19.12.2014 Views

SUONO n° 491

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

VOCE DIVINA<br />

RIMASTERIZZATE LE OPERE DI MARIA CALLAS: VI SPIEGHIAMO COME<br />

40009<br />

9 771721 576006<br />

Suono Stereo Hi-Fi<br />

la più autorevole rivista audio<br />

Poste Italiane Spa sped. abb. post.<br />

D.L. 353/2003<br />

(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)<br />

Art. 1, Comma 1, Roma,<br />

<br />

<strong>491</strong><br />

anno XLIV<br />

ottobre 2014<br />

€ 6,00<br />

TRE PICCOLE GRANDI ANTEPRIME ASSOLUTE<br />

Amplificatore integrato<br />

MICROMEGA MYAMP<br />

Amplificatore per cuffie<br />

NUFORCE ICON HA-200<br />

Cuffia<br />

HIFIMAN HE-560


Scegli la tua musica...<br />

per il resto c’è Audeze!<br />

LCD-2<br />

LCD-3<br />

Cuffie magnetoplanari ad<br />

altissime prestazioni<br />

LCD-XC<br />

LCD-X<br />

Audio Natali Srl - Via Alessandro Volta 14 - 51016 Montecatini Terme - Pistoia - Tel 0572-772595 - Fax 0572-913216<br />

Web: www.audionatali.com - E-mail: info@audionatali.com


N. XXX<br />

Editoriale<br />

di Paolo Corciulo<br />

Vedi alla voce Hi-Fi<br />

Più che finito, terminato o interrotto, si è letteralmente dissolto nel totale silenzio e, forse,<br />

nell’equivalente disinteresse...<br />

Sto parlando del Top Audio che, dopo la “la decisione di rinviare<br />

lo svolgimento” (così recitava l’ultimo comunicato del<br />

<br />

il sito non è più attivo, la pagina Facebook è ferma a gennaio e altrettanto<br />

si può dire dell’associazione che lo promuoveva, l’APAF, che<br />

risulta “in liquidazione” presso l’agenzia delle entrate. Come diceva<br />

Agata Christie un indizio è un indizio, due sono una coincidenza,<br />

ma tre fanno una prova... Almeno per via deduttiva, visto che dagli<br />

interessati non abbiamo ricevuto menzione alcuna, troviamolo questo<br />

terzo indizio, nascosto tra i rumours che raccontano di una solenne<br />

litigata (l’ultima) quando i membri dell’associazione sono riusciti<br />

<br />

la lunga e a tratti esaltante<br />

avventura cominciata<br />

26 anni fa (1 luglio<br />

1988) per merito di un<br />

manipolo di pionieri – è<br />

davvero il caso di dirlo<br />

– che, però, sembrano<br />

non lasciare nulla in ere-<br />

<br />

è assai frastagliata se si<br />

parla di manifestazioni<br />

<br />

attività svolta in passa-<br />

<br />

nell’arco dei giorni che<br />

hanno preceduto l’uscita<br />

di questo numero di<br />

<strong>SUONO</strong> e in quelli successivi, ben tre manifestazioni si sono tenute<br />

<br />

del singolo più che altamente rappresentative del mercato.<br />

Ma al mercato serve davvero, oggi, una manifestazione nazionale<br />

Vale l’equivalenza per cui, come negli sport, una nazionale vincente<br />

fa bene al settore Credo (e lo dico da tempo!) che sia venuto il<br />

momento di fare uno sforzo di creatività per rimodulare tanto la<br />

<br />

posizione vadano a morire se non vengono sfruttate per progredire...<br />

Per questo, già a suo tempo ho lanciato l’allarme verso un mondo<br />

che assomigliava sempre più a un cimitero giurassico!<br />

Non mi sembra nemmeno, per tornare all’argomento originario, che<br />

si possa parlare di un’eredità culturale maturata con l’esperienza<br />

<br />

accorti che siamo entrati ora in una nuova fase del consumo musicale<br />

dove tutto, dalle regole ai contorni del mercato (e dunque anche i<br />

ruoli di potere all’interno di questo) verranno ri-contrattati e vanno,<br />

soprattutto, guadagnati o ri-guadagnati. Per questo assisteremo a<br />

cambiamenti, sparizioni (il Top Audio è solo il primo di essi), nascite<br />

<br />

Molti tabù sono destinati a cadere (da leggere a tal proposito l’ultimo<br />

editoriale del direttore di 6moon), molte abitudini verranno scalzate,<br />

in barba a quel sottile fastidio che ci dà l’idea di non trovare il<br />

pennello da barba e il rasoio al posto di sempre! I cambiamenti sono<br />

indice di vitalità e ridiscutere<br />

i propri equilibri<br />

consente spesso di<br />

trovare nuovi e migliori<br />

approcci alla materia e<br />

al proprio benessere.<br />

In quest’ottica opero e<br />

ho operato per portare<br />

fuori dalla tempesta e<br />

verso lidi sicuri la rivista<br />

più longeva del<br />

mercato Hi-Fi (qualsiasi<br />

cosa questo termine<br />

possa voler dire da ora<br />

in futuro... ). Facendolo<br />

ho sicuramente sbagliato<br />

– chi non fa non sbaglia<br />

– in una misura che spero inferiore al numero delle decisioni<br />

giuste intraprese, di modo che la strada percorsa ci abbia avvicinato,<br />

e non allontanato, alla meta. Facendolo ci ho visto anche giusto<br />

<br />

sento la necessità di rimarcarle immodestamente ma di citarle sì,<br />

in quanto fonte di benessere interiore. Per questo, credetemi, quel<br />

che ci attende sarà forse doloroso, straniante, imprevisto (in senso<br />

negativo), incomprensibile (in prima istanza) ma anche eccitante,<br />

nuovo, imprevisto (in senso positivo), stimolante...<br />

-<br />

<br />

<br />

“Il suono è una delle componenti più interessanti<br />

della vita. La percezione uditiva<br />

è uno dei sensi che ci permettono di vivere …<br />

ci sono indispensabili e ci danno vita, permettendoci<br />

di sapere quel che avviene attorno a noi... ”<br />

Pharrell Williams<br />

“Ma davvero zia non ti interessa ascoltare la musica”.<br />

Irene – mia nipote<br />

(intendendo che ascoltare la musica è come respirare, saper<br />

nuotare o andare in bicicletta: si fa, punto e basta!)<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 3


N.<br />

Sommario<br />

XXX<br />

EDITORIALE di Paolo Corciulo .............................................................3<br />

@<strong>SUONO</strong> .................................................................................6<br />

ANTENNA ..............................................................................10<br />

N.<strong>491</strong><br />

OTTOBRE 2014<br />

INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />

MARIA CALLAS Tutte le opere in studio<br />

di Pietro Acquafredda, Paolo Corciulo, Tito Gray de Cristoforis ..................................16<br />

STEFANO BOLLANI Le sorprese sonore del gioioso smontatore di Daniele Camerlengo ............. 26<br />

LE CITTÀ DELLA MUSICAdi Federico Geremei ........................................30<br />

DICA 33 Free di Guido Bellachioma .........................................................34<br />

I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

PIANETA RITMO di Guido Bellachioma ....................................................41<br />

SIMON PHILLIPS Superdrumming di Paolo Carnelli ..........................................42<br />

MARCO MINNEMANN I tempi strani di Marco Minnemann di Guido Bellachioma ................46<br />

IL FOTOGRAFO DEI BATTERISTI Racconto sul campo di Francesco Desmaele ..................50<br />

SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

SPECIALE SISTEMI TRASPORTABILI WIRELESS<br />

NO CABLE NO PARTY di Paolo Corciulo ................................................56<br />

B&W Zeppelin Air a cura della redazione ..................................................60<br />

Bose SoundTouch 20 a cura della redazione ................................................62<br />

Klipsh Stadium a cura della redazione .....................................................64<br />

Martin Logan Crescendo a cura della redazione .............................................66<br />

McIntosh Aire a cura della redazione .....................................................68<br />

Monitor Audio WS 100 a cura della redazione ..............................................70<br />

Monitor Audio S 300 a cura della redazione ................................................72<br />

Samsung DA-F60 a cura della redazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74<br />

Samsung DA-E750 a cura della redazione .................................................76<br />

GUIDA ALL’ACQUISTO ................................................................78<br />

AMPLIFICATORE INTEGRATO Micromega MyAmp a cura della redazione .....................82<br />

FONORIVELATORE Ortofon OMB 10 a cura della redazione ...................................86<br />

AMPLIFICATORE PER CUFFIE NuForce HA-200 a cura della redazione .......................88<br />

CUFFIE HiFiMan HE-560 a cura della redazione .............................................92<br />

DIFFUSORI Elac BS 403 a cura della redazione ..............................................98<br />

SCELTI DA <strong>SUONO</strong> a cura di Guido Bellachioma ............................................104<br />

AMATO MIO LP a cura di Carlo D’Ottavi ...................................................108<br />

OLTRE IL ROCK a cura di Guido Bellachioma ...............................................110<br />

ESPERIENZE IN JAZZ a cura di Daniele Camerlengo .......................................114<br />

SECONDO NOI LA CLASSICA a cura di Tito Gray de Cristoforis .............................118


N. XXX<br />

@<strong>SUONO</strong><br />

scrivete a p.corciulo@suono.it<br />

QUAL È IL VESTITO<br />

DEL MONACO<br />

Cari amici, seguo la rivista dalla sua<br />

nascita e, dopo qualche tentennamento,<br />

ho deciso di scrivervi. Le<br />

perplessità derivavano dalla stima e dalla<br />

ché<br />

le critiche, visto che di questo si tratta,<br />

non si muovono a cuor leggero, soprattutto<br />

<br />

<br />

a esprimere sinceramente le mie opinioni.<br />

prio<br />

per niente. La linea editoriale non mi<br />

convince, si trascina per intere pagine trat-<br />

<br />

<br />

specializzate. Da <strong>SUONO</strong> mi aspetto “Alta<br />

<br />

ti,<br />

novità, reportage, interviste a operatori<br />

<br />

attendo un mondo nel quale trovare la mia<br />

passione al centro. Ho letto altre lettere con<br />

<br />

sono piaciute per niente le repliche stizzite<br />

della redazione.<br />

<br />

le macchine per riprodurre il suono ad alta<br />

<br />

<br />

<br />

soprattutto a quella tecnica. Negli anni la<br />

<br />

acquistano ancora dischi che in qualche caso<br />

sono quasi inascoltabili. Potranno contenere<br />

anche qualità artistiche degne di nota ma se<br />

<br />

messe da parte. Ho iniziato ad acquistare con<br />

soluzione<br />

e gradirei trovare su <strong>SUONO</strong> anche<br />

<br />

soprattutto straniero, propone. Termino con<br />

<br />

il numero 490. Ho terminato di leggerlo in<br />

<br />

Buon lavoro.<br />

Stefano Ripoli<br />

P.S. Non vi preoccupate, continuerò ad acquistare<br />

<strong>SUONO</strong> così come continuo ad acquistare<br />

tutte le altre riviste di settore, come<br />

<br />

Alta Fedeltà.<br />

Caro Stefano,<br />

innanzitutto grazie di annoverarci tra<br />

“coloro che si stimano”: che ci creda o<br />

meno per me è fonte di grande serenità<br />

poter contare su questo valore desueto<br />

nella società attuale... Mi dispiace al tempo<br />

stesso che lei scambi l’eventuale veemenza<br />

delle mie repliche per stizza; sinceramente<br />

non mi sento stizzito, mai, eventualmente<br />

deluso, spesso motivato a far meglio, a volte<br />

sorpreso delle dinamiche (non sempre<br />

comprensibili, perlomeno per me) della<br />

comunicazione. Ciò nondimeno, sono consapevole<br />

del fatto che la realtà è tale “anche”<br />

se condivisa: “un albero in Amazonia<br />

<br />

diceva Carlo Sartori, grande studioso della<br />

comunicazione, e noi potremmo paragrafare:<br />

<br />

quando viene percepito così!”.<br />

Pur tenendo conto delle critiche (tutte),<br />

credo che una rivista abbia il compito di<br />

essere un passo avanti al lettore; è questo<br />

il modo di legittimare la sua utilità. Dico<br />

questo perché in tal caso il direttore avrebbe<br />

il compito, se è convinto di quello che<br />

fa, di andare avanti per la sua strada con<br />

determinazione, senza per questo essere<br />

scambiato per sordo o stizzito!<br />

E io sono convinto di quello che faccio...<br />

Proverò a condividere alcune di queste<br />

considerazioni partendo da quella più evidente:<br />

non solo il tempo passa ma l’accelerazione<br />

impressa alla società in questi<br />

ultimi anni è notevolissima; il panorama<br />

della musica è cambiato radicalmente (lei<br />

stesso si sta avvicinando alla musica liquida)<br />

con nuove forme di consumo e altre<br />

ormai obsolete. Lo stesso panorama della<br />

comunicazione ha mutato decisamente i<br />

suoi confini e i giornali tradizionali rischiano<br />

di scomparire (a molti è già accaduto)<br />

o finire nel dimenticatoio.<br />

Solo per tornare ai “minimi sistemi”, come<br />

forse avrà letto nell’editoriale di questo<br />

numero un’istituzione come l’APAF (e il<br />

TopAudio, che ne era l’espressione) non c’è<br />

più dopo 26 anni di successi, di così-così...<br />

Lo avrebbe mai immaginato solo 4 anni e<br />

mezzo fa A onor del vero io sì, tanto che<br />

al tempo richiesi un incontro con i suoi<br />

maggiorenti per esprimere le mie paure...<br />

Ma torniamo al punto: tutto cambia e,<br />

marzulliana banalità, tutto deve cambiare,<br />

almeno se si esaminano le cose su un arco<br />

medio di tempo (20/30 anni). Perché non<br />

dovrebbero cambiare le riviste Suppongo<br />

che nessuno possa dissentire e tiro avanti<br />

nel ragionamento...<br />

Parte del disastro specifico del nostro settore<br />

è costituito proprio dalle resistenze<br />

a cambiare: il Top Audio è rimasto più o<br />

meno lo stesso a partire dalla sua prima<br />

edizione, i negozi offrono chi più chi meno<br />

la stessa formula (e non mi si venga a dire<br />

che gli incontri con il pubblico, oggi di gran<br />

moda con brindisino a margine, sono una<br />

rivoluzione!). Gli uomini non sono cambiati,<br />

nel senso che molti degli attori sono<br />

gli stessi ma, soprattutto, ragionano con<br />

la stessa testa. Un esempio: quando una<br />

grandissima azienda annunciò il risultato<br />

delle sue indagini (ovvero che nell’arco di 5<br />

anni il 50% del suo business sarebbe stato<br />

rappresentato dal settore multimediale)<br />

chi ne distribuiva i prodotti fece spallucce<br />

invece di ringraziare (e prepararsi!) per<br />

quell’inaspettata “dritta”.<br />

Riprendiamo ora l’analisi deduttiva: se<br />

nel nostro settore la maggioranza non<br />

cambia, che cosa accade nel segmento dei<br />

consumatori-lettori Tale logica... Mi ha<br />

comunque sorpreso la quantità di persone<br />

legate allo status quo: da un lato hanno<br />

consentito a noi e altri di “vegetare” troppo<br />

a lungo; dall’altra rappresentano, come<br />

mille altri fattori, un elemento che rallenta<br />

il cambiamento e così facendo trascinano il<br />

mercato e le riviste sempre più in una nicchia...<br />

Perché, ed è difficile contraddirmi,<br />

qui nessuno gode di buona salute e questo<br />

fatto per una rivista, per un produttore,<br />

per tutti, va a discapito della qualità del<br />

proprio lavoro.<br />

Beh, noi abbiamo da tempo deciso di provare<br />

a interrompere questa spirale! Magari<br />

la strada intrapresa non è quella giusta,<br />

magari (anzi, sicuramente) vanno ancora<br />

applicati dei correttivi; magari, magari...<br />

Vorrei però affrontare specificamente due<br />

punti messi in evidenza dalla sua lettera:<br />

1) chi vuole la musica legge una rivista<br />

di musica;<br />

6 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


N. XXX<br />

@<strong>SUONO</strong><br />

scrivete a p.corciulo@suono.it<br />

2) troppa musica su <strong>SUONO</strong>.<br />

Per quanto riguarda il primo punto non<br />

sono del tutto convinto che sia così, soprattutto<br />

in tempi come questi in cui si<br />

guarda al budget a disposizione con grande<br />

attenzione. Soprattutto credo (e in tal<br />

senso lavoriamo) che conti la qualità e<br />

l’originalità di quel che si propone; con I<br />

Colori del Suono vi abbiamo proposto in<br />

questi mesi punti di vista originali, foto<br />

mai viste e quant’altro rendono unici tali<br />

articoli e, conseguentemente, la nostra<br />

pubblicazione. Abbastanza unica da attirare<br />

l’attenzione degli appassionati di<br />

musica in generale...<br />

Per rispondere al secondo punto, invece,<br />

credo occorra da un lato non limitarsi al<br />

fattore esteriore (oggi la musica trova<br />

posto su <strong>SUONO</strong> nella prima parte del<br />

giornale, un tempo in coda... ): se si vanno<br />

a contare le pagine di musica e quelle di<br />

Hi-Fi gli equilibri sono cambiati ma non di<br />

molto: riuscivamo a realizzare 5/7 prove<br />

ogni numero e altrettante ne facciamo<br />

ora! Certo, bisogna intendersi su che cosa<br />

è musica e cosa Hi-Fi: lei come lo giudica<br />

il lungo articolo su Maria Callas Buona<br />

parte è dedicata alle tecniche adottate per<br />

portare a nuovo splendore le registrazione<br />

della “Divina”...<br />

Io ho e ho sempre avuto da un lato la pretesa<br />

di rintracciare gli aspetti culturali che<br />

contraddistinguono lo sviluppo tecnologico,<br />

fondendoli insieme a una conoscenza<br />

tecnica (peraltro in costante divenire),<br />

dall’altro la consapevolezza che quando<br />

non si ha nulla da dire è meglio tacere<br />

piuttosto che blaterare a vuoto (per intenderci:<br />

se aumentare la sezione Hi-Fi<br />

significa parlare del suono dei tavolini,<br />

degli unguenti magici e di come mia nonna<br />

sorda ha a che fare con l’Hi-Fi, preferisco<br />

tacere)! Viviamo un periodo di oscurantismo<br />

culturale e tecnologico di dimensioni<br />

epocali e, specialmente nel nostro settore,<br />

l’approccio conservatore alla materia ha<br />

consentito a truffatori, guitti, nani e ballerini<br />

di prosperare e di farlo a lungo...<br />

Non voglio essere mischiato a loro (anche<br />

se comunque il loro operare condiziona<br />

tutto il mercato) e quando è stato possibile<br />

confutarli <strong>SUONO</strong> ha sempre provato a<br />

farlo. Credo che quest’opera e le “intuizioni”<br />

che hanno dato vita a punti di vista<br />

originali o antesignani meritino di essere<br />

giudicati in misura della loro qualità, non<br />

un tanto al chilo!<br />

Preferirei che fosse questa la ragione per<br />

cui, magari non completamente soddisfatti,<br />

i lettori continuano ad acquistare SUO-<br />

NO piuttosto che per una sorta di coazione<br />

a ripetere. Per carità: Stefano, grazie per<br />

continuare a farlo, ma ci vedo più i riflessi<br />

di un rituale un po’ stanco che quella gioia<br />

che ci piacerebbe donare ai nostri lettori e<br />

che ci “ispira” quando lavoriamo per loro!<br />

Quello che lei ci chiede di fare (analisi<br />

tecnica, esame della qualità della musica<br />

e dei file) lo facciamo, nella misura e con<br />

le forze attualmente possibili. Forse è poco<br />

ma le assicuro che la guardia è alzata per<br />

assicurare una costante dignità al nostro<br />

lavoro, merce rara e forse sottovalutata<br />

nell’acclarata società di Orwell. Per alcuni,<br />

comunque, è persino troppo, come testimonia<br />

l’elenco dei marchi che non vogliono<br />

più lavorare con noi per “l’eccessivo tasso<br />

critico della rivista”. Possibile che questo<br />

non traspaia o non venga valutato a fronte<br />

di qualche pagina (7/10) in più dedicate<br />

alla musica che ci consentono di “aprire”<br />

verso un pubblico maggiore, anche con la<br />

speranza di fare proseliti<br />

Paolo Corciulo<br />

SFOGO SETTEMBRINO<br />

Carissimo Direttore, le inoltro due<br />

brevi righe che hanno preso spunto<br />

dalla lettera dell’amico Stefano<br />

Tascini e dalla sua accorata risposta su<br />

<strong>SUONO</strong> di settembre 2014. Spero possano<br />

contribuire al dibattito...<br />

Mi è capitato tra le mani l’ultimo numero di<br />

<strong>SUONO</strong> che nello spazio dei lettori riporta<br />

una lettera di un amico liutaio, musicista e<br />

appassionato di audio “vintage”, che pone<br />

la fatidica domanda: “ma dove sta andando<br />

l’Alta Fedeltà e <strong>SUONO</strong> con essa”. La<br />

risposta del direttore, molto lunga e articolata,<br />

merita secondo me una lettura attenta<br />

e critica, per capire cosa gira nella testa<br />

dei “guru dell’Hi-Fi” che in questi anni ci<br />

hanno raccontato quanto sia bello e grati-<br />

<br />

<br />

per cercare di ascoltare sempre meglio la<br />

musica che amiamo.<br />

Il direttore dice sostanzialmente che un paio<br />

di anni fa <strong>SUONO</strong>, prima di altre riviste,<br />

aveva capito che il contesto era mutato e<br />

aveva cambiato impostazione strategica,<br />

con maggiori contenuti sulla musica a 360<br />

gradi, recensioni di prodotti più terreni e<br />

un taglio critico e attento alle tendenze;<br />

molti appassionati non hanno gradito questo<br />

cambio di rotta e sono passati ad altre<br />

testate; altri, tra cui il sottoscritto, hanno<br />

invece apprezzato e continuato a seguire con<br />

interesse questa evoluzione. Dice poi che il<br />

mercato degli operatori dell’alta fedeltà, dai<br />

<br />

deve capire che i tempi sono cambiati e<br />

cambiare marcia. Poi, nella sostanza, nulla<br />

cambia e tutti cercano di mantenere le<br />

<br />

Così anch’io, carico di buoni principi e<br />

nonostante il momento economico non<br />

proprio felice, a gennaio di quest’anno ho<br />

deciso di aprire un negozio di alta fedeltà<br />

<br />

<br />

questo piacevole hobby si doveva tornare<br />

a ragionare sul valore reale e concreto dei<br />

prodotti, sentirli con le proprie orecchie,<br />

parlare e ragionare dal vivo, per non farsi<br />

abbindolare dai “guretti dei forum” che<br />

sentenziano su prodotti di ottima qualità<br />

senza averli mai né visti né sentiti, solo per<br />

dire qualche cazzata in pubblico passando<br />

per “esperti”.<br />

Ma cari direttori di riviste specializzate, se<br />

ci deve essere un rinascimento per questo<br />

<br />

è mancato, è una virata decisa e netta a<br />

favore della musica liquida, l’unico futuro<br />

possibile per questo bellissimo hobby, con<br />

guide pratiche, approfondimenti e comparazioni<br />

sul campo, che spieghino passo<br />

<br />

<br />

risoluzione sul proprio impianto, assaporandone<br />

tutti i vantaggi sonori e funzionali.<br />

E un piccolo favore: toglieteci dai piedi un<br />

po’ di “pseudo-recensori-improvvisati” che<br />

giudicano prima il marchio, poi il prezzo e<br />

<br />

capire l’esito del test non serve consultare<br />

la prova, basta leggere com’è composto il<br />

loro impianto di riferimento…<br />

Mirko Sarto – Hi-Fi Shop<br />

8 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


ANTENNA<br />

seguici anche su www.facebook.com/suono.it<br />

Acque agitate nel mare dell’Hi-Fi... e oltre!<br />

Quattro sono i prodotti della serie C700 “Premium Class”<br />

costituita dall’amplificatore Integrato SU-C700, dal lettore<br />

Network Audio ST-C700, dal Compact Disc SL-C700 e dal<br />

sistema di Diffusori SB-C700.<br />

C’aveva azzeccato Akio Morita<br />

quando, in tempi insospettabili,<br />

sosteneva che “la globalizzazione<br />

porterà a una concentrazione<br />

del potere in pochi attori, e speriamo<br />

che la Sony sia tra questi...”.<br />

Erano i tempi dello strapotere<br />

del marchio, allora uno<br />

dei cinque più famosi al mondo<br />

e il più all’avanguardia nel campo<br />

dell’elettronica: d’altronde<br />

una certa lungimiranza Morita e<br />

Masaru Ibuka, i fondatori dell’azienda,<br />

l’avevano sempre avuta,<br />

a partire dal nome stesso scelto<br />

per la loro attività (Sony era una<br />

sorta di variazione del termine<br />

Sound e non doveva essere<br />

costato poco, a due giapponesi,<br />

adottare un termine inglese nel<br />

primo dopoguerra!). Ricordo che<br />

<br />

Pig Company” per l’inveterata<br />

<br />

per ogni nuovo formato... Marchi<br />

<br />

esistevano, men che meno contendevano<br />

il primato ai giganti...<br />

Poi i coreani sono arrivati davvero,<br />

seguiti dai cinesi, mentre<br />

<br />

crisi economica da cui tutt’ora<br />

stenta a uscire. Insomma, i panorami<br />

cambiano, poi cambiano<br />

ancora e poi... ancora!<br />

Ultima spallata, quella determinata<br />

dalla commistione<br />

elettronico-informatica che,<br />

in particolare nel settore della<br />

riproduzione sonora, ha determinato<br />

un’ulteriore variazione<br />

della geografia del potere.<br />

La serie R1 “Reference<br />

Class” di Technics consiste<br />

nell’amplificatore di potenza<br />

SE-R1, nel lettore Controller<br />

Network Audio SU-R1 e nel<br />

sistema di diffusori SB-R1.<br />

Philips, ad esempio, ha alienato<br />

la sua divisione consumer (IBM<br />

anche!). Pioneer ha rinunciato,<br />

cinque anni fa, alla produzione<br />

dei pur celebrati monitor TV e<br />

oggi, dopo aver allineato l’audio/<br />

video (venduto a un private equity<br />

che fa capo a Onkyo), sembra<br />

intenzionata a cedere anche il<br />

comparto dj, mantenendo solo<br />

il car entertainment. Ora: non<br />

sono un manager aziendale e<br />

quel che dico lascia sicuramente<br />

il tempo che trova, ma voi, lo<br />

<br />

quello del car Boh...<br />

Non è l’unica stranezza. Nel giorno<br />

della presentazione dei nuovi<br />

iPhone 6 la Apple ha definitivamente<br />

mandato in pensione<br />

l’iPod Classic, il discendente<br />

del primo esemplare (2001) di<br />

quella genia di prodotti che ha<br />

rivoluzionato l’ascolto della musica;<br />

nello stesso periodo la Sony<br />

<br />

prodotto che 35 anni fa aveva<br />

dato il via a una rivoluzione nello<br />

stesso settore. Peccato che a detronizzarlo<br />

sia stato poi nel tempo<br />

proprio p l’iPod! Cortocircuito<br />

10 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


seguici anche su www.facebook.com/suono.it<br />

totale Opportunità di mercato<br />

per i lettori digitali portatili che<br />

qualcuno vede e altri no (Pono<br />

docet) Ariboh... Dove non ho<br />

dubbi (e credo che nemmeno i<br />

lettori li abbiamo) è nella clamorosa<br />

retromarcia di Matsushita<br />

che, in occasione del recente IFA,<br />

ha annunciato il ritorno del marchio<br />

Technics.<br />

Quando nel 2001 si decise di<br />

sopprimere (o giù di lì) il marchio<br />

Technics, fui tra gli angeli<br />

premonitori dell’evento, a tal<br />

punto da ingenerare un certo<br />

ostracismo da parte dell’azienda,<br />

che non vedeva di buon occhio<br />

svelati in anticipo i suoi progetti.<br />

“Ce n’è quanto basta per chiedersi<br />

quale possa essere il futuro<br />

del marchio Technics, vessillo di<br />

alta qualità e tecnica; moneta<br />

non spendibile nel consumo a<br />

larga banda del terzo millennio”<br />

scrivevo, parole che sarebbero<br />

state confermate di lì a poco dai<br />

piani dell’azienda. Quando, nel<br />

2010, la casa annunciò che il<br />

leggendario giradischi Technics<br />

1200, prodotto dal 1972 e venduto<br />

in 3,5 milioni di unità, non<br />

sarebbe più stato in commercio<br />

(ultimo “orpello” di un marchio<br />

Il Walkman NWZ-A15, ultima<br />

versione dello storico apripista<br />

creato nel 1979; la versione<br />

attuale riproduce file musicali ad<br />

alta definizione. Viene venduto a<br />

199,00 euro.<br />

in disarmo), gli utenti fecero sentire<br />

fortemente il loro dissenso<br />

(tutt’ora, su Facebook, c’è una<br />

pagina per la reintroduzione del<br />

“legendary Technics Turntable”<br />

con tantissimi like!).<br />

I nuovi modelli Hi-Fi Technics,<br />

i primi dopo sei anni di silenzio,<br />

arriveranno da noi entro fine<br />

anno: ad annunciarlo Michiko<br />

Ogawa, direttrice del progetto<br />

Technics (è proprio vero, i tempi<br />

cambiano: un ingegnere donna al<br />

posto del mitico Watari!). Ogawa,<br />

che è anche una popolare pianista<br />

jazz giapponese, ha spiegato<br />

<br />

<br />

tre aspetti tecnici principali: “Accurate<br />

Digital Technology”, per<br />

garantire una trasmissione del<br />

segnale con caratteristiche precise<br />

in fatto di guadagno e fase, e<br />

una conversione di potenza ide-<br />

logy”,<br />

per ridurre sensibilmente<br />

il disturbo e ottenere dispositivi<br />

perfetti per l’audio digitale;<br />

“Emotive Acoustic Technology”,<br />

per realizzare un’immagine sonora<br />

limpida e una sensazione di<br />

profondità nello spazio acustico,<br />

grazie a un’eccezionale larghezza<br />

di banda e a un’elevata gamma<br />

dinamica. Il marchio inizialmente<br />

lancerà due serie di prodotti: il<br />

sistema R1 “reference-class” e il<br />

sistema C700 “premium-class”.<br />

Il design è quello classico dei<br />

prodotti Technics; l’aggiunta<br />

di due streaming player fa ben<br />

sperare per il futuro. A questo<br />

punto che aggiungere Ben tornata<br />

Technics, il tuo ritorno mi<br />

sembra l’unica nota logica di un<br />

mercato che sta ancora cercando<br />

la sua cifra...<br />

Paolo Corciulo<br />

E io me la<br />

faccio da solo<br />

Già da qualche tempo, prima delle<br />

nefaste notizie sul Top Audio, c’è<br />

stato chi ha scelto formule alternative<br />

per promuovere i propri prodotti.<br />

Così Audio Natali (con i<br />

suoi marchi si può organizzare<br />

<br />

la disponibilità di una location<br />

adeguata (oltre 10 ambienti d’ascolto)<br />

e di un trait d’union tutto<br />

giocato sul lusso e sulla qualità<br />

dei prodotti, lo show se lo organizza<br />

da solo... Oltre 1.000 presenze<br />

lo scorso anno, altrettante<br />

all’evento di quest’anno che si è<br />

tenuto lo scorso 20 settembre<br />

e ha visto la partecipazione del<br />

progettista Dan D’Agostino e del<br />

designer Livio Cucuzza, che ha<br />

presentato i nuovi Audio Research<br />

Galileo, raccontandone la<br />

genesi.<br />

Sopra, a destra: Luca Natali e<br />

Dan D’Agostino che presenta<br />

l’amplificazione omonima.<br />

In questa foto:<br />

Livio Cucuzza con i nuovi<br />

Audio Research Galileo.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 11


ANTENNA<br />

seguici anche su www.facebook.com/suono.it<br />

Riccardo Muti lascia l’Opera di Roma<br />

Una lettera amara annuncia l’addio<br />

del noto direttore. Comincia ora il<br />

periodo più drammatico della storia<br />

recente del Teatro dell’Opera di Roma,<br />

per il quale la sistemazione dei conti,<br />

pur necessaria e lodevole, potrebbe<br />

rivelarsi perfino inutile senza la presenza<br />

di Muti, difficile da rimpiazzare<br />

alla vigilia dell’inizio di stagione.<br />

Da qualunque capo si voglia cominciare<br />

– da Muti o da Fuortes e dal<br />

Teatro – l’Opera di Roma resta una<br />

matassa difficilissima da sbrogliare.<br />

E la decisione dell’abbandono, di cui<br />

solo ora viene data notizia ufficiale<br />

era già nell’aria. In un inserto dedicato<br />

all’incipiente stagione teatrale<br />

nella Capitale, allegato sia a Repubblica<br />

che al Corriere, Fuortes appariva<br />

come “amministratore delegato<br />

di Musica per Roma” (in scadenza),<br />

piuttosto che come sovrintendente<br />

dell’Opera, quando avrebbe dovuto<br />

essere il contrario. Se Muti aveva<br />

già preso la sua decisione di abbandonare<br />

l’Opera, Fuortes forse stava<br />

meditando sul suo futuro...<br />

Nella sua lettera di addio, resa nota<br />

soltanto oggi, il direttore spiega le<br />

sue plausibili ragioni: in teatro non<br />

c’è un clima sereno e perciò gli riesce<br />

difficile lavorarvi. Quando gli animi<br />

si saranno rappacificati e tutto filerà<br />

liscio come l’olio, allora si vedrà.<br />

Veramente questo è l’auspicio, assai<br />

freddo, di Marino e di Fuortes, che<br />

pur prendendo atto della decisione<br />

del direttore insistono soprattutto nel<br />

sottolineare che la nuova gestione ha<br />

azzerato in un solo anno l’enorme deficit<br />

lasciato da De Martino, sodale di<br />

Alemanno (quasi 12 milioni di Euro).<br />

Fuortes ha fatto il miracolo ma ora<br />

soldi non ce ne sono più e il maestro<br />

Muti avrebbe dovuto abbassare le<br />

sue pretese in tutti i sensi – è quanto<br />

scrivono gli opinionisti della rete. Se è<br />

così, decide di andarsene per dedicarsi<br />

interamente – per l’Italia – alla sua<br />

amata Orchestra Cherubini.<br />

Quali sarebbero le pretese del maestro<br />

in fatto di cachet, allestimenti,<br />

voci e altro, non è dato saperlo; e se<br />

si tratta soprattutto dei costi degli<br />

allestimenti, si è fuori strada, perché<br />

a quel che sembra l’allestimento di<br />

Pier’Alli per Aida sarebbe improntato<br />

alle cosiddette “nozze con i fichi<br />

secchi”, anzi con “proiezioni”. Certo<br />

Muti a Roma, come altrove, non lavora<br />

“aggratis” (e, del resto, perché<br />

dovrebbe) ma con sé, a Roma, ha<br />

portato tutta la sua corte, anche quella<br />

famigliare, non compresa nel suo<br />

cachet… insomma, qualche malumore<br />

nei suoi confronti potrebbe anche<br />

esserci. Ben poca cosa, comunque,<br />

in rapporto al prestigio che rende<br />

all’Opera la sua presenza. Solo la sua,<br />

non quella di altri venuti al seguito. E<br />

non certo quella di Alessio Vlad, che<br />

lui ha imposto come ennesimo atto di<br />

riconoscenza verso suo padre che lo<br />

portò a Firenze e che egli volle poi alla<br />

Scala. Una corte non pomposa, che<br />

non brilla di luce propria e che, nel<br />

momento in cui il principe rinuncia<br />

alla corona, si spegne in un minuto<br />

secondo. Morto un Papa se ne fa un<br />

altro – ha scritto qualcuno in rete. Si,<br />

è vero. Ma via Muti, c’è qualcun altro<br />

nell’orizzonte degli attuali governanti<br />

del teatro e della capitale capace di<br />

sostituirlo senza intaccare il prestigio<br />

che la sua presenza recava al teatro<br />

Dubitiamo. C’è chi ha paragonato,<br />

sbagliando, questa uscita di scena<br />

di Muti alla precedente, di una decina<br />

di anni fa, dalla Scala. No, perché<br />

allora Muti aveva contro l’orchestra<br />

che, a Roma, dichiara di non aver mai<br />

voluto protestare contro il direttore<br />

e che mai e poi mai avrebbe fatto<br />

saltare una recita, neanche una, di<br />

Muti. Bugiardi. Perché tale pericolo<br />

l’ha corso anche Muti, e non solo con<br />

Manon o con la tournée in Giappone;<br />

forse, l’avrebbe corso ancora nelle<br />

settimane di preparazione di Aida.<br />

Basta esaminare il risultato del referendum,<br />

interno al teatro, al quale<br />

ha partecipato circa la metà dei dipendenti,<br />

orchestra e coro compresi<br />

(il che vuol dire che l’altra metà non<br />

L’uomo che colleziona (tutti i) vinili (esistenti)<br />

Paul Mawhinney, collezionista di vinili<br />

(una raccolta di oltre tre milioni di pezzi)<br />

ed ex proprietario di un negozio di dischi a<br />

Pittsburgh; Murray Gershenz, proprietario<br />

del Music Man Murray a Los Angeles; Paulette<br />

Weiss, critica musicale di New York; il<br />

Colony Records, ex storico negozio musicale<br />

di Times Square; il Modern Sound di Rio<br />

de Janeiro.<br />

Questi personaggi e negozi apparentemente<br />

slegati tra loro possiedono, in realtà, un<br />

minimo comune denominatore: tutti hanno<br />

venduto la propria preziosa e/o sterminata<br />

raccolta di dischi a Zero Freitas, imprenditore<br />

brasiliano sessantaduenne che da decenni<br />

colleziona silenziosamente vinili di qualsiasi<br />

genere.<br />

Un’ossessione, la sua, iniziata con 200 album<br />

regalatigli dal padre quand’era ancora<br />

bambino, innescata dalla passione per la musica<br />

del cantante brasiliano Roberto Carlos<br />

12 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


seguici anche su www.facebook.com/suono.it<br />

condivide l’accettazione del piano di<br />

salvataggio, necessario pena la chiusura<br />

del teatro, stilato da Fuortes). I<br />

sindacati protestano, e sciopereranno<br />

eventualmente contro Fuortes; ma<br />

a scioperare sono soprattutto quelli<br />

della Fials e della CGIL – altra pagina<br />

del film surreale “Renzi vince nonostante<br />

l’opposizione del PD”. E poi, a<br />

differenza di Milano dove, all’uscita di<br />

Muti, il consiglio di amministrazione,<br />

composto da “manager” abituati a<br />

decidere in fretta e bene per il futuro<br />

delle loro aziende, ha messo una<br />

toppa in tempi brevi, a Roma, il cui<br />

consiglio di amministrazione è fatto<br />

di competenti, chissà quali bizzarre<br />

soluzioni verranno proposte.<br />

Comunque fa più riflettere la risposta,<br />

molto fredda, di Fuortes, Marino<br />

e Franceschini, che non la lettera di<br />

Muti, scritta “comme il faut”, ineccepibile<br />

per chi non è a conoscenza di<br />

altri eventuali risvolti. Adesso, quali<br />

scenari si aprono Fuortes, non gradito<br />

a metà del personale del teatro,<br />

come insegna il referendum, trarrà le<br />

sue conclusioni dimettendosi Oppure<br />

resterà mettendo in atto la sua<br />

rivoluzione e cioè portando all’Opera<br />

di Roma la sua non entusiasmante<br />

squadretta, già schierata in campo<br />

e ai bordi a Bari Pensa forse di sostituire<br />

Vlad Ottima decisione, ma<br />

con chi Con Gastón Fournier-Facio<br />

che già voleva imporre a Bari e che<br />

oggi è libero dopo la sua uscita dalla<br />

Scala Lui è un’ottima “spalla”, se lavora<br />

a fianco di un direttore artistico<br />

competente. Cambierà anche il maestro<br />

del corpo di ballo, via Micha<br />

(van Hoecke) e dentro Eleonora (Abbagnato),<br />

che scalpita da parecchio<br />

per avere quell’incarico, anche se a<br />

noi non sembra in grado di sostenerlo,<br />

nonostante la sua giovane età<br />

e avvenenza, che non è pari alla sua<br />

competenza<br />

Via Muti e arriva un giovane, magari<br />

Rustioni che sta a Bari e anche a Firenze<br />

(regno del consigliere di amministrazione<br />

Battistelli) Per Fuortes<br />

sembra una cosa normale. Ma lui non<br />

ha chiara, forse, la differenza, pur con<br />

tutti i difetti del grande direttore, tra<br />

lui e un’altra bacchetta. O forse la<br />

fine dell’anno, quando i consigli di<br />

amministrazione con nuovo nome<br />

– consiglio di “indirizzo” – dovranno<br />

ridisegnare la governance dei nostri<br />

teatri, a Roma verrà, con l’uscita di<br />

Muti, anticipata di qualche mese<br />

La pubblicità che parla di “grande<br />

opera” a Roma va cambiata con “piccola<br />

opera” della nuova stagione del<br />

Teatro dell’Opera di Roma Capitale,<br />

come anche il calendario che, nel sito<br />

del teatro, riporta ancora il nome di<br />

Muti per Aida e Nozze di Figaro.<br />

Pietro Acquafredda<br />

(di cui possiede 1.794 dischi) e proseguita<br />

negli anni: da 200 i suoi vinili sono diven-<br />

<br />

30.000 all’età di 30 anni e svariati milioni<br />

<br />

che possiede una linea privata di bus a San<br />

<br />

per comprare stock da migliaia di dischi;<br />

<br />

un team di assistenti sparsi per il mondo che<br />

scandagliano il mercato alla ricerca di nuovi<br />

<br />

giace in un hangar di venticinquemila metri<br />

<br />

-<br />

<br />

circa 500 al giorno.<br />

<br />

ha recentemente deciso di dare una doppia<br />

<br />

prima sarà quella di preservare nelle mi-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ancora moltissimi brani del secolo scorso<br />

<br />

dispersi ai quattro angoli del pianeta. Secon-<br />

<br />

<br />

<br />

stito<br />

copie.<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

in un enorme regalo per la collettività e per<br />

<br />

potrebbero ritrovarsi la musica del mondo<br />

<br />

Francesco Bonerba<br />

VELUT ON LINE<br />

È disponibile online il nuovo blog ufficiale<br />

dell’etichetta discografica padovana Velut Luna.<br />

In questo spazio vengono presentate le nuove<br />

e le “vecchie” produzioni con grande ricchezza<br />

di informazioni tecniche, storiche e musicali,<br />

rendendo disponibili direttamente anche i link<br />

per l’acquisto sia dei CD, sul sito e-commerce<br />

www.velutluna.it, sia dei file “liquidi” nei principali<br />

siti di riferimento. Saranno inoltre presenti<br />

interventi quotidiani di Marco Lincetto con<br />

articoli divulgativi sui temi della registrazione<br />

e della produzione discografica, accostati a<br />

recensioni discografiche e monografie musicali<br />

ad ampio spettro. Per info: www.velutblog.it<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 13


ANTENNA<br />

seguici anche su www.facebook.com/suono.it<br />

Un po’ Reference un po’ Blade<br />

Kef, nella sua complessa fase di rilancio che<br />

l’ha vista passare dall’antica factory britannica<br />

ad azienda delocalizzata (fabbrica in<br />

estremo Oriente e progettazione ancora inglese),<br />

è partita dall’avveniristico progetto<br />

Muon per arrivare a rinnovare la sua linea<br />

più rappresentativa da mezzo secolo a questa<br />

<br />

Muon, con le sue forme sinuose quasi sen-<br />

tato<br />

un autentico taglio con il passato per un<br />

<br />

o a ragione, molto tradizionalista. Al di là,<br />

però, delle linee avveniristiche, il progetto<br />

partiva da un elemento che, già presente da<br />

anni, rimane tutt’ora il fulcro di tutti i suoi<br />

prodotti, cioè l’UniQ, l’altoparlante coassiale<br />

che comprende tweeter e midrange/woofer,<br />

declinato nelle varie versioni a seconda del<br />

<br />

Blade, di dimensioni, forme e costo leggermente<br />

meno estremi (parliamo pur sempre<br />

di circa 30.000 €!). Ancora un cabinet in<br />

alluminio, dalle forme ricurve, e un frontale<br />

che mostra il solo UniQ, simulando così la<br />

sorgente sonora puntiforme. Ai lati, in realtà,<br />

sono presenti 4 woofer che estendono la risposta<br />

in frequenza in basso con una serie di<br />

accorgimenti, regolarmente brevettati, volti<br />

a minimizzare interferenze con le pareti e tra<br />

toparlanti<br />

e il know how acquisito con questi<br />

due prodotti estremi hanno poi riguardato<br />

tutta la produzione Kef, modelli da desktop<br />

Diffusori KEF REFERENCE 5<br />

Dimensioni: 20,5 x 135 x 47 + base cm (lxaxp)<br />

Peso: 60,2 Kg<br />

Distributore: Hifight- www.hifight.it<br />

Tipo: da pavimento Caricamento: bass reflex N.<br />

vie: 3 Potenza (W): 50-400 Impedenza (Ohm):<br />

8 Frequenze di crossover (Hz): 250, 2.800 Risp.<br />

in freq (Hz): 40-35.000 +/- 3 dB Sensibilità (dB):<br />

90 Altoparlanti: 4 Wf 16,5 cm alluminio, Uni-Q<br />

costituito da Md 121,5 e Tw cupola 25 mm alluminio<br />

Rifinitura: Deep Piano Black, Satin American<br />

Walnut, Luxury Gloss Rosewood, Blue Ice White,<br />

Copper Black Aluminium.<br />

compresi. Curiosamente la serie Reference,<br />

<br />

era rimasta esente dalle più recenti revisioni.<br />

Ora si colma questa lacuna con una serie che<br />

guarda molto da vicino proprio al Blade. Cinque<br />

i modelli della serie: due da pavimento<br />

(Reference 5 e 3), uno da stand (Reference<br />

1), un canale centrale e un subwoofer. Proprio<br />

il modello superiore, il Reference 5, ha<br />

molto in comune con il Blade. Strettamente<br />

derivati sono, infatti, gli altoparlanti, l’UniQ<br />

e i quattro woofer; per abbattere i costi, tuttavia,<br />

si rinuncia ad alcune delle peculiarità<br />

del Blade. Tutti gli altoparlanti sono, infatti,<br />

allineati frontalmente, verticalmente in modo<br />

simmetrico con l’UniQ al centro. Il mobile<br />

<br />

posto di un guscio stampato metallico come<br />

nel Blade. Rimane la complessità della realizzazione,<br />

essendo i vari altoparlanti dotati di<br />

una propria camera di carico, che ha anche<br />

la funzione di irrigidire l’intera struttura. Le<br />

<br />

piano, noce americano satinato o lussuoso<br />

<br />

essere circa la metà dei Blade per il modello<br />

di punta Reference 5, un elemento da non<br />

sottovalutare… Carlo D’Ottavi<br />

QUATTRO NOTE... E QUALCUNA DI PIÙ<br />

Peter & Son organizza la manifestazione “Quattro Note d’Autunno” prevista per i giorni 1 e 2 novembre<br />

2014 a Padova, preso l’Hotel Galileo, Via Venezia 30, sito a pochi passi dalla stazione ferroviaria e a 2<br />

Km dall’uscita Padova Est dell’autostrada A4. Si tratta di un incontro dedicato all’ascolto della musica<br />

attraverso strumenti di qualità, che si svolgerà in tre sale del centro Congressi dell’hotel in cui saranno<br />

allestiti tre differenti impianti ad alta fedeltà e a una ricca sezione dedicata all’ascolto tramite cuffie;<br />

ciascun impianto sarà caratterizzato da specifiche e differenti peculiarità e costi, in modo tale da offrire<br />

un sintetico ma efficace quadro delle varie possibilità di ascolto ad alta fedeltà fra le mura domestiche.<br />

Sarà inoltre offerta la possibilità di acquistare alcuni fra i migliori e più interessanti dischi disponibili<br />

grazie alla presenza dell’etichetta discografica padovana Velut Luna e a una selezione operata da<br />

Marco Lincetto dei più interessanti CD e Vinili disponibili sul mercato internazionale (Telarc, Chesky e<br />

molte altre celebri etichette). Lo stesso Lincetto terrà nell’arco dei due giorni una serie di presentazioni<br />

discografiche con guida all’ascolto e due interessanti seminari sulle tecniche di registrazione e post<br />

produzione, rivelando alcuni dei segreti che stanno alla base della produzione di un grande disco.<br />

SE SHAZAM INDOVINA,<br />

L’UTENTE ACQUISTA<br />

Sin dagli albori della radio (e forse anche da prima),<br />

non c’è ascoltatore che non si sia confrontato almeno<br />

una volta con l’amletico interrogativo: “come si<br />

intitola questa canzone”, in riferimento a un brano<br />

del cui titolo non veniva fatta menzione o di cui si<br />

coglievano solo le note finali. Quella caccia al tesoro<br />

musicale, affascinante, talvolta lunghissima e sicuramente<br />

un po’ frustrante, ha cessato di esistere con<br />

l’avvento di Shazam, che grazie al suo sconfinato<br />

14 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


seguici anche su www.facebook.com/suono.it<br />

Un top per Dual<br />

In casa Dual ci hanno preso gusto e, visto il<br />

fascino che questi giradischi suscitano in una<br />

vasta schiera di appassionati, non solo tedeschi,<br />

è stato presentato il modello forse più<br />

ambizioso nella pur lunghissima storia della<br />

casa, il CS 600, di certo il più costoso nel catalogo<br />

dell’azienda. L’aspetto più rilevante che<br />

subito si nota è che, pur mantenendo fede a<br />

un suo certo look tradizionale, qualcuno lo<br />

chiama stile vintage, il CS 600 possiede un<br />

telaio rigido e totalmente manuale, cosa che<br />

<br />

Può sembrare un paradosso che un giradischi<br />

Giradischi DUAL CS 600<br />

Prezzo: € 1.780,00<br />

Dimensioni: 44 x 13,5 x 37 cm (lxaxp)<br />

Peso: 8,7 Kg<br />

Distributore:<br />

Audio Living Design<br />

www.audiolivingdesign.it<br />

assai meno complesso di modelli quali il CS<br />

<br />

costi nettamente di più degli altri. In realtà<br />

Dual sembra essere andata incontro alle ri-<br />

<br />

in fatto di prestazioni sonore. In questo caso<br />

la semplicità costruttiva pare voler sostituire<br />

la facilità d’uso – della quale gli automatismi<br />

sono un elemento fondamentale – con la qualità<br />

delle varie parti. Il telaio è costituito da un<br />

unico elemento di base su piedini smorzanti,<br />

sul quale sono montati gli elementi meccanici:<br />

motore, sistema perno/piatto e braccio. Proprio<br />

il braccio appare, come l’altro elemento, più<br />

rinnovato. La sua articolazione ha uno schema<br />

cardanico simile a quelli degli altri modelli ma<br />

tutta la struttura è ora metallica, più rigida e<br />

con tolleranze più basse. La canna è sempre<br />

<br />

di carbonio. Le velocità ammesse sono tre, 33,<br />

45 e 78 giri, e la selezione avviene tramite un<br />

controllo elettronico. Carlo D’Ottavi<br />

Che classe<br />

Hugo!<br />

È il frutto di una consultazione (potremmo<br />

sionati,<br />

siano essi clienti o negozianti, del<br />

piccolo apparecchio della casa inglese che ha<br />

sparigliato le carte tra i DAC portatili. La cu-<br />

<br />

complesso display dell’apparecchio e consente<br />

di abbinare, in una tasca, uno smartphone in<br />

un unico ingombro. Bellissima!<br />

Tipo: con braccio Telaio:<br />

rigido con smorzatori<br />

anti vibrazione Trasmissione:<br />

a cinghia piatta Piatto:<br />

sandwich di alluminio con<br />

due anelli smorzatori Velocità<br />

(RPM): 33/45/78 Braccio: dritto<br />

con articolazione cardanica,<br />

shell in fibra di carbonio Alzabraccio:<br />

smorzato Wow &<br />

Flutter (%): 0,04 Rumble<br />

(dB): 48 Note: finiture:<br />

laccato nero pianoforte<br />

o nero satinato.<br />

database riconosce da poche note e in pochi secondi<br />

la canzone che stiamo ascoltando. Una piccola rivoluzione<br />

nata nel 2002 e che ha da poco superato il<br />

traguardo dei 100 milioni di utenti; un servizio il cui<br />

valore economico è stimato attorno ai 500 milioni di<br />

dollari e che lo scorso anno ne ha fatti guadagnare<br />

all’industria discografica circa 300, spesi dagli utenti<br />

per l’acquisto su iTunes o Spotify (sotto forma di<br />

abbonamento) di brani “identificati” da Shazam. Un<br />

successo crescente che ha spinto Warner, Universal<br />

e Sony a investire tre milioni di dollari ciascuna<br />

nella app inglese, di cui già si vocifera un imminente<br />

sbarco in Borsa. Si tratta di un investimento<br />

comprensibile, soprattutto considerando che le tre<br />

major già da anni possiedono pacchetti di azioni di<br />

Spotify (la Universal detiene anche il 14% della Beats<br />

Electronics, recentemente acquisita da Apple), la più<br />

grande piattaforma di streaming musicale, con i suoi<br />

20 milioni di brani e 40 milioni di utenti (di cui 10<br />

abbonati). È evidente che le grandi etichette stanno<br />

spostando i propri investimenti verso quei servizi<br />

online che, a fronte del collasso dei canali classici<br />

di vendita, saranno in grado di garantirgli in futuro<br />

sufficienti margini di profitto. Resta ancora da capire<br />

come l’industria discografica riorganizzerà il proprio<br />

business online e quale ruolo giocherà l’artista in<br />

questa nuova, stravagante, filiera della musica che,<br />

partendo dall’etere, passa attraverso lo smartphone<br />

e approda sulla carta di credito.<br />

Francesco Bonerba<br />

Arriva VOCO<br />

Consente lo streaming wireless multi-room di<br />

qualsiasi contenuto musicale archiviato nelle<br />

sorgenti presenti all’interno della rete locale,<br />

<br />

<br />

e selezionare la stanza in cui riprodurre il<br />

contenuto multimediale, VOCO ha sviluppato<br />

l’applicazione gratuita VOCO Controller per<br />

smartphone e tablet – scaricabile su Google<br />

Play e Apple Store – con un’interfaccia di<br />

controllo semplice e completa. La presenza<br />

<br />

vocale, permette inoltre di ricercare un’artista<br />

o un brano usando la propria voce!<br />

Per info: www.audioclub.it<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 15


INSIDE DENTRO LA MUSICA<br />

di Pietro Acquafredda, Paolo Corciulo, Tito Gray de Cristoforis<br />

A distanza di quasi quarant’anni<br />

dalla morte di Maria Callas la<br />

sua voce e la sua figura umana<br />

rimangono un mito per tutti<br />

gli appassionati d’opera, e non<br />

solo. La sua travagliata vicenda<br />

umana e le sue incredibili doti<br />

di cantante l’hanno resa l’icona<br />

del periodo d’oro dell’opera e,<br />

ancora oggi, conta seguaci in<br />

tutto il mondo.<br />

La voce di Maria Callas vive<br />

ogni giorno nelle numerose<br />

registrazioni delle sue<br />

esibizioni e nelle incisioni<br />

in studio: un patrimonio che<br />

oggi la Warner Classics ha<br />

restaurato, rimasterizzandolo<br />

e distribuendolo in forma di<br />

cofanetto sia in CD che in file<br />

Hi-Res a 96/24.<br />

La rinascita<br />

del belcanto<br />

16 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


MARIA CALLAS TUTTE LE OPERE IN STUDIO<br />

Warner Classics, proprietaria del catalogo con le registra-<br />

<br />

cofanetto di 69 CD tutte le registrazioni che la grande<br />

<br />

Cetra fra il 1949 e il 1969. A queste seguiranno le versioni Hi-Res<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

palcoscenico per poco più di un decennio, ha saputo rappresentare<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

per raccontarvela; per que-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

cordings”,<br />

<br />

zionisti,<br />

visto che presenta<br />

ogni singolo CD, opera o<br />

recital con la copertina origi-<br />

<br />

di 136 pagine che contiene<br />

gia,<br />

foto rare e riproduzioni<br />

-<br />

<br />

Walter Legge e altri respon-<br />

<br />

<br />

<br />

delle arie sono inclusi in un<br />

plete<br />

e i 13 recital contenuti<br />

nel cofanetto sono disponi-<br />

<br />

<br />

Lucia di Lammermoor<br />

<br />

Tosca.<br />

<br />

<br />

Anna Bolena,<br />

clusa<br />

nel recital Mad scenesScene di pazzia<br />

<br />

Manon Lescaut e Carmen.<br />

stra<br />

le eccezionali risorse tecniche e artistiche della Callas. La sua<br />

-<br />

<br />

-<br />

TurandotAidaBohème<br />

Rigoletto<br />

Il barbiere di Siviglia-<br />

<br />

<br />

<br />

,Victor<br />

-<br />

<br />

<br />

no,<br />

Franco Corelli, Richard<br />

-<br />

<br />

<br />

Fiorenza Cossotto, Christa<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

della Callas, che si svolse<br />

<br />

<br />

Teatro alla Scala – nelle sto-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

di Chicago, Dallas, Houston,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

La Callas con Walter Legge. <br />

in coincidenza con la storia<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

essi giunse a realizzazione anche se, nel 1974, la Callas diede una<br />

<br />

-<br />

Tosca<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 17


A touch<br />

of Hi-Fi<br />

The Complete Sudio Recordings è un imponente<br />

recupero culturale dell’opera della grande<br />

artista e non solo. Le attenzioni tecnologiche<br />

che sono state dedicate all’intera opera<br />

di remastering ci offrono la possibilità di<br />

raccontare come ne è stata declinata la qualità.<br />

stupefatto. È una rivelazione. Nell’ascoltare quel Casta<br />

diva<br />

“Sono<br />

. Queste, almeno secondo la pubblicistica, le<br />

parole pronunciate da Robert Gooch, uno degli ingegneri del suono<br />

che aveva lavorato con la Callas, quando ha ascoltato alcune delle<br />

tracce recentemente rimasterizzate...<br />

Di certo “Callas Remastered: The Complete Studio Recordings” è stato<br />

un lavoro complesso e articolato, visto che prendeva in esame brani<br />

registrati da diverse etichette (Cetra ed EMI, in diversi periodi e con<br />

diverse tecniche – mono e stereo).<br />

Le registrazioni della Callas, peraltro, erano già state rimasterizzate<br />

due volte: verso la metà degli anni Ottanta, quando furono trasferite<br />

su CD, e poi nel 1997, in occasione del ventesimo anniversario della<br />

sua morte (altre ripubblicazioni sono state proposte nell’ambito della<br />

serie Great Recordings e in altri contesti); in entrambi i casi era stato<br />

adoperata la risoluzione a 44,1/16 utilizzando, secondo i tecnici di<br />

Abbey Road, non sempre il master originario.<br />

<br />

” ha dichiarato Andrew Cornall, vice<br />

presidente di EMI (già vincitore di un Grammy Award e responsabile<br />

del progetto): -<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

”.<br />

Cornall è stato il supervisore di un’équipe di quattro ingegneri degli<br />

Abbey Road Studios di Londra, responsabili della rimasterizzazione:<br />

Allan Ramsay (capo del team), Ian Jones, Simon Gibson e Andrew<br />

Walter. Il legame tra gli Abbey Road Studios e la produzione della<br />

Callas era intenso (fu lì, infatti, che veniva eseguito il taglio dei dischi),<br />

sebbene la diva non fosse entusiasta di eseguirvi le registrazioni, preferendo<br />

la Kingsway Hall, che è stata recentemente demolita.<br />

sto<br />

sia stato il minore degli impegni: il primo compito a cui si è dovuto<br />

<br />

erano i retroscena della registrazione ed esaminare meticolosamente<br />

gli appunti originali presi durante la produzione. Questo per assicurare<br />

che venisse utilizzato il materiale corretto e per cercare di interpretarlo<br />

nel modo più dettagliato possibile.<br />

18 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


MARIA CALLAS TUTTE LE OPERE IN STUDIO<br />

In uno dei corridoi dell’intero isolato dove sono situati gli Abbey Road<br />

Studios è presente un grande schedario che contiene le varie matrici<br />

dei progetti; esse contengono riferimenti incrociati a un archivio che<br />

<br />

Per i meno esperti ricordiamo che nel processo di produzione di un LP<br />

una volta stabilito il contenuto musicale tramite il master, dal nastro<br />

viene innanzitutto realizzata una lacca, incisa attraverso un apposito<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Talvolta può accadere che una matrice venga danneggiata nello stabilimento<br />

oppure, dopo una revisione, può essere richiesto di crearne<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

La Gioconda<br />

schede delle matrici confermano la presenza di problemi con il rumore<br />

<br />

un nuovo disco in lacca, che viene poi inviato allo stabilimento per la<br />

<br />

ni<br />

di registrazione, note relative al luogo di registrazione e se sono stati<br />

rilevati dei problemi, come rumori indesiderati; spesso contengono<br />

<br />

stereo della Norma si può leggere, ad esempio: “Pagine 166–167 della<br />

<br />

<br />

; queste erano le istruzioni per<br />

<br />

punto il nastro veniva equalizzato per regolare il livello delle frequenze<br />

e del riverbero secondo le indicazioni del produttore ed eventualmente<br />

<br />

-<br />

racconta Allan Ramsay, <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

spettrale dei suoni che si vogliono eliminare e lavora con le principali<br />

<br />

stereo della Norma<br />

<br />

L’istruzione del produttore è: -<br />

<br />

<br />

il nastro originale, rimosso la parte rumorosa e giuntato la sezione<br />

<br />

“La decisione se eliminare o mantenere qualcosa nella registrazione<br />

è sempre un gioco di destrezza. Alcuni sono convinti del fatto che il<br />

rumore sia una componente autentica del disco a 78 giri e che il disco<br />

in gommalacca debba suonare così. Io ho la sensazione che, finché non<br />

alteriamo la voce, rendiamo un ottimo servizio alla registrazione”<br />

Allan Ramsay<br />

<br />

-<br />

spiega Ramsay <br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

puntina si avvicina ai solchi più interni, il suono peggiora a causa della<br />

-<br />

<br />

naturalmente questa procedura nelle versione master in digitale è<br />

-<br />

<br />

<br />

racconta Robert Gooch “per lui il era<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

e<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 19


INSIDE<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

Manon Lescaut,<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“In quell’epoca la velocità<br />

del nastro non era controllata dal computer, ed era dunque alla<br />

mercé della frequenza della rete elettrica e del trasporto del nastro”<br />

“Di fatto, l’intonazione in molti LP di allora era crescente<br />

semplicemente perché durante l’incisione del vinile la velocità<br />

“Quando i clic e il rumore scompaiono, è come se improvvisamente la<br />

cantante fosse presente davanti a te con molta più chiarezza. E si tratta<br />

davvero di un 78 giri magnificamente registrato. Lei sta proprio davanti<br />

al microfono cantando a voce spiegata, il risultato sonoro è splendido”.<br />

Andrew Walter, a riguardo del confronto tra copia originale e versione<br />

con i clic eliminati del 78 giri di Casta Diva.<br />

dei registratori era leggermente più rapida. E durante una sessione<br />

di registrazione, talvolta due registratori funzionavano simulta-<br />

<br />

entrambi i nastri, l’altezza del suono oscillava tra i due edit. Anche<br />

in questo caso, all’epoca non si poteva fare di meglio. Oggi siamo in<br />

grado di risolvere quei problemi”.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

20 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


MARIA CALLAS TUTTE LE OPERE IN STUDIO<br />

il software Retouch ed eliminando i “clic” in un processo a due fasi,<br />

una per i clic più grandi e la seconda per i clic più piccoli (Retouch è<br />

in grado di rimuovere circa 25.000 clic al secondo!).<br />

Più in generale, alcuni dettagli del resoconto sull’operato di remaste-<br />

<br />

Nella registrazione della Tosca è presente uno stridio acuto causato<br />

<br />

<br />

eliminabile). “Prima di Retouch, l’unico modo per correggere questo<br />

tipo di errore era di tagliare tutte le frequenze alte, cambiando così<br />

l’intero suono”, racconta Ramsay.<br />

Su alcuni LP registrati nella Kingsway Hall (dove la Callas registrò Il<br />

barbiere di Siviglia, la seconda Lucia di Lammermoor e il disco dedicato<br />

alle “Scene di follia”) sono udibili i treni della metropolitana<br />

di Londra che rimbombano sotto la sala. Durante la registrazione in<br />

stereo della Norma alla Scala, invece, si ascolta il ronzio di una Vespa<br />

mentre sta accelerando: sullo schermo è visibile come linea ascendente.<br />

Tutti questi disturbi possono essere rimossi semplicemente<br />

<br />

originale, inoltre, a volte non è del tutto corretto: se è stata utilizzata<br />

<br />

(creando una specie di “doppio<br />

attacco” sulla nota), è possibile<br />

correggere l’errore tramite rimozione.<br />

Se è stata tagliata una<br />

<br />

più grave. “Se manca un piccolo<br />

frammento e il tempo è accelerato,<br />

nessuno strumento al mondo<br />

sarà in grado di correggere l’errore”<br />

continua Ramsay.<br />

Ancora: sui dischi dei recital può<br />

verificarsi un problema tra le<br />

tracce perché al tempo i responsabili<br />

originali dell’editing inserirono<br />

tra aria e aria strisce di<br />

nastro di inizio in plastica (nastro<br />

vuoto) creando canali (bande larghe<br />

di separazione) sul disco LP<br />

quando questo è stato tagliato.<br />

“Su un LP come Maria Callas<br />

canta arie di Rossini e Donizetti,<br />

il fruscio provocato dalla<br />

superficie del vinile nasconde<br />

l’improvviso silenzio” racconta<br />

Ramsay, “ma quando si riproduce<br />

il nastro originale o lo si<br />

ascolta digitalmente, si nota una<br />

netta interruzione. Era dunque<br />

necessario ricreare le caratteristiche<br />

acustiche della Salle Wagram<br />

di Parigi, dove la Callas<br />

aveva eseguito la registrazione,<br />

da inserire in quei punti”. Nei<br />

UNA CALLAS HIGH FIDELITY<br />

Il connubio tra l’opera della divina e gli strumenti ad alta fedeltà che sono serviti<br />

per riportarne in auge lo splendore non si è limitato all’opera di remastering. A<br />

cavallo dell’estate, il noto punto vendita milanese Hi-Fi Studio ha organizzato<br />

un’anteprima del nuovo cofanetto da poco commercializzato con una catena<br />

di riproduzione “ispirata” a quella utilizzata negli Abbey Studios. Sentire la voce<br />

della Callas così restaurata è un’esperienza particolare. Il suo peculiare timbro,<br />

familiare alle orecchie dal primo ascolto, è trasfigurato dalla pulizia della registrazione:<br />

è certamente un suono più chiaro, più nitido, ma allo stesso tempo<br />

è in qualche modo una voce diversa da quella conosciuta, una voce di cui si<br />

notano più facilmente le piccole mancanze tecniche, inusualmente scoperta<br />

nella tessitura acuta. Il suo stile personalissimo, in cui l’espressività e la natura<br />

musicale sviluppatissime non erano offuscate dalla mancanza di una tecnica<br />

perfetta (anzi, le imperfezioni del timbro, a tratti opaco, a tratti troppo squillante,<br />

erano peculiarità di quella voce, che anche da esse traeva la sua incredibile forza<br />

e la sua bellezza), ha consacrato la Callas come una delle interpreti di riferimento<br />

per ogni cantante, a prescindere dalle tessiture e dai ruoli.<br />

Per gli estimatori storici della Callas, ascoltare la voce del loro mito così ripulita<br />

sarà sicuramente una sorpresa. La Warner Classics ci ha restituito la Callas originale<br />

ma, nonostante ciò, forse la vera Callas, quella che abbiamo nelle orecchie e nel<br />

cuore, è la vecchia voce ovattata delle registrazioni storiche... Così, dopo le tante<br />

polemiche che questa interprete straordinaria ha suscitato in vita, ecco che torna<br />

a far discutere i suoi ammiratori anche dopo la sua scomparsa.<br />

casi in cui non era disponibile l’esatto ambiente sonoro della sessione<br />

ciare<br />

l’atmosfera sonora che più vi si avvicinasse. Un altro pericolo era<br />

costituito dal cosiddetto “magnetic print-through”: quando il volume<br />

della registrazione è molto alto, il suono può debordare sulla striscia<br />

di nastro contigua durante la registrazione. “Più forte è il volume<br />

della musica, più intenso è il campo magnetico”, spiega Ramsay, “e<br />

<br />

<br />

di come è stato conservato il nastro”. È presente, ad esempio, un’eco<br />

di questo tipo durante un punto culminante orchestrale ne Il trovatore:<br />

sullo schermo era visibile ed è stato corretto!<br />

Più in generale, va notato che la voce della Callas qualche volta è<br />

stata criticata per il suo tremolio: il produttore Walter Legge disse<br />

scherzosamente che poteva addirittura provocare il mar di mare! È<br />

<br />

all’inadeguatezza delle attrezzature di registrazione di allora. La sua<br />

voce era così potente che talvolta microfoni e nastro erano incapaci<br />

di gestirla: il risultato era una serie di interferenze elettriche tra gli<br />

casioni,<br />

durante il punto culmi-<br />

<br />

reggia” nella registrazione presso<br />

il Teatro alla Scala della Turandot,<br />

realizzata nel 1957 sotto la<br />

-<br />

<br />

Retouch appaiono sullo schermo<br />

sotto forma di piccole linee verticali<br />

tra gli armonici, e sono state<br />

rimosse.<br />

Una volta che l’audio è stato<br />

completamente ripulito, viene<br />

fatto passare – laddove necessario<br />

– attraverso un equalizzatore<br />

per regolare il livello dei bassi, la<br />

brillantezza del suono o per ag-<br />

<br />

produttore, esattamente come si<br />

faceva negli anni Cinquanta. Esiste<br />

un software che ricrea digital-<br />

<br />

di mixaggio manuale, completa<br />

di fader e quadranti, ma Ramsay<br />

ha preferito la vecchia versione<br />

analogica: “Ci piace il calore del<br />

suono EQ analogico, ma useremo<br />

il digitale se risulterà più<br />

adatto. Siamo fortunati a poter<br />

disporre di questa opzione”.<br />

A questo punto la registrazione<br />

viene tracciata, ovvero viene eseguito<br />

il “PQ”.<br />

(continua a pag. 23)<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 21


INSIDE<br />

di Pietro Acquafredda<br />

Tutti amano Maria<br />

Un noto istituto italiano specializzato in ricerche nel campo musicale ha effettuato un sondaggio dal<br />

quale è risultato che Maria Callas è la “cantante più importante del secolo scorso”, conclusione più o<br />

meno immaginata. Quello che non è stato detto è se sia anche la più popolare...<br />

Abbiamo cercato altre prove per avvalorare il risultato, quasi<br />

scontato, di questo sondaggio, e per scoprire se la Callas sia<br />

stata anche la più popolare, cercando di capire se valore e<br />

<br />

quale sia il grado di popolarità di Maria Callas oggi.<br />

naggio<br />

pubblico, un artista conosciuto La risposta, né facile né ovvia,<br />

<br />

che la popolarità di un personaggio dipenda soprattutto dalla professione<br />

svolta e ancor più dal mezzo che lo fa conoscere: Pippo Baudo<br />

è certamente più popolare di Carlo Rubbia; almeno, così, è risultato<br />

a noi; ma mettere sullo steso piano le due professioni è quasi una<br />

<br />

della medesima; perché, come nel nostro caso, incide enormemente<br />

sul grado di popolarità il mezzo attraverso il quale un personaggio<br />

viene conosciuto. La televisione, ad esempio, la cui potenza di popolarità<br />

porta a far dire che “se non sei in televisione semplicemente non<br />

esisti”, è il mezzo che procura a chicchessia la popolarità più sfacciata.<br />

Stringendo la ricerca alla musica, ci siamo chiesti quali siano i musicisti<br />

positori,<br />

domandandoci se il palcoscenico sia una cassa di risonanza<br />

<br />

Abbiamo sempre pensato, senza fare ricerche e indagini in tal senso,<br />

gione<br />

che moltissimi pensano di poter fare ciò che fa il cantante mentre<br />

nessuno, ragionevolmente, crede di poter fare quel che fa il direttore<br />

22 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


MARIA CALLAS BREVE STORIA, CONTROCORRENTE, DELLA “DIVINA”<br />

d’orchestra, lo strumentista e, meno ancora, il compositore. E che il<br />

cantante, per tale ragione, è il musicista con il quale più facilmente<br />

<br />

dimostrano, indirettamente, schiere di imitatori di cui la televisione<br />

<br />

cercare i personaggi più popolari fra i cantanti ci era parsa la strada<br />

migliore per proseguire l’indagine. Il che faceva anche al nostro caso,<br />

<br />

polare<br />

più vasta e aggiornata: la rete. Digitando alla rinfusa nomi di<br />

<br />

scoperto che Bach ha il numero di annunci maggiore di tutti (162<br />

thoven<br />

(18 milioni). E che, solo dopo di loro, appaiono, per numero<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

tanto per citare un pianista fra i più conosciuti e idolatrati, ne ha 2.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

le cose in ordine, ponendo al vertice della piramide musicale i com-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

al primo posto, e a seguire i compositori.<br />

Bach è il musicista più popolare di tutta la storia, anche più del gran-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ria,<br />

immettendo nuovamente sul mercato pacchi di dischi.<br />

Il discorso, attenendoci al verdetto della rete, è ancor più sfavorevole<br />

<br />

<br />

grande, come ha confermato il noto istituto di indagine musicale.<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

ha preso tutti.<br />

<br />

-<br />

<br />

Elvira De Hidalgo, la sua maestra cui è rimasta sempre devota, e con<br />

Retouch TM è un programma di restaurazione audio che crea una<br />

rappresentazione visiva della registrazione dividendola in onde<br />

sonore colorate che si spostano orizzontalmente attraverso<br />

lo schermo (per ottenere una vaga idea dell’aspetto, basti<br />

immaginarsi un elettrocardiogramma ultra sofisticato). Qualsiasi<br />

suono indesiderato udibile, ad esempio il suono del clacson di<br />

un’automobile, può essere isolato a livello visuale e rimosso senza<br />

influenzare la musica.<br />

(segue da pag. 21) -<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

della Tosca, furono assegnate solo due tracce, oggi considerate<br />

<br />

<br />

<br />

quelle stereo di Tosca, Lucia, Gioconda e Norma.<br />

Ma queste forme di intervento possono essere considerate una<br />

“Se ab-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

.<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 23


INSIDE<br />

CRITICI TUTTI ENTUSIASTI, SALVO UNO<br />

Tra l’aprile e il maggio 1957,<br />

in ben sette recite e con una<br />

ripresa nel 1958, Maria<br />

Callas vestì alla Scala i<br />

panni di Anna Bolena di<br />

Donizetti, consacrata alla<br />

storia, accanto a Giulietta<br />

Simionato, Nicola Rossi<br />

Lemeni, Gianni Raimondi,<br />

per la regia di Luchino<br />

Visconti e la direzione di<br />

Gianandrea Gavazzeni.<br />

Rodolfo Celletti, su La maschera:<br />

“Nell’anno<br />

1957, nel più<br />

completo<br />

squallore<br />

di<br />

ciò che<br />

concerne il vocalismo, siamo testimoni<br />

auricolari di qualcosa che sul piano<br />

tecnico e anche sul piano estetico è<br />

semplicemente prodigioso. Credo di<br />

intendermene un poco: l’esecuzione di<br />

agilità a mezza voce nel pieno della gamma<br />

acuta, senza la minima smagliatura<br />

di vibrazione o impurità di suono e di<br />

intonazione, è per una cantante la pietra<br />

filosofale o giù di lì. Magia. Ebbene così<br />

ha cantato la Callas per un atto intero”.<br />

Teodoro Celli, su Oggi: “Non ha mai<br />

cantato forse con tanta intensità, procurando<br />

un’emozione che non sapremmo<br />

ridire in parole. Quando l’interpretazione<br />

tocca un così alto livello è illusorio parlare<br />

di “bella voce” o di “brutta voce”. Si<br />

rischia di restare fuori dall’arte, irretiti<br />

da un’avvilente concezione edonistica<br />

del canto. Scopo e meta unica dell’arte<br />

è l’espressione, tale è lo scopo della musica.<br />

Teniamo per conto, dunque, che la<br />

voce di Maria Callas non è né bella né<br />

brutta. Ma diviene incomparabilmente<br />

espressiva quando è applicata a un<br />

genere vocale e a un dramma musicale<br />

che le si addice. E diviene, dunque, assolutamente<br />

bella: dell’unica bellezza che<br />

in arte è concepibile”.<br />

Massimo Mila, su L’Espresso: “Ha modulato<br />

“Al dolce guidami castel natio” con<br />

ineguagliabile perizia di mezzi toni, alla<br />

Benedetti Michelangeli, e ha concluso in<br />

trionfo un’interpretazione tutta nobile e<br />

prestigiosa”.<br />

Fedele D’Amico su Il contemporaneo:<br />

“Che la Callas fosse naturalmente nella<br />

sua parte era chiaro a priori. Ancora una<br />

volta, così, i suoi accenti iracondi come<br />

le sue confessioni a mezza voce sussur-<br />

<br />

<br />

Gioconda<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“-<br />

<br />

– <br />

per conoscere il nome della cantante che interpretava Isotta, dalla<br />

cui voce ero rimasto colpito: Maria Callas. All’epoca ero direttore<br />

artistico del Maggio Fiorentino. Pochi giorni prima di quell’incontro<br />

<br />

<br />

già lavorato con me, ha fatto poi una serie di audizioni, a comin<br />

ciare dalla Scala, senza esito. Ora è, di conseguenza, costretta a<br />

imbarcarsi a Napoli per l’America; non ha soldi e dovrà viaggiare<br />

in classe “emigrante”. Perché non viene a Roma per ascoltarla<br />

<br />

po’ rotonda, ma dal vitino stretto e con uno sguardo magico.<br />

<br />

accompagnò la Callas in Turandot, Gioconda, Tristano,<br />

ecc... in un repertorio di grande taglio drammatico.<br />

Ebbi l’impressione di trovarmi di fronte a una<br />

cantante eccezionale. Le chiesi con chi aveva<br />

<br />

soprano di coloratura. Ma allora, le chiesi,


MARIA CALLAS BREVE STORIA, CONTROCORRENTE, DELLA “DIVINA”<br />

rate “au confessional du coeur” furono<br />

quelli di una cantante che rimane una<br />

delle più folgoranti apparizioni del teatro<br />

moderno. Avevamo oscuramente<br />

immaginato che la presenza della Pasta<br />

e della Malibran significassero questo.<br />

Ma solo la Callas ce ne ha definitivamente<br />

accertati”.<br />

Desmond Shawe-Taylor, su Opera:<br />

“La presenza di Maria Callas nella compagnia<br />

ha recentemente incoraggiato<br />

una politica scaligera particolarmente<br />

avventurosa, poiché è una delle poche<br />

cantanti con la voce, la tecnica, lo stile e<br />

la forza drammatica necessarie per conferire<br />

a queste tragedie la loro legittima<br />

potenza teatrale. È principalmente grazie<br />

alla Callas se l’Anna Bolena è stata<br />

trionfalmente resuscitata. Potrebbe<br />

l’Anna Bolena entrare nel repertorio<br />

internazionale Con la Callas sì. Senza<br />

di lei, o qualche altro soprano a lei affine,<br />

di cui per ora non vi è segno, no”.<br />

Eugenio Gara, su L’Europeo: “In un’atmosfera<br />

di paurosa tensione e di gelo<br />

ha superato se stessa. Ha alternato, in<br />

ascesa continua, fraseggio per fraseggio,<br />

modulazioni dolcissime a rapidi scatti,<br />

preghiere ardenti e furiose invettive. C’è<br />

ora nella voce della Callas una mestizia<br />

nuova, una patetica soavità d’ispirazione<br />

proprio donizettiana. I suoi “pianissimo”,<br />

i suoi trasalimenti improvvisi, i suoi interrogativi<br />

arcani, ci hanno procurato<br />

il godimento di un’arte assolutamente<br />

superiore. È forse stata la recita più bella<br />

della Callas, ma anche quella che ha<br />

lasciato il segno, dentro...”.<br />

Eugenio Montale, su La Notte; “Il<br />

maggiore interesse della serata di ieri<br />

era rappresentato dalla ricomparsa in<br />

scena alla Scala di Maria Callas dopo<br />

una lunga parentesi della “querelle” che,<br />

veramente, ha interessato più la cronaca<br />

mondana che le ragioni dell’arte. Ella<br />

ha pienamente confermato il successo<br />

dell’anno precedente. Alla figura di Anna<br />

la Callas conferisce il pregio di una continua<br />

presenza in palcoscenico, di una<br />

autorità che solo pochissimi artisti del<br />

teatro lirico hanno avuta. Se poi a questo<br />

dono, frutto di questo istinto, si aggiunge<br />

un’arte di mezza voce ed un’accentuazione<br />

drammatica, robusta, penetrante,<br />

incisiva, si dovrà convenire che quest’artista,<br />

sempre nuova, sempre diversa, può<br />

riserbarci ancora molte sorprese”.<br />

Beniamino Dal Fabbro, su Il Giorno: “I<br />

reggitori della Scala dovranno liberare<br />

l’esecuzione di Anna Bolena, e definitivamente<br />

il palcoscenico del nostro teatro,<br />

da Maria Meneghini Callas, la quale fa<br />

del gigionismo filodrammatico, accanto<br />

a veri artisti di canto d’egregia scuola e<br />

d’indiscussi mezzi vocali, riduce a stagnanti<br />

lamentele a mezzavoce le pagine<br />

di grazia lirica, trasforma in vociferazioni<br />

inconsulte le pagine di espressione romanticamente<br />

esagitate, corrompe il<br />

gusto del pubblico, abbassa la nobile<br />

assemblea di un teatro al livello di faziose<br />

competizioni di arena. Soltanto<br />

per tal via Anna Bolena, non più opera<br />

“su misura” per una primadonna, potrà<br />

reinserirsi plausibilmente, e con un’interpretazione<br />

appropriata, nel repertorio<br />

melodrammatico”.<br />

perché non interpreta questo repertorio Perché non me lo fanno<br />

cantare, fu la sua risposta. Mi misi allora io al pianoforte e le feci<br />

cantare Puritani. Mi convinsi immediatamente di aver scoperto<br />

con lei quello che nell’Ottocento era detto “soprano drammatico di<br />

agilità”, che all’importanza della voce univa la possibilità di fare<br />

colorature di espressione, non di solo virtuosismo. Chiamai subito il<br />

-<br />

<br />

triennale per riprendere il repertorio per il quale sembrava essere<br />

fatta la sua voce. Cominciammo con Norma, anche posticipando<br />

l’inizio della stagione invernale. Le recite di Norma, due appena,<br />

ottennero un successo travolgente. Seguirono Traviata e Lucia<br />

quest’ultima opera fece tremare il teatro, perché eravamo abituati<br />

ad ascoltare Lucia da voci di soprano lirico leggero. Poi Puritani,<br />

Orfeo ed Euridice di Haydn, diretto da Erich Kleiber (padre di<br />

Carlos), Vespri siciliani, che poi riprese anche alla Scala, diretta<br />

da De Sabata. Per due anni ancora ebbi modo di lavorare con Lei,<br />

facendole studiare un’opera, che poi non è stata più ripresa, Armida<br />

di Rossini, nella quale la Callas credette di aver raggiunto i vertici<br />

dell’arte, sebbene quei vertici li avrebbe raggiunti davvero quando<br />

le feci studiare, nonostante la sua riluttanza, Medea di Cherubini.<br />

Dimenticavo: dopo le recite di Norma<br />

dell’anno dopo la portai a Perugia, alla Sagra Musicale Umbra (il<br />

celebre festival di cui Siciliani è stato per decenni direttore, ndr.)<br />

dove interpretò, dopo pianti e ripensamenti, il S. Giovanni Battista<br />

di Stradella in prima ripresa moderna”.<br />

Questi i primi anni di carriera, già luminosa, di Maria Callas, racconta-<br />

<br />

<br />

“recitare attraverso la musica, mi diceva. Non rendere Gilda “graziosa”.<br />

Sarà pure vergine, ma non dimenticare che muore per amore!”.<br />

-<br />

<br />

<br />

del belcanto. Via le “belle voci” con il “cuore in mano” e lo “spartito<br />

<br />

<br />

cessità<br />

drammatica. E così, con tale uso della tecnica, la poesia faceva<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

mai e poi mai avrebbero potuto essere antagoniste della Callas, e<br />

tanto meno sue eredi. Belle voci, ottime interpreti, ma non interpreti<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

vitalizzante dell’arte tragica della Callas, dovrà smentire frettolose<br />

bocciature, minimizzanti etichettature e sghembe suddivisioni<br />

gerarchiche di cui erano costellate certe “Storie della Musica” in<br />

circolazione” (Franco Soprano).<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

feticismo nei riguardi di grandi personalità e di ogni loro cosa, oppure<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 25


INSIDE<br />

di Daniele Camerlengo<br />

Le sorprese sonore<br />

del gioioso smontatore<br />

Che Bollani possa essere definito “un musicista eclettico” è cosa nota, che intendesse darsi al teatro<br />

meno, anche se lui “ha sempre voluto stare sul palco”... Una chiacchierata a tutto tondo con un<br />

artista che si esprime a 360° e non teme di dire la sua anche su temi sociali e politici.<br />

Il piano e il trovarsi a soli sei anni, una gavetta breve e poi<br />

<br />

per cercare nuove emozioni e per cimentarsi in sorprendenti<br />

aggiustaggi musicali. La gioia del divenire quotidiano che ha spinto<br />

lui e i suoi danesi preferiti a ospitare Mark Turner e Bill Frisell in<br />

Joy In Spite Of Everything<br />

dizione<br />

geopolitica, aneddoti accaduti durante il suo nomadismo<br />

musicale, teatro, televisione e qualche piccola anticipazione sul<br />

suo futuro prossimo.<br />

Stefano Bollani, una coalescenza di vocali e consonanti che<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

te,<br />

ho scelto il pianoforte come strumento ideale per accompagnare<br />

un dì la mia voce. Credo di aver subito pensato che non<br />

ci saremmo mai lasciati. È un ricordo troppo romantico, dunque<br />

sicuramente riscritto dal mio emisfero destro. Ma questo è...<br />

<br />

<br />

Niente avviene in maniera così consequenziale. Il jazz è entrato nella<br />

mia vita intorno agli 11 anni, ho cominciato a suonare dal vivo, soprat-<br />

<br />

come tastierista pop e le ho accettate, perché erano occasioni ottime<br />

per suonare di fronte a moltissime persone e capire come funzionava<br />

il mondo che ruota intorno alla musica.<br />

26 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


STEFANO BOLLANI<br />

Enrico Rava è stato il tuo mentore, un compagno di palco<br />

e di composizione, una persona cara; descrivici il calore<br />

<br />

<br />

ricordi molto volentieri.<br />

Ci vorrebbe un libro. O una serie di volumetti. Posso dirti che il poeta<br />

Rava rimane tale sia quando imbocca la tromba che nel resto della<br />

giornata. Senza fratture fra palco e realtà, è un uomo sensibile, spiritoso,<br />

sarcastico e controcorrente.<br />

vivono<br />

l’irrequietezza creativa, il colore dei vissuti performativi,<br />

il jazz e le preziose scottature con le passioni dialoganti:<br />

la classica, la canzone italiana, il Brasile. Descrivici<br />

<br />

e la tua produzione compositiva, evidenziando incontri e<br />

scambi determinanti.<br />

<br />

<br />

bene cosa. E si trovano perle, gemme di colori diversi, provenienza<br />

<br />

ricomporle diversamente, a volte semplicemente mi forniscono<br />

l’ispirazione per forgiarne altre che spero si possano anche solo<br />

avvicinare un poco a quello splendore.<br />

Ma attenzione: cerco di evitare di fare<br />

delle semplici copie di quelle gemme.<br />

Anche se fossero realizzate in modo<br />

da sembrare perfette e ingannassero<br />

il mondo, io sarei l’unico a non potermi<br />

ingannare. Saprei che non è farina<br />

del mio sacco. Molti amano la musica<br />

rassicurante, cioè quella che somiglia così tanto a qualcosa di già<br />

sentito da potervisi quasi sovrapporre. Io cerco sempre di essere<br />

sorpreso.<br />

Joy in Spite of Everything<br />

licenziato dalla prestigiosa ECM, nel quale il trio danese, uno<br />

dei progetti di maggiore successo, incontra due mostri sacri:<br />

Mark Turner e Bill Frisell. Com’è nata l’idea di fare il disco e<br />

la decisione di ospitare due menti musicali così trasversali<br />

<br />

partner abituali, compagni di giochi e molto molto inclusivi quanto a<br />

<br />

a braccia aperte (e bacchette in pugno) Bill e Mark, mettendoli a loro<br />

agio. Frisell è un mio sogno sin da ragazzino, uno dei musicisti più<br />

stimolanti che mi vengano in mente. Mark l’avevo incontrato con Rava<br />

nel disco New York Days e poi in una serie di concerti dal vivo. Nel<br />

periodo in cui pensavo a come realizzare Joy per caso mi sono imbattuto<br />

in un brano tratto dal disco New York Days e potendolo ascoltare<br />

da una giusta distanza (sei anni) mi sono accorto che tutto quello che<br />

faceva Mark veniva dall’ascolto degli altri quattro del gruppo. I suoi<br />

discorsi, le sue improvvisazioni, le sue frasi, anche quelle più brevi,<br />

partivano sempre da dove li avevamo lasciati noi. L’ho trovato davvero<br />

entusiasmante e unico.<br />

Ascolto tutto quello che non mi urta.<br />

E a volte tento di ascoltare anche quello<br />

che inizialmente mi urta per vedere se la<br />

mia opinione può cambiare.<br />

<br />

soddisfazione dell’animo, è il motore del mondo, delle cose<br />

belle, e attraverso di essa si raggiungono obiettivi ritenuti<br />

impossibili oppure si curano delle aspettative o dei momen-<br />

<br />

<br />

ed Hegel nella musica o, meglio, nella fenomenologia della<br />

musica, oppure al concetto di mudita (la gioia comprensiva,<br />

<br />

Cos’è la gioia per Stefano Bollani e come trasmigra tale medicamento<br />

empatico nella sua musica<br />

La gioia è vivere il presente sapendo che è tutto nella tua testa. Se la tua<br />

testa vuole, puoi passare minuti, ore, giornate, anni orribili e punitivi.<br />

Ma esiste anche l’opzione opposta. A noi la scelta, in ogni momento.<br />

<br />

di Gaza, di Israele, dell’Iraq, degli Ucraini e di tutti quei popoli<br />

go.<br />

Cosa pensi dell’attuale situazione geopolitica mondiale<br />

Popoli ed etnie non hanno perso nessuna occasione di dialogo, semplicemente<br />

non l’hanno mai avuta. Nelle guerre sono i popoli a morire<br />

ma sono altri, pochissimi, l’un per cento della popolazione mondiale, a<br />

deciderle, a volerle fare e a trarne un guadagno. Nessuno ha occasione<br />

di dialogare, ragionare su un argomento<br />

su cui non ci vengono date alcune informazioni.<br />

Chi conosce davvero il motivo<br />

di quello che sta accadendo in Ucraina<br />

Chi capisce davvero cosa muove le apparentemente<br />

insane decisioni prese<br />

dall’Unione Europea Nessuno di noi<br />

potrà mai essere informato su queste<br />

cose. Le persone che ancora leggono i giornali dimenticando o facen-<br />

<br />

direttamente dagli interessati (capi di Stato - dunque più che giornali<br />

<br />

Palestina riguardi l’occupazione di quei terreni. O che ci siano motivi<br />

religiosi. O di odio interrazziale. O ancora: interessi economici da<br />

preservare. O ancora: ambizioni fasciste da parte di un qualche stato<br />

ai danni di un altro. L’un per cento, l’ élite che prende le vere decisioni,<br />

comunica ai politici quali palle raccontare e poi questi, attori lobotomizzati,<br />

le porgono ai telegiornali. L’élite sa bene che nessuno dei<br />

motivi sopraelencati vale una guerra. Quei motivi vengono creati per<br />

animare noi e metterci l’uno contro l’altro. Dividi et impera, dicevano<br />

i romani. Furbetti, eh Anvedi! E pensare che tutti siamo invece una<br />

<br />

corpi umani. E allora mettere gli israeliani contro i palestinesi è un<br />

modo come un altro (un esempio fra i tanti) per gettarci fumo negli<br />

occhi. Le religioni, il sionismo, il fascismo, il comunismo, sono tutte<br />

categorie inventate dall’ALTO, e noi in basso ce le beviamo perché<br />

svegliarsi sarebbe troppo doloroso, per noi orgogliosi delle nostre idee<br />

e convinti di aver capito almeno in parte perché facciamo certe cose,<br />

abbiamo certe passioni, certi bisogni, certe emozioni. Svegliarsi e dover<br />

ammettere che le nostre esigenze sono tutte indotte e che, tornando<br />

alla guerra, “basterebbe” non sparare più a nessuno, non odiare più.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 27


INSIDE<br />

Da sinistra: Bill Frisell, Mark<br />

Turner, Jesper Bodilsen, Stefano<br />

Bollani, Morten Lund.<br />

Ecco che i vampiri energetici che<br />

si nutrono delle nostre paure e<br />

che manipolano le nostre scelte<br />

<br />

nonostante tutti i loro soldi.<br />

L’ECM ti è vicina da tanto<br />

tempo, sin dagli inizi, con<br />

gli album di Enrico Rava, poi<br />

l’esordio con il piano solo nel<br />

2007, il Danish Trio e i duo<br />

con Chick Corea e Hamilton<br />

De Holanda. Cosa ricordi<br />

delle prime interazioni con<br />

il mondo di Manfred Eicher<br />

e cosa rende l’ECM la casa<br />

<br />

del jazz europeo e mondiale<br />

Easy Living è stato il progetto di-<br />

<br />

Rava che mi ha fatto incontrare<br />

Manfred la prima volta. Ricordo<br />

l’estrema attenzione con cui ascoltava la musica. Mi impressionò<br />

sentirlo fermare il gruppo per appuntare che la seconda corda del<br />

contrabbasso era calante... diciamo pure che non avevo mai visto<br />

<br />

<br />

<br />

come è evidente.<br />

Raccontaci due simpatici momenti che hai vissuto con Mark<br />

Turner e Bill Frisell.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

totale della musica e la vive con relax e humour.<br />

Quali insegnamenti hai tratto da questa esperienza<br />

<br />

-<br />

<br />

domanda che mi faceva sorridere di più nei temi delle scuole medie. Ho<br />

sicuramente imparato delle cose senza saperlo e sono gli insegnamenti<br />

che ti segnano di più e che vanno a sedimentarsi nel profondo e da lì<br />

espandono energia positiva.<br />

Il lavoro con il teatro ti ha portato a collaborare con numerosi<br />

artisti: la Banda Osiris, Marco Baliani, Ivano Marescotti,<br />

Maurizio Crozza, Lella Costa. Come cambia la fruizione<br />

foto Paolo Soriani/ECM records<br />

musicale e il ruolo del musicista<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

che preparavo per lei (per tre spettacoli diversi) andavano spesso in<br />

una direzione ritmica facendo in modo che la melodia del brano fosse<br />

<br />

Oltre a essere pianista, sei un grandissimo anchorman e un<br />

divulgatore di cultura musicale senza pari. Nei tuoi concerti<br />

riesci a intrattenere il pubblico rendendo la performance<br />

uno spettacolo totale di musica, satira e insegnamento, una<br />

<br />

(Meno siamo meglio stiamo, di e con Renzo Arbore in onda<br />

su RaiUno e Dottor Djembé con David Riondino e Mirko<br />

Guerrini su Radio 3) e che poi hai tradotto in Sostiene Bollani,<br />

il tuo primo programma televisivo, completamente dedicato<br />

alla musica, andato in onda su Rai 3. Raccontaci di questa<br />

esperienza e della tua innata attitudine a intrattenere.<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

28 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


STEFANO BOLLANI<br />

il posto in cui mi sento più a mio agio.<br />

Qual è il tuo approccio alla composizione<br />

Joy in Spite of Everything ho utilizza-<br />

<br />

<br />

che avevo appuntato su carta.<br />

Cosa scatena la tua dimensione improvvisativa durante i<br />

concerti dal vivo<br />

pevolezza<br />

che tutti i dettagli devono poi piacermi in caso di riascolto.<br />

Hai un buon rapporto con il piano preparato<br />

<br />

<br />

Hai registrato due raccolte di opere orchestrali per la Decca<br />

con la Gewandhausorchester di Lipsia diretta da Riccardo<br />

Chailly, una con le opere di George Gershwin e l’altra, Sound<br />

Of The 30’s, Concerto per pianoforte di Ravel in G insieme<br />

a opere di Stravinsky, Kurt Weill e Victor de Sabata. Che<br />

legame hai con l’universo orchestrale classico E chi sono<br />

i tuoi riferimenti<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Il tuo percorso di studi ti ha portato a diplomarti al Conservatorio<br />

“Luigi Cherubini” di Firenze. Raccontaci la tua<br />

esperienza accademica e, in sintesi, in che stato si trova<br />

l’insegnamento del pianoforte jazz nel sistema scolastico<br />

italiano.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

avere paura delle novità che arrivano dall’esterno. E l’impero di quella<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

che usciamo la sera per andare in un teatro a sederci e ascoltare una<br />

<br />

già utilizza un enorme costoso apparato medico per tenersi in vita.<br />

Quali caratteristiche deve avere il pianoforte suonato da<br />

Stefano Bollani<br />

<br />

mezze tinte.<br />

Il jazz, attraverso associazioni e movimenti (xiljazz.it), sta<br />

cercando di monitorare una giusta distribuzione dei fondi<br />

statali, con lo scopo di favorire le nuove generazioni e tutti<br />

coloro che credono nella cultura come settore strategico.<br />

Qual è il tuo pensiero a riguardo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

attenzione a un politico che dice di credere nella “cultura come settore<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Quale genere musicale preferisci ascoltare e che rapporto<br />

hai con la musica liquida che sta prendendo sempre più<br />

piede<br />

<br />

anche quello che inizialmente mi urta per vedere se la mia opinione<br />

Parco Sempione).<br />

In una playlist ideale, quali sono i brani che non mancherebbero<br />

mai<br />

<br />

Stefano Bollani nella vita di tutti i giorni<br />

<br />

Milano è la tua città natale, mentre a Firenze c’è parte del<br />

tuo cuore. Due tra le più belle città d’Italia, ricche di bellezze<br />

artistiche, paesaggistiche e culinarie (risotto giallo, cotolette,<br />

osso buco e carni pregiate). Cosa c’è di tutto questo nel<br />

suono del tuo piano<br />

<br />

Quale consiglio dai ai giovani che vogliono intraprendere la<br />

carriera del pianista di jazz<br />

<br />

<br />

<br />

Concerti, programmi televisivi, showcase... insomma, cosa<br />

accadrà nel tuo futuro prossimo<br />

<br />

Cenni. Si chiama La regina dada-<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 29


INSIDE<br />

testo e foto di Federico Geremei<br />

Sabor u Guci:<br />

parlano gli ottoni<br />

Tra slanci filologici musicali di alto livello e improvvisazione imprecisa ma godibile, tra tradizione<br />

all’ennesima potenza ed evoluzione artistica, ecco il resoconto di quella che è una sorta<br />

di Woodstock balcanica.<br />

Il Danubio di Belgrado è a tre ore di strada, per la Drina di Ivo<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

del <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

30 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


LE CITTÀ DELLA MUSICA GUCA<br />

DANIJELA VESELINOVIC<br />

Viene da Arilje, una cittadina<br />

tra Guča e i monti Tara, ha<br />

solo ventuno anni e studia<br />

all’Accademia di Belle Arti di<br />

Novi Sad. E, soprattutto, guida<br />

un complesso che porta il<br />

suo nome: la sua Orkestar<br />

Danijela è l’unica “a trazione<br />

femminile” in un mondo,<br />

quello degli ottoni balcanici,<br />

quasi esclusivamente maschile. Affiancata da due<br />

suoi due fratelli e da altri musicisti, all’esordio a Guča<br />

si è fatta notare per carisma e precisione. Quest’anno<br />

ha mantenuto le aspettative miscelando pezzi della<br />

tradizione e brani originali del proprio repertorio. Due<br />

titoli su tutti: Na Moravi vodenica stara e Mikijevo kolo.<br />

Serbia meridionale) e la kolo (ritmo veloce, scandito in due quarti<br />

<br />

per gli award. Tocca però sovente la gettonatissima Ederlezi e ogni<br />

tanto plana, curiosamente, su El Condor Pasa in una cover molto sui<br />

generis. Assordano se stessi e tutti quelli in un raggio ampio – da cui<br />

<br />

<br />

in qualche tasca. O spalmata direttamente sulla fronte.<br />

<br />

alle dieci del giovedì: una pletora di trombettisti locali esegue,<br />

<br />

nostalgico, è un inno con radici più remote e profonde, ben piantate<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 31


INSIDE<br />

tra le rocce dei due monti cui il titolo fa riferimento (e che si trovano<br />

non lontano). A pochi passi c’è un altro trombettista. È in bronzo,<br />

enorme, sta lì da quindici anni (e fa coppia con quello all’ingresso<br />

<br />

con gli occhi, quasi distratti, in mezzo all’incrocio principale. Nei<br />

quattro giorni del festival sarà però di tutto: totem, punto di ritrovo,<br />

faraglione su cui arrampicarsi e issare bandiere, icona e sfondo per<br />

-<br />

<br />

della prima). Le squadre di musicisti vengono selezionate in sei gi-<br />

<br />

<br />

conta almeno otto elementi, tra trombe e percussioni, e gareggia in<br />

una delle categoria tra esordienti, junior e senior. Gli award sono<br />

sempre più numerosi e vari; tra i più ambiti dell’ultima edizione si<br />

segnalano quelli per le migliori<br />

interpretazioni kolo e tradizionale,<br />

andati rispettivamente<br />

<br />

del pubblico per il miglior trombettista è andato invece alla star<br />

loga<br />

e membro della giuria, “la qualità dei singoli trombettisti è<br />

sempre molto alta, quest’anno in particolare. E i gruppi riescono<br />

sempre meglio a combinare l’interpretazione dei classici con gli<br />

stimoli all’innovazione”.<br />

<br />

<br />

bastano due persone, anzi una: l’audience minima per un’esecuzione,<br />

alcol permettendo, indimenticabile. Circenses vari – letteralmente<br />

e non – fanno da contorno all’amalgama curioso di freak da mezza<br />

32 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


LE CITTÀ DELLA MUSICA GUCA<br />

COORDINATE Il Dragačevo, la regione intorno a Guča, per molti<br />

opuscoli è una “piccola Svizzera”. L’oleografia di alture verdi, piccole fattorie<br />

in mezzo ai campi, torrenti limpidi e scorci continui su valli e radure,<br />

punteggiate da villaggi, non manca. Ma c’è di più: si contano decine<br />

di piccole chiese e grandi monasteri, in gran parte risalenti al periodo<br />

ottomano. Un bel tour lungo il corso della Zapadna – tra gole e pianure<br />

– ne fornisce l’assaggio migliore. Combinato a una visita alle grotta di<br />

Rcanska, al lago Vuckovica. Oppure, virando dall’outdoor più sorprendente<br />

alle realtà urbane: la città di Čačak e il villaggio di Goračići su tutte.<br />

Ente Nazionale del Turismo della Serbia<br />

<br />

Organizzazione Turistica del Dragačevo<br />

<br />

Europa e serbi da tutto il Paese: ai primi basta l’atmosfera da folkrave,<br />

i secondi seguono la scia e a volte strizzano l’occhio a qualche<br />

iperpatriottismo, absit iniuria, fuori luogo. Tutto comunque si regge<br />

<br />

e improvvisazione imprecisa ma godibile, tradizione all’ennesima<br />

potenza (anche acustica, ovviamente) ed evoluzione artistica. Zero<br />

risse, pochissime tensioni.<br />

Tutti paiono arrivare a un millimetro dal tracollo per fermarsi un<br />

istante, riprendersi e andare avanti. C’è spazio per molto altro, come<br />

se non bastasse, nel programma: parate e cortei, rievocazioni storiche,<br />

gare di air trumpet (da, da, esatto) e performance speciali. E<br />

molto di più. Fuori programma, da decenni.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 33


INSIDE<br />

di Guido Bellachioma<br />

Dica 33 Free<br />

33 canzoni tratte dai 33 giri di una band leggendaria come i Free, sospesi tra rock e blues, Cream<br />

e Led Zeppelin, melodia e hard, folk e derive progressive. 33 composizioni intrise di blues alla<br />

carta vetrata, rock muscolare e qualche grammo di zucchero pop per evitare un colpo al cuore. 33:<br />

numero magico per comporre una straordinaria guida all’ascolto che migliorerà il vostro umore.<br />

Come dice il dottore coscienzioso “Dica 33”!<br />

Quattro giovani musicisti inglesi il 19 aprile 1968 salgono sul<br />

palco del Nag’s Head Pub di Londra… Da quel momento<br />

nasce la leggenda dei Free: Paul Bernard Rodgers (voce, 17<br />

dra,<br />

14 settembre 1950 – 19 marzo 1976, Los Angeles), Andrew McLan<br />

Fraser (basso, Londra, 3 luglio 1952) e Simon Frederick St. George<br />

Kirke (batteria, 28 luglio 1949, Londra). Firmano subito un contratto<br />

con l’Island di Chris Blackwell, raccomandati da Alexis Korner, uno<br />

che se ne intende di buona musica e aveva già consigliato Fraser a<br />

John Mayall, vera università del blues revival britannico; il bassista<br />

vi rimane pochi mesi prima di entrare nei Free senza incidere nulla<br />

(registrazioni live e televisive sono presenti in alcune antologie), nonostante<br />

la formazione dei Bluesbreakers in quel periodo comprendesse,<br />

oltre a Mayall, artisti piuttosto interessanti come il chitarrista Mick<br />

Taylor (futuro Stones), il sassofonista Dick Heckstall -Smith (poi nei<br />

Colosseum), il batterista Keef Hartley (che formò una grande band<br />

di blues & jazz), il trombettista Henry Lowter (Elton John, Gordon<br />

Beck, Gil Evans, Talk Talk, etc.). Dall’ingresso in studio nell’ottobre<br />

menticabili,<br />

alcuni sottovalutati e schiacciati da quella perla assoluta e<br />

34 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


DICA 33 FREE<br />

All Right Now,<br />

Dica 33I’m<br />

Going Home -<br />

<br />

<br />

<br />

Free Live!<br />

“Non<br />

ha senso acquistare un cofanetto con 6 versioni diverse di <br />

; purtroppo non abbiano nessun controllo sui dischi dei Free,<br />

<br />

non comprare queste ristampe monumentali ma di limitarsi a quelle<br />

storiche, dove c’è la vera anima del gruppo”<br />

Tons of Sobs<br />

Free<br />

Fire and Water<br />

Highway <br />

<br />

Free at Last <br />

Heartbreaker <br />

<br />

<br />

<br />

Bad Company<br />

<br />

<br />

<br />

All Right Now-<br />

Fire and Water<br />

<br />

Heartbreaker<br />

Little Bit Of Love<br />

Walk in My ShadowSeven Angels <br />

Broad Daylight/The Worm<br />

Travelling in Style/Easy on My<br />

Soul All Right Now<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

“Non ho più suonato per 20 anni, e non pensavo che<br />

<br />

<br />

Continuava a gridare da dietro il suo kitsuoniamoA<br />

<br />

<br />

suonavano un repertorio originale a eccezione di una cover di <br />

<br />

<br />

dobbiamo scrivere una canzone molto accattivante, che le persone<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Paul e iosiamo<br />

<br />

il ragazzo gay e sensibile, e dall’altra lui, il duro ragazzaccio da<br />

strada del nord che si faceva la barba due volte al giorno”<br />

Free at Last<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

and Rabbit-<br />

Heartbreaker <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

1) MR. BIG – 5:58<br />

(da Fire And Water, 1970)<br />

Fire and Water <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Bump Ahead-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 35


INSIDE<br />

2) MOURNING SAD MORNING – 5:13<br />

(da Free, 1969)<br />

<br />

John Barleycorn<br />

Must Die<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

3) ALL RIGHT NOW – 4:18<br />

(da Fire And Water, 1970)<br />

Fire and Water-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

4) I’M A MOVER – 2:57<br />

(da Tons of Sobs, 1968)<br />

“Tonnellate di singhiozzi <br />

che suonavano davvero appassionati,<br />

genuinamente blues”<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

5) BE MY FRIEND – 5:49<br />

(da Highway, 1970)<br />

<br />

<br />

Fire and Water<br />

<br />

<br />

All Right Now-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

6) HEARTBREAKER – 6:13<br />

(da Heartbreaker, 1973)<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

7) FIRE AND WATER – 4:03<br />

(da Fire And Water, 1970)<br />

<br />

<br />

Mr. Big e All Right Now<br />

<br />

<br />

36 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


DICA 33 FREE<br />

8) CATCH A TRAIN – 3:32<br />

(da Free At Last, 1972)<br />

Due canzoni in una: attacco durissimo, hard blues e ritornello quasi<br />

pop. Irresistibilmente accattivante in entrambi i momenti. La voce<br />

di Rodgers è ai massimi livelli. Produzione a cura dei Free.<br />

9) SEVEN ANGELS – 5:04<br />

(da Heartbreaker, 1973)<br />

…e meno male che il capitolo conclusivo della carriera dei Free è<br />

considerato generalmente dalla critica meno attenta un disco minore.<br />

L’ultima canzone, scritta dal solo Rodgers, incisa dal gruppo,<br />

che lascia persino intravedere quella che sarebbe stata l’avventura<br />

americana dei Bad Company, che Rodgers e Kirke formarono dopo<br />

<br />

e Boz Burrell, bassista dei King Crimson di Islands<br />

caratura eccellente. In questo brano il chitarrista americano William<br />

<br />

<br />

problemi di droga.<br />

10) FREE ME – 5:27<br />

(da Free, 1969)<br />

Psico-blues tagliente e struggente, dove la voce di Rodgers si lascia<br />

andare sull’ipnotico tappeto della sezione ritmica; la chitarra di<br />

<br />

e voce che non ha bisogno di alzare i toni per scaldare il cuore.<br />

11) THE STEALER – 3:18<br />

(da Highway, 1970)<br />

Fire<br />

and WaterAll Right Now), la band decide di cambiare<br />

ancora direzione, pur mantenendo l’approccio di fondo del suono che<br />

l’ha resa così popolare. Il loro quarto album, non certo per la gioia<br />

di Chris Blackwell, boss dell’Island, vira decisamente verso timbri<br />

più scuri, malinconici, quasi tristi, tranne che in pochi episodi. Sou-<br />

<br />

<br />

<br />

Highway veniva inciso).<br />

The Stealer è l’episodio che più ha il brio rock che lo renderebbe il<br />

singolo ideale… anzi, fu scelto come 45 giri per lanciare l’album ma<br />

<br />

All Right Now.<br />

12) WALK IN MY SHADOW – 3:31<br />

(da Tons of Sobs, 1968)<br />

La chitarra sibilante che introduce il brano fa capire subito che il<br />

<br />

<br />

senza bisogno di tanti trucchi. Suono secco e deciso.<br />

13) WISHING WELL – 3:41<br />

(da Heartbreaker, 1973)<br />

Il settimo singolo uscì prima dell’album nel novembre 1972 e risollevò,<br />

almeno per qualche mese, la popolarità del gruppo; ma questo<br />

non bastò e poco dopo si sciolse anche per i disastrosi risultati dal<br />

<br />

alcuni brani di Heartbreaker<br />

lavoro precedentemente concordato. Le percussioni sono suonate<br />

<br />

-<br />

<br />

14) HEAVY LOAD – 5:23<br />

(da Fire And Water, 1970)<br />

La più progressiva delle composizioni di questo 33 giri senza tempo,<br />

spaccato a metà tra rock-blues pulsanti e ballate oniriche come<br />

Heavy Load<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 37


INSIDE<br />

Fraser, riempiono molti degli<br />

spazi. La chitarra usa suoni<br />

prevalentemente lunghi e d’atmosfera,<br />

mai forzati.<br />

15) DON’T SAY YOU LOVE<br />

ME – 6:07<br />

(da Fire And Water, 1970)<br />

Una canzone d’amore senza zucchero<br />

aggiunto. Basso a sottolineare<br />

i momenti di maggiore<br />

espressività della voce, mentre<br />

la chitarra si limita ad accompagnare<br />

con pochi accordi. Il ritornello<br />

è di quelli che prendono<br />

<br />

ricorda di essere “solista” quanto<br />

serve in un crescendo lento e<br />

avvolgente…<br />

16) COMMON MORTAL MAN –<br />

4:08<br />

(da Heartbreaker, 1973)<br />

Uno dei tre brani in cui il<br />

chitarrista William Garrett<br />

“Snuffy” Walden (Stray Dog,<br />

Eric Burdon, Stevie Wonder,<br />

Donna Summer, Chaka Khan)<br />

<br />

1975-1976 lavora con “Koss” a<br />

2nd Street, secondo album dei<br />

suoi Back Street Crawler. Balla-<br />

<br />

sostenuta da un pianoforte ispirato e dalle corpose tastiere.<br />

17) THE HUNTER – 4:13<br />

(da Tons of Sobs, 1968; Booker T. Jones, Carl Wells, Donald<br />

Dunn, Al Jackson, Jr., Steve Cropper)<br />

L’unica cover inclusa in questi 33 brani che racchiudono lo spirito<br />

dei Free. Incisa dal bluesman Albert King nell’album Born Under a<br />

Bad Sign<br />

altri, anche da Ike & Tina Turner, Blue Cheer, Canned Heat, Koko<br />

Taylor e Great White. La versione dei Free è ricca di quella potenza<br />

ingenua che permeava quasi tutta la scena del british blues di quel<br />

periodo. Pulsante e assassina…<br />

18) I’LL BE CREEPIN’ – 3:31<br />

(da Free, 1969)<br />

Secondo singolo dei Free, sempre tratto dal successore di Tons of<br />

Sobs<br />

disco i musicisti imparano a controllare il proprio entusiasmo e cercano<br />

uno stile più personale e riconoscibile, si allontanano dal British<br />

Blues più appariscente e imbracciano anche le chitarre acustiche…<br />

ovviamente in altri brani, visto che I’ll Be Creepin è puro funky blues!<br />

19) LITTLE BIT OF LOVE – 2:35<br />

(da Free At Last, 1972)<br />

Il loro sesto singolo, che promuove l’album della rinascita, si apre<br />

<br />

È il loro terzo più venduto dopo All Right Now e Wishing Well.<br />

Canzone piuttosto leggera ma confezionata con gusto, ha il profumo<br />

degli anni ’70, sospesi come per magia tra melodia e suoni taglienti.<br />

20) LOVE YOU SO – 4:55<br />

(da Highway, 1970)<br />

<br />

<br />

brano triste ma esprime profonda e cosciente serenità.<br />

21) MOONSHINE – 5:05<br />

(da Tons of Sobs, 1968)<br />

<br />

<br />

<br />

agghiacciante. Blues tirato e ancora oggi attualissimo. Il testo ben si<br />

sposa alla musica e viceversa: “Seduto in un cimitero – Aspettando<br />

l’alba – Appoggiandosi sulla mia lapide – Oh, come la luna si<br />

38 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


DICA 33 FREE<br />

blocca nel cielo nero – Vorrei poter scoprire il motivo per cui mi<br />

siedo qui da solo e grido – La mia donna era così bella – Insieme<br />

eravamo una cosa sola – Nessun sole nei miei occhi stanchi ora<br />

che lei è “andata”.<br />

22) OH I WEPT – 4:25<br />

(da Fire And Water, 1970)<br />

A metà strada tra il lato hard di questo disco straordinario (Mr. Big,<br />

All Right Now, Fire and Water) e quello più romantico (Don’t Say<br />

You Love Me, Remember, Heavy Load<br />

<br />

<br />

23) RIDE ON A PONY – 4:19<br />

(da Highway, 1970)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

24) SAIL ON – 3:06<br />

(da Free At Last, 1972)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

25) SOLDIER BOY – 2:52<br />

(da Free At Last, 1972)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Da riscoprire.<br />

26) SONGS OF YESTERDAY – 3:37<br />

(da Free, 1969)<br />

<br />

<br />

“Cantami una canzone<br />

triste – E starò bene sulla mia strada – Una canzone triste come<br />

le canzoni di ieri – Beh, mio padre cantava il blues – Bene, ora le<br />

strade sono piene di automobili silenziose – E tutto il mondo è un<br />

palcoscenico – Ma io devo andare al lavoro oggi”.<br />

27) SOON I WILL BE GONE – 3:11<br />

(da Highway, 1970)<br />

<br />

<br />

mellotron e solo al quarantesimo secondo entrano in scena una lirica<br />

<br />

<br />

quattro soldi.<br />

28) THE HIGHWAY SONG – 4:17<br />

(da Highway, 1970)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

stavamo solo divertendo”.<br />

29) TRAVELLIN’ MAN – 3:23<br />

(da Free At Last, 1972)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

30) TROUBLE ON DOUBLE TIME – 3:27<br />

(da Free, 1969)<br />

<br />

<br />

<br />

31) WORRY – 3:28<br />

(da Tons of Sobs, 1968)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

32) COME TOGETHER IN THE MORNING – 4:39<br />

(da Heartbreaker, 1973)<br />

<br />

<br />

<br />

a Heartbreaker <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

33) BROAD DAYLIGHT – 3:19<br />

(da Free, 1969)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 39


Suono 21x27 cm_Layout 1 16/09/14 11.59 Pagina 1<br />

DISPONIBILI ADESSO<br />

IN TUTTI I MIGLIORI NEGOZI DI DISCHI, SU AMAZON.IT E TUTTI GLI STORE DIGITALI<br />

ROCK PROGRESSIVE ITALIANO 1970 - 2014<br />

…LA STORIA CONTINUA, IL SOGNO RESISTE!<br />

ACQUA FRAGILE - MASS-MEDIA STARS / BANCO DEL MUTUO SOCCORSO - DONNA PLAUTILLA / CERVELLO - MELOS<br />

ROBERTO COLOMBO - SFOGATEVI BESTIE / TONI ESPOSITO - PROCESSIONE SUL MARE, ROSSO NAPOLETANO<br />

FORMULA 3 - SOGNANDO E RISOGNANDO, DIES IRAE, FORMULA 3, LA GRANDE CASA<br />

LIBRA - MUSICA & PAROLE / MUSEO ROSENBACH - ZARATHUSTRA / NUOVA IDEA - CLOWNS, MR. E. JONES, IN THE BEGINNING<br />

OSANNA - SUDDANCE / PIERROT LUNAIRE - PIERROT LUNAIRE, GUDRUN<br />

PREMIATA FORNERIA MARCONI - PERFORMANCE, SERENDIPITY, MISS BAKER, ULISSE, THE WORLD BECAME THE WORLD<br />

ALBERTO RADIUS - RADIUS / REALE ACCADEMIA DI MUSICA - REALE ACCADEMIA DI MUSICA<br />

CLAUDIO ROCCHI - VIAGGIO, VOLO MAGICO N.1, LA NORMA DEL CIELO / PAOLO RUSTICHELLI - OPERA PRIMA / IL VOLO - IL VOLO<br />

PROGRESSIVAMENTE STORY<br />

DOPPIO CD che include brani storici e rarita tratte da dischi solo promozionali,<br />

PEZZI NUOVI INEDITI, LIVE MAI PUBBLICATI e realtà inserite nella storia di Progressivamente Italia.<br />

Uno spaccato dell’avventura del Progressive italiano nel corso del tempo,<br />

avventura ancora viva e pulsante, un concentrato di Rock progressive con i<br />

FHOLKS, BANCO DEL MUTUO SOCCORSO, AREA, CARNASCIALIA, AGORÀ,<br />

BALLETTO DI BRONZO, MURPLE, GIANNI LEONE, METAMORFOSI, OSANNA,<br />

VIRTUAL DREAM, SAINT JUST AGAIN, EZRA WINSTON e tantissimi altri!


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

a cura di Guido Bellachioma<br />

Nel mondo degli strumenti, la batteria<br />

ha in assoluto l’approccio più fisico…<br />

Come ha detto Dave Weckl, non a caso<br />

un grande della batteria, “Il mondo sarebbe<br />

più triste senza batteristi”!<br />

foto F. Desmaele<br />

Pianeta Ritmo<br />

Nella storia de “I colori del suono” abbiamo raccontato molte<br />

storie ed emozioni, ricche di suoni pulsanti, veri, non plasti-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Pianeta Ritmo ci consente di addentrarci nei<br />

meandri della batteria, intervistando due artisti europei di diverso<br />

<br />

<br />

<br />

Timmons) ma con un passato alle spalle in cui le sue bacchette hanno<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

EEPS<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 41


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

di Paolo Carnelli<br />

Superdrumming<br />

Un batterista per tutte le stagioni, dal metal dei Judas Priest alle evoluzioni virtuosistiche<br />

con la nuova band che ha messo in pista da qualche tempo: Protocol II con Andy Timmons<br />

alla chitarra, Ernest Tibbs al basso e Steve Weingart alle tastiere.<br />

Quando suonava con i Toto, dall’ovazione con cui il pubblico<br />

puntualmente lo accoglieva sembrava che fossero tutti lì per<br />

lui. Del resto Simon Phillips, nato a Londra il 6 febbraio del<br />

1957, è da sempre uno dei migliori batteristi in circolazione, capace<br />

di suonare praticamente di tutto: dal rock al prog, dal jazz alla fusion.<br />

Lo dimostra il suo impressionante curriculum come turnista: le sue<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

Simon ha portato avanti in parallelo anche una brillante carriera come<br />

produttore e come artista solista, con ben sette album pubblicati a suo<br />

Protocol II, ha visto la luce proprio all’inizio di<br />

<br />

i Toto, dopo oltre vent’anni di militanza, va vista proprio nell’ottica di<br />

voler dedicare più tempo ai propri progetti personali e alla collaborazione<br />

con la pianista giapponese Hiromi Uehara.<br />

È vero che non suonerai più con i Toto<br />

Sì, è vero… dopo 21 anni ho deciso di lasciare il gruppo. Per me fare<br />

<br />

imparato molto. Non dimenticherò mai il modo in cui Luke, Dave e<br />

<br />

<br />

<br />

Un ringraziamento particolare da parte mia va a tutti i fan dei Toto per<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

senza copiare il modo in cui un altro batterista l’ha suonato prima di<br />

<br />

42 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


PIANETA RITMO SIMON PHILLIPS<br />

qualche partitura e poi li ho suonati insieme alla band semplicemente<br />

nel modo in cui li sentivo.<br />

Quando hai iniziato a suonare la batteria<br />

All’incirca all’età di sei anni, quando ho cominciato a lavorare con mio<br />

padre, Sid Phillips, sia dal vivo che in studio con la sua band dixieland.<br />

Mio padre mi chiese di suonare con il suo gruppo per una session della<br />

BBC. Provai due pezzi e poi li registrai con loro alla Aeolian Hall, negli<br />

studi della BBC a Bond Street. Da quel momento in poi anche lui, che<br />

inizialmente era stato un po’ scettico, si convinse che potevo diventare<br />

un batterista. Per festeggiare mia madre andò in un negozio di strumenti<br />

musicali e tornò a casa con il mio primo vero drum kit: una Edgeware<br />

Blue Pearl. A dodici anni ho lasciato la scuola per entrare stabilmente<br />

nella band di mio padre, e nei quattro anni seguenti ho registrato tre<br />

album e girato l’Inghilterra suonando in centinaia di sale da ballo.<br />

Ti ricordi qual è stata la tua prima session<br />

Quando avevo sedici anni ho avuto l’opportunità di suonare nell’edizione<br />

londinese del musical Jesus Christ Superstar. Mentre mi stavo<br />

preparando per il debutto, ricevetti una chiamata dalla produzione, che<br />

mi chiese di sostituire un altro batterista nel musical Joseph and His<br />

Amazing Technicolor Dreamcoat: praticamente mi chiamarono alle tre<br />

del pomeriggio per lo spettacolo<br />

delle otto. Dovetti suonare con lo<br />

spartito davanti, utilizzando un<br />

kit che non era il mio. Quando il<br />

direttore dell’orchestra mi vide<br />

arrivare, pensò che si trattasse di<br />

uno scherzo. Da quel momento in<br />

poi è stato un continuo: nel 1974<br />

la mia giornata tipo prevedeva due session in studio la mattina o il<br />

pomeriggio e lo spettacolo teatrale la sera. Ad esempio Ain’t Gonna<br />

Play No Second Fiddle di Dana Gillespie, Sneaking Sally Through The<br />

Alley di Robert Palmer e The Odessa File di Andrew Lloyd Webber.<br />

A un certo punto della tua carriera, per la precisione all’inizio<br />

degli anni ’90, hai deciso di trasferirti negli Stati Uniti.<br />

Come mai<br />

Avevo bisogno di un cambiamento e in un certo senso anche di una<br />

<br />

mi occupavo del mio studio, facevo il produttore e il tecnico del suono.<br />

La maggior parte delle volte, quando dovevo suonare ero costretto a<br />

prendere un aereo e andare a New York per delle session, oppure in<br />

Giappone per dei concerti, o in qualche altra parte d’Europa. Non stavo<br />

combinando granché in Inghilterra e avevo bisogno di una scossa. Fin<br />

da bambino il mio desiderio era quello di trasferirmi negli Stati Uniti,<br />

<br />

attenzione ma che a un certo punto era arrivato il momento di provare<br />

a vivere. E così l’ho fatto, sono partito ed è stato fantastico, perché sono<br />

tornato a suonare a tempo pieno: ho iniziato nei piccoli club, come il Big<br />

Potato o il Palomino ed è stato meraviglioso, praticamente era quello<br />

che avrei dovuto fare negli anni ’70 a Londra, se solo ci fossero stati dei<br />

<br />

hanno voglia di suonare: se vai al Big Potato, che contiene al massimo<br />

A me piace creare, fare dischi, stare dietro all’intero<br />

processo di scrittura, registrazione e produzione:<br />

da bambino giocavo sempre con i microfoni e i<br />

registratori di mia madre, registravo la batteria in<br />

stereo già a otto o nove anni.<br />

un’ottantina di persone, tutte le sere sul palco vedi gente come Jimmy<br />

Haslip al basso, Brandon Fields al sax, Mitchel Forman alle tastiere,<br />

Mike Miller alla chitarra... Pazzesco, tutti questi grandissimi musicisti;<br />

è bellissimo, c’è una vera e propria comunità di musicisti a Los Angeles!<br />

<br />

cui volevo chiederti qualche informazione o di cui magari<br />

puoi raccontarci qualche aneddoto o retroscena. Inizierei<br />

con Wolf di Trevor Rabin del 1981.<br />

Registrammo il disco in uno studio a nord di Londra, il King Studio, lo<br />

ricordo come fosse ieri. Al basso c’era Jack Bruce. Mi è piaciuto molto<br />

lavorare con Trevor, ci siamo divertiti un sacco. Mi ricordo che mi<br />

colpì molto la qualità del demo che mi aveva inviato da ascoltare per<br />

imparare i pezzi, sui quali lui suonava anche la batteria… il suono era<br />

molto molto buono, del resto Trevor è sempre stato anche un ottimo<br />

tecnico del suono e un ottimo arrangiatore.<br />

…Mike Rutherford, Smallcreep’s Day…<br />

Lo registrammo a Stoccolma, in Svezia, nel 1979. È stato il primo album<br />

che ho registrato con una batteria Tama. David Hentschel era il<br />

tecnico del suono e David Bascom l’assistente di studio, poi diventato<br />

il co-produttore e tecnico del suono dei Tears for Fears nel celebre<br />

album Sowing the Seeds of Love.<br />

All’epoca era ancora un semplice<br />

assistente. Anche questa è stata<br />

una bella esperienza, nella maggior<br />

parte dei brani suonavamo<br />

solo io, Mike e Anthony Phillips.<br />

Ci siamo divertiti.<br />

…Jon Anderson, Song of Seven e Animation…<br />

Qui tendo a fare un po’ di confusione tra i due, perché sono stati<br />

registrati nello stesso studio, che poi era il suo campo da squash<br />

trasformato in una sala di registrazione. Jon preferiva che la consolle<br />

fosse all’interno della sala dove suonavano i musicisti, senza alcuna<br />

<br />

e l’unica cosa che stava fuori dalla stanza era il registratore multitraccia.<br />

Indubbiamente un modo interessante di lavorare. Come ti dicevo<br />

tendo a fare un po’ di confusione… Su un album c’erano Jack Bruce<br />

al basso, Clem Clempson alla chitarra e David Sancious alle tastiere,<br />

mentre sull’altro (Animation, ndr.) c’èra un bassista italiano, Stefano<br />

Cerri. Mi ricordo invece bene che per registrare ho utilizzato una<br />

Ludwig Octoplus, con sei toms e una sola cassa. Sarei dovuto andare<br />

in tour con Jon Anderson nel 1980 ma purtroppo ero già impegnato<br />

<br />

Qualche anno fa hai suonato dal vivo con Eddie Jobson insieme<br />

a Marco Minnemann: come ti sei trovato<br />

Benissimo, Marco è un grande batterista.<br />

Era la prima volta che suonavi dal vivo con due batterie<br />

No, l’ultima volta che mi era capitato è stato nel 1983 quando ero in<br />

<br />

(deceduto il 3 maggio 2005) e ce la siamo cavata bene, è stato divertente,<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 43


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

In che modo pensi che il tuo<br />

lavoro in studio come produttore<br />

e tecnico del suono<br />

abbia influenzato negli<br />

anni il tuo modo di essere<br />

batterista<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

Da sinistra Simon Phillips,<br />

Andy Timmons, Steve Weingart,<br />

Ernest Tibbs.<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

È più divertente stare dietro alla batteria o dietro a una consolle<br />

in sala di registrazione<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

Pete Townshend degli Who<br />

una volta ti ha definito<br />

“a listening drummer”…<br />

quanto ti ritrovi in questa<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Sempre più spesso gli artisti vendono le registrazioni dei loro<br />

<br />

concerto, su CD o pendrive USB…<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

44 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


PIANETA RITMO SIMON PHILLIPS<br />

mantenere alti gli standard di produzione e di registrazione, perché<br />

stiamo dimenticando l’arte della registrazione. Ci sono ancora numerosi<br />

talenti nel campo delle tecniche di ripresa sonora capaci di produrre<br />

dischi che suonano benissimo ma ci sono anche un sacco di album in<br />

giro che non avrebbero mai dovuto essere pubblicati, esclusivamente<br />

per un problema di qualità sonora: oggi è tutto super compresso, lo<br />

spettro audio è completamente piatto e quando alzi il volume riesci al<br />

massimo ad ascoltare un paio di canzoni, perché il cervello non sopporta<br />

l’esasperazione di certe frequenze. Ad esempio, quando nel 2012 ho<br />

pubblicato il live dei PSP, l’ho missato e masterizzato in maniera molto<br />

<br />

compressione e il limiting per ottenere un buon livello di suono, ma non<br />

ho spinto il volume a mille. Il tecnico che si è occupato del mastering non<br />

ha dovuto fare praticamente nulla. Abbiamo giusto aggiunto mezzo db<br />

<br />

così il CD suona estremamente dinamico… non suonerà probabilmente<br />

forte come un CD dei Metallica,<br />

ma fortunatamente esiste ancora<br />

la manopola del volume: se vuoi<br />

alzare il volume sei libero di usarla.<br />

E, soprattutto, puoi ascoltare<br />

l’intero album senza avere il mal<br />

di testa dopo due canzoni, come<br />

accade con i dischi dei Metallica.<br />

Per concludere, un po’ di gossip:<br />

si dice che negli anni Ottanta<br />

sei stato molto vicino a<br />

entrare a far parte dei “nuovi<br />

ELP” di Keith Emerson e<br />

Greg Lake.<br />

È incredibile che tu sappia tutte<br />

queste cose, chi te le ha dette<br />

(ride...) Sì, è vero, tutto è cominciato<br />

all’inizio degli anni Ottanta,<br />

quando stavo formando una nuova<br />

band con Keith Emerson, Jack<br />

Bruce e Steve Hackett: praticamente<br />

un altro supergruppo sulla<br />

scia del successo avuto dagli Asia.<br />

Purtroppo ci furono dei problemi<br />

economici e legali che ci impedirono<br />

di proseguire: se Keith avesse<br />

formato un nuovo gruppo, tutti<br />

i componenti avrebbero dovuto<br />

accollarsi una serie di debiti che<br />

erano rimasti insoluti dai tempi di<br />

ELP. Tutto questo è avvenuto nel<br />

1983. Il progetto del supergruppo<br />

non andò in porto, ma qualche<br />

anno dopo ricevetti una chiamata<br />

per diventare la “P” dei nuovi ELP.<br />

All’epoca ero molto impegnato<br />

come produttore, avevo appena<br />

LA BATTERIA DI SIMON<br />

ProMark “Simon Phillips” Drum Sticks; Tama “Monarch” Signature Snare Drum;<br />

Tama 12" Signature Wooden Snare Drum; 2 Iron Cobra Kick Pedals; Iron Cobra<br />

Hi-hat Stand; Tama Drum Rack System; Tama Starclassic Tom 7 x 10"; Tama<br />

Starclassic Tom 9 x 12"; Tama Starclassic Tom 10 x 13"; Tama Starclassic Tom<br />

11 x 14"; Tama Starclassic Tom 12 x 15"; Tama Starclassic Tom 13 x 16"; Tama<br />

Starclassic Gong Drum 20"; 4 Tama Octobans, Low Set; Tama Drum Throne;<br />

Zildjan A 24" Swish Knocker; Zildjan A 22" Oriental China; Zildjan A Custom 22"<br />

Ride; Zildjan A Custom 12" Splash ; Zildjan Proto Type Sound Lab 19" ; Zildjan<br />

Proto Type Sound Lab 18" ; Zildjan Proto Type Sound Lab 17" ; Zildjan Proto<br />

Type Sound Lab 14" ; Zildjan 10" Hi-hat ; 2 Tama Starclassic Bass drum 16 x<br />

24" with 2 Beta 52 microphones ; Plywood Custom Drum Plinth.<br />

LO STUDIO DI SIMON<br />

Lo studio di registrazione di Simon Phillips si chiama Phantom Recordings<br />

Studio e si trova a Los Angeles, negli USA. Il banco di regia è un Neve 8068<br />

a 32 canali, dotato di moduli di preamplificazione BAE 1084, in grado di garantire<br />

al suono il calore tipico delle registrazioni analogiche. Il sistema Avid<br />

Pro Tools HD2 è dotato di 32 input e 24 output, con la possibilità di realizzare<br />

anche produzioni in formato Surround (5.1). I convertitori utilizzati sono Prism<br />

e Digidesign 192/24. In sala di registrazione è presente un Hammond B3 con<br />

relativo Leslie mentre il monitoring viene effettuato con un amplificatore<br />

Crown Studio Reference II, diffusori B&W 801 Matrix, Genelec 1031A e KRK<br />

V6 amplificati, subwoofer M & K MPS-5310 amplificato.<br />

costruito il mio studio e ho pensato che non fosse il momento giusto per<br />

entrare a far parte di un gruppo, andare in tour e via dicendo… stavo<br />

bene dall’altra parte del vetro e, inoltre, non si trattava di un progetto<br />

<br />

e al mio posto chiamarono Cozy Powell (Whitesnake, Black Sabbath,<br />

<br />

…un requisito fondamentale, direi…<br />

<br />

anche un batterista fantastico e una persona adorabile, manca molto<br />

a tutti quanti.<br />

Qual è il tuo batterista preferito, quello che secondo te ha contribuito<br />

di più all’evoluzione e alla crescita dello strumento<br />

<br />

<br />

più sono stati Buddy Rich, Grady<br />

Tate, Louie Bellson, Tony Williams,<br />

Billy Cobham, Steve Gadd,<br />

Ian Paice, Tommy Aldridge, Bernard<br />

Purdie... ma sono solo alcuni<br />

nomi. E poi devo dire che non<br />

<br />

batteristi ma anche da tanti altri<br />

musicisti straordinari come John<br />

McLaughlin, Chick Corea, Stanley<br />

Clarke, Freddie Hubbard, Miles<br />

bie<br />

Hancock, Ron Carter, Wayne<br />

Shorter o da grandi band come<br />

Chicago, Yes e Jethro Tull.<br />

Il feeling che c’è tra te, Hiromi<br />

e Anthony Jackson è<br />

veramente notevole. Dal vivo<br />

sembra esserci una specie di<br />

magia che vi unisce. Come<br />

descriveresti questa esperienza<br />

musicale<br />

È un’esperienza unica, principalmente<br />

per due motivi: è un trio<br />

e lascia ai musicisti più spazio,<br />

anche più decisioni da prendere,<br />

ed essendo un gruppo acustico le<br />

dinamiche sono importantissime.<br />

La cosa complicata è suonare<br />

con una batteria come la mia, così<br />

estesa, e con un pianoforte, senza<br />

<br />

dello strumento acustico. Posso<br />

dire che è il progetto più impe-<br />

<br />

e anche uno dei più soddisfacenti<br />

a livello musicale.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 45


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

di Guido Bellachioma<br />

I tempi strani<br />

di Marco Minnemann<br />

foto F. Desmaele<br />

In questo momento è uno dei batteristi<br />

più ricercati sia per la tecnica sia per il carattere<br />

piuttosto sereno e un po’ burlone.<br />

Di teutonico, come la sua nativa Hannover,<br />

ha davvero poco!<br />

tedesco, nato a Hannover il 24 dicembre 1970, è un<br />

polistrumentista particolarmente dotato a livello tecnico.<br />

L’artista<br />

Ora è colonna portante di un fulminante power trio a base di<br />

jazz e rock, denominato The Aristocrats (dove i suoi compagni hanno<br />

altrettanto lignaggio, ovvero Guthrie Govan alla chitarra e Bryan<br />

Beller al basso, di quest’ultimo parleremo in un prossimo Pianeta<br />

Ritmo dedicato ai bassisti). Ha da poco pubblicato un nuovo album<br />

solista, EEPS, dove fa praticamente tutto da solo, compresa produzione,<br />

composizione, registrazione e missaggio. Percuote le pelli della<br />

propria batteria (ma suona, quasi altrettanto bene, chitarra, basso e<br />

tastiere) con stile particolarmente aperto, frutto anche di molte ore<br />

<br />

di variare dal metal al funk, dal punk all’hip hop, sino al progressive,<br />

alle “cose zappiane” o alla fusion più di settore. Andiamo ad ascoltare<br />

qualche sua storia…<br />

Marco Minneman è…<br />

Bella domanda, a volte neanche io so chi sono! Scherzi a parte, partiamo<br />

dal passato: credo di aver iniziato suonando l’organo, quando<br />

avevo cinque o sei anni, perché i miei genitori hanno pensato che<br />

fosse importante per me avere un’infarinatura dal punto di vista<br />

dell’armonia, prima di proseguire eventualmente con altri strumenti<br />

come la chitarra o la batteria. Ho studiato organo per tre anni e a<br />

ziato<br />

a comporre musica e a suonare con varie band. Il mio primo<br />

<br />

<br />

jazz e funk: roba forte! Poi ho iniziato a fare un sacco di session, di<br />

<br />

- e con questo entriamo nel presente - di poter scegliere i progetti in<br />

cui essere coinvolto, in cui l’alchimia fosse quella giusta, oppure di<br />

46 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


PIANETA RITMO MARCO MINNEMANN<br />

pubblicare degli album per conto mio in cui poter sperimentare ed<br />

esprimermi a livello personale. Devo dire che il trio in cui suono in<br />

questo momento, ovvero gli Aristocrats con Bryan Beller e Guthrie<br />

Govan, mi permette di suonare dal vivo divertendomi. Poi c’è anche<br />

il rapporto con Joe Satriani, una persona eccezionale con cui è un<br />

piacere lavorare, e c’è quello con Steven Wilson, con cui ho suonato<br />

negli ultimi tre anni. Per quanto riguarda il futuro, c’è un nuovo DVD<br />

degli Aristocrats in uscita, registrato durante il tour di quest’anno,<br />

un terzo album in studio e anche un nuovo disco con Steven Wilson,<br />

di cui sono iniziate le registrazioni a settembre e dove ci sarà anche<br />

Guthrie Govan. All’inizio del 2015, invece, sarà la volta del nuovo CD<br />

di Joe Satriani. E poi c’è la mia ultima prova solista, EEPS, uscita in<br />

luglio. Compongo in continuazione e quindi ci saranno presto novità<br />

anche su questo fronte. EEPS è un suono onomamatopeico inven-<br />

<br />

il concetto dell’album, che è basato sull’originalità e la particolarità<br />

delle composizioni.<br />

Il più importante artista nella tua vita musicale e l’artista<br />

con cui ti piacerebbe collaborare<br />

Questa è una domanda molto<br />

difficile, dato che ho avuto il<br />

piacere di collaborare con tanti<br />

artisti straordinari. Sicuramente<br />

le cose che sto facendo in questo<br />

periodo con gli Aristocrats e con<br />

Satriani sono molto divertenti e<br />

<br />

altro musicista fantastico con cui<br />

ho suonato. Non mi dispiacereb-<br />

<br />

Bush o Peter Gabriel, o magari<br />

con Sting... Lavorare con Ryuichi<br />

<br />

molto stimolante.<br />

Il tuo concerto perfetto…<br />

Non so se possa davvero esistere<br />

un concerto perfetto: noi musicisti<br />

riusciamo sempre a trovare<br />

qualcosa di cui non siamo<br />

<br />

non si rende conto di quello che<br />

accade realmente sul palco, la<br />

percezione è diversa, c’è sempre<br />

qualcosa che avrebbe potuto essere<br />

suonato meglio o in manie-<br />

<br />

volta ci sono tutti gli ingredienti<br />

giusti, il giusto suono sul palco,<br />

il necessario coinvolgimento del<br />

<br />

Qualche volta è capitato con gli<br />

Aristocrats e anche con Satriani.<br />

Può sembrare uno stereotipo ma più ti sposti a<br />

nord e più il pubblico è freddo, più vai verso sud e<br />

più il pubblico è caloroso. Ad esempio in Norvegia<br />

il pubblico ascolta il concerto stando seduto<br />

e composto, mentre in Brasile o Argentina vedi<br />

gente che piange, si strappa i capelli o tira degli<br />

indumenti sul palco... Per me vanno bene tutte e<br />

due le cose.<br />

La tua idea di musica, da solo e con altri artisti o gruppi.<br />

L’idea di base, per quello che riguarda la mia produzione solista, è<br />

cercare di non ripetersi. Non voglio continuare a comporre e pubblicare<br />

tore<br />

e persino me stesso, sperimentando ogni volta. Orchids (2002)<br />

<br />

su Housewifedogandtwokids (2007) ci sono delle cose pazzesche, la<br />

musica è complessa e sperimentale, decisamente uno dei miei dischi<br />

preferiti. A Mouth of God <br />

perché l’ho composto in un momento particolare della mia vita in cui<br />

avevo interrotto una relazione importante. Evil Smiles Of Beauty (2012)<br />

è molto elaborato, molto lungo. Qui ho provato a sperimentare anche<br />

con le voci robotiche. EEPS ha avuto una genesi assolutamente particolare,<br />

perché mi sono fatto aiutare da Scott Schorr, con cui avevo già<br />

collaborato per il progetto con Tony Levin e Jordan Rudess. In pratica<br />

ho composto e registrato i pezzi nel mio studio, e poi li ho inviati a<br />

Scott dandogli la possibilità di intervenire direttamente sulle tracce<br />

<br />

<br />

foto R. Cappelli<br />

Hai suonato numerose volte<br />

in Italia con situazioni artisticamente<br />

assai diverse…<br />

È stato il mio amico Sergio Ponti<br />

a portarmi per la prima volta<br />

<br />

abbiamo fatto alcuni concerti<br />

dedicati a Zappa, Led Zeppelin<br />

e Queen: è stato stimolante e<br />

creativo. Poi ho suonato un po’<br />

con Gianna Nannini, una bella<br />

persona con cui ho fatto dei bei<br />

concerti. L’ultimo progetto italiano<br />

a cui ho partecipato è stato<br />

l’album dei Syndone, Odysséas.<br />

Splendido album. Nel 2007 ho<br />

anche registrato un disco con gli<br />

Illogicist, intitolato The Insight<br />

Eye<br />

suonato con gli Ephel Duath, con<br />

<br />

quello era un bel progetto. Sicuramente<br />

mi sono dimenticato<br />

qualcuno...<br />

Cosa conosci della musica<br />

italiana<br />

<br />

<br />

nia<br />

sono cresciuto con Umberto<br />

Tozzi, Antonello Venditti, Angelo<br />

Branduardi, Laura Pausini:<br />

Bryan Beller degli Aristocrats ha<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 47


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

foto R. Cappelli<br />

<br />

<br />

In giro per il mondo a<br />

suonare…<br />

Onestamente mi piacciono tutti<br />

i posti in cui sono stato e non ho<br />

<br />

siano a vedermi poche decine di<br />

<br />

<br />

<br />

sarebbe piaciuto andare a suo-<br />

<br />

-<br />

<br />

Il<br />

piccolo diavolo di Roberto Benigni: è uno dei miei preferiti.<br />

Composizione, registrazione in studio o dimensione live<br />

Tre momenti che vanno a braccetto: prima devi scrivere una buona<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

del pubblico<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

do<br />

seduto e composto, mentre in<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Idee e tecnica nella musica.<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Gli ingredienti per un buon cocktail musicale<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

48 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


PIANETA RITMO MARCO MINNEMANN<br />

routine, che riesce a sorprendere. Sono orgoglioso di tutta la mia<br />

carriera e del modo in cui si è sviluppata in questi anni, del fatto che<br />

posso continuare a pubblicare album da solo e a collaborare con altri<br />

<br />

<br />

Che cosa non rifaresti delle tue esperienze musicali<br />

Non suonerei più con le persone che non sono carine: per me è fondamentale<br />

il rispetto reciproco così come il suonare musica che mi<br />

piaccia… mai più compromessi!<br />

Cosa colpisce Marco Minnemann nella musica<br />

contemporanea<br />

<br />

tempo per ascoltare musica quando sono in giro a suonare.<br />

Una domanda facile facile. Gli artisti più importanti nella<br />

storia della musica moderna<br />

so,<br />

di andare oltre il limite. Su tutti Frank Zappa, un nome che torna<br />

sempre in queste occasioni: un uomo in grado di scrivere della musica<br />

<br />

<br />

grande compositore in grado di fare tante cose diverse, dalla musica<br />

elettronica alle sinfonie per orchestra, come la colonna sonora del<br />

L’ultimo imperatore... incredibile! E poi i Kraftwerk, nessuno<br />

<br />

avanti il concetto della robotica applicata alla musica. I grandi artisti<br />

riescono a far ridere e piangere il pubblico con la propria musica;<br />

<br />

di chi li ascolta.<br />

C’è la solita isola deserta dove portare i tuoi dieci album<br />

preferiti…<br />

Queen - Jazz; Queen - News of the World; Led Zeppelin - Houses of<br />

the Holy; Led Zeppelin - Presence; Frank Zappa - Ship Arriving Too<br />

Late to Save a Drowning Witch; Kraftwerk - Computer World; The<br />

Police - Synchronicity; Peter Gabriel - So; Kate Bush - The Hounds<br />

of Love; Playing the Orchestra.<br />

Come ascolti musica<br />

Sono uno di quelli che preferisce il formato digitale. Onestamente non<br />

sono molto preso dal vinile, anche perché sono sempre in movimento,<br />

<br />

<br />

magari quando sono in albergo, e ascoltare la musica che voglio in<br />

<br />

<br />

entrare nel mondo digitale.<br />

Il primo album che hai acquistato<br />

Non ricordo il primo album che ho acquistato, sicuramente il primo<br />

che mi ha colpito in modo particolare è stato News of the World dei<br />

Queen, però anche Jazz, sempre dei Queen; li acquistò mio padre.<br />

Quando ascoltai We Will Rock You e We are the Champions per la<br />

<br />

<br />

di suonare la chitarra!<br />

Come cambia, specialmente dal vivo, il tuo modo di suonare<br />

con i diversi artisti<br />

<br />

<br />

molto curato, mentre con gli Aristocrats possiamo suonare anche nel<br />

salotto di casa.<br />

Il tuo lavoro in studio di registrazione<br />

ressanti<br />

da sviluppare, registrandoli con le tastiere o con la chitarra, e<br />

poi sovraincido la batteria, il basso, la voce, altre tastiere e via dicendo.<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 49


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

testo e foto di Francesco Desmaele<br />

Io, il fotografo<br />

dei batteristi<br />

Khurt Maier<br />

Le mie macchine fotografiche si usurano facilmente,<br />

non perché le tratti male, anzi. Semplicemente le “fondo” scattando<br />

migliaia di volte in tutto il mondo: Italia, Stati Uniti, Spagna,<br />

Germania, Belgio, Svizzera!<br />

Un giorno, mentre aspettavo l’inizio di un concerto, armato<br />

<br />

sotto palco, un ragazzo del pubblico si avvicina e dice: “Ciao,<br />

io ti conosco, sei quello che fotografa i batteristi, vero”. Non avevo<br />

mai messo bene “a fuoco” la cosa ma buona parte del mio lavoro<br />

consiste nel fotografare batteristi in giro per il mondo, senza che ne<br />

sappia neanche il perché... Io non sono un batterista né un aspirante<br />

tale però, quasi per magia, sembra che molti di loro apprezzino il mio<br />

modo di ritrarli.<br />

Ci sono mille aneddoti da raccontare quando si lavora nel campo dello<br />

spettacolo; a ogni concerto, clinic, festival o registrazione in studio,<br />

<br />

un’esperienza positiva. Ricordo bene quando imparai quanto fosse<br />

importante l’uso dei tappi per le orecchie. Ero a una clinic romana di<br />

Mike Terrana (americano, 21 gennaio 1960: Rage, Masterplan, Savage<br />

Circus, Yngwie Malmsteen, Tony Macalpine) e avevo davvero poco<br />

spazio a disposizione per i movimenti, così mi sistemai proprio sotto i<br />

piatti della batteria per trovare l’inquadratura migliore ma non avevo<br />

calcolato quanto il volume del suono fosse forte in quella posizione,<br />

così fu davvero una lunga ora e mezza; dopo di allora ho sempre con<br />

me due coppie di tappi di silicone per proteggermi! Da troppo vicino<br />

a troppo lontano, succede anche questo nei concerti. Alle prove di<br />

Herbie Hancock avevo l’accredito per stare sopra il palco perché volevo<br />

assolutamente fotografare Vinnie Colaiuta (americano, 5 febbraio 1956:<br />

<br />

<br />

Taylor, John McLaughlin, Joe Cocker!!!). Il management americano,<br />

purtroppo, mi disse che era una giornata con tanti problemi tecnici e<br />

50 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


PIANETA RITMO<br />

Pat Mastellotto<br />

che i musicisti erano nervosi, così fui costretto a scattare da lontano e<br />

venne fuori una foto strana: Vinnie che si mette gli auricolari, ma che<br />

sembra in realtà tapparsi le orecchie con le mani, buona foto e due<br />

buone regole da imparare: avere sempre rispetto per i musicisti sul<br />

palco, che a volte possono essere particolarmente stressati, e portarsi<br />

dietro sempre un obiettivo dalla lunga focale.<br />

Capita che ci siano artisti con la nomea di essere “terribili da fotografare”,<br />

insomma personaggi che sembrano davvero infastiditi dai<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

essere fotografato. Così facevo meno rumore possibile. Fu una serata<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

imparato tre cose importanti:<br />

<br />

troppo le dicerie che girano nell’ambiente: spesso i musicisti si trovano<br />

<br />

<br />

Benny Grebb<br />

salire sul palco e magari proprio non se la sentono di essere gioviali.<br />

2: avere rispetto per il loro lavoro e per la loro persona.<br />

<br />

di foto, a volte basta scattare venti foto aspettando il momento migliore,<br />

<br />

Una delle cose che ritengo importante da imparare se si vuol fare<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

un seminario di batteria non stava bene, non aveva dormito e aveva<br />

<br />

musicista con gli occhiali toglie parte della possibilità d’indagare e<br />

<br />

<br />

<br />

usciva dalla selva di piatti e tom. Fu una foto che divenne la copertina di<br />

<br />

<br />

aveva senso, sarebbe stato uno sgarbo all’artista. Credo che non ci sia<br />

<br />

<br />

Ancora un ricordo per comprendere meglio il concetto. Qualche anno<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 51


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

Jojo Mayer<br />

Manu Katche<br />

Carlock (americano, 29 novembre 1971: Steely Dan, Sting, The Blues<br />

Brothers Band, John Mayer, Leni Stern, Diana Ross, James Taylor,<br />

Toto) per fargli un servizio; arrivai poco prima dell’inizio dello show<br />

- la puntualità sul lavoro è doverosa - entrai nel backstage e Keith mi<br />

presentò altri tre batteristi che stavano aspettando il loro turno per le<br />

prove: Thomas Lang (austriaco, 5 Agosto 1967: stOrk, John Wetton,<br />

Vienna Art Orchestra, Robert Fripp, Glenn Hughes, Robbie Williams,<br />

Steve Hackett, Nina Hagen, Paul Gilbert); Benny Greb (tedesco, 13<br />

giugno 1980: Bobby McFerrin, NDR Big Band, The Benny Greb Brass<br />

Band); Mark Schulman (americano, 4 settembre 1961: Foreigner,<br />

Billy Idol, Velvet Revolver, Simple Minds, Sheryl Crow, Stevie Nicks,<br />

Cher, Pink). Thomas mi aveva già conosciuto l’anno prima a Roma<br />

ma è buona “cosa” farsi presentare da un artista importante ad altri<br />

artisti importanti, una sorta di “garanzia di bravura”. Dopo un po’<br />

di chiacchiere Lang, Greb e Schulman si spogliarono per mettersi<br />

gli abiti da show; mi ritrovai così con la macchina e davanti 3 artisti<br />

internazionali in mutande. Avrei potuto scattare una foto esclusiva ma<br />

non sarebbe stato rispettoso, magari ci avrebbero anche riso su, ma<br />

la loro immagine pubblica non sarebbe stata rispettata; lasciai la mia<br />

<br />

stima e il rispetto di questi artisti, con cui continuo a lavorare.<br />

Ci sono mille modi di fotografare la musica, mille tecniche, ci si deve<br />

adattare alla luce che c’è sul palco. I batteristi, tranne rari casi, sono<br />

quelli in fondo al palco e poco illuminati; ciò spinge a un uso dei<br />

diaframmi con tempi lunghi, in modo da far entrare un po’ di luce<br />

nei nostri obbiettivi e ottenere foto che mostrino qualcosa, non solo<br />

un soggetto scuro nascosto dai tamburi. Un altro grande problema<br />

è che muovono velocemente le mani; se non vuoi fotografare solo le<br />

scie delle bacchette (nonostante a volte possa essere una buona idea<br />

<br />

a tempi molti veloci dell’otturatore, minimo 1/200 di secondo; come<br />

sempre molto dipende dalla propria capacità di mediare tra l’esigenza<br />

tecnica e quella artistica. Il batterista che per primo mi fece capire chia-<br />

<br />

le bacchette o i pedali in una foto fu George Kollias (greco, 30 agosto<br />

1977: Nightfall, Nile, Sickening Horror, Contrarian). Questo noto<br />

artista death metal aveva una tale velocità nel muovere i pedali che<br />

<br />

a fermarne il movimento. Imparai molte cose quel giorno, esplorando<br />

<br />

foto del suo viso ispirato e la bacchetta che sta per colpire il piatto,<br />

giusto l’attimo di quiete prima della tempesta.<br />

A Los Angeles il Bonzo Bash Show, in onore di John “Bonzo” Bonham,<br />

si svolge solitamente in un locale poco illuminato; è un concerto davvero<br />

52 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


PIANETA RITMO<br />

interessante e vi partecipano noti batteristi, suonando solo brani dei<br />

Led Zeppelin. Quest’anno mi sono accorto di aver scattato a 1/640 di<br />

secondo per cercare di fermare le loro bacchette. Non bisogna, però,<br />

solo “bloccare” l’istante: nell’immagine creata deve restare soprattutto<br />

la musica e il senso dello spettacolo che si sta vivendo, bisognerebbe<br />

ricordarlo sempre. Trovato il più adatto stile di ripresa, ci si butta<br />

sulla musica, sulle facce, sulle mosse, sull’atmosfera per trasportare<br />

nelle proprie foto il massimo possibile del suono e delle emozioni che<br />

ci regalano. Le emozioni sono la nostra benzina per vivere e anche un<br />

professionista si emoziona quando incontra l’artista che con la sua<br />

musica è stato parte integrante della propria giovinezza; incontrare<br />

Stewart Copeland (americano, 16 luglio 1952: Police, Curved Air, Oysterhead,<br />

Manzarek-Krieger, Stan Ridgway, Mike Rutherford, Peter<br />

Gabriel, Tom Waits, Snoop Dogg) è sempre un grande piacere; ho<br />

scoperto, nonostante lo abbia incrociato diverse volte, che resto ancora<br />

incantato mentre suona o parla, è sempre una miniera inesauribile di<br />

buoni sentimenti e ottima musica. Il primo concerto in cui lo fotografai<br />

non sapevo bene cosa cercare, quale inquadratura volessi davvero; ero<br />

sotto palco e sembrava mi bastasse ascoltarlo per non distrarre la mia<br />

Jimmy Danda<br />

Brian Tichy<br />

parte emotiva, però dovevo scattare e per farlo bene avevo bisogno di<br />

ritornare lucido… Così feci un profondo respiro e scattai un po’, ma<br />

niente mi soddisfaceva; poi, “trovai” la foto della sua mano che ferma<br />

il piatto, in cui c’era tutto lui: il guanto, la bacchetta, il piatto e la sua<br />

<br />

Copeland per quel concerto. Ogni volta dobbiamo riassumere in 20<br />

immagini un concerto, durato magari 2 ore, e non è mai facile scegliere<br />

quali siano le foto più rappresentative della serata. Ci sono artisti che<br />

<br />

loro lato preferito, alcuni vogliono controllare le foto prima che le<br />

spedisca ai giornali; sono piccole manie che fanno parte del gioco e<br />

che dobbiamo saper accettare. Tra quelli che non amano apparire<br />

con facce troppo stralunate o con ombre in viso – non svelo nessun<br />

segreto perché è noto – ci sono Virgil Donati (australiano, 22 ottobre<br />

1958: Planet X, Allan Holdsworth, Steve Vai, Derek Sherinian, Tribal<br />

Tech, Scott Henderson, Tony MacAlpine, U.K., Kazumi Watanabe) e<br />

Dave Weckl, persone di profonda sensibilità e straordinari musicisti;<br />

ormai abbiamo un rito: dopo il concerto vado nei camerini e guardiamo<br />

<br />

<br />

post produzione userebbero. La cosa simpatica è che alcuni artisti,<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 53


INSIDE I COLORI DEL <strong>SUONO</strong><br />

Vinnie Colaiuta<br />

Stewart Copeland<br />

Mike Terrana<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

54 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SELECTOR TUTTO IL MEGLIO IN ARRIVO SUL MERCATO<br />

di Paolo Corciulo<br />

No cable no party<br />

C’era una volta il cavo e c’era<br />

una volta una basetta...<br />

Oltre 200 diffusori e<br />

almeno 400 prodotti<br />

audio nel complesso<br />

utilizzano tecnologie wireless<br />

che permettono di fare a meno<br />

dei cavi o, perlomeno, dei cavi di<br />

segnale e di potenza... D’altronde,<br />

uno dei maggiori elementi di distinzione<br />

della nuova generazione<br />

di apparecchiature per la riproduzione<br />

della musica consiste nel<br />

progressivo svincolarsi dagli steccati<br />

delimitati da precise dimen-<br />

<br />

dal fatto che le stesse modalità di<br />

fruizione della musica, tipicamen-<br />

<br />

il vincolo con un luogo preciso.<br />

Non a caso quella dei consumatori<br />

ne<br />

M (in movimento)!<br />

Va da sé che una simile dimen-<br />

<br />

uno tra i maggior vincoli e che,<br />

con buona pace di chi spende<br />

<br />

merito, il principale elemento da<br />

bypassare sia costituito proprio<br />

dai cavi! Lo sviluppo in merito è<br />

caratterizzato dalla tipica accelerazione<br />

del settore informatico:<br />

sembra ormai quasi preistoria il<br />

periodo in cui le rivoluzionarie<br />

“basette” fungevano da principale<br />

trait d’union per poter colloquiare<br />

con altri elementi del moderno<br />

sistema di home entertainment.<br />

Wireless, eccola qui la parola<br />

magica per accedere al tesoro,<br />

per liberarsi da un ingombrante<br />

cordone ombelicale; termine coadiuvato<br />

da un altro, “network”,<br />

indispensabile per realizzare l’infrastruttura<br />

(minima se il network<br />

è costituito da due soli elementi<br />

56 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS NO CABLE NO PARTY<br />

1<br />

3<br />

2<br />

4<br />

1Se un sistema wireless viene utilizzato<br />

per la trasmissione di file musicali, una delle<br />

caratteristiche salienti è rappresentata dalla<br />

velocità di trasmissione dati dello standard<br />

utilizzato. Il Wi-Fi è un sistema abbastanza<br />

veloce da consentire (soprattutto in alcuni dei<br />

suoi protocolli) la trasmissione di file musicali<br />

anche Hi-Res.<br />

2Pochi prodotti consentono l’accoppiamento<br />

contemporaneo in Bluetooth a una sorgente.<br />

Appartengono a questa categoria apparecchi<br />

che splittano il messaggio in left e right; il Beat<br />

Pill (o Pill XL), lo splitta invece in mono su due<br />

device.<br />

5<br />

3Il Cambridge Audio Minx Air 200 utilizza<br />

l’AirPlay come tecnologia wireless primaria ma<br />

dispone anche di Bluetooth.<br />

6<br />

7<br />

4Sonos ha annunciato, per le abitazioni<br />

in cui la copertura Wi-Fi è difficoltosa, il<br />

nuovo Sonos BOOST, evoluzione del BRIDGE,<br />

in grado di creare una rete Wi-Fi di livello<br />

“enterprise” e che sarà disponibile da ottobre.<br />

5 e 6Solo alcuni speaker AirPlay (Audio Pro<br />

All Room, Libratone Zipp) dispongono di un<br />

router Wi-Fi incorporato e non necessitano di<br />

un network Wi-Fi per far funzionare l’AirPlay.<br />

7Ben tre i sistemi wireless Denon che<br />

adottano lo standard Heos (3, 5 e 7) più un<br />

extender Wi-Fi opzionale. HEOS 7 (599 euro –<br />

nella foto) è il top di gamma: cinque moduli di<br />

amplificazione, tweeter e midrange per ogni<br />

canale, sub attivo e due woofer passivi.<br />

collegati tra loro) per usufruire<br />

della musica liquida. Network<br />

ovvero collegamento; logico che<br />

balzi immediatamente alla mente<br />

<br />

bei cavi CAT5 e quanto necessario<br />

per connetterli insieme), ma<br />

anche un concetto che si è evoluto<br />

quando lo straordinario e debordante<br />

consenso per le nuove<br />

modalità di ascolto della musica<br />

si è sommato al tipico utilizzo bu-<br />

<br />

qualche cavo è una mano santa!).<br />

nare<br />

appartamenti pre-cablati di<br />

default, quasi sempre si provvede<br />

<br />

secondo tempo; ecco che di fonte<br />

agli oneri di un sistema cablato il<br />

ternativa<br />

meno costosa e problematica<br />

per il trasferimento dati.<br />

In fondo il funzionamento è lo<br />

stesso: i dati, inclusi quelli in cui<br />

cale,<br />

vengono inviati a pacchetto<br />

<br />

stesso modo con cui viene scari-<br />

<br />

<br />

<br />

li converte in un segnale audio.<br />

Molti apparecchi dispongono<br />

anche di una memoria tampo-<br />

<br />

caso sussistano problemi nella<br />

trasmissione del segnale che ne<br />

-<br />

<br />

discernere sulla qualità di una<br />

<br />

<br />

<br />

dei sistemi wireless per la musica,<br />

perlomeno per la buona musica:<br />

osservando ad esempio la tabella<br />

<br />

dei due principali standard, Wi-<br />

Fi e Bluetooth) si può comunque<br />

apprezzare il fatto che i moderni<br />

protocolli Bluetooth siano potenzialmente<br />

più rapidi dei vecchi<br />

Wi-Fi, considerati genericamente<br />

<br />

i limiti intrinseci di ogni sistema,<br />

<br />

di sviluppo del protocollo a determinarne<br />

il possibile utilizzo nella<br />

riproduzione audio. Ma se la velocità<br />

è solo in parte un fattore<br />

discriminante tra le principali so-<br />

<br />

<br />

aspetti connaturati agli standard;<br />

abbiamo provato a sintetizzare<br />

<br />

perché proprio la dovizia di stan-<br />

<br />

altro modo, la mancanza di uno<br />

standard consolidato) fa si che<br />

un certo numero di elementi<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 57


SELECTOR<br />

GLI STANDARD WIRELESS<br />

Un apparato wireless utilizza in genere un solo tipo di tecnologia: occorre allora stare bene attenti che sia compatibile con il vostro device o computer.<br />

BLUETOOTH<br />

Pro<br />

Funziona con qualsiasi smartphone,<br />

tablet, computer e con molti sistemi<br />

audio e cuffie. Funziona ovunque.<br />

Contro<br />

Non consente la trasmissione Hi-Res<br />

e la qualità audio può essere compromessa<br />

dalla compressione. Difficile da<br />

utilizzare per il multiroom. Campo d’azione<br />

ridotto.<br />

Portata<br />

10 – 25 metri, a seconda della classe<br />

dell’apparecchio.<br />

Originariamente progettato per il solo<br />

collegamento degli apparati telefonici<br />

in mobilità, è praticamente ubiquo: che<br />

si tratti di un apparecchio Android o<br />

iOs, di un computer Windows o Apple<br />

(anche se qui, a volte, funziona meno<br />

bene... ) lo troverete tanto a bordo degli<br />

apparecchi che utilizzerete come<br />

player dei file musicali che dei sistemi<br />

audio per riprodurli (e se non c’è, basta<br />

un adattatore da pochi euro). Il codec<br />

standard si chiama SBC ma vengono<br />

supportati altri codec come l’AAC,<br />

l’ATRAC, vari MPEG (incluso l’MP3)<br />

e, recentemente, l’aptX, in grado di<br />

trasmettere con modestissima compressione<br />

segnali in standard CD e, in<br />

teoria, fino a 96 kHz (nella pratica più<br />

probabilmente fino a 48 kHz). Sebbene<br />

la maggior parte dei codec comprimano<br />

il segnale (in telefonia questo<br />

non rappresenta un problema!), se<br />

entrambi gli apparecchi, la sorgente<br />

e il ricevente, supportano il determinato<br />

codec, il segnale musicale viene<br />

processato secondo le caratteristiche<br />

di tale formato, senza compressione.<br />

Con lo standard aptX, utilizzato da<br />

tutti i device di ultima generazione,<br />

è dunque possibile ottenere un sistema<br />

di trasmissione audio di qualità,<br />

minimizzando il principale difetto<br />

(perlomeno per un utilizzo in ambito<br />

audio) costituito dalla modesta qualità<br />

sonora del sistema Bluetooth tradizionale.<br />

L’affermazione è da prendere almeno<br />

in parte con le pinze perché, in<br />

effetti, non abbiamo modo di sapere<br />

esattamente come il Bluetooth venga<br />

implementato in ogni prodotto:<br />

nella maggioranza dei casi il modulo<br />

Bluetooth non è costruito dalla stessa<br />

società che realizza il device e lo stesso<br />

costruttore del modulo probabilmente<br />

si è servito di un ulteriore partner per<br />

alcuni componenti dello stesso. In buona<br />

sostanza, se si utilizza un sistema<br />

di riproduzione audio particolarmente<br />

rivelatore, c’è il rischio che un percettibile<br />

decadimento della qualità audio<br />

sia connaturato al tipo di apparecchio<br />

che vi viene collegato!<br />

Inoltre, non trattandosi di uno standard<br />

ISO, i diversi produttori possono apportare<br />

piccole modifiche al formato di<br />

ricezione e trasmissione del bluetooth<br />

anche all’interno dei diversi protocolli<br />

standardizzati dal 1.2 al 4.0. Questo<br />

significa che i dispositivi dei diversi<br />

produttori, anche quando riescono<br />

a comunicare tra loro (tipiche sono<br />

le difficoltà che si incontrano a fare<br />

l’accoppiamento tra i diversi dispositivi<br />

e le apparecchiature Apple), non<br />

sempre ottimizzano la trasmissione del<br />

segnale, dando origine a fenomeni di<br />

fading e di discontinuità del servizio.<br />

Altro elemento di cui tenere conto è<br />

il fatto che tramite Bluetooth è possibile<br />

realizzare una rete di complessità<br />

minima o, meglio ancora, unicamente<br />

un collegamento tra due unici apparecchi:<br />

questo garantisce una semplicità<br />

nell’accoppiamento tra i due<br />

elementi davvero idiot proof...<br />

Il fatto che questo proto-network sia<br />

di estrema semplicità (non necessita,<br />

ad esempio, di un router Wi-Fi) ne consente<br />

un agevole utilizzo in contesti<br />

outdoor mentre, per contro, la limitata<br />

gittata (minimizzata ulteriormente dalla<br />

presenza di pareti) ne limita l’utilizzo<br />

in una abitazione. In generale, inoltre,<br />

il Bluetooth non consente lo streaming<br />

con più sistemi audio (multiroom): in<br />

alcuni rari casi si possono utilizzare<br />

due riceventi (left e right), in altri un<br />

doppio segnale mono inviando separatamente<br />

il segnale audio; inoltre, una<br />

volta accoppiati, due device devono<br />

venire “separati” per potersi connettere<br />

con altri. Anche durante le prove di<br />

questo speciale è accaduto che un<br />

device accoppiato con un determinato<br />

computer (un PC portatile) che<br />

è stato trasportato altrove sia rimasto<br />

“prigioniero” di quel determinato accoppiamento!<br />

AIRPLAY<br />

Pro<br />

Si possono utilizzare più device in più<br />

ambienti. Si tratta di un sistema senza<br />

perdita di dati.<br />

Contro<br />

Non è compatibile con device Android.<br />

Non funziona fuori portata del router<br />

Wi-Fi (con poche eccezioni).<br />

Portata<br />

Quella tipica dei sistemi Wi-Fi.<br />

Qualsiasi computer che utilizza l’iOS ne<br />

è dotato; tutti i PC che utilizzano iTunes<br />

anche... Consente la realizzazione di<br />

una rete con interfaccia semplificata<br />

ma più versatile (permette di collegare<br />

più player a più sistemi di riproduzione<br />

purché entrambi siano compatibili) che<br />

con il Bluetooth, ma “appoggiandosi” a<br />

un router Wi-Fi, quasi senza eccezioni<br />

può funzionare unicamente all’interno<br />

di una abitazione. Per quel che si sa<br />

è un sistema senza perdita dati, dunque<br />

tutti i formati accettati dal player<br />

vengono riprodotti; purtroppo i player<br />

sono principalmente o quasi unicamente<br />

Apple e, inoltre, non esistono<br />

al momento cuffie compatibili. Inoltre<br />

la portata ma soprattutto la necessità<br />

di appoggiarsi a una rete Wi-Fi ne limita<br />

l’utilizzo all’esterno di un’abitazione e<br />

un utilizzo poco piacevole con le immagini,<br />

visto che sussiste una latenza<br />

piuttosto alta tra voce e immagini. Si<br />

tratta di un sistema lossless che utilizza<br />

una sorta di compressione senza perdita<br />

paragonabile a quella che si effettua<br />

realizzando un file .zip e che assicura<br />

la compatibilità fino al formato CD e<br />

probabilmente anche con file Hi-Res<br />

non alla massima risoluzione, mentre<br />

non avviene alcun upgrading per i file<br />

lossy (AAC e MP3).<br />

PLAY-FI<br />

Pro<br />

Funziona con ogni tipo di smartphone,<br />

tablet o computer. Funziona con<br />

più device in più ambienti. Funziona<br />

senza perdita di qualità audio anche<br />

con formati Hi-Res.<br />

Contro<br />

È presente in un numero limitato, al<br />

momento, di device. Non funziona fuori<br />

portata del router Wi-Fi. Modeste le<br />

opzioni per lo streaming.<br />

Portata<br />

Quella tipica dei sistemi Wi-Fi.<br />

Lanciato alla fine del 2012 da DTS è<br />

un formato lossless trasparente a iOs<br />

e Android: per entrambi sono state<br />

sviluppate delle App, in grado di supportare<br />

file ad alta risoluzione (sembra<br />

fino a 384/24); può essere utilizzato per<br />

trasmettere il segnale musicale a più<br />

sistemi di riproduzione. Poiché “si appoggia”<br />

a un network Wi-Fi, valgono<br />

per questo sistema i limiti di portata<br />

già evidenziati in precedenza. Prevede<br />

l’utilizzo delle Internet Radio e di servizi<br />

come Pandora e Deezer ma non,<br />

al momento, Spotify...<br />

SONOS<br />

Pro<br />

Funziona con ogni tipo di smartphone,<br />

tablet o computer. Funziona con più<br />

device in più ambienti. Funziona senza<br />

perdita di qualità audio.<br />

Contro<br />

Compatibile solo con prodotti Sonos.<br />

Non funziona fuori portata del router<br />

Wi-Fi. La qualità audio è limitata<br />

a 44,1/16.<br />

SonosNet è un sistema proprietario<br />

straordinariamente stabile (altrettanto<br />

lo sono le App sia per iOs che Android)<br />

e facile da installare, che funziona senza<br />

applicare alla trasmissione alcun tipo di<br />

compressione e supporta una grande<br />

varietà di formati audio (MP3, WMA,<br />

AAC, OGG, FLAC e ALAC – fino a qualità<br />

CD – AIFF e WAV ); peccato che i<br />

prodotti Sonos di default si limitino<br />

alla massima frequenza di 44,1/16!<br />

Consente di riprodurre la musica<br />

contenuta su un NAS o su computer<br />

ma non da smartphone e tablet, che<br />

vengono utilizzati unicamente come<br />

controller. È possibile indirizzare contenuti<br />

differenti su differenti sistemi<br />

per realizzare un multiroom completo.<br />

KLEER<br />

È una sorta di alternativa audiophile<br />

al Bluetooth che opera nello stesso<br />

modo ma con un’ampiezza di banda<br />

maggiore e richiede un trasmettitore<br />

da utilizzare come dongle sul proprio<br />

media player; al momento, è stato<br />

adottato da pochissimi costruttori<br />

(Arcam e Sennheiser). È in grado di<br />

58 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS NO CABLE NO PARTY<br />

trasmettere segnali audio a 44,1/16<br />

e per ora rappresenta l’unica soluzione<br />

disponibile per ascoltare in cuffia<br />

wireless un segnale in qualità CD!<br />

Garantisce un’ottima resistenza alle<br />

interferenze (in alcuni casi sono stati<br />

riscontrati inconvenienti di questo<br />

tipo tra apparati Bluetooth ed emittenti<br />

radio) e consumi energetici molti<br />

contenuti. Inoltre, poiché si tratta di<br />

un sistema molto efficiente (occupa<br />

solo 3 Mhz nella banda utilizzata – 2.4<br />

Ghz) è possibile collegare fino a 4 cuffie<br />

allo stesso trasmettitore... Questa caratteristica<br />

del sistema comporta anche<br />

consumi inferiori rispetto al Bluetooth<br />

(10 a 1 secondo fonti Kleer!).<br />

SKAA<br />

Utilizzato in campo audio professionale,<br />

basato sullo standard PAW<br />

(Pro Audio Wireless), è utilizzato per<br />

collegare strumenti e altoparlanti in<br />

concerto da artisti quali Justin Bieber,<br />

Lady Gaga, Keith Urban, Kanye West,<br />

Eminem... Garantisce una portata e una<br />

qualità elevata (grazie al suo elevato<br />

bit-rate) e risulta meno sensibile alle<br />

interferenze. Il pairing è immediato<br />

ed è possibile collegare fino a quattro<br />

sistemi di riproduzione audio. Per<br />

utilizzarlo occorre applicare al player<br />

(computer, smartphone, tablet) un<br />

dongle-trasmettitore.<br />

ALTRI SISTEMI<br />

Bluesound, Bose, Denon, LG, Samsung<br />

e altri hanno sviluppato sistemi proprietari<br />

senza perdita e che, in alcuni<br />

casi, offrono una maggiore versatilità<br />

di AirPlay o Sonos. Rimane il limite di<br />

interfacciamento (possibile solo con<br />

apparecchi che utilizzano lo stesso formato)<br />

e il fatto che possono operare<br />

unicamente nelle vicinanze di una rete<br />

Wi-Fi sulla quale si appoggiano.<br />

In particolare Samsung ha sviluppato<br />

il suo standard principalmente per interfacciare<br />

un sistema audio con i suoi<br />

televisori, in ottica home theater. Denon,<br />

invece, con il suo Heos si basa sulla<br />

sua robusta esperienza sul multiroom e<br />

sulla collaborazione con Waves Audio,<br />

leader mondiale nell’elaborazione del<br />

segnale audio digitale professionale.<br />

Il sistema utilizza l’algoritmo MaxxAudio<br />

di Waves e una Range Extender in<br />

grado di “irrobustire” il segnale Wi-Fi<br />

dell’intera rete domestica.<br />

9<br />

10<br />

determini il fatto che questo o<br />

quel formato siano i più adatti per<br />

le vostre esigenze. A parte, inoltre,<br />

<br />

alcuni di questi standard siano o<br />

meno destinati all’oblio. Lo standard<br />

rimane indubbiamente un<br />

fattore ineludibile nell’approccio<br />

al wireless...<br />

Sebbene i più recenti prodotti tendano<br />

a una compatibilità estesa<br />

almeno ai due principali standard<br />

(Bluetooth e AirPlay), questa<br />

non sarà mai completa e occorre<br />

perlomeno che gli elementi del<br />

vostro sistema risultino compatibili<br />

tra loro (come provocazione,<br />

ma nemmeno tanto, considerate<br />

l’ipotesi che entrambi vengano<br />

superati in un futuro nemmeno<br />

remoto!). Tra gli altri elementi<br />

che possono indirizzare la scelta,<br />

vi sono la possibilità (o la potenzialità)<br />

di trasportare segnali<br />

lossless e a quale risoluzione, la<br />

8Bluesound è un marchio del<br />

gruppo Lenbrook (PSB, NAD); la<br />

gamma di prodotti a catalogo,<br />

sulla falsariga di Sonos, è<br />

dedicata alla riproduzione dei<br />

file musicali, in questo caso<br />

anche ad alta risoluzione.<br />

Utilizza un sistema wireless<br />

proprietario ma dispone anche<br />

di Bluetooth.<br />

9 e 10L’arcam R Cube è uno<br />

dei pochi sistemi che utilizza<br />

il sistema di trasmissione<br />

wireless Kleer, che è stato invece<br />

implementato principalmente<br />

portata e le condizioni di utilizzo<br />

(in ambito domestico o in mobilità),<br />

la semplicità d’utilizzo e la<br />

<br />

Elementi che, in funzione delle<br />

vostre necessità, determinano di<br />

volta in volta quale sia il sistema<br />

più adatto alle esigenze. Quale che<br />

sia lo standard, la possibilità di<br />

implementare il wireless a bordo<br />

di apparecchi per la riproduzione<br />

della musica ha determinato<br />

una micro rivoluzione nella più<br />

ampia rivoluzione della musica<br />

liquida. È nata una vera e propria<br />

categoria di sistemi che proprio<br />

in funzione di questa comodità<br />

hanno dato vita a una fruizione<br />

il più possibile vicina al concetto<br />

di plug ‘n play, altri che hanno<br />

puntato a far si che la mancanza<br />

di cavi non si tramutasse in una<br />

potenziale perdita di qualità, altri<br />

ancora che ottemperano entrambi<br />

gli aspetti.<br />

11 12<br />

sulle cuffie: nella foto l’AKG<br />

K840KL.<br />

11 e 12Il modulo Wi-Fi viene<br />

generalmente realizzato da terze<br />

parti che, a loro volta, utilizzano<br />

componenti di altri costruttori.<br />

In questo modo è difficilmente<br />

comprensibile che cosa sia<br />

esattamente contenuto in uno<br />

di questi. Nella foto un modulo<br />

“universale” estraibile, adottato<br />

da due dei prodotti in prova in<br />

questo numero. Il che non vuol<br />

dire che le caratteristiche wireless<br />

dei due prodotti siano le stesse!<br />

In base al lavoro svolto in questi<br />

<br />

molti di essi e, in particolare quelli<br />

domestici e più Hi-Fi – vedi le<br />

prove di Dynaudio Xeo 3 (Provato<br />

su <strong>SUONO</strong> 465 – giugno 2012)<br />

Audio Pro Living LV2 e Living<br />

LV3 (<strong>SUONO</strong> 474 – marzo 2013)<br />

e Avantgarde Zero 1 (<strong>SUONO</strong> 488<br />

– giugno 2014) – ma anche quelli<br />

ti<br />

del futuro: sistemi che racchiudono<br />

tutte le eccitanti opportunità<br />

(inclusa una qualità almeno<br />

decente) delle nuove modalità<br />

di fruizione della musica, senza<br />

rinunciare ad almeno una “spruzzatina”<br />

di fattore M. Trasportabili<br />

più che portatili (ma d’altronde<br />

un eccessivo contenimento delle<br />

dimensioni non è mai andato a<br />

braccetto più di tanto con la qualità<br />

audio) e sorprendenti per performance<br />

e versatilità. Ad essi è<br />

dedicato questo speciale...<br />

8<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014<br />

59


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: 599,00 euro<br />

Distributore: Audiogamma<br />

Via P. Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />

Tel. 02-55.18.16.10<br />

Fax 02-55.18.19.61<br />

info@audiogamma.it<br />

www.audiogamma.it<br />

Amplificatore: classe D 2x50W 50W<br />

per SubWf Diffusori: SubWf 12,5<br />

cm, 2 Mid 7,5 cm, 2 Tw 25 mm Nautilus<br />

con flowport Telecomando: si<br />

Note: sistema integrato per iPod/<br />

iPhone, tecnologia Apple AirPlay,<br />

ingresso USB per streaming da PC<br />

e Mac, iPod/iTunes sync. Ingressi:<br />

iPod/iPhone, stereo RCA, digitale<br />

ottico, USB. Uscita: video Composito.<br />

Finitura: nero lucido e acciaio con<br />

griglia nera.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE<br />

Zeppelin Air<br />

La presentazione dello<br />

Zeppelin segna, nel<br />

2008, l’ingresso della<br />

B&W nell’area della musica liquida.<br />

Nella successiva versione<br />

giunta 3 anni più tardi l’elemento<br />

di novità è l’AirPlay e, più in<br />

generale, l’ingresso dell’apparecchio<br />

in un network, aspetto<br />

totalmente disatteso dalla prima<br />

generazione che, in assoluto,<br />

era complessivamente carente<br />

in termini di possibilità di collegamento.<br />

Il dsp, essenziale<br />

per sfidare le regole della fisica<br />

e consentire ad un “coso” così<br />

piccolo di emettere<br />

basse frequenze di<br />

una certa caratura<br />

continua, però,<br />

a essere sfruttato<br />

solo in minima parte<br />

e “dall’alto”: i settaggi<br />

per l’equalizzazione vengono<br />

decisi in fabbrica e non<br />

viene fornito all’utente finale<br />

un tool per effettuare alcuna<br />

regolazione (se si esclude la possibilità<br />

“indotta” dal connubio<br />

con iTunes che “offre” in dono<br />

allo Zeppelin il suo equalizzatore,<br />

dono da evitare accuratamente!).<br />

L’apparecchio dispone<br />

inoltre di una presa ethernet e<br />

di un proprio IP per la prima autenticazione<br />

che consente all’apparecchio<br />

di accedere alla rete<br />

wireless.<br />

Grazie a questo tipo di collegamento<br />

non è più necessario<br />

collegare fisicamente i due elementi<br />

con la splendida basetta<br />

in acciaio cromato che fuoriesce<br />

dalla parte inferiore del guscio<br />

e segue la curva del corpo dello<br />

Zeppelin.<br />

iTunes è la plancia di comando<br />

anche se tramite una connessione<br />

USB è possibile comunque<br />

collegare qualsiasi tipo di computer<br />

(PC o mac) con o senza<br />

iTunes; in questo caso, però, l’unica<br />

funzione possibile è il play<br />

mentre per il volume occorre rivolgersi<br />

al telecomando “a uovo”<br />

in dotazione.<br />

PROVATO SU <strong>SUONO</strong> 488 - 06/2014<br />

Il mobile è in ABS, caricato con<br />

fibra di vetro e consente allo<br />

Zeppelin di pesare 6,2 Kg, un po’<br />

meno della precedente versione<br />

(7,5 Kg).<br />

Le forme unite al peso non<br />

rendono certo l’apparecchio un<br />

mostro di maneggevolezza sebbene<br />

il trasporto sia agevolato<br />

dal supporto in acciaio per l’iPod<br />

che, in un’era di wireless, è stato<br />

deprivato della sua principale<br />

funzione mentre “vale” ancora<br />

per fornire l’alimentazione a un<br />

iDevice!<br />

L’amplificazione in classe D<br />

sviluppata ad hoc per B&W è<br />

composta da 5 stadi, in modo<br />

da garantire un’amplificazione<br />

separata per ogni componente.<br />

La porta del condotto di accordo<br />

è mutuata dalla serie 800 Diamond<br />

e dall’insieme di tutti questi<br />

accorgimenti si ottiene una<br />

risposta in frequenza dichiarata<br />

che scende qualche Hz in più che<br />

in precedenza. Il DAC è l’Analog<br />

Devices AU 1445 a 96 kHz e 24<br />

60 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 0<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 0<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 0<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 0<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 1<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 1<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 1<br />

bit: tramite la docking station di<br />

bordo il segnale viene prelevato<br />

digitalmente come nel caso dello<br />

Zeppelin Mini e ricampionato<br />

alla massima frequenza disponibile.<br />

Tramite l’ingresso ottico<br />

può essere invece connesso<br />

fisicamente un lettore in grado<br />

di riprodurre contenuti direttamente<br />

a 96 kHz e 24 bit.<br />

Il manuale è ridotto all’essenziale<br />

ma lo sono anche le operazioni<br />

di settaggio, perlomeno<br />

quando si intende riprodurre<br />

musica attraverso iTunes. Dopo<br />

meno di 2 minuti lo Zeppelin<br />

può essere operativo: un display<br />

microscopico dovrebbe suggerire,<br />

attraverso i cambiamenti di<br />

colore abbinati, lo stato dell’apparecchio<br />

e, in caso di eventuale<br />

malfunzionamento, una primordiale<br />

diagnostica. Basterebbe<br />

riuscire a vederlo! Già a poco<br />

più di un metro risulta difficile<br />

distinguere il rosso (apparecchio<br />

spento) dal viola (modalità<br />

iPod) e così via. Soprassiedendo<br />

su questo aspetto, dopo pochi<br />

secondi, e con la confortevole<br />

modalità abituale di iTunes (che<br />

identifica automaticamente la<br />

presenza di apparati AirPlay), si<br />

è già operativi!<br />

Attraverso il telecomando è<br />

possibile un buon grado di controllo,<br />

legato essenzialmente<br />

all’abbinata con iPod e simili:<br />

accensione, spegnimento, volume,<br />

salto del brano.<br />

In modo analogo alla basetta,<br />

anche la presenza del telecomando<br />

è legata al passato (e<br />

alla compatibilità con i vecchi<br />

prodotti della Apple), considerando<br />

che oggi avviene tutto<br />

“touch” e via Wi-Fi! Telecomando<br />

che, peraltro, perde tutte le<br />

funzioni esclusa l’accensione e<br />

lo spegnimento se si sostituisce<br />

un dispositivo Apple con un PC.<br />

In questo caso la connessione<br />

deve avvenire inevitabilmente<br />

tramite cavo: vengono riprodotti<br />

formati non oltre il normale CD<br />

e tutto diventa improvvisamente<br />

meno intuitivo e immediato.<br />

La posizione della porta di accordo<br />

rende le prestazioni strettamente<br />

dipendenti dal piano<br />

su cui lo Zeppelin viene posato.<br />

Con grande sorpresa abbiamo<br />

scoperto la modesta inerzia di<br />

un tavolino definito “apposito”<br />

per elettroniche: appoggiato su<br />

di esso lo Zeppelin produceva<br />

un suono pervaso, nella porzione<br />

delle basse frequenze, da un<br />

alone in grado di diminuire decisamente<br />

l’articolazione in quella<br />

porzione di frequenze. Posto su<br />

uno stand per diffusori lo Zeppelin<br />

si è riconciliato con la musica<br />

perdendo inevitabilmente<br />

qualcosa dal punto di vista delle<br />

basse frequenze ma guadagnando<br />

in articolazione e definizione<br />

dello stage che, naturalmente,<br />

rimane confinato in dimensioni<br />

determinate dalla vicinanza tra<br />

gli altoparlanti destro e sinistro.<br />

Sorprendentemente, la capacità<br />

dinamica di questo piccolo<br />

oggetto è decisamente elevata e<br />

allineabile a un buon sistema di<br />

prima fascia, con attacchi rapidi<br />

e rilasci quasi privi di code e<br />

un’ottima capacità di pressione<br />

sonora anche in un ambiente di<br />

medie dimensioni.<br />

In assoluto la musica scorre piacevole<br />

e mai inscatolata, come<br />

può accadere a questi livelli di<br />

prezzo quando si azzecca l’abbinata<br />

di un buon primo impianto<br />

tradizionale. La sensazione di<br />

veridicità è più che sufficiente a<br />

farci godere del programma sonoro<br />

senza che eventuali limiti<br />

vengano percepiti e ci irretiscano<br />

su considerazioni circa la<br />

qualità riprodotta.<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 0<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 0<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 1<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 0<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 0<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da -3<br />

a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Eccellente ottimizzazione degli spazi, esigui, in<br />

funzione della linea estetica, funzionale, e degli<br />

scopi d’uso. La sezione digitale è ottimamente<br />

dimensionata sia nel front end che nella multiamplificazione.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Se ci si limita al mondo Apple abbiamo la massima<br />

versatilità grazie agli ingressi analogici,<br />

digitali spdif e USB fino a 96 kHz. In nessuna<br />

parte della comunicazione si fa riferimento alla<br />

eventuale compatibilità con DLNA e UPNP.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

È proprio il caso di dire che la classe non è acqua:<br />

il family sound (e l’esperienza per ottenerlo)<br />

rappresentano la cifra dell’apparecchio.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Il prodotto ha vita lunga garantita dall’architettura<br />

della sezione digitale dedicata agli ingressi. Potrebbe<br />

essere penalizzata la sezione wireless, che<br />

dipende maggiormente dagli standard Apple.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Tutt’ora a discapito della sua già lunga permanenza<br />

è in grado di competere almeno ad armi<br />

pari, come da tradizione B&W.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 61


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 399,95<br />

Dimensioni: 31,4 x 18,8 x 10,4 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 3,2 Kg<br />

Distributore: Bose<br />

Via Spadolini 5 - 20141 Milano (MI)<br />

Tel. 02 36704500<br />

www.bose.it<br />

Telecomando: si Note: Portatile<br />

wireless AirPLay. Display OLED e 6<br />

preset personalizzati. Formati audio<br />

supportati: MP3, WMA, AAC. Ingressi:<br />

USB, ethernet, aux analogico.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE<br />

Bose SoundTouch 20<br />

Smarcatosi da lungo tempo<br />

dal concetto di Hi-Fi tradizionale,<br />

il gigante americano<br />

sorprendentemente non ha<br />

cavalcato più di tanto (pur essendo<br />

stato tra i pionieri del genere)<br />

la riproduzione della musica liquida.<br />

Ciò non di meno, visto che<br />

una delle chiavi del suo successo<br />

è una buona interpretazione del<br />

<br />

che lascia intendere differenti<br />

applicazioni d’uso, all’interno del<br />

<br />

Bluetooth” (3) e “sistemi musicali<br />

Wi-Fi”. A questa seconda categoria<br />

appartengono due modelli<br />

dal design simile (con un ampio<br />

display OLED sviluppato in altezza<br />

ma poco utilizzato), di cui<br />

il SoundTouch 20 qui in prova è<br />

il più piccolo...<br />

L’apparecchio dispone di un ingresso<br />

ausiliario analogico, di<br />

ingresso USB ed ethernet. Lo<br />

chassis è abbastanza complesso<br />

e realizzato con materiali molto<br />

rona<br />

esterna è presente un ri-<br />

mente<br />

estetici che copre le viti di<br />

<br />

elementi interni. La struttura è<br />

realizzata con un contenitore in<br />

plastica spessa e inerte sul quale<br />

è applicato con numerose viti au-<br />

<br />

stampato che fa da supporto all’elettronica<br />

e agli altoparlanti. Le<br />

numerose viti utilizzate e il materiale<br />

di accoppiamento tipo sorbotane<br />

fra il pannello e il contenitore<br />

conferiscono alla struttura<br />

una robustezza e un isolamento<br />

alle vibrazioni in genere notevole.<br />

Il pannello in metallo ha anche la<br />

funzione di dissipatore di calore<br />

in quanto il circuito di potenza in<br />

classe D e alimentatore PWM accordato<br />

è stato fatto apposta per<br />

essere a contatto con il metallo e<br />

sfruttare la trasmissione termica.<br />

Lo stadio di potenza è inoltre isolato<br />

con un contenitore metallico<br />

per l’isolamento dai disturbi EMI.<br />

I circuiti di controllo di comunicazione<br />

sono implementati su un<br />

sottile e lungo PCB suddiviso in<br />

quattro sezioni isolate anch’esse<br />

con il contenitore metallico antiinterferenze<br />

elettromagnetiche. I<br />

due piccoli altoparlanti hanno la<br />

membrana in carta trattata, con<br />

il parapolvere sempre in carta ma<br />

sione<br />

in tela trattata e sagomata<br />

per sostenere lunghe escursioni.<br />

Il vano di carico dei due altoparlanti<br />

è comune ma sono presenti<br />

due condotti di accordo distinti<br />

con cure e disegni decisamente<br />

<br />

feritoia posteriore di emissione<br />

che, alla bisogna, si rivela utile<br />

per il trasporto dell’apparecchio<br />

inserendoci le dita per una presa<br />

salda. Non è proprio una maniglia<br />

di trasporto ma si adatta benissimo<br />

a tale scopo.<br />

Per utilizzarlo è necessaria l’applicazione<br />

proprietaria di Bose,<br />

che consente l’inizializzazione e<br />

l’accredito del sistema nella rete<br />

za!).<br />

L’applicazione è disponibile<br />

per Windows, Mac, iDevice con<br />

iOS e Android.<br />

Una volta installata sul disposi-<br />

gistrazione<br />

al sito Bose con una<br />

mail valida, è possibile aggiungere<br />

uno o più dispositivi Bose<br />

nella rete e inviare la musica<br />

residente sul dispositivo o sui<br />

computer che la condividono in<br />

rete. Una delle più grandi limitazioni<br />

al momento è, però, quella<br />

dei formati supportati, che si<br />

limitano a quelli nativi Apple o<br />

Windows (WMA e mp3), e non è<br />

possibile riprodurre altri formati<br />

compressi non a perdita o con<br />

62 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 0<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 1<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 0<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 0<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 0<br />

risoluzioni maggiori a quella del<br />

CD. L’applicazione Soundtouch<br />

consente di utilizzare e controllare<br />

i dispositivi in una sorta di<br />

multiroom con modalità indipendente<br />

oppure tutti sincronizzati<br />

fra loro. L’applicazione può essere<br />

installata e attiva anche in<br />

altri dispositivi ma, nonostante<br />

sia all’interno della stessa rete, in<br />

ognuno bisogna inserire all’inizio<br />

le credenziali (e-mail e password)<br />

per rendere attiva e operativa la<br />

App. Il sistema può essere utilizzato<br />

anche con lo standard<br />

AirPlay attraverso iTunes direttamente<br />

da un Mac o un PC con<br />

iTunes, a patto però che il o i vari<br />

dispositivi siano stati accreditati<br />

in precedenza. Il telecomando e il<br />

display OLED a matrice ne facilitano<br />

moltissimo l’utilizzo...<br />

Al momento non è possibile prelevare<br />

musica salvata in cartelle<br />

remote tipo NAS ma bisogna<br />

sempre passare per un media<br />

server riconosciuto, tipo iTunes<br />

o Windows Media Player, e non<br />

sono supportati servizi di streaming<br />

online tipo Deezer e Spotify.<br />

È stata annunciata da Bose la<br />

possibilità, a breve, di implementare<br />

tali servizi che al momento<br />

possono essere fruiti attraverso<br />

AirPlay con un Mac in modo<br />

“trasversale”, ovvero utilizzando<br />

il dispositivo come una periferica<br />

audio AirPlay a cui inviare quello<br />

che si sta riproducendo sul Mac.<br />

Da un punto di vista sonoro<br />

l’apparecchio si allinea a quella<br />

impostazione immediatamente<br />

gradevole, abbastanza loudness<br />

e poco fastidiosa anche con brani<br />

compressi e di bassa qualità,<br />

che ha fatto la fortuna della casa.<br />

Un’impostazione che alla lunga<br />

stanca non tanto nell’ascolto ma<br />

con una perdita di interesse nella<br />

narrazione sonora che non fa<br />

il salto di qualità da musica di<br />

sottofondo a “evento” coinvolgente,<br />

non tanto nella pressione<br />

acustica (che, a discapito delle<br />

dimensioni, in certi passaggi è<br />

notevole), quanto nell’impostazione<br />

timbrica che alla lunga<br />

diventa uniforme quasi con tutti<br />

i generi. Indubbiamente i vari<br />

vincoli legati a questo tipo di riproduzione<br />

sonora (dei prodotti<br />

e del software) tendono a minimizzare<br />

questi difetti a favore dei<br />

pregi di un’estetica sonora molto<br />

appariscente...<br />

In termini costruttivi e ingegneristici<br />

siamo di fronte a un prodotto<br />

di qualità molto alta nel design,<br />

nella scelta delle funzionalità e<br />

nell’ottimizzazione dei processi<br />

produttivi. Il progetto e la sua<br />

implementazione sono il frutto di<br />

una grande azienda e si nota da<br />

molti particolari, come ad esempio<br />

il manuale di istruzioni e le<br />

scelte dei materiali costruttivi.<br />

Allo stesso tempo il fatto di rivolgersi<br />

a un largo pubblico ha dato<br />

cessiva<br />

delle funzionalità e degli<br />

<br />

esempio, di non implementare un<br />

Bluetooth in questo prodotto ma<br />

scegliendo di costituire una linea<br />

a se stante. Inoltre (forse sempre<br />

in nome della semplicità), il sistema<br />

di controllo e gestione è<br />

primordiale e il parco connessioni<br />

“esterne” è abbastanza carente,<br />

cosa che riduce le possibilità di<br />

che”<br />

il prodotto è pensato per un<br />

<br />

progetto e di strategia di mercato<br />

non tecnologica né collaterale. In<br />

<br />

piccolo gioiellino di ingegneria,<br />

non spicca, e le soluzioni tecnologiche<br />

non risolvono appieno i<br />

limiti strutturali dovuti alle scelte<br />

progettuali estreme.<br />

Va detto, però, che anche se<br />

si tratta di un sistema non a<br />

batteria le dimensioni, la leggerezza<br />

e la forma consentono<br />

un’eccellente collocabilità in<br />

ambiente. Il sistema si porta<br />

con una mano sola ed è abbastanza<br />

rapido a riaccendersi e<br />

accreditarsi in rete. In catalogo<br />

è presente una versione a batteria<br />

ma si tratta dell’ennesima<br />

variazione sul tema da parte di<br />

Bose sul prodotto.<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 1<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 1<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 1<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 1<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 1<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 0<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 0<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 1<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 0<br />

15 COERENZA .............................................................. 0<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 0<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Se si considera la dichiarata destinazione d’uso<br />

del prodotto (orientato a un pubblico non esigente),<br />

il livello di costruzione e di ingegnerizzazione<br />

è “quasi assoluto” dal punto di vista<br />

hardware, meno evoluto in quello software.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Il prodotto è penalizzato dalla necessità di passare<br />

attraverso una App o un software installato<br />

sul computer per iniziare a essere utilizzato.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

L’impostazione sonora è tra le più accattivanti<br />

del settore ma anche quella più soggetta a fatica<br />

d’ascolto, sebbene mitigata in questo tipo<br />

di fruizione musicale.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Sebbene qualche esitazione nel rilascio del<br />

software sottolinei le difficoltà anche di un<br />

colosso rispetto all’integrazione informaticoelettronica,<br />

Bose rimane Bose...<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

La concorrenza, sopratutto nel settore consumer,<br />

offre alternative più versatili, più performanti<br />

e più flessibili, magari non altrettanto ottimizzate<br />

in quanto a dimensioni e produzione.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 63


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 2.600,00<br />

Dim.: 53,3 x 21 x 21 cm (lxaxp)<br />

Peso: 12,9 Kg<br />

Distributore: MPI<br />

Via De Amicis 10/12<br />

20010 Cornaredo (MI)<br />

Tel. 02.936.11.01 - Fax 02.9.356.23.36<br />

www.mpielectronic.com<br />

Tipo: midi Amplificatore: moduli<br />

digitali, potenza di picco 400 W<br />

Diffusori: tweeter con membrana<br />

in titanio caricata a tromb Tractrix,<br />

mid da 9 cm con diaframma in alluminio,<br />

woofer da 13,3 cm a corsa<br />

lunga Telecomando: si Note: sistema<br />

wireless, Airplay, DNLA, Bluetooth<br />

(aptX). Due ingressi ottici, 1 USB<br />

per collegamento iDevice. Mobile in<br />

alluminio.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE PROVATO SU <strong>SUONO</strong> 486 - 04/2014<br />

Klipsch Stadium<br />

Il Klipsch Stadium oggetto<br />

della copertina di <strong>SUONO</strong><br />

<br />

sistema completo per la riproduzione<br />

dei file musicali e, in<br />

sostanza, l’apparecchio chiude il<br />

cerchio delle possibili tipologie<br />

legate alla presenza di uno streaming<br />

player.<br />

Sono molti gli aspetti che rendono<br />

praticamente unico nel<br />

suo genere lo Stadium; il primo<br />

fra questi è proprio la struttura,<br />

il contenitore. Si tratta di un<br />

guscio in pressofusione di alluminio<br />

aperto solo da un lato, sul<br />

quale sono stati successivamente<br />

applicati pannelli in MDF su cui<br />

si avvita il gruppo dei medioalti.<br />

Questo è integrato in una struttura<br />

in plastica pressofusa in cui<br />

ricamento<br />

a tromba del tweeter<br />

<br />

un supporto esterno applicato al<br />

lato obliquo del guscio, è invece<br />

<br />

accordo, però, che è parte della<br />

struttura dei medioalti. La parte<br />

inferiore, in plastica molto spessa<br />

e rinforzata, ospita l’alimentazione<br />

e l’elettronica di gestione e di<br />

potenza.<br />

A livello di connessioni sono<br />

presenti una coppia di RCA per<br />

i segnali analogici, un ingresso<br />

ottico per quelli digitali (assente<br />

il coassiale) e l’attacco per l’antenna<br />

Wi-Fi. Il ricevitore Bluetooth<br />

è posto all’interno, disposto<br />

sul fondo. Ci sono due pulsanti<br />

per agevolare l’abbinamento<br />

con le reti Wi-Fi e con il pairing<br />

Bluetooth. La presa USB è solo<br />

di servizio. I comandi sono collocati<br />

sul frontale in posizione<br />

piuttosto scomoda e con informazioni<br />

molto scarne sullo stato.<br />

È presente una App per Apple<br />

trollo<br />

dei toni e poco altro), non<br />

raggiungibile né da telecomando<br />

né in rete né da panello, pensata<br />

principalmente per fungere da<br />

player e molto meno come app<br />

specifica per il controllo dello<br />

Stadium (voto decisamente sotto<br />

<br />

Nello Stadium per la prima volta<br />

sori<br />

caricati a tromba. In partico-<br />

suale<br />

e interessante dell’apparecchio<br />

è quella del medio basso che<br />

<br />

compressione. Il mid woofer, con<br />

impedenza nominale di 4 Ohm e<br />

risonanza in aria libera di 150 Hz,<br />

è collocato all’interno di un guscio<br />

in sospensione pneumatica<br />

e accoppiato all’esterno tramite<br />

una feritoia svasata. All’attivo,<br />

inoltre, ben sei amplificatori<br />

indipendenti (ognuno asservito<br />

da DSP e dedicato a ogni altoparlante)<br />

di cui fanno parte il<br />

<br />

<br />

64 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 1<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 1<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 1<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 1<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 2<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 2<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 2<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 3<br />

TAS 5342 LA. In questo modo è<br />

stato possibile modellare la risposta<br />

elettrica in funzione della<br />

risposta acustica del trasduttore,<br />

in particolar modo per quella del<br />

medio che presenta una banda<br />

utile da 150 Hz a 3 kHz equalizzata<br />

e con due attenuazioni da oltre<br />

15 dB, posta a 800 Hz e poco<br />

oltre i 2.5 kHz. L’intervento dei<br />

DSP non si limita all’equalizzazione<br />

di ogni singola via ma anche<br />

alla compressione dinamica<br />

<br />

quanto i due woofer, anche se<br />

indipendenti, sono alimentati<br />

da un segnale reso monofonico<br />

all’origine.<br />

Il segnale sulla via bassa e sul<br />

tweeter non presenta particolari<br />

equalizzazioni se non la regolazione<br />

del livello in funzione della<br />

sensibilità del trasduttore: ci<br />

<br />

tensione fra il woofer e il tweeter,<br />

considerando che anche se<br />

blando il caricamento a tromba<br />

<br />

<br />

Gli ingressi analogico e digitali<br />

vengono indirizzati direttamente<br />

al ricevitore, mentre quelli che<br />

provengono dalla scheda Wi-Fi e<br />

sopratutto dal modulo Bluetooth<br />

CSR 8645 subiscono una trasformazione<br />

e un adattamento di formato<br />

prima di raggiungere il ricevitore.<br />

L’impedenza evidenzia<br />

un innalzamento della risonanza<br />

bassa e la comparsa di un picco a<br />

800 Hz. La risposta complessiva,<br />

anche se aumenta di livello, subisce<br />

marcate caratterizzazioni che<br />

sono compensate dalla sezione<br />

<br />

Hz con 15 dB di attenuazione, un<br />

altro intorno a 2500 Hz. La pendenza<br />

è molto ripida e la risposta<br />

è modellata in funzione di quella<br />

degli altoparlanti. La curva<br />

del tweeter è compensata in alto<br />

per contrastare il naturale calo<br />

proporzionale al crescere della<br />

frequenza. Si nota il dislivello di<br />

circa 20 dB fra woofer e tweeter<br />

sissima,<br />

dei due woofer in bass<br />

<br />

tweeter.<br />

Le performance garantite<br />

dall’ottimizzazione ottenuta in<br />

ambito digitale sono assolute,<br />

come se i parametri su cui questo<br />

tipo di caricamento dell’altoparlante<br />

eccelle fossero state<br />

armonizzate con il resto degli<br />

elementi che determinano una<br />

rappresentazione sonora di<br />

qualità. Nello Stadium colpisce<br />

la dinamica, la velocità, le<br />

prestazioni nella gamma bassa,<br />

irraggiungibili da ogni altro sistema<br />

della stessa categoria e ottime<br />

in assoluto. Tutti elementi<br />

che fanno di questo All-in-One<br />

<br />

musicali quello meglio suonante<br />

all’interno dell’ancor sparuto<br />

parterre di contendenti.<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 2<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 1<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 2<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 3<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 2<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Soluzioni costruttive molto originali e ben fatte.<br />

Il carico “a tromba” del tweeter e sopratutto<br />

quello implementato sul mid ha un effetto importante<br />

ed efficace su molti parametri di riproduzione.<br />

La sezione di “comunicazione” mostra<br />

ancora qualche incertezza nella robustezza.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Ottima in termini di possibilità operative e di<br />

collegamento. Peccato che la App sia pensata<br />

principalmente come player e meno come app<br />

specifica per il controllo dell’apparecchio.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Al momento niente offre delle performance<br />

paragonabili! Decisamente in grado di non far<br />

rimpiangere l’Hi-Fi tradizionale...<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

La mancanza di aggiornamenti firmware e di<br />

nuove release della App è grave; di contro la<br />

dotazione degli ingressi e l’apertura, anche se<br />

modesta, al UPNP/DLNA, fa pensare a uno sviluppo<br />

anche futuro dell’apparecchio.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

La qualità si paga... forse un po’ troppo, anche se<br />

lo street price migliora il Q/P.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 65


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 990,00<br />

Dimensioni: 65,3 X 20,5 x 17,5 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 6,8 Kg<br />

Distributore: Audio Natali<br />

Viale Alessandro Volta, 14 - 51016<br />

Montecatini Terme (PT)<br />

Tel.0572-772595 - Fax 0572-913216<br />

www.audionatali.com<br />

Amplificatore: pre DSP 24 bit/48<br />

kHz, finale in classe D 100 W totali<br />

Diffusori: 2 vie: 2 Tweeter Folded<br />

Motion, un midwoofer 5x7 Telecomando:<br />

in alluminio Note: streaming<br />

via AirPlay o iTunes via cavo<br />

Ethernet o wireless e Bluetooth. Funzione<br />

docking station per dispositivi<br />

Apple e loro ricarica. Ingresso digitale<br />

ottico miniTosLink e analogico<br />

minijack 3,5 mm.<br />

Uscita per subwoofer.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE<br />

Martin Logan Crescendo<br />

Come potete apprezzare<br />

sfogliando la guida<br />

all’acquisto che com-<br />

<br />

lanciata ormai qualche stagione<br />

fa dallo Zeppelin di casa B&W<br />

è stata raccolta da una pletora<br />

di contendenti, nel segmento<br />

più elevato di questa nuova<br />

categoria di prodotto gli attori<br />

sono ancora pochi. Ed è proprio<br />

in questo segmento che si<br />

inserisce Crescendo, un sistema<br />

stereo wireless realizzato in<br />

MDF e rivestito in lussuosa<br />

impiallacciata in vero<br />

legno. Due tweeter lavorano<br />

insieme a un medio basso<br />

in polipropilene, ellittico da 5x7<br />

pollici, controllati da un DSP<br />

che costituisce il cuore del pre-<br />

<br />

trasmette il segnale elaborato a<br />

<br />

classe. La trasmissione dei dati<br />

audio al sistema dal player può<br />

tà:<br />

via Bluetooth (con protocollo<br />

aptX), tramite AirPlay con iTunes,<br />

via cavo ethernet (l’apparecchio<br />

è compatibile DLNA) o<br />

“tradizionalmente” in maniera<br />

digitale attraverso un ingresso<br />

ottico mini-toslink o in modo<br />

analogico con un mini-jack. È<br />

presente un’uscita per subwoofer<br />

e l’apparecchio dispone<br />

di telecomando: è realizzato in<br />

estruso di alluminio, consente la<br />

gestione di una buona quantità<br />

di funzioni ed è eccessivamente<br />

grande!<br />

La struttura portante del mobile<br />

utilizza un pannello piano<br />

in MDF per quello superiore,<br />

uno curvo sempre in MDF per<br />

quello inferiore e uno a chiudere<br />

sul posteriore. Il sostegno è realizzato<br />

con una spessa lamiera<br />

cromata e sagomata con la stessa<br />

curvatura del pannello e con i<br />

due estremi ripiegati all’esterno<br />

che hanno funzione di sostegno.<br />

Sulla lamiera sono stati praticati<br />

due fori per il passaggio dell’aria<br />

dai due condotti di accordo, lunghi<br />

e con una forma tortuosa che<br />

si districa all’interno del mobile<br />

<br />

appoggio. Il pannello anteriore<br />

è realizzato in pressofusione di<br />

plastica con un disegno molto<br />

robusto e rinforzato lungo i<br />

bordi e i punti di ancoraggio. I<br />

due tweeter sono installati in<br />

posizione molto angolata fra<br />

loro in modo da disperdere il<br />

più possibile ai lati, mentre il<br />

midwoofer è collocato al centro<br />

del pannello.<br />

La sessione elettronica di alimentazione<br />

di controllo e di<br />

potenza è realizzata su tre PCB<br />

installati uno sopra l’altro e collocati<br />

a ridosso del pannello posteriore<br />

di chiusura in alluminio.<br />

La sezione di comunicazione è<br />

realizzata con un modulo a se<br />

66 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 1<br />

stante, il CX870-3H, collegato<br />

al PCB principale attraverso un<br />

connettore a pettine, sotto il<br />

quale è presente il modulo CSR<br />

per la trasmissione Bluetooth. Il<br />

sistema fa capo a un microcontrollore<br />

Texas LM3S800 ARM<br />

Cortex. I segnali in ingresso<br />

analogici vengono convertiti in<br />

digitale da un PCM1808 mentre<br />

quelli digitali passano per il ricevitore<br />

e SRC Cirrus 8422CN, dal<br />

<br />

in classe D Texas accettano in<br />

ingresso un flusso digitale. I<br />

<br />

il TAS5710 e il TAS5706B, sono<br />

anche dotati di equalizzazione<br />

dinamica e DRC: uno è utilizzato<br />

<br />

razione<br />

nono, è utilizzato sul<br />

mediobasso. I tweeter sono una<br />

derivazione dell’AMT di Heil e si<br />

contraddistinguono per un’elevata<br />

sensibilità e livello di uscita,<br />

anche se non hanno un’elevata<br />

estensione in basso. Il woofer ha<br />

la membrana in polipropilene,<br />

il cestello in lamiera e il gruppo<br />

magnetico in ceramica.<br />

Il sistema è abbastanza semplice<br />

<br />

<br />

dello scenario che si ha in casa.<br />

Grazie alla dotazione di una presa<br />

RJ-45 è possibile inserirlo direttamente<br />

in una rete cablata e<br />

<br />

Altrimenti, tramite la pressione<br />

di un pulsante sul pannello<br />

posteriore, il sistema crea una<br />

piccola sotto-rete raggiungibile<br />

da qualsiasi dispositivo dotato<br />

di connessione wireless per<br />

rendere accessibile la pagina<br />

del dispositivo in cui inserire<br />

le credenziali di accesso alla<br />

rete wireless. Espletato questo<br />

gurazione<br />

di rete, molto tradi-<br />

<br />

il sistema è raggiungibile da dispositivi<br />

Apple tramite AirPlay<br />

ed è anche DLNA utilizzabile in<br />

rete come una periferica UPNP.<br />

In Bluetooth il pairing avviene<br />

molto rapidamente e con un collegamento<br />

stabile anche a buona<br />

distanza.<br />

Il livello di qualità delle riproduzione,<br />

ad eccezione del formato<br />

Bluetooth che è il meno robusto<br />

sia in fatto di stabilità che di<br />

qualità del segnale, è abbastanza<br />

omogeneo in tutte le modalità.<br />

Si apprezza un seppur lieve miglioramento<br />

in occasione della<br />

<br />

in modalità renderer DLNA,<br />

anche se il sistema ha mostrato<br />

<br />

<br />

La rappresentazione sonora,<br />

sufficientemente vigorosa, è<br />

caratterizzata da una riproposizione<br />

della porzione alta delle<br />

frequenze abbastanza in mostra<br />

con medie godibili quasi a livello<br />

Hi-Fi e alte un po’ penetranti.<br />

Buona l’articolazione in gamma<br />

bassa, seppur non prominente.<br />

Nel complesso il giudizio è inevitabilmente<br />

condizionato dalle<br />

forme estetiche (de gustibus)<br />

confortate da un vestito piacevole,<br />

sebbene in termini funzionali<br />

la scelta di forme ovaleggianti<br />

determini una scarsa<br />

ottimizzazione dei volumi interni<br />

in presenza di setti divisori o<br />

di più vani distinti. Da questo<br />

punto di vista, infatti, si è optato<br />

per un progetto estrema-<br />

<br />

di carico: siamo di fronte a un<br />

sistema prevalentemente monofonico<br />

con un’emissione in<br />

gamma alta “stereo”, soluzione<br />

che contribuisce alla curiosa impressione<br />

all’ascolto. La sezione<br />

attiva è abbastanza curata e presenta<br />

ingressi analogici digitale<br />

e compatibili DLNA e AirPlay.<br />

Nel complesso, una dotazione<br />

abbastanza ampia...<br />

Utilizzato in un rete come DNLA<br />

l’apparecchio è in grado di ri-<br />

<br />

<br />

bilmente<br />

un bug di programmazione<br />

che potrebbe essere<br />

risolto con un aggiornamento<br />

firmware (non si tratta di un<br />

impedimento hardware, almeno<br />

dall’analisi dell’architettura<br />

del front end digitale). Anche la<br />

mancanza di una App dedicata<br />

per il controllo e le regolazioni<br />

penalizza un po’ le possibilità<br />

del prodotto, la cui versatilità<br />

rimane comunque elevata.<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 0<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 0<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 1<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 0<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 1<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 1<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 0<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 1<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Costruzione di qualità condizionata dalle scelte<br />

di design che hanno reso il progetto più essenziale<br />

da un punto di vista tecnico; la sezione è<br />

attiva abbastanza curata.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Il sistema copre la quasi totalità delle esigenze<br />

del suo segmento. La mancanza di una App dedicata<br />

per il controllo e le regolazioni ne penalizza<br />

il valore: poteva essere ancor più elevato!<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

In determinate situazioni e con certi programmi<br />

in streaming di bassa qualità si acuisce la fatica<br />

di ascolto. Più in generale si è optato per una<br />

impronta sonora imprevista che spiazzerà alcuni<br />

culi di pietra.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Il processo di upgrade è molto complesso e<br />

tutt’altro che alla portata di un utente comune,<br />

anche se le istruzioni sono abbastanza chiare e<br />

dettagliate. Comunque c’è!<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Il rango c’è, i concorrenti (agguerriti e di minor<br />

blasone) anche... Anche in questo segmento,<br />

emozione e razionalità non vanno d’accordo.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 67


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 3.500,00<br />

Dimensioni: 49,20 x 20,30 x 43,20<br />

cm (lxaxp)<br />

Peso: 14 Kg<br />

Distributore: MPI<br />

Via De Amicis 10/12 - 20010<br />

Cornaredo (MI)<br />

Tel. 02-9361101 - Fax 02-93562336<br />

www.mpielectronic.com<br />

Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido<br />

Risp. in freq. (Hz): 60 - 45.000<br />

Ingressi analogici: 1 RCA Ingressi<br />

digitali: USB Standard (1), Ethernet<br />

(1), WiFi (1) Accessori e funzionalità<br />

aggiuntive: Telecomando Note:<br />

Compatibile Airplay Sistema di diffusori<br />

stereo integrato, 3 vie con Wf<br />

10 cm, Md cupola invertita 5cm, Tw<br />

cupola 19 mm.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE PROVATO SU <strong>SUONO</strong> 475 - 04/2013<br />

McIntosh McAire<br />

C<br />

ome dice il nome stesso,<br />

si tratta di un dispositivo<br />

compatibile AirPlay<br />

che rappresenta non solo uno<br />

dei pochi sistemi streaming di<br />

questo tipo ma anche uno dei<br />

pochissimi di fascia molto alta.<br />

Unico come piace essere a McIntosh<br />

e come, in fondo, si aspettano<br />

i clienti della real casa! Tutto<br />

il necessario, insomma, per rispondere<br />

“qualsiasi cifra” (più<br />

o meno) alla domanda: “Quanto<br />

siete disposti a pagare per ottenere<br />

un Mac”.<br />

Il McAire è sufficientemente<br />

coerente con l’ottica plug’n play<br />

tipica di questo genere di prodotti:<br />

una volta collegato, infatti,<br />

viene immediatamente riconosciuto<br />

da un qualsiasi dispositivo<br />

AirPlay nell’universo Apple<br />

(la cui grande forza è proprio la<br />

semplicità d’utilizzo). Se non si<br />

vuole passare per iTunes e un<br />

computer Apple le cose sono<br />

assai più complicate: la schermata<br />

che consente di accedere<br />

in rete al setup della macchina è<br />

davvero risibile, sebbene l’apparecchio<br />

venga visto in rete come<br />

un UPnP.<br />

Come in ognuno degli apparecchi<br />

di questo tipo i comandi<br />

sono ridotti al minimo (play e<br />

pause sono collocati altrove, a<br />

bordo del computer o dell’iDevice<br />

utilizzato): selezione degli ingressi<br />

e volume. La regolazione<br />

di quest’ultimo, in particolare,<br />

<br />

che crea una sorta di latenza tra<br />

sultato<br />

di una brusca variazione<br />

<br />

Molto più ampia la dotazione<br />

tramite telecomando dalla foggia<br />

originale e con la base appesantita<br />

e di forma sferica.<br />

Tra i comandi disponibili, la<br />

possibilità di regolare la sintonia<br />

di un eventuale tuner collegato<br />

attraverso l’ingresso analogico<br />

di cui è dotato l’apparecchio e il<br />

mute, la cui presenza è lodevole<br />

ma il cui funzionamento - non<br />

ritorna gradatamente al livello<br />

precedente - lascia un po’ a<br />

desiderare. È disponibile un<br />

ingresso analogico RCA e una<br />

porta USB per il collegamento<br />

di device Apple tramite l’appo-<br />

<br />

Ethernet e l’attacco per l’antenna<br />

Wi-Fi. L’alimentazione di<br />

rete è con cavo senza la massa.<br />

Sono presenti anche i comandi<br />

per la sincronizzazione con altri<br />

apparecchi McIntosh.<br />

C’è da notare che, mancando un<br />

display, si procede un po’ alla<br />

cieca. Il telecomando ha una<br />

forma, oltre che insolita, anche<br />

abbastanza funzionale, con<br />

un’ottima presa piacevole anche<br />

al tatto. Peccato per la mancanza<br />

di un display a bordo del McAi-<br />

<br />

controllo, limitatata a una spia<br />

che segnala se e quando viene<br />

“agganciata” una certa modalità<br />

di collegamento.<br />

L’architettura del McAire è<br />

singolare in quanto la maggior<br />

68 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 1<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 1<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 0<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 0<br />

parte delle soluzioni adottate<br />

è pensata e implementata ad<br />

hoc per questo progetto, fatta<br />

eccezione del modulo di comunicazione<br />

che utilizza soluzioni<br />

<br />

natura quasi esclusivamente digitale<br />

del sistema, McIntosh ha<br />

scelto di programmare il microcontrollore<br />

di gestione, abbinargli<br />

un DAC, un Analog Devices<br />

ADAU1791 stereo a 96 kHz, una<br />

<br />

digitale, e utilizzare due ampli-<br />

<br />

con ingressi analogici, uno per<br />

co<br />

e passivo, per la sezione alta<br />

e quella bassa.<br />

Anche il mobile, realizzato con<br />

pannelli in MDF laccati e lucidati<br />

a specchio, nella sua complessità<br />

cela comunque due contenitori<br />

distinti per un sistema di alto-<br />

<br />

canale troviamo un woofer da 10<br />

<br />

uno dei due canali del TDA7492<br />

con taglio attivo analogico e con<br />

condotto d’accordo collocato sul<br />

pannello posteriore. Il woofer è<br />

installato in un alloggiamento<br />

particolare, con accesso tramite<br />

un pannello in acciaio e con<br />

l’emissione verso il fondo che<br />

avviene attraverso una feritoia<br />

di ampie dimensioni. Il sistema<br />

è comune ai due woofer dei due<br />

canali mentre le camere di carico<br />

sono divise da una parete<br />

interna. Il gruppo medioalti è installato<br />

su un pannello in MDF, i<br />

due altoparlanti, un mid woofer<br />

da 5 cm di diametro con gruppo<br />

magnetico anulare al neodimio<br />

con la membrana in sintetico<br />

e un tweeter da 19 mm con la<br />

<br />

con crossover passivo e collega-<br />

<br />

TDA7492. Si tratta di altoparlanti<br />

abbastanza tradizionali e<br />

non espressamente pensati per<br />

un sistema compatto ad alte prestazioni...<br />

Il crossover passivo, installato<br />

in uno dei due vani del woofer,<br />

utilizza componenti tradizionali<br />

e di ottima qualità, al pari<br />

di quelli installati all’interno di<br />

ni”.<br />

Certo, il taglio passivo di<br />

fatto esclude tutta una serie di<br />

<br />

attiva chiaramente non sfruttate<br />

e utilizzate. In questo caso la<br />

<br />

a tutti i costi” regge ben poco,<br />

considerata la destinazione del<br />

prodotto!<br />

La maggior parte dei circuiti di<br />

zione<br />

sono installati in un cestello<br />

nella parte posteriore dell’apparecchio,<br />

in una cavità ricavata<br />

allo scopo e isolata dal volume<br />

di carico degli altoparlanti. Sono<br />

presenti anche l’alimentatore<br />

e la scheda di comunicazione<br />

ethernet via cavo e wireless e<br />

la sezione di pilotaggio dei due<br />

Vu-Meter.<br />

Da un punto di vista sonoro ciò<br />

che l’apparecchio offre è una<br />

rappresentazione sonora piacevole,<br />

caratterizzata da una ricostruzione<br />

scenica certamente<br />

non ampia ma conforme agli<br />

obiettivi di un prodotto di questo<br />

tipo.<br />

Tra i coordinati streamer attualmente<br />

in commercio si possono<br />

ottenere livelli simili anche con<br />

costi più ridotti e, in assoluto,<br />

una somma equivalente impiegata<br />

in modo tradizionale può,<br />

ancora, fornire risultati migliori.<br />

Va detto per contro che l’Aire<br />

non è un prodotto destinato<br />

<br />

propriamente, è stato creato<br />

pensando a chi, abituato allo<br />

stile della casa americana, vuole<br />

timidamente mettere un piede<br />

nel settore della musica liquida:<br />

mato<br />

ancora accessibile, questa<br />

è una delle poche opportunità<br />

di portarsi a casa un sistema<br />

completo realizzato da una delle<br />

ultime icone dell’Hi-Fi !<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 0<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 0<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 0<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 1<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 1<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Gran parte della realizzazione è impostata con<br />

schemi “tradizionali”, cosa che nella sezione<br />

attiva porta ad alcuni limiti.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Posizionabilità non eccellente; considerando le dimensioni,<br />

il peso e lo sviluppo in profondità e larghezza,<br />

sembra pensato anche per essere inserito<br />

in uno scaffale, cosa che costituirebbe un peccato<br />

a livello estetico e un disastro per le prestazioni.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

In assoluto nulla di estremante coinvolgente;<br />

in relazione alla classe di prezzo ci aspettavamo<br />

qualcosa in più!<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Un must per tutto quello che riguarda i canoni<br />

estetici che hanno fatto la fortuna di McIntosh,<br />

in primis i VuMeter: anche se di dubbia utilità,<br />

hanno un impatto indiscutibile.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Mentre il prezzo e alcune limitazioni funzionali<br />

abbattono drasticamente la valutazione “oggettiva”,<br />

altri aspetti rendono il prodotto ancora<br />

unico nel suo genere, proiettandolo in una cerchia<br />

ristretta di “casi unici”.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 69


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 490,00<br />

Dimensioni: 12 x 12,5 x 12 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 1,8 Kg<br />

Distributore: MPI<br />

Via De Amicis 10/12<br />

20010 Cornaredo (MI)<br />

Tel. 02-9361101 - Fax 02-93562336<br />

www.mpielectronic.com<br />

Tipo: vedi note Caricamento: sospensione<br />

pneumatica N. vie: 2<br />

Risp. in freq (Hz): 80 - 25.000 Altoparlanti:<br />

1 tw da 19 mm in alluminio<br />

C-CAM; 1 wf da 75 mm in alluminio<br />

C-CAM Note: da tavolo, bi-amplificato<br />

(10 e 20 W) in classe D; utilizza<br />

un sistema di trasmissione wireless<br />

a 2,4 GHz basato su tecnologia proprietaria<br />

SKAA; dotato di 1 ingresso<br />

analogico con jack da 3,5 mm e telecomando.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE PROVATO SU <strong>SUONO</strong> 471 - 12/2012<br />

Monitor Audio WS100<br />

Imicroscopici Monitor Audio<br />

WS100 (meno di 2 Kg l’uno<br />

al netto di tutto) sono un<br />

crocevia sintomatico dello stato<br />

dell’arte del nostro settore che si<br />

confronta con temi più e meno<br />

noti come l’ottimizzazione delle<br />

prestazioni audio, anche a fronte<br />

di “ostilità” ambientali e funzionali<br />

decisamente importanti.<br />

Temi quindi come collocabilità in<br />

ambiente, trasportabilità e facilità<br />

d’uso diventano i capisaldi<br />

del progetto che, però, per un<br />

sistema Hi-Fi non devono diventare<br />

particolarmente restrittive.<br />

Da questo punto di vista Monitor<br />

Audio ha effettuato un lavoro<br />

notevole in fatto di integrazione<br />

e scelta dei materiali ma anche<br />

delle soluzioni estetico funzionali:<br />

il guscio in metallo, oltre<br />

ad essere molto “utile” alla causa<br />

ha anche un valore al “tatto”<br />

notevole, come peraltro il particolare<br />

basamento in gomma che<br />

conserte il posizionamento perpendicolare<br />

al piano o inclinato<br />

all’indietro. Tuttavia, la facilità di<br />

installazione viene leggermente<br />

penalizzata dalla presenza di un<br />

alimentatore esterno di grandi<br />

dimensioni e dal cavo di colle-<br />

<br />

<br />

<br />

connettore quadripolare all’altro<br />

capo. Si tratta di una scelta ob-<br />

<br />

è a due vie bi-amplificato con<br />

l’elettronica contenuta in uno dei<br />

<br />

però, sono abbastanza marginali<br />

se si considera l’impatto della<br />

<br />

ed equalizzazione dinamica del<br />

vece<br />

la “ricezione” del segnale,<br />

il sistema è stato pensato per<br />

essere collegato prevalentemente<br />

in wireless, ma con un sistema<br />

<br />

grandi opportunità rispetto al<br />

Bluetooth dall’altro è parte di<br />

un’impresa ancora non molto<br />

<br />

anche per via della strenua concorrenza<br />

dei grandi attori del<br />

mercato consumer.<br />

I due altoparlanti, squisitamente<br />

Monitor Audio, con membrana<br />

in C-CAM, sono integrati nel<br />

pannello anteriore in plastica.<br />

Il gruppo magnetico del woofer<br />

ricorda, nel suo piccolo, quelli dei<br />

<br />

master è contenuta l’elettronica,<br />

completamente sviluppata ad hoc,<br />

<br />

DRV632 per l’ingresso analogi-<br />

<br />

quello che riguarda la ricezione e<br />

il processamento del segnale, sia<br />

analogico che digitale, e due am-<br />

<br />

70 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 0<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 1<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 1<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 1<br />

in classe D, collegati direttamente<br />

in digitale al TAS3308 per la<br />

<br />

master sono presenti gli ingressi<br />

analogico, per l’alimentatore<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Il collegamento alla “fonte” avvie-<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

30 pin per dispositivi iOS e per<br />

Android per ovviare alle notevoli<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ter,<br />

spingere il play e regolare il<br />

<br />

direttamente dal telecomando in<br />

<br />

<br />

controlla inoltre accensione e spegnimento,<br />

play e stop, passaggio<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

meno “mini” dei WS100 riesca-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

tipicamente è all’incirca a 80 cm<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

regolare l’orientamento (in alto e<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

ascolto non ci è capitato di av-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

cali<br />

più consoni e altri più ostici,<br />

<br />

-<br />

<br />

sono impressionanti, e con grandi<br />

mitatore<br />

interno, il fronte sonoro<br />

si comprime ma rimane ancora<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

delle dimensioni della scena sonora,<br />

si contrae l’estensione in<br />

<br />

-<br />

<br />

riallineano complessivamente le<br />

<br />

<br />

Insoma, il WS100 è, in modo<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 0<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 1<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 1<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 0<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 1<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Ottima a livello meccanico, discutibile l’implementazione<br />

circuitale: l’immensa flessibilità di<br />

utilizzo di un sistema amplificato si infrange<br />

sulla scelta di inserire in un solo diffusore<br />

l’elettronica e distribuire in modo analogico il<br />

segnale alle due vie dell’altro diffusore.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■<br />

Gestione degli ingressi estremamente limitata.<br />

L’unico collegamento wireless è proprietario,<br />

con necessità del dongle e la mancanza<br />

di una app.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Sorprendente se si affronta armati dei tradizionali<br />

canoni di giudizio: il massimo per la<br />

categoria. Sorprendente in assoluto!<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Il collegamento analogico garantisce la “compatibilità”<br />

a vita aumentando questo valore,<br />

limitato dalle scelte intraprese.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Lo street price è sensibilmente inferiore a<br />

quello di listino ma il costo concorre a una<br />

classificazione nel microlusso. Comunque un<br />

acquisto di cui non pentirsi!<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 71


SELECTOR<br />

presente un elemento dissipante<br />

in alluminio sui dispositivi<br />

di potenza che non comunica<br />

con l’esterno, anche in seguito<br />

a una bassa produzione di calore<br />

dovuta alla potenza ridotta<br />

<br />

dello stadio di potenza. Tuttavia,<br />

anche in condizione di stand-<br />

<br />

caldo nella zona in cui è posto<br />

il gruppo elettronico di controllo.<br />

La scheda di comunicazione<br />

CX870-31B è un gruppo monolitico<br />

che implementa la scheda<br />

di comunicazione di rete Wireless<br />

e il sistema di gestione dei<br />

protocolli di trasmissione. La<br />

scheda è installata tramite un<br />

<br />

principale in cui sono presenti<br />

i circuiti di ricezione e smistamento<br />

dei segnali e i due chip<br />

separati di potenza, una coppia<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

agli stadi di potenza vengono<br />

<br />

<br />

Sanken STA309A dotati<br />

di equalizzazio-<br />

<br />

e compressori anti<br />

sovraccarico. L’alimentatore<br />

si trova<br />

posizionato sul gu-<br />

zo<br />

agli altoparlanti,<br />

lontano dalla scheda<br />

elettronica principale.<br />

Gli altoparlanti<br />

denotano la netta appartenenza<br />

alla linea Monitor Audio<br />

<br />

alluminio con trattamento ceraa<br />

cura della redazione<br />

Prezzo: € 520,00<br />

Dimensioni: 46,7 x 15 x 15,4 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 4,6 Kg<br />

Distributore: MPI<br />

Via De Amicis, 10/12 - 20010<br />

Cornaredo (MI)<br />

Tel. 02.936.11.01<br />

Fax 02.93.56.23.36<br />

www.mpielectronic.com<br />

Amplificatore: in classe D, 2x20 W<br />

per il tweeter, 2x50 W per i bassi Diffusori:<br />

2 vie stereo, bass reflex: 2 Wf<br />

10 cm C-CAM, 2 Tw Gold C-CAM da<br />

25 mm Risposta in frequenza: 55 -<br />

30.000 Hz SPL: 104 dB Rapporto S/R<br />

94 dB. Note: compatibile AirPlay con<br />

iPod Touch 5G, iphone 5, iPad 4, iPad<br />

mini, iPad 3, iPad 2, iPad. Formati<br />

supportati: AAC, ALAC, MP3 e FLAC.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE<br />

Monitor Audio S300 Airstream<br />

Che cosa c’è di più lontano<br />

dalla sua tradizione<br />

(altro che Gold, Silver<br />

e compagnia cantando!) di un<br />

piccolo cubotto tutto incluso<br />

Eppure i WS100, primi rappresentanti<br />

di quelli che la Monitor<br />

duct”,<br />

erano e restano qualcosa<br />

di rivoluzionario... La gamma,<br />

poi, si è allargata al prodotto qui<br />

in prova, l’S300, e all’A100, un<br />

<br />

Ognuno possiede un’impostazione<br />

singolare in quanto tutti e<br />

less<br />

ma la sviluppano in tre modi<br />

gamento<br />

proprietario SKAA,<br />

l’S300 in Bluetooth e Wi-Fi ma<br />

al momento compatibile solo<br />

con l’universo Apple e l’ultimo<br />

grato<br />

A100, in Bluetooth e Wi-Fi<br />

<br />

<br />

soluzione SKAA, sulla carta più<br />

<br />

è stata scelta per i sistemi più<br />

<br />

<br />

avrebbe dovuto).<br />

tivi<br />

ricordano molto il WS100,<br />

terali<br />

in cristallo per arrivare a<br />

una struttura realizzata com-<br />

<br />

in plastica in luogo dell’estruso<br />

in alluminio. Il sistema è costi-<br />

<br />

<br />

<br />

il medesimo volume di carico<br />

<br />

Lo chassis è composto da due<br />

gusci in plastica molto pesante,<br />

compatta e con un disegno<br />

irrobustito da nervature, setti<br />

<br />

<br />

<br />

posizionata in basso al guscio<br />

posteriore e presenta un’ampia<br />

<br />

La sezione attiva di comunicazione,<br />

equalizzazione e am-<br />

<br />

<br />

<br />

72 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 0<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 0<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 1<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 1<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 1<br />

mico, la sospensione del tweeter<br />

è in tela trattata e quella del woofer<br />

è in gomma ad alta escursione<br />

abbinata a un equipaggio<br />

mobile praticamente a vista,<br />

ventilato e con un disegno aerodinamico<br />

del cestello in lamiera<br />

ter<br />

è in neodimio mentre quello<br />

del woofer, in ceramica, è molto<br />

grande e occupa gran parte del<br />

<br />

sivamente<br />

per essere utilizzato<br />

all’interno dell’universo Apple,<br />

via cavo, “senza cavo” (in modo<br />

diretto e all’interno di una rete<br />

wireless) ma sempre utilizzando<br />

o prodotti Apple oppure<br />

<br />

Bluetooth le operazioni di pairing<br />

sono abbastanza semplici<br />

anche se abbiamo riscontrato<br />

qualche inceppamento nel rilascio<br />

e nelle disponibilità dell’apparecchio<br />

a essere abbinato ad<br />

<br />

dell’equalizzazione ambientale<br />

<br />

accreditare l’apparecchio all’interno<br />

della rete o di abbinarlo a<br />

un Mac; un’operazione propedeutica<br />

all’ascolto ma che non<br />

ha impatto sulle questioni di<br />

comunicazione con le sorgenti!<br />

<br />

avviene tramite l’emissione del<br />

sistema di tre toni sinusoidali<br />

a bassa frequenza, rilevati da<br />

un microfono a bordo dell’ap-<br />

<br />

DSP adotta una curva di compensazione<br />

in base alla gamma<br />

<br />

però, intervenire in modo ma-<br />

<br />

né attraverso il telecomando<br />

né tramite un’apposita App né<br />

attraverso l’interfaccia web del<br />

dispositivo che, se accreditato<br />

in rete, è raggiungibile tramite<br />

un qualsiasi web browser, in cui<br />

chissime<br />

operazioni, principalmente<br />

di servizio (aggiornamento<br />

delle impostazioni wireless e<br />

<br />

qualizzazione<br />

il sistema si calibra<br />

per collocazioni abbastanza<br />

al limite, come ad esempio se<br />

collocato in angolo, su un piano<br />

o a ridosso della parete di fon-<br />

<br />

compensazione è abbastanza ef-<br />

<br />

meno estreme non si avvertono<br />

<br />

Da un punto di vista prettamente<br />

sonoro l’apparecchio tende a<br />

riproporre una scena sonora<br />

accettabile ispirata agli stereo-<br />

<br />

<br />

suono risulta più contratto che<br />

compresso ma solido come se si<br />

assistesse a una vera e propria<br />

presentazione<br />

sonora: possiamo<br />

recchio<br />

come una sorta di primo<br />

livello Hi-Fi leggermente in<br />

scala, dunque non fastidioso o<br />

meno fastidioso di altri più en-<br />

<br />

<br />

<br />

Da un punto di vista costruttivo<br />

gli aspetti meccanici e della<br />

struttura attiva/passiva risultano<br />

di buona fattura anche se con<br />

<br />

<br />

sono invece primordiali, non<br />

tanto nella scelta del modulo di<br />

comunicazione (altri costruttori<br />

utilizzano lo stesso e fanno fare<br />

ai loro prodotti più cose e meglio),<br />

comunque sottodimensionato,<br />

ma nell’implementazione<br />

destinata solo all’universo Ap-<br />

<br />

e regolazione, tanto che molte<br />

operazioni di setup devono esser<br />

fatte tramite la pressione di una<br />

sequenza di tasti e con un codice<br />

cromatico e di lampeggiamento<br />

<br />

ha però buoni numeri sul fronte<br />

dell’hardware e delle prestazioni<br />

<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 0<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 1<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 1<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 0<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 0<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Da un punto di vista meccanico e della struttura<br />

attiva/passiva si tratta di un prodotto robusto e<br />

costruito abbastanza bene anche se con poco<br />

appeal. Dal punto di vista della comunicazione,<br />

poco più che primordiale!<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Funzionalità abbastanza stabili nell’utilizzo con<br />

Mac ma la presenza di ingressi “alternativi” abbastanza<br />

risibili ne limita l’utilizzo. La mancanza<br />

di una App di supporto riduce la semplicità di<br />

utilizzo e di start up.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Performance piacevoli indirizzate a un utente i<br />

cui canoni sono conosciuti e che vengono esauditi<br />

per quanto possibile.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Gli aggiornamenti risalgono a un anno fa e<br />

anche le informazioni del manuale di istruzione<br />

determinano una maturità discutibile sulle<br />

soluzioni di distribuzione della musica liquida.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■<br />

Se ci riferiamo al prezzo di listino il prodotto<br />

perde competitività, mentre lo street price lo<br />

rimette in carreggiata.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 73


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 200,00<br />

Dim.: 22,5 x 13,1 x 4,65 cm (lxaxp)<br />

Peso: 1,1 Kg<br />

Distributore: Samsung<br />

Electronics Italia<br />

Via C. Donat Cattin, 5 - 20063<br />

Cernusco Sul Naviglio (MI)<br />

Tel. 02.92.18.91 - Fax 02.92.141.801<br />

www.samsung.it<br />

Amplificatore: 10 + 10 W Altoparlanti:<br />

al neodimio, radiatore passivo per<br />

i bassi Note: Sistema wireless tramite<br />

Bluetooth (apt-X), SoundShare, NFC.<br />

Ingresso audio analogico con jack da<br />

3,5 mm, USB per la ricarica di altri apparati.<br />

Alimentatore esterno.<br />

SISTEMA PORTABILE PROVATO SU <strong>SUONO</strong> 482 - 12/2013<br />

Samsung DA F60<br />

Grazie alla sua completa<br />

trasportabilità (l’apparecchio<br />

funziona a<br />

batterie) il Samsung DA F60 è<br />

il compagno ideale di chi vuole<br />

ascoltare musica in movimento<br />

anche per altre due buone ragioni:<br />

è piccolo ed è costruito<br />

bene, dunque fa anche piacere<br />

maneggiarlo e, cosa ancor più<br />

importante, promette di suonare,<br />

se non bene, almeno in modo<br />

soddisfacente. Samsung, infatti,<br />

nella sua storia recente è tornata<br />

a dedicarsi all’audio puro (vedi<br />

la prova della dock DA E750 in<br />

questo stesso numero); diciamo<br />

“tornata” perché, soprattutto per<br />

il piccolo audio, la casa coreana<br />

c’è sempre stata e, anzi, fu con<br />

il suo marchio Yepp, insieme a<br />

Philips, uno degli apripista nei<br />

lettori a stato solido. Poi venne<br />

la tempesta perfetta di Jobs…<br />

Se il sistema all-in-one utilizzato<br />

anche come soundbar, il<br />

DA E750 a valvole, ci aveva incuriosito<br />

per la sua originalità,<br />

il DA F60 si inserisce nel solco<br />

di una più consueta tipologia di<br />

“sistemi portatili del terzo millennio”.<br />

Che l’esigenza sia sentita<br />

lo dimostra, se ve ne fosse la necessità,<br />

la vetrina di un qualsiasi<br />

negozio di elettronica di quelli<br />

presenti all’interno degli aeroporti,<br />

dove, accanto ai cuscini<br />

<br />

causato da troppe ore in aereo e<br />

alle soluzioni per tenere sicuri i<br />

<br />

questi ultimi anni due reparti a<br />

tale scopo: uno è quello delle cuf-<br />

tanza,<br />

l’altro quello dei sistemi<br />

all-in-one bluetooth, altrettanto<br />

sviluppato. Tre le possibilità<br />

di connessione attivabili dallo<br />

stesso tasto e visualizzate in<br />

successione: in Bluetooth,<br />

fisicamente tramite una<br />

connessione posta sul retro,<br />

e con lo Smart Share,<br />

uno standard wireless<br />

proprietario per associare<br />

il dispositivo alle<br />

TV della stessa marca.<br />

Altri due pulsanti<br />

inseriscono il mute<br />

e un’equalizzazione<br />

che enfatizza<br />

la porzione grave<br />

delle frequenze;<br />

l’efficacia di quest’ultima funzione<br />

è stranamente (rispetto a<br />

come viene implementata sul DA<br />

<br />

essere preferibile non inserirla.<br />

Lo standard adottato (aptX) permette<br />

un miglior trasferimento<br />

anche se, ed è un discorso più<br />

generale, non è chiaro che cosa<br />

accada nella trasmissione di due<br />

dispositivi di questo tipo (ovviamente<br />

gli smartphone di ultima<br />

generazione Samsung ne sono<br />

dotati), ma qualcosa di “brutto”<br />

certamente si, rispetto alla prete-<br />

<br />

musicale “intonso”. Va inoltre segnalata<br />

la totale idiosincrasia con<br />

i prodotti Apple (a parte un isolato<br />

evento, l’apparecchio non è<br />

stato riconosciuto!) frutto probabilmente<br />

di quegli screzi a colpi<br />

di cause milionarie tra i due colossi.<br />

Il DA F60 pesa poco più di<br />

un chilo, utilizza un alimentatore<br />

esterno per la batteria ricaricabile<br />

di bordo che assicura una durata<br />

di circa 10 ore (dichiarate);<br />

a noi è sempre “durato” un po’<br />

meno ma comunque abbastanza<br />

per ascoltare tutto quello che si<br />

vuole. L’architettura dell’appa-<br />

<br />

quanto riguarda la sezione di<br />

gestione e di postelaborazione<br />

del segnale. Il microcontrollore<br />

adottato ha ben poco da invidiare<br />

a quello installato su tablet di<br />

qualche generazione fa, ma che<br />

al contempo è anche dotato di<br />

altri elementi molto<br />

meno diffusi.<br />

<br />

ST ARM Cortex<br />

STM32F,<br />

il microprocessore<br />

che si<br />

occupata della<br />

74 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

+3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 0<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 0<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 0<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 0<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 0<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 1<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

gestione operativa dell’apparec-<br />

<br />

Texas TPA 3130 stereo in classe<br />

D espressamente concepito per<br />

operare in condizioni limite, con<br />

bassa tensione di alimentazione e<br />

limitate condizioni di smaltimento<br />

di calore. Si tratta di un modulo<br />

che senza dissipatori aggiuntivi<br />

dispone di 15 Wrms in uscita<br />

su 8 Ohm per due canali con 15<br />

V di alimentazione. Nel caso del<br />

DA F60, ne bastano molto meno<br />

per pilotare i due piccoli ma “agguerriti”<br />

trasduttori che operano<br />

in un piccolo volume condiviso<br />

in cui è collocato anche un trasduttore<br />

passivo con membrana<br />

piatta rettangolare. Il segnale<br />

subisce un’equalizzazione, una<br />

reofonica<br />

e una compressione dinamica,<br />

abbinata alla variazione<br />

di equalizzazione: tutti interventi<br />

necessari per far rendere al massimo<br />

il sistema. I pochi comandi<br />

sono posti di lato (con la manopola<br />

del volume “a scomparsa”);<br />

le spie, per capire che cosa si sta<br />

facendo, sono sul bordo destro<br />

del frontale. Le “comunicazioni<br />

con l’utente” sono praticamente<br />

faccia<br />

uomo-macchina si limita<br />

<br />

di stato allo stesso tempo. Manca<br />

un indicatore di volume anche se<br />

l’apparecchio è equipaggiato con<br />

manopola del volume e manca<br />

l’indicatore di livello di carica<br />

batterie che si “attiva” solo verso<br />

<br />

griglia metallica di ottima fattura<br />

protegge gli altoparlanti e può<br />

essere coperta da una protezione<br />

rimovibile (tenuta in posizione<br />

con magneti).<br />

Ciò detto, entrando nel merito<br />

<br />

va doverosamente premesso<br />

che occorre spogliarsi delle ve-<br />

plicemente<br />

quelle di un amante<br />

della musica) per ravvisare le<br />

<br />

sostanzialmente, riesce in ogni<br />

<br />

Spotify o altro) a fornire una<br />

performance più che decorosa<br />

di quelle, in sostanza, dove non<br />

fa immediatamente capolino la<br />

fatica d’ascolto e il desiderio di<br />

passare ad altro.<br />

Ma è paradossalmente rivestendo<br />

i panni dell’ascoltatore critico<br />

che si apprezza di più la “magia”<br />

di un sistema come questo che<br />

sorprende e travalica il valore<br />

pregiudiziale espresso secondo i<br />

canoni tipici della materia: bassi<br />

abbondanti, alte frequenze non<br />

trapananti, certo uno stage non<br />

<br />

mica<br />

per muovere il piedino!<br />

Da segnalare che la massima<br />

distanza utile tra i due dispositivi<br />

(quello che “emette” e quello<br />

che “riceve”) non deve superare<br />

i 10 metri, possibilmente senza<br />

tramezzi in muratura interposti.<br />

È anche vero però, in senso del<br />

tutto generale, che quando si<br />

ascolta in Bluetooth non ha senso<br />

essere lontani dal sistema di<br />

riproduzione!<br />

Si tratta sempre di un ascolto<br />

“personale” senza cavo o con un<br />

“cavo virtuale lungo a piacere”.<br />

Il risultato nel suo complessonon<br />

è da sottovalutare, a conferma<br />

che i tempi sono maturi per<br />

<br />

ambito “Hi-Fi” o giù di lì!<br />

zo,<br />

piuttosto elevato rispetto<br />

alla concorrenza, seppur ridotto<br />

in assoluto, almeno rispetto al<br />

minimo sindacale per ascoltare<br />

Hi-Fi.<br />

Ma, in fondo, siamo in vacanza<br />

e ce la stiamo godendo no<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 1<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 0<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 0<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................ -1<br />

14 TIMBRICA .............................................................. -1<br />

15 COERENZA .............................................................. 0<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE ................................. -1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

La struttura e l’implementazione sia meccanica<br />

che elettronica sono molto curate e adattate<br />

alle dimensioni interne utili, molto sacrificate.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Al limite della sufficienza per quanto riguarda<br />

l’offerta delle connessioni: si tratta di un dispositivo<br />

portatile pensato esclusivamente per<br />

connessione Bluetooth e analogica. Per questo<br />

campo di utilizzo è effciente ma non offre grandi<br />

oppurtunità al di fuori di questo scenario.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■<br />

Non si può chiedere molto a un apparecchio di<br />

questo tipo le cui prestazioni sono nella norma.<br />

Altri, però, riescono ad avere quel guizzo in più...<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Nonostante un lungo tempo di permanenza nel<br />

mercato (in genere la vita media di questa fascia<br />

è brevissima) l’evoluzione delle tecnologie e anche<br />

la riduzione del prezzo al pubblico lasciano<br />

presagire nove versioni in arrivo...<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

L’attuale prezzo di vendita lo colloca in maniera<br />

vantaggiosa rispetto al passato, dove si doveva<br />

confrontare con la corazzata Bose!<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 75


SELECTOR<br />

foggia più tradizionale e l’altro<br />

sicuramente più originale...<br />

Nel DA-E750 svettano l’oblò<br />

dedicato alle due valvole e una<br />

manopola circolare che contiene<br />

una sorta di display a icone<br />

illuminabili dove i tasti funzione,<br />

pochi, sono distribuiti in maniera<br />

estremamente intuitiva, a partire<br />

dal selettore sequenziale che<br />

consente di selezionare una dopo<br />

l’altra le varie modalità di collegamento.<br />

Lo stesso comando (a<br />

cui si aggiunge la regolazione del<br />

volume) viene replicato sul telecomando<br />

altrettanto intuitivo,<br />

arricchito dalle funzioni Mute<br />

e Bass, selezionabili solo da qui.<br />

Parte di questa semplicità risiede<br />

certamente nel fatto che le altre<br />

regolazioni, tipiche di un sistema<br />

Hi-Fi (segnatamente la scelta del<br />

brano e il play), avvengono semplicemente...<br />

altrove: a bordo del<br />

dispositivo che si connetterà al<br />

DA-E750!<br />

L’apparecchio, nel caso di connessioni<br />

di tipo uno ad uno esclusive<br />

(Airplay e Bluetooth), viene<br />

riconosciuto immediatamente e<br />

dopo pochi secondi dalla presa in<br />

carico è possibile ascoltare mua<br />

cura della redazione<br />

Prezzo: € 599,00<br />

Dimensioni: 45 x 14,8 x 24 cm (lxaxp)<br />

Peso: 8,6 Kg<br />

Distributore:<br />

Samsung Electronics Italia<br />

Via C. Donat Cattin, 5 - 20063<br />

Cernusco Sul Naviglio (MI)<br />

Tel. 02-921891 - Fax 02-92141801<br />

www.samsung.it<br />

Amplificatore: 20 + 20 + 60 W per<br />

sub Telecomando: si Note: Legge in<br />

streaming file WAV, MP3, WMA. Compatibile<br />

Bluetooth, AirPlay, DNLA.<br />

SISTEMA TRASPORTABILE PROVATO SU <strong>SUONO</strong> 475 - 04/2013<br />

Samsung DA-E750<br />

Per trovare il DA-E750<br />

nato<br />

catalogo della casa<br />

coreana occorre arrivare alla categoria<br />

audio wireless con dock<br />

termine che, consentiteci, è una<br />

sorta di ossimoro, sebbene consenta<br />

di apprezzare l’unicità di<br />

una dock per smartphone Android<br />

ed Apple allo stesso tempo,<br />

uno streamer Airplay e UPNP<br />

con anche una funzionalità di<br />

trsmissione proprietaria wireless<br />

per abbinarsi ai televisori<br />

Samsung e fungere da soundbar.<br />

In pratica uno dei sistemi, sia al<br />

momento del lancio che ancora<br />

oggi, più ampi nella connettività<br />

e versatilità delle funzioni.<br />

Dock wireless (Wi-Fi e Bluetooth),<br />

ma con il primo dual dock al<br />

mondo, dunque, e anche dispositivo<br />

compatibile AirPlay e DNLA.<br />

La dotazione di collegamenti non<br />

si ferma qui, anzi: per il wireless è<br />

presente il Bluetooth che supporta<br />

aptX e c’è un’ulteriore porta<br />

USB host alla quale si può connettere<br />

una chiavetta USB o un<br />

altro supporto con musica all’interno.<br />

Il collegamento di rete è<br />

sia wireless che tramite cavo di<br />

rete e connettore standard RJ-<br />

45. Manca, invece, ogni tipo di<br />

connessione digitale.<br />

L’utilizzo anche come una sound<br />

bar con collegamento wireless<br />

viene sottolineato da un intero<br />

capitolo del manuale, dedicato<br />

al collegamento proprietario<br />

esclusivamente con i televisori<br />

Samsung. Peccato però che, per<br />

questo tipo di utilizzo, manchi<br />

una presa HDMI che renderebbe<br />

davvero completo il sistema<br />

anche con altri televisori o lettori<br />

multimediali A/V.<br />

<br />

versatilità è, comunque, davvero<br />

notevole, non solo in apparecchi<br />

di questa fascia di prezzo ma in<br />

generale tra i sistemi streaming<br />

(questa dicitura ci sembra più<br />

appropriata di quella, riduttiva,<br />

di docking station condivisa con<br />

il concorrente più diretto - almeno<br />

per livello di prezzo - che<br />

è lo Zeppelin Air). Se si esamina<br />

in questa ottica il Samsung e lo<br />

Zeppelin ci si accorgerà, però,<br />

che essi condividono unicamente<br />

il prezzo, esattamente lo stesso,<br />

mentre sono assai lontani per<br />

<br />

76 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SPECIALE WIRELESS<br />

sica. Anche il riconoscimento in<br />

rete come dispositivo DNLA è avvenuto<br />

senza problemi, consentendo,<br />

attraverso uno dei player<br />

utilizzati, di inserire il DA-E750<br />

nella rete per leggere programmi<br />

musicali delocalizzati su NAS.<br />

Molto più complicato l’eventua-<br />

<br />

per il quale occorre raggiungere<br />

la pagina Samsung relativa, dove<br />

però non vengono fornite infor-<br />

<br />

più aggiornata né di quella già<br />

installata sull’apparecchio (in<br />

più, di tutta la procedura non si<br />

trova apparentemente traccia sul<br />

risibile manuale di utilizzo).<br />

Dal punto di vista costruttivo il<br />

prodotto è di una complessità<br />

smisurata, tale che ne sarebbe<br />

preclusa la realizzazione se non<br />

si trattasse di un gigante dell’elettronica<br />

come Samsung: la<br />

PCB principale è circondata da<br />

connettori che collegano le varie<br />

sezioni in una selva di rami che<br />

rendono eventuali interventi di<br />

riparazione piuttosto complessi.<br />

ll cuore del sistema è un ESS<br />

Crescendo II SoundBar SoC<br />

che di fatto si occupa dell’intera<br />

gestione di tutte le funzionalità<br />

dell’apparecchio. Integra tutto<br />

ciò che riguarda la ricezione, la<br />

<br />

dei segnali digitali e analogici,<br />

inviandoli poi alla sezione di potenza<br />

che, nonostante si tratti di<br />

<br />

so<br />

un segnale di tipo analogico.<br />

Da notare che gli altoparlanti<br />

<br />

hanno un crossover analogico<br />

a due vie che utilizza tecnologie<br />

e componenti impiegati nel<br />

<br />

<br />

gruppo magnetico in neodimio<br />

è incollato al pannello anteriore,<br />

mentre il mid è incassato in<br />

una vaschetta in plastica a tenu-<br />

<br />

utilizza tutto lo spazio a disposizione<br />

come volume di carico<br />

<br />

condotto d’accordo sagomato e<br />

ripiegato più volte, considerato<br />

l’esiguo spazio a disposizione.<br />

Dal punto di vista sonoro il sistema<br />

ripropone, nel complesso,<br />

una rappresentazione sonora<br />

che se non pecca eccessivamente<br />

in quasi nessun parametro,<br />

nemmeno brilla particolarmente,<br />

sempre in riferimento<br />

alla sua classe di appartenenza:<br />

performance certamente adatte<br />

a un ascolto “di fondo” a cui, di<br />

fatto, l’apparecchio sembra destinato,<br />

se non fosse per quella<br />

<br />

delle valvole che, però, non ha<br />

riscontro nella pratica.<br />

È un peccato che una sorta di<br />

mancanza di cultura sonora<br />

condizioni così l’enorme dispiegamento<br />

di mezzi profuso: con<br />

qualche piccolo accorgimento<br />

<br />

performance sensibilmente migliori,<br />

coerenti con una versatilità<br />

davvero notevole.<br />

+3<br />

+2<br />

+1<br />

0<br />

-1<br />

-2<br />

-3<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 0<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 0<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 0<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 0<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 0<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 0<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 0<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 0<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 0<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 0<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

La complessità dell’intero sistema, l’utilizzo di<br />

una sezione a valvole e un non efficacissimo<br />

sfruttamento della sezione di potenza e di<br />

equalizzazione - in quanto le vie superiori sono<br />

filtrate in modo passivo - sono tutti elementi<br />

che segnalano un poderoso dispiego di energie.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

La dotazione ampia di connessioni offre un<br />

ottimo ventaglio di possibilità. Certo che, se<br />

avesse avuto anche un HDMI e una spdif sarebbe<br />

stato un prodotto unico nel suo genere,<br />

vicino all’assoluto!<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■<br />

Tanto rumore per nulla o, più propriamente,<br />

per poco...<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

L’aggiornamento aumenta la vita del prodotto;<br />

è disponibile sul sito ma non senza difficoltà.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Se non badate solo alle performance sonore ma<br />

all’oggetto in sé, il rapporo è più che decoroso;<br />

è possibile una perdita di valore in funzione del<br />

tempo e in rapporto al mercato in crescita, che<br />

offre soluzioni sempre più concorrenziali.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 77


SELECTOR<br />

MINI S(U)ONORA<br />

S(U)ONORA è la guida all’acquisto dei prodotti audio selezionati sulla base<br />

dell’esperienza e della libera scelta del nostro staff. Si tratta di una serie di<br />

prodotti che rispondono ai requisiti che dovrebbero essere tenuti in considerazione<br />

da ogni potenziale acquirente, in base a un’offerta plausibile<br />

e concreta. Tutti gli apparecchi che fanno parte di S(U)ONORA hanno una<br />

storia da raccontare e, pur non essendo necessariamente i migliori in senso<br />

assoluto, sono... tra i migliori! Sicuramente esistono apparecchi non inclusi<br />

nei nostri elenchi assolutamente degni della vostra attenzione; per cui, se su<br />

di essi vi siete indirizzati, non lasciatevi corrodere dai dubbi e non considerate<br />

vincolante questa guida ma continuate sulla vostra strada. Per contro, se<br />

avete la necessità di orientarvi nel mare magnum del mercato (difficile per il<br />

professionista, immaginarsi per il semplice appassionato), tenete conto del<br />

fatto che, per scegliere, non è sufficiente il mero elenco delle caratteristiche<br />

tecniche di un apparecchio (oggi ci dice assai poco sulle reali performance<br />

di quel prodotto). Vanno poi considerati aspetti che nessuna scheda tecnica<br />

può definire: affidabilità dell’apparecchio, assistenza post vendita, garanzia<br />

e sua applicazione, rapidità nelle riparazioni, tempestività nel mettere a<br />

disposizione aggiornamenti... Nello specifico, S(U)ONORA in questo numero<br />

si è occupata di censire i principali prodotti che afferiscono alla nuova area<br />

dei sistemi wireless di riproduzione streaming, con riferimento in particolare<br />

ai modelli portatili o trasportabili.<br />

CAMBRIDGE AUDIO MINX GO PREZZO € 129,00<br />

Sintonizzatore: radio internet<br />

Amplificatore: in<br />

classe D, ingressp bluetooth<br />

e analogico Aux<br />

Diffusori: 2 Wf 5cm, 2 Tw<br />

cupola 19mm, 1 Wf ABR<br />

Componenti: integrato<br />

Note: portatile, batterie<br />

al litio ricaricabili via porta<br />

USB. Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: 23,7 x 12,3 x 6 Peso<br />

(kg): 1,08<br />

PHILIPS BT7500 PREZZO € 149,99<br />

Amplificatore: 15+15<br />

W Diffusori: 2 tw da<br />

3/4" e due radiatori<br />

passivi da 3,5" Note:<br />

Bluetooth con aptX<br />

e AAC, NFC, ingresso<br />

analogico. Possibilità<br />

di òultipair fino a 3<br />

esemplari Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 33,5 x 18<br />

x 14,5 Peso (kg): 2,2<br />

SONOS PLAY1 PREZZO € 199,00<br />

Tipo: mono Tecnologia: a stato solido<br />

Ingressi digitali: Ethernet (1), WiFi (1)<br />

Accessori e funzionalità aggiuntive:<br />

Controlli di tono, Loudness Note: Diffusore<br />

a due vie biamplificato con crossover<br />

attivo e DSP configurabile in mono<br />

oppure come Left o Right in installazioni<br />

stereo. Il mobile è resistente all'umidità<br />

e può essere utilizzato in bagni e cucine<br />

ma non all'aperto con pioggia battente.<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 1,20 x 16,15 x<br />

1,20 Peso (kg): 1,85<br />

PROVATO SU <strong>SUONO</strong> 488 - 06/2014<br />

JBL VOYAGER PREZZO € 250,00<br />

Amplificatore: 30W sub Diffusori:<br />

sub + sat estraibili Note:<br />

Bluetooth, ingresso analogico<br />

ausiliario, batteria al litio con autonomia<br />

di 5 ore Dimensioni (l x<br />

a x p) cm: 8 x 12,7<br />

VERS AUDIO 2X PREZZO € 255,00<br />

Tipo: mini Amplificatore:<br />

in classe D Diffusori:<br />

2 full range in bass reflex<br />

Componenti separati:<br />

uno Note: Dock station,<br />

mobile rifinito in legno<br />

in diverse essenze. Dimensioni<br />

(l x a x p) cm:<br />

27,9 x 14,5 x 15,5 Peso<br />

(kg): 2,9<br />

VERS AUDIO 1.5 R PREZZO € 275,00<br />

Tipo: mini Sintonizzatore: digitale<br />

AM/FM con sveglia con<br />

allarme Amplificatore: classe<br />

D 15W, con in/out RCA Aux<br />

Diffusori: 1 full range in bass<br />

reflex Componenti: uno Note:<br />

Dock station con adattatori per i<br />

diversi lettori Apple. Telecomando.<br />

Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

21 x 14,4 x 17,5<br />

78 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


GUIDA ALL’ACQUISTO SISTEMI TRASPORTABILI WIRELESS<br />

SONOS PLAY3 PREZZO € 299,00<br />

Tipo: mono Tecnologia: a stato<br />

solido Uscite analogiche: 1 RCA<br />

Ingressi digitali: Ethernet (2),<br />

WiFi (1) Accessori e funzionalità<br />

aggiuntive: Telecomando, Ingresso<br />

cuffia Note: Diffusore a tre<br />

vie triamplificato con crossover<br />

attivo, un tweeter, due midrange<br />

da 7,5 e radiatore passivo, DSP,<br />

configurabile in mono oppure<br />

come Left o Right in installazioni<br />

stereo. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

26,80 x 13,20 x 16 Peso (kg): 2,60<br />

HARMAN KARDON OMNI 20 PREZZO € 300,00<br />

Amplificatore: 4x 15 W Diffusori:<br />

2 tw da 19mm, 2 wf<br />

da 75 mm Telecomando:<br />

tramite App Note: Wi-Fi e<br />

Bluetooth, 24/96, ingresso<br />

analogico da 3,5 mm Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 26 x 16,6 x<br />

16,4 Peso (kg): 2,1<br />

B&W ZEPPELIN MINI PREZZO € 349,00<br />

Note: Sistema costituito<br />

da 2 altoparlanti,<br />

amplificatore, sezione<br />

alimentazione<br />

di tipo switching e<br />

controllo DSP. Condotto<br />

posteriore del<br />

bass-reflex Flowport.<br />

Docking per iPod/<br />

iPhone con funzione<br />

CoverFlow e per<br />

filmati. Streaming di<br />

file musicali da pc<br />

SONY CMT-X/CD 7 PREZZO € 349,00<br />

Tipo: mini Lettore CD: si Sintonizzatore:<br />

AM/FM Amplificatore:<br />

digitale S master 40<br />

W totali Diffusori: full range<br />

da 6,5 cm + passivo Telecomando:<br />

si Note: Wireless<br />

(DNLA e AirPLay), Bluetooth.<br />

Ingresso audio analogico (1),<br />

Porta Ethernet, Porta USB (1),<br />

Uscita speaker anteriore Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 38,5 x<br />

17,8 x 8,1 Peso (kg): 2,7<br />

CAMBRIDGE AUDIO MINX AIR 100 PREZZO € 399,00<br />

Sintonizzatore: radio<br />

internet Amplificatore:<br />

in classe D, 100W, ingressi<br />

Ethernet, Wifi, analogico<br />

Aux Diffusori: 2 altoparlanti<br />

BMR da 10cm<br />

Componenti: integrato<br />

Note: Music System con<br />

AirPlay, bluetooth e internet<br />

radio. Telecomando.<br />

Dimensioni (l x a x<br />

p) cm: 35,4 x 1,82 x 11,8<br />

Peso (kg): 4,1<br />

SONOS PLAY5 PREZZO € 399,00<br />

Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido<br />

Amplificazione: 5 x 75 W su 8 Ohm<br />

in classe D Ingressi digitali: Ethernet<br />

(2), WiFi (0) Accessori e funzionalità<br />

aggiuntive: Telecomando, Ingresso<br />

cuffia, Controlli di tono Note: Sistema<br />

a 5 altoparlanti amplificati singolarmente,<br />

due tweeter, due midragne<br />

da 7,5 cm, 1 Woofer da 9cm, crossover<br />

attivo e DSP configurabile in mono<br />

oppure come Left o Right in installazioni<br />

stereo. Dimensioni (l x a x p) cm:<br />

36,50 x 21,70 x 12,30 Peso (kg): 4,15<br />

MONITOR AUDIO IDECK 100 PREZZO € 460,00<br />

Amplificatore: in classe D 4 canali<br />

per 90W max totali Diffusori:<br />

a due vie bass reflex: Wf 7,5cm<br />

C-CAM, Tw cupola 19mm Gold<br />

Telecomando: iR Note: dockstation<br />

amplificata stereofonica<br />

per player multimediali Apple.<br />

Convertitori a 28/56bit. DSP con<br />

microfono e rilevamento automatico<br />

posizione in ambiente per<br />

auto equalizzazione. Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 32 x 21 x 24,5 Peso<br />

(kg): 2,86<br />

ARCAM RCUBE PREZZO € 490,00<br />

Sintonizzatore: wireless per web radio<br />

Amplificatore: 2x45W Diffusori:<br />

incluso 2vie stereo Componenti:<br />

integrato Telecomando: si Note:<br />

sistema di diffusionesonora portatile.<br />

Include dockstation per iPod/iPhone<br />

con uscita video. Compatibile con<br />

Rwave per streaming audio da PC o<br />

Mac Dimensioni (l x a x p) cm: 20 x<br />

20 x 20 Peso (kg): 5<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 79


SELECTOR<br />

B&W A5 PREZZO € 499,00<br />

Lettore CD: Convertitori D/A<br />

24bit/96KHz Amplificatore: classe<br />

D: 20W x 4. Ingressi: 3,5 mm mini-jack<br />

analogico e presa Ethernet. Diffusori:<br />

Bass reflex Flowport: 2 Mdbass 10Cm<br />

e 2 Tw cupola in alluminio 25mm con<br />

tecnologia Nautilus. Componenti:<br />

uno Telecomando: si Note: Sistema<br />

di diffusori con tecnologia wireless e<br />

compatibile Apple Airplay, chassis in<br />

composito con particolari in alluminio. DSP che ottimizza volume e programma<br />

musicale. Streaming audio da iTunes (MAC o PC) in wireless e sincronizzazione<br />

dei dati. Dimensioni (l x a x p) cm: 30 x 18 x 12 Peso (kg): 3,6<br />

B&W MM-1 PREZZO € 499,00<br />

Amplificatore: 2x36W, DSP,<br />

alimentazione switching, tecnolgia<br />

Near Field Monitor Diffusori:<br />

bass reflex, Wf 7,5cm e Tw<br />

25mm con condotto Nautilus<br />

Cuffia: uscita Telecomando: si<br />

Note: Riproduzione file musicali<br />

in streaming da PC/MAC via USB<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 10 x<br />

17 x 10 Peso (kg): 1,7<br />

CAMBRIDGE AUDIO MINXAIR 200 PREZZO € 499,00<br />

Sintonizzatore: radio internet<br />

Amplificatore: in<br />

classe D, 200W, ingressi<br />

Ethernet, Wifi, analogico<br />

Aux Diffusori: 2 altoparlanti<br />

BMR da 5,7cm<br />

e subwoofer 16,5cm<br />

Componenti: integrato<br />

Telecomando: si Note:<br />

compatibilità AirPlay,<br />

Bluetooth Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 45 x 22 x<br />

17,4 Peso (kg): 5,1<br />

DENON COCOON PREZZO € 499,00<br />

Sintonizzatore: radio su<br />

Internet con vTuner Amplificatore:<br />

2x100 Diffusori:<br />

2 vie stereo Componenti:<br />

unico integrato<br />

Telecomando: si Note:<br />

streaming player wireless<br />

per Android e altri<br />

smartphone/tablet compatibili<br />

Windows, sistemi<br />

PC o Apple e server NAS.<br />

AirPlay, DLNA, docking<br />

station per iPad/iPhone<br />

MONITOR AUDIO IDECK 200 PREZZO € 580,00<br />

Amplificatore: a 4 canali<br />

per un totale di 136W<br />

Diffusori: 2 vie bass reflex:<br />

Wf 10cm C-CAM, Tw<br />

cupola 19mm Gold. Note:<br />

dockstation amplificata<br />

stereofonica per player<br />

multimediali Apple. Convertitori<br />

a 28/56bit. DSP<br />

con microfono e rilevamento<br />

automatico posizione<br />

in ambiente per<br />

auto equalizzazione<br />

BOSE SOUNDTOUCH 30 PREZZO € 699,95<br />

Telecomando: si + App Note:<br />

Wi-fi, AirPlay, porta ethernet,<br />

ingreso analogico ausiliario, 6<br />

prest personalizzati, schermo<br />

OLED. Formati: MP3, WMA,<br />

ACC Dimensioni (l x a x p)<br />

cm: 43,5 x 24,7 x 18,1 Peso<br />

(kg): 8,39<br />

AUDIO PRO ALL ROOM AIR ONE PREZZO € 790,00<br />

Amplificatore: 4 x 25<br />

W con DSP Diffusori:<br />

2 vie bass reflex; 2 tw<br />

a cupola morbida da<br />

12, 2 woofer da 4,5"<br />

Telecomando: via<br />

App Note: AirPLay +<br />

wirelss proprietario,<br />

DNLA, USB, ingresso<br />

digitale ottico, uscita<br />

sub Dimensioni (l x<br />

a x p) cm: 31 x 19,5<br />

x 18,5<br />

B&W A7 PREZZO € 799,00<br />

Lettore CD: Convertitori D/A<br />

24bit/96KHz Amplificatore: Stadi di<br />

potenza in classe D: 50W per woofer e<br />

4x25 per medi e alti. Ingressi: 3,5 mm<br />

mini-jack analogico/tos link digitale,<br />

USB e presa Ethernet. Diffusori: bass<br />

reflex Flowport, Wf 15cm, 2 Md 7,5cm<br />

e 2 Twa cupola 25mm alluminio e<br />

tecnologia Nautilus Telecomando:<br />

si Note: Compatibile Apple Airplay,<br />

chassis in composito e alluminio. DSP per volume e programma. Streaming<br />

audio da iTunes (MAC o PC) in wireless e sincronizzazione dei dati. Dimensioni<br />

(l x a x p) cm: 36 x 22 x 16 Peso (kg): 5,7<br />

80 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


DIVA<br />

di<br />

nome<br />

e<br />

di<br />

fatto<br />

<strong>SUONO</strong> PURO<br />

www.indianaline.it


SELECTOR<br />

è un classe AB – qualche piccola<br />

concessione occorre pur farla!).<br />

Per ottenere un buon contenimento<br />

delle dimensioni è stato<br />

sviluppato un sistema di raffreddamento<br />

a tunnel con apposita<br />

ventola, che trova posto all’interno<br />

dell’apparecchio, cosicché<br />

esternamente nulla interrompa<br />

le linee tracciate dal designer.<br />

Modeste le dimensioni ma non la<br />

versatilità: l’apparecchio dispone<br />

di ingresso USB 24/96, ottico e<br />

<br />

e uscita sub, mentre grazie al<br />

Bluetooth (aptX) è possibile il<br />

collegamento wireless. Insomma:<br />

un apparecchio al giorno<br />

d’oggi “strategicamente” assoluto<br />

in quanto “collettore” fra contenuti<br />

e sistema di diffusione. Un<br />

apparecchio versatile anche in<br />

funzione delle sue dimensioni,<br />

che non solo ne consentono un<br />

agevole posizionamento negli<br />

utilizzi tradizionali ma non ne<br />

precludono l’operatività nell’ambito<br />

di applicazioni desktop.<br />

Proprio da qui abbiamo cominciato<br />

l’avventura dell’ascolto:<br />

il MyAmp è stato collegato a<br />

due Martin Logan Motion 15<br />

e connesso via Bluetooth a un<br />

Samsung Galaxy Note (che dispone<br />

di aptX) e via USB al computer,<br />

utilizzando Spotify come<br />

fonte. Diciamo subito che per un<br />

<br />

restio a entrare velocemente in<br />

sintonia con le ultime tendenze<br />

in fatto di utilizzo informatico<br />

e dintorni, il collegamento in<br />

Bluetooth tra il dispositivo portatile<br />

e il MyAmp si è rivelato così<br />

semplice e facile da sorprendere<br />

l’intero staff, pur reduce (vedi in<br />

altra parte della rivista) proprio<br />

da uno speciale dedicato al wirea<br />

cura della redazione<br />

Prezzo: € 499,00<br />

Dimensioni: 32,50 x 15 x 21 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 1 Kg<br />

Distributore: Audio Natali<br />

Viale Alessandro Volta, 14 - 51016<br />

Montecatini Terme (PT)<br />

Tel. 0572-772595<br />

Fax 0572-913216<br />

www.audionatali.com<br />

Tipo: stereo Tecnologia: a stato solido<br />

Potenza: 2 x 30 W su 8 Ohm (60 W<br />

su 4 Ohm) Accessori e funzionalità<br />

aggiuntive: Telecomando, Ingresso<br />

cuffia THD (%):


TEST AMPLI INTEGRATO MICROMEGA MYAMP<br />

Dato l’esiguo spazio, le<br />

connessioni sono molto<br />

ravvicinate, soprattutto quelle<br />

di potenza che in caso di cavi<br />

terminati con forcelle tendono<br />

a sovrapporsi agli ingressi. Se si<br />

utilizzano terminazioni a banana<br />

non sussiste alcun problema. È<br />

presente anche un comando per<br />

l’accensione remota.<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

less! Altrettanto “idiot proof” si<br />

è dimostrato il collegamento via<br />

USB al computer: il fatto che il<br />

collegamento USB sia datato ma<br />

robusto e facile da usare perché<br />

non necessita di driver, (anche se<br />

limitato a una risoluzione massima<br />

di 96 kHz e purtroppo non<br />

<br />

che tra PC e DAC incorporato<br />

nel MyAmp il gioco è davvero<br />

semplice: si collega e suona! In<br />

modalità Bluetooth il suono è potente<br />

e sorprendentemente massivo.<br />

Le dimensioni dello stage<br />

dipendono molto dal contenuto<br />

musicale. Passando all’ascolto<br />

dalla medesima fonte, Spotify,<br />

ma da PC via USB, una volta<br />

regolati i livelli di volumi non si<br />

notano sostanziali differenze: il<br />

suono è sostanzialmente piace-<br />

nito<br />

o spazioso. Nell’ascolto di<br />

mance<br />

mostrano che il potenziale<br />

del piccoletto è molto alto: ora,<br />

l’ariosità, la dolcezza e l’accuratezza,<br />

la ricchezza nei particolari<br />

e nel contenuto armonico vengono<br />

fuori con maggiore generosità.<br />

Inseriamo ora il MyAmp in<br />

un sistema di riferimento di ben<br />

altra levatura, costituito da componenti,<br />

come si dice, al di sopra<br />

di ogni sospetto: sorgente digitale<br />

PC, SACD e DAC DCS serie<br />

Puccini, sorgente analogica SME<br />

20/12 con Ortofon Quintet Bronze,<br />

prephono Thrichord Dino,<br />

diffusori da pavimento Audio<br />

Physic Classic 30, da piedistallo<br />

Elac BS 403, Martin Logan Motion<br />

15 e Monitor Audio Silver 2.<br />

In questa modalità va notato<br />

che il “piccolo è bello” (e comodo!)<br />

qualche controindicazione<br />

nell’uso pratico la provoca. Un<br />

esempio: i collegamenti risultano<br />

inevitabilmente ravvicinati e non<br />

si può pensare di avere la stessa<br />

libertà e comodità nell’utilizzo di<br />

quei cavi e terminazioni ai quali<br />

siamo abituati con apparecchi di<br />

formato classico. In particolare,<br />

se s’impiegano cavi di potenza<br />

terminati con forcelle, si è obbligati<br />

a inserirle dal basso visto<br />

che sopra, a ridosso, ci sono i pin<br />

RCA per gli ingressi. Inserire dal<br />

basso le forcelle con i relativi<br />

<br />

porre il MyAmp a ridosso del<br />

bordo posteriore del suo ripiano<br />

d’appoggio, altrimenti mancherebbe<br />

lo spazio per il passaggio<br />

dei cavi! È sicuramente meglio<br />

utilizzare terminazioni a banana,<br />

anche rispetto al cavo spellato. I<br />

morsetti, ovviamente economici,<br />

forniscono comunque una buona<br />

presa, stringendo saldamente<br />

qualsiasi terminazione. Le connessioni<br />

di segnale non hanno<br />

particolari limiti, se non quello<br />

di non poter utilizzare terminazioni<br />

RCA di quelle molto grandi<br />

e, discorso conseguente, cavi di<br />

diametro gigante. Collegato il<br />

cavo di alimentazione, l’ampli-<br />

<br />

<br />

da pannello uno degli ingressi a<br />

disposizione; tale selezione avviene<br />

premendo un unico pulsante<br />

che sceglie in sequenza, in<br />

un unico senso, una delle sette<br />

sorgenti, tre analogiche, tre digitali<br />

e quella bluetooth; la scelta<br />

risulta molto più comoda da telecomando,<br />

con accesso diretto alla<br />

sorgente desiderata. Il passaggio<br />

dallo standby alla piena operatività<br />

avviene dopo una decina<br />

di secondi, con la relativa spia<br />

rossa che lampeggia. Una volta<br />

pronto l’amplificatore, la spia<br />

si spegne. Per indicare il livello<br />

del volume si è optato per una<br />

colonna costituita da diversi led<br />

che si illuminano di azzurro in<br />

numero proporzionale al livello<br />

scelto. Il volume è regolabile da<br />

pannello e da telecomando. Ogni<br />

volta che si preme un tasto dal<br />

piccolo telecomando, il tasto di<br />

standby lampeggia indicando<br />

la ricezione del comando. Se<br />

questo passaggio è immediato,<br />

altrettanto non si può dire della<br />

variazione del livello del volume,<br />

dal momento che a volte è necessario<br />

ripetere il comando per<br />

ottenere il risultato desiderato.<br />

Ulteriore vantaggio del piccolo<br />

telecomando è la presenza della<br />

sempre comoda funzione di silenziamento,<br />

il mute. Il tunnel di<br />

raffreddamento del piccolo ampli<br />

francese lavora egregiamente:<br />

l’apparecchio scalda un po’ e dal<br />

tunnel esce parecchia aria calda;<br />

sarà bene dunque lasciare spazio<br />

<br />

funzionare correttamente.<br />

Ascoltando il vinile ci si accorge<br />

che il segnale è un po’ basso e che<br />

per ottenere volumi soddisfacenti<br />

bisogna alzare parecchio il volume.<br />

Ciò è particolarmente vero<br />

con diffusori dalla sensibilità un<br />

po’ bassa, come gli Elac in prova;<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 2<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 1<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 1<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 2<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 2<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 1<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 1<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 1<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 2<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 2<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 1<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 1<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 2<br />

15 COERENZA .............................................................. 2<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 1<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Buona la scelta dei materiali e delle soluzioni,<br />

alcune smagliature della sezione digitale penalizzano<br />

il giudizio dell’apparecchio.<br />

BANCO DI MISURA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Le prestazioni molto buone della sezione analogica<br />

risentono di un rumore che condiziona<br />

anche la risoluzione della sezione digitale.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Siamo di fronte ad un piccolo capolavoro, tuttavia,<br />

le performance della presa USB riducono<br />

la versatilità dell’apparecchio. Peccato: vrebbe<br />

potuto stabilire un nuovo record assoluto!<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Praticamente difficile da battere in analogico,<br />

molto meno convincente per il digitale<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

La linea My ha ormai raggiunto una sua maturità<br />

“aprendo “ un nuovo segmento di mercato.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Il MyAmp abbina le dimensioni ad un livello<br />

qualitativo molto alto e, anche se penalizzato<br />

nelle sezione digitale, è molto al di sopra di<br />

tanti altri concorrenti .<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 83


SELECTOR<br />

al banco di misura<br />

La potenza rilevata risulta maggiore,<br />

anche se di poco, di quella dichiarata,<br />

con un livello che oltrepassa i<br />

40 Wrms su 8R per una THD=1%. La<br />

stabilità e la insensibilità al carico è<br />

molto elevata anche in considerazione<br />

alle peculiarità dell’integrato<br />

utilizzato, un National LM3886, che<br />

esibisce anche una risposta in frequenza<br />

molto estesa e insensibile alle<br />

variazioni del modulo dell’impedenza<br />

collegato ai capi del finale. Da notare<br />

che la risposta in frequenza non varia<br />

nemmeno in funzione alle regolazioni<br />

del livello del volume. È presente invece<br />

un livello di rumore abbastanza<br />

elevato che dipende anche dal livello<br />

di uscita, con uno strano andamento<br />

che si innalza ai bassi livelli e si riduce<br />

all’aumentare del volume. Il clipping<br />

avviene in modo repentino e abbastanza<br />

immediato al raggiungimento<br />

della soglia. Sono inoltre presenti alcune<br />

spurie di una certa entità fuori<br />

banda audio e molto meno accentuate<br />

in banda. La sezione digitale<br />

effettua un oversampling per ogni<br />

segnale in ingresso e la risoluzione è<br />

leggermente penalizzata dal tappeto<br />

di rumore piuttosto alto. L’ingresso<br />

spdif supporta segnali in ingresso fino<br />

a 192 kHz, ma, l’esemplare a nostra<br />

disposizione, non ha agganciato i<br />

176 kHz.<br />

Risposta in Frequenza<br />

va sicuramente meglio con diffusori<br />

come i citati Martin Logan (6<br />

db di più). In ogni caso, specie<br />

con i diffusori più dettagliati, vedi<br />

gli Elac o gli Audio Physic Classic<br />

30, si ottiene un’immagine ben<br />

sviluppata nelle tre dimensioni,<br />

con una sensazione di ariosità e<br />

spazialità di tutto rispetto.<br />

Nessun problema di livello, invece,<br />

con gli ingressi di linea,<br />

CD o PC che siano. Si apprezza<br />

come il Micromega riesca a pilotare<br />

tutti questi diversi diffusori<br />

<br />

i grandi e più impegnativi Audio<br />

Physic non si lamentano dell’abbinamento.<br />

Il MyAmp dimostra,<br />

piuttosto, una buona dose di trasparenza<br />

e capacità di esaltare le<br />

qualità (e qualche difetto... ) dei<br />

diffusori cui viene accoppiato (i<br />

risultati migliori si sono ottenuti<br />

con gli Elac, davvero sorprendenti<br />

per qualità sonora, estensione<br />

ed equilibrio timbrico,<br />

leggermente tendente al calore<br />

ma molto veloci e capaci di una<br />

notevole estensione). Con i Monitor<br />

Audio Silver 1, ad esempio,<br />

la rappresentazione sonora<br />

appare più chiara e brillante,<br />

con una rappresentazione nella<br />

gamma bassa piuttosto “grossa”.<br />

Con i Martin Logan, l’abbinata<br />

<br />

<br />

di scendere in bassa frequenza,<br />

caratteristica del diffusore, risulta<br />

davvero impressionante: il<br />

piccolo MyAmp riesce a pilotare<br />

questi diffusori permettendoci di<br />

apprezzare un giro di basso che<br />

scende parecchio e non enfatizza,<br />

o attutisce, nessun accordo,<br />

<br />

in grado di scendere. In fatto di<br />

velocità di risposta ai transienti,<br />

invece, meglio Elac che Audio<br />

Physic...<br />

Dettaglio e raffinatezza sembrano<br />

comunque sorprendentemente<br />

buoni. Se sostituiamo<br />

il MyAmp con l’accoppiata<br />

<br />

250 watt), le cose ovviamente<br />

cambiano, spingendo l’ago della<br />

bilancia a favore dell’accoppiata<br />

nordamericana, contraddistinta<br />

da una qualità decisamente più<br />

ve,<br />

tuttavia, ricordare le differenze<br />

di costo tra i due<br />

Tornando a parlare, invece, del<br />

pace<br />

il MyAmp, segnaliamo che<br />

<br />

stato possibile rilevare le differenze<br />

nella resa dell’immagine<br />

virtuale restituita nella versione<br />

in vinile e quella in SACD di un<br />

medesimo brano registrato dalla<br />

84 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST AMPLI INTEGRATO MICROMEGA MYAMP<br />

NUOVE STRADE<br />

La struttura è realizzata con la particolare<br />

soluzione dei pannelli in<br />

plastica assemblati fra loro e tenuti<br />

insieme dal pannello superiore e inferiore<br />

con quattro viti. All’interno<br />

sono inseriti due distinti PCB, uno<br />

dedicato principalmente allo stadio<br />

di potenze a all’alimentazione, l’altro<br />

alla sezione di ingresso e preamplificazione<br />

all’interno della quale troviamo<br />

anche il modulo per la comunicazione<br />

in Bluetooth e a fianco la<br />

sezione degli ingressi digitali. L’USB<br />

utilizza un Tenor TE7022L che supporta<br />

formati fino a 96kHz ad esclusione<br />

dell’88.2 kHz senza l’utilizzo di<br />

driver in ambiente windows, mentre<br />

il ricevitore Wolfson WM8804 supporta<br />

formati in ingresso spdif fino<br />

a 192 kHz. Il DAC è un ESS ES9023P<br />

fornito di buffer d’uscita a 2 Vrms. La<br />

sezione di preamplificazione utilizza<br />

un MAS6116 per la regolazione del<br />

volume, un integrato a basso rumore<br />

e gran precisione di regolazione<br />

nel dominio analogico. La sezione<br />

di amplificazione utilizza un circuito<br />

integrato National LM3886 per ogni<br />

canale e un circuito di alimentazione<br />

switching ad hoc e implementato a<br />

ridosso della sezione di potenza. I<br />

dispositivi attivi sono fissati ad un<br />

estruso in alluminio per il raffreddamento<br />

posto in posizione orizzontale;<br />

ènecessaria una ventola per la<br />

circolazione forzata dell’aria. La presa<br />

cuffia preleva il segnale in uscita agli<br />

integrati che viene adattato con un<br />

partitore resistivo.<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 85


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 40,00<br />

Distributore: Audiogamma<br />

Via P. Calvi, 16 - 20129 Milano (MI)<br />

Tel. 02.55.181.610<br />

Fax 02.55.181.961<br />

www.audiogamma.it<br />

Tipo: MM Tensione di uscita (mV):<br />

4 Risp. in freq. (Hz): 20-27,000 - 3<br />

dB Forza di appoggio (g): 1,25-1,75<br />

Separazione canali (dB): 25 Stilo:<br />

ellittico 18 x 8 micron Impedenza di<br />

carico (Ohm): 47 k Bilanciamento<br />

tra i canali (dB): 1,5.<br />

FONORIVELATORE<br />

Ortofon OMB 10<br />

Curioso il destino di questo<br />

economico modello<br />

del costruttore danese:<br />

da tempo non è più in catalogo e<br />

teoricamente non è più disponibile,<br />

salvo poi ritrovarlo montato<br />

su numerosi giradischi, specie<br />

quelli di origine “teutonica” (vedi<br />

Pro-ject, Dual, Thorens, oltre<br />

che trovarne tantissimi esemplari,<br />

anche nuovi, nella rete).<br />

Su eBay si trova, nuovo, tra i 35<br />

e i 40 euro, circa il doppio per la<br />

versione Super che, nella realtà<br />

<br />

di ricambio e le viti di montaggio.<br />

Se non bastasse l’OMB 10 e<br />

sue varianti sono tema di blog,<br />

consigli e pareri sul come far funzionare<br />

meglio (o di eventuali upgrading)<br />

questo pick up.<br />

Insomma, c’è una letteratura<br />

online e una disponibilità reale<br />

che superano di gran lunga molti<br />

osannati modelli della stessa Ortofon<br />

e di altri marchi più esoterici<br />

ed esclusivi!<br />

D’altronde, che questo fonorilevatore<br />

si trovi pre-montato su<br />

molti giradischi di fascia economica<br />

può essere comprensibile:<br />

<br />

coloro che hanno sempre sognato<br />

di comprare un giradischi tutto<br />

compreso, collegarlo all’impianto<br />

e mettere subito un disco per<br />

ascoltarlo, può essere la soluzione<br />

ideale. Quel che si dice plug<br />

’n play...<br />

Se invece volete montare questo<br />

modello o uno dei suoi simili<br />

(OMB 3, 5 o 20) su un giradischi<br />

già in vostro possesso, sarà<br />

meglio che controlliate alcune<br />

caratteristiche, soprattutto del<br />

braccio, in quanto, per una sorta<br />

di contrappasso, si tratta di un<br />

fonorilevatore un po’ particolare.<br />

Cominciamo dal peso, di soli<br />

cinque grammi: questo impone<br />

l’utilizzo di bracci di massa leggera<br />

o media, come i modelli base<br />

di casa Pro-ject o Rega... Anche la<br />

cedevolezza, più alta del solito e<br />

dichiarata intorno ai 25 μm/mN<br />

contro valori più tipici di 15 - 20<br />

μm/mN, conferma la necessità<br />

di impiegare bracci leggeri e da<br />

9 pollici di lunghezza. La forma,<br />

infine, è abbastanza originale,<br />

non molto sviluppata in altezza,<br />

per cui è probabile che si renda<br />

necessario l’utilizzo di uno spessore<br />

di un paio di millimetri (che<br />

tra l’altro viene buono per il fatto<br />

che in termini di peso abbiamo a<br />

86 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST<br />

La particolare forma del guscio<br />

dei modelli della serie OMB<br />

di Ortofon è molto utile per<br />

proteggere il più possibile<br />

dagli urti accidentali stilo<br />

e puntina permettendo,<br />

contemporaneamente, una loro<br />

ottima visibilità. In questo modo<br />

l’operazione di messa a punto del<br />

fonorilevatore risulta di molto<br />

facilitata e più immediata.<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

che fare con un “peso piuma”), in<br />

modo da ottenere il giusto angolo<br />

di lettura, il famoso VTA, consigliato<br />

dal costruttore intorno ai<br />

20 gradi. In compenso il carico<br />

d’impedenza consigliato è quello<br />

classico di 47 kOhm e il peso di<br />

lettura ottimale è intorno a 1,5<br />

<br />

ellittico, 18 x 8 micron, l’OMB<br />

10 denuncia una sorprendentemente<br />

buona performance in fatto<br />

di tracciabilità, segno che può<br />

leggere anche dischi piuttosto<br />

impegnativi e dinamici, magari<br />

anche un poco ondulati.<br />

Una volta rispettate le norme,<br />

tutto sommato semplici, sull’abbinamento<br />

ideale di questo fonorilevatore,<br />

il corretto montaggio<br />

e relativo allineamento risultano<br />

piuttosto facili. In particolare il<br />

disegno del corpo lascia in bella<br />

vista il cantilever e la puntina in<br />

modo da vedere bene la sua posizione<br />

rispetto ai solchi del disco.<br />

Ciò accade sia lateralmente che<br />

frontalmente; il giusto allineamento<br />

dell’OMB 10, dunque,<br />

dovrebbe risultare piuttosto<br />

rapido e indolore anche per un<br />

lato<br />

una discreta esperienza con<br />

questo fonorilevatore, non fosse<br />

altro perché incontrato montato<br />

su diversi giradischi tra quelli testati.<br />

Le sue capacità di cavarsela<br />

più che dignitosamente in ogni<br />

situazione, anche con dischi e<br />

tracce piuttosto impegnative,<br />

confermano le sue buone doti,<br />

quasi sorprendenti, di tracciabilità.<br />

Leggere, per esempio, senza<br />

fare danni alle nostre orecchie e<br />

ai delicati solchi di un vinile dif-<br />

<br />

Sinfonia di Beethoven eseguita<br />

dalla Chicago SO e diretta da<br />

Georg Soli, in una preziosa ristampa<br />

da 180 grammi, non è<br />

una impresa tanto scontata e<br />

<br />

coro, orchestra al gran completo,<br />

colpi di grancassa compresi, in<br />

particolare, può mandare in confusione<br />

anche sistemi di lettura di<br />

una certa levatura.<br />

L’OMB 10 pare in grado di digerire<br />

il tutto senza troppo penare o<br />

siamo<br />

pretendere che estragga<br />

tutte le informazioni presenti nel<br />

disco, e qualche attimo di nebbia<br />

o poca chiarezza indubbiamente<br />

<br />

pretendere un’analisi accuratissima<br />

o una dinamica esplosiva, ma<br />

si coglie molto di più di quanto<br />

si potrebbe immaginare da un<br />

modello di tale costo. L’essenza<br />

della musica c’è tutta, dunque, il<br />

suo cuore è salvo! Probabilmente<br />

questo è possibile grazie al suo<br />

timbro naturale, equilibrato e<br />

proprio per questo piacevole. Gli<br />

estremi naturalmente sono molto<br />

attenuati ma questo, probabilmente,<br />

gli impedisce di tentare<br />

improbabili acrobazie per cercare<br />

di riprodurre cose al di fuori della<br />

sua portata, in funzione delle<br />

sue caratteristiche meccaniche<br />

ed eletromagnetiche ovviamente<br />

<br />

Se nel mezzo risiede la virtù, è<br />

certo che l’OMB 10 è una convincente<br />

conferma del fatto che sia<br />

possibile ottenere questo equilibrio<br />

anche nelle fasce più basse di<br />

mercato . Per il colpo allo stoma-<br />

vremo<br />

inevitabilmente rivolgerci<br />

altrove, mettendo però prima in<br />

cascina un bel po’ di euro in più.<br />

Un must per chi si avvcina al<br />

vinile (e una grande quantità di<br />

giovani lo sta facendo) ma anche<br />

una buona soluzione interlocutoria<br />

per tutti quelli che non vogliono<br />

avventurarsi in più complesse<br />

operazioni di messa a punto del<br />

loro sistema per leggere l’amato<br />

disco nero!<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 1<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 0<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 1<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 0<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 1<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 1<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 2<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 0<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 0<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 1<br />

15 COERENZA .............................................................. 1<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 0<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Pochi concorrenti, forse nessuno, possono vantare<br />

l’esperienza specifica della casa danese... e<br />

si vede! La capacità di industrializzare i processi<br />

produttivi fa il resto...<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Indubbiamente uno dei pochi casi di plug ’n<br />

play del settore (quando pre-montata); qualche<br />

attenzione in più (nel montaggio, non tanto<br />

nell’abbinamento) quando si decide di utilizzarla<br />

separatamente.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Ben oltre una prestazione “onorevole”. Difficile<br />

che qualche concorrente sappia far meglio a<br />

questo prezzo e, comunque, performance più<br />

che accettabili in assoluto.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Giù il cappello di fronte a un background di<br />

quasi 100 anni, vissuti all’insegna di una qualità<br />

mai travalicata.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Mai dire mai ma è veramente difficile fare di<br />

meglio. Un peccato che sia stata messa in soffitta.<br />

Se vi capita, non mancatela!<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 87


SELECTOR<br />

per un sistema che più tradizio-<br />

<br />

l’HA-200, infatti, è un single<br />

ended in classe A!<br />

-<br />

<br />

anche in considerazione del fat-<br />

<br />

<br />

stallazioni<br />

embedded, perdono<br />

di significato. Ma la scelta di<br />

uno stadio di uscita con singolo<br />

dispositivo e carico attivo va<br />

<br />

<br />

ci ritroviamo un dissipatore che<br />

<br />

<br />

single-ended, poi, è coadiuva-<br />

<br />

dire, un colpo al cerchio e uno<br />

alla botte! Perché è stata operata<br />

questa scelta Se lo chiedessimo<br />

<br />

che un circuito single ended,<br />

a differenza di un push pull,<br />

non è soggetto alla distorsione<br />

di cross over, e lo spettro delle<br />

armoniche generate (la distora<br />

cura della redazione<br />

Prezzo: € 349,00<br />

Dimensioni: 21.7 x 4.4 x 23.1 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 2.26 Kg<br />

Distributore: Audio Graffiti<br />

Via degli Artigiani, 5<br />

26025 Pandino (CR)<br />

Tel.0373-970485 - Fax 0373-972092<br />

www.audiograffiti.com<br />

Tipo: Single Ended Classe A Potenza<br />

(W/Ohm): 2 su 32 Risp. in freq. (Hz):<br />

20 - 20.000 THD (%): 0.002 Ingressi:<br />

2 RCA stereo, 1 XLR mono Uscite:<br />

stereo single eneded 1 jack da 6.35<br />

mm, mono bilanciato 1 XLR Impedenza<br />

cuffie: 32 - 600 S/N (dB): 120<br />

Dimensioni (l x a x p) cm: 21.7 x 4.4<br />

x 23.1 Peso (kg): 2.26.<br />

AMPLIFICATORE PER CUFFIE<br />

NuForce HA-200<br />

Più volte abbiamo spesso<br />

parole a proposito della<br />

vocazione di NuForce,<br />

perenne start up, a stupire<br />

o,perlomeno a sfuggire a una<br />

zione<br />

dei prodotti che realizza.<br />

Non sfugge alla regola l’HA-<br />

200 che sul sito del costruttore<br />

(con la casa si comincia sempre<br />

da qui per cercare di capire la<br />

destinazione d’uso) viene collocato<br />

all’interno di una sezione<br />

<br />

area, si trova in eterogenea compagnia<br />

dal momento che lì appaiono<br />

anche i prodotti della serie<br />

<br />

sancito il “secondo” successo<br />

della casa) e i prodotti Hi-Filike<br />

con cui si è provocatoriamente<br />

rivelata al pubblico (tra i<br />

<br />

essere Hi-end). A che categoria<br />

appartiene, invece, l’HA-200 e<br />

i consimili a mezzo formato (di<br />

21,7 cm di larghezza contro i<br />

tradizionali 43) che appaiono in<br />

questa e altre sezioni del sito Al<br />

Monaco Hi-End 2013, quando<br />

sono stati presentati, venivano<br />

genericamente definiti “linea<br />

home”...<br />

Quel che si può desumere dalle<br />

informazioni in possesso, al di là<br />

<br />

comunque un certo spostamento<br />

di interesse dalla Generazione<br />

M a quella successiva, più orientata<br />

verso un ascolto sedentario<br />

e di qualità (tutti gli apparecchi<br />

della serie home hanno costi almeno<br />

doppi di quelli della serie<br />

<br />

<br />

prodotto già originale di per sé<br />

(almeno in funzione del vissuto<br />

della casa americana), come un<br />

<br />

l’apparecchio oggetto di questa<br />

prova (che rappresenta l’esatto<br />

contraltare ad apparecchi all<br />

around come quelli della serie<br />

<br />

simbiotico... all’ascolto tout<br />

court!), è il fatto che nel realizzarlo<br />

il costruttore, fautore, pioniere<br />

e strenuo sostenitore della<br />

<br />

maniera epocale la sua “storia”<br />

88 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST AMPLIFICATORE PER CUFFIE NUFORCE HA-200<br />

sione armonica) è simile a quello<br />

tipico dei circuiti valvolari. Se la<br />

stessa domanda fosse rivolta a<br />

un tecnico puro, verosimilmente<br />

risponderebbe, secondo una<br />

consolidata dicotomia di settore,<br />

che è una scelta che non serve<br />

a niente, perché troppo poco<br />

<br />

Entrambe le risposte sono vere,<br />

e false, nello stesso tempo. È<br />

vero che un single ended è inef-<br />

tenze<br />

molto basse come quelle<br />

cienza<br />

può essere un problema<br />

relativo, almeno se si tratta di<br />

amplificazioni desktop. Ed è<br />

vero che un single ended non<br />

può essere soggetto a distorsione<br />

di cross over. Ma anche un<br />

<br />

A, non presenta tale difetto. In<br />

qualunque circuito in push pull<br />

che lavori in classe A la distorsione<br />

di incrocio è scongiurata<br />

perché i due dispositivi di uscita<br />

sono sempre in conduzione,<br />

MEGLIO DUE O UNO SOLO<br />

Se due manopole del volume vi sembrano<br />

troppe, è probabile che rientriate<br />

in quella categoria di persone<br />

che pensano che un amplificatore<br />

per cuffia sia già eccessivo, figuriamoci<br />

due...<br />

È questo, infatti, al di là della querelle<br />

“bilanciato o no”, l’inconveniente<br />

principale nell’utilizzare due HA-200<br />

in configurazione bilanciata: due amplificatori<br />

esattamente uguali, con<br />

due manopole del volume separate,<br />

una per il canale sinistro e una per il<br />

canale destro. Abbassare o alzare il<br />

volume diventa un’operazione delicata,<br />

non priva di rischi. Come si fa<br />

a essere sicuri che il livello regolato<br />

indipendentemente per i due canali<br />

sia esattamente uguale Non c’è alcun<br />

modo per avere tale certezza, e del<br />

resto NuForce neanche ci aiuta, visto<br />

che non ha previsto alcuna forma di<br />

indicazione intorno alla manopola<br />

del volume. Bilanciato sì, ma non per<br />

l’immagine stereo… pick your poison.<br />

<br />

<br />

stadio single ended in uscita,<br />

allora, non può essere quello<br />

<br />

incrocio...<br />

Per cercare un movente più credibile<br />

dobbiamo avventurarci<br />

nel territorio delle convinzioni<br />

<br />

realtà sono molto sfumati e tutto<br />

ricade sotto il dominio sottile<br />

e dispotico della percezione. E<br />

“percettivamente parlando” un<br />

scita<br />

più semplice possibile per<br />

avvicinarsi a quelle che erano le<br />

prime realizzazioni valvolari, e<br />

come tale ne mostra gli stessi<br />

pregi e difetti. Se tra i difetti si<br />

usa citare le caratteristiche di distorsione,<br />

in questo caso non è<br />

un elemento da prendere in esame,<br />

perché esse rappresentano<br />

ge<br />

a utilizzare un single ended.<br />

Di un single ended vogliamo<br />

proprio la sua impronta armonica,<br />

visto che non abbiamo al-<br />

<br />

armonica di un single ended si<br />

contraddistingue per la presenza<br />

delle sole armoniche più<br />

basse, di solito entro la quarta o<br />

la quinta, e per la preponderanza<br />

di quelle pari, in particolare<br />

<br />

proporzionalmente al livello di<br />

gimento<br />

del clipping. Per uno<br />

stadio di uscita di questo tipo è<br />

quindi chiaro che è importante<br />

<br />

evitare di spazzarla via con la<br />

controreazione totale, altrimenti<br />

del single ended rimane solo<br />

<br />

in una contraddizione di tipo<br />

<br />

getto<br />

le misure di THD indicano<br />

senza ombra di dubbio che<br />

lo stadio di uscita è incluso nel<br />

loop di controreazione. Questo<br />

<br />

di tale stadio è del tutto azzerata,<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 1<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ ............................... 1<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ........................ 0<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA .................. 0<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................. 1<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE ........................... 1<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE .......................... 0<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ....................................... 0<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 0<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI...................................... 0<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 1<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 0<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 0<br />

14 TIMBRICA ............................................................... 2<br />

15 COERENZA .............................................................. 1<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE .................................. 0<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Solida e razionale, senza punti deboli evidenti.<br />

Alcuni risparmi si vedono, soprattutto nel potenziometro<br />

e nella componentistica.<br />

BANCO DI MISURA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

il guadagno non eccessivo è l’unico appunto ad<br />

un prodotto che sfiora l’eccellenza. Una delle<br />

migliori performance rilevate!<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■<br />

Il prodotto ha un suo preciso ambito di utilizzo,<br />

basato su semplicità e sostanza. La versatilità ne<br />

viene, ovviamente, condizionata<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Non delude, a patto di usare cuffie abbastanza<br />

efficienti. Per le altre (le ortodinamiche in primis)<br />

meglio due HA200 in “bilanciato”.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Difficile definire il valore di un prodotto molto<br />

specifico persino all’interno di una nicchia che si<br />

somma al valore specifico del marchio.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Le qualità tipiche di Nuforce e l’alto grado di<br />

originalità si scontrano con la presenza di concorrenti<br />

agguerriti proprio in questo segmento.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 89


SELECTOR<br />

TEST AMPLIFICATORE PER CUFFIE NUFORCE HA-200<br />

L’OPINIONE<br />

Il Nuforce HA200<br />

non delude<br />

all’ascolto, ma anzi<br />

conferma l’ottima<br />

performance<br />

registrata al banco<br />

di misura. La<br />

gamma bassa è ben controllata<br />

e profonda, la gamma alta è<br />

ben estesa e priva di particolari<br />

asprezze, mentre la ricostruzione<br />

dell’headstage è sopra la media.<br />

L’unico punto debole, se così<br />

possiamo chiamarlo, è il gain<br />

un po’ basso, per cui con cuffie<br />

poco efficienti si rischia di non<br />

ottenere un volume sonoro<br />

adeguato. Attenzione quindi<br />

alle ortodinamiche: già con la<br />

HiFiMAN HE560 si è al limite,<br />

mentre invece nessun problema<br />

se si tratta di una “normale”<br />

dinamica come la HD800 o la T1.<br />

Nella configurazione “bilanciata”<br />

che prevede due HA200 a ponte,<br />

l’ampli cambia completamente il<br />

suo volto, mostrando una notevole<br />

grinta, facendo letteralmente<br />

volare la HE560, anche a volumi di<br />

ascolto particolarmente sostenuti.<br />

In generale, un ampli che non<br />

tende allo strillo (cosa tipica degli<br />

stato solido in questa categoria<br />

di prezzo), ma che anzi si fa<br />

apprezzare per l’autorevolezza con<br />

cui pilota cuffie anche piuttosto<br />

difficili, almeno in bilanciato.<br />

Alessandro Fiori<br />

al banco di misura<br />

La risposta in frequenza è molto estesa e non presenta<br />

variazioni significative dovute al carico o alla posizione<br />

del volume all’interno del circuito di attenuazione dell’ingresso.<br />

Il fattore di smorzamento, non bassissimo, dovuto<br />

all’impedenza di uscita abbastanza alta, determina una<br />

lieve variazione del livello in concomitanza di carichi bassi.<br />

La distorsione armonica e da intermodulazione, come<br />

anche il rumore di fondo, sono bassissimi e al limite del<br />

misurabile. Tali valori sono immediatamente stabili appena<br />

acceso e non variano in modo significativo anche quando<br />

l’apparecchio è giunto alla sua temperatura di esercizio.<br />

Il guadagno nella configurazione Single ended stereofonica<br />

non è elevatissimo e con un segnale in ingresso a<br />

2.5 Vrms il sistema non arriva al clipping con il volume al<br />

massimo e con carichi abbastanza bassi collegati all’uscita.<br />

Bisogna disporre di una sorgente con livello di uscita di<br />

oltre i 3.5Vrms per portare al massimo l’HP200 a circa 6.8<br />

Vrms in uscita in single ended, mentre in bilanciato con<br />

7 Vrms applicati all’ingresso XLR si ottengono oltre 13.8<br />

Vrms dall’uscita sempre XLR.<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

90 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


VERSO LA PERFEZIONE<br />

L’ampli è composto da due circuiti<br />

stampati principali, uno relativo<br />

all’alimentazione e l’altro all’amplificatore<br />

vero e proprio, realizzato in<br />

single ended con singolo dispositivo,<br />

un mosfet IRF510, con carico attivo<br />

(uno stabilizzatore LM317 usato come<br />

generatore di corrente costante).<br />

L’amplificatore in tensione all’ingresso<br />

dello stadio finale utilizza un<br />

operazionale Burr Brown OPA2134.<br />

L’alimentatore colpisce per la presenza<br />

di innumerevoli elettrolitici,<br />

se ne contano 14 in tutto da 1000 μF<br />

e 25V ciascuno, che si spiegano con<br />

l’esigenza di contenere le dimensioni<br />

(soprattutto in verticale): il valore<br />

di capacità totale, per certi aspetti<br />

impressionante in un amplificatore<br />

per cuffia, è ottenuto parallelando più<br />

condensatori, con il benefico effetto<br />

di abbattere l’impedenza serie (ESR)<br />

di tali componenti. Il toroidale è di ottima<br />

fattura ed è sovradimensionato,<br />

mentre al posto del normale ponte<br />

rettificatore integrato si notano quattro<br />

diodi al silicio di media potenza. La<br />

scheda di amplificazione si trova agganciata<br />

ad un dissipatore di discrete<br />

dimensioni, il quale durante il funzionamento<br />

raggiunge temperature<br />

piuttosto elevate (quasi 80°C). Tale<br />

dissipatore non è a contatto diretto<br />

con il cabinet, al quale trasferirebbe<br />

parte del calore, rendendo meno<br />

confortevole l’utilizzo dell’ampli (ne<br />

consegue però una temperatura più<br />

elevata dei dispositivi di uscita).<br />

considerando anche il fatto che<br />

se si vuole ascoltare una ortodinamica<br />

(come è accaduto a noi<br />

vista la contemporanea presenza<br />

<br />

560) è probabile che tale potenza<br />

aggiuntiva sarà quasi necessaria.<br />

L’altro vantaggio è quello<br />

<br />

“in bilanciato”: se lo scrivete su<br />

un forum specializzato, otterrete<br />

subito uno “status” speciale!<br />

Da par nostro, vi consigliamo di<br />

rileggere il nostro articolo “Non<br />

chiamatelo bilanciato” (<strong>SUONO</strong><br />

479, settembre 2013, p. 81) che<br />

spiega esattamente come stanno<br />

le cose...<br />

Da un punto di vista sonoro<br />

l’apparecchio si comporta in<br />

maniera abbastanza prevedibile<br />

esibendo performance di qualità<br />

anche se in maniera discontinua,<br />

manifestando una sorta<br />

di limitata capacità di erogare<br />

stazioni<br />

dinamiche (comunque<br />

sempre sopra la sufficienza),<br />

rametri<br />

come la ricostruzione<br />

sonora, che naturalmente varia<br />

<br />

utilizzata ma mantiene caratteristiche<br />

apprezzabili. L’interfacciamento<br />

ideale avviene con<br />

modelli abbastanza efficienti,<br />

sebbene la possibilità di utilizzare<br />

due esemplari in parallelo<br />

limiti ogni eventualecondizionamento:<br />

un singolo HA200<br />

ad esempio non ha la potenza<br />

<br />

<br />

Audeze LCD-X).<br />

Si può comunque partire da<br />

un singolo HA-200 e lasciarsi<br />

aperta in ogni caso la strada del<br />

“bilanciato”, sia per convinione<br />

<br />

ottenere quella energia in più<br />

che ai possessori di determinati<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

chiave originale di marketing<br />

con cui anche qui il marchio<br />

intende distinguersi a fronte di<br />

una concorrenza che mai come<br />

in questo segmento è agguerrita<br />

e popolata essa stessa da una<br />

serie di start up altrettanto aggressive<br />

di NuForce. La partita<br />

è aperta...<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 91


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 900,00<br />

Peso (gr): 390<br />

Distributore: Audio Azimuth<br />

Via Caravaggio, 209<br />

65125 Pescara (PE)<br />

Tel. 085.471.80.79<br />

Fax 085.471.80.79<br />

www.audioazimuth.it<br />

Tipo: chiusa Trasduttori: magnetoplanari<br />

Impedenza (Ohm): 35 Risp.<br />

in freq. (Hz): 15 - 50.000 Sensibilità<br />

(dB): 90 Cavo: 2 m con connettore<br />

da 1/4” Neutrik.<br />

CUFFIA<br />

HiFiMan HE-560<br />

Uno dei più interessanti<br />

fenomeni collegato<br />

allo sviluppo delle<br />

nuove forme di consumo digitale<br />

è rappresentato dall’avventura<br />

del marchio HiFiMan, nato<br />

nel 2007 e proiettato al centro<br />

dell’agone grazie a un serie di<br />

prodotti al tempo stesso originali<br />

e di qualità. Complice il<br />

nome stesso del marchio (che<br />

non a caso ricorda per assonanza<br />

il Walkman) la casa, fondata<br />

a New York ma con unità produttive<br />

in Cina, ha introdotto<br />

nel 2009 il primo lettore portatile<br />

Hi-end di file musicali<br />

(l’HM-801 adottava un DAC<br />

PCM1704U e Op-amp OPA627,<br />

entrambi Burr Brown, ed era in<br />

<br />

ha sviluppato, tra le prime,<br />

gnetoplanari.<br />

Della HiFiMan<br />

colpisce<br />

soprattutto<br />

la capacità di unire competenza<br />

nella produzione industriale<br />

e attenzione agli aspetti<br />

qualitativi tipicamente più Hiend.<br />

Questo mix si deve di fatto<br />

al fondatore, Fang Bian, che<br />

dopo aver cercato e trovato fortuna<br />

con un sito di commercio<br />

elettronico (Head Direct – creato<br />

nel 2005) si è trasferito a New<br />

York dove ha cominciato la sua<br />

seconda avventura.<br />

Personaggio chiacchierato Fang<br />

Bian, forse per il vezzo di farsi<br />

chiamare dottore (in rete spesso<br />

si legge la domanda “What kind<br />

of Dr. is Dr. Fang Bian”, per<br />

via del suo dottorato in nanotecnologie),<br />

più probabilmente<br />

a causa del suo successo e delle<br />

sue<br />

strategie di marketing che, come<br />

vedremo, oltre che cercare di<br />

trarre il meglio dalla mentalità<br />

occidentale e quella orientale,<br />

non peccano certo di originalità!<br />

La più ampia gamma di lettori<br />

portatili di qualità (14) e ben 6<br />

ri<br />

sono i fatti con cui Fang Bian<br />

risponde alle parole...<br />

In quella che è una nicchia (ma<br />

in rapida evoluzione) all’interno<br />

del debordante mondo delle cuf-<br />

serisce<br />

nel catalogo della casa a<br />

<br />

<br />

<br />

Bian ma anche del nuovo corso<br />

intrapreso da certi produttori<br />

in un mercato di nicchia come<br />

lo<br />

del coinvolgimento<br />

diretto dei<br />

forum specializzati.<br />

Un approccio<br />

del<br />

tutto opposto a<br />

quello a cui siamo<br />

stati abituati finora;<br />

basti pensare a marchi storici<br />

come Sennheiser o AKG, un<br />

riferimento per la grande massa<br />

dei consumatori lontani dai forum<br />

e da internet, anche se negli<br />

ultimi tempi più che partecipare<br />

sembra che “sbircino” per carpire<br />

segnali e tendenze....<br />

<br />

il produttore voleva essere così<br />

sicuro di soddisfare le aspetta-<br />

<br />

<br />

<br />

1) ha inviato un prototipo del-<br />

<br />

92 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 3<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ .............................. 2<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ....................... 1<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA ................. 1<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................ 0<br />

forum Head-Fi, lasciando il<br />

tempo a questi ultimi di scrivere<br />

le loro impressioni e di<br />

fornire eventuali proposte per<br />

migliorare il prodotto;<br />

2) ha iniziato la produzione di<br />

quella che evidentemente<br />

era una pre-serie, attivando<br />

gli ordini e i pagamenti direttamente<br />

sul sito di HiFiMAN<br />

(evitando quindi gli intermediari);<br />

3) ha atteso le opinioni dei primi<br />

veri acquirenti;<br />

4) ha interrotto la produzione<br />

per modificare alcuni dettagli<br />

della cuffia in base al<br />

feedback ricevuto dal forum,<br />

anche se non si trattava di<br />

veri e propri difetti;<br />

5) ha ripreso la produzione della<br />

<br />

sostituendo gli esemplari già<br />

venduti o rimborsando gli<br />

acquirenti.<br />

Solo qualche anno fa tutto questo<br />

sarebbe stato impensabile.<br />

Fa molto riflettere il modus<br />

operandi di questi produttori<br />

attuali: ve la immaginate<br />

<br />

HD800 in corsa, dopo averla<br />

già venduta Analizzata con<br />

criteri tradizionali di giudizio,<br />

una storia simile poteva portare<br />

a esiti terribili e avere, ad<br />

esempio, il potenziale distruttivo<br />

di una bomba nucleare sulla<br />

credibilità del produttore. Non<br />

è stato così e, soprattutto, non<br />

<br />

risultati raggiunti, anche perché<br />

<br />

d’opera hanno riguardato aspetti<br />

secondari, a parte forse i pad<br />

(di cui parleremo in dettaglio):<br />

il trasduttore, ovvero il motore<br />

mentale<br />

e più delicato, non è<br />

stato oggetto di variazioni e si<br />

è rivelato davvero di altissima<br />

qualità, in grado di performance<br />

notevolissime.<br />

Cerchiamo allora di illustrare<br />

quali modifiche sono state<br />

<br />

di questi mesi e, soprattutto, i<br />

passi in avanti compiuti da Hi-<br />

FiMan rispetto ai modelli precedenti.<br />

La HE-560 prima versione (corrispondente<br />

ai preordini fatti lo<br />

scorso marzo 2014) presentava<br />

una serie di novità rispetto ai<br />

modelli precedenti: le coppe in<br />

legno pieno (teak), invece che in<br />

metallo o plastica; headband e<br />

archetto separati, stile Stax; pad<br />

<br />

connettori leggermente angolati<br />

rispetto alla verticale. Inalterata<br />

restava la struttura di base delle<br />

coppe, che mantengono la stessa<br />

griglia posteriore di metallo<br />

traforato, lo stesso attacco per<br />

i pad e lo stesso connettore dei<br />

modelli precedenti.<br />

Gli obiettivi di HiFiMan erano<br />

principalmente indirizzati a una<br />

riduzione consistente del peso,<br />

da sempre un problema per le<br />

ortodinamiche, passato da oltre<br />

600 g ai 390 della HE-560, un<br />

comfort superiore e, ovviamente,<br />

una qualità sonora superlativa,<br />

resa possibile dal trasduttore<br />

di nuova progettazione che ha<br />

la membrana molto più sottile<br />

e leggera rispetto ai trasduttori<br />

precedenti e garantisce anche<br />

una più elevata sensibilità. Insomma,<br />

un prodotto che incarna<br />

<br />

appassionati relative a comfort,<br />

estetica, peso e interfacciabilità...<br />

Sembra paradossale che la<br />

duzione<br />

non sia questa! Per for-<br />

<br />

che ora si trova nei negozi, gli<br />

somiglia moltissimo e, anzi, se<br />

non fosse per un mero dettaglio<br />

estetico, si potrebbe dire che siano<br />

uguali. Ma è davvero così<br />

Vediamo cos’è successo...<br />

Nello scorso mese di marzo<br />

<br />

560 potesse diventare una realtà<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE .......................... 2<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE ......................... 3<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ...................................... 3<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 3<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI ..................................... 1<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 3<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE ................................... 1<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................ 3<br />

14 TIMBRICA .............................................................. 2<br />

15 COERENZA ............................................................. 2<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE ................................. 2<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Razionale e robusta, molta plastica ma di buona<br />

qualità. La finitura in ebano si integra bene con<br />

il resto.<br />

COMODITÀ<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Campione di leggerezza per essere un’ortodinamica;<br />

i pad sono morbidi e piacevoli al contatto.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■<br />

Nonostante gli annunci, l’efficienza è rimasta<br />

troppo bassa per essere pilotata da dispositivi<br />

portatili. L’interfacciamento, pertanto, deve<br />

essere accurato.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Estremi gamma molto appaganti, corretta timbricamente<br />

ma nello stesso tempo divertente e<br />

dinamica.<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Il marchio è una certezza e paradossalmente la<br />

“falsa partenza” di questo modello si può trasformare<br />

in un esempio di assistenza di livello.<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■<br />

Una cuffia che non delude sugli aspetti significativi:<br />

ascolto e comfort. Non costa poco, ma il<br />

prezzo è allineato a prestazioni e comodità.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 93


SELECTOR<br />

L’OPINIONE<br />

L’headstage è<br />

inferiore alle<br />

aspettative ma<br />

è certamente<br />

discreto per<br />

un’ortodinamica.<br />

Non si ha la<br />

stessa profondità di una HE-6 e<br />

anche l’estensione in orizzontale<br />

potrebbe essere migliore. Con<br />

le voci o gli strumenti al centro<br />

della scena la focalizzazione è<br />

buona ma non eccellente come<br />

quella della HE-6, e in generale<br />

si ha la sensazione di un certo<br />

“fuzziness”, ovvero della mancanza<br />

di una netta distinzione nella<br />

collocazione degli strumenti<br />

laterali, probabilmente causata<br />

sempre dallo strano disegno<br />

della risposta in gamma media.<br />

Va detto anche che la cuffia offre<br />

possibilità di intervenire con<br />

interventi di personalizzazione<br />

(vedi nelle pagine che seguono)<br />

e/o sotituendo i pad. A destra,<br />

si vedono i tre tipi di da noi<br />

utilizzati: Focus Pads, Pelle, Velluto.<br />

Nonostante i Focus Pads siano più<br />

comodi, ci sono piaciuti di più quelli<br />

di velluto (maggiore la sensazione<br />

di apertura e migliore headstage).<br />

Alessandro Fiori<br />

PARTICOLARI CHE CONTANO<br />

La struttura dell’archetto è molto esile<br />

ma efficace: la pressione esercitata è<br />

“al punto giusto” e la fascia di sostegno<br />

è regolabile e molto comoda nella<br />

zona di contatto. L’aspetto “originale”<br />

lascia spazio a una spiccata comodità<br />

una volta indossata... La costruzione<br />

delle coppe è ammirevole per la qualità<br />

dell’assemblaggio e l’ingegnerizzazione.<br />

L’insieme risulta molto robusto<br />

ma nonostante questo il peso è molto<br />

contenuto, merito anche dei trasduttori<br />

a singolo magnete che si trova sul<br />

lato posteriore. Il vantaggio sostanziale<br />

è che davanti alla membrana non si<br />

trovano i magneti a fare da ostacolo,<br />

che creerebbero turbolenze e rifles-<br />

concreta, dopo il tempo passato<br />

a contemplare i prototipi nelle<br />

mani di pochi fortunati. Ma subito<br />

dopo le prime consegne si<br />

presentavano alcuni problemi.<br />

Il legno utilizzato per le coppe<br />

si dimostrava più fragile del<br />

previsto e su alcuni esemplari<br />

si erano presentate delle picco-<br />

<br />

del legno non era consistente e<br />

spesso la coppa del padiglione<br />

destro era di colore leggermente<br />

diverso dal sinistro. I bracci<br />

di sostegno a semicerchio, poi,<br />

lasciavano segni di usura sulle<br />

coppe, in quanto la distanza non<br />

<br />

legno. Il diametro interno dei<br />

-<br />

<br />

in maniera confortevole l’orecchio.<br />

Per questi motivi Fang ha<br />

deciso di bloccare la produzione<br />

<br />

necessarie. Dei tre difetti, il primo<br />

era senz’altro il più problematico<br />

e non si poteva risolvere<br />

facilmente, se non aumentando<br />

la selezione dei materiali e il<br />

controllo di qualità (aumentando<br />

così notevolmente i costi) o<br />

rinunciando del tutto al legno.<br />

L’eclettico proprietario della<br />

HiFiMan ha deciso per una via<br />

di mezzo, sostituendo le coppe<br />

di legno con altre in resina ri-<br />

<br />

Macassar. Il risultato estetico è<br />

coerente con quello della pre-serie,<br />

anche se alcuni potrebbero<br />

considerarlo un passo indietro<br />

rispetto alle coppe di legno pieno.<br />

A detta di Fang, tale scelta<br />

ha permesso di recuperare dello<br />

spazio interno e di migliorare<br />

lo smorzamento acustico. Anche<br />

se le coppe di legno pieno avrebbero<br />

certamente avuto il loro fascino,<br />

l’aspetto di quelle nuove è<br />

forse più piacevole e moderno.<br />

Finché si tratta di una questione<br />

estetica, il giudizio è del tutto<br />

personale e soggettivo, per cui<br />

il nuovo aspetto può piacere o<br />

meno; ma è indubbio che l’uso<br />

delle plastiche permette una lavorazione<br />

migliore e più precisa<br />

– ovvero una maggiore libertà<br />

di progetto.<br />

Rimane sempre la sensazione<br />

che la retromarcia di Fang sia<br />

una specie di “ci abbiamo provato”,<br />

una sorta di compromesso,<br />

insomma. Forse si poteva evitare<br />

del tutto l’uso del legno e<br />

si poteva partire subito con una<br />

struttura in materia plastica di<br />

alta qualità (meglio sarebbe sta-<br />

nio).<br />

La soluzione intrapresa appare<br />

come un compromesso tra<br />

marketing e progettazione, con<br />

una scelta estetica che sembra<br />

avere il solo intento di nobilitare<br />

il prodotto, un po’ come la radi-<br />

94 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST CUFFIA HIFIMAN HE-560<br />

sioni indesiderate. L’intento è quello<br />

di caricare il meno possibile la membrana,<br />

lasciandola libera di muoversi<br />

in base alle variazioni elettromagnetiche.<br />

Davanti alla membrana si trova<br />

una griglia protettiva, a forma di sole<br />

con otto raggi. La forma particolare<br />

serve a ostacolare il meno possibile<br />

le onde sonore e nello stesso tempo a<br />

garantire una buona protezione. Sopra<br />

tale griglia una retina molto sottile e<br />

trasparente, a ulteriore protezione<br />

contro polvere e piccoli corpuscoli.<br />

Dalla foto si capisce bene quanto sia<br />

trasparente al suono, essendo quasi<br />

invisibile. Una volta che il pad è nella<br />

sua posizione, si interpone un’altra tela<br />

molto leggera, quella del pad stesso,<br />

identica per tutti i differenti tipi. Il sistema<br />

di aggancio è uguale per tutti i pad,<br />

ma l’impressione è che i nuovi Focus<br />

siano leggermente più piccoli, cosa<br />

che facilita l’operazione di fissaggio<br />

rispetto ai precedenti.<br />

ca sul cruscotto di certe automo-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

all’interno<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 95


SELECTOR<br />

Il jack è un Neutrik, mentre i connettori sulla cuffia sono quelli<br />

abitualmente utilizzati da HiFiMAN: gli SMC per cavetto RG174.<br />

Sono piccoli e molto efficaci, anche se il collegamento è delicato ed<br />

è difficile effettuare modifiche. La posizione incassata penalizza il<br />

semplice utilizzo della ghiera di serraggio esagonale. Viene comunque<br />

garantita la retro-compatibilità con i precedenti prodotti. Il cavo,<br />

anche se un po’ corto, ha un rivestimento in tela con effetto anti<br />

aggrovigliamento.<br />

una versione leggermente di-<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

punto di vista sonoro. Si tratta<br />

<br />

<br />

<br />

traforata vi era un tessuto legge-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

quello usato per i normali pad in<br />

velluto (quelli della HE-6 e della<br />

-<br />

<br />

<br />

Abbiamo ritenuto importante<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

“d’accordo,<br />

ma con quali pad”.<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

-<br />

<br />

strattonata.<br />

Per quanto possa sembrare stra-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

96 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST HIFIMAN HE-560<br />

La facilità con cui si possono<br />

rimuovere le griglie posteriori<br />

può indurre in tentazione: le<br />

griglie originali sono di metallo,<br />

con una foratura piuttosto<br />

fitta ma, utilizzandone di<br />

altro tipo (con fori più grandi<br />

e che ostacolano meno il<br />

passaggio dell’aria), si ottiene<br />

un comportamento diverso<br />

della cuffia in fase di ascolto,<br />

soprattutto in gamma medio<br />

bassa, e un diverso headstage.<br />

Il tuning non è per nulla<br />

invasivo e la modifica è del<br />

tutto reversibile. Indicato<br />

per chi ama il modding e la<br />

personalizzazione.<br />

avvicinarsi abbastanza alla HE-<br />

6, almeno timbricamente, pur<br />

non sostituendola. Per questo<br />

motivo, l’aspettativa su questa<br />

<br />

impatto è stato quello solito<br />

<br />

un mix tra sorpresa e delusione.<br />

Come ben sappiamo, tutte<br />

le cuffie vanno fatte suonare<br />

per un po’ prima di capire realmente<br />

come rendono, quindi<br />

gli abbiamo fatto fare un po’ di<br />

“rodaggio” a tempo pieno per<br />

qualche giorno; già dopo qual-<br />

<br />

<br />

attendere un adeguato burn-in<br />

<br />

psicologico) prima di esprime-<br />

<br />

“rodaggio”, infatti, non riguarda<br />

solo il prodotto che stiamo<br />

ascoltando ma anche le nostre<br />

abitudini di ascolto, che devono<br />

acclimatarsi a una timbrica del<br />

tutto nuova rispetto alla nostra<br />

<br />

accade con tutte le cose che de-<br />

<br />

camicia, un paio di scarpe ma<br />

anche una motocicletta o una<br />

vettura, dove la comodità di<br />

guida va giudicata solo dopo un<br />

giusto periodo di “apprendistato”.<br />

Ciò non di meno, la HE-560<br />

riserva qualche sorpresa anche<br />

dopo l’acclimatamento...<br />

La prima riguarda la gamma<br />

bassa, su cui alcuni si sono<br />

espressi in maniera abbastanza<br />

confusionale (la tipica frase<br />

“Si,<br />

i bassi ci sono ma ogni tanto<br />

sembra che non ci siano”, oppure<br />

“qualche volta si sentirebbe<br />

l’esigenza di un basso più in<br />

evidenza”). Eppure, se c’è una<br />

cosa che non manca a questa<br />

<br />

solo in quantità ma anche in<br />

<br />

articolato, veloce e senza code<br />

o rimbombi. Da questo punto<br />

di vista la HE-560 è simile alla<br />

HE-500 ma la supera senz’altro<br />

in qualità in questo comparto.<br />

niera<br />

perfetta alla gamma media,<br />

senza discontinuità degne<br />

di rilievo, rendendo la riproduzione<br />

degli strumenti grandi ed<br />

estesi, come il pianoforte, estremamente<br />

piena e godibile. Spettacolare<br />

quella dei contrabbassi<br />

e dei timpani. La gamma media,<br />

invece, appare leggermente in-<br />

<br />

questa gamma rappresenta il<br />

<br />

non arrivando a essere scorretta,<br />

essa è caratterizzata da un<br />

certo calo intorno ai 2 kHz, che<br />

rende la riproduzione di questa<br />

gamma molto “intima”, e da un<br />

picco sui 4 kHz (legato ai pad<br />

<br />

una timbrica un po’ chiusa e,<br />

nel caso di alcuni brani e alcuni<br />

strumenti che concentrano<br />

la loro energia intorno ai 4 o 5<br />

kHz, con un piccolo accenno a<br />

qualche asprezza. La porzione<br />

<br />

<br />

è al punto giusto, ovvero è ben<br />

-<br />

<br />

bassi, è la parte migliore della<br />

<br />

sorprendente, forse superiore<br />

all’ammiraglia HE-6.<br />

<br />

media un po’ sotto tono, la timbrica<br />

della HE-560 risulta essere<br />

un po’ loudness ovvero, come<br />

dicono gli anglofoni, “v-shaped”.<br />

<br />

alcuni generi, come il rock o il<br />

pop, che si avvalgono anche dei<br />

bassi potenti messi a disposizio-<br />

<br />

altre tipologie musicali può essere<br />

un limite, soprattutto dove<br />

si richiede la ricostruzione di un<br />

palcoscenico credibile e di più<br />

ampio respiro.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 97


SELECTOR<br />

a cura della redazione<br />

Prezzo: € 1.765,00<br />

Dimensioni: 16,6 x 30,8 x 29,4 cm<br />

(lxaxp)<br />

Peso: 7,3 Kg<br />

Distributore: LP Audio<br />

Via della Tesa 20 - 34138 Trieste (TS)<br />

Tel. 040.56.98.24<br />

www.lpaudio.it<br />

Tipo: da supporto Caricamento:<br />

bass reflex alla base N. vie: 2 Potenza<br />

(W): 70-100 Impedenza (Ohm): 4<br />

Frequenze di crossover (Hz): 2.500<br />

Risp. in freq (Hz): 41-50.000 Sensibilità<br />

(dB): 86 Altoparlanti: Wf 15<br />

cm AS-XR, Tw JET 5 Rifinitura: nero,<br />

tabacco, noce e bianco laccati o nero<br />

satinato Griglia: in tela fissata magneticamente.<br />

DIFFUSORI<br />

Elac BS 403<br />

Il motto di casa Elac è Klang<br />

Ebt, “il suono che vive”,<br />

che in fondo è il concetto<br />

alla base della sua produzione<br />

di elettroacustiche! Nata quasi<br />

novant’anni fa a Kiel, Germania<br />

del nord, prossima alla penisola<br />

danese dello Jutland, cominciò<br />

dedicandosi alla ricerca e sperimentazione<br />

nel settore della<br />

propagazione elettromagnetica<br />

nell’acqua e nell’aria, con risvolti<br />

inevitabilmente, per i tempi,<br />

<br />

avviene la riconversione verso<br />

obiettivi commerciali di consumo:<br />

è del 1948 il primo giradischi,<br />

il modello PW1, di tipo<br />

cambiadischi, come andavano<br />

all’epoca. In effetti, le decadi<br />

successive vedono Elac divenire<br />

uno dei leader europei nella<br />

costruzione di giradischi e fonorilevatori;<br />

negli anni Settanta<br />

diventa persino distributore<br />

in Germania di marchi come<br />

Sony, Nakamichi e Fischer, a<br />

conferma della vocazione Hi-Fi<br />

sempre più forte del marchio.<br />

Nel frattempo il successo nella<br />

<br />

rende popolare il marchio anche<br />

negli USA, da sempre il mercato<br />

<br />

<br />

collaborazioni e le relazioni con<br />

altre società tedesche e non.<br />

Questo risulta essere un’ancora<br />

di salvezza per la casa madre<br />

quando, negli anni Ottanta,<br />

<br />

legate anche alla rivoluzione<br />

del CD, che mette in ginocchio<br />

<br />

costruttori maggiormente legati<br />

alla riproduzione analogica.<br />

Giunge il momento di un nuovo<br />

riassetto societario e la nuova<br />

Elac Phonosysteme Gmbh con-<br />

<br />

Nel 1985 il lancio dei tweeter<br />

omnidirezionali e poi, nel 1993,<br />

l’acquisizione del tweeter J.E.T.<br />

progettato dal Dr. Heil sulla base<br />

del brevettato principio dell’Air<br />

Motion Transformer. Di lì a<br />

<br />

che dal 1997 sono diventati l’unico<br />

settore d’interesse per Elac,<br />

prevede tweeter esclusivamente<br />

derivati da questo modello. Caratteristiche<br />

principali di questo<br />

<br />

la dinamica molto elevate. Nel<br />

nuovo millennio arrivano le versioni<br />

III e X dell’ormai famoso<br />

tweeter e vengono sviluppati<br />

altoparlanti dinamici, per le vie<br />

inferiori, con brevetti proprietari.<br />

Membrane in alluminio, coni<br />

con grande escursioni per ottenere<br />

elevate pressioni acustiche<br />

e stare al pari con i tweeter Jet,<br />

portano Elac a divenire fornitore<br />

di molti componenti anche per<br />

<br />

settore domestico a quello delle<br />

automobili. Anche il cabinet dei<br />

fonda<br />

rivisitazione, con la realizzazione<br />

di modelli con pareti in<br />

composito di alluminio e MDF.<br />

Negli anni duemiladieci stiamo<br />

assistendo a una continua evoluzione<br />

di Elac, ora Electroacustic,<br />

che continua lo sviluppo dei suoi<br />

altoparlanti. L’ultima incarnazione<br />

del tweeter è il VX-Jet, per<br />

il quale è previsto l’inserimento<br />

in un sistema coassiale e il cui<br />

98 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST DIFFUSORI ELAC BS 403<br />

intervento può essere regolabile,<br />

con lo scopo di adattarsi ai diversi<br />

ambienti e impieghi.<br />

Fondamentalmente le numerose<br />

<br />

catalogo di casa Elac si suddivi-<br />

<br />

da pavimento, sigla FS, cioè Floor<br />

Standing, e da piedistallo o<br />

mensola, BS o Book Shelf. Tutto<br />

molto semplice, no Sono addirittura<br />

quattordici le linee che<br />

<br />

cioè costituiti da acustiche passive,<br />

declinati nelle varie versioni<br />

anche per Home Theater (non<br />

tutte, a dire il vero). A questi modelli<br />

vanno aggiunti quelli attivi,<br />

gli Active Monitor, che ricevono<br />

il segnale da dispositivi portatili<br />

quali iPod o da sistemi Hi-Fi non<br />

ti,<br />

gli Air-X, attivi e wireless in<br />

grado di gestire segnali digitali<br />

in streaming, tramite un ricevitore<br />

a parte, l’Air-X Base. Due<br />

le line economiche, le uniche<br />

con tweeter a cupola: la 50.2 e<br />

la 60.2, peraltro non importate.<br />

Curiosamente sono presenti nel<br />

catalogo dell’importatore i modelli<br />

della linea appena superio-<br />

<br />

prodotti da Elac, anche questi<br />

con tweeter tradizionale. Poi la<br />

serie 140, che monta il tweeter<br />

a nastro di derivazione Heil ma<br />

in seguito profondamente rivisitato<br />

dal costruttore tedesco e<br />

chiamato JET, qui nella versione<br />

III. La linea appena superiore, la<br />

190.2, è la prima distribuita in<br />

<br />

nota dai modelli della serie inferiore<br />

è la modalità di emissione<br />

-<br />

<br />

<br />

linea 190.2 in su il condotto è<br />

posto inferiormente alla base del<br />

<br />

che da piedistallo. In pratica tut-<br />

<br />

base da appoggio tramite dei<br />

piedini distanziatori che hanno<br />

anche la funzione di ottimizzare<br />

<br />

a grandi linee, controllarla a livello<br />

di progetto con una certa<br />

indipendenza dalla posizione<br />

in ambiente e condizioni di<br />

contorno. Una soluzione non<br />

originalissima, se vogliamo;<br />

ProAc e la nostrana Chario<br />

sono i primi nomi che vengono<br />

in mente di illustri alternative.<br />

Elac applica questa soluzione,<br />

peraltro, alla maggioranza dei<br />

triamo<br />

la serie 240, considerata<br />

dal costruttore come il loro best<br />

<br />

venduti. Questo sebbene il mo-<br />

<br />

BS 243.2, di listino stia già sui<br />

1.250 euro. Questa è anche la<br />

prima serie che incontriamo ad<br />

adottare, oltre all’immancabile<br />

tweeter JET, gli altoparlanti a<br />

cono dove la membrana, in com-<br />

<br />

curiosamente sfaccettato, come<br />

un cristallo, alla ricerca del miglior<br />

compromesso tra rigidità<br />

e leggerezza. Tale tecnologia<br />

proprietaria, chiamata AS-XR,<br />

è impiegata in tutti gli altopar-<br />

<br />

Con il salire nelle serie superiori,<br />

Gli elementi metallici sono<br />

completamente isolati da un<br />

guscio in plastica, tuttavia è<br />

presente una ampia feritoia<br />

verso il basso che favorisce<br />

l’inserimento di cavi terminati<br />

a forcella o spellati, di grandi<br />

dimensioni. Il corpo del morsetto,<br />

grande e con una buona presa,<br />

consente un eccellente ed efficace<br />

serraggio.<br />

250, 260, alcune delle quali costituite<br />

da due soli modelli, BS e<br />

FS, a distinguerle è soprattutto<br />

la qualità del cabinet, dalle forme<br />

ora curve ora rettilinee, con<br />

gli spigoli arrotondati e dalla<br />

<br />

elegante e di pregio. La serie<br />

<br />

da supporto, un po’ speciali. Il<br />

volo<br />

– ovvio pensarlo dedicato<br />

a una postazione PC – con tweeter<br />

a cupola e woofer ellittico<br />

inglobati in un unico elemento.<br />

Il BS 312 è un vero pezzo di storia<br />

per Elac, con la sua presenza<br />

ormai quasi ventennale nel<br />

catalogo, dalla prima versione<br />

310 a quella odierna aggiornata<br />

e migliorata ma sostanzialmen-<br />

<br />

5 e woofer della serie AS-RX. Il<br />

nirlo<br />

la versione turbo del mini<br />

monitor visto prima. Cabinet in<br />

alluminio dal forte sviluppo in<br />

profondità per caricare a dovere<br />

un woofer da 18 cm, e risposta in<br />

frequenza sorprendentemente<br />

estesa. Prezzo ugualmente impressionante:<br />

4.490 euro! La<br />

<br />

introduzione (2013), presenta<br />

-<br />

<strong>SUONO</strong>GRAMMA<br />

1 CAPACITÀ DI ANALISI DEL DETTAGLIO ................... 3<br />

2 MESSA A FUOCO E CORPOSITÀ .............................. 2<br />

3 RICOSTRUZIONE SCENICA ALTEZZA ....................... 1<br />

4 RICOSTRUZIONE SCENICA LARGHEZZA ................. 1<br />

5 RICOSTRUZIONE SCENICA PROFONDITÀ ................ 1<br />

6 ESCURSIONI MICRO-DINAMICHE .......................... 2<br />

7 ESCURSIONI MACRO-DINAMICHE ......................... 1<br />

8 RISPOSTA AI TRANSIENTI ...................................... 2<br />

9 VELOCITÀ ............................................................... 2<br />

10 FREQUENZE MEDIE E VOCI ..................................... 2<br />

11 FREQUENZE ALTE ................................................... 2<br />

12 FREQUENZE MEDIO-BASSE .................................... 2<br />

13 FREQUENZE BASSE ................................................. 1<br />

14 TIMBRICA .............................................................. 2<br />

15 COERENZA ............................................................. 2<br />

16 CONTENUTO DI ARMONICHE ................................. 2<br />

Il giudizio viene espresso su una scala di 6 valori da<br />

-3 a +3. La linea tratteggiata corrisponde allo zero ed<br />

esprime la congruità della prestazione con prodotti<br />

analoghi appartenenti alla stessa fascia di prezzo.<br />

IL VOTO DELLA REDAZIONE<br />

COSTRUZIONE ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Altoparlanti, progetto crossover e realizzazione<br />

del mobile sono eccellenti e molto al di sopra<br />

della classe di appartenenza.<br />

BANCO DI MISURA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Si apprezza particolarmente la sinergia delle<br />

soluzioni implementate nel progetto, frutto di<br />

un lavoro portato avanti parallelamente.<br />

VERSATILITÀ ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Le dimensioni comunque ridotte, la sensibilità<br />

non altissima e la preferenza di amplificazioni<br />

“di rango” fanno sì che la ricerca dei partner sia<br />

fondamentale per performance ottimali.<br />

ASCOLTO<br />

■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

Perfetti come bookshelf, gli unici limiti sono<br />

dettati dai limiti del genere...<br />

FATT. CONCRETEZZA ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■<br />

New entry da noi ma ben radicati all’estero. Il<br />

marchio è una garanzia, la filiera commerciale<br />

e il prodotto anche!<br />

QUALITÀ/PREZZO ■ ■ ■ ■ ■ | ■ ■ ■ ■ ■<br />

Uno dei rari casi in cui è davvero diffile chiedere<br />

di più! Un riferimento per il genere con cui tutti<br />

dovranno confrontarsi.<br />

I voti sono espressi in relazione alla classe di appartenenza<br />

dell’apparecchio. Il fattore di concretezza<br />

rappresenta il valore nel tempo e l’affidabilità del<br />

prodotto, del marchio e del distributore.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 99


SELECTOR<br />

nitissimi, pesantemente laccati:<br />

un modello da piedistallo, il BS<br />

403 qui in prova, e due da pavimento,<br />

FS 407 e 409, oltre a un<br />

canale centrale. Anche in questo<br />

caso, specie per il modello più<br />

piccolo, il BS 403, colpiscono alcuni<br />

dati dichiarati, tra i quali la<br />

tenuta in potenza e la risposta in<br />

frequenza. Anche il prezzo, elevato<br />

certo, appare molto meno<br />

proibitivo del BS 314. La serie<br />

500, due modelli da pavimento<br />

e un canale centrale, presenta<br />

altoparlanti ulteriormente evoluti,<br />

un midrange Ring Radiator<br />

con il tweeter JET inserito coassialmente<br />

al suo centro. Tramite<br />

una manopola posta dietro al coassiale<br />

si può spostare in avanti<br />

o indietro il gruppo dei medioalti,<br />

in modo da variare la percentuale<br />

di suono diretto rispetto a<br />

<br />

tenti<br />

e assorbenti dell’ambiente<br />

d’ascolto. Il sistema brevettato<br />

si chiama VX-JET. Le linee 600<br />

e 4Pi, che non sono importate,<br />

essendo veri e propri modelli<br />

speciali, adottano un super twe-<br />

<br />

a emissione radiale e in grado<br />

di raggiungere i 53 kHz. Tanto<br />

per dire, uno di questi, chiamato<br />

<br />

del secolo scorso e, dopo essere<br />

stato riveduto e aggiornato, veleggia<br />

in patria intorno ai 15.000<br />

euro la coppia.<br />

Piccoli ma non microscopici,<br />

sono facili da spostare a dispetto<br />

le;<br />

sette chili non sono pochi per<br />

delle scatole da scarpe (beh, magari<br />

qui siamo lontani dalle motivazioni<br />

originali degli ideatori<br />

<br />

ci pensa anche il fatto che la base<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

piacevoli, grazie alla ricca lacca-<br />

al banco di misura<br />

La risposta in frequenza risulta estremamente lineare<br />

e priva di cancellazioni in asse e fuori asse. Il risultato è<br />

particolarmente rilevante considerando la blanda filtratura<br />

elettrica attuata sugli altoparlanti ma coadiuvata da<br />

un’importante equalizzazione e da una risposta acustica<br />

degli altoparlanti stessi che sono stati pensati espressamente<br />

per questo tipo di configurazione.<br />

Si nota una lieve attenuazione sull’asse verticale intorno<br />

alla frequenza di incrocio, del tutto trascurabile. La<br />

dispersione sul piano orizzontale è molto ampia con<br />

tura e i bordi arrotondati. L’unica<br />

coppia di morsetti presente<br />

<br />

è incastonata in una vaschetta<br />

<br />

direttamente al pannello posteriore.<br />

In questo modo le ma-<br />

<br />

grossa sezione, con terminazioni<br />

di qualsiasi tipo e dimensione,<br />

sono facili, e la presa risulta<br />

<br />

che con le banane. Nell’utilizzo<br />

<br />

certa positiva indifferenza rispetto<br />

alla distanza dalle pareti<br />

circostanti. Fermo restando che<br />

il meglio si ottiene sui classici<br />

piedistalli da una sessantina di<br />

cm di altezza, i BS 403 possono<br />

essere avvicinati parecchio alla<br />

parete di fondo senza perdere<br />

troppo nella tridimensionalità<br />

sori<br />

dimostrano di sopportare<br />

un bel po’ di potenza, non scomponendosi<br />

più di tanto neppure<br />

<br />

un Pass da 250 Watt e a volumi<br />

sostenuti. Per tranquillizzarvi<br />

sulle loro esigenze diciamo però<br />

che anche il piccolo Micromega<br />

MyAmp ha pilotato egregiamen-<br />

<br />

una lieve attenuazione fuori asse dell’estremo superiore.<br />

La curva di trasferimento del filtro evidenzia i punti di<br />

intervento delle celle di equalizzazione e compensazione<br />

sul woofer centrate intorno a 1 kHz e a 3.5 kHz<br />

con un effetto di quest’ultima poco significativo ma<br />

encomiabile, in quanto il woofer ha un’importante filtratura<br />

meccanica e una riduzione del break-up tipico<br />

delle membrane in metallo.<br />

L’impedenza, anche se scende sotto i 4 Ohm, non costituisce<br />

un carico particolarmente complesso.<br />

è legato forse a una sensibilità<br />

non elevatissima per cui il Micromega<br />

doveva essere portato<br />

su livelli di volume molto elevato<br />

per produrre pressioni acustiche<br />

elevate. Niente di così drammatico,<br />

comunque.<br />

All’ascolto i BS 403 dimostrano<br />

immediatamente di essere dei<br />

cune<br />

caratteristiche tipiche dei<br />

mini monitor di razza, combinate<br />

con altri elementi che francamente<br />

non ci si aspetterebbe.<br />

Tra le prime qualità ritroviamo<br />

l’elevata risoluzione, la capacità<br />

di scandagliare accuratamen-<br />

100 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


TEST DIFFUSORI ELAC BS 403<br />

GRANDI ATTENZIONI<br />

Il mobile è in MDF di adeguato spessore<br />

e rinforzato all’interno con un<br />

setto verticale posto al centro. Il<br />

prodotto in prova presenta una verniciatura<br />

a più strati metallizzata e<br />

protetta con una finitura trasparente<br />

brillante. Il condotto di accordo è<br />

posto sul pannello inferiore e affaccia<br />

su un ulteriore pannello distanziato<br />

dal fondo tramite quattro elementi<br />

in plastica cromati. Sul pannello<br />

posteriore è posto il supporto in<br />

plastica molto spessa e rigida dei<br />

morsetti che sostiene anche il PCB<br />

su cui è sviluppato il crossover. L’induttore<br />

in serie al woofer, quello più<br />

pesante e ingombrante, considerato<br />

che è avvolto in aria e ha una bassa<br />

resistenza interna, è avvitato direttamente<br />

alla parete posteriore con<br />

un bullone amagnetico in ottone<br />

e collegato al circuito tramite una<br />

coppia di cavi Van Den Hul utilizzati<br />

per la cablatura interna.<br />

Nel circuito è presente un ulteriore<br />

ponticello in serie al tweeter per<br />

scegliere l’attenuazione in ingresso.<br />

Tuttavia, considerato il livello di<br />

attenuazione e l’impossibilità da parte<br />

dell’utente di accedere a questa<br />

sezione, la riteniamo una scelta a uso<br />

interno del costruttore. La qualità dei<br />

componenti utilizzati nel circuito è<br />

di alto livello come anche l’implementazione;<br />

lascia invece perplessi<br />

l’utilizzo dei PTC in serie al tweeter e<br />

a woofer, due componenti che se da<br />

un lato salvaguardano la “vita” degli<br />

altoparlanti in caso di sovraccarico,<br />

considerato che il sistema sembra<br />

non dire “mai basta” alla manopola<br />

del volume, dall’altro ne peggiorano<br />

le prestazioni.<br />

te il segnale elettrico ricevuto<br />

po<br />

si capisce che migliore è il<br />

livello del segnale, migliore è il<br />

<br />

del dettaglio. La ricostruzione<br />

tridimensionale è dunque di<br />

<br />

basta per suggestionarci, specie<br />

con una grande orchestra, vasta<br />

e profonda. Il timbro si mantiene<br />

sul neutrale ma con una<br />

gradevolissima componente di<br />

calore che impedisce di doversi<br />

sorbire suoni troppo sparati<br />

e forzati. Non ci sono, dunque,<br />

-<br />

<br />

velocità della riproduzione è<br />

mediata da una resa in basso<br />

sorprendentemente energica<br />

e potente. Proprio qui troviamo<br />

gli elementi più inaspettati<br />

<br />

Il basso non è così inscatolato<br />

<br />

<br />

troppo compresso o vago. I colpi<br />

di timpano hanno grinta e i<br />

BS 403 mantengono un ottimo<br />

controllo anche nei passaggi<br />

orchestrali più complicati, vedi<br />

con il disco RR e le Danze Sinfoniche<br />

di Rimsky-Korsakov. Così,<br />

anche nel pieno orchestrale, si<br />

riescono comunque a ben individuare<br />

spazialmente e timbricamente<br />

piccoli strumenti come<br />

un triangolo o un tamburello. Se<br />

messo a dura prova da solleci-<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 101


SELECTOR<br />

LA SAGGEZZA<br />

DEI PROGENITORI<br />

Il tweeter discende direttamente dal<br />

leggendario Air Motion Transformer<br />

di Heil. Si tratta di una sottile lamina<br />

in materiale isolante pieghettata su<br />

cui è disposto un film conduttore<br />

in cui passa il segnale elettrico che<br />

dà luogo al campo magnetico che<br />

interagisce con quello del magnete<br />

permanente posto dietro alla membrana.<br />

L’effetto, a differenza della quasi totalità<br />

degli altoparlanti tradizionali a radiazione<br />

diretta, è che la membrana<br />

a “fisarmonica” non si muove avanti<br />

o indietro ma si stringe e si allarga.<br />

L’effetto “strizzamento” è estremamente<br />

efficace e, in un certo senso,<br />

è la ragione per cui è stata utilizzata<br />

la definizione di A.M.T., Air Motion<br />

Transformer. Il tweeter ha subìto nel<br />

tempo modestissime varianti; la più<br />

importante è stata quella dell’annullamento<br />

dell’emissione posteriore in<br />

quanto l’A.M.T. di Heil era dipolare.<br />

Il tweeter nella sua semplicità strutturale<br />

è costituito da un supporto in<br />

metallo che sostiene un potentissimo<br />

magnete rettangolare in neodimio<br />

e un supporto di materiale fonoassorbente<br />

prima della membrana per<br />

assorbire l’emissione posteriore.<br />

Il woofer ha la membrana in carta<br />

fissata alla sospensione in gomma ad<br />

alta escursione. Nella parte esterna è<br />

stata applicata, tramite un materiale<br />

smorzante, la membrana in alluminio<br />

dalla particolare forma sfaccettata<br />

che si sovrappone leggermente<br />

alla sospensione, che costituisce il<br />

più evidente intervento per la riduzione<br />

dei break-up in lata frequenza<br />

e il miglioramento della dispersione<br />

angolare all’estremo superiore.<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

102 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


SELECTOR<br />

a cura di Guido Bellachioma<br />

AA.VV.<br />

PROGRESSIVAMENTE<br />

STORY 1970 - 2014<br />

Sony Music 88875005442<br />

www.progressivamente.com<br />

Jenny Sorrenti<br />

CD 1<br />

1. Fholks - Cerchi (4:51)<br />

2. Fholks - Mi Scorri nelle vene (3:40)<br />

3. Officina Meccanica - Bambini<br />

Innocenti (6:51)<br />

4. Banco del Mutuo Soccorso - E Mi<br />

Viene Da Pensare (4:08)<br />

5. Area - Danza Ad Anello (5:05)<br />

6. Area - L’internazionale (6:09)<br />

7. Carnascialia - Europa Minor (7:51)<br />

8. Venegoni & Co - Coesione (4:18)<br />

9. Agorà - Penetrazione (5:11)<br />

10. Balletto di Bronzo - Marcia In Sol<br />

minore (1:01)<br />

11. Balletto di Bronzo - Donna<br />

Vittoria (5:51)<br />

12. Church Of Prog - Sguardo verso il<br />

cielo (4:20)<br />

13. Floydiana - Set The Controls For The<br />

Heart Of The Sun (9:34)<br />

14. Italia ‘70 - 750.000 Anni Fa…<br />

L’amore (6:45)<br />

CD 2<br />

1. Hexperos - Autumnus (4:15)<br />

2. Gianni Leone - Love In The<br />

Kitchen (3:50)<br />

3. Murple - Catacombae (2:31)<br />

4. Murple - Baba Yaga (2:47)<br />

5. Metamorfosi - Cielo di Marte (6:03)<br />

6. Ezra Winston - Call Up (6:53)<br />

7. Balletto Di Bronzo - Sexy Sadie (3:09)<br />

8. Osanna - ’O culore ‘e Napule (3:38)<br />

9. Osanna - Il Castello dell’Es (7:24)<br />

10. Saint Just Again - Ai bordi (5:30)<br />

11. Solar Orchestra - Cosmic Heart<br />

Implosion (4:20)<br />

12. Divae - Libero (6:41)<br />

13. Virtual Dream - One Phone Call/<br />

Street Scenes (4:51)<br />

14. Sinfonia - Emozioni<br />

metropolitane (6:46)<br />

15. Umbria Ensemble - Lifetime (4:59)<br />

16. Saint Just Again - Prog<br />

Explosion (2:53)<br />

Più che una “compilation”, termine<br />

un po’ logoro e abusato dal<br />

ria”;<br />

del resto, quando si tratta<br />

minata<br />

dal criterio con cui viene<br />

<br />

e, nel caso di questo Progressivamente<br />

Story, il lavoro di ricerca e<br />

<br />

eseguito in maniera eccellente. Il<br />

<br />

un percorso sonoro ricco di sfumature<br />

che, attraverso ben trenta<br />

brani, restituisce uno spaccato<br />

<br />

l’epopea progressiva. Il cuore<br />

<br />

tracce (ben cinque) tratte dallo<br />

storico concerto per Demetrio<br />

Stratos tenutosi all’Arena Civica<br />

di Milano il 14 giugno del 1979:<br />

mente<br />

ripubblicata in un bel box<br />

(2 CD + DVD) con il titolo 1979 il<br />

concerto Omaggio a Demetrio<br />

Stratos, ma in cui l’aspetto<br />

più “progressivo” era poco evidente,<br />

giustamente subordinato<br />

<br />

l’amico scomparso. L’arco temporale<br />

coperto dalla tracklist non<br />

<br />

<br />

<br />

unico 45 giri dei Fholks, contenente<br />

i brani Cerchi e Mi scorri<br />

nelle vene<br />

incisioni di Sinfonia, Murple ed<br />

<br />

per parafrasare il grande France-<br />

-<br />

<br />

(insieme a Demetrio Stratos e a<br />

Marcello Vento dell’Albero Mo-<br />

dea<br />

che non puoi fermare”. Ecco<br />

<br />

Agorà, catturati in un’inedita veste<br />

live durante un concerto del<br />

no,<br />

o la sacralità celtica e medievale<br />

degli Hexperos. I Murple,<br />

storica band romana autrice nel<br />

1974 del celeberrimo album del<br />

“pinguino”, contribuiscono alla<br />

raccolta andando a re-incidere<br />

in studio due brani tratti dal loro<br />

convincente comeback Quadri<br />

di una esposizione <br />

i nuovi e bravi Claudia Ottaviani<br />

alla voce e Mauro Arnò alla<br />

chitarra; il camaleontico Gianni<br />

Leone, tra i più presenti nella<br />

<br />

solistiche (Love in the Kitchen)<br />

alle performance con il ricosti-<br />

<br />

spicca la beatlesiana Sexy Sadie,<br />

trasformata da lenta ballata in<br />

un irresistibile charleston. Una<br />

<br />

brani, come Set the Controls for<br />

the Heart of the Sun, Sguardo<br />

verso il cielo e 750.000 anni fa...<br />

l’amore, riproposti nell’ambito<br />

di nuovi progetti capaci di tra-<br />

<br />

troppo vincolante, di “tribute” o<br />

“cover” band. Visioni trasversali<br />

di cui il rifacimento per organo a<br />

canne, hammond, mini-moog e<br />

voce (Jimmy Spitaleri di Metamorfosi)<br />

rappresenta una delle<br />

teressanti.<br />

Agli appassionati dei<br />

Van der Graaf Generator farà<br />

sicuramente piacere la presen-<br />

Lifetime, brano<br />

tratto da Trisector<br />

arrangiamento strumentale per<br />

quartetto d’archi e pianoforte<br />

che lo rende quasi più intenso e<br />

poetico dell’originale, così come<br />

<br />

del secondo dischetto, affidata<br />

a Prog Explosion dei Saint Just:<br />

una versione inedita, con le voci<br />

a incastro di Jenny Sorrenti e<br />

Francesco Di Giacomo, estrapo-<br />

<br />

per dar vita a un originale viaggio<br />

vocale a più dimensioni. Progressivamente<br />

Story “non vuole essere<br />

un ritratto esaustivo del rock<br />

italiano di marca progressiva<br />

bensì uno spaccato dell’avventura<br />

del marchio Progressivamente<br />

nel corso del tempo, avventura<br />

ancora viva e pulsante con molti<br />

progetti in divenire…<br />

Paolo Carnelli<br />

104 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Scelti da <strong>SUONO</strong><br />

foto Alessandro Rifici<br />

Marco Masoni<br />

IL MULTIFORME (paesaggi<br />

catartici e operette morali)<br />

Ams AMS229CD / AMS74LP<br />

www.facebook.com/<br />

marcomasonimusica<br />

1. Tutti in colonna, la vita non è (4:12)<br />

2. Catarsi Parte I: riti sul vuoto, caffè,<br />

drappi (3:15)<br />

3. Catarsi Parte II: visioni In celebrazione<br />

(2:57)<br />

4. Perdersi (4:35)<br />

5. Maggio d’improvviso (5:12)<br />

6. Sa domo de su re (4:35)<br />

7. Il treno temporale (6:47)<br />

8. Il suicidio di 500 pecore (4:25)<br />

9. Predoni (3:36)<br />

10. Mi ha detto Bob Dylan (05:31)<br />

11. Theodore il poeta (3:38)<br />

Marco Masoni voce, basso Fender<br />

Precision e Rickenbacker, chitarre:<br />

acustica Yamaha, classica Raimundo,<br />

elettrica Gibson, samples, transizioni,<br />

escamotages, perseveranza<br />

Edoardo Magoni organo<br />

hammond, farfisa, piano rhodes,<br />

mellotron, moog, synths, cori<br />

Lorenzo Ughi, Salvatore Lazzara,<br />

Riccardo Comparini, Saverio<br />

Grasselli chitarra elettrica<br />

Jacopo Giusti, Matteo Amoroso,<br />

Maurizio Di Tollo batteria,<br />

percussioni<br />

Tommaso Novi lettore di news,<br />

fischio<br />

Gabriele Guidi sintetizzatore,<br />

lettore di news<br />

Mariangela Drago, Bruman lettori<br />

di news<br />

Elisa Azzarà, Alessandro<br />

Toniolo flauto<br />

Giulio Collavoli pianoforte a coda<br />

Ci si può inventare cantautori<br />

a 40 anni Ascoltando questo<br />

prezioso debut album di Marco<br />

Masoni, pare proprio di sì. Intendiamoci,<br />

Masoni non è uno che<br />

è partito e arrivato da zero: alle<br />

sue spalle ci sono quattro album<br />

con i Germinale, una delle band<br />

che maggiormente ha contribuito<br />

alla rinascita del rock progressivo<br />

italiano all’inizio degli anni ’90, e<br />

tanti altri progetti musicali. Una<br />

personalità multiforme, è proprio<br />

il caso di dire parafrasando<br />

il titolo di questo lavoro: “Faccio<br />

il produttore artistico, ho fatto<br />

il manager, suono strumenti<br />

diversi, compongo, arrangio.<br />

Forse anche per questo nel mio<br />

nuovo disco ci sono canzoni in<br />

vari stili: pop, prog, folk, rock,<br />

ballad ecc. E quindi “il multiforme”<br />

mi sembrava un titolo calzante”.<br />

Multiforme sì, ma senza<br />

esagerare: il modello dichiarato<br />

è Lucio Battisti, come è evidente<br />

già dall’iniziale Tutti in colonna<br />

(la vita non è) tro<br />

di se da Masoni nel corso degli<br />

undici brani contenuti nel CD è<br />

chiaro e limpido. Per questo l’ascolto<br />

risulta omogeneo ma mai<br />

scontato, tra chitarre e pianoforti<br />

acustici, perfettamente adagiati<br />

in un contesto morbidamente<br />

sospeso e languidamente elegiaco.<br />

Ad hammond, mellotron,<br />

<br />

compito di donare al tutto quelle<br />

sfumature prog e psichedeliche<br />

che non ti aspetti da un cantautore<br />

italiano: i Pink Floyd di varie<br />

epoche si materializzano a chiare<br />

lettere in Catarsi attraverso l’utilizzo<br />

dei suoni olofonici, delle<br />

ripetizioni vocali e nella furia<br />

percussiva che pervade la seconda<br />

parte del brano. Ma ancora più<br />

sorprendente appare in Perdersi<br />

il rimando a quel mondo ibrido<br />

e affascinate che fu il cantautorato<br />

“prog” italiano di inizio<br />

anni ’70: l’Alan Sorrenti di Aria<br />

e Come un vecchio incensiere, il<br />

Claudio Rocchi di Volo Magico,<br />

Antico<br />

teatro da camera. Un cantautorato<br />

aperto nelle sonorità e nelle<br />

atmosfere, non arroccato in un<br />

isolazionismo snob, “evolutivo”<br />

ma pur sempre legato alla forma<br />

canzone: “del resto”, spiega<br />

Masoni, “il brano manifesto del<br />

rock progressivo italiano è una<br />

canzone quasi pura, Impressioni<br />

di settembre della PFM; il brano<br />

più conosciuto del Banco è Non<br />

mi rompete; gli Area sono ricordati<br />

dalla massa per Gioia e rivoluzione,<br />

non per Nervi scoperti,<br />

tanto per fare degli esempi con<br />

i gruppi più famosi”. Gli amanti<br />

della canzone italiana ameranno<br />

il savoir faire narrativo alla Vecchioni<br />

di Maggio d’improvviso,<br />

o il cantato apparentemente dimesso<br />

di Theodore il poeta, così<br />

deliziosamente vicino a quello del<br />

De Gregori di Bufalo Bill e Rimmel.<br />

Non è un caso che Il multiforme<br />

sia stato pubblicato anche<br />

in edizione limitata (300 pezzi) in<br />

vinile: “Ho insistito molto per far<br />

stampare il vinile: per me rimane<br />

un supporto importante, non<br />

per la sua imperfezione ma per<br />

la sua quasi-perfezione. I vinili<br />

suonano meglio, nonostante i<br />

luoghi comuni pare che durino<br />

più a lungo dei CD. Inoltre sono<br />

belli: nessuno potrà mai sostituire<br />

la soddisfazione e la bellezza<br />

di ascoltare un disco tenendo<br />

in mano una copertina alta e<br />

larga 31 centimetri, piuttosto<br />

che leggere i testi e le note in un<br />

quadratino 12x12 o su un PDF.<br />

La musica liquida va bene per i<br />

prodotti usa e getta, per le canzoni<br />

estive, per i provini. Non per<br />

i dischi “veri’”.<br />

Paolo Carnelli<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 105


SELECTOR<br />

Charles Lloyd<br />

ARROWS INTO INFINITY<br />

ECM 2014 – distr. Italiana Ducale S.n.c.<br />

www.youtube.com/<br />

watchv=O3gCW0NtGIQ<br />

DVD e Blu-Ray:<br />

NTSC, 16:9, Disc type: 9, Region Code: 0<br />

(worldwide), Dolby Digital 5.1 and 2.0,<br />

Lingua: Inglese. Sottotitoli: Inglese,<br />

Tedesco, Francese, Italiano, Spagnolo.<br />

Durata: ~113 min.<br />

Un film di Dorothy Darr e Jeffery Morse<br />

Raccontarsi e raccontare gli<br />

accadimenti di una vita è stato<br />

tutto<br />

per chi come lui ne ha pas-<br />

vece<br />

di mondare le scene secondarie<br />

può sozzare e distorcere lo<br />

scorrere empatico ed esaustivo<br />

-<br />

<br />

rock e al pop di unirsi al linguaggio<br />

del jazz e alla libertà della va-<br />

<br />

preziose stanze dei ricordi di una<br />

<br />

di repertorio e tanta musica. La<br />

storia di Charles Lloyd cavalca<br />

alcuni momenti salienti della<br />

<br />

<br />

inondazione (il segno zodia-<br />

<br />

iniziò giovanissimo a esplorare<br />

il mondo del jazz e a conoscere<br />

i suoi interpreti. L’arrivo a<br />

<br />

benedizione avuta nella stanza<br />

<br />

<br />

l’amico delle superiori Booker<br />

Little e la presa di conoscenza<br />

del carattere. Chico Hamilton il<br />

lins<br />

lo ispirarono a imbracciare<br />

il tenore che dava a Lloyd maggiore<br />

raggio d’azione. Durante la<br />

sua adolescenza Lloyd conobbe<br />

e collaborò con il grande bluesman<br />

Howlin ‘Wolf. Divenne<br />

<br />

Don Cherry e Billy Higgins in<br />

un periodo in cui il concetto di<br />

libertà d’espressione in musica<br />

<br />

Dolphy nella band di Chico Ha-<br />

zione<br />

a sassofonista eccezionale<br />

e compositore di melodie straordinarie.<br />

Le notturne sortite<br />

allo Slugs <br />

<br />

Nelle sue formazioni sono transitati<br />

i più interessanti jazzmen<br />

<br />

successo avuto con il quartetto<br />

<br />

McBee al contrabbasso e Jack<br />

De Johnette alla batteria gli ha<br />

permesso di oltrepassare i con-<br />

<br />

a conquistare fasce di pubblico<br />

normalmente interessate ad altri<br />

generi musicali e diventando il<br />

primo gruppo jazz a esibirsi al<br />

Forest Flower<br />

prodotto dall’etichetta Atlantic<br />

cesso<br />

commerciale. Poi Charles<br />

Lloyd si ritirò dalle luci della<br />

<br />

<br />

<br />

non si fece vedere. Un primo<br />

tentativo di ritorno fu fatto in<br />

compagnia del pianista Michel<br />

<br />

segnò la nuova fase fu la realizzazione<br />

dell’album Fish Out<br />

Of Water nel 1989 con Bobo<br />

<br />

Christensen. Da allora Lloyd<br />

<br />

cui il recente quartetto con Ja-<br />

<br />

Sangam<br />

<br />

musicisti che hanno contribuito<br />

con i loro pensieri a questo straordinario<br />

documentario sono<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

galato<br />

alla storia del jazz e alla<br />

moltitudine di appassionati un<br />

grandissimo strumento di co-<br />

-<br />

<br />

<br />

con cura.<br />

Daniele Camerlengo<br />

106 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Scelti da <strong>SUONO</strong><br />

Leonard Bernstein<br />

WEST SIDE STORY<br />

Deutsche Grammophon 20c<br />

La mancanza di esecutori di livello<br />

è un problema frequente<br />

per gli appassionati di musica<br />

contemporanea. Il reperto-<br />

<br />

<br />

ignorato da una larga fetta di<br />

pubblico, ha tenuto a distanza<br />

in diverse occasioni gli artisti<br />

<br />

Durante la scorsa estate, però,<br />

la Deutsche Grammophon e<br />

la Decca hanno pensato a una<br />

nuova collana dedicata al XX<br />

secolo, “20C”, che consiste<br />

in “50 nuovi rilasci con 50 capolavori<br />

di 50 compositori”:<br />

una serie essenziale, con copertine<br />

e contenuti asciutti. E<br />

prezzi contenuti (entro i 14,00<br />

euro).<br />

Pensata come introduzione alla<br />

musica contemporanea, “20C”<br />

contiene commenti precisi e<br />

<br />

oltre che una timeline delle più<br />

importanti prime esecuzioni<br />

del secolo scorso. La collana<br />

contiene, fra gli altri, lavori di<br />

<br />

spaziando dal Novecento sto-<br />

<br />

come Takemitsu, Stockhausen<br />

e Glass, per dare un ventaglio<br />

il più inclusivo possibile della<br />

produzione contemporanea.<br />

Alcuni potrebbero stupirsi<br />

della presenza in questa selezione<br />

di West Side Story di<br />

magine<br />

Bernstein da giovane<br />

– Courtesy of The Leonard<br />

<br />

sicuramente più vicino al genere<br />

del musical che non a quello<br />

<br />

Bernstein in questa collezione<br />

è un segno di grande apertura,<br />

cosa non sempre scontata fra i<br />

professionisti di musica classica.<br />

La scrittura di Bernstein,<br />

per quanto propria di un genere<br />

<br />

colti, sebbene di rado West Side<br />

Story trovi spazio nei cartelloni<br />

dei grandi teatri. La Deutsche<br />

Grammophon ne ripropone<br />

una delle incisioni storiche,<br />

re<br />

stesso, quella del 1984, con<br />

José Carreras e Kiri Te Kanawa<br />

nei ruoli dei protagonisti. Un<br />

vero gioiello, inserito a pieno<br />

diritto in una collana che si di-<br />

<br />

selezione e per la bellezza delle<br />

registrazioni.<br />

<br />

necessità del pubblico, non solo<br />

di quello inesperto, di avere a<br />

disposizione una buona scelta<br />

di opere contemporanee a un<br />

<br />

di prima qualità della musica<br />

del Novecento.<br />

Tito Gray de Cristoforis<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 107


SELECTOR<br />

di Carlo D’Ottavi<br />

Patricia Barber:<br />

un’artista fuori dagli schemi<br />

Il suo stile personale è fuori<br />

dai canoni classici del jazz<br />

al femminile; il carattere<br />

schivo quanto diretto e la sua<br />

dichiarata omosessualità hanno<br />

reso a Patricia Barber la vita, artistica<br />

e non, tutt’altro che facile,<br />

specie agli inizi. Il suo essere audace<br />

ma non al punto da rientrare<br />

nell’avant-garde non l’ha<br />

sdoganata neppure in questo<br />

chettare<br />

la sua musica. Nata nel<br />

1956 a Chicago e cresciuta nel<br />

Nebraska, pur avendo come padre<br />

Floyd “Shim” Barber, membro<br />

originario dell’orchestra di<br />

Glenn Miller, più che attratta<br />

dal jazz sembrò interessarsi al<br />

pop. Dopo le prime esibizioni<br />

tornò nella natia Chicago decisa<br />

a sfondare, ma le sue prime<br />

performance furono stroncate<br />

dalla critica locale. Le cose cominciarono<br />

a cambiare quando<br />

riuscì a suonare con regolarità al<br />

Gold Star Sardine Bar. Nel 1989<br />

fu così in grado di auto prodursi<br />

il suo primo CD, Split<br />

per la Verve sembrò permetterle<br />

il grande salto ma la collaborazione<br />

non fruttò il tanto atteso<br />

-<br />

<br />

nel 1992 ci pensò la piccola Antilles.<br />

A Distortion of Love ebbe<br />

un buon consenso di critica e<br />

pubblico a livello nazionale. Il<br />

passaggio alla Premonition le<br />

permise una notevole libertà<br />

creativa che produsse due lavori:<br />

Café Blue del 1994 e Modern<br />

Patricia Barber<br />

MODERN COOL<br />

Premonition Records – 2 LP 180<br />

grammi<br />

Cool del 1998. In contemporanea<br />

l’etichetta fu acquistata<br />

dalla ben più potente Blue Note<br />

<br />

dischi dell’artista. Companion,<br />

registrato dal vivo nello storico<br />

club Green Mill di Chicago, dove<br />

la Barber era di casa, riprendeva<br />

molto del materiale precedentemente<br />

pubblicato facendolo conoscere<br />

a una platea più vasta.<br />

Arrivano i riconoscimenti grazie<br />

anche alla sua performance al<br />

Patricia Barber<br />

A DISTORTION OF LOVE<br />

Mobile Fidelity Sound Lab – 2 LP 180<br />

grammi<br />

Guggenheim di New York, dove<br />

presentò canzoni scritte traendo<br />

ispirazione dalle Metamorfosi di<br />

Ovidio. Seguì la ripubblicazione<br />

dei suoi primi lavori in The Premonition<br />

Years 1992-2002. Nel<br />

2008 rilegge alcuni standard di<br />

Cole Porter, primo disco privo<br />

di sue composizioni. Nuova label,<br />

la Concord, nuovo disco nel<br />

2013, Smash.<br />

L’attenzione per la sua musica,<br />

<br />

108 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Amato mio LP<br />

Robert Schumann<br />

SINFONIE N.1-4<br />

Berliner Philarmoniker, Dir. Sir S. Rattle<br />

Berliner Recordings – 4 LP 180 gr,<br />

Ed. Limitata dal 25 Agosto 2014<br />

La crisi economica che da ormai diversi<br />

anni appesantisce la nostra vita ha, naturalmente,<br />

aggredito anche quei beni<br />

cosiddetti superflui, vedi l’Arte, quella<br />

con cui qualcuno disse che non ci si<br />

mangia. Come spesso accade, tuttavia,<br />

è proprio nei momenti di difficoltà che<br />

l’ingegno umano funziona meglio, scovando<br />

idee e trovando soluzioni prima<br />

neppure pensate. È così che già da un<br />

po’ la mitica orchestra dei Filarmonici<br />

di Berlino, praticamente da sempre<br />

legata all’etichetta Deutsche Grammophone,<br />

ha deciso di fare anche da sé.<br />

Un proprio sito, la pagina su Facebook,<br />

Twitter e così via informando, in modo<br />

ben più capillare e diffuso di un tempo,<br />

DVD, video online dei concerti che<br />

si tengono e di quelli del passato, CD<br />

e ora persino una splendida edizione<br />

in vinile delle sinfonie schumaniane<br />

dirette da Simon Rattle, successore di<br />

Abbado alla guida dell’orchestra. Le<br />

registrazioni audio e video, che fanno<br />

riferimento a tre sessioni avvenute sul<br />

finire del 2013, sono disponibili anche<br />

in download ad alta risoluzione, libretto<br />

di 50 pagine compreso.<br />

Registrazioni effettuate in digitale a<br />

24 bit/192 kHz, straordinariamente<br />

morbide e fluide, dinamiche quanto<br />

basta per esaltare il romanticismo tanto<br />

convinto quanto già<br />

crepuscolare del compositore<br />

tedesco, e che<br />

trovano proprio nel vinile<br />

la più esaltante delle<br />

versioni, a cominciare<br />

dal lussuoso cofanetto,<br />

le foto e le ricchissime<br />

note informative sulle<br />

composizioni e la loro<br />

genesi, sugli esecutori e<br />

sull’attività di un’orchestra tanto antica<br />

quanto al passo coi tempi. La scelta<br />

di Schumann per il “debutto” in vinile<br />

dell’orchestra berlinese non è poi casuale,<br />

visto che già nel 1882 si cimentò<br />

con la seconda sinfonia, facendo<br />

entrare ben presto Schumann nel suo<br />

repertorio, diretto dai giganti della direzione<br />

(basti ricordare, nel dopoguerra,<br />

Furwangler, Karajan, Abbado e ora<br />

Rattle). Registrazioni acquistabili dal<br />

sito www.berliner-philharmoniker.de.<br />

PILLOLE<br />

Aphex Twin<br />

SYRO<br />

Warp – 3 LP<br />

Aphex Twin fa il suo<br />

ritorno su Warp con<br />

il nuovo album Syro.<br />

Richard D. James<br />

pubblicò il suo primo<br />

album, Ambient<br />

Selected Works 85-92, nel 1992, mostrando<br />

un originale mix tra l’ambient<br />

di Eno e la techno dell’epoca, creando<br />

un genere che ha fatto scuola. Dopo<br />

un lungo silenzio (il precedente album,<br />

Drukqs, è del 2001), Syro esce il<br />

19 settembre.<br />

Eno, Hyde<br />

HIGH LIFE<br />

Warp – 2 LP<br />

Meno di sei mesi<br />

dalla prima collaborazione<br />

tra l’inventore<br />

dell’Ambient<br />

e la metà<br />

degli Underworld,<br />

esce un nuovo album, da fine agosto<br />

anche in vinile, del geniale duo inglese.<br />

Sei nuovissime tracce con richiami<br />

anche al funk, che rispetto al<br />

precedente lavoro appaiono forse<br />

dominate più dal grande Brian Eno<br />

che da Karl Hyde.<br />

e originali, ha portato anche etichette<br />

prettamente audiophile<br />

a interessarsi alla Barber, come<br />

la Mobile Fidelity Sound Lab.<br />

Quest’ultima, con il supporto<br />

dello specialista Doug Sax, ha<br />

realizzato di gran parte del catalogo<br />

dell’artista una ristampa<br />

dei nastri originali su vinile di<br />

elevata qualità. Due sono gli<br />

esempi che prendiamo in esame<br />

e che riguardano gli anni<br />

Novanta, entrambi in vinile<br />

doppio, 180 g., in edizione li-<br />

<br />

L’album A Distortion on Love<br />

mette in evidenza le sue particolari<br />

qualità pianistiche, l’audace<br />

originalità, il valore poetico dei<br />

testi e la sua voce intrepida. Notevoli<br />

sono l’attenzione dedicata<br />

al canto della Barber, assistita<br />

da un contenuto riverbero, la risonanza<br />

del pianoforte a coda,<br />

il tocco delle dita sulla tastiera<br />

e la trasparenza di ogni nota e<br />

respiro. Equilibrio e neutralità<br />

abbondano. In questo album la<br />

sua personalità si manifesta con<br />

un’interpretazione inquietante<br />

dello standard Summertime e<br />

nella successiva Subway Station<br />

No.5, dominata da un’atmosfera<br />

nervosa, cambiamenti<br />

tonali e movimenti contrap-<br />

<br />

al tema principale. Accompagnano<br />

la solista il chitarrista<br />

Wolfgang Muthspiel, il bassista<br />

Marc Johnson e il percussionista<br />

Adam Nussbaum. Grazie<br />

anche a loro si raggiungono<br />

vette notevoli, come nella lettura<br />

improvvisata e intelligente<br />

di My Girl dei Temptations.<br />

Qui, e in You Stepped Out of a<br />

Dream, la voce della Barber galleggia<br />

apparentemente su uno<br />

sfondo nero fumo, quasi presente<br />

a pochi metri dall’ascoltatore,<br />

emergendo insieme allo<br />

<br />

percussioni. L’altra recentissima<br />

ristampa è Modern Cool; un<br />

lavoro che l’ha fatta conoscere<br />

anche in Europa. I pezzi furono<br />

prima suonati in un tour promozionale,<br />

in particolare allo<br />

Standard Jazz di New York,<br />

dove fu ascoltata e apprezzata<br />

da Bruce Lundvall della Blue<br />

Note, che ne favorirà il passaggio<br />

alla prestigiosa etichetta.<br />

Dal punto di vista sonoro, Modern<br />

Cool ripercorre Café Blue:<br />

stesso studio di registrazione,<br />

ingegnere e approccio alla registrazione.<br />

Musicalmente, si<br />

aggiunge il trombettista Dave<br />

Douglas, arricchendo così la sua<br />

tavolozza di colori. Anche Modern<br />

Cool è stato pubblicato in<br />

più formati, tra i quali l’edizione<br />

Surround Sound ha vinto il<br />

Grammy 2013.<br />

Mussorsky/Ravel<br />

QUADRI DA UNA<br />

ESPOSIZIONE<br />

Reiner – Chicago S.O. Classic Records<br />

– 1 LP 200 grammi<br />

Classico fra i classici,<br />

famoso per mettere<br />

in crisi anche i sistemi<br />

Hi-Fi più costosi,<br />

questa versione dovrebbe<br />

essere in assoluto<br />

la migliore per qualità sonora e<br />

grafica, grazie alle più sofisticate e recenti<br />

tecnologie utilizzate dalla nota<br />

etichetta audiophile. Costo di conseguenza.<br />

Otis Spann<br />

WALKING THE BLUES<br />

Pure Pleasure – 1 LP 180 grammi<br />

Undici tracce in<br />

puro stile blues per<br />

il cantante e pianista<br />

afroamericano,<br />

accompagnato anche<br />

dal chitarrista<br />

Robert Lockwood Jr. Tra brani originali<br />

e alcuni standard come Goin’ Down<br />

Slow e My Home Is in the Delta, le emozioni<br />

non mancano, supportate da<br />

un’eccellente registrazione.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 109


SELECTOR<br />

a cura di Guido Bellachioma<br />

IL FIUME INFINITO<br />

Tutte le canzoni dei Pink Floyd<br />

www.giunti.it<br />

Tutte le canzoni dei Pink Floyd è<br />

un libro unico al mondo, una<br />

storia di quasi 50 anni di Pink<br />

Floyd passando per tutte le can-<br />

<br />

lunga serie di progetti abbozzati,<br />

immaginati e mai conclusi. Dalle<br />

prime canzoni con Syd Barrett<br />

nei giorni della Londra underground<br />

all’orchestrale Atom Heart<br />

Mother, dalla consacrazione<br />

planetaria di Dark Side Of The<br />

Moon al mito di The Wall: un<br />

lungo viaggio condotto con<br />

minuziosa ricerca e precisione<br />

d’analisi con una tale massa di<br />

informazioni da lasciare impressionati.<br />

Completa il volume un<br />

inserto a colori con rare edizioni<br />

ster<br />

particolari e altre preziose<br />

memorabilia. L’opera è a cura<br />

dei Lunatics, cinque appassionati<br />

di diverse parti d’Italia e<br />

con esperienza varia (dai quindici<br />

ai trent’anni di collezioni-<br />

<br />

vasta collezione di dischi rari e<br />

memorabilia dei Pink Floyd al<br />

mondo. Autori anche del precedente<br />

libro dedicato ai Floyd,<br />

uscito nel 2012, Pink Floyd storie<br />

e segreti.<br />

songs<br />

IL LIBRO NERO<br />

DEI ROLLING STONES<br />

www.giunti.it<br />

Questo libro si prende cura di<br />

tutte le canzoni dei Rolling Sto-<br />

<br />

della storia della band di Mick<br />

Jagger e Keith Richards, iniziata<br />

nel 1962 e non ancora conclusa.<br />

Rispetto ai Beatles, che chiusero<br />

la loro avventura dopo solo<br />

sette anni, gli Stones possono<br />

vantare una produzione quasi<br />

doppia, con 400 canzoni registrate<br />

in oltre 50 anni d’attività.<br />

In questo lavoro, che per cura<br />

e minuzia volutamente ricorda<br />

il Libro bianco dei Beatles, sono<br />

raccontate per esteso la genesi,<br />

la storia, la fortuna o sfortuna<br />

di tutte le canzoni, con aneddoti<br />

poco raccontati e, soprattutto,<br />

con le dichiarazioni dei protagonisti.<br />

Una fantastica carrellata<br />

lungo la storia, dai primi anni<br />

di apprendistato molto scolastico<br />

dei maestri rock & blues<br />

fino alle composizioni della<br />

maturità e ai brani degli ultimi<br />

dischi, Bridges To Babylon e A<br />

Bigger Bang. Paolo Giovanazzi<br />

è un free lance del giornalismo<br />

rock italiano. La stesura del libro<br />

è sua, con la supervisione<br />

di Franco Zanetti, direttore del<br />

frequentato sito Rockol.it, autore<br />

del Libro bianco dei Beatles.<br />

ATOM IN A MUSICAL BOX<br />

www.planetliveclub.com<br />

Lo scorso 22 agosto al festival<br />

Musica per i Borghi a Marciano<br />

<br />

Atom for Island, dedicato a Sergio<br />

Piazzoli, organizzatore musicale<br />

scomparso improvvisamente<br />

l’11 giugno 2014. La compagnia<br />

romana, in attesa di partire per<br />

un tour europeo organizzato<br />

dall’inglese Swex Productions<br />

Ltd, agenzia di Nottingham, ha<br />

deciso di preparare un nuovo<br />

omaggio a Piazzoli il 26 ottobre<br />

al Planet Live Club di Roma;<br />

il titolo dell’evento, Atom in a<br />

Musical Box, gioca con il nome<br />

dell’agenzia di Piazzoli, Musical<br />

Box, che denotava l’amore per il<br />

rock degli anni ’70. Il concerto,<br />

che prevede una fusione ancora<br />

<br />

dei Pink Floyd (tra cui la monumentale<br />

suite Atom Heart<br />

Mother) e la musica classica, si<br />

aprirà, solo per questa occasione,<br />

con The Musical Box dei Genesis,<br />

brano iniziale del loro capolavoro<br />

del 1971, Nursery Crime. Concer-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Gallo. Floydiana: non una band<br />

ma un vero e proprio supergrup-<br />

<br />

interessanti musicisti italiani in<br />

circolazione:<br />

- Davide Pistoni: tastiere, voce<br />

(Phil Collins, Santana, Claudio<br />

Baglioni, Zucchero, Michelle<br />

Hunziker, Renzo Arbore, Giancarlo<br />

Giannini, Mariangela Me-<br />

<br />

- Luca Velletri (Pilato in Jesus<br />

Christ Superstar, Juan Peron<br />

in Evita, Frollo in Notre Dame<br />

De Paris, Jon Anderson & Vangelis,<br />

Phil Collins, Orchestra<br />

<br />

MARILLION<br />

1 Script For A Jester’s Tear<br />

HE KNOWS YOU KNOW<br />

1972<br />

2 Script For A Jester’s Tear<br />

CHELSEA MONDAY 1978<br />

3 Script For A Jester’s Tear<br />

GARDEN PARTY 1973<br />

4 B’sides Themselves<br />

MARKET SQUARE<br />

HEROES 1972<br />

5 Script For A Jester’s Tear<br />

THE WEB 1972<br />

6 Fugazi<br />

ASSASSING 1973<br />

7 Fugazi<br />

SHE CHAMELEON 1972<br />

8 Fugazi<br />

INCUBUS 1973<br />

9 Fugazi<br />

FUGAZI 1973<br />

Guido Bellachioma<br />

10 B’sides Themselves<br />

CINDERELLA SEARCH<br />

1973<br />

11 Misplaced Childhood<br />

LVENDER BLUE ANGEL<br />

(LAVENDER COMPLETE<br />

VERSION) 1971<br />

12 Misplaced Childhood<br />

HEART OF LOTHIAN 1977<br />

13 Clutching At Straws<br />

HOTEL HOBBIES/WARM<br />

WET CIRCLES/THAT TIME<br />

OF THE NIGHT 1972<br />

14 Clutching At Straws<br />

WHITE RUSSIAN 1972<br />

15 Clutching At Straws<br />

SUGAR MICE 1973<br />

- Phill Salera: chitarre (Zucchero,<br />

Renato Zero, Giorgia, Patty<br />

Pravo, Donatella Rettore Eros<br />

<br />

- Fabio Servilio: chitarre, voce<br />

(Jerry Marotta, Rachel Z e David<br />

Rhodes della band di Peter<br />

<br />

- Carlo Maria Micheli: sassofo-<br />

<br />

del Perigeo, Tullio De Piscopo,<br />

Billy Cobham, Vittorio Nocenzi<br />

<br />

- Lorenzo Trincia: basso (Eddie<br />

and The Hot Rocks, Nono Cerchio<br />

con Franz Di Cioccio della<br />

110 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Oltre il rock<br />

PFM, Hyperdrive, di supporto a<br />

Ron Thal, attuale chitarrista dei<br />

Guns ‘n Roses e Uli Jon Roth,<br />

già solista degli Scorpions);<br />

- Francesco Isola: batteria (Debbie<br />

Bonham, Massimo Ranieri,<br />

Luca Barbarossa, Phill Collins,<br />

Mo Foster);<br />

- Katia Caposotto: voce solista<br />

in The Great Gig in The Sky<br />

(Gazebo).<br />

Krantz, GZA del Wu-Tang Clan, Chris<br />

Potter, Keith Carlock, Bennie Maupin,<br />

Ari Hoenig, Lenny Pickett, Stefon<br />

Harris, Felix Pastorius). Sentiamo<br />

qualche parola di Virgil: “Ho cominciato<br />

a 3 anni, quando mio padre mi<br />

ha regalato la prima batteria. Entrambi<br />

i miei genitori suonavano e a casa<br />

mia c’era sempre musica… e io ero<br />

già molto curioso. Per qualche tempo<br />

ho anche suonato il piano e cantato,<br />

poi la batteria ha preso il sopravvento<br />

ma le lezioni di piano mi aiutano oggi<br />

a comporre meglio. Nessuna scuola<br />

istituzionale, solo poche lezioni con<br />

altri musicisti, sono praticamente<br />

autodidatta ma ho studiato davvero<br />

molto, sia in privato che nei concerti<br />

in giro per il mondo. Il mio primo idolo<br />

era Ian Paice: è stato quello che mi<br />

ha stimolato maggiormente, adoravo<br />

il suo stile. È stato inevitabile andare<br />

avanti quando ho iniziato a conoscere<br />

Steve Gadd e Billy Cobham, due grandi<br />

artisti; quando mi sono trasferito<br />

dall’Australia negli Stati Uniti ho preso<br />

lezioni dal jazzista Philly Joe Jones (Miles<br />

Davis, John Coltrane)… e poi Terry<br />

Bozzio. La mia voglia di andare oltre le<br />

limitazioni stilistiche mi ha portato nel<br />

corso del tempo a suonare cose molto<br />

diverse: pop, rock, jazz, metal… fusion<br />

nel senso più generale del termine. Il<br />

mio primo palco italiano Tra il 1962 e<br />

il 1963 sono stato con la mia famiglia<br />

in Italia per quasi un anno e mi sono<br />

esibito in TV allo Zecchino d’Oro!!!”.<br />

MAGISTER DIXIT<br />

www.tsunamiedizioni.com<br />

Nella storia del rock italiano c’è<br />

un personaggio che ha attraversato<br />

varie decadi ed è sempre rimasto<br />

un po’ nascosto, nell’ombra<br />

come la sua musica, piuttosto<br />

oscura. Stiamo parlando di<br />

Antonio Bartoccetti, chitarrista,<br />

compositore, anima di nomi leggendari<br />

quali Jacula, Antonius<br />

Rex, Invisible Force, Dietro<br />

Noi Deserto. Realtà sospese tra<br />

psichedelia, sperimentazione,<br />

esoterismo, elettronica e altre<br />

storie dark, storie mai raccontate<br />

compiutamente. Magister<br />

Dixit<br />

in uscita nei prossimi mesi (non<br />

si conosce al momento la data<br />

esatta, nonostante se ne parli<br />

da tempo), scritta da Eduardo<br />

Vitolo e pubblicata da Tsunami<br />

Edizioni.<br />

MUSICA SENZA CONFINI<br />

www.brilliantclassics.com<br />

Il debutto discografico per la<br />

Brilliant, importante etichetta<br />

americana, di Andrea Cortesi al<br />

violino e Marco Venturi al piano,<br />

avviene con un disco davvero<br />

interessante e dall’altissimo<br />

standard tecnico-artistico, che<br />

riunisce tre opere minimaliste<br />

per violino e pianoforte di compositori<br />

di altrettante nazionalità:<br />

lo statunitense Philip Glass, il<br />

georgiano Giya Kancheli e l’estone<br />

Erkki-Sven Tüür. Ognuno dei<br />

tre pezzi esplora diversi aspetti<br />

di questo mondo, offrendone<br />

L’ITALIA NEL CUORE<br />

www.virgildonati.com<br />

Il batterista di Melbourne (Australia)<br />

ha chiare origini italiane: entrambi i<br />

genitori provengono dalla provincia<br />

di Udine, e non a caso l’Italia lo ha<br />

visto molte volte sui nostri palcoscenici<br />

con molte realtà artistiche di cui<br />

ha fatto parte o per le sue proverbiali<br />

clinic. A fine ottobre sarà ancora da<br />

noi, questa volta in quartetto, per<br />

presentare il suo album più recente,<br />

In This Life del 2013, come al solito<br />

ponte tra gli stili più tecnici con influenze<br />

metal, jazz, prog, ovviamente<br />

shakerate profondamente col il suo<br />

una vetrina rappresentativa e<br />

proiettando il duo italiano in<br />

ambito internazionale: Sonata<br />

per Violino di Glass, Time...<br />

and Again di Kancheli e Conversio<br />

di Tüür. In generale, il<br />

loro repertorio spazia a 360<br />

fluente e prorompente stile ritmico…<br />

che non passa proprio inosservato.<br />

<strong>SUONO</strong> sarà media partner del<br />

concerto romano (28 ottobre) al Planet<br />

Live Club (www.planetliveclub.<br />

com). A supportarlo tre musicisti di<br />

notevole levatura tecnica come l’americano<br />

Anthony Crawford al basso<br />

(Allan Holdsworth, Erykah Badu, Peabo<br />

Bryson, Jeff Lorber, Dave Weckl,<br />

Eric Marienthal), il brasiliano André<br />

Vinícius Freitas Niéri alla chitarra<br />

(considerato uno delle nuove stelle<br />

della scena, capace di passare dalla<br />

bossa nova al metal) e l’americano<br />

Isamu McGregor alle tastiere (Wayne<br />

<br />

del presente, con la costante<br />

ricerca dell’espressione ideale.<br />

I primi due CD pubblicati, Lontanissimo<br />

e La Macchina del<br />

Tempo, con brani di Beethoven,<br />

Silvestrov, Schnittke, Piazzolla<br />

e Pärt, evocano anche nei titoli<br />

lo slancio ideale che sostiene il<br />

percorso musicale intrapreso:<br />

un’idea di perfezione impossibile<br />

da raggiungere che diventa<br />

una forza motrice creativa, e il<br />

rapporto con il Tempo, dove<br />

<br />

verso un passato che riprende<br />

vita nell’istante dell’esecuzione.<br />

Il lavoro musicale intrapreso per<br />

che<br />

e per i concerti presso importanti<br />

istituzioni e festival ha<br />

subito evidenziato due musicisti<br />

brillanti e dalla spiccata personalità,<br />

con una visione personale<br />

e autentica. Di prossima uscita<br />

il quarto CD del duo, il secondo<br />

per Brilliant Classics, con l’integrale<br />

delle sonate di Robert<br />

Schumann. Andrea Cortesi ha<br />

numerose collaborazioni all’attivo<br />

in diversi settori musicali:<br />

Ennio Morricone, Luis Bacalov,<br />

Yo-Yo Ma, Salvatore Accardo,<br />

Bruno Canino, Steven Mercurio,<br />

Dianne Reeves, Caetano Veloso,<br />

Ornella Vanoni, Celentano,<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 111


SELECTOR<br />

Giorgia, Fiorella Mannoia, Antonella<br />

Ruggiero, Gino Paoli,<br />

Andrea Bocelli, Mario Biondi,<br />

Sting. Marco Venturi si sta rapidamente<br />

affermando, oltre<br />

che nel ruolo di concertista,<br />

tra i nuovi direttori di coro e<br />

orchestra.<br />

LA NOTTE DEL VIGORELLI<br />

NEL ’71<br />

www.tsunamiedizioni.com<br />

I Led Zeppelin sono in cartellone<br />

insieme ai big del Cantagiro:<br />

Gianni Morandi, New Trolls,<br />

Ricchi e Poveri, Milva. Il 5 luglio<br />

1971 è la data della prima apparizione<br />

nella nostra penisola<br />

del quartetto inglese, nelle premesse<br />

uno degli appuntamenti<br />

musicali italiani più attesi di<br />

sempre; purtroppo si trasforma<br />

subito in un concerto impossibile,<br />

che non si sarebbe mai<br />

dovuto fare, una notte di guerriglia<br />

urbana e devastazione.<br />

Led Zeppelin ’71– La Notte del<br />

Vigorelli è la cronaca dell’unica<br />

volta in cui lo storico gruppo<br />

inglese ha mai messo piede in<br />

Italia, ma è anche uno spaccato<br />

di uno dei periodi più ambigui<br />

nella storia della Repubblica<br />

Italiana. Un periodo reso incandescente<br />

dalla protesta sociale<br />

e politica, insanguinato dalle<br />

bombe, appesantito dal clima<br />

della guerra fredda e musicalmente<br />

diviso tra la tradizione<br />

della musica leggera e le novità<br />

che irrompevano dall’estero.<br />

Led Zeppelin ’71 ripercorre<br />

tutto questo con le testimonianze<br />

inedite di molti protagonisti<br />

di quella notte, interviste dell’epoca<br />

e un imponente recupero<br />

documentale delle pubblicazioni<br />

di quei giorni. “Mai più in<br />

Italia”, dichiararono gli Zeppelin.<br />

E così sarebbe stato. In<br />

quello spezzone di concerto eseguirono:<br />

Immigrant Song, Heartbreaker,<br />

Since I’ve Been Loving<br />

You, Black Dog, Dazed and<br />

Confused, Whole Lotta Love. Il<br />

racconto di quella leggendaria<br />

notte è a cura di Giovanni Rossi:<br />

giornalista, bassista e scrittore,<br />

vive da sempre con due grandi<br />

passioni nel sangue, la musica<br />

e la sua terra, l’Emilia. Tutte le<br />

sue pubblicazioni sono uscite<br />

per Tsunami Edizioni.<br />

LA MUSICA DELLA<br />

LUCERTOLA ITALIANA<br />

www.facebook.com/pages/Lizard-<br />

Records/129842960367800<br />

L’italiana Lizard Records prosegue<br />

imperterrita lungo un<br />

cammino scevro da costrizioni<br />

artistiche e stringenti logiche<br />

di mercato. Nel suo catalogo<br />

progressive, avanguardia, ambient,<br />

jazz rock, psichedelia,<br />

space rock, cantautorato folk,<br />

elettronica… un bel casino ma<br />

stimolante! Spieghiamone la<br />

tore<br />

Loris Furlan: “Lizard Re-<br />

ca<br />

indipendente. Detto questo si<br />

potrebbe considerare chiusa la<br />

questione presentazione, la de-<br />

<br />

ed esaustiva nella sua semplicità,<br />

è un po’ come dire “ho fame”,<br />

oppure “la macchina per cucire<br />

è uno strumento per realizzare<br />

matica<br />

e annichilente nella sua<br />

verità inconfutabile non rende<br />

giustizia alla mia attività e quella<br />

di Nicola Pivato. Anche se uno<br />

scopo dell’etichetta è quello di<br />

realizzare dischi, è in ogni caso<br />

possibile rintracciare una visione<br />

eclettica della musica come<br />

espressione artistica e umana<br />

sia nella disponibilità della “Lucertola”<br />

alle sperimentazioni,<br />

sia nella cosciente e lucida perseveranza<br />

nell’intraprendere<br />

strade tra le più discoste che le<br />

capitano attorno. Per l’esattezza<br />

possiamo focalizzare la nascita<br />

foto Foto I.Latini<br />

FAN CLUB ITALIANO PER FISH<br />

www.the-company.it<br />

The Company è il fan club italico di Fish, ormai solista<br />

di rango ma indimenticabile voce dei Marillion più<br />

progressivi dei primi anni, quelli di album in studio<br />

come Script for a Jester’s Tear (1983), Fugazi (1984), Misplaced<br />

Childhood (1985) e Clutching at Straws (1987),<br />

ricchi di splendide composizioni. <strong>SUONO</strong> e The Company<br />

con Gianluca Petri, in occasione del tour italiano<br />

dell’artista scozzese, hanno compilato due playlist “fishizzate”:<br />

una riguardante le canzoni dei Marillion con<br />

lui in formazione e l’altra dei suoi dischi solisti (l’ultimo<br />

è l’ottimo A Feast of Consequences del 2013). I suoi<br />

concerti di novembre toccheranno Milano il 26 (Live<br />

Forum), Roma (Planet Live Club), Firenze il 28 (Viper)<br />

e Mestre il 30 (Teatro Corso). La scaletta somiglierà<br />

molto alla seguente: Perfume River, Feast of Consequences,<br />

Arc of Curve, Manchmal, High Wood, Crucifix<br />

Corner, The Gathering, Thstle Alley, The Leaving, Slainth<br />

Mhath, Vigil, Incubus, All loved up, Big Wedge, Heart<br />

of Lothian; bis con The great Unravelling e The Company.<br />

Tutti gli appassionati di Fish troveranno pane<br />

per i propri denti iscrivendosi a The Company.it, con<br />

sconti su diverse iniziative e informazioni approfondite<br />

sull’artista. Questo è quanto recita il suo sito: “La<br />

pagina è per tutti gli italiani che seguono ancora questo<br />

immenso, pazzo, geniale e talentuoso artista scozzese.<br />

Noi siamo lo zoccolo duro, i superstiti di un’armata che si<br />

contava a migliaia e che oggi è riuscita a resuscitare un<br />

fanclub che sembrava destinato a scomparire. L’impegno<br />

e la passione ci danno i risultati incoraggianti e l’oblio<br />

rimane lontano, anche perché noi, in questo “pesce”<br />

venuto dalla fredda Scozia, ci crediamo ancora. Se vuoi<br />

essere uno dei nostri e provare l’emozione di una passione<br />

lontana dalle mode e dalle “illusioni” commerciali,<br />

unisciti a noi e al fanclub”. Gli iscritti al nostro giornale<br />

“cartaceo” sono già automaticamente iscritti alla newsletter<br />

(se hanno specificato l’e-mail). I nuovi la possono<br />

richiedere al sito e conterrà le principali novità,<br />

recensioni, concerti, festival, iniziative e informazioni<br />

che verranno illustrate nel sito (in formato esclusivamente<br />

testuale), più alcune comunicazioni e iniziative<br />

rivolte ai soli soci. Questo periodico è disponibile<br />

anche per chi non è membro del fanclub ma voglia<br />

informarsi su Fish. Vi ricordiamo che diventare soci del<br />

fanclub è assolutamente gratuito. Quindi appuntatevi<br />

i concerti di Fish a fine novembre per apprezzare un<br />

artista senza tempo.<br />

112 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Oltre il rock<br />

FISH<br />

songs<br />

1 Vigil In A Wilderness Of Mirrors<br />

VIGIL IN A WILDERNESS<br />

OF MIRRORS 1972<br />

2 Vigil In A Wilderness Of Mirrors<br />

THE COMPANY 1975<br />

3 Vigil In A Wilderness Of Mirrors<br />

A GENTLEMAN’S EXCUSE<br />

ME 1971<br />

4 Vigil In A Wilderness Of Mirrors<br />

FAMILY BUSINESS 1972<br />

5 Vigil In A Wilderness Of Mirrors<br />

CLICHÉ 1977<br />

6 Internal Exile<br />

SHADOWPLAY 1972<br />

7 Internal Exile<br />

CREDO 1973<br />

8 Suits Raw<br />

MEAT 1972<br />

9 Raingods With Zippos<br />

PLAGUE OF GHOSTS 1971<br />

10 Fellini Days<br />

SO FELLINI 1973<br />

Guido Bellachioma<br />

11 13th Star<br />

MANCHMAL 1974<br />

12 13th Star<br />

DARK STAR 1978<br />

13 Feast Of Consequences<br />

PERFUME RIVER 1974<br />

14 Feast Of Consequences<br />

THE OTHER SIDE OF ME<br />

1972<br />

15 Feast Of Consequences<br />

THE GREAT UNRAVELLING<br />

1976<br />

della Lizard nell’aprile del 1996,<br />

in concomitanza del primo CD<br />

pubblicato, Umanamnesi degli<br />

Spirosfera, anche se all’epoca<br />

il marchio era appoggiato alla<br />

Pick Up Records di Bassano del<br />

Grappa. Dal 1998 l’etichetta<br />

diventa autonoma a tutti gli effetti<br />

con la mia gestione diretta,<br />

a cui si è assommata la collaborazione<br />

di Nicola Pivato e da<br />

poco quella di Nicoletta Bortolozzo.<br />

Il percorso della lucertola<br />

è scaturito dalla mia (e nostra)<br />

passione per il disco quale “foto-<br />

<br />

magari irripetibile, molto prima<br />

dell’oggetto e del suo consumo.<br />

È un’attitudine curiosa<br />

nel cercare e scoprire nuove<br />

realtà musicali dalla particolare<br />

personalità, di cui è naturale<br />

conseguenza una stimolante<br />

interazione con idee e musicisti.<br />

Per conto mio non potrei mai<br />

restringere il tutto all’oggetto<br />

disco senza una condivisione<br />

attiva con slanci creativi, emozioni<br />

e quant’altro certa musica<br />

possa innescare. Da quando<br />

abbiamo iniziato, alcune cose<br />

sono cambiate decisamente.<br />

Diciamo che, con l’avvento del<br />

CD, masterizzabile da chiunque,<br />

e della musica su internet,<br />

c’è stato un progressivo sgretolamento<br />

di certezze, di punti di<br />

riferimento e di numeri accettabili<br />

per il mondo underground<br />

che ci riguarda, ma anche per<br />

le major. Per questo il business<br />

musicale, di cui non abbiamo<br />

mai fatto parte, si è spostato<br />

soprattutto verso i concerti e<br />

lo sfruttamento d’immagine.<br />

Tutto si è ridimensionato (c’è<br />

da dire che i prezzi ne avevano<br />

pure un po’ bisogno), e le indielabels<br />

sopravvivono perlopiù<br />

per passione e amore per la<br />

musica, cercando di mantenere<br />

in vita l’oggetto vinile o CD<br />

originale. Un tempo la musica<br />

era anche la meraviglia di una<br />

copertina, era qualcosa da leggere<br />

e da ascoltare. Non c’era<br />

nulla di sbagliato nel concepirlo<br />

come un libro, e non un virtuale<br />

Mp3 usa e getta. Una casa piena<br />

di libri e dischi è già un fatto<br />

meraviglioso, è una questione<br />

culturale, al di là del collezionismo.<br />

Allora credo che involontariamente,<br />

senza dichiarare<br />

guerra a nessuno, etichette<br />

come la nostra rappresentino<br />

degli avamposti di resistenza,<br />

che per fortuna qualcuno sa an-<br />

.<br />

ESPERIENZA PATAFISICA<br />

www.facebook.com/pages/Lizard-<br />

Records/129842960367800<br />

Waschmaschine è l’esperienza<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

David<br />

<br />

<br />

<br />

Utensilios y Artilugios<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

II<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Sola andata<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Allob Allen<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 113


SELECTOR<br />

a cura di Daniele Camerlengo<br />

Solidarietà per gli artisti<br />

Purtroppo il trombettista e<br />

compositore canadese Kenny<br />

Wheeler, artista straordinario,<br />

attivo in Inghilterra dagli anni<br />

cile<br />

stato di salute e in una grave<br />

situazione economica. È possibile<br />

fare un versamento PayPal a<br />

friendsofkennywheeler@gmail.<br />

com; sempre in suo sostegno,<br />

in occasione dell’assemblea nazionale<br />

dell’associazione MIDJ,<br />

sabato 1 Novembre a Siena, luogo<br />

storico e rappresentativo per la<br />

nostra musica, è stata aperta una<br />

sottoscrizione e organizzato un<br />

grande concerto nel tardo pomeriggio<br />

subito dopo l’assemblea.<br />

Una bella dimostrazione di solidarietà<br />

da parte della comunità<br />

jazzistica italiana. La rubrica di<br />

questo mese avrà come ospite<br />

Guido Michelone, docente di<br />

Civiltà Musicale Afroamericana<br />

all’Università Cattolica di Milano<br />

che ha svolto attività di consulenza<br />

per diverse case editrici (Bompiani,<br />

Arcana, Fabbri, Paoline,<br />

Elledicì, Castelvecchi, Marinotti)<br />

e per il gruppo Cinicocinema<br />

dei registi Daniele Ciprì e Franco<br />

Maresco. Ha scritto o curato una<br />

trentina di libri, tra cui: Mi ricordo<br />

il jazz, Immagine, ,<br />

Il cinema dei Beatles, Musica e<br />

mondo giovanile, Jazz & foto,<br />

Coloriture, Il jazz mito riti spettacolo,<br />

Senti un pop, Una storia<br />

del jazz, Ticket To Write, I Simpson,<br />

I Beatles. Nell’ambito della<br />

jazz-poetry ha scritto testi lirici e<br />

drammaturgici (Parlanti swing<br />

diversi, Mi ricordo anni Settanta,<br />

Jazz in polvere, Benzine 1958,<br />

Primo Levi Remix) per alcuni fra<br />

i maggiori jazzmen italiani (Gaetano<br />

Liguori, Alberto Mandarini,<br />

Carlo Actis Dato, Maurizio<br />

Brunod). Vincitore nel 1996 del<br />

Premio Nazionale Latina per il<br />

Tascabile.<br />

Voce-orchestra e chitarra:<br />

<br />

<br />

Nella voce di Boris Savoldelli ci<br />

sono creature vissute e sedimenti<br />

<br />

ogni sua performance, rendendo<br />

l’esperienza una visione attiva<br />

di suoni e produzioni creative. Il<br />

fantastico che riesce a produrre<br />

con le sue corde vocali va oltre<br />

ogni leggero accostamento a una<br />

semplice sessione di canto. I legami<br />

armonici e melodici, tipici<br />

della vocalità, sono retrograde<br />

evidenze superate. Un’equilibrata<br />

coalescenza tra sadismo,<br />

saggezza e inganno satirico.<br />

In Electric Bat Conspiracy, ultimissima<br />

fatica discografica<br />

edita dall’etichetta americana<br />

Creative Nation Music, voce-or-<br />

<br />

nire<br />

Boris Savoldelli) e Garrison<br />

Fewell, storico docente presso<br />

il prestigioso Berklee College of<br />

Music di Boston, purista della<br />

chitarra jazz, incline alle atmosfere<br />

acustiche e con un solidissimo<br />

background jazz alle spalle,<br />

hanno fatto nascere questo singolarissimo<br />

duo. Due personaggi<br />

artistici molto diversi per estrazione<br />

e stile musicale. L’album<br />

contiene dieci tracce che evadono<br />

dalla limitante abitudine di catalogazione.<br />

Puro dialogo creativo<br />

tra la chitarra acustica di Garrison<br />

Fewell e la voce, ora acustica<br />

ora artefatta dall’elettronica<br />

di Boris Savoldelli. Le astrazioni<br />

psichedeliche di Whisper Sister e<br />

Silence is Music (con le liriche di<br />

Sun Ra) e l’omaggio inquieto e tirato<br />

a Lou Reed con, Perfect Day,<br />

lasciano tanto sapore di buono.<br />

<br />

Marcello Allulli è un tenorsassofonista<br />

straordinario, una mente<br />

musicale brillante, uno di quei<br />

musicisti che sgobba nelle ombre<br />

metropolitane, sviscerando<br />

trattazioni musico-culturali e<br />

cercando il poderoso dialogo tra<br />

le arti in ogni dove. A tre anni di<br />

distanza ecco il secondo capitolo<br />

del suo progetto MAT, una formazione<br />

che contempla tre grandi<br />

esponenti della scena avantjazz<br />

europea: Marcello Allulli<br />

leader al sassofono, Francesco<br />

Diodati alla chitarra ed Ermanno<br />

Baron alla batteria. Un album registrato<br />

al momento giusto, dieci<br />

composizioni che narrano storie<br />

e vissuti, reali ed esistenziali: luci<br />

estemporanee, trasmigrazioni ge-<br />

ga<br />

paperella, maghi di suono che<br />

catturano i viandanti, barche in<br />

calma piatta e devozioni a una<br />

musica che sarà fedele compagna<br />

per sempre. Poi l’omaggio a due<br />

pezzi di storia della musica brasiliana:<br />

Heitor Villa-Lobos e Vinicius<br />

De Moraes. Le tre anime di<br />

<br />

un quasi gemellare intendimento<br />

scrutano e osservano i limiti e i<br />

sicali.<br />

La rassegna di istantanee<br />

suggerisce alcune vicinanze: l’avanguardia,<br />

il jazz contemporaneo,<br />

la musica folklorica; ciò che<br />

conta, però, è la libertà di creare<br />

e regalare emozioni, colori caldi<br />

e visivi luccicanti, serene sere e<br />

meriggi di protesta. Una bellezza<br />

ta<br />

quattro libere menti creative:<br />

Antonello Salis, Glauco Venier,<br />

David Boato, Greta Panettieri.<br />

Tra i migliori dischi del 2014!<br />

Commistioni<br />

Una coincidenza subliminale,<br />

due movimenti che nel loro<br />

incontrarsi hanno irrimediabilmente<br />

devastato coscienze<br />

musicali e artistiche: il movimento<br />

Beat e il bebop di ceffi<br />

del calibro di Dizzy Gillespie,<br />

Thelonious Monk, Charlie Parker,<br />

Max Roach e Miles Davis.<br />

Jack Kerouac e Allen Ginsberg,<br />

i maggiori esponenti della Beat<br />

Generation, passavano gran parte<br />

del loro tempo nei jazz club di<br />

New York. Il jazz era per loro uno<br />

stile di vita, una modalità diversa<br />

di avvicinarsi al processo creativo,<br />

forse proprio il Beat era ciò<br />

che li accomunava. Le beatitudini<br />

lascive e maledette, figlie<br />

del linguaggio e del costume di<br />

Arthur Rimbaud. Somiglianze e<br />

viaggi psicotropi che Elisabetta<br />

Antonini ha voluto ripercorrere<br />

attraverso le voci e le sonorità di<br />

quel periodo. The Beat Goes On<br />

è un concept album, licenziato<br />

dalla Candid Records, che celebra<br />

la libertà di cui erano intrise<br />

le forme d’arte e le vite di quei<br />

poeti ispirati dalla benzedrina.<br />

Un lavoro complesso che è frutto<br />

di un’accurata selezione di<br />

frammenti di opere di scrittori,<br />

114 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Esperienze in jazz<br />

songs<br />

Daniele Camerlengo<br />

1 Filippo Vignato<br />

FAMILY 2014<br />

2 Francesco Bearzatti<br />

SONNY IS FREE 2014<br />

3 Mark Turner<br />

YEAR OF THE RABBIT<br />

2014<br />

4 Louis Sclavis<br />

DUST AND DOGS 2014<br />

5 Wayne Horvitz<br />

THE STORE THE<br />

CAMPFIRE 2014<br />

6 Charles Lloyd<br />

HEJ DA! 1968<br />

7 Glauco Venier<br />

DISTANCE 2014<br />

8 Fulvio Buccafusco<br />

IL GIARDINO DEI<br />

TAROCCHI 2013<br />

9 Jowee Omicil<br />

PRAYER 4 COLTRANE<br />

2014<br />

10 Katrine Madsen<br />

CAT 2014<br />

11 Antonello Monni<br />

IL RISVEGLIO 2014<br />

12 Elisabetta Antonini<br />

FOR MILES 2014<br />

13 Antonello Salis<br />

PAPARAZZI 1987<br />

14 Rob Mazurek<br />

BOILED OVER 1998<br />

15 Rob Mazurek<br />

PLAYGROUND 1998<br />

GLI INDISPENSABILI<br />

Quincy Jones Big Band Complete 1960 European Concerts Domino\Egea<br />

Vale sempre la pena di ricordare che<br />

co chiuso a 19 pezzi e un successivo<br />

Quincy Jones, prima di essere il Re<br />

tour di inebriante euforia, costruito<br />

Mida del pop (solo con lui Michael<br />

in buona parte su alcuni dei ruggenti<br />

Jackson è riuscito a esprimersi a un<br />

cavalli di battaglia dei Jazz Messengers<br />

di Art Blakey, rinomata e libera<br />

livello mai più raggiunto), suffragato<br />

da numerose altre collaborazioni negli<br />

album a suo nome, spesso consi-<br />

Clifford a Moanin’ fino a Whisper Not e<br />

università del jazz. Da I remember<br />

derate un istantaneo canone di riferimento,<br />

fu un eccellente trombettista<br />

blues sembra impregnare quei fonda-<br />

Lester Leaps In, un profondo senso del<br />

jazz nelle orchestre di Ray Charles<br />

li di ottoni aperti o disordinati, dove<br />

e Lionel Hampton, oltre a essere l’arrangiatore di fiducia una parte fondamentale è affidata al sax alto di Woods:<br />

di altre icone del calibro di Sarah Vaughan, Count Basie ogni suo intervento è una gemma di sensibilità e inventiva,<br />

grazie anche allo stimolo disegnato da Jones, capace<br />

e Dizzy Gillespie. Nel 1960, ancora non ventisettenne,<br />

poteva aggiungere al suo già ragguardevole palmarès la di creare intorno alla sua bellissima voce strumentale una<br />

direzione musicale di importanti musical negli sfavillanti serie di preziosi contrasti. Il nostro uomo, destinato a diventare<br />

il produttore più incensato del pianeta con la saga<br />

palchi di Broadway.<br />

Sulla scia di quel successo, Jones decise spavaldamente di di Thriller, stabilì da quel momento in poi un legame molto<br />

formare una big band a suo nome, per soddisfare in particolar<br />

modo le pressanti richieste che arrivavano soprat-<br />

di Montreux in Svizzera, insieme al quale negli anni a veni-<br />

profondo con Claude Nobs, il gran patron del festival jazz<br />

tutto dal vecchio continente, che spesso manifestava particolari<br />

consensi e interesse verso giovani americani dalla gran rentrèe in forma ortodossa del divino Miles Davis per<br />

re mise a segno delle produzioni memorabili, compresa la<br />

stoffa pregiata e dal brillante avvenire. Come avrebbe fatto la rilettura del seminale The birth of the cool, durante la fortunata<br />

edizione del 1991. In questo boxino sono racchiuse<br />

un consumato giocatore di scacchi, Jones scelse le sue pedine<br />

una ad una, dando assai rilievo alla sezione fiati (una invece tutte le registrazioni conosciute di quel periodo dai<br />

all-star formata dai trombettisti Benny Bailey e Clark Terry buoni frutti, raccolte per la prima volta insieme su 4 CD<br />

in prima linea, coperti da Jimmy Cleveland al trombone dall’ascolto estremamente godibile.<br />

e Sahib Shihab e Phil Woods ai sassofoni), per un mosai-<br />

Vittorio Pio<br />

immersi nei mondi sonori disegnati<br />

dalla Antonini, coesione di<br />

bebop, improvvisazione creativa,<br />

funk e il sognante cromatismo<br />

della West Coast. Alle composizioni<br />

originali sono state montate<br />

sequenze di dialoghi degli autori<br />

stessi, diventando esse stesse<br />

parte integrante della struttura<br />

dei brani. Geniale l’idea di sperimentare<br />

la tecnica letteraria<br />

del cut-up, contestualizzandola<br />

nell’ambito musicale, che consiste<br />

nel tagliare e ricomporre<br />

frammenti di improvvisazione<br />

dei singoli musicisti (Francesco<br />

Bearzatti sax tenore e clarinetto,<br />

Luca Mannutza piano, Paolino<br />

Dalla Porta contrabbasso e Mar-<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre tob<br />

2014<br />

115


SELECTOR<br />

songs<br />

Guido Michelone<br />

1 Fabrizio De André<br />

A CIMMA 1984<br />

2 Bob Dylan<br />

ALBERTA NO. 1 1970<br />

3 Carlos Gardel<br />

CAMINITO 1926<br />

4 Silvio Rodriguez<br />

FUSIL CONTRA FUSIL<br />

1967<br />

5 Umberto<br />

GIOVENTÙ 1967<br />

6 Gianni Meccia<br />

PATATINA 1961<br />

7 Charles Trenet<br />

LA MER 1946<br />

8 Pink Floyd<br />

LUCIFER SAM 1967<br />

9 Riccardo Del Turco<br />

LUGLIO 1968<br />

10 Kurt Weil<br />

MACKIE MESSER 1928<br />

11 Frank Sinatra<br />

NEW YORK NEW 1978<br />

12 Charles Aznavour<br />

LA BOHÈME 1965<br />

13 Francesco De Gregori<br />

VIVA L’ITALIA 1979<br />

14 Pino Donaggio<br />

GIOVANE GIOVANE 1963<br />

15 The Beatles<br />

YESTERDAY 1965<br />

Larry Franco<br />

TEORIE DI CANTO JAZZ.<br />

L’ARTE DEL CROONING<br />

Fo(u)r Edition<br />

Pagine: 28 - Prezzo: 12,00 euro<br />

cello Di Lonardo alla batteria).<br />

<br />

convenzione, battendo le beati-<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

Daniele Camerlengo<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

L’esigenza di condividere le proprie<br />

idee su cosa sia il Canto Jazz ha spinto<br />

Larry Franco a realizzare il libro dal titolo<br />

Teorie di Canto Jazz. In queste pagine<br />

l’autore, in maniera chiara e semplice,<br />

descrive le cose fondamentali che ogni<br />

cantante jazz deve conoscere. I suoi<br />

suggerimenti costituiscono innanzitutto<br />

risposte alle domande avanzate<br />

dai suoi allievi dell’Istituto Superiore<br />

di Studi Musicali G. Paisiello di Taranto.<br />

I suoi suggerimenti possono essere applicati<br />

nello studio del Canto Jazz, non<br />

solo del repertorio internazionale, ma<br />

anche di quello, fino a ora poco considerato<br />

nei Conservatori a livello didattico,<br />

Italiano Swing. Larry Franco intende<br />

valorizzare il patrimonio musicale<br />

jazz italiano attraverso il metodo da<br />

lui definito “Import-Export” descritto<br />

nel paragrafo 7 del libro. I lettori che lo<br />

utilizzeranno potranno rendersi conto<br />

di quanto, in realtà, il Jazz Italiano applicato<br />

nella canzone swing a partire<br />

dagli anni ‘30-’40 sia vicino al Jazz<br />

Americano delle songs degli autori più<br />

grandi come Porter, Gershwin... Lo studente<br />

sarà stimolato e potrà divertirsi<br />

nella ricerca di nuovi accostamenti e<br />

soluzioni inimmaginabili.<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Barber Shop <br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

È possibile acquistare il libro dal sito:<br />

www.four-edition.com<br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

But Not For Me di<br />

<br />

Franco’s Barber<br />

ShopCorcovado di<br />

Incen-<br />

tive-<br />

Adnumasor, letta al<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

ora, in Bluestop<br />

-<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

Bluestop,<br />

116 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Esperienze in jazz<br />

voluto dal critico Maurizio Fran-<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

The<br />

Soul Factor <br />

<br />

-<br />

<br />

-<br />

A Natural<br />

Woman<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

-<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

<br />

-<br />

<br />

Guido Michelone<br />

RIFLETTENDO SU...<br />

TORINO JAZZ FESTIVAL<br />

Grande successo per una kermesse di largo respiro che ha pacificamente invaso il capoluogo<br />

piemontese prima dell’estate, ottenendo un incremento significativo rispetto ai pur ragguardevoli<br />

risultati dello scorso anno.<br />

Grazie a una direzione artistica che ha avuto il merito di<br />

legare artisti di estrazione differente secondo un filo comune,<br />

la terza edizione del Torino Jazz Festival ha avuto il<br />

merito di soddisfare pubblico e addetti ai lavori, sfruttando<br />

la versatilità delle location (da piazza Castello alle sale<br />

da concerto), con numerose iniziative collaterali. Divisi fra<br />

le cornici dell’Auditorium Rai e della sala concerti del Conservatorio<br />

Verdi, le ardite spericolatezze toccate dal duo Uri<br />

Caine & Dave Douglas si sono contrapposte all’ortodossia<br />

di Kenny Barron & Dave Holland, alfieri di un jazz difficile da<br />

ascoltare al giorno d’oggi per quanto di irresistibile malìa<br />

nella sua sobrietà e fantasia. Ottima anche la performance<br />

di Louis Moholo, in uno dei suoi rari passaggi in Italia,<br />

attraverso un set circoscritto da una spiritata enfasi: una<br />

libertà espositiva in cui l’ensemble a supporto è passato da<br />

un tono più sperimentale, calibrato e stimolante, a umori<br />

più lirici e sognanti, con un impatto globale di rara purezza<br />

d’animo. Detto della costante ascesa di artisti del calibro di<br />

Stefano Battaglia e Mauro Ottolini, c’era molta attesa per il<br />

ritorno in Italia di Caetano Veloso, la cui prima nazionale è<br />

stata ospitata appunto dal festival. L’unico possibile erede<br />

di Joao Gilberto da qualche tempo vive una nuova dimensione<br />

di una carriera già di per sé imprendibile, grazie alla<br />

linfa verde immessa dalla Banda Cê, composta da giovani<br />

che gli hanno evidentemente conferito nuova ispirazione.<br />

Eseguito dal vivo, il recente album Abracaco ha acquistato<br />

una valenza dai muscoli rock ogni qualvolta lo chansonnier<br />

brasiliano pizzicava dolcemente le corde della sua chitarra,<br />

trasformandone la dimensione esecutiva, proprio come<br />

ogni bravo affabulatore sa rendere ogni volta nuove le storie<br />

che racconta. 72 anni portati magnificamente, con altri<br />

progetti da concretizzare: il primo fra tutti dovrebbe essere<br />

un omaggio alla prediletta canzone italiana, da condividere<br />

insieme a Stefano Bollani, che lui stesso non esita a definire<br />

uno dei più geniali musicisti mai incontrati in carriera. Il<br />

festival si è quindi concluso con una maratona jazz in cui si<br />

sono distinti i gruppi “Diario di bordo”, condiviso dai portentosi<br />

Salis/Angeli/Murgia/Drake, quindi il rodatissimo<br />

quintetto di Paolo Fresu, che festeggerà al meglio in questo<br />

2014 i suoi trent’anni di attività, fino al colto divertissement<br />

finale di Elio e le Storie Tese. Grandi numeri anche per gli<br />

spazi dedicati al Fringe, la sezione off del festival curata da<br />

Furio Di Castri. “Torino”, ribadisce il direttore artistico Stefano<br />

Zenni, “ha dimostrato di essere la città giusta dove far crescere,<br />

godere e vivere la musica tra la gente che si è spostata,<br />

da un concerto all’altro, seguendo le storie che legano suoni<br />

e suggestioni. Per questo motivo il TJF, a mio parere, è un’occasione<br />

di festa, un passaggio espressivo, ma soprattutto un<br />

progetto culturale unico in Italia”.<br />

Vittorio Pio<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 117


SELECTOR<br />

a cura di Tito Gray de Cristoforis<br />

COMMISTIONI<br />

Le dissonanze, le sonorità soffuse,<br />

l’approccio quasi psichedelico delle<br />

avanguardie musicali hanno trovato<br />

una nuova direzione nella produzione<br />

di ensemble come il Kronos Quartet e<br />

il Bălănescu Quartet: questi gruppi,<br />

che lavorano da più di trent’anni per<br />

cercare nuove dimensioni musicali<br />

per la formazione più classica che ci<br />

sia, hanno segnato con un’impronta<br />

Don Giovanni<br />

Melting pot marchigiano<br />

Da qualche anno a Jesi convivono<br />

due stagioni radicalmente<br />

diverse: da una parte c’è la tradizionale<br />

programmazione della<br />

47ma Stagione Lirica del Teatro<br />

di tradizione, che contiene tre<br />

titoli d’opera dal repertorio classico;<br />

dall’altra c’è il cartellone<br />

multidisciplinare del XIV Festival<br />

Pergolesi Spontini, formato<br />

da undici eventi dedicati alla musica,<br />

al cinema e alla letteratura.<br />

La Stagione Lirica quest’anno è<br />

aperta da un nome di primissima<br />

qualità, quello del regista Graham<br />

Vick, che a Jesi cura la regia<br />

dello spettacolo inaugurale, il<br />

Don Giovanni di Mozart, diretto<br />

dal venezuelano Josè Luis Gomez<br />

Rios e coprodotto coi Teatri del<br />

Circuito Lirico Lombardo e col<br />

Teatro dell’Aquila di Fermo. Gli<br />

altri titoli in cartellone sono Tosca<br />

di Puccini, diretta da Antonio<br />

Pirolli e col soprano Dimitra Theodossiu<br />

nel ruolo della protagonista,<br />

e <br />

<br />

con i Teatri del Circuito Lirico<br />

Lombardo e con Opéra de Rouen<br />

Haute-Normandie.<br />

Protagonisti dell’allestimento<br />

mozartiano, accanto ai già<br />

affermati Gezym Mysketa nel<br />

ruolo di Don Giovanni e Andrea<br />

Concetti in quello di Leporello,<br />

saranno alcuni fra i vincitori del<br />

65° concorso AsLiCo, giovani talenti<br />

emergenti come Giovanni<br />

Sebastiano Sala (Don Ottavio),<br />

Mariano Buccino (Commendatore),<br />

Federica bardi (Donna Elvira),<br />

Valentina Mastrangelo<br />

(Donna Anna) e Riccardo<br />

Lom-<br />

Fassi (Masetto). Dallo stesso<br />

concorso arrivano ano molti bri del cast vocale di Les Contes<br />

. Tutta marchigiana<br />

la produzione di Tosca, dall’allestimento,<br />

in coproduzione con<br />

Teatro dell’Aquila di Fermo e<br />

proprietà di Fondazione Pergo-<br />

memlesi<br />

Spontini di Jesi, Sferisterio<br />

Opera Festival di Macerata e<br />

Teatri S.p.A. di Treviso.<br />

Di taglio del tutto diverso<br />

è il XIV Festival Pergolesi<br />

Spontini, manifestazione<br />

a forte carattere zionale dedicata ai due<br />

interna-<br />

compositori marchigiani,<br />

Malika<br />

Ayane<br />

118 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Secondo noi la classica<br />

Alexander<br />

Balanescu<br />

Kronos Quartet<br />

marcata quella zona di penombra che<br />

c’è fra la musica colta del XX secolo e<br />

gli ambienti del rock e del jazz.<br />

Lo storico Kronos Quartet, fondato a<br />

San Francisco nel lontano 1973, è stato<br />

il precursore di questa avanguardia<br />

musicale che ancora oggi non ha<br />

una definizione, prendendo elementi<br />

che derivano dai generi musicali più<br />

disparati. Il Kronos Quartet, che oltre<br />

a produrre pezzi originali in cui sono<br />

palpabili le influenze di Cage e dei<br />

compositori minimalisti, ha inaugurato<br />

quel filone di rilettura di brani del<br />

rock classico, primi fra tutti quelli di<br />

Jimi Hendrix. Sulla strada inaugurata<br />

dal Kronos Quartet si è innestato il<br />

lavoro del Bălănescu Quartet, fondato<br />

dal violinista romeno Alexander<br />

Bălănescu nel 1987, che analogamente<br />

al quartetto americano ha lavorato<br />

alle colonne sonore di alcuni film, ma<br />

che integra le suggestioni minimaliste<br />

e psichedeliche con quelle della musica<br />

balcanica. Tra gli esempi più significativi<br />

della ricerca musicale per un<br />

contatto fra la musica leggera e quella<br />

colta (sicuramente sono i più noti), entrambi<br />

hanno dato il via in tempi più<br />

recenti a una lunga serie di reinterpretazioni<br />

“classiche” dei capisaldi del<br />

repertorio rock, non tutte (purtroppo)<br />

dello stesso livello, diffuse soprattutto<br />

in rete.<br />

Spopolano recentemente su YouTube<br />

i violoncellisti che formano il duo<br />

2Cellos, che offrono divertenti riletture<br />

di pezzi hard rock come Thunderstruck<br />

o Back in Black: i due ragazzi<br />

croati si esibiscono in arrangiamenti<br />

decisamente virtuosistici, dimostrando<br />

una grande agilità tecnica e non<br />

altrettanto grandi aspirazioni artistiche,<br />

sebbene abbiano comunque attirato<br />

l’attenzione di Elton John, che<br />

li ha voluti con sé nel suo tour mondiale<br />

del 2011. A scadere decisamente<br />

nel trash, invece, sono le gemelle<br />

americane Camille e Kennerly Kitt,<br />

che insieme formano le Harp Twins: si<br />

esibiscono spesso in costumi (identici,<br />

s’intende) e, con arpe classiche o celtiche,<br />

suonano cover hard rock delle<br />

colonne sonore di film fantasy come<br />

Il signore degli Anelli dimostrando, per<br />

l’imperizia tecnica e per l’appariscenza<br />

della scenografia, più cattivo gusto<br />

che altro.<br />

che avrà luogo dal 5 al 20 dicembre<br />

fra Jesi, Loreto, Maiolati<br />

Spontini, Montecarotto e San<br />

Marcello: il Festival quest’anno<br />

è intitolato “Olimpie e Olimpia.<br />

Competizione e cimento in musica<br />

e non solo” in collegamento<br />

col riconoscimento di Jesi Città<br />

Europea dello Sport 2014. La<br />

programmazione è giocata sul-<br />

<br />

e le discipline sportive; fra gli<br />

undici appuntamenti musicali<br />

e i numerosi eventi collaterali<br />

molti fanno riferimento al tema<br />

del virtuosismo, all’anelito a superare<br />

i propri limiti che è tipico<br />

del musicista come dell’atleta.<br />

Probabilmente anche gli organizzatori<br />

del Festival quest’anno<br />

hanno cercato di superare sé<br />

stessi, vista la quantità e la varietà<br />

di grandi nomi presenti in<br />

cartellone, da Malika Ayane ai<br />

Virtuosi Italiani, da importanti<br />

direttori quali Timothy Brock,<br />

Alberto Martini, Corrado Rovaris<br />

e Aldo Sisillo a protagonisti della<br />

letteratura italiana come lo scrittore<br />

Valerio Massimo Manfredi e<br />

il narratore Tiziano Scarpa.<br />

Jesi non è certamente una delle<br />

città più in vista in Italia, ma<br />

grazie a iniziative come il Festival<br />

Pergolesi Spontini e la Stagione<br />

Lirica ha saputo riservarsi negli<br />

anni il ruolo di un piccolo centro<br />

di sperimentazione da un lato e<br />

di luogo di tradizione operistica<br />

dall’altro, mantenendo una programmazione<br />

al tempo stesso originale<br />

e rispettosa del repertorio.<br />

<strong>SUONO</strong> ottobre 2014 119


SELECTOR<br />

Cartellone ricco...<br />

Una grande stagione, con grandi<br />

nomi e grandi concerti. L’Accademia<br />

Filarmonica Romana<br />

si conferma per il 2014/2015<br />

una delle più autorevoli società<br />

concertistiche italiane: il suo<br />

cartellone riesce a unire i più<br />

diversi generi, dal rigore del barocco<br />

interpretato dai Turchini<br />

di Napoli al jazz di Mario Can-<br />

<br />

solismo della violoncellista Sol<br />

Gabetta. Il mosaico composto<br />

dagli oltre trenta concerti della<br />

stagione si presenta come un<br />

insieme organico di prima qualità.<br />

Partendo dal concerto inaugurale,<br />

dedicato alla memoria<br />

della madrina della Filarmoni-<br />

Quartetto Ebene<br />

(foto: JulienMignot)<br />

Gloria Campaner<br />

ca Romana Adriana Panni e che<br />

vede la partecipazione di Uto<br />

<br />

spettacolo dei Mummenshanz,<br />

una delle compagnie di teatro<br />

visivo più importanti al mondo,<br />

la caleidoscopica programmazione<br />

orchestrata dal direttore<br />

artistico Matteo D’Amico si<br />

conferma come una delle più<br />

originali in Italia.<br />

Non è facile scegliere quali appuntamenti<br />

siano più significativi<br />

fra i molti proposti dalla<br />

Filarmonica Romana, ma sicuramente<br />

i nomi più importanti<br />

fra quelli attirati da questa stagione<br />

sono quelli di Uto Ughi<br />

e di Sol Gabetta (che proprio a<br />

Roma metterà a confronto il suo<br />

repertorio romantico con l’esecuzione<br />

delle suites di Bach eseguite<br />

dal violoncellista Mischa<br />

Maisky), del violinista Sergej<br />

Krylov, dei pianisti Maria Perrotta<br />

eBehzod Abdurajimov, dei<br />

clavicembalisti Trevor Pinnock e<br />

Rinaldo Alessandrini, delle orchestre<br />

barocche dei Turchini<br />

<br />

Mummenschanz<br />

pluripremiato quartetto francese<br />

Ebène.<br />

Trovano spazio nel cartellone<br />

della Filarmonica Romana<br />

anche gli appuntamenti del<br />

quinto Festival Internazionale<br />

della Danza, col debutto della<br />

compagnia argentina Nestor<br />

Pastorive con “HQ Program”,<br />

il nuovo progetto della pianista<br />

Gloria Campaner e dell’olandese<br />

Gotra Ballet, e con “Il vestito di<br />

Marlene”, un progetto che vede<br />

la partecipazione dal vivo della<br />

rock band Marlene Kuntz.<br />

La nuova stagione dell’Accademia<br />

Filarmonica Romana si pregia<br />

anche della collaborazione<br />

con diverse importanti istituzioni,<br />

teatri e accademie italiane e<br />

internazionali nell’ambito della<br />

musica e delle performing arts,<br />

fra cui Teatro di Roma, Teatro<br />

Olimpico, AsLiCo – Associazione<br />

Lirico Concertistica Italiana,<br />

Académie de France à Rome –<br />

Villa Medici, Centre de musique<br />

baroque de Versailles, Nuova<br />

Consonanza, Società Umanitaria,<br />

Forum Austriaco di Cultura,<br />

Compagnia Lombardi Tiezzi.<br />

Una grande stagione che va incontro<br />

al pubblico con una serie<br />

sati<br />

per le esigenze più diverse,<br />

da quelle degli che<br />

comprendono tutti i concerti<br />

all’Olimpico, all’Argentina e alcuni<br />

appuntamenti del Festival della<br />

Danza, alle soluzioni più ridotte,<br />

con cui si possono acquistare pochi,<br />

selezionati eventi.<br />

120 <strong>SUONO</strong> ottobre 2014


Dagli autori di<br />

GENESIS: QUESTA REUNION NON S’HA DA FARE…<br />

TARIFFA R.O.C. - POSTE ITALIANE SPA SPED. IN ABB. POST. D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N° 46), ART.1, COMMA 1, S/NA<br />

LOU REED<br />

L’intervista perduta<br />

OZZY<br />

OSBOURNE<br />

Gli anni della follia<br />

THE ANGELS<br />

La band che influenzò i Guns N’Roses<br />

MARLENE<br />

KUNTZ<br />

20 anni dopo Catartica<br />

KATE BUSH<br />

Le regole le fisso io!<br />

BEATLES<br />

UN BIG BANG DI COLORE BIANCO<br />

IN EDICOLA<br />

SIMON<br />

GARFUNKEL<br />

50 anni di SOUND OF SILENCE<br />

CLASSIC ROCK #23 2014 € 5,00<br />

Distributore: Press-Di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l. - 20134 Milano


Dove trovarci<br />

Redazione<br />

Casella postale 18340 - Roma Bravetta<br />

(t) 06.44.70.26.11<br />

(f ) 06.44.70.26.12<br />

@ info@suono.it<br />

Amministrazione<br />

Maria Grazia Concutelli<br />

(t) 06.44.70.26.11 + 105<br />

(f ) 06.44.70.26.12<br />

@ amministrazione@suono.it<br />

Abbonamenti e arretrati<br />

Pietro Antolini<br />

(t) 06.44.70.26.11 + 100<br />

(f ) 06.44.70.26.12<br />

@ diffusione@suono.it<br />

Nella rete<br />

www.suono.it<br />

www.facebook.com/suono.it<br />

pinterest.com/suono/<br />

twitter.com/@SuonoStereoHiFi<br />

Edizione digitale<br />

Copia singola: 3,40 euro<br />

Abbonamento: 30 euro<br />

edicola.suono.it<br />

suono.ezpress.it<br />

Pubblicità<br />

Concessionaria pubblicità<br />

Variedeventuali S.r.l.<br />

Direzione pubblicità<br />

Maurizio Massarotti<br />

(t) 335.76.03.234<br />

@ mauriziomassarotti@suono.it<br />

Cooperativa Giornalistica Mondo Nuovo<br />

Direttore editoriale<br />

Paolo Corciulo<br />

Coordinamento editoriale<br />

Cecilia Giorda<br />

Direttore responsabile<br />

Paolo Corciulo p.corciulo@suono.it<br />

Condirezione<br />

Guido Bellachioma (musica)<br />

Fabio Masia (hi-fi)<br />

Coordinamento e grafica<br />

Cecilia Giorda coordinamento@suono.it<br />

Hanno collaborato<br />

Pietro Acquafredda, Francesco Bonerba, Daniele Camerlengo, Paolo Carnelli, Carlo D’Ottavi,<br />

Francesco Desmaele, Federico Geremei, Tito Gray De Cristoforis, Guido Michelone, Vittorio Pio<br />

Abbonamenti: annuale Italia € 30,00 (versione on line) - € 50,00 (10 numeri) - € 60,00 (all inclusive).<br />

Pagamenti: c/c postale n. 62394648 o bonifico (IBAN: IT04W0760103200000062394648)<br />

specificare sempre la causale - da intestare a: Cooperativa Giornalistica Mondo Nuovo.<br />

Per info vedi edicola.suono.it<br />

International Subscriptions rates: 1 year air-mail digital edition € 30,00; 1 year air-mail Europe<br />

€ 90,00; Africa € 100,00; Asia/America € 110,00; Oceania € 120,00. Payments by international<br />

check (to: Cooperativa Giornalistica Mondo Nuovo - c/o casella postale 18340 Roma Bravetta - Italy).<br />

Direttore responsabile Paolo Corciulo<br />

Reg. Trib. Roma N.130 del 14/3/95 - anno XLIV numero <strong>491</strong><br />

© Cooperativa Giornalistica Mondo Nuovo - P. IVA 04028131003<br />

Manoscritti, foto e originali, anche se non pubblicati, non si restituiscono.<br />

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, documenti e fotografie senza l’autorizzazione<br />

scritta dell’Editore.<br />

La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990/n. 250<br />

Il presente numero di <strong>SUONO</strong> è stato finito di stampare nel mese di settembre 2014.<br />

INDICE INSERZIONISTI<br />

Distributore per l’Italia<br />

Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia S.r.l.<br />

20134 Milano<br />

Stampa<br />

Tiber S.p.A.<br />

Via Della Volta 179 - 25124 Brescia (BS)<br />

(t) 030.35.43.439<br />

(f) 030.34.98.05<br />

Audio Natali - Audeze<br />

II Cop.<br />

Audio Reference - Rockport technologies 9<br />

Coral Electronic - Indiana Line 81<br />

Fonè 103<br />

High Fidelity Italia - Accuphase 55<br />

Mpi - McIntosh 5<br />

Mpi - Advance Acoustic<br />

III Cop.<br />

Mpi - Sonus Faber<br />

IV Cop.<br />

Sony Music Entertainment Italy 40<br />

Sprea International 121<br />

Yamaha Music Europe Gmbh - Branch Italy 7


-Preamp<br />

L’assoluto<br />

X-Preamp. Nuova circuitazione, componentistica selezionata e una performance musicale senza precedenti<br />

sono le caratteristiche essenziali del nuovo X- Preamp. La flessibilità di collegamenti è garantita<br />

da ingressi/uscite bilanciate e sbilanciate oltre che da un ingresso phono MM. Un raffinato convertitore<br />

Burr Brown PCM 1796, 24-bit 192 kHz gestisce<br />

gli ingressi coassiali, ottici, AES/EBU e un ingresso asincrono USB - XMOS a 24 bit 192 kHz al fine<br />

di ottenere dal vostro MAC o PC prestazioni sonore di assoluto rilievo.<br />

Un convertitore D/A al top della tecnologia presente su apparecchi appartenenti ad una fascia di prezzo<br />

ben più elevata.<br />

-A160<br />

X-A160. Nuovo layout circuitale, stessa potenza dell’MAA1000, nuovo stadio di alimentazione, più<br />

musica. Ecco il finale X-A160. All’interno di uno chassis ad alta rigidità sono disposte le varie sezioni<br />

singolarmente schermate al fine di eliminare ogni interferenza.<br />

L’utilizzo di componenti «Audiophile» garantiscono una riproduzione musicale estremamente raffinata.<br />

Lo stadio di alimentazione di grande potenza e i transistor ad «alta corrente» (NJW0281G, NJW0302G)<br />

sono in grado di restituire le dinamiche più elevate.<br />

160 W per canale in classe AB. Un interruttore posto sul retro consente all’ X-A160 di erogare i primi<br />

45 watt in classe A. Superata questa potenza, la commutazione in classe AB avviene automaticamente.


DISTRIBUTORE UFFICIALE<br />

mpi electronic - tel. 02.93.61.101 - info@mpielectronic.com - www.mpielectronic.com

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!