevoli possibili applicazioni cl<strong>in</strong>ico-sanitarie. Nel caso del<br />

carc<strong>in</strong>oma gastrico, qua<strong>lo</strong>ra <strong>lo</strong> status del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella riflettesse fedelmente<br />

quel<strong>lo</strong> dei bac<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>fonodali perigastrici, tale procedura potrebbe essere utilizzata per<br />

guidare la scelta del chirurgo nell'estensione della l<strong>in</strong>foadenectomia. Nel caso <strong>in</strong>vece<br />

del carc<strong>in</strong>oma colico, la biopsia del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella potrebbe consentire una più<br />

146


accurata stadiazione e qu<strong>in</strong>di l'<strong>in</strong>dividuazione di pazienti che potrebbero beneficiare di<br />

un trattamento chemioterapico adiuvante.<br />

22 - MODULAZIONE DELL'EFFETTO ANTITUMORALE DEL TNF<br />

Responsabile: Rossi Car<strong>lo</strong> Riccardo<br />

Parole chiave: TNF, melanoma, sarcoma, chemioterapia<br />

Scopo di questo progetto è identificare <strong>in</strong> vitro molecole che aument<strong>in</strong>o l'attività ant<strong>in</strong>eoplastica<br />

del tumor necrosis factor (TNF) e/o del melphalan, pur avendo da sole<br />

scarsa o nulla attività citotossica (sensibilizzatori del TNF/melphalan). Queste<br />

molecole dovrebbero sfruttare alcune caratteristiche molecolari proprie delle cellule<br />

neoplastiche (e.g. iperespressione di fattori anti-apoptotici) e qu<strong>in</strong>di il <strong>lo</strong>ro effetto di<br />

sensibilizzazione dovrebbe risultare tumore-specifico. In questa maniera l'attività ant<strong>in</strong>eoplastica<br />

dovrebbe essere potenziata senza aumentare la tossicità del TNF nei<br />

confronti delle cellule normali. Utilizzando test di citotossicità co<strong>lo</strong>rimetrici, stiamo<br />

testando l'effetto di molecole già note (e.g. imat<strong>in</strong>ib, <strong>in</strong>ibitori della COX-2, N-<br />

acetilciste<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>ibitori della s<strong>in</strong>tasi dell'ossido nitrico, donatori di ossido nitrico) con o<br />

senza TNF nei confronti di diverse l<strong>in</strong>ee cellulari tumorali di melanoma e sarcomi delle<br />

parti molli nonchè di cellule normali (PBMC, fibroblasti, cellule endoteliali). In caso di<br />

s<strong>in</strong>ergismo, saranno <strong>in</strong>dagati alcuni dei potenziali meccanismi molecolari alla base<br />

dell'attività sensibilizzante (e.g. apoptosi e danno ossidativo al DNA).<br />

23 - TECNICA DEL LINFONODO SENTINELLA CON TRACCIANTE RADIOATTIVO NEL<br />

CARCINOMA PAPILLARE DELLA TIROIDE CLINICAMENTE N0<br />

Responsabile: Pelizzo Maria Rosa<br />

Parole chiave: tiroide, l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella, imag<strong>in</strong>g<br />

Il ruo<strong>lo</strong> della dissezione l<strong>in</strong>fonodale nel trattamento chirurgico del carc<strong>in</strong>oma papillare<br />

della tiroide (CPT) è ancora controverso, costituendo la presenza di metastasi<br />

l<strong>in</strong>fonodali un fattore prognostico negativo per l'<strong>in</strong>sorgenza di recidive e non per la<br />

sopravvivenza. In letteratura vengono riportate varie tecniche di marcatura per la<br />

ricerca del l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella (LNFS) nel CPT, ma rari sono gli studi di applicazione<br />

ed accuratezza nell'uso dei traccianti radioattivi rispetto alla tecnica con co<strong>lo</strong>ranti<br />

vitali. La ricerca del LNFS nel CPT mediante traccianti radioattivi prevede l'esecuzione<br />

di una l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafia 3 ore prima dell'<strong>in</strong>tervento chirurgico con <strong>in</strong>iezione<br />

<strong>in</strong>tratumorale di 99 Tc-Album<strong>in</strong>a umana nanocol<strong>lo</strong>idale e successiva acquisizione delle<br />

immag<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafiche <strong>in</strong> fase precoce e <strong>in</strong> fase tardiva. Qu<strong>in</strong>di il paziente viene<br />

sottoposto all'<strong>in</strong>tervento chirurgico nel corso del quale, dopo esecuzione di<br />

tiroidectomia, si procede con sonda gamma <strong>in</strong>traoperatoria collimata all'esp<strong>lo</strong>razione<br />

del compartimento centrale e laterocervicale sulla base della mappa sc<strong>in</strong>tigrafica. Si<br />

procede qu<strong>in</strong>di all'<strong>in</strong>dividuazione e dissezione del LNFS. Considerando che oltre il 30%<br />

dei pazienti affetti da CPT e con N0 preoperatorio presenta metastasi l<strong>in</strong>fonodali,<br />

l'<strong>in</strong>troduzione della tecnica del LNFS mediante tracciante radioattivo presenta i<br />

seguenti vantaggi: 1. accurata selezione dei pazienti da sottoporre a dissezione<br />

l<strong>in</strong>fonodale evitando <strong>in</strong>utili tempi chirurgici e riducendo la morbidità; 2. una più<br />

accurata stadiazione l<strong>in</strong>fonodale <strong>in</strong> vista del trattamento radiometabolico postchirurgico;<br />

3. una precisa selezione dei pazienti da sottoporre al trattamento con I-131<br />

post-operatorio; 4. identificazione di eventuali metastasi l<strong>in</strong>fonodali al di fuori del<br />

compartimento centrale.<br />

Abbiamo arruolato 25 pazienti con diagnosi preoperatoria di CPT realizzata mediante<br />

cito<strong>lo</strong>gia su agoaspirato, senza evidenza cl<strong>in</strong>ica ed ecografica di <strong>in</strong>teressamento<br />

l<strong>in</strong>fonodale <strong>lo</strong>co-regionale. In tutti i pazienti è stato <strong>in</strong>dividuato almeno 1 LFNS sia<br />

mediante la l<strong>in</strong>fosc<strong>in</strong>tigrafia pre-operatoria che durante l’<strong>in</strong>tervento chirurgico. Il LFNS<br />

è risultato positivo per metastasi <strong>in</strong> 12 pazienti (48%); <strong>in</strong> 7 pazienti si trattava del<br />

primo LFNS (28%), <strong>in</strong> 5 pazienti del secondo LFNS (20%). Dieci di questi 12 casi<br />

presentavano so<strong>lo</strong> micrometastasi (


icerca del LFNS mediante utilizzo di radiotracciante risulti vantaggiosa nell’ottica di<br />

modulare il ricorso alla terapia complementare con I 131 .<br />

148


L<strong>in</strong>ea di ricerca 6<br />

Innovazioni nel campo della chemioterapia e<br />

della radioterapia<br />

I recenti progressi nelle conoscenze sulle alterazioni molecolari che caratterizzano i<br />

tumori hanno profondamente modificato l'approccio alla terapia anti-neoplastica,<br />

permettendo ai cl<strong>in</strong>ici di affiancare alle usuali armi impiegate per decenni contro i<br />

tumori, quali i farmaci antiblastici e la radioterapia, una serie di pr<strong>in</strong>cipi attivi <strong>in</strong><br />

grado di agire <strong>in</strong> maniera più selettiva sulla replicazione delle cellule tumorali.<br />

L'aprirsi dell'era dei cosiddetti "farmaci <strong>in</strong>telligenti" solleva ovviamente il problema di<br />

verificare l'efficacia di tali molecole nei pazienti, sia da sole che <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con<br />

schemi terapeutici diversi. Le unità cl<strong>in</strong>iche del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sono qu<strong>in</strong>di impegnate nel<strong>lo</strong><br />

studio di un gran numero di protocolli cl<strong>in</strong>ici sia su base nazionale che <strong>in</strong>ternazionale,<br />

con particolare attenzione alla comb<strong>in</strong>azione della chemio-radioterapia con farmaci<br />

bio<strong>lo</strong>gici quali gli anticorpi monoc<strong>lo</strong>nali o farmaci a bersaglio molecolare quali gli<br />

<strong>in</strong>ibitori selettivi delle ch<strong>in</strong>asi. Ovviamente, queste ricerche presuppongono anche uno<br />

stretto collegamento con la realtà laboratoristica, alla ricerca dei parametri bio<strong>lo</strong>gici<br />

suscettibili di modificazione a seguito della terapia e predittivi della risposta.<br />

1 - CARATTERIZZAZIONE DI UN SISTEMA ELETTRONICO DI IMMAGINI PORTALI PER LA<br />

VERIFICA DOSIMETRICA DEI TRATTAMENTI RADIOTERAPICI<br />

Responsabile: Fabbris Roberto<br />

Parole chiave: dosimetria, imag<strong>in</strong>g, controlli di qualità, radioterapia<br />

La radioterapia con fasci esterni impiega tecniche di trattamento molto complesse che<br />

sono realizzate utilizzando sofisticate apparecchiature e software di elaborazione. Ad<br />

esempio, il campo radiante viene con<strong>formato</strong> utilizzando un collimatore<br />

multilamellare, alti gradienti di dose vengono realizzati con collimatori di piccole<br />

dimensioni e tecniche non complanari di pendolazione del fascio, l'<strong>in</strong>tensità di dose<br />

viene modulata con metodi di segmentazione del campo radiante. Tutte queste<br />

metodiche vengono pianificate utilizzando apparecchiature e sistemi di calco<strong>lo</strong> della<br />

dose che devono essere controllati e verificati dal punto di vista dosimetrico.<br />

Prossimamente presso la U.O. di Radioterapia verrà <strong>in</strong>stallato un nuovo acceleratore<br />

l<strong>in</strong>eare dotato di un sistema elettronico di produzione di immag<strong>in</strong>i portali a Silicio<br />

amorfo (a-Si EPID) che verrà utilizzato essenzialmente per le verifica geometrica dei<br />

trattamenti radioterapici (EPID). Lo scopo del nostro progetto è di calibrare<br />

dosimetricamente tale apparecchiatura per poterla poi utilizzare come sistema di<br />

verifica dosimetrica di trattamenti radioterapici complessi. L'apparecchiatura verrà<br />

caratterizzata <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di: valutazione della sensibilità, m<strong>in</strong>imizzazione della risposta<br />

alle basse energie, dipendenza della risposta dal gap d'aria, dipendenza della risposta<br />

dal dose-rate, l<strong>in</strong>earità delle risposta con le Unità Monitor, dipendenza della risposta<br />

dalle dimensioni del campo, calibrazione con varie energie<br />

2 - VALUTAZIONE DI UN SISTEMA ELETTRONICO DI PRODUZIONE DELLE IMMAGINI<br />

PORTALI PER LA VERIFICA GEOMETRICA DEI TRATTAMENTI RADIOTERAPICI<br />

Responsabile: Fabbris Roberto<br />

Parole chiave imag<strong>in</strong>g, dosimetria, radioterapia<br />

In Radioterapia negli ultimi anni sono state <strong>in</strong>trodotte nuove tecniche che hanno<br />

notevolmente migliorato l'efficacia del trattamento <strong>in</strong> quanto erogano la dose al volume<br />

bersaglio risparmiando al meglio gli organi a rischio. Tali metodiche, quali la tecnica<br />

conformazionale con emicampi o collimatori multilamellari, la stereotassi e<br />

modulazione dell'<strong>in</strong>tensità del fascio, richiedono una accurata ed attenta verifica<br />

giornaliera della <strong>lo</strong>calizzazione dei campi di trattamento al f<strong>in</strong>e di m<strong>in</strong>imizzare sia gli<br />

errori casuali che sistematici di posizionamento del paziente sul lett<strong>in</strong>o di terapia. La<br />

verifica si attua tramite la produzione di immag<strong>in</strong>i portali del paziente<br />

immediatamente prima della seduta e un confronto con le immag<strong>in</strong>i "attese" che<br />

149


derivano dal processo di simulazione del trattamento o dal sistema computerizzato di<br />

pianificazione del trattamento. Attualmente le immag<strong>in</strong>i portali vengono ottenute per<br />

mezzo dei CR, sistemi digitali a fosfori fotostimolabili, che una volta esposti richiedono<br />

tempi relativamente lunghi sia per la lettura che per l'elaborazione e la stampa delle<br />

immag<strong>in</strong>i su pellicola radiografica. Il confronto con l'immag<strong>in</strong>e "attesa" viene eseguito<br />

ad occhio senza alcun metodo di quantificazione delle eventuali discrepanze. Nei<br />

prossimi mesi presso la U.O. di Radioterapia verrà <strong>in</strong>stallato un nuovo acceleratore<br />

fornito di un sistema elettronico di produzione delle immag<strong>in</strong>i portali a Silicio Amorfo,<br />

aSi (EPID). Tale rivelatore corredato da un software adeguato consente di visualizzare<br />

<strong>in</strong> tempo reale l'immag<strong>in</strong>e portale e di comparare tale immag<strong>in</strong>e con le immag<strong>in</strong>i<br />

"attese" di riferimento. L'obiettivo del presente progetto è di valutare quantitativamente<br />

le prestazioni del sistema elettronico di immag<strong>in</strong>i portali come strumento di verifica<br />

geometrica del trattamento radioterapico. Verrà eseguito un control<strong>lo</strong> della<br />

riproducibilità del posizionamento del EPID nella sua posizione di lavoro, verrà<br />

valutata la qualità radio<strong>lo</strong>gica dell'immag<strong>in</strong>e portale e verranno eventualmente<br />

implementati algoritmi di valutazione quantitativa di confronto con le immag<strong>in</strong>i attese<br />

di riferimento.<br />

3 - IL CANCRO DELL'ESOFAGO E DEL CARDIAS LOCALMENTE AVANZATO: NUOVO<br />

PROTOCOLLO DI FASE II DI CHEMIO E RADIOTERAPIA (OXALIPLATINO-5FU-FOLATI)<br />

PREOPERATORIO<br />

Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />

Parole chiave: esofago, chemioterapia, radioterapia, neo-adiuvante<br />

Sono stati arruolati <strong>in</strong> uno studio multicentrico 58 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma<br />

dell'esofago e del cardias <strong>in</strong> stadio <strong>lo</strong>calmente avanzato che sono stati sottoposti ad un<br />

nuovo protocol<strong>lo</strong> di di chemio-radioterapia neoadiuvante con Oxaliplat<strong>in</strong>o-5FU-Folati e<br />

radioterapia esterna. Nel corso dell'anno verrà completata la valutazione dei pazienti<br />

arruolati, <strong>in</strong> modo da def<strong>in</strong>ire i risultati di tossicità, risposte cl<strong>in</strong>iche, resezioni<br />

chirurgiche, risposte pato<strong>lo</strong>giche complete e soprattutto quantificare l'impatto<br />

prognostico complessivo ed il confronto con il regime di riferimento (Cisplat<strong>in</strong>o-<br />

5Fluorouracile e 45 Gy di radioterapia esterna) normalmente utilizzato. Sarà <strong>in</strong>oltre<br />

possibile valutare la sopravvivenza complessiva libera da malattia.<br />

4 - APPROCCI RADIOFARMACEUTICI INNOVATIVI PER L'IMAGING E LA TERAPIA<br />

ORGANO-SPECIFICA DEI TUMORI<br />

Responsabile: Rosato Antonio<br />

Parole chiave: imag<strong>in</strong>g, radioterapia, SPECT, modelli sperimentali<br />

Questo programma di ricerca <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are si prefigge di valutare l'efficacia<br />

diagnostica/terapeutica di nuovi radiofarmaci <strong>in</strong> grado di bersagliare specificamente<br />

neoplasie o organi sede di tumore. I radiofarmaci sviluppati si basano su tre differenti<br />

molecole direzionanti rappresentate da acido ialuronico (HA), un anticorpo<br />

monoc<strong>lo</strong>nale anti-PSMA (Prostate Specific Membrane Antigen) e un Locked Nucleic<br />

Acid (LNA) <strong>in</strong> grado di legarsi specificamente a mRNA di surviv<strong>in</strong>a. Tali molecole<br />

direzionanti saranno marcate con 99mTc, un radionuclide gamma-emittente, per gli<br />

approcci di imag<strong>in</strong>g, e con 188Re, un congenere di 99mTc ad emissione<br />

prevalentemente beta, per la terapia di tumori sperimentali ad <strong>in</strong>sorgenza epatica,<br />

prostatica e polidistrettuali. La caratterizzazione della biodistribuzione <strong>in</strong> vivo dei<br />

differenti radiofarmaci sviluppati sarà effettuata mediante imag<strong>in</strong>g con un apparato<br />

SPECT (Tomografia computerizzata basata sull'emissione di fotone s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong>),<br />

specificamente ottimizzato per una sc<strong>in</strong>tigrafia tridimensionale di piccoli animali.<br />

Questo programma di ricerca ha generato <strong>in</strong>teressanti risultati. L'attività si è<br />

particolarmente accentrata su:<br />

a) la valutazione del radionuclide 188Re come agente radioterapico verso neoplasie di<br />

differente istotipo. Tale radioisotopo presenta una emissione beta (85%), utile nella<br />

terapia, e gamma (15%), che può essere sfruttata per l'imag<strong>in</strong>g diagnostico. In<br />

particolare, il radioisotopo è stato coniugato ad acido ialuronico (HA) e il bioconiugato<br />

150


isultante è stato studiato <strong>in</strong> vitro per valutarne la capacità di <strong>in</strong>ibizione della crescita<br />

neoplastica<br />

b) l'analisi di biodistribuzione del coniugato 188Re-HA mediante sc<strong>in</strong>tigrafia con una<br />

piccola gamma-camera (YAP camera) ottimizzata per roditori. I risultati <strong>in</strong>dicano come<br />

il bioconiugato, dopo somm<strong>in</strong>istrazione endovenosa, si <strong>lo</strong>calizzi preferenzialmente al<br />

fegato permettendo di prospettarne un utilizzo terapeutico verso neoplasie primitive e<br />

metastatiche epatiche<br />

c) <strong>lo</strong> sviluppo di un nuovo bioconiugato di HA con "gabbie" di carborani <strong>in</strong> grado di<br />

veicolare elevati quantitativi di 10B alle cellule tumorali, <strong>in</strong> modo da realizzare un<br />

nuovo approccio di Boron Neutron Capture Therapy (BNCT).<br />

5 - VALUTAZIONE IN VITRO E IN VIVO DELL'EFFICACIA TERAPEUTICA DI UN<br />

BIOCONIUGATO PACLITAXEL-ACIDO IALURONICO<br />

Responsabile: Rosato Antonio<br />

Parole chiave: chemioterapia, modelli sperimentali<br />

Il paclitaxel rappresenta attualmente il farmaco maggiormente utilizzato <strong>in</strong> ambito<br />

chemioterapico, con <strong>in</strong>dicazioni selettive per i tumori della mammella e dell'ovaio.<br />

Tuttavia, la sua estrema idrofobicità ne condiziona fortemente la somm<strong>in</strong>istrazione, la<br />

farmacoc<strong>in</strong>etica e la tossicità. Il progetto di ricerca si propone di <strong>in</strong>vestigare le<br />

caratteristiche farmaco<strong>lo</strong>giche di un derivato del paclitaxel ottenuto mediante<br />

coniugazione chimica del pr<strong>in</strong>cipio attivo con un veico<strong>lo</strong> costituito da acido ialuronico<br />

(HA). Questo derivato idrosolubile verrà analizzato per la capacità di <strong>in</strong>ibizione della<br />

crescita neoplastica <strong>in</strong> vitro nei confronti di differenti l<strong>in</strong>ee di cellule tumorali umane e<br />

i dati risultanti saranno confrontati con quelli ottenuti utilizzando paclitaxel libero.<br />

Inoltre, verrà studiata la biodistribuzione e la farmacoc<strong>in</strong>etica del derivato <strong>in</strong> vivo e la<br />

sua capacità di <strong>in</strong>terferire con la crescita di neoplasie umane <strong>in</strong> topi immunodeficienti.<br />

Questi dati costituiranno le basi per studi cl<strong>in</strong>ici di fase I. Il bioconiugato risulta molto<br />

attivo <strong>in</strong> vitro nei confronti di l<strong>in</strong>ee tumorali di differente istotipo ed è caratterizzato da<br />

un nuovo meccanismo di penetrazione nelle cellule tumorali basato sull'<strong>in</strong>terazione<br />

con recettori di membrana per HA e successiva endocitosi, e non su semplice<br />

diffusione passiva. Tali dati hanno portato all'<strong>in</strong>izio di un trial di fase I/II per neoplasie<br />

superficiali della vescica refrattarie alle terapie convenzionali attualmente <strong>in</strong> corso<br />

presso la Cl<strong>in</strong>ica Uro<strong>lo</strong>gica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.<br />

6 - VALUTAZIONE DELLA DURATA DI UNA DIETA IODOCARENTE EFFICACE MEDIANTE<br />

MONITORAGGIO DELLA IODURIA IN PAZIENTI CON TUMORE DIFFERENZIATO DELLA<br />

TIROIDE CHE DEVONO ESSERE SOTTOPOSTI A SCINTIGRAFIA CON 131-I<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave: tiroide, imag<strong>in</strong>g<br />

I pazienti con tumore differenziato della tiroide candidati a eseguire una sc<strong>in</strong>tigrafia<br />

con 131 I, sia <strong>in</strong> sospensione ormonale sia <strong>in</strong> terapia con Eutirox e stimolati con<br />

Thyrogen, saranno sottoposti a dieta iodocarente due mesi prima dell'esame. La<br />

ioduria, dopo un dosaggio <strong>in</strong>iziale, sarà misurata ogni due settimane al<strong>lo</strong> scopo di<br />

stabilire il tempo necessario per ottenere un va<strong>lo</strong>re della ioduria <strong>in</strong>feriore a 100 mg/L.<br />

Il riscontro di un tempo breve per ottenere il va<strong>lo</strong>re di ioduria stabilito permetterebbe:<br />

a) di abbreviare il tempo di attesa dei trattamenti urgenti con 131 I; b) di migliorare la<br />

qualità della vita dei pazienti abbreviando la durata delle restrizioni dietetiche. Al<br />

momento hanno completato il protocol<strong>lo</strong> sedici pazienti su 50 pazienti totali. I dati<br />

prelim<strong>in</strong>ari disponibili mostrano che il va<strong>lo</strong>re di ioduria richiesta può essere raggiunta<br />

nell’arco di un mese di dieta <strong>in</strong>vece dei due mesi previsti.<br />

7 - VALUTAZIONE CON BRONCOSCOPIA, SPIROMETRIA E QUESTIONARIO SULLA<br />

QUALITÀ DI VITA DELL'EFFICACIA DELLA BRACHITERAPIA ENDOBRONCHIALE HDR<br />

NEL TRATTAMENTO PALLIATIVO DEI PAZIENTI CON NEOPLASIA MALIGNA<br />

ENDOBRONCHIALE<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

151


Parole chiave: brachiterapia, palliazione, polmone<br />

I pazienti con carc<strong>in</strong>oma del polmone a sviluppo endobronchiale, non operabili per<br />

qualsiasi motivo, presentano spesso una s<strong>in</strong>tomato<strong>lo</strong>gia (tosse, emottisi, dispnea,<br />

broncopolmoniti e febbre) che ne altera sensibilmente la qualità di vita. Il trattamento<br />

più frequente <strong>in</strong> questa situazione cl<strong>in</strong>ica è rappresentato dalla laserterapia<br />

disostruttiva che consente una rapida remissione dei s<strong>in</strong>tomi, ma che, dati i brevi<br />

tempi di recidiva della malattia, necessita di essere ripetuta ad <strong>in</strong>tervalli di qualche<br />

settimana. La brachiterapia endobronchiale HDR è utilizzata da circa un ventennio,<br />

nei centri dove questo tipo di cura è disponibile, <strong>in</strong> alternativa alla laserterapia e viene<br />

a questa preferita per la sua maggiore durata d'azione. La valutazione dell'efficacia del<br />

trattamento viene solitamente eseguita mediante questionari che valutano la qualità di<br />

vita percepita dal paziente, prima e dopo il trattamento. Ad oggi sono stati studiati con<br />

broncoscopia, spirometria e questionario sulla qualità di vita, 102 pazienti con<br />

carc<strong>in</strong>oma polmonare avanzato e trattati con brachiterapia endobronchiale con <strong>in</strong>tento<br />

palliativo. Dai dati prelim<strong>in</strong>ari il trattamento brachiterapico non ha mostrato benefici<br />

sui dati spirometrici. La risposta endoscopica è al 81%, all’emoftoe 85%, alla tosse<br />

65%. Si attendono i dati def<strong>in</strong>itivi con 150 pazienti arruolati; è al<strong>lo</strong> studio anche la<br />

possibilità di associare la brachiterapia con la terapia fotod<strong>in</strong>amica, che si è<br />

dimostrata efficace nel trattamento di neoplasie superficiali anche con <strong>in</strong>tento<br />

curativo.<br />

8 - POTENZIALE SINERGIA DELLA TERAPIA FOTODINAMICA (PDT) E DELLA<br />

CHEMIOTERAPIA NELLE LESIONI NEOPLASTICHE DEL POLMONE E DELL'ESOFAGO IN<br />

PAZIENTI INOPERABILI. VALUTAZIONE CLINICA DOPO SPERIMENTAZIONE IN VITRO<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave terapia fotod<strong>in</strong>amica, chemioterapia, esofago, polmone, modelli<br />

sperimentali<br />

Sebbene la PDT, <strong>in</strong> letteratura, abbia dimostrato un'azione s<strong>in</strong>ergica con la<br />

chemioterapia <strong>in</strong> vitro, la sua efficacia <strong>in</strong> vivo associata a farmaci citotossici non è<br />

stata ancora studiata <strong>in</strong> modo estensivo. Scopo della ricerca è <strong>lo</strong> studio e la<br />

validazione di protocolli sperimentali <strong>in</strong> vivo di terapia comb<strong>in</strong>ata PDT e farmaci<br />

antiblastici nei confronti di un tumore mur<strong>in</strong>o molto aggressivo. Sono pertanto <strong>in</strong>iziate<br />

ricerche atte a validare l'efficacia terapeutica dell'associazione di PDT con il primo<br />

fotosensibilizzante utilizzato <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>ica cioè il Photofr<strong>in</strong>, e due farmaci antiblastici a<br />

differente meccanismo d'azione, il Cisplat<strong>in</strong>o, agente alchilante e la V<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a,<br />

agente antimitotico. Sono <strong>in</strong> corso sperimentazioni sull’animale presso gli Istituti di<br />

Bio<strong>lo</strong>gia dell’Università di Napoli e Padova.<br />

9 - EFFICACIA TERAPEUTICA DEL PHOTOFRIN II COME RADIOSENSIBILIZZANTE IN<br />

AGGIUNTA ALLA TERAPIA FOTODINAMICA IN PAZIENTI CON COLANGIOCARCINOMA<br />

ILARE AVANZATO (CC): STUDIO PROSPETTICO RANDOMIZZATO DI FASE II<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave: colangiocarc<strong>in</strong>oma, terapia fotod<strong>in</strong>amica, radioterapia,<br />

Il protocol<strong>lo</strong> è stato elaborato <strong>in</strong> collaborazione con l'Università di Monaco Grobhadern<br />

e l'Istituto Tumori di Atene St Savas. Lo studio di fase II prevede l'arruolamento nei tre<br />

Centri di 58 pazienti portatori di colangiocarc<strong>in</strong>oma dell'i<strong>lo</strong> epatico. Dopo accurate<br />

procedure diagnostiche (MRI, ERC, ecc) i pazienti arruolati saranno randomizzati per il<br />

trattamento fotod<strong>in</strong>amico vs fotod<strong>in</strong>amico seguito da trattamento radioterapico (50 Gy<br />

totali con dose iperfrazionata) previa sensibilizzazione con Photofr<strong>in</strong> II.<br />

10 - RADIOTERAPIA STEREOTASSICA FRAZIONATA NEL RETINOBLASTOMA<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave ret<strong>in</strong>oblastoma, radioterapia<br />

I pazienti candidati al trattamento radiante saranno trattati presso la Radioterapia di<br />

Padova con tecnica stereotassica. Verrà valutato l'impatto del trattamento di<br />

precisione sulla funzionalità visiva, la crescita dell'osso temporale e l'<strong>in</strong>sorgenza del<br />

152


secondo tumore. Al momento attuale sono stati irradiati presso questa Unità<br />

Operativa 9 bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>seriti nel protocol<strong>lo</strong> di trattamento AIEOP "RB". I pazienti erano<br />

<strong>in</strong> persistenza di malattia, progressione o recidiva dopo chemioterapia e trattamento<br />

<strong>lo</strong>cale con laser e/o crioterapia e/o ipertermia. Tutti hanno ricevuto una dose totale di<br />

44 Gy <strong>in</strong> 22 frazioni, erogata con sistema stereotassico. La casistica corrisponde a tutti<br />

i bamb<strong>in</strong>i avviati alla radioterapia <strong>in</strong> Italia; al momento dell'ultima riunione del gruppo<br />

di studio, nel<strong>lo</strong> scorso dicembre, non risultavano alla segreteria AIEOP casi di bamb<strong>in</strong>i<br />

irradiati all'estero negli ultimi 2 anni.<br />

11 - RUOLO DELLA SCINTIGRAFIA CON 131-I E DEL DOSAGGIO DELLA<br />

TIREOGLOBULINA DOPO STIMOLO CON TSH RICOMBINANTE NEL PROCESSO<br />

DECISIONALE TERAPEUTICO IN PAZIENTI CON CARCINOMA DIFFERENZIATO DELLA<br />

TIROIDE<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave: tiroide, imag<strong>in</strong>g<br />

La chirurgia (tiroidectomia totale o near total), il trattamento THS soppressivo e<br />

l'ablazione dei residui con 131 I sono considerati <strong>lo</strong> standard terapeutico nei pazienti<br />

con carc<strong>in</strong>oma differenziato della tiroide. L'ablazione viene eseguita, nella maggior<br />

parte dei pazienti, senza una preventiva sc<strong>in</strong>tigrafia con 131 I. Il TSH ricomb<strong>in</strong>ante si è<br />

dimostrato efficace nel fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti nel mostrare la presenza di recidiva o di<br />

persistenza di malattia, stimolando da un lato la produzione di Tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a,<br />

dall'altro la captazione di 131 I da parte delle cellule tiroidee sia normali che<br />

neoplastiche. Ad oggi sono stati studiati con il protocol<strong>lo</strong> <strong>in</strong> oggetto 227 pazienti.<br />

L'arruolamento dei pazienti cont<strong>in</strong>ua.<br />

12 - EFFICACIA DELLA BORON NEUTRON CAPTURE THERAPY (BNCT) NEL<br />

TRATTAMENTO DEL MELANOMA CUTANEO<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave melanoma, radioterapia<br />

LA BNCT è una modalità terapeutica antitumorale che si compone di due fasi: 1)<br />

somm<strong>in</strong>istrazione di un preparato contenente Boro (10-B), che si deve concentrare<br />

elettivamente nelle cellule neoplastiche; 2) esposizione del tumore ad un fascio di<br />

neutroni "lenti", termici (0.025 eV) od epitermici (1-10 KeV). L'effetto bio<strong>lo</strong>gico<br />

dell'esposizione ad un fascio di neutroni termici si verifica so<strong>lo</strong> nelle cellule<br />

prelim<strong>in</strong>armente caricate con una sufficiente quantità di atomi di Boro. La maggiore<br />

potenziale utilità cl<strong>in</strong>ica della BNCT riguarda le neoplasie caratterizzate da elevata<br />

radioresistenza e con una particolare tendenza a crescere <strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>filtrativa.<br />

Numerosi tumori rispondono a queste caratteristiche sfavorevoli ed <strong>in</strong> particolare i<br />

gliomi di alto grado, i sarcomi, i tumori anaplastici della tiroide, i tumori del pancreas<br />

ed i melanomi, nei quali la radioterapia convenzionale ottiene risultati del tutto<br />

<strong>in</strong>soddisfacenti.<br />

13 - RUOLO DEL TSH RICOMBINANTE NEL TRATTAMENTO RADIOMETABOLICO CON<br />

131-I DEI PAZIENTI CON CARCINOMA DIFFERENZIATO DELLA TIROIDE (DTC) CHE<br />

PRESENTANO CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE O RELATIVE ALLA SOSPENSIONE<br />

DELLA TERAPIA TSH SOPPRESSIVA<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave: tiroide, radioterapia<br />

Il trattamento con 131 I dei pazienti con carc<strong>in</strong>oma differenziato della tiroide (DTC)<br />

necessita di alti livelli (>30) di TSH. Tale ormone aumenta <strong>in</strong>fatti la captazione del<strong>lo</strong><br />

iodio e la sua organicazione da parte delle cellule tiroidee, siano esse normali o<br />

neoplastiche. Nei pazienti con DTC metastatici, il 131 I rappresenta spesso l'unico<br />

trattamento possibile sia con <strong>in</strong>tento radicale che con <strong>in</strong>tento palliativo. Vi sono<br />

situazioni cl<strong>in</strong>iche che rappresentano una contro<strong>in</strong>dicazione assoluta o relativa alla<br />

sospensione del trattamento TSH soppressivo, con consegente ipotiroidismo,<br />

necessario per <strong>in</strong>durre una adeguata produzione di TSH da parte dell'ipofisi. Questi<br />

153


pazienti non possono qu<strong>in</strong>di beneficiare di quel<strong>lo</strong> che è spesso l'unico trattamento<br />

possibile per la <strong>lo</strong>ro malattia. Il TSH ricomb<strong>in</strong>ante (rhTSH) si è dimostrato efficace<br />

nel<strong>lo</strong> stimolare l'attività delle cellule dei carc<strong>in</strong>omi differenziati della tiroide (aumento<br />

della tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a) e della captazione del 131 I (sc<strong>in</strong>tigrafie diagnostiche normalmente<br />

eseguite dopo stimo<strong>lo</strong> con rhTSH nel fol<strong>lo</strong>w-up). Ad oggi sono stati trattati 23 pazienti.<br />

L'arruolamento dei pazienti cont<strong>in</strong>ua.<br />

14 - STUDIO RANDOMIZZATO SULL'EFFETTO DELLA BRACHITERAPIA CON O SENZA<br />

TERAPIA FOTODINAMICA CON TEMOPORFIN A (PDT) IN PAZIENTI CON CARCINOMA<br />

SQUAMOSO DEL CAPO-COLLO CON RECIDIVA DOPO CHIRURGIA, RADIOTERAPIA,<br />

CHEMIOTERAPIA DA SOLE O IN COMBINAZIONE<br />

Responsabilie: Sotti Guido<br />

Parole chiave head & neck, terapia fotod<strong>in</strong>amica, brachiterapia,<br />

I pazienti che aderiscono ai criteri di selezione saranno randomizzati a ricevere la<br />

brachiterapia da sola o brachiterapia più PDT (Temoporf<strong>in</strong>). Tutti i pazienti saranno<br />

qu<strong>in</strong>di sottoposti a brachiterapia (ad alte dosi o a basse dosi). I pazienti che saranno<br />

randomizzati ad eseguire per prima la Terapia Fotod<strong>in</strong>amica riceveranno Temoporf<strong>in</strong><br />

alla dose di 0,15 mg/Kg e dopo 96 ore saranno irradiati con laser PDT a 652 nm di<br />

lunghezza d'onda. La dose della Brachiterapia sarà 60-70 Gy se <strong>lo</strong>w dose rate 192 Ir o<br />

un'equivalente dose con alta dose rate frazionata. Le valutazioni del trattamento<br />

saranno eseguite dopo 2 settimane e dopo 2, 3, 4, 5, 6, 9 e 12 mesi.<br />

15 - RUOLO DELLA PET-CT NEL PROCESSO DECISIONALE TERAPEUTICO DEI<br />

PAZIENTI CON RECIDIVA DI CARCINOMA DELLA TIROIDE NON IODOFISSANTE<br />

Responsabile: Sotti Guido<br />

Parole chiave: tiroide, PET-TAC, imag<strong>in</strong>g<br />

Il carc<strong>in</strong>oma della tiroide è una neoplasia curabile con 131 I nel 75% dei casi. Nelle<br />

sospette recidive di malattia sulla base dell'<strong>in</strong>cremento della tireog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>a e con<br />

negatività sc<strong>in</strong>tigrafica al 131 I (forme non iodofissanti) l'unico trattamento efficace<br />

rimane la chirurgia radicale, ma non sempre i pazienti arrivano al chirurgo con una<br />

adeguata stadiazione e con le adeguate <strong>in</strong>dicazioni. La PET-CT viene considerata<br />

l'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di imag<strong>in</strong>g più sensibile a disposizione tanto da scoprire focolai di malattia<br />

non rilevabili con altre tecniche. Studi <strong>in</strong>iziali eseguiti su un numero ristretto di<br />

pazienti mostrano risultati promettenti della PET-TAC <strong>in</strong> questo campo. Scopo di<br />

questa ricerca è raccogliere un numero significativo di casi sulla base dell'ampia<br />

casistica a disposizione della U.O. di Radioterapia per una valutazione significativa dei<br />

risultati della PET-CT <strong>in</strong> questo ambito. Sono stati già arruolati nel<strong>lo</strong> studio 84<br />

pazienti e il target della ricerca è di raggiungere almeno 200 casi studiati per una<br />

statistica significativa. I dati raccolti verranno confrontati con i dati storici del reparto<br />

(oltre 4500 pazienti affetti da carc<strong>in</strong>oma della tiroide).<br />

16 - DOXORUBICINA LIPOSOMIALE PEGILATA (CAELYX) IN COMBINAZIONE CON<br />

HERCEPTIN E TAXOTERE NEL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DI PAZIENTI CON<br />

CARCINOMA MAMMARIO METASTATICO: STUDIO DI FASE II, IN APERTO,<br />

MULTICENTRICO<br />

Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Parole chiave: chemioterapia, mammella, ErbB2<br />

Pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario metastatico che sovraesprima HER2, non<br />

precedentemente trattati per malattia avanzata, riceveranno 6 cicli di Caelix +<br />

Taxotere + Hercept<strong>in</strong>. In caso di risposta il trattamento potrà essere cont<strong>in</strong>uato a<br />

discrezione del medico; il trattamento sarà <strong>in</strong>vece <strong>in</strong>terrotto <strong>in</strong> caso di progressione di<br />

malattia o tossicità. La valutazione dell'efficacia sarà effettuata dopo 3 cicli, dopo 6<br />

cicli e alla f<strong>in</strong>e del trattamento. La ricerca prevede le seguenti fasi: gestione della<br />

sperimentazione cl<strong>in</strong>ica con <strong>in</strong>serimento nel trial; raccolta dati s<strong>in</strong>o al raggiungimento<br />

del numero previsto e creazione di un database elettronico; elaborazione dei dati<br />

raccolti.<br />

154


17 - STUDIO RANDOMIZZATO, A DOPPIO CIECO MULTICENTRICO, DI FASE III CHE<br />

CONFRONTA L'ATTIVITÀ DEL PACLITAXEL PIÙ TRASTUZUMAB PIÙ LAPATINIB VERSUS<br />

PACLITAXEL PIÙ TRASTUZUMAB PIÙ PLACEBO IN DONNE CON CARCINOMA DELLA<br />

MAMMELLA METASTATICO E ERBB2 AMPLIFICATO O IPERESPRESSO<br />

Responsabile: Koussis Haralabos<br />

Parole chiave ErbB2, mammella, metastasi, chemioterapia, target therapy<br />

Lapat<strong>in</strong>ib è un potente e selettivo <strong>in</strong>ibitore dei recettori dei fattori di crescita ErbB1 e<br />

Erb B2 che può essere usato per il trattamento di varie neoplasie. L'amplificazione o<br />

l'iperespressione di ErbB1 e ErbB2 è documentata <strong>in</strong> varie neoplasie umane ed è<br />

associata ad una prognosi peggiore con riduzione della sopravvivenza. Il trattamento<br />

prevede due bracci di terapia scelta a random: Braccio 1: paclitaxel 80 mg/mq ev<br />

settimanale per 3 settimane su 4, trastuzumab 4 mg/kg la prima somm<strong>in</strong>istrazione e<br />

2 mg/kg settimanale ev, lapat<strong>in</strong>ib 1000 mg/die per os. Braccio 2: paclitaxel 80<br />

mg/mq ev settimanale per 3 settimane su 4, trastuzumab 4 mg/kg la prima<br />

somm<strong>in</strong>istrazione e 2 mg/kg settimanale ev più placebo. Lo studio prevede un<br />

arruolamento di circa 700 pazienti <strong>in</strong> 24 mesi.<br />

18 - STUDIO DI FASE III PER VALUTARE IL RUOLO DELLA CHEMIOTERAPIA NELLA<br />

TERAPIA ADIUVANTE DEL CARCINOMA MAMMARIO ENDOCRINO-RESPONSIVO IN<br />

DONNE IN PREMENOPAUSA (STUDIO PERCHE IBCSG 26-02/BIG 04-02)<br />

Responsabile: Koussis Haralabos<br />

Parole chiave: chemioterapia, chemioprevenzione, mammella<br />

Non è stato ancora def<strong>in</strong>ito quale sia il miglior trattamento ormonale adiuvante per il<br />

carc<strong>in</strong>oma mammario. Anche la chemioterapia riduce il rischio di una recidiva di<br />

carc<strong>in</strong>oma mammario nelle donne <strong>in</strong> premenopausa, <strong>in</strong>dipendentemente dalla<br />

presenza dei recettori ormonali. La chemioterapia presenta degli effetti collaterali e<br />

non è ancora stato dimostrato che la associazione della chemioterapia ad un<br />

trattamento ormonale adeguato costituisca un vantaggio nelle donne con carc<strong>in</strong>oma<br />

mammario endocr<strong>in</strong>oresponsivo. Il trattamento è random fra due bracci: Braccio A:<br />

Soppressione dell'attività ovarica e tamoxifene o exemestane per 5 anni; Braccio B:<br />

Chemioterapia per circa 3 o 6 mesi più soppressione dell'attività ovarica e tamoxifene<br />

o exemestane per 5 anni. La soppressione della attività delle ovaie può essere ottenuta<br />

mediante la rimozione chirurgica delle ovaie, mediante la radioterapia oppure con la<br />

somm<strong>in</strong>istrazione mensile per via <strong>in</strong>tramuscolare di un ana<strong>lo</strong>go dell'LHRH per 5 anni.<br />

Lo studio, che <strong>in</strong>cluderà 1750 donne <strong>in</strong> diversi centri <strong>in</strong> tutto il mondo, è coord<strong>in</strong>ato<br />

dall'International Breast Cancer Study Group (IBCSG) ed è aperto al reclutamento<br />

delle pazienti <strong>in</strong> molti centri europei ed italiani.<br />

19 - STUDIO DI FASE III PER VALUTARE IL RUOLO DELL'EXEMESTANE IN<br />

ASSOCIAZIONE ALL'LHRH NELLA TERAPIA ADIUVANTE DEL CARCINOMA MAMMARIO<br />

ENDOCRINO-RESPONSIVO IN DONNE IN PREMENOPAUSA (STUDIO TEXT IBCSG 25-<br />

02/BIG 03-02)<br />

Responsabile: Koussis Haralabos<br />

Parole chiave: chemioprevenzione, mammella<br />

La terapia ormonale nel trattamento del carc<strong>in</strong>oma della mammella è <strong>in</strong> grado di<br />

ridurre notevolmente il rischio di recidiva; tuttavia <strong>in</strong> premenopausa <strong>lo</strong> standard di<br />

terapia ormonale non è ancora ben def<strong>in</strong>ito. Non è ancora chiaro se la terapia<br />

adiuvante ormonale migliore per le donne <strong>in</strong> postmenopausa sia il tamoxifen oppure<br />

l'exemestane. Gli <strong>in</strong>ibitori dell'aromatasi non sono attivi nelle donne <strong>in</strong> premenopausa<br />

per gli elevati livelli di estrogeni circolanti. Le donne <strong>in</strong> premenopausa possono trarre<br />

beneficio da una soppressione dell'attività ovarica che simula la menopausa. Questa<br />

soppressione della funzionalità ovarica può essere ottenuta con la radioterapia, con la<br />

rimozione chirurgica delle ovaie o con l'impiego di una classe di farmaci ana<strong>lo</strong>ghi<br />

dell'LHRH, somm<strong>in</strong>istrati per via <strong>in</strong>tramuscolare o sottocutanea una volta al mese. La<br />

comb<strong>in</strong>azione con gli <strong>in</strong>ibitori dell'aromatasi porta ad un'ulteriore riduzione dei livelli<br />

155


circolanti di estrogeni. Le pazienti saranno assegnate casualmente a ricevere il<br />

trattamento standard con tamoxifene <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione all'ana<strong>lo</strong>go dell'LHRH oppure<br />

exemestane <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con l'ana<strong>lo</strong>go dell'LHRH. Questo studio permetterà di<br />

valutare gli effetti dei due trattamenti sulla probabilità di recidiva o di morte per<br />

carc<strong>in</strong>oma mammario e sulla qualità di vita. Questo studio, coord<strong>in</strong>ato<br />

dall'International Breast Cancer Study Group (IBCSG) e attualmente aperto al<br />

reclutamento delle pazienti <strong>in</strong> molti centri europei ed italiani, <strong>in</strong>cluderà 1845 donne <strong>in</strong><br />

diversi centri di tutto il mondo <strong>in</strong> 4 anni. Il trattamento è scelto a random fra due<br />

bracci: Braccio A: Triptorel<strong>in</strong>a + Tamoxifene per 5 anni; Braccio B: Triptorel<strong>in</strong>a +<br />

Exemestane per 5 anni.<br />

20 - STUDIO RANDOMIZZATO MULTICENTRICO DI FASE III CON EC SEGUITO DA<br />

DOCETAXEL VERSO FEC COME TERAPIA ADIUVANTE PER PAZIENTI CON CARCINOMA<br />

MAMMARIO OPERABILE CON LINFONODI ASCELLARI NEGATIVI. GIM 1<br />

Responsabile: Basso Umberto<br />

Parole chiave mammella, chemioterapia<br />

Il docetaxel, farmaco della classe dei taxani, ha dimostrato negli ultimi anni un ruo<strong>lo</strong><br />

importante nel trattamento del carc<strong>in</strong>oma della mammella. F<strong>in</strong>ora era stato usato <strong>in</strong><br />

mono-chemioterapia e <strong>in</strong> particolare nella malattia metastatica resistente alle<br />

antracicl<strong>in</strong>e; ha dimostrato <strong>in</strong>oltre di avere una buona tollerabilità, caratteristiche<br />

queste che giustificano la sua <strong>in</strong>troduzione nella chemioterapia adiuvante <strong>in</strong> pazienti<br />

con rischio <strong>in</strong>termedio o alto di carc<strong>in</strong>oma della mammella con l<strong>in</strong>fonodi ascellari<br />

negativi: T 1-3, N0, M0. La malattia deve <strong>in</strong>oltre presentare almeno due delle seguenti<br />

caratteristiche (secondo i criteri di St. Gallen): avere recettori ormonali negativi per<br />

estrogeni e progest<strong>in</strong>ici, avere dimensioni superiori a 2 cm, grado isto<strong>lo</strong>gico 2 o 3 o<br />

l'età della paziente deve essere <strong>in</strong>feriore a 35 anni. Il trattamento è a random fra due<br />

bracci: Braccio A: Epidoxorubic<strong>in</strong>a più Cic<strong>lo</strong>fosfamide per 4 cicli seguito da Docetaxel<br />

per 4 cicli; Braccio B: 5-Fluorouracile più Epidoxorubic<strong>in</strong>a più Cic<strong>lo</strong>fosfamide per 6<br />

cicli; alla f<strong>in</strong>e di entrambe le terapie possono essere somm<strong>in</strong>istrate la radioterapia e<br />

l'ormonoterapia se rispettivamente <strong>in</strong>dicate. Lo studio è attualmente aperto <strong>in</strong> 90<br />

centri e sono stati arruolati 640 pazienti.<br />

21 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE III CON EC SEGUITO DA PACLITAXEL VERSO<br />

FEC SEGUITO DA PACLITAXEL, CICLI SOMMINISTRATI OGNI 3 SETTIMANE O 2<br />

SETTIMANE CON SUPPORTO DI PEGFILGRASTIM, PER PAZIENTI CON CARCINOMA<br />

DELLA MAMMELLA CON LINFONODI ASCELLARI POSITIVI. GIM 2<br />

Responsabile: Basso Umberto<br />

Parole chiave: mammella, chemioterapia<br />

I risultati prelim<strong>in</strong>ari del<strong>lo</strong> studio CALGB, disegnato per valutare il ruo<strong>lo</strong> del<br />

trattamento sequenziale con AC seguito da Taxo<strong>lo</strong> versus il so<strong>lo</strong> AC <strong>in</strong> pazienti con<br />

l<strong>in</strong>fonodi ascellari positivi, hanno dimostrato un vantaggio significativo sia<br />

nell'<strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> libero da malattia che nella sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale nelle pazienti trattate<br />

con la terapia sequenziale AC seguita da Taxo<strong>lo</strong>. I risultati riportati dimostrano che<br />

l'aggiunta del Taxo<strong>lo</strong> riduce la ripresa di malattia del 22% e la morte del 26%. Su<br />

questa base negli USA il Taxo<strong>lo</strong> è stato approvato nella terapia adiuvante e il regime di<br />

terapia con AC seguito da Taxo<strong>lo</strong> è ora il regime di riferimento nel trattamento delle<br />

pazienti con carc<strong>in</strong>oma della mammella con l<strong>in</strong>fonodi ascellari positivi. Il Pegfilgrastim<br />

è un fattore di crescita midollare che viene somm<strong>in</strong>istrato <strong>in</strong> s<strong>in</strong>gola dose per prevenire<br />

la mie<strong>lo</strong>soppressione dovuta alla chemioterapia e qu<strong>in</strong>di per ridurre il rischio di<br />

<strong>in</strong>fezioni da neutropenia. Il trattamento è a random fra 4 bracci: Braccio A: EC per 4<br />

cicli seguito da Taxo<strong>lo</strong> per 4 cicli ogni 3 settimane. Braccio B: FEC per 4 cicli seguito<br />

da Taxo<strong>lo</strong> per 4 cicli ogni 3 settimane. Braccio C: EC per 4 cicli seguito da Taxo<strong>lo</strong> per 4<br />

cicli ogni 2 settimane + Pegfilgrastim. Braccio D: FEC per 4 cicli seguito da Taxo<strong>lo</strong> per<br />

4 cicli ogni 2 settimane + Pegfilgrastim. Lo studio è attualmente aperto <strong>in</strong> 93 centri e<br />

sono stati arruolati 1938 pazienti.<br />

156


22 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE II SULL'EFFETTO DI<br />

PACLITAXEL/CARBOPLATINO IN ASSOCIAZIONE O MENO A COMBRESTATINA IN<br />

PAZIENTI CON CARCINOMA SQUAMOSO DELLA TESTA-COLLO RECIDIVANTE (EORTC)<br />

Responsabile: Koussis Haralabos<br />

Parole chiave: chemioterapia, head & neck,<br />

In caso di ripresa o nella malattia metastatica del distretto cervico-facciale, la<br />

chemioterapia è il trattamento di scelta dopo la chirurgia e la radioterapia. Il plat<strong>in</strong>o è<br />

probabilmente il più importante agente chemioterapico nel trattamento di queste<br />

pato<strong>lo</strong>gie. I trattamenti a base di plat<strong>in</strong>o danno buone risposte <strong>in</strong> prima l<strong>in</strong>ea, ma non<br />

<strong>in</strong>fluiscono sulla sopravvivenza, che si aggira <strong>in</strong>torno ai 6-9 mesi. Per i pazienti <strong>in</strong><br />

progressione dopo terapia a base di cisplat<strong>in</strong>o le opzioni terapeutiche sono limitate e la<br />

prognosi è <strong>in</strong>fausta con una sopravvivenza che non supera i 4 mesi. Combretastat<strong>in</strong> è<br />

un nuovo agente chemioterapico che agisce selettivamente sulla vascolarizzazione del<br />

tumore. I pazienti saranno randomizzati <strong>in</strong> due bracci: Braccio A: pazienti con<br />

malattia potenzialmente plat<strong>in</strong>o-sensibile, non pretrattati o con risposta alla<br />

chemioterapia a base di plat<strong>in</strong>o e ripresa di malattia dopo almeno 6 mesi dalla f<strong>in</strong>e del<br />

trattamento. Braccio B: pazienti con malattia potenzialmente plat<strong>in</strong>o-resistente,<br />

nessuna risposta o progressione dopo almeno 2 cicli di chemioterapia a base di plat<strong>in</strong>o<br />

e/o ripresa entro 6 mesi. Nessun paziente deve essere stato sottoposto a<br />

chemioterapia con taxani. Ogni paziente che farà parte di uno dei due bracci riceverà<br />

paclitaxel/carboplat<strong>in</strong>o + o - combretastat<strong>in</strong>. I pazienti che rispondono o hanno<br />

stabilizzazione di malattia dopo 6 cicli di chemioterapia e che erano stati randomizzati<br />

nel braccio con combretastat<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uano con la somm<strong>in</strong>istrazione di combretastat<strong>in</strong><br />

alla dose di 54 mg/mq settimanale come mantenimento; i pazienti nel braccio di<br />

control<strong>lo</strong> cont<strong>in</strong>uano l'osservazione. E' previsto l'arruolamento di 135 pazienti.<br />

23 - STUDIO DI FASE II DI VALUTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE DEL CETUXIMAB ALLA<br />

CHEMIO E ALLA RADIOTERAPIA NELLE NEOPLASIE ESOFAGEE LOCALMENTE<br />

AVANZATE<br />

Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />

Parole chiave cetuximab, radioterapia, chemioterapia, esofago<br />

Verranno arruolati pazienti con carc<strong>in</strong>oma esofageo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />

present<strong>in</strong>o uno stadio T3-4 N0 o T qualsiasi N1, non pretrattati, con condizioni<br />

cl<strong>in</strong>iche idonee all'esecuzione di chemioterapia e con età fra 18 e 75 anni. I pazienti<br />

seguiranno 4 cicli di Folfox4 associati ad 8 dosi di cetuximab, a cui farà seguito RT<br />

esterna per un totale di 50 Gy associata a Cetuximab per 6 settimane e seguita da<br />

altre 4 settimane di so<strong>lo</strong> Cetuximab, durante le quali effettueranno la ristadiazione. A<br />

tutti i pazienti che ottengano una riduzione di malattia tale da consentire una EGP<br />

radicale verrà proposta la chirurgia al<strong>lo</strong> scopo di valutare la risposta pato<strong>lo</strong>gica. Gli<br />

obiettivi pr<strong>in</strong>cipali del<strong>lo</strong> studio sono il tasso di risposte g<strong>lo</strong>bali e la tossicità. Gli<br />

obiettivi secondari il tempo alla progressione, la OS, la qualità di vita e l'identificazione<br />

del profi<strong>lo</strong> molecolare dei pazienti responsivi. L 'analisi biomolecolare verrà effettuata<br />

mediante immuno-istochimica sulle biopsie eseguite alla diagnosi, alla ristadiazione e<br />

durante chirurgia, valutando le seguenti prote<strong>in</strong>e: EGRF, TGFa (su siero), MAPK<br />

totale, pMAPK, AKT totale, pAKT, STAT3, pSTAT3, p27, Ki-67, MVD, VEGF, IL-8 (su<br />

siero). Lo studio è disegnato a due step: se nei primi 31 pazienti si osserveranno meno<br />

di 4 risposte <strong>lo</strong> studio verrà chiuso per <strong>in</strong>efficacia, se si osserveranno più di 4 risposte<br />

saranno arruolati altri 24 pazienti per un totale di 55.<br />

24 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE III, MULTICENTRICO PER IL TRATTAMENTO DI<br />

PAZIENTI G<strong>IOV</strong>ANI CON LINFOMA DIFFUSO A GRANDI CELLULE B A PROGNOSI<br />

SFAVOREVOLE (IPI 2-3): CHEMIOTERAPIA DOSE-DENSE + RITUXIMAB +/-<br />

CHEMIOIMMUNOTERAPIA INTENSIVA E AD ALTE DOSI CON SUPPORTO DI CELLULE<br />

STAMINALI PERIFERICHE AUTOLOGHE<br />

Responsabile: Aversa Sav<strong>in</strong>a Maria Luciana<br />

Parole chiave: chemioterapia, rituximab, l<strong>in</strong>fomi<br />

157


In questo gruppo di pazienti con prognosi sfavorevole una chemioterapia ad alte dosi<br />

con trapianto di cellule stam<strong>in</strong>ali auto<strong>lo</strong>ghe (ASCT) come parte della prima l<strong>in</strong>ea di<br />

trattamento si è dimostrata efficace con un aumento del tasso di risposta e della<br />

probabilità di cura a lungo term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> studi pi<strong>lo</strong>ta di fase II. Successivi studi di fase III<br />

randomizzati tra chemioterapia ad alte dosi con ASCT e chemioterapia standard<br />

hanno riportato dati contraddittori. Un approccio alternativo alla chemioterapia ad<br />

alte dosi può essere una chemioterapia dose-dense fattibile <strong>in</strong> regime di day-hospital<br />

con supporto di G-CSF. Recentemente, tre studi randomizzati hanno evidenziato che<br />

l'<strong>in</strong>cremento della dose di doxorubic<strong>in</strong>a e di cic<strong>lo</strong>fosfamide o la dim<strong>in</strong>uzione degli<br />

<strong>in</strong>tervalli tra i cicli potrebbe migliorare la prognosi di questi pazienti. L'aggiunta<br />

dell'anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale anti-CD20 si è dimostrata efficace nel migliorare i risultati<br />

ottenibili con la chemioterapia CHOP e può ridurre la contam<strong>in</strong>azione di cellule<br />

l<strong>in</strong>fomatose dalle raccolte di progenitori circolanti. In uno studio di fase II pazienti con<br />

l<strong>in</strong>foma diffuso a grandi cellule B <strong>in</strong> stadio avanzato di nuova diagnosi sono stati<br />

trattati con 6 cicli di CHOP associati a rituximab. La risposta g<strong>lo</strong>bale è stata del 94% e<br />

dell'89% <strong>in</strong> pazienti con IPI 2-3. La fattibilità ed efficacia dell'aggiunta del rituximab<br />

sia alla chemioterapia dose-dense che alla chemioterapia ad alte dosi con ASCT è stata<br />

valutata da un recente studio di fase II.<br />

25 - STUDIO RANDOMIZZATO DI FASE III SULL'EFFICACIA DELL' INTERFERONE (IFN<br />

A2B) INTENSIFICATO ENDOVENOSO VS IFN A2B SECONDO ECOG 1684 NEL<br />

MELANOMA RADICALMENTE OPERATO<br />

Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />

Parole chiave IFN, melanoma, metastasi<br />

Verranno arruolati pazienti con melanoma cutaneo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />

present<strong>in</strong>o metastasi l<strong>in</strong>fonodali radicalmente asportate, senza superamento della<br />

capsula, e con numero adeguato di l<strong>in</strong>fonodi asportati per le varie stazioni, che<br />

abbiano età compresa fra 18 e 70 anni, ed assenza di pato<strong>lo</strong>gie autoimmuni che<br />

possano essere peggiorate dal trattamento stesso. L'obbiettivo pr<strong>in</strong>cipale è valutare se<br />

un trattamento esclusivamente endovenoso per 4 mesi possa aumentare del 15 % la<br />

OS a 5 anni rispetto al trattamento standard (1 mese e.v e 11 mesi s.c). Obiettivi<br />

secondari sono la RFS, sedi di ricaduta, tossicità, qualità di vita (EORTC QL30),<br />

identificazione delle variabili bio<strong>lo</strong>giche predittive di efficacia (HLA, sviluppo di<br />

autoimmunità, CD4, CD8, CD16, CD25, recettore solubile IL-2). Sono stati arruolati<br />

58 pazienti, e <strong>lo</strong> studio è <strong>in</strong> corso.<br />

26 - STUDIO DI VALUTAZIONE DELLA PREVENZIONE DELLE METASTASI CEREBRALI<br />

CON L'UTILIZZO DI TEMOZOLOMIDE NEL TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DEI PAZIENTI<br />

CON MELANOMA METASTATICO<br />

Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />

Parole chiave: melanoma, metastasi, chemioterapia, qualità di vita<br />

Verranno arruolati pazienti con melanoma cutaneo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />

present<strong>in</strong>o metastasi non resecabili radicalmente e con assenza di metastasi cerebrali.<br />

I pazienti di età maggiore di 18 anni, non pretrattati, verranno randomizzati, dopo<br />

stratificazione per sesso, stadio e va<strong>lo</strong>re di LDH, a ricevere una biochemioterapia con<br />

cisplat<strong>in</strong>o, DTIC e IL-2 o cisplat<strong>in</strong>o, temozo<strong>lo</strong>mide ed IL-2. Sono previsti sei cicli di<br />

terapia con <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> di 28 giorni e valutazione dell' attività cl<strong>in</strong>ica ogni 56 giorni. I<br />

pazienti durante e dopo il trattamento saranno valutati con TAC e/o RMN encefalica<br />

ogni 4 mesi al<strong>lo</strong> scopo di verificare se la temozo<strong>lo</strong>mide è <strong>in</strong> grado di ridurre l'<strong>in</strong>cidenza<br />

di progressioni encefaliche rispetto al DTIC come suggerito <strong>in</strong> studi non prospettici nè<br />

controllati. Obiettivi secondari sono la sopravvivenza g<strong>lo</strong>bale, la tossicità, la qualità di<br />

vita ed il tempo alla progressione. Sono stati arruolati 37 pazienti, e <strong>lo</strong> studio è <strong>in</strong><br />

corso.<br />

158


27 - STUDIO DI FASE I/II CON TEMOZOLOMIDE CONCOMITANTE ED ADIUVANTE A<br />

RADIOTERAPIA CON O SENZA PTK787/ZK222584 IN GBM DI NUOVA DIAGNOSI.<br />

EORTC 26041<br />

Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Parole chiave: glioblastoma, chemioterapia, radioterapia.<br />

Lo studio è suddiviso <strong>in</strong> due parti. La prima parte comprende uno studio di fase I utile<br />

per la def<strong>in</strong>izione della dose tollerata di PTK787 <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione a temozo<strong>lo</strong>mide<br />

concomitante a radioterapia. La seconda parte comprende uno studio di fase II<br />

randomizzato. Relativamente alla fase I: I pazienti saranno trattati con radioterapia 60<br />

Gy <strong>in</strong> associazione con Temozo<strong>lo</strong>mide 75 mg/mq/die. Successivamente, dopo 4<br />

settimane dal term<strong>in</strong>e del trattamento radiante, con Temozo<strong>lo</strong>mide 150-200 mg/mq<br />

per 5 giorni ogni 4 settimane. La dose di PTK787/ZK222584 nella parte concomitante<br />

a temozo<strong>lo</strong>mide e radioterapia sarà <strong>in</strong>crementata f<strong>in</strong>o al raggiungimento della dose<br />

raccomandata. Dal term<strong>in</strong>e della radioterapia e durante il trattamento adiuvante i<br />

pazienti riceveranno PTK787/ZK222584 (1250 mg/die) <strong>in</strong> associazione a<br />

Temozo<strong>lo</strong>mide adiuvante. Dopo il term<strong>in</strong>e del trattamento adiuvante i pazienti<br />

proseguiranno l'assunzione di PTK787/ZK222584 (1250 mg/die) come terapia di<br />

mantenimento f<strong>in</strong>o alla progressione di malattia. Relativamente alla fase II: I pazienti<br />

saranno randomizzati <strong>in</strong> tre bracci: trattamento standard, che consiste <strong>in</strong><br />

temozo<strong>lo</strong>mide concomitante ed adiuvante a radioterapia; trattamento standard con<br />

aggiunta di PTK787/ZK222584 nella fase di radio-chemioterapia concomitante, nella<br />

successiva fase di chemioterapia adiuvante e come terapia di mantenimento;<br />

trattamento standard con aggiunta di PTK787/ZK222584 soltanto nella fase<br />

adiuvante e come terapia di mantenimento. Sono stati arruolati 5 pazienti. Lo studio è<br />

<strong>in</strong> corso.<br />

159


L<strong>in</strong>ea di ricerca 7<br />

Onco<strong>lo</strong>gia geriatrica<br />

Il settore dell'Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica è emerso <strong>in</strong> questi tre anni come l<strong>in</strong>ea <strong>in</strong>dipendente<br />

di ricerca fortemente caratterizzante le attività del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>. La collaborazione tra la<br />

Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia, afferente al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>, e la Scuola di<br />

Specializzazione <strong>in</strong> Geriatria dell'Università di Padova si è <strong>in</strong>fatti rafforzata nel triennio<br />

grazie all'organizzazione di due corsi di perfezionamento, e al<strong>lo</strong> scambio della<br />

frequenza di specializzandi nelle strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e all'Azienda Università-<br />

Ospedale. L'attenzione al paziente fragile e alla sua gestione cl<strong>in</strong>ica è molto forte <strong>in</strong><br />

ambito <strong>IOV</strong>, e la valutazione multidimensionale geriatrica ed onco<strong>lo</strong>gica dei pazienti<br />

anziani rappresenta la norma nella pratica cl<strong>in</strong>ica dell'Istituto. Lo <strong>IOV</strong> è <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> un<br />

circuito <strong>in</strong>ternazionale di studio e fa parte attiva della Società Internazionale di<br />

Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica.<br />

1 - DOXORUBICINA LIPOSOMIALE (CAELYX) OGNI 2 SETTIMANE NEL CARCINOMA<br />

MAMMARIO METASTATICO NELLA DONNA ANZIANA<br />

Responsabilie:Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Parole chiave: mammella, metastasi, chemioterapia, paziente anziano<br />

Previsto un arruolamento di circa 30-50 pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario <strong>lo</strong>calmente<br />

avanzato o metastatico, con recettori ormonali negativi o con malattia ormonosensibile<br />

<strong>in</strong> progressione dopo almeno una l<strong>in</strong>ea di terapia endocr<strong>in</strong>a per la malattia<br />

metastatica. Il farmaco verrà somm<strong>in</strong>istrato alla dose di 20 mg/m2 ogni due<br />

settimane, e la terapia verrà proseguita s<strong>in</strong>o alla massima risposta, progressione,<br />

tossicità <strong>in</strong>accettabile o rifiuto della paziente a proseguire (per un massimo di 6 mesi,<br />

salvo casi selezionati). Sono stati arruolati 5 pazienti; <strong>lo</strong> studio è <strong>in</strong> corso.<br />

2 - STUDIO SUL TRATTAMENTO NEOADIUVANTE CON EXEMESTANE IN DONNE DI ETÀ<br />

AVANZATA (>70 ANNI) CON NEOPLASIA DELLA MAMMELLA OPERABILE O<br />

LOCALMENTE AVANZATA. STUDIO MULTICENTRICO NAZIONALE DI FASE II.<br />

Responsabile: Koussis Haralabos<br />

Parole chiave: ormonoterapia, chemioterapia, paziente anziano, mammella<br />

Uno studio pi<strong>lo</strong>ta con exemestane somm<strong>in</strong>istrato per 3 mesi nella malattia <strong>lo</strong>calmente<br />

avanzata <strong>in</strong> pazienti di età media di 73 anni ha riportato l'84 % di riduzione mediana<br />

del tumore, determ<strong>in</strong>ata mediante mammografia. Questo risultato, seppur<br />

prelim<strong>in</strong>are, si avvic<strong>in</strong>a molto a quanto ottenibile con una chemioterapia.<br />

L'exemestane è probabilmente più attivo del tamoxifene <strong>in</strong> regime di terapia primaria<br />

per le sue peculiarità di azione a livel<strong>lo</strong> tissutale ed <strong>in</strong>tra-tumorale. Un altro vantaggio<br />

possibilmente rilevabile riguarda la ridotta tossicità <strong>in</strong> generale, rispetto al megestro<strong>lo</strong><br />

acetato ed al Tamoxifen stesso ed <strong>in</strong> particolare per quanto attiene l'apparato<br />

cardiovascolare ed il metabolismo osseo, problemi assai rilevanti <strong>in</strong> pazienti guaribili e<br />

di età avanzata. Le pazienti <strong>in</strong> post-menopausa devono avere > 70 anni, presentare<br />

uno stato recettoriale positivo per estrogeni e/o progesterone, T1-4, N0-2 e non<br />

presentare metastasi a distanza. Le pazienti verranno trattate con exemestane 25<br />

mg/die per os per 3 mesi. La risposta cl<strong>in</strong>ica sarà valutata secondo i comuni criteri<br />

UICC; la risposta pato<strong>lo</strong>gica verrà valutata secondo la classificazione proposta da<br />

Miller e Payne. Al terzo mese, dopo rivalutazione cl<strong>in</strong>ico/strumentale, le pazienti con<br />

progressione di malattia verranno sottoposte ad <strong>in</strong>tervento chirurgico, mentre tutte le<br />

altre proseguiranno il trattamento, alla stessa dose, per altri tre mesi. Dopo<br />

rivalutazione cl<strong>in</strong>ico-strumentale, tutte le pazienti con malattia operabile verranno<br />

sottoposte al trattamento chirurgico migliore possibile (a giudizio del Chirurgo). La<br />

valutazione dei primi 50 casi dei Centri di Trieste, Varese e Sassari ha rilevato 33/50<br />

risposte parziali (66%), 2/50 progressioni <strong>lo</strong>cali, nessuna risposta completa. Trenta<br />

pazienti sono state operate e 23/30 hanno avuto chirurgia conservativa, mentre 17 di<br />

esse (74%), non erano candidabili a trattamento conservativo alla valutazione basale.<br />

160


Lo stato di avanzamento del<strong>lo</strong> studio conferma che avendo avuto 33/50 risposte<br />

<strong>in</strong>vece che le attese 18/50, il numero totale prefissato di 100 casi darà un<br />

dimensionamento al campione più che ottimale.<br />

3 - STUDIO MULTICENTRICO OSSERVAZIONALE RETROSPETTIVO E PROSPETTICO<br />

RELATIVO AL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA COLORETTALE METASTATICO NEL<br />

PAZIENTE ANZIANO<br />

Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />

Parole chiave: co<strong>lo</strong>n-retto, metastasi, paziente anziano, chemioterapia<br />

Il cancro co<strong>lo</strong>-rettale è la seconda causa di morte per neoplasia nei paesi Occidentali;<br />

<strong>in</strong> Europa circa il 40% dei pazienti affetti da tale pato<strong>lo</strong>gia ha più di 70 anni di età e<br />

l'<strong>in</strong>cidenza tende ad aumentare ulteriormente oltre gli 80 anni. Circa un terzo dei<br />

pazienti radicalmente operati sviluppa ricadute a distanza, prevalentemente a carico<br />

del fegato, oppure diffuse nell'addome (carc<strong>in</strong>osi peritoneale) o al polmone. Senza<br />

alcun trattamento, la sopravvivenza media dopo il riscontro di <strong>lo</strong>calizzazioni<br />

metastatiche si aggira attorno ai 9 mesi, ed è <strong>in</strong>fluenzata dall'estensione della malattia<br />

e dalle condizioni generali del paziente, ma non dell'età <strong>in</strong> sé. Invece, utilizzando vari<br />

schemi di chemioterapia a base di 5-FU, Oxaliplat<strong>in</strong>o e Ir<strong>in</strong>otecan, la sopravvivenza<br />

media può raggiungere anche i 20 mesi. Nel paziente anziano, pochi sono gli studi atti<br />

a def<strong>in</strong>ire il trattamento standard nella malattia avanzata, data la difficoltà<br />

nell'arruolamento e nell'<strong>in</strong>terpretazione dei risultati, e la riluttanza di molti medici nel<br />

proporre trattamenti chemioterapici <strong>in</strong>tensivi a questi pazienti. Questo studio si<br />

propone l'obiettivo di valutare <strong>lo</strong> stadio di presentazione del carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-retto<br />

<strong>in</strong> pazienti con età >70 anni; si vuole poi determ<strong>in</strong>are come le frequenti comorbidità<br />

dell'anziano <strong>in</strong>fluenz<strong>in</strong>o la effettuazione o meno della chemioterapia e il tipo di<br />

quest'ultima. Si valuterà <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e quanti pazienti accett<strong>in</strong>o e complet<strong>in</strong>o il trattamento<br />

proposto, la tolleranza cl<strong>in</strong>ica ed eventuali cambiamenti o <strong>in</strong>terruzioni precoci di<br />

trattamento<br />

4 - LINFOMI NON HODGKIN DELL'ANZIANO NON FRAGILE: MVP-BV+RITUXIMAB<br />

VERSUS CHOP+RITUXIMAB<br />

Responsabile: Aversa Sav<strong>in</strong>a Maria Luciana<br />

Parole chiave: l<strong>in</strong>fomi, paziente anziano, chemioterapia, rituximab<br />

I dati cl<strong>in</strong>ici disponibili <strong>in</strong> letteratura dimostrano che il trattamento standard nel<br />

paziente anziano affetto da l<strong>in</strong>foma a grandi cellule B è attualmente da considerarsi<br />

l'associazione del regime CHOP con l'anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale anti-CD20. Peraltro,<br />

l'aggiunta di tale anticorpo ad altri regimi di comb<strong>in</strong>azione si è dimostrata <strong>in</strong> grado di<br />

migliorarne l'attività sia nei l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>dolenti che nelle isto<strong>lo</strong>gie aggressive.<br />

L'esperienza del nostro gruppo cooperativo depone per una elevata efficacia e buon<br />

profi<strong>lo</strong> di tossicità della schedula MVP-BV; tale efficacia potrebbe verosimilmente<br />

essere <strong>in</strong>crementata dalla sua associazione all'anticorpo monoc<strong>lo</strong>nale. Si rende qu<strong>in</strong>di<br />

utile testare <strong>in</strong> uno studio prospettico di confronto, che sfrutti il regime CHOP-R come<br />

braccio di control<strong>lo</strong>, efficacia e tollerabilità dell'associazione MVP-BV con il Rituximab.<br />

5 - LINFOMI NON-HOGKIN DELL'ANZIANO FRAGILE: STUDIO OSSERVAZIONALE<br />

DELL'ASSOCIAZIONE VINORELBINA-PRENISONE + RITUXIMAB<br />

Responsabile: Aversa Sav<strong>in</strong>a Maria Luciana<br />

Parole chiave: paziente fragile, rituximab, l<strong>in</strong>fomi, rituximab<br />

La V<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a è un alca<strong>lo</strong>ide semis<strong>in</strong>tetico della V<strong>in</strong>ca registrato <strong>in</strong> Italia per il cancro<br />

del polmone e della mammella, ma che ha dimostrato una buona attività anche nei<br />

l<strong>in</strong>fomi non-Hodgk<strong>in</strong> e nel m. di Hodgk<strong>in</strong>. Il suo profi<strong>lo</strong> tossico<strong>lo</strong>gico è accettabile nel<br />

trattamento dei pazienti con età >70. Recentemente, uno studio di fase II del NHLCSG<br />

con v<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a e prednisone ha dimostrato su 26 pazienti "frail" valutabili un tasso di<br />

remissione del 30.7% (3 RC + 5 PR). Il lento accrual conferma che probabilmente i<br />

pazienti "frail" non vengono <strong>in</strong>dirizzati all'onco-emato<strong>lo</strong>go; nonostante ciò, è stato<br />

possibile eseguire il primo studio di chemioterapia specificatamente disegnata per<br />

161


questa popolazione. L'anticorpo anti-CD20 è attivo nei l<strong>in</strong>fomi a grandi cellule ricaduti<br />

e/o <strong>in</strong> progressione, è ben tollerato dalla popolazione anziana e aggiunge vantaggio sia<br />

<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di remissioni che di sopravvivenza quando associato con la chemioterapia.<br />

Da queste considerazioni <strong>lo</strong> studio consiste nel testare l'associazione del rituximab con<br />

la v<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>a e il prednisone.<br />

6 - CHEMIOTERAPIA DI PRIMA LINEA CON FOTEMUSTINA VS<br />

CARBOPLATINO+DETICENE IN PAZIENTI DI ETÀ SUPERIORE AI 70 ANNI CON<br />

MELANOMA METASTATICO<br />

Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />

Parole chiave paziente anziano, melanoma, metastasi, chemioterapia<br />

Verranno arruolati pazienti sopra i 70 anni con diagnosi isto<strong>lo</strong>gica di melanoma<br />

metastatico <strong>in</strong>operabile, mai trattati con chemioterapia. Essi verranno randomizzati<br />

fra ricevere Fotemust<strong>in</strong>a (100 mg/mq ogni 3 settimane) oppure Carboplat<strong>in</strong>o Deticene<br />

(AUC 3 e 800 mg/mq, rispettivamente, ogni 3 settimane), per un massimo di 8 cicli. I<br />

pazienti verranno prima stratificati nelle tre classi di Fit, Fragili e Vulnerabili <strong>in</strong> base<br />

ai risultati della valutazione geriatrica multidimensionale. La malattia verrà rivalutata<br />

dopo il II cic<strong>lo</strong> e poi ogni 3 cicli. Il trattamento verrà considerato attivo se almeno un<br />

25% dei pazienti risponderà al trattamento e se il tasso di tossicità grave riportata<br />

resterà sotto il 25%, altrimenti il trattamento verrà considerato <strong>in</strong>attivo. Obiettivi<br />

secondari saranno la valutazione del tempo alla progressione e della sopravvivenza<br />

g<strong>lo</strong>bale, e la frequenza e outcome delle ospedalizzazioni durante il trattamento.<br />

7 - STUDIO RETROSPETTIVO SUI FATTORI PROGNOSTICI NEI PAZIENTI ANZIANI<br />

AFFETTI DA GLIOBLASTOMA<br />

Responsabile: Monfard<strong>in</strong>i Silvio<br />

Parole chiave glioblastoma, paziente anziano, radioterapia, chemioterapia<br />

Al<strong>lo</strong> scopo di ottenere un miglioramento della terapia nel glioblastoma del paziente<br />

anziano, verrà condotta un'analisi retrospettiva sui dati cl<strong>in</strong>ici dei pazienti anziani<br />

affetti da glioblastoma che abbiano ricevuto <strong>in</strong> passato trattamenti di radioterapia e/o<br />

chemioterapia. E' stata eseguita una prima analisi dei dati che verrà <strong>in</strong>tegrata con<br />

ulteriori dati raccolti nel 2008<br />

8 - STUDIO DEI FATTORI DETERMINANTI LA COMPLIANCE TERAPEUTICA ALLA<br />

ORMONOTERAPIA E CHEMIOTERAPIA NEL PAZIENTE ANZIANO<br />

Responsabile: Basso Umberto<br />

Parole chiave: paziente anziano, ormonoterapia, chemioterapia, qualità di vita<br />

L'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e verrà condotta mediante <strong>in</strong>tervista del paziente, dei suoi familiari e del<br />

medico di base al<strong>lo</strong> scopo di analizzare la diversa rilevanza delle problematiche<br />

mediche, psico<strong>lo</strong>giche, sociali, economiche e <strong>lo</strong>gistiche che impediscono al paziente<br />

anziano di seguire i programmi terapeutici consigliati. Mediante revisione periodica di<br />

tutte le cartelle cl<strong>in</strong>iche dei pazienti anziani seguiti nel biennio 2006-<strong>2007</strong>, verrà<br />

registrata la compliance dei pazienti alle prescrizioni, la frequenza del rifiuto<br />

terapeutico e della perdita al fol<strong>lo</strong>w-up. Successivamente, di tutti i pazienti persi al<br />

fol<strong>lo</strong>w-up verrà contattato un familiare ed il medico curante al<strong>lo</strong> scopo di chiarire i<br />

motivi (dis<strong>in</strong>formazione, progressione di malattia, peggioramento cl<strong>in</strong>ico, mancanza di<br />

risorse, sfiducia nella terapia, etc.) che hanno impedito al paziente di tornare a<br />

control<strong>lo</strong>. Verranno poi analizzate le possibili correlazioni fra parametri geriatrici<br />

multidimensionali e compliance terapeutica, con particolare riguardo alla difficoltà<br />

nelle prenotazioni e all'<strong>in</strong>terferenza dei familiari. Verranno qu<strong>in</strong>di redatte delle<br />

raccomandazioni generali e possibilmente delle l<strong>in</strong>ee guida per facilitare la cont<strong>in</strong>uità<br />

assistenziale onco<strong>lo</strong>gica nel paziente anziano.<br />

9 - TRATTAMENTO DEL CANCRO DELL'ESOFAGO E DEL CARDIAS NELL'ANZIANO:<br />

VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE E RISULTATI IN UN CENTRO SPECIALIZZATO AD<br />

ALTO VOLUME DI PAZIENTI<br />

162


Responsabile: Ruol Alberto<br />

Parole chiave: esofago, chemioterapia, radioterapia, paziente anziano, prognosi<br />

Di tutti i pazienti anziani affetti da carc<strong>in</strong>oma esofageo e della giunzione esofagogastrica<br />

osservati presso il nostro Centro e <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> un database prospettico<br />

verranno valutate le caratteristiche demografiche, le caratteristiche della neoplasia, il<br />

tipo di <strong>in</strong>tervento chirurgico eseguito, morbilità e mortalità post-operatorie, tipo di<br />

trattamento chemio-radioterapico eseguito, tossicità e risposte. In base ai dati di<br />

sopravvivenza si <strong>in</strong>dividueranno dei criteri di selezione dei pazienti che si potranno<br />

utilizzare nella pratica cl<strong>in</strong>ica nell'iter terapeutico di ogni s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> paziente.<br />

Abbiamo valutato i risultati a breve term<strong>in</strong>e e la sopravvivenza a distanza dei pazienti<br />

di età superiore a 70 anni, sottoposti ad <strong>in</strong>tervento di esofagectomia per cancro<br />

dell’esofago e del cardias dal 1992 al <strong>2005</strong>, confrontandoli con i pazienti più giovani di<br />

70 anni. L’analisi e’ stata eseguita su 580 pazienti di età 70<br />

anni. La morbilità e la mortalita post-operatorie sono risultate del tutto sovrapponibili<br />

nei due gruppi, nonostante una prevalenza di fattori di rischio anestesio<strong>lo</strong>gicochirurgico<br />

significativamente maggiore nei pazienti piu’ anziani. Indipendentemente<br />

dall’età del paziente, la sopravvivenza complessiva è risultata del 34% a 5 anni e del<br />

37% per i pazienti sottoposti a resezione curativa R0. Riteniamo dunque che<br />

l’aumentata esperienza <strong>in</strong>tra- e peri-operatoria possa spiegare i migliori risultati<br />

registrati nei pazienti anziani negli ultimi anni. Pertanto, l’età avanzata non deve più<br />

essere considerata di per sé una contro<strong>in</strong>dicazione all’esofagectomia.<br />

163


L<strong>in</strong>ea di ricerca 8<br />

Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori e approcci terapeutici<br />

Innovativi<br />

Le cellule tumorali stabiliscono un complesso rapporto con i tessuti circostanti, che<br />

comprendono sia cellule parenchimali e stromali normali dell'organo <strong>in</strong> cui la<br />

neoplasia si sviluppa che leucociti richiamati nella sede della lesione da fattori diversi.<br />

Le <strong>in</strong>terazioni cha avvengono a livel<strong>lo</strong> del microambiente neoplastico sono molto<br />

complesse, ed il delicato equilibrio che si <strong>in</strong>staura tra fattori di derivazione tumorale<br />

(che favoriscono la crescita delle cellule neoplastiche) e fattori derivanti dai tessuti<br />

normali dell'ospite (che tendono generalmente a contenerne la crescita) è uno degli<br />

elementi chiave per spiegare almeno <strong>in</strong> parte la diversa progressione delle neoplasie.<br />

Tale complessa cascata di fenomeni si sta <strong>in</strong>oltre rivelando un potenziale bersaglio<br />

terapeutico, <strong>in</strong> cui <strong>in</strong>terventi mirati nei confronti dei diversi elementi possono alterare<br />

il precario equilibrio tra crescita del tumore e suo contenimento <strong>in</strong> favore di<br />

quest'ultimo, s<strong>in</strong>ergizzando magari con <strong>in</strong>terventi più convenzionali quali ad esempio<br />

la chemioterapia anti-neoplastica.<br />

A) Rapporti tumore-ospite<br />

Nell'ambito dei rapporti tra tumore ed ospite, particolare rilevanza assumono il<br />

fenomeno della neo-angiogenesi tumorale, il fenomeno della cosiddetta "dormienza<br />

tumorale", e la risposta immunitaria al tumore.<br />

Per quanto attiene al primo punto, è noto che la crescita dei tumori presuppone il<br />

reclutamento da parte del tumore di cellule endoteliali dalla vascolatura pre-esistente,<br />

così da fornire al tessuto neoplastico una rete vascolare <strong>in</strong> grado di garantirne<br />

l'ossigenazione e la nutrizione. Gli studi effettuati hanno confermato l'importanza del<br />

fenomeno della neo-angiogenesi, evidenziando altresì come tale evento possa essere<br />

modulato mediante sostanze ad azione anti-angiogenica quali l’IFN-alfa. Dagli studi<br />

condotti è <strong>in</strong>oltre emerso che eventuali agenti anti-angiogenici devono essere<br />

somm<strong>in</strong>istrati <strong>in</strong> maniera cont<strong>in</strong>uativa e ad alte dosi, evidenziando così la necessità di<br />

ricorrere a modalità di "delivery" degli agenti biotecno<strong>lo</strong>gicamente avanzate, quali la<br />

terapia genica.<br />

Per quanto riguarda la cosiddetta "dormienza tumorale", questo fenomeno si riferisce<br />

al fatto che cellule neoplastiche possono risiedere nei tessuti <strong>in</strong> uno stato di apparente<br />

quiescenza per mesi o anni, per poi "risvegliarsi" e dare orig<strong>in</strong>e ad una massa<br />

tumorale a seguito di stimoli non ancora ben def<strong>in</strong>iti. Le ricerche condotte su questo<br />

argomento <strong>in</strong> un model<strong>lo</strong> animale di leucemia l<strong>in</strong>fatica acuta umana hanno dimostrato<br />

che stimoli <strong>in</strong> grado di accendere fenomeni transitori di neoangiogenesi sono <strong>in</strong> grado<br />

di <strong>in</strong>terrompere la dormienza tumorale; sono ora <strong>in</strong> corso studi volti a chiarire le<br />

<strong>in</strong>terazioni tra endotelio e cellule maligne e le vie di trasduzione del segnale accese<br />

dalle <strong>in</strong>terazioni cellula-cellula nel microambiente neoplastico.<br />

Per quanto concerne <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e la risposta immunitaria ai tumori, gli studi sono stati<br />

condotti sia <strong>in</strong> modelli di tumore umano trapiantabile <strong>in</strong> topi immunodeficienti o di<br />

tumore mur<strong>in</strong>o ad <strong>in</strong>sorgenza spontanea <strong>in</strong> certi ceppi di animali, che <strong>in</strong> neoplasie<br />

umane di vario istotipo, ed <strong>in</strong> particolare nel melanoma e nei tumori dell'esofago. Le<br />

ricerche più recenti si concentrano attorno a tre aspetti fondamentali: 1) def<strong>in</strong>ire il<br />

profi<strong>lo</strong> di espressione degli antigeni tumorali, correlando<strong>lo</strong> alle caratteristiche cl<strong>in</strong>icopato<strong>lo</strong>giche<br />

dei s<strong>in</strong>goli pazienti ed <strong>in</strong> particolare agli aspetti prognostici; 2) stabilire il<br />

repertorio cellulare e molecolare della risposta l<strong>in</strong>focitaria dell'ospite a tali antigeni, sia<br />

mediante approcci convenzionali di immuno<strong>lo</strong>gia cellulare che mediante le più<br />

moderne tecniche di analisi mediante microarrays; 3) approfondire il ruo<strong>lo</strong> svolto da<br />

cellule mie<strong>lo</strong>idi <strong>in</strong>filtranti il tumore nel favorire la progressione tumorale. Su<br />

quest'ultimo aspetto si è realizzata nel nostro Istituto nel corso degli ultimi 3 anni una<br />

massa critica notevole, che pone il nostro gruppo <strong>in</strong> posizione leader nel panorama<br />

<strong>in</strong>ternazionale. Gli studi condotti hanno dimostrato che cellule di derivazione<br />

164


midollare dell'ospite possono <strong>in</strong> certe condizioni favorire anziché contrastare la<br />

crescita neoplastica, attraverso l'<strong>in</strong>duzione di uno stato di immunodepressione<br />

nell'ospite; è <strong>in</strong> corso sia la def<strong>in</strong>izione dei meccanismi alla base di questo fenomeno <strong>in</strong><br />

modelli sperimentali e nell'uomo, sia il disegno di strategie farmaco<strong>lo</strong>giche appropriate<br />

per limitare l'azione delle cellule mie<strong>lo</strong>idi soppressive.<br />

B) Approcci terapeutici <strong>in</strong>novativi<br />

Le strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> sono da tempo impegnate a studiare la possibilità di<br />

sviluppare strategie terapeutiche o preventive di vacc<strong>in</strong>azione verso antigeni tumorali,<br />

<strong>in</strong> particolare verso antigeni espressi da cellule di melanoma; <strong>in</strong> quest'ambito, oltre<br />

agli studi condotti <strong>in</strong> modelli precl<strong>in</strong>ici, alcune strutture afferenti al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> hanno già<br />

preso parte a trials cl<strong>in</strong>ici di vacc<strong>in</strong>azione con peptidi di antigeni tumorali e/o<br />

gangliosidi condotti su scala europea. Di particolare rilievo <strong>lo</strong> sforzo che viene portato<br />

avanti per l'identificazione di correlati di protezione che possano fungere da markers di<br />

risposta nei pazienti vacc<strong>in</strong>ati, predicendo la risposta all'immunoterapia.<br />

Per quanto attiene ad approcci <strong>in</strong>novativi di terapia dei tumori, quali la terapia<br />

cellulare adottiva e la terapia genica, tali approcci nell'uomo sono attualmente preclusi<br />

nell'ambito del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> per la non disponibilità di una struttura che risponda alle<br />

normative vigenti sul tema, che prevedono l'osservanza rigorosa delle procedure GMP<br />

per la preparazione dei prodotti dest<strong>in</strong>ati a terapia cellulare adottiva o terapia genica.<br />

Ciononostante, sono maturate approfondite competenze sulle caratteristiche di vettori<br />

retrovirali e lentivirali dest<strong>in</strong>ati al trasferimento genico, al f<strong>in</strong>e di affrontare le<br />

problematiche più rilevanti <strong>in</strong> campo di terapia genica: ottenere vettori ad alto tito<strong>lo</strong>,<br />

capaci di esprimere per un periodo di tempo prolungato il transgene <strong>in</strong> maniera<br />

tessuto-specifica, con meccanismi che consentano la regolazione dell'espressione<br />

genica e/o di salvaguardia mediante l'<strong>in</strong>corporazione nel vettore di geni "suicidi".<br />

I modelli su cui si è maggiormente concentrata l'attenzione mirano da un lato al<br />

trasferimento di geni che codificano per citoch<strong>in</strong>e <strong>in</strong> grado di potenziare le risposte<br />

anti-tumorali nella sede tumorale o molecole <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>terferire con la neoangiogenesi<br />

tumorale; questa l<strong>in</strong>ea di ricerca è stata perseguita pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong><br />

modelli di carc<strong>in</strong>oma ovarico umano trapiantabile nel topo. L'<strong>in</strong>teresse per la<br />

complessa <strong>in</strong>terazione tra cellule neoplastiche e microambiente non si è limitato ai<br />

tumori sperimentali trapiantati <strong>in</strong> topi immunodeficienti, ma si è estesa a ad un<br />

model<strong>lo</strong> di neoplasia prostatica ad <strong>in</strong>sorgenza spontanea <strong>in</strong> un particolare ceppo di<br />

topi (topi TRAMP); <strong>in</strong> questo contesto è <strong>in</strong>fatti possibile studiare <strong>in</strong> condizioni molto<br />

più vic<strong>in</strong>e alle neoplasie umane i fenomeni angiogenetici che caratterizzano la storia<br />

naturale del tumore, e disegnare gli approcci di terapia genica più appropriati per<br />

<strong>in</strong>terferire con <strong>lo</strong> sviluppo di vasi all'<strong>in</strong>terno della massa prostatica dell'animale. Inf<strong>in</strong>e,<br />

è prevista a breve la trasferibilità <strong>in</strong> un trial di fase I-II nell'uomo di un coniugato di<br />

ialuronato con un tracciante radioattivo, che si è dimostrato estremamente efficace <strong>in</strong><br />

un model<strong>lo</strong> precl<strong>in</strong>ico di epatocarc<strong>in</strong>oma.<br />

1 - STUDIO DEL RUOLO DEL METABOLISMO DELLA L-ARGININA<br />

NELL'IMMUNOSOPPRESSIONE INDOTTA DAI TUMORI.<br />

Responsabile: Mandruzzato Susanna<br />

Parole chiave: immuno<strong>lo</strong>gia, patogenesi, marcatori<br />

Per <strong>in</strong>dagare il ruo<strong>lo</strong> degli enzimi arg<strong>in</strong>asi e ossido nitrico s<strong>in</strong>tetasi nelle disfunzioni<br />

del sistema immunitario <strong>in</strong>dotte dai tumori, ci proponiamo di studiare l'espressione e<br />

l'attività di questi enzimi <strong>in</strong> tessuti tumorali umani di diverso tipo isto<strong>lo</strong>gico, con una<br />

particolare attenzione ad <strong>in</strong>dentificare le cellule esprimenti tali enzimi nel<br />

microambiente tumorale. Abbiamo eseguito un'analisi dell'<strong>in</strong>filtrato presente nel<br />

tessuto neoplastico, analizzando l'espressione <strong>in</strong> situ delle prote<strong>in</strong>e arg<strong>in</strong>asi-1 e<br />

arg<strong>in</strong>asi-2 <strong>in</strong> un pannel<strong>lo</strong> di biopsie di melanoma e carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n. L' analisi<br />

immunoistochimica ha mostrato la presenza di cellule che esprimono queste prote<strong>in</strong>e<br />

<strong>in</strong> una frazione dei campioni analizzati con un chiaro pattern di espressione: cellule<br />

che esprimono arg<strong>in</strong>asi-2 sono presenti <strong>in</strong> alcuni campioni analizzati e sono a carico<br />

di cellule neoplastiche sia nel caso di melanoma che <strong>in</strong> quel<strong>lo</strong> del carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n-<br />

165


etto <strong>in</strong> aree disomogenee. Per contro, cellule che esprimono arg<strong>in</strong>asi-1 sono <strong>in</strong>vece<br />

espresse <strong>in</strong> tutti i granu<strong>lo</strong>citi che <strong>in</strong>filtrano le aree neoplastiche. E' <strong>in</strong> corso la messa a<br />

punto della co<strong>lo</strong>razione immunoistochimica per l'enzima NOS2.<br />

2 - STUDIO DEL RUOLO DI ALTERAZIONI DEL METABOLISMO DI AMINOACIDI<br />

NELL'IMMUNOSOPPRESSIONE INDOTTA DA TUMORI MEDIANTE UTILIZZO DI TOPI<br />

TRANSGENICI E KNOCK-OUT<br />

Responsabile: Bronte V<strong>in</strong>cenzo<br />

Parole chiave: immunosoppressione, modelli sperimentali, microambiente<br />

La ricerca ha come scopo la comprensione del ruo<strong>lo</strong> che alterazioni del metabolismo di<br />

am<strong>in</strong>oacidi, quali la L-Arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a; possono avere nel generare un microambiente<br />

tumorale con caratteristiche soppressorie nei confronti della risposta immunitaria. I<br />

peross<strong>in</strong>itriti, generati dal metabolismo dell'am<strong>in</strong>oacido L-arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a da parte di cellule<br />

mie<strong>lo</strong>-monocitarie <strong>in</strong>filtranti il tumore o dalle cellule tumorali stesse, sono stati<br />

co<strong>in</strong>volti nei meccanismi di soppressione della risposta immune anti-tumorale.<br />

Abbiamo osservato che i peross<strong>in</strong>itriti formano degli addotti con alcune citoch<strong>in</strong>e<br />

alterandone la funzione. In particolare, la nitrazione di alcuni residui di tiros<strong>in</strong>a della<br />

chemoch<strong>in</strong>a SDF-1 ne altera la capacità di far migrare cellule T CD8+ umane. Stiamo<br />

valutando i meccanismi molecolari e l'importanza bio<strong>lo</strong>gica di questi risultati.<br />

3 - ANALISI DEL PROFILO DEI MICRORNA COME STRUMENTO PER STUDIARE LA<br />

BIOLOGIA DELLE CELLULE MIELOIDI SOPPRESSORIE<br />

Responsabile: Bronte V<strong>in</strong>cenzo<br />

Parole chiave: genomica, immunosoppressione, modelli sperimentali<br />

La ricerca ha come scopo l'identificazione di miR di cellule mie<strong>lo</strong>-monocitarie purificate<br />

dalla massa tumorale e dal sangue periferico di pazienti onco<strong>lo</strong>gici per def<strong>in</strong>ire la<br />

bio<strong>lo</strong>gia di sottopopolazioni di cellule mie<strong>lo</strong>monocitarie condizionate dal tumore,<br />

capaci di svolgere un'importante sulle risposte immunitarie dell'ospite. Abbiamo<br />

determ<strong>in</strong>ato il profi<strong>lo</strong> di espressione genica <strong>in</strong> macrofagi <strong>in</strong>filtranti il tumore ottenuti<br />

da diversi tumori mur<strong>in</strong>i. Da queste cellule è stato estratto anche RNA per l'analisi dei<br />

microRNA. L'ibridizzazione su chip di microRNA viene condotta, <strong>in</strong> questo momento,<br />

nei laboratori del Dott. F. Mar<strong>in</strong>cola, Bethesda, USA. Cercheremo di creare algoritmi<br />

che consentano di tracciare reti di <strong>in</strong>terazione tra microRNA e mRNA presenti nelle<br />

cellule <strong>in</strong>filtranti il tumore.<br />

4 - IDENTIFICAZIONE DI NUOVE MOLECOLE IN GRADO DI RECUPERARE L'ATTIVITÀ DEL<br />

SISTEMA IMMUNITARIO CONTRO IL TUMORE: BASI MOLECOLARI E BIOLOGICHE PER<br />

NUOVE TERAPIE.<br />

Responsabile: Bronte V<strong>in</strong>cenzo<br />

Parole chiave: immunoterapia, vacc<strong>in</strong>oterapia, modelli sperimentali, immunosoppressione<br />

Lo scopo di questa ricerca è quel<strong>lo</strong> di dimostrare l'azione di <strong>in</strong>ibitori di COX donatori di<br />

NO come nuovi farmaci per ricostituire le funzioni immunitarie <strong>in</strong> soggetti portatori di<br />

neoplasia, partendo dall'osservazione ottenuta nei modelli sperimentali che la<br />

somm<strong>in</strong>istrazione per via orale di alcuni composti con questa attività è <strong>in</strong> grado di<br />

aumentare il numero e la funzione di l<strong>in</strong>fociti T tumore-specifici e l'efficacia della<br />

vacc<strong>in</strong>azione antitumorale. Abbiamo identificato 3 composti "leader" aventi <strong>in</strong> comune<br />

la capacità di donare NO ma con strutture chimiche diverse. Tutti questi composti<br />

sono molto attivi nel recuperare la soppressione dei l<strong>in</strong>fociti T <strong>in</strong>dotta da cellule<br />

mie<strong>lo</strong>idi soppressorie <strong>in</strong> saggi <strong>in</strong> vitro. Al momento attuale stiamo eseguendo<br />

esperimenti <strong>in</strong> animali portatori di tumore per valutare quali di questi composti siano<br />

attivi anche <strong>in</strong> vivo.<br />

5 - APPROCCI DI TERAPIA ANTI-ANGIOGENICA DEI TUMORI OVARICI<br />

Responsabile: Indracco<strong>lo</strong> Stefano<br />

Parole chiave: neo-angiogenesi, ovaio, terapia genica, microambiente, apoptosi,<br />

<strong>in</strong>terferon, modelli sperimentali<br />

166


La def<strong>in</strong>izione dei parametri dai quali possa dipendere l'esito terapeutico dell'impiego<br />

di farmaci anti-angiogenici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia è un ambito d'<strong>in</strong>vestigazione di grande<br />

<strong>in</strong>teresse. Questo aspetto verrà studiato <strong>in</strong> modelli sperimentali di carc<strong>in</strong>oma ovarico,<br />

precedentemente utilizzati nel nostro laboratorio. Nel corso del<strong>lo</strong> studio si propongono<br />

le seguenti attività:<br />

(1) Valutazione del ruo<strong>lo</strong> del fattore trascrizionale HIF-1 nel determ<strong>in</strong>are la sensibilità<br />

o la resistenza delle cellule di carc<strong>in</strong>oma ovarico all'ipossia;<br />

(2) Valutazione dell'espressione di geni co<strong>in</strong>volti nella regolazione dell'apoptosi nelle<br />

l<strong>in</strong>ee resistenti o sensibili all'ipossia;<br />

(3) Valutazione della possibile correlazione tra metabolismo cellulare, misurato <strong>in</strong><br />

particolare mediante parametri quali il consumo di glucosio e la produzione di lattato,<br />

e risposta all'ipossia;<br />

(4) Valutazione della possibile correlazione tra tipo di metabolismo delle cellule<br />

tumorali (prevalentemente glicolitico o ossidativo) e la risposta alla terapia antiangiogenica<br />

<strong>in</strong> vivo;<br />

(5) Silenziamento mediante vettori lentivirali codificanti opportuni siRNA<br />

dell'espressione di geni co<strong>in</strong>volti nella resistenza all'ipossia e valutazione della<br />

sensibilità delle l<strong>in</strong>ee tumorali geneticamente modificate alla terapia anti-angiogenica<br />

con IFN-alfa o con anticorpi neutralizzanti il VEGF <strong>in</strong> vivo;<br />

(6) Valutazione di farmaci che possano <strong>in</strong>crementare la risposta delle cellule tumorali<br />

all'ipossia e sortire qu<strong>in</strong>di un effetto s<strong>in</strong>ergico con farmaci anti-angiogenici.<br />

Abbiamo valutato le risposte cellulari all'ipossia di un gruppo di 9 l<strong>in</strong>ee di carc<strong>in</strong>oma<br />

ovarico, identificando alcune l<strong>in</strong>ee molto sensibili alla morte <strong>in</strong>dotta dall'ipossia ed<br />

altre relativamente resistenti. Lo studio si è qu<strong>in</strong>di focalizzato su 2 l<strong>in</strong>ee <strong>in</strong> particolare,<br />

rappresentative delle due risposte, quali la l<strong>in</strong>ea OC316 (sensibile all'ipossia) e la l<strong>in</strong>ea<br />

IGROV-1 (resistente all'ipossia). Abbiamo osservato che esiste una correlazione tra il<br />

metabolismo glicolitico delle cellule, misurato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di consumo di glucosio e<br />

produzione di acido lattico <strong>in</strong> condizioni di normossia e l'espressione di geni della<br />

glicolisi (GAPDH, LDHA, HKII), e la sensibilità all'ipossia: la l<strong>in</strong>ea OC316, molto<br />

glicolitica, è risultata andare <strong>in</strong>contro ad un'apoptosi molto maggiore rispetto alle<br />

cellule IGROV-1, poco glicolitiche. Il silenziamento stabile del fattore trascrizionale<br />

HIF1-A mediante vettori lentivirali codificanti specifici shRNA ha accentuato la<br />

sensibilità all'ipossia della l<strong>in</strong>ea OC316, mentre non ha modificato il comportamento<br />

delle cellule IGROV-1. La morte delle cellule OC316 <strong>in</strong> condizioni ipossiche sembra<br />

correlare con un brusco ca<strong>lo</strong> nei livelli di ATP <strong>in</strong>tracellulare ed è marcatamente<br />

attenuata da un supplemento di glucosio nel terreno di coltura. Tumori formati dalle<br />

cellule OC316 silenziati per HIF1-A hanno dimensioni simili a quelli dei tumori di<br />

control<strong>lo</strong> ed <strong>in</strong>ducono risposte angiogeniche comparabili ma sono caratterizzati dalla<br />

presenza di aree di necrosi molto più estese rispetto ai controlli. Lo studio sta<br />

progredendo nella direzione di una più accurata def<strong>in</strong>izione delle differenze molecolari<br />

tra tumori ovarici proficienti e deficienti per HIF1-A e con la valutazione degli effetti<br />

della terapia anti-angiogenica con anticorpi neutralizzanti il VEGF <strong>in</strong> tale sistema<br />

sperimentale.<br />

6 - STUDIO DEI MECCANISMI MOLECOLARI CHE REGOLANO LA DORMIENZA<br />

TUMORALE<br />

Responsabile: Indracco<strong>lo</strong> Stefano<br />

Parole chiave: neo-angiogenesi, metastasi, dormienza tumorale, apoptosi, modelli<br />

anaimali<br />

Un numero crescente di studi ha evidenziato come l'angiogenesi rappresenti un<br />

aspetto fondamentale della crescita tumorale: all'<strong>in</strong>capacità di una cellula tumorale di<br />

promuovere l'angiogenesi segue, <strong>in</strong> molti modelli sperimentali, l'elim<strong>in</strong>azione delle<br />

cellule tumorali stesse o <strong>lo</strong> sviluppo di una condizione, detta "dormienza tumorale",<br />

nella quale si assiste generalmente ad un bilanciamento tra proliferazione ed apoptosi<br />

ed al mantenimento del tumore entro dimensioni microscopiche. I nostri studi sono<br />

volti a chiarire i meccanismi co<strong>in</strong>volti nella transizione di un tumore <strong>in</strong>dolente <strong>in</strong> una<br />

167


neoplasia aggressiva <strong>in</strong> un model<strong>lo</strong> di dormienza tumorale. In particolare si prevedono<br />

le seguenti attività:<br />

(1) Analisi del<strong>lo</strong> stato d'attivazione di particolari fosfoprote<strong>in</strong>e nei tumori dormienti ed<br />

<strong>in</strong> quelli aggressivi mediante metodiche di immunob<strong>lo</strong>tt<strong>in</strong>g ed ELISA;<br />

(2) Valutazione della possibile implicazione della pathway di Notch1 e di Notch3 nella<br />

conversione dei tumori dormienti <strong>in</strong> aggressivi;<br />

(3) Sviluppo di una serie di l<strong>in</strong>ee tumorali neoplastiche umane <strong>in</strong>gegnerizzate ad<br />

esprimere marcatori biolum<strong>in</strong>escenti che ne permettano <strong>lo</strong> studio del comportamento<br />

bio<strong>lo</strong>gico <strong>in</strong> vivo.<br />

Abbiamo valutato <strong>lo</strong> stato d'attivazione di una prote<strong>in</strong>-ch<strong>in</strong>asi attivata dal<strong>lo</strong> stress<br />

cellulare, quale p38, nel sistema sperimentale di dormienza tumorale delle cellule<br />

MOLT-3, derivate da un paziente con T-ALL. La forma fosforilata di p38 (pp38), che è<br />

attiva e può contribuire ad <strong>in</strong>durre apoptosi, è espressa <strong>in</strong> maniera aumentata nei<br />

tumori dormienti rispetto a quelli aggressivi, e tale espressione correla <strong>in</strong>versamente<br />

con l'espressione di una fosfatasi, MKP-1, preposta a controllare il livel<strong>lo</strong> di<br />

fosforilazione di p38: MKP-1 è espressa qu<strong>in</strong>di a livelli maggiori nei tumori aggressivi<br />

rispetto a quelli dormienti. Per consolidare tali risultati abbiamo qu<strong>in</strong>di generato<br />

vettori lentivirali d'espressione di MKP-1 ed altri <strong>in</strong> grado di silenziare tale gene. Le<br />

cellule MOLT-3 over-esprimenti MKP-1 sono risultate più resistenti ad uno stimo<strong>lo</strong><br />

apoptotico; al contrario, cellule <strong>in</strong> cui MKP-1 veniva silenziato erano particolarmente<br />

sensibili agli effetti apoptotici del trattamento. Gli studi <strong>in</strong> corso sono volti a verificare<br />

se diversi livelli d'espressione di MKP-1/pp38 correl<strong>in</strong>o con la risposta apoptotica ad<br />

alcuni chemioterapici utilizzati per la terapia delle T-ALL e se i livelli d'espressione di<br />

tali prote<strong>in</strong>e nelle cellule di T-ALL ottenute dai pazienti correl<strong>in</strong>o con il decorso della<br />

leucemia e la risposta alla terapia. Sono <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> corso studi volti ad approfondire la<br />

possibile associazione tra la modulazione dell'espressione di MKP-1 nelle cellule<br />

MOLT-3 e l'attivazione della via di Notch 3.<br />

7 - IDENTIFICAZIONE DI CELLULE MIELOIDI SOPPRESSORIE IN PAZIENTI PORTATORI DI<br />

TUMORE<br />

Responsabile: Zanovel<strong>lo</strong> Paola<br />

Parole chiave immunità, genomica, immunosoppressione, melanoma<br />

La ricerca si propone di affrontare la caratterizzazione funzionale di sottopopolazioni di<br />

cellule mie<strong>lo</strong>idi presenti nella massa tumorale e nel sangue di pazienti con neoplasia,<br />

con <strong>lo</strong> scopo di <strong>in</strong>dividuare possibili profili di attivazione e marcatori biochimici.<br />

Studi condotti <strong>in</strong> precedenza nel nostro laboratorio <strong>in</strong> modelli precl<strong>in</strong>ici di tumore<br />

hanno dimostrato che un aumentato metabolismo dell'am<strong>in</strong>oacido L-Arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a nel<br />

microambiente tumorale costituisce un meccanismo mediante il quale cellule del<strong>lo</strong><br />

stipite mie<strong>lo</strong>-monocitario possono condizionare la riposta immunitaria tumorespecifica.<br />

Analisi prelim<strong>in</strong>ari condotte su biopsie di tessuto tumorale e campioni di<br />

sangue periferico di pazienti con pato<strong>lo</strong>gia tumorale <strong>in</strong> stadio avanzato (melanoma<br />

metastatico, carc<strong>in</strong>oma co<strong>lo</strong>-rettale) hanno <strong>in</strong>dicato che la popolazione granu<strong>lo</strong>citaria<br />

isolata dai pazienti possiede un'elevata attività di Arg<strong>in</strong>asi 1 (ARG1), un enzima<br />

co<strong>in</strong>volto nel metabolismo di L-Arg<strong>in</strong><strong>in</strong>a. L'aumento dell'attività enzimatica riscontrato<br />

nei granu<strong>lo</strong>citi dei pazienti rispetto ai donatori sani, se confermato da ulteriori<br />

<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i, potrebbe rappresentare un parametro <strong>in</strong>teressante nel monitoraggio<br />

dell'assetto mie<strong>lo</strong>-monocitario dei pazienti con tumore.<br />

8 - VACCINAZIONE ANTI-IDIOTIPICA SUBSET-SPECIFICA PER IL CONTROLLO DI<br />

LINFOMI NHL A CELLULE B<br />

Responsabile: Rosato Antonio<br />

Parole chiave: vacc<strong>in</strong>i, l<strong>in</strong>fomi, modelli animali<br />

Questo progetto di ricerca, condotto <strong>in</strong> collaborazione con il CRO di Aviano, si propone<br />

di valutare il ruo<strong>lo</strong> di catene leggere e pesanti delle immunog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong>e, che risultano<br />

<strong>in</strong>aspettatamente utilizzate <strong>in</strong> maniera preferenziale da tumori a cellule B di differenti<br />

pazienti, a fungere come antigeni tumore-specifici per la realizzazione di vacc<strong>in</strong>i antiidiotipo<br />

subset-specifici. Il programma proposto è stato f<strong>in</strong>anziato dalla Comunità<br />

168


Europea (FP6) nell'ambito di uno STREP (Specific Target Research Project) triennale<br />

che vede co<strong>in</strong>volti quattro enti di ricerca pubblica (l'Università di Os<strong>lo</strong>, l'Istituto<br />

Karol<strong>in</strong>ska, il CRO di Aviano e <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> di Padova) e tre SME (Small Medium<br />

Enterprises, Areta, Proimmune e Pepscan), per un totale di 2.050.000 euro di<br />

f<strong>in</strong>anziamento. Studi prelim<strong>in</strong>ari ci hanno già portato alla generazione di una serie di<br />

anticorpi monoc<strong>lo</strong>nali specifici per la catene VK3-20, una delle catene montate<br />

preferenzialmente da l<strong>in</strong>fomi <strong>in</strong>sorti <strong>in</strong> seguito ad <strong>in</strong>fezione con HCV e che rappresenta<br />

il prototipo per gli studi di vacc<strong>in</strong>azione subset-specifica. Tali monoc<strong>lo</strong>nali potranno<br />

qu<strong>in</strong>di essere utilizzati per <strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g di altri l<strong>in</strong>fomi, per la diagnostica e per<br />

approcci immunoterapici.<br />

9 - EFFICACIA TERAPEUTICA DI LINEE DI LINFOCITI T CITOTOSSICI CD8+ E CD4+<br />

SPECIFICI PER SUBUNITÀ PROTEICHE DEL VIRUS EBV NEL CONTROLLO DI DISORDINI<br />

LINFOPROLIFERATIVI POST-TRAPIANTO: VALIDAZIONE IN UN MODELLO PRECLINICO DI<br />

IMMUNOTERAPIA ADOTTIVA NEL TOPO SCID<br />

Responsabile: Rosato Antonio<br />

Parole chiave: virus, modelli sperimentali, immunoterapia, trapianto,<br />

immunosoppressione<br />

Gli attuali protocolli di immunoterapia adottiva con l<strong>in</strong>fociti T citotossici (CTL) EBVspecifici<br />

<strong>in</strong> corso di pato<strong>lo</strong>gie l<strong>in</strong>foproliferative post-trapianto (PTLD) si basano sul<strong>lo</strong><br />

sviluppo di l<strong>in</strong>ee CTL polic<strong>lo</strong>nali ristrette per HLA di classe I. Per quanto questo<br />

approccio si sia dimostrato efficace <strong>in</strong> ambito cl<strong>in</strong>ico sia per la profilassi che il<br />

trattamento di PTLD, non è tuttora chiaro il contributo relativo di CTL con differente<br />

restrizione nel control<strong>lo</strong> e nell'eradicazione del tumore. D'altro canto, il ruo<strong>lo</strong><br />

potenziale dell'impiego di cellule T CD4+ EBV-specifiche per il control<strong>lo</strong> di PTLD non è<br />

mai stato valutato né nell'uomo, né <strong>in</strong> modelli precl<strong>in</strong>ici. In questo contesto, gli<br />

obiettivi specifici del progetto sono rappresentati dal<strong>lo</strong> sviluppo di un protocol<strong>lo</strong><br />

riproducibile ed orientato all'applicazione cl<strong>in</strong>ica per la generazione di CTL CD8+ e<br />

CD4+ diretti contro specifiche subunità di EBV, e dalla valutazione e la validazione<br />

direttamente <strong>in</strong> vivo del <strong>lo</strong>ro ruo<strong>lo</strong> anti-tumorale dopo trasferimento adottivo. Abbiamo<br />

focalizzato la nostra ricerca sull'<strong>in</strong>duzione di CTL CD4+ EBV-specifici. In particolare,<br />

abbiamo potuto osservare che tale popolazione risulta facilmente generabile da tutti i<br />

donatori sani analizzati ed è caratterizzata da elevata attività citotossica <strong>in</strong> vitro verso<br />

cellule B trasformate da EBV (LCL); <strong>in</strong>oltre, tale attività litica è ristretta per molecole<br />

MHC di classe II e si basa sull'esocitosi di granuli citotossici e sul rilascio di mediatori<br />

(perfor<strong>in</strong>e, granzimi e granulis<strong>in</strong>a) utilizzati anche dai classici CTL CD8+. Per quanto<br />

concerne l'efficacia terapeutica dopo trasferimento <strong>in</strong> topi SCID portatori di neoplasie<br />

LCL EBV+, i risultati hanno evidenziato che i CTL CD4+ presentano elevata attività<br />

ant<strong>in</strong>eoplastica quando trasferiti al giorno 0 o 1 dopo l'<strong>in</strong>ocu<strong>lo</strong> del tumore, ma non nei<br />

giorni successivi. Tuttavia, una approfondita <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ha permesso di evidenziare che<br />

le LCL, quando trasferite <strong>in</strong> vivo, modulano negativamente l'espressione di molecole<br />

MHC-II, rendendole qu<strong>in</strong>di virtualmente non aggredibili dai CTL CD4+. Resta da<br />

chiarire se tale fenomeno sia presente anche nelle PTLD che <strong>in</strong>sorgono nell'uomo o<br />

non rappresenti piuttosto una bias sperimentale del model<strong>lo</strong> precl<strong>in</strong>ico. A tale scopo,<br />

stiamo attualmente analizzando <strong>in</strong> immunoistochimica campioni di l<strong>in</strong>foma<br />

provenienti da pazienti al f<strong>in</strong>e di evidenziare l'espressione di MHC-II.<br />

10 - STUDIO DI IMMUNIZZAZIONE CON MAGE-3 PROTEINA RICOMBINANTE CON<br />

ADIUVANTE AS02B O AS15 NEI PAZIENTI CON MELANOMA CUTANEO METASTATICO<br />

IN PROGRESSIONE NON RESECABILE<br />

Responsabile: Chiarion Sileni Vanna<br />

Parole chiave: vacc<strong>in</strong>oterapia, melanoma, metastasi<br />

Verranno arruolati pazienti con melanoma cutaneo isto<strong>lo</strong>gicamente accertato che<br />

present<strong>in</strong>o metastasi cutanee, sottocutanee o l<strong>in</strong>fonodali non resecabili radicalmente e<br />

<strong>in</strong> evidente progressione nelle 12 settimane prima dell'<strong>in</strong>izio delle vacc<strong>in</strong>azioni. I<br />

pazienti, con età maggiore di 18 anni, devono acconsentire all'esecuzione di una<br />

169


iopsia tumorale per valutare mediante RT-PCR l'espressione di MAGE-3; non devono<br />

avere ricevuto nessun trattamento per la malattia metastica, ad esclusione della<br />

perfusione ipertermica isolata, e non devono presentare malattie autoimmuni od<br />

autoanticorpi. I pazienti che dopo l'arruolamento risultano MAGE-3 positivi verranno<br />

randomizzati, dopo stratificazione per stadio, centro e presenza o assenza di lesioni ><br />

di 20 mm, alla vacc<strong>in</strong>azione con MAGE-3 ricomb<strong>in</strong>ante più due diversi adiuvanti:<br />

AS02B o AS15. Sono previsti 4 cicli di vacc<strong>in</strong>azioni. Il primo cic<strong>lo</strong> comprende 6<br />

somm<strong>in</strong>istrazioni i.m, una ogni 2 settimane. Alla rivalutazione, tutti i pazienti con<br />

assenza di progressione viscerale o significativa <strong>in</strong>iziano il secondo cic<strong>lo</strong> di sei<br />

vacc<strong>in</strong>azioni con scadenza trisettimanale. Il terzo cic<strong>lo</strong> è di quattro vacc<strong>in</strong>azioni a<br />

<strong>in</strong>tervalli di sei settimane ed il quarto cic<strong>lo</strong> prevede 4 vacc<strong>in</strong>azioni ad <strong>in</strong>tervalli di 3<br />

mesi e altre 4 con <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> di 6 mesi. Le rivalutazioni di malattia sono fissate alla<br />

settimana 23, 32, 54, e qu<strong>in</strong>di ogni 6 mesi. Il trattamento viene <strong>in</strong>terrotto per tossicità<br />

o progressione viscerale o vo<strong>lo</strong>ntà del paziente. Lo studio prevede il trattamento di 34<br />

pazienti per braccio e sarà considerato attivo e sicuro se saranno osservate >4 (11,8 %)<br />

risposte cl<strong>in</strong>iche e


L<strong>in</strong>ea di ricerca 9<br />

Analisi Biostatistica e Supporto Informatico<br />

L'<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di nuovi farmaci e/o tecno<strong>lo</strong>gie e procedure<br />

<strong>in</strong>novative deve essere preceduta dalla dimostrazione del <strong>lo</strong>ro reale vantaggio mediante<br />

studi che applich<strong>in</strong>o una metodo<strong>lo</strong>gia rigorosa. Il corretto approccio alla pianificazione,<br />

realizzazione ed analisi dei risultati di uno studio cl<strong>in</strong>ico richiede il convergere di<br />

numerose competenze non so<strong>lo</strong> mediche-bio<strong>lo</strong>giche ma anche statistiche,<br />

epidemio<strong>lo</strong>giche ed <strong>in</strong>formatiche. Presso l'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto è presente l'Unità<br />

Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica che mette a disposizione dei ricercatori<br />

competenze tecniche, metodo<strong>lo</strong>giche e strumenti operativi per tutte le fasi del<strong>lo</strong><br />

sviluppo dei protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica e di data-management <strong>in</strong> accordo ai dettami<br />

della Buona Pratica Cl<strong>in</strong>ica (GCP). Oltre alle predette attività di supporto, l'Unità ha<br />

uno specifico <strong>in</strong>teresse nell'implementazione di strumenti telematici per la gestione e<br />

la raccolta dati da remoto nell'ambito di studi cl<strong>in</strong>ici cooperativi, anche di carattere<br />

<strong>in</strong>ternazionale. In tal senso collabora con il Dipartimento Sistemi Informativi per la<br />

Sanità del CINECA (Casalecchio, Bo<strong>lo</strong>gna). Inoltre, presso l'Istituto è attivo uno<br />

specifico fi<strong>lo</strong>ne di ricerca relativo al<strong>lo</strong> studio ed applicazione di nuovi approcci<br />

statistico-metodo<strong>lo</strong>gici, tra cui l'uso delle rete neurali, nell'ambito dell'analisi di dati<br />

cl<strong>in</strong>ici <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />

1 - REALIZZAZIONE ED IMPLEMENTAZIONE DI SISTEMI TELEMATICI PER LA GESTIONE E<br />

LA RACCOLTA DATI DA REMOTO NELL'AMBITO DI STUDI CLINICI CO-OPERATIVI<br />

INTERNAZIONALI<br />

Responsabile: De Salvo Gian Luca<br />

Parole chiave: sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, data management, sistemi telematici<br />

L'obiettivo a breve term<strong>in</strong>e di questo progetto è la realizzazione di un sistema<br />

telematico f<strong>in</strong>alizzato, da un lato, alla gestione delle fasi di sviluppo del protocol<strong>lo</strong> di<br />

ricerca e al relativo flusso <strong>in</strong>formativo, dall'altro, alla raccolta, monitoraggio ed analisi<br />

dei dati nell'ambito degli studi cl<strong>in</strong>ici promossi dall'European Paediatric Sarcoma<br />

Study Group (EpSSG) sui sarcomi delle parti molli <strong>in</strong> età pediatrica e dal Bra<strong>in</strong><br />

Tumour Sub-Committee della Società Internazionale di Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica (SIOP) sui<br />

gliomi a basso grado di malignità.L'obiettivo a lungo term<strong>in</strong>e è il rafforzamento della<br />

collaborazione europea per <strong>in</strong>tegrare il lavoro svolto dai gruppi di lavoro nazionali per<br />

rispondere a rilevanti quesiti terapeutici e per migliorare la conoscenza bio<strong>lo</strong>gica di<br />

queste neoplasie relativamente rare. Inoltre, ci si prefigge di testare la possibilità di<br />

centralizzare <strong>in</strong> tempo reale, utilizzando software sofisticati, immag<strong>in</strong>i<br />

neuroradio<strong>lo</strong>giche ed isto<strong>lo</strong>giche. Il sistema di raccolta dati da remoto (RDE)<br />

rappresenta uno strumento importante ed <strong>in</strong>novativo per il miglioramento della<br />

realizzazione della ricerca cl<strong>in</strong>ica e traslazionale, e può facilitare la partecipazione di<br />

molti Paesi europei ed extra-europei negli studi cl<strong>in</strong>ici promossi dai due gruppi<br />

collaborativi. Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> funge <strong>in</strong>oltre<br />

da centro <strong>in</strong>ternazionale di coord<strong>in</strong>amento per la gestione del sistema remoto di data<br />

entry e della relativa banca dati.<br />

È stato realizzato un sito web per ciascun gruppo collaborativo, diviso <strong>in</strong> due sezioni:<br />

un'area per presentare le attività del gruppo ed un'area ad accesso riservato per la<br />

gestione dei protocolli cl<strong>in</strong>ici. Inoltre, sono stati predisposti i database elettronici,<br />

accessibili tramite web con elevati standard di sicurezza, per archiviare i dati raccolti<br />

negli studi cl<strong>in</strong>ici EpSSG-RMS <strong>2005</strong>, EpSSGNRSTS <strong>2005</strong> e SIOP-LGG 2004. Oltre 150<br />

centri cl<strong>in</strong>ici di circa 15 Paesi europei ed extra europei utilizzano correntemente il<br />

sistema.<br />

2 - SUPPORTO METODOLOGICO ED INFORMATICO NELLA PIANIFICAZIONE,<br />

ORGANIZZAZIONE E CONDUZIONE DI SPERIMENTAZIONI CLINICHE<br />

Responsabile: De Salvo Gian Luca<br />

171


Parole chiave: sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, data management<br />

L'<strong>in</strong>troduzione nella pratica cl<strong>in</strong>ica di nuovi farmaci e/o tecno<strong>lo</strong>gie/procedure<br />

<strong>in</strong>novative deve essere preceduta dalla dimostrazione del <strong>lo</strong>ro reale vantaggio mediante<br />

l'impiego di studi che applich<strong>in</strong>o una metodo<strong>lo</strong>gia rigorosa. Il corretto approccio alla<br />

pianificazione, realizzazione ed analisi dei risultati di uno studio cl<strong>in</strong>ico richiede il<br />

convergere di numerose competenze non so<strong>lo</strong> mediche ma anche statistiche ed<br />

epidemio<strong>lo</strong>giche. Il Servizio Sperimentazioni Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica mette a<br />

disposizione competenze tecniche, metodo<strong>lo</strong>giche e strumenti operativi per tutte le fasi<br />

del<strong>lo</strong> sviluppo dei protocolli di ricerca cl<strong>in</strong>ica e di data-management <strong>in</strong> accordo ai<br />

dettami della Buona Pratica Cl<strong>in</strong>ica. Attualmente il Servizio coord<strong>in</strong>a sperimentazioni<br />

cl<strong>in</strong>iche multicentriche nell'ambito del melanoma, delle neoplasie pediatriche e delle<br />

neoplasie dell'anziano.<br />

Nell'ambito degli studi cl<strong>in</strong>ici sul melanoma, prosegue l'arruolamento nel<strong>lo</strong> studio<br />

Mel.A., trial di fase III che valuta l'impatto di un trattamento <strong>in</strong>tensificato con<br />

Interferone ad alte dosi, e nel<strong>lo</strong> studio TRECEM sull'impatto della temozo<strong>lo</strong>mide nel<br />

prevenire le metastasi cerebrali nei pazienti <strong>in</strong> stadio avanzato. Per quanto riguarda le<br />

neoplasie pediatriche, alla f<strong>in</strong>e del <strong>2005</strong>, 166 pazienti risultavano arruolati e 90<br />

randomizzati nel<strong>lo</strong> studio SIOP-LGG 2004 sui gliomi a basso grado di malignità. A<br />

ottobre <strong>2005</strong> è <strong>in</strong>iziato l'arruolamento e la randomizzazione dei pazienti nel<strong>lo</strong> studio<br />

EpSSG RMS <strong>2005</strong> sui sarcomi pediatrici <strong>in</strong> Italia, Francia, Repubblica Ceca ed Israele.<br />

Inf<strong>in</strong>e, è proseguita la collaborazione con il gruppo TREP (Tumori Rari <strong>in</strong> Età<br />

Pediatrica) dell'AIEOP (Associazione Italiana di Emato-Onco<strong>lo</strong>gia Pediatrica) nella<br />

gestione della raccolta dati e nella realizzazione di un registro prospettico nazionale sui<br />

tumori rari <strong>in</strong> età pediatrica.<br />

Le attività <strong>in</strong> corso previste sono le seguenti: Prosecuzione dell'arruolamento negli<br />

studi cl<strong>in</strong>ici sul melanoma. Valutazione della tossicità nell'ambito della studio Mel.A. e<br />

relativa pubblicazione dei risultati. Attivazione di un nuovo studio cl<strong>in</strong>ico<br />

multicentrico randomizzato sul melanoma metastatico nella popolazione anziana.<br />

Attivazione del<strong>lo</strong> studio EpSSG NRSTS <strong>2005</strong>, gestione degli studi pediatrici <strong>in</strong> corso ed<br />

elaborazione dei report periodici. Analisi della casistica raccolta su particolari istotipi<br />

nell'ambito del progetto TREP e valutazione dell'esperienza f<strong>in</strong> qui acquisita.<br />

Attivazione di uno studio di fase II randomizzato nei pazienti anziani con l<strong>in</strong>fomi non<br />

Hodgk<strong>in</strong>.<br />

3 - VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLA VITA NELL'AMBITO DI TRIAL CLINICI<br />

ONCOLOGICI<br />

Responsabile: Del Bianco Paola<br />

Parole chiave: qualità di vita, sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, co<strong>lo</strong>n-retto, l<strong>in</strong>fonodo<br />

sent<strong>in</strong>ella<br />

La necessità di valutare la qualità della vita (QoL) <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico deriva dalla<br />

esigenza di poter disporre di strumenti di misurazione g<strong>lo</strong>bale del<strong>lo</strong> stato di salute che<br />

rendano conto del<strong>lo</strong> stato di benessere del paziente <strong>in</strong> relazione all'impatto sia della<br />

malattia che del trattamento. L'utilità maggiore della rilevazione della QoL è<br />

riconosciuta a determ<strong>in</strong>ati studi di fase III, ed <strong>in</strong> particolare a quelli che valutano<br />

alternative terapeutiche con differenti profili di complicanze/tossicità e impatto sulla<br />

sopravvivenza dubbio o limitato, e quelli <strong>in</strong> cui vi sia una possibile differenza di<br />

sopravvivenza ma a prezzo di tossicità elevata. In questa ottica si è recentemente<br />

riscontrata una significativa tendenza a <strong>in</strong>serire la QoL come end-po<strong>in</strong>t nella<br />

valutazione dell'efficacia di nuovi trattamenti, nonché un aumento delle ricerche che<br />

hanno come oggetto di studio proprio la qualità di vita. Il Servizio Sperimentazioni<br />

Cl<strong>in</strong>iche e Biostatistica pianifica e gestisce protocolli di studio che hanno come endpo<strong>in</strong>t<br />

pr<strong>in</strong>cipale o secondario la valutazione della qualità di vita. In particolare, sono<br />

stati attivati uno studio randomizzato di fase III che confronta la tecnica del l<strong>in</strong>fonodo<br />

sent<strong>in</strong>ella rispetto alla l<strong>in</strong>foadenectomia standard nel carc<strong>in</strong>oma della mammella e<br />

uno studio osservazionale sull'impatto del trattamento multimodale nel cancro del<br />

retto <strong>lo</strong>calmente avanzato. A breve è prevista l'attivazione di uno studio della QoL,<br />

172


sempre nel cancro del retto, <strong>in</strong> due trial multicentrici randomizzati di fase III su diversi<br />

approcci chemioradioterapici somm<strong>in</strong>istrati prima della chirurgia.<br />

Il trial Sent<strong>in</strong>ella-GIVOM nel carc<strong>in</strong>oma mammario ha concluso l'arruolamento delle<br />

pazienti e cont<strong>in</strong>ua il previsto fol<strong>lo</strong>w up. E' stata completata l'analisi dei dati relativi<br />

alle complicanze chirurgiche e alla qualità di vita ed è <strong>in</strong> corso di stesura il lavoro<br />

scientifico da sottomettere per pubblicazione. Per quanto riguarda <strong>lo</strong> studio<br />

osservazionale nel cancro del retto (QVCR), si è concluso l'arruolamento dei pazienti.<br />

La casistica comprende 157 pazienti, arruolati <strong>in</strong> 15 centri cl<strong>in</strong>ici italiani. E' previsto il<br />

completamento dell'analisi di qualità di vita e la stesura dell'artico<strong>lo</strong> relativo alla<br />

valutazione del benessere psico<strong>lo</strong>gico delle pazienti con carc<strong>in</strong>oma mammario,<br />

misurato con il questionario PGWBI. Il progetto QVCR prevede il completamento del<br />

fol<strong>lo</strong>w-up dei pazienti arruolati per poter effettuare l'analisi f<strong>in</strong>ale e rispondere ai<br />

quesiti del<strong>lo</strong> studio. Inizierà anche la valutazione della QoL nell'ambito dei due studi<br />

randomizzati sul cancro del retto.<br />

4 - NUOVI APPROCCI METODOLOGICI NELL'ANALISI DI DATI CLINICI IN ONCOLOGIA<br />

Responsabile: Del Bianco Paola<br />

Parole chiave: sperimentazioni cl<strong>in</strong>iche, qualità di vita<br />

Gli studi multicentrici sono particolarmente utili nella ricerca onco<strong>lo</strong>gica poiché<br />

consentono di valutare l'efficacia della terapia <strong>in</strong> una varietà di pazienti e contesti,<br />

permettendo <strong>in</strong>oltre di studiare l'effetto dei trattamenti <strong>in</strong> quei casi <strong>in</strong> cui sarebbe<br />

difficile se non impossibile per un s<strong>in</strong>go<strong>lo</strong> centro arruolare il numero richiesto di<br />

pazienti. Inoltre, spesso i dati vengono raccolti <strong>in</strong> più occasioni temporali per poter<br />

esam<strong>in</strong>are nel tempo l'effetto del trattamento sulla malattia, sulla qualità di vita o su<br />

altri end-po<strong>in</strong>ts primari o secondari. La natura <strong>lo</strong>ngitud<strong>in</strong>ale e la struttura<br />

multicentrica degli studi possono causare problemi di dati mancanti non casuali e non<br />

ignorabili e di sovradispersione o correlazione delle osservazioni, <strong>in</strong>ducendo problemi<br />

di distorsione dei risultati dell'<strong>in</strong>ferenza statistica. In questo progetto l'attività si<br />

concentrerà sull'applicazione di metodo<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong>novative per l'analisi dei dati idonee ad<br />

affrontare tali problematiche.<br />

E' stata effettuata un'analisi su dati di qualità della vita, raccolti nell'ambito di un trial<br />

cl<strong>in</strong>ico multicentrico sul melanoma avanzato, utilizzando un model<strong>lo</strong> gerarchico ad<br />

equazioni simultanee. È stato preparato un lavoro scientifico che è stato accettato per<br />

pubblicazione sulla rivista Statistical Modell<strong>in</strong>g.<br />

5 - INTEGRAZIONE DI UN SOFTWARE COMMERCIALE DI GESTIONE DI DATI ANAGRAFICI,<br />

CLINICI E TECNICI DEI TRATTAMENTI RADIOTERAPICI IN UN AMBIENTE INFORMATICO<br />

PREESISTENTE CHE TRATTA I MEDESIMI DATI<br />

Responsabile: Fabbris Roberto<br />

Parole chiave: <strong>in</strong>formatica, gestione dati, radioterapia, imag<strong>in</strong>g<br />

Nel corso degli anni il Servizio di Fisica Sanitaria si è dotato di vari pacchetti software<br />

per la determ<strong>in</strong>azione dei parametri del trattamento radioterapico, la <strong>lo</strong>ro verifica,<br />

l'archiviazione e l'<strong>in</strong>terscambio con le diverse apparecchiature situate nella U.O. di<br />

Radioterapia, come la TAC e il simulatore virtuale, il taglia sagome automatico, il<br />

collimatore multilamellare. Tale software, <strong>in</strong> parte acquistato da ditte specializzate e <strong>in</strong><br />

parte sviluppato <strong>in</strong> casa, è disponibile nella <strong>in</strong>tranet dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto e<br />

costituisce il complesso e articolato ambiente <strong>in</strong>formatico del Servizio di Fisica<br />

Sanitaria. Tra qualche mese la U.O. di Radioterapia si doterà di un software<br />

<strong>in</strong>formatico commerciale di gestione di dati anagrafici, cl<strong>in</strong>ici e tecnici di trattamento<br />

(LANTIS) che dovrà necessariamente col<strong>lo</strong>quiare tramite la <strong>in</strong>tranet con il software del<br />

Servizio di Fisica Sanitaria. Questo progetto si prefigge <strong>lo</strong> scopo di <strong>in</strong>tegrare tale<br />

software nell'ambiente <strong>in</strong>formatico del Servizio di Fisica Sanitaria mediante: a)<br />

def<strong>in</strong>izione e realizzazione di <strong>in</strong>terfacce tra i vari sistemi <strong>in</strong>formativi che permettano il<br />

flusso dei dati e la <strong>lo</strong>ro disponibilità <strong>in</strong> tempo reale; b) verifica della corretta<br />

trasmissione dei dati, anche nel caso <strong>in</strong> cui la trasmissione avvenga tramite software<br />

fornito da ditte esterne. Dopo l'<strong>in</strong>stallazione del software da parte della ditta fornitrice,<br />

si procederà a: 1. verifica della corretta trasmissione da e verso LANTIS tramite<br />

173


software acquisiti da ditte esterne; 2. acquisizione delle <strong>in</strong>formazioni sulle modalità di<br />

<strong>in</strong>put ed output del LANTIS; 3. produzione di software per la trasmissione da e verso<br />

LANTIS; 4. verifica del corretto funzionamento del software home-made.<br />

6 - USO DELLE RETI NEURALI APPLICATI A PARAMETRI ISTOLOGICI E MOLECOLARI PER<br />

LA PREDIZIONE DELLO STATO LINFONODALE NEI PAZIENTI CON MELANOMA<br />

CUTANEO<br />

Responsabile: Rossi Car<strong>lo</strong> Riccardo<br />

Parole chiave: melanoma, l<strong>in</strong>fonodo sent<strong>in</strong>ella, <strong>in</strong>formatica, cellule tumorali circolanti<br />

Lo scopo di questo studio è quel<strong>lo</strong> di valutare l'efficienza di una tecnica biostatistica<br />

avanzata (support vector mach<strong>in</strong>e, SVM) nel predire la presenza di cellule tumorali nei<br />

l<strong>in</strong>fonodi sent<strong>in</strong>ella prelevati dai pazienti affetti da melanoma cutaneo. Secondo le<br />

attuali <strong>in</strong>dicazioni so<strong>lo</strong> il 20% dei casi risulta positivo, e qu<strong>in</strong>di l'80% delle biopsie<br />

potrebbero essere teoricamente evitate, riducendo costi e morbilità associati a questa<br />

procedura chirurgica. I casi saranno raccolti sia dal database della Cl<strong>in</strong>ica Chirurgica<br />

Generale II dell'Università di Padova che da centri italiani ed esteri (<strong>in</strong> particolare il<br />

Sidney Melanoma Unit, Sidney, Australia). Il SVM sarà "addestrato" a riconoscere <strong>lo</strong><br />

status l<strong>in</strong>fonodale (metastatico vs libero da malattia) con i dati antropometrici dei<br />

pazienti arruolati e con i dati isto<strong>lo</strong>gici dei tumori primitivi (n=800). La correttezza<br />

della predizione sarà <strong>in</strong>vece testata <strong>in</strong> un gruppo totalmente <strong>in</strong>dipendente (n=800).<br />

7 - DIGITALIZZAZIONE DELLA BANCA DATI DEI PAZIENTI CON CANCRO DELL'ESOFAGO<br />

E DEL CARDIAS (4500 CASI) AFFERENTI AL CENTRO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE<br />

DELLA REGIONE DEL VENETO PER LE MALATTIE DELL'ESOFAGO<br />

Responsabile: Ancona Ermanno<br />

Parole chiave: esofago, <strong>in</strong>formatica<br />

Dal 1980 tutti i pazienti ricoverati presso il nostro Centro per carc<strong>in</strong>oma dell'esofago e<br />

della giunzione esofagogastrica sono stati <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> un data form prospettico che<br />

viene aggiornato regolarmente <strong>in</strong>serendo i nuovi fol<strong>lo</strong>w-up. Tale archivio, che<br />

comprende oltre 4500 pazienti, è una delle casistiche più consistenti a livel<strong>lo</strong><br />

mondiale. Il progetto proposto prevede la digitalizzazione di tutti i dati <strong>in</strong> modo da<br />

ottenere un database per l'elaborazione dei dati cl<strong>in</strong>ici ed epidemio<strong>lo</strong>gici a scopo<br />

scientifico.<br />

Abbiamo valutato i risultati ottenuti <strong>in</strong> oltre 2000 pazienti consecutivi operati per<br />

cancro dell’esofago toracico e del cardias dal 1980 al 2004. Abbiamo suddiviso i<br />

pazienti <strong>in</strong> base al periodo <strong>in</strong> cui sono stati operati: Gruppo A dal 1980 al 1987 (817<br />

pazienti), Gruppo B dal 1988 al 1995 (665 pazienti), Gruppo C dal 1996 al 2004 (532<br />

pazienti).<br />

377 pazienti (19%) sono stati sottoposti a chemio+radioterapia neoadiuvante (Gruppo<br />

A 5.5%, Gruppo B 25%, Gruppo C 31%; p


cambiata significativamente nei tre periodi del<strong>lo</strong> studio: Gruppo A 44% (361/817),<br />

Gruppo B 45% (297/665), Gruppo C 42% (224/532). Tuttavia, le complicanze postoperatorie<br />

fatali sono state ridotte significativamente (p


L<strong>in</strong>ea di ricerca 10<br />

Integrazione dei servizi sanitari e socio-sanitari e<br />

valutazione della qualità di vita e delle cure<br />

L'<strong>in</strong>tegrazione dei servizi ospedalieri di ricovero e cura con un percorso di assistenza<br />

cont<strong>in</strong>ua domiciliare sul territorio apppare oggi un requisito irr<strong>in</strong>unciabile di un<br />

approccio olistico alla malattia neoplastica. Tale schema prevede l'<strong>in</strong>tegrazione di<br />

strutture quali hospice con l'assistenza domiciliare e la palliazione capillare del do<strong>lo</strong>re.<br />

Una particolare attenzione è da sempre viva nell'Istituto sul problema dei costi<br />

<strong>in</strong>gravescenti della terapia anti-neoplastica, nell'era dei farmaci bio<strong>lo</strong>gici e<br />

"<strong>in</strong>telligenti". L'attenzione per la farmacoeconomia si <strong>in</strong>tereseca necessariamente con<br />

l'<strong>in</strong>teresse per le caratteristiche bio<strong>lo</strong>giche del paziente e del suo tumore, nella<br />

coscienza che tali proprietà possono condizionare la suscettibilità al beneficio di molti<br />

agenti terapeutici di nuova generazione. In questo senso, l'Istituto è perfettamente<br />

attrezzato per la genotipizzazione del paziente e della neoplasia, grazie alla<br />

disponibilità delle piattaforme di genomica funzionale Affimetrix e Agilent.<br />

Farmacoeconomia e farmacogenomica si <strong>in</strong>trecciano qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> maniera stretta per<br />

garantire ai s<strong>in</strong>goli pazienti il massimo del beneficio e il m<strong>in</strong>imo della spesa, col<br />

m<strong>in</strong>imo grado di effetti collaterali possibili.<br />

1 - ATTIVAZIONE DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE DI ESPOSIZIONE A FARMACI<br />

ANTIBLASTICI E RADIAZIONI IONIZZANTI<br />

Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />

Parole chiave: Inqu<strong>in</strong>amento, monitoraggio, agenti tossici, radiazioni ionizzanti<br />

La nascita dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico farà ampliare il bac<strong>in</strong>o di utenza con l'<strong>in</strong>cremento<br />

dell'uso dei farmaci antiblastici e delle prestazioni di Radioterapia. Al<strong>lo</strong> scopo di<br />

garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori, si ritiene necessario, nel rispetto<br />

delle normative vigenti, attuare periodicamente il monitoraggio dell'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento degli<br />

ambienti di cura e di lavoro<br />

2 - GESTIONE DEGLI EVENTI AVVERSI DA INFUSIONE<br />

Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />

Parole chiave: farmaci antiblastici, eventi avversi, chemioterapia<br />

La nascita dell'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico farà ampliare il bac<strong>in</strong>o di utenza con l'<strong>in</strong>cremento di<br />

attività e dell'uso dei farmaci antiblastici. Le l<strong>in</strong>ee guida verranno elaborate dagli<br />

<strong>in</strong>fermieri dei Day-Hospital e degenze onco<strong>lo</strong>giche con la collaborazione dei Medici e<br />

del Servizio Interaziendale dell'assistenza.<br />

3 - SVILUPPO DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE CONDIVISO CON L'EQUIPE<br />

TERRITORIALE PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ DELLE CURE DEI PAZIENTI<br />

ONCOLOGICI A DOMICILIO<br />

Responsabile: Bonav<strong>in</strong>a Giusepp<strong>in</strong>a Maria<br />

Parole chiave: palliazione, terapia domiciliare, distretto socio-sanitario, gestione<br />

pazienti<br />

L'obiettivo del progetto è quel<strong>lo</strong> di co<strong>in</strong>volgere i Medici di Medic<strong>in</strong>a Generale e gli<br />

Infermieri dell'Assistenza Domiciliare al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>tegrare le competenze e costruire<br />

percorsi assistenziali per garantire la cont<strong>in</strong>uità delle cure. Nella prima fase saranno<br />

programmati degli <strong>in</strong>contri con Medici di Medic<strong>in</strong>a Generale ed Infermieri;<br />

successivamente verrà def<strong>in</strong>ito un gruppo di lavoro per elaborare i percorsi<br />

assistenziali.<br />

4 - STUDIO SPONTANEO RETROSPETTIVO OSSERVAZIONALE RELATIVO AI COSTI DEL<br />

TRATTAMENTO IN PRIMA LINEA DEL CARCINOMA COLORETTALE METASTATICO<br />

Responsabile: Pasetto Lara Maria<br />

176


Parole chiave: Farmacoeconomia, chemioterapia, co<strong>lo</strong>n-retto, metastasi<br />

Questo studio si propone l'obiettivo di valutare i costi dei s<strong>in</strong>goli trattamenti<br />

usualmente utilizzati <strong>in</strong> I l<strong>in</strong>ea nei pazienti di qualsiasi età, <strong>in</strong> buone condizioni<br />

generali e <strong>in</strong> condizioni generali più scadute, di valutare i costi correlati alle tossicità o<br />

ad altri problemi connessi con la pato<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong> atto (trombosi, gestione del do<strong>lo</strong>re,<br />

decl<strong>in</strong>o delle condizioni generali, altro) e di creare, sulla base di questi risultati,<br />

un'<strong>in</strong>dicazione per il miglior approccio al m<strong>in</strong>or costo per la gestione del paziente<br />

metastatico affetto da carc<strong>in</strong>oma del co<strong>lo</strong>n.<br />

177


Attività Formative<br />

179


Eventi Formativi<br />

Attività di formazione<br />

Il personale dell’Istituto ha partecipato a n° 13 stages formativi <strong>in</strong> Centri prestigiosi<br />

per un totale di n° 17 partecipanti, per una durata complessiva di 1226 giorni di<br />

formazione.<br />

Il personale di altro Istituto ha partecipato a n° 4 stages formativi organizzati dal<br />

nostro Istituto per un totale di n° 4 partecipanti, per una durata complessiva di 559<br />

giorni di formazione.<br />

L’istituto ha organizzato eventi formativi per un totale di 460 crediti ECM, ai quali<br />

hanno partecipato n° 3255 partecipanti per una durata complessiva di 113 giorni di<br />

formazione.<br />

N° 34 partecipanti a Master o Dottorati cosponsorizzati dall’IRCCS <strong>in</strong> discipl<strong>in</strong>e<br />

pert<strong>in</strong>enti il riconoscimento.<br />

Nel 2006 l’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto ha svolto:<br />

- 18 eventi formativi per operatori sanitari quali medici, tecnici sanitari di laboratorio<br />

biomedico, tecnico sanitario di radio<strong>lo</strong>gia medica, <strong>in</strong>fermieri assistenti sanitari e<br />

ostetriche;<br />

- 1 progetto formativo aziendale (PFA) per medici;<br />

- attività di <strong>in</strong>formazione e divulgazione su temi di onco<strong>lo</strong>gia: <strong>in</strong>contri <strong>in</strong>formativi per il<br />

pubblico laico con esperti del settore, (<strong>in</strong> collaborazione con l’Istituto Nazionale<br />

Tumori, Milano).<br />

L’accreditamento da parte del M<strong>in</strong>istero della Salute secondo il programma di<br />

Educazione Cont<strong>in</strong>ua <strong>in</strong> Medic<strong>in</strong>a (ECM) di tutti gli eventi formativi / PFA è stato<br />

gestito dall’Ufficio Formazione e Comunicazione dell’Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto come<br />

provider ECM istituzionale (provider n. 57) per un totale di 225 crediti formativi<br />

(rapporto 11,84 crediti per evento).<br />

La formazione offerta (si vedano elenco e descrizione s<strong>in</strong>tetica di seguito riportate) è<br />

stata fornita <strong>in</strong> sede e, tranne per 1 evento, ad iscrizione gratuita. Gli eventi sono stati<br />

realizzati <strong>in</strong> collaborazione con altre istituzioni ed enti mirati: oltre all’Azienda<br />

Ospedaliera di Padova, l’Università di Padova, altre strutture ospedaliere venete ed<br />

extra regionali, società scientifiche regionali e nazionali.<br />

Gli <strong>in</strong>contri sono stati diffusi attraverso <strong>in</strong>viti cartacei, email e web site con possibilità<br />

di iscrizione onl<strong>in</strong>e.<br />

Il gradimento, verificato con schede m<strong>in</strong>isteriali, e l’affluenza sono risultati buoni, con<br />

824 partecipanti registrati. Ad eccezione di quelli non accreditati, gli eventi avevano un<br />

numero programmato di partecipanti. Il bac<strong>in</strong>o d’affluenza di questi è geograficamente<br />

tracciabile nell’area triveneta, con apertura all’ambito nazionale.<br />

I relatori, scelti dai Responsabili <strong>Scientific</strong>i e approvati dai vertici istituzionali, sono di<br />

provenienza prevalentemente nazionale.<br />

<strong>2005</strong><br />

Tito<strong>lo</strong><br />

47° Congresso Nazionale della Società Italiana di<br />

Cancero<strong>lo</strong>gia<br />

Descrizione<br />

Corso per medici onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />

Crediti ECM 14<br />

Numero partecipanti 350<br />

181


Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

4th Jo<strong>in</strong>t Meet<strong>in</strong>g On Hepatobiliary And Pancreatic<br />

Surgery<br />

Descrizione<br />

Meet<strong>in</strong>g congiunto Treviso – Padova – New York – Parigi sulla<br />

chirurgia dei tumori epatobilio pancreatici casi cl<strong>in</strong>ici<br />

particolari, letture magistrali).<br />

Crediti ECM 8<br />

Numero partecipanti 400<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Carc<strong>in</strong>oma Co<strong>lo</strong>rettale: Dal Rischio Genetico Ai<br />

Trattamenti Integrati<br />

Descrizione<br />

Corso per medici<br />

Crediti ECM 7<br />

Numero partecipanti 96<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Convegno Del Gruppo Italiano Di Screen<strong>in</strong>g<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 117<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 15<br />

Numero partecipanti 33<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 7<br />

Numero partecipanti 25<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 20<br />

Numero partecipanti 27<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Co<strong>lo</strong>rettale (Giscor)<br />

Convegno perMedico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />

Tecnico sanitario laboratorio biomedico<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Corso D'<strong>in</strong>troduzione Agli Screen<strong>in</strong>g Onco<strong>lo</strong>gici<br />

Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Corso D'<strong>in</strong>troduzione Al<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Cito<strong>lo</strong>gico<br />

Corso per Assistente sanitario Infermiere Ostetrica/o Tecnico<br />

sanitario laboratorio biomedico<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Corso Di Addestramento Per Radio<strong>lo</strong>gi Di Screen<strong>in</strong>g<br />

Mammografico<br />

Corso per Medico chirurgo<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong> Corso Di Comunicazione Inglese-Italiano-Inglese /<br />

Advanced Conversational<br />

Descrizione<br />

Progetto formativo aziendale per medici - <strong>in</strong>glese scientifico <strong>in</strong><br />

ambito onco<strong>lo</strong>gico con utilizzo <strong>in</strong> settori diversi<br />

Crediti ECM 29<br />

Numero partecipanti 12<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 18<br />

Certificatore<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Corso Di Introduzione Al<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Mammografico<br />

Corso per Infermiere Tecnico sanitario di radio<strong>lo</strong>gia medica,<br />

182


Assistente sanitario<br />

Crediti ECM 7<br />

Numero partecipanti 51<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso Di Onco<strong>lo</strong>gia Geriatrica<br />

Descrizione<br />

Corso per medici e <strong>in</strong>fermieri<br />

Crediti ECM 31<br />

Numero partecipanti 16<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Conferenza Dei Team Nutrizionali Del Veneto.<br />

Descrizione<br />

Convegno di coord<strong>in</strong>amento dei team nutrizionali (nutrizione<br />

artificiale) della Regione del Veneto<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 90<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

Regione<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso IHE<br />

Descrizione<br />

Corso su <strong>in</strong>tegrazione di diversi sistemi <strong>in</strong>formativi<br />

ospedalieri, non so<strong>lo</strong> nella gestione delle immag<strong>in</strong>i, ma anche<br />

nel<strong>lo</strong> scambio di dati anagrafici e cl<strong>in</strong>ici.<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 100<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso Di Chirurgia Uro<strong>lo</strong>gica In Diretta<br />

Descrizione<br />

Corso rivolto a: Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi<br />

Crediti ECM 22<br />

Numero partecipanti 60<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 5<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso Pratico Di CT Plann<strong>in</strong>g Nei L<strong>in</strong>fomi<br />

Extranodali.3:Mediast<strong>in</strong>o E Tiroide<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 11<br />

Numero partecipanti 30<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso Sulla Biopsia Prostatica<br />

Descrizione<br />

Corso rivolto a: Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi ed Anatomo pato<strong>lo</strong>gi<br />

Crediti ECM 27<br />

Numero partecipanti 90<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 6<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Diagnosis And Strategies For Management Of<br />

Infectious Complications After Stem Cell<br />

Transplantation<br />

Descrizione<br />

Corso per medici<br />

Crediti ECM 17<br />

Numero partecipanti 20<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Future Trends In The Treatment Of Bra<strong>in</strong> Tumors<br />

Descrizione<br />

Corso per medici e <strong>in</strong>fermieri – onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />

183


Crediti ECM 10<br />

Numero partecipanti 234<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Gestione Del Paziente Onco<strong>lo</strong>gico<br />

Descrizione<br />

Medico chirurgo Farmacista Psico<strong>lo</strong>go Infermiere<br />

Crediti ECM 32<br />

Numero partecipanti 33<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 17<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Giornata Di Aggiornamento Sulle Applicazioni Cl<strong>in</strong>iche<br />

Della Pet Nel Carc<strong>in</strong>oma Della Tiroide<br />

Descrizione<br />

Corso per medici<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 32<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Il Malato Di Rischio Genetico In Onco<strong>lo</strong>gia: Un<br />

Approccio G<strong>lo</strong>bale<br />

Descrizione<br />

Corso per medici e psico<strong>lo</strong>gi<br />

Crediti ECM 5<br />

Numero partecipanti 130<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Il Reflusso Gastro Esofageo: Dalla Pirosi<br />

All'adenocarc<strong>in</strong>oma<br />

Descrizione<br />

Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />

Crediti ECM 7<br />

Numero partecipanti 64<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Inquadramento Morfo<strong>lo</strong>gico E Molecolare Dei Tumori<br />

Della Tiroide<br />

Descrizione<br />

Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 120<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

IPB E Carc<strong>in</strong>oma Prostatico: Diagnosi Precoce,<br />

Prevenzione E Trattamento Nel Lungo Term<strong>in</strong>e<br />

Descrizione<br />

Corso rivolto a Medici di Medic<strong>in</strong>a Generale &#8211; Area di<br />

Padova<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 34<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

L'allestimento Centralizzato Delle Terapie<br />

Onco<strong>lo</strong>giche (Ediz. 0)<br />

Descrizione<br />

Corso per <strong>in</strong>fermieri e tecnici sanitari di laboratorio biomedico<br />

Crediti ECM 9<br />

Numero partecipanti 25<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

L'allestimento Centralizzato Delle Terapie<br />

Onco<strong>lo</strong>giche (Ediz. 1)<br />

184


Descrizione<br />

Corso per <strong>in</strong>fermieri e tecnici sanitari di laboratorio biomedico<br />

Crediti ECM 9<br />

Numero partecipanti 29<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

L'allestimento Centralizzato Delle Terapie<br />

Onco<strong>lo</strong>giche (Ediz. 2)<br />

Descrizione<br />

Corso per <strong>in</strong>fermieri e tecnici sanitari di laboratorio biomedico<br />

Crediti ECM 9<br />

Numero partecipanti 30<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La Complessità Della Comunicazione Della Diagnosi Al<br />

Malato Onco<strong>lo</strong>gico<br />

Descrizione<br />

Corso per psico<strong>lo</strong>gi, <strong>in</strong>fermieri e medici<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 200<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La Comunicazione Tra Ostetriche E Utenti Nel<strong>lo</strong><br />

Screen<strong>in</strong>g Cito<strong>lo</strong>gico<br />

Descrizione<br />

Corso per ostetriche<br />

Crediti ECM 14<br />

Numero partecipanti 19<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La Gestione Del Gruppo Di Lavoro<br />

Descrizione<br />

Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />

Crediti ECM 18<br />

Numero partecipanti 18<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Melanoma Oggi E Domani<br />

Descrizione<br />

Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 64<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Malattie Da Sovraccarico Marziale: Dalla Biochimica<br />

Alla Genetica<br />

Descrizione<br />

Emocromatosi quale fattore di rischio al<strong>lo</strong> sviluppo<br />

dell'epatocarc<strong>in</strong>oma<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 114<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 4<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Nuove Prospettive Nella Terapia Del Carc<strong>in</strong>oma<br />

Prostatico Ormonorefrattario<br />

Descrizione<br />

Corso per medici<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 23<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Progettare Il Cambiamento<br />

Descrizione<br />

Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />

Crediti ECM 25<br />

185


Numero partecipanti 18<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Co<strong>lo</strong>rettale<br />

Descrizione<br />

Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />

Tecnico sanitario laboratorio biomedico<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 55<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Ruo<strong>lo</strong> Del Papil<strong>lo</strong>mavirus Umano Nel Carc<strong>in</strong>oma Della<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 5<br />

Numero partecipanti 90<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 39<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Cervice Uter<strong>in</strong>a<br />

Corso per Medico chirurgo Assistente sanitario Infermiere<br />

Ostetrica/o Tecnico sanitario laboratorio biomedico<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Radioterapia Dei Tumori Gastroenterici<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Simulazione Virtuale In Radioterapia<br />

Giornata di studio su aspetti teorici e pratici della<br />

Simulazione Virtuale rivolta ai Fisici dei Servizi di Fisica<br />

Sanitaria<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Strategie Ottimali Per La Gestione Multidiscipl<strong>in</strong>are<br />

Del Carc<strong>in</strong>oma Della Prostata<br />

Descrizione<br />

Corso rivolto a Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi<br />

Crediti ECM 5<br />

Numero partecipanti 12<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Tumori Solidi Pediatrici<br />

Descrizione<br />

Corso d'aggiornamento oncoemato<strong>lo</strong>gia pediatrica<br />

Crediti ECM 12<br />

Numero partecipanti 80<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Urostage<br />

Descrizione<br />

Corso rivolto a Specialisti Uro<strong>lo</strong>gi<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 8<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 6<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Workshop Sulle Neoplasie Dell'esofago<br />

Descrizione<br />

Corso per medici - onco<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>are<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 67<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

186


Certificatore<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 9<br />

Numero partecipanti 150<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

“Ten Years Of Gemcitab<strong>in</strong>e In The Treatment Of Solid<br />

Tumors”<br />

Onco<strong>lo</strong>gi<br />

2006<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Farmacoeconomia Nella Gestione Del Malato<br />

Onco<strong>lo</strong>gico<br />

Descrizione<br />

Corso aperto a tutti gli operatori <strong>in</strong>teressati<br />

Crediti ECM<br />

[Non Accreditato]<br />

Numero partecipanti 100<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Melanoma: Questioni Aperte<br />

Descrizione<br />

Corso per medico chirurgo<br />

Crediti ECM 8<br />

Numero partecipanti 40<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La Relazione Tra Operatori Sanitari E Paziente (Pfa)<br />

Descrizione<br />

Corso per medico, <strong>in</strong>fermiere, tsrm<br />

Crediti ECM 10<br />

Numero partecipanti 19<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 13 (Dal 14 Aprile Al 15 Dicembre)<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Tumore Al Seno, Riduzione Del Rischio Familiare<br />

Attraverso La Dieta<br />

Descrizione<br />

Corso per <strong>in</strong>teressati<br />

Crediti ECM<br />

[Non Accreditato]<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1 (24 Luglio)<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Allestimento Centralizzato Delle Terapie Onco<strong>lo</strong>giche<br />

Descrizione<br />

Corso per Tecnico di Laboratorio, Infermiere<br />

Crediti ECM<br />

8 per Tecnico di Laboratorio, 6 per Infermiere<br />

Numero partecipanti 28<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1 (14 Settembre)<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Organizzazione Dell’allestimento Delle Terapie<br />

Onco<strong>lo</strong>giche: Conoscere Per Agire<br />

Descrizione<br />

Corso per farmacista, medico onco<strong>lo</strong>go<br />

Crediti ECM<br />

13 medico onco<strong>lo</strong>go e farmacista<br />

Numero partecipanti 14<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2 (15 settembre, 13 ottobre)<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso Teorico Pratico Microdissezione Laser:<br />

Tecno<strong>lo</strong>gia E Applicazioni<br />

Descrizione<br />

Corso per Medico Bio<strong>lo</strong>go<br />

Crediti ECM<br />

6 Prima Giornata, 10 Seconda Giornata<br />

Numero partecipanti 23<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2 (21, 22 Settembre)<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Giornata Di Aggiornamento Sulla Chirurgia Del<br />

187


Carc<strong>in</strong>oma Della Tiroide<br />

Descrizione<br />

Corso per Medico Chirurgo, Infermiere<br />

Crediti ECM<br />

4 Per Medico, Manca Per Infermieri<br />

Numero partecipanti 52<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1 (6 Ottobre)<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso Di Aggiornamento Attualità In Tema di L<strong>in</strong>fomi<br />

Descrizione<br />

Corso Per Medico Chirurgo<br />

Crediti ECM<br />

6 Per Medico<br />

Numero partecipanti 22<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1 (27 Ottobre)<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Carc<strong>in</strong>oma Del Pancreas: Management Attuale E Nuove<br />

Prospettive Diagnostiche E Terapeutiche<br />

Descrizione<br />

Corso Per Medico, Bio<strong>lo</strong>go<br />

Crediti ECM<br />

2 Per Medico E Bio<strong>lo</strong>go<br />

Numero partecipanti 12<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1 (3 Novembre)<br />

Certificatore<br />

Regione<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Nuove L<strong>in</strong>ee Guida Per Il Fol<strong>lo</strong>w Up Del Carc<strong>in</strong>oma<br />

Mammario<br />

Descrizione<br />

Corso Aperto A Tutti Gli Operatori<br />

Crediti ECM<br />

2 Per Medico E Bio<strong>lo</strong>go<br />

Numero partecipanti 37<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1 (14 Dic)<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso D’<strong>in</strong>troduzione Al<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Mammografico<br />

Descrizione<br />

Corso Per Tsrm, Infermieri, Asv<br />

Crediti ECM 7, 7, 8<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Gruppo Pato<strong>lo</strong>gi Screen<strong>in</strong>g Mammografico: Presentaz<br />

L<strong>in</strong>ee Guida Nazionali<br />

Descrizione<br />

Corso Per Pato<strong>lo</strong>gi/Bio<strong>lo</strong>gi<br />

Crediti ECM 5<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

La Qualità Della Diagnosi E Del Trattamento<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Chirurgico Del Carc<strong>in</strong>oma Della Mammella Nei<br />

Programmi Del<strong>lo</strong> Screen<strong>in</strong>g Mammografico Del Veneto<br />

Descrizione<br />

Corso Per Medici<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Gruppo Pato<strong>lo</strong>gi Screen<strong>in</strong>g Mammografico: Programma<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Regionale Di Control<strong>lo</strong> Della Qualità Della Diagnosi<br />

Cito-Isto<strong>lo</strong>gica<br />

Descrizione<br />

Corso Per Pato<strong>lo</strong>gi/Bio<strong>lo</strong>gi<br />

Crediti ECM 7<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La Comunicazione Telefonica Negli Screen<strong>in</strong>g<br />

Onco<strong>lo</strong>gici<br />

188


Descrizione<br />

Corso Per Asv, Ip<br />

Crediti ECM 18, 13<br />

Numero partecipanti 20<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Co<strong>lo</strong>rettale<br />

Descrizione<br />

Asv, Ip, Tslb, Medici<br />

Crediti ECM 4, 4, 4, 4<br />

Numero partecipanti 60<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

M<strong>in</strong>istero<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Mammografico<br />

Descrizione<br />

Corso Per Asv, Ip, Tsrm, Medici<br />

Crediti ECM 4, 4, 4, 4, 4<br />

Numero partecipanti 60<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

Regione<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Riunione Annuale Screen<strong>in</strong>g Cito<strong>lo</strong>gico<br />

Descrizione<br />

Corso Per Ostetriche, Tslb, Ip, As, Personale Amm<strong>in</strong>istrativo<br />

Crediti ECM 4, 4, 4, 4<br />

Numero partecipanti 40<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Certificatore<br />

Regione<br />

<strong>2007</strong><br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Allestimento centralizzato delle terapie onco<strong>lo</strong>giche:<br />

Aggiornamento nelle tecniche ed organizzazione<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 8<br />

Numero partecipanti 30<br />

Durata <strong>in</strong> giorni<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Attualita’ e prospettive nel trattamento adiuvante del<br />

carc<strong>in</strong>oma mammario nella donna anziana<br />

Descrizione Evento formativo n VEN-FOR 11612<br />

Crediti ECM 5<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Bioetica cl<strong>in</strong>ica corso avanzato<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 10<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 22<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Carc<strong>in</strong>oma del retto: standard cl<strong>in</strong>ici e fattori<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Descrizione<br />

predittivi di risposta<br />

Miglioramento delle conoscenze e delle competenze<br />

professionali per le pr<strong>in</strong>cipali cause di malattia, con<br />

particolare riferimento alle pato<strong>lo</strong>gie cardiovascolari,<br />

neoplastiche e geriatriche<br />

Carc<strong>in</strong>oma differenziato della Tiroide – Diagnosi e<br />

trattamento delle recidive non iodofissanti<br />

Miglioramento delle conoscenze e delle competenze<br />

professionali per le pr<strong>in</strong>cipali cause di malattia, con<br />

189


particolare riferimento alle pato<strong>lo</strong>gie cardiovascolari,<br />

neoplastiche e geriatriche<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 120<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Convegno Nazionale GISMa<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 8<br />

Numero partecipanti 161<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso CAD per Radio<strong>lo</strong>gi<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 3<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Corso di aggiornamento per TSRM<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 28<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Emergenza ospedaliera: Utilizzo del defibrillatore<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 16<br />

Numero partecipanti 16<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Emergergenza Intraospedaliera<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 24<br />

Numero partecipanti 48<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

I carc<strong>in</strong>omi di <strong>in</strong>terval<strong>lo</strong> nel<strong>lo</strong> screen<strong>in</strong>g<br />

mammografico - Epidemio<strong>lo</strong>gia e revisione di casistica<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 7<br />

Numero partecipanti 17<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Il carc<strong>in</strong>oma ovarico nel Veneto. Relazione outcome di<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 200<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Internet <strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 16<br />

Numero partecipanti 16<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 8<br />

pazienti operate e chemiotrattate<br />

Il simposio permette un <strong>in</strong>contro di analisi del<strong>lo</strong> stato dell’arte<br />

della cura della neoplasia ovarica nel Veneto, soprattutto <strong>in</strong><br />

un’ottica di risultati e costi.Saranno forniti i primi dati sulle<br />

ospedalizzazioni per questa neoplasia nel Veneto. L'obiettivo è<br />

su costi ed efficacia (v. anche ospedalizzazioni) della<br />

chemioterapia <strong>in</strong> questa neoplasia che data la peculiarità si<br />

presta bene a valutazione onco<strong>lo</strong>gica regionale per arrivare a<br />

strategie di farmacoeconomia basate sull’approccio<br />

multidiscipl<strong>in</strong>are<br />

190


Tito<strong>lo</strong><br />

La comunicazione tra prelevatori e utenti nel<strong>lo</strong><br />

screen<strong>in</strong>g cito<strong>lo</strong>gico<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 18<br />

Numero partecipanti 16<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La documentazione <strong>in</strong>formatica e la responsabilità <strong>in</strong><br />

SO<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 12<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La gestione dei dispositivi <strong>in</strong>travascolari periferici e<br />

centrali nel paziente adulto<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 9<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La gestione della terapia farmaco<strong>lo</strong>gica<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 17<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La procreazione medicalmente assistita dopo neoplasia<br />

La fertilità dopo una neoplasia è diventata un argomento<br />

attuale da quando la migliorata potenzialità delle terapie<br />

onco<strong>lo</strong>giche ha di fatto <strong>in</strong>grandito di molto il numero delle<br />

guarigioni dopo neoplasie giovanili. Poiché la conservazione<br />

dei gameti maschili è già una realtà consolidata, si vogliono<br />

Descrizione<br />

creare le condizioni per un’ana<strong>lo</strong>ga possibilità anche per i<br />

gameti femm<strong>in</strong>ili, fatto che riserva attualmente più difficoltà<br />

tecniche, anche se ci sono già esperienze molto confortanti. Il<br />

corso mira a fare acquisire ai discenti le più recenti<br />

conoscenze affrontando la tematica con un ampio spettro di<br />

visuali.<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 300<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La ricerca bibliografica su pubmed<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 16<br />

Numero partecipanti 16<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 7<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

La terapia di supporto <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia. Il trattamento<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 30<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

dell’anemia<br />

Nei reparti di Onco<strong>lo</strong>gia medica gli <strong>in</strong>fermieri professionali<br />

gestiscono quotidianamente problemi complessi correlati con<br />

l’assistenza al paziente neoplastico. In una visione moderna,<br />

l’<strong>in</strong>fermiere <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia è parte fondamentale nel team: da<br />

una parte, la stretta vic<strong>in</strong>anza con il paziente e i suoi bisogni<br />

comportano problematiche nuove, ad esempio la<br />

collaborazione negli aspetti di comunicazione ed educazione<br />

alla salute.<br />

191


Tito<strong>lo</strong><br />

L’umanizzazione delle cure <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia. Specificità<br />

degli <strong>in</strong>terventi<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 200<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

L'umanizzazione nei servizi socio sanitari<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 150<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Non so<strong>lo</strong> MEN: novità <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia endocr<strong>in</strong>a.<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 70<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Nuove acquisizioni sul carc<strong>in</strong>oma mammario - aspetti<br />

<strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>ari<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 90<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Percorso terapeutico nel NSCLC<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 35<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Oggi il trattamento dei tumori polmonari non a piccole cellule<br />

(NSCLC) <strong>in</strong> stadio avanzato si arricchisce di una nuova<br />

opzione terapeutica caratterizzata dai farmaci cosiddetti a<br />

bersaglio molecolare. La disponibilità di queste nuove armi<br />

terapeutiche va ad aggiungersi ad una serie di agenti<br />

chemioterapici di più vecchia generazione (che hanno<br />

costituito <strong>in</strong> questi anni il fondamento della terapia<br />

antitumorale del tumore del polmone non microcitoma)<br />

rendendo per il cl<strong>in</strong>ico, nel<strong>lo</strong> stesso tempo, più ampia ma<br />

anche più complessa la scelta terapeutica. Obiettivo di questo<br />

<strong>in</strong>contro educazionale è quel<strong>lo</strong> di facilitare l’adozione nella<br />

pratica cl<strong>in</strong>ica di questi nuovi agenti antitumorali sulla base<br />

delle evidenze ad oggi disponibili stimolando <strong>lo</strong>giche razionali<br />

di scelta delle possibili l<strong>in</strong>ee di trattamento attraverso la<br />

condivisione di un possibile percorso terapeutico ragionato.<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Prevenzione e cura dei danni da radioterapia alla cute e<br />

alle parti molli<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 120<br />

Durata <strong>in</strong> giorni<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Riunione annuale screen<strong>in</strong>g cito<strong>lo</strong>gico<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 150<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Riunione annuale screen<strong>in</strong>g co<strong>lo</strong>rettale<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 4<br />

192


Numero partecipanti 95<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Riunione annuale screen<strong>in</strong>g mammografico<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 4<br />

Numero partecipanti 109<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Ruo<strong>lo</strong> del farmacista nella prevenzione dei tumori<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

femm<strong>in</strong>ili più diffusi<br />

L’<strong>in</strong>contro mira al tema della prevenzione del cancro della<br />

mammella e sopratutto ad attivare attraverso i consigli del<br />

Farmacista i sistemi per una diagnosi precoceIl carattere degli<br />

Descrizione<br />

<strong>in</strong>terventi, anche <strong>in</strong>terattivi, mirano al<strong>lo</strong> sviluppo delle<br />

conoscenze del farmacista sia dal punto di vista culturale che<br />

professionale.<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 70<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Ruo<strong>lo</strong> del farmacista nelle pato<strong>lo</strong>gie onco<strong>lo</strong>giche<br />

Il Farmacista deve essere aggiornato sulle pr<strong>in</strong>cipali pato<strong>lo</strong>gie<br />

onco<strong>lo</strong>giche, per conoscere <strong>in</strong> maniera più approfondita le<br />

metodo<strong>lo</strong>gie d'<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e diagnostica e le più moderne cure<br />

soprattutto farmaco<strong>lo</strong>giche; anche perchè spesso è sottoposto<br />

Descrizione<br />

a domande su tali argomenti dai pazienti e dai <strong>lo</strong>ro parenti.<br />

Inoltre il Farmacista riveste un importante ruo<strong>lo</strong> nella<br />

prevenzione dei tumori consigliando controlli medici e stili di<br />

vita corretti.<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 60<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 2<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Update on co<strong>lo</strong>rectal cancer<br />

Il contenuto scientifico del Congresso è basato<br />

sull'aggiornamento della terapia antiblastica di malattie<br />

d'<strong>in</strong>teresse onco<strong>lo</strong>gico e chirurgico a livel<strong>lo</strong> co<strong>lo</strong>rettale. Il tutto<br />

rientra nella formazione f<strong>in</strong>alizzata ad aumentare le<br />

conoscenze per i percorsi terapeutici <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia. In<br />

Descrizione<br />

particolare vengono analizzate le problematiche,<br />

farmaco<strong>lo</strong>gico-cl<strong>in</strong>iche e chirurgiche nell'ambito del cancro<br />

co<strong>lo</strong>rettale. Si sono concentrate le <strong>in</strong>formazioni su dati sia<br />

<strong>in</strong>editi che più recenti. Il livel<strong>lo</strong> è di <strong>in</strong>teresse nazionale e<br />

<strong>in</strong>ternazionale e di specifico <strong>in</strong>teresse per la categoria<br />

professionale onco<strong>lo</strong>gica e chirurgica.<br />

Crediti ECM 3<br />

Numero partecipanti 65<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Up-date sul carc<strong>in</strong>oma della mammella<br />

Descrizione<br />

Crediti ECM 6<br />

Numero partecipanti 50<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 1<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

Valutatori <strong>in</strong>terni sistema di gestione qualità<br />

Qualita' assistenziale, relazionale e gestionale nei servizi<br />

Descrizione<br />

sanitari<br />

Crediti ECM 31<br />

Numero partecipanti 15<br />

193


Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

Tito<strong>lo</strong><br />

13th Annual meet<strong>in</strong>g of the Italian Melanoma<br />

Intergroup<br />

Congresso annuale di aggiornamento e up-to date sull’attivitò<br />

Descrizione<br />

scientifica delle aree di ricerca IMI ( diagnostica, chirurgica,<br />

genetica, bio<strong>lo</strong>gica-molecolare, medica)<br />

Crediti ECM 9<br />

Numero partecipanti 235<br />

Durata <strong>in</strong> giorni 3<br />

194


Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Direttore: Prof. Alberto Amadori<br />

La Scuola di Specializzazione di Onco<strong>lo</strong>gia copre un periodo formativo di 4 anni ed<br />

esita nell'acquisizione del tito<strong>lo</strong> di Specialista <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia; al momento attuale sono<br />

previsti due <strong>in</strong>dirizzi paralleli (Onco<strong>lo</strong>gia Medica ed Onco<strong>lo</strong>gia Diagnostica).<br />

E' ammesso annualmente alla Scuola un numero di Specializzandi di 5-6 per anno,<br />

sulla base delle dotazioni m<strong>in</strong>isteriali e del cont<strong>in</strong>gente di borse aggiuntive regionali.<br />

Gli Specializzandi, nell'ambito del programma formativo del<strong>in</strong>eato dal Consiglio di<br />

Scuola, frequentano a rotazione le Unità Operative del<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> e delle strutture sanitarie<br />

con esso convenzionate. Il materiale relativo all'ord<strong>in</strong>amento didattico è reperibile al<br />

sito http://www.unipd.it/esterni/wwwdonco/onco<strong>lo</strong>gia/home.htm<br />

Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radioterapia<br />

Direttore: Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio (f<strong>in</strong>o a novembre <strong>2005</strong>)<br />

La Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> radioterapia, della durata di 4 anni, ha <strong>lo</strong> scopo di<br />

formare medici specialisti <strong>in</strong> radioterapia con particolare riguardo alla onco<strong>lo</strong>gia.<br />

Scuola di Specializzazione <strong>in</strong> Radiodiagnostica<br />

Direttore: Prof. Pier Car<strong>lo</strong> Muzzio (da novembre <strong>2005</strong>)<br />

La Scuola ha <strong>lo</strong> scopo di formare medici specialisti nei settori professionali delle<br />

scienze delle immag<strong>in</strong>i e radio<strong>lo</strong>gia <strong>in</strong>terventistica e della neuroradio<strong>lo</strong>gia diagnostica e<br />

terapeutica.<br />

Dottorato di Ricerca <strong>in</strong> Onco<strong>lo</strong>gia e Onco<strong>lo</strong>gia<br />

Chirurgica<br />

Coord<strong>in</strong>atore: Prof.ssa Paola Zanovel<strong>lo</strong><br />

TEMATICHE SCIENTIFICHE<br />

1. Pato<strong>lo</strong>gia molecolare onco<strong>lo</strong>gica e istopato<strong>lo</strong>gia dei tumori;<br />

2. Viro<strong>lo</strong>gia onco<strong>lo</strong>gica;<br />

3. Biotecno<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong> ambito onco<strong>lo</strong>gico;<br />

4. Immuno<strong>lo</strong>gia dei tumori;<br />

5. Modelli animali di tumorigenesi umana;<br />

6. Predisposizione genetica alle neoplasie;<br />

7. Micro e nano tecno<strong>lo</strong>gie <strong>in</strong> onco<strong>lo</strong>gia;<br />

8. Approcci di terapia genica delle neoplasie;<br />

9. Epidemio<strong>lo</strong>gia dei tumori umani;<br />

10. Oncoemato<strong>lo</strong>gia;<br />

11. Trattamenti <strong>lo</strong>coregionali dei tumori;<br />

12. Tumori del tratto urogenitale.<br />

Il Corso è f<strong>in</strong>alizzato all'acquisizione della metodo<strong>lo</strong>gia scientifica e delle conoscenze<br />

adeguate per espletare attività di ricerca di base e cl<strong>in</strong>ica nei campi dell'Onco<strong>lo</strong>gia<br />

generale e dell'Onco<strong>lo</strong>gia Cl<strong>in</strong>ica.<br />

195


Al f<strong>in</strong>e di <strong>in</strong>tegrare le diverse competenze pre-cl<strong>in</strong>iche e cl<strong>in</strong>iche delle Strutture<br />

co<strong>in</strong>volte nell'attività del Corso, verranno organizzate azioni specifiche, quali cicli di<br />

sem<strong>in</strong>ari, riunioni monotematiche e giornate di studio, con il contributo di Docenti ed<br />

Esperti <strong>in</strong>terni e esterni al Corso.<br />

L'attività formativa potrà <strong>in</strong>oltre beneficiare del Consorzio Interuniversitario per la<br />

Ricerca Onco<strong>lo</strong>gica - ISO, con sede a Genova (Presidente prof. G. Vecchio, Università<br />

Federico II, Napoli), che co<strong>in</strong>volge le pr<strong>in</strong>cipali Università Italiane <strong>in</strong> cui è presente una<br />

riconosciuta attività di ricerca e cl<strong>in</strong>ica nell'ambito dell'onco<strong>lo</strong>gia.<br />

Nel complesso, qu<strong>in</strong>di, il Corso si propone di creare le condizioni aff<strong>in</strong>chè:<br />

1) i Dottorandi ricevano stimoli scientifici adeguati ad assicurare una<br />

<strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>arietà della <strong>lo</strong>ro preparazione;<br />

2) i Dottorandi vengano <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> gruppi di ricerca operanti nelle diverse<br />

strutture che concorrono all'attività formativa del Dottorato, prendendo parte<br />

attiva a progetti di ricerca att<strong>in</strong>enti alle tematiche scientifiche del Corso;<br />

3) il giudizio sulla qualità della <strong>lo</strong>ro attività sia oggetto di valutazione da parte di<br />

un'ampia comunità scientifica.<br />

L'Istituto Onco<strong>lo</strong>gico Veneto, <strong>in</strong> accordo con la propria vocazione alla formazione alla<br />

ricerca, f<strong>in</strong>anzia per ogni cic<strong>lo</strong> di Dottorato una/due borse di studio su fondi di<br />

Ricerca Corrente.<br />

196


Pubblicazioni<br />

<strong>Scientific</strong>he<br />

197


Articoli pubblicati su riviste censite dall’Index<br />

Medicus e con Impact Factor<br />

Anno <strong>2005</strong><br />

1. Agata S, Dalla Palma M,<br />

Callegaro M, Sca<strong>in</strong>i M C, Men<strong>in</strong><br />

C, Ghiotto C, Nicoletto O,<br />

Zavagno G, Chieco-Bianchi L,<br />

D'Andrea E, Montagna M. Large<br />

genomic deletions <strong>in</strong>activate the<br />

BRCA2 gene <strong>in</strong> breast cancer<br />

families. J Med Genet <strong>2005</strong>, 42:<br />

e64. IF: 4.112, IF NORM: 6.<br />

2. Agost<strong>in</strong>i M, Tibiletti M G, Lucci-<br />

Cordisco E, Chiaravalli A,<br />

Morreau H, Furlan D, Boccuto L,<br />

Pucciarelli S, Capella C, Boiocchi<br />

M, Viel A. Two PMS2 mutations<br />

<strong>in</strong> a Turcot syndrome family with<br />

small bowel cancers. Am J<br />

Gastroenterol <strong>2005</strong>, 100: 1886-<br />

1891. IF: 4.716, IF NORM: 6.<br />

3. Alaibac M, Berti E, Pigozzi B,<br />

Chiarion V, Aversa S, Mar<strong>in</strong>o F,<br />

Peserico A. High-dose<br />

chemotherapy with auto<strong>lo</strong>gous<br />

b<strong>lo</strong>od stem cell transplantation<br />

for aggressive subcutaneous<br />

panniculitis-like<br />

T-cell<br />

lymphoma. J Am Acad Dermatol<br />

<strong>2005</strong>, 52: S121-123. IF: 2.358,<br />

IF NORM: 6.<br />

4. Ardizzoni A, Favaretto A, Boni L,<br />

Bald<strong>in</strong>i E, Castiglioni F,<br />

Antonelli P, Pari F, Tibaldi C,<br />

Altieri A M, Barbera S, Cacciani<br />

G, Raimondi M, Tixi L, Stefani<br />

M, Monfard<strong>in</strong>i S, Antilli A, Rosso<br />

R, Paccagnella A. Plat<strong>in</strong>umetoposide<br />

chemotherapy <strong>in</strong><br />

elderly patients with small-cell<br />

lung cancer: results of a<br />

randomized multicenter phase II<br />

study assess<strong>in</strong>g attenuated-dose<br />

or full-dose with lenograstim<br />

prophylaxis--a Forza Operativa<br />

Nazionale Italiana Carc<strong>in</strong>oma<br />

Polmona J Cl<strong>in</strong> Oncol <strong>2005</strong>, 23:<br />

569-575. IF: 9.835, IF NORM: 8.<br />

5. Aschele C, Friso M L, Pucciarelli<br />

S, Lonardi S, Sartor L, Fabris G,<br />

Urso E D, Del Bianco P, Sotti G,<br />

Lise M, Monfard<strong>in</strong>i S. A phase I-<br />

II study of weekly oxaliplat<strong>in</strong>, 5-<br />

fluorouracil cont<strong>in</strong>uous <strong>in</strong>fusion<br />

and preoperative radiotherapy <strong>in</strong><br />

<strong>lo</strong>cally advanced rectal cancer.<br />

Ann Oncol <strong>2005</strong>, 16: 1140-1146.<br />

IF: 4.335, IF NORM: 6.<br />

6. Aversa SM, Cattelan AM,<br />

Salvagno L, Crivellari G, Banna<br />

G, Trevenzoli M, Chiarion-Sileni<br />

V, Monfard<strong>in</strong>i S. Treatments of<br />

AIDS-related Kaposi's sarcoma.<br />

Crit Rev Oncol Hematol <strong>2005</strong>,<br />

53: 253-265. IF: 2.667, IF<br />

NORM: 4.<br />

7. Avogadri F, Mart<strong>in</strong>oli C,<br />

Petrovska L, Chiodoni C,<br />

Transidico P, Bronte V, Longhi<br />

R, Co<strong>lo</strong>mbo MP, Dougan G,<br />

Rescigno M. Cancer<br />

immunotherapy based on kill<strong>in</strong>g<br />

of Salmonella-<strong>in</strong>fected tumor<br />

cells. Cancer Res <strong>2005</strong>, 65:<br />

3920-3927. IF: 7.69, IF NORM:<br />

4.<br />

8. Barzon L, Masi G, F<strong>in</strong>cati K,<br />

Pacenti M, Pezzi V, Altavilla G,<br />

Fal<strong>lo</strong> F, Palu G. Shift from<br />

Conn's syndrome to Cush<strong>in</strong>g's<br />

syndrome <strong>in</strong> a recurrent<br />

adrenocortical carc<strong>in</strong>oma. Eur J<br />

Endocr<strong>in</strong>ol <strong>2005</strong>, 153: 629-636.<br />

IF: 3.14, IF NORM: 4.<br />

9. Barzon L, Pacenti M, Masi G,<br />

Stefani AL, F<strong>in</strong>cati K, Palu G.<br />

Loss of growth hormone<br />

secretagogue receptor 1a and<br />

overexpression of type 1b<br />

receptor transcripts <strong>in</strong> human<br />

adrenocortical tumors. Onco<strong>lo</strong>gy<br />

<strong>2005</strong>, 68: 414-421. IF: 2.114, IF<br />

NORM: 2.<br />

10. Barzon L, Pacenti M, Taccaliti A,<br />

Franch<strong>in</strong> E, Bruglia M, Boscaro<br />

M, Palu G. A pi<strong>lo</strong>t study of<br />

comb<strong>in</strong>ed suicide/cytok<strong>in</strong>e gene<br />

199


therapy <strong>in</strong> two patients with<br />

end-stage anaplastic thyroid<br />

carc<strong>in</strong>oma. J Cl<strong>in</strong> Endocr<strong>in</strong>ol<br />

Metab <strong>2005</strong>, 90: 2831-2834. IF:<br />

5.778, IF NORM: 6.<br />

11. Barzon L, Stefani AL, Pacenti M,<br />

Palu G. Versatility of gene<br />

therapy vectors through viruses.<br />

Expert Op<strong>in</strong> Biol Ther <strong>2005</strong>, 5:<br />

639-662. IF: 2.446, IF NORM: 3.<br />

12. Bisogno G, Spiller M, Scarzel<strong>lo</strong><br />

G, Cecchetto G, Mascar<strong>in</strong> M,<br />

Indolfi P, Ferrari A, Carli M.<br />

SECONDARY<br />

LEIOMYOSARCOMAS: A <strong>Report</strong><br />

of 4 Cases. Pediatr Hematol<br />

Oncol <strong>2005</strong>, 22: 181-187. IF:<br />

0.491, IF NORM: 0.5.<br />

13. Blandamura S, Vendram<strong>in</strong>elli R,<br />

Aversa S, Fedrigo M. Collect<strong>in</strong>g<br />

duct carc<strong>in</strong>oma of kidney<br />

produc<strong>in</strong>g alpha-fetoprote<strong>in</strong>. Eur<br />

J Surg Oncol <strong>2005</strong>, 31: 1039-<br />

1041. IF: 1.882, IF NORM: 1.<br />

14. Bosco<strong>lo</strong> G, Jiril<strong>lo</strong> A, Da Pian P.<br />

Complete remission of poorly<br />

differentiated squamous liver<br />

carc<strong>in</strong>oma after systemic<br />

chemotherapy and surgery. A<br />

case report. Tumori <strong>2005</strong>, 91:<br />

71-72. IF: 0.631, IF NORM: 1.<br />

15. Brandes AA, Caval<strong>lo</strong> G, Reni M,<br />

Tosoni A, Nicolardi L, Scopece L,<br />

Franceschi E, Sotti G, Talacchi<br />

A, Turazzi S, Ermani M. A<br />

multicenter retrospective study<br />

of chemotherapy for recurrent<br />

<strong>in</strong>tracranial ependymal tumors<br />

<strong>in</strong> adults by the Gruppo Italiano<br />

Cooperativo di Neuro-Onco<strong>lo</strong>gia.<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 104: 143-148. IF:<br />

4.434, IF NORM: 6.<br />

16. Brandes AA. Add<strong>in</strong>g<br />

temozo<strong>lo</strong>mide to radiotherapy<br />

pro<strong>lo</strong>ngs survival <strong>in</strong> people with<br />

glioblastoma Abstracted from:<br />

Stupp R, Mason WP, van den<br />

Bent MJ, et al. Radiotherapy<br />

plus concomitant and adjuvant<br />

temozo<strong>lo</strong>mide for glioblastoma. N<br />

Engl J Med <strong>2005</strong>;352:987-96.<br />

Cancer Treat Rev <strong>2005</strong>, 31: 577-<br />

581. IF: 3.515, IF NORM: 2.<br />

17. Bray F, Loos AH, Tognazzo S, La<br />

Vecchia C. Ovarian cancer <strong>in</strong><br />

Europe: Cross-sectional trends<br />

<strong>in</strong> <strong>in</strong>cidence and mortality <strong>in</strong> 28<br />

countries, 1953-2000. Int J<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 113: 977-990. IF:<br />

4.416, IF NORM: 3.<br />

18. Bronte V, Kasic T, Gri G,<br />

Gallana K, Borsell<strong>in</strong>o G, Marigo<br />

I, Battist<strong>in</strong>i L, Iafrate M, Prayer-<br />

Galetti T, Pagano F, Viola A.<br />

Boost<strong>in</strong>g antitumor responses of<br />

T lymphocytes <strong>in</strong>filtrat<strong>in</strong>g<br />

human prostate cancers. J Exp<br />

Med <strong>2005</strong>, 201: 1257-1268. IF:<br />

14.588, IF NORM: 10.<br />

19. Bronte V, Zanovel<strong>lo</strong> P.<br />

Regulation of immune responses<br />

by L-arg<strong>in</strong><strong>in</strong>e metabolism. Nat<br />

Rev Immunol <strong>2005</strong>, 5: 641-654.<br />

IF: 32.695, IF NORM: 15.<br />

20. Brunel<strong>lo</strong> A, Basso U, Pogliani C,<br />

Jiril<strong>lo</strong> A, Ghiotto C, Koussis H,<br />

Lumachi F, Iacobone M,<br />

Vamvakas L, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />

Adjuvant chemotherapy for<br />

elderly patients (> or =70 years)<br />

with early high-risk breast<br />

cancer: a retrospective analysis<br />

of 260 patients. Ann Oncol<br />

<strong>2005</strong>, 16: 1276-1282. IF: 4.335,<br />

IF NORM: 6.<br />

21. Bucchi L, Barchielli A, Ravaioli<br />

A, Federico M, De Lisi V, Ferretti<br />

S, Paci E, Vettorazzi M, Patriarca<br />

S, Frigerio A, Buiatti E. Screendetected<br />

vs cl<strong>in</strong>ical breast<br />

cancer: the advantage <strong>in</strong> the<br />

relative risk of lymph node<br />

metastases decreases with<br />

<strong>in</strong>creas<strong>in</strong>g tumour size. Br J<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 92: 156-161. IF:<br />

3.742, IF NORM: 2.<br />

22. Carli M, Ferrari A, Mattke A,<br />

Zanetti I, Casanova M, Bisogno<br />

G, Cecchetto G, Alaggio R, De<br />

Sio L, Koscielniak E, Sotti G,<br />

Treuner J. Pediatric malignant<br />

peripheral nerve sheath tumor:<br />

the Italian and German soft<br />

tissue sarcoma cooperative<br />

group. J Cl<strong>in</strong> Oncol <strong>2005</strong>, 23:<br />

8422-8430. IF: 9.835, IF NORM:<br />

4.<br />

200


23. Carozzi FM, Del Mistro A,<br />

Confort<strong>in</strong>i M, Sani C, Puliti D,<br />

Trevisan R, De Marco L, Tos A G,<br />

Girlando S, Palma P D, Pellegr<strong>in</strong>i<br />

A, Schiboni M L, Crucitti P,<br />

Pierotti P, Vignato A, Ronco G.<br />

Reproducibility of HPV DNA<br />

Test<strong>in</strong>g by Hybrid Capture 2 <strong>in</strong> a<br />

Screen<strong>in</strong>g Sett<strong>in</strong>g. Am J Cl<strong>in</strong><br />

Pathol <strong>2005</strong>, 124: 716-721. IF:<br />

2.716, IF NORM: 6.<br />

24. Cattelan A M, Calabro M L, De<br />

Rossi A, Aversa S M, Barbierato<br />

M, Trevenzoli M, Gasper<strong>in</strong>i P,<br />

Zanchetta M, Cadrobbi P,<br />

Monfard<strong>in</strong>i S, Chieco-Bianchi L.<br />

Long-term cl<strong>in</strong>ical outcome of<br />

AIDS-related Kaposi's sarcoma<br />

dur<strong>in</strong>g highly active<br />

antiretroviral therapy. Int J<br />

Oncol <strong>2005</strong>, 27: 779-785. IF:<br />

3.056, IF NORM: 4.<br />

25. Cecchetto G, Alaggio R, Dall'Igna<br />

P, Bisogno G, Ferrari A, Gigante<br />

C, Casanova M, Sotti G, Zanetti<br />

I, Carli M. Localized<br />

unresectable non-rhabdo soft<br />

tissue sarcomas of the<br />

extremities <strong>in</strong> pediatric age:<br />

results from the Italian studies.<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 104: 2006-2012.<br />

IF: 4.434, IF NORM: 3.<br />

26. Cesaro S, Pil<strong>lo</strong>n M, Vis<strong>in</strong>t<strong>in</strong> G,<br />

Putti MC, Gazzola MV, D'Amore<br />

E, Scarzel<strong>lo</strong> G, Zanesco L,<br />

Mess<strong>in</strong>a C, Rosolen A. Unrelated<br />

bone marrow transplantation for<br />

high-risk anaplastic large cell<br />

lymphoma <strong>in</strong> pediatric patients:<br />

a s<strong>in</strong>gle center case series. Eur J<br />

Haematol <strong>2005</strong>, 75: 22-26. IF:<br />

1.729, IF NORM: 1.<br />

27. Co<strong>lo</strong>mbo F, Barzon L, Franch<strong>in</strong><br />

E, Pacenti M, P<strong>in</strong>na V, Danieli D,<br />

Zanusso M, Palu G. Comb<strong>in</strong>ed<br />

HSV-TK/IL-2 gene therapy <strong>in</strong><br />

patients with recurrent<br />

glioblastoma multiforme:<br />

bio<strong>lo</strong>gical and cl<strong>in</strong>ical results.<br />

Cancer Gene Ther <strong>2005</strong>, 12:<br />

835-848. IF: 3.653, IF NORM: 3.<br />

28. D'Agost<strong>in</strong>o DM, Bernardi P,<br />

Chieco-Bianchi L, Cim<strong>in</strong>ale V.<br />

Mitochondria as functional<br />

targets of prote<strong>in</strong>s coded by<br />

human tumor viruses. Adv<br />

Cancer Res <strong>2005</strong>, 94: 87-142.<br />

IF: 6.2, IF NORM: 6.<br />

29. D'Agost<strong>in</strong>o DM, Silic-Benussi M,<br />

Hiraragi H, Lairmore MD,<br />

Cim<strong>in</strong>ale V. The human T-cell<br />

leukemia virus type 1 p13II<br />

prote<strong>in</strong>: effects on mitochondrial<br />

function and cell growth. Cell<br />

Death Differ <strong>2005</strong>, 12: 905-915.<br />

IF: 8.192, IF NORM: 8.<br />

30. Dal Maso L, Polesel J, Ascoli V,<br />

Zambon P, Budroni M, Ferretti<br />

S, Tum<strong>in</strong>o R, Tagliabue G,<br />

Patriarca S, Federico M, Vercelli<br />

M, Giacom<strong>in</strong> A, Vicario G, Bellu<br />

F, Falc<strong>in</strong>i F, Crocetti E, De Lisi<br />

V, Vitarelli S, Piffer S, Stracci F,<br />

Serra<strong>in</strong>o D, Rezza G, Francesc<br />

Classic Kaposi's sarcoma <strong>in</strong><br />

Italy, 1985-1998. Br J Cancer<br />

<strong>2005</strong>, 92: 188-193. IF: 3.742, IF<br />

NORM: 2.<br />

31. D'Arrigo A, Belluco C, Ambrosi<br />

A, Digito M, Esposito G, Bertola<br />

A, Fabris M, Nofrate V,<br />

Mammano E, Leon A, Nitti D,<br />

Lise M. Metastatic<br />

transcriptional pattern revealed<br />

by gene expression profil<strong>in</strong>g <strong>in</strong><br />

primary co<strong>lo</strong>rectal carc<strong>in</strong>oma.<br />

Int J Cancer <strong>2005</strong>, 115: 256-<br />

262. IF: 4.416, IF NORM: 6.<br />

32. De Salvo GL, Pucciarelli S.<br />

Insufficient evidence to compare<br />

cl<strong>in</strong>ical effectiveness and safety<br />

of self-expand<strong>in</strong>g metal stents<br />

with other treatments for<br />

malignant co<strong>lo</strong>rectal obstruction.<br />

Cancer Treat Rev <strong>2005</strong>, 31: 226-<br />

229. IF: 3.515, IF NORM: 4.<br />

33. De Santo C, Seraf<strong>in</strong>i P, Marigo I,<br />

Dolcetti L, Bolla M, Del Soldato<br />

P, Melani C, Guiducci C,<br />

Co<strong>lo</strong>mbo M P, Iezzi M, Musiani<br />

P, Zanovel<strong>lo</strong> P, Bronte V.<br />

Nitroaspir<strong>in</strong> corrects immune<br />

dysfunction <strong>in</strong> tumor-bear<strong>in</strong>g<br />

hosts and promotes tumor<br />

eradication by cancer<br />

vacc<strong>in</strong>ation. Proc Natl Acad Sci<br />

U S A <strong>2005</strong>, 102: 4185-4190. IF:<br />

10.452, IF NORM: 8.<br />

201


34. Extermann M, Aapro M,<br />

Bernabei R, Cohen H J, Droz J<br />

P, Lichtman S, Mor V,<br />

Monfard<strong>in</strong>i S, Repetto L, Sorbye<br />

L, Top<strong>in</strong>kova E. Use of<br />

comprehensive geriatric<br />

assessment <strong>in</strong> older cancer<br />

patients: recommendations from<br />

the task force on CGA of the<br />

International Society of Geriatric<br />

Onco<strong>lo</strong>gy (SIOG). Crit Rev Oncol<br />

Hematol <strong>2005</strong>, 55: 241-252. IF:<br />

2.667, IF NORM: 2.<br />

35. Facch<strong>in</strong>etti A, Santa SD,<br />

Mezzalira S, Rosato A, Biasi G. A<br />

large number of T lymphocytes<br />

recognize Mo<strong>lo</strong>ney-mur<strong>in</strong>e<br />

leukemia<br />

virus-<strong>in</strong>duced<br />

antigens, but a few mediate<br />

<strong>lo</strong>ng-last<strong>in</strong>g<br />

tumor<br />

immunosurveillance. J Immunol<br />

<strong>2005</strong>, 174: 5398-5406. IF:<br />

6.486, IF NORM: 6.<br />

36. Favaretto A. Overview on<br />

ongo<strong>in</strong>g or planned cl<strong>in</strong>ical trials<br />

<strong>in</strong> Europe. Lung Cancer <strong>2005</strong>,<br />

49: S117-121. IF: 2.914, IF<br />

NORM: 4.<br />

37. Franco M, Rugge M, D'Andrea E,<br />

Mescoli C, Men<strong>in</strong> C, Far<strong>in</strong>ati F.<br />

Gastric mucosa-associated<br />

lymphoid tissue lymphoma and<br />

Helicobacter py<strong>lo</strong>ri: scratch and<br />

w<strong>in</strong>. Scand J Gastroenterol<br />

<strong>2005</strong>, 40: 115-119. IF: 1.824, IF<br />

NORM: 2.<br />

38. Garavel<strong>lo</strong> W, Negri E, Talam<strong>in</strong>i<br />

R, Levi F, Zambon P, Dal Maso<br />

L, Bosetti C, Franceschi S, La<br />

Vecchia C. Family history of<br />

cancer, its comb<strong>in</strong>ation with<br />

smok<strong>in</strong>g and dr<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g, and risk<br />

of squamous cell carc<strong>in</strong>oma of<br />

the esophagus. Cancer<br />

Epidemiol Biomarkers Prev<br />

<strong>2005</strong>, 14: 1390-1393. IF: 4.5, IF<br />

NORM: 3.<br />

39. Garolla A, Ferl<strong>in</strong> A, V<strong>in</strong>anzi C,<br />

Roverato A, Sotti G, Artibani W,<br />

Foresta C. Molecular analysis of<br />

the androgen receptor gene <strong>in</strong><br />

testicular cancer. Endocr Relat<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 12: 645-655. IF:<br />

4.597, IF NORM: 3.<br />

40. Gasper<strong>in</strong>i P, Barbierato M,<br />

Mart<strong>in</strong>elli C, Rigotti P, March<strong>in</strong>i<br />

F, Masserizzi G, Leonc<strong>in</strong>i F,<br />

Chieco-Bianchi L, Schulz TF,<br />

Calabro ML. Use of a BJABderived<br />

cell l<strong>in</strong>e for isolation of<br />

human herpesvirus 8. J Cl<strong>in</strong><br />

Microbiol <strong>2005</strong>, 43: 2866-2875.<br />

IF: 3.439, IF NORM: 6.<br />

41. Gennaro G, Katz L, Souchay H,<br />

Alberelli C, di Maggio C. Are<br />

phantoms useful for predict<strong>in</strong>g<br />

the potential of dose reduction <strong>in</strong><br />

full-field digital mammography.<br />

Phys Med Biol <strong>2005</strong>, 50: 1851-<br />

1870. IF: 2.368, IF NORM: 4.<br />

42. Greco E, Basso D, Fogar P,<br />

Mazza S, Navaglia F, Zambon<br />

CF, Falda A, Pedrazzoli S,<br />

Ancona E, Plebani M. Pancreatic<br />

cancer cells <strong>in</strong>vasiveness is<br />

ma<strong>in</strong>ly affected by <strong>in</strong>terleuk<strong>in</strong>-<br />

1beta not by transform<strong>in</strong>g<br />

growth factor-beta1. Int J Biol<br />

Markers <strong>2005</strong>, 20: 235-241. IF:<br />

0.929, IF NORM: 1.<br />

43. Grizzi F, Muzzio PC. The<br />

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IF: 2.798, IF NORM: 3.<br />

45. Hiraragi H, Michael B, Nair A,<br />

Silic-Benussi M, Cim<strong>in</strong>ale V,<br />

Lairmore M. Human T-<br />

lymphotropic virus type 1<br />

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p13II sensitizes Jurkat T cells to<br />

Ras-mediated apoptosis. J Virol<br />

<strong>2005</strong>, 79: 9449-9457. IF: 5.398,<br />

IF NORM: 3.<br />

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Habeler W, Esposito G, Moserle<br />

L, Stievano L, Persano L, Chieco-<br />

Bianchi L, Amadori A.<br />

Interferon-alpha gene therapy by<br />

lentiviral vectors contrasts<br />

202


ovarian cancer growth through<br />

angiogenesis <strong>in</strong>hibition. Hum<br />

Gene Ther <strong>2005</strong>, 16: 957-970.<br />

IF: 4.857, IF NORM: 6.<br />

47. Inghelmann R, Grande E,<br />

Francisci S, De Angelis R,<br />

Micheli A, Verdecchia A, Ferretti<br />

S, Vercelli M, Ramazzotti V,<br />

Pannelli F, Federico M, De Lisi V,<br />

Tum<strong>in</strong>o R, Falc<strong>in</strong>i F, Budroni M,<br />

Zanetti R, Paci E, Crosignani P,<br />

Zambon P, Capocaccia R.<br />

National estimates of cancer<br />

patients survival <strong>in</strong> Italy: a<br />

model-based method. Tumori<br />

<strong>2005</strong>, 91: 109-115. IF: 0.631, IF<br />

NORM: 0.5.<br />

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Monfard<strong>in</strong>i S. Chemotherapy at<br />

the end of life: an open question.<br />

Tumori <strong>2005</strong>, 91: 104-105. IF:<br />

0.631, IF NORM: 1.<br />

49. Lise M, Mocell<strong>in</strong> S, Pilati P, Nitti<br />

D. Co<strong>lo</strong>rectal liver metastasis:<br />

towards the <strong>in</strong>tegration of<br />

conventional and molecularly<br />

targeted therapeutic approaches.<br />

Front Biosci <strong>2005</strong>, 10: 3042-<br />

3057. IF: 3.226, IF NORM: 4.<br />

50. Lonardi S, Tosoni A, Brandes<br />

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the treatment of high grade<br />

gliomas. Cancer Treat Rev <strong>2005</strong>,<br />

31: 79-89. IF: 3.515, IF NORM:<br />

4.<br />

51. Maione P, Perrone F, Gal<strong>lo</strong> C,<br />

Manzione L, Piantedosi F,<br />

Barbera S, Cigolari S, Rosetti F,<br />

Piazza E, Robbiati S F, Bertetto<br />

O, Novel<strong>lo</strong> S, Miglior<strong>in</strong>o M R,<br />

Favaretto A, Spatafora M, Ferrau<br />

F, Front<strong>in</strong>i L, Bearz A, Repetto L,<br />

Gridelli C, Barletta E, Barzel<strong>lo</strong>ni<br />

Pretreatment quality of life and<br />

functional status assessment<br />

significantly predict survival of<br />

elderly patients with advanced<br />

non-small-cell lung cancer<br />

receiv<strong>in</strong>g chemotherapy: a<br />

prognostic analysis of the<br />

multicenter Italian lung cancer<br />

<strong>in</strong> the elderly s J Cl<strong>in</strong> Oncol<br />

<strong>2005</strong>, 23: 6865-6872. IF: 9.835,<br />

IF NORM: 4.<br />

52. Mazzoleni S, Bisogno G,<br />

Garaventa A, Cecchetto G,<br />

Ferrari A, Sotti G, Donfrancesco<br />

A, Madon E, Casula L, Carli M.<br />

Outcomes and prognostic factors<br />

after recurrence <strong>in</strong> children and<br />

adolescents with nonmetastatic<br />

rhabdomyosarcoma. Cancer<br />

<strong>2005</strong>, 104: 183-190. IF: 4.434,<br />

IF NORM: 3.<br />

53. M<strong>in</strong>uzzo S, Indracco<strong>lo</strong> S, Tosel<strong>lo</strong><br />

V, Piovan E, Cabrelle A, Trent<strong>in</strong><br />

L, Semenzato G, Amadori A.<br />

CD40 activation of B-CLL cells is<br />

associated with augmented<br />

<strong>in</strong>tracellular levels of CD79b and<br />

<strong>in</strong>creased BCR expression <strong>in</strong> a<br />

subset of patients. Leukemia<br />

<strong>2005</strong>, 19: 1099-1101. IF: 5.81,<br />

IF NORM: 3.<br />

54. M<strong>in</strong>uzzo S, Indracco<strong>lo</strong> S, Tosel<strong>lo</strong><br />

V, Piovan E, Cabrelle A, Trent<strong>in</strong><br />

L, Semenzato G, Amadori A.<br />

Heterogeneous <strong>in</strong>tracellular<br />

expression of B-cell receptor<br />

components <strong>in</strong> B-cell chronic<br />

lymphocytic leukaemia (B-CLL)<br />

cells and effects of CD79b gene<br />

transfer on surface<br />

immunog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong> levels <strong>in</strong> a B-<br />

CLL-derived cell l<strong>in</strong>e. Br J<br />

Haematol <strong>2005</strong>, 130: 878-889.<br />

IF: 3.195, IF NORM: 4.<br />

55. Mocell<strong>in</strong> S, Lise M, Nitti D.<br />

Targeted therapy for co<strong>lo</strong>rectal<br />

cancer: mapp<strong>in</strong>g the way.<br />

Trends Mol Med <strong>2005</strong>, 11: 327-<br />

335. IF: 7.497, IF NORM: 8.<br />

56. Mocell<strong>in</strong> S, Mar<strong>in</strong>cola FM, Young<br />

HA. Interleuk<strong>in</strong>-10 and the<br />

immune response aga<strong>in</strong>st<br />

cancer: a counterpo<strong>in</strong>t. J Leukoc<br />

Biol <strong>2005</strong>, 78: 1043-1051. IF:<br />

4.224, IF NORM: 6.<br />

57. Mocell<strong>in</strong> S, Mar<strong>in</strong>cola FM. The<br />

challenge of implement<strong>in</strong>g highthroughput<br />

techno<strong>lo</strong>gies <strong>in</strong><br />

cl<strong>in</strong>ical<br />

trials.<br />

Pharmacogenomics <strong>2005</strong>, 6:<br />

435-439. IF: 4.056, IF NORM: 6.<br />

58. Mocell<strong>in</strong> S, Provenzano M, Rossi<br />

CR, Pilati P, Nitti D, Lise M. DNA<br />

array-based gene profil<strong>in</strong>g: from<br />

surgical specimen to the<br />

203


molecular portrait of cancer.<br />

Ann Surg <strong>2005</strong>, 241: 16-26. IF:<br />

5.907, IF NORM: 6.<br />

59. Mocell<strong>in</strong> S, Rossi CR, Pilati P,<br />

Nitti D. Tumor necrosis factor,<br />

cancer and anticancer therapy.<br />

Cytok<strong>in</strong>e Growth Factor Rev<br />

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NORM: 8.<br />

60. Mocell<strong>in</strong> S. Cancer vacc<strong>in</strong>es: the<br />

challenge of deve<strong>lo</strong>p<strong>in</strong>g an ideal<br />

tumor kill<strong>in</strong>g system. Front<br />

Biosci <strong>2005</strong>, 10: 2285-2305. IF:<br />

3.226, IF NORM: 4.<br />

61. Monfard<strong>in</strong>i S, Aversa S M, Zoli V,<br />

Salvagno L, Bianco A, Bordonaro<br />

R, Benevo<strong>lo</strong> G, Crugnola M,<br />

Crivellari G, Vivaldi P, Basso U,<br />

Torri V. V<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>e and<br />

prednisone <strong>in</strong> frail elderly<br />

patients with <strong>in</strong>termediate-high<br />

grade<br />

non-Hodgk<strong>in</strong>'s<br />

lymphomas. Ann Oncol <strong>2005</strong>,<br />

16: 1352-1358. IF: 4.335, IF<br />

NORM: 6.<br />

62. Nicot C, Harrod RL, Cim<strong>in</strong>ale V,<br />

Franch<strong>in</strong>i G. Human T-cell<br />

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1 nonstructural genes and their<br />

functions. Oncogene <strong>2005</strong>, 24:<br />

6026-6034. IF: 6.318, IF NORM:<br />

3.<br />

63. Nitti D, Marchet A, Mammano E,<br />

Ambrosi A, Belluco C, Mencarelli<br />

R, Ma<strong>in</strong>o M, Marconato G,<br />

Far<strong>in</strong>ati F, Lise M. Extended<br />

lymphadenectomy (D2) <strong>in</strong><br />

patients with early gastric<br />

cancer. Eur J Surg Oncol <strong>2005</strong>,<br />

31: 875-881. IF: 1.882, IF<br />

NORM: 1.<br />

64. Olivieri A, Sant<strong>in</strong>i G, Patti C,<br />

Chisesi T, De Souza C, Rubagotti<br />

A, Aversa S, Billio A, Porcell<strong>in</strong>i A,<br />

Candela M, Centurioni R,<br />

Congiu A M, Brunori M, Nati S,<br />

Spriano M, Vimercati R, Mar<strong>in</strong>o<br />

G, Contu A, Tedeschi L, Majol<strong>in</strong>o<br />

I, Crugnola M, Sertoli M R.<br />

Upfront high-dose sequential<br />

therapy (HDS) versus VACOP-B<br />

with or without HDS <strong>in</strong><br />

aggressive non-Hodgk<strong>in</strong>'s<br />

lymphoma: <strong>lo</strong>ng-term results by<br />

the NHLCSG. Ann Oncol <strong>2005</strong>,<br />

16: 1941-1948. IF: 4.335, IF<br />

NORM: 3.<br />

65. Pasetto LM, Jiril<strong>lo</strong> A, Iadicicco G,<br />

Rossi E, Paris MK, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />

FOLFOX versus FOLFIRI: a<br />

comparison of regimens <strong>in</strong> the<br />

treatment of co<strong>lo</strong>rectal cancer<br />

metastases. Anticancer Res<br />

<strong>2005</strong>, 25: 563-576. IF: 1.395, IF<br />

NORM: 2.<br />

66. Pasetto LM, Rossi E, Jiril<strong>lo</strong> A,<br />

Monfard<strong>in</strong>i S. Co<strong>lo</strong>rectal cancer<br />

adjuvant treatment <strong>in</strong> elderly<br />

patients. Crit Rev Oncol Hematol<br />

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NORM: 4.<br />

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Paris MK, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />

Treatment of stage IV co<strong>lo</strong>rectal<br />

carc<strong>in</strong>oma <strong>in</strong> elderly patients.<br />

Crit Rev Oncol Hematol <strong>2005</strong>,<br />

54: 145-155. IF: 2.667, IF<br />

NORM: 4.<br />

68. Pfeffer U, Ferrari N, Dell'eva R,<br />

Indracco<strong>lo</strong> S, Mor<strong>in</strong>i M, Noonan<br />

DM, Alb<strong>in</strong>i A. Molecular<br />

mechanisms of action of<br />

angiopreventive anti-oxidants on<br />

endothelial cells: Microarray<br />

gene expression analyses. Mutat<br />

Res <strong>2005</strong>, 591: 198-211. IF:<br />

3.667, IF NORM: 3.<br />

69. Piovan E, Tosel<strong>lo</strong> V, Indracco<strong>lo</strong><br />

S, Cabrelle A, Baesso I, Trent<strong>in</strong><br />

L, Zamarchi R, Tamamura H,<br />

Fujii N, Semenzato G, Chieco-<br />

Bianchi L, Amadori A.<br />

Chemok<strong>in</strong>e receptor expression<br />

<strong>in</strong><br />

EBV-associated<br />

lymphoproliferation <strong>in</strong> hu/SCID<br />

mice: implications for<br />

CXCL12/CXCR4 axis <strong>in</strong><br />

lymphoma generation. B<strong>lo</strong>od<br />

<strong>2005</strong>, 105: 931-939. IF: 9.782,<br />

IF NORM: 8.<br />

70. Portale G. Comparison of the<br />

cl<strong>in</strong>ical and histo<strong>lo</strong>gical<br />

charateristics and survival of<br />

distal<br />

esophagealgastresophageal<br />

junction<br />

adenocarc<strong>in</strong>oma <strong>in</strong> patients with<br />

and without Barret mucosa.<br />

204


Archives of Surgery <strong>2005</strong>, 140:<br />

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71. Pucciarelli S, Capirci C,<br />

Emanuele U, Toppan P, Friso<br />

ML, Pennelli GM, Crepaldi G,<br />

Pasetto L, Nitti D, Lise M.<br />

Relationship between patho<strong>lo</strong>gic<br />

T-stage and nodal metastasis<br />

after<br />

preoperative<br />

chemoradiotherapy for <strong>lo</strong>cally<br />

advanced rectal cancer. Ann<br />

Surg Oncol <strong>2005</strong>, 12: 111-116.<br />

IF: 4.035, IF NORM: 6.<br />

72. Qu<strong>in</strong>tieri L, Geroni C, Fant<strong>in</strong> M,<br />

Battaglia R, Rosato A, Speed W,<br />

Zanovel<strong>lo</strong> P, F<strong>lo</strong>reani M.<br />

Formation and antitumor<br />

activity of PNU-159682, a major<br />

metabolite of nemorubic<strong>in</strong> <strong>in</strong><br />

human liver microsomes. Cl<strong>in</strong><br />

Cancer Res <strong>2005</strong>, 11: 1608-<br />

1617. IF: 5.623, IF NORM: 3.<br />

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3.588, IF NORM: 6.<br />

74. Rossi CR, Mocell<strong>in</strong> S, Pilati P,<br />

Foletto M, Campana L, Qu<strong>in</strong>tieri<br />

L, De Salvo GL, Lise M.<br />

Hyperthermic isolated perfusion<br />

with <strong>lo</strong>w-dose tumor necrosis<br />

factor alpha and doxorubic<strong>in</strong> for<br />

the treatment of limbthreaten<strong>in</strong>g<br />

soft tissue<br />

sarcomas. Ann Surg Oncol <strong>2005</strong>,<br />

12: 398-405. IF: 4.035, IF<br />

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E, Traldi P. Search for melanoma<br />

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Systemic efficacy of comb<strong>in</strong>ed<br />

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carc<strong>in</strong>oma. J Hepatol <strong>2005</strong>, 42:<br />

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Bent M J, Weller M, Fisher B,<br />

Taphoorn M J, Belanger K,<br />

Brandes A A, Marosi C, Bogdahn<br />

U, Curschmann J, Janzer R C,<br />

Ludw<strong>in</strong> S K, Gorlia T, Allgeier A,<br />

Lacombe D, Cairncross J G,<br />

Eisenhauer E, Mirimanoff R O.<br />

Radiotherapy plus concomitant<br />

and adjuvant temozo<strong>lo</strong>mide for<br />

glioblastoma. N Engl J Med<br />

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81. Tassone P, B<strong>lo</strong>tta S, Palmieri C,<br />

Masciari S, Quaresima B,<br />

Montagna M, D'Andrea E, Eramo<br />

O P, Migale L, Costanzo F,<br />

Tagliaferri P, Venuta S.<br />

Differential sensitivity of BRCA1-<br />

mutated HCC1937 human<br />

breast cancer cells to<br />

microtubule-<strong>in</strong>terfer<strong>in</strong>g agents.<br />

Int J Oncol <strong>2005</strong>, 26: 1257-<br />

1263. IF: 3.056, IF NORM: 2.<br />

205


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F, Pauli G, Del Mistro A,<br />

Machuca A, Padua E, Andersson<br />

S, Goubau P, Chieco-Bianchi L,<br />

Soriano V, Coste J, Ades A E,<br />

Weber J N. The seroepidemio<strong>lo</strong>gy<br />

of human T-lymphotropic<br />

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Syndr <strong>2005</strong>, 38: 104-109. IF:<br />

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83. Testori A, Lazzaro G, Bald<strong>in</strong>i F,<br />

Tosti G, Mosconi M, Lovati E,<br />

Bossi C, Sanvito S, Stanganelli I,<br />

Mazzarol G, De Salvo G L, Trifiro<br />

G, Biffi R, Bel<strong>lo</strong>mi M. The role of<br />

ultrasound of sent<strong>in</strong>el nodes <strong>in</strong><br />

the pre- and post-operative<br />

evaluation of stage I melanoma<br />

patients. Melanoma Res <strong>2005</strong>,<br />

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Public Health <strong>2005</strong>, 15: 657-<br />

664. IF: 1.051, IF NORM: 2.<br />

85. Zan<strong>in</strong>otto G, Cassaro M, Pennelli<br />

G, Battaglia G, Far<strong>in</strong>ati F, Ceol<strong>in</strong><br />

M, Costant<strong>in</strong>i M, Ruol A, Guirroli<br />

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E, Rugge M. Barrett's Epithelium<br />

After Antireflux Surgery. J<br />

Gastro<strong>in</strong>test Surg <strong>2005</strong>, 9:<br />

1253-1261. IF: 2.064, IF NORM:<br />

4.<br />

86. Zavagno G, Carcoforo P,<br />

Franch<strong>in</strong>i Z, Renier M, Barutta<br />

L, De Salvo GL, Maravegias K,<br />

Capitanio G, Nitti D, Lise M.<br />

Axillary recurrence after negative<br />

sent<strong>in</strong>el lymph node biopsy<br />

without axillary dissection: a<br />

study on 479 breast cancer<br />

patients. Eur J Surg Oncol<br />

<strong>2005</strong>, 31: 715-720. IF: 1.882, IF<br />

NORM: 1.<br />

87. Zavagno G, Rubel<strong>lo</strong> D, Franch<strong>in</strong>i<br />

Z, Meggiolaro F, Ballar<strong>in</strong> A,<br />

Casara D, Denetto V, Marchet A,<br />

Ramp<strong>in</strong> L, Polico C, Nitti D,<br />

Mariani G. Axillary sent<strong>in</strong>el<br />

lymph nodes <strong>in</strong> breast cancer: a<br />

s<strong>in</strong>gle lymphatic pathway dra<strong>in</strong>s<br />

the entire mammary gland. Eur<br />

J Surg Oncol <strong>2005</strong>, 31: 479-484.<br />

IF: 1.882, IF NORM: 1.<br />

Nell’ottica della creazione di una rete onco<strong>lo</strong>gica, avviata dal<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> nel suo primo anno<br />

di vita, sono state prodotte da strutture legate al<strong>lo</strong> <strong>IOV</strong> da convenzione, anche le<br />

seguenti pubblicazioni:<br />

1. Aronson DC, Schnater JM,<br />

Staalman CR, Weverl<strong>in</strong>g GJ,<br />

Plaschkes J, Peri<strong>lo</strong>ngo G, Brown<br />

J, Phillips A, Otte JB,<br />

Czauderna P, MacK<strong>in</strong>lay G, Vos<br />

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NORM: 4.<br />

2. Barzon L, Gnatta E,<br />

Castagliuo<strong>lo</strong> I, Trevisan M,<br />

Moretti F, Pontecorvi A, Boscaro<br />

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3. Bassi P, Dal Moro F, Ciaccia M,<br />

Rea F, Pagano F.<br />

Transdiaphragmatic<strong>in</strong>trapericardiac<br />

approach to<br />

supradiaphragmatic vena cava<br />

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carc<strong>in</strong>oma: a novel surgical<br />

approach. Uro<strong>lo</strong>gy <strong>2005</strong>, 66:<br />

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IM, Longo F, P<strong>in</strong>to F, Zucchetti<br />

M, Crucitta E, Mar<strong>in</strong>i L, Dal<br />

Moro F. Pharmacok<strong>in</strong>etic study<br />

of <strong>in</strong>travesical gemcitab<strong>in</strong>e <strong>in</strong><br />

carc<strong>in</strong>oma <strong>in</strong> situ of the bladder<br />

refractory to bacillus Calmette-<br />

Guer<strong>in</strong> therapy. Urol Int <strong>2005</strong>,<br />

75: 309-313. IF: 0.564, IF<br />

NORM: 1<br />

6. Basso D, Greco E, Fogar P,<br />

Pucci P, Flagiel<strong>lo</strong> A, Baldo G,<br />

Giunco S, Valerio A, Navaglia F,<br />

Zambon C F, Pedrazzoli S,<br />

Plebani M. Pancreatic cancerassociated<br />

diabetes mellitus: an<br />

open field for proteomic<br />

applications. Cl<strong>in</strong> Chim Acta<br />

<strong>2005</strong>, 357: 184-189. IF: 1.961,<br />

IF NORM: 6<br />

7. Belluco C, Mammano E,<br />

Petrico<strong>in</strong> E, Prevedel<strong>lo</strong> L,<br />

Calvert V, Liotta L, Nitti D, Lise<br />

M. K<strong>in</strong>ase substrate prote<strong>in</strong><br />

microarray analysis of human<br />

co<strong>lo</strong>n cancer and hepatic<br />

metastasis. Cl<strong>in</strong> Chim Acta<br />

<strong>2005</strong>, 357: 180-183. IF: 1.961,<br />

IF NORM: 3<br />

8. Beneduce L, Castaldi F, Mar<strong>in</strong>o<br />

M, Quarta S, Ruvoletto M,<br />

Benvegnu L, Calabrese F, Gatta<br />

A, Pontisso P, Fass<strong>in</strong>a G.<br />

Squamous cell carc<strong>in</strong>oma<br />

antigen-immunog<strong>lo</strong>bul<strong>in</strong> M<br />

complexes as novel biomarkers<br />

for hepatocellular carc<strong>in</strong>oma.<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 103: 2558-65. IF:<br />

4.434, IF NORM: 3<br />

9. Bisogno G, Ferrari A, Bergeron<br />

C, Scagnellato A, Prete A,<br />

Alaggio R, Casanova M,<br />

D'Ange<strong>lo</strong> P, Di Cataldo A, Carli<br />

M. The IVADo regimen--a pi<strong>lo</strong>t<br />

study with ifosfamide,<br />

v<strong>in</strong>crist<strong>in</strong>e, act<strong>in</strong>omyc<strong>in</strong> D, and<br />

doxorubic<strong>in</strong> <strong>in</strong> children with<br />

metastatic soft tissue sarcoma:<br />

a pi<strong>lo</strong>t study of behalf of the<br />

European pediatric Soft tissue<br />

sarcoma Study Group. Cancer<br />

<strong>2005</strong>, 103: 1719-1724. IF:<br />

4.434, IF NORM: 6<br />

10. Bisogno G, Rosolen A, Carli M.<br />

Interferon alpha for alveolar soft<br />

part sarcoma. Pediatr B<strong>lo</strong>od<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 44: 687-8. IF:<br />

1.362, IF NORM: 1<br />

11. Blandamura S, F<strong>lo</strong>rea G,<br />

Chiarelli S, Rond<strong>in</strong>elli R, N<strong>in</strong>fo<br />

V. Myometrial leiomyoma with<br />

chondroid lipoma-like areas.<br />

Histopatho<strong>lo</strong>gy <strong>2005</strong>, 46: 596-<br />

598. IF: 2.955, IF NORM: 2<br />

12. Bracarda S, de Cobelli O, Greco<br />

C, Prayer-Galetti T, Valdagni R,<br />

Gatta G, de Braud F, Bartsch G.<br />

Cancer of the prostate. Crit Rev<br />

Oncol Hematol <strong>2005</strong>, 56: 379-<br />

396. IF: 2.667, IF NORM: 2<br />

13. Castagliuo<strong>lo</strong> I, Beggiao E, Brun<br />

P, Barzon L, Goussard S,<br />

Manganelli R, Gril<strong>lo</strong>t-Courval<strong>in</strong><br />

C, Palu G. Eng<strong>in</strong>eered E. coli<br />

delivers therapeutic genes to the<br />

co<strong>lo</strong>nic mucosa. Gene Ther<br />

<strong>2005</strong>, 12: 1070-1078. IF: 4.977,<br />

IF NORM: 6<br />

14. Castaldi F, Mar<strong>in</strong>o M, Beneduce<br />

L, Belluco C, De Marchi F,<br />

Mammano E, Nitti D, Lise M,<br />

Fass<strong>in</strong>a G. Detection of<br />

circulat<strong>in</strong>g CEA-IgM complexes<br />

<strong>in</strong> early stage co<strong>lo</strong>rectal cancer.<br />

Int J Biol Markers <strong>2005</strong>, 20:<br />

204-208. IF: 0.929, IF NORM: 1<br />

15. Cesaro S, Murrone A, Mengoli<br />

C, Pil<strong>lo</strong>n M, Biaso<strong>lo</strong> M A, Ca<strong>lo</strong>re<br />

E, Tridel<strong>lo</strong> G, Varotto S, Alaggio<br />

R, Zanesco L, Palu G, Mess<strong>in</strong>a<br />

C. The real-time polymerase<br />

cha<strong>in</strong><br />

reaction-guided<br />

modulation<br />

of<br />

immunosuppression enables<br />

the pre-emptive management of<br />

Epste<strong>in</strong>-Barr virus reactivation<br />

after al<strong>lo</strong>geneic haematopoietic<br />

stem cell transplantation. Br J<br />

Haematol <strong>2005</strong>, 128: 224-233.<br />

IF: 3.195, IF NORM: 2<br />

16. Cesaro S, Pil<strong>lo</strong>n M, Talenti E,<br />

Toffolutti T, Ca<strong>lo</strong>re E, Tridel<strong>lo</strong><br />

G, Strugo L, Destro R, Gazzola<br />

M V, Varotto S, Errigo G, Carli<br />

M, Zanesco L, Mess<strong>in</strong>a C. A<br />

207


prospective survey on <strong>in</strong>cidence,<br />

risk factors and therapy of<br />

hepatic veno-occlusive disease<br />

<strong>in</strong> children after hematopoietic<br />

stem cell transplantation.<br />

Haemato<strong>lo</strong>gica <strong>2005</strong>, 90: 1396-<br />

404. IF: 4.192, IF NORM: 3<br />

17. Cesaro S, Zhou X, Manzardo C,<br />

Buonfrate D, Cus<strong>in</strong>ato R,<br />

Tridel<strong>lo</strong> G, Mengoli C, Palu G,<br />

Mess<strong>in</strong>a C. Cidofovir for<br />

cytomega<strong>lo</strong>virus reactivation <strong>in</strong><br />

pediatric patients after<br />

hematopoietic stem cell<br />

transplantation. J Cl<strong>in</strong> Virol<br />

<strong>2005</strong>, 34: 129-132. IF: 2.447, IF<br />

NORM: 1<br />

18. Cil<strong>lo</strong> U, Vitale A, Brolese A,<br />

Zanus G, Bassanel<strong>lo</strong> M, Mont<strong>in</strong><br />

U, D'Amico F, Ciarleglio F A,<br />

Iurilli V, Carraro P, Grigoletto F,<br />

Plebani M, D'Amico D F.<br />

Syngeneic liv<strong>in</strong>g-donor liver<br />

transplantation<br />

for<br />

hemangioendothelioma: a<br />

cl<strong>in</strong>ical model for study<strong>in</strong>g liver<br />

regeneration. Am J Transplant<br />

<strong>2005</strong>, 5: 2309-2314. IF: 5.306,<br />

IF NORM: 6<br />

19. C<strong>in</strong>do<strong>lo</strong> L, de la Taille A, Schips<br />

L, Zigeuner RE, Ficarra V,<br />

Tosta<strong>in</strong> J, Artibani W, Gal<strong>lo</strong> A,<br />

Salzano L, Patard JJ.<br />

Chromophobe renal cell<br />

carc<strong>in</strong>oma: comprehensive<br />

analysis of 104 cases from<br />

multicenter European database.<br />

Uro<strong>lo</strong>gy <strong>2005</strong>, 65: 681-686. IF:<br />

2.585, IF NORM: 3<br />

20. C<strong>in</strong>do<strong>lo</strong> L, Patard J J, Chiod<strong>in</strong>i<br />

P, Schips L, Ficarra V, Tosta<strong>in</strong><br />

J, de La Taille A, Altieri V, Lobel<br />

B, Zigeuner R E, Artibani W,<br />

Guille F, Abbou C C, Salzano L,<br />

Gal<strong>lo</strong> C. Comparison of<br />

predictive accuracy of four<br />

prognostic models for<br />

nonmetastatic renal cell<br />

carc<strong>in</strong>oma after nephrectomy: a<br />

multicenter European study.<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 104: 1362-1371.<br />

IF: 4.434, IF NORM: 3<br />

21. Contri A, Brunati AM, Trent<strong>in</strong> L,<br />

Cabrelle A, Mior<strong>in</strong> M, Cesaro L,<br />

P<strong>in</strong>na LA, Zambel<strong>lo</strong> R,<br />

Semenzato G, Donella-Deana A.<br />

Chronic lymphocytic leukemia<br />

B cells conta<strong>in</strong> anoma<strong>lo</strong>us Lyn<br />

tyros<strong>in</strong>e k<strong>in</strong>ase, a putative<br />

contribution to defective<br />

apoptosis. J Cl<strong>in</strong> Invest <strong>2005</strong>,<br />

115: 369-378. IF: 14.204, IF<br />

NORM: 10<br />

22. Dall'Igna P, Ferrari A, Luzzatto<br />

C, Bisogno G, Casanova M,<br />

Alaggio R, Terenziani M,<br />

Cecchetto G. Carc<strong>in</strong>oid tumor of<br />

the appendix <strong>in</strong> childhood: the<br />

experience of two Italian<br />

<strong>in</strong>stitutions. J Pediatr<br />

Gastroenterol Nutr <strong>2005</strong>, 40:<br />

216-219. IF: 1.764, IF NORM: 2<br />

23. Di Mario F, Moussa AM, Dal Bo<br />

N, Caruana P, Pi<strong>lo</strong>tto A,<br />

Cavallaro LG, Cavestro GM, Iori<br />

V, Merli R, Franze A, Rugge M.<br />

Recovery of gastric function<br />

after Helicobacter py<strong>lo</strong>ri<br />

eradication <strong>in</strong> subjects with<br />

body atrophic gastritis:<br />

prospective 4-year study. J<br />

Gastroenterol Hepatol <strong>2005</strong>, 20:<br />

1661-1666. IF: 1.796, IF NORM:<br />

2<br />

24. Dupont S, Zacchigna L,<br />

Cordenonsi M, Soligo S, Adorno<br />

M, Rugge M, Picco<strong>lo</strong> S. Germlayer<br />

specification and control<br />

of cell growth by Ectoderm<strong>in</strong>, a<br />

Smad4 ubiquit<strong>in</strong> ligase. Cell<br />

<strong>2005</strong>, 121: 87-99. IF: 28.389, IF<br />

NORM: 7.5<br />

25. Fal<strong>lo</strong> F, Pezzi V, Son<strong>in</strong>o N,<br />

Altavilla G, Barzon L. Adrenal<br />

<strong>in</strong>cidenta<strong>lo</strong>ma <strong>in</strong> pregnancy:<br />

cl<strong>in</strong>ical, molecular and<br />

immunohistochemical f<strong>in</strong>d<strong>in</strong>gs.<br />

J Endocr<strong>in</strong>ol Invest <strong>2005</strong>, 28:<br />

459-463. IF: 1.525, IF NORM: 2<br />

26. Ferrari A, Brecht I B,<br />

Koscielniak E, Casanova M,<br />

Scagnellato A, Bisogno G,<br />

Alaggio R, Cecchetto G, Catania<br />

S, Meazza C, Int-Veen C, Kirsch<br />

S, Dantonel<strong>lo</strong> T, Carli M,<br />

Treuner J. The role of adjuvant<br />

chemotherapy <strong>in</strong> children and<br />

adolescents with surgically<br />

resected, high-risk adult-type<br />

soft tissue sarcomas. Pediatr<br />

B<strong>lo</strong>od Cancer <strong>2005</strong>, 45: 128-<br />

134. IF: 1.362, IF NORM: 2<br />

27. Fiam<strong>in</strong>go P, Veroux M, Gr<strong>in</strong>geri<br />

E, Mencarelli R, Veroux P,<br />

208


Madia C, D'Amico DF. True<br />

solitary pancreatic cyst <strong>in</strong> an<br />

adult: report of a case. Surg<br />

Today <strong>2005</strong>, 35: 979-983. IF:<br />

0.553, IF NORM: 1<br />

28. Ficarra V, Dalpiaz O, Alrabi N,<br />

Novara G, Galfano A, Artibani<br />

W. Correlation between cl<strong>in</strong>ical<br />

and patho<strong>lo</strong>gical stag<strong>in</strong>g <strong>in</strong> a<br />

series of radical cystectomies for<br />

bladder carc<strong>in</strong>oma. BJU Int<br />

<strong>2005</strong>, 95: 786-790. IF: 2.089, IF<br />

NORM: 4<br />

29. Ficarra V, Guille F, Schips L, de<br />

la Taille A, Prayer Galetti T,<br />

Tosta<strong>in</strong> J, C<strong>in</strong>do<strong>lo</strong> L, Novara G,<br />

Zigeuner R, Bratti E, Li G,<br />

Altieri V, Abbou CC, Zanolla L,<br />

Artibani W, Patard JJ. Proposal<br />

for revision of the TNM<br />

classification system for renal<br />

cell carc<strong>in</strong>oma. Cancer <strong>2005</strong>,<br />

104: 2116-2123. IF: 4.434, IF<br />

NORM: 6<br />

30. Ficarra V, Martignoni G, Maffei<br />

N, Brunelli M, Novara G,<br />

Zanolla L, Pea M, Artibani W.<br />

Orig<strong>in</strong>al and reviewed nuclear<br />

grad<strong>in</strong>g accord<strong>in</strong>g to the<br />

Fuhrman system: a multivariate<br />

analysis of 388 patients with<br />

conventional renal cell<br />

carc<strong>in</strong>oma. Cancer <strong>2005</strong>, 103:<br />

68-75. IF: 4.434, IF NORM: 6<br />

31. Ficarra V, Novella G, Novara G,<br />

Galfano A, Pea M, Martignoni G,<br />

Artibani W. The potential<br />

impact of prostate volume <strong>in</strong> the<br />

plann<strong>in</strong>g of optimal number of<br />

cores <strong>in</strong> the systematic<br />

transper<strong>in</strong>eal prostate biopsy.<br />

Eur Urol <strong>2005</strong>, 48: 932-937. IF:<br />

2.651, IF NORM: 6<br />

32. Ficarra V, Schips L, Guille F, Li<br />

G, De La Taille A, Prayer Galetti<br />

T, C<strong>in</strong>do<strong>lo</strong> L, Novara G,<br />

Zigeuner R E, Bratti E, Tosta<strong>in</strong><br />

J, Altieri V, Abbou C C, Artibani<br />

W, Patard J J. Multi<strong>in</strong>stitutional<br />

European validation of the 2002<br />

TNM stag<strong>in</strong>g system <strong>in</strong><br />

conventional and papillary<br />

<strong>lo</strong>calized renal cell carc<strong>in</strong>oma.<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 104: 968-974. IF:<br />

4.434, IF NORM: 3<br />

33. Ficarra V, Zattoni F, Cunico S<br />

C, Galetti T P, Luciani L,<br />

Fandella A, Guazzieri S,<br />

Maruzzi D, Sava T, Siracusano<br />

S, Pil<strong>lo</strong>ni S, Tasca A, Martignoni<br />

G, Gardiman M, Tardanico R,<br />

Zambol<strong>in</strong> T, Cistern<strong>in</strong>o A,<br />

Artibani W. Lymphatic and<br />

vascular embolizations are<br />

<strong>in</strong>dependent predictive variables<br />

of <strong>in</strong>gu<strong>in</strong>al lymph node<br />

<strong>in</strong>volvement <strong>in</strong> patients with<br />

squamous cell carc<strong>in</strong>oma of the<br />

penis: Gruppo Uro-Onco<strong>lo</strong>gico<br />

del Nord Est (Northeast Uro-<br />

Onco<strong>lo</strong>gical Group) Penile<br />

Cancer data base data. Cancer<br />

<strong>2005</strong>, 103: 2507-2516. IF:<br />

4.434, IF NORM: 6<br />

34. Fogar P, Greco E, Basso D,<br />

Navaglia F, Plebani M,<br />

Pedrazzoli S. Killer genes <strong>in</strong><br />

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Mol Biol (Noisy-le-grand) <strong>2005</strong>,<br />

51: 61-76. IF: 0.873, IF NORM:<br />

1<br />

35. Fracalanza S, Prayer-Galetti T,<br />

P<strong>in</strong>to F, Navaglia F, Sacco E,<br />

Ciaccia M, Plebani M, Pagano F,<br />

Basso D. Plasma chromogran<strong>in</strong><br />

A <strong>in</strong> patients with prostate<br />

cancer improves the diagnostic<br />

efficacy of free/total prostatespecific<br />

antigen determ<strong>in</strong>ation.<br />

Urol Int <strong>2005</strong>, 75: 57-61. IF:<br />

0.564, IF NORM: 1<br />

36. Gaspar<strong>in</strong>i G, Meo S, Comella G,<br />

Stani S C, Mariani L, Gamucci<br />

T, Aval<strong>lo</strong>ne A, Lo Vul<strong>lo</strong> S,<br />

Mansueto G, Bong<strong>in</strong>elli P,<br />

Gattuso D, Gion M. The<br />

comb<strong>in</strong>ation of the selective<br />

cyc<strong>lo</strong>oxygenase-2 <strong>in</strong>hibitor<br />

celecoxib with weekly paclitaxel<br />

is a safe and active second-l<strong>in</strong>e<br />

therapy for non-small cell lung<br />

cancer: a phase II study with<br />

bio<strong>lo</strong>gical correlates. Cancer J<br />

<strong>2005</strong>, 11: 209-16. IF: 2.513, IF<br />

NORM: 4<br />

37. Gaspar<strong>in</strong>i G, Sarmiento R,<br />

Amici S, Longo R, Gattuso D,<br />

Zancan M, Gion M. Gefit<strong>in</strong>ib<br />

(ZD1839) comb<strong>in</strong>ed with weekly<br />

epirubic<strong>in</strong> <strong>in</strong> patients with<br />

metastatic breast cancer: a<br />

phase I study with bio<strong>lo</strong>gical<br />

correlate. Ann Oncol <strong>2005</strong>, 16:<br />

1867-73. IF: 4.335, IF NORM: 6<br />

209


38. Gentile G, Capobianchi A, Volpi<br />

A, Palu G, Pica F, Calistri A,<br />

Biaso<strong>lo</strong> MA, Mart<strong>in</strong>o P. Human<br />

herpesvirus 8 DNA <strong>in</strong> serum<br />

dur<strong>in</strong>g seroconversion <strong>in</strong><br />

al<strong>lo</strong>geneic bone marrow<br />

transplant recipients. J Natl<br />

Cancer Inst <strong>2005</strong>, 97: 1008-<br />

1011. IF: 13.856, IF NORM: 5<br />

39. Kolmel KF, Grange JM, Krone<br />

B, Mastrange<strong>lo</strong> G, Rossi CR,<br />

Henz BM, Seebacher C, Botev<br />

IN, Ni<strong>in</strong> M, Lambert D, Shafir R,<br />

Kokoschka EM, Kleeberg UR,<br />

Gefeller O, Pfahlberg A. Prior<br />

immunisation of patients with<br />

malignant melanoma with<br />

vacc<strong>in</strong>ia or BCG is associated<br />

with better survival. An<br />

European Organization for<br />

Research and Treatment of<br />

Cancer cohort study on 542<br />

patients.. Eur J Cancer <strong>2005</strong>,<br />

41: 118-25. IF: 3.302, IF NORM:<br />

2<br />

40. Leon A, Torta M, Dittadi R, degli<br />

Uberti E, Ambrosio M R, Delle<br />

Fave G, De Braud F, Tomassetti<br />

P, Gion M, Dogliotti L.<br />

Comparison between two<br />

methods <strong>in</strong> the determ<strong>in</strong>ation of<br />

circulat<strong>in</strong>g chromogran<strong>in</strong> A <strong>in</strong><br />

neuroendocr<strong>in</strong>e tumors (NETs):<br />

results of a prospective<br />

multicenter observational study.<br />

Int J Biol Markers <strong>2005</strong>, 20:<br />

156-68. IF: 0.929, IF NORM: 0.5<br />

41. Loregian A, Palu G. Disruption<br />

of prote<strong>in</strong>-prote<strong>in</strong> <strong>in</strong>teractions:<br />

towards new targets for<br />

chemotherapy. J Cell Physiol<br />

<strong>2005</strong>, 204: 750-762. IF: 5.222,<br />

IF NORM: 6<br />

42. Loregian A, Palu G. Disruption<br />

of the <strong>in</strong>teractions between the<br />

subunits of herpesvirus DNA<br />

polymerases as a novel antiviral<br />

strategy. Cl<strong>in</strong> Microbiol Infect<br />

<strong>2005</strong>, 11: 437-446. IF: 2.361, IF<br />

NORM: 4<br />

43. Magro G, Di Benedetto A,<br />

Sanges G, Scalisi F, Alaggio R.<br />

Rhabdomyomatous<br />

mesenchymal hamartoma of<br />

oral cavity: an unusual <strong>lo</strong>cation<br />

for such a rare lesion. Virchows<br />

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2.227, IF NORM: 4<br />

44. Masiero S, Del Vecchio C,<br />

Gavioli R, Mattiuzzo G, Cusi M<br />

G, Micheli L, Gennari F,<br />

Siccardi A, Marasco W A, Palu<br />

G, Parol<strong>in</strong> C. T-cell eng<strong>in</strong>eer<strong>in</strong>g<br />

by a chimeric T-cell receptor<br />

with antibody-type specificity<br />

for the HIV-1 gp120. Gene Ther<br />

<strong>2005</strong>, 12: 299-310. IF: 4.977, IF<br />

NORM: 6<br />

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P, Sa<strong>in</strong>ati L, Tormene D,<br />

Manara R, Carli M. Early<br />

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<strong>in</strong> a child with acute<br />

lymphoblastic leukemia<br />

carry<strong>in</strong>g the prothromb<strong>in</strong><br />

G20210A variant: a case report<br />

and review of the literature.<br />

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Sauerbrei W, Taube S E, Gion<br />

M, Clark G M. REport<strong>in</strong>g<br />

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2<br />

48. McShane L M, Altman D G,<br />

Sauerbrei W, Taube S E, Gion<br />

M, Clark G M. REport<strong>in</strong>g<br />

recommendations for tumor<br />

MARKer prognostic studies<br />

(REMARK). J Natl Cancer Inst<br />

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NORM: 5<br />

49. McShane L M, Altman D G,<br />

Sauerbrei W, Taube S E, Gion<br />

M, Clark G M. REport<strong>in</strong>g<br />

recommendations for tumor<br />

MARKer prognostic studies<br />

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Recchia AG, Sirianni R, Aquila<br />

S, Barzon L, Fal<strong>lo</strong> F, Ando S,<br />

Pezzi V. Antiestrogens<br />

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adrenocortical H295R cell<br />

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<strong>2005</strong>, 35: 245-256. IF: 3.855, IF<br />

NORM: 3<br />

53. Mussol<strong>in</strong> L, Pil<strong>lo</strong>n M, d'Amore<br />

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Fagioli F, Zanesco L, Rosolen A.<br />

Prevalence and cl<strong>in</strong>ical<br />

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Leukemia <strong>2005</strong>, 19: 1643-7. IF:<br />

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Greco E, Di Mario F, Rugge M,<br />

Plebani M. Interleuk<strong>in</strong> 12 gene<br />

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42: 503-510. IF: 4.112, IF<br />

NORM: 3<br />

55. Norberto L, Polese L, Angriman<br />

I, Erroi F, Cecchetto A, D'Amico<br />

DF. Laser photoablation of<br />

co<strong>lo</strong>rectal adenomas: a 12-year<br />

experience. Surg Endosc <strong>2005</strong>,<br />

19: 1045-1048. IF: 1.962, IF<br />

NORM: 6<br />

56. Novara G, Ficarra V, Alrabi N,<br />

Dalpiaz O, Martignoni G,<br />

Galfano A, Cavalleri S, Artibani<br />

W. Prognostic factors <strong>in</strong> a recent<br />

series of patients treated with<br />

radical cystectomy for bladder<br />

cancer. Urol Int <strong>2005</strong>, 75: 10-<br />

16. IF: 0.564, IF NORM: 1<br />

57. Onisto M, S<strong>lo</strong>ngo M L,<br />

Gregnan<strong>in</strong> L, Gastaldi T, Carli<br />

M, Rosolen A. Expression and<br />

activity of vascular endothelial<br />

growth factor and<br />

metal<strong>lo</strong>prote<strong>in</strong>ases <strong>in</strong> alveolar<br />

and<br />

embryonal<br />

rhabdomyosarcoma cell l<strong>in</strong>es.<br />

Int J Oncol <strong>2005</strong>, 27: 791-8. IF:<br />

3.056, IF NORM: 4<br />

58. Patard J J, Leray E, Rioux-<br />

Leclercq N, C<strong>in</strong>do<strong>lo</strong> L, Ficarra V,<br />

Zisman A, De La Taille A,<br />

Tosta<strong>in</strong> J, Artibani W, Abbou C<br />

C, Lobel B, Guille F, Chop<strong>in</strong> D<br />

K, Mulders P F, Wood C G,<br />

Swanson D A, Figl<strong>in</strong> R A,<br />

Belldegrun A S, Pantuck A J.<br />

Prognostic value of histo<strong>lo</strong>gic<br />

subtypes <strong>in</strong> renal cell<br />

carc<strong>in</strong>oma: a multicenter<br />

experience. J Cl<strong>in</strong> Oncol <strong>2005</strong>,<br />

23: 2763-2771. IF: 9.835, IF<br />

NORM: 4<br />

59. Pelizzo MR, Toniato A, Bosch<strong>in</strong><br />

IM, Piotto A, Bernante P,<br />

Pagetta C, Palazzi M, Maria<br />

Guo<strong>lo</strong> A, Preo P, Nibale O,<br />

Rubel<strong>lo</strong> D. Locally advanced<br />

differentiated<br />

thyroid<br />

carc<strong>in</strong>oma: a 35-year mono<strong>in</strong>stitutional<br />

experience <strong>in</strong> 280<br />

patients. Nucl Med Commun<br />

<strong>2005</strong>, 26: 965-968. IF: 1.602, IF<br />

NORM: 4<br />

60. Peri<strong>lo</strong>ngo G. Considerations on<br />

the role of chemotherapy and<br />

modern radiotherapy <strong>in</strong> the<br />

treatment of childhood <strong>lo</strong>w<br />

grade glioma. J Neurooncol<br />

<strong>2005</strong>, 75: 301-7. IF: 1.968, IF<br />

NORM: 2<br />

61. Petrico<strong>in</strong> EF, Belluco C.. J Cl<strong>in</strong><br />

Oncol <strong>2005</strong>, 23:. IF: 9.835, IF<br />

NORM: 4<br />

62. Pizzi S, Azzoni C, Bottarelli L,<br />

Campan<strong>in</strong>i N, D'Adda T,<br />

Pasquali C, Rossi G, R<strong>in</strong>di G,<br />

Bordi C. RASSF1A promoter<br />

methylation and 3p21.3 <strong>lo</strong>ss of<br />

heterozygosity are features of<br />

foregut, but not midgut and<br />

h<strong>in</strong>dgut, malignant endocr<strong>in</strong>e<br />

tumours. J Pathol <strong>2005</strong>, 206:<br />

409-416. IF: 5.333, IF NORM: 3<br />

63. Plebani M. Proteomics: the next<br />

revolution <strong>in</strong> laboratory<br />

medic<strong>in</strong>e. Cl<strong>in</strong> Chim Acta<br />

211


<strong>2005</strong>, 357: 113-122. IF: 1.961,<br />

IF NORM: 6<br />

64. Rassu M, Berto<strong>lo</strong>ni G, Mengoli<br />

C, Peron A, Benedetti P, Palu G.<br />

HPV genotype prevalence <strong>in</strong><br />

cervical specimens with<br />

abnormal cyto<strong>lo</strong>gy: a report<br />

from north-east Italy. Scand J<br />

Infect Dis <strong>2005</strong>, 37: 476-481.<br />

IF: 1.141, IF NORM: 1<br />

65. Rosolen A, Pil<strong>lo</strong>n M, Garaventa<br />

A, Burnelli R, d'Amore ES,<br />

Giuliano M, Comis M, Cesaro S,<br />

Tettoni K, Moleti ML, Tamaro P,<br />

Vis<strong>in</strong>t<strong>in</strong> G, Zanesco L.<br />

Anaplastic large cell lymphoma<br />

treated with a leukemia-like<br />

therapy: report of the Italian<br />

Association of Pediatric<br />

Hemato<strong>lo</strong>gy and Onco<strong>lo</strong>gy<br />

(AIEOP) LNH-92 protocol.<br />

Cancer <strong>2005</strong>, 104: 2133-40. IF:<br />

4.434, IF NORM: 6<br />

66. Rubel<strong>lo</strong> D, Maffei P, Pelizzo MR,<br />

Mart<strong>in</strong>i C, De Car<strong>lo</strong> E, Piotto A,<br />

Ramp<strong>in</strong> L, Shapiro B, Sico<strong>lo</strong> N.<br />

Transient false-negative tc-99m<br />

sestamibi<br />

parathyroid<br />

sc<strong>in</strong>tigraphy fol<strong>lo</strong>w<strong>in</strong>g total<br />

thyroidectomy. Cl<strong>in</strong> Nucl Med<br />

<strong>2005</strong>, 30: 528-529. IF: 1.582, IF<br />

NORM: 2<br />

67. Rubel<strong>lo</strong> D, Pelizzo M R, Boni G,<br />

Schiavo R, Vaggelli L, Villa G,<br />

Sandrucci S, Piotto A, Manca G,<br />

Mar<strong>in</strong>i P, Mariani G.<br />

Radioguided surgery of primary<br />

hyperparathyroidism us<strong>in</strong>g the<br />

<strong>lo</strong>w-dose 99mTc-sestamibi<br />

protocol: multi<strong>in</strong>stitutional<br />

experience from the Italian<br />

Study Group on Radioguided<br />

Surgery<br />

and<br />

Immunosc<strong>in</strong>tigraphy (GISCRIS).<br />

J Nucl Med <strong>2005</strong>, 46: 220-226.<br />

IF: 5.362, IF NORM: 6<br />

68. Rubel<strong>lo</strong> D, Piotto A, Medi F,<br />

Gross MD, Shapiro B, Erba P,<br />

Mariani G, Pelizzo MR. 'Low<br />

dose' 99mTc-Sestamibi for<br />

radioguided surgery of primary<br />

hyperparathyroidism. Eur J<br />

Surg Oncol <strong>2005</strong>, 31: 191-196.<br />

IF: 1.882, IF NORM: 2<br />

69. Ruffo<strong>lo</strong> C, Angriman I,<br />

Montesco MC, Scarpa M, Polese<br />

L, Barol<strong>lo</strong> M, Pagano D,<br />

D'Amico DF. Unusual cause of<br />

small bowel perforation:<br />

metastasis of a subcutaneous<br />

angiosarcoma of the head. Int J<br />

Co<strong>lo</strong>rectal Dis <strong>2005</strong>, 20: 551-<br />

552. IF: 1.646, IF NORM: 2<br />

70. Rugge M, Nitti D, Far<strong>in</strong>ati F, di<br />

Mario F, Genta RM. Non<strong>in</strong>vasive<br />

neoplasia of the<br />

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Hepatol <strong>2005</strong>, 17: 1191-1196.<br />

IF: 1.843, IF NORM: 4<br />

71. Sacco E, Prayer-Galetti T, P<strong>in</strong>to<br />

F, Ciaccia M, Fracalanza S,<br />

Betto G, Pagano F. Familial and<br />

hereditary prostate cancer by<br />

def<strong>in</strong>ition <strong>in</strong> an italian surgical<br />

series: cl<strong>in</strong>ical features and<br />

outcome. Eur Urol <strong>2005</strong>, 47:<br />

761-768. IF: 2.651, IF NORM: 6<br />

72. Sandri A, Massim<strong>in</strong>o M,<br />

Mastrodicasa L, Sardi N, Bert<strong>in</strong><br />

D, Basso ME, Todisco L, Pagl<strong>in</strong>o<br />

A, Peri<strong>lo</strong>ngo G, Genitori L,<br />

Valent<strong>in</strong>i L, Ricardi U, Gandola<br />

L, Giangaspero F, Madon E.<br />

Treatment with oral etoposide<br />

for childhood recurrent<br />

ependymomas. J Pediatr<br />

Hematol Oncol <strong>2005</strong>, 27: 486-<br />

90. IF: 1.161, IF NORM: 0.5<br />

73. Scott<strong>in</strong>g PJ, Walker DA,<br />

Peri<strong>lo</strong>ngo G. Childhood solid<br />

tumours: a deve<strong>lo</strong>pmental<br />

disorder. Nat Rev Cancer <strong>2005</strong>,<br />

5: 481-8. IF: 36.557, IF NORM:<br />

15<br />

74. Soletormos G, Semjonow A,<br />

Sibley P E, Lamerz R, Petersen<br />

P H, Albrecht W, Bialk P, Gion<br />

M, Junker F, Schmid H P, Van<br />

Poppel H. Bio<strong>lo</strong>gical variation of<br />

total prostate-specific antigen: a<br />

survey of published estimates<br />

and consequences for cl<strong>in</strong>ical<br />

practice. Cl<strong>in</strong> Chem <strong>2005</strong>, 51:<br />

1342-51. IF: 6.501, IF NORM: 3<br />

75. Sperti C, Pasquali C, Decet G,<br />

Chierichetti F, Liessi G,<br />

Pedrazzoli S. F-18-<br />

fluorodeoxyglucose positron<br />

emission tomography <strong>in</strong><br />

differentiat<strong>in</strong>g malignant from<br />

benign pancreatic cysts: a<br />

prospective study. J<br />

Gastro<strong>in</strong>test Surg <strong>2005</strong>, 9: 22-<br />

28;. IF: 2.064, IF NORM: 4<br />

212


76. Spiller M, Marson P, Peri<strong>lo</strong>ngo<br />

G, Far<strong>in</strong>a M, Carli M, Bisogno<br />

G. A case of v<strong>in</strong>blast<strong>in</strong>e<br />

overdose managed with plasma<br />

exchange. Pediatr B<strong>lo</strong>od Cancer<br />

<strong>2005</strong>, 45: 344-6. IF: 1.362, IF<br />

NORM: 1<br />

77. Stavropou<strong>lo</strong>u P, Gregorakis AK,<br />

Plebani M, Scorilas A.<br />

Expression analysis and<br />

prognostic significance of<br />

human kallikre<strong>in</strong> 11 <strong>in</strong> prostate<br />

cancer. Cl<strong>in</strong> Chim Acta <strong>2005</strong>,<br />

357: 190-195. IF: 1.961, IF<br />

NORM: 3<br />

78. Tamagno G, Maffei P, Pasquali<br />

C, Car<strong>lo</strong> ED, Mart<strong>in</strong>i C, Mioni R,<br />

Crivellaro C, Faggian D,<br />

Pedrazzoli S, Sico<strong>lo</strong> N. Cl<strong>in</strong>ical<br />

and diagnostic aspects of cystic<br />

<strong>in</strong>sul<strong>in</strong>oma. Scand J<br />

Gastroenterol <strong>2005</strong>, 40: 1497-<br />

1501. IF: 1.824, IF NORM: 2<br />

79. Veroux M, Fiam<strong>in</strong>go P, Cil<strong>lo</strong> U,<br />

Tedeschi U, Brolese A, Veroux<br />

P, Basso S, Buffone A, D'Amico<br />

DF. Cystadenoma and<br />

laparoscopic surgery for hepatic<br />

cystic disease: a need for<br />

laparotomy. Surg Endosc<br />

<strong>2005</strong>, 19: 1077-1081. IF: 1.962,<br />

IF NORM: 6<br />

80. Vitale A, Brolese A, Zanus G,<br />

Bassanel<strong>lo</strong> M, Mont<strong>in</strong> U,<br />

Gr<strong>in</strong>geri E, D'Amico F, Ciarleglio<br />

F A, Carraro A, Cappuzzo G,<br />

Bridda A, D'Amico D F, Cil<strong>lo</strong> U.<br />

Multimodal therapy before liver<br />

transplantation<br />

for<br />

hepatocellular carc<strong>in</strong>oma.<br />

Hepatol Res <strong>2005</strong>, 31: 112-<br />

115. IF: 1.173, IF NORM: 2<br />

81. Zambel<strong>lo</strong> R, Berno T, Cannas G,<br />

Baesso I, B<strong>in</strong>otto G, Bonoldi E,<br />

Bevilacqua P, Mior<strong>in</strong> M, Facco<br />

M, Trent<strong>in</strong> L, Agost<strong>in</strong>i C,<br />

Semenzato G. Phenotypic and<br />

functional analyses of dendritic<br />

cells <strong>in</strong> patients with<br />

lymphoproliferative disease of<br />

granular lymphocytes (LDGL).<br />

B<strong>lo</strong>od <strong>2005</strong>, 106: 3926-3931.<br />

IF: 9.782, IF NORM: 8<br />

82. Zambon C F, Basso D, Navaglia<br />

F, Belluco C, Falda A, Fogar P,<br />

Greco E, Gal<strong>lo</strong> N, Rugge M, Di<br />

Mario F, Plebani M. Pro- and<br />

anti-<strong>in</strong>flammatory cytok<strong>in</strong>es<br />

gene polymorphisms and<br />

Helicobacter py<strong>lo</strong>ri <strong>in</strong>fection:<br />

<strong>in</strong>teractions <strong>in</strong>fluence outcome.<br />

Cytok<strong>in</strong>e <strong>2005</strong>, 29: 141-152. IF:<br />

1.986, IF NORM: 2<br />

83. Zancan M, Francesch<strong>in</strong>i R,<br />

Mimmo C, Vianel<strong>lo</strong> M, Di Tonno<br />

F, Mazzariol C, Ma<strong>lo</strong>ss<strong>in</strong>i G,<br />

Gion M. Free DNA <strong>in</strong> ur<strong>in</strong>e: a<br />

new marker for bladder cancer<br />

Prelim<strong>in</strong>ary data. Int J Biol<br />

Markers <strong>2005</strong>, 20: 134-6. IF:<br />

0.929, IF NORM: 1<br />

84. Zavagno G, Carcoforo P,<br />

Marconato R, Franch<strong>in</strong>i Z,<br />

Scalco G, Burelli P, Pietrarota P,<br />

Lise M, Mencarelli R, Capitanio<br />

G, Ballar<strong>in</strong> A, Pierobon M E,<br />

Marconato G, Nitti D. Role of<br />

axillary sent<strong>in</strong>el lymph node<br />

biopsy <strong>in</strong> patients with pure<br />

ductal carc<strong>in</strong>oma <strong>in</strong> situ of the<br />

breast. BMC Cancer <strong>2005</strong>, 5:<br />

28. IF: 2.29, IF NORM: 4<br />

213


Anno 2006<br />

1. Agata S, Viel A, Della Puppa L,<br />

Cortesi L, Fers<strong>in</strong>i G, Callegaro<br />

M, Dalla Palma M, Dolcetti R,<br />

Federico M, Venuta S, Mio<strong>lo</strong> G,<br />

D'Andrea E, Montagna M.<br />

Prevalence of BRCA1 genomic<br />

rearrangements <strong>in</strong> a large cohort<br />

of Italian breast and<br />

breast/ovarian cancer families<br />

without detectable BRCA1 and<br />

BRCA2 po<strong>in</strong>t mutations. Genes<br />

Chromosomes Cancer 2006, 45:<br />

791-7. IF: 3.937, IF NORM: 6.<br />

2. Airoldi I, Raffaghel<strong>lo</strong> L, Piovan E,<br />

Cocco C, Carl<strong>in</strong>i B, Amadori A,<br />

Corrias MV, Pistoia V. CXCL12<br />

does not attract CXCR4+ human<br />

metastatic neuroblastoma cells:<br />

cl<strong>in</strong>ical implications. Cl<strong>in</strong> Cancer<br />

Res 2006, 12: 77-82. IF: 5.715,<br />

IF NORM: 3.<br />

3. Ancona E, Cagol M, Epifani M,<br />

Cavall<strong>in</strong> F, Zan<strong>in</strong>otto G, Castoro<br />

C, Alfieri R, Ruol A. Surgical<br />

complications do not affect<br />

<strong>lo</strong>ngterm survival after<br />

esophagectomy for carc<strong>in</strong>oma of<br />

the thoracic esophagus and<br />

cardia. J Am Coll Surg 2006,<br />

203: 661-9.. IF: 2.621, IF NORM:<br />

6.<br />

4. Antoccia A, Baldazzi G, Bel<strong>lo</strong> M,<br />

Bernard<strong>in</strong>i D, Boccaccio P,<br />

Boll<strong>in</strong>i D, de Notaristefani F,<br />

Garibaldi F, Hull G, Mazzi U,<br />

Mosch<strong>in</strong>i G, Muciaccio A,<br />

Navarria FL, Cencelli VO,<br />

Pancaldi G, Pani R, Perrotta A,<br />

Riondato M, Rosato A, Sgura A,<br />

Tanzarella C, Uzunov<br />

Prelim<strong>in</strong>ary study of metabolic<br />

radiotherapy with Re-188 via<br />

small animal imag<strong>in</strong>g . Nucl<br />

Phys B-Proc Sup 2006, 150:<br />

411-416.. IF: 0.875, IF NORM:<br />

0.5.<br />

5. Aschele C, Friso ML, Del Bianco<br />

P, Pucciarelli S. Reply to Letter<br />

to the Editor 'Weekly oxaliplat<strong>in</strong><br />

and pre-operative radiotherapy<br />

as a new neoadjuvant therapy<br />

for <strong>lo</strong>cally advanced rectal<br />

cancer', by T. Watanabe et al.<br />

(Ann Oncol 2006; 17: 1173). Ann<br />

Oncol 2006, 17: 1173-4. IF:<br />

4.319, IF NORM: 6.<br />

6. Ascoli V, Calabro ML,<br />

Giannakakis K, Barbierato M,<br />

Chieco-Bianchi L, Gastaldi R,<br />

Narciso P, Gaidano G, Capel<strong>lo</strong> D.<br />

Kaposi's sarcoma-associated<br />

herpesvirus/human herpesvirus<br />

8-associated polyc<strong>lo</strong>nal body<br />

cavity effusions that mimic<br />

primary effusion lymphomas. Int<br />

J Cancer 2006, 119: 1746-8; IF:<br />

4.7, IF NORM: 6.<br />

7. Baldelli P, Brav<strong>in</strong> A, Di Maggio<br />

C, Gennaro G, Sarnelli A, Taibi<br />

A, Gambacc<strong>in</strong>i M. Evaluation of<br />

the m<strong>in</strong>imum iod<strong>in</strong>e<br />

concentration for contrastenhanced<br />

subtraction<br />

mammography. Phys Med Biol<br />

2006, 51: 4233-51. IF: 2.683, IF<br />

NORM: 3.<br />

8. Banna GL, Aversa SM, Crivellari<br />

G, Ghiotto C, Chiarion-Sileni V,<br />

Monfard<strong>in</strong>i S. Adm<strong>in</strong>istration of<br />

anti-HER2 antibody after<br />

nonmye<strong>lo</strong>ablative al<strong>lo</strong>geneic<br />

stem cell transplantation <strong>in</strong><br />

metastatic breast cancer. Br J<br />

Cancer 2006, 94: 1550-2. IF:<br />

4.115, IF NORM: 6.<br />

9. Basil CF, Zhao Y, Zavaglia K, J<strong>in</strong><br />

P, Panelli MC, Voiculescu S,<br />

Mandruzzato S, Lee HM, Seliger<br />

B, Freedman RS, Tay<strong>lo</strong>r PR, Hu<br />

N, Zanovel<strong>lo</strong> P, Mar<strong>in</strong>cola FM,<br />

Wang E. Common cancer<br />

biomarkers. Cancer Res 2006,<br />

66: 2953-61. IF: 7.616, IF<br />

NORM: 4.<br />

10. Basso U, Brunel<strong>lo</strong> A, Magro C,<br />

Favaretto A, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />

Overprotective caregivers of<br />

elderly cancer patients: a case<br />

report. Tumori 2006, 92: 362-3.<br />

IF: 0.739, IF NORM: 1.<br />

214


11. Battaglia G, Rampado S, Bocus<br />

P, Guido E, Portale G, Ancona E.<br />

S<strong>in</strong>gle-band mucosectomy for<br />

granular cell tumor of the<br />

esophagus: safe and easy<br />

technique. Surg Endosc 2006,<br />

20: 1296-8. IF: 1.746, IF NORM:<br />

4.<br />

12. Bi<strong>lo</strong>ra F, Pietrogrande F,<br />

Petrobelli F, Polato G, Pomerri F,<br />

Muzzio PC. Is radiation a risk<br />

factor for atherosclerosis An<br />

echo-co<strong>lo</strong>r Doppler study on<br />

Hodgk<strong>in</strong> and non-Hodgk<strong>in</strong><br />

patients. Tumori 2006, 92: 295-<br />

8. IF: 0.739, IF NORM: 1.<br />

13. Bond GL, Men<strong>in</strong> C, Bertorelle R,<br />

Alhopuro P, Aaltonen LA, Lev<strong>in</strong>e<br />

AJ. MDM2 SNP309 accelerates<br />

co<strong>lo</strong>rectal tumour formation <strong>in</strong><br />

women. J Med Genet 2006, 43:<br />

950-2. IF: 4.33, IF NORM: 6.<br />

14. Bonetti A, Zan<strong>in</strong>elli M, Durante<br />

E, Fraccon AP, Franceschi T,<br />

Pas<strong>in</strong>i F, Zustovich F, Brienza S.<br />

Multiple-target chemotherapy<br />

(LV-modulated 5-FU bolus and<br />

cont<strong>in</strong>uous <strong>in</strong>fusion, oxaliplat<strong>in</strong>,<br />

CPT- 11) <strong>in</strong> advanced 5-FUrefractory<br />

co<strong>lo</strong>rectal cancer:<br />

MTD def<strong>in</strong>ition and efficacy<br />

evaluation. A phase I-II study .<br />

Tumori 2006, 92: 389-95.. IF:<br />

0.739, IF NORM: 0.5.<br />

15. Bosco<strong>lo</strong> G, Pasetto LM, Jiril<strong>lo</strong> A,<br />

Monfard<strong>in</strong>i S. FOLFOX4 <strong>in</strong><br />

advanced co<strong>lo</strong>rectal cancer: a<br />

mono<strong>in</strong>stitutional experience.<br />

Tumori 2006, 92: 193-6. IF:<br />

0.739, IF NORM: 1.<br />

16. Brandes AA, Compostella A,<br />

Blatt V, Tosoni A. Glioblastoma<br />

<strong>in</strong> the elderly: Current and<br />

future trends. Crit Rev Oncol<br />

Hematol 2006, 60: 256-66. IF:<br />

2.962, IF NORM: 4.<br />

17. Brandes AA, Nicolardi L, Tosoni<br />

A, Gardiman M, Iuzzol<strong>in</strong>o P,<br />

Ghimenton C, Reni M, Rotilio A,<br />

Sotti G, Ermani M. Survival<br />

fol<strong>lo</strong>w<strong>in</strong>g adjuvant PCV or<br />

temozo<strong>lo</strong>mide for anaplastic<br />

astrocytoma. Neuro-Oncol 2006,<br />

8: 253-60. IF: 4.15, IF NORM: 6.<br />

18. Brandes AA, Tosoni A, Caval<strong>lo</strong><br />

G, Bertorelle R, Gioia V,<br />

Franceschi E, Biscuola M, Blatt<br />

V, Cr<strong>in</strong>o L, Ermani M.<br />

Temozo<strong>lo</strong>mide 3 weeks on and 1<br />

week off as first-l<strong>in</strong>e therapy for<br />

recurrent glioblastoma: phase II<br />

study from gruppo italiano<br />

cooperativo di neuro-onco<strong>lo</strong>gia<br />

(GICNO). Br J Cancer 2006, 95:<br />

1155-60. IF: 4.115, IF NORM: 6.<br />

19. Brandes AA, Tosoni A, Caval<strong>lo</strong><br />

G, Reni M, Franceschi E,<br />

Bonaldi L, Bertorelle R,<br />

Gardiman M, Ghimenton C,<br />

Iuzzol<strong>in</strong>o P, Pession A, Blatt V,<br />

Ermani M. Correlations between<br />

O6-methylguan<strong>in</strong>e DNA<br />

methyltransferase promoter<br />

methylation status, 1p and 19q<br />

deletions, and response to<br />

temozo<strong>lo</strong>mide <strong>in</strong> anaplastic and<br />

recurrent oligodendroglioma: a<br />

prospective GICNO study. J Cl<strong>in</strong><br />

Oncol 2006, 24: 4746-53. IF:<br />

11.81, IF NORM: 8.<br />

20. Breda C, Zu<strong>in</strong> A, Marulli G,<br />

Galligioni A, Rea F. Giant<br />

<strong>lo</strong>calized fibrous tumours of the<br />

pleura: report of three<br />

subsequent cases. Lung Cancer<br />

2006, 52: 249-52. IF: 3.172, IF<br />

NORM: 2.<br />

21. Bronte V, C<strong>in</strong>garl<strong>in</strong>i S, Marigo I,<br />

De Santo C, Gall<strong>in</strong>a G, Dolcetti<br />

L, Ugel S, Peranzoni E,<br />

Mandruzzato S, Zanovel<strong>lo</strong> P.<br />

Leukocyte <strong>in</strong>filtration <strong>in</strong> cancer<br />

creates an unfavorable<br />

environment for antitumor<br />

immune responses: a novel<br />

target for therapeutic<br />

<strong>in</strong>tervention. Immunol Invest<br />

2006, 35: 327-57. IF: 0.911, IF<br />

NORM: 1.<br />

22. Burighel N, Ghezzi S, Nozza S,<br />

Del Bianco P, Lazzar<strong>in</strong> A,<br />

Tambussi G, Poli G, De Rossi A.<br />

Differential dynamics of Epste<strong>in</strong>-<br />

Barr virus <strong>in</strong> <strong>in</strong>dividuals <strong>in</strong>fected<br />

with human immunodeficiency<br />

virus-1 receiv<strong>in</strong>g <strong>in</strong>termittent<br />

<strong>in</strong>terleuk<strong>in</strong>-2 and antiretroviral<br />

therapy. Haemato<strong>lo</strong>gica 2006,<br />

215


91: 244-7. IF: 4.575, IF NORM:<br />

6.<br />

23. Burra P, Buda A, Livi U, Rigotti<br />

P, Zanus G, Calabrese F, Caforio<br />

A, Men<strong>in</strong> C, Canova D, Far<strong>in</strong>ati<br />

F, Luciana Aversa SM.<br />

Occurrence of post-transplant<br />

lymphoproliferative disorders<br />

among over thousand adult<br />

recipients: any role for hepatitis<br />

C <strong>in</strong>fection. Eur J Gastroenterol<br />

Hepatol 2006, 18: 1065-70. IF:<br />

1.69, IF NORM: 2.<br />

24. Cartei G, B<strong>in</strong>ato S, Sacco C,<br />

Bearz A, Sca<strong>lo</strong>ne S, Ceravo<strong>lo</strong> R,<br />

C<strong>in</strong>garl<strong>in</strong>i S, Fantoni U,<br />

Palamidese A, Iop A, Co<strong>lo</strong>mbr<strong>in</strong>o<br />

E. Simplified gemcitab<strong>in</strong>e and<br />

plat<strong>in</strong> regimen <strong>in</strong> patients with<br />

advanced or metastatic nonsmall<br />

cell lung cancer (NSCLC)<br />

to be proposed as neoadjuvant<br />

therapy. Ann Oncol 2006, 0:<br />

v47-v51. IF: 4.319, IF NORM: 6.<br />

25. Cartei G, Trest<strong>in</strong> A, Co<strong>lo</strong>mbr<strong>in</strong>o<br />

E, Nadai M, Richter SN, Barzon<br />

L, Palu G, Palumbo M.<br />

Topoisomerase I, II{alpha} and<br />

II{beta} mRNA expression <strong>in</strong><br />

peripheral b<strong>lo</strong>od mononuclear<br />

cells of patients with solid<br />

tumor: prelim<strong>in</strong>ary results. Ann<br />

Oncol 2006, 0: v25-v28. IF:<br />

4.319, IF NORM: 6.<br />

26. Casonato A, Pontara E,<br />

Sartorel<strong>lo</strong> F, Catt<strong>in</strong>i MG,<br />

Gall<strong>in</strong>aro L, Bertomoro A, Rosato<br />

A, Padr<strong>in</strong>i R, Pagnan A.<br />

Identify<strong>in</strong>g type Vicenza von<br />

Willebrand disease. J Lab Cl<strong>in</strong><br />

Med 2006, 147: 96-102. IF:<br />

2.023, IF NORM: 2.<br />

27. Ceresoli GL, Zucali PA, Favaretto<br />

AG, Grossi F, Bidoli P, Del Conte<br />

G, Ceribelli A, Bearz A, Morenghi<br />

E, Cav<strong>in</strong>a R, Marango<strong>lo</strong> M, Parra<br />

HJ, Santoro A. Phase II study of<br />

pemetrexed plus carboplat<strong>in</strong> <strong>in</strong><br />

malignant pleural mesothelioma.<br />

J Cl<strong>in</strong> Oncol 2006, 24: 1443-8.<br />

IF: 11.81, IF NORM: 4.<br />

28. Chiarion-Sileni V, Del Bianco P,<br />

Roman<strong>in</strong>i A, Guida M,<br />

Paccagnella A, Dalla Palma M,<br />

Naglieri E, Ridolfi R, Silvestri B,<br />

Michiara M, De Salvo GL.<br />

Tolerability of <strong>in</strong>tensified<br />

<strong>in</strong>travenous <strong>in</strong>terferon alfa-2b<br />

versus the ECOG 1684 schedule<br />

as adjuvant therapy for stage III<br />

melanoma: a randomized phase<br />

III Italian Melanoma Inter-group<br />

trial (IMI - Mel.A.)<br />

[ISRCTN75125874]. Bmc Cancer<br />

2006, 6: IF: 1.992, IF NORM: 2.<br />

29. Ch<strong>in</strong>ellato A, Terrazzani G,<br />

Debetto P, Zambon P, Guzz<strong>in</strong>ati<br />

S, Walley T, Giusti P.<br />

Retrospective analysis of opioid<br />

prescriptions <strong>in</strong> cancer patients<br />

<strong>in</strong> a northern Italian region. Br J<br />

Cl<strong>in</strong> Pharmacol 2006, 62: 130-3.<br />

IF: 2.777, IF NORM: 3.<br />

30. Chiriva-Internati M, Grizzi F,<br />

P<strong>in</strong>kston J, Morrow KJ, D'Cunha<br />

N, Frezza EE, Muzzio PC, Kast<br />

WM, Cobos E. Gamma-radiation<br />

upregulates MHC class I/II and<br />

ICAM-I molecules <strong>in</strong> multiple<br />

mye<strong>lo</strong>ma cell l<strong>in</strong>es and primary<br />

tumors. In Vitro Cell Dev Biol<br />

Anim 2006, 42: 89-95. IF: 0.718,<br />

IF NORM: 0.5.<br />

31. Chironna M, Tosatti MA, Di<br />

Gangi IM, Sallustio A,<br />

Germ<strong>in</strong>ario C, Coluzzi M, Quarto<br />

M, Chieco-Bianchi L, Calabro<br />

ML. High human herpesvirus 8<br />

seroprevalence <strong>in</strong> populations<br />

from Western Balkan countries.<br />

J Med Virol 2006, 78: 933-7. IF:<br />

2.52, IF NORM: 2.<br />

32. Coppola V, Barrick CA, Bobisse<br />

S, Rodriguez-Galan MC, Pivetta<br />

M, Reynolds D, Howard OM,<br />

Palko ME, Esteban PF, Young<br />

HA, Rosato A, Tessarol<strong>lo</strong> L. The<br />

scaffold prote<strong>in</strong> Cybr is required<br />

for<br />

cytok<strong>in</strong>e-modulated<br />

traffick<strong>in</strong>g of leukocytes <strong>in</strong> vivo.<br />

Mol Cell Biol 2006, 26: 5249-58.<br />

IF: 7.093, IF NORM: 4.<br />

33. Corti L, Chiarion-Sileni V,<br />

Aversa S, Ponzoni A, D'Arcais R,<br />

Pagnutti S, Fiore D, Sotti G.<br />

Treatment of chemotherapy<strong>in</strong>duced<br />

oral mucositis with<br />

216


light-emitt<strong>in</strong>g diode. Photomed<br />

Laser Surg 2006, 24: 207-13. IF:<br />

0.784, IF NORM: 2.<br />

34. Cozza G, Bonv<strong>in</strong>i P, Zorzi E,<br />

Poletto G, Pagano MA, Sarno S,<br />

Donella-Deana A, Zagotto G,<br />

Rosolen A, P<strong>in</strong>na LA, Meggio F,<br />

Moro S. Identification of ellagic<br />

acid as potent <strong>in</strong>hibitor of<br />

prote<strong>in</strong> k<strong>in</strong>ase CK2: a successful<br />

example of a virtual screen<strong>in</strong>g<br />

application. J Med Chem 2006,<br />

49: 2363-6. IF: 4.926, IF NORM:<br />

6.<br />

35. Crosignani P, Massari S, Audisio<br />

R, Amendola P, Cavuto S,<br />

Scaburri A, Zambon P, Nedoclan<br />

G, Stracci F, Pannelli F, Vercelli<br />

M, Miligi L, Imbriani M, Berr<strong>in</strong>o<br />

F. The Italian surveillance<br />

system for occupational cancers:<br />

characteristics, <strong>in</strong>itial results,<br />

and future prospects. Am J Ind<br />

Med 2006, 49: 791-8. IF: 1.307,<br />

IF NORM: 1.<br />

36. De Paoli A, Chiara S, Luppi G,<br />

Friso ML, Beretta GD, Del Prete<br />

S, Pasetto L, Santantonio M,<br />

Sarti E, Mantel<strong>lo</strong> G, Innocente R,<br />

Frustaci S, Corvo R, Rosso R.<br />

Capecitab<strong>in</strong>e <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>ation<br />

with preoperative radiation<br />

therapy <strong>in</strong> <strong>lo</strong>cally advanced,<br />

resectable, rectal cancer: a<br />

multicentric phase II study. Ann<br />

Oncol 2006, 17: 246-51. IF:<br />

4.319, IF NORM: 3.<br />

37. Del Bianco P, Borgoni R.<br />

Handl<strong>in</strong>g dropout and cluster<strong>in</strong>g<br />

<strong>in</strong> <strong>lo</strong>ngitud<strong>in</strong>al multicentre<br />

cl<strong>in</strong>ical trials. Statistical<br />

Modell<strong>in</strong>g 2006, 6: 141-157. IF:<br />

0.595, IF NORM: 2.<br />

38. Del Mistro A, Salamanca HF,<br />

Trevisan R, Bertorelle R, Parenti<br />

A, Bonoldi E, Zambon P, M<strong>in</strong>ucci<br />

D. Human papil<strong>lo</strong>mavirus typ<strong>in</strong>g<br />

of <strong>in</strong>vasive cervical cancers <strong>in</strong><br />

Italy . Infect Agent Cancer 2006,<br />

1: 9. IF: , IF NORM: 0.1.<br />

39. Favaretto AG. Non-plat<strong>in</strong>um<br />

comb<strong>in</strong>ation of gemcitab<strong>in</strong>e <strong>in</strong><br />

NSCLC. Ann Oncol 2006, 0: v82-<br />

v85. IF: 4.319, IF NORM: 6.<br />

40. Ferreri AJ, Dell'Oro S, Foppoli<br />

M, Bernardi M, Brandes AA,<br />

Tosoni A, Montanari M,<br />

Balzarotti M, Sp<strong>in</strong>a M, Ilariucci<br />

F, Zaja F, Stelitano C, Bobbio F,<br />

Corazzelli G, Bald<strong>in</strong>i L, Ponzoni<br />

M, Picozzi P, Caligaris Cappio F,<br />

Reni M. MATILDE regimen<br />

fol<strong>lo</strong>wed by radiotherapy is an<br />

active strategy aga<strong>in</strong>st primary<br />

CNS lymphomas. Neuro<strong>lo</strong>gy<br />

2006, 66: 1435-8. IF: 5.065, IF<br />

NORM: 3.<br />

41. Ficarra V, Antoniolli SZ, Novara<br />

G, Parisi A, Fracalanza S,<br />

Martignoni G, Artibani W. Shortterm<br />

outcome after high<strong>in</strong>tensity<br />

focused ultrasound <strong>in</strong><br />

the treatment of patients with<br />

high-risk prostate cancer. Bju<br />

Int 2006, 98: 1193-8. IF: 2.247,<br />

IF NORM: 2.<br />

42. Ficarra V, Cavalleri S, Novara G,<br />

Aragona M, Artibani W. Evidence<br />

from robot-assisted laparoscopic<br />

radical prostatectomy: a<br />

systematic review. Eur Urol<br />

2006, 51: 45-56. IF: 3.542, IF<br />

NORM: 3.<br />

43. Ficarra V, Martignoni G, Galfano<br />

A, Novara G, Gobbo S, Brunelli<br />

M, Pea M, Zattoni F, Artibani W.<br />

Prognostic role of the histo<strong>lo</strong>gic<br />

subtypes of renal cell carc<strong>in</strong>oma<br />

after slide revision. Eur Urol<br />

2006, 50: 786-93;. IF: 3.542, IF<br />

NORM: 3.<br />

44. Ficarra V, Martignoni G, Lohse<br />

C, Novara G, Pea M, Cavalleri S,<br />

Artibani W. External validation<br />

of the Mayo Cl<strong>in</strong>ic Stage, Size,<br />

Grade and Necrosis (SSIGN)<br />

score to predict cancer specific<br />

survival us<strong>in</strong>g a European series<br />

of conventional renal cell<br />

carc<strong>in</strong>oma. J Urol 2006, 175:<br />

1235-9. IF: 3.592, IF NORM: 3.<br />

45. Ficarra V, Martignoni G, Novella<br />

G, Cerruto MA, Galfano A,<br />

Novara G, Pea M, Artibani W.<br />

Needle Core Length is a Quality<br />

Indicator of Systematic<br />

Transper<strong>in</strong>eal Prostate Biopsy.<br />

217


Eur Urol 2006, 50: 266-71. IF:<br />

3.542, IF NORM: 3.<br />

46. Ficarra V, Novara G, Galfano A,<br />

Str<strong>in</strong>gari C, Baldassarre R,<br />

Cavalleri S, Artibani W. Twelvemonth<br />

self-reported quality of<br />

life after retropubic radical<br />

prostatectomy: a prospective<br />

study with Rand 36-Item Health<br />

Survey (Short Form-36). Bju Int<br />

2006, 97: 274-8. IF: 2.247, IF<br />

NORM: 4.<br />

47. Ficarra V, Zattoni F, Artibani W,<br />

Fandella A, Martignoni G,<br />

Novara G, Galetti TP, Zambol<strong>in</strong><br />

T, Kattan MW. Nomogram<br />

predictive of patho<strong>lo</strong>gical<br />

<strong>in</strong>gu<strong>in</strong>al lymph node<br />

<strong>in</strong>volvement <strong>in</strong> patients with<br />

squamous cell carc<strong>in</strong>oma of the<br />

penis. J Urol 2006, 175: 1700-<br />

4;. IF: 3.592, IF NORM: 3.<br />

48. Gall<strong>in</strong>a G, Dolcetti L, Seraf<strong>in</strong>i P,<br />

De Santo C, Marigo I, Co<strong>lo</strong>mbo<br />

MP, Basso G, Brombacher F,<br />

Borrel<strong>lo</strong> I, Zanovel<strong>lo</strong> P, Bicciato<br />

S, Bronte V. Tumors <strong>in</strong>duce a<br />

subset of <strong>in</strong>flammatory<br />

monocytes<br />

with<br />

immunosuppressive activity on<br />

CD8+ T cells. J Cl<strong>in</strong> Invest 2006,<br />

116: 2777-90. IF: 15.053, IF<br />

NORM: 15.<br />

49. Gastaldi T, Bonv<strong>in</strong>i P, Sartori F,<br />

Marrone A, Iolascon A, Rosolen<br />

A. Plakog<strong>lo</strong>b<strong>in</strong> is differentially<br />

expressed <strong>in</strong> alveolar and<br />

embryonal rhabdomyosarcoma<br />

and is regulated by DNA<br />

methylation and histone<br />

acetylation. Carc<strong>in</strong>ogenesis<br />

2006, 27: 1758-67. IF: 5.108, IF<br />

NORM: 6.<br />

50. Gelibter AJ, Lonardi S, Di Segni<br />

S, Fontana A, Loupakis F,<br />

Cognetti F, Labianca R. Are<br />

dose-f<strong>in</strong>d<strong>in</strong>g studies still<br />

necessary when targeted therapy<br />

is associated with<br />

chemotherapy. J Cl<strong>in</strong> Oncol<br />

2006, 24: 4668-9;. IF: 11.81, IF<br />

NORM: 8.<br />

51. Gennaro G, di Maggio C. Dose<br />

comparison between screen/film<br />

and full-field digital<br />

mammography. Eur Radiol<br />

2006, 16: 2559-66. IF: 2.437, IF<br />

NORM: 4.<br />

52. Grizzi F, Di Ieva A, Russo C,<br />

Frezza EE, Cobos E, Muzzio PC,<br />

Chiriva-Internati M. Cancer<br />

<strong>in</strong>itiation and progression: an<br />

unsimplifiable complexity. Theor<br />

Biol Med Model 2006, 3: IF: , IF<br />

NORM: 0.05.<br />

53. Guida M, Riccobon A, Biasco G,<br />

Ravaioli A, Casamassima A,<br />

Freschi A, Palma MD, Galligioni<br />

E, Nortilli R, Chiarion-Sileni V,<br />

Picozzo J, Roman<strong>in</strong>i A, Nanni O,<br />

Ridolfi R. Basal level and<br />

behaviour of cytok<strong>in</strong>es <strong>in</strong> a<br />

randomized outpatient trial<br />

compar<strong>in</strong>g chemotherapy and<br />

biochemotherapy <strong>in</strong> metastatic<br />

melanoma. Melanoma Res 2006,<br />

16: 317-23. IF: 1.534, IF NORM:<br />

2.<br />

54. Hagenbeek A, Eghbali H,<br />

Monfard<strong>in</strong>i S, Vito<strong>lo</strong> U, Hosk<strong>in</strong><br />

PJ, de Wolf-Peeters C,<br />

MacLennan K, Staab-Renner E,<br />

Kalmus J, Schott A, Teodorovic<br />

I, Negrouk A, van Glabbeke M,<br />

Marcus R. Phase III <strong>in</strong>tergroup<br />

study of fludarab<strong>in</strong>e phosphate<br />

compared<br />

with<br />

cyc<strong>lo</strong>phosphamide, v<strong>in</strong>crist<strong>in</strong>e,<br />

and prednisone chemotherapy <strong>in</strong><br />

newly diagnosed patients with<br />

stage III and IV <strong>lo</strong>w-grade<br />

malignant Non-Hodgk<strong>in</strong>'s<br />

lymphoma. J Cl<strong>in</strong> Oncol 2006,<br />

24: 1590-6. IF: 11.81, IF NORM:<br />

4.<br />

55. Hiraragi H, Kim SJ, Phipps AJ,<br />

Silic-Benussi M, Cim<strong>in</strong>ale V,<br />

Ratner L, Green PL, Lairmore<br />

MD. Human T-lymphotropic<br />

virus type 1 mitochondrion<strong>lo</strong>caliz<strong>in</strong>g<br />

prote<strong>in</strong> p13(II) is<br />

required for viral <strong>in</strong>fectivity <strong>in</strong><br />

vivo. J Virol 2006, 80: 3469-76.<br />

IF: 5.178, IF NORM: 3.<br />

56. Iacopetta B, Russo A, Bazan V,<br />

Dardanoni G, Gebbia N, Soussi<br />

T, Kerr D, Elsaleh H, Soong R,<br />

Kandioler D, Janschek E, Kappel<br />

218


S, Lung M, Leung CS, Ko JM,<br />

Yuen S, Ho J, Leung SY, Crapez<br />

E, Duffour J, Ychou M, Leahy<br />

DT, O'Donoghue DP, Agnese V,<br />

Cascio S, Di F Functional<br />

categories of TP53 mutation <strong>in</strong><br />

co<strong>lo</strong>rectal cancer: results of an<br />

International Collaborative<br />

Study. Ann Oncol 2006, 17:<br />

842-7. IF: 4.319, IF NORM: 3.<br />

57. Indracco<strong>lo</strong> S, Moserle L, Tisato<br />

V, Gola E, M<strong>in</strong>uzzo S, Roni V,<br />

Persano L, Chieco-Bianchi L,<br />

Amadori A. Gene therapy of<br />

ovarian cancer with IFN-alphaproduc<strong>in</strong>g<br />

fibroblasts:<br />

comparison of constitutive and<br />

<strong>in</strong>ducible vectors. Gene Ther<br />

2006, 13: 953-65. IF: 4.836, IF<br />

NORM: 6.<br />

58. Indracco<strong>lo</strong> S, Stievano L,<br />

M<strong>in</strong>uzzo S, Tosel<strong>lo</strong> V, Esposito<br />

G, Piovan E, Zamarchi R,<br />

Chieco-Bianchi L, Amadori A.<br />

Interruption of tumor dormancy<br />

by a transient angiogenic burst<br />

with<strong>in</strong> the tumor<br />

microenvironment. Proc Natl<br />

Acad Sci U S A 2006, 103: 4216-<br />

21. IF: 10.231, IF NORM: 8.<br />

59. Indracco<strong>lo</strong> S, Tisato V, Agata S,<br />

Moserle L, Ferrari S, Callegaro<br />

M, Persano L, Palma MD, Sca<strong>in</strong>i<br />

MC, Esposito G, Fass<strong>in</strong>a A,<br />

Nicoletto O, Plebani M, Chieco-<br />

Bianchi L, Amadori A, D'Andrea<br />

E, Montagna M. Establishment<br />

and characterization of<br />

xenografts and cancer cell<br />

cultures derived from BRCA1 -/-<br />

epithelial ovarian cancers. Eur J<br />

Cancer 2006, 42: 1475-83. IF:<br />

3.706, IF NORM: 6.<br />

60. Kaatsch P, Steliarova-Foucher E,<br />

Crocetti E, Magnani C, Spix C,<br />

Zambon P. Time trends of cancer<br />

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(1978-1997): report from the<br />

Automated Childhood Cancer<br />

Information System project. Eur<br />

J Cancer 2006, 42: 1961-71. IF:<br />

3.706, IF NORM: 6.<br />

61. Kattan MW, Ficarra V, Artibani<br />

W, Cunico SC, Fandella A,<br />

Martignoni G, Novara G, Galetti<br />

TP, Zattoni F. Nomogram<br />

predictive of cancer specific<br />

survival <strong>in</strong> patients undergo<strong>in</strong>g<br />

partial or total amputation for<br />

squamous cell carc<strong>in</strong>oma of the<br />

penis. J Urol 2006, 175: 2103-<br />

8;. IF: 3.592, IF NORM: 3.<br />

62. Kouwenhoven MC, Kros JM,<br />

French PJ, Biemond-ter Stege<br />

EM, Graveland WJ, Taphoorn<br />

MJ, Brandes AA, van den Bent<br />

MJ. 1p/19q <strong>lo</strong>ss with<strong>in</strong><br />

oligodendroglioma is predictive<br />

for response to first l<strong>in</strong>e<br />

temozo<strong>lo</strong>mide but not to salvage<br />

treatment. Eur J Cancer 2006,<br />

42: 2499-503. IF: 3.706, IF<br />

NORM: 3.<br />

63. Lisco A, Barbierato M, Fiore JR,<br />

Gasper<strong>in</strong>i P, Favia A, Volpe A,<br />

Chironna M, Pastore G, Chieco-<br />

Bianchi L, Calabro ML.<br />

Pregnancy and human<br />

herpesvirus 8 reactivation <strong>in</strong><br />

human immunodeficiency virus<br />

type 1-<strong>in</strong>fected women. J Cl<strong>in</strong><br />

Microbiol 2006, 44: 3863-71. IF:<br />

3.537, IF NORM: 6.<br />

64. Lumachi F, Basso SM, Basso U.<br />

Parathyroid cancer: etio<strong>lo</strong>gy,<br />

cl<strong>in</strong>ical presentation and<br />

treatment . Anticancer Res 2006,<br />

26: 4803-7.. IF: 1.604, IF NORM:<br />

2.<br />

65. Lumachi F, Ermani M, Marzola<br />

MC, Zucchetta P, Cecch<strong>in</strong> D,<br />

Basso SM, Brandes AA, Bui F.<br />

Relationship between prognostic<br />

factors of breast cancer and<br />

99mTc-sestamibi uptake <strong>in</strong><br />

patients who underwent<br />

sc<strong>in</strong>timammography:<br />

Multivariate analysis of causes<br />

of false-negative results. Breast<br />

2006, 15: 130-4. IF: 1.705, IF<br />

NORM: 2.<br />

66. Mandruzzato S, Callegaro A,<br />

Turcatel G, Francescato S,<br />

Montesco MC, Chiarion-Sileni V,<br />

Mocell<strong>in</strong> S, Rossi CR, Bicciato S,<br />

Wang E, Mar<strong>in</strong>cola FM,<br />

Zanovel<strong>lo</strong> P. A gene expression<br />

signature associated with<br />

219


survival <strong>in</strong> metastatic<br />

melanoma. J Transl Med 2006,<br />

4: IF: , IF NORM: 0.1.<br />

67. Marioni G, Marchese-Ragona R,<br />

Cartei G, Marchese F, Staffieri A.<br />

Current op<strong>in</strong>ion <strong>in</strong> diagnosis and<br />

treatment of laryngeal<br />

carc<strong>in</strong>oma. Cancer Treat Rev<br />

2006, 32: 504-15. IF: 4.549, IF<br />

NORM: 3.<br />

68. Marioni G, Ottaviano G,<br />

Giacomelli L, Staffieri C,<br />

Casarotti-Todesch<strong>in</strong>i S,<br />

Bonand<strong>in</strong>i E, Staffieri A,<br />

Blandamura S. CD105-assessed<br />

micro-vessel density is<br />

associated with malignancy<br />

recurrence <strong>in</strong> laryngeal<br />

squamous cell carc<strong>in</strong>oma. Eur J<br />

Surg Oncol 2006, 32: 1149-53.<br />

IF: 3.184, IF NORM: 2.<br />

69. Marton E, Bonaldi L, Busato S,<br />

Longatti P. Atypical men<strong>in</strong>gioma<br />

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181-5. IF: 2.325, IF NORM: 4.<br />

70. Marulli G, Sartori F, Bassi PF,<br />

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Rea F. Long-term results of<br />

surgical management of<br />

pulmonary metastases from<br />

renal cell carc<strong>in</strong>oma . Thorac<br />

Cardiovasc Surg 2006, 54: 544-<br />

7.. IF: 0.935, IF NORM: 1.<br />

71. Massim<strong>in</strong>o M, Giangaspero F,<br />

Garre ML, Genitori L, Peri<strong>lo</strong>ngo<br />

G, Coll<strong>in</strong>i P, Riva D, Valent<strong>in</strong>i L,<br />

Scarzel<strong>lo</strong> G, Poggi G, Spreafico F,<br />

Peretta P, Mascar<strong>in</strong> M, Modena<br />

P, Sozzi G, Bed<strong>in</strong>i N, Biassoni V,<br />

Urgesi A, Balestr<strong>in</strong>i MR,<br />

F<strong>in</strong>occhiaro G, Sandri A,<br />

Gandola L. Salvage treatment for<br />

childhood ependymoma after<br />

surgery only: Pitfalls of omitt<strong>in</strong>g<br />

"at once" adjuvant treatment. Int<br />

J Radiat Oncol Biol Phys 2006,<br />

65: 1440-5. IF: 4.556, IF NORM:<br />

3.<br />

72. Melendez-Alafort L, Riondato M,<br />

Nadali A, Banzato A, Camporese<br />

D, Boccaccio P, Uzunov N,<br />

Rosato A, Mazzi U.<br />

Bioavailability of Tc-99m-Hapaclitaxel<br />

complex [Tc-99m-<br />

ONCOFID-P] <strong>in</strong> mice us<strong>in</strong>g four<br />

different adm<strong>in</strong>istration routes .<br />

J Labelled Compd Rad 2006, 49:<br />

939-950.. IF: 0.829, IF NORM: 1.<br />

73. Men<strong>in</strong> C, Sca<strong>in</strong>i MC, De Salvo<br />

GL, Biscuola M, Quaggio M,<br />

Esposito G, Belluco C, Montagna<br />

M, Agata S, D'Andrea E, Nitti D,<br />

Amadori A, Bertorelle R.<br />

Association between MDM2-<br />

SNP309 and age at co<strong>lo</strong>rectal<br />

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p53 mutation status. J Natl<br />

Cancer Inst 2006, 98: 285-8. IF:<br />

15.171, IF NORM: 15.<br />

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Valckenborgh E, Van de Broek I,<br />

Fujii N, Tamamura H, Van Camp<br />

B, Vanderkerken K. The<br />

<strong>in</strong>volvement of stromal derived<br />

factor 1alpha <strong>in</strong> hom<strong>in</strong>g and<br />

progression of multiple mye<strong>lo</strong>ma<br />

<strong>in</strong> the 5TMM model . Haematol-<br />

Hematol J 2006, 91: 605-12.. IF:<br />

4.575, IF NORM: 3.<br />

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Ophthalmol 2006, 16: 422-5. IF:<br />

0.737, IF NORM: 2.<br />

77. Mirimanoff RO, Gorlia T, Mason<br />

W, Van den Bent MJ, Kortmann<br />

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AA, Curschmann J, Villa S,<br />

Cairncross G, Allgeier A,<br />

Lacombe D, Stupp R.<br />

Radiotherapy and temozo<strong>lo</strong>mide<br />

for newly diagnosed<br />

glioblastoma:<br />

recursive<br />

partition<strong>in</strong>g analysis of the<br />

EORTC 26981/22981-NCIC CE3<br />

220


phase III randomized trial. J Cl<strong>in</strong><br />

Oncol 2006, 24: 2563-9. IF:<br />

11.81, IF NORM: 4.<br />

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D, Lise M, Rossi CR. Support<br />

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for the prediction of sent<strong>in</strong>el<br />

node status <strong>in</strong> patients with<br />

cutaneous melanoma. Ann Surg<br />

Oncol 2006, 13: 1113-22. IF:<br />

3.456, IF NORM: 6.<br />

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Cl<strong>in</strong> Cancer Res 2006,<br />

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81. Mocell<strong>in</strong> S, Keilholz U, Rossi CR,<br />

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12: 130-9. IF: 5.505, IF NORM:<br />

6.<br />

82. Mocell<strong>in</strong> S, Rossi CR, Brandes A,<br />

Nitti D. Adult soft tissue<br />

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Treat Rev 2006, 32: 9-27. IF:<br />

4.549, IF NORM: 6.<br />

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NORM: 4.<br />

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JA, Xu H, Guo ZS, Langham G,<br />

Gardner D, Mocell<strong>in</strong> S, Loksh<strong>in</strong><br />

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replicat<strong>in</strong>g mutant<br />

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pegylated liposomal doxorubic<strong>in</strong><br />

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IF NORM: 1.<br />

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Bicciato S, Luch<strong>in</strong>i A, Fallar<strong>in</strong>o<br />

F, Bianchi R, Velardi E,<br />

Perruccio K, Velardi A, Bronte V,<br />

Fioretti MC, Grohmann U.<br />

Toward the identification of a<br />

tolerogenic signature <strong>in</strong> IDOcompetent<br />

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2006, 107: 2846-54. IF: 10.131,<br />

IF NORM: 4.<br />

91. Paccagnella A, Oniga F, Bearz A,<br />

Favaretto A, Clerici M, Barbieri<br />

F, Riccardi A, Chella A, Tirelli U,<br />

221


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Biason R, Nicoletto MO, Bel<strong>lo</strong>ni<br />

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gemcitab<strong>in</strong>e<br />

to<br />

paclitaxel/carboplat<strong>in</strong><br />

comb<strong>in</strong>ation <strong>in</strong>creases survival<br />

<strong>in</strong> advanced non-small-cell lung<br />

cancer: results of a phase II-III<br />

study. J Cl<strong>in</strong> Oncol 2006, 24:<br />

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92. Paci E, Micc<strong>in</strong>esi G, Puliti D,<br />

Baldazzi P, De Lisi V, Falc<strong>in</strong>i F,<br />

Cirilli C, Ferretti S, Mangone L,<br />

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Stracci F, Tra<strong>in</strong>a A, Tum<strong>in</strong>o R,<br />

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due to mammography after<br />

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93. Parenti A, Leo G, Porzionato A,<br />

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Expression of surviv<strong>in</strong>, p53, and<br />

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2006, 37: 16-22. IF: 2.55, IF<br />

NORM: 2.<br />

94. Pasetto LM, Bortolami A, Falci C,<br />

S<strong>in</strong>igaglia G, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />

Recent progress <strong>in</strong> target<br />

therapy <strong>in</strong> co<strong>lo</strong>rectal cancer.<br />

Anticancer Res 2006, 26: 3973-<br />

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Anticancer Res 2006, 26: 511-<br />

22. IF: 1.604, IF NORM: 2.<br />

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NORM: 4.<br />

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Toppan P, Agost<strong>in</strong>i M, Rugge M,<br />

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Anticancer Res 2006, 26: 3913-<br />

23. IF: 1.604, IF NORM: 2.<br />

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S<strong>in</strong>igaglia G, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />

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cancer: <strong>lo</strong>coregional <strong>in</strong>traarterial<br />

treatment . Anticancer<br />

Res 2006, 26: 4785-92.. IF:<br />

1.604, IF NORM: 2.<br />

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26: 2381-6. IF: 1.604, IF NORM:<br />

2.<br />

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F, Zanus G, Cil<strong>lo</strong> U. Gemcitab<strong>in</strong>e<br />

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222


thyroid cancer: a surgical<br />

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NORM: 6.<br />

108. Portale G, Peters JH, Hsieh CC,<br />

Hagen JA, DeMeester SR,<br />

DeMeester TR. Can cl<strong>in</strong>ical and<br />

endoscopic f<strong>in</strong>d<strong>in</strong>gs accurately<br />

predict<br />

early-stage<br />

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2006, 20: 294-7. IF: 1.746, IF<br />

NORM: 4.<br />

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2.01, IF NORM: 3.<br />

110. Provenzano M, Panelli MC,<br />

Mocell<strong>in</strong> S, Bracci L, Sais G,<br />

Stroncek DF, Spagnoli GC,<br />

Mar<strong>in</strong>cola FM. MHC-peptide<br />

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mapp<strong>in</strong>g: where immunotherapy<br />

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12: 465-72. IF: 5.505, IF NORM:<br />

3.<br />

111. Pucciarelli S, Urso E, DeSalvo<br />

GL, Aschele C, Friso ML, Rugge<br />

M, Toppan P, Bruttocao A,<br />

Fabris G, Ferraro B, Lonardi S,<br />

Frego M, F<strong>in</strong>co C, Lise M, Nitti<br />

D. 5-fluorouracil and weekly<br />

oxaliplat<strong>in</strong> comb<strong>in</strong>ed with<br />

radiotherapy for <strong>lo</strong>cally advanced<br />

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results. Arch Med Res 2006, 37:<br />

860-5. IF: 1.382, IF NORM: 2.<br />

112. Raimondo G, Brunetto MR,<br />

Pontisso P, Smedile A, Ma<strong>in</strong>a<br />

AM, Saitta C, Squadrito G, Tono<br />

N. Longitud<strong>in</strong>al evaluation<br />

reveals a complex spectrum of<br />

viro<strong>lo</strong>gical profiles <strong>in</strong> hepatitis B<br />

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NORM: 8.<br />

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114. Rampado S, Battaglia G,<br />

Zan<strong>in</strong>otto G, Ruol A, Portale G,<br />

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2006, 82: 2278-80. IF: 2.229, IF<br />

NORM: 6.<br />

115. Reni M, Pasetto L, Aprile G,<br />

Cordio S, Bonetto E, Dell'Oro S,<br />

Passoni P, Piemonti L, Fugazza<br />

C, Luppi G, Milandri C, Nicoletti<br />

R, Zerbi A, Balzano G, Di Car<strong>lo</strong><br />

V, Brandes AA. Raltitrexede<strong>lo</strong>xat<strong>in</strong><br />

salvage chemotherapy<br />

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J Cancer 2006, 94: 785-91. IF:<br />

4.115, IF NORM: 6.<br />

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223


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117. Ronco G, Giorgi-Rossi P,<br />

Carozzi F, Dalla Palma P, Del<br />

Mistro A, De Marco L, De Lil<strong>lo</strong> M,<br />

Naldoni C, Pierotti P, Rizzo<strong>lo</strong> R,<br />

Segnan N, Sch<strong>in</strong>caglia P, Zorzi<br />

M, Confort<strong>in</strong>i M, Cuzick J.<br />

Human papil<strong>lo</strong>mavirus test<strong>in</strong>g<br />

and liquid-based cyto<strong>lo</strong>gy <strong>in</strong><br />

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younger than 35 years: results<br />

at recruitment for a randomised<br />

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2006, 7: 547-55. IF: 9.608, IF<br />

NORM: 4.<br />

118. Ronco G, Segnan N, Giorgi-<br />

Rossi P, Zappa M, Casadei GP,<br />

Carozzi F, Dalla Palma P, Del<br />

Mistro A, Folicaldi S, Gillio-Tos<br />

A, Nardo G, Naldoni C,<br />

Sch<strong>in</strong>caglia P, Zorzi M,<br />

Confort<strong>in</strong>i M, Cuzick J. Human<br />

papil<strong>lo</strong>mavirus test<strong>in</strong>g and<br />

liquid-based cyto<strong>lo</strong>gy: results at<br />

recruitment from the new<br />

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randomized controlled trial. J<br />

Natl Cancer Inst 2006, 98: 765-<br />

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G, Renier D, Bettella F, Pagano<br />

C, Esposito G, Zanovel<strong>lo</strong> P, Bassi<br />

P. HYTAD1-p20: a new<br />

paclitaxel-hyaluronic acid<br />

hydrosoluble bioconjugate for<br />

treatment of superficial bladder<br />

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207-15. IF: 1.067, IF NORM: 2.<br />

120. Rosato A, Pivetta M, Parenti A,<br />

Iaderosa GA, Zoso A, Milan G,<br />

Mandruzzato S, Del Bianco P,<br />

Ruol A, Zan<strong>in</strong>otto G, Zanovel<strong>lo</strong><br />

P. Surviv<strong>in</strong> <strong>in</strong> esophageal cancer:<br />

An accurate prognostic marker<br />

for squamous cell carc<strong>in</strong>oma but<br />

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Cancer 2006, 119: 1717-22. IF:<br />

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S, Milan G, Del Bianco P, De<br />

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IF: 6.387, IF NORM: 6.<br />

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G, Mocell<strong>in</strong> S, Landi G, Macripo<br />

G, Carcoforo P, Ricotti G,<br />

Giudice G, Picciotto F, Donner<br />

D, Di Filippo F, Montesco MC,<br />

Casara D, Schiavon M, Foletto<br />

M, Bald<strong>in</strong>i F, Testori A. The<br />

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technique on the outcome of<br />

sent<strong>in</strong>el node biopsy <strong>in</strong> 1,313<br />

patients with cutaneous<br />

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D, Piotto A, Toniato A, Fig L,<br />

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G, Rizzardi G, Favaretto A, Zu<strong>in</strong><br />

A, Breda C, Rea F. The surgeon<br />

and the onco<strong>lo</strong>gist <strong>in</strong> non-small<br />

224


cell lung cancer (NSCLC). Ann<br />

Oncol 2006, 0: v94-v98. IF:<br />

4.319, IF NORM: 3.<br />

127. Scarzel<strong>lo</strong> G, Buzzaccar<strong>in</strong>i MS,<br />

Peri<strong>lo</strong>ngo G, Viscardi E, Fagg<strong>in</strong><br />

R, Carol<strong>lo</strong> C, Calderone M,<br />

Franchi A, Sotti G. Acute and<br />

late morbidity after limited<br />

resection and focal radiation<br />

therapy <strong>in</strong> craniopharyngiomas.<br />

J Pediatr Endocr<strong>in</strong>ol Metab<br />

2006, 0: 399-405. IF: 0.841, IF<br />

NORM: 1.<br />

128. Seraf<strong>in</strong>i P, Borrel<strong>lo</strong> I, Bronte V.<br />

Mye<strong>lo</strong>id suppressor cells <strong>in</strong><br />

cancer: recruitment, phenotype,<br />

properties, and mechanisms of<br />

immune suppression. Sem<strong>in</strong><br />

Cancer Biol 2006, 16: 53-65. IF:<br />

7.99, IF NORM: 8.<br />

129. Seraf<strong>in</strong>i P, Meckel K, Kelso M,<br />

Noonan K, Califano J, Koch W,<br />

Dolcetti L, Bronte V, Borrel<strong>lo</strong> I.<br />

Phosphodiesterase-5 <strong>in</strong>hibition<br />

augments endogenous antitumor<br />

immunity by reduc<strong>in</strong>g mye<strong>lo</strong>idderived<br />

suppressor cell function.<br />

J Exp Med 2006, 203: 2691-702.<br />

IF: 13.965, IF NORM: 5.<br />

130. Teoli D, Parisi L, Realdon N,<br />

Guglielmi M, Rosato A,<br />

Morpurgo M. Wet sol-gel derived<br />

silica for controlled release of<br />

prote<strong>in</strong>s. J Control Release<br />

2006, 116: 295-303.. IF: 3.696,<br />

IF NORM: 3.<br />

131. Terrazz<strong>in</strong>o S, Agost<strong>in</strong>i M,<br />

Pucciarelli S, Pasetto LM, Friso<br />

ML, Ambrosi A, Lisi V, Leon A,<br />

Lise M, Nitti D. A hap<strong>lo</strong>type of<br />

the methylenetetrahydrofolate<br />

reductase gene predicts poor<br />

tumor response <strong>in</strong> rectal cancer<br />

patients receiv<strong>in</strong>g preoperative<br />

chemoradiation. Pharmacogenet<br />

Genomics 2006, 16: 817-24. IF:<br />

5.882, IF NORM: 6.<br />

132. Tharavej C, Hagen JA, Peters<br />

JH, Portale G, Lipham J,<br />

DeMeester SR, Bremner CG,<br />

DeMeester TR. Predictive factors<br />

of coexist<strong>in</strong>g cancer <strong>in</strong> Barrett's<br />

high-grade dysplasia. Surg<br />

Endosc 2006, 20: 439-43. IF:<br />

1.746, IF NORM: 2.<br />

133. Tharavej C, Hagen JA, Portale<br />

G, Hsieh CC, Gandamihardja<br />

TA, Lipham JC, Peters JH,<br />

DeMeester SR, Crookes PF,<br />

Bremner CG, DeMeester TR.<br />

Bravo capsule <strong>in</strong>duction of<br />

esophageal hypercontractility<br />

and chest pa<strong>in</strong>. Surg Endosc<br />

2006, 20: 783-6. IF: 1.746, IF<br />

NORM: 2.<br />

134. Toffoli G, Cecch<strong>in</strong> E, Corona G,<br />

Russo A, Buonadonna A,<br />

D'Andrea M, Pasetto LM, Pessa<br />

S, Errante D, De Pangher V,<br />

Giusto M, Medici M, Gaion F,<br />

Sandri P, Galligioni E, Bonura S,<br />

Bocca<strong>lo</strong>n M, Biason P, Frustaci<br />

S. The role of UGT1A1*28<br />

polymorphism <strong>in</strong> the<br />

pharmacodynamics and<br />

pharmacok<strong>in</strong>etics of ir<strong>in</strong>otecan<br />

<strong>in</strong> patients with metastatic<br />

co<strong>lo</strong>rectal cancer. J Cl<strong>in</strong> Oncol<br />

2006, 24: 3061-8. IF: 11.81, IF<br />

NORM: 4.<br />

135. Tosoni A, Caval<strong>lo</strong> G, Ermani M,<br />

Scopece L, Franceschi E,<br />

Ghimenton C, Gardiman M,<br />

Pasetto L, Blatt V, Brandes AA.<br />

Is protracted <strong>lo</strong>w-dose<br />

temozo<strong>lo</strong>mide feasible <strong>in</strong> glioma<br />

patients. Neuro<strong>lo</strong>gy 2006, 66:<br />

427-9. IF: 5.065, IF NORM: 6.<br />

136. Trevisan R, Daprai L, Pa<strong>lo</strong>schi<br />

L, Vajente N, Chieco-Bianchi L,<br />

Saggioro D. Antiapoptotic effect<br />

of human T-cell leukemia virus<br />

type 1 tax prote<strong>in</strong> correlates with<br />

its creb transcriptional activity.<br />

Exp Cell Res 2006, 312: 1390-<br />

400. IF: 4.148, IF NORM: 6.<br />

137. Urso E, Serpent<strong>in</strong>i S,<br />

Pucciarelli S, De Salvo GL, Friso<br />

ML, Fabris G, Lonardi S, Ferraro<br />

B, Bruttocao A, Aschele C, Nitti<br />

D. Complications, functional<br />

outcome and quality of life after<br />

<strong>in</strong>tensive<br />

preoperative<br />

chemoradiotherapy for rectal<br />

cancer. Eur J Surg Oncol 2006,<br />

32: 1201-8. IF: 3.184, IF NORM:<br />

6.<br />

225


138. van den Bent MJ, Carpentier<br />

AF, Brandes AA, Sanson M,<br />

Taphoorn MJ, Bernsen HJ,<br />

Frenay M, Tijssen CC, Grisold<br />

W, Sipos L, Haaxma-Reiche H,<br />

Kros JM, van Kouwenhoven MC,<br />

Vecht CJ, Allgeier A, Lacombe D,<br />

Gorlia T. Adjuvant procarbaz<strong>in</strong>e,<br />

<strong>lo</strong>must<strong>in</strong>e, and v<strong>in</strong>crist<strong>in</strong>e<br />

improves progression-free<br />

survival but not overall survival<br />

<strong>in</strong> newly diagnosed anaplastic<br />

oligodendrogliomas and<br />

oligoastrocytomas: a randomized<br />

European Organisation for<br />

Research and Treatment of<br />

Cancer p J Cl<strong>in</strong> Oncol 2006, 24:<br />

2715-22. IF: 11.81, IF NORM: 4.<br />

139. Ventur<strong>in</strong>i M, Bigh<strong>in</strong> C,<br />

Monfard<strong>in</strong>i S, Cappuzzo F,<br />

Olmeo N, Durando A, Puglisi F,<br />

Nicoletto O, Lambiase A, Del<br />

Mastro L. Multicenter phase II<br />

study of trastuzumab <strong>in</strong><br />

comb<strong>in</strong>ation with epirubic<strong>in</strong> and<br />

docetaxel as first-l<strong>in</strong>e treatment<br />

for HER2-overexpress<strong>in</strong>g<br />

metastatic breast cancer. Breast<br />

Cancer Res Treat 2006, 95: 45-<br />

53. IF: 4.643, IF NORM: 3.<br />

140. Vettorazzi M, Stocco C, Chirico<br />

A, Recanat<strong>in</strong>i S, Saccon S,<br />

Mariotto R, C<strong>in</strong>quetti S, Moretto<br />

T, Sartori P, Stomeo A, Ciatto S.<br />

Quality control of mammography<br />

screen<strong>in</strong>g <strong>in</strong> the Veneto Region.<br />

Evaluation of four programs at a<br />

<strong>lo</strong>cal health unit level--analysis<br />

of the frequency and diagnostic<br />

pattern of <strong>in</strong>terval cancers.<br />

Tumori 2006, 92: 1-5. IF: 0.739,<br />

IF NORM: 1.<br />

141. Visent<strong>in</strong>i M, Carbonari M, Ghia<br />

E, De Propriis S, Guar<strong>in</strong>i A,<br />

Girmenia C, Giann<strong>in</strong>i G,<br />

Sabatt<strong>in</strong>i E, Ceccar<strong>in</strong>i C,<br />

Zamarchi R, Giangaspero F,<br />

Novelli A, Amadori A, Pileri SA,<br />

Fiorilli M. A lymphotact<strong>in</strong>produc<strong>in</strong>g<br />

monoc<strong>lo</strong>nal T-cell<br />

lymphoproliferative disorder with<br />

extreme lymphocytopenia and<br />

progressive<br />

leukoencepha<strong>lo</strong>pathy. Leuk<br />

Lymphoma 2006, 47: 1421-3. IF:<br />

1.295, IF NORM: 1.<br />

142. Zanchetta M, Walker S,<br />

Burighel N, Bellanova D,<br />

Rampon O, Giaqu<strong>in</strong>to C, De<br />

Rossi A. Long-term decay of the<br />

HIV-1 reservoir <strong>in</strong> HIV-1-<strong>in</strong>fected<br />

children treated with highly<br />

active antiretroviral therapy. J<br />

Infect Dis 2006, 193: 1718-27.<br />

IF: 4.953, IF NORM: 6.<br />

143. Zan<strong>in</strong>otto G, Portale G,<br />

Costant<strong>in</strong>i M, Rizzetto C,<br />

Salvador R, Rampado S, Pennelli<br />

G, Ancona E. M<strong>in</strong>imally <strong>in</strong>vasive<br />

enucleation of esophageal<br />

leiomyoma. Surg Endosc 2006,<br />

0: IF: 1.746, IF NORM: 4.<br />

144. Zan<strong>in</strong>otto G, Rampado S, Ruol<br />

A, Ancona E. Diaphragmatic<br />

herniation after esophagectomy.<br />

Eur J Cardio-Thorac 2006, 30:<br />

669. IF: 1.802, IF NORM: 4.<br />

145. Zorzi M, Puliti D, Vettorazzi M,<br />

De Lisi V, Falc<strong>in</strong>i F, Federico M,<br />

Ferretti S, Moffa IF, Mangone L,<br />

Mano MP, Naldoni C, Ponti A,<br />

Tra<strong>in</strong>a A, Tum<strong>in</strong>o R, Paci E.<br />

Mastectomy rates are decreas<strong>in</strong>g<br />

<strong>in</strong> the era of service screen<strong>in</strong>g: a<br />

population-based study <strong>in</strong> Italy<br />

(1997-2001). Br J Cancer 2006,<br />

95: 1265-8. IF: 4.115, IF NORM:<br />

6.<br />

146. Zustovich F, Cartei G, Dal<br />

Bianco M, De Zorzi L, Ceravo<strong>lo</strong><br />

R, Zovato S, Salmaso F, B<strong>in</strong>ato<br />

S, Artioli G, C<strong>in</strong>garl<strong>in</strong>i S,<br />

Pastorelli D. A phase II study of<br />

Gemcitab<strong>in</strong>e<br />

and<br />

immunotherapy <strong>in</strong> renal cancer:<br />

prelim<strong>in</strong>ary results and review of<br />

the literature. Ann Oncol 2006,<br />

0: v133-v136. IF: 4.319, IF<br />

NORM: 6.<br />

147. Zustovich F, Pavei P, Cartei G.<br />

Erysipe<strong>lo</strong>id sk<strong>in</strong> toxicity <strong>in</strong>duced<br />

by gemcitab<strong>in</strong>e. J Eur Acad<br />

Dermatol Venereol 2006, 20:<br />

757-8. IF: 1.638, IF NORM: 4.<br />

226


Pubblicazioni prodotte dalla Rete delle Strutture <strong>in</strong> convenzione con <strong>lo</strong> <strong>IOV</strong>-IRCCS<br />

1. Basso D, Greco E, Fogar P,<br />

Pucci P, Flagiel<strong>lo</strong> A, Baldo G,<br />

Giunco S, Valerio A, Navaglia F,<br />

Zambon CF, Falda A, Pedrazzoli<br />

S, Plebani M. Pancreatic cancerderived<br />

S-100A8 N-term<strong>in</strong>al<br />

peptide: a diabetes cause. Cl<strong>in</strong><br />

Chim Acta 2006, 372: 120-8. IF:<br />

2.149, IF NORM: 6<br />

2. Cagol M, Ruol A, Sileni VC, De<br />

Salvo GL, Corti L, Alfieri R,<br />

Innocente R, Fumagalli U,<br />

Rosati R, Ancona E.<br />

[Multimodal treatment <strong>in</strong> <strong>lo</strong>cally<br />

advanced esophageal cancer: a<br />

multicenter phase II study with<br />

neoadjuvant oxaliplat<strong>in</strong>, 5-<br />

fluorouracil, leucovor<strong>in</strong> and<br />

neoadjuvant radiotherapy:<br />

prelim<strong>in</strong>ary results]. Chir Ital<br />

2006, 58: 433-9. IF: , IF NORM:<br />

0.1<br />

3. Di Mario F, Aragona G, Dal Bo<br />

N, Cavallaro L, Marcon V,<br />

Olivieri P, Benedetti E, Orzes N,<br />

Mar<strong>in</strong> R, Tafner G, Chi<strong>lo</strong>vi F, De<br />

Bastiani R, Fedrizzi F,<br />

Franceschi M, Salvat MH,<br />

Monica F, Piazzi L, Valiante F,<br />

Vecchiati U, Cavestro GM,<br />

Comparato G, Iori V, Ma<strong>in</strong>o M,<br />

Leandro G, Pi<strong>lo</strong>tto A, Rugge M,<br />

Franze A. Bov<strong>in</strong>e lactoferr<strong>in</strong> for<br />

Helicobacter py<strong>lo</strong>ri eradication:<br />

an open, randomized,<br />

multicentre study. Aliment<br />

Pharmacol Ther 2006, 23:<br />

1235-40. IF: 3.434, IF NORM: 3<br />

4. Di Mario F, Cavallaro LG,<br />

Moussa AM, Caruana P, Merli<br />

R, Ma<strong>in</strong>i A, Bertol<strong>in</strong>i S, Dal Bo<br />

N, Rugge M, Cavestro GM,<br />

Aragona G, Plebani M, Franze<br />

A, Nervi G. Usefulness of Serum<br />

Peps<strong>in</strong>ogens <strong>in</strong> Helicobacter<br />

py<strong>lo</strong>ri Chronic Gastritis:<br />

Relationship<br />

With<br />

Inflammation, Activity, and<br />

Density of the Bacterium. Dig<br />

Dis Sci 2006, 51: 1791-5. IF:<br />

1.388, IF NORM: 1<br />

5. Far<strong>in</strong>ati F, Card<strong>in</strong> R, Bortolami<br />

M, Guido M, Rugge M. Oxidative<br />

damage, pro-<strong>in</strong>flammatory<br />

cytok<strong>in</strong>es, TGF-alpha and c-myc<br />

<strong>in</strong> chronic HCV-related hepatitis<br />

and cirrhosis. World J<br />

Gastroenterol 2006, 12: 2065-9.<br />

IF: , IF NORM: 0.1<br />

6. Fiore D, Baggio V, Ruol A,<br />

Bocus P, Casara D, Corti L,<br />

Muzzio PC. Multimodal imag<strong>in</strong>g<br />

of esophagus and cardia cancer<br />

before and after treatment.<br />

Radiol Med (Tor<strong>in</strong>o) 2006, 111:<br />

804-17. IF: , IF NORM: 0.1<br />

7. Fiore D, Baggio V, Sotti G,<br />

Muzzio PC. Imag<strong>in</strong>g before and<br />

after multimodal treatment for<br />

malignant<br />

pleural<br />

mesothelioma. Radiol Med<br />

(Tor<strong>in</strong>o) 2006, 111: 355-64. IF: ,<br />

IF NORM: 0.1<br />

8. Fogar P, Sperti C, Basso D,<br />

Sanzari MC, Greco E, Davoli C,<br />

Navaglia F, Zambon CF,<br />

Pasquali C, Venza E, Pedrazzoli<br />

S, Plebani M. Decreased total<br />

lymphocyte counts <strong>in</strong><br />

pancreatic cancer: an <strong>in</strong>dex of<br />

adverse outcome.. Pancreas<br />

2006, 32: 22-28. IF: 2.337, IF<br />

NORM: 4<br />

9. Genta RM, Rugge M. Assess<strong>in</strong>g<br />

risks for gastric cancer: new<br />

tools for patho<strong>lo</strong>gists. World J<br />

Gastroenterol 2006, 12: 5622-7.<br />

IF: , IF NORM: 0.1<br />

10. Guido M, Borto<strong>lo</strong>tti F, Jara P,<br />

Giacomelli L, Fassan M, Hierro<br />

L, Nebbia G, Zancan L, Rugge<br />

M. Liver steatosis <strong>in</strong> children<br />

with chronic hepatitis C. Am J<br />

Gastroenterol 2006, 101: 2611-<br />

5. IF: 5.116, IF NORM: 6<br />

11. Guido M, De Franceschi L,<br />

Olivari N, Leandro G, Felder M,<br />

Corrocher R, Rugge M, Pas<strong>in</strong>o<br />

M, Lanza C, Capelli P, Fattovich<br />

G. Effects of <strong>in</strong>terferon plus<br />

ribavir<strong>in</strong> treatment on NFkappaB,<br />

TGF-beta1, and<br />

metal<strong>lo</strong>prote<strong>in</strong>ase activity <strong>in</strong><br />

chronic hepatitis C. Mod Pathol<br />

2006, 19: 1047-54. IF: 3.426, IF<br />

NORM: 3<br />

12. Indracco<strong>lo</strong> S, Favaro E, Amadori<br />

A. Dormant tumors awaken by<br />

227


a short-term angiogenic burst:<br />

the spike hypothesis. Cell Cycle<br />

2006, 5: 1751-5. IF: , IF NORM:<br />

0.1<br />

13. Lira MG, Provezza L, Malerba G,<br />

Naldi L, Remuzzi G, Boschiero<br />

L, Forni A, Rugiu C, Piaserico S,<br />

Alaibac M, Turco A, Giro<strong>lo</strong>moni<br />

G, Tessari G. Glutathione S-<br />

transferase and CYP1A1 gene<br />

polymorphisms and nonmelanoma<br />

sk<strong>in</strong> cancer risk <strong>in</strong><br />

Italian transplanted patients.<br />

Exp Dermatol 2006, 15: 958-65.<br />

IF: 2.095, IF NORM: 3<br />

14. Mammano E, Belluco C, Sciro<br />

M, Mencarelli R, Agost<strong>in</strong>i M,<br />

Miche<strong>lo</strong>tto M, Marchet A, Nitti<br />

D. Epidermal growth factor<br />

receptor (EGFR): mutational<br />

and prote<strong>in</strong> expression analysis<br />

<strong>in</strong> gastric cancer. Anticancer<br />

Res 2006, 26: 3547-50. IF:<br />

1.604, IF NORM: 2<br />

15. Monfard<strong>in</strong>i S, Basso U. Do older<br />

women with breast cancer<br />

benefit from adjuvant<br />

chemotherapy. Nat Cl<strong>in</strong> Pract<br />

Oncol 2006, 3: 652-3. IF: , IF<br />

NORM: 0.1<br />

16. Navaglia F, Basso D, Fogar P,<br />

Sperti C, Greco E, Zambon CF,<br />

Stranges A, Falda A, Pizzi S,<br />

Parenti A, Pedrazzoli S, Plebani<br />

M. Mitochondrial DNA D-<strong>lo</strong>op <strong>in</strong><br />

pancreatic cancer: somatic<br />

mutations are epiphenomena<br />

while the germl<strong>in</strong>e 16519 T<br />

variant worsens metabolism<br />

and outcome. Am J Cl<strong>in</strong> Pathol<br />

2006, 126: 593-601. IF: 2.942,<br />

IF NORM: 6<br />

17. Nervi G, Liatopou<strong>lo</strong>u S,<br />

Cavallaro LG, Gnocchi A, Dal-<br />

Bo N, Rugge M, Iori V, Cavestro<br />

GM, Ma<strong>in</strong>o M, Colla G, Franze<br />

A, Di Mario F. Does<br />

Helicobacter py<strong>lo</strong>ri <strong>in</strong>fection<br />

eradication modify peptic ulcer<br />

prevalence A 10 years'<br />

endoscopical survey. World J<br />

Gastroenterol 2006, 12: 2398-<br />

401. IF: , IF NORM: 0.05<br />

18. Pescar<strong>in</strong>i L, Inches I. Systematic<br />

approach to human error <strong>in</strong><br />

radio<strong>lo</strong>gy. Radiol Med (Tor<strong>in</strong>o)<br />

2006, 111: 252-67. IF: , IF<br />

NORM: 0.1<br />

19. Piaserico S, Alaibac M, Fort<strong>in</strong>a<br />

AB, Peserico A. Cl<strong>in</strong>ical and<br />

dermatoscopic fad<strong>in</strong>g of posttransplant<br />

eruptive melanocytic<br />

nevi after suspension of<br />

immunosuppressive therapy. J<br />

Am Acad Dermatol 2006, 54:<br />

338-40. IF: 2.402, IF NORM: 6<br />

20. Sperti C, Pasquali C, Fiore V,<br />

Bissoli S, Chierichetti F, Liessi<br />

G, Pedrazzoli S. Cl<strong>in</strong>ical<br />

usefulness of 18-<br />

fluorodeoxyglucose positron<br />

emission tomography <strong>in</strong> the<br />

management of patients with<br />

nonpancreatic periampullary<br />

neoplasms. Am J Surg 2006, 6:<br />

743-8. IF: 1.924, IF NORM: 6<br />

21. Tessari G, Naldi L, Boschiero L,<br />

Cordiano C, Piaserico S, Fort<strong>in</strong>a<br />

AB, Cerimele D, La Parola IL,<br />

Capuano M, Gotti E,<br />

Ruggenenti P, Sassi F, Remuzzi<br />

G, Giro<strong>lo</strong>moni G. Incidence and<br />

cl<strong>in</strong>ical predictors of Kaposi's<br />

sarcoma among 1721 Italian<br />

solid organ transplant<br />

recipients: a multicenter study.<br />

Eur J Dermatol 2006, 16: 553-<br />

7. IF: 1.288, IF NORM: 1<br />

228


Anno <strong>2007</strong><br />

1. Addeo R, Crisci S, D'Ange<strong>lo</strong> V,<br />

V<strong>in</strong>cenzi B, Casale F, Pett<strong>in</strong>ato<br />

G, Donofrio V, Boldr<strong>in</strong>i R,<br />

Alaggio R, Coll<strong>in</strong>i P, Bertorelle R,<br />

Di Tullio M, T, Caraglia M,<br />

Terenziani M, Lo Curto M, Indolfi<br />

P. Bax mutation and<br />

overexpression <strong>in</strong>versely<br />

correlate with immature<br />

phenotype and prognosis of<br />

childhood germ cell tumors.<br />

Oncol Rep, 17: 1155-61, <strong>2007</strong>.<br />

IF: 1.567; IF N: 1<br />

2. Ahrens W, Mambetova C,<br />

Bourdon-Raverdy N, L<strong>lo</strong>pis-<br />

Gonzalez A, Guenel P, Hardell L,<br />

Merletti F, Morales-Suarez-<br />

Varela M, Olsen J, Olsson H,<br />

Vyberg M, Zambon P.<br />

Occupational exposure to<br />

endocr<strong>in</strong>e-disrupt<strong>in</strong>g<br />

compounds and biliary tract<br />

cancer among men. Scand J<br />

Work Environ Health, 33: 387-<br />

96, <strong>2007</strong>. IF: 1.735; IF N: 2<br />

3. Anselmi A, Vendrame D,<br />

Rampon O, Giaqu<strong>in</strong>to C,<br />

Zanchetta M, De Rossi A.<br />

Immune reconstitution <strong>in</strong><br />

human immunodeficiency virus<br />

type 1-<strong>in</strong>fected children with<br />

different viro<strong>lo</strong>gical responses to<br />

anti-retroviral therapy. Cl<strong>in</strong> Exp<br />

Immunol, 150: 442-50, <strong>2007</strong>. IF:<br />

2.747; IF N: 4<br />

4. Antoccia A, Baldazzi G, Banzato<br />

A, Bel<strong>lo</strong> M, Boccaccio P, Boll<strong>in</strong>i<br />

D, De Notaristefani F, Mazzi U,<br />

Alafort L, M, Mosch<strong>in</strong>i G,<br />

Navarria F, L, Pani R, Perrotta A,<br />

Rosato A, Tanzarella C, Uzunov<br />

N, M. A YAP camera for the<br />

biodistribution of Re-188<br />

conjugated with Hyaluronic-Acid<br />

<strong>in</strong> "<strong>in</strong> vivo" systems. Nuclear<br />

Instruments & Methods <strong>in</strong><br />

Physics Research Section a-<br />

Accelerators Spectrometers<br />

Detectors and Associated<br />

Equipment, 571: 484-487, <strong>2007</strong>.<br />

IF: 1.185; IF N: 3<br />

5. Antoccia A, Banzato A, Bel<strong>lo</strong> M,<br />

Boll<strong>in</strong>i D, De Notaristefani F,<br />

Giron C, Mazzi U, Alafort L, M,<br />

Mosch<strong>in</strong>i G, Nadali A, Navarria<br />

F, Perrotta A, Rosato A,<br />

Tanzarella C, Uzunov N.<br />

(188)Rhenium-<strong>in</strong>duced cell<br />

death and apoptosis <strong>in</strong> a panel<br />

of tumor cell l<strong>in</strong>es. Nuclear<br />

Instruments & Methods <strong>in</strong><br />

Physics Research Section a-<br />

Accelerators Spectrometers<br />

Detectors and Associated<br />

Equipment, 571: 471-474, <strong>2007</strong>.<br />

IF: 1.185; IF N: 3<br />

6. Aschele C, Lonardi S. Addition of<br />

weekly oxaliplat<strong>in</strong> to standard<br />

preoperative chemoradiation for<br />

<strong>lo</strong>cally advanced rectal cancer. J<br />

Cl<strong>in</strong> Oncol, 25: 602-3, <strong>2007</strong>. IF:<br />

13.598; IF N: 5<br />

7. Aschele C, Lonardi S.<br />

Multidiscipl<strong>in</strong>ary treatment of<br />

rectal cancer: medical onco<strong>lo</strong>gy.<br />

Ann Oncol, 18 Suppl 9: ix114-<br />

21, <strong>2007</strong>. IF: 5.179; IF N: 6<br />

8. Baldelli P, Brav<strong>in</strong> A, Di Maggio<br />

C, Gennaro G, Gambacc<strong>in</strong>i M,<br />

Sarnelli A, Taibi A. Evaluation of<br />

the m<strong>in</strong>imum iod<strong>in</strong>e<br />

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enhanced<br />

subtraction<br />

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Instruments & Methods <strong>in</strong><br />

Physics Research Section a-<br />

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Detectors and Associated<br />

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Lumachi F, De Salvo G, L,<br />

Lonardi S, Ghiotto C, Koussis H,<br />

Pasetto L, M, Monfard<strong>in</strong>i S.<br />

Which benefit from add<strong>in</strong>g<br />

gemcitab<strong>in</strong>e to v<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>e <strong>in</strong><br />

elderly (>or=70 years) women<br />

with metastatic breast cancer<br />

Early <strong>in</strong>terruption of a phase II<br />

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Robledo M, Cascon A, Harenberg<br />

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Peczkowska M, Letizia C,<br />

Calvieri S, Arnaldi G,<br />

Kl<strong>in</strong>genberg-Noftz R, D, Reisch<br />

N, Fass<strong>in</strong>a A, Brunaud L, Walter<br />

M, A, Mannelli M, MacGregor G,<br />

Palazzo F, F, Baront<strong>in</strong>i M, Walz<br />

M, K, Kremens B, Brabant G,<br />

Pfaffle R, Koschker A, C,<br />

Lohoefner F, Mohaupt M, Gimm<br />

O, Jarzab B, McWh<strong>in</strong>ney S, R,<br />

Opocher G, Januszewicz A,<br />

Kohlhase J, Eng C, Neumann H,<br />

P. Germl<strong>in</strong>e NF1 mutational<br />

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Giaqu<strong>in</strong>to C, Harper L, Levy J,<br />

Saidi Y, W<strong>in</strong>tergerst U.<br />

Lamivud<strong>in</strong>e/abacavir ma<strong>in</strong>ta<strong>in</strong>s<br />

viro<strong>lo</strong>gical superiority over<br />

zidovud<strong>in</strong>e/lamivud<strong>in</strong>e and<br />

zidovud<strong>in</strong>e/abacavir beyond 5<br />

years <strong>in</strong> children. Aids, 21: 947-<br />

55, <strong>2007</strong>. IF: 5.632; IF N: 3<br />

59. Gridelli C, Gal<strong>lo</strong> C, Ceribelli A,<br />

Gebbia V, Gamucci T, Ciardiel<strong>lo</strong><br />

F, Carozza F, Favaretto A,<br />

Daniele B, Galetta D, Barbera S,<br />

Rosetti F, Rossi A, Maione P,<br />

Cognetti F, Testa A, Di Maio M,<br />

Morabito A, Perrone F. Factorial<br />

phase III randomised trial of<br />

rofecoxib and pro<strong>lo</strong>nged<br />

constant <strong>in</strong>fusion of gemcitab<strong>in</strong>e<br />

<strong>in</strong> advanced non-small-cell lung<br />

cancer: the GEmcitab<strong>in</strong>e-COxib<br />

<strong>in</strong> NSCLC (GECO) study. Lancet<br />

Oncol, 8: 500-12, <strong>2007</strong>. IF:<br />

10.119; IF N: 4<br />

60. Gridelli C, Kaukel E, Gregorc V,<br />

Miglior<strong>in</strong>o MR, Muller TR,<br />

Manegold C, Favaretto A,<br />

Martoni A, Caffo O, Schmittel A,<br />

Rossi A, Russo F, Peterson P,<br />

Munoz M, Reck M. S<strong>in</strong>gle-agent<br />

pemetrexed or sequential<br />

pemetrexed/gemcitab<strong>in</strong>e as<br />

front-l<strong>in</strong>e treatment of advanced<br />

non-small cell lung cancer <strong>in</strong><br />

elderly patients or patients<br />

<strong>in</strong>eligible for plat<strong>in</strong>um-based<br />

chemotherapy: a multicenter,<br />

randomized, phase II trial. J<br />

Thorac Oncol, 2: 221-9, <strong>2007</strong>.<br />

IF: .1; IF N: 0.1<br />

61. Gridelli C, Maione P, Illiano A,<br />

Piantedosi FV, Favaretto A,<br />

Bearz A, Robbiati SF, Filipazzi V,<br />

Lorusso V, Carrozza F, Iaffaioli<br />

R, V, Manzione L, Gal<strong>lo</strong> C,<br />

Morabito A, Perrone F. Cisplat<strong>in</strong><br />

plus gemcitab<strong>in</strong>e or v<strong>in</strong>orelb<strong>in</strong>e<br />

for elderly patients with<br />

advanced non small-cell lung<br />

cancer: the MILES-2P studies. J<br />

Cl<strong>in</strong> Oncol, 25: 4663-9, <strong>2007</strong>. IF:<br />

13.598; IF N: 5<br />

62. Gr<strong>in</strong>geri E, Vitale A, Brolese A,<br />

Zanus G, Boccagni P, Neri D,<br />

Valmasoni M, D'Amico F,<br />

Ciarleglio F, A, Carraro A,<br />

Pauletto A, Violi P, Bassi D,<br />

D'Amico F, Jr, D'Amico D, F,<br />

Cil<strong>lo</strong> U. Hepatitis C virus-related<br />

cirrhosis as a significant<br />

mortality factor <strong>in</strong> <strong>in</strong>tention-totreat<br />

analysis <strong>in</strong> liver<br />

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0.962; IF N: 2<br />

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Graziotti P, Muzzio P, C,<br />

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Mandruzzato S, Ferrari N,<br />

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IF: 6.293; IF N: 6<br />

66. Karakiewicz PI, Hutterer GC,<br />

Tr<strong>in</strong>h QD, Pantuck AJ, Klatte T,<br />

Lam JS, Guille F, de La Taille A,<br />

Novara G, Tosta<strong>in</strong> J, C<strong>in</strong>do<strong>lo</strong> L,<br />

Ficarra V, Schips L, Zigeuner R,<br />

Mulders P, F, Chautard D,<br />

Lechevallier E, Valeri A,<br />

Descotes J, L, Lang H, Soulie M,<br />

234


Ferriere J, M, Pfister C, Mejean<br />

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Unclassified renal cell<br />

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<strong>2007</strong>. IF: 2.635; IF N: 2<br />

67. Karakiewicz PI, Tr<strong>in</strong>h QD, Rioux-<br />

Leclercq N, de la Taille A, Novara<br />

G, Tosta<strong>in</strong> J, C<strong>in</strong>do<strong>lo</strong> L, Ficarra<br />

V, Artibani W, Schips L,<br />

Zigeuner R, Mulders P, F,<br />

Lechevallier E, Coulange C,<br />

Valeri A, Descotes J, L,<br />

Rambeaud J, J, Abbou C, C,<br />

Lang H, Jacqm<strong>in</strong> D, Mejean A,<br />

Patard J, J. Collect<strong>in</strong>g duct renal<br />

cell carc<strong>in</strong>oma: a matched<br />

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52: 1140-5, <strong>2007</strong>. IF: 4.85; IF N:<br />

3<br />

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IF: 2.2; IF N: 4<br />

69. Lumachi F, Ferretti G, Povolato<br />

M, Bui F, Cecch<strong>in</strong> D, Marzola M,<br />

C, Zucchetta P, Basso U. Axillary<br />

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detection with 99mTc-sestamibi<br />

sc<strong>in</strong>timammography <strong>in</strong> patients<br />

with breast cancer undergo<strong>in</strong>g<br />

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27: 2949-52, <strong>2007</strong>. IF: 1.479; IF<br />

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Piovan E, Bossi F, Marzari R,<br />

Amadori A, Tedesco F. In vivo<br />

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antibodies aga<strong>in</strong>st CD55 and<br />

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<strong>in</strong>creases the antitumor activity<br />

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73. Maretto I, Pomerri F, Pucciarelli<br />

S, Mescoli C, Belluco E, Burzi S,<br />

Rugge M, Muzzio P, C, Nitti D.<br />

The potential of restag<strong>in</strong>g <strong>in</strong> the<br />

prediction of patho<strong>lo</strong>gic response<br />

after<br />

preoperative<br />

chemoradiotherapy for rectal<br />

cancer. Ann Surg Oncol, 14:<br />

455-61, <strong>2007</strong>. IF: 3.329; IF N: 3<br />

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Otolaryngol, 28: 284-7, <strong>2007</strong>. IF:<br />

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F, Aversa MS, Chiarion-Sileni V,<br />

Trent<strong>in</strong> L, Zambel<strong>lo</strong> R, Muzzio<br />

PC, Fiore D, Sotti G. Primary<br />

mediast<strong>in</strong>al large B-cell<br />

lymphoma: results of <strong>in</strong>tensive<br />

chemotherapy regimens<br />

(MACOP-B/VACOP-B) plus<br />

<strong>in</strong>volved field radiotherapy on 53<br />

patients. A s<strong>in</strong>gle <strong>in</strong>stitution<br />

experience. Int J Radiat Oncol<br />

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M, Renier D, Rosato A, Crescenzi<br />

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Innocente F, Ori C, Casara D,<br />

Ujka F, Nitti D, Lise M.<br />

Correlation between melphalan<br />

pharmacok<strong>in</strong>etics and hepatic<br />

toxicity fol<strong>lo</strong>w<strong>in</strong>g hyperthermic<br />

isolated liver perfusion for<br />

unresectable metastatic disease.<br />

Ann Surg Oncol, 14: 802-9,<br />

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cancer-specific survival <strong>in</strong><br />

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91. Pasetto LM, Falci C, Basso U,<br />

Gaspar<strong>in</strong>i G, D'Andrea M,<br />

Bong<strong>in</strong>elli P, Bajetta E, Platania<br />

M, Alabisio O, Miraglia S,<br />

Bertona E, Oniga F, Biason R,<br />

Chetri M, C, Fedele P, Massara<br />

G, Romaniel<strong>lo</strong> I, Negru M, E,<br />

Giordano M, Luchena G, Buzzi<br />

F, Ricotta R, Siena S, Monfard<strong>in</strong>i<br />

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P, Rugge M, S<strong>in</strong>igaglia G, Nitti D,<br />

Sotti G, Monfard<strong>in</strong>i S. Primary<br />

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R, Ton<strong>in</strong>i E, Righetto R.<br />

Comparison between a built-<strong>in</strong><br />

"dual side" chest imag<strong>in</strong>g device<br />

and a standard "s<strong>in</strong>gle side" CR.<br />

Med Phys, 34: 119-26, <strong>2007</strong>. IF:<br />

3.571; IF N: 3<br />

110. Ronco G, Brezzi S, Carozzi F,<br />

Dalla Palma P, Giorgi-Rossi P,<br />

M<strong>in</strong>ucci D, Naldoni C, Segnan N,<br />

Zappa M, Zorzi M, Cuzick J. The<br />

New Techno<strong>lo</strong>gies for Cervical<br />

Cancer Screen<strong>in</strong>g randomised<br />

controlled trial. An overview of<br />

results dur<strong>in</strong>g the first phase of<br />

recruitment. Gynecol Oncol,<br />

107: S230-2, <strong>2007</strong>. IF: 2.319; IF<br />

N: 3<br />

111. Ronco G, Cuzick J, Pierotti P,<br />

Cariaggi M, P, Dalla Palma P,<br />

Naldoni C, Ghir<strong>in</strong>ghel<strong>lo</strong> B,<br />

Giorgi-Rossi P, M<strong>in</strong>ucci D,<br />

Parisio F, Pojer A, Schiboni M, L,<br />

S<strong>in</strong>toni C, Zorzi M, Segnan N,<br />

Confort<strong>in</strong>i M. Accuracy of liquid<br />

based versus conventional<br />

cyto<strong>lo</strong>gy: overall results of new<br />

techno<strong>lo</strong>gies for cervical cancer<br />

screen<strong>in</strong>g:<br />

randomised<br />

controlled trial. Bmj, 335: 28,<br />

<strong>2007</strong>. IF: 9.245; IF N: 4<br />

112. Ronco G, Cuzick J, Segnan N,<br />

Brezzi S, Carozzi F, Folicaldi S,<br />

Dalla Palma P, Del Mistro A,<br />

Gillio-Tos A, Giubilato P, Naldoni<br />

C, Polla E, Iossa A, Zorzi M,<br />

Confort<strong>in</strong>i M, Giorgi-Rossi P.<br />

HPV triage for <strong>lo</strong>w grade (L-SIL)<br />

cyto<strong>lo</strong>gy is appropriate for<br />

women over 35 <strong>in</strong> mass cervical<br />

cancer screen<strong>in</strong>g us<strong>in</strong>g liquid<br />

based cyto<strong>lo</strong>gy. Eur J Cancer,<br />

43: 476-80, <strong>2007</strong>. IF: 4.167; IF<br />

N: 3<br />

113. Ronco G, Giubilato P, Naldoni<br />

C, Zorzi M, Angh<strong>in</strong>oni E, Scalisi<br />

A, Dalla Palma P, Zanier L,<br />

Federici A, Ange<strong>lo</strong>ni C, Prand<strong>in</strong>i<br />

S, Maglietta R, Manc<strong>in</strong>i E,<br />

Pizzuti R, Lossa A, Segnan N,<br />

Zappa M. Extension of organised<br />

cervical cancer screen<strong>in</strong>g<br />

programmes <strong>in</strong> Italy and their<br />

process <strong>in</strong>dicators. Epidemiol<br />

Prev, 31: 33-47, <strong>2007</strong>. IF: 0.1; IF<br />

N: 0.1<br />

114. Rosolen A, Mussol<strong>in</strong> L, Bonv<strong>in</strong>i<br />

P, Pil<strong>lo</strong>n M. Non Hodgk<strong>in</strong><br />

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5: 217-225, <strong>2007</strong>. IF: 2.396; IF<br />

N: 2<br />

238


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120: 1560-4, <strong>2007</strong>. IF: 4.693; IF<br />

N: 3<br />

116. Rubel<strong>lo</strong> D, Salvatori M, Ardito<br />

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Gross M, D, Muzzio P, C, Pelizzo<br />

M, R. Iod<strong>in</strong>e-131 radio-guided<br />

surgery <strong>in</strong> differentiated thyroid<br />

cancer: outcome on 31 patients<br />

and review of the literature.<br />

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81, <strong>2007</strong>. IF: 1.526; IF N: 1<br />

117. Rubel<strong>lo</strong> D, Salvatori M, Casara<br />

D, Piotto A, Toniato A, Gross M,<br />

D, Al-Nahhas A, Muzzio P, C,<br />

Pelizzo M, R. 99mTc-sestamibi<br />

radio-guided surgery of <strong>lo</strong>coregional<br />

131Iod<strong>in</strong>e-negative<br />

recurrent thyroid cancer. Eur J<br />

Surg Oncol, 33: 902-6, <strong>2007</strong>. IF:<br />

1.873; IF N: 1<br />

118. Rugge M, Meggio A, Pennelli G,<br />

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stag<strong>in</strong>g <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>ical practice: the<br />

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Merigliano S, Cagol M, Cavall<strong>in</strong><br />

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undergo<strong>in</strong>g esophagectomy for<br />

esophageal cancer. Ann Surg<br />

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3.329; IF N: 6<br />

120. Ruol A, Portale G, Castoro C,<br />

Merigliano S, Cavall<strong>in</strong> F,<br />

Battaglia G, Michieletto S,<br />

Ancona E. Management of<br />

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aged over 80 years. Eur J<br />

Cardiothorac Surg, 32: 445-8,<br />

<strong>2007</strong>. IF: 2.106; IF N: 6<br />

121. Ruol A, Portale G, Zan<strong>in</strong>otto G,<br />

Cagol M, Cavall<strong>in</strong> F, Castoro C,<br />

Sileni V, C, Alfieri R, Rampado S,<br />

Ancona E. Results of<br />

esophagectomy for esophageal<br />

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has little <strong>in</strong>fluence on outcome<br />

and survival. J Thorac<br />

Cardiovasc Surg, 133: 1186-92,<br />

<strong>2007</strong>. IF: 3.56; IF N: 6<br />

122. Saggioro D, Rigobel<strong>lo</strong> MP,<br />

Pa<strong>lo</strong>schi L, Folda A, Moggach<br />

SA, Parsons S, Ronconi L,<br />

Fregona D, B<strong>in</strong>doli A. Gold(III)-<br />

Dithiocarbamato Complexes<br />

Induce Cancer Cell Death<br />

Triggered by Thioredox<strong>in</strong> Redox<br />

System Inhibition and Activation<br />

of ERK Pathway. Chem Biol, 14:<br />

1128-39, <strong>2007</strong>. IF: 6.677; IF N: 6<br />

123. Sardanelli F, Podo F, D'Agno<strong>lo</strong><br />

G, Verdecchia A, Santaquilani<br />

M, Musumeci R, Trecate G,<br />

Manoukian S, Morassut S, de<br />

Giacomi C, Federico M, Cortesi<br />

L, Corcione S, Ciril<strong>lo</strong> S, Marra V,<br />

Ci<strong>lo</strong>tti A, Di Maggio C, Fausto A,<br />

Preda L, Zuiani C, Contegiacomo<br />

A, Orlacchio A, Calabrese M,<br />

Bonomo L, Di Cesare E, Tonutti<br />

M, Panizza P, Del Maschio A.<br />

Multicenter comparative<br />

multimodality surveillance of<br />

women at genetic-familial high<br />

risk for breast cancer (HIBCRIT<br />

study): <strong>in</strong>terim results.<br />

Radio<strong>lo</strong>gy, 242: 698-715, <strong>2007</strong>.<br />

IF: 5.251; IF N: 3<br />

124. Sartorato P, Zulian E, Bened<strong>in</strong>i<br />

S, Mar<strong>in</strong>iel<strong>lo</strong> B, Schiavi F, Bi<strong>lo</strong>ra<br />

F, Pozzan G, Greggio N, Pagnan<br />

A, Mantero F, Scaroni C.<br />

Cardiovascular risk factors and<br />

ultrasound evaluation of <strong>in</strong>timamedia<br />

thickness at common<br />

carotids, carotid bulbs, and<br />

femoral and abdom<strong>in</strong>al aorta<br />

arteries <strong>in</strong> patients with classic<br />

congenital adrenal hyperplasia<br />

due to 21-hydroxylase<br />

deficiency. J Cl<strong>in</strong> Endocr<strong>in</strong>ol<br />

Metab, 92: 1015-8, <strong>2007</strong>. IF:<br />

5.799; IF N: 3<br />

125. Scarda A, Confa<strong>lo</strong>nieri M,<br />

Baghiris C, B<strong>in</strong>ato S, Mazzarotto<br />

R, Palamidese A, Zu<strong>in</strong> R, Fantoni<br />

U. Out-patient high-dose-rate<br />

endobronchial brachytherapy for<br />

239


palliation of lung cancer: an<br />

observational study. Monaldi<br />

Arch Chest Dis, 67: 128-34,<br />

<strong>2007</strong>. IF: .1; IF N: 0.1<br />

126. Sica A, Bronte V. Altered<br />

macrophage differentiation and<br />

immune dysfunction <strong>in</strong> tumor<br />

deve<strong>lo</strong>pment. J Cl<strong>in</strong> Invest, 117:<br />

1155-66, <strong>2007</strong>. IF: 15.754; IF N:<br />

15<br />

127. Tassan D<strong>in</strong> C, Vecchi A,<br />

Tambussi G, De Rossi A, Bestetti<br />

A, Biswas P. Viro<strong>lo</strong>gical<br />

responses <strong>in</strong> a patient with<br />

recent HIV-1 <strong>in</strong>fection<br />

experienc<strong>in</strong>g an EBV<br />

reactivation. New Microbiol, 30:<br />

283-5, <strong>2007</strong>. IF: 0.806; IF N: 0.5<br />

128. Terr<strong>in</strong> L, Dolcetti R, Corrad<strong>in</strong>i<br />

I, Indracco<strong>lo</strong> S, Col J, D,<br />

Bertorelle R, Bonaldi L, Esposito<br />

G, De Rossi A. hTERT <strong>in</strong>hibits<br />

the Epste<strong>in</strong>-Barr virus lytic cycle<br />

and promotes the proliferation of<br />

primary B lymphocytes:<br />

implications for EBV-driven<br />

lymphomagenesis. Int J Cancer,<br />

121: 576-87, <strong>2007</strong>. IF: 4.693; IF<br />

N: 6<br />

129. Terr<strong>in</strong> L, Trent<strong>in</strong> L, Degan M,<br />

Corrad<strong>in</strong>i I, Bertorelle R, Carli P,<br />

Maschio N, Bo M, D, Noventa F,<br />

Gattei V, Semenzato G, De Rossi<br />

A. Te<strong>lo</strong>merase expression <strong>in</strong> B-<br />

cell chronic lymphocytic<br />

leukemia predicts survival and<br />

del<strong>in</strong>eates subgroups of patients<br />

with the same igVH mutation<br />

status and different outcome.<br />

Leukemia, 21: 965-72, <strong>2007</strong>. IF:<br />

6.146; IF N: 6<br />

130. Trent<strong>in</strong> L, Mior<strong>in</strong> M, Facco M,<br />

Baesso I, Carraro S, Cabrelle A,<br />

Maschio N, Bortoli M, B<strong>in</strong>otto G,<br />

Piazza F, Adami F, Zambel<strong>lo</strong> R,<br />

Agost<strong>in</strong>i C, Semenzato G.<br />

Multiple mye<strong>lo</strong>ma plasma cells<br />

show different chemok<strong>in</strong>e<br />

receptor profiles at sites of<br />

disease activity. Br J Haematol,<br />

138: 594-602, <strong>2007</strong>. IF: 4.498;<br />

IF N: 3<br />

131. Tucci A, Bisceglia M, Rugge M,<br />

Tucci P, Marchegiani A,<br />

Papadopoli G, Spada A, Villani<br />

A, Pennelli G, Fusaroli P,<br />

Caravelli G, Catalano T,<br />

Cennamo V, Cianci M, De Fanis<br />

C, Fabbri C, Feliciangeli G, Gizzi<br />

G, Spadacc<strong>in</strong>i A, Caletti G.<br />

Cl<strong>in</strong>ical usefulness of gastricjuice<br />

analysis <strong>in</strong> <strong>2007</strong>: the stone<br />

that the builders rejected has<br />

become the cornerstone.<br />

Gastro<strong>in</strong>test Endosc, 66: 881-<br />

890, <strong>2007</strong>. IF: 4.825; IF N: 3<br />

132. Verdecchia A, Francisci S,<br />

Brenner H, Gatta G, Micheli A,<br />

Mangone L, Kunkler I. Recent<br />

cancer survival <strong>in</strong> Europe: a<br />

2000-02 period analysis of<br />

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Oncol, 8: 784-96, <strong>2007</strong>. IF:<br />

10.119; IF N: 4<br />

133. Viola A, Bronte V. Metabolic<br />

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Sem<strong>in</strong> Cancer Biol, 17: 309-16,<br />

<strong>2007</strong>. IF: 7.378; IF N: 8<br />

134. Vitale A, D'Amico F, Brolese A,<br />

Zanus G, Boccagni P, Neri D,<br />

Gr<strong>in</strong>geri E, Valmasoni M,<br />

Ciarleglio F, A, Carraro A,<br />

Pauletto A, Bonsignore P, Bassi<br />

D, Polacco M, D'Amico D, F, Cil<strong>lo</strong><br />

U. Prognostic impact of model<br />

for end-stage liver disease score<br />

<strong>in</strong> patients undergo<strong>in</strong>g liver<br />

transplantation with suboptimal<br />

livers. Transplant Proc, 39:<br />

1907-9, <strong>2007</strong>. IF: 0.962; IF N: 2<br />

135. Vitale A, Gr<strong>in</strong>geri E, Valmasoni<br />

M, D'Amico F, Carraro A,<br />

Pauletto A, D'Amico F, J, Polacco<br />

M, D'Amico D, F, Cil<strong>lo</strong> U. Longterm<br />

results of liver<br />

transplantation<br />

for<br />

hepatocellular carc<strong>in</strong>oma: an<br />

update of the University of<br />

Padova experience. Transplant<br />

Proc, 39: 1892-4, <strong>2007</strong>. IF:<br />

0.962; IF N: 2<br />

136. Zambon P, Ricci P, Bovo E,<br />

Casula A, Gattol<strong>in</strong> M, Fiore A, R,<br />

Chiosi F, Guzz<strong>in</strong>ati S. Sarcoma<br />

risk and diox<strong>in</strong> emissions from<br />

<strong>in</strong>c<strong>in</strong>erators and <strong>in</strong>dustrial<br />

plants: a population-based case-<br />

240


control study (Italy). Environ<br />

Health, 6: 19, <strong>2007</strong>. IF: .1; IF N:<br />

0.1<br />

137. Zan<strong>in</strong>otto G, M<strong>in</strong>nei F, Guirroli<br />

E, Ceol<strong>in</strong> M, Battaglia G,<br />

Bellumat A, Betetto G, Bozzola<br />

L, Cassaro M, Cataudella G, Dal<br />

Bo N, Far<strong>in</strong>ati F, F<strong>lo</strong>rea G,<br />

Furlanetto A, Galliani E,<br />

Germana B, Guer<strong>in</strong>i A, Macri E,<br />

Marcon V, Mastropao<strong>lo</strong> G,<br />

Meggio A, Miori G, Morelli L,<br />

Murer B, Norberto L, Togni R,<br />

Valiante F, Rugge M. The Veneto<br />

Region's Barrett's Oesophagus<br />

Registry: aims, methods,<br />

prelim<strong>in</strong>ary results. Dig Liver<br />

Dis, 39: 18-25, <strong>2007</strong>. IF: 2; IF N:<br />

1<br />

138. Zanus G, Carraro A, Vitale A,<br />

Boccagni P, Brolese A, Neri D,<br />

Srsen N, Gr<strong>in</strong>geri E, Valmasoni<br />

M, D'Amico F, Ciarleglio F, A,<br />

Violi P, Bonsignore P, Pauletto A,<br />

Bassi D, D'Amico F, Jr, Burra P,<br />

Masier A, Rigotti P, Furian L,<br />

Polacco M, D'Amico D, F, Cil<strong>lo</strong> U.<br />

Comb<strong>in</strong>ed liver and kidney<br />

transplantation: analysis of<br />

Padova experience. Transplant<br />

Proc, 39: 1933-5, <strong>2007</strong>. IF:<br />

0.962; IF N: 1<br />

139. Zorzi M, Barca A, Falc<strong>in</strong>i F,<br />

Grazz<strong>in</strong>i G, Pizzuti R, Ravaioli A,<br />

Sassoli de Bianchi P, Senore C,<br />

Sigillito A, Vettorazzi M, Visioli<br />

C. Screen<strong>in</strong>g for co<strong>lo</strong>rectal<br />

cancer <strong>in</strong> Italy: <strong>2005</strong> survey.<br />

Epidemiol Prev, 31: 49-60, <strong>2007</strong>.<br />

IF: .1; IF N: 0.1<br />

140. Zustovich F, Cartei G, Ceravo<strong>lo</strong><br />

R, Zovato S, Della Puppa A,<br />

Pastorelli D, Mattiazzi M,<br />

Bertorelle R, Gardiman M, P. A<br />

phase I study of cisplat<strong>in</strong>,<br />

temozo<strong>lo</strong>mide and thalidomide <strong>in</strong><br />

patients with malignant bra<strong>in</strong><br />

tumors. Anticancer Res, 27:<br />

1019-24, <strong>2007</strong>. IF: 1.479; IF N: 1<br />

141. Zustovich F, Cartei G,<br />

Pastorelli D, Nicoletto O,<br />

Gottardo F, De Zorzi L, Dal<br />

Bianco M. A phase II study of<br />

gemcitab<strong>in</strong>e at fixed <strong>in</strong>fusion<br />

rate of 10 mg/m2/m<strong>in</strong> with or<br />

without immunotherapy <strong>in</strong><br />

advanced renal cancer.<br />

Anticancer Res, 27: 4461-4,<br />

<strong>2007</strong>. IF: 1.479; IF N: 1<br />

241

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