Profili neuropsicologici e funzioni esecutive nei bambini ... - Aidai
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VIII Congresso Nazionale<br />
Disturbi da deficit di attenzione ed iperattività<br />
Pescara 16-17 17 settembre 2011<br />
<strong>Profili</strong> <strong>neuropsicologici</strong> e <strong>funzioni</strong><br />
<strong>esecutive</strong> <strong>nei</strong> <strong>bambini</strong> ADHD e DSA<br />
A.E. Marimpietri, M.C. Carmignani, A. Graziani, E. Sechi<br />
Università L’Aquila<br />
UOC Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza<br />
ASL Avezzano-Sulmona<br />
Sulmona-L’Aquila
Funzioni <strong>esecutive</strong><br />
• Sono un set di operazioni cognitive attivate nel<br />
perseguimento di obiettivi e sono responsabili<br />
• - della programmazione<br />
• - della capacità di stabilire mete<br />
• - di classificare<br />
• - di saper eseguire un ordine<br />
• - del controllo e monitoraggio del comportamento<br />
• - di saper ordinare serie di attività per raggiungere<br />
obiettivo<br />
• GESTIRE TUTTE LE ATTIVITA’ MENTALI
CONTROLLO ESECUTIVO<br />
Processi di controllo automatico: attivati in<br />
situazioni abituali, quando sequenze di azioni ben<br />
note, senza intervento di processi decisionali ed<br />
attentivi<br />
Processi di controllo volontario<br />
Processi di controllo volontario: attivati in<br />
situazioni nuove o che richiedono azioni<br />
intenzionali, sono tempora<strong>nei</strong>, facilmente<br />
modificabili, richiedono attenzione volontaria,<br />
elaborazione sequenziale, sono limitati dalla<br />
capacità attentiva
Modelli di sviluppo delle FE<br />
• Welsh e Pennington (1988)<br />
• Rappresentazione mentale del compito e obiettivo<br />
• Inibizione e posticipazione di una risposta impulsiva<br />
• Pianificazione strategica delle azioni: sequenza di passaggi<br />
• Shallice (1989)<br />
• Il funzionamento di processi automatici (livello 1) è controllato da<br />
schemi (livello 2) che possono essere attivati simultaneamente in<br />
numero limitato in situazioni routinarie<br />
• In situazione nuova: pianificare, prendere decisioni,correggere<br />
errori, frenare risposte apprese ma inadeguate, affrontare<br />
situazione pericolosa : Sistema Attenzionale Supervisore (livello 3)
Modelli di sviluppo delle FE<br />
• F. E. come “metafora frontale” (Castellanos,<br />
2002)<br />
– Corteccia prefrontale<br />
• Laterale: processi esecutivi, working memory<br />
• Regione orbitaria: controllo dei comportamenti finalizzati<br />
all’acquisizione di rinforzi e gratificazioni<br />
• Organizzazione temporale del comportamento<br />
– Area di associazione prefrontale<br />
• Con la corteccia motoria per sequenze di movimenti<br />
• Processi mentali di lunga durata: elaborazione pensieri<br />
– Circuiti fronto-sottocorticali : motorio, oculomotorio,<br />
prefrontale dorsolaterale, orbitofrontale, del cingolo anteriore<br />
– Coadiuvata da un fascio di collegamento con l’area di<br />
associazione occipito-temporale che porta informazioni<br />
sensoriali già elaborate (nascita del pensiero) e il cervelletto.
Organizzazione temporale<br />
Supportata da<br />
• Memoria retrospettiva<br />
• mantiene attive nella mente le rappresentazioni interne necessarie<br />
all’esecuzione dei compiti, informazioni su scopi, sull’ambiente, su conoscenze<br />
e procedure immagazzinate<br />
• Memoria prospettica<br />
• si basa sulle aspettative, opera sull’informazione derivata dalla memoria<br />
retrospettiva per preparare l’individuo alla risposta<br />
• Controllo dell’interferenza<br />
• inibisce le informazioni che non sono appropriate per il compito<br />
• Inibizione delle risposte dominanti<br />
• evita che risposte salienti ma inappropriate ottengano il controllo della<br />
sequenza di azioni (evita le perseverazioni)
Funzioni <strong>esecutive</strong><br />
Costrutto multidimensionale, particolare set di operazioni<br />
cognitive attivate nel perseguimento di obiettivi.<br />
1. Inibizione di risposte non adeguate (automatiche)<br />
2. Memorizzazione attiva delle regole del contesto<br />
3. Pianificazione dei singoli step per il raggiungimento<br />
dell’obiettivo (memoria di ciò che è stato eseguito)<br />
4. Flessibilità cognitiva per correggere errori<br />
(perseverazioni) e cambiare rapidamente risposte<br />
5. Goal setting capacità di sviluppare nuove idee e efficienza<br />
nel pianificare le azioni
Sviluppo delle FE (Hughes, 2002)<br />
La maturazione completa richiede circa 20 anni<br />
• A 10 anni capacità di mantenere il set, verifica ipotesi e<br />
controllo degli impulsi (Welsh, 1988)<br />
• Dopo i 7 anni mod. di Baddeley : working memory<br />
• A 7 anni notevoli progressi: velocità di esecuzione,<br />
abilità nell’uso di strategie, capacità di mantenere le<br />
informazioni nella mente e lavorare con esse.<br />
• Fra 3 e 5 anni il b. riesce in compiti che richiedono di<br />
mantenere una informazione nella mente e<br />
contemporaneamente la capacità di inibizione<br />
(day/night test, tapping test)<br />
• Da 12 mesi a 3 anni aumenta la capacità di inibire la risposta<br />
dominante (compito A non B, Diamond 2001)
Valutazione delle FE<br />
Notevole difficoltà, i test <strong>neuropsicologici</strong> non sono in grado di<br />
valutare aspetti cognitivi puri (Soprano, 2003)<br />
• Pianificazione: torre di Londra, figura complessa di Rey, labirinti<br />
della WISC<br />
• Controllo inibitorio: go-no go task,stroop test,<br />
• Flessibilità cognitiva: Wisconsin card sorting test , trail making test<br />
• Memoria di lavoro: span di cifre (loop fonologico), block recall<br />
(memoria visuospaziale), listening recall test , span di cifre<br />
all’indietro (esecutivo centrale) (Baddeley,1 992)<br />
• Sono indicati altri sottodomini: fluenza, generatività (capacità di<br />
generare risposte appropriate, attenzione selettiva (visiva e<br />
uditiva)<br />
Se elevato QI difficile scoprire i deficit delle FE (Mahone 1999)
ADHD<br />
Attention Deficit Hyperactivity Disorder<br />
Inattenzione<br />
iperattività<br />
impulsività
Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività<br />
1. Deficit delle <strong>funzioni</strong> <strong>esecutive</strong><br />
2. Eccessiva sensibilità ai rinforzi<br />
3. Deficit motivazionale<br />
4. Deficit nella regolazione degli stati fisiologici
Deficit delle <strong>funzioni</strong> <strong>esecutive</strong><br />
Barkley 1997<br />
Deficit principale: deficit di inibizione(auroregolazione)<br />
Al b. manca la capacità di autocontrollo, di inibire e di posporre le<br />
immediate risposte motorie o emotive ad un evento<br />
Aspetto centrale è quel processo cognitivo che ci permette di<br />
ritardare o impedire la messa in atto di una risposta diventata<br />
ormai automatica perché secondaria ad apprendimento ed a<br />
rinforzo.<br />
Compromette:<br />
- la WM per non selezione delle informazioni rilevanti da quelle<br />
irrilevanti con riduzione di spazio e quindi difficoltà nel<br />
ricordo<br />
- L’attenzione<br />
anche per mancata capacità di inibire<br />
informazioni irrilevanti (test di Stroop, go no go, stop signal)
Da questo deriverebbero ulteriori deficit:<br />
1. Memoria di lavoro: tenere le informazioni a mente il<br />
tempo necessario per svolgere l’azione, senso del<br />
tempo,consente retrospezione e previsione<br />
2. Self-directed speech (discorso interiorizzato) riflettere su<br />
se stessi, creare strategie per risolvere problemi,<br />
costruire metaregole senza coinvolgere gli altri<br />
3. Autoregolazione delle emozioni non manifestare in<br />
maniera immediata la propria reazione ad un evento,<br />
trattenendo le emozioni e razionalizzando<br />
4. Ricostruzione raggiungere un obiettivo in maniera<br />
flessibile, manipolare le informazioni per risolvere i<br />
problemi (problem solving)
Quali <strong>funzioni</strong> neuropsicologiche<br />
compromesse nell’ADHD?<br />
Studi di metanalisi (Pennington, 1996; Sergeant, 2002;<br />
Willcutt 2005):<br />
- Vigilanza<br />
- Apprendimento verbale (codifica)<br />
- Memoria di Lavoro<br />
- Set shifting<br />
- Pianificazione ed organizzazione<br />
- Problem solving<br />
- Inibizione<br />
I deficit delle FE restano stabili nel tempo<br />
(Fischer1990, Seidman, 2006)
DSA
Approccio neocostruttivista<br />
(Karmiloff-Smith 1998, Ansari 2002, Sherif 2005, Pennington 2006)<br />
Cerca di interpretare i disturbi dello sviluppo in un’ottica evolutiva<br />
• I DSA sono il risultato di una complessa interazione tra i fattori<br />
biologici ed ambientali<br />
• La modalità di elaborazione degli stimoli ambientali da parte del b.<br />
viene costantemente influenzata dal suo livello di sviluppo<br />
• La rappresentazione dominio-specifica (il modulo) è solo il risultato<br />
finale dell’intero sviluppo<br />
• L’evoluzione ha selezionato una forte capacità di apprendere<br />
• Importante ruolo dei fattori ambientali sulla plasticità cerebrale e<br />
possibili strategie di compenso<br />
• Natura probabilistica e multifattoriale delle dis<strong>funzioni</strong><br />
neuropsicologiche sottostanti ai DSA
Quali <strong>funzioni</strong> neuropsicologiche alterate?<br />
• Approccio neocostruttivista interpreta il disturbo in un’ottica<br />
evolutiva<br />
• I DSA evolutivi non sono così specifici come invece sono quelli<br />
acquisiti<br />
• La presenza di più fattori di rischio aumenterà la probabilità di<br />
sviluppare un disturbo specifico<br />
• I modelli multicausali basati sul deficit multiplo spiegano le<br />
parziali sovrapposizioni, a livello dei sintomi vi sarà<br />
comorbidità<br />
• Nella pratica clinica per es. un b. dislessico è molto probabile<br />
che sia anche disortografico, disgrafico, discalculico e spesso<br />
manifesta sintomi di ADHD o di DCM o di DSL
Quali <strong>funzioni</strong> neuropsicologiche alterate in DSA?<br />
• Funzioni <strong>esecutive</strong><br />
• Attenzione<br />
• Memoria di lavoro<br />
• Consapevolezza fonologica<br />
• Metacognizione<br />
• Velocità di elaborazione<br />
I DSA sarebbero il risultato di dis<strong>funzioni</strong> <strong>nei</strong> processi<br />
di elaborazione precoci e non il risultato di un modulo<br />
specifico danneggiato (per es. sviluppo atipico delle<br />
abilità visive ed uditive per la dislessia, e delle abilità<br />
numeriche di base per la discalculia)
Comorbilità ADHD-DSA<br />
DSA<br />
(Biederman 2005)<br />
Il grado di sovrapposizione è diverso a seconda dei<br />
diversi studi:<br />
circa il 25-40%<br />
(Semrud-Clickeman1992; Willcutt 2000)<br />
La possibilità che un b. presenti sia le caratteristiche<br />
del DSA che quelle dell’ADHD è molto frequente.
Modelli patogenetici<br />
(Chadvic, Taylor 1999)<br />
1. DSA versus ADHD: la dislessia è il disordine<br />
primario al quale si sovrappone l’ADHD che è<br />
una fenocopia (Willcutt 2005). Pseudo-ADHD<br />
secondario a manifestazioni di disagio secondarie al<br />
disturbo di apprendimento<br />
2. ADHD versus DSA : l’inattenzione e<br />
l’iperattività, lo stile cognitivo impulsivo,<br />
l’inaccuratezza, potrebbero favorire<br />
l’emergenza di difficoltà specifiche (Rapport 1999)
3. ADHD+DSA comorbilità e nessun rapporto di<br />
causalità tra i due. Adhd non conduce alla<br />
dislessia né viceversa. Aumentato deficit<br />
funzionale e maggiore svantaggio evolutivo<br />
(Friedman 2003, Faraone 2001)<br />
4. ADHD/DSA fenotipo che si esprime con<br />
presenza di caratteristiche cognitive presenti<br />
in entrambi i disturbi, risultante negativa e<br />
non semplicemente sovrapposizione.<br />
Specifico fenotipo (Kaplan 2001)
Quali funzione neuropsicologiche alterate?<br />
ADHD+DSA<br />
– Funzioni <strong>esecutive</strong><br />
– Attenzione<br />
– Linguaggio<br />
– Memoria di lavoro<br />
– Velocità di processamento e di inibizione<br />
– Deficit delle abilità di lettura<br />
Con effetto di rinforzo reciproco che porta a quadri<br />
di maggiore severità ed a una maggiore<br />
compromissione funzionale (Rucklidge 2002, Jakobson 2007)
Tannock (2002) studio su 3 gruppi (ADHD, DSA,<br />
ADHD+DSA)<br />
1. ADHD: deficit dell’inibizione alla risposta, nella<br />
velocità di processamento dell’informazione e<br />
nella denominazione di oggetti<br />
2. DSA: deficit in WM verbale e nella velocità di<br />
denominazione di lettere e parole colorate<br />
(Stroop T word)<br />
3. ADHD+DSA: lento recupero lessicale di numeri e<br />
colore, allungamento dei tempi di reazione,<br />
ridotta accuratezza delle risposte, severe<br />
difficoltà nell’aritmetica, deficit più marcato WM
ADHD+DSA<br />
Dai vari studi emerge in sintesi che è presente<br />
un distinto profilo cognitivo e una<br />
compromissione più globale e severa.<br />
Le aree critiche sono:<br />
- Velocità del processamento dell’informazione<br />
- Memoria di lavoro<br />
- Funzioni Esecutive
Obiettivo dello studio<br />
Definire e confrontare, in un campione di<br />
lingua italiana, il profilo neuropsicologico e<br />
delle FE di 4 gruppi di b. : con diagnosi di<br />
ADHD, DSA, ADHD+DSA e soggetti di<br />
controllo.<br />
Individuare le peculiarità di ciascun profilo e le<br />
aree di differenza o di sovrapposizione.
Campione<br />
• Soggetti diagnosticati per ADHD, DSA, ADHD+DSA presso l’UOC di NPIA<br />
dell’Ospedale S.Salvatore di L’Aquila nel periodo 2008-2010<br />
• Età compresa fra 7 e 13 anni<br />
• Diagnosi secondo le Linee Guida della SINPIA per ADHD e per DSA<br />
• Sono stati esclusi soggetti che presentavano deficit sensoriali, neurologici,<br />
anomalie genetiche, RM, DPS, bilinguismo, livello intellettivo al di sotto di<br />
85 alla WISC III<br />
• Per i controlli sono stati selezionati studenti di scuola elementare e media<br />
inferiore con un rendimento scolastico medio.
Sono stati costituiti 4 gruppi:<br />
1.ADHD 12 (M 11; F 1)<br />
2.DSA 12 (M 7; F 5)<br />
3.ADHD+DSA 13 (M 9; F 4)<br />
4.Controlli sani 13 (M 7; F 6)<br />
Totale 50
Descrizione del campione
Strumenti<br />
ADHD<br />
• Valutazione del livello cognitivo con WISC-III;<br />
• Valutazione scolastica con AC-MT (Cornoldi, Lucangeli &<br />
Bellina, 2001);<br />
• Prove MT (Cornoldi & Colpo,1998);<br />
• Intervista diagnostica effettuata tramite somministrazione<br />
della K-SADS a <strong>bambini</strong> e genitori (Kaufman, 1997);<br />
• Scale di autovalutazione per l'ansia (MASC o PARS; March,<br />
1997) e per la depressione (CDI o CDRS; Kovacs, 1992);<br />
• CBCL (Achembach, 1991);<br />
• ADHD rating scale (SNAP-IV);
Strumenti<br />
DSA<br />
• WISC III<br />
• Prove MT<br />
• Batteria dislessia e disortografia Sartori-Job-Tressoldi<br />
• ABCA Lucangeli
Strumenti Nepsy II<br />
• La NEPSY II (Korkman M., Kirk U., Kemp S., 1998) Ne= neuro, Psy=<br />
psicologia, è una batteria di valutazione neuropsicologica del<br />
bambino da 3 ai 16 anni<br />
• i test sono elaborati per valutare sia gli aspetti base che quelli<br />
complessi delle capacità cognitive che sono fondamentali per<br />
l’abilità del bambino di imparare ed essere produttivo sia all’interno<br />
che all’esterno dell’ambiente scolastico.<br />
• I test sono volti ad accertare le abilità cognitive ,collegate ai disturbi<br />
che sono generalmente diagnosticati per la prima volta durante<br />
l’infanzia , e le abilità che sono richieste per il successo in ambiente<br />
accademico.<br />
• La batteria risulta essere uno strumento efficiente per la<br />
valutazione clinica e il monitoraggio dell’evoluzione evoluzione dei disturbi<br />
<strong>neuropsicologici</strong> e per la valutazione dell’ out-come riabilitativo,<br />
non analizzando soltanto le eventuali dis<strong>funzioni</strong> neuropsicologiche<br />
che<br />
presenti, ma permettendo di capire quali sono i punti di debolezza<br />
e di forza del bambino così da poter intervenire nel modo più<br />
opportuno.
Nepsy II<br />
• Le prove di cui è composta consentono una<br />
valutazione neuropsicologica che esamina lo<br />
sviluppo in 6 domini cognitivi:<br />
1. Attenzione e Funzioni <strong>esecutive</strong><br />
2. Linguaggio<br />
3. Funzioni senso-motorie<br />
4. Elaborazione visuo-spaziale<br />
spaziale<br />
5. Memoria e apprendimento<br />
6. Percezione sociale
• Ai fini della nostra ricerca, sono stati<br />
somministrati ai 4 campioni i subtest relativi<br />
al dominio “Attenzione e Funzioni Esecutive” :<br />
Raggruppamento di animali<br />
Orologi<br />
Inibizione<br />
Attenzione uditiva<br />
Set di risposte<br />
Fluenza Grafica
• Raggruppamento di animali: iniziativa, flessibilità<br />
cognitiva, autocontrollo, raggruppare per categorie, cambiare<br />
set da un raggruppamento all’altro. Basso punteggio: povertà<br />
di iniziativa, di flessibilità cognitiva e autocontrollo, scarso<br />
ragionamento concettuale e basse conoscenze semantiche<br />
• Orologi: pianificazione, organizzazione ed autoregolazione,<br />
abilità visuopercettive e visuospaziali, concetto di tempo in<br />
relazione all’orologio analogico. Controllo grafomotorio.<br />
Correlato al calcolo matematico, abilità di ragionamento e<br />
espressione scritta e orale.<br />
• Attenzione uditiva:<br />
Attenzione uditiva: attenzione selettiva e sostenuta,<br />
risposta inibitoria, richiede adeguata registrazione nella<br />
memoria di lavoro per poter dare la giusta risposta
• Set di risposte: abilità nel cambiare e poi mantenere<br />
nella memoria di lavoro un nuovo e più complesso set<br />
mentale composto da più compiti da eseguire, inibire<br />
l’impulso a rispondere come nell’att. Uditiva o in<br />
accordo con stimolo visivo<br />
• Fluenza grafica: capacità di produrre velocemente<br />
disegni partendo da schemi strutturati e non. Valuta<br />
iniziativa, produttività e flessibilità cognitiva usando<br />
stimoli non verbali. Velocità psicomotoria,<br />
comprensione e rispetto delle regole, monitoraggio del<br />
compito<br />
• Inibizione: 3 condizioni di setting: denominazione,<br />
inibizione, switching. Controllo inibitorio, flessibilità<br />
cognitiva e autocontrollo. Importante il parametro<br />
tempo.
NEPSY II
RAGGRUPPAMENTO ANIMALI
FLUENZA GRAFICA
OROLOGI-in DSA
OROLOGI-in CONTROL
OROLOGI-in ADHD
Analisi statistica<br />
• Lo studio è condotto su 3 gruppi clinici ed uno di controllo ,<br />
i gruppi risultano omoge<strong>nei</strong> tra loro per numerosità<br />
campionaria.<br />
• Identifica le differenze di distribuzione delle variabili<br />
numeriche rilevate nelle diverse prove somministrate<br />
• Le analisi di confronto sono eseguite utilizzando test non<br />
parametrici: test di Kruskal-Wallis per i confronti tra i 4<br />
gruppi, test U di Mann-Whitney per i confronti tra 2 gruppi.<br />
• La valutazione dei risultati dei test di confronto è condotta<br />
utilizzando un valore di alpha=
**<br />
*p
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*p
*p
**<br />
*p
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
* *<br />
*<br />
* *<br />
*<br />
*<br />
*p
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*p
*<br />
*<br />
*<br />
*<br />
*p
Risultati e discussione<br />
Nel confronto fra i 4 gruppi (test di Kruskal-Wallis) la<br />
significatività per la presenza di una differenza tra le<br />
distribuzioni è stata posta al valore di<br />
alpha=
Risultati e discussione<br />
Nei confronti tra 2 gruppi (test U Mann-Whitney) la<br />
significatività per la presenza di una differenza tra i<br />
due gruppi è stata posta al valore di alpha=
Risultati e discussione<br />
4. ADHD+DSA vs controlli: la comorbidità<br />
peggiora in pianificazione, autoregolazione,<br />
memoria uditiva, inibizione, fluenza grafica<br />
5. ADHD+DSA vs DSA: la com. peggiora in<br />
flessibilità cognitiva, autocontrollo,<br />
attenzione uditiva, fluenza grafica<br />
6. Controlli vs DSA: meglio DSA inibizione,<br />
attenzione uditiva, fluenza grafica
Conclusioni<br />
• In sintesi i <strong>bambini</strong> che presentano comorbidità<br />
ADHD+DSA hanno prestazioni peggiori in molte<br />
prove che indagano le Funzioni <strong>esecutive</strong>, così<br />
come riportato anche da numerosi studi (Tannock<br />
2002, Toplak 2003, Rucklidge 2002, Cornoldi Marzocchi 2001, Bental 2007,<br />
Jakobson 2007, Willcutt 2007).<br />
• In particolare cadono nelle prove di inibizione<br />
(+tempo e + errori), nella pianificazione ed<br />
autoregolazione, nell’attenzione uditiva, nella<br />
flessibilità cognitiva, nella memoria di lavoro.
Conclusioni<br />
• In accordo con i risultati dei numerosissimi studi (la<br />
maggior parte su campioni di lingua inglese) si rileva un<br />
profilo neuropsicologico peculiare e più compromesso<br />
<strong>nei</strong> casi di contemporanea presenza di ADHD e DSA<br />
rispetto ai due disturbi isolati.<br />
• E’ particolarmente compromessa l’area delle <strong>funzioni</strong><br />
<strong>esecutive</strong>, con la velocità nel processamento<br />
dell’informazione e la memoria di lavoro ( Sechi 2005,<br />
Gagliano 2007).<br />
• Il nostro lavoro conferma i dati di letteratura, pur <strong>nei</strong><br />
limiti della ridotta numerosità del campione.
Grazie !!