02.12.2014 Views

Perché città e continenti hanno nomi di donna, in L. Rossi, R. Izzo, a ...

Perché città e continenti hanno nomi di donna, in L. Rossi, R. Izzo, a ...

Perché città e continenti hanno nomi di donna, in L. Rossi, R. Izzo, a ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

In questa opera i fondamenti della scienza del <strong>di</strong>scorso venivano spiegati con l’utilizzo <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>fici mnemonici come la “torre della grammatica” nei quali venivano esemplificate le<br />

gerarchie tra le classi e le parti del <strong>di</strong>scorso, traendo spesso spunto dalle relazioni sociali urbane<br />

del tempo.<br />

L’<strong>in</strong>teresse <strong>di</strong> R<strong>in</strong>gmann per la cartografia, come si vede, era del tutto <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uità con la sua<br />

attenzione per la “grammatica figurata”, che, oltre a impiegare immag<strong>in</strong>i, faceva ampio uso <strong>di</strong><br />

luoghi geografici e paesaggi urbani metaforici, come <strong>di</strong> figure femm<strong>in</strong>ili, <strong>in</strong> maniera<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>fferenziata.<br />

Le otto partizioni retoriche del <strong>di</strong>scorso erano per esempio esemplificate attraverso un<br />

paesaggio urbano nel quale ad ogni e<strong>di</strong>ficio corrispondeva una componente, secondo una<br />

sequenza (quella che legava tra loro i palazzi) che ne <strong>in</strong><strong>di</strong>cava la relazione reciproca,<br />

esemplificata sulle gerarchie della società feudale del tempo. Il verbo era il re, come il nome<br />

era l’imperatore, mentre il borghese stava per il participio (trattandosi <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione<br />

“derivata” rispetto ai precedenti), ma il verbo poteva anche prendere le forme <strong>di</strong> un pre<strong>di</strong>catore<br />

sul pulpito.<br />

Altre volte, <strong>in</strong> una casistica più ampia <strong>di</strong> quella impiegata da R<strong>in</strong>gmann, la grammatica poteva<br />

assumere l’aspetto <strong>di</strong> una <strong>donna</strong>, Nicostrata, <strong>in</strong>ventrice dell’alfabeto, che accompagnava<br />

l’allievo attraverso il percorso <strong>in</strong> salita attraverso i piani della “torre della grammatica”, f<strong>in</strong>o ad<br />

arrivare a quello della scienza pr<strong>in</strong>cipale: la teologia. Ma la grammatica poteva anche prendere<br />

l’aspetto <strong>di</strong> una chiave o <strong>di</strong> una porta, strumenti <strong>di</strong> accesso al “palazzo del sapere” (come nel<br />

Grammatica. The Key of Learn<strong>in</strong>g <strong>di</strong> Peter Corthys, del 1566).<br />

La frequenza <strong>di</strong> metafore e <strong>di</strong> simbologie sessuali (<strong>in</strong>troductio, clavis, porta) e pers<strong>in</strong>o sa<strong>di</strong>che<br />

(come nella immag<strong>in</strong>e della grammatica con la frusta utilizzata dall’<strong>in</strong>segnante, ma anche<br />

simbolo del tormento <strong>in</strong>teriore della memoria) spiega la parentela che R<strong>in</strong>gmann e la società<br />

del XV-XVI secolo vedevano tra i <strong>nomi</strong> femm<strong>in</strong>ili dei <strong>cont<strong>in</strong>enti</strong> geografici e la scienza del<br />

l<strong>in</strong>guaggio.<br />

La memoria era fondata sull’emozione, che aiutava a consolidare un’immag<strong>in</strong>e nel proprio<br />

cuore (<strong>in</strong>teso come l’organo della memoria) e, per una civiltà letterata fatta <strong>di</strong> uom<strong>in</strong>i, un corpo<br />

femm<strong>in</strong>ile e i vapori che poteva suscitare tornavano utili.<br />

In tutti questi casi (i luoghi geografici e le strutture del <strong>di</strong>scorso) si aveva a che fare con<br />

metafore che funzionavano da contenitori, da veicoli dell’<strong>in</strong>formazione, associati al carattere<br />

del fertile corpo femm<strong>in</strong>ile. Le donne, come i palazzi delle <strong>città</strong> metaforiche utilizzate per<br />

rappresentare le classificazioni della grammatica, erano percepite come dei contenitori. Ciò<br />

spiega il significato profondo <strong>di</strong> uno degli appellativi della Ma<strong>donna</strong> utilizzato nelle laudes e<br />

spesso richiamato nei <strong>di</strong>p<strong>in</strong>ti utilizzati come aiuti della preghiera e del rosario: quello <strong>di</strong> civitas.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!